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FOTOSENSIBILITA INDOTTA DA FARMACI

a cura del Dott. Giuseppe Cozza

Siamo in piena estate e con lesposizione al sole bene prestare attenzione al rischio di reazioni di
fotosensibilit, molte delle quali possono essere scatenate o correlate allutilizzo dei farmaci topici
o sistemici, ma anche profumi, cosmetici o prodotti a base di piante medicinali. Peraltro, la riduzione
dello strato di ozono degli ultimi anni, con conseguente aumento delle radiazioni UV, oltre che la
sensibilit individuale ai raggi ultravioletti dipendente da svariati componenti genetiche, sono
fattori aggiuntivi che hanno fatto registrare un incremento dellincidenza di tale tipo di reazioni.
Con il termine fotosensibilit, si intende unesagerata reattivit a dosi solitamente innocue di
radiazioni nel range dellultravioletto o del visibile; nello specifico, la fotosensibilit indotta da
farmaci una reazione avversa cutanea scatenata dallesposizione al sole in pazienti che assumono
farmaci, i quali nella fattispecie fungono da sostanze fotosensibilizzanti. Lo spettro dazione di un
fotosensibilizzante identifica lambito di lunghezza donda che determina le reazioni cliniche: la
maggior parte dei farmaci fotosensibilizzanti presenta uno spettro dazione che generalmente si
trova nel range degli UVA (320-400 nm) e a volte degli UVB (290-320 nm). Per quanto riguarda i
meccanismi biochimici e il fenotipo, la fotosensibilit indotta da farmaci pu essere suddivisa in due
tipi di reazioni: fototossiche e fotoallergiche.

Si parla di fototossicit o reazioni fototossiche quando, dopo esposizione ai raggi UV, c un danno
cellulare o tissutale indotto da un farmaco assunto o applicato sulla pelle. Le reazioni fototossiche
si manifestano in genere come eritemi o ustioni solari, talora flittene o vesciche nei casi pi gravi,
che compaiono a distanza di minuti/ore dallesposizione al sole e sono caratteristicamente limitate
alle zone cutanee esposte. I farmaci pi comunemente implicati sono: tetracicline (specialmente
doxiciclina), diuretici tiazidici, sulfamidici, chinoloni, FANS (soprattutto piroxicam), fenotiazine,
metotrexate, ipoglicemizzanti.

Le reazioni fotoallergiche, di gran lunga meno frequenti delle reazioni fototossiche, sono invece
reazioni da ipersensibilit di tipo IV (quindi su base immunologica) tipicamente ritardate,
sviluppandosi in genere entro 24 72 ore. Le manifestazioni sono in genere quelle di una dermatite
eczematosa, pruriginosa, che pu estendersi a tutto il corpo oltre le aree foto-esposte, e possono
ripresentarsi dopo una nuova esposizione alla luce solare anche senza aver riassunto il farmaco
(rechallenge). Le sostanze pi frequentemente coinvolte sono: creme solari (benzofenoni,
cinnamati, dibenzoilmetani), fragranze, farmaci ad uso topico come FANS (soprattutto ketoprofene
e diclofenac), fenotiazine (prometazina), antibatterici (clorexidina, esaclorofene). Pi raramente
possono verificarsi reazioni fotoallergiche a farmaci sistemici come chinidina, chinoloni, sulfamidici,
ketoprofene e piroxicam.

La diagnosi si basa principalmente sulla valutazione dellarea cutanea danneggiata e sul tempo di
insorgenza delle manifestazioni in relazione allesposizione ai raggi UV, oltre che su unaccurata
analisi della storia clinica. Tuttavia, non sempre possibile distinguere chiaramente se una reazione
di tipo fototossico o fotoallergico e uno stesso farmaco pu rendersi responsabile di entrambe.
Il trattamento delle fotodermatiti farmaco-indotte prevede innanzitutto lidentificazione e
leliminazione dellagente ritenuto responsabile, in seguito, lutilizzo di terapie sintomatiche quali
corticosteroidi topici, antistaminici, antibatterici topici per prevenzione/trattamento di
sovrainfezioni cutanee e, nei casi gravi, corticosteroidi sistemici. Inoltre, per coloro che assumono
farmaci che possono causare tali reazioni sono suggerite le seguenti precauzioni:

- limitare lesposizione alla luce solare pi intensa (es. sulla spiaggia tra le 10 del mattino e le
4 del pomeriggio) anche quando il cielo velato;
- proteggere dal sole le parti interessate con indumenti protettivi (es. magliette a manica
lunga, cappelli a tese larghe, occhiali da sole con filtri UVA);
- utilizzare creme con filtri solari (protezione 30+, 50+) per le aree del corpo che dovessero
rimanere ugualmente esposte;
- assumere il farmaco preferibilmente di sera, se le caratteristiche farmacocinetiche lo
permettono.

Infine, bene sottolineare che nonostante si parli di un aumento dellincidenza delle reazioni di
fotosensibilit indotte da farmaci, attualmente non ancora possibile stimarne la reale incidenza.
Ci presumibilmente legato da una parte, alla diffusa tendenza di medici e dermatologi nel
classificare troppo spesso tali reazioni erroneamente come dermatiti da contatto o eczemi,
dallaltra, alla mancata segnalazione come reazioni avverse da parte dei cittadini poich spesso
considerate semplici scottature. quindi importante che i segnalatori pongano attenzione, specie
nella stagione estiva, anche su questa tipologia di reazioni.

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