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OTTOBRE 2015
www.asl2.liguria.it
INDICE
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INTRODUZIONE ALLA SICUREZZA ALIMENTARE
L'operatore che lavora a contatto con gli alimenti deve essere consapevole che gli
alimenti possono essere facilmente contaminati e possono quindi diventare veicoli di
malattie o di intossicazioni per chi li consuma.
La contaminazione degli alimenti pu verificarsi in vario modo e per varie cause (batteri,
sostanze chimiche, corpi estranei), ma con l'adozione di misure di corretta prassi igienica
e di idonei comportamenti si pu sicuramente evitare la contaminazione e prevenire
l'insorgere di malattie.
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1) CONTAMINAZIONE FISICA
I corpi estranei possono essere di vario tipo e generalmente contaminano lalimento in
maniera accidentale, ma visibile ad occhio nudo: la loro presenza mette di solito in allarme
il consumatore che solitamente interrompe lassunzione dellalimento. Uningestione
involontaria pu comunque causare lesioni di varia gravit a carico dellapparato
orofaringeo.
I corpi estranei pi frequentemente rinvenuti negli alimenti per manipolazione scorretta da
parte delloperatore o per rottura di macchinari per la lavorazione o il confezionamento,
sono rappresentati da:
Frammenti di legno, plastica o metallo
Vetro
Sassi
Capelli
Fibre
Oggetti personali
2) CONTAMINAZIONE CHIMICA
La contaminazione chimica pu essere di tipo:
primario, per presenza di residui di pesticidi, fitofarmaci, metalli pesanti, farmaci o
anabolizzanti nella materia prima utilizzata, o
secondario, quando, per assenza di precauzioni nello stoccaggio, detergenti,
disinfettanti, pesticidi o diverse sostanze chimiche vengono a contatto con
lalimento in una qualunque delle sue fasi di preparazione.
Appare quindi evidente limportanza di una corretta formazione delloperatore sulla
necessit di non travasare detergenti e disinfettanti in contenitori anonimi, ma di
etichettare sempre i contenitori di sostanze chimiche, se per motivi pratici indispensabile
utilizzare contenitori pi piccoli rispetto ai grandi formati acquistati.
E comunque una buona prassi tenere i contenitori al chiuso e distanti dagli alimenti, in
appositi locali o in armadi separati.
Inoltre dopo aver utilizzato un detergente o disinfettante su una superficie di lavoro,
unattrezzatura o un utensile si deve sempre risciacquare accuratamente con acqua calda
e pulita per rimuovere ogni traccia del detergente o del disinfettante.
A volte le sostanze chimiche tossiche sono proprie di determinati alimenti quali
funghi tossici, piante velenose, alcuni pesci tossici, ecc e provocano affezioni denominate
intossicazioni.
3) CONTAMINAZIONE BIOLOGICA
Nellambito della contaminazione microbiologica, quattro sono i tipi di microrganismi
responsabili:
batteri - virus - lieviti - muffe
La maggior parte delle malattie trasmesse con gli alimenti sono dovute ad una
contaminazione batterica e, poich nei confronti di queste malattie si pu effettuare
unefficace azione preventiva, tratteremo prevalentemente della prevenzione delle
tossinfezioni alimentari causate da batteri.
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CARATTERISTICHE DEI BATTERI
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Le tossinfezioni alimentari non si manifestano quasi mai in casi isolati, ma
coinvolgono anche un gran numero di persone, cio tutti o quasi tutti quelli che
hanno consumato lalimento contaminato. E quindi evidente il danno che pu
essere provocato in circostanze particolari, quali pranzi per cerimonie o per
comitive o in comunit quali scuole, ospedali, strutture ricettive.
Tempo di
Batteri patogeni Fonte Sintomi tipici
incubazione
Pollame carni crude, Dolori addominali,
SALMONELLA 12 36 ore
latte, animali, insetti, diarrea, vomito,
acque contaminate febbre
Corpo umano (pelle,
STAFILOCOCCO Dolori addominali, 1 6 ore
naso, bocca, ferite,
vomito.
foruncoli) latte crudo
Feci (umane o animali),
CLOSTRIDIUM Dolori addominali, 12 18 ore
sporco, polvere, Insetti,
PERFRINGENS diarrea
carne cruda
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Un cenno particolare merita il BOTULISMO, provocato dal Clostridium Botulinum.
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Prima di affrontare nel dettaglio queste strategie di prevenzione, occorre sapere dove si
trovano i batteri e come fanno ad arrivare sugli alimenti.
Le mani
Labbigliamento
Le superfici di lavoro
Le attrezzature
LA CONTAMINAZIONE CROCIATA
Quando il passaggio dei batteri avviene da un alimento a un altro tramite le attrezzature
(tritacarne, coltelli, contenitori, superfici) o le mani delloperatore si parla di
contaminazione crociata (per esempio da un alimento crudo a uno cotto preparati sullo
stesso tagliere).
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LE MODALITA DI TRASMISSIONE DEI BATTERI
SCHEDA RIASSUNTIVA
FONTI
PERSONE, MATERIE PRIME, INSETTI,
RODITORI, ANIMALI DOMESTICI, SPORCO,
POLVERE, RIFIUTI, ALTRI ALIMENTI
VEICOLI
MANI
ATTREZZATURE
ABBIGLIAMENTO
ALIMENTI A RISCHIO
CONSUMATORE
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A) EVITARE O LIMITARE LA CONTAMINAZIONE
2) Igiene della persona e degli indumenti da lavoro. Una delle principali fonti di
contaminazione degli alimenti rappresentata dalle persone che li manipolano. I
batteri presenti sul corpo o all interno del personale addetto possono contaminare
gli alimenti o le superfici utilizzate per la loro preparazione in molte occasioni ed in
molti modi, attraverso tre vie: oro-fecale (o meglio feco-orale), oro-faringea (via
aerea) e cutanea. Sono quindi necessarie unaccurata igiene della persona ed
unattenta pulizia degli indumenti.
Occorre:
mantenere le unghie sempre corte, pulite e senza smalto.
coprire eventuali ferite, foruncoli, eczemi o altre lesioni sulla mano o sul braccio
con cerotti di colore brillante e resistenti allacqua, per evitare che cadano
inavvertitamente nel cibo e indossare sopra guanti monouso
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Igiene delle mani
Le mani degli operatori rappresentano il principale veicolo di trasferimento dei batteri sul
cibo (es. Salmonella e Stafilococco).
E quindi opportuno usare le pinze quando si deve vendere o distribuire cibi sfusi gi
pronti: questo per non sempre possibile ed anzi sono molte le occasioni in cui si
devono toccare gli alimenti direttamente con le mani, che devono quindi essere sempre
pulite.
Ogni volta che si costretti per qualsiasi motivo ad interrompere la lavorazione per
toccare qualcosaltro
Dopo aver fatto uso del fazzoletto da naso, ogni volta che si portata la mano alla
bocca, dopo aver toccato il viso o i capelli, dopo aver starnutito o tossito
Dopo aver mangiato, bevuto o fumato, perch durante queste operazioni molti batteri
presenti in bocca si trasferiscono sulla sigaretta e sulle mani
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COME LAVARSI LE MANI
Lavarsi in modo energico e prolungato, lavando non solo le mani, ma anche polsi ed
avambracci, facendo attenzione a quelle parti della mano che in genere vengono
trascurate
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b) IGIENE DEGLI INDUMENTI
astenersi dal lavoro o mettere in atto ogni possibile precauzione per evitare la
contaminazione degli alimenti (ad es. mascherina protettiva).
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4) Ligiene dei locali non meno importante delligiene personale. Le caratteristiche
ed i requisiti previsti dalle normative vigenti per gli ambienti dove si lavorano
alimenti sono infatti dettati da precise ragioni igieniche.
ben aerati: una ventilazione adeguata evita il ristagno di umidit ed impedisce cos lo
sviluppo di muffe e batteri. Per questo motivo si deve curare la manutenzione delle
cappe di aspirazione e dei sistemi di aerazione alternativi o aggiuntivi a quelli
naturali.
organizzati in modo da facilitare il lavoro: gli spazi per la lavorazione degli alimenti
non devono essere zone di passaggio, bisogna evitare la promiscuit tra le varie
zone di preparazione, occorre dividere gli spazi in cui vengono manipolati i prodotti
crudi dagli spazi adibiti ai cibi gi cotti, i piani di lavoro e le zone di lavaggio dei
prodotti devono essere separati per evitare che alimenti contaminati allorigine (gusci
di uova imbrattati da escrementi, verdura e frutta con terriccio e antiparassitari)
contaminino i cibi gi puliti, si deve rispettare una netta separazione fra circuito
sporco e circuito pulito, si deve rispettare sempre il principio della marcia in avanti
delle derrate alimentari, le attrezzature fisse devono essere sistemate in modo tale
da lasciare spazio per le operazioni di pulizia.
Ovviamente i servizi igienici e gli spogliatoi del personale devono essere tenuti
sempre ben puliti e disinfettati
SANIFICAZIONE
Per la pulizia dei locali dove si manipolano alimenti bisogna usare spugne,
guanti, ecc. diversi da quelli usati per i servizi igienici
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5) Igiene delle attrezzature
Le attrezzature per la preparazione degli alimenti devono essere in buone condizioni,
pulite e disinfettate.
Le operazioni devono essere effettuate con modalit corrette:
Come Quando
smontare le diverse parti alla fine della giornata lavorativa
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Dieci chili di scarti alimentari conservati per sole 4 ore in un sacco di spazzatura
possono produrre fino a centinaia di miliardi di batteri
Si deve evitare che lo svuotamento ed il trasporto dei rifiuti avvenga nelle vicinanze di
alimenti in lavorazione o di cibi esposti allaria; ogni volta che si manipolano o si
trasportano sacchi di spazzatura si devono indossare guanti monouso e bisogna
lavarsi accuratamente le mani prima di iniziare qualsiasi altro lavoro.
Si deve lavare e disinfettare il contenitore dei rifiuti alla fine della giornata
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5) Temperatura: influisce in maniera determinante sulla velocit di crescita dei batteri.
La temperatura ottimale per la moltiplicazione dei microrganismi che provocano
malattie e infezioni nelluomo generalmente + 37C , quindi molto simile alla
temperatura corporea delluomo. La crescita e moltiplicazione dei germi patogeni
avvengono comunque a temperature comprese tra +4 e +65C, che rappresentano la
cd zona di pericolo.
Le basse temperature, al di sotto di +4 C, provoca no un progressivo rallentamento e
poi un blocco della crescita e della moltiplicazione batterica; per al freddo i
microrganismi non muoiono, ma sopravvivono e ricominceranno a riprodursi non
appena la temperatura torner a salire.
Alimenti a rischio
Anche se gli alimenti costituiscono in genere un ottimo terreno per la crescita e la
moltiplicazione dei batteri, non sono tutti uguali sotto questo aspetto.
Sono considerati alimenti a rischio:
gli alimenti che sono spesso consumati senza ulteriori trattamenti che potrebbero
distruggere i microrganismi patogeni presenti (es. cottura).
gli alimenti che per la loro composizione e per il loro contenuto in acqua permettono
facilmente la crescita e la moltiplicazione dei batteri:
1) prodotti lattiero-caseari: panna, latte, formaggi freschi
2) uova e prodotti a base di uova: in particolare maionesi, altre salse, creme e
pasticceria fresca
3) carne e pollame: soprattutto roast-beaf, carni macinate, preparazioni elaborate,
come pasticci, pat e polpettoni
4) brodi, sughi, condimenti
5) pesci, molluschi, crostacei
6) riso cucinato ( insalata di riso) (bacillus cereus, che si nutre di amido)
Per evitare la crescita e moltiplicazione dei batteri negli alimenti necessario adottare:
1. idonei metodi di controllo, rappresentati da idonee tecniche di conservazione
degli alimenti
2. buone pratiche di lavorazione degli alimenti.
a) freddo
Il freddo non distrugge i microrganismi e non li inattiva definitivamente, ma ne rallenta o
blocca la crescita e la moltiplicazione, almeno per la maggior parte dei m.o. patogeni, e
consente cos un prolungamento dei tempi di conservazione.
Pi basse sono le temperature, maggiore il rallentamento dellattivit microbica, fino al
blocco completo a T.< -18C
La conservazione a freddo richiede un rigoroso rispetto della catena del freddo. Con
questo termine si indica linsieme dei passaggi cui soggetto lalimento, dalla produzione
fino al consumo, compreso il trasporto, che devono avvenire nel rispetto delle temperature
richieste per la sua conservazione: la T non pu presentare rialzi consistenti, nemmeno
per un breve periodo di tempo, e neppure abbassamenti eccessivi, che possono congelare
parti del prodotto.
La differenza tra le 2 tecniche sta per soprattutto nel tempo impiegato per portare
lalimento alla temperatura voluta in ogni sua parte:
- la surgelazione un processo molto rapido, in cui per legge tutte le parti dellalimento,
anche le pi interne (cuore) sono portate alla T di almeno 18C entro 4 ore.
- la congelazione un processo pi lento, che pu essere realizzato anche in casa con
un normale congelatore).
Ci comporta una significativa differenza nelle caratteristiche organolettiche del prodotto
scongelato, per cui i surgelati hanno una qualit intrinseca superiore ai congelati, mentre
ai fini della conservazione vera e propria le differenze tra i 2 processi sono minime.
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SURGELATO
alimento in confezione chiusa allorigine, sottoposto ad un abbassamento veloce della
temperatura, fino a raggiungere i -18C, e conserva to a tale temperatura
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b) caldo
a) pastorizzazione - consiste nel riscaldare lalimento a T. varianti tra + 65 e
+ 85C per almeno 15 sec.
- viene utilizzata largamente per la conservazione di latte
fresco, vino e birra
- lattivit microbica rallentata; uccide solo alcuni
microrganismi, ma non le spore
- perdita nutrizionale pressoch nulla
- permette una conservabilit limitata nel tempo
3) conservazione - i cibi cotti che andranno consumati nel giro di poche ore
a caldo di alimenti (self service) devono essere tenuti e trasportati entro appositi
gi cotti: contenitori in grado di mantenerli ad una T di almeno 65C
c) altre sostanze
Altre tecniche di conservazione degli alimenti prevedono laggiunta di sostanze che creano
un ambiente sfavorevole alla crescita batterica (vedi pag), principalmente sottraendo
acqua allalimento (affumicatura, essiccamento, salatura, liofilizzazione), oppure
riducendone il pH (acidificazione) o la superficie a contatto con laria (conservazione
sottolio)
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Raffreddare
I cibi gi cotti ed ancora caldi non devono essere tenuti a lungo a T. ambiente, o meglio
alle temperature comprese nella zona di pericolo (tra +4 e +65 C), per evitare la crescita
e moltiplicazione dei microrganismi che possono averli contaminati.
E quindi necessario refrigerarli seguendo 2 regole
1) non mettere mai in cella o in frigo grandi pentole ancora calde, perch si provocherebbe
un rallentamento del raffreddamento ed un aumento della T. allinterno.
2) raffreddarli il pi rapidamente possibile prima di metterli nella cella o nel frigorifero,
(abbattimento della T.)
Labbattimento della T. pu essere ottenuto con limpiego di abbattitori termici o mediante
raffreddamento dei contenitori sotto acqua corrente fredda o anche utilizzando un altro
frigo vuoto.
Riscaldare
Il cibo deve essere riscaldato adeguatamente prima del consumo, una sola volta.
Non trattare un alimento col calore pi di due volte in tutto.
Quando si riscaldano alimenti gi cotti freddi, deve essere raggiunta anche al cuore
dellalimento una T. uguale o superiore a +75C per almeno 3 minuti , per garantire la
completa eliminazione di eventuali microrganismi che possono aver contaminato lalimento
dopo la cottura.
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Rispettare corrette temperature di conservazione
per gli alimenti deperibili
ALIMENTO TEMPERATURA
- Assorbimento di olio da
Rapida sterilizzazione in parte dellalimento, che
superficie, con distruzione di tutti quindi diventa molto ricco di
Frittura > 180-190C i batteri patogeni e delle spore e grassi.
inattivazione di tutte le tossine - Degradazione dellolio ad
batteriche alte temperature, con
sviluppo di sostanze nocive
Una volta cucinati, i cibi devono essere consumati subito, oppure conservati in condizioni
e a T. in grado di ostacolare la crescita e la moltiplicazione microbica (conservazione a
freddo o a caldo).
Quindi, gli alimenti cotti destinati ad essere consumati caldi nel giro di poche ore, vanno
mantenuti ad una temperatura di almeno 65C in idon ei contenitori o attrezzature; mentre
gli altri vanno raffreddati rapidamente e posti al pi presto in frigorifero, protetti con una
pellicola; comunque i cibi cotti non si conservano per pi di qualche giorno
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PRINCIPALE NORMATIVA DI RIFERIMENTO
LEGGE N. 283/62: Disciplina igienica della produzione e della vendita delle sostanze
alimentari e delle bevande
D.G.R. 793/2012 e s.m.i.: Linee di indirizzo per la formazione degli alimentaristi e degli
Operatori del Settore Alimentare (OSA) ai sensi del Reg. 852/2004/CE.
Tra gli obblighi introdotti o ribaditi dai Regolamenti CE del cd Pacchetto Igiene per gli
Operatori del settore alimentare (OSA), meritano una trattazione approfondita
lautocontrollo (HACCP), la rintracciabilit e la formazione.
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SISTEMA HACCP
In base al Regolamento CE 852/2004 (art.5) tutti gli operatori del settore alimentare hanno
l'obbligo di predisporre, applicare e mantenere un piano di autocontrollo basato sui principi
del sistema HACCP.
Il termine HACCP acronimo di: Hazard Analysis and Critical Control Points, che
tradotto in italiano vuol dire: Analisi dei rischi e controllo dei punti crirtici.
Si tratta di un metodo scientifico ed oggettivo per la prevenzione ed il controllo dei pericoli
connessi alla produzione di alimenti, volto a garantire la sicurezza igienica non pi soltanto
tramite un controllo sul prodotto in fase di vendita (comunque saltuario e limitato dalla
campionatura da parte degli organi di controllo), ma attraverso una vigilanza continua
(monitoraggio) da parte delloperatore stesso sullintero processo produttivo.
Pertanto, il responsabile dell'industria deve garantire che la preparazione, la
trasformazione, la fabbricazione, il confezionamento, il deposito, il trasporto, la
distribuzione, la manipolazione, la vendita o la somministrazione dei prodotti alimentari
siano effettuati in modo igienico.
A tale scopo, la norma prevede che il responsabile della industria alimentare debba
individuare nella propria attivit ogni fase che potrebbe rivelarsi critica per la sicurezza
degli alimenti e garantire che siano individuate, applicate, mantenute ed aggiornate le
adeguate procedure di sicurezza, avvalendosi dei principi su cui basato il sistema di
analisi dei rischi e di controllo dei punti critici.
La finalit del sistema non pi quella di intervenire sulle non conformit rilevate, ma
quella di prevenirne le cause di insorgenza, prima che si verifichino gli eventi negativi e,
in ogni caso, di applicare sempre le opportune azioni correttive in modo da minimizzare i
rischi sanitari.
Il metodo HACCP si compone di sette principi fondamentali che possono essere cos
schematicamente riassunti:
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IL PIANO DI AUTOCONTROLLO
2) Procedure generali: procedura per la selezione delle materie prime e dei fornitori,
standard comportamentali previsti - ed effettivamente da applicarsi - nellambito delle
procedure operative e dellattivit svolta.
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Per alcune tipologie di attivit consentita l'adozione di sistemi semplificati, ma
restano comunque fermi alcuni principi:
Il Piano di Autocontrollo deve essere documentato. Secondo la normativa, esso deve
avere forma scritta ed essere tenuto nellesercizio a disposizione degli organi di controllo.
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Fig. 1 Schema a blocchi riguardante un diagramma di flusso generico
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Fig. 2 Schema in bianco per la redazione di un diagramma di flusso
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LA FORMAZIONE DEL PERSONALE
Gli operatori del settore alimentare devono assicurare un addestramento e/o una
formazione in materia di igiene alimentare, in relazione al tipo di attivit, agli addetti alla
manipolazione degli alimenti ed unadeguata formazione per lapplicazione dei principi del
sistema HACCP per i responsabili dellelaborazione e della gestione della procedura
dellAutocontrollo.
I contenuti e le modalit della formazione sono definiti dalla DGR 793/2012 e s.m.i.
Lart. 19 dispone che loperatore che ritiene che un alimento da lui importato, prodotto,
trasformato, lavorato o distribuito non sia conforme ai requisiti di sicurezza degli alimenti,
se lalimento non si trova pi sotto il suo controllo immediato, deve avviare
immediatamente procedure per ritirarlo ed informare le Autorit competenti. Se il prodotto
non conforme pu essere arrivato al consumatore, loperatore informa i consumatori del
motivo del ritiro e, se necessario, richiama i prodotti gi forniti ai consumatori
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