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Introduzione ...................................................................................................................... 3
1. Evoluzione storica del sistema calcio ........................................................................... 5
1.3 Secondo periodo: lapprovazione della legge 23 marzo 1981, n. 91 sullo sport
professionistico ............................................................................................................. 9
1.4 Terzo periodo: effetti della sentenza Bosman e della crescita dei ricavi da diritti
televisivi ...................................................................................................................... 12
1.5 Considerazioni conclusive .................................................................................... 22
Allegati ........................................................................................................................ 52
Conclusioni....................................................................................................................123
Bibliografia e sitografia.................................................................................................124
Ringraziamenti..............................................................................................................126
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Introduzione
Quando fu inventato il gioco del calcio e prima ancora che la globalit del
pianeta ne fosse a conoscenza, nessuno, probabilmente, poteva immaginare le
dimensioni sociali ed economiche che tale pratica agonistica avrebbe raggiunto.
Sotto laspetto sociale il calcio , attualmente, lo sport pi praticato, seguito e
conosciuto al mondo ed in particolare nel nostro paese; il fascino per questa
disciplina testimoniato dalla quantit di persone che lo seguono in maniera
quotidiana mediante i giornali sportivi, le emittenti televisive e radiofoniche
oppure utilizzando internet. Se si considera, poi, che il calcio spinge masse di
persone a popolare uno stadio o piccoli gruppi dinanzi ad un televisore, laspetto
sociale risulta nettamente pi evidente, data la condivisione tra una moltitudine
di individui, di emozioni e spazi comuni.
Per quanto riguarda gli aspetti economici, il calcio rappresenta un settore in
profonda crisi, afflitto da squilibri strutturali che nellultimo decennio hanno
raggiunto livelli che necessitano di una particolare attenzione. Questa la
conseguenza di comportamenti gestionali imprudenti, di una crescita sfrenata
degli stipendi, di modelli economici incapaci di reggersi dal punto di vista
finanziario se non a prezzo di continui e ingenti sostegni da parte dei proprietari
dei club, di una diffusa ed eccessiva ricerca del risultato sportivo ad ogni costo,
prescindendo da ogni possibile logica di sostenibilit e stabilit economico-
finanziaria.
stato quindi inevitabile porsi il problema di definire regole finalizzate a
introdurre maggiore attenzione al rispetto delle condizioni di equilibrio
economico e finanziario. La UEFA infatti ha deciso di introdurre il Fair Play
Finanziario: approvato nel maggio 2010, rappresenta un vero e proprio modello
di governo economico-finanziario, un complesso sistema di regole a cui
dovranno attenersi le societ calcistiche per poter partecipare alle competizioni
europee nei prossimi anni.
Naturalmente le regole sono necessarie ma non sufficienti per determinare
sostanziali cambiamenti nella filosofia manageriale e nei comportamenti degli
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operatori calcistici. Occorre in particolare che siano accompagnate da una nuova
cultura che consideri e riconosca lequilibrio economico-finanziario come un
requisito fondamentale per garantire credibilit e sostenibilit, che vuol dire
mirare al successo completo del sistema calcio.
Nel primo capitolo si analizzano le principali riforme a livello legislativo che
hanno caratterizzato il sistema calcio italiano.
Il secondo capitolo riguarda principalmente le voci tipiche del bilancio
desercizio dei club calcistici.
Nel terzo capitolo si prende in considerazione il Fair Play Finanziario ed infine,
nellultimo capitolo, si esamina il caso Juventus Football Club S.p.A..
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1. Evoluzione storica del sistema calcio
1.1 Prefazione
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Per studiare levoluzione di questo business, risulta fondamentale intersecare lo
studio degli eventi a quello delle principali fonti normative che nel tempo hanno
contribuito a disciplinare e modificare lorganizzazione e la gestione delle societ
sportive e il loro rapporto con lo sportivo professionista.
Si tratta di interventi approvati a posteriori, con lintento di contenere i danni di
pericolose degenerazioni a cui il mondo del calcio stava andando incontro,
piuttosto che con lo scopo di introdurre, preventivamente, un corpo organico di
regole in grado di guidare un equilibrato sviluppo del sistema.
Per ricostruire il percorso che ha portato allattuale configurazione economica del
sistema calcio, possibile ricondurre lo studio degli eventi e delle fonti
normative di riferimento a tre distinti periodi storici:
- il primo periodo riguarda gli anni 60 e 70 in cui aumenta la dimensione
economica dellattivit sportiva e si ha la trasformazione delle vecchie
associazioni sportive in societ di capitali;
- il secondo periodo va dal 1981, anno di approvazione della prima legge italiana
sullo sport professionistico, fino alla met degli anni 90;
- il terzo periodo che va dal 1996, anno di emanazione della sentenza Bosman,
fino ai giorni nostri.
I principali provvedimenti normativi di riferimento si collocano al confine tra
questi periodi, ponendosi come momento di rottura, di cambiamento nel
passaggio da un periodo allaltro.
Prima del riordinamento del 1966 non esiste, per il calcio, il concetto di societ
bens quello di associazioni calcistiche professionistiche. Esse sorgono come
associazioni non riconosciute con esclusive finalit sportive e sociali, quali la
promozione e la diffusione del calcio (o dello sport in generale); non hanno
personalit giuridica e gli associati attraverso lapporto di beni e contributi
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costituiscono un cosiddetto fondo comune, di cui i singoli associati non
possono chiedere la divisione n pretenderne la quota di recesso finch dura
lassociazione medesima poich esso rappresenta un elemento di garanzia per i
terzi.
Tali associazioni sono gestite da un mecenate (personalmente responsabile per
le obbligazioni sociali) il quale persegue esclusivamente obiettivi di prestigio, in
quanto espressamente negato lo scopo di lucro; inoltre il calciatore, membro
dellassociazione, non ottiene alcun emolumento. Il bilancio predisposto sulla
base del <<principio di cassa>>: la gestione limitata alle entrate e alle uscite di
cassa.
Gli esborsi della gestione, al netto dei proventi da cessione dei giocatori e da
contributi, costituiscono il cosiddetto deficit, il quale viene assunto dalla nuova
propriet al momento di subentrare alla cedente; in tal modo non si tiene nella
debita considerazione il patrimonio sociale (e tanto meno quello costituito dai
calciatori) al quale non viene attribuito alcun valore contabile.
La mancanza di norme precise (e inoltre la prassi spesso usata di compensare
alcuni costi imputati ai dirigenti con taluni ricavi) d ai valori risultanti dalla
contabilit un notevole grado di incertezza. Lassociazione non riconosciuta
mostra le sue carenze nel momento in cui inizia ad essere evidente la
problematica amministrazione, in coincidenza di una crescente importanza
economica e finanziaria dellattivit calcistica che inizia a manifestare le sue
enormi potenzialit in termini di movimento di denaro e di capitali. Infatti
lattenzione al risultato sportivo e il nuovo contesto socio-economico in cui si
trovano ad operare queste societ finiscono con lincentivare gli stessi club ad
incrementare gli investimenti al fine di competere per risultati sportivi sempre pi
prestigiosi.
I fattori che incidono maggiormente nellambito calcistico sono:
- il rapido aumento del numero dei partecipanti e del livello tecnico delle
competizioni, insieme allampliamento di questultime oltre i confini nazionali;
- il progressivo interessamento al calcio dei media e in particolare delle
televisioni;
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- il crescente interesse del pubblico per la vicenda agonistica, grazie anche alla
diffusione da parte dei mezzi di informazione.
Tuttavia, lassociazione sportiva non pu far fronte alle spese crescenti con il
semplice contributo volontario dei propri aderenti e pertanto inizia a rivolgersi al
mercato, assumendo gradualmente connotati di tipo imprenditoriale.
Scompare la figura del praticante-associato e subentra la figura dellatleta
professionista che non fa pi parte della compagine associativa, composta ormai
esclusivamente da soggetti finanziatori, ma presta la propria opera a favore di
questa contro il pagamento di un compenso proporzionale al livello qualitativo
delle prestazioni rese. Inoltre aumenta il livello dindebitamento dei club, la cui
attivit si estende alla ricerca di atleti in grado di incrementare il livello tecnico e
di rendimento della squadra.
Nonostante le squadre risultino ormai composte solo da sportivi professionisti,
non si avverte ancora la necessit di introdurre nellordinamento giuridico
dellepoca, una disciplina specifica del relativo rapporto di lavoro, per la quale si
dovr attendere sino ai primi anni 80.
In definitiva, in questa prima fase della storia del calcio, la situazione di crisi pu
essere ricondotta a due cause, tra loro interconnesse: da un lato, linadeguatezza
organizzativa dei sodalizi sportivi, la cui forma associativa non pu pi
considerarsi adeguata alla gestione di unattivit economica che ha raggiunto
dimensioni di un certo rilievo; dallaltro lato, una gestione improntata spesso
sullimprovvisazione del management abituato alla gestione di unassociazione
sportiva della quale, dati i cambiamenti in corso e le dimensioni, resta soltanto il
nome.
Questa situazione induce la FIGC ad approvare una serie di provvedimenti, con
lo scopo di guidare la transizione dalla forma associativa a quella societaria,
considerandola condizione necessaria per iscriversi alle successive competizioni
sportive. Le difficolt finanziarie riguardanti il settore spingono gli organi
federali a predisporre un programma di risanamento, avviato con due
provvedimenti:
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- la delibera del Consiglio Federale della FIGC del 16 settembre 1966, con la
quale si stabilisce lo scioglimento delle associazioni calcistiche militanti nei
campionati professionistici e la nomina di un commissario straordinario per
ciascuna di esse, al quale vengono attribuiti pieni poteri gestionali, per la durata
di un anno dalla data del passaggio delle consegne (30 settembre 1966), allo
scopo di procedere alla liquidazione delle associazioni calcistiche e alla loro
costituzione in societ per azioni;
- la delibera del Consiglio Federale della FIGC del 21 dicembre 1966, con la
quale si stabilisce e si impone a tutte le nuove societ uno statuto tipo che
arriva a configurare una tipologia di societ per azioni anomala poich, se da un
lato si riconosce la possibilit di realizzare utili di bilancio (lucro in senso
oggettivo), dallaltro si esclude la distribuzione ai soci di tali utili (divieto di
lucro in senso soggettivo). Infatti eventuali utili di bilancio debbono essere
destinati al potenziamento dellattuazione delle finalit di carattere sportivo.
Limposizione del divieto di lucro, che trova le sue radici storiche
nellincompatibilit tra sport e profitto, costituisce il principale ostacolo
allaffermazione della nuova societ sportiva professionistica e alla diffusione di
uneffettiva cultura di impresa nella conduzione di questi club.
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definitivamente le difficolt gestionali e di bilancio incontrate dalle societ
calcistiche nellesercizio della loro attivit.
La legge 91/1981 fissa alcune importanti regole che qualificano la societ
sportiva professionistica attraverso la forma giuridica, loggetto sociale e il
divieto di finalit di lucro. Riguardo alla forma giuridica, la legge 91/1981 allart.
10, 1 comma, dispone che: <<possono stipulare contratti con atleti professionisti
solo societ sportive costituite nella forma di societ per azioni o di responsabilit
limitata>>. Quindi si allarga anche alle S.r.l. la possibilit di svolgere attivit
sportiva professionistica, prima limitata solamente alle S.p.A.
Riguardo alloggetto sociale, lart. 10, 2 comma, dispone che: <<Latto
costitutivo deve prevedere che gli utili siano interamente reinvestiti nelle societ
per il perseguimento dellattivit sportiva>>. Pertanto loggetto sociale delle
nuove societ professionistiche deve concentrarsi nello svolgimento esclusivo
dellattivit sportiva e nella sua promozione.
Il divieto di finalit di lucro, strettamente collegato alla definizione di oggetto
sociale appena descritta, disciplinato anche allart. 13, 2 comma, che
relativamente alla liquidazione dichiara: <<[] i liquidatori devono redigere il
bilancio finale [] indicando la parte spettante, in misura non superiore al loro
valore nominale, a ciascuna azione o quota nella divisione dellattivo. Il residuo
attivo viene assegnato al CONI>>.
La legge 91/1981 sottolinea la possibilit di realizzare utili (lucro in senso
oggettivo) ma nega di poterli dividere tra i propri soci (lucro in senso soggettivo).
Per quanto riguarda il legame tra sportivo professionista e relativa societ di
appartenenza, nel contesto precedente alla legge 91/1981, esso era disciplinato da
due distinti e autonomi rapporti:
1) il rapporto di lavoro sportivo, che trovava origine nel contratto di ingaggio,
sulla base del quale si definiva il compenso spettante allo sportivo professionista
a fronte della prestazione sportiva fornita;
2) il rapporto di vincolo sportivo, attraverso il quale la societ sportiva era
titolare del diritto di <<utilizzazione esclusiva>> delle prestazioni sportive di
ogni suo calciatore per tutta la durata della sua vita agonistica e aveva il potere di
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impedire il trasferimento richiesto dal calciatore ad altra societ. Il trasferimento
poteva avvenire solo attraverso la cessione del vincolo nel quale subentrava la
societ acquirente, a fronte del pagamento di un prezzo concordato tra le parti.
Con la legge 91/1981, invece, si ha la graduale abolizione del vincolo sportivo,
entro cinque anni dalla sua entrata in vigore, per la necessit di salvaguardare la
dignit e la libert personale del giocatore.
La cessione di un calciatore da una societ allaltra pu avvenire a seguito di:
- cessione del contratto: si stabilisce un termine risolutivo, pari a 5 anni, sulla
durata massima che lega lo sportivo professionista alla relativa societ ed
comunque consentita la cessione del contratto prima della scadenza da una
societ allaltra, purch vi sia il consenso del calciatore;
- trasferimento del calciatore: si stabilisce che alla scadenza del contratto il
calciatore sia libero di stipulare un nuovo contratto con unaltra societ, la quale
tenuta a versare unindennit denominata Indennit di Preparazione e
Alla precedente disciplina, con la quale il calciatore non poteva disporre del
proprio cartellino, si sostituito un regime contrattualistico, in base al quale egli
libero di stipulare un nuovo contratto. Il calciatore non pi considerato un
<<bene>> da scambiare tra le societ, ma diventa un <<soggetto giuridico>>,
libero di offrire le sue prestazioni e di far valere la propria forza contrattuale nei
confronti della controparte.
Lessenza del vincolo sopravvive con lindennit di preparazione e promozione in
quanto una societ, per garantirsi le prestazioni di un calciatore in scadenza di
contratto e quindi <<svincolato>>, deve pagare un indennizzo che pu essere
anche molto elevato. Al termine del contratto il calciatore pu scegliere la sua
nuova destinazione soltanto tra quelle societ che sono disposte a corrispondere
lindennizzo alla vecchia societ di appartenenza.
Lo scopo dellindennit quello di reintegrare i costi che la societ cessionaria ha
sostenuto per la crescita sportiva, agonistica e di immagine del calciatore e
risarcire la societ per il fatto che si priva delle sue prestazioni.
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La legge 91/1981, nonostante sia rivolta alla regolamentazione dei rapporti tra
societ e sportivi professionisti sotto il punto di vista dellinquadramento
lavorativo di questi ultimi, introduce, seppur involontariamente, un ulteriore
ostacolo al risanamento economico-finanziario delle societ professionistiche.
Rispetto al contesto precedente, nel quale una volta acquisito il calciatore, esso
rientrava a tutti gli effetti nel patrimonio societario senza alcuna scadenza o
termine allimpiego, le societ professionistiche si ritrovano a diminuire in modo
sostanziale il controllo sui diritti pluriennali alle prestazioni sportive dei propri
calciatori (principale asset strategico di cui disponevano). Questo fornisce un
incentivo allincremento delle remunerazioni corrisposte ai calciatori per indurli a
rimanere nella stessa squadra alla scadenza del contratto, evitando cos alla
societ di ricorrere al mercato per lacquisto di un nuovo giocatore e al
pagamento del relativo cartellino.
Pertanto, la riforma della disciplina del rapporto di lavoro sportivo determina
importanti ripercussioni sui conti delle societ sportive, contribuendo ad
incrementare i costi di gestione e, di conseguenza, a peggiorare la gi difficile
situazione economica in cui si trovava il settore del calcio; a questa situazione
contribuisce anche la decisione di confermare, tramite la stessa legge 91/1981,
lassenza della finalit di lucro nonostante la rilevante dimensione economica
assunta da molte societ sportive. Limposizione del divieto di lucro rappresenta
una tra le cause principali della crisi economica del calcio professionistico
osservata negli anni 80 e 90.
1.4 Terzo periodo: effetti della sentenza Bosman e della crescita dei
ricavi da diritti televisivi
Dai primi anni 80 fino alla met degli anni 90 la concentrazione dellinteresse
sui soli traguardi sportivi porta il management delle societ a indirizzare gli
investimenti allo sviluppo dellarea tecnico-sportiva, dedicando meno attenzione
al versante gestionale (amministrativo, commerciale e marketing).
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Landamento negativo sul fronte dei risultati economici non accenna a rallentare
neanche nel corso degli anni 90, nonostante ci sia lavvento delle televisioni a
pagamento che fa crescere le fonti di introito in modo significativo.
I bilanci chiusi al 30 giugno 1995 registrano un risultato negativo, in termini
aggregati, per un valore pari a oltre 54 milioni di euro (104,8 miliardi di lire) per
i club di serie A e oltre 20 milioni di euro (38,9 miliardi di lire) per quelli di serie
B, con un risultato economico complessivo vicino ai 75 milioni di euro.
Nel 1996 si hanno due eventi che, seppur in maniera indipendente tra loro,
contribuiscono a far precipitare la situazione, ovvero la sentenza Bosman e
lavvento della pay tv/pay per view.
Per quanto riguarda il primo evento, la Corte di Giustizia dellUnione Europea
con la pronuncia avvenuta in data 15 dicembre 1995, nota come sentenza
Bosman, d una spinta forte al processo di riforma, stabilendo due principi:
1) non deve essere pi pagata lindennit per un calciatore svincolato che si
trasferisce da un Paese allaltro dellUnione Europea, poich le norme emanate
da federazioni sportive circa limpossibilit di trasferimento di un calciatore, a
fine contratto, senza un versamento alla societ di provenienza di unindennit di
trasferimento, di formazione e di promozione, sono contrarie al principio di libera
circolazione dei lavoratori nellambito comunitario;
2) le norme emanate dalle federazioni sportive, secondo cui possibile schierare
solo un numero definito di calciatori cittadini di altri stati membri, sono contrarie
al suddetto principio quindi illegale porre limiti sul numero di stranieri
comunitari da schierare in campo.
La sentenza Bosman produttiva di effetti immediati in tutti gli ordinamenti
degli Stati membri e la sua applicabilit diretta provoca la decadenza immediata
di tutte le norme contrarie alla sentenza. Labrogazione implicita delle
disposizioni relative ai trasferimenti in contrasto con la sentenza Bosman
determina, inevitabilmente, vuoti normativi in tutti i Paesi dellUE.
Bisogna tuttavia precisare che la pronuncia della Corte non rivolta a tutti gli
scambi di calciatori professionisti; labolizione dellindennit assume efficacia
solamente per il trasferimento degli sportivi europei in ambito transfrontaliero,
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non incidendo minimamente sul trasferimento di calciatori tra squadre dello
stesso Paese.
Leffetto immediato indotto dalla sentenza quello di creare una
differenziazione, in fase di cessione dei calciatori, tra atleti presenti sul mercato
comunitario (per i quali lindennit non pi dovuta) e quelli sul mercato interno
(per i quali lindennit pu ancora essere richiesta).
Per quanto riguarda lefficacia temporale della sentenza Bosman, la Corte,
consapevole della portata rivoluzionaria del provvedimento, stabilisce che la
nuova disciplina non possa essere applicata alle indennit di trasferimento, di
formazione e di promozione che, alla data della sentenza, siano gi state pagate o,
comunque, dovute in adempimento di unobbligazione sorta prima di tale data.
Si creano alcune situazioni critiche relative:
- allalterazione del mercato dei calciatori poich labolizione dellindennit
rende pi conveniente lacquisto di un giocatore straniero comunitario
svincolato, rispetto ad atleti gi presenti nel mercato italiano, ancora sottoposti
allindennit a scadenza di contratto;
- alla difficile situazione dei conti delle societ professionistiche venutasi a creare
in seguito allabolizione dellindennit.
Si hanno importanti effetti sui bilanci di quelle societ che, prima della sentenza,
hanno iscritto nellattivo dello stato patrimoniale i crediti concernenti le indennit
di preparazione e di promozione che si presumeva di poter percepire alla data di
scadenza dei contratti. Leliminazione di una posta patrimoniale attiva iscritta nel
bilancio relativo ai precedenti esercizi comporta necessariamente un effetto
negativo sul risultato economico: in particolare d luogo alla formazione di una
sopravvenienza passiva.
Le societ calcistiche che hanno iscritto, anche legittimamente, nei precedenti
bilanci ingenti crediti per le indennit sino allora maturate subirebbero una
notevole crescita delle perdite (o una diminuzione degli utili) in un unico
esercizio, dovuta alleliminazione di una posta attiva di una certa entit costituita
dalle indennit di preparazione e promozione.
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In Italia lintervento legislativo per uniformarsi a quanto affermato dalla Corte di
Giustizia dellUnione Europea si ha nella primavera del 1996, con il D.L. 17
maggio 1996, n. 272. Esso abolisce lindennit di preparazione e promozione con
conseguente possibilit per le federazioni sportive di prevedere comunque un
Premio di addestramento e formazione tecnica da riconoscersi esclusivamente
in favore della societ sportiva presso la quale latleta ha svolto la sua ultima
attivit dilettantistica o giovanile; stato soprannominato decreto <<spalma
perdite>> perch il suo principale obiettivo era quello di distribuire leffetto
economico negativo, derivante dalleliminazione dellindennit di preparazione e
promozione, in tre esercizi. Infatti la relazione governativa affermava che
lintento del legislatore era quello di <<risolvere senza traumi per le societ
sportive la perdita che si determina tra le componenti attive del proprio bilancio,
degli importi relativi ai crediti che per premi le dette societ presumevano di
percepire con riferimento ai giocatori alle proprie dipendenze nella eventualit
del loro passaggio ad altre societ. Si prescrive, a tal proposito, che le dette
societ potranno continuare a iscrivere nel proprio bilancio tra le componenti
attive, in apposito conto, limporto massimo pari al valore dellindennit relativa
al detto premio maturata alla data del 30 giugno 1996, che le societ che si
avvalgono di detta facolt debbono procedere allammortamento del valore
iscritto entro tre anni dalla data del 15 giugno 1996>>.
Tuttavia, il decreto del maggio 1996 non viene convertito in legge entro il
termine previsto di 30 giorni. Data, per, la delicatezza dellassetto di interessi in
gioco, si rende necessaria la sua reiterazione attraverso un nuovo D.L., il n. 383
del 22 luglio 1996, con il quale si riproduce quasi perfettamente il contenuto del
precedente atto. Anche tale provvedimento giunge a scadenza senza vedere la
conversione in legge, rendendo necessaria una nuova reiterazione che avviene a
mezzo del D.L. 20 settembre 1996, n. 485, il quale, oltre a confermare
labrogazione dellindennit di preparazione e promozione, apporta
unimportante novit riguardante la finalit di lucro: viene abrogato il secondo
comma dellart. 10 della legge 91/1981 che obbligava le societ sportive
professionistiche al reinvestimento degli utili per il perseguimento esclusivo
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dellattivit sportiva imponendo cos, il divieto di lucro soggettivo. Il D.L. 20
settembre 1996, n. 485 introduce, per la prima volta nella storia dello sport
professionistico italiano, la possibilit di distribuire agli azionisti leventuale utile
conseguito nel corso dellesercizio di unimpresa che svolge attivit sportiva.
Anche tale decreto, al pari dei suoi predecessori, conferma la norma che prevede
le agevolazioni di tipo contabile introdotte a seguito dellabolizione
dellindennit di preparazione e promozione. Infatti, larticolo 3 del D.L. 485/96
recita che << Le societ sportive previste dalla presente legge possono iscrivere
nel proprio bilancio tra le componenti attive, in apposito conto, un importo
massimo pari al valore delle indennit di preparazione e promozione maturate
alla data del 30 giugno 1996, in base ad una apposita certificazione rilasciata
dalla federazione sportiva competente alla normativa in vigore. Le societ che si
avvalgono della facolt di cui al comma precedente debbono procedere ad ogni
effetto allammortamento del valore iscritto entro tre anni a decorrere dalla data
del 15 maggio 1996>>.
In questo modo le societ possono eliminare dallattivo dello Stato Patrimoniale i
crediti maturati per le indennit di preparazione e promozione senza evidenziare
la sopravvenienza passiva, ma iscrivendo sempre nellattivo unulteriore posta a
carattere pluriennale, da ammortizzare entro tre anni.
Il D.L. 485/96, a differenza di quelli che lo hanno preceduto, trova la conversione
in un provvedimento definitivo, grazie alla legge 586 del 18 novembre 1996.
Le principali novit attribuibili alla legge 586/96, rispetto alla decretazione di
urgenza, riguardano loggetto sociale e i vincoli alla distribuzione dellutile.
Per quanto riguarda loggetto sociale, il legislatore riformula il contenuto
dellarticolo 10 e la nuova versione della norma sancisce che <<latto costitutivo
deve prevedere che la societ possa svolgere esclusivamente attivit sportive ed
attivit ad esse connesse e strumentali>>. Alla societ sportiva professionistica
viene riconosciuta la possibilit di svolgere attivit di natura economica e
imprenditoriale, accessoria alla mera organizzazione di eventi sportivi, purch si
traduca in via immediata in forme di promozione e diffusione dello sport.
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Per quanto riguarda i vincoli alla distribuzione dellutile, si introduce un nuovo
comma allarticolo 10 secondo il quale <<latto costitutivo deve prevedere che
una quota parte degli utili, non inferiore al 10%, sia destinata a scuole giovanili di
addestramento e formazione tecnico-sportiva>>.
A seguito della sentenza Bosman, si diffusa lopinione secondo cui tale
rivoluzione avrebbe colpito i cosiddetti vivai poich eliminando lindennit di
preparazione e promozione le societ avrebbero perso ogni interesse economico
ad investire nei settori giovanili. Il legislatore tenendo conto di tale
preoccupazione ha previsto, da un lato, il premio di addestramento e formazione
tecnica da reinvestire nel perseguimento di fini sportivi, dallaltro lobbligo di
destinazione di una quota parte degli utili in favore dei settori giovanili.
La conversione in legge, invece, non apporta nessun cambiamento alle norme che
abrogano lindennit di preparazione e promozione, confermando le disposizioni
agevolative, a livello di bilancio, per la rimozione dei suoi effetti in tre anni, a
partire dallesercizio in chiusura al 30 giugno 1996.
Gli effetti della sentenza Bosman, oltre a costringere la maggior parte dei Paesi
europei ad adeguare i propri ordinamenti giuridici alle nuove regole di
trasferimento dei calciatori, si fanno sentire a livello gestionale con conseguenze
significative sullintero movimento calcistico europeo. Tali conseguenze portano
a definire un pi forte coinvolgimento degli sponsor, degli investitori e
soprattutto dei media, tramite i quali si rivoluziona lordine di accesso alla
partita: non pi il tifoso che deve recarsi allo stadio per godersi lincontro, ma
lo stadio che entra nelle case delle famiglie, consentendo una fruizione, per certi
versi anche pi comoda dello spettacolo sportivo. Lingresso delle televisioni nel
mondo del calcio aumenta il numero di fruitori dello spettacolo; limmissione di
liquidit nel sistema calcio avvenuta tramite le televisioni a pagamento
impressionante: i ricavi da diritti televisivi, a livello di sistema, passano da circa
1 milione di euro della stagione 1980/1981 a oltre i 500 milioni di euro della
stagione 2000/2001.
Nella stagione 1993/1994 la RAI, per la prima volta, non ha pi lesclusiva sui
diritti televisivi del campionato di calcio e una parte di questi vengono acquistati
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dalla piattaforma satellitare Tele + per la modalit di trasmissione in pay tv. La
Lega calcio negozia per conto di tutte le squadre ad essa affiliate gli importi per
la cessione dei diritti per la trasmissione delle partite sia in chiaro, sia a
pagamento (contrattazione collettiva). I ricavi da diritti televisivi a livello di
sistema passano dai 55,9 milioni di euro pagati dalla RAI dal 1990/1991 al
1992/1993, ai 92,8 milioni nella stagione 1993/1994 di cui 69,7 milioni pagati
dalla RAI e 23 circa da Tele +.
Nella stagione 1996/1997 si ha una novit, ovvero la trasmissione in modalit
pay per view, grazie alla quale i telespettatori possono acquistare da casa il
singolo evento sportivo che vogliono vedere. In questa stagione i diritti televisivi
ammontano a 204 milioni di euro (di cui 62,7 pagati dalla RAI), sostanzialmente
il doppio rispetto alla stagione precedente nella quale, per la prima volta, si erano
superati i 100 milioni di euro; la contrattazione per la vendita dei diritti alle
emittenti televisive avviene ancora in maniera collettiva attraverso la Lega calcio.
Successivamente, con il D.L. n. 15 del 30 gennaio 1999 convertito con
modificazioni nella legge 78 del marzo 1999, il legislatore pone il limite del 60%
ai diritti in forma criptata acquisibili per le partite di serie A della stagione
1999/2000 da parte di un singolo operatore. Nasce il principio della soggettivit
dei diritti televisivi, per il quale la titolarit dei diritti televisivi criptati per le
partite del campionato di calcio non pi in capo alla Lega ma alle singole
societ calcistiche; esse potranno contrattare direttamente con le emittenti
televisive limporto per la cessione di tali diritti relativi agli incontri giocati in
casa. In questa stagione le pay tv riconoscono ai club 400 milioni di euro per i
diritti criptati che, sommati ai 105 della RAI, arrivano a oltre 500 milioni di euro
(nella stagione precedente i diritti ammontavano complessivamente a 231 milioni
di euro). Dopo lo scoppio della bolla del 2002, i diritti vedono una fase di
sostanziale contrazione fino alla stagione 2004/2005 in cui si ha lingresso nel
mercato del digitale terrestre che si affianca a Sky nel satellitare (subentrata nel
frattempo a Tele + e Stream). Ci consente, insieme allaumento dei ricavi
televisivi per la partecipazione alle competizioni europee, una nuova ripresa di
questa fonte di ricavo: nel 2006 i diritti televisivi, a livello di sistema, arrivano a
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superare i 600 milioni di euro. Allargando la visuale al volume di affari
complessivamente generato, la serie A e la serie B presentano nella stagione
1997/1998 un fatturato totale pari a circa 650 milioni di euro, contro un
corrispondente valore che sfiora i 1.200 milioni di euro del 2002/2003: i diritti
televisivi assumono un ruolo determinante, diventando la principale voce di
ricavo per le societ professionistiche. Tuttavia, le perdite di bilancio che nel
campionato 1997/1998, subito dopo la sentenza Bosman, ammontavano a livello
aggregato a circa 37 milioni di euro, raggiungono la soglia di 536 milioni di euro
nel 2002/2003, un importo 14 volte superiore rispetto a quello registrato
solamente cinque anni prima.
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Nel 2008 il legislatore, con il D. Lgs. n. 9 del 9 gennaio 2008 , provvede a
reintrodurre la vendita centralizzata dei diritti televisivi legati alle competizioni
sportive nazionali.
Per capire le cause di questa crisi, bisogna comprendere quale sia stato il circolo
vizioso sorto dallinterazione tra la sentenza Bosman e lavvento delle televisioni
a pagamento che hanno letteralmente travolto il mondo del calcio.
Nella stagione 1996/1997, ossia allindomani della sentenza Bosman, i club
professionistici di serie A e B si trovano ad operare immersi in un contesto
totalmente mutato, nel quale ogni squadra, allapprossimarsi della scadenza del
contratto di un proprio calciatore, si trova di fronte a tre distinte alternative:
1) acquisto sul mercato di un nuovo calciatore vincolato: in questo caso la societ
rinuncia al proprio giocatore, lasciando che il contratto giunga a scadenza, per
procedere allacquisto di un altro calciatore legato contrattualmente ad unaltra
societ. Lacquisto comporta il sostenimento di un onere per ottenere la
disponibilit immediata del cartellino, oltre allo stipendio da riconoscere
periodicamente al giocatore: tale stipendio, di norma, superiore a quello
percepito dal calciatore in precedenza;
1 Il decreto in esame (Disciplina della titolarit e della commercializzazione dei diritti) stabilisce una
contitolarit dei diritti tra la Lega calcio e le singole squadre, anche se attribuisce alla prima il compito di
organizzare la vendita di tali diritti e la definizione delle regole di spartizione degli introiti tra i singoli
club.
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2) stipula di un nuovo contratto con un calciatore svincolato: anche in questo
caso, analogamente al precedente, la societ rinuncia al proprio giocatore alla
scadenza del contratto per acquistarne un altro, a sua volta svincolato da unaltra
societ. A parit di qualit e di caratteristiche tecniche, il calciatore svincolato
pu richiedere uno stipendio pi alto rispetto ad un altro ancora legato alla
rispettiva societ;
3) prolungamento della durata del contratto al proprio calciatore, prima della
scadenza: in questo terzo caso la societ si trova ad offrire al proprio giocatore,
prima della scadenza del contratto, un rinnovo che prevede di norma un aumento
significativo dello stipendio per ottenere il consenso a rimanere per un ulteriore
periodo di tempo. Lunico costo che la societ deve sostenere, in questa ipotesi,
relativo alla pi elevata remunerazione riconosciuta al calciatore per la nuova
durata del rapporto.
La scelta di stipulare un nuovo contratto con un calciatore svincolato o di
prolungare il contratto ad uno proprio risulta comunque conveniente alla societ
rispetto allacquisto di un calciatore vincolato dove allaumento di stipendio, si
aggiunge il costo di acquisto del cartellino dalla societ titolare dei relativi diritti
alle prestazioni sportive. Questo meccanismo ha costituito la principale causa di
incremento dei costi per stipendi delle societ di calcio.
Mentre in vigenza dellindennit di preparazione e promozione, pur in presenza
di stipendi crescenti nel tempo, le somme corrisposte da una societ allaltra per
acquistare un calciatore rimanevano allinterno del sistema, con lo svincolo
immediato susseguente alla sentenza Bosman la ricchezza generata dal sistema
inizia a spostarsi in maniera sempre maggiore dalle societ a favore degli stessi
calciatori, sempre pi incoraggiati a raggiungere la scadenza del contratto, per
ottenere un aumento dellingaggio. Inoltre, nel solito periodo, si ha il forte
afflusso di liquidit proveniente dai diritti televisivi che, proprio nel 1996,
arrivano a superare i 200 milioni di euro.
Le societ di calcio, spinte dalla ricerca del risultato sportivo e consapevoli degli
effetti della sentenza Bosman sulla perdita di controllo sui diritti pluriennali alle
prestazioni sportive dei propri calciatori, iniziano a riversare sistematicamente
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lincremento dei proventi da diritti tv nel mercato per accaparrarsi le prestazioni
dei migliori giocatori, alimentando il circolo vizioso sulle remunerazioni
corrisposte ai calciatori. La crescita del potere contrattuale dei calciatori indotta
dalla sentenza Bosman, spinge le societ a spendere cifre sempre maggiori in
cartellini e stipendi, certe che gli introiti negli anni successivi avrebbero
consentito di sostenere la folle corsa al rialzo degli ingaggi.
Nel 2002/2003 si ha lo scoppio della bolla a seguito della crisi generalizzata
che investe il mercato delle televisioni a pagamento in Europa: si assiste, per la
prima volta dal loro ingresso nel mondo del calcio, ad un sostanziale
ridimensionamento delle aspettative di crescita dei proventi televisivi. I contratti
pluriennali stipulati con i calciatori vincolano in maniera stringente le societ, le
quali si ritrovano a dover sopportare costi fissi in bilancio (a titolo di stipendi e
ammortamento del parco giocatori) a fronte di ricavi attesi in diminuzione.
Molte di loro, avendo acquistato per valori ingenti calciatori che poi si sono
rivelati al di sotto delle aspettative, devono operare delle svalutazioni dei
calciatori, il cui diritto allutilizzo delle prestazioni rappresenta un vero e proprio
asset. Le svalutazioni, per, sono di un importo cos ingente da mettere in serio
pericolo di fallimento diverse importanti societ. Pertanto il legislatore corre in
soccorso alle societ professionistiche con lemanazione del cosiddetto decreto
<<salva calcio>>, approvato con la legge n. 27 del 21 febbraio 2003. Con questo
provvedimento si permette di allentare la pressione delle perdite nei bilanci delle
societ sportive professionistiche, consentendo a queste ultime di distribuire in
dieci anni le svalutazioni derivanti da perdite durevoli di valore dei diritti
pluriennali alle prestazioni sportive dei calciatori, anzich spesarle nellesercizio
in cui sono maturate. Laspetto pi rilevante di questo provvedimento che esso
stato ritenuto dalla Comunit Europea come una norma che lede, da un lato, la
competitivit delle societ calcistiche degli altri stati membri, dallaltro, lede i
principi relativi alla veridicit dei bilanci, infatti non si pu ammortizzare un
contratto per un numero di anni superiore alla durata del contratto stesso.
In breve, la concomitanza tra i due eventi, ovvero la sentenza Bosman e
lavvento delle televisioni a pagamento, ha compromesso le possibilit di
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sviluppo di cui il sistema poteva beneficiare con la legittimit del fine di lucro
(soggettivo) nello svolgimento dellattivit sportiva professionistica, riconosciuta
dal legislatore nello stesso periodo. Le novit introdotte dalla sentenza Bosman
generano un aumento degli stipendi che si ripercuote in modo significativo nella
difficile situazione economico-finanziaria del sistema, nonostante il
considerevole aumento del fatturato osservato nel solito periodo, trainato dalla
crescita esponenziale dei diritti televisivi.
Se questi due eventi non si fossero sovrapposti in un lasso temporale cos
contenuto, molto probabilmente gli effetti della crisi sarebbero risultati meno
travolgenti.
La crisi economica del settore del calcio insieme ai cambiamenti del rapporto che
lega lo sportivo professionista alla relativa societ di appartenenza, rappresentano
i due elementi che accomunano tutti i periodi presi in esame. Per quanto riguarda
il primo, le ragioni di tale crisi non possono essere imputate alla progressiva
crescita del volume di affari di cui ha goduto il settore del calcio professionistico,
ma alla mala gestione di queste risorse realizzata nel corso degli anni.
Nel primo periodo il passaggio dalla forma associazionistica a quella societaria si
scontrato con un management assolutamente impreparato, di fronte ad
unattivit che assumeva connotati sempre pi imprenditoriali; ci ha
rappresentato una delle ragioni alla base della crisi economica che ha interessato
anche il terzo periodo. Inoltre il tardivo riconoscimento del fine di lucro nello
sport professionistico, avvenuto solo nel 1996, ha rallentato le possibilit di uno
sviluppo equilibrato del sistema.
Per quanto riguarda i cambiamenti del rapporto che lega lo sportivo
professionista alla relativa societ di appartenenza (altro elemento che accomuna
i tre periodi presi in considerazione), levoluzione della normativa su tale
rapporto ha determinato una progressiva perdita di controllo da parte delle
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societ sui diritti pluriennali alle prestazioni sportive dei propri calciatori. Ci ha
determinato una crescita del potere contrattuale dei calciatori con incrementi
delle relative remunerazioni che condizionano, in misura sempre maggiore, i
bilanci di queste societ. Infatti, in un trentennio (dal 1966 al 1996), si avuto il
passaggio da un contesto in cui la societ poteva utilizzare in via esclusiva le
prestazioni sportive di un calciatore per tutta la durata della sua vita agonistica,
ad un contesto in cui il controllo limitato alla durata del contratto, il quale non
pu eccedere i cinque anni. Lelevata incidenza degli stipendi dei calciatori
rappresenta anche una naturale conseguenza della rincorsa al risultato sportivo
che per molti anni ha costituito lunico obiettivo gestionale di queste societ,
stante il divieto di distribuire ricchezza ai propri azionisti.
In conclusione, lapertura al profitto per le societ sportive professionistiche in
unepoca anteriore avrebbe contribuito, molto probabilmente, ad una crescita
culturale del sistema e ad una maggiore responsabilizzazione nelluso delle
risorse da parte degli attori coinvolti in questo business.
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2. Contenuto tipico del bilancio di esercizio dei club calcistici
La redazione del bilancio di una societ calcistica non differisce da una normale
societ commerciale riguardo alle forme, ai vincoli ed ai principi economici da
applicare, ma il prodotto generato (lo spettacolo calcistico) e la particolare natura
dei fattori produttivi utilizzati (i calciatori) caratterizzano in maniera significativa
lattivit delle societ di calcio.
Infatti lo spettacolo calcistico ed i calciatori rendono la societ di calcio oggetto
di attenzione non solo da parte dei classici utilizzatori del bilancio desercizio,
ma anche da parte di una platea di soggetti che vedono nella loro squadra un
simbolo da difendere; linteresse del tifoso a conoscere il documento di bilancio,
inteso come contenitore delle notizie sugli equilibri economico-finanziari, sar
certamente subordinato al fatto che tali equilibri influiscano sulle prestazioni
sportive della squadra del cuore o sulla sua possibilit di sopravvivenza.
Tuttavia, le peculiarit che contraddistinguono i bilanci delle societ di calcio,
rispetto agli altri business, non sono state considerate tali da giustificare una
normativa speciale a riguardo.
Il legislatore ha ritenuto possibile ricondurre le singole fattispecie valutative e di
rappresentazione contabile alle tradizionali regole individuate per la maggior
parte delle imprese, integrate dalle Norme Organizzative Interne della FIGC e
dalle Raccomandazioni contabili.
L'esigenza di fornire una sorta di guida alle societ calcistiche nella stesura del
bilancio stata avvertita dalla stessa FIGC che nel corso degli anni ha
predisposto una serie di documenti di riferimento tra cui il piano dei conti
unificato e le Raccomandazioni Contabili per il bilancio di esercizio.
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L'adozione del piano dei conti federale da considerarsi obbligatoria a norma
dell'art. 84 delle NOIF.
stato introdotto dalla FIGC nel 1987 per facilitare la valutazione e il confronto,
ai fini del controllo, delle dinamiche gestionali dei club. stato pi volte
aggiornato e l'ultima versione risale al 5 settembre 2006, anche se possiamo
attenderci una sostanziale revisione di tale documento in un prossimo futuro.
Accanto al piano dei conti unificato, la FIGC ha redatto un documento che
raccoglie, in 13 Raccomandazioni Contabili la cui adozione obbligatoria (a
pena di sanzioni di carattere sportivo), alcuni principi basilari per il corretto
trattamento contabile delle operazioni caratteristiche delle societ di calcio.
In particolare, la suddivisione delle Raccomandazioni Contabili predisposte dalla
FIGC richiama una serie di voci tipiche:
1. Diritti pluriennali alle prestazioni sportive dei calciatori;
2. Costi del vivaio;
3. Compartecipazione ex art. 102-bis delle NOIF;
4. Cessione temporanea (dei diritti alle prestazioni sportive dei calciatori);
5. [Superata]
6. Permuta (dei diritti alle prestazioni sportive dei calciatori);
7. Crediti;
8. Debiti;
9. Versamenti dei soci;
10. Ammortamento delle immobilizzazioni immateriali e materiali;
11.-12. Valore della produzione/ricavi;
13. Beni ricevuti in locazione finanziaria (leasing).
Ognuna delle raccomandazioni contabili sopra individuate presenta, di norma, un
insieme di regole, interpretazioni e indicazioni che rispondono a una duplice
funzione:
interpretare sotto l'aspetto tecnico le norme di legge che fissano solo alcuni
principi generali sulla formazione del bilancio. Non essendo mai stati statuiti
principi contabili ufficiali in ordine ai bilanci delle societ di calcio, le
Raccomandazioni Contabili rispondono sostanzialmente ad una funzione
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interpretativa delle regole di valutazione stabilite dalle norme di legge, tenendo
in considerazione anche quanto stabilito sugli stessi temi dai principi contabili di
riferimento;
tendere a integrare e modificare i prospetti contabili previsti dal codice civile
nei casi in cui questi non consentano il rispetto della clausola generale di
rappresentazione veritiera e corretta, cos come l'informativa minima da riportare
in Nota Integrativa.
Le Raccomandazioni Contabili della FIGC, periodicamente riviste e aggiornate,
indicano quindi le procedure da seguire per una corretta contabilizzazione delle
voci tipiche del bilancio, riferite sia allo Stato Patrimoniale che al Conto
Economico. Esse indicano altres i principi da seguire nell' ambito della Nota
Integrativa, che assume particolare significato in relazione al contenuto tipico dei
bilanci delle societ sportive.
Tali Raccomandazioni provvedono a raccordare la normativa civilistica in
materia di bilancio e i principi nazionali e internazionali elaborati dalla prassi, al
fine di giungere alla rappresentazione chiara, veritiera e corretta, prescritta dalla
legge, nonch ad assicurare un'omogenea applicazione dei principi medesimi, al
fine di rendere raffrontabili i dati di bilancio delle diverse societ e agevolare
cos i controlli.
Di seguito si espone un'analisi delle principali voci tipiche, la cui interpretazione
e rappresentazione deriva, appunto, da precise indicazioni provenienti tanto dal
piano dei conti che dalle Raccomandazioni Contabili predisposte dalla FIGC.
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STATO PATRIMONIALE
ATTIVO
A) CREDITI VERSO SOCI PER VERSA-
MENTI ANCORA DOVUTI
- capitale sottoscritto non richiamato
- capitale richiamato e non versato
B) IMMOBILIZZAZIONI
I - Immobilizzazioni immateriali
1) Costi di impianto e di ampliamento
2) Costi di ricerca, di sviluppo e
di pubblicit
3) Diritti di brevetto industriale
e diritti di utilizzazione delle
opere dellingegno
4) Concessioni, licenze, marchi
e diritti simili
5) Avviamento
6) Immobilizzazioni in corso e acconti
7) Capitalizzazione costi vivaio
8) Diritti pluriennali alle
prestazioni calciatori
9) Altre immobilizzazioni
Totale
II - Immobilizzazioni materiali
1) Terreni e fabbricati
2) Impianti e macchinario
3) Attrezzature industriali e commerciali
4) Altri beni
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5) Immobilizzazioni in corso e acconti
C) ATTIVO CIRCOLANTE
I- Rimanenze
1) Materie prime, sussidiarie e
di consumo
2) Prodotti in corso di lavorazione
e semilavorati
3) Lavori in corso su ordinazione
4) Prodotti finiti e merci
5) Acconti
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Totale
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(D) RATEI E RISCONTI ATTIVI
Disaggi su prestiti
Totale attivo
PASSIVO
A) PATRIMONIO NETTO
I) Capitale
II) Riserva da sovrapprezzo azioni
Azionisti c/futuro aumento capitale
III) Riserve di rivalutazione
IV) Riserva legale
V) Riserva per azioni proprie in port.
VI) Riserve statutarie
VII) Altre riserve
- Riserve facoltative
- Contributi in c/capitale per investimenti
- Riserve a regimi fiscali speciali
- Riserva per utili non distribuiti
(ex art. 2423/2426 c.c.)
VIII) Utili (perdite) portati a nuovo
IX) Utile (perdita) dellesercizio
Totale
B) FONDI PER RISCHI E ONERI
1) Per trattamento di quiescenza ed obblighi
simili
2)per imposte
3) altri
Totale
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C) TRATTAMENTO DI FINE RAPPORTO DI
LAVORO SUBORDINATO
D) DEBITI- con separata indicazione, per
ciascuna voce di debiti, degli importi
esigibili oltre lesercizio successivo
1) Obbligazioni ordinarie
2) Obbligazioni convertibili
3) Debiti verso banche
4) Debiti verso altri finanziatori
5) Acconti
6) Debiti verso fornitori
7) Debiti rappresent. da titoli di credito
8) Debiti v/imprese controllate
9) Debiti v/imprese collegate
10) Debiti v/controllanti
11) Debiti tributari
12) Debiti v/istituti di previdenza e
sicurezza sociale
13) Altri debiti
14) Debiti per compartecipazioni ex art. 102 bis
NOIF
15) Debiti per sponsorizzazioni
16) Debiti verso enti - Settore specifico
Totale
E) RATEI E RISCONTI
Aggio su prestiti
Totale passivo
Nello Stato Patrimoniale si individuano quattro tipologie di voci tipiche:
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i diritti pluriennali alle prestazioni sportive dei
calciatori; la capitalizzazione dei costi del vivaio;
le compartecipazioni ex art. 102-bis NOIF;
gli accantonamenti a scopo mutualistico.
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Conseguentemente, in entrambe le ipotesi, la societ cessionaria stipula con il
calciatore un nuovo contratto e quindi pu beneficiare delle sue prestazioni
sportive in via esclusiva.
Nella terza ipotesi, quella di stipulazione di un contratto direttamente con un
calciatore <<svincolato>>, lasset sar valutato a costo zero, poich il
calciatore non ha in essere alcun contratto con alcuna societ; quindi, non
versando nessuna somma al club di provenienza, la societ cessionaria non dovr
iscrivere nessun valore nello Stato Patrimoniale.
Come stabilito dai principi contabili italiani, anche per le societ di calcio le
immobilizzazioni immateriali devono essere valutate rispettando il principio
della prudenza. Questo significa che se il valore recuperabile valutato
durevolmente inferiore a quello netto contabile, sar necessario attuare una
svalutazione; se negli esercizi successivi le cause che hanno portato alla
svalutazione venissero meno, possibile effettuare una rivalutazione per un
importo non superiore al valore netto contabile che limmobilizzazione avrebbe
avuto nel caso in cui la svalutazione non fosse stata effettuata. Si hanno due casi
di svalutazione integrale:
- in caso di abbandono dellattivit agonistica;
- in caso di ritiro a causa di infortunio.
Nel secondo caso, a compensazione della svalutazione imputato il provento
derivante dal risarcimento assicurativo.
La rappresentazione contabile dei diritti pluriennali alle prestazioni dei calciatori
come attivit immateriale certamente coerente con le previsioni dello IAS 38, il
quale definisce le attivit immateriali come quelle risorse non monetarie
identificabili e prive di consistenza fisica; in particolare:
- la risorsa deve essere controllabile. Riguardo a questo aspetto, non ci sono
dubbi del fatto che il club abbia un controllo pieno ed esclusivo delle prestazioni
del calciatore; durante la durata del suo contratto, egli non potr trasferirsi se non
con il consenso della societ. Lunico problema riguarda il controllo limitato che
ha la societ sulle cessioni delle prestazioni, poich sar necessario il consenso
del calciatore per il trasferimento;
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- la risorsa deve essere acquisita in seguito ad operazioni realizzate in passato;
- la risorsa deve essere in grado di produrre benefici economici futuri (ricavi,
riduzione di costi, altri benefici derivanti dallutilizzo diretto nellattivit
dimpresa);
- la risorsa deve essere identificabile e deve essere oggetto di compravendita tra
le diverse societ.
Quindi, con la presenza di questi requisiti, si pu affermare che tali risorse siano
da classificare tra le immobilizzazioni immateriali anche secondo i principi
contabili internazionali.
Ladozione di tali principi introduce significativi elementi di novit nella
valutazione di bilancio dei diritti pluriennali alle prestazioni dei calciatori: uno di
questi riguarda liscrizione di tali diritti al fair value piuttosto che al costo.
In particolare, il principio contabile internazionale IAS 38 consente oltre alla
valutazione al costo, anche quella secondo il fair value. Esso per impone delle
rigide condizioni per lapplicazione del fair value:
1) per la misurazione del fair value si deve fare riferimento a un mercato attivo;
2) obbligo di procedere ad una verifica periodica della consistenza del valore
iscritto nello Stato Patrimoniale.
Il mercato attivo un mercato che evidenzia le seguenti caratteristiche:
a) gli elementi scambiati allinterno del mercato siano omogenei;
b) la presenza in qualsiasi momento nel mercato di acquirenti e venditori;
c) la disponibilit di prezzi al pubblico nel mercato dei calciatori.
La lettera a) richiede lomogeneit delle risorse scambiate, ma tale requisito non
sembra sussistere poich i calciatori sul mercato non possono essere considerati
completamente omogenei: nonostante un calciatore sia teoricamente sostituibile
da un altro, evidente come le prestazioni di determinati calciatori siano
<<uniche>> e pertanto possano essere fornite soltanto dagli stessi.
Riguardo alla lettera b), possiamo affermare che lattuale sistema del cosiddetto
calciomercato appaghi tale requisito nonostante sia da considerare che la Lega
permette alle societ di effettuare trasferimenti solo in periodi limitati dellanno
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(nella sessione estiva e in quella invernale, ovvero rispettivamente dal 1 luglio
al 31 agosto e dal 1 al 31 gennaio).
La sussistenza del requisito di cui alla lettera c) appare molto discutibile poich
le caratteristiche non omogenee dei calciatori non permettono la disponibilit dei
prezzi al pubblico.
Per quanto riguarda lobbligo di procedere ad una verifica periodica della
consistenza del valore iscritto nello Stato Patrimoniale, esso previsto dal
principio contabile IAS 36, dove vengono indicati i criteri che una societ deve
seguire per assicurarsi che le proprie attivit siano iscritte in bilancio ad un valore
non superiore a quello recuperabile.
Il valore di iscrizione in bilancio dei diritti pluriennali alle prestazioni dei
calciatori (e in generale delle attivit immateriali a vita definita) deve essere
sottoposto a verifica (c.d. impairment test) quando ci sono indicatori di perdita di
valore; cio, in presenza di questultimi, si deve stimare il valore recuperabile
dellattivit e confrontarlo con il valore contabile.
Lo IAS 36 definisce come recuperabile il maggiore tra il fair value dellattivit al
netto dei costi di vendita (cio lammontare netto ricavabile in caso di cessione) e
il valore duso (cio il valore attuale dei flussi finanziari futuri che si prevede
possano avere origine dallattivit). Proprio la determinazione del valore duso si
presenta particolarmente complessa, essendo il singolo calciatore inserito in una
squadra, per cui molto difficile individuare il valore delle singole prestazioni e i
flussi a esse associabili.
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vendita dei calciatori pi promettenti pu portare benefici economico-finanziari
di entit anche molto rilevante.
Naturalmente la gestione di un vivaio comporta dei costi, che da un punto di vista
contabile vengono capitalizzati al termine di ciascun esercizio nella loro
globalit, in quanto le disposizioni federali impongono, nella capitalizzazione di
tali oneri, il completo anonimato dei singoli calciatori poich gli stessi svolgono
attivit di natura dilettantistica e non sono vincolati da alcun contratto di lavoro;
la loro attrazione nella sfera professionistica e lassunzione del conseguente
<<status>> di lavoratore dipendente possibile solo a decorrere dal compimento
del diciottesimo anno di et.
La capitalizzazione dei costi del vivaio fa s che essi concorrano alla formazione
del reddito attraverso la rilevazione delle relative quote di ammortamento: essi
seguono un piano di ammortamento a quote costanti per un periodo di cinque
anni a decorrere dallesercizio di sostenimento degli stessi. I costi capitalizzati
sono iscritti tra le immobilizzazioni immateriali nella voce <<Capitalizzazione
costi vivaio>>.
Lammortamento va effettuato con il metodo indiretto, il quale prevede
levidenziazione nello Stato Patrimoniale del fondo ammortamento a rettifica
esplicita del costo capitalizzato; lammortamento di tali costi deve iniziare
nellanno in cui essi sono contabilizzati e nei quattro successivi, quindi ciascuna
quota pari al 20% dei costi, capitalizzato in un dato anno. Limporto presente
anche nel Conto Economico: le voci di costo trovano allocazione nelle rispettive
voci di pertinenza mentre i ricavi sono posti tra il valore della produzione alla
voce <<Incrementi di immobilizzazioni per lavori interni>> (conto di rettifica ai
costi desercizio); il trattamento contabile dei costi relativi al vivaio del tutto
analogo a quanto avviene per le costruzioni in economia nelle societ industriali,
quando cio vengono prodotti allinterno dellazienda dei beni strumentali
utilizzando impianti, macchinari, attrezzature e personale dellazienda stessa.
Possono essere capitalizzati solo i costi di struttura e di gestione riferiti allattivit
giovanile e non i costi comuni di natura amministrativa e generale che, data la
loro oggettiva mancanza di specifica inerenza, potrebbero essere ripartiti
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solo secondo criteri soggettivi e non univoci. Essi, secondo quanto prescrive la
Raccomandazione Contabile n. 2, sono costituiti da:
- premi di formazione e addestramento tecnico corrisposti per il tesseramento di
giovani calciatori;
- vitto, alloggio e spese di trasporto in occasione delle gare;
- rimborsi spese ai calciatori;
- compensi ad allenatori, istruttori e tecnici del vivaio;
- assicurazioni per infortuni;
- spese sanitarie.
Le disposizioni legislative riconoscono alla societ che ha provveduto alla
formazione sportiva dellatleta dilettante il diritto di ricevere unindennit di
preparazione e formazione tecnica nel caso in cui egli concluda un contratto da
professionista con unaltra societ, in alternativa al diritto di stipulare il primo
contratto professionistico con il giovane.
Per tutti i trasferimenti successivi al primo (e quindi anche per il primo
trasferimento, qualora la prima societ professionistica a tesserare il giovane
calciatore sia quella in cui questi si formato) non sar dovuta alcuna indennit.
Se invece il giovane calciatore non intraprende la carriera professionistica,
chiaro che la societ addestratrice non ricever alcun compenso. Infatti,
lorientamento della dottrina quello di assimilare i <<costi vivaio>> a quelli di
ricerca e sviluppo per i quali la sola condizione per la capitalizzazione la
ragionevole probabilit, nel momento in cui i relativi costi sono sostenuti, di
conseguire un flusso monetario incrementale futuro.
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partecipazione con il quale diventa titolare della met dei diritti patrimoniali del
calciatore.
Tale accordo costituito da due distinti contratti:
1. un contratto con il quale la societ cedente trasferisce il diritto, a titolo
definitivo, allutilizzo delle prestazioni sportive di un calciatore;
2. un contratto con il quale la societ cessionaria partecipa agli effetti
patrimoniali conseguenti la contitolarit del contratto.
La societ che cede, in corso di contratto, il diritto alle prestazioni del calciatore
perde ogni diritto sia riguardo alle sue prestazioni sia riguardo alla titolarit del
tesseramento, mentre conserva il diritto di partecipazione alle somme incassate
dalla societ cessionaria, a seguito della cessione del calciatore (al termine della
durata della compartecipazione).
Laccordo di partecipazione dura un anno ma pu essere rinnovato per un altro,
con il consenso del calciatore, a condizione che il contratto economico per le
prestazioni del calciatore scada successivamente al termine dellaccordo.
Per quanto riguarda i club che adottano i principi contabili internazionali, si
avranno le seguenti tipiche rilevazioni contabili:
- le compartecipazioni attive non rappresentano pi immobilizzazioni finanziarie,
bens diritti pluriennali alle prestazioni dei calciatori e come tali saranno
soggette allo stesso trattamento contabile (ammortamento, eventuale
svalutazione, ecc.);
- per la societ che ha ceduto la compartecipazione, la voce Debiti per
compartecipazione va a rettificare il diritto pluriennale alle prestazioni del
calciatore affinch nel bilancio di esercizio sia evidenziato il valore della
propriet per la societ (ossia leffettivo costo sostenuto per la compartecipazione
acquisita);
- leventuale plusvalenza derivante dalla cessione del diritto pluriennale alle
prestazioni del calciatore imputata per il 50% al conto economico
dellesercizio, allo scopo di riflettere leffettivo guadagno; viceversa leventuale
minusvalenza deve essere completamente imputata allesercizio in corso, poich
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met della perdita viene effettivamente sostenuta e laltra met assimilabile ad
una svalutazione riguardante il 50% ancora a disposizione.
CONTO ECONOMICO
A) VALORE DELLA PRODUZIONE 1)
Ricavi delle vendite e delle prestazioni
2)Variazione delle rimanenze dei prodotti in corso
di lavorazione semilavorati e finiti
3) Variazione dei lavori in corso su ordinazione
4) Incrementi di immobilizzazioni per lavori interni
5) Altri ricavi e proventi:
a) Ricavi cessione temporanea
b) Contributi conto esercizio
c) Indennit di preparazione e promozione
d) Sponsorizzazioni e diritti vari
e) Altri ricavi e proventi
Totale
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B) COSTI DELLA PRODUZIONE
6) Per materie prime, sussidiarie, di consumo e merci
7) Per servizi
8) Per godimento beni di terzi
9) Per il personale
a) salari e stipendi
b) oneri sociali
c) trattamento di fine rapporto
d) trattamento di quiescenza e simili
e) altri costi
10) Ammortamenti e svalutazioni
a) amm.to immobilizz. immateriali
b) amm.to immobilizz. materiali
c) altre svalutazioni delle immobilizzazioni
d) svalutazione dei crediti compresi nellattivo
circolante e delle disponibilit liquide
11) Variazioni delle rimanenze di materie
prime, sussidiarie di consumo e di merci
12) Accantonamenti per rischi
13) Altri accantonamenti
14) Oneri diversi di gestione
a) Spese varie organizzazione gare
b) Spese per ufficiali gare
c) Tasse iscrizioni gare
d) Oneri diversi di gestione
Totale
Differenza tra valore e costi della produzione (A-B)
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- in imprese collegate
- in altre imprese
- da compartecipazioni ex art. 102 bis NOIF
16) Altri proventi finanziari
a) da crediti iscritti nelle immobilizzazioni
- verso imprese controllate
- verso imprese collegate
- verso controllanti
- verso terzi
b) da titoli iscritti nelle immobilizzazioni
che non costituiscono partecipazioni
c) da titoli iscritti nellattivo circolante che non
costituiscono partecipazioni
d) proventi diversi dai precedenti
- da imprese controllate
- da imprese collegate
- da controllanti
- da terzi
- da compartecipazioni ex art. 102 bis NOIF
17) Interessi ed altri oneri finanziari
- verso imprese controllate
- verso imprese collegate
- verso altri
- da compartecipazioni ex art. 102 bis NOIF
Totale (15 + 16 17)
41
partecipazioni
c) di titoli iscritti nellattivo circolante che non
costituiscono partecipazioni
19) Svalutazioni
a) di partecipazioni
b) di immob. finanziarie che non
costituiscono partecipazioni
c) di titoli iscritti nellattivo che
non costituiscono partecipazioni
Totale delle rettifiche (18-19)
42
Nellambito del Conto Economico, risultano particolarmente significative le
seguenti voci:
ammortamento dei diritti pluriennali alle prestazioni dei calciatori;
minusvalenze e plusvalenze derivanti dalla cessione dei diritti pluriennali
allutilizzo delle prestazioni dei calciatori;
ricavi/costi da cessione/acquisizione temporanea delle prestazioni sportive
dei calciatori;
ricavi da cessione diritti televisivi;
ricavi derivanti dalle sponsorizzazioni.
44
iscrivere, secondo la Raccomandazione Contabile n. 1 della FIGC, nel Conto
Economico tra i Proventi Straordinari alla voce <<Plusvalenze da alienazioni>>;
in caso contrario si avr una minusvalenza da iscrivere nel Conto Economico tra
gli Oneri Straordinari alla voce <<Minusvalenze da alienazioni>>.
Ci perch la compravendita del diritto pluriennale alla prestazione sportiva del
calciatore rientra nelle operazioni di gestione straordinaria.
La Raccomandazione Contabile n. 1 della FIGC giustifica tale impostazione con
la constatazione che la gestione ordinaria delle societ di calcio costituita dalla
formazione, dalla preparazione e dalla gestione di squadre di calcio,
dallorganizzazione di tornei, gare e manifestazioni calcistiche nel rispetto delle
norme e delle direttive fissate dalla FIGC. Pertanto, secondo questa
interpretazione, la compravendita dei diritti pluriennali alle prestazioni dei
calciatori, rientrerebbe nelle operazioni di gestione straordinaria.
Tale interpretazione considerata impropria da diversi orientamenti, i quali
ritengono che le plusvalenze e le minusvalenze derivanti dal trasferimento dei
diritti pluriennali alle prestazioni dei calciatori debbano rientrare tra le dinamiche
economiche tipiche della gestione ordinaria della societ sportiva. La stessa
FIGC ha cambiato orientamento sul tema, rispetto a quanto riportato nelle stesse
Raccomandazioni Contabili, con l'introduzione del nuovo piano dei conti
ufficiale della FIGC il quale ha provveduto a spostare la collocazione delle
plusvalenze da cessione dei diritti pluriennali alle prestazioni dei calciatori nella
voce A.5 Altri ricavi del conto economico civilistico (B.14 Altri costi per le
minusvalenze).
45
attraverso la quale la societ che detiene il cartellino del calciatore riesce, di
norma, a perseguire i seguenti risultati:
- un miglioramento della situazione economica della societ attraverso lincasso
del corrispettivo derivante dal prestito;
- uno sfruttamento pi efficiente della rosa attraverso unaccorta distribuzione sul
territorio dei propri giocatori. Molto spesso il prestito riguarda calciatori giovani
o poco impiegati che grazie al prestito ad altre squadre (per esempio squadre che
militano nelle categorie inferiori), riescono a trovare maggior spazio, giocando
con pi continuit.
Si consideri che, negli ultimi anni, si ricorre spesso al prestito dei diritti alle
prestazioni dei calciatori anche per i calciatori importanti, senza esigere il
pagamento di alcun corrispettivo da parte della societ che li acquisisce poich,
attraverso il prestito, si sposta in capo alla societ locataria lonere relativo
allingaggio del calciatore. In questo modo la societ locatrice trae un beneficio
economico indiretto, corrispondente non tanto in un aumento dei ricavi, bens in
una diminuzione dei costi.
Anche per la societ locataria, questa operazione comporta diversi vantaggi,
tipicamente riconducibili a:
- disponibilit di un calciatore, spesso con buone caratteristiche fisico/tecniche,
ad un costo relativamente contenuto;
- possibilit, in un secondo momento, di procedere allacquisizione definitiva del
cartellino, dopo aver valutato il rendimento del calciatore nel nuovo contesto
ambientale e societario.
Questa tipologia di operazioni regolata dallart. 103 NOIF, il quale stabilisce
che la cessazione temporanea del contratto con il calciatore professionista ha
una durata pari ad una sola stagione sportiva ed ammesso il rinnovo tra le stesse
societ per la stagione successiva.
A favore della societ cessionaria pu essere previsto lesercizio di un diritto di
opzione per trasformare la cessione temporanea del contratto in una cessione
definitiva, a condizione che:
46
- tale diritto risulti nellaccordo di cessione temporanea, di cui deve essere
indicato il corrispettivo convenuto;
- la scadenza del contratto ceduto non sia antecedente al termine della prima
stagione successiva a quella in cui pu essere esercitato il diritto di opzione;
- la societ cessionaria con diritto di opzione stipuli con il calciatore un contratto
economico di durata almeno biennale.
La clausola relativa allopzione, a pena di nullit, deve essere approvata dal
calciatore con espressa dichiarazione di accettazione di ogni conseguenza
dellesercizio, o meno, dei diritti di opzione da parte della societ cessionaria.
Laccordo pu inoltre stabilire un eventuale diritto di contro-opzione per la
societ cedente, precisandone il corrispettivo, da utilizzarsi in caso di esercizio
dellopzione da parte della cessionaria.
Sotto un profilo pi strettamente contabile, gli aspetti essenziali che riguardano
lacquisizione/cessione temporanea dei diritti alle prestazioni dei calciatori
possono essere ricondotti alle seguenti problematiche:
- trattamento nel bilancio della societ cessionaria delleventuale costo di
acquisto dei diritti alle prestazioni dei calciatori dati in prestito, con particolare
riguardo allopportunit di proseguire o sospendere il processo di ammortamento;
- la collocazione in conto economico dei proventi e degli oneri collegati al
prestito del calciatore;
- i riflessi contabili derivanti dalla presenza di eventuali diritti di opzione e
contro-opzione collegati al prestito del calciatore.
Per quanto riguarda il primo punto, la societ cedente, rimanendo di fatto titolare
del diritto, continuer ad ammortizzare il costo del diritto stesso in relazione alla
durata del contratto originario; tale soluzione, secondo le norme federali, appare
coerente con il principio di competenza economica.
La cessione temporanea comporta, in ogni caso, una riduzione della residua
possibilit di utilizzazione e, in senso lato, un deperimento del bene/servizio
che giustifica lappostazione dellammortamento in conto economico. In questo
modo, possibile giustificare lammortamento del diritto locato anche nel caso in
47
cui dal prestito non derivi alcun ricavo diretto, ma semplicemente il risparmio del
compenso erogato al calciatore che passa in capo alla societ locataria .
Per quanto riguarda il secondo punto, la cessione temporanea di contratto
configura, per la societ concedente, un ricavo di esercizio che verr iscritto
nel conto economico tra il Valore della produzione alla voce A.5 Altri ricavi e
proventi - a) Ricavi da cessione temporanea di calciatori. Invece lonere
sostenuto per lacquisizione temporanea dei diritti alle prestazioni sportive
configura per la societ locataria un costo della gestione ordinaria che,
coerentemente con la propria natura, verr iscritto nel conto economico alla voce
B.8 per godimento di beni di terzi.
Se limporto derivante dagli oneri sostenuti per lacquisizione temporanea dei
calciatori assume un valore significativo, al fine di distinguerlo dalle altre
componenti di costo collegate ad affitti, locazioni o leasing, necessario dare
evidenza separata a questa voce non solo in Nota Integrativa, ma anche
direttamente negli schemi di bilancio, introducendo una sottoclassificazione della
voce, in maniera del tutto analoga a quella stabilita per i ricavi da cessione
temporanea.
Per quanto riguarda il terzo punto, nel caso in cui lopzione prevista nel contratto
venga esercitata da parte della societ cessionaria, la societ cedente dovr
rilevare gli effetti economici derivanti dalla cessione definitiva del diritto alle
prestazioni sportive.
Si ritiene che lefficacia del trasferimento (e quindi la corrispondente rilevazione
contabile) debba essere riferita alla stagione successiva a quella del prestito,
ovvero dalla data in cui il contratto di cessione inizia a produrre effetti.
Lunica eccezione deriva dalla possibilit che lopzione sia esercitata nel corso
della sessione invernale di calciomercato; in questo caso, gli effetti del
trasferimento avranno validit gi dalla stagione in corso.
Nel caso di rinnovo della cessione temporanea per la stagione successiva, la
societ cedente e quella cessionaria devono rilevare tra i conti dordine
limpegno assunto in relazione alla presenza del diritto di opzione e
delleventuale diritto di contro-opzione.
48
Ricavi da cessione diritti televisivi
I diritti televisivi sono negoziati dalle Leghe in rappresentanza delle societ, in
unottica che, dopo una parentesi di stampo individualistica, tornata ad essere
collettiva.
Dopo la disgregazione del campionato come prodotto commerciale avvenuta
nel 1999, la forza contrattuale si trasferita in capo ai singoli club, per poi
tornare alla Lega a partire dalla stagione 2010-2011 per stabilire una certa equit
nella distribuzione delle risorse (cos da aumentare la competitivit allinterno
del campionato) e per adeguare il calcio italiano alle normative delle altre realt
europee.
Si ha una ripartizione dei proventi che prevede:
una quota del 40% equamente distribuita a tutti i club partecipanti alla
competizione;
il 30% distribuito in questo modo: il 5% sulla base della popolazione
residente nel comune di riferimento del club e il 25% sulla base del
cosiddetto bacino di utenza.
il restante 30% distribuito sulla base dei risultati sportivi, di cui il 10% per
i risultati dalla stagione 1946/47 alla sestultima stagione antecedente
quella in corso, il 15% per gli ultimi 5 anni e il 5% per l'ultima stagione.
I proventi derivanti dalla cessione dei diritti televisivi devono essere iscritti nel
Conto Economico nel Valore della Produzione, alla voce A.5 (Altri Ricavi e
Proventi).
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Ricavi derivanti dalle sponsorizzazioni
Il contratto il titolo giuridico che consente la contabilizzazione dei proventi da
sponsorizzazioni nel Conto Economico. Con particolare riferimento ai contratti
di sponsorizzazione, occorre distinguere tra:
a) contratti per singoli eventi sportivi;
b) contratti annuali a corrispettivo fisso;
c) contratti annuali a corrispettivo variabile legato al raggiungimento di
determinati risultati sportivi;
d) contratti pluriennali a corrispettivo fisso annuale;
e) contratti pluriennali a corrispettivo fisso complessivo;
f) contratti pluriennali a corrispettivo variabile annuale legato al
raggiungimento di determinati risultati sportivi;
g) contratti pluriennali a corrispettivo variabile complessivo legato al
raggiungimento di determinati risultati sportivi.
50
entro la data di chiusura dellesercizio o di mancato incasso della parte di
corrispettivo variabile, a fronte del provento da sponsorizzazione dovr essere
rilevato il credito nei confronti dello sponsor.
51
Allegati
52
RACCOMANDAZIONE CONTABILE N 1
DIRITTI PLURIENNALI ALLE PRESTAZIONI SPORTIVE DEI
CALCIATORI
PREMESSA
53
b) il secondo consiste nella modificazione soggettiva del rapporto con il
calciatore, la quale si realizza, con la stipulazione di un nuovo contratto con il
calciatore, a causa della quale il calciatore potr far valere i propri diritti e dovr
adempiere le proprie obbligazioni solo nei confronti della cessionaria, sua nuova
contraente.
Dalladempimento dellobbligazione di pagare il prezzo alla societ cedente, per
la cessionaria nasce solo il diritto di sostituirsi alla cedente nel rapporto con il
calciatore.
Invece, i diritti alle prestazioni di questultimo saranno acquistati dalla societ
cessionaria grazie alladempimento delle obbligazioni che per lei nascono dal
rapporto diretto con il calciatore, generato dal nuovo contratto che con lui viene
stipulato.
Questa complessa operazione comporta per la societ cessionaria un costo i cui
benefici si produrranno durante tutta la durata del rapporto della societ
cessionaria con il calciatore.
I predetti contratti sono assoggettati dalle norme federali ad un procedura la cui
osservanza influisce sia sul momento del loro perfezionamento sia su quello di
inizio della loro efficacia, cio della loro capacit di produrre gli effetti che i
contraenti si ripromettono.
Per quanto concerne i contratti nazionali, i contratti cio stipulati fra societ
italiane iscritte alle Leghe nazionali professionistiche e i contratti stipulati
direttamente fra le societ e i giocatori italiani, le norme federali ne prescrivono
il deposito presso la Lega competente; essi diventano vincolanti per i contraenti
dopo che la Lega conceder il visto di esecutivit.
I contratti pertanto si perfezionano, nel senso che si completano nella loro
struttura, dopo che sono stati depositati presso la lega competente, mentre, in
attesa della concessione del predetto visto di esecutivit, si trovano nella
situazione propria dei contratti sospensivamente condizionati , regolati dagli artt.
1353 e segg. c.c.
Sino alla data del deposito nella sede federale competente non si possono
considerare sorti dal contratto i diritti e gli obblighi che le parti hanno previsto,
54
nonostante che il patto sia stato da loro concluso; dopo il deposito, ma prima
della concessione del visto, i predetti diritti e obblighi devono considerarsi sorti
ma non ancora attuali; dopo la concessione del visto essi potranno finalmente
essere fatti valere.
La data di decorrenza dei predetti diritti e obblighi coincide, in osservanza
dellart.1360 c.c., con la data del deposito del contratto presso la Lega, che la
data del perfezionamento del contratto, salvo che le parti abbiano pattuito una
data diversa.
Questa diversa data potr essere anteriore al giorno del deposito del documento
contrattuale presso la Lega ma non antecedente alla data di sottoscrizione del
documento stesso, ovvero potr essere successiva alla data di concessione del
visto di esecutivit.
Per quanto concerne i contratti stipulati da societ italiane con societ iscritte a
federazioni estere o direttamente con giocatori stranieri, le norme federali ne
prescrivono il deposito presso la Federazione e ne condizionano lefficacia al
rilascio del certificato internazionale di trasferimento , che viene concesso dopo
che siano stati svolti positivamente i controlli sugli atti depositati da parte della
Commissione operazioni estere.
Anche per questi contratti, dunque, occorre distinguere il momento del loro
perfezionamento, che coincide con il deposito nella sede della Federazione, dal
momento della loro efficacia, che coincide con la concessione del certificato di
trasferimento, concessione che agisce quindi come condizione sospensiva
dellefficacia del contratto.
Non diversamente da quanto sopra detto per i contratti nazionali, anche per questi
la verificazione della condizione sospensiva (consistente nel rilascio del
certificato di trasferimento) fa retroagire la data di inizio degli effetti alla data di
perfezionamento del contratto (cio alla data del deposito del documento
contrattuale nella sede della Federazione), salvo che le parti abbiano pattuito una
data diversa.
55
A. DEFINIZIONE, CARATTERISTICHE E RILEVAZIONE
Questa raccomandazione tratta dei:
(a) costi che le societ sostengono per lacquisizione dei diritti a seguito della
cessione del contratto di un calciatore professionista (Art. 95 N.O.I.F.) da parte
di unaltra societ
(b) costi che le societ sostengono a titolo di premio di preparazione per
lacquisizione del diritto a stipulare il primo contratto da professionista dei
giovani ai sensi dellart. 96 N.O.I.F..
56
societ estera, fatte salve le necessarie autorizzazioni internazionali al
trasferimento, non esistono schemi predeterminati, ma gli stessi soggiacciono
allordinaria normativa contrattuale.
57
iscrizione in bilancio quello della data del contratto a condizione che esso
ottenga il visto di esecutivit rilasciato dalla Lega Nazionale Professionisti e che
nel contratto stesso sia specificato che si vuol darne efficacia dalla data di
stipulazione. In mancanza della esplicitazione nel contratto dellinizio della sua
efficacia, questa coincide con la data del deposito del documento contrattuale
nella sede della Federazione, alla quale retroagisce leffetto del visto di
esecutivit. Tale visto successivo ai controlli effettuati dalla Commissione
Operazioni Estere, costituita presso la F.I.G.C., sugli atti depositati presso la
Federazione (art. 40 bis delle N.O.I.F.).
Federazioni Estere
B. CLASSIFICAZIONE
Il diritto alle prestazioni di un calciatore professionista configura, per la societ
acquirente del diritto, una posta patrimoniale attiva a carattere pluriennale e di
natura immateriale. Il fatto economico che si manifesta con la cessione del
contratto relativo alle prestazioni di un calciatore ha natura complessa e si
articola:
58
a) nel vantaggio derivante dalla assunzione della posizione della societ cedente
nel rapporto col calciatore;
b) nellacquisto dei diritti relativi nei confronti del calciatore, quale effetto del
contratto che stipuler col calciatore grazie alla predetta cessione.
Il fatto sub a) ha una sua valenza economica determinata dal prezzo che per la
sua realizzazione stato pagato. Questo prezzo correlativo alla posizione
giuridica che la societ cessionaria assume durante tutto il tempo in cui la
cessione del contratto produce effetti. Esso quindi in quanto voce destinata a
durare per pi esercizi deve essere compreso tra le immobilizzazioni immateriali
perch corrisponde al valore di una situazione di vantaggio rispetto ad altre
societ, destinate a durare nel tempo.
Il prezzo pagato alla societ cedente per il vantaggio di cui al punto sub a), deve
essere pertanto iscritto come voce specifica tra le Immobilizzazioni Immateriali
dello stato patrimoniale, con la denominazione:
3
B.I.8 Diritti pluriennali alle prestazioni sportive dei calciatori
Tale diritto assimilabile ai diritti di concessione e diritti simili.
In relazione alle tempistiche di rilevazione descritte in precedenza, alla data di
chiusura del bilancio potranno risultare iscritti sia i diritti relativi a calciatori che
hanno concorso alla formazione del reddito nel corso dellultima stagione, sia
quei diritti acquisiti entro la fine dellesercizio, ma relativi a prestazioni sportive
che verranno utilizzate nel corso della stagione successiva.
C. VALUTAZIONE
C1 Valori da iscrivere in bilancio
Il valore da iscrivere nellattivo dello stato patrimoniale sotto la voce
Immobilizzazioni immateriali Diritti pluriennali alle prestazioni dei calciatori
determinato dal corrispettivo dovuto dalla societ cessionaria alla societ
cedente, comprensivo degli oneri accessori di diretta imputazione, al netto degli
3 Nuova voce ai sensi dellart. 2423 ter del Codice Civile, comma 3
59
ammortamenti accumulati alla chiusura dellesercizio, come di seguito
specificato.
Costituiscono oneri accessori ai trasferimenti, tra altri, le somme riconosciute
una tantum dalla societ cessionaria a favore di eventuali soggetti che hanno
mediato il trasferimento.
Non sono ammesse rivalutazioni se non nei casi specificamente previsti dalla
legge.
C.II Ammortamento
Il costo del diritto, la cui utilizzazione limitata nel tempo, come previsto dal
codice civile (Art. 2426) deve essere sistematicamente ammortizzato in ogni
esercizio in relazione con la residua possibilit di utilizzazione. Lesercizio di
decorrenza dellammortamento quello in cui il calciatore inizia a prestare la
propria attivit sportiva, ovvero dalla stagione per la quale avvenuto il
tesseramento dello stesso.
Il criterio di ammortamento del diritto alle prestazioni dei calciatori
raccomandato quello della ripartizione del costo del diritto, come sopra
definito, in quote costanti per lintera durata del contratto che vincola il calciatore
alla societ cessionaria e comunque per un tempo non superiore a 5 anni, in
quanto la durata del predetto contratto non pu superare il quinquennio secondo
la legge 91/81 e le NOIF.
Ai fini della determinazione del periodo di ammortamento non si tiene conto di
eventuali altri accordi tra la societ e il calciatore che non sia il contratto
economico firmato dalle parti e depositato presso le sedi federali.
Quando il diritto viene acquisito nel corso dellesercizio lammortamento ha
inizio dalla data di disponibilit del giocatore utilizzando il metodo del pro-rata
temporis. Questo in base ai principi generali della correlazione tra costi e ricavi
(benefici economici).
Il correlato beneficio per la societ dato dalla prestazione sportiva del
calciatore, che costituisce il presupposto dei previsti incrementi dei proventi
derivanti dalla vendita dei biglietti, dei proventi derivanti dalla cessione dei diritti
60
televisivi a da altre fattispecie, quali sponsorizzazioni, royalties, proventi
pubblicitari, ecc.
Il piano di ammortamento originario, nel caso in cui non fosse ancora esaurito,
pu subire le modificazioni conseguenti al prolungamento del contratto tra la
societ e il giocatore. Oggetto del nuovo piano di ammortamento sar il valore
netto contabile del diritto alla data del prolungamento del contratto.
La contabilizzazione dellammortamento deve essere fatto individualmente per
ogni diritto. Nel bilancio a fine esercizio dovr essere esposto il valore contabile
netto (importo non ancora ammortizzato) dei diritti pluriennali alle prestazioni
dei calciatori.
61
C.IV Alienazioni
Per i diritti che vengono alienati necessario effettuare, nellesercizio in cui si
verificato il passaggio del titolo di propriet, le seguenti operazioni:
La rilevazione dellammortamento per il periodo di disponibilit
nellesercizio delle prestazioni del calciatore.
Laccredito al conto diritti pluriennali del valore di carico contabile dei
diritti ceduti e laddebito al corrispondente fondo ammortamento/
ammortamento accumulato del valore ammortizzato, ossia della parte di
ammortamento che si riferisce ai diritti ceduti.
Laddebito al conto finanziario (Lega c/trasferimenti - per i trasferimenti
nazionali, - credito verso la societ estera per i trasferimenti
internazionali) del prezzo dei diritti ceduti.
Limputazione a conto economico delleventuale differenza tra valore
residuo e corrispettivo di realizzo, che costituisce la perdita subita
(minusvalenza) ovvero lutile realizzato (plusvalenza).
Nella eventualit che il diritto oggetto di cessione si riferisca ad un calciatore a
suo tempo acquisito senza riconoscere alcun corrispettivo (in quanto
svincolato, ovvero acquisito alla scadenza del contratto economico che lo
legava ad altra societ) la societ cedente rilever oltre al credito anche un
provento pari al corrispettivo di cessione (sopravvenienza attiva di carattere
straordinario).
Per quanto concerne la classificazione dei proventi/oneri derivanti dalla cessione
dei diritti si rileva quanto segue:
Loggetto economico-tecnico (gestione ordinaria) delle societ di calcio
costituito dalla formazione, dalla preparazione e dalla gestione di squadre di
calcio, dallorganizzazione dei tornei, gare e manifestazioni calcistiche nel
rispetto delle norme e delle direttive fissate dalla F.I.G.C. La compravendita dei
diritti alle prestazioni dei calciatori rientra nelle operazioni di gestione
straordinaria.
Quanto premesso consente di comprendere la collocazione nel conto economico
tra i proventi straordinari o fra gli oneri straordinari della plusvalenza o
62
minusvalenza derivante rispettivamente da un maggior o minor valore tra il
prezzo di cessione del diritto rispetto al valore contabile attribuito al diritto
stesso, al netto degli ammortamenti gi eseguiti.
Come indicato nel Documento Interpretativo del Principio Contabile n.12
Composizione e schemi del bilancio di esercizio di imprese mercantili,
industriali e di servizi emanato dal Consiglio Nazionale dei Dottori
Commercialisti e dal Consiglio Nazionale dei Ragionieri tra le tipologie di
proventi e oneri straordinari si individuano le plusvalenze e le minusvalenze
derivanti da fatti per i quali la fonte del provento o dellonere estranea alla
gestione ordinaria. Come peraltro puntualizzato dalla Relazione Ministeriale
accompagnatoria al D. Lgs. 127/91 laggettivo straordinario, riferito a proventi
ed oneri, non allude alleccezionalit dellevento, bens allestraneit, della fonte
del provento o dellonere, allattivit ordinaria.
D. NOTA INTEGRATIVA
Le principali informazioni da fornire in Nota Integrativa sono:
Il principio contabile con cui sono stati determinati i valori dei diritti.
Il metodo di ammortamento adottato.
I movimenti dei diritti nel corso dellesercizio, specificando, per le diverse
categorie, calciatori italiani, esteri e squadre minori, il costo globale
originario dei diritti, le acquisizioni, i trasferimenti da/a unaltra voce, le
alienazioni avvenute; gli ammortamenti accumulati e quelli dellesercizio,
le svalutazioni accumulate e quelle effettuate nellesercizio.
Gli impegni significativi assunti con altre societ calcistiche per la
cessione e/o lacquisizione di diritti , come tutti gli altri impegni che
potrebbero produrre effetti negli esercizi successivi, devono essere rilevati
nei conti dordine.
Lammontare dei diritti per i quali non iniziato lammortamento e quelli
riferiti a calciatori al momento non utilizzati a causa di infortuni e/o altre
motivazioni, unitamente alle ragioni e allammontare delleventuale
svalutazione apportata.
63
Nella Relazione sulla Gestione andranno infine indicati i fatti di rilievo
verificatisi successivamente alla chiusura dellesercizio quali gli effetti
patrimoniali ed economici (plusvalenze e minusvalenze) derivanti da contratti di
cessione e/o di acquisto di diritti contabilizzati dopo la data di riferimento del
bilancio o da altri possibili eventi straordinari relativi ai diritti.
64
RACCOMANDAZIONE CONTABILE N 2
COSTI VIVAIO
B. CLASSIFICAZIONE E VALUTAZIONE
I costi del vivaio possono pertanto essere iscritti nellattivo, con lesplicito
consenso del collegio sindacale qualora previsto dalla normativa vigente, e
devono essere ammortizzati entro un periodo non superiore a cinque anni. Come
richiesto dallart.2426, quinto comma, del codice civile, fino a che
lammortamento non completato possono essere distribuiti dividendi solo se
residuano riserve disponibili sufficienti a coprire lammontare dei costi non
ammortizzati.
I costi del vivaio capitalizzati devono essere iscritti come voce distinta tra le
Immobilizzazioni immateriali con la denominazione:
65
B.I.7 Capitalizzazione costi vivaio
La capitalizzazione dei costi deve transitare a conto economico nelle seguenti
voci:
B. Costi della produzione
Limporto da capitalizzare risulta dai vari sottoconti che accolgono i costi
capitalizzabili relativi al vivaio.
A.4 Capitalizzazione costi del vivaio.
C. CONTABILIZZAZIONE E DESTINAZIONE DEL 10% DELLUTILE DI
ESERCIZIO DI CUI AL D.L. 20 SETTEMBRE 1996 N.485, APPROVATO
CON LA LEGGE N..586 DEL 18 NOVEMBRE 1996.
Le societ che realizzano un utile desercizio, in sede di destinazione di tale utile,
devono accantonare in una apposita riserva il 10% dellutile stesso da devolvere
ai sensi dellArt.4 L.586/96 per scuole giovanili di addestramento e formazione
tecnico sportiva.
Si ritiene che la riserva di cui sopra debba essere, una volta destinata, iscritta nel
passivo tra i fondi per rischi ed oneri altri (B3).
66
RACCOMANDAZIONE CONTABILE N 3
COMPARTECIPAZIONI EX ART. 102 BIS N.O.I.F.
B. CLASSIFICAZIONE
Mentre lacquisizione del diritto alle prestazioni sportive del calciatore configura,
per la societ cessionaria, una posta a carattere pluriennale che produce i suoi
effetti per tutto larco temporale in cui il calciatore svolge la propria attivit
67
presso la societ acquirente, il diritto di compartecipazione assume una veste
diversa.
Per la societ cessionaria del diritto di partecipazione (cedente del diritto alle
prestazioni sportive), il diritto si configura come unattivit finanziaria ed
pertanto iscritta tra le immobilizzazioni finanziarie con la denominazione:
C. VALUTAZIONE
C.1 Presupposto di iscrizione nello stato patrimoniale
Il titolo giuridico che consente liscrizione nello Stato Patrimoniale
rappresentato dal contratto, mentre il momento temporale in cui deve avvenire
liscrizione individuabile nella data del contratto o in quella in cui il contratto
stato depositato presso le Leghe Nazionali Professioniste, secondo che le parti
abbiano pattuito linizio degli effetti alluna o allaltra data. In mancanza di
pattuizione, il momento temporale delliscrizione quello del deposito predetto.
68
partecipazione dovr iscriversi nel passivo dello stato patrimoniale il debito per
compartecipazione per lo stesso importo.
C.2.b.I. La societ titolare del diritto alle prestazioni sportive e cedente del
diritto di partecipazione conserva la titolarit delle prestazioni sportive del
calciatore ed il corrispettivo della risoluzione della partecipazione maggiore
del 50%
del prezzo delloriginaria cessione.
In tale ipotesi la societ cedente il diritto di partecipazione dovr effettuare le
seguenti registrazioni contabili:
Storno del debito per la partecipazione ex art. 102 bis, iscritto alla data della
conclusione dellaccordo.
Incremento del valore del diritto pluriennale alle prestazioni sportive del
calciatore per il maggiore importo pagato rispetto a quello precedentemente
iscritto come debito per la partecipazione.
69
Iscrizione del debito sorto per effetto della risoluzione stessa, debito che trover
la sua regolamentazione finanziaria allinterno del conto corrente di
corrispondenza intrattenuto con la Lega.
La societ cessionaria del diritto di partecipazione dovr effettuare le seguenti
registrazioni contabili:
Storno del credito per la partecipazione ex art. 102 bis.
Rilevazione di un provento da partecipazione, di natura finanziaria, pari alla
differenza tra il valore della partecipazione ed il prezzo stabilito allatto della
risoluzione.
Registrazione del credito per un importo pari al corrispettivo determinato in
sede di risoluzione dellaccordo.
C.2.b.II La societ titolare del diritto alle prestazioni sportive e cedente del
diritto di partecipazione conserva la titolarit delle prestazioni sportive del
calciatore ed il corrispettivo della risoluzione della partecipazione minore del
50% del prezzo delloriginaria cessione.
Nella fattispecie in esame la societ cedente il diritto di partecipazione effettuer
le seguenti rilevazioni contabili:
Storno del debito per la partecipazione, iscritto alla data della conclusione
dellaccordo.
Iscrizione del debito sorto per effetto della risoluzione stessa.
Registrazione di un provento pari alla differenza tra il precedente debito per la
partecipazione ed il prezzo fissato per la risoluzione dellaccordo.
La societ cessionaria del diritto di partecipazione dovr:
Stornare il credito per il valore della partecipazione ex art. 102 bis NOIF.
Rilevare gli oneri da partecipazione come differenza tra il precedente valore
della partecipazione e il prezzo stabilito allatto della risoluzione.
Registrare un credito per un importo pari al corrispettivo determinato in sede di
risoluzione dellaccordo.
La societ, che per effetto della risoluzione dellaccordo di compartecipazione
rimane titolare del diritto alle prestazioni sportive, dovr indicare le motivazioni
per le quali tale diritto non stato svalutato.
70
Al riguardo si ritiene infatti che le societ, in sede di determinazione del
corrispettivo per la risoluzione della partecipazione, possano essere state indotte a
determinare lo stesso da ragioni di opportunit economica. Pertanto, il
corrispettivo, complessivamente considerato, potrebbe non essere rappresentativo
del reale valore di mercatodel diritto stesso.
71
Storno del valore contabile netto del diritto alle prestazioni sportive del
calciatore.
Storno del debito per partecipazione.
Rilevazione del credito derivante dalla risoluzione della partecipazione.
Rilevazione del provento o dellonere finanziario da partecipazione. La
rilevazione di un provento o di un onere e limporto dello stesso, derivante dalla
risoluzione dellaccordo, dipender sia dal corrispettivo fissato per la risoluzione
stessa ( in ogni caso , per assunto, minore del 50%) che dal valore netto contabile
del diritto alle prestazioni.
La societ cessionaria dovr effettuare, a sua volta le seguenti registrazioni:
Riclassificazione del valore della partecipazione tra i diritti alle prestazioni
sportive dei calciatori.
Registrazione, in aumento del diritto alle prestazioni, di un importo pari al
corrispettivo pagato per la risoluzione della partecipazione. Contestualmente
dovr essere effettuata una scrittura integrativa di svalutazione del diritto. Tale
svalutazione deriva dal fatto che il valore di mercato del diritto
complessivamente considerato, e pari a due volte il corrispettivo determinato in
sede di risoluzione (rappresentativo del 50 % del valore del diritto), inferiore al
prezzo di cessione originario.
Rilevazione del il debito per la risoluzione
della partecipazione.
72
Il principio sopraesposto si riferisce sia al momento in cui si verifica il
presupposto per liscrizione del credito o del debito per compartecipazione sia al
momento in cui si ha la risoluzione dellaccordo stesso.
D. NOTA INTEGRATIVA
La nota integrativa dovr contenere distintamente per i crediti e per i debiti
derivanti dal perfezionamento di accordi di compartecipazione un prospetto
analitico di movimentazione. Dovranno ,inoltre, essere indicati gli effetti a conto
economico derivanti dalla risoluzione di accordi di compartecipazione.
73
RACCOMANDAZIONE CONTABILE N 4
CESSIONE TEMPORANEA
A. DEFINIZIONE,CARATTERISTICHE E RILEVAZIONE
Lart. 103 delle N.O.I.F. prevede la possibilit per la societ titolare del diritto
alle prestazioni sportive di cedere a titolo temporaneo ad unaltra societ tale
diritto.
In tale fattispecie, la societ cedente, rimanendo di fatto titolare del diritto,
continuer ad ammortizzare il costo del diritto stesso in relazione alla durata del
contratto originario. Tale soluzione coerente con il principio di correlazione tra
costi e ricavi in quanto il ricavo correlato rappresentato dal corrispettivo
riconosciuto dalla societ cessionaria.
La cessione temporanea del contratto con il giocatore ha durata per una sola
stagione sportiva ed ammesso il rinnovo tra le stesse societ per la sola stagione
successiva.
B. CLASSIFICAZIONE
La cessione temporanea di contratto configura per la societ cedente un ricavo di
esercizio. Tale componente positivo di reddito verr iscritto nel conto economico
tra il valore della produzione alla voce:
A.5 a) Ricavi da cessione temporanea di calciatori
Viceversa, per la societ cessionaria tale contratto configura un costo della
gestione ordinaria. Tale componente negativo di reddito verr iscritto nel conto
economico alla voce:
B.8 Spese per il godimento di beni di terzi.
Entrambe le societ rileveranno limporto, come contropartita, nel conto Lega
c/trasferimenti.
C. VALUTAZIONE
Il valore del prestito determinato sulla base del corrispettivo che la societ
cessionaria versa alla societ cedente e che deve in ogni caso risultare da regolare
74
contratto redatto secondo le norme federali.
D. CASI PARTICOLARI
E. D.1 Cessione di contratto a titolo temporaneo con diritto di opzione a favore
della societ cessionaria.
La fattispecie, espressamente disciplinata dallart. 103 delle N.O.I.F., prevede che
la societ cessionaria titolare del diritto di opzione, attraverso lesercizio dello
stesso, possa perfezionare la cessione temporanea in cessione definitiva. Tale
ipotesi subordinata al rispetto delle seguenti condizioni:
Il diritto di opzione sia esplicitato nellaccordo di cessione temporanea;
Il corrispettivo pattuito sia determinato;
La scadenza del contratto ceduto non sia antecedente al termine della prima
stagione successiva a quella in cui pu essere esercitato il diritto di opzione;
La societ cessionaria stipuli con il calciatore un contratto economico di durata
almeno biennale.
Il perfezionamento delloperazione si ha con lespressa dichiarazione di
accettazione del calciatore circa ogni conseguenza derivante dallesercizio o
meno dellopzione da parte della societ cessionaria.
Gli effetti economici in capo alla societ cedente derivanti dalla cessione
definitiva del diritto, per effetto dellesercizio dellopzione da parte della societ
cessionaria, dovranno essere imputati nellesercizio in cui viene depositato il
contratto di cessione definitiva.
Nellipotesi di rinnovo della cessione temporanea per la stagione successiva, la
societ cedente e quella cessionaria dovranno rilevare tra i conti dordine
limpegno assunto in relazione al sopracitato diritto di opzione.
D.2 Cessione di contratto a titolo temporaneo con diritto di opzione a favore
della societ cessionaria e con diritto di contro opzione a favore della societ
cedente.
Lart. 103 delle N.O.I.F. prevede inoltre la possibilit, in presenza di un diritto di
opzione vantato dalla societ cessionaria, che venga attribuito un diritto di
contro opzione alla societ cedente. Tale diritto potr essere esercitato soltanto
75
in caso di esercizio dellopzione da parte della cessionaria. Anche in tale ipotesi
deve essere indicato il relativo corrispettivo nel contratto originario.
I criteri di contabilizzazione sono sempre quelle specificati al punto D.1.
D.3 Cessione di contratto a titolo temporaneo con fissazione di un premio di
valorizzazione a favore della societ cessionaria.
Allatto della sottoscrizione dellaccordo le parti possono prevedere un premio di
valorizzazione a favore della societ cessionaria. Tale premio dovr essere
determinato o determinabile in base a criteri definiti in modo analitico.
Il premio di valorizzazione, costituendo un costo per la societ cedente, ed un
ricavo per la societ cessionaria, deve essere imputato per competenza nel conto
economico dellesercizio in cui maturato il premio anche se sar liquidato e
pagato nella stagione successiva.
E. NOTA INTEGRATIVA
In nota integrativa dovranno essere indicati distintamente i costi ed i ricavi
derivanti dal perfezionamento di cessioni temporanee dei diritti.
Nellipotesi in cui tali accordi prevedano diritti di opzioni, contro opzioni o
premi di valorizzazione, tali eventi dovranno essere adeguatamente commentati
in nota integrativa.
76
RACCOMANDAZIONE CONTABILE N 5
Superata: in quanto inclusa nei casi particolari della raccomandazione
contabile numero 4.
RACCOMANDAZIONE CONTABILE N 6
PERMUTA
Non vi sono particolari osservazioni, salvo quella di ricondurre tale disposto,
come paragrafo (caso particolare), allinterno della pi generale
raccomandazione inerente i diritti alle prestazioni sportive dei calciatori. (Appare
come un di cui di questa).
77
RACCOMANDAZIONE CONTABILE N 7
CREDITI
Nelle societ di calcio i crediti di natura commerciale derivano
prevalentemente dalla vendita di spazi pubblicitari, dalla cessione dei diritti
televisivi, dalle sponsorizzazioni ed, in particolare, dalla vendita dei diritti alle
prestazioni sportive dei calciatori a societ calcistiche nazionali ed estere.
I crediti possono inoltre includere anche gli ammontari da incassare per la
vendita di abbonamenti e biglietti relativi alle gare disputate.
Si precisa che la presente raccomandazione contabile tratta soltanto dei crediti
verso le societ calcistiche per la vendita dei diritti alle prestazioni rinviando, per
tutto ci che attiene agli altri crediti commerciali ed agli altri crediti alla
normativa civilistica vigente ed al principio contabile n. 15 emanato dal
Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e Consiglio Nazionale dei
Ragionieri .
A. DEFINIZIONE, CARATTERISTICHE E RILEVAZIONE
I crediti verso le societ calcistiche sorgono per effetto della cessione di un diritto
alle prestazioni sportive di calciatori ad altre societ.
Il regolamento dei corrispettivi previsti per le cessioni dei diritti alle prestazioni
sportive tra societ calcistiche italiane avviene mediante il conto Lega
c/trasferimenti che funge da stanza di compensazione dei crediti e debiti delle
societ calcistiche per le operazioni di compravendita dei diritti.
I crediti derivanti dalla cessione dei diritti alle prestazioni sportive trovano
separata indicazione in bilancio esclusivamente nei seguenti casi:
Cessione di diritti ad altra societ calcistica nazionale, per la quota
eventualmente pagabile/esigibile negli esercizi successivi. (clausola di
pagamento biennale).
Cessione di diritti a societ calcistica estera, nella eventualit in cui siano
previste dilazioni di pagamento.
B. CLASSIFICAZIONE
I crediti verso societ calcistiche in relazione alla natura del debitore, vengono
iscritti nellattivo dello Stato Patrimoniale alla voce:
78
C) II.5 Altri crediti, con separata indicazione degli importi esigibili oltre
lesercizio successivo.
La prassi di classificare i crediti verso le societ calcistiche ancora da fatturare tra
gli Altri crediti, mentre leventuale quota gi fatturata tra i Crediti verso clienti
non appare accettabile. In altri termini la voce C) II.5 deve comprendere sia I
crediti per fatture emesse che quelli per fatture da emettere.
In considerazione del fatto che generalmente i crediti verso le societ calcistiche
sono di importo significativo, gli stessi devono essere distintamente indicati in
nota integrativa.
In relazione alla scadenza, tali crediti si distinguono in:
- crediti a breve o correnti: e cio, crediti con esigibilit prevista entro i dodici
mesi;
- crediti a medio e lungo termine o non correnti: e cio, crediti con esigibilit
prevista oltre i dodici mesi.
Ai fini della classificazione in argomento si precisa che, con particolare
riferimento ai crediti derivanti dalla cessione dei diritti alle prestazioni sportive a
societ estere, la scadenza deve essere determinata in base ai termini di fatto del
realizzo, quando questi contrastino con i presupposti contrattuali o giuridici. Va
quindi effettuata una valutazione per determinare quali crediti ragionevole
prevedere che verranno incassati entro dodici mesi.
C. VALUTAZIONE
La valutazione dei crediti deve essere fatta in base al criterio generale, stabilito
dal Codice Civile, del presumibile valore di realizzo.
D. NOTA INTEGRATIVA
Relativamente ai crediti verso le societ calcistiche, la nota integrativa deve
fornire, quando applicabile, le seguenti informazioni:
a) per i crediti incassabili oltre lesercizio successivo, se di ammontare
particolarmente rilevante, il tasso d'interesse e le scadenze;
b) ammontari significativi di crediti in moneta estera;
c) ogni altro fatto di rilievo la cui conoscenza sia necessaria per la corretta e
completa interpretazione del valore di tali crediti in bilancio.
79
RACCOMANDAZIONE CONTABILE N 8
DEBITI
Relativamente alle societ di calcio le obbligazioni a pagare ammontari
determinati ad una data prestabilita derivano, analogamente a quanto avviene
nelle imprese mercantili
ed industriali, dallacquisto di prodotti, merci e servizi.
La presente raccomandazione contabile tratta soltanto dei debiti verso le societ
calcistiche, rinviando per tutto ci che attiene alle altre tipologie di debito, alla
normativa civilistica e al principio contabile n. 19 emanato dal Consiglio
Nazionale dei Dottori Commercialisti e Consiglio Nazionale dei Ragionieri.
B. CLASSIFICAZIONE
I debiti verso societ calcistiche vengono iscritti nel passivo dello
Stato Patrimoniale alla voce:
D.15 Debiti verso societ calcistiche, con separata indicazione degli
importi esigibili oltre lesercizio successivo.
La prassi di classificare i debiti verso le societ calcistiche per i quali deve essere
80
ancora ricevuta la relativa fattura tra i debiti verso le societ calcistiche, mentre il
debito per leventuale quota per la quale stata ricevuta la fattura tra i debiti
verso fornitori appare non accettabile.
In considerazione della scadenza, i debiti si distinguono in:
- debiti a breve o correnti: e cio, debiti con scadenza prevista entro i dodici
mesi;
- debiti a medio e lungo termine o non correnti: e cio, debiti con scadenza
prevista oltre i dodici mesi.
Ai fini della classificazione in argomento si precisa che, con particolare
riferimento ai debiti derivanti dalla cessione dei diritti pluriennali alle prestazioni
sportive a societ estere, la scadenza deve essere determinata in base ai
prevedibili termini del pagamento quando questi contrastino con i presupposti
contrattuali o giuridici. Va quindi effettuata dallamministrazione della societ
una valutazione per determinare quali debiti non verranno pagati entro i dodici
mesi rilevando, quindi, non lastratta scadenza ma lesigibilit quale situazione di
fatto, oltre che di diritto.
C. NOTA INTEGRATIVA
Relativamente ai debiti verso le societ calcistiche la nota integrativa deve
fornire, quando applicabile, le seguenti informazioni:
a) ammontari significativi di debiti in moneta estera;
b) ogni altro fatto di rilievo la cui conoscenza sia necessaria per la corretta e
completa interpretazione del valore di tali debiti in bilancio.
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RACCOMANDAZIONE CONTABILE N 9
VERSAMENTI DEI SOCI
A. DESCRIZIONE
I soci possono effettuare i versamenti a favore della societ per le seguenti
motivazioni :
a) a titolo di finanziamenti fruttiferi o infruttiferi;
b) a titolo di finanziamenti postergati;
c) a titolo di capitale o in conto futuro aumento capitale;
d) a titolo di copertura perdite gi rilevate o in corso;
e) assimilabile a questi ultimi la rinuncia ai crediti da parte dei soci per la
copertura di perdite. La rinuncia pu essere effettuata nellesercizio in cui si sono
manifestate le perdite o nellesercizio successivo.
Va precisato, in via generale, che i soci possono effettuare versamenti a titolo di
finanziamento, anche postergati, alle condizioni previste dalla deliberazione
CICR 3/4/94 e cio:
- iscrizione del socio da almeno tre mesi;
- possesso da parte del socio di almeno il 2% del capitale sociale;
- apposita previsione statutaria che preveda la possibilit di raccogliere
finanziamenti presso i soci.
B. CLASSIFICAZIONE,CARATTERISTICHE E RILEVAZIONI.
a) Nel caso in cui i soci effettuino versamenti a titolo di finanziamento fruttifero
o infruttifero i relativi dati dovranno risultare da apposito contratto, soggetto a
registrazione (imposta proporzionale di registro pari al 3%) o da scambio di
lettere commerciali, in tal caso soggette ad imposta solo in caso duso.
82
- il piano di rimborso del prestito.
Limporto dei finanziamenti ricevuti iscritto nel passivo dello Stato
Patrimoniale alla voce D.4 Debiti verso altri finanziatori, con levidenziazione in
apposite sottovoci o nella nota integrativa, che trattasi di finanziamento, fruttifero
o infruttifero, dei soci.
Gli eventuali interessi sono iscritti nellapposita voce C17 del conto economico. I
ratei passivi di interessi sono iscritti nella voce E) del passivo dello Stato
Patrimoniale.
b) I finanziamenti postergati sono trattati al pari dei finanziamenti esaminati al
punto a).
c) I versamenti in conto capitale derivano da apposita delibera degli organi
sociali.
Gli importi devono essere contabilizzati nel passivo dello Stato Patrimoniale alla
voce A) VII Altre Riserve in una apposita sottovoce o con evidenziazione della
natura della riserva in Nota Integrativa.
Lo stesso trattamento contabile va riservato ai versamenti in c/futuro aumento di
capitale.
d) I versamenti dei soci a titolo di copertura perdite possono riguardare:
- le perdite di esercizio precedente, gi appurate.
- le perdite relative allesercizio in corso che, in quanto tali, sono solo
preventivate.
Nel primo caso la stessa assemblea, che, con la presenza di tutti i soci, in sede
di approvazione del bilancio, delibera allunanimit il ripianamento delle perdite
con il versamento. In tale ipotesi al momento della delibera viene rilevato il
credito verso i soci e laccreditamento del conto che accoglie le perdite. Nel
momento in cui i soci provvedono materialmente ad effettuare il versamento la
variazione numeraria attiva nelle liquidit viene rilevata in contropartita
dellestinzione del credito.
Nel secondo caso limporto corrispondente al versamento deve essere iscritto nel
Patrimonio Netto in una apposita sottovoce della voce A) IX denominata Riserva
versamenti soci per copertura perdite esercizio in corso.
83
Non si ritiene corretta la soluzione di rilevare il versamento dei soci fra le
sopravvenienze attive, in quanto ci non consente di evidenziare il risultato
economico dellesercizio.
Si ricorda che per la societ i versamenti dei soci sono comunque irrilevanti sul
piano fiscale.
e) I soci possono provvedere alla copertura delle perdite gi appurate o di quelle
in corso anche mediante la rinuncia a precedenti crediti.
In tale ipotesi il trattamento contabile delloperazione quello indicato al
precedente punto D), con la differenza che in tale ipotesi si ha la diminuzione di
un debito verso soci che d luogo alladdebito del conto della voce D.4 Debiti
verso altri finanziatori del passivo dello Stato Patrimoniale.
84
RACCOMANDAZIONE CONTABILE N 10
AMMORTAMENTI DELLE IMMOBILIZZAZIONI
IMMATERIALI E MATERIALI
Relativamente a tale raccomandazione si rinvia a quanto indicato alla
raccomandazione contabile n 1 ed al Principio Contabile N. 16 e al N. 24
relativi rispettivamente alle Immobilizzazioni materiali ed alle Immobilizzazioni
immateriali.
85
RACCOMANDAZIONI CONTABILI N 11-12
VALORE DELLA PRODUZIONE / RICAVI
La presente raccomandazione contabile tratta dei ricavi delle vendite e
prestazioni e degli altri ricavi e proventi tipici delle societ di calcio. Per quanto
riguarda le altre tipologie di ricavo, inclusi i proventi straordinari e finanziari, si
rinvia alla normativa civilistica vigente ed al principio contabile numero 12 della
Commissione ed al relativo documento interpretativo. Per quanto concerne infine
le plusvalenze e le minusvalenze da cessione e gli oneri e proventi da
compartecipazione inerenti ai diritti pluriennali alle prestazioni sportive si rinvia
alla raccomandazione contabile n 1 e 3.
86
carico dellacquirente. Tale imposta, incassata dalla societ viene in un momento
successivo versata alla SIAE (Societ italiana Autori ed Editori).
Conseguentemente, limposta sugli spettacoli non influenza il Conto Economico
in quanto la societ esercita il diritto di rivalsa.
(ii) Per quanto attiene ai ricavi derivanti dalle sponsorizzazioni, dalla cessione
dei diritti televisivi e di immagine e dalla pubblicit, il titolo giuridico che
consente la contabilizzazione nel conto economico del ricavo il contratto.
La rilevazione contabile avviene iscrivendo il corrispettivo al lordo dellIVA
negli altri ricavi e proventi (A.5). Anche in tal caso lIVA segue, infatti il ricavo
a cui la stessa correlata confluendo nella stessa voce di Conto Economico.
La parte di IVA a carico della societ e limposta sullattivit spettacolistica, che
qualora la societ non eserciti il diritto di rivalsa costituisce un costo per la
societ ,vengono contabilizzate tra gli oneri diversi di gestione nella voce B.14.
Si precisa che la rilevazione contabile dei ricavi derivanti dalla vendita degli
abbonamenti, dei biglietti di ingresso, delle sponsorizzazioni, della cessione dei
diritti radiotelevisivi e di immagine e della pubblicit risentir, a decorrere dal 1
Gennaio 2000 (in applicazione delle disposizioni introdotte dal d. lgs. 26 febbraio
1990, n. 60), del regime IVA secondo i criteri ordinari al quale saranno
assoggettati tali componenti positivi di reddito.
In particolare, per i ricavi derivanti dalla vendita degli abbonamenti e dei biglietti
di ingresso dovr essere contabilizzato il ricavo degli stessi al netto dellIVA alla
voce A.1. Per i ricavi derivanti dalle sponsorizzazioni, dalla cessione dei diritti
televisivi e di immagine e dalla pubblicit dovr essere contabilizzato il ricavo
delle stessi al netto dellIVA alla voce A.5. In entrambi i casi la quota di IVA a
debito dovr essere contabilizzata tra i debiti tributari alla voce D.11.
Con particolare riferimento ai contratti di sponsorizzazione possono presentarsi i
seguenti casi:
1) Contratto per un anno a corrispettivo fisso.
In tal caso il corrispettivo verr contabilizzato per lintero importo allatto
dellemissione della fattura o dellincasso. Al termine dellesercizio il
corrispettivo confluisce al conto economico per il totale.
87
2) Contratto per un anno a corrispettivo variabile condizionato al raggiungimento
di determinati risultati sportivi.
Nel corso dellesercizio verranno contabilizzati i corrispettivi fatturati o incassati
per la parte fissa. Relativamente alla parte variabile se al termine dellesercizio la
squadra ha raggiunto i risultati sportivi previsti a livello contrattuale, ovvero
risulta avverata la condizione sospensiva a cui subordinato il riconoscimento
della parte variabile del corrispettivo, questo costituisce un provento di
competenza dellesercizio indipendentemente dalla circostanza che vi sia stata
emissione della relativa fattura o lincasso del relativo credito.
3) Contratto per pi anni a corrispettivo fisso annuale.
Nel corso dellesercizio verr contabilizzato come provento quanto fatturato o
incassato. A fine esercizio dovr essere rilevato un risconto passivo, nel caso in
cui sia stato fatturato o incassato pi della quota annuale del corrispettivo, o un
credito per fatture da emettere, nellipotesi in cui nel corso dellesercizio sia stato
fatturato meno rispetto alla quota di corrispettivo di competenza dellesercizio.
4) Contratto per pi anni a corrispettivo fisso complessivo.
In tal caso il provento di competenza sar dato dalla quota annuale del
corrispettivo complessivo determinata sulla base del rapporto tra corrispettivo
contrattuale e durata della sponsorizzazione.
5) Contratto per pi anni a corrispettivo variabile annuale legato al
raggiungimento di determinati risultati sportivi.
6) Contratto per pi anni a corrispettivo variabile complessivo legato a risultati
sportivi.
Il criterio di contabilizzazione dei casi 5) e 6) il medesimo di quello previsto
nei casi precedenti verificandosi lipotesi sia del corrispettivo annuale che di
quello complessivo per pi anni legati al verificarsi di condizioni sospensive il
cui determinarsi dipende dal raggiungimento di determinati risultati sportivi.
(iii) Relativamente alla contabilizzazione dei ricavi da abbonamenti necessario
distinguere, ai fini della corretta imputazione del ricavo allesercizio di
competenza, gli abbonamenti annuali da quelli pluriennali.
88
Abbonamenti annuali
La contabilizzazione avviene per limporto totale del corrispettivo, al netto, come
sopra specificato, dellimposta sullattivit spettacolistica. Tale corrispettivo
confluisce nel valore della produzione tra i ricavi delle vendite e delle
prestazioni.
Nellipotesi in cui la campagna abbonamenti relativa alla stagione successiva
inizi prima della chiusura dellesercizio, occorrer rilevare il debito verso gli
abbonati e lentrata di banca connessa alla vendita degli abbonamenti. Si dovr,
quindi, contabilizzare soltanto leffetto finanziario della campagna abbonamenti
rinviando allesercizio successivo, in applicazione del principio della competenza
e della correlazione tra costi e ricavi, la contabilizzazione a conto economico.
Abbonamenti pluriennali
Nellipotesi di abbonamenti pluriennali i corrispettivi incassati sono maggiori
della quota di competenza dellesercizio calcolata dividendo il corrispettivo per
la durata dellabbonamento. La differenza, non essendo di competenza
dellesercizio, va rilevata come risconto passivo.
B.
C.
D. CLASSIFICAZIONE
I proventi derivanti dalla vendita dei biglietti e degli abbonamenti devono essere
iscritti nel Conto Economico nel Valore della Produzione, alla voce A.1) Ricavi
delle Vendite e Prestazioni. In tale voce devono inoltre essere ricompresi i ricavi
derivanti dalla disputa delle partite in trasferta . tali ricavi sono relativi alla
retrocessione alla squadra ospite, secondo le percentuali previste dalle norme
di lega , della quota parte dellincasso derivante dalla vendita dei biglietti per le
partite disputate in trasferta.
I proventi derivanti dai contratti di sponsorizzazione, dalla cessione dei diritti
televisivi e dalla vendita di spazi pubblicitari vanno iscritti nel Conto Economico
nel Valore della Produzione rispettivamente alla voce A.5 Altri Ricavi e Proventi.
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E. VALUTAZIONE
Non si ravvisano problemi particolari di valutazione. In sede di chiusura
dellesercizio occorrer valutare, piuttosto, lesigibilit del relativo credito
iscritto in bilancio come contropartita del ricavo.
F. NOTA INTEGRATIVA
In Nota Integrativa i Ricavi delle Vendite e delle Prestazioni dovranno essere
suddivisi in ricavi derivanti dalla vendita degli abbonamenti e ricavi derivanti
dalla vendita dei biglietti che a loro volta dovranno essere distinti con diretto
riferimento alla competizione sportiva da cui derivano.
Relativamente agli altri ricavi e proventi dovranno essere suddivisi in relazione
alla natura del provento. Dovranno, inoltre, essere fornite le informazioni relative
agli estremi dei contratti pi significativi ed ogni altro fatto di rilievo la cui
conoscenza sia necessaria per la corretta e completa interpretazione del dato di
bilancio.
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RACCOMANDAZIONE CONTABILE N 13 BENI
RICEVUTI IN LOCAZIONE FINANZIARIA
Non vi sono particolari osservazioni. Occorre mostrare chiaramente le
informazioni da fornire in nota integrativa per quanto concerne leffetto
finanziario (in base alla metodologia indicata dallo stesso citato provvedimento
Bankitalia e dallInternational Accounting Standards N.17).
91
RACCOMANDAZIONE CONTABILE N 14
PREMI COLLETTIVI PER OBIETTIVI SPECIFICI ex art. 93
N.O.I.F.
La contabilizzazione dei premi a calciatori professionisti e ad allenatori per il
conseguimento di determinati obiettivi sportivi deve avvenire nellesercizio in
cui maturato il diritto al riconoscimento dello stesso, ed il corrispondente onere
per la societ calcistica.
Tali premi dovranno quindi essere contabilizzati per competenza nellesercizio in
cui sono stati conseguiti gli obiettivi sportivi, essendo costi per premi da
riconoscere ai calciatori professionisti e agli allenatori per lattivit svolta
nellesercizio.
92
3. Il Fair Play Finanziario
3.1 Premessa
93
Mentre in passato un calciatore era disposto ad abbassare le proprie pretese pur di
giocare nella propria squadra del cuore oppure della sua citt, adesso disposto a
muoversi soltanto per una cifra superiore a quella che gi percepisce.
Tutto ci spiega, in parte, il motivo per cui i prezzi dei cartellini e gli ingaggi dei
calciatori siano aumentati anno dopo anno fino a raggiungere cifre astronomiche
non pi sostenibili da parte delle societ calcistiche, le quali presentano nei
propri bilanci una sempre maggiore incidenza degli stipendi sul fatturato.
In Italia, nelle stagioni 2011/2012 e 2012/2013, si cercato di invertire tale
spirale: le principali societ calcistiche hanno notevolmente ridotto gli stipendi
dei calciatori.
Il sistema del Licenze UEFA, entrato in vigore nel luglio del 2003, ha trovato la
sua prima applicazione nel corso della stagione 2004/2005.
stato introdotto con lobiettivo di incoraggiare il calcio europeo per club a
guardare oltre il breve termine e a considerare gli obiettivi a lungo termine
essenziali per la buona salute del calcio. Si basa su una serie di standard
qualitativi ben definiti che ciascun club deve rispettare per avere accesso alle
competizioni UEFA per club ed inoltre, si basa su principi chiave quali la
trasparenza, lintegrit, la credibilit e la capacit.
In Italia, la disciplina nazionale applicabile per il conseguimento della Licenza
UEFA contenuta nel Manuale delle Licenze UEFA Edizione 2012, il quale
individua 36 criteri specifici del sistema di licenza che possono essere suddivisi
in cinque categorie principali, vale a dire:
o criteri sportivi;
o criteri infrastrutturali;
o criteri organizzativi;
o criteri legali;
o criteri economico-finanziari.
94
Il rilascio della Licenza da parte della Federazione nazionale attesta il
raggiungimento di un determinato livello qualitativo e permette alle societ,
insieme al conseguimento del titolo sportivo, di partecipare alle competizioni
UEFA; la Licenza rilasciata dalla Federazione Italiana Giuoco Calcio valida
soltanto per una stagione sportiva.
Le societ che ottengono la Licenza e si qualificano per una competizione UEFA
sono soggette ad un processo di monitoraggio da parte dellUEFA; inoltre sono
tenute a rispettare le regole contenute nelle UEFA Club Licensing and Financial
Fair Play Regulations.
Il sistema delle Licenze UEFA si pone i seguenti obiettivi:
promuovere e migliorare il livello qualitativo del calcio europeo in tutti i
suoi aspetti;
promuovere la formazione e leducazione dei giovani calciatori in tutti i
club;
garantire un adeguato livello di organizzazione e competenza manageriale
allinterno dei club;
migliorare le infrastrutture sportive, con particolare attenzione alle
condizioni di sicurezza e alla qualit dei servizi per spettatori e media;
migliorare la gestione economica e finanziaria delle societ calcistiche,
aumentarne lefficienza e la credibilit a beneficio dellintero movimento
calcistico;
garantire la regolarit delle competizioni sotto il profilo economico-
finanziario;
garantire il regolare svolgimento delle competizioni internazionali per
lintera stagione sportiva;
promuovere lo sviluppo di un sistema di benchmarking a livello europeo
sui criteri previsti dal Manuale.
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a) Criteri A: i criteri contraddistinti dalla lettera A sono vincolanti per
tutte le societ richiedenti la Licenza ed il mancato rispetto di uno solo di
tali criteri comporta il diniego della Licenza.
b) Criteri B: i criteri contraddistinti dalla lettera B sono vincolanti per
tutte le societ richiedenti la Licenza e la mancata o incompleta
presentazione della documentazione relativa a tali criteri non comporta il
diniego della Licenza.
c) Criteri C: i criteri contraddistinti dalla lettera C sono ritenuti
raccomandazioni di buona prassi ed il mancato rispetto degli stessi non
comporta n sanzioni disciplinari, n il diniego della Licenza.
Di seguito si analizzano le singole categorie in base alle quali sono distinti i
criteri.
I criteri sportivi
La promozione dell'attivit dei giovani calciatori costituisce un presupposto
molto importante per il miglioramento e lo sviluppo del movimento calcistico nel
suo complesso.
I criteri sportivi sono finalizzati al raggiungimento dei seguenti obiettivi:
a) la promozione del calcio giovanile in Italia, tramite:
l'incremento delle risorse investite nell'attivit di base;
il miglioramento delle attrezzature e degli impianti sportivi;
il continuo miglioramento della qualit degli istruttori e dei programmi di
formazione tecnica dei giovani calciatori;
lo sviluppo dell'assistenza medica dei calciatori;
l'adozione di idonei programmi educativi per favorire il completamento
dell'istruzione scolastica e/o il graduale inserimento nel mondo del lavoro
dei giovani calciatori;
b) l'incentivazione del fair-play e della mutua comprensione tra arbitri, dirigenti,
allenatori e calciatori.
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deve rispondere ad un programma di formazione sportiva, scolastica e
professionale dei giovani calciatori, che riguardi i seguenti aspetti:
- obiettivi del settore giovanile;
- organizzazione del settore giovanile;
- personale coinvolto (tecnici, medici, personale amministrativo ecc.);
- infrastrutture a disposizione del settore giovanile (impianti per l'allenamento e
per le partite ecc.);
- risorse finanziarie
- programma educativo per le diverse et;
- programma di istruzione alle regole del gioco;
- programma di formazione alla lotta al doping;
- assistenza sanitaria per i giovani calciatori;
- processo di valutazione e controllo dei risultati rispetto agli obiettivi;
- periodo di validit del programma (da un minimo di tre a un massimo di sette
stagioni).
97
- la necessaria assistenza tecnica e finanziaria da parte della societ richiedente la
Licenza.
I criteri infrastrutturali
I criteri infrastrutturali sono finalizzati al raggiungimento dei seguenti obiettivi:
- assicurare che le societ dispongano di uno stadio certificato per le
Competizioni UEFA, con particolare attenzione alle condizioni di sicurezza e alla
qualit dei servizi offerti a spettatori e media;
- assicurare che le societ dispongano di impianti di allenamento idonei per
l'attuazione del programma di preparazione della prima squadra e delle squadre
98
giovanili.
La societ richiedente la Licenzia deve disporre di uno stadio utilizzabile per le
Competizioni UEFA ed approvato dalla FIGC. Tale Stadio deve essere situato nel
territorio nazionale e pu essere:
a) di propriet della societ richiedente la licenzia
b) di propriet di altri soggetti.
Nel caso in cui lo stadio non sia di propriet della societ richiedente la Licenza,
essa deve esibire il contratto o la convenzione d'uso sottoscritta con il
proprietario dello Stadio nel quale disputa abitualmente le gare di campionato
(stadio abituale). Tale contratto, o convenzione d'uso, deve garantire alla societ
il diritto di utilizzare lo stadio per le Competizioni UEFA fino al termine della
stagione sportiva nazionale, successiva a quella in cui si richiede il rilascio della
Licenza.
Questi obblighi valgono anche per gli impianti di allenamento per la prima
squadra ed il settore giovanile; tali impianti devono essere conformi a quanto
indicato dalla legislazione vigente in materia di sicurezza.
I criteri organizzativi
Per la crescita duratura di una societ di calcio professionistica necessario un
costante miglioramento della sua struttura organizzativa.
I criteri organizzativi sono finalizzati al raggiungimento dei seguenti obiettivi:
- accrescere in modo graduale la qualit del management delle societ di calcio
professionistiche;
- aumentare il livello di professionalit delle figure impiegate;
- incentivare l'impiego di figure professionali preparate, con un elevato
patrimonio di conoscenze, specializzazione ed esperienza;
- assicurare ai giocatori della prima squadra e del settore giovanile l'assistenza di
tecnici e staff medico altamente qualificati.
Struttura societaria: essa deve essere conforme alle disposizioni del Codice
99
Civile e deve prevedere una chiara attribuzione di responsabilit gerarchica e
funzionale tra i ruoli organizzativi.
Dirigente responsabile della gestione: la struttura organizzativa della societ
richiedente la Licenza deve prevedere la presenza di un dirigente munito di
poteri, il quale sia anche responsabile della procedura per il rilascio della
Licenza.
Segretario Generale / Sportivo: la struttura organizzativa della societ richiedente
la Licenza deve prevedere la presenza di un soggetto cui siano affidati il
coordinamento e la responsabilit della Segreteria Generale / Sportiva.
Egli assiste il dirigente responsabile della gestione della societ richiedente la
Licenza e gli altri uffici operativi della societ nello svolgimento delle loro
funzioni.
Tra i compiti del Segretario Generale / Sportivo rientrano la responsabilit ed il
coordinamento delle seguenti attivit e dei collaboratori ad esse preposti:
- la gestione e larchiviazione delle pratiche riguardanti i calciatori e gli allenatori
(contratti, tesseramenti, assicurazione, squalifiche, ricorsi, schede mediche,
pratiche relative al collegio arbitrale);
- il coordinamento dell'organizzazione delle trasferte.
Responsabile Amministrativo, finanza e controllo: la struttura organizzativa della
societ richiedente la Licenza deve prevedere la presenza di un soggetto cui siano
affidati il coordinamento e la responsabilit dell' Ufficio Amministrazione,
Finanza e Controllo.
Tra i suoi compiti rientrano il coordinamento e la responsabilit delle seguenti
aree e dei collaboratori ad esse preposti:
- contabilit clienti / fornitori / generale;
- tesoreria;
- finanza;
- budgeting;
- controllo di gestione.
100
la Licenza deve prevedere la presenza di un soggetto che sia responsabile
dell'Ufficio Stampa. Egli si occupa:
- della gestione dei rapporti con la stampa, gli altri media e delle relazioni con
l'esterno;
- della distribuzione di informazioni riguardanti le squadre prima, durante e dopo
gli incontri ufficiali (formazioni, risultati, ecc.);
- dell'organizzazione di interviste con giocatori e allenatori dopo le partite;
- del rilascio di regolari comunicati stampa riguardanti la societ.
101
salute dei calciatori e degli allenatori tesserati per la societ.
In particolare, il Responsabile dello Staff Sanitario provvede a sottoporre i
calciatori e gli allenatori agli accertamenti clinico-diagnostico previsti dalla
normativa vigente.
Preparatori atletici: lo Staff Sanitario della societ richiedente la Licenza deve
prevedere almeno un preparatore atletico per la prima squadra e un numero di
preparatori atletici sufficiente a garantire lo svolgimento del programma di
formazione del settore giovanile.
Qualora una delle posizioni previste dai criteri organizzativi diventi vacante
durante la stagione della Licenza, la societ deve, entro un massimo di 60 giorni,
nominare un nuovo soggetto che possieda i requisiti previsti dal criterio
corrispondente.
I criteri legali
La societ richiedente la Licenza ha il dovere di dichiarare per iscritto che:
- si impegna in ogni momento a rispettare gli statuti, i regolamenti e le direttive
di FIFA, UEFA, FIGC e della lega di appartenenza;
- si impegna a partecipare alle competizioni nazionali ufficiali organizzate dalla
FIGC e dalla Lega di appartenenza;
- si impegna a partecipare alle competizioni internazionali ufficiali per club
organizzate dalla UEFA e dalla FIFA (escluse le partite amichevoli);
- si impegna a rispettare le prescrizioni e le procedure previste dal Manale;
- si impegna a rispettare le previsioni di cui alle UEFA Club Licensing and
Financial Fair Play Regulations;
- tutte le dichiarazioni, la documentazione e le informazioni fornite, in
conformit al Manuale, sono veritiere e complete;
- autorizza i competenti Organi del Sistema ad esaminare la documentazione e le
informazioni fornite e a trasmetterle alla UEFA;
- si impegna ad accettare i controlli a campione e/o le verifiche disposte dalla
UEFA e/o dai competenti Organi del Sistema;
- si impegna ad accettare le sanzioni degli Organi del Sistema.
102
La societ richiedente la Licenza deve fornire le seguenti informazioni minime:
la ragione sociale, la sede legale, la forma societaria e le generalit complete dei
componenti gli organi sociali e dei poteri conferiti a ciascuno.
I criteri economico-finanziari
Nella gestione di un club calcistico il mantenimento di un adeguato equilibrio
economico-finanziario rappresenta una condizione essenziale per garantire la
continuit aziendale nel breve periodo e, in prospettiva, la capacit di
autofinanziamento.
I criteri economico-finanziari si riferiscono ai seguenti obblighi informativi:
- informazioni economico-finanziarie storiche della societ richiedente la
Licenza;
- informazioni economico-finanziarie previsionali che coprono il periodo di
diciotto mesi compreso tra il 1 gennaio dellanno in cui viene richiesta la
Licenza e il 30 giugno dellanno successivo;
- informazioni economico-finanziarie di monitoraggio relativamente alle quali la
societ tenuta ad un obbligo di comunicazione di eventi successivi al rilascio
della Licenza che possano avere un impatto negativo sulla continuit aziendale
della societ.
Il rispetto dei criteri economico-finanziari funzionale al perseguimento dei
seguenti obiettivi:
ottimizzazione della gestione economico-finanziaria;
credibilit e trasparenza del sistema calcio;
garanzie per i creditori;
continuit nella partecipazione alle Competizioni UEFA;
103
Le informazioni economico-finanziarie fornite dalla societ richiedente la
Licenza possono evidenziare delle situazioni di rischio potenziale legate
allandamento economico-finanziario e alle prospettive di continuit aziendale
della societ richiedente la Licenza.
Per laccertamento di queste situazioni di rischio, gli Organi del Sistema
prendono in considerazione i seguenti indicatori:
- Indicatore n. 1: la relazione del soggetto incaricato della revisione legale dei
conti sul bilancio ovvero sulla relazione semestrale presenta una eccezione o un
richiamo di informativa relativamente alla continuit aziendale.
- Indicatore n. 2: il bilancio ovvero la relazione semestrale rivelano un
patrimonio netto negativo peggiorativo rispetto a quello risultante dal bilancio
precedente ovvero della precedente relazione semestrale.
Se la societ richiedente la Licenza ricade in una delle situazioni descritte dagli
indicatori, essa sar soggetta a controlli pi approfonditi.
104
nella documentazione societaria.
I ricavi rilevanti sono elencati di seguito:
ricavi da biglietteria (sono comprese tutte le gare, nazionali ed
internazionali, ufficiali ed amichevoli);
ricavi da sponsor e pubblicit;
ricavi da diritti di diffusione (relativa a tutte le tipologie di gara e sono
compresi tutti i tipi di mezzi di comunicazione, anche quelli non
televisivi);
ricavi da attivit di tipo commerciale (merchandising o vendite di alimenti
e bevande nello stadio, ecc.);
altri proventi di gestione (tutto ci che non rientra nelle categorie sopra
descritte);
proventi da gestione diritti calciatori (plusvalenze legate alla cessione dei
diritti pluriennali alle prestazioni dei calciatori);
eccedenze risultanti dalla cessione di immobilizzazioni materiali
(plusvalenze da alienazione legate alla vendita di fabbricati, terreni,
attrezzature, ecc.);
proventi finanziari (interessi attivi derivanti dagli investimenti finanziari
in possesso del club).
106
privi di alcun legame con lattivit, i locali ed il nome del club).
107
negativo di break-even per un club. ammesso il superamento di tale importo:
fino a 45 milioni di euro per il periodo di monitoraggio riferito alla licenza
della prossima stagione calcistica;
fino a 30 milioni di euro per il periodo di monitoraggio riferito alla licenza
delle stagioni calcistiche 2015/2016, 2016/2017 e 2017/2018.
fino a un importo ancora da definirsi da parte dellUEFA per il periodo di
monitoraggio degli anni successivi.
Il superamento della soglia dei 5 milioni di euro entro i limiti sopra indicati
consentito solo a condizione che i soci e/o le parti correlate al club versino nelle
casse sociali (versamenti in conto capitale) la differenza tra l'importo della
deviazione accettabile e i limiti sopra esposti.
I versamenti sono presi in considerazione se si sono verificati e sono stati rilevati
contabilmente nel bilancio di uno dei periodi di riferimento T-2, T-1 e T, oppure
se risultano contabilmente rilevati entro il 31 dicembre per il periodo di
riferimento T.
Il club richiedente la licenza ha l'onere di dimostrare la validit economica
dell'operazione di ricapitalizzazione che non deve essere sottoposta ad alcuna
condizione sospensiva; non sufficiente la sola intenzione da parte dei soci del
club o delle parti correlate al club ad effettuare i predetti versamenti.
Il club, per essere ammesso alle competizioni europee, deve fornire nel termine e
nella forma comunicati dalla UEFA:
informazioni sul break-even relative al secondo anno del periodo di
monitoraggio (T-1);
informazioni sul break-even relative al primo anno del periodo di
monitoraggio (T-2), se non gi fornite;
informazioni sul break-even relative allultimo anno del periodo di
monitoraggio (T) nel caso in cui non siano rispettati almeno uno dei
seguenti quattro indicatori che sono condizione fondamentale per poter
soddisfare il requisito di break-even:
1) Indicatore 1 Continuit aziendale: la relazione di revisione del
108
bilancio, relativa al periodo T-1, e/o del bilancio intermedio (se
applicabile), deve contenere un parere esplicito riguardante la sussistenza
della continuit aziendale.
2) Indicatore 2 Patrimonio netto negativo: il Patrimonio netto del
bilancio, relativo al periodo T-1, non deve essere inferiore al Patrimonio
netto del bilancio di esercizio (o del bilancio intermedio) relativo al
periodo precedente (T-2).
3) Indicatore 3 Risultato di break-even: il club richiedente la Licenza
non deve presentare un break-even deficit per uno dei periodi di
riferimento T-1 e T-2 o per entrambi.
4) Indicatore 4 Assenza di debiti scaduti: al 30 giugno dell'anno in cui
iniziano le competizioni UEFA per club, la societ richiedente la Licenza
non deve avere debiti scaduti: debiti verso altri club per cessione diritti
calciatori, debiti verso dipendenti, debiti verso gli istituti di previdenza e
debiti verso la pubblica amministrazione.
109
Quindi il requisito di break-even non soddisfatto se il club richiedente la
Licenza ha un aggregato di break-even, per i periodi di riferimento, superiore ai
limiti della deviazione accettabile considerando anche leventuale surplus
accumulato dei due esercizi anteriori al periodo stesso (T-3 e T-4).
Se il requisito non stato raggiunto nelle modalit sopra descritte, la UEFA in
sede di rilascio o non rilascio della Licenza fa riferimento ad altri fattori che
possano condurre il club ad una posizione di affidabilit:
quantificazione della differenza e tendenza al pareggio;
impatto di forti oscillazioni sui tassi di cambio;
risultato di break-even previsionale;
situazione debitoria (origine, capacit di rientro, rispetto delle scadenze).
110
- trattenuta totale o parziale dei ricavi derivanti dalla partecipazione alle
competizioni UEFA;
- riduzione del numero di giocatori da inserire nelle liste per le competizioni
UEFA;
- squalifica dalla competizione in corso o esclusione da competizioni future.
111
4. Il caso Juventus Football Club S.p.A.
4.1 Storia
Un gruppo di ragazzi uniti dalla passione per il calcio, quel gioco cos speciale da
poco importato dallInghilterra, si ritrova su una panchina in Corso Re
Umberto, uno dei viali nobili nel centro di Torino. C unidea che li stuzzica:
fondare una societ sportiva che proprio nel calcio abbia la sua ragione dessere.
il 1 novembre del 1897: il nome scelto Juventus che, in latino, significa
giovent.
Il primo presidente della societ Enrico Canfari, il primo campo in Piazza
d'Armi e la prima maglia rosa; con quella, nel 1900, la Juventus debutta in
campionato.
Tre anni dopo arriva il bianconero, importato da Nottingham e cinque anni pi
tardi, nel 1905, la Juventus conquista il suo primo titolo italiano. Il presidente
lo svizzero Alfredo Dick che per, dopo qualche screzio nello spogliatoio, lascia
la societ, fondando il Torino e portando con s i migliori stranieri. Seguono anni
non facili per la Juventus fino allo scoppio della Grande Guerra.
Il 24 luglio 1923 cambia la guida della societ: viene eletto il nuovo presidente, il
dottor Edoardo Agnelli, figlio del fondatore della FIAT. Nel 1925/1926 la
Juventus conquista il secondo tricolore ed solo linizio: dal 1930 al 1935 la
Juve la padrona assoluta del campionato e a Torino arrivano cinque scudetti
consecutivi (Quinquennio doro).
La Juventus d anche un apporto determinante alla Nazionale, che conquista il
titolo mondiale a Roma nel 1934. Sempre negli anni Trenta la squadra, pur non
avendo fortuna, fa le prime esperienze di calcio internazionale, partecipando alla
Coppa Europa, antenata illustre della Coppa dei Campioni. Nel 1947 Giovanni
Agnelli, figlio di Edoardo, tragicamente scomparso nel 1935 in un incidente
aereo, diventa presidente della societ: arrivano, accolti da folle oceaniche di
112
tifosi, gli scudetti del 1950 e del 1952. Nel 1953 Giovanni Agnelli lascia la
presidenza, che due anni pi tardi passer al fratello Umberto. Un nuovo ciclo
trionfale alle porte: la squadra bianconera conquista lo scudetto nel 1958,
fregiandosi della stella al merito sportivo per aver raggiunto i dieci titoli nazionali
(prima societ in Italia).
Negli anni Sessanta arrivano altri tre successi, ma con linizio del nuovo
decennio che la storia bianconera si fa ancor pi gloriosa. Giampiero Boniperti
ha ormai appeso le scarpe al chiodo, ma non smette di guidare la squadra: prima
lo faceva dal campo e nel 1971 inizia a farlo da dietro la scrivania.
Lera Boniperti caratterizzata da un ciclo trionfale che porta in bianconero nove
scudetti, la prima affermazione europea con la Coppa Uefa nel 1977, la Coppa
delle Coppe nel 1984 e la Coppa dei Campioni; il successo nella massima
competizione europea arriva per nella serata pi triste della storia della
Juventus: il 29 maggio 1985, a Bruxelles, si consuma la tragedia dellHeysel (39
vittime innocenti perdono la vita). un successo che non d gioia, ma permette ai
bianconeri di volare a Tokio, in inverno, per giocare la Coppa Intercontinentale:
la Juventus vince ed Campione del Mondo.
Il 16 maggio 1982 la Juventus vince il ventesimo scudetto, quello della seconda
stella: il popolo bianconero in trionfo.
Meno di due mesi dopo, l11 luglio, lo sar tutta lItalia: a Madrid la Nazionale si
laurea Campione del Mondo per la terza volta nella storia.
Nel 1990 Giampiero Boniperti lascia la presidenza allavvocato Vittorio Caissotti
di Chiusano. Tre anni pi tardi la Juventus vince la sua terza Coppa Uefa, ma il
successo in campionato manca da troppo tempo. Nel 1994 si apre cos una nuova
fase a livello societario: il presidente rimane Chiusano, ma i ruoli operativi
vengono affidati a Roberto Bettega, Antonio Giraudo e Luciano Moggi: lo
scudetto arriva al primo colpo, cos come la Coppa Italia.
Il 22 maggio 1996 la Juventus torna finalmente a respirare aria di Coppa dei
Campioni: batte lAjax nella finale di Roma ed Campione dEuropa. I
bianconeri tornano sul tetto del mondo con il successo sul River Plate a Tokio. In
quella stagione arrivano anche lo scudetto e la Supercoppa.
113
Il 24 gennaio 2003 muore lavvocato Giovanni Agnelli e tutto il popolo
bianconero segnato da un lutto profondo.
Una tappa storica per la societ il 15 luglio dello stesso anno: la Juventus sigla
laccordo con il Comune di Torino per lacquisizione del diritto di superficie per
99 anni dello Stadio delle Alpi, dove sorger il nuovo stadio.
Un anno dopo la societ colpita da un altro lutto: il 27 maggio 2004 muore
Umberto Agnelli.
In Europa mancano le soddisfazioni, ma in Italia la Juve inarrestabile e
conquista due scudetti consecutivi, polverizzando record e annichilendo gli
avversari.
Nel 2006, con lavvento di Calciopoli, le cose cambiano radicalmente: ai
vertici del club vengono nominati presidente Giovanni Cobolli Gigli e
amministratore delegato Jean-Claude Blanc.
La Juventus condannata a disputare il campionato di serie B con nove punti di
penalizzazione e si vede revocati gli scudetti vinti sul campo negli ultimi due
anni. Nella stagione successiva la Juventus si piazza al terzo posto e si qualifica
ai preliminari di Champions League. A ottobre lascia la presidenza Giovanni
Cobolli Gigli: i pieni poteri vanno a Jean-Claude Blanc. La stagione si chiude
con un settimo posto che significa preliminari di Europa League.
La svolta societaria, con la nomina di Andrea Agnelli alla presidenza, il 19
maggio 2010, apre un nuovo capitolo della storia.
Con il suo arrivo Andrea Agnelli porta cambiamenti profondi in societ,
rinnovando la struttura dirigenziale e chiamando a dirigere larea sportiva
Giuseppe Marotta, che diventer anche amministratore delegato; dopo una prima
stagione di assestamento, la Juventus pronta per tornare ai vertici.
Dalla stagione 2011/2012 i bianconeri hanno una casa tutta loro, lo Juventus
Stadium: la Juventus conquista due scudetti consecutivi e due Supercoppe
italiane.
Nella stagione 2012/2013 viene lanciato il Liceo Juventus: un progetto
innovativo, riservato ai ragazzi del Settore Giovanile, per permettere loro di
conciliare al meglio gli impegni sportivi e le esigenze scolastiche.
114
4.2 Verifica del rispetto delle regole del Fair Play Finanziario
Dopo lanalisi, nel precedente capitolo, delle regole UEFA relative al Fair Play
Finanziario e, in particolare, quelle relative al requisito di break-even, si mette in
atto lapplicazione di tali regole al club calcistico preso in considerazione, la
Juventus.
Il periodo di monitoraggio considerato composto da due periodi di riferimento
in quanto in fase di prima applicazione del processo di monitoraggio, vengono
valutati solo due periodi, invece che tre.
Per quanto riguarda i ricavi rilevanti della stagione calcistica 2011/2012
(esercizio chiuso al 30 giugno 2012), si evidenziano i seguenti dati:
ricavi da gare 31.824.361;
diritti radiotelevisivi e proventi media 90.581.926;
ricavi da sponsorizzazioni e pubblicit 53.452.409;
proventi da gestione diritti calciatori 18.433.501;
altri ricavi 19.494.134;
proventi finanziari 1.380.876.
Il totale dei ricavi rilevanti dellesercizio 2012 ammonta a 215.167.107.
Le spese rilevanti relative allo stesso esercizio sono le seguenti:
costo del venduto 2.588.125;
costi del personale 150.091.291;
altri costi operativi 47.342.057;
ammortamenti e svalutazioni diritti calciatori 52.304.836;
oneri finanziari 2.008.000.
Il totale delle spese rilevanti dellesercizio 2012 ammonta a 254.334.309, per
cui si ha un break-even deficit di 39.167.202.
Riguardo alla stagione calcistica 2012/2013 (esercizio chiuso al 30 giugno 2013)
si hanno i seguenti ricavi rilevanti:
ricavi da gare 38.051.069;
diritti radiotelevisivi e proventi media 163.477.670;
115
ricavi da sponsorizzazioni e pubblicit 52.598.863;
proventi da gestione diritti calciatori 11.397.065;
altri ricavi 18.276.776;
proventi finanziari 2.364.266;
116
La Juventus Football Club rispetta il cosiddetto requisito di break-even poich
nonostante lindicatore 3 non sia soddisfatto e inoltre il club abbia un aggregato
negativo di break-even, si ha una deviazione accettabile: laggregato negativo di
break-even ammonta a 27.499.558 per cui non supera la soglia di 45 milioni.
117
questo dovuto al fatto che la Juventus ha potenziato lorganico dal punto di
vista tecnico, infatti la voce <<Diritti pluriennali alle prestazioni dei calciatori>>
andata progressivamente aumentando in questi tre anni (passando da
71.437.577 nel 2011, a 118.094.687 nel 2012, fino ad arrivare a 119.221.616
nel 2013), nonostante lincidenza sul totale attivo sia diminuita dal 2012 al 2013.
Per quanto concerne lincidenza della voce <<Terreni e fabbricati>> sul totale
attivo, si evidenziano le seguenti percentuali:
6,79% (2011);
29,69% (2012);
28,17% (2013).
118
per che lincidenza dei crediti sul totale attivo lievemente diminuita dal 2011
al 2012). Siccome gli acquisti della societ sono stati superiori rispetto alle
vendite da essa effettuate, i debiti verso le societ sono superiori,
percentualmente, rispetto ai crediti.
Relativamente alla voce <<Prestiti e altri debiti finanziari>>, le percentuali di
incidenza sul totale passivo sono le seguenti:
37,09% (2011);
30,78% (2012);
37,33% (2013).
Per quanto riguarda i ricavi da gare, essi sono aumentati in modo significativo in
percentuale rispetto al fatturato dal 2011 al 2013, a seguito della costruzione del
nuovo stadio. Di seguito si riportano i risultati:
6,71% (2011);
14,89% (2012);
119
13,41% (2013).
120
25% (2012);
18,53% (2013).
Da sottolineare che nellottica del Fair Play Finanziario la Juventus, a seguito del
notevole aumento del fatturato e, al tempo stesso, a seguito della riduzione dei
costi del personale, ha visto ridursi in modo notevole lincidenza dei costi del
personale sul fatturato; infatti essa passata dall81,16% del 2011 al 57,60% del
2013:
81,16% (2011);
70,21% (2012);
57,60% (2013).
121
4.4 Considerazioni conclusive
122
Conclusioni
123
Bibliografia e sitografia
125
Ringraziamenti
Desidero ricordare tutti coloro che mi hanno aiutato nella stesura della tesi con
suggerimenti, critiche ed osservazioni: a loro va la mia gratitudine, anche se a me
spetta la responsabilit per ogni errore contenuto in questa tesi.
Ringrazio anzitutto la professoressa Lucia Talarico: senza la sua guida sapiente
questa tesi non esisterebbe.
Proseguo con il personale delle biblioteche consultate, che hanno facilitato le mie
ricerche.
Un ringraziamento va ai colleghi e agli amici che mi hanno incoraggiato o che
hanno speso parte del proprio tempo per discutere con me le bozze del lavoro, in
particolare Lorenzo T. e Marco T.
Infine vorrei ringraziare la mia famiglia, che nel corso degli anni mi ha sostenuto
sia economicamente che moralmente.
126