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Articolo da: VITA, 24 NOVEMBRE 2006 (www.vita.

it)

SOCIETA. Una persona su 20 in Italia soffre di questo disturbo di apprendimento, ma fino a pochi anni fa
nessuno se ne occupava. Oggi per fortuna non pi cos

LA DISLESSIA ALLO SCOPERTO


Non una disabilit n una malattia, ma porta a commettere errori di ortografia, confondere consonanti e
saltare parole. Spesso scambiata per pigrizia da parte degli insegnanti, finalmente diventata oggetto di
studio, analisi e diagnosi. Per le associazioni che se ne occupano, i bambini dislessici sono motori eccezionali
che disperdono la loro potenza, oltre a finire vittime di consolidati pregiudizi. Tutti da sfatare di Sara De Carli
Pensate ai vostri colleghi. Saranno una ventina, no? Vanno bene anche venti amici, o venti parenti. Venti persone con cui
siate a strettissimo contatto. Uno di loro dislessico. I dislessici in Italia sono il 4-5% della popolazione, che fa circa un milione e
mezzo di persone. Quanti bastano per poter definire assurdo il fatto che nessuno fino ad oggi abbia pensato a una tutela specifica per
loro. Ma pochi rispetto a Paesi come Gran Bretagna o Francia, dove non hanno la fortuna di una lingua trasparente, che si scrive
come si pronuncia. L i dislessici arrivano al 10-12%. Il nostro 4-5% un dato che si ottiene per proiezione, assumendo i dati raccolti
in Finlandia, altro Paese dalla lingua trasparente. A quella percentuale i finlandesi sono arrivati in base alle diagnosi effettuate, noi
no.
Noi di dislessici repertati ne abbiamo il 4% solo tra gli alunni delle classi della scuola primaria dellEmilia Romagna, dove
hanno fatto uno screening a tappeto, mentre in Lombardia, per fare un esempio, siamo fermi all1,6%. In ogni caso, diagnosticato o
no, ce n almeno uno per classe. Per questo di dislessia si comincia a parlare. E a capirci qualcosa.

PER LE SCUOLE
SPAROLIAMO IN TUTTE LE CLASSI
Oltre al piano formativo nazionale finanziato dal Miur, questanno parte il progetto Aprico-Obiettivo Scuola. Il progetto promosso da Aid, Asphi
(Avviamento e sviluppo di progetti per ridurre lhandicap mediante linformatica), ed finanziato dalla Fondazione Vodafone Italia.
Lobiettivo? Sensibilizzare (con il kit Sparole. Quando le lettere fanno gli scherzetti, realizzato da Carthusia) e creare laboratori di informatica per
lautonomia. La fase 1 parte questanno in Lombardia: tutte le classi seconde delle scuole primarie riceveranno il kit Sparole, mentre undici scuole-
polo verranno dotate di un laboratorio informatico con sei pc e software Carlo II e Carlo Mobile (il software mirato per i Dsa), dove verranno
realizzati corsi di informatica per lautonomia per ragazzi con Dsa e gli insegnanti referenti. Lanno prossimo il progetto si allargher ad altre sei
regioni, con uno screening informatico effettuato su tutti i bambini delle classi prime e seconde. Aprico sar presentato il 1 dicembre a Bologna,
allinterno di Handimatica. Info:www.aprico.integrazioni.it

Quando la d vale una t


E intelligente ma distratto, dicevano le maestre quindici anni fa. Non si applica abbastanza, deve fare pi esercizio. Oggi
chiamano i genitori e suggeriscono una visita specialistica, con il sospetto che sia dislessia: otto bambini su dieci arrivano dal
neuropsichiatria su segnalazione della scuola. Un po perch gli insegnanti sono pi attenti (persino alle superiori! Enrico Profumo,
neuropsicologo del San Paolo di Milano, presidente della sezione milanese dellAid Associazione italiana dislessia, dice che
nellultimo anno il 25% delle persone che referta viene da l), un po perch sono aumentate le aspettative rispetto alle prestazioni
scolastiche dei figli, e quindi di fronte allinsuccesso si indaga.
Una pancia, una gamba. P b d g qi bambini dislessici le usano come se fossero la stessa cosa. Dici d e scrivono t,
detti violino e scrivono fiolino. Errori di ortografia, doppie che mancano, girante al posto di tornante, parole che saltano. Nei
suoi dieci anni di vita, lAid (5mila iscritti e 79 sezioni) si impegnata soprattutto su questo: diagnosi specifiche e precoci. Per dire
addio ai sensi di colpa, ai bambini-giganti che di fronte alle parole diventano lillipuziani, e siccome nessuno alla loro fatica ci crede,
si scoraggiano e gettano la spugna. Giacomo Stella, psicologo e presidente nazionale di Aid, paragona il ragazzo dislessico a un
motore senza albero di trasmissione: ha una potenza enorme, ma la disperde.
In dieci anni quelli di Aid sono riusciti a far capire che la dislessia un disturbo specifico dellapprendimento (non una
malattia n un handicap), dalle radici neurobiologiche: da una parte c una componente genetica, legata ad alcuni cromosomi (tant
che c solo una femmina dislessica ogni tre maschi), dallaltra una fisiologica, appena scoperta dai ricercatori dellOspedale
Bambino Ges di Roma. una parte del cervelletto non si attiva quando sono coinvolte le funzioni legate allautomatizzazione,
spiega Stefano Vicari, responsabile dellunit operativa di Neurologia e riabilitazione del Bambino Ges. Quindi il dislessico non
ha solo problemi legati alla lettura o scrittura, ma anche allorientamento spaziale, alla vista, allallacciarsi le scarpe, ad attivit
apparentemente semplici che facciamo automaticamente. Questori consente di anticipare la diagnosi di disturbo specifico
dellapprendimento in una fase precedente allincontro con la scrittura. A quattro anni gli automatismi sono gi codificati, per cui
possiamo pensare a test sullapprendimento implicito procedurale o sui tempi di reazione da somministrare gi allasilo. Con un
guadagno netto sul recupero e la riabilitazione, la cui efficacia massima fino alla preadolescenza.
Il problema culturale per non scomparso. Negli stessi giorni in cui Neuroimage pubblicava lo studio del Bambino Ges,
i quotidiani italiani uscivano con tesi opposte: Dietro la dislessia si nasconde un problema di indipendenza e maturit affettiva, che
comporta uninsufficiente espansione dellorganizzazione del pensiero complesso, dice listituto di Ortofonologia di Roma. la
scuola deve abbandonare lalibi della causa genetica e lasciare liberi i bambini di volare con la fantasia. Profumo boccia queste
tesi come un ritorno indietro di ventanni. E gravissimo. C una componente psicologica relazionale, ma questa non la causa
della dislessia, piuttosto una sua conseguenza. Un bambino che fatica cos tanto in una cosa che per i suoi compagni automatica e
per di pi viene accusato di essere pigro, diventa insofferente alla scuola, la sua autostima si abbassa, diventa aggressivo. Nella
confusione ci cascata persino la senatrice Vittoria Franco, relatrice al Senato della ppdl per il riconoscimento della dislessia come
disabilit specifica di apprendimento (vedi box), che nello stenografico della prima seduta parla della dislessia come di un fenomeno
legato fra laltro alle sempre pi frequenti adozioni internazionali e alla diffusione del bilinguismo. Un dato definito come
assolutamente infondato da Stella.

AI GENITORI
QUANDO CONSULTARE UNO SPECIALISTA
- Se il bambino a 5 anni continua a pronunciare male molte parole
- Se arrivato a met marzo/aprile della prima elementare, non sa ancora scrivere correttamente tutte le lettere dellalfabeto
- Se quando scrive inverte le lettere p/b, d/q, a/e/o,f/v
- Se alla fine della prima elementare legge ancora lettera per lettera

Depenalizzare gli errori


Il mondo della scuola, il primo a subire londa durto del fenomeno, si sta attrezzando. LAid diventata interlocutore
ufficiale del ministero dellIstruzione, ha ottenuto normative ufficiali per la scuola. Gli insegnanti sono pi informati (dopo una
diagnosi, i genitori non tornano pi a dirmi che la maestra ha detto che non vero, spiega Vicari), anche se la didattica poi tutta da
inventare.
A Milano, alla civica scuola Manzoni, dal 2002 esiste il progetto Dislessici alla pari, unesperienza di punta. Sono partiti
con quattro alunni dislessici. Anzich sparpagliarli, li hanno messi insieme, per evitare leffetto mosca bianca, per facilitare il
sostegno reciproco, e anche per perch gli insegnanti in questo modo non potevano ignorarli. Oggi sono 26 su dieci classi.
Depenalizzare gli errori fondamentale, spiega la preside, Antonella Olivieri. Come parlarne fin dai primi giorni, senza
aspettare il primo compito in classe, quando il ragazzino dislessico pu usare la calcolatrice e gli altri no. La cosa curiosa che ogni
volta, quando uno racconta le sue difficolt, c qualcun altro che dice Uguale a me!. Laltra cosa da fare inventare una didattica
flessibile, che utilizzi di pi i sussidi audio e video, i film, le discussioni, i lavori di gruppo. Una didattica che va a vantaggio non
solo dei dislessici, ma di tutta la classe. Gli strumenti compensativi si usano eccome, e ci sono anche una serie di portatili che i
ragazzini si portano in aula. Il Miur nel 2004 ha avviato un progetto di formazione degli insegnanti, per avere un referente per la
dislessia in ciascuna scuola: nel 2004 e 2005 partito in Emilia Romagna, Puglia, Sicilia, Lombardia, Veneto, Basilicata, per questo
anno scolastico (2006-2007) in corso in Piemonte, Liguria, Toscana, Lazio, Umbria, e Abruzzo, mentre lanno prossimo toccher
alle regioni restanti.

Come cambiare la didattica in base alle esigenze dei dislessici


MENO COMPITI, NIENTE TABELLINE, E PREMI ALLORIGINALITA
LAid ha ottenuto dal ministero della Pubblica Istruzione una normativa ufficiale per gli alunni con dislessia, datata 5 ottobre 2004. Qui sono
elencate le misure a cui gli alunni hanno diritto, che riassumiamo. Pi complesso studiare alluniversit, dove i primi studenti con dislessia
diagnosticata stanno arrivando ora. Si sono gi attivate le universit di Catania, Modena e Reggio Emilia, Milano Politecnico, Bologna, Genova,
Urbino.

STRUMENTI COMPENSATIVI MISURE DISPENSATIVE SUGGERIMENTI DIDATTICI

-Registratore -Dispensa dalla lettura ad alta voce, -Utilizzare come base per le spiegazioni
-Calcolatrice dalla scrittura veloce sotto dettatura, video, diapositive, cd, mappe concettuali
-Tavola pitagorica dalla scrittura alla lavagna, -Usare lo stampatello
-Tabella dellalfabeto e dei caratteri dalluso del vocabolario, -Consentire luso del computer per i testi
-Ruota dei mesi e dei giorni della dallo studio mnemonico delle tabelline scritti
settimana -Dispensa, ove necessario, dallo studio -Nelle verifiche, privilegiare i test strutturati
-Tabella delle misure della lingua straniera in forma scritta o a crocette
-Tabella delle formule geometriche -Tempi pi lunghi per le prove scritte -Leggere a voce alta gli item delle verifiche
-Interrogazioni programmate -Leggere a voce alta i testi di narrativa,
-Compiti a casa in misura ridotta letteratura, poesia
-Non valutare mai lortografia ma -Nello studio della lingua straniera,
il contenuto,il linguaggio, loriginalit privilegiare la comunicazione orale.
Sconsigliato linglese, meglio lo spagnolo o
il tedesco

Logopedisti come koala


Cosa manca allora? Stella e Profumo non hanno dubbi. Aumentare ancora le diagnosi, arrivando fino agli adulti. Perch
siccome c una componente ereditaria, moltissimi genitori di oggi scoprono di essere dislessici solo quando la diagnosi viene fatta ai
loro figli. E non immagina il sollievo. Mi dicono: Pensavamo di essere scemi, invece siamo solo dislessici. Per farcela, sevono pi
specialisti: chiamando il dottor Profumo per una visita, una voce registrata dice che con il sistema sanitario nazionale ci sono undici
mesi di attesa e un ticket di 46 euro, mentre per una visita urgente i mesi sono solo due e gli euro 200. Laltro anello debole
quello della riabilitazione: per Profumoi logopedisti sono come i koala, una specie in via di estinzione. E anche per quello che sul
4-5% di popolazione italiana con dislessia, oggi ne seguito solo lo 0,9%. Effifa lItalia.
DALLUNIONE EUROPEA
NASCE UNA BANCA DATI. MA SENZA LITALIA
In Europa ci sono quasi 23 milioni di dislessici, di cui 2 milioni e mezzo fanno le elementari. Gran Bretagna, Olanda, Ungherianei paesi dove si
pronuncia in un modo e si scrive in un altro, i numeri si impennano. Lanalisi dei casi dimostra che se la dislessia non supportata, causa di
fallimento scolastico, drop out e disoccupazione. LUnione Europea a fine settembre (2006) ha avviato il progetto Neurodys, nellambito del VI
Programma per la ricerca, per creare la pi grande banca dati del mondo sulla dislessia: con questa casistica sar pi facile studiarla soprattutto
nella sua componente genetica. Il primo workshop si tiene ad Helsinki il 20 novembre. Sono stati stanziati tre milioni di euro. Il progetto durer tre
anni e coinvolger nove paesi. LItalia non c, ma Giacomo Stella, il presidente di Aid, dice: Abbiamo preso contatti appena abbiamo saputo la
notizia. Anche se Franck Ramus, referente francese di Neurodys, esclude che lItalia possa rientrarvi in assenza di un ulteriore finanziamento del
progetto. Info:www.neurodys.com

In Senato c' gi un accordo


E IN ARRIVO UNA LEGGE
Ci Sono due proposte di legge depositate, e presto saranno tre. I firmatari sono Mauro Fabris, Stefano Cusumano e Tommaso Barbato
(Udeur) e Franco Asciutti (FI). Quella in arrivo dei senatori dellUlivo membri della Commissione VII. Lobiettivo riconoscere la
dislessia, disgrafia e discalculia come difficolt specifiche di apprendimento, in sigla Dsa. Al momento infatti ci si barcamena tra le
circolari del Miur e il ricorso alla legge 104/92, quella sulle disabilit. La legge prevede misure per garantire agli alunni i supporti
necessari, formazione degli insegnanti, protocolli di screening per identificare gli alunni a rischio. E poi il capitolo adulti, con le pari
opportunit in ambito lavorativo e sociale ( lo specifico della pdl di Fabris-Cusumano-Barbato): la calcolatrice nei concorsi,
sostituire le prove scritte con colloqui orali. I ddl sono stati assegnati alla Commissione VII (Istruzione). Quella del Senato ha gi
iniziato i lavori e la presidente della Commissione, senatrice Vittoria Franco, relatore per tutti i ddl. avremo un testo unificato
entro gennaio. Sulla legge c accordo. Per accorciare i tempi, mi auguro di ottenere che la commissione abbia poteri deliberanti,
senza portare il testo in aula.

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