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Mi ci sono voluti due anni prima di convincermi ad andare oltre i risvolti di copertina

del best seller-thriller dei record (venti milioni di copie vendute in tutto il mondo in
meno di due anni, un milione solo in Italia), La ragazza del treno (Piemme, 2015) di
Paula Hawkins (Harare, Zimbabwe, 1972), studi filosofici, politici ed economici ad
Oxford, giornalista per il Times e scrittrice di un paio di romanzi rosa con lo
pseudonimo di Amy Silver, prima di raggiungere il successo, appunto, con La ragazza
del treno (da cui nel 2016 stato tratto il film di Tate Taylor con Emily Blunt e Justin
Theroux).
Ci ho messo tutto questo tempo anche perch il terrazzo della mia camera da letto
prospiciente i binari della ferrovia (ma, ovviamente, non si tratta della linea che collega
Ashbury alla stazione londinese di Euston). E quando finalmente mi sono decisa a
camminare lungo le traversine del romanzo della Hawkins, lho fatto a tutta velocit, in
pochissimi giorni di letture serali e notturne. Anche Stephen King rimasto sveglio
tutta la notte a girare vorticosamente le pagine di questo capolavoro di suspense che
ruota intorno alle vite di Megan e Scott (Jess e Jason), di Ann e Thomas, di Rachel e
Cathy e poi ancora di Kamal e di Craig, nonch dellispettore Gaskill e del sergente
Riley. In queste 306 pagine si susseguono incessantemente menzogne e segreti, realt
celate e poi svelate solo a met, omissioni e confessioni rilasciate al momento sbagliato,
nel posto sbagliato, alla persona sbagliata; ricorrono drammatiche amnesie post-
sbronza, dannose routine quotidiane, pericolose fantasie sognate spiando le vite altrui,
violenze domestiche e subdole pressioni psicologiche che pur tuttavia riescono ad
intrappolarti in spire avvincenti e difficili da abbandonare. Cos credo proprio che non
lascer passare due anni prima di mettermi a leggere Dentro lacqua, pubblicato questa
primavera.
(L.D.B.)

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