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luglio 2000
Non rallegratevi troppo, voi abitanti di Milano o Roma, per l'acqua che sgorga
abbondante dai rubinetti delle vostre case. Ci sono milioni di italiani che non
solo non hanno, tutti i giorni, acqua per annaffiare i terrazzi, o non sono
rallegrati da fontanelle stradale da cui sgorga perenne l'acqua; questi nostri
concittadini non hanno neanche, tutti i giorni, nelle loro case, acqua di buona
qualità per bere.
I libri di ecologia dicono che l'acqua è una risorsa rinnovabile: non è vero. Le
acque dei fiumi e dei laghi vengono reintegrate continuamente dalle piogge, ma la
loro qualità peggiora continuamente, perché fiumi, laghi e falde idriche
sotterranee vengono usati come ricettacoli di tutti i rifiuti delle città,
dell'agricoltura, delle industrie. L'acqua insomma, in un paese come l'Italia, è
scarsa e la sua qualità peggiore sempre.
C'è, naturalmente, chi sta peggio: duemila milioni di terrestri, sui seimila 500
milioni che abitano il pianeta, sono colpiti da malattie dovute alla mancanza di
acqua, alla mancanza di gabinetti e fognature, all'uso di acqua potabile
contaminata. L'esame della situazione dell'acqua nel mondo impone di avviare un
grande movimento che coinvolga i paesi industrializzati e quelli sottosviluppati,
in un grande progetto di solidarietà: lo chiede il "Manifesto dell'acqua" che
invoca un Parlamento mondiale dell'acqua, con leggi uguali per tutti i paesi, da
diffondere, attraverso i vari comitati nazionali, nell'ambito dei parlamenti
locali.