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A fronte della
progressiva minore
disponibilit di fonti
energetiche esauribili, si
rende necessario
intervenire limitandone il
consumo con il risparmio
energetico e, nel
contempo, con un
maggiore utilizzo di fonti
energetiche rinnovabili. Il tutto deve avvenire in unottica di corretto utilizzo delle risorse
economiche, al fine di ottimizzare le scelte, tenendo anche in debito conto degli effetti
ambientali di tali scelte in rapporto alla produzione di inquinanti conseguenti, in funzione del
ciclo di vita delle apparecchiature che permettono lutilizzo di tali energie (pannelli
fotovoltaici/termici, generatori eolici, etc.).
Considerato che i consumi residenziali sono quasi un terzo dei consumi energetici
e delle emissioni di CO2, abbastanza naturale che lUnione Europea abbia indirizzato la sua
attenzione verso questo settore, dove pi facile lintervento e sufficientemente tangibile il
risparmio, mentre nellindustria, presumibilmente, il risparmio energetico pu essere una
naturale conseguenza della ricerca del profitto, senza necessit di interventi specifici, se non
quelli necessari ad indirizzare le scelte verso fonti meno inquinanti.
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2 IL RISCALDAMENTO
di questo solo una porzione raggiunge lambiente riscaldato, in quanto una parte viene ceduta
dalla caldaia allambiente esterno attraverso il mantello, mentre unaltra viene dispersa dalle
tubazioni del sistema di distribuzione.
Una volta che il calore giunto a destinazione, esso viene ceduto allesterno come:
Qm = calore disperso dallinvolucro opaco;
Qv = calore disperso attraverso i vetri;
Qa = calore disperso attraverso i ricambi daria
sicch:
Q= Qm + Qv + Qa (2.2)
Questo calore deve essere reintegrato dalla caldaia in pari quantit (a parte le perdite),
al fine di mantenere costante la temperatura dellambiente riscaldato.
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3 ANALISI ECONOMICA
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1) se i capitali necessari allinvestimento dipendano da un prestito,
ovvero
2) si tratti di fondi propri;
nel primo caso va considerata lincertezza sulle linee di credito disponibili, in quanto
quelle a tasso pi basso potrebbero essere sature nel momento in cui si procede
allinvestimento, e quindi occorrer attingere a crediti a tasso pi alto del previsto;
nel secondo caso i fondi potrebbero essere stati gi investiti con una loro redditivit,
ad esempio in BOT, in azioni o in obbligazioni, occorrer allora disinvestirli, occorrer
allora tener conto nel VAN anche del minor reddito derivante dal disinvestimento.
Si analizzato finora gli elementi del primo termine della differenza che costituisce il Van,
esaminiamo ora il secondo vale a dire linvestimento, esso dipende essenzialmente da :
1) costo dellapparato produttivo/intervento;
2) costo del trasporto;
3) costi di montaggio;
4) eventuali tasse
5) costo di avviamento;
6) costi di esercizio (ricambi, lubrificanti, manutenzione, eventuale energia
necessaria al funzionamento ).
Laltro termine presente nel VAN su cui si pu effettuare una stima, a parte il tasso di
interesse, la vita presumibile dellinvestimento espressa dal termine n. Essa dipende da:
1) vita fisica dellimpianto;
2) vita tecnica (per avvenuta sopravvenienza sul mercato di apparecchiature che
rendono obsoleto e poco remunerativo limpianto installato);
3) vita commerciale (durata per la quale permane nel mercato linteresse per il
prodotto)
4) Cause esterne ( per prescrizioni di legge che limitino limpiego dellimpianto o lo
vietino del tutto).
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3.3 Tempo di Ritorno Attualizzato (TRA)
Se rappresentiamo su di un
diagramma cartesiano il VAN in funzione del
tempo n, il punto in cui la funzione si annulla,
rappresenta il TRA, ovvero il tempo necessario
affinch linvestimento si ripaghi ed inizi ad
essere remunerativo.
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La remunerazione del capitale in questo caso non dipende da un reddito, quanto dal
risparmio sul costo dellenergia, se P0Q il costo dellenergia di un anno allora:
1
= (0 ) 0 (3.6)
Si supponga di avere una caldaia a gas tradizionale e la si voglia sostituire con una
a condensazione, la prima abbia un rendimento pari a t = 80%, mentre la seconda un
rendimento c = 91%. La spesa per il combustibile sia di 1000 /anno al prezzo di 1,00/m3 per
un consumo annuo di 1000 m3, mentre sia 1500 il prezzo della nuova caldaia.
Con la sostituzione della caldaia il consumo si ridurr in proporzione al rendimento e
sar:
Q=tc x 1000 = 80/91 x 1000 = 880 m3
Il corrispondente Flusso di Cassa sar pari a :
FC = 1000 - 880 =120
posto che sia
i= R-f-fd = 5%
avremo, posto che la vita presumibile della caldaia sia di 10 anni:
1 1.0510 1
= (0 ) 0 = 120 1500 =
0.05 1.0510
= 120 7.72 1500 = 926 1500 = - 574
Tuttavia nei casi pratici non si tratta di sostituire una caldaia funzionante con una
diversa anche se con una maggiore resa, nella maggior parte dei casi dobbiamo installare una
caldaia per la prima volta, ovvero sostituire una caldaia a fine vita con una nuova e ci chiediamo
se convenga installare una caldaia tradizionale o una a condensazione. Il calcolo precedente
mostra che fintanto che il maggior prezzo della caldaia a condensazione non superi quello della
tradizionale di 926 la prima pi conveniente della seconda.
Svolgiamo ora unanalisi di sensibilit sul primo termine del VAN variando il tasso di
interesse consideriamo i variabile tra 1% e 10% avremo:
i% 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10
VAN 1136 1078 1023 973 926 883 843 805 770 737
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1200 Lanalisi non sembra subire
1000 grosse oscillazioni al variare
del tasso di interesse in
800 quanto il risparmio sul costo
del combustibile anche per un
P*Q
600
raddoppio del tasso di
400 interesse es fra 2% e 4% non
genera se non una variazione
200
del FC superiore al 10%
0
0 2 4 6 8 10 i 12
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4 Il RENDIMENTO LA PRODUZIONE DEL CALORE E LE PERDITE DI ENERGIA
= Qu / Q. (4.2)
Tali perdite possono essere recuperate con opportuni accorgimenti, quali un migliore
isolamento della caldaia. Tuttavia, anche in questo caso occorre svolgere unanalisi costi
benefici, per valutare fino a che punto sia economicamente opportuno intervenire per limitare
le perdite.
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4.1 Perdite per incombusti
La perdita dovuta alla difficolt di mescolamento del combustibile con laria, per questa
ragione la combustione avviene in eccesso di aria, eccesso commisurato alla natura del
combustibile e crescente da gas, a liquidi, a solido. Tale eccesso non deve comunque,
superare certi limiti per non avere un volume troppo elevato di fumi in uscita e quindi un
incremento delle perdite Qf.
La corretta proporzione aria/combustibile pu essere verificata attraverso la misura
della CO2 contenuta nei fumi, verificando che sia pari al:
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5 IL CLIMA CONDIZIONE ESTERNA DI PROGETTO
Progettazione
Per una corretta progettazione necessaria la conoscenza di alcuni parametri
climatici, al fine di definire gli scambi termici fra ambiente climatizzato ed ambiente esterno,
nonch il flusso di calore tra limpianto di riscaldamento/raffrescamento con lambiente
climatizzato e con lambiente esterno. Interessa allo scopo conoscere, fra gli altri:
dove:
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Et = radiazione solare incidente totale sulla superficie, W/m2;
h0 = coefficiente di scambio termico mediante radiazione ad onda lunga e convezione
sulla superficie esterna, w/m2K;
t0= temperatura ricambio aria, K;
ts = temperatura della superficie, K;
= emissivit emisferica della superficie;
R= differenza tra la radiazione ad onda lunga incidente sulla superficie dal cielo e
dallintorno e la radiazione emessa da un corpo nero alla temperatura dellaria
esterna, W/m2.
Se indichiamo con Te la temperatura aria-sole equivalente, si ha:
= 0 ( ) (5.2)
Il grado giorno di una localit la somma estesa a tutti i giorni, delle sole differenze
positive giornaliere tra la temperatura di riferimento, fissata convenzionalmente, e la
temperatura media esterna giornaliera. L'unit di misura utilizzata il grado giorno (GG).
Stabilendo che il periodo di accensione dei riscaldamenti inizia con i primi tre giorni consecutivi
caratterizzati da una temperatura media giornaliera inferiore a 12 C (comunque non dopo l'1
dicembre) e termina con i primi tre giorni consecutivi caratterizzati da una temperatura media
giornaliera uguale o superiore a 12 C (comunque non prima del 28 febbraio).
= =1(0 ) (5.5)
dove;
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La conoscenza dei GradiGiorno consente una prima stima dei consumi energetici, noto
che sia il coefficiente volumico di dispersione Cd (Legge 373/76), espresso quale rapporto
tra il flusso termico trasmesso attraverso linvolucro ed il prodotto del volume per la differenza
di temperatura tra interno ed esterno [W/m3K]
Q= Cd V GG 24 3600 [J] (5.6)
dove 24 il numero di ore in un giorno e 3600 il numero di secondi per ora.
Sfruttando questi dati possibile eseguire una valutazione grossolana del consumo di
carburante per la stagione invernale;
(Cd+Cv) (V GG 24 3600 f)
= (5.7)
c Hi
dove:
f un coefficiente che tiene conto della capacit termica delledificio
il rendimento di caldaia
Cv le dispersioni per ricambi daria.
Noto che sia il costo del carburante Cc possibile stimare la spesa annua Sc= C h x Cc,
ed in base a questa effettuare delle scelte circa i possibili investimenti, considerando anche
che Ch dipende da almeno sei variabili su cui possibile intervenire quali h, Cv, Cd, f, cHi, Cc,
modificabili in funzione degli obiettivi di risparmio che si vogliono raggiungere.
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5.5 Il vento
Poich lentit degli scambi termici convettivi funzione della velocit dellaria,
necessario conoscere tale velocit, per poter definire la quantit di calore trasferita.
Tale velocit, nelle stesse condizioni generali di unarea vasta, variabile da zona a in
rapporto alle condizioni orografiche ed alla presenza di ostacoli come edifici circostanti, ed in
funzione dellaltezza dal suolo, risultando crescente verso lalto, sicch due edifici vicini
possono essere soggetti a venti con velocit diverse, come pure piani diversi dello stesso
edificio.
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6 FABBISOGNO TERMICO
La condizione di stabilit della temperatura dellambiente climatizzato comporta un
equilibrio dei flussi termici in entrata ed in uscita. Tali flussi sono costituiti dal calore ceduto:
1) allaria esterna per convezione e per conduzione;
2) al terreno di fondazione per conduzione;
3) alla volta celeste ed allambiente circostante per irraggiamento;
4) allaria per ricambi daria, per infiltrazioni o per ventilazione.
ricevendo energia da:
1) impianti di climatizzazione;
2) elettrodomestici;
3) illuminazione;
4) persone.
La progettazione termotecnica ha come obiettivo governare tali flussi di energia,
determinando le caratteristiche delle strutture e degli impianti, in rapporto alle condizioni
esterne per fissate condizioni termiche dellambiente climatizzato.
Il calcolo termotecnico inizia col definire e quantificare gli scambi termici a regime,
da e verso lesterno, con la premessa, quindi, che sia:
Q entrante = Q uscente
considerando lintero edificio e poi particolarizzando per aree pi limitate e per i periodi di
transitorio.
Lo scambio segue tre meccanismi:
1) conduzione;
2) convezione;
3) irragiamento.
6.1 Conduzione
Il calore q si trasmette attraverso un solido per conduzione1 tra una superficie e
laltra dello stesso, attraverso lagitazione termica degli atomi che lo compongono.
1
La conduttivit termica, indicata con , il rapporto, nel caso della conduzione termica, in
condizioni stazionarie, tra la quantit di calore trasferita nell'unit di tempo, attraverso l'unit
di superficie, e la differenza di temperatura che provoca il passaggio del calore. La
conducibilit termica , quindi, una misura dell'attitudine di una sostanza a trasmettere il
calore e dipende solo dalla natura del materiale.
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In regime stazionario, considerando una parete piana di grande estensione, il
calore si trasmette tra le due facce parallele, supposte a temperatura uniforme, in ragione della
differenza di temperatura di queste e vale:
q1 = (T1 Te)S (6.1)
dove
1) S la superficie della parete;
2) s lo spessore.
6.2 Convezione
La convezione si produce quando si ha un flusso di calore associato ad un flusso
di massa, che pu essere generato da una differenza di temperatura interna al fluido
(convezione naturale) o prodotto da unazione meccanica (convezione forzata), che mette in
movimento il fluido.
Un esempio di convezione naturale nel moto dellaria nei pressi di un termosifone,
del secondo il moto dellaria spinto dalla ventola di un ventilconvettore.
Il bilancio netto del calore trasmesso in entrambi i casi dato da :
q2 = hc S (T2-Te) (6.2)
dove h ha dimensioni W/m C.2
6.3 Irraggiamento
Tutti i corpi che si trovano a temperature superiori a 0 K emettono radiazioni
termiche.
La radiazione emessa dal corpo A ed assorbita dal corpo B dipende dalla
temperatura dei due e vale:
q3 = S (TA4-TB4) (6.3)
con =5.68 10-8 dove rappresenta lemissivit e la geometria dei corpi che si
w/m2C4,
scambiano calore.
Per piccole differenze di temperatura la (6.3) pu scriversi:
q3= 4 Tm3 S (TA - TB) (6.4)
dove Tm la temperatura media tra TA e TB.
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Posto h = 4 Tm3, risulta:
q3= hi S (TA - TB) (6.5)
6.4 Adduzione
Generalmente irraggiamento e convezione coesistono e nella maggior parte dei casi i due
fenomeni non sono nettamente scindibili e quantificabili in maniera separata, pertanto, si
preferisce parlare di adduzione unendo insieme i due fenomeni e definendo un coefficiente di
adduzione = hi + hc.
quindi:
1
q= 1 1 1 = S (TA-Te) (6.6)
+ +
1 1 1
La quantit R= + + viene detta resistenza termica, mentre K=1/R
detta trasmittanza, quindi:
q = K S (TA-Te) (6.7)
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6.6 Pareti stratificate e ponti termici
Nel caso di pareti stratificate di caratteristiche di conduttivit i e spessore si
diversi, si pu operare come visto in precedenza giungendo ad unespressione del tipo:
q= 1 1 1 1 (6.8)
+ . +
1
1
dove
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6.9 Conclusioni
In definitiva i flussi di calore possono esprimersi come:
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7 TRANSITORI TERMICI
Laccensione dellimpianto di riscaldamento comporta un incremento della
temperatura ed un iniziale picco del consumo di carburante, al distacco si interrompe il flusso
di carburante, mentre scende la temperatura. Entrambi i processi sono determinati oltre che
dalle condizioni iniziali, da:
capacit termica delledificio;
isolamento termico;
durata della variazione;
potenza dellimpianto.
Lo stesso processo avviene in termini inversi in caso di raffrescamento.
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8 Progettazione
La progettazione termica delledificio si evoluta nel corso degli anni da una iniziale
ottimizzazione limitata allisolamento termico invernale (l.373/76), fino allidea di un edificio ad
energia zero, in cui siano contemperate le caratteristiche di isolamento e capacit termica in
modo da ottimizzare al contempo le esigenze di riscaldamento invernale con un efficace
raffrescamento estivo, integrate con un corretto dimensionamento degli impianti al fine di
minimizzare se non ridurre a zero i consumi energetici, al fine di realizzare un edificio
energeticamente autosufficiente.
A tal fine il progettista dovr porre attenzione agli apporti termici esterni, in
particolare agli apporti di energia solare, considerando in proposito lesposizione e la
schermatura delle superfici vetrate, valutandone gli effetti positivi sul riscaldamento invernale
contro il maggior onere per raffrescamento, che ne potr derivare nel periodo estivo.
In questo edificio andranno opportunamente integrati e dimensionati gli impianti di
riscaldamento e raffrescamento, limpianto fotovoltaico e solare termico con lobiettivo di
rendere, come gi detto, ledificio energeticamente autosufficiente.
In definitiva, con questo nuovo approccio, la progettazione non potr pi svilupparsi
per fasi, partendo da un progetto architettonico slegato da ogni vincolo esterno, ceduto
successivamente allo strutturista e ricevuto in ultimo dallimpiantista che vi sistema gli impianti
in un processo progettuale-realizzativo, che non tiene in nessun conto le condizioni al contorno.
Ci significa anche che un edificio costruito correttamente a Palermo, non pi
tale se lo si trasferisce a Bolzano, o se progettato per una zona montana, lo si realizza in
pianura; daltro canto ben nota la differenza tra le architetture tipiche dei luoghi, non a caso
caratterizzate tradizionalmente da materiali, tecniche e forme diverse.
Dati due serbatoi contenenti fluidi a temperatura diversa e messi a diretto contatto tra loro
mediante un canale di collegamento, il fluido contenuto nel serbatoio a temperatura T1 si sposta
verso il serbatoio a temperatura inferiore T2. Questo spostamento naturale del calore pu
essere convertito in energia meccanica tramite la presenza di una turbina all'interno del canale
di collegamento. Lo spostamento dei fluidi spinge al moto la turbina, generando in tal
modo energia meccanica ossia lavoro. Lo stesso esempio pu essere ripetuto sostituendo al
fluido una massa d'aria calda e una massa d'aria fredda, ottenendo il medesimo spostamento
degli elementi pi caldi verso quelli pi freddi. Lo spostamento prosegue fin quando tra i due
corpi sussiste un gradiente termico ossia una differenza di temperatura T1 > T2.
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Cos come insegna il primo principio della termodinamica, ossia "nulla si crea, nulla si distrugge
e tutto si trasforma", anche nel caso della macchina termica si verifica una trasformazione
dell'energia in forme diverse fino ad arrivare al lavoro. La trasformazione dell'energia da una
forma all'altra non avviene al 100%, in ogni passaggio si registrano delle perdite di energia pi
o meno marcate, che riducono il rendimento della macchina termica. L'energia persa durante
il processo di combustione, ad esempio il calore emanato dalla macchina durante il suo
funzionamento, incrementa in modo irreversibile l'entropia, una grandezza fisica coniata per
identificare e misurare il degrado dell'energia da una forma all'altra. Tale processo
irreversibile ed spiegato nella fisica moderna tramite il secondo principio della termodinamica.
La prima macchina termica della storia la macchina a vapore di Watt, quest'ultima in
grado di produrre una energia meccanica (lavoro) a partire dall'energia termica.
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