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FORMAZIONE
DEI DOCENTI
2016-2019
la buona
SCUOLA
1 3
PERCH UN PIANO PER LA IL SENSO DELLA FORMAZIONE
FORMAZIONE DEI DOCENTI
3.1 La formazione serve al Paese
3.2 Formarsi per migliorare la propria
2
scuola
3.3 Formazione come sviluppo
professionale e personale
- Gli standard professionali
del docente
I PRINCIPI DEL PIANO
- Un portfolio professionale
per ogni docente
2.1 Un sistema per lo sviluppo - Il piano individuale di sviluppo
professionale professionale
4
2.2 Promuovere e sostenere la
collaborazione
2.3 Assicurare la qualit dei percorsi
formativi
2.4 Definire con chiarezza le priorit
della formazione LE PRIORIT PER LA
2.5 Promuovere linnovazione FORMAZIONE NEL PROSSIMO
continua TRIENNIO (2016-2019)
2.6 A cosa serve creare un sistema
per lo sviluppo professionale 4.1 Autonomia organizzativa e
continuo didattica
2.7 In coerenza con la formazione 4.2 Didattica per competenze,
iniziale innovazione metodologica e
2.8 Il legame con la formazione dei competenze di base
dirigenti scolastici e di tutto il 4.3 Competenze digitali e nuovi
personale ambienti per lapprendimento
4.4 Competenze di lingua straniera
4.5 Inclusione e disabilit
4.6 Coesione sociale e prevenzione
del disagio giovanile globale
4.7 Integrazione, competenze di
cittadinanza e cittadinanza globale
4.8 Scuola e Lavoro
4.9 Valutazione e miglioramento
8
Il coinvolgimento di tutta la ELEVARE LA QUALIT
comunit scolastica DEI PERCORSI FORMATIVI
9
5.4 Il ruolo della ricerca
5.5 Il ruolo degli enti accreditati
5.6. Gli insegnanti e la carta elettronica
6 LE RISORSE A DISPOSIZIONE
10
7 MONITORAGGIO DEL PIANO
PERCH UN
PIANO PER LA
FORMAZIONE
DEI DOCENTI
Le profonde trasformazioni della societ italiana e le sfide da
affrontare a livello europeo e globale impongono, oggi pi che
mai, una particolare attenzione allo sviluppo del capitale culturale,
sociale e umano che rappresenta linsieme dei fattori fondamentali
per sostenere e accelerare la crescita del nostro Paese.
4
CAPITOLO 1
5
2
PIANO PER LA FORMAZIONE DEI DOCENTI 2016-2019
I PRINCIPI
DEL PIANO
6
CAPITOLO 2
7
PIANO PER LA FORMAZIONE DEI DOCENTI 2016-2019
2.3
ASSICURARE LA QUALIT
DEI PERCORSI FORMATIVI
Lefficacia dei percorsi formativi in- Per questo motivo risulta fondamen-
dubbiamente uno dei fattori di mag- tale investire prioritariamente sulla
giore complessit per tutti i Paesi, formazione dei formatori affinch
compresa lItalia, che affrontano la tutte le figure coinvolte nella forma-
sfida della costruzione di un sistema zione possano seguire percorsi effi-
di sviluppo professionale continuo caci e intraprendere proficuamente
dei propri docenti. Una larga porzio- lo sviluppo professionale richiesto.
ne di questo problema legata alla La qualit dei percorsi formativi
bassa qualit dei percorsi formativi quindi sostenuta da buoni contenuti
in termini di modelli e metodologie e da buoni formatori la cui corret-
utilizzate: questo disincentiva ul- ta identificazione e valorizzazione
teriormente la partecipazione alla diventa essenziale. Occorre partire
formazione e contribuisce a costru- da una vera valorizzazione delle mi-
ire unidea sbagliata di formazione gliori risorse, gi presenti nella scuo-
come mero aggiornamento. Anche la, integrandole, ove necessario, con
quando le risorse sono disponibili, autorevoli contributi.
questo problema contribuisce a sva-
lutare parzialmente gli investimenti
fatti dal Ministero.
Questo Piano sostiene, quindi, in
maniera concreta diverse azioni per
favorire linnalzamento della qualit
dei percorsi formativi, introducendo
linee guida, regole e incentivi perch
i percorsi offerti e organizzati dalle
scuole possano diventare prototipi e
riescano a massimizzare il proprio
impatto sul capitale professionale
e sociale di tutta la scuola.
8
CAPITOLO 2
2.4 2.5
DEFINIRE CON CHIAREZZA PROMUOVERE
LE PRIORIT DELLA LINNOVAZIONE CONTINUA
FORMAZIONE
9
PIANO PER LA FORMAZIONE DEI DOCENTI 2016-2019
2.6
A COSA SERVE CREARE UN
SISTEMA PER LO SVILUPPO
PROFESSIONALE CONTINUO
10
CAPITOLO 2
2.7 2.8
IN COERENZA CON LA IL LEGAME CON LA
FORMAZIONE INIZIALE FORMAZIONE DEI DIRIGENTI
SCOLASTICI E DI TUTTO IL
PERSONALE
Una formazione per lo sviluppo del-
la professionalit dei docenti ne-
cessariamente pensata, progettata e
Seppure questo Piano tratti priori-
realizzata in coerenza con la forma-
tariamente la formazione in servizio
zione iniziale.
dei docenti, per affrontare comples-
ormai chiaro dai risultati di molte sivamente tali tematiche non pos-
ricerche che le competenze acquisite sibile separare la formazione per
nella formazione iniziale divengono i docenti da quella per i dirigenti
inerti se non supportate e ricostruite scolastici e per il resto del personale
in modo continuo e attivo, soprattut- scolastico.
to nel campo delle soft skills. In que-
Per questo motivo allinterno del ca-
sta logica, la legge 107/2015 (art. 1
pitolo 4 sar preso in considerazione
comma 181 lettera c) definisce i prin-
il fabbisogno formativo complessivo
cipi per le nuove modalit di accesso
delle scuole, considerando tutto il
alla professione docente, favorendo
personale.
la costruzione di percorsi formativi
che tengano insieme la riflessione I Piani formativi, ad esempio, pro-
teorica e la pratica. muoveranno anche modalit di
formazione in grado di coinvolgere
La ricchezza del rapporto e dello
diverse figure nello stesso spazio
scambio di competenze e ruoli che
formativo, proprio per stimolare
le universit costruiscono con le
quella collaborazione che migliora e
scuole nella elaborazione dei cur-
rafforza la scuola e la sua comunit.
ricoli di studio e di tirocinio per la
specializzazione e linsegnamento,
divengono quindi spazi reali di evo-
luzione del sapere professionale di
entrambe e terreno per la costruzio-
ne di alleanze formative valide, non
solo per la definizione dei contenuti
della formazione iniziale, ma anche
nella prospettiva della formazione
continua.
11
3
PIANO PER LA FORMAZIONE DEI DOCENTI 2016-2019
IL SENSO DELLA
FORMAZIONE
12
CAPITOLO 3
Standard Professionali
-
Portfolio professionale docente
-
Piano individuale di
Sviluppo Professionale
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PIANO PER LA FORMAZIONE DEI DOCENTI 2016-2019
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CAPITOLO 3
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PIANO PER LA FORMAZIONE DEI DOCENTI 2016-2019
3.1
gital Economy & Society Scoreboard
della Commissione Europea ci vede 8 Fonte: Eurobarometro
al 25mo posto su 28 paesi, con un 2012,
risultato particolarmente debole sul http://europa.eu/rapid/
pilastro Capitale Umano (24mo press-release_IP-12-
posto). Significa che gli italiani sono 679_it.htm?locale=en
poco preparati ad una societ sem-
LA FORMAZIONE SERVE pre pi digitale. Allo stesso tempo,
AL PAESE in una societ sempre pi interdi-
pendente e globalizzata, le compe-
tenze linguistiche rappresentano un
bagaglio fondamentale: ma solo il
Limportanza di elevare gli standard 34% degli italiani8 dichiara di ave-
professionali dei docenti italiani re una competenza adeguata per
deve andare in sintonia con le tra- intrattenere una conversazione in
sformazioni sociali, culturali, tecno- lingua inglese, un dato inferiore alla
logiche, scientifiche in atto a livello media europea.
globale: la formazione permanente
e continua del personale scolastico
serve al Paese. Non si tratta solo di
una consapevolezza politica, n di
un obbligo morale verso il progresso
e il rapido cambiamento in atto. Dati
nazionali e internazionali definisco-
no uno scenario in cui la cura del
capitale umano di un Paese rap-
presenta la priorit sociale prima
ancora che economica, con parti-
colare attenzione alla popolazione
giovane e ai protagonisti del sistema
educativo.
A titolo esemplificativo, competenze
digitali e lingue straniere rappre-
sentano due fabbisogni importanti
e hanno la massima priorit. Se
ormai accertato da diversi anni, con
crescente enfasi, che le competenze
digitali sono alla base di ogni setto-
re delleconomia e della cittadinanza
del 21mo secolo, altrettanto vero
che lItalia riscontra una debolezza
intrinseca su questo piano su cui
occorre agire strutturalmente. Il Di-
16
CAPITOLO 3
3.2
9 Bruxelles, 3.8.2007 Tuttavia non solo il singolo inse-
COM(2007): gnante, ma piuttosto linsieme dei
Comunicazione docenti a caratterizzare una scuola
della commissione al o un sistema di scuole e a determi-
Parlamento europeo narne la qualit. Il capitale profes-
ed al consiglio sionale dei docenti la risorsa imma-
Migliorare la qualit
della formazione FORMARSI PER teriale che rende grande una scuola ed
il suo paradigma la cultura profes-
degli insegnanti MIGLIORARE LA
SEC(2007) 931; sionale collaborativa. Questa consape-
SEC(2007)933 PROPRIA SCUOLA volezza rafforzata, nella pratica, da
10 OECD, Teachers tre strumenti: il Piano Triennale per
matter. Attracting, lOfferta Formativa, il Piano di Miglio-
developing and ramento della scuola e il Rapporto di
retaining effective Il legame tra un docente e lorganiz- Autovalutazione (RAV).
teachers, Paris, zazione scolastica stato rilevato in
OECD Publishing. In primo luogo, la stessa legge
diverse occasioni dalla ricerca e dal di-
http://www.oecd. 107/2015 a riconoscere che la parte-
battito internazionale. La stessa Com-
org/education/ cipazione ad azioni formative, con
school/34990905. missione Europea9 da tempo ha evi-
una pluralit di scelte possibili, deve
pdf (2014)education/ denziato che quella del docente una
fare riferimento alla comunit sco-
policy/strategic- professione che richiede qualifiche
lastica, nello specifico al Piano Trien-
framework/doc/ specifiche, che comporta un appren-
teacher-development_ nale dellOfferta Formativa che dovr
dimento lungo tutto larco della vita
en.pdf contenere al suo interno anche la
e che si sviluppa allinterno di una
previsione delle azioni formative che
comunit professionale e sociale.
listituto si impegna a progettare e a
Questo profilo, che gi richiamato
realizzare per i propri docenti (e per
in termini generali nella legislazio-
tutto il personale), in forma differen-
ne italiana, trova conferma nelle pi
ziata in relazione ai bisogni rilevati.
accreditate ricerche internazionali,
come nel rapporto Teachers Matter In secondo luogo, vi sono gli strumen-
dellOECD (2014): Al docente va ti per legare il disegno organico sulle
offerta lopportunit di continuare a azioni formative allinterno della scuo-
riflettere in maniera sistematica sulle la alle priorit e ai traguardi di miglio-
pratiche didattiche; di intraprendere ramento di ogni Istituto.
ricerche; di valutare lefficacia del- Il Rapporto di autovalutazione
le pratiche educative e se necessario (RAV), che ogni scuola ha realizzato
modificarle; di valutare le proprie e aggiornato, individua gli obiettivi
esigenze in materia di formazione; di miglioramento che, concordemen-
di lavorare in stretta collaborazione te, ogni comunit scolastica intende
con i colleghi, i genitori, il territorio realizzare nei successivi tre anni. Le
(OECD, 2014)10. analisi interne al RAV sono la base di
La formazione in servizio si collega partenza per il Piano di Migliora-
direttamente con il contesto di lavoro mento e lo stesso RAV individua la
in aula del docente, si qualifica come formazione come una delle 7 aree
riflessione alta sullo stile di insegna- di processo su cui viene espresso
mento, attraverso un rapporto maturo un giudizio sullistituto e uno degli
con le conoscenze e le trasformazioni obiettivi di processo che la scuola pu
culturali, con le innovazioni in mate- indicare e definire per raggiungere i
ria didattica e una migliore conoscen- risultati.
za delle dinamiche dellapprendimen- Il Piano di ogni scuola deve conside-
to. indispensabile avere a scuola rare la formazione del personale come
persone di cultura, professionalmente una leva per perseguire con successo
preparate, consapevoli della loro re- la strategia di sviluppo e miglioramen-
sponsabilit pubblica (OECD, 2011). to dellIstituto.
17
PIANO PER LA FORMAZIONE DEI DOCENTI 2016-2019
11 Si veda ad
esempio per il sistema
inglese il documento
Teachers Standards
del Department for
Education https://www.
gov.uk/government/
3.3 GLI STANDARD
PROFESSIONALI DEL
DOCENTE
18
CAPITOLO 3
19
PIANO PER LA FORMAZIONE DEI DOCENTI 2016-2019
20
CAPITOLO 3
IL PIANO DI SVILUPPO
PROFESSIONALE IL PIANO INDIVIDUALE DI
A titolo di esempio, le macro aree su SVILUPPO PROFESSIONALE
cui si basa il piano sono:
1 Area delle competenze relative Una buona formazione si innesta
allinsegnamento (didattica) sulla rilevazione dei bisogni espres-
si dai docenti. Un passaggio signifi-
a. Progettare e organizzare le si- cativo rappresentato dal Bilancio
tuazioni di apprendimento con delle competenze12, adottato in via
attenzione alla relazione tra stra- sperimentale per la formazione dei
tegie didattiche e contenuti disci- neoassunti (DM 850/2015) e gi
plinari; praticato da oltre 110.000 docen-
b. Utilizzare strategie appropria- ti neoassunti negli ultimi 2 anni. Il
te per personalizzare i percorsi bilancio delle competenze sar adat-
di apprendimento e coinvolgere tato agli scopi della formazione in
tutti gli studenti, saper sviluppa- servizio nel Piano individuale di
re percorsi e ambienti educativi sviluppo professionale.
attenti alla personalizzazione e Il Piano individuale di sviluppo
allinclusione; professionale uno strumento, che
c. Osservare e valutare gli allievi; ciascun docente curer con aggior-
namenti periodici, in cui indicare
d. Valutare lefficacia del proprio
esigenze e proposte di crescita pro-
insegnamento.
fessionale in riferimento alle aree
2. Area delle competenze relative indicate pi avanti.
alla partecipazione scolastica (orga-
Questo permette, da una parte, di
nizzazione)
rendere ciascun docente parte attiva
e. Lavorare in gruppo tra pari e fa- nel processo di crescita e di miglio-
vorirne la costituzione sia allin- ramento della comunit professio-
terno della scuola ch e tra scuole; nale di appartenenza e, dallaltra, di
f. Partecipare alla gestione della raccogliere complessivamente le esi-
scuola, lavorando in collabora- genze formative della scuola.
zione con il dirigente e il resto Il dirigente, infatti, nella definizione
del personale scolastico; delle linee di indirizzo da proporre
g. Informare e coinvolgere i ge- al Collegio Docenti per lelaborazio-
nitori; ne del Piano di formazione dellI-
stituto, tiene conto delle esigenze
h. Contribuire al benessere degli formative espresse dai docenti nei
studenti. propri piani individuali. Il Piano di
3. Area delle competenze relative alla formazione dellistituto quindi il
propria formazione (professionalit) risultato di tali valutazioni e dovr
essere inserito nellaggiornamento
i. Approfondire i doveri e i proble-
annuale del PTOF.
mi etici della professione;
j. Curare la propria formazione
continua;
k. Partecipare e favorire percorsi di
ricerca per innovazione, anche
curando la documentazione e il
proprio portfolio.
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4
PIANO PER LA FORMAZIONE DEI DOCENTI 2016-2019
LE PRIORIT
DEL PROSSIMO
TRIENNIO
(2016-2019)
Questo Piano Nazionale identifica le priorit strategiche per il sistema
scolastico in materia di formazione, come innovazione necessaria
per due ragioni: dare coerenza, sia tematica che amministrativa, agli
interventi che il MIUR mette in campo, e comunicare alle scuole e
ai territori le direzioni dellintero sistema, fermo restando il rispetto
dellautonomia scolastica e delle specificit territoriali.
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CAPITOLO 4
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PIANO PER LA FORMAZIONE DEI DOCENTI 2016-2019
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CAPITOLO 4
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PIANO PER LA FORMAZIONE DEI DOCENTI 2016-2019
Integrazione, competenze
di cittadinanza e
cittadinanza globale
-
Inclusione e disabilit
-
Coesione sociale e prevenzione
del disagio giovanile
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CAPITOLO 4
4.1
AUTONOMIA ORGANIZZATIVA E DIDATTICA
CONTENUTI CHIAVE
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PIANO PER LA FORMAZIONE DEI DOCENTI 2016-2019
LINEE STRATEGICHE
ESEMPI DI DESTINATARI
28
CAPITOLO 4
4.2
DIDATTICA PER COMPETENZE, INNOVAZIONE
METODOLOGICA E COMPETENZE DI BASE
Sono numerosi i documenti europei che negli ultimi decenni hanno conso-
lidato la necessit di porre come obiettivo dei sistemi scolastici nazionali il
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PIANO PER LA FORMAZIONE DEI DOCENTI 2016-2019
CONTENUTI CHIAVE
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CAPITOLO 4
LINEE STRATEGICHE
ESEMPI DI DESTINATARI
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PIANO PER LA FORMAZIONE DEI DOCENTI 2016-2019
4.3
COMPETENZE DIGITALI E NUOVI AMBIENTI
PER LAPPRENDIMENTO
32
CAPITOLO 4
CONTENUTI CHIAVE
(per un dettaglio si veda il Piano Nazionale Scuola Digitale)
LINEE STRATEGICHE
COMPETENZE DIGITALI E NUOVI AMBIENTI PER LAPPRENDIMENTO
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PIANO PER LA FORMAZIONE DEI DOCENTI 2016-2019
ESEMPI DI DESTINATARI
Personale ATA.
34
CAPITOLO 4
4.4
COMPETENZE DI LINGUA STRANIERA
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PIANO PER LA FORMAZIONE DEI DOCENTI 2016-2019
CONTENUTI CHIAVE
LINEE STRATEGICHE
ESEMPI DI DESTINATARI
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PIANO PER LA FORMAZIONE DEI DOCENTI 2016-2019
4.5
INCLUSIONE E DISABILIT
38
CAPITOLO 4
CONTENUTI CHIAVE
LINEE STRATEGICHE
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PIANO PER LA FORMAZIONE DEI DOCENTI 2016-2019
ESEMPI DI DESTINATARI
40
CAPITOLO 4
4.6
COESIONE SOCIALE E PREVENZIONE DEL DISAGIO GIOVANILE
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PIANO PER LA FORMAZIONE DEI DOCENTI 2016-2019
CONTENUTI CHIAVE
LINEE STRATEGICHE
42
CAPITOLO 4
ESEMPI DI DESTINATARI
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PIANO PER LA FORMAZIONE DEI DOCENTI 2016-2019
4.7
INTEGRAZIONE, COMPETENZE DI CITTADINANZA
E CITTADINANZA GLOBALE
La diversit etnica, culturale, religiosa iscritta nella nostra societ: per gli
allievi e le allieve del sistema scolastico che la vivono come condizione di
minorit e di potenziale emarginazione, la presenza di insegnanti capaci di
comprenderli e fare della diversit una straordinaria opportunit educativa
essenziale. Proprio la diversit delle diversit, dunque, rende necessaria
una concentrazione di risorse e di impegno per far s che i docenti che
vogliano dotarsi di conoscenze adeguate ad affrontare una tavolozza di si-
tuazioni dalle combinazioni infinite trovino occasioni e strumenti adeguati.
LItalia ha infatti un patrimonio professionale gi vasto: ma nessuno ignora
che su questo terreno si gioca (e si perde, come dimostrano altri paesi) la
sfida per prevenire le degenerazioni violente e ideologiche comunemente
catalogate come radicalizzazione.
Per questo serve una acquisizione delle competenze specifiche di educazio-
ne alla interculturalit, una capacit di dare accesso alla lingua e alla nostra
cultura nazionale che per natura sua un fattore accogliente e unificante, e
moltiplicare le opportunit per acquisire competenze specialistiche in ma-
teria di pluralismo religioso, rispetto delle affettivit, diritti isodidattici ed
empowerment.
Lintegrazione degli alunni stranieri e il dialogo interculturale
La qualit e i risultati dellintegrazione scolastica degli studenti con back-
ground straniero dipendono in larga misura dalle competenze professionali
degli insegnanti e dei dirigenti delle scuole multiculturali.
Ventanni e pi di sperimentazioni didattiche e organizzative, di riflessioni
INTEGRAZIONE, COMPETENZE DI CITTADINANZA E CITTADINANZA GLOBALE
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CAPITOLO 4
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PIANO PER LA FORMAZIONE DEI DOCENTI 2016-2019
CONTENUTI CHIAVE
LINEE STRATEGICHE
ESEMPI DI DESTINATARI
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CAPITOLO 4
4.8
SCUOLA E LAVORO
Il rapporto tra scuola e mondo del lavoro, questultimo inteso nelle sue di-
verse articolazioni (imprese, enti pubblici e privati, musei e soggetti operanti
nel campo del terzo settore, ma anche della cultura, dellarte e del patrimonio
ambientale, ecc.), risponde allesigenza di consentire agli studenti di prende-
re contatto con una realt produttiva, sociale, artistica e culturale in rapida
trasformazione, di esplorare vocazioni, opportunit, tensioni innovative, ma
soprattutto di modificare il tradizionale rapporto tra il conoscere, il fare e
lo sperimentare.
Buone esperienze di alternanza rappresentano per gli allievi un modo di-
verso di approfondire gli apprendimenti curricolari, contestualizzando co-
noscenze e misurandosi con lacquisizione di nuove competenze in compiti
di realt e in contesti di impegno diretto. Dellalternanza va dunque enfa-
tizzata la dimensione didattica e del social learning e non quella del mero
SCUOLA E LAVORO
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PIANO PER LA FORMAZIONE DEI DOCENTI 2016-2019
CONTENUTI CHIAVE
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CAPITOLO 4
LINEE STRATEGICHE
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PIANO PER LA FORMAZIONE DEI DOCENTI 2016-2019
ESEMPI DI DESTINATARI
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CAPITOLO 4
4.9
VALUTAZIONE E MIGLIORAMENTO
Con lemanazione del DPR 80/2013 e della legge 107/2015 si sta deline-
ando un compiuto sistema di valutazione finalizzato alla qualificazione del
servizio scolastico, alla valorizzazione delle professionalit e soprattutto al
miglioramento degli apprendimenti e delle competenze degli allievi. La cul-
tura della valutazione sottesa a questo sistema si basa sul rapporto ricorsivo
tra autovalutazione, valutazione esterna, miglioramento e rendicontazione
pubblica degli esiti.
Questo processo di valutazione porta in s unidea di autonomia e respon-
sabilit, di sviluppo e miglioramento riferibile sia allorganizzazione che al
personale della scuola.
La formazione un passaggio fondamentale per lo sviluppo di una cultura
della valutazione e diviene una leva potente per lorientamento delle scelte
della scuola e per la promozione della qualit organizzativa e professio-
nale attraverso la partecipazione attiva di tutti i soggetti, non considerati
destinatari passivi delle azioni valutative, ma protagonisti attivi del mi-
glioramento. La formazione sui temi della valutazione assume cos un ruolo
strategico per orientare in termini formativi, pro-attivi, riflessivi, lo sviluppo
del sistema a tutti i livelli (per gli allievi, gli operatori, le scuole).
Fondamentali risultano le riforme in atto in merito alla valutazione degli
apprendimenti (comma 181 lettera i, legge 107/2015: delega in materia di
valutazione degli apprendimenti e certificazione delle competenze); in merito
alla valutazione delle organizzazioni scolastiche (DPR 80/2013) e in merito
alla valorizzazione delle professionalit (commi 126-130 legge 107/2015). In
sostanza, per la prima volta in Italia, si sta sviluppando un sistema di valu-
tazione organico ed integrato fra apprendimenti, scuole e professionalit.
Vi la necessit che la formazione intorno ai temi della valutazione risulti
quindi unazione di sistema prioritaria dal livello nazionale alla singola Isti-
tuzione scolastica.
Saranno oggetto di azioni di sistema anche le capacit di analizzare i dati
valutativi, di mettere a punto i piani di miglioramento, di monitorare via
via gli esiti, di riorientare le azioni e di rendicontare i risultati effettiva-
mente raggiunti. Le iniziative dovranno coinvolgere tutte le scuole e tutta
la comunit professionale, in particolare i Nuclei interni di valutazione e di
miglioramento e i Comitati di valutazione.
Inoltre sar necessario porre una particolare attenzione alla valutazione
VALUTAZIONE E MIGLIORAMENTO
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PIANO PER LA FORMAZIONE DEI DOCENTI 2016-2019
CONTENUTI CHIAVE
GENERALI
Valutazione didattica: valutazione formativa e sommativa, compiti di realt e
valutazione autentica, valutazione certificazione delle competenze, dossier e
portfolio.
Valutazione professionale: profilo professionale, standard professionali,
capacit di autoanalisi, bilancio di competenze, documentazione dei crediti,
documentazione didattica, peer review, agency professionale.
Valutazione della scuola: autovalutazione, monitoraggio, processi di
miglioramento e piani di miglioramento, utilizzo e gestione dei dati,
rendicontazione sociale e bilancio sociale.
NUCLEI
Metodi e strumenti per la ricerca educativa
Elementi di docimologia e di statistica
La raccolta e lanalisi dei dati nella scuola
Lindividuazione e la definizione delle priorit di miglioramento e la
pianificazione, metodi di controllo e sviluppo
Tecniche per la rendicontazione con valore sociale
CdiV
Metodi e strumenti per la valorizzazione del personale
I profili professionali dei docenti a livello internazionale
Lindividuazione dei criteri per la valorizzazione dei docenti
Le migliori pratiche e la promozione del miglioramento
La condivisione delle scelte allinterno della comunit professionale e sociale
DIRIGENTI SCOLASTICI, DIRIGENTI TECNICI, NUCLEI DI
VALUTAZIONE DIRIGENTI SCOLASTICI
Le dimensioni professionali fondamentali della dirigenza scolastica
Lindividuazione e la definizione delle priorit di miglioramento
Le azioni specifiche del dirigente per promuovere il miglioramento
La pianificazione del miglioramento e i metodi di controllo e sviluppo
VALUTAZIONE E MIGLIORAMENTO
52
CAPITOLO 4
LINEE STRATEGICHE
ESEMPI DI DESTINATARI
53
PIANO PER LA FORMAZIONE DEI DOCENTI 2016-2019
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CAPITOLO 4
IL COINVOLGIMENTO
DI TUTTA LA COMUNIT
Le competenze chiave
SCOLASTICA del dirigente scolastico
Come anticipato nella sezione 2.8, (in coerenza con la Legge n.107/15, comma 93)
sebbene questo Piano riguardi prin- 1. Definizione dellidentit,
cipalmente la formazione del perso- dellorientamento strategico e della politica
nale docente, importante ribadire dellistituzione scolastica
lunitariet di intenti della formazio-
direzione unitaria della scuola, promozione della
ne che, allinterno di ciascuna delle
partecipazione e della collaborazione tra le diverse
priorit, e spesso in interazione tra
componenti della comunit scolastica, dei rapporti
esse, deve riguardare lintera comu-
con il contesto sociale e nella rete di scuole
nit scolastica.
2. Gestione, valorizzazione e sviluppo delle
Per i dirigenti scolastici, oltre alle at- risorse professionali
tivit indicate in coerenza con le pri- valorizzazione dellimpegno e dei meriti
orit del Piano, la strategia formati- professionali del personale dellistituto, sotto il
va si articoler in percorsi per uno profilo individuale e negli ambiti collegiali
sviluppo professionale che abbia al
centro contenuti adeguati alle sfide 3. Promozione della partecipazione, cura
che la scuola di oggi pone. Le azioni delle relazioni e dei legami con il contesto
formative sono orientate allo svilup- direzione unitaria della scuola, promozione della
po di competenze professionali per partecipazione e della collaborazione tra le diverse
una leadership per lapprendi- componenti della comunit scolastica, dei rapporti
mento mediante la pratica ma- con il contesto sociale e nella rete di scuole
nageriale con particolare atten-
4. Gestione delle risorse strumentali e
zione agli aspetti decisionali, di
finanziarie, gestione amministrativa e
riflessione e di gestione del tem-
adempimenti normativi
po e delle risorse;
la gestione del personale e competenze gestionali ed organizzative finalizzate
dellambiente di lavoro (valo- al raggiungimento dei risultati, correttezza,
rizzazione delle risorse umane, trasparenza, efficienza ed efficacia dellazione
collaborazione, negoziazione, dirigenziale, in relazione agli obiettivi assegnati
gestione di conflitti, capacit di nellincarico triennale
ascolto); 5. Monitoraggio, valutazione e
comprendere e governare lauto- rendicontazione
nomia scolastica e linnovazione;
contributo al miglioramento del successo
IL COINVOLGIMENTO DI TUTTA LA COMUNIT SCOLASTICA
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PIANO PER LA FORMAZIONE DEI DOCENTI 2016-2019
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5
CAPITOLO 5
COME
ORGANIZZATA
LA FORMAZIONE:
I LIVELLI DI
GOVERNANCE
DEL PIANO
La visione di sistema contenuta in questo Piano consente di pensare
alla formazione in modo organico, funzionale e sistemico. Esso diventa
un riferimento per la progettualit delle scuole e un caposaldo per il
MIUR, per garantire che le diverse proposte elaborate dalle Direzioni
Generali, siano coerenti e sinergiche con le priorit individuate
dalla riforma in atto. La formazione rivolta al singolo docente o alla
singola scuola diventa moltiplicatore dellinvestimento perch ricade e
contamina la comunit scolastica e lintero sistema.
57
PIANO PER LA FORMAZIONE DEI DOCENTI 2016-2019
5.1
Per massimizzare linvestimento, e concretizzare questa
visione, serve un modello organizzativo chiaro, nel
quale i diversi attori del sistema abbiano ruoli definiti,
ma non rigidi, in quanto occorre permettere ai diversi
livelli di interagire efficacemente.
COSA FA IL MIUR
A LIVELLO CENTRALE
Come sar organizzata
la formazione
Definisce indirizzi strategici, re-
gole di funzionamento
Cabina di Regia
Definisce ogni tre anni, attraverso il
Piani Nazionali Piano Nazionale per la Formazione,
MIUR Standard di qualit le priorit strategiche del sistema di
formazione e le regole per il suo
Monitoraggio complessivo funzionamento, in sinergia con le
altre politiche, in particolare con il
Sistema Nazionale di Valutazione.
Task force regionale Questo implica che il MIUR assuma
una funzione di regia complessiva,
Sostegno agli ambiti
MIUR per assicurare la piena coerenza tra
Uffici scolastici Monitoraggio territoriale le diverse iniziative: formazione ini-
regionali ziale, formazione dei docenti neoas-
sunti, formazione in servizio per lat-
Progettano in rete, all'interno tuazione dei piani di miglioramento,
degli ambiti territoriali supporto alle innovazioni introdotte
dalla legge 107/2015.
Si coordinano con altri
SCUOLE poli formativi In riferimento alle scelte di indiriz-
zo politico, definisce piani naziona-
Redigono il Piano di li sulle priorit di lavoro, come nel
Formazione dell'istituto caso del Piano Nazionale Scuola Di-
gitale. Questi piani danno le linee di
indirizzo per le attivit degli uffici
Esprimono i propri bisogni,
scolastici sul territorio, delle scuole
individualmente attraverso il
e loro reti e, in parte, degli stessi do-
Piano di Sviluppo Professionale,
DOCENTI e collettivamente all'interno del
centi.
Collegio Docenti Imposta un sistema per lo svilup-
po professionale dei docenti
Partecipano alla formazione e la
valutano chiamato ad elaborare e a im-
plementare, attraverso il Piano
Nazionale per la Formazione e
compatibilmente con gli interventi
programmati e i fondi stanziati, un
sistema per lo sviluppo professio-
nale dei docenti in grado di soste-
nere in modo innovativo e credibile
le sfide che la scuola ha di fronte, e
la sfida del Paese per la crescita del
proprio capitale umano.
58
CAPITOLO 5
5.2
Ripartisce efficacemente le risor-
se pubbliche
Assegna le risorse per la formazione,
sia attraverso erogazione diretta alle
scuole tramite le reti, che attraverso
piani specifici garantendo una diffu-
sione capillare delle attivit. COSA FANNO LE
Monitora e valorizza i risultati ARTICOLAZIONI
delle attivit di formazione TERRITORIALI DEL MIUR
Verifica i risultati delle attivit di
formazione sul territorio nazionale Lamministrazione scolastica terri-
e valorizza le migliori pratiche, inco- toriale, in primis gli Uffici Scolastici
raggiando la messa a punto da par- Regionali, nel rispetto delle direttive
te dei diversi attori di veri e propri e delle azioni dirette poste in essere
modelli, definendo standard e predi- dal Ministero, cura laccompagna-
sponendo azioni di semplificazione, mento delle attivit territoriali ed in
al fine di trasformare la formazione particolare si occupa di:
dei docenti in una azione strutturale
e permanente di sistema in grado di Promuovere la costituzione di reti
produrre un reale innalzamento dei di scuole finalizzate a progettare
livelli di istruzione degli allievi. la formazione nei territori, sup-
portandone lattivit attraverso
Sviluppa accordi aggiuntivi con i formazione e iniziative di coordi-
partner per la formazione namento territoriale, il sostegno
Attiva accordi con partner esterni alla progettazione, la struttura-
pubblici e privati anche attraverso zione di banche dati e di reper-
protocolli di intesa o progettualit tori di progetti di formazione gi
ad hoc, stimolate dagli stessi par- positivamente realizzati;
tner, che possono contribuire con Accompagnare le reti di scuole
investimenti aggiuntivi, di natura anche tramite momenti di in-
non commerciale, verso la scuola e contro e formazione dedicata sul
la crescita professionale dei docenti. territorio;
Per gestire e coordinare il sistema di Promuovere il sistema di forma-
sviluppo professionale continuo per zione del personale docente at-
il personale della scuola sar for- traverso la valorizzazione delle
mata una Cabina di Regia, com- risorse accademiche e professio-
posta da dirigenti amministrativi nali attive nel territorio, anche
e tecnici del Ministero. La Cabina mediante la stipula di specifici ac-
di Regia dovr garantire una piena cordi finalizzati a facilitare e otti-
attuazione delle azioni contenute in mizzare lincontro di domanda e
questo Piano nei tempi previsti e si offerta qualificata di formazione;
occuper, ad esempio, di sostenere
la progettazione delle scuole e degli Monitorare la formazione del
ambiti chiarendo la linea temporale personale docente realizzata nel
delle diverse azioni formative indi- territorio, al fine di tutelare ade-
cate nel Capitolo 4. guati livelli di realizzazione dei
percorsi formativi (progettazio-
ne, rendicontazione, gestione di
azioni nazionali) nonch pro-
muovere azioni finalizzate a uni-
formare e diffondere un adegua-
to standard quanti/qualitativo
delle iniziative formative;
59
PIANO PER LA FORMAZIONE DEI DOCENTI 2016-2019
5.3
volta ai dirigenti scolastici per
consolidare competenze proget-
tuali, di gestione strategica e di
innovazione funzionali ad unef-
ficace programmazione delle atti-
vit formative prevista nel Piano
triennale dellofferta formativa.
COSA FANNO LE SCUOLE
Per consentire queste attivit, ogni
Ufficio scolastico regionale si doter
di una task force permanente, rin- Le scuole allinterno degli ambiti
novabile triennalmente, alla quale territoriali
i dirigenti tecnici in servizio assicu-
reranno supporto e coordinamento, Le scuole, con la promozione, il so-
e costituita da dirigenti scolastici e stegno e il coordinamento degli USR,
docenti con particolari competenze sono organizzate in ambiti territoria-
sui temi della formazione ed esperti li e costituiscono le reti di ambito e di
di metodologie, contenuti e proces- scopo, (art. 1 commi 70-71-72-74 della
si formativi, da selezionare anche legge 107/2015) per la valorizzazione
nellambito dei comandi per lauto- delle risorse professionali, la gestione
nomia o dei progetti nazionali di cui comune di funzioni e attivit ammi-
allarticolo 1, comma 65 della legge nistrative e di progetti e iniziative di-
107/2015). La task force consente di dattiche.
accompagnare scuole e reti di scuole La rete costituisce la realt scolasti-
nellattuazione delle azioni struttura- ca nella quale viene progettata e or-
li previste dal Piano e coordina le ini- ganizzata la formazione dei docenti
ziative progettate dalle reti degli am- e del personale tenendo conto delle
biti territoriali e dalle reti di scopo. esigenze delle singole scuole.
La funzione dei dirigenti tecnici La progettazione delle azioni forma-
nellambito del piano triennale di tive a livello di ambito territoriale
formazione dei docenti potr assumere diverse forme e pre-
In coerenza con i principi generali vedere ulteriori articolazioni orga-
del Piano, assume importanza fon- nizzative, a partire dalle reti di scopo,
damentale, per la promozione dei per particolari iniziative risponden-
processi formativi, lassistenza tec- ti a specifiche tematiche o rivolte a
nica alle scuole e allAmministrazio- categorie di destinatari (neoassunti,
ne, che la funzione tecnica pu dare ATA, dirigenti, figure intermedie,
anche sui temi della formazione del docenti di diversi settori disciplinari,
personale. ecc.). All'interno della progettazione
di ambito comunque possibile las-
I dirigenti tecnici potranno fornire segnazione di fondi anche a singole
un importante supporto alle attivi- scuole per rispondere a esigenze for-
t di formazione in servizio, contri- mative previste nel piano triennale e
buendo allesercizio delle funzioni di non realizzabili in altro modo.
assistenza tecnica, di ricerca, di co-
ordinamento. Non meno importante Ogni rete di ambito individuer una
potr essere il contributo alle attivi- scuola polo per la formazione, an-
t di monitoraggio, sia come verifi- che non coincidente con la scuola
ca della qualit e dellefficacia delle capo-fila della rete stessa. La scuo-
iniziative messe in campo, sia come la-polo, in coerenza con le modalit
60
CAPITOLO 5
61
PIANO PER LA FORMAZIONE DEI DOCENTI 2016-2019
5.4
digitalizzazione e innovazione
metodologica, nel quadro delle
azioni definite nel PNSD;
docenti neoassunti in relazione ai
processi interni di accoglienza e
prima professionalizzazione;
IL RUOLO DELLA RICERCA
altro personale, insegnanti e non,
da coinvolgere in azioni formati-
ve strategiche in coerenza con le Il contributo della ricerca fonda-
indicazioni attuative del Piano (si mentale per la costruzione di un effi-
veda il Capitolo 4). cace sistema di sviluppo professiona-
consigli di classe, docenti e perso- le, su pi livelli.
nale nei processi di inclusione e A livello complessivo, il ruolo di
integrazione; INDIRE e INVALSI, come agenzie
La scuola in grado, cos, di costruire pubbliche di ricerca orientate per
un circolo virtuoso, poich, a partire missione al sistema educativo, sar di
dal feedback dei dati del RAV e dalle fondamentale assistenza per:
azioni previste nei piani di migliora- allineare gli strumenti fondanti di
mento, pu disporre di uno strumen- questo Piano (portfolio professio-
to che consente una connessione ed nale, piano di sviluppo professio-
un allineamento tra lo sviluppo e il nale, standard dei docenti) verso
miglioramento della scuola e lo svi- i migliori standard internazionali;
luppo professionale del personale do-
cente. raccogliere e valorizzare le mi-
gliori pratiche e innovazioni nelle
diverse dimensioni della forma-
zione: lorganizzazione delle atti-
vit formative, la pratica didatti-
ca, la scelta e valorizzazione dei
migliori formatori e dei migliori
contenuti di formazione (si veda
anche il capitolo 8 su questi temi);
applicare una visione scientifica e
competente alla strategia di mo-
nitoraggio delle attivit formative
e dellintero Piano, anche soste-
nendo il MIUR nello sviluppo di
strumenti innovativi ed efficaci
per misurare qualit, efficacia e
sviluppo delle competenze.
62
CAPITOLO 5
5.5
A livello di pratica, la formazione
deve ispirarsi a criteri di ricerca-azio-
ne, orientarsi alla produzione di ipo-
tesi didattiche, alla loro sperimenta-
zione in classe, alla loro validazione,
ed quindi fondamentale assicurare
un adeguato sostegno in termini di IL RUOLO DEGLI ENTI
qualit dei metodi, di ricerca, di ve-
ACCREDITATI/QUALIFICATI
rifica degli esiti. In questa direzione,
il lavoro evidenziato nella sezione 8.1
(Checklist per la qualit delle inizia- In unottica di sussidiariet orizzon-
tive formative) rappresenta un pun- tale, larea vasta dellassociazionismo
to di partenza per la costruzione di professionale (di carattere generale e
un sistema complessivo per misurare disciplinare), il mondo delle agenzie
lefficacia della formazione attraverso formative, i centri di ricerca, gli enti
pi strumenti (griglie di monitoraggio locali e il mondo imprenditoriale (si
di efficacia, questionari di gradimen- pensi allarea delleditoria e del digi-
to, focus group, ecc.). Queste saranno tale) possono arricchire e qualificare
quindi applicate sia alla misurazione lambiente di apprendimento profes-
dellandamento della formazione nei sionale per i docenti.
territori (es. ambiti e contesti regiona-
li), sia per il monitoraggio granulare In questo scenario, il nuovo sistema
delle azioni formative (es. un percor- di accreditamento adottato dal
so di formazione del Piano Nazionale MIUR con Direttiva n.170/2016
Scuola Digitale). ha lobiettivo di innalzare la qualit
dei soggetti e dellofferta di forma-
Nella scuola operano molte reti, zione che essi erogano ed in parti-
network, comunit virtuali, associa- colare di:
zioni, scuole innovative, sia con ri-
sorse istituzionali, sia con logiche pi a. realizzare lintero processo di
spontanee e dal basso. La formazio- accreditamento in via digitale,
ne che lascia il segno si basa sul con- eliminando ad esempio il volu-
fronto tra pari e sulla rielaborazione me di carta prodotta dagli enti e
critica delle esperienze didattiche, dal MIUR per gestire le richieste
ma richiede anche lintroduzione di (ogni fascicolo consisteva di oltre
stimoli culturali, di sguardi diversi, di 500 pagine);
prospettive che possono andare al di b. elevare sostanzialmente e
l della propria comunit di apparte- chiarire i requisiti necessari e
nenza. la documentazione indispensabi-
Questo il senso dellapertura del si- le per effettuare la richiesta;
stema alle strutture universitarie, c. abilitare una salutare compe-
alle istituzioni scientifiche come tizione tra gli enti accreditati/
gli enti pubblici di ricerca, allas- qualificati, con lobiettivo di mi-
sociazionismo professionale e di- gliorare la qualit dellintero si-
sciplinare. In particolare, con le Uni- stema;
versit saranno studiate le possibili
connessioni con i modelli di forma- d. attivare uno strumento di mo-
zione iniziale; sar valutato limpatto nitoraggio continuo sulla qua-
e il fall-out delle azioni di tirocinio lit degli enti di formazione
nelle scuole; saranno promosse azio- gi accreditati/qualificati, ga-
ni specialistiche (come master e corsi rantendo un pi elevato numero
di alta professionalit); saranno diffu- dei controlli nellottica di una
se esperienze di ricerca didattica con- maggiore consapevolezza che
divisa e laboratori scuola-universit. una volta ottenuto laccredita-
mento/ la qualificazione occorre
63
PIANO PER LA FORMAZIONE DEI DOCENTI 2016-2019
Figura 2 Homepage della nuova piattaforma per laccreditamento degli enti di formazione
5.6
mantenere e dimostrare la qua-
lit nel tempo (pena la revoca
dellaccreditamento).
Quindi, il processo di accreditamento
da un lato sar pi rigoroso e dallal-
tro permetter di facilitare lincontro
tra domanda ed offerta di formazione GLI INSEGNANTI E LA CARTA
da parte degli Enti accreditati/quali- ELETTRONICA
ficati (si veda il Capitolo 7 per questo).
In questo modo sar possibile, per il
Oltre alle iniziative di formazione
docente, conoscere immediatamente
inserite nel POF Triennale e a quel-
quali iniziative e tipologie formati-
le organizzate a livello nazionale, vi
ve sono disponibili e pi adatte alla
un ulteriore opportunit per i do-
propria crescita professionale (labo-
centi per contribuire al loro sviluppo
ratori formativi, percorsi di ricerca-a-
professionale: la Carta elettronica del
zione, progetti in classe, corsi, ecc.), e
docente.
anche iscriversi e tenere traccia delle
iniziative cui si partecipato. Inoltre La Carta elettronica del docente
questo sistema consentir di miglio- una misura strutturale con carattere
rare la trasparenza e di diffondere di continuit, cui sono state destinate
maggiormente le iniziative proposte risorse finanziarie pari a 387 milioni
dagli enti accreditati/qualificati. di euro per ogni anno, a partire dal
2015.
64
CAPITOLO 5
65
6
PIANO PER LA FORMAZIONE DEI DOCENTI 2016-2019
LA FORMAZIONE
IN SERVIZIO,
STRUTTURALE
E OBBLIGATORIA
La formazione in servizio strutturale e obbligatoria ed parte
integrante della funzione docente, fondamentale per lo sviluppo
professionale e il miglioramento delle istituzioni scolastiche, come
sancito dalla legge 107/2015.
66
CAPITOLO 6
67
PIANO PER LA FORMAZIONE DEI DOCENTI 2016-2019
68
7
CAPITOLO 7
ECOSISTEMA
DIGITALE DELLA
FORMAZIONE
La realizzazione di un sistema informativo longitudinale, che segua
il docente lungo la formazione iniziale, in ingresso (anno di prova)
e in servizio, diventa elemento fondamentale e caratterizzante di
questo Piano. Da una parte, permette di conoscere e valorizzare, a
diversi livelli - individuale, scuola e sistema educativo - il percorso
professionale e la storia formativa di ogni docente. Dallaltra, abilita
una migliore conoscenza dellincontro tra domanda e offerta di
formazione, allo scopo di renderlo un processo virtuoso e allineato alle
reali esigenze di docenti e scuole.
69
PIANO PER LA FORMAZIONE DEI DOCENTI 2016-2019
Questo sistema sar composto, quin- Con questo nuovo ecosistema digita-
di, da due elementi, fortemente con- le sar possibile:
nessi tra loro. a. utilizzare un processo standard
Una piattaforma per facilitare per la gestione del ciclo di vita
lincontro tra domanda e offer- della formazione, dalla program-
ta di formazione, a partire dagli mazione dellintervento e dallas-
enti accreditati e qualificati e per segnazione dei fondi, alla ge-
gestire il ciclo di vita del percor- stione delle iniziative (calendari,
so formativo, dalla sua pubblica- iscrizioni, ecc.) e alla rendiconta-
zione allattestato finale e alla sua zione dei costi;
valutazione da parte dei docenti b. semplificare rispetto alla situa-
(si veda per questo il capitolo 5.5); zione corrente liscrizione alle
Una portfolio digitale del do- iniziative formative (sia nazio-
cente, che conterr tutte le in- nali, sia di ambito, sia di enti ac-
formazioni indicate nella sezione creditati/ qualificati) da parte dei
dedicata nel capitolo 3, allinterno docenti, attraverso la predisposi-
del quale quindi confluir la sua zione di unarea a loro dedicata
storia formativa e che permetter nella quale sia possibile accede-
al docente di inserire le informa- re al catalogo della formazione.
zioni che non potranno essere Questo sistema consentir anche
standardizzate, come ad esempio di raccogliere la storia forma-
su percorsi formativi realizzati in tiva del docente comprensiva
autonomia e sulla propria proget- delle iniziative di formazione
tazione didattica. frequentate e certificate, che sa-
Gi a inizio 2017, sar sviluppata lin- ranno collegate al portfolio pro-
tegrazione tra queste piattaforme e si fessionale;
lavorer per integrare gli altri sistemi c. garantire la trasparenza rispetto
in corso di sviluppo al MIUR, come ai numeri e alle attivit della for-
ad esempio lapplicativo per la carta mazione (iniziative effettivamen-
elettronica del docente. te svolte, finanziamenti erogati,
A regime quindi, il portfolio digitale ecc.) attraverso la pubblicazione
conterr automaticamente il curri- delle iniziative formative realiz-
culum professionale di ogni docen- zate, in corso e programmate, e
te (integrabile in ogni momento) e delle risorse coinvolte;
le attivit formative raccolte auto- d. introdurre sensori di qualit
maticamente dalla piattaforma per nel sistema formazione, attra-
lincontro tra domanda e offerta di verso la definizione di indicatori
formazione e la carta elettronica del del ciclo di vita della formazione
docente. (qualit di processo);
Questo costituir la base per lo svi- e. dare al docente un vero portfolio
luppo di un vero e proprio ecosistema professionale, di semplice uti-
digitale a sostegno della formazione, lizzo e aggiornabile in ogni mo-
che non agisca solo come passivo mento, in grado di rappresentare
meccanismo di raccolta, ma, attra- tutte le dimensioni della propria
verso unattiva e consapevole parte- storia professionale e formativa;
cipazione, anche come strumento di
sviluppo professionale per il docen-
te, di progettazione per la scuola, e
di analisi e progettazione per lintero
sistema educativo per il MIUR.
70
CAPITOLO 7
71
PIANO PER LA FORMAZIONE DEI DOCENTI 2016-2019
72
8
CAPITOLO 8
ELEVARE LA
QUALIT DEI
PERCORSI
FORMATIVI
73
PIANO PER LA FORMAZIONE DEI DOCENTI 2016-2019
8.1
dunque importante costruire e uti-
lizzare strumenti ed indicatori che
consentano di garantire la qualit
dellintero ciclo di vita del processo
formativo, a partire dalla progetta-
zione fino agli esiti a lungo termi-
STANDARD PER LA QUALIT ne in relazione agli apprendimenti
(non solo disciplinari) degli allievi,
E LEFFICACIA DELLE
e che siano quindi rappresentativi di
INIZIATIVE FORMATIVE standard didattico-metodologici,
organizzativi, di progettazione, di
costo.
Lobiettivo del Piano quello di re-
alizzare un efficace sistema di svi- Gli standard, organizzati come
luppo e crescita professionale per i checklist progressiva, rappresen-
docenti, in cui la formazione sia rea- tano un insieme di indicatori che
lizzata attraverso modelli innovativi, consentono di mappare le caratteri-
basati sul miglioramento continuo e stiche di qualit ed efficacia delle
sul raggiungimento di standard pro- iniziative formative. Un sistema di in-
fessionali. dicatori permetter di monitorare al
meglio landamento e i risultati degli
necessario sostenere scuole e do-
investimenti sul capitale umano della
centi con strumenti operativi per
scuola.
facilitare lattuazione di modelli for-
mativi innovativi, orientati alla crea- Essa sar utilizzata da tutti gli attori
zione di comunit professionali e alla coinvolti nella formazione (soggetti
condivisione di esperienze, al lavoro accreditati, scuole, formatori, ecc.),
su contesti di apprendimento reali, a per garantire un continuo feedback
percorsi di ricercaazione, al monito- sullo sviluppo professionale del per-
raggio dellefficacia in classe, allinte- sonale della scuola ed un migliora-
grazione di competenze disciplinari e mento continuo delle iniziative for-
trasversali dei docenti, adeguati alle mative.
diverse modalit di apprendimento
(formale, non formale, informale).
CHECKLIST PER LA
Occorre quindi ripensare a fondo QUALIT DELLA FORMAZIONE
i parametri di valutazione delle ini-
ziative di formazione, con il diretto
coinvolgimento dei partecipanti e 1. QUALIT DEL
non solo sulla base di parametri co- COINVOLGIMENTO
sti-benefici immediati delle attivit,
1. La scelta dellattivit formativa
ma per lincidenza dellinvestimen-
stata oggetto di approfondimento
to-formazione su traguardi a lungo
collegiale?
termine per lintero sistema educa-
tivo. Se gli obiettivi sono linnalza- 2. stata stimolata una riflessione
mento dei risultati degli allievi e le prima dellavvio delliniziativa
competenze chiave, la qualit degli sulle tematiche scelte?
ambienti di apprendimento, allora gli 3. Lattivit formativa coerente con
indicatori dovranno essere costruiti le priorit individuate nel RAV?
in relazione alle misure della quali- Liniziativa formativa collegata
t complessiva del sistema educativo, al contesto dei partecipanti?
del funzionamento delle scuole, de-
gli standard professionali attesi e in 4. Sono stati resi noti prima delli-
stretta connessione con le azioni di nizio dellattivit: gli obiettivi, il
valutazione del sistema. programma, bibliografia / sito-
grafia e ricerca relativa alla pro-
74
CAPITOLO 8
75
PIANO PER LA FORMAZIONE DEI DOCENTI 2016-2019
8.2
bandi per lo sviluppo e la diffu-
sione di modelli formativi parti-
colarmente innovativi o efficaci;
schemi di formazione per pro-
muovere e valorizzare la leader-
ship educativa nel nostro sistema;
STARTUP DELLA
schemi, in collaborazione con il
FORMAZIONE E mondo delluniversit e della ri-
LEADERSHIP EDUCATIVA cerca, per promuovere master e
dottorati in servizio per docenti
Il sistema della formazione in servizio e dirigenti scolastici.
si alimenta anche attraverso la elabo-
razione e messa in opera di pratiche
innovative, capaci di alimentare la ri-
8.3
cerca di modelli formativi innovativi,
di stimolare un rapporto produttivo
con Universit, centri di ricerca, or-
ganismi professionali e altri partner
del territorio, di riconoscere e valo-
rizzare le esperienze di eccellenza
presenti nel sistema. UNA BIBLIOTECA
In sinergia con la sezione 8.3, e in DELLE MIGLIORI ATTIVIT
relazione alle politiche in corso di FORMATIVE
sviluppo per il Sistema Nazionale di
Valutazione a partire dallanalisi del
RAV, il MIUR dedicher una quota Le migliori pratiche della formazio-
di risorse al consolidamento della ne devono diventare patrimonio di
ricerca, della sperimentazione e del- tutti. In sinergia con le azioni elen-
la documentazione di esperienze di cate ai capitoli 8.1 e 8.2, vogliamo
76
CAPITOLO 8
8.4
creare una biblioteca delle migliori
attivit formative, in modo da racco-
gliere sistematicamente e documen-
tare i migliori modelli a disposizione
nel Paese e a livello internazionale.
Le iniziative di formazione in servi-
zio devono infatti poter utilizzare e UNA STRATEGIA PER
valorizzare le migliori pratiche for- VALORIZZARE I MIGLIORI
mative e didattiche che le scuole, FORMATORI
non solo italiane, realizzano, anche
in partenariato con altri attori. La
formazione in servizio alimenter Il ruolo del formatore, che sia una
quindi una biblioteca delle miglio- risorsa della scuola, un esperto del
ri attivit formative, rappresentati- settore pubblico o privato, un do-
va di tutte le aree della formazione, cente universitario o un professioni-
come una delle risorse pi importan- sta di un ente di formazione, uno
ti in grado di garantire la qualit ed dei pilastri fondamentali per una
il collante culturale degli interventi formazione di qualit. Ci detto, la
di formazione. sfida di avere i migliori formatori
per la scuola tuttaltro che banale.
La biblioteca, curata e manutenu-
ta da INDIRE, sar inizialmente La dimensione e la capillarit della
alimentata da alcune delle migliori sfida formativa della scuola richie-
pratiche gi condotte nel nostro si- de una capacit progettuale che in
stema negli anni precedenti a questo alcuni casi non pu essere coperta
Piano, e sar popolata da una raccol- dalle competenze a disposizione, in
ta scientificamente argomentata dei particolare nei territori meno cen-
migliori progetti formativi allinter- trali e per quegli ambiti tematici non
no dei Piani nazionali e delle attivi- necessariamente sedimentati nellof-
t organizzate dagli ambiti, nonch ferta di chi lavora con le scuole.
da risorse italiane ed internazionali Allo stesso tempo, importante sot-
utili alla formazione continua degli tolineare che il formatore deve essere
insegnanti. una figura professionale che ideal-
mente accompagna, anche in un tem-
po lungo quando possibile (1-2 anni),
un gruppo di docenti impegnati in
una azione di innovazione didattica
o nella soluzione di problemi relati-
vi alla vita della scuola o nel suo mi-
glioramento, con un approccio che
rende residuale lesperienza tipica di
lezione frontale. In questa relazione
formatore-insegnanti si possono uti-
lizzare/ipotizzare diversi ruoli pro-
fessionali: il coaching, il tutoring, il
mentoring, il counselling, ecc.
77
PIANO PER LA FORMAZIONE DEI DOCENTI 2016-2019
8.5
La sfida per le scuole di reperire
buoni formatori, a maggior ragione
su aree tematiche in continua evo-
luzione, deve essere accompagna-
ta. Per accompagnare le scuole, il
MIUR, con il sostegno di INDIRE,
raccoglier dal basso, attraverso RAFFORZARE LA
le indicazioni ricevute dalle azioni
FORMAZIONE ALLESTERO
formative organizzate dalle scuole
in rete e dai piani nazionali che la E LA COLLABORAZIONE
stessa amministrazione metter in INTERNAZIONALE PER IL
campo, una banca dati dei miglio- PERSONALE SCOLASTICO
ri formatori.
La banca dati utilizzer un format LItalia aderisce gi a diverse inizia-
unico di raccolta, adattabile ad ogni tive di scambio internazionale, con
contesto formativo, e conterr sia successo. Gli esempi di Erasmus+ e
indicazioni di carattere profes- European Schoolnet costituiscono
sionale (basati sullesperienza do- riferimenti molto positivi per i do-
cumentata gi svolta, sul curriculum centi coinvolti.
formativo e professionale, e sulla
partecipazione attiva in comunit
professionali nel contesto della scuo- Scambi internazionali e formazione
la, ecc.) che valutazioni restituite allestero contribuiscono alla cresci-
dalle scuole per i percorsi formativi ta del nostro capitale umano, allo
in cui il formatore stato coinvolto. sviluppo e alla condivisione di pra-
tiche innovative e, in alcuni casi, alla
Questa banca dati permetter al
creazione di comunit di pratiche
MIUR di donare alle scuole un im-
durevoli e stimolanti.
portante corpus di informazioni e
dallaltra parte di sviluppare politi- Per rafforzare il valore fondante
che ad hoc per investire sulle miglio- della collaborazione internaziona-
ri risorse professionali nella scuola. le, il MIUR si impegna a creare un
fondo dedicato per la collaborazione
Per le scuole, sar comunque fonda-
internazionale dei docenti, anche in
mentale mettere in pratica mecca-
sinergia con interventi per la forma-
nismi di selezione mirati alla indivi-
zione linguistica, e a realizzare ac-
duazione di figure con competenze
cordi con diversi Paesi per avviare
disciplinari, organizzative e didatti-
lo scambio allestero, in presenza e a
che di alto livello ed in linea con gli
distanza, per scuole e personale sco-
standard professionali definiti.
lastico.
Questa azione intende promuovere
altres scambi anche di natura tema-
tica, rispetto a temi di priorit alta
a livello internazionale, come STEM
e innovazione digitale (schema gi
promosso attraverso il Piano Nazio-
nale Scuola Digitale) e cittadinanza
globale. In un senso pi ampio, que-
sta azione mira a fare dei docenti
e della loro formazione un pilastro
fondamentale per concretizzare
unidea di cittadinanza globale.
78
CAPITOLO 8
79
9
PIANO PER LA FORMAZIONE DEI DOCENTI 2016-2019
LE RISORSE
A DISPOSIZIONE
80
CAPITOLO 9
9.1
LE RISORSE CHE AVEVAMO FINO AL 2015
Tab. ---- Fondi del MIUR dedicati alla formazione in servizio. Triennio
2013-2016. Valori in Euro.
Fonte: Rielaborazione dati MIUR Direz. Gen. Personale
9.2
LE RISORSE PER IL TRIENNIO 2016-2019
81
PIANO PER LA FORMAZIONE DEI DOCENTI 2016-2019
82
CAPITOLO 9
83
10
PIANO PER LA FORMAZIONE DEI DOCENTI 2016-2019
MONITORAGGIO
DEL PIANO
Un Piano consistente come quello messo in campo da questo
documento richiede una strategia complessiva di monitoraggio
che non sar dettagliata in questo breve estratto, ma i cui elementi
fondanti possono essere anticipati.
84
CAPITOLO 10
85
TUTTE LE AZIONI
DEL PIANO