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Pierfrancesco Moscuzza1
Da pi di vent anni il Messico sta vivendo una nuova realt politico-economica, quella della
globalizzazione, la quale inizialmente ha conivolto gran parte dei paesi americani ed europei e
successivamente quasi tutti gli altri paesi del mondo con poche eccezioni quali la Corea del Nord, l
Iran e lo Zimbabwe. Nel 1994, due anni dopo la ratificazione del Trattato di Maastricht (1992) che
siglava la fondazione dell Unione Europea (UE), il governo messicano guidato dall allora
presidente Carlos Salinas de Gortari ratificava il trattato di libero commercio nordamericano,
conosciuto come North American Free Trade Agreement (NAFTA). Il periodo compreso tra il 1990
ed il 1994 diventa quindi uno dei momenti chiave per la storia contemporanea. Nel giro di soli
quattro anni si verificano degli eventi politici che cambieranno la faccia del pianeta, non solo
politicamente ma anche economicamente e culturalmente, impostando le basi per gli equilibri di
potere del new world order, il nuovo ordine mondiale auspicato da George Bush padre subito
dopo la caduta dell URSS. Infatti, subito dopo la caduta del muro di Berlino (1989-90) e del
regime sovietico (1991) si innesca un processo politico internazional che inizia con la riunificazione
della Germania, seguito dalla creazione di nuovi stati-nazione in Europa dell est e finalmente con
la fondazione dell Unione Europea (1992) che in una seconda fase includer molti dei paesi est-
europei dell ex blocco sovietico. La maggior parte di questi ultimi entreranno a far parte anche
della NATO consolidando la mappa geopolitica dell Europa.
Dall altro lato dell atlantico gli ambienti pi conservatori e vicini alle tesi realiste e
neoliberiste accoglievano con approvazione la formazione del nuovo blocco politico-economico,
come nel caso di Francis Fukuyama ed Henry Kissinger. Fukuyama in particolare nel suo libro
The End of History and the Last Man annunciava la fine della storia, celebrando il trionfo del
modello socioeconomico occidentale basato sul sistema capitalista neoliberale di stampo
anglosassone (Fukuyama, 1992). Kissinger daltro canto si concentrava pi sull aspetto geopolitico
della questione, vedendo di buon occhio l allargamento della NATO ed apparentemente l unione
politica del pi grande alleato statunitense, augurandosi che finalmente l Europa avrebbe risposto
con una sola voce di fronte a questioni di politica estera, rilanciando una delle sue pi famose
dichiarazioni: Who do I call if I want to speak to Europe?, letteralmente: chi devo chiamare se
voglio parlare con lEuropa? (Brunnstrom, 2009). Cosicch, due anni dopo la fondazione dell UE
gli Stati Uniti danno il via al NAFTA con il Canada ed il Messico, siglando il pi grosso patto
commerciale della storia che secondo fonti ufficiali del governo statunitense frutta diciassettemila
miliardi di dollari l anno (Departmente of Commerce, 2016).
L accordo commerciale nordamericano NAFTA ha creato forti divisioni sia nel campo
politico che accademico. Da alcuni giudicato come un evento positivo perch considerano il
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Pierfrancesco Moscuzza, attualmente professore associato di Relazioni Internazionali alla University of Suwon, in
Suwon, Corea. Previamente stato professore aggiunto di Relazioni Internazionali alla University of Cambodia e di
Economia Politica Internazionale alla Zaman University in Phnom Penh, Cambogia. Precedentemente ha lavorato come
professore aggiunto di Relazioni Internazionali all Alliant International University e di Scienze Politiche all
Universidad del Claustro de Sor Juana, a Citt del Messico.
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regionalismo2 come la risposta naturale alla globalizzazione. Secondo questa interpretazione, la
vicinanza geografica coincide con la vicinanza degli interessi politici ed economici. Per questa
ragione la creazione di blocchi regionali basati sulla condivisione degli interessi in comune pu solo
aiutare a promuovere i valori del liberalismo idealista classico, quello che si ispira alla tradizione
filosofica di Immanuel Kant e John Locke, che poi lo stesso ideale che sta alla base della
formazione della Lega delle Nazioni, dell Organizzazione delle Nazioni Unite (ONU) e delle altre
organizzazioni internazionali quali il Banco Mondiale, il Fondo Monetario Internazionale (FMI) e l
Organizzazione Mondiale del Commercio (WTO), le cosiddette istituzioni di Bretton Woods
(Gilpin, 2001).
Per altri invece, tra cui si disitinguono i vari movimenti di protesta anti-globalizzazione
come il movimento No Global di Seattle e l Ejercito Zapatista de Liberacion Nacional (EZLN)
guidato dall allora sub-comandante insurgente Marcos, il NAFTA rappresenta l apice del
capitalismo di stampo neoliberista, quello promosso da Milton Freedman in ambiti accademici e poi
applicato nella vita politica reale dal duo Tatcher-Reagan negli anni ottanta. Secondo questo
paradigma il ruolo dello stato deve essere minimo, confinato a quello di guardiano silenzioso ed
autorevole per non dire autoritario dell ordine politico, ma che mantiene un ruolo molto
marginale e sopratutto non interventista nell ambito economico. In questa maniera si ottiene un
sistema economico che applica una pressione fiscale relativamente bassa sui propri contribuenti,
soprattutto quelli delle fasce alte, ma che si solleva dall obbligo di fornire una serie di servizi
sociali che in passato erano diventati privilegio dei cittadini nonch diritto dei lavoratori. Quindi,
servizi come la sanit pubblica, la scuola, il sistema pensionistico e l assistenza sociale per le fasce
pi deboli della popolazione non sono pi un affare pubblico ma privato. La loro gestione viene
affidata a entit private che hanno un carattere puramente finanziario e che gestiscono tali servizi
secondo la logica assicurativa, dove il contribuente privato paga una quota relativamente alta per
avere garantito dei servizi basici sempre a condizione che rientrino sotto la copertura del contratto
assicurativo. L educazione in particolare viene affidata quasi totalmente alla responsabilit
delle famiglie che si devono fare carico di garantire l istruzione dei propri figli. Sull onda del
dissenso contro questo sistema viene alla luce l EZLN, nella data simbolica del 1 Gennaio 1994,
la stessa in cui entra in vigore il NAFTA. L EZLN il simbolo della protesta indigena, degli
ultimi, dei dimenticati, di coloro che non hanno accesso neanche ai diritti basici, quali quello di
cittadinanza. Allo stesso tempo diventa anche uno dei simboli della protesta contro la
globalizzazione, contro un capitalismo spietato che usa come arma primaria l economia,
garantendo il supporto della popolazione per mezzo dell assimilazione e della coopotazione
culturale egemonica, e nei casi pi estremi con l uso della violenza diventata ormai monopolio
statale.
Il Messico viene travolto da questo cambiamento in maniera devastante. Nel 1994 il paese
ancora in fase di ripresa dalla crisi del debito che lo ha colpito nel 1982, quando dopo aver
dichiarato default (incapacit di pagare) sul debito nazionale caus la crisi ad effetto domino del
debito latinoamericano, divenendo oggetto insieme agli altri paesi debitori delle drastiche politiche
di risanamento del Banco Mondiale e del FMI, conosciute come Structural Adjustement
Programmes (SAPs). Cos alla fine del 1994, ad un anno appena dall apertura del mercato
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Per regionalismo si intende il fenomeno di aggregazione regionale di paesi geograficamente vicini e con interessi in
comune, come nel caso dell UE, del NAFTA e dell Associazione delle Nazioni del Sud-est asiatico (ASEAN).
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messicano al NAFTA, si verifica la pi grave crisi del sistema bancario nazionale dovuto
principalmente alla crisi economica che genera insolvenza nelle imprese e nelle famiglie, alla
speculazioni finanziarie internazionali ed alla pessima gestione della politica monetaria da parte dei
vertici del governo. Tutto ci in netto contrasto con le previsioni ottimistiche sui benefici che il
NAFTA e la globalizzazione avrebbero portato. La risposta che il governo messicano da alla
protesta e al dissesno segue alla lettera l analisi fatta da Antonio Gramsci quando spiega che di
fronte alla perdita dell egemonia la classe dominante utilizza l arma della repressione, imponendo
il dominio imperialista che si manifesta nella vita politica del paese con l annichilimento del
dissenso radicale (Gramsci, 1977).
Ed cos che alla fine del XX secolo in piena globalizzazione quando presumibilmente
stata sconfitta la tendenza totalitaria ed antilibertaria a livello mondiale che si mette in moto il
progetto egemonico che deve riportare il Messico in linea con la situazione geopolitica e
geoeconomica regionale e mondiale. Il progetto si manifesta in maniera duale, dipendendo dalla
reazione popolare. Se vi consenso si mette in moto la fase egemonica che coopta ed elargisce
ricompense basate sul livello di cooperazione. In caso di dissenso si mette invece in moto la fase
imperialista che reprime ed annichilisce per mezzo della repressione. La macchina del progetto
egemonico agisce su tre livelli: quello politico-militare, quello politico-economico e quello poltico-
culturale (Moscuzza, 2015).
A livello politico-militare si sugella un alleanza di ferro con gli Stati Uniti ed il Canada. Il
Messico, pur rimanendo al di fuori dalla NATO, aiuta a creare una zona geopolitica molto compatta
nella regione nordamericana funzionando come stato-cuscinetto contro le pressioni che vengono dal
sud, ed allo stesso tempo riconoscendo ed accettando il ruolo egemonico degli Stati Uniti d
America nella regione e nell arena internazionale. Le ripercussioni sulla situazione politica
nazionale messicana sono immediate. Il dissenso anti-capitalista ed anti-globalizazzione cresce di
giorno in giorno, cos come la repressione violenta dello stato. Uno dei momenti pi cruenti fu il
Massacro di Natale avvenuto il 22 dicembre 1997 nel municipio chiapaneco di Chenalho a circa
venti kilometri a nord di San Cristobal de las Casas. Nell attacco eseguito da un gruppo di
paramilitari morirono 45 membri delle comunit indigene Tzotzil e Tzeltal, tra cui anche molte
donne e bambini. Nonostante non sia facile provare la complicit diretta del governo dello stato del
Chiapas, n quella del governo federale presieduto dall allora presidente Ernesto Zedillo,
sicuramente si pu parlare di responsabilit politica del gruppo dirigente del Partito de la
Revolucin Institucional (PRI) che ha governato il Messico per pi di settantanni (Castaeda,
1998). Il fondamento logico di questa affermazione la firma che porta la violenza, la stessa che
contraddistinse il massacro degli studenti a Tlatelolco (Citt Del Messico) il 2 Ottobre 1968 e che
ha continuato ad insanguinare la scena politica messicana fino ad i giorni nostri. L elenco
veramente lungo: la repressione dei movimenti di protesta di San Miguel Atenco nel Estado de
Mxico (stato che circonda Citt del Messico); la repressione del sindacato dei maestri APPO a
Oaxaca nel 2006; il massacro degli studenti di Ayotzinapa nello stato di Michoacan; fino alla
repressione dei movimenti di protesta dei maestri a Oaxaca in questi giorni. A Michoacan, in due
incidenti separati, sono state brutalmente massacrate pi di sessanta persone. Ad Ayotzinapa il 26
settembre del 2014 scompaiono 43 studenti della Scuola Normale per maestri che stavano
protestando contro il leader del governo locale. La scomparsa dei 43 studenti diventa subito un caso
nazionale e l ONU il 3 ottobre condanna l atto come: uno degli eventi pi terribili dei nosti
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tempi (Univision, 2014). Dopo pi di due anni dalla loro scomparsa non si s ancora esattamente
cosa gli sia successo e dove siano finiti. Per le ricerche dei 43 studenti scomparsi stato convocato
un gruppo di scienziati argentini specialisti di antropologia forense (Equipo Argentino de
Antropologa Forense, EEAF) per cercare di individuare un eventuale fossa comune dove
potevano essere stati sepolti i desaparecidos. Tra lo sconcerto e l orrore generale il team forense
argentino ha rivelato una verit che in molti sospettavano ma che in tanti si rifiutavano di accettare
per la sua inconcepibile atrocit, scoprendo pi di due dozzine di fosse comuni con resti umani
appartenenti a centinania di persone. Nonostante le ricerche siano andate avanti per mesi il team
forense EEAF riuscito ad identificare solo un campione di DNA come corrispondente con quello
di uno degli studenti scomparsi ad Ayotzinapa, lasciando due misteri irrisolti quello della fine degli
studenti e quello dell identit delle centinaia di corpi riesumati dalle fosse comuni. Tutto ci
dimostra che nella zona sia in atto una vera e propria guerra civile, per lo pi combattuta tra cartelli
rivali di narcotrafficanti, ma che coinvolge anche le forze di polizia locali, quelle federali e molti
cittadini estranei al conflitto. Fino ad ora non si s esattamente che fine abbiano fatto gli altri 42
studenti scomparsi, anche se il procuratore della repubblica messicana Jess Murillo Karam ha
riferito di avere ricevuto la confessione da parte di un gruppo di detenuti che si autoaccusato della
loro uccisione (Univision, 2014). Ad Apatzingan invece si sa con certezza che la responsabilit
della la morte di sedici civili simpatizzanti ed integranti del gruppo di protesta ed autodifesa
contadino Fuerza Rural della polizia federale messicana. Il 6 gennaio 2015, membri del guppo
Fuerza Rural autoconstituitosi per contrastare la violenza dei narcos e delle forze di polizia corrotte
stava manifestando pacificamente occupando il palazzo municipale di Apatzingan, quando
arrivata la polizia al grido di: ammazzateli come cani! e sparando all impazzata sui civili
disarmati (Castellanos, 2015).
Il risultato della messa in atto di questo progetto politico per il Messico il ritorno del
priismo con il Presidente della Repubblica Enrique Pea Nieto, erede di Carlos Salinas de Gortari,
politico di razza e leader occulto del PRI3. Pea Nieto, come Salinas de Gortari, sono l espressione
di quella classe sociale che in Messico ed in molti paesi dell America Latina rappresentano una
borghesia di lignaggio e che nonostante alcuni tratti di mestizaje (incrocio di razze per lo pi
europeo con mesoamericana) incarnano l eredit culturale di una societ che stata segnata
profondamente da due fenomeni, il colonialismo ed il latifondismo. Entrambi fenomeni sono l
espressione di un modello politico-economico basato sullo sfruttamento delle risorse naturali dei
paesi periferici e sulla concentrazione della ricchezza economica nei centri nevralgici della finanza,
descritto abbastanza bene dagli accademici aderenti alla scuola della dependencia4 e da quelli della
World Sytem Theory5.
Fonti bibliografiche
Brunnstrom, D. (2009) EU says it has solved the Kissinger question. Reuters, 20 Novembre [In
Linea]. Disponibile da: http://www.reuters.com/article/us-eu-president-kissinger-
idUSTRE5AJ00B20091120 [consultato il 04 luglio 2016].
Department of Commerce, (2016). The North American Free Trade Agreement [NAFTA].
Washington D.C.: The International Trade Administration, U.S. Department of Commerce. [In
Linea]. Disponibile da: http://www.trade.gov/mas/ian/tradeagreements/fta/tg_ian_002425.asp
[consultato il 30 giugno 2016].
Castaeda, J. (1998) Los Pecados Mortales del Gobierno Mexicano. El Tiempo, 12 gennaio [In
Linea]. Disponibile da: http://www.eltiempo.com/archivo/documento/MAM-795531 [consultato il
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Castellanos, L. (2015) Fueron los Federales. Aristegui Noticias, 19 aprile [In Linea]. Disponibile
da: http://aristeguinoticias.com/1904/mexico/fueron-los-federales/ [consultato il04 lugio 2016].
Fukuyama, F. (1992) The end of history and the last man. New York: The Free Press.
Gilpin, R. (2001) Global Political Economy: understanding the international economic order.
Princeton, NJ: Princeton University Press.
Gramsci, A. (1977) Quaderni del carcere. Vol. I-IV. Torino: Giulio Einaudi Editore.
Lenin, V. (1916) L Imperialismo come fase suprema del capitalismo. [In Linea]. Centro Gramsci.
Disponibile da: http://www.centrogramsci.it/classici/pdf/imperialismo_lenin.pdf [consultato il 05
luglio 2016].