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Reggio Terzo Mondo Rassegna Stampa Balcani

Delegazione Caritas Emilia Romagna “Pertej detit…”

Rassegna Stampa Balcani

DELEGAZIONE CARITAS DELL’EMILIA ROMAGNA


Pertej detit...

Dicembre 2006
Anno 4
Numero 12
----------------
Comitato di
Redazione :

- Mirko
Baccarani
Sommario
Editoriale Pag.2
Un invito per tutti gli ex volontari Pag.2
Berisha: un anno di errori! Pag.3 - Silvia Riva
Ricomincio da Stolac Pag.4
Tirana unanime sul Kosovo Pag.6
Ex Jugo: la miseria dei pensionati Pag.7
Vukovar: croati e serbi a scuola insieme Pag.9
Dopo le elezioni in Bosnia Pag.11
Nuova costituzione in Bosnia: la democrazia a ritroso
Identità albanese tra occidente e oriente
Pag.13
Pag.14
- Alessandra
Il Kosovo delle grandi potenze Pag.16 Odone
Serbia: tutti pronti per le elezioni Pag.18
Reportage uranio (1) Pag.20
Reportage uranio (2) Pag.23

Iniziative e appuntamenti
Convegno – Kosovo: regione d’Europa Pag.25 - Denis Turci
Festival dei diritti umani Pag.26
Operazione Colomba Pag.27
Libro: l’immigrazione albanese in Italia Pag.27

Anno 4 Numero 12 Pagina 1


Reggio Terzo Mondo Rassegna Stampa Balcani
Delegazione Caritas Emilia Romagna “Pertej detit…”

Editoriale

Carissimi amici,
eccoci con l’ultima edizione della Rassegna Stampa Balcani per questo 2006. Da
gennaio però torneremo puntuali per continuare a tenervi aggiornati sui progetti delle
missioni diocesane (Kosovo e Albania) e sulla situazione politica economica e sociale dei
Balcani.
Rinnoviamo, come sempre, l’invito a chi fosse interessato a collaborare alla realizzazione
della Rassegna Stampa; segnalando anche semplicemente un articolo, un evento, un corso,
un libro, ecc. Crediamo sia importante che diventi sempre di più la Rassegna Stampa
Balcani di tutti i volontari. Vi ringraziamo fin da ora della collaborazione che potrete
fornirci ricordandovi che potete scriverci a: info@reggioterzomondo.org e RTM
provvederà a girare a noi della redazioni i vostri contributi.
Sotto l’editoriale trovate un invito, che ci è pervenuto da don Daniele Casini, a partecipare all’incontro che si
svolgerà il 12 c.m. presso il CMD; dove i volontari rientrati incontreranno la Segreteria del Consiglio Presbiterale.
Nella sezioni "Appuntamenti ed iniziative" (parte finale della rassegna) abbiamo inserito alcune iniziative che ci
sembrano degne di nota:
1. Convegno sul Kosovo: “Nuova Regione d’Europa ?”
2. Festival dei diritti umani che si sta svolgendo in questi mesi nella Provincia di Parma.
3. Incontro pubblico sull’Operazione Colomba (corpo non violento di pace della Comunità “Papa Giovanni XXIII”
di Rimini)
4. Segnalazione del libro “l’immigrazione albanese in Italia” di Rando Devole.

Inoltre cogliamo l’occasione per augurarvi un buon inizio di Avvento e che l’arrivo di quel piccolo bambino nella grotta di
Betlemme, sia portatore di tanta pace e serenità per voi e per le vostre famiglie.

Non ci dilunghiamo ulteriormente, lasciandovi alla lettura della Rassegna.


Un caro saluto a tutti e arrivederci a presto.
Mirko, Denis, Alessandra e Silvia

Un invito per tutti gli ex volontari!

Carissimi,
su incarico di don Fernando Borciani, comunico che dopo vari ordini e contrordini, l'incontro che la
Segreteria del Consiglio Presbiterale ha intenzione di incontrare i missionari e volontari, in particolare i
Reggiani ma non solo, rientrati o temporaneamente a casa, in preparazione alla riunione di gennaio del
Consiglio (che si sta interrogando, come forse sapete, sulla scelta missionaria della Diocesi), è fissato
definitivamente per martedì 12 dicembre, alle ore 20.45 (consentendo così per l'orario anche la partecipazione
dei laici rientrati dalla Missione), presso la sede del Centro Missionario Diocesano, in via Ferrari Bonini, 3 a
Reggio.
Alla riunione voleva partecipare anche il Vescovo, ma sarà quella sera a Guastalla per l'incontro con le
Amministrazioni comunali della Bassa, dove sta concludendo le Visite pastorali. Sarà presente allora l'Ausiliare
Lorenzo.
Certo, che non mancherete, vi saluto cordialmente!
don Daniele Casini

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Ciò è stato visto in primo luogo come uno spreco


degli investimenti dei finanziatori stranieri, che per
Berisha: un anno di errori! diversi anni hanno sostenuto le spese per la
formazione professionale degli impiegati pubblici.
Secondariamente, ciò sta accollando al governo un
grave fardello economico, dato che esso deve
risarcire tutti coloro che hanno finora vinto cause
per essere riammessi nella pubblica
amministrazione.
Le emittenti televisive indipendenti ed i giornali che
hanno tentato di occuparsi di questi temi sono stati
fatto oggetto di minacce, di sfratto dalle loro sedi o
di chiusura da parte della polizia finanziaria.
Il governo ha nuovamente politicizzato il
Consiglio delle trasmissioni radiotelevisive, prima
imparziale, e ha assunto il pieno controllo sulle reti
televisive pubbliche.
Il risultato è stato che molti importanti giornalisti e
scrittori si sono uniti ad Azione Civica, una
Dopo circa otto anni passati all’opposizione, un
coalizione di ONG e di giornalisti nata per
golpe fallito e centinaia di migliaia di dollari spesi
protestare contro il crescente clima di autoritarismo
in consulenti americani, Sali Berisha è tornato in
nei media.
carica come Primo ministro dell’Albania nel luglio
Il tentativo fallito di Berisha di destituire il
2005.
Procuratore generale ha accresciuto le tensioni
A quell’epoca l’economia albanese godeva di un
politiche.
boom che durava da cinque anni, e le istituzioni
In mancanza di argomenti validi, Berisha ha fatto
indipendenti si stavano rafforzando.
ricorso al tentativo di fare pressioni sul Presidente
Dopo un anno del suo governo, l’economia si è
Alfred Moisiu in quello che è stato definito
fermata e gli organi indipendenti hanno subito un
“Albatrosgate” – il maggiore scandalo nella storia
colpo dietro l’altro.
recente dell’Albania.
Sfruttando la consueta tattica di far ricorso ad una
Il nome si riferisce alla decisione del governo di
politica personalizzata, Berisha ha cominciato con
chiudere la compagnia aerea Albatros, di proprietà
un attacco al sindaco di Tirana, Edi Rama, che è
del nipote del Pesidente, al fine di accrescere le
anche il nuovo leader del Partito socialista,
pressioni sul Capo dello Stato perché desse il suo
all’opposizione.
appoggio alla destituzione del Procuratore generale.
Berisha ha lanciato una campagna mirata a
Forte del sostegno internazionale, il
privare le autorità locali dei poteri municipali e a
Presidente Moisiu ha deciso di non
trasferire le competenze al governo centrale. Ciò
accondiscendere.
include aree come le licenze edilizie, i piani
Dopo aver perso diverse battaglie su questo fronte,
regolatori e i lavori pubblici.
Berisha sta ora tentando di distogliere l’attenzione
Berisha ha anche innescato un conflitto col servizio
dalla sua pubblica umiliazione denunciando che i
civile, con i media indipendenti, col sistema
giudici, i media, la società civile ed il Presidente
giudiziario, le università, l’imprenditoria privata ed
stesso sono tutti “nel letto della mafia”.
infine, ora, col Presidente.
Il ministro dell’Economia nel frattempo può
solo alzare le spalle di fronte alla caduta del tasso di
Le agenzie dell’Unione Europea e della Banca
crescita del PIL, e al crescente numero di
mondiale hanno tutte espresso preoccupazione per
disoccupati. La tattica di Berisha, di intimidire
le intenzioni dichiarate dal Primo ministro, di voler
pubblicamente le imprese che si rivolgono ai
“ripulire” la pubblica amministrazione,
tribunali piuttosto di accondiscendere alle richieste
apparentemente al fine di ridurre la corruzione.
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dei suoi solerti esattori delle tasse, non si è


dimostrata efficace.
Mettere auto della polizia all’ingresso di ogni Ricomincio da Stolac
fabbrica di birra, e intralciare il movimento delle
navi di proprietà di imprese non allineate col
governo, si è rivelato controproducente. Cittadina a maggioranza croata a oriente della
Perfino la scintillante iniziativa per attrarre Neretva, Stolac rappresenta le contraddizioni ma
investimenti stranieri, denominata “Albania a un anche le speranze della Bosnia di oggi. L'eredità
euro”, è stata ampiamente discreditata come un della guerra recente e l'andamento del processo di
azzardo speculativo, organizzato ad esclusivo ritorno nel reportage del nostro corrispondente.
beneficio del partito di Berisha. Non ha ancora La città di Stolac (40 chilometri a sud-est di Mostar)
attirato nessun serio investitore. è uno dei pochi comuni controllati dai croati della
Il crescente malcontento per la penuria Bosnia Erzegovina (BiH) situato a est del fiume
d’acqua di quest’estate, per i black out delle linee Neretva. Stolac non è una grande città, piuttosto una
elettriche dello scorso inverno, per le epurazioni cittadina. L'ultimo
nell’Accademia nazionale delle Scienze, e per il censimento, quello del 1990, ci dice che nel comune
tentativo di esercitare controllo sulle Università e di Stolac vivevano 18.600 persone.
perfino sulle case editrici, molto probabilmente si La composizione della popolazione era la
rifletterà nelle elezioni locali dell’anno prossimo. seguente: bosgnacchi (bosniaco musulmani) 44%,
croati 33%, serbi 21%, e gli “altri” solo il 3%.
Comunque, gli scandali sui certificati di nascita Come si vede, la percentuale dele famiglie miste era
contraffatti – e l’insistenza del governo perché le minima, il tre per cento, inclusi gli jugoslavi, molto
elezioni si tengano col gelo del pieno inverno – non più bassa rispetto a quella di Mostar dove coloro
promette bene per elezioni libere e regolari. che si dichiaravano jugoslavi erano il 12%.
Certo Berisha ha un record in fatto di gestione di All'inizio della guerra, nel 1992, come nel resto
elezioni chiacchierate. Le ultime da lui rette, nel della valle della Neretva, musulmani e croati erano
1996, fruttarono un risultato di più dell’80 per cento alleati conto i serbi. I serbi hanno occupato alcune
dei voti a suo favore, guadagnandosi in seguito la località nei pressi della citta da dove hanno
nomea di elezioni più gonfiate dell’Europa post- bombardato Stolac, e poi hanno ottenuto il controllo
comunista. sul villaggio di Berkovici che riamane sotto il loro
Berisha ha ora pochi alleati internazionali, e controllo anche oggi.
uno degli ultimi è andato perso con la recente Croati e musulmani insieme sono riusciti ad
sconfitta dei conservatori in Austria. La sua allontanare i serbi dalla città, rimanendo uniti. Sì,
decisione di sostenere le forze USA in Iraq, ma solo fino al luglio del 1993 quando, seguendo la
Afghanistan e Libano non gli ha guadagnato i politica fatta a Mostar, i soldati dell'HVO (esercito
favori delle autorità americane a Tirana. croato in Bosnia Erzegovina) hanno cacciato via i
musulmani, rendendo la città esclusivamente croata.
In politica interna, i suoi ripetuti tentativi di L'espulsione dei musulmani è stata accompagnata
infrangere la legge hanno corrotto la nozione stessa dalla distruzione dei monumenti storici del periodo
di “campagna anti-corruzione”. Tutto ciò lascia turco (il centro Begovina, le moschee a altro). Tutto
Berisha in una pessima situazione. quello che ricordava il periodo turco dava fastidio ai
Mentre il suo ultimo tentativo di lasciare soldati dell'HVO e veniva così va distrutto o
un’impronta nella storia si avvicina al fallimento, danneggiato.
l’Albania è a un bivio. Fortunatamente, non è lo I musulmani cacciati da Stolac si sono fermati
stesso Paese che era a metà degli anni ’90, e a Mostar, mentre una parte di loro è andata a
riuscirà a riprendersi. Sarajevo e poi ancora più lontano verso la Svezia, la
Norvegia e gli Stati Uniti.
Di Erion Veliaj*, Tirana, La maggior parte di loro, tuttavia, non si è
per Balkan Insight, 2/11/06 allontanata molto dalla città nativa, rimanendo a
Mostar a soffrire, assieme ai musulmani della città, i
*Erion Veliaj è direttore esecutivo del gruppo bombardamenti, la mancanza di cibo, di acqua e di
politico Mjaft Basta. luce per due anni.

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Quando è finita la guerra, dopo gli accordi di cosa che funziona.


Dayton anche i musulmani di Stolac speravano di La gente vi porta il tabacco che dopo va a finire
tornare presto a casa. Non era facile però. Il nelle fabbriche di Mostar o Sarajevo, ma ci sono
processo di ritorno era molto lento e accompaganto sempre ritardi per i pagamenti.
da numerosi incidenti. Ma di cosa vive la gente? Stolac, come abbiamo
detto, è una cittadina piccola e ci sono elementi
I musulmani di Stolac rimasero molto delusi rurali. Così, funziona un po' di agricoltura. Come
vedendo che la situazione non andava avanti come dovunque in Bosnia, poi, la gente cerca di
doveva. Ricordiamo la costruzione di una pompa di sopravvivere tramite varie forme di commercio. Per
benzina nell'area storica di Radimlja, dove ci sono i quanto riguarda i Musulmani, loro tengono tre bar
famosi stepci (i monumenti sepolcrali dei in città e alcuni negozi. Però, così ci
bogomili), e poi l'ulteriore distruzione di dicono, si sopravvive soprattutto grazie ai parenti
monumenti e (sopratutto) le case minate. I croati (cugini e altri) che vivono all'estero. Sembra che
andavano avanti con l'esaltazione di tutti i loro Stolac, più di qualsiasi altra città in Bosnia
simboli e lo sventolio delle bandiere croate per Erzegovina, sopravviva soprattutto grazie all'aiuto
provocare i musulmani che rientravano. finanziario dei familiari che stanno all'estero. Infine,
Grazie alla continua pressione da parte della ci sono anche quelli che, almeno per lavoro, si sono
comunità internazionale, però, e ad una strana fermati a Mostar. Hanno cominciato a lavorare lì
ostinazione della gente di Stolac, organizzatasi nel subito dopo la guerra, ed ora tornano a Stolac
tentativo di stare insieme (quello che ad esempio solo nel fine settimana.
non riusciva ai mostarini musulmani), man mano il Il potere nella citta è nelle mani dell'HDZ (della
ritorno proseguiva. BiH), perchè per tutte le decisioni nel consiglio
Alla fine, per quanto riguarda il ritorno dei comunale basta una metà (non due terzi come
profughi in Bosnia ed Erzegovina, le statistiche prima) dei voti. Il secondo partito è l'SDA [Partito
dicono che Stolac è tra i comuni nei quali il di Azione Democratica, ndc].
processo è meglio riuscito. Il problema, però, è che La gente di Stolac è poco contenta della
non si tratta solo di ritornare, si deve rimanere, e politica attuale, sia di quella locale che di quella a
per quello anche lavorare. livello statale. Dicono che Stolac è una citta
Su questo ci sono già tante polemiche. Molti dimenticata. Solamente nel centro della città ci sono
musulmani definiscono “apartheid” la politica cinque monumenti storici della cosiddetta “prima
condotta a Stolac dall'HDZ [Unione Democratica categoria”, ma tutti sono stati ricostruiti solo
Croata, ndc]. Perchè lavoro, per i bosniaco parzialmente (Begovina e la moschea Careva ad
musulmani, non ce n'è. esempio).
Se consideriamo meglio la situazione, però, Stolac è diventata famosa, poi, per la storia di “due
vediamo che il lavoro manca a tutti. Nelle imprese scuole sotto uno stesso tetto”. I ragazzi, bosniaco
di Stolac ci sono circa 700 impiegati. Oggi, la città musulmani e croati, entrano in uno stesso palazzo,
di Stolac ha circa 5.600 abitanti e quasi la metà ma nella scuola è tutto diviso, a partire dalle classi e
sono musulmani. Per quanto riguarda i serbi, sono dai programmi. Molti ragazzi in età da scuola
tornati in pochi, quasi superiore devono andare tutti i giorni a Mostar,
sempre persone anziane. perchè a Stolac non c'è molta scelta.
Alcuni bosniaco musulmani lavorano presso In ogni caso, Stolac è una delle cittadine che meglio
l'amministrazione di Mostar, ma dicono che per esemplificano la situazione della Bosnia di oggi. La
loro non c'è posto nelle imprese. Prima della guerra, gente è tornata e sta cercando di andare avanti. E'
a Stolac c'erano la Zeljezara (produzione di acciao) molto dura, ma loro non si arrendono.
e la Inkos
(tessile). Di queste due fabbriche non è rimasto di Dario Terzić, Mostar 02/11/2006
quasi niente. Per quanto riguarda la Zeljezara, c'è Osservatorio Balcani
stata una privatizzazione problematica, e oggi si
lavora poco. Anche la Inkos produce pochissimo.
Ogni tanto arrivano richieste, ma solamente per
lavori parziali.
La stazione di raccolta del tabacco è forse l'unica

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“Sarebbe l'ideale se lo status [finale] del Kosovo


venisse definito consensualmente, ma sappiamo che
Tirana unanime sul Kosovo la soluzione a questo conflitto verrà imposta a
livello internazionale, come è avvenuto negli ultimi
150 anni in questa regione”, ha affermato Berisha
riferendosi agli sviluppi della storia dei Balcani nel
In un'Albania politicamente divisa, il sostegno
XIX secolo, quando l'Impero ottomano era in via di
all'indipendenza del Kosovo è una delle poche
disintegrazione e le potenze occidentali creavano
questioni che non causano alcun problema al
nuovi stati nazione dai suoi territori.
governo. La posizione di Berisha dai primi anni
L'Albania è anche preoccupata per il fatto che ogni
'90 ad oggi. Nostra traduzione
ulteriore indugio nei confronti dell'indipendenza
finirà per minare l'autorità della leadership
Tirana sta aumentando le pressioni nei confronti
kosovara, aumentando i rischi di instabilità.
della comunità internazionale perchè agisca in fretta
“L'indipendenza è cruciale per lo sviluppo
imponendo l'indipendenza per il Kosovo, così da
economico e sociale del Kosovo, e garantirebbe la
migliorare le relazioni di lungo periodo tra serbi e
stabilità della regione”, ha detto Berisha
albanesi nei Balcani.
all'Assemblea del Consiglio d'Europa in ottobre.
Il primo ministro albanese, Sali Berisha, sostiene
Le opinioni di Berisha, accolte con prevedibile
che l'indipendenza per la provincia a maggioranza
freddezza a Belgrado, non contengono niente di
albanese sia l'unica strada per stabilire relazioni
nuovo. Il leader di centro destra ha un lungo
normali tra le due estraniate nazioni.
curriculum di sostenitore dell'indipendenza del
“L'Albania è convinta che il pieno rispetto della
Kosovo, ipotesi che ha sempre espresso
libertà e diritti dei serbi del Kosovo e
vigorosamente quando era presidente tra il 1992 e il
l'indipendenza di questo paese siano la
1997. Allora, Berisha aveva dato il proprio
precondizione per la pace e stabilità nella regione”,
sostegno all'internazionalizzazione della questione
ha dichiarato all'Assemblea parlamentare del
del Kosovo, facendo spesso pressione per
Consiglio d'Europa il 3 ottobre scorso.
risoluzioni delle Nazioni Unite di condanna della
I negoziati sullo status, diretti dall'ex presidente
violenza serba nel territorio.
finlandese Martti Ahtisaari, sono cominciati
In parte a causa dell'attività di Berisha, all'inizio
all'inizio di quest'anno ma devono ancora produrre
degli anni '90, la comunità internazionale ha smesso
dei risultati. La parte serba è totalmente contraria
di discutere del problema del Kosovo come di una
all'indipendenza. Ahtisaari deve presentare un
questione interna alla (ex) Jugoslavia, adottando una
rapporto al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni
posizione secondo cui una soluzione avrebbe dovuto
Unite, entro la fine dell'anno, su di una possibile
emergere attraverso negoziati tra Pristina e
soluzione per il futuro del Kosovo. [Il negoziatore]
Belgrado.
ha chiarito che tra le parti non ci sono accordi in
Berisha mantenne saldi legami con tutti i principali
vista. Berisha sostiene che un Kosovo indipendente,
leader kosovari negli anni '90, e creò un rapporto
paradossalmente, porterebbe al miglioramento delle
particolarmente stretto con Ibrahim Rugova, poi
relazioni tra Tirana e Belgrado. Allo stesso tempo il
presidente della provincia. Durante la campagna di
premier sta facendo pressione sugli albanesi del
bombardamenti NATO sulla Serbia nel 1999, e
Kosovo perchè rispettino i diritti della minoranza
dopo il controverso incontro televisivo tra Rugova e
serba.
il leader serbo Slobodan Milosevic, Berisha ha
Intanto, il forte sostegno dell'Albania
aiutato a risollevare il danneggiato prestigio di
all'indipendenza del Kosovo ha portato ad un
Rugova.
raffreddamento delle relazioni con la Serbia.
Se da un lato Berisha non ha mai attaccato i
Belgrado non dà molto credito alle affermazioni di
militanti dell'esercito di liberazione del Kosovo
Tirana, secondo cui l'Albania non utilizzerà mai la
(UCK), d'altro canto ha sempre difeso apertamente
secessione del Kosovo per modificare i propri
la strategia non violenta di Rugova. Berisha ha
confini.
anche svolto un ruolo cruciale nel mediare tra il
Secondo Berisha, una soluzione imposta significa
primo ministro in esilio, Bujar Bukoshi, e Rugova
un ritorno alle antiche pratiche in vigore nei
in un momento difficile.
Balcani, dove i confini sono stati tradizionalmente
disegnati nelle conferenze delle grandi potenze.
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In Occidente, il suo forte interesse nei confronti del


Kosovo ha destato preoccupazione in una certa
fase, specialmente dopo che le truppe NATO sono Ex Jugo: la miseria dei
entrate nella provincia nell'estate 1999. Allora, le pensionati!
nuove autorità internazionali avevano rifiutato la
sua richiesta di visitare il territorio.
In Kosovo, tuttavia, le sue opinioni lo hanno reso
molto popolare. La cosa è emersa con evidenza la La drammatica condizione degli anziani nei
primavera scorsa, quando ha visitato la provincia paesi dell'ex Jugoslavia. In Slovenia
incontrando tutti i principali leader politici sopravvivono, in Croazia sono al di sotto della
compresi alcuni serbi. soglia di povertà, in Bosnia Erzegovina e Serbia
Le sue posizioni sul Kosovo, del resto, non gli sono alla fame. I dati dell'inchiesta di Novi List.
hanno mai creato grossi problemi in casa. In uno
scenario politico aspramente diviso, infatti, il I pensionati croati, con una pensione media di
Kosovo è una delle poche questioni che trovano un 250 euro, sono il doppio più poveri di quelli
accordo trasversale tra destra e sinistra. sloveni (500 euro al mese) e ricchi più del
Nel 1999 i partiti politici albanesi, in perenne lite, doppio dei pensionati della Bosnia Erzegovina
hanno lasciato i propri recinti per tenere una (112 euro). Se paragonati ai pensionati della
manifestazione comune contro il dominio serbo nel
Serbia, che mediamente ricevono 160 euro al
Kosovo.
Anche oggi i socialisti e il centro destra sono più o mese, si potrebbe anche dire che i pensionati
meno uniti sulla questione – e probabilmente solo croati non se la passano male. Tuttavia, nessun
su questa. Recentemente, hanno condannato paragone può cancellare il fatto disastroso che i
congiuntamente il nuovo progetto di costituzione pensionati dei paesi della ex Jugoslavia sono la
serba, che descrive il Kosovo come parte integrante categoria sociale messa peggio. Negli ultimi
della Serbia. dieci anni le metropoli di questi paesi
“L'idea della Serbia di organizzare un referendum risplendono della stessa immagine: i vecchi che,
sulla costituzione, che includa il Kosovo nella nel tardo pomeriggio, si recano ai mercati per
Serbia, è un fatto importante che danneggerà la raccogliere i resti della verdura che potrebbero
stabilità nella regione”, ha sostenuto in parlamento essere commestibili. Se escludiamo la Slovenia,
il 13 ottobre scorso Pandeli Majko, segretario
l’unico membro dell’Unione europea di tutti i
generale del Partito socialista e Primo ministro
albanese durante la guerra in Kosovo. paesi del territorio della ex Jugoslavia, in realtà
L'opposizione di sinistra condivide la contrarietà la media dello standard pensionistico nei paesi
del governo Berisha ad ogni iniziativa che possa che sono nati sul territorio della ex Jugoslavia,
rimandare la soluzione finale dello status del è fra la miseria e la “sopravvivenza tiratissima”.
Kosovo al 2007.
Finora, gli interventi dell'Albania sulla questione In Serbia solo un pensionato su dieci percepisce
del Kosovo non hanno provocato serie critiche da entrate più alte della soglia di povertà, mentre il
parte dell'Europa, che solitamente ha sempre 35% vive sotto la soglia della fame e il 55% sotto la
elogiato la moderazione di Tirana sulla vicenda. soglia di povertà. Il numero totale di pensionati in
Questo ha aiutato l'Albania nelle sue iniziative per Serbia è di 1,2 milioni di persone. In Croazia la
conseguire una più rapida integrazione nella NATO situazione è solo un po' meglio: il 60%dei
e nell'Unione europea. Nel corso di una recente pensionati riceve una pensione di poco più alta della
visita a Tirana, Ahtisaari ha dichiarato di essere soglia ufficiale di povertà, fissata a circa 1.850 kune
ancora contento con la posizione espressa nei [poco più di 250 euro, ndt]
confronti del Kosovo. “L'Albania sta trattando la La cosa interessante è che i pensionati serbi e croati
questione del Kosovo in maniera prudente”, ha hanno problemi quasi identici: il calo continuo della
affermato. pensione media rispetto allo stipendio medio, la
restituzione del debito pensionistico e la continua
di Frida Malaj, Tirana lotta per un modello coordinato di pensioni sempre
per Balkan Insight 2/11/06 più adeguato.

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già dall’indipendenza della Slovenia. Fino al giorno


I nuovi pensionati - il grande problema d’oggi, il DeSUS pensionistico agisce come un
Ricordiamo che, sulla base della raccomandazione partito ben organizzato, con cinque, sei
dell'FMI (Fondo Monetario Internazionale), il rappresentanti in parlamento. Il partito pensionistico
Governo di Ivo Sanader recentemente ha cambiato croato per svolgere il proprio lavoro si basa in modo
il modo di armonizzare le pensioni, e una cosa particolare sull’esperienza dei pensionati sloveni.
identica è successa anche in Serbia, in base alle “Il nostro scopo è raggiungere lo standard
raccomandazioni della stessa organizzazione. I due pensionistico che hanno i pensionati sloveni e credo
governi, quello serbo e quello croato, ovviamente che possiamo riuscirci se realizziamo tutti i
hanno ricevuto dall'FMI le stesse raccomandazioni programmi che abbiamo accordato con il Governo”,
per risolvere “le questioni pensionistiche”, così è dice il presidente del Partito croato dei pensionati,
stata spostata in modo parallelo anche l’età per Vladimir Jordan.
andare in pensione. Da non molto in Serbia gli Inadeguati modelli di armonizzazione
uomini vanno in pensione a 65 anni, come in Tuttavia, per i pensionati croati un importante
Croazia. Per il calcolo della pensione non viene ostacolo nel raggiungere gli standard pensionistici
presa in considerazione la media dei dieci anni sloveni è rappresentato dalle pensioni privilegiate e
migliori come si faceva una volta, ma il totale degli dalle pensioni con importo determinato da leggi
anni lavorati, che abbassa in modo significativo il particolari, percepite dai veterani croati e dagli
livello della pensione. Per questo un grande impiegati dell’Esercito croato in pensione.
problema attende entrambi i paesi, e si tratta dei A differenza dei semplici pensionati, con una
nuovi pensionati, che lo Stato alla fine del periodo pensione media di circa 250 euro, i veterani croati in
lavorativo ringrazia con la formula: più hai lavorato pensione hanno già raggiunto gli standard sloveni.
meno prenderai. Di loro circa 44 mila riceve una pensione di un
Per quanto riguarda lo standard dei pensionati della importo medio di 5,5 mila kune [circa 750 euro],
Bosnia Erzegovina (BiH), la situazione è disastrosa. l’importo più alto della pensione slovena media. Un
La pensione media di 112 euro al mese mette tutti i brigadiere croato in pensione, per esempio, riceve
pensionati della Bosnia Erzegovina nella categoria circa 6.500 kune al mese [circa 880 euro]. Ci sono
sociale più a rischio di tutta la popolazione, così i anche compensi occasionali per i volontari croati
governi della Federazione e della Republika Srpska pari ad un importo di 3.900 kune [circa 530 euro],
sono costretti a ingannare i pensionati con delle percepiti da 5.500 veterani.
misere aggiunte di una decina di marchi Nell’Esercito croato ci sono circa 11 mila pensionati
convertibili. Siccome il valore del paniere in BiH si con una pensione media di 3 mila kune. Queste
aggira attorno ai 240 euro, è chiaro che i pensionati uscite non sono riconosciute dal fondo pensionistico
di quel paese con le loro entrate non riescono a sloveno.
coprire nemmeno la metà dei loro bisogni primari. Prendendo in considerazione tutto questo, è chiaro
che le maggiori vittime dei paesi in transizione
creatisi dopo il crollo dell’ex Jugoslavia sono
La tendenza agli standard sloveni proprio i pensionati, fatto che non impedisce alle
Di tutti i paesi in transizione del territorio della ex nomenclature dei governi dei paesi menzionati di
Jugoslavia, la meglio l’hanno avuta i pensionati trovare il modo di risparmiare ulteriormente a spese
sloveni, che riescono a mantenere il livello della delle pensioni. Il modo migliore per risparmiare sui
pensione addirittura ad un valore del 60 percento pensionati sono certamente i modelli non adeguati
dello stipendio medio. In tutti gli altri paesi della di armonizzazione delle pensioni, un fatto che sulla
regione il valore della pensione rispetto allo propria pelle è sentito di più dai pensionati della
stipendio medio è in continuo calo. Serbia e della Croazia. Nessun modello di
Il motivo principale del “benessere pensionistico” armonizzazione, nemmeno il migliore può salvare i
che c’è in Slovenia è dovuto al fatto che il paese pensionati della Bosnia Erzegovina dalla povertà,
non è stato appesantito dalle conseguenze degli mentre i pensionati sloveni benestanti attraverso i
avvenimenti bellici, ma i meriti per un programmi parlamentari del DeSUS richiedono
funzionamento efficace del sistema pensionistico nuovi sistemi per un ulteriore miglioramento degli
vanno certamente attribuiti anche al fatto che i standard.
pensionati sloveni sono politicamente organizzati

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Importo medio della pensione


Slovenia - 500 euro
Croazia - 250 euro Vukovar: croati e serbi
Serbia - 160 a scuola insieme!
Federazione BiH - 112
Republika Srpska - 86

Sopravvivere con 160 euro Gli alunni di nazionalità differente potranno


seguire le lezioni nelle medesime strutture
Quasi il 90 percento dei pensionati serbi ogni
giorno lotta con i principali problemi basilari. Ivana Madarac e Dejan Kraguljac, studenti del terzo
Secondo gli ultimi dati, dal mese di febbraio di anno del Ginnasio di Vukovar, città del profondo
quest’anno, la pensione media era di 160 euro, nord est della Croazia, dall’inizio di quest’anno
anche se negli ultimi mesi le pensioni sono state scolastico, durante l’intervallo, possono parlarsi di
aumentate, così come gli stipendi medi che sono tutto ciò di cui solitamente parla la loro
arrivati a 250 euro. I cittadini più vecchi della generazione: di sport, musica, divertimento, moda…
Serbia non ricevono abbastanza per potersi Fino ad ora non avevano potuto farlo, dato che
permettere neppure i generi del il paniere, e la Ivana è croata e Dejan serbo e che frequentavano
statistica (e la vita) dicono che “la parte principale” due scuole divise.
della pensione va per il cibo (38 per cento), per le
spese comunali (17,3 per cento) e per i trasporti Uniti, nonostante tutto.
(10, 2 per cento). In Serbia ci sono 1 milione e 250 Non si sono mai incontrati, e nonostante vivessero
mila pensionati, non calcolando i pensionati nella stessa città tra essi esisteva un muro invisibile
militari, e si tenga presente che 100 lavoratori che li divideva. Da quest’anno scolastico, le cose
mantengono 77 pensionati. Inoltre bisogna sapere sono cambiate. Sebbene nella maggior parte delle
che entro il 2010 la pensione media scenderà dal scuole obbligatorie e superiori di Vukovar gli
67,59 percento attuale al 57,78 percento dello studenti frequentino, in base alla loro nazionalità, le
stipendio medio, non calcolando le tasse. lezioni in croato oppure in lingua serba, ora
I pensionati militari stanno un po’ meglio perché la staranno negli stessi edifici. Le scuole divise hanno
media delle loro entrate è più alta di 300 euro. Per rappresentato forse una delle più pesanti
esempio, un colonnello in pensione riceve circa 440 conseguenze della sanguinosa guerra che ha visto a
euro, che è pari all’80 percento dello stipendio di un Vukovar uno degli episodi più terribili. I serbi
ufficiale attivo dell’Esercito serbo insorti con l’aiuto dell’Armata Popolare Jugoslava
hanno tenuto la città sotto assedio e dopo la sua
di Ladislav Tomičić e Bojana Oprijan caduta, il 18 novembre del 1991, qui è stato
Novi List – Osservatorio Balcani 06/11/06 perpetrato uno dei più pesanti crimini di guerra. I
feriti dell’ospedale di Vukovar, che per la maggior
parte avevano difeso questa città, vennero divisi e
uccisi nei terreni agricoli di Ovcara. Dopo la guerra
vennero trovati, in una fossa comune, 200 dei croati
uccisi.
Questo pesante carico di sfiducia aleggia tutt’oggi
sulla città che è entrata a far parte del nuovo
ordinamento costituzionale della Repubblica di
Croazia alla fine di una pacifica reintegrazione di
quest’area, il 15 gennaio del 1998. I serbi che sono
rimasti in città, e i croati che sono ritornati dopo
sette anni di esilio, hanno costruito con difficoltà la
convivenza. E' stata una vita di due mondi paralleli
con piccoli punti di contatto. Ebbene, le cose
sembra che comincino a cambiare.

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La scuola di tutti. inferiori alle previsioni. “Nella scuola ci sono più di


“Non ho preconcetti verso i miei colleghi serbi. Ci 300 studenti e gli incidenti sono possibili, ma ditemi
frequentiamo, parliamo con loro normalmente, in quale scuola al mondo non ne accadono”
come se fossero della nostra nazionalità. Sebbene conclude Prpa.
nella mia classe ci siano anche coloro che sono “Penso sia arrivato il momento di smettere di
contrari a questo a me personalmente non disturba, guardare al passato e alla guerra. Bisogna far sì che
anzi, mi fa addirittura piacere il fatto che possiamo la guerra rimanga solo un brutto ricordo e noi
parlare con loro senza alcun timore” dice Ivana giovani, che alla fine della guerra avevamo uno o
Madarac. Nel corridoio, durante l’intervallo, c’è due anni, dobbiamo stare insieme e vivere una vita
con lei anche Ana Palinkas, che condivide normale. Del passato non siamo e non possiamo
pienamente l’opinione di Ivana: “Questa scuola è essere responsabili”, dice Nenad Cekic, studente di
anche loro e non vedo perché dovrebbero nazionalità serba. “Per me non è assolutamente un
frequentare in un’altra struttura. Con loro andiamo problema andare nella stessa scuola in cui vanno gli
d’accordo, non litighiamo né ci sono contese, studenti di nazionalità croata” dice Dejan Kraguljac,
comunichiamo normalmente durante l’intervallo”. studente di terza. “Ho un'amica croata con la quale
Nell’edificio di un’altra scuola superiore di facevo la stessa strada per venire a scuola, ma poi
Vukovar, che porta il nome di Prima scuola ad un incrocio ci dividevamo e ciascuno si dirigeva
superiore, la scorsa settimana sono spuntati graffiti verso la propria scuola. Adesso è meglio e più
scritti con lo spray nero: “Non mandate i serbi nelle facile, da quando andiamo a scuola insieme. Credo
nostre scuole”, “Mandateli in Serbia”, “A morte i che sbaglino coloro che continuano a pensare che
serbi”. Questo incidente ha in un certo qual modo dovremmo continuare ad andare in scuole divise”.
rovinato l’umore delle autorità locali le quali
avevano considerato fosse raggiunto in città un Verso il futuro.
buon livello di rapporti interetnici e di sicurezza, Ivana Biljian, giovane pedagoga del Ginnasio di
per cui non fosse più necessario che studenti croati Vukovar, dichiara che è assolutamente normale che
e serbi frequentassero le lezioni in edifici divisi. I gli studenti di entrambe le nazionalità frequentino lo
graffiti offensivi non rappresentano l'unico stesso edificio scolastico. “Vivono nella stessa città
incidente. Alcuni giorni prima era avvenuto uno ed è logico che frequentino la medesima struttura
scontro interetnico molto grave. Su di un autobus scolastica senza prendere in considerazione che gli
un diciassettenne alticcio aveva minacciato con un uni frequentano le lezioni in lingua croata e gli altri
coltello un tredicenne, bestemmiando contro sua in lingua serba. Domani si ritroveranno a lavorare
madre dandole dell' “ustascia”, alludendo al regime insieme ed è giusto che la loro socializzazione
ustascia filo-nazista esistente in Croazia durante la prenda il via dalla scuola. Vogliamo offrire loro
Seconda Guerra Mondiale. un'educazione basata su umanità e interculturalità,
perché sono questi i compiti di un'educazione
Retaggi del passato. morale”.
Ma l'amministrazione locale, nella quale siedono La giovane pedagoga, che considera questo come
anche rappresentanti serbi, si è urgentemente riunita una grande sfida, racconta come offra maggior
per condannare l'incidente. Ha nuovamente attenzione ai ragazzi che durante la guerra hanno
sostenuto la frequenza della scuola in uno stesso perso uno dei due genitori o un parente prossimo, e
edificio per gli studenti croati e serbi, e hanno nei quali i traumi di guerra sono più forti. “Parlo
concluso che gli incidenti non devono distruggere il con loro, gli spiego che la guerra è stata terribile, ma
livello dei rapporti interetnici raggiunto finora in che loro a quel tempo erano dei bambini e quindi
città. Gli insegnanti del Ginnasio, il croato, Josip non sono colpevoli di nulla. So che ad alcuni di loro
Prpa e il suo collega del corso di lingua serba, il darà fastidio la parlata diversa o il fatto che alcuni
serbo Radoslav Duralja, pensano che sia veramente scrivono in caratteri latini ed altri in cirillico. Ma
ora che gli studenti di diversa nazionalità per ora tutto va bene, e faremo in modo che
frequentino la stessa scuola. “Fino ad oggi era la prosegua e rimanga così”, conclude Ivana Biljan.
politica che decideva e non la professione”, dichiara
Duralija, mentre Prpa aggiunge che i problemi e i di Drago Hedl
piccoli incidenti, nelle prime tre settimane da Da Peace Reporter N° 122
quando è cominciato l'anno scolastico, sono ben 10 ottobre 2006

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riterrà inaccettabile tanto la divisione dell’attuale


Federazione jugoslava fra Serbia e Kosovo quanto
Dopo le elezioni in Bosnia la fusione del Kosovo con entità albanesi contigue
(la Grande Albania). Mentre la “Grande Albania”,
grazie al successo delle politiche occidentali ed
europee in Macedonia (Fyrom) e nella stessa
Albania, sembra di fatto tramontata, la secessione
del Kosovo dalla Serbia è invece una prospettiva
assai concreta.
Nel corso dell’anno, il Gruppo di Contatto -
specialmente gli Usa - ha accresciuto le pressioni
perché si arrivi a una soluzione della questione
kosovara entro la fine del 2006. Al tempo stesso,
tuttavia, le potenze che compongono il Gruppo non
sembrano avere grandi idee su cosa fare per
contrastare la ferma volontà da un lato dei kosovari,
di fare del loro paese un’entità indipendente e
sovrana e, dall’altro, dei serbi di costituire una sorta
di partizione etno-territoriale all’ombra del fantasma
Le elezioni del 1° ottobre scorso in Bosnia non della Federazione.
hanno disciolto la tripartizione politica che I kosovari desiderano la secessione dalla Serbia,
divide il paese. All’ombra dell’accordo di puntando ad avere non solo l’indipendenza, ma
Dayton, del protettorato internazionale e della anche la sovranità. Inoltre, si capisce abbastanza
missione militare presente nel paese, la violenza chiaramente che, una volta acquisita indipendenza e
è cessata e, secondo molti esperti, malgrado le sovranità, non intendono dare nessuna garanzia alla
forti tensioni, difficilmente potrebbe sfociare di minoranza serba che, perciò, verrebbe messa nella
nuovo in una guerra. Tuttavia, praticamente condizione di emigrare oppure “kosovorizzarsi”.
nessun problema politico è stato risolto in Infine, è anche chiaro che aspettano solo di
direzione di uno stato multi-etnico ma basato sui realizzarsi come stato sovrano per accampare una
moderni principi di eguaglianza e cittadinanza pretesa sulla valle del Presevo, a maggioranza
che governano l’Europa. kosovara, nel sud della Serbia.
D’altra parte, i serbi non intendono accedere a
nessuna partizione. Essi, alle strette, sono disposti
L’impatto di queste elezioni non sembra destinato, ad accettare l’indipendenza del Kosovo,
perciò, a facilitare il futuro della Bosnia, che a metà intendendola come una sorta di estrema autonomia,
del 2007 dovrebbe divenire indipendente, cioè ma sulla sovranità non sembrano invece
uscire dal protettorato sotto il quale essa oggi si minimamente disposti a transigere. È su questa
trova. Che farà la Bosnia? Sceglierà di diventare nozione di un Kosovo “indipendente”, ma non
una federazione democratica, secondo quello che è sovrano, che si basa la politica di “decentramento”
stato l’obiettivo della comunità internazionale, portata avanti negli ultimi anni dal governo serbo.
oppure si frammenterà in stati più piccoli animati Ai termini di questa politica, Belgrado esercita una
da ideologie e sentimenti sciovinisti? D’altra parte, giurisdizione diretta sui serbi kosovari, nella poche
l’impatto non pare neppure destinato a facilitare il municipalità restate abbarbicate sul terreno del
decorso della questione serbo-kosovara, che nel Kosovo, senza passare quindi per Pristina.
calendario diplomatico dovrebbe avere una L’obiettivo di Belgrado è non solo quello di
soluzione anche prima della fine del protettorato proteggere militarmente le comunità serbe in
bosniaco. Ma, se possibile, i termini di questa Kosovo, ma di costituirle in una “entità” serba,
questione sono ancora più difficili e aspri. simile all’entità serba della Repubblica Srpska in
Bosnia, onde avere in mano un potente strumento
Rischio di secessione politico e militare di interferenza nell’indipendenza
Il Gruppo internazionale di Contatto che si occupa (non sovrana) del Kosovo.
dei Balcani occidentali ha da tempo stabilito che

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In questo quadro, una forte condizionalità dovrebbe


Politiche a confronto esser esercitata dall’Unione Europea. Come
Si confrontano, quindi, la politica di esclusione (e esercitare tale condizionalità? Oggi, né la Bosnia né
pulizia) etnica del Kosovo e quella di partizione la Serbia hanno un accordo con l’Ue, dunque la
etno-territoriale (denominata di decentramento) condizionalità sta innanzitutto nel dare o negare
della Serbia – cui non potrebbe mancare di fare l’accordo. Il partito “inclusivista” sostiene che
seguito una simmetrica politica serba di pulizia bisogna aprire senza indugi le trattative, onde
etnica. Se il Gruppo di Contatto accedesse alla arrivare a degli accordi che rafforzerebbero i
partizione, aprirebbe la diga che oggi impedisce la moderati e democratici e consentirebbero, quindi,
politica di esclusione etnica del Kosovo e le sue un decorso favorevole delle due crisi che si
prevedibili conseguenze: persecuzione della prospettano. L’altro partito sostiene che invece i due
minoranza serbo-kosovara, irredentismo verso la paesi debbano soddisfare delle condizioni
valle del Presevo, reazioni serbe, tensioni (anche se, preliminari all’apertura delle trattative. Ma questa
pure qui, si ritiene che non ci sarebbe un’ennesima seconda strada è realistica solo se nei due paesi
guerra balcanica). E, infatti, il Gruppo di Contatto l’ingresso nell’Ue è sentito come un premio
non intende consentire la partizione. preminente. Questa era la situazione che esisteva nel
Tuttavia, se il Gruppo di Contatto mantiene il paesi dell’Europa centro-orientale quando hanno
divieto di partizione e, al tempo stesso, chiede una firmato preliminarmente il Patto di Stabilità – che li
soluzione a breve scadenza, aprirà le porte al ha obbligati a lasciar interamente cadere le
consolidamento della politica serba di partizione rivendicazioni etniche e rispettare invece le
etno-territoriale, con tutte le conseguenza che si minoranze. Il rischio esiste che in questi due paesi
possono immaginare. In entrambi i casi e in balcanici prevalga invece lo sciovinismo. Gli
entrambi i paesi, le conseguenze sarebbero sciovinisti non vedono l’ingresso nell’Ue come un
disastrose non solo per le violenze e le tensioni che obiettivo preminente. Perciò, nei loro confronti la
ne proverrebbero, ma anche fatali per quel tanto di condizionalità è destinata a rivelarsi un’arma
prospettiva di riforma politica che vi si è affacciata. spuntata.
La politica di decentramento è, innanzitutto, una In queste condizioni occorre forse, innanzitutto,
politica che tradisce i principi e gli obiettivi per cui essere pronti a non chiudere la partita. Se
Ue e Usa si sono battuti durante quindici anni. In nazionalisti e sciovinisti capiscono che c’è fretta di
secondo luogo, è ovvio che i kosovari non andarsene, essi sono automaticamente rafforzati. In
accetteranno il decentramento e quindi questa secondo luogo, forse occorre davvero aprire i
politica è sprovvista di ogni stabilità, anzi è una negoziati, ma in questo caso fare del monitoraggio
ulteriore fonte di conflitto. D’altra parte, un della Commissione non solo un cane da guardia, né
cambiamento di rotta che consentisse la partizione semplicemente un fattore esortatorio (come nel caso
di quanto oggi resta della Federazione jugoslava, della Turchia), ma un vero e proprio strumento di
tradirebbe anch’esso principi e obiettivi e sarebbe duro indirizzo al cambiamento.
una non minore fonte di instabilità. La realtà è che Sarà bene che il gruppo di Contatto e la comunità
una soluzione accettabile non è matura e che il internazionale si rassegnino a pensare che nei
Gruppo di Contatto non può far finta che lo sia solo Balcani si deve ancora restare, in una forma o
perché premono, specialmente su alcuni suoi nell’altra. Se non sarà così c’è il rischio che alle
membri, problemi nel presente ben più pressanti, gravi crisi in corso nel Medio Oriente torni ad
come il Medio Oriente e la proliferazione delle armi aggiungersi una grave crisi anche nei Balcani.
di distruzione di massa. Oltretutto, con l’inclusione nell’Ue di Romania e
Il Gruppo di Contatto non deve dire ciò che non è Bulgaria, i Balcani sono ormai qualche cosa di più
accettabile, bensì ciò che i due paesi debbono fare. del cortile di casa.
L’imperativo è una seria politica di reintegrazione
delle minoranze. Su questo serbi e kosovari hanno di Roberto Aliboni – 12 novembre 2006
completamente evaso le intenzioni di fondo dei loro Vice-presidente dell’Istituto Affari Internazionali
tutori occidentali e gli stessi occidentali si sono
mostrati troppo acquiescenti e vaghi.

Il ruolo dell’Unione Europea

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del Partito democratico serbo (DSS) di Kostunica e


dei suoi alleati, il Partito socialista serbo (SPS) di
Nuova costituzione in serbia: Milosevic e il Partito radicale serbo (SRS) di
la democrazia a ritroso! Voijslav Seselj, imputato per crimini di guerra. I
principali sconfitti sono il Presidente serbo Boris
Tadic e il G17+. Il Partito liberaldemocratico (LDP)
di Cedomir Jovanovic riuscirà probabilmente ad
L'International Crisis Group interviene nel approfittare della situazione alle spese del Partito
dibattito sulla nuova costituzione serba. Dopo le democratico di Tadic (DS).
denunce sulla validità del referendum, il centro Belgrado continua a perseguire tre obiettivi sul
studi basato a Washington lancia l'allarme sul Kosovo: innanzitutto posporre a tempi indefiniti la
rischio di un ritorno all'autoritarismo. soluzione della questione dello status, sperando di
provocare in questo modo la violenza albanese e
rafforzare la posizione della Serbia al tavolo delle
trattative; in secondo luogo, la divisione [del
Kosovo, ndr]; in terzo luogo impedire che il Kosovo
ottenga riconoscimento diplomatico internazionale e
divenga membro delle Nazioni unite.
La nuova costituzione rende legalmente impossibile
– senza ulteriori emendamenti costituzionali – alla
Serbia riconoscere l'indipendenza del Kosovo.
Potrebbe inoltre contribuire ad un'instabilità politica
di lungo periodo se avesse come conseguenza
sanzioni della Serbia nei confronti dei paesi vicini
che decidessero di riconoscere il Kosovo. Questo
non farebbe che confermare la tradizione della
Serbia quale fonte di instabilità nella regione, anche
se non sembra che Belgrado sarebbe pronta ad
Il premier Vojislav Kostunica ha vinto una difficile
utilizzare le proprie forze di sicurezza per garantire
scommessa con il passaggio della proposta di bozza
le proprie rivendicazioni territoriali su qualsiasi
costituzionale al referendum dello scorso 28 e 29
zona del Kosovo a sud del fiume Ibar.
ottobre. Cionostante, secondo numerose fonti
Vi è una pressione politica interna sempre maggiore
attendibili, l'intero processo sarebbe stato
contro le elezioni parlamentari anticipate, in
profondamente condizionato ed il risultato
particolare da parte di SPS, SRS e DSS, ma è
falsificato. Non si può definire questo referendum
sempre più probabile che vengano organizzate entro
né libero né giusto. La nuova costituzione potrebbe
i prossimi tre mesi. Probabilmente non includeranno
portare ad un allontanamento dai valori europei.
anche le elezioni presidenziali. Il governo
Apre le porte ad un'ulteriore centralizzazione dei
comunque vorrebbe posticipare il più possibile il
poteri, ad un indebolimento della tutela dei diritti
momento delle elezioni, in parte con la speranza che
umani e delle minoranze, alla distruzione
questo potrebbe spingere la comunità internazionale
dell'indipendenza giudiziaria sino ad una eventuale
a ritardare eventuali decisioni sullo status del
dittatura parlamentare. Il processo attraverso il
Kosovo temendo che l'indipendenza di quest'ultimo
quale si è arrivati all'approvazione della
possa portare l'SRS al potere. Esiste il rischio
costituzione dimostra come Kostunica stia
concreto che la nuova costituzione possa essere
trasformando la Serbia sempre più in un
forzata per imporre uno stato temporaneao
autoritarismo illiberale piuttosto che in una
d'emergenza durante il quale il governo possa
democrazia liberale. Ciononostante il referendum è
occuparsi dei propri avversari politici.
stato benvenuto dal Consiglio d'Europa, dall'Unione
La comunità internazionale ha due obiettivi in
europea e dagli Stati uniti.
Serbia. Il primo è rafforzare la democrazia e
L'obiettivo primario della nuova costituzione era di
promuovere l'integrazione europea e la transizione
dimostrare l'ostilità della Serbia rispetto
ad un'economia di mercato. Il secondo – irrealistico
all'indipendenza del Kosovo, e porre delle barriere
– di fare in modo che la Serbia accetti
giuridiche contro quest'ultima. E' stata una vittoria
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l'indipendenza del Kosovo. Molti ritengono questi


due obiettivi siano contraddittori temendo che un
riconoscimento troppo prematuro dell'indipendenza Identità Albanese tra
del Kosovo potrebbe danneggiare le forze politiche occidente e oriente
democratiche in Serbia ed allontanare quest'ultima
ulteriormente dall'Europa. Ne è risultata una
politica di messaggi non univoci.
Di fatto la democrazia della Serbia è messa in Un acceso dibattito ha occupato le pagine della
pericolo dagli stessi politici democratici. Kostunica stampa albanese. Studiosi e accademici si sono
riabilita politiche e personalità dell'era-Milosevic, confrontati sulla questione dell’identità albanese.
cercando di scalzare i Radicali con temi Da un lato chi appoggia le radici orientali
nazionalisti. Il suo rifiuto di arrestare Mladic e la dall’altro chi sostiene quelle occidentali. Per altri
conseguente sospensione dei colloqui con l'Ue si tratta semplicemente di un dibattito futile
riflette le sue priorità politiche. La collaborazione
con l'SPS e l'SRS gli risulta più facile che non con i Per mesi la stampa
filo-occidentali DS di Tadic. Anche il G17+ non ha albanese é stata
messo l'agenda europea prima delle politiche teatro di un
nazionaliste. animato dibattito
Nel breve e medio periodo può esserci poco che dove hanno
l'Occidente possa fare per salvare la democrazia partecipato
serba. Kostunica, e la maggor parte dei partiti della personalità di
coalizione governativa, ed i suoi sostenitori in seno svariate discipline
a SRS e SPS, sembrano indelogicamente più inclini da tutte le terre albanofone. Tutto si è scatenato
ad un autoritarismo paternalistico ed illiberale dopo la pubblicazione di un libro di Ismail Kadaré
piuttosto che alla democrazia liberale occidentale. “L’identità europea degli albanesi”, una sorta di
Questo continuerà a creare tensioni non solo nella saggio col quale il grande scrittore si fa paladino
politica interna serba ma anche in seno all'Ue, dell’integrazione europea dell’Albania, puntando
mentre Bruxelles si trova ad affrontare la realtà di soprattutto sulla cristianità della cultura albanese e
élite politiche che mostrano poco entusiasmo e deducendo un inevitabile ritorno degli albanesi al
interesse nelle riforme necessarie all'integrazione “continente madre”.
europea. Sembra che Kadaré voglia promuovere la cultura
International Crisis Group albanese a un occidente che al vuoto di conoscenze
Osservatorio Balcani, 13 novembre 2006 sull’Albania rischia di sostituire fobie riduttive
basate su luoghi comuni di malavita e criminalità. In
assenza di politiche culturali dello stato albanese in
tal senso, Kadaré è diventato un pilastro
dell’orgoglio nazionale a cui è stato affidato
tacitamente questo compito. Non è la prima volta,
infatti, che egli si fa portavoce della causa albanese
in senso lato con una scrittura a metà tra denuncia
politica, narrativa e lamento di stampo nazional-
romantico.
Nell’“Identità europea degli albanesi” Kadaré scrive
dell’antichità del popolo albanese, dei signori
cattolici del medioevo, dei legami con l’occidente e
dell’intrusione degli ottomani quale cultura straniera
poco compatibile, che non riuscì a lasciare tracce.
La sua è una visione statica, di una situazione data
in epoche remote che resiste ai tempi. E’ una logica
che ricorda la retorica nazional-comunista secondo
cui il popolo eroico sopravvive, solo, contro tutti,
resistendo agli invasori e conservando intatta la

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propria integrità. Per questo motivo a detta di era iniziato anche in aprile dopo un concerto di
Kadaré gli albanesi hanno un’identità pienamente Goran Bregovic a Tirana, che ha avuto
europea, intendendo con Europa esclusivamente la inaspettatamente un clamoroso successo. Negli
sua parte occidentale. Sembra che Kadaré creda al ambienti kosovari e albano-macedoni, però è stato
conflitto di civiltà lanciato da Huntington e voglia interpretato come offensivo e gli albanesi
posizionare a occidente l’Albania. Tuttavia tale dell’Albania sono stati accusati di cosmopolitismo
pubblicazione, come egli stesso ha più volte artificiale e mancanza di amore per la patria.
ribadito, non meritava di infuocare un dibattito di Il dibattito ha trascurato, ma ha anche reso
tale portata non essendo in alcun modo indirettamente visibile, quella che è la percezione di
un’esposizione di tipo scientifico o saggistico sulla sé degli albanesi nell’epoca post-comunista.
questione dell’identità albanese. Precedentemente Innanzitutto vige ancora il senso di solitudine sulla
Rexhep Qosja, noto accademico kosovaro, aveva cui base è stato costruito il nazionalismo albanese,
parlato di un’identità albanese fatta di albanità e di enfattizzatosi in seguito dall’isolazionismo surreale
islam, tesi animosamente criticata da Kadaré. A sua che è stato applicato. Ciò fa sì che dopo l’apertura
volta Qosja ha stilato una replica all’identità con i vicini, l’Albania non abbia ancora recuperato
europea degli albanesi, intitolata “La realtà la dimensione di una coscienza balcanica. I Balcani
negletta”, riferendosi per l’appunto al notevole infatti rimangono ancora una nozione meramente
ruolo dell’islam, che secondo l’autore è presente geografica lontano dall’essere percepiti come un
nell’identità nazionale albanese. assetto socio-culturale di cui si fa parte. Nessuno ha
Si è trattato in realtà di un’analisi negativa del libro esteso il dibattito alla regione balcanica e alla
di Kadaré dove Qosja ne contesta frasi, espressioni questione della dicotomia tra oriente e occidente che
e persino la punteggiatura per poi cadere nel riguarda l’intera penisola. Tra tutti i partecipanti al
personale e chiamare in causa il passato comunista dibattito solo il noto intellettuale Ardian Klosi ha
di Kadaré. Inoltre non ha esitato ad accusarlo di affermato scherzosamente in un’intervista che “se
islamofobia, razzismo, e discriminazione verso la non fosse per la lingua sarebbe facile scambiarci per
maggioranza del proprio popolo. macedoni, serbi o bosniaci”.
Alla polemica tra i due si sono aggiunti commenti e Nell’epoca post-comunista la società albanese si
articoli che hanno invaso tutta la stampa locale. Si è presenta radicalmente laicizzata e si ha di solito
trattato di un dibattito per lo più poco critico che scarsa conoscenza delle dottrine religiose. La
tendeva a sostituire al concetto di identità quella definizione del musulmano nella percezione
che in realtà è l’aspirazione dell’Albania nel post- comune non si basa sul credo religioso della
comunismo. In molti hanno espresso enorme persona, bensì sull’etimologia turca o islamica del
stupore verso questa improvvisa necessità di cognome. Inoltre di recente la stampa albanese ha
doversi definire in termini di occidentali od reso pubblico un nuovo rapporto apparso sull’
orientali. Altri l’hanno ritenuto un dibattito inutile Oxford Christian Dictionary secondo cui il 38 %
non adatto al pragmatismo di cui si devono armare della popolazione albanese si dichiara di fede
gli albanesi di oggi. musulmana, più del 35 % si dichiara cristiana
Le tesi occidentaliste di Kadaré hanno avuto (ortodossi, cattolici e protestanti) e la parte restante
caloroso seguito in Albania mentre Qosja è stato è costituita da atei, o appartenenti a sette di recente
accusato di sopravalutare la presenza dell’islam ingresso in Albania. L’islam tra l’altro è stata forse
nella cultura albanese. Non è mancato chi ha la religione più penalizzata dal regime comunista in
parlato di albanesi occidentali, quelli dell’Albania nome dell’emancipazione femminile già avviatasi
statale, e albanesi orientali in Kosovo e in dal regime di re Zog. Per questo la maggior parte di
Macedonia, quali identità distinte. Lo stesso Qosja coloro che hanno risposto al dibattito si sono
ha accusato Kadaré di vedere nella propria nazione opposti fermamente alla considerazione della
una fazione occidentale costituita dagli albanesi religione come elemento costitutivo della propria
cristiani e una fazione orientale degli albanesi identità.
musulmani. Alcuni hanno considerato inevitabile L’identità albanese nell’epoca post-comunista è una
l’esistenza di due identità albanesi distinte tra questione ben più complessa di quanto si possa
Albania e albanesi dell’ex Jugoslavia, prodotte evincere dal dibattito di questi mesi. Il crollo del
dalla lunga separazione e dall’aver subito differenti regime ha dato via a un lungo processo di rottura
percorsi storici, politici e sociali. Un simile dibattito con il passato comunista manifestatosi con un totale

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rigetto del comunismo e di tutto ciò che esso


inglobava. D’altronde la distruzione del comunismo
è stato anche uno slogan molto in voga nei primi Il Kosovo delle grandi potenze
anni ’90 che ebbe il suo riscontro persino in una
tendenza vandalica a distruggere tutto ciò che era di
proprietà dello stato o di proprietà comune.
Al summit di Vienna con l’inviato speciale
L’elemento forse assolutamente più doloroso del
dell’ONU la Russia va da una parte, l’Occidente
nazional-comunismo era il lungo isolamento che
dall’altra. La proposta Ahtisaari slitta a dopo le
sfociò negli anni ’90 in un esacerbato
elezioni in Serbia, previste per il 21 gennaio 2007.
xenocentrismo e in un rifiuto di tutto ciò che era
I piani di Bruxelles per una nuova missione
nazionale. Questo si dispiegò nella smania per le
internazionale
lingue straniere, nella tendenza all’estraniazione
della lingua albanese per i troppi e inutili prestiti
I rappresentanti degli Stati più potenti del mondo il
linguistici dalle lingue straniere o l’adozione di
10 novembre hanno incontrato a Vienna Martti
espressioni inadatte alla logica dell’albanese -
Ahtisaari, l’inviato speciale delle Nazioni Unite per
fenomeno che da tempo a questa parte i linguisti
il Kosovo, nel tentativo di definire un comune
non cessano di far presente, l’enorme interesse per
approccio per dare una soluzione allo status finale
la letteratura straniera a scapito degli autori
della regione.
albanesi, e il bisogno di demistificare il passato non
Dopo l’incontro a porte chiuse Ahtisaari ha
solo quello comunista ma anche quello più remoto
dichiarato che, per fare una proposta ufficiale sul
che è stato tradizionalmente trasmesso in chiave
futuro del territorio, attenderà l’esito delle elezioni
nazionalistica.
che si devono tenere in gennaio in Serbia.
Gli storici, infatti, avvertono il bisogno di riscrivere
"Ho deciso di presentare alle parti la mia proposta
la storia liberandosi dai principi nazional-
per la definizione dello status del Kosovo dopo le
accademici mentre i giornali quotidianamente sono
elezioni legislative serbe", ha detto Ahtisaari, in un
colmi di dossier che rivelano nuove versioni di fatti
comunicato emesso dal suo ufficio, l’UNOSEC.
ed eventi storici. Dagli anni ‘90 i modelli
Ciò è avvenuto in seguito all’indizione da parte del
comportamentali e il sistema dei valori sono tutti
Presidente serbo Boris Tadic, avvenuta lo stesso
ispirati all’estero, rappresentato soprattutto
giorno, delle elezioni generali in Serbia per il 21
dall’occidente. A questo punto della storia albanese
gennaio 2007.
il concetto di patria sembra perdere di significato e
Inizialmente ci si aspettava che Ahtisaari
il rifiuto del nazionalismo diventa un valore da tutti
presentasse la sua proposta al cosiddetto “Gruppo di
sostenuto nel corso di questi mesi.
contatto”, e successivamente al Consiglio di
Nonostante il comunismo non sia riuscito a creare il
sicurezza delle Nazioni Unite, prima della fine del
“nuovo uomo socialista” in Albania come molti
2006.
studiosi ritengono, non si può negare che sia
Ma le divisioni nel Gruppo di contatto sono
riuscito ad attuare un profondo sradicamento della
divenute evidenti, con il vecchio alleato della
società. L’avvento del pluralismo negli anni ’90
Serbia, la Russia, che sembra ora pronta a difendere
avviò un nuovo sradicamento che è tuttora in atto.
la sua posizione iniziale (secondo cui solo una
In siffatte circostanze l’identità albanese necessita
soluzione supportata sia dalla Serbia che dal
di una ridefinizione aggiornata, da parte degli
Kosovo potrà funzionare), e a usare il proprio potere
esperti del campo.
di veto nel Consiglio di sicurezza dell’ONU se ciò
di Marjola Rukaj
non dovesse avvenire.
Osservatorio Balcani, 15 novembre 2006 Andrei Dronov, capo della delegazione russa in
Kosovo, ha detto che “se ci sarà un tentativo di
imporre una soluzione senza il consenso di
Belgrado, la Russia userà il suo veto al Consiglio di
sicurezza”.
Agim Ceku, Primo ministro del Kosovo, ha nel
contempo affermato che, in ogni caso, “il Kosovo
potrà dichiarare la propria indipendenza”, senza
dover attendere il consenso nella comunità
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internazionale. fosse risolto “senza una risoluzione del Consiglio di


Mentre la maggioranza albanese del Kosovo vuole sicurezza” – dove i diversi Paesi scelgano se
che il Paese sia indipendente al più presto possibile, riconoscere oppure no una dichiarazione
la Serbia resta irremovibilmente contraria ad una d’indipendenza unilaterale – “ciò andrà a costituire
simile soluzione. un pericoloso precedente”.
Questa divisione si riflette ora anche nel Gruppo di Il diplomatico russo si riferisce chiaramente ad altre
contatto, con i membri occidentali ampiamente dispute secessioniste nelle vicinanze della Russia,
disposti ad accettare il diritto dei kosovari ad andare soprattutto in Georgia, dove il territorio separatista
per la propria strada e la Russia, al contrario, dell’Abkhazia sta lottando per l’indipendenza.
trincerata sull’esatto opposto. Richard Holbrooke, l’ex diplomatico americano e
Il Kosovo è un protettorato ONU dal 1999, quando mediatore in Bosnia durante la guerra, ha però
la campagna aerea della NATO obbligò suggerito che le minacce russe riguardo al Kosovo
l’amministrazione serba a ritirarsi dal territorio. siano un bluff. Ha detto di non credere che “i russi
I negoziati tra Serbia e Kosovo sullo status finale, a siano così stupidi” da usare il loro veto all’ONU sul
guida ONU, sono incominciati nel febbraio 2006 Kosovo. “I russi, dei serbi se ne fregano”, ha
sotto la guida dell’Inviato speciale Ahtisaari. Ma aggiunto Holbrooke.
ora, dopo diversi mesi, i colloqui non stanno I leader politici del Kosovo sono riluttanti ad
arrivando da nessuna parte. accettare qualsiasi collegamento tra il loro status e
L’ufficio di Ahtisaari a Vienna, l’UNOSEC, sta ora quello di altre regioni separatiste, come l’Abkhazia
definendo una proposta sul futuro status del Kosovo in Georgia, o la Transnistria in Moldavia.
per il Gruppo di contatto e per il Consiglio di Secondo loro il Kosovo è un caso “sui generis” e
sicurezza dell’ONU. non andrà a costituire un precedente per altre
Anche se il rapporto di Ahtisaari rimane segreto, dispute.
gli osservatori più esperti prevedono una qualche Agim Ceku ha detto di attendersi che Ahtisaari
forma di indipendenza supervisionata o “proponga che il Kosovo diventi uno Stato
condizionata, con l’Unione Europea chiamata a indipendente, con tutte le competenze proprie di uno
giocare un ruolo chiave. Stato”.
Bruxelles sta già pianificando la sua missione Hua Jiang, la portavoce dell’UNOSEC, ha detto che
internazionale in Kosovo, che sarà incaricata di aree i contenuti della proposta dell’Inviato sullo status
chiave come la sicurezza e la giustizia. rimangono segreti – certamente il testo non è
Fonti del Dipartimento di Stato americano hanno neppure stato completato.
confermato che Washington sosterrà l’indipendenza Ma Dronov resta convinto che la chiusura del
del Kosovo sotto supervisione internazionale. rapporto dell’inviato non porrà necessariamente fine
Ricordando alla comunità internazionale che il al processo dello status finale.
Kosovo dichiarerà comunque la sua indipendenza, “Se il Gruppo di contatto dovesse accettare la
il Primo ministro Ceku ha dato voce ad proposta di Ahtisaari, la soluzione sarà presentata
un’insofferenza crescente, nel territorio conteso, per alle parti”, ha detto riferendosi ai team negoziali di
i piani delle potenze straniere. Kosovo e Serbia, e ha aggiunto che “la Russia
"Questa non è una minaccia. Noi la vediamo come insisterà per un accordo di compromesso tra le parti
una possibilità. Il Kosovo sarà uno Stato coinvolte”.
indipendente, e di ciò ora stiamo discutendo i tempi Un funzionario internazionale, parlando sotto
e le possibilità", ha detto Ceku dopo l’incontro del anonimato, ha dichiarato a Balkan Insight che, con
9 novembre con Joachim Ruecker, capo questa mancanza di unanimità tra Russia e Stati
dell’UNMIK. occidentali, e con le elezioni alle porte in Serbia, lo
Ma la Russia non nasconde il suo scontento per la status finale del Kosovo non sarà risolto almeno
piega che hanno preso gli eventi. Andrei Dronov ha fino alla metà del 2007.
dichiarato a Balkan Insight che Mosca non sosterrà
l’imposizione di una qualsivoglia soluzione non di Jeta Xharra (direttore di BIRN Kosovo)
accettata dalla Serbia. e Krenar Gashi (Assistano Editor di BIRN)
“Il Gruppo di contatto non è tenuto ad accettare la Balkan Insight, 10 novembre 2006
proposta di Ahtisaari”, ha sostenuto. Osservatorio Balcani
Dronov ha aggiunto che se lo status del Kosovo

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altri credono che la loro prontezza al compromesso


venga riconosciuta come una strategia per dar forma
allo stato e oltrepassare gli interessi particolari,
Serbia, tutti pronti per le elezioni grazie alla quale aumentano le loro possibilità alle
elezioni parlamentari.
Per ricordare, il DS aveva chiesto di tenere le
elezioni politiche e quelle presidenziali
La data è ormai certa. In Serbia le elezioni
contemporanemente entro la fine dell’anno
generali si terranno il prossimo 21 gennaio. I
(dicembre), e Tadic già prima che i candidati alla
partiti si preparano alla campagna elettorale e si
presidenza si dichiaressero aveva sventolato le sue
inizia a speculare sulle possibili coalizioni di
eventuali dimissioni, col che la Serbia sarebbe
governo. Il resoconto della nostra
rimasta senza presidente. Il risultato delle
corrispondente.
consultazioni indica che il potenziale di
negoziazione del DS in questo momento è inferiore
Belgrado, il Parlamento subito dopo la
a quello dell’SRS, che è riuscito a imporre la
promulgazione della legge costituzionale, e dopo le
propria posizione riguardo le elezioni parlamentari e
(stra)lunghe e faticose consultazioni dei partiti, il
quelle presidenziali.
presidente della Serbia Boris Tadic ha indetto le
Il DSS di Vojislav Kostunica, ancora una volta, si è
elezioni politiche per il 21 gennaio 2007. Gli
mantenuto senza una chiara posizione. Secondo la
scandalosi battibecchi sulla data delle elezioni
maggior parte degli esperti locali, il premier rimane
durati vari giorni hanno confermato che i partiti
fenomenologicamente interessante, per il fatto che
politici serbi mettono i loro interessi di partito al di
con un incredibile intreccio di circostanze riesce a
sopra di qualsiasi cosa, comprese anche le più
tirarsi fuori da numerose situazioni spiacevoli.
importanti questioni statali.
Kostunica, però, entra nella fase elettorale con una
Allo stesso tempo, è stato tolto anche l’altro dubbio,
importante vittoria. A dispetto della sconfitta della
dal momento che le elezioni presidenziali si
sua politica verso il Montenegro, l’insufficiente
terranno solo dopo che il nuovo parlamento avrà
collaborazione con il Tribunale dell’Aja,
adottato una serie di leggi, sul quale aveva insistito
l’interruzione dei negoziati sull’associazione della
più di tutti il Partito radicale serbo, e la data a cui si
Serbia all’Unione europea, Kostunica ha donato alla
fa riferimento è il 31 maggio del prossimo anno.
Serbia la costituzione. Inoltre, il governo di
La domanda delle domande di questi giorni, almeno
minoranza formatosi dopo le elezioni del 2003
quando si tratta delle elezioni, verte su chi è uscito
rimane stabile nonostante la scorsa settimana il
vincente e chi perdente dalle consultazioni. Al
partito G17 abbia finalmente ritirato i propri
secondo posto c’è la domanda sulle future
ministri, e al loro posto al governo siedono dei
coalizioni, e poi sulla composizione del nuovo
coordinatori.
governo. Tra l’opinione pubblica si fa un gran
speculare sulle soluzioni dei quadri, dal momento
Dall’altra parte i radicali possono essere
che quasi tutte le poltrone ministeriali sono già state soddisfatti di quanto raggiunto. La data delle
divise, nonostante manchino ancora due mesi alle elezioni politiche si differenzia di poco da
elezioni. quella da loro proposta (4 febbraio), e la vittoria
Nella nuova tornata elettorale solo tre partiti maggiore la vedono nel fatto di essere riusciti a
supereranno senza timore la soglia di sbarramento far passare la separazione delle elezioni
[5%, ndt.], e si tratta del DS (Partito democratico), parlamentari da quelle presidenziali. I radicali
DSS (Partito democratico della Serbia) e SRS sono consapevoli che a dicembre o a gennaio
(Partito radicale serbo), mentre gli altri partiti Tadic sicuramente batterebbe il loro candidato,
dovranno fare un grande sforzo per poter e credono che la situazione cambierà a loro
raggiungere i banchi del parlamento.
favore dopo la soluzione dello status del
La posizione di partenza del DS sembra la più
interessante, ma gli analisti dibattono per capire se
Kosovo. Questo partito, così come la
il DS è uscito perdente dalle consultazioni. Mentre maggioranza in Serbia, anticipa una soluzione
gli uni ritengono che i democratici di Tadic siano negativa per la Serbia, e per i radicali questo
rimasti privi di tutto ciò che avevano chiesto, gli sarà il punto di forza e al momento l’unica cosa

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in grado di distruggere il consenso di cui Tadic donne, ed è stata accolta anche la presenza dei
tuttora gode. rappresentanti delle minoranze.
Anche il Partito socialista può ritenersi soddisfatto, LDP, LSV, GSS e SDU con una scesa in campo
perché a loro non andava che le elezioni comune tentano di oltrepassare lo sbarramento,
parlamentari si tenessero prima che il congresso, mentre il quasi dimenticato PSS (Movimento forza
fissato per l’inizio di dicembre, faccia pulizia tra le Serbia) di Bogoljub Karic molto probabilmente
file del partito e prima che decidano finalmente se formerà una coalizione con il SDP (Partito
continuare sulla scia di Milosevic o fare socialdemocratico) di Nebojsa Covic.
un’inversione di marcia, cioè finché le due correnti I partiti delle minoranze per il momento non si
in conflitto non andranno al duello. All’SPS esprimono, anche se tutto lascia pensare che la
valutano che dopo il congresso gli servirà un po’ di maggior parte di loro andrà alle elezioni
tempo per consolidarsi e per avviare la campagna autonomamente.
elettorale. Ciò si riferisce soprattutto alle cosiddette grandi
Il G17, insieme al DS, era d’accordo col tenere le minoranze: ungheresi, bosgnacchi e rom. Mentre i
elezioni contemporaneamente [presidenziali e rappresentanti delle altre minoranze hanno posizioni
politiche] a dicembre, soprattutto tenendo presente differenti. Riza Salimi, presidente del Partito per
che il loro rating è basso e il rinvio delle elezioni l’attività democratica, Josip Pekanovic, presidente
porta con sé dei problemi e una minore visibilità del Consiglio nazionale croato, così come i
rispetto agli elettori. Per l’LDP (Partito liberal rappresentanti dei Gorani hanno richiesto con
democratico) e i partiti dello stesso blocco, la data dichiarazioni separate di avere dei posti garantiti al
delle elezioni non ha rappresentato un dettaglio parlamento.
importante, dal momento che loro hanno iniziato la Dal momento che le elezioni sono già state indette,
campagna elettorale già alcuni mesi fa. è difficile attendersi una modifica della legge
Ad ogni modo, almeno dichiaratamente sono tutti adottata nel 2004 che prevede una soglia naturale
soddisfatti della soluzione di tenere le elezioni a per le minoranze nazionali, della quale era
gennaio. Il DS afferma che la cosa più importante è soddisfatta la maggioranza dei partiti delle
l’interesse dei cittadini della Serbia, e perciò hanno minoranze.
fatto un compromesso, mentre il DSS, concordano Lo scatenarsi della campagna elettorale è atteso già
gli analisti, col suo comportamento ha inviato il dalla metà di dicembre, sicché l’opinione pubblica
segnale che indica la sua inclinazione a collaborare potrà godere ancora di alcune settimane tranquille
col blocco democratico. durante le quali sarà risparmiata dai giochi sporchi e
In attesa dell’avvio della tornata elettorale, i partiti ì dalle campagne negative, che, come sembra,
politici preparano la formazione delle coalizioni. saranno le armi preferite dalla maggior parte dei
Anche questa volta l’SRS e l’SPS si presentano partiti
autonomamente alle elezioni. Il DSS e Nova Srbija
formano la struttura del cosiddetto blocco popolare di Danijela Nenadik
nel quale ci sono pure la Serbia unita e il SDPO. Il Osservatorio Balcani 20/11/06
G17 correrà da solo alle elezioni, mentre la
decisione del SPO (Movimento per il rinnovamento
serbo) è attesa dopo il 26 novembre. Il DS la scorsa
settimana ha reso noto che sulla sua lista figurerà
anche l’SDP di Rasim Ljajic che parteciperà con
otto candidati, mentre al parlamento avrà come
minimo tre posti garantiti.
Allo stesso tempo, il DS è per il momento l’unico
partito ad avere pubblicato la propria lista
elettorale. Questo partito parteciperà alle elezioni
col nome Partito democratico – Boris Tadic, sotto
lo slogan “Per una vita migliore”, e la capolista è
Ruzica Djindjic. Segue Dragoljub Micunovic,
Dusan Petrovic, Dragan Sutanovac, Vida
Ognjenovic. Un terzo dei candidati è composto da

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ricercatori3 stanno verificando che lo sviluppo di


numerosi tumori (linfomi e leucemie) che si
Reportage Uranio (n.1) riscontrano nei nostri soldati è correlabile
all’inalazione e all’ingestione delle nano-particelle
di metalli pesanti; si tratta dei metalli pesanti
Le denunce relative alla morte di decine di contenuti nei proiettili e che, alla elevata
militari italiani impegnati nei Balcani, due temperatura che si genera nell’esplosione proprio in
ricercatori cercano di ricostruire quali effetti virtù dell’uranio impoverito, si riducono alla
hanno avuto i bombardamenti all'uranio dimensione di non-particelle cancerogene
impoverito sulla popolazione bosniaca.
Riceviamo e volentieri pubblichiamo di Verificare e denunciare con più evidenza il legame
Luisa Morfini e Ciro Cortellessa* tra malattie e condizioni ambientali potrebbe
servire alla causa della richiesta di decontaminare
Il documento che segue è la rielaborazione di una il territorio.
serie di interviste svolte tra dicembre 2005 e
novembre 2006 e finalizzate a verificare se e come Attraverso le interviste realizzate abbiamo quindi
la salute della popolazione bosniaca è stata cercato risposta alle seguenti domande:
influenzata dalla contaminazione dell’ambiente
conseguente all’esplosione dei proiettili all’uranio - è aumentato in Bosnia il numero dei malati e dei
impoverito utilizzati nel 1995 nel corso morti per linfomi e leucemie, cioè per le stesse
dell’operazione Nato “Deliberate Force” malattie di cui sono stati vittime i nostri soldati?

L'interno della fabbrica di Hadzici, Sarajevo (foto - dove vivevano le persone che si sono ammalate?
L. Morfini, dic 05)
Di fronte al fenomeno delle numerose morti dei - l’ambiente bosniaco risulta contaminato ed
soldati italiani che hanno preso parte alle diverse eventualmente da che cosa (radiazioni e/o nano-
operazioni di decontaminazione del territorio particelle)?
bosniaco dopo la fine della guerra nella ex
Jugoslavia, viene da domandarsi quale sia lo stato Non è semplice trovare risposta a queste
di salute della popolazione bosniaca che abita o domande; o meglio, non è semplice trovare
abitava nelle stesse zone in cui hanno operato i qualcuno che risponda. Per diversi motivi. Ma
nostri soldati. Non è solo una curiosità, è anche uno qualcosa emerge.
degli obiettivi della nuova Commissione d'inchiesta
sull'uranio impoverito, recentemente istituita dalla L’aumento della mortalità
Commissione difesa del Senato1, la cui principale Al Ministero della Salute della Bosnia Erzegovina
novità risiede nella possibilità di indagare non solo non esistono registri dei malati prima della guerra
sui militari colpiti ma anche “sulle popolazioni confrontabili con i registri dei malati dopo la guerra.
civili nei teatri di conflitto e nelle zone adiacenti le Questo è dovuto al fatto che, dopo gli accordi di
basi militari sul territorio nazionale”. Dayton della fine del 1995, una parte significativa
della popolazione di origine serba si è spostata in
Un’analisi della diffusione delle patologie tumorali altre zone e in particolare in Republika Srpska, dove
in Bosnia (in termini quantitativi e con riferimento è stata inserita nei registri delle relative istituzioni
alla provenienza geografica dei malati) potrebbe sanitarie; allo stesso modo in Federazione sono
fornire elementi anche per verificare l’eventuale arrivate altre persone di origine bosniaca e croata
correlazione tra l’insorgere delle malattie e le che prima vivevano in altre zone. Dunque le
condizioni ambientali che si sono create come Autorità sanitarie bosniache non possono verificare
conseguenza dell’esplosione di proiettili all’uranio se tra le persone che abitavano le zone bombardate
impoverito. Come si evince dalla letteratura recente al momento delle esplosioni con l’uranio impoverito
sull’argomento2, a cui si rimanda, non è né c’è stato un aumento della mortalità.
dimostrato né negato il legame diretto tra Questo per quanto riguarda il confronto tra dati
l’insorgere dei tumori e la presenza di radioattività raccolti prima e dopo le esplosioni. Ma, poiché
da uranio impoverito nell’ambiente; tuttavia alcuni l’ambiente potrebbe essere ancora contaminato (da
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radiazioni, ma anche da nano-particelle) sarebbe Federazione di Bosnia Erzegovina” (“Srce za djecu


utile conoscere lo sviluppo dei tumori nella koja boluju od raka u FBiH”) e il suo presidente,
popolazione che ormai da 11 anni abita nelle zone Sabahudin Hadzialic. L’associazione è stata fondata
bombardate (le zone sono abitate da bosniaci e a Sarajevo nell’aprile del 2003 e riunisce genitori e
anche un certo numero di serbi che hanno scelto di amici di bambini malati; essa ha verificato che dopo
rimanervi). Ma anche questi dati non sono in la guerra la situazione dei bambini malati di cancro
possesso del Ministero della Salute. Goran Cerkez, ha assunto dimensioni molto maggiori rispetto a
assistente del Ministro, dice che questa specifica prima, per motivi diversi; in particolare nella
verifica non è stata fatta perché ci sono altre priorità Federazione la malattia è raddoppiata
di cui il Ministero si deve occupare per la Bosnia. rispetto al periodo precedente alla guerra, cioè
All’Ospedale Kosevo di Sarajevo, dove rispetto alla diffusione della malattia tra il 1990 e il
l’indicazione dell’eventuale aumento della mortalità 1992; è raddoppiata soprattutto nel periodo 2000-
per tumori dovrebbe poter essere accessibile, un 2004: in tale periodo nella sezione di Oncologia e di
appuntamento già concordato con la professoressa Ematologia della Clinica Pediatrica a Sarajevo sono
Nermina Obralic dell’Istituto di Oncologia, ci viene stati ricoverati 230 bambini con forme varie di
negato all’ultimo minuto; la professoressa dice che cancro: leucemie, linfoma, cancro delle ossa,
a novembre 2005 ha incontrato una Commissione eccetera.
medica italiana e che ha già detto tutto quello che Questo dato, nella sua drammaticità, è importante
aveva da dire. ma è troppo semplice, è incompleto e non consente
In effetti durante tale incontro sono stati stabiliti di individuare un legame diretto tra tumori e
contatti importanti tra alcuni medici di Sarajevo e presenza di uranio impoverito o di nano-particelle
dei ricercatori italiani. In particolare la dottoressa nell’ambiente; bisognerebbe sapere di quali tumori
Antonietta Gatti dell’Università di Modena, colei sono malati i bambini e in quali aree di Sarajevo
che ha individuato la probabile responsabilità delle vivevano per poter eventualmente mettere in
nano-particelle nell’insorgenza dei diversi tumori relazione la malattia con la contaminazione da
nei nostri soldati, sta collaborando con alcuni uranio impoverito. Ma all’Associazione non è stato
medici dell’Ospedale Kosevo che, in modo possibile fare questa verifica. Sabahudin Hadzialic
informale, le mandano i dati clinici di alcuni malati ha chiesto da anni al governo della Federazione di
per un confronto con i dati dei soldati italiani. Le effettuare degli studi indipendenti, ma non gli sono
verifiche di analogie patologiche sono in corso. Ma stati concessi. Al momento l’informazione può
questo tipo di collaborazione non è tra le attività essere accolta come un dato di fatto: nell’area di
prioritarie dell’Ospedale che è in forti difficoltà Sarajevo la mortalità dei bambini è aumentata dopo
economiche e al momento ha altre priorità (la la guerra.
disponibilità di medicinali, ad esempio: fino a pochi L’unico lavoro oggi disponibile di verifica
anni fa erano forniti gratuitamente dagli americani, dell’aumento della mortalità collegabile alle
ma adesso scarseggiano). esplosioni di proiettili all’uranio impoverito è quello
di Slavica Jovanovic, dottoressa della Dom Zdraljie
Poniamo la stessa domanda relativa alla verifica di Bratunac, la Casa della Salute. Il suo studio
dell’aumento della mortalità al professor Slavtko riguarda la popolazione direttamente esposta alle
Zdrale dell’Ospedale Kasindo: l’ospedale si trova esplosioni, poiché ha analizzato l’aumento di tumori
nella parte serba di Sarajevo (Sarajevo Est, che tra i profughi che vivevano ad Hadzici. Hadzici è
qualcuno chiama Srpski Sarajevo) e dovrebbe avere una località a 27 km da Sarajevo che durante la
in cura malati prevalentemente serbi, quindi in guerra era in mano ai serbi, i quali anche da tale
teoria la parte maggiormente “lesa” dall’esplosione postazione assediavano la città: la località, e in
dei proiettili all’uranio impoverito. Il dottor Zdrale particolare una fabbrica di manutenzione di
però è restio a fornire dati; gli interessa di più dire armamenti, è stata bombardata dalla Nato nel
che a Belgrado i medici sono riusciti a curare con settembre del 1995 con proiettili all’uranio
successo un uomo affetto dai tipici tumori legati impoverito. Ora i profughi serbi di Hadzici si sono
all’esplosione di uranio impoverito. spostati a Bratunac, cittadina che gli accordi di
Un interlocutore più disponibile a dare informazioni Dayton hanno attribuito alla Repubblica Srpska.
sull’aumento delle malattie è l’associazione “Il La dottoressa Jovanović ha analizzato i dati relativi
cuore per i bambini malati di cancro nella alla mortalità nella popolazione proveniente da

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Hadžići (tra le 4.500 e 5.500 persone) e da altre Però intanto si registra che la mortalità da tumore di
regioni del Cantone di Sarajevo. In particolare ha questa popolazione è più del doppio rispetto a quella
analizzato e confrontato la percentuale di mortalità della popolazione locale e supera di un terzo la
su tre gruppi di popolazione del territorio del mortalità per tumore degli altri profughi.
Comune di Bratunac dal 1996 al 2000:
- popolazione residente a Bratunac già prima
della guerra
- profughi arrivati a Bratunac da Hadzici
- profughi arrivati a Bratunac da altre zone
della Bosnia Erzegovina.

Fonte: “Mortalitet kod raseljenih sa područja


opštine Hadžići i drugih opština sarajevske
Dopo il 2000 l’analisi non è stata più proseguita
perché il gruppo target di Hadzici non era più in
condizione di essere seguito, avendo subito ulteriori
grandi migrazioni.
Fonte: “Mortalitet kod raseljenih sa područja Il lavoro della dottoressa Jovanovic indica che le
opštine Hadžići i drugih opština sarajevske regije u persone che abitavano nelle zone dove è avvenuta
periodu 1996-2000g” - Slavica Jovanović, Dom l’esplosione dei proiettili si sono ammalati di
Zdraljie di Bratunac tumore e sono morti in percentuale maggiore
L’analisi dimostra che la mortalità tra i profughi di rispetto alla popolazione non esposta.
Hadzici è 4,6 volte più alta rispetto a quella della Invece, per quanto riguarda l’aumento della
popolazione di Bratunac, mentre la mortalità dei mortalità nella popolazione attualmente residente,
profughi che arrivano da altre parti della Bosnia è l’unica segnalazione è quella proveniente dal dato
2,2 volte maggiore rispetto a quella dei cittadini di del raddoppio della mortalità nei bambini che
Bratunac vivono intorno a Sarajevo.
Ci sono diversi possibili motivi per spiegare Ma quali sono le condizioni ambientali attuali delle
l’alta percentuale di mortalità nella popolazione che zone bombardate nel 1995? (1 – continua)
si è spostata da una parte all’altra del territorio: lo
stress durante e dopo la guerra, la perdita di *Centro di Documentazione di
familiari e di beni, la cattiva alimentazione, le San Donato Milanese
cattive condizioni igieniche, ma anche la vita in un
territorio contaminato da radiazioni o da nano- Osservatorio Balcani
particelle di metalli pesanti. Dalla stessa analisi Novembre 2006
svolta dalla dottoressa Jovanovic è possibile
estrapolare la percentuale di mortalità dovuta a
tumori e verificare come la popolazione di Hadzici
presenti la percentuale maggiore rispetto agli altri
due gruppi. Purtroppo non viene fornito il dato di
dettaglio circa la tipologia di tumori, dato che
potrebbe confermare il legame con la
contaminazione dell’ambiente da parte dell’uranio.

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Vedremo che quest’ultima valutazione è in


contraddizione con quanto rilevato da altre
Reportage Uranio (n.2) istituzioni.

Concludiamo il nostro dossier di aggiornamento,


realizzato in occasione della giornata
internazionale per la messa al bando delle armi
all'uranio impoverito, con la pubblicazione della
seconda parte del reportage dalla Bosnia
Erzegovina di Luisa Morfini e Ciro Cortellessa
di Luisa Morfini e Ciro Cortellessa*

La contaminazione dell’ambiente secondo


l’Istituto di Igiene di Sarajevo
Hadzici (Sarajevo), la fabbrica bombardata (foto L.
Morfini, dic 05)
L’Istituto di Igiene della Facoltà di Medicina di Rilevazioni di radiazioni nell’acqua (fiumi, pozzi e
Sarajevo ha svolto una ricerca nel corso della quale acqua potabile) a Hadzici (Istituto di Igiene -
ha analizzato 37 luoghi in cui si sospettava la Facoltà di Medicina dell’Università di Sarajevo)
presenza di uranio impoverito; i ricercatori Suad Per quanto riguarda la possibile contaminazione
Dzanic e Delveta Deljkic hanno trovato tracce di dell’ambiente da parte di nano-particelle di metalli
uranio impoverito solo ad Hadzici, in prossimità pesanti, vi ha lavorato un laboratorio all’Istituto di
della fabbrica bombardata. La tabella che segue Sanità di Sarajevo: per il momento nell’acqua non
sintetizza i risultati delle rilevazioni a Hadzici. sono state rilevate tracce di metalli pesanti; ma
I rilevamenti sono stati fatti a partire dal 2004 e per anche in questo caso non è stato analizzato il
tutto il 2005. Non ci sono dati relativi agli anni terreno; le ricerche, dati i fondi a disposizione, per il
immediatamente successivi ai bombardamenti. Il futuro andranno avanti solo per il rilevamento delle
ritardo nelle analisi è dovuto - rispondono i radiazioni, non delle particelle, e solo nell’area di
ricercatori – al fatto che negli anni precedenti non Hadzici. Se in futuro dovessero essere segnalate
c’erano i fondi per fare tale lavoro. La verifica è altre località, anch’esse saranno analizzate.
comunque importante perché sia nell’ipotesi che ad
essere nociva sia la radiazione dell’uranio La contaminazione dell’ambiente secondo la
impoverito, sia nell’ipotesi che lo siano le nano- Commissione parlamentare
particelle di metalli pesanti, entrambe le possibili La Commissione parlamentare sull’uranio
cause hanno durata nel tempo, non decadono. impoverito in Bosnia Erzegovina è stata istituita nel
Purtroppo l’Istituto di Igiene ha verificato la febbraio del 2005; essa era presieduta dalla serba
presenza di radiazioni solo nell’acqua; i ricercatori Jelina Djerkovic e composta da medici, da fisici
hanno analizzato l’acqua nei punti esatti delle nucleari, da chimici e da veterinari.
esplosioni, subito a lato di tali punti e lontano da
essi; e non hanno trovato tracce significative di La Commissione ha acquisito alcune informazioni
radiazioni. Ma perché le verifiche sono state fatte sull’influenza delle radiazioni dell’uranio
solo nell’acqua? La risposta è che, siccome impoverito sulla salute delle persone e
nell’acqua non hanno trovato tracce significative, sull’ecosistema; in particolare ha collaborato con gli
non hanno analizzato il terreno. Questo anche Istituti di Salute di Sarajevo, di Sarajevo Est e di
perché, secondo i ricercatori e Goran Cerkez, il Bratunac (si veda il citato lavoro della dottoressa
terreno attualmente non è contaminato. Non lo è, Jovanovic) e ne ha assunto i risultati; ha poi
dicono, sia perché negli anni precedenti il governo collaborato con un Istituto di Ingegneria genetica di
federale ha dato dei fondi per decontaminare le Sarajevo che è arrivato alla conclusione che la
aree, sia perché l’uranio impoverito si potrebbe radiazione provoca modifiche genetiche.
essere diluito.

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Un altro degli obiettivi della Commissione è stato contaminazione per l’uranio non ancora esploso (per
quello di individuare quali aree erano state evitare di trovarsi impreparati come ai tempi di
decontaminate e quali restano ancora contaminate. Chernobyl);
Sono stati quindi raccolti i dati relativi al lavoro di - ha chiesto che si completi in modo esaustivo il
decontaminazione delle istituzioni bosniache e della censimento delle località ancora minate da uranio e
Republika Srpska, i rilievi che l’UNEP ha metalli pesanti.
realizzato presso la fabbrica di Hadzici e presso Terreno "decontaminato" con un po' di ghiaia
altre località, e i dati che la Nato ha messo a all'interno della fabbrica di Hadzici (foto L. Morfini,
disposizione circa le coordinate dei bombardamenti. dic 05)
I dati rilevati non sono completi: la Nato, per Nel marzo 2006 l’Agenzia atomica europea ha
esempio, ha dato solo le coordinate di 16 località messo a disposizione 60.000 euro per i problemi
sul totale delle 21 bombardate. In ogni caso le tre connessi con la decontaminazione da uranio. La
località maggiormente colpite a oggi risultano Commissione ha chiesto che siano formulati precisi
Hadzici, Han Piesak in Repubblica Srpska e programmi per la decontaminazione e che siano
Kalinovik. formate squadre di esperti per utilizzare questi fondi
per curare le conseguenze dell’uranio sull’ambiente
Di queste tre località solo una parte di Hadzici (non e sulla salute.
tutta la fabbrica) è stata decontaminata, le altre no. L’impressione che si ricava dall’insieme di questi
Così esse sono ancora minate e vi sono ancora i contatti è che le autorità bosniache non si possano
proiettili all’uranio impoverito nel terreno e negli ancora permettere di affrontare il problema in modo
edifici; gli esperti della Commissione hanno esaustivo. A tratti sembrano anche cercare di
espresso il parere che per decontaminare queste ridimensionarlo. Cerkez, per esempio, Assistente
località sia necessario togliere definitivamente del Ministro della Salute, dice che “si fa troppa
questi proiettili perché, se è vero che dopo 10 anni ricerca e si parla troppo di uranio mentre bisogna
la radiazione superficiale non è più presente cercare anche altre cause”; in particolare, con
nell’aria, essa permane nell’acqua e nel terreno. riferimento alle morti dei nostri soldati, Cerkez
Inoltre i proiettili rimasti inesplosi nel terreno sono domanda: “Cosa hanno mangiato i vostri militari
pericolosi perché, dice Jelina Djerkovic, nei quando erano qui? Io so che i cittadini della Bosnia
prossimi 30-40 anni si possono ossidare e liberare per tutta la guerra hanno mangiato cibo in scatola
le particelle di metalli pesanti che contengono e per tre anni, con molti conservanti: questi sono
quindi inquinare terra e acqua ed entrare nella fattori di rischio. Anche lo stress è un fattore di
catena alimentare. rischio, molto più dei bombardamenti. Secondo le
nostre fonti ci sono altre cause per le numerose
Hadzici (Sarajevo), un proiettile ancora sul terreno morti”.
(foto L. Morfini, dic 05) E’ vero che le cause dell’aumento della mortalità
Anche Zijad Fazlagic, direttore della fabbrica di potrebbero essere diverse, è vero che non si può
Hadzici bombardata, conferma che non tutto il pretendere troppo da un Paese che sta lentamente
terreno della fabbrica è stato decontaminato. C’è un riprendendosi dalla guerra tra mille difficoltà di
rapporto UNEP che segnala i punti bombardati di natura economica e legate alle esigenze di
Hadzici, ma i proiettili sono entrati a fondo nel ricostruzione. E’ vero che ci sono molti altri
terreno e, dice Fazlagic, “quando guardi con gli problemi prioritari da affrontare tutti i giorni (come
occhi non li vedi; ma ci sono”. la disoccupazione al 40%, tanto per dirne una).
Però, negare la “responsabilità” della
La Commissione ha concluso i lavori a novembre contaminazione ambientale correlata con
2005 arrivando ad alcune raccomandazioni: l’esplosione dell’uranio impoverito ha conseguenze
pericolose per la popolazione, e intralcia l’avvio del
- ha suggerito che il governo della BiH crei un necessario percorso di ulteriore decontaminazione
istituto per la sicurezza finalizzato ad affrontare a del territorio.
questo problema e che potenzi gli Istituti che si
occupano di salute; Osservatorio Balcani
- ha suggerito un set di leggi per la protezione dalla Novembre 2006
radiazione nucleare in caso di nuova

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Alberto Robol, Reggente Fondazione Opera


Campana dei Caduti
Iniziative – Appuntamenti: Ore 9:45 - Introduzione
Dove va il Kosovo?
Video a cura della Redazione dell'Osservatorio sui
Balcani
CONVEGNO Ore 10:00
KOSOVO: REGIONE D’EUROPA Le relazioni territoriali con il Kosovo
Francesca Vanoni, Coordinatrice programma
Il ruolo dei partenariati territoriali BalcaniCooperazione - Osservatorio sui Balcani
nella composizione dei conflitti Ore 10:30
Kosovo, regione d'Europa
Venerdì 15 dicembre 2006
Roberto Morozzo della Rocca, Università di Roma
Roma - Sala delle Colonne, Palazzo Marini,
Tre, Comunità di Sant'Egidio
Camera dei Deputati, Via Poli 19
Christophe Solioz, Center for European Integration
Strategies - Ginevra
Kosovo, regione d'Europa. Il ruolo dei partenariati
Michele Nardelli, Osservatorio sui Balcani
territoriali nella composizione dei conflitti
Ore 11:45 - Pausa caffè
Lo status futuro del Kosovo è stato per anni un
Ore 12:15 - Tavola rotonda
rebus al quale nessuno è riuscito a dare una
Le relazioni territoriali nella composizione del
soluzione. Ora sembra qualcosa di muova.
conflitto in Kosovo, modera Luisa Chiodi,
All'inizo dell'anno prossimo Martti Ahtisaari,
Direttrice dell'Osservatorio sui Balcani
inviato Onu, consegnerà a Belgrado e Pristina una
Interventi e dibattito.
proposta per uscire dall'impasse attuale. Sono
Rappresentanti di Enti regionali e locali,
trapelati già alcuni dettagli, tra i quali la
organizzazioni non governative, associazioni
sostituzione dell'Unmik con una missione
Ore 13:30 - Conclusione dei lavori
internazionale a guida europea.
Tonino Perna, Università di Messina, Comitato
Ma sarà una vera soluzione? Riuscirà ad
scientifico Osservatorio sui Balcani
accompagnare il Kosovo rapidamente verso il suo
Note ed iscrizione:
destino europeo? E quale in questo percorso il ruolo
Il regolamento della Camera dei Deputati prevede,
di associazioni, ONG ed Enti regionali e locali
per l'ingresso alla Sala delle Colonne, l'obbligo per i
italiani che hanno stretto in questi anni legami con
signori di indossare la giacca.
questa parte d'Europa?
Al fine di facilitare gli aspetti organizzativi, vi
Per stimolare il dibattito Osservatorio sui Balcani,
chiediamo di completare il modulo di iscrizione
nell'ambito del proprio programma Balcani
on-line all'indirizzo: www.osservatoriobalcani.org
Cooperazione (www.balcanicooperazione.it)
La lingua dei lavori è l'italiano.
promuove il prossimo 15 dicembre a Roma il
Promosso e organizzato da:
convegno "Kosovo, regione d'Europa".
L'appuntamento rientra tra gli eventi del progetto
“Città per la pace e la democrazia in Europa”
promosso dall'Associazione delle Agenzie della
Democrazia Locale (ALDA)

Programma:
Ore 9:00 – Apertura dei lavori
Luisa Chiodi, Direttrice dell'Osservatorio sui
Balcani
Ore 9:15 - Saluti
Patrizia Sentinelli, Vice Ministro agli Affari Esteri
(da confermare)
Iva Berasi, Assessore alla Solidarietà
internazionale, Provincia autonoma di Trento

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FESTIVAL DEI DIRITTI UMANI domanda di partecipazione democratica, le guerre per le


risorse.
“un altro mondo possibile!”
Allo stesso tempo questi percorsi mentre ci guidano fin
ottobre 2006 – febbraio 2007 nel cuore dei conflitti raccontano d’altra parte le utopie,
le lotte di operai e contadini, di donne e di immigrati e
quindi le conquiste di diritti, di condizioni, di nuove
libertà.
Ognuna di queste storie non è altro che un frammento di
un ampio mosaico, la caparra di un mondo diverso che
lentamente sta prendendo forma in mezzo a noi.

Con il sostegno di:


Associazioni proponenti: Amig@s MST-Italia (nucleo di
Parma); Amnesty International (sezione di Fidenza);
Arci La Symbiose (circolo multietnico); Arci Comitato
provinciale di Parma; Arci Emilia Romagna; Arci Tam;
Arci Joe’s; Arci nazionale; Ass.ne Arte E Cultura; Ass.ne
Gli amici della Sierra Leone; Ass.ne Il Cammino (Val
Ceno); Ass.ne Il Noce; Ass.ne ANF (Neuro Fibromatosi
Onlus,Parma); Ass.ne Avviso Pubblico; Ass.ne
Cibopertutti; Ass.ne culturale La Ginestra
(Centro di documentazione e ricerca su individualismo e
comunità); Ass.ne Jambo; Ass.ne Libera; Ass.ne Mani;
Ass.ne Miskitos; Ass.ne Remo Gaibazzi; Ass.ne Sapere
Aude; Ass.ne Vagamonde; Ass.ne Kwa Dunìa; Ass.ne Le
Reseau; Ass.ne Maendeleo (Italia); Associazioni del
progetto Dire Fare Giocare; Associazioni del progetto
Rete d’argento dalla solitudine alla rete solidale; Avis
Parma; Azione Cattolica di Parma; Banca del Tempo di
Collecchio; C.I.F. (Centro Italiano Femminile); Caritas
Parma; Centro Antiviolenza di Parma; Centro
Solidarietà l’Orizzonte; CePDI (Centro Provinciale di
Convegni e dibattiti, rassegne di film e documentari, Documentazione per l’Integrazione scolastica, lavorativa
presentazione di libri, cene conviviali, mostre e sociale); CIAC (Centro Immigrazione Asilo e
fotografiche, rappresentazioni teatrali, laboratori di Cooperazione internazionale); Circolo Arci Komnata;
formazione, percorsi di alfabetizzazione. Comitato ivoriano per la donazione di un’ambulanza in
Sono solo alcune delle sessanta attività che quest’anno Costa d’Avorio; Comitato Provinciale Unicef di Parma;
vengono proposte da altrettante realtà nel calendario del Compagnia di teatrodanza La Tarantola; Compagnia
Festival dei diritti umani giunto oramai alla VII edizione. In… stabile; Compagnia Teatrale Tessute naturali;
Basterebbe la ricchezza di queste pratiche e proposte a Comunità Santa Cristina; Consorzio di Solidarietà
suggerirci che effettivamente un altro pianeta è possibile, Sociale; Consorzio Italiano di Solidarietà;
e che la sua realtà e la sua espressione sta nelle mani di Coordinamento delle organizzazioni per l’adozione e
tutti noi. sostegno a distanza in provincia di Parma;
Ma questa non vuole essere una banale dichiarazione Coordinamento Pace e Solidarietà; Coordinamento
ottimistica che non tiene conto della condizione in cui provinciale affido; Emergency Italia; Emergency Parma;
viviamo. Festina Lente Teatro; Festival di Lilliput; Giolli (Centro
Il Festival infatti passa in rassegna sistematicamente le Ricerca su Teatro dell’Oppresso e Coscientizzazione);
forme della violenza che hanno attraversato l’ultimo Gruppo appartamento della Cooperativa La Bula;
secolo e che sono giunte in eredità fino al presente. Gruppo Mission; Help for Children; ICS; ISM Italia; La
Cominciando dall’inferno di Auschwitz, passando per le Casa delle Donne di Reggio Emilia; Legambiente di
esperienze totalitarie, fino alla pulizia etnica e ai lager Fidenza; Movimento dei Focolari; Rete Dormire Fuori
contemporanei dove vengono rinchiusi stranieri
innocenti, questa collana di iniziative ci accompagna nel INFO:
affrontare molte delle questioni più urgenti che Provincia di Parma 0521.931315-931321
attraversano da nord a sud la società contemporanea: la festivaldirittiumani@provincia.parma.it
condizione dell’infanzia, il diritto alla casa, le migrazioni www.sociale.parma.it
forzate, il tema dell’asilo e dei diritti di cittadinanza, la Forum Solidarietà 0521.228330 cds@forumsolidarieta.it

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www.forumsolidarieta.it D e s i g n : g h i l l a n i . c o m

OPERAZIONE COLOMBA
BIANCA IMIGRAZIONE ALBANESE :
Costruttori di pace in aree di conflitto
OLTRE I LUOGHI COMUNI

In questi giorni viene presentato a Roma il libro


"L'immigrazione albanese in Italia". L'autore,
Rando Devole, sociologo albanese, ci descrive la
vita di chi ha deciso di migrare e come è cambiata la
società albanese in questi anni. Una recensione
“Le navi arrugginite stracolme di albanesi che
apparvero all'inizio degli anni Novanta sulle coste
impaurite della Puglia erano la prova di quello
schema, di natura essenzialmente mitologica, che si
basava su una logica bipolare: da una parte il
paradiso, dall'altra l'inferno”.
Con uno sguardo dedicato sia al lettore albanese, sia
al lettore italiano, Rando Devole -sociologo,
traduttore, giornalista albanese- nel suo ultimo libro,
“L'immigrazione albanese in Italia”, edito dalla
Operazione Colomba Agrilavoro Edizioni, penetra il paradiso e l'inferno
Corpo Nonviolento di Pace della migrazione albanese verso l'Italia dagli anni
Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII Novanta ad oggi e attraverso dati, riflessioni,
www.operazionecolomba.org emozioni indaga e comprende i percorsi che hanno
operazione.colomba@apg23.org portato in Italia circa 300 mila albanesi. Un testo
che informa come un saggio, ma che avvince come
un racconto.
Il libro raccoglie una selezione di articoli
sull'immigrazione albanese pubblicati dall'autore nel
corso degli ultimi anni su giornali e riviste e anche
scritti inediti. Racconti che rimbalzano
sapientemente tra il territorio italiano e quello
albanese a definire sogni e speranze, contraddizioni
e fatiche di un popolo che a più di un decennio dalla
fine dell'isolamento continua ad essere in bilico tra
passato e futuro. Interessante è la dimensione storica
del fenomeno dell'emigrazione albanese offerta

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dalla lettura di questo libro, nonché la particolarità scolastica etc. ci descrivono un gruppo che si sta
dello spazio pubblico e culturale in cui le riflessioni stabilizzando e integrando sempre più con la società
hanno avuto luogo italiana
Devole esplora il fenomeno dell'emigrazione come
“uno straordinario laboratorio sociale. da cui L'IMMIGRAZIONE ALBANESE IN ITALIA
prendono origine le nuove culture della moderna di Rando Devole
convivenza”. Agrilavoro edizioni 2006
Se le parole rispecchiano e interpretano il mondo,
termini come immigrato, extracomunitario,
albanese hanno assunto spesso una “negatività
semantica” che ferisce. In pochi anni gli albanesi
sono diventati sinonimo di delinquenza e di
violenza. Lo sforzo che traspare da questo libro è di
inventare parole nuove, di proporre uno sguardo Rassegna stampa
capace di riconoscere le diversità. “Se la cultura chiusa in redazione
della convivenza con l’Altro, con il diverso, non si
consolida, la nuova società non conoscerà mai a il 03/11/06
fondo se stessa e non potrà mai sfruttare al meglio il
proprio potenziale per una vita più prospera”.
I luoghi comuni pesano doppiamente sulle donne
che costituiscono una parte consistente
dell'emigrazione albanese. Nel libro ampio spazio è
dedicato alla loro percezione del vivere in Paese
straniero. Le difficoltà del distacco legate
all'angoscia che provoca l'ignoto, la lingua, il nuovo
ambiente sociale hanno pesato e pesano sulle donne
che però, come dimostra la storia dell'emigrazione
femminile albanese, superando queste difficoltà
hanno anche conquistato nuovi spazi di
affermazione. “Dal punto di vista dei legami
affettivi, le donne e le ragazze albanesi si sono
trovate come dentro un potente campo magnetico,
nel quale agivano forze d'attrazione tanto naturali
quanto anche laceranti. Nasce da qui quella
sofferenza che nessuna ricchezza e nessun
benessere valgono a lenire” (...) “Ma non è forse
più significativa la volontà di superare le difficoltà
che non le difficoltà stesse?”
Interessante è inoltre la finestra che Devole apre
sulla società albanese in generale tratteggiandone la
trasformazione legata al fenomeno
dell'emigrazione. Descrivendo la diffusione dei
telefoni cellulari, il fiorire delle antenne paraboliche
sui tetti delle case, i mutati controlli alle dogane
fornisce spunti di riflessione sui radicali
cambiamenti degli anni'90.
A concludere e completare il testo una serie di
allegati statistici che offrono un quadro generale
della presenza albanese in Italia in confronto con
altre nazionalità. I dati sulla presenza territoriale e
la composizione demografica degli albanesi,
sull'inserimento lavorativo, così come la frequenza

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