Sei sulla pagina 1di 14
Sua Santita Pio XII mo del 19 settembre a ratione de « nova ibus rebus, una vol- : opinio amplectenda dis catholicis dogma. fusione delle menti, , viva, penetrante € » se perdesse la sua alle parole che non , le quali sono abba per tutti i secoli, Appendice Hla La struttura delV Enciclica “ Mumani Generis, Li principio generatore degli errori indicato dal’ Enciclica. Non si tratta di fare qui una semplice analisi di questo documento pontificio apparso il 12 agosto 1950, di mumerare le tendenze dan- nose di cui parla, ¢ ancor meno si tratta di citare quelli che li hanno ammessi secondo una gradazione diversa. Si trata di dare risalto all'errore principale da cui tutti gli altri derivano e, per Ia forza del contrasto, di mostrare quale & la verita fondamentale che permette di evitare queste deviazioni, poichs la Provvidenza non permette gli errori se non perché sia messa in miglior Juce Ia Verita, come in un chiaroscuro; cosi pure essa non permette il male e qualche volta dei grandi mali, se non per un bene superiore che scopriremo perfettamente solo in cielo, Ora esaminando filosoficamente ¢ teologicamente questa Enciclica, il rela- si vede che Verrore fondamentale da questa condannato & tivismo filosofico, il quale conduce al relativismo dogmatic, da cui deriva necessariamente tutta una trafila di deviazioni qui ricordate *. I~ I relativismo contemporaneo ¢ i vari dogmi. L’errore principale condannato dall’Enciclica & il relativismo, se- condo il quale la conoscenza umana non ha mai un reale valore asso- Iuto ¢ immutabile, ma soltanto un valore relative. E cid si pud inten- deze in vari sensi secondo Ia teoria della conoscenza che si ammette. lea seritto dal P. Labour- T Nella Revue thomiste em ottimo commento sl 1 signficnta dell/Encilica rete, OP. Sivveda anche in Pita e Pensiero, ottobre 195 “Humoni generis del ate, Carlo Colombo, LENCICLICA «HUMANE GENERIS » Di dove ha origine questo relativismo che ha avuto il suo influsso questi ultimi tempi in certi ambienti cattolici? Esso deriva sia dal- Fempirismo o positivismo, sia dal kantismo, sia dall’idealismo evolu- tionistico di Hegel. Lrempirismo non vede la differenza essenziale ¢ la immensa di- stanza che passa fra Vintelligenza ¢ i sensi, fra V'idea e immagine, fra il giudizio ¢ I'associazione empirica, e per questo riduee forte. mente il valore delle prime nozioni di essere, di unita, di yerita, di bonta, di sostanza, di causa ¢ il valore dei primi principi correlativi di identiti, di contraddizione, di causaliti, eee, Secondo l'empirismo questi prince ascociazioni empiriche confermate dalla ereditaricta, nz superano Vor- dine dei fenomeni. Il principio di causalita affermerebbe soltanto che ogni fenomeno suppone un fenomeno antecedente, ma non ci consente dinnalzarei alla conoscenza certa della esistenza della prima causa al di sopra dell’ordine fenomenico, i non hanno una necesita assoluta e sono semplicemente Il kantismo si oppone, & vero, all’empirismo inquanto riconosce Ja necesita dei primi principi, ma secondo questo sistema i principi sono solamente leggi soggettive della nostra mente, le quali vengono da noi applicate ai fenomeni, ma che non ei consentono d'innalzarci al di sopra dei fenomeni stessi. Da questo punto di vista secondo il sistema kantiano Vesistenza di Dio si pud provare soltanto con una prova morale fondata sui postulati indimostrabili della ragione Ja quale prova ci di soltanto una certezsa oggettivamente insuffici Quindi non si pud ammettere, secondo il kantismo, la definizione tradizionale della verita, che invece tutti i dogmi suppongono, Non si pud dire: « Veritas est adaequatio rei et intellectus », perché la veriti non sarebbe la conformita del nostro giudizio con essere e con le sue immutabili leggi di contraddizione, di causalita, ece., ma biso- gnerchbe contentarsi di dire che la veriti @ la conformita del nostro siudizio con le esigenze soggettive dell’azione morale, espresse dai po- stulati indi certezza meta- fisiea oggettivamente fondata, ma soltanto una certezza morale ¢ pri tica sogzettivamente suffieiente. Non si esce dal relativismo, E allora Hegel dic za oggetti- vamente sufficiente I tenza di Dio realmente ed essenzialmente di- stinto dal mondo, & meglio dire che Dio si fa nella umanita che sta evolvendosi ¢ nella mente degli uomini che passa continuamente da una tesi a unantitesi, poi ad una sintesi superiore, ¢ cos) via, Secondo ostrabili della ragione pratiea, Non si Se non si pud provare con cert sari mai attuato in y ultima proposizione salita, il divenire superiore. In quest & prodotto sempre impossibile. E° la e divenire senza causa del giusto coll’ingiu (Denzing., n, 1701), Questi tre sister lismo hegeliano han tuali dalla loro salve Per quanto poss fluito su aleuni teol nel sccolo XIX, diss dogma, ma la sua seienza ¢ della filo: aspetto Guenther ha del Coneilio di Trer Coneilio un giorno y tiva dei misteri del Questo relativiss dernismo, come dir deva ad apparire s «nuova teologia », i conciliari a Jango a gresso delle seienze da altre dichiarate « Per esempio, la defi tifieante, che Ia ¢ formula all’epoca d essere modificata. M Ja distanza non & m soltanto formule pre avuto il suo influsso Esso deriva sia dal- dall'idealismo evolu- le ¢ Ja immensa di- Videa ¢ immagine, questo riduee forte. -uniti, di verita, di i principi correlativi Secondo Vempirismo ; sono semplicemente ta, né superano Vor nerebbe soltanto che , ma non ei consente della prima causa al ) inquanto rieonosee to sistema i principi te, le quali vengono sentono dinnalzarci ) di vista secondo if re soltanto con una lella ragione pratica, amente insufficiente. tismo, Ia definizione ni suppongono, Non ellectus », perchis la ‘io con lessere e con ece., ma biso- mjormité: del nostro ale, espresse dai po- si di certezza meta- rtezza morale ¢ pi oggetti. -d essenzialmente di- che sta a continuamente da © cosi via. Secondo ella umanit LA SUA STRUTTORA 58 era la tesi, domani sara i diversi momenti della evolu vera Vantitesi, dopodomani la sintesi, ¢ cosi sara sempre, Non si da veriti immutabile, perch? Dio, verita suprema, si fa in noi ¢ non sari mai attuato in picno, poiche il divenire non pud arrestarsi. Questa ultima proposizione @ la prima di quelle che sono state condannate dal Sillabo di Pio IX. Contrariamente ai prineipi d’identita, di eontraddizione € di cau- salita, il divenire & a sé stesso la sua propria ragione, senza una causa superiore, In questa ascendente evoluzione ereatrice, il pie perfetto & prodotto sempre dal meno perfetto, la qual cosa & evidentemente impossibile. E° la confusione universale dell’essere col non-essere nel divenire senza causa, confusione del vero col falso, del bene col male, del giusto coll’ingiusto, come afferma Pio IX in principio del Sillabo (Denzing., n, 1701). Questi tre sistemi relativisti, l'empirismo, il kantismo ¢ Videa- lismo hegeliano hanno purtroppo allontanato molte persone intellet- tuali dalla loro salvezza. Non si pud scherzare coll’« unieo necessario ». 1c, ogi & Per quanto possa apparire sorprendente, tale relativismo ha in- fluito su alcuni teologi fino al punto che uno di loro, cio Guenther, nel secolo XIX, disse che la Chiesa é infallibile quando definisce un dogma, ma la sua & una infallibilita relativa allo stato attuale della scienza e della filocofia al momento della definizione, Sotto questo aspetto Guenther ha mesco in dubbio Vimmutabilita delle definizioni del Concilio di Trento, sostenendo che non si pud affermare se quel Concilio un giorno potra essere sostituito da una enunciazione defini- tiva dei misteri del Cristianesimo, Questo relativismo dogmat dernismo, come dimostra !’Enciclica « Paseendi 9 apparve di nuove all’epoca del mo- » del 1907, E ten- deva ad apparire sempre di piit ullimamente in aleuni saggi della « nuova teologia », in eui si diceva che le nozioni usate nelle definizioni conciliari a lungo andare inveechiano, non son pitt conformi al p gresso delle scienze della filozofia, ¢ allora devono essere sostituite da altre dichiarate « equivalenti », ma che sono Per esempio, la definizione del Concilio di Trento circa la tificante, che @ la causa formale della zione, era una buona formula all’epoca del Concilio di Trento, ma oggi richiederebbe di al dire questo al dire che oggi non @ piit vera, la distanza non & molta. Sotto questo aspetto sulla terra ci sarebbero soltanto formule provvisorie. walmente instabi essere modificata. Ma | i Cosi pure spesso si & messo in dubbio l’evidenza necessitante ded principio di causalita, il quale 2 il fondamento delle prove tradizionali della csistenza di Dio, come se forse necessaria una scelta libera per ammettere il valore ontologico e Vassoluta necessita di questo prine cipio, e cid toglierebbe alle prove Ja loro efficacia veramente dimo- strativa, Finalmente si é deta « chimerica » la definizione tradizionale della verita: « Adaequatio rei et intellectus », la conformita del giu- dizio con essere estramentale ¢ con Je sue immutabili leggi, e s3 & voluto « sostituirle » questa nuova definizione: Conformitas mentis et vitae, Ja conformitd del nostro gindizio con la vita e con le sue esigenze soggettive, © questo conduce ad una « certezza oggettiva- mente insufficiente » circa V'esistenza di Dio, come nella prova propo- sta da Kant. Alcuni hanno anche sostenuto che Gesit Cristo non ha insegnato una dottrina, ma che ha soltanto alfermato con la sta vita e con le sua morte questo fatto, che cioe Dio ama F'umanita ¢ vuole Ja nostra . Ma se Gest non ha insegnato una dottrina, come avrebbe «La mia dottrina non & mia, ma di Colui che mi ha man. dato » (Giov., VIL, 16). «Il cielo e la terra passeranno, ma le mic parole non passeranno » (Mare., XII, 31)? Se non si pud parlare di magistero della Rivelazione come si potrebbe parlare ancora di magi- stero della Chicsa per proporre a noi e spiegarci infallibilmente la dottrina rivelata? II relativismo contemporaneo nel campo religioso & apparso spe- cialmente nelle applicazioni alle seguenti questioni: Ia erearione det Primo uomo, la nozione del soprannaturale, il mistero dell"Incarna- zione, della Redenzione ¢ della Ei Aleuni serittori han proposto la questione seguente: Sebhene le S. Serittura, tutta la Trad i Coneili eonsiderino Adamo eome um nome individuale, non si potrebbe considerare invece come un nome collettivo © per conformarsi maggiormente alla teoria della evo- luzione dire che Pumanita non & comineiata con un primo uomo indi- viduale, ma con molti womini, con migliaia di uomini, ovanque pri- mi esseri superiori sufficientemente evoluti han potuto produrre con un certo concorso di Dio un embrione umano? Questo richiederebbe certo. ei vien detto, una notevole modificazione dei canoni del Concilio di Trento circa il peccato originale, ma perch? la Chiesa non potrebbe correggerli? Anche questa & una chiara conseguenza del relativismo. resti Si & anche sostenuto che la vita soprannaturale della grazia con- essa all’'uomo non che Dio non poteva cio’ la vita eterna o mente gratuita com eedercela. Anche it miste come un momento « ancor troppo legate Vinflusso del Cristo che ha preceduto d Tnolire anche ld peceato in genere ¢ Finsegnamento attu sione, E finalmente & Corpo di Cristo nel zione di sostanza e ontologico della pa vino consacrati son ¢ della sua presena Simbolismo, questo. V'Euearestia, Qualeheduno ha dersi conto di quell eolte come in un un da eni procedono, ci vede soltanto il dive delle cose, ma soltar che sembra eredere « IL - Che cosa ¢i die E condanna anche mo delle seienze nel lor 10 che ¢o in quello 4a eonoscere con cert Rivelazione (III, 1). a non solo ci 85 - La Sitesi Tomiatca enza necessitante ded lle prove tradizionali ana scelta libera per ssita di questo. prim cia veramente dimo- finizione tradizionale conformita del giv- mutabili: leggi, € si - Conformitas mentis la vita e con le sue « certezza oggettiva- ie nella prova propo- to non ha insegnato Ja sua vita e con Is ita e vuole Ia nostra trina, come avrebbe Colui che mi ha man- sseranno, ma le mic on si pud are ancora di magi- ci infallibilmente Ia ioso & apparso spe. ni: la ereazione del mistero dell’Incarna- eguente: Sebbene Ie iderino Adamo come are invece come un alla teoria della evo- an_primo uomo indi- omini, ovunque pri- tuto produrre con un ‘richiederehbe certo, noni del Concilio di Chiesa non potrebbe nza del relativismo. ale della grazia con- LA SUA STRUTTURA cessa all’'uomo non 2 gratuita nel senso che comunemente s"insegna, © che Dio non poteva creare I'uomo senza dargli un fine soprannaturale, cio’ la vita eterna ossia la visione beatifica, La grazia non sarebbe vera- mente gratuita come il nome fa pensare, Dio doveva a sé stesso il con- cedereela, ‘Anche il mistero dell’Incarnazione @ stato proposto da aleuni come un momento dell’evoluzione, inuanto noi diciamo che le anime, cor troppo legate ai sensi ¢ alla vita animale, avevano bisogno del- influsso del Cristo universale, del Cristo cosmico, capo dell’umanita che ha preceduto di molte migliaia di anni il progres+o del mondo. Inoltre anche la auova interpretazione del peccato originale e del peceato in genere come offesa di Dio richiede che venga modificato Finsegnamento attuale della Chiesa intorno al mistero della Reden- sione. E finalmente @ stato proposto di intendere la presenza reale det Corpo di Cristo nella Eucarestia non insistendo piit sulla veechia no- zione di sostanza e non parlando pit di transustanziazione nel senso ontologico della parola, Si afferma che basta dire che «il pane ¢ il vino consaerati son divenuti il simbolo effieace del sacrificio di Cristo ¢ della sua presenza spirituale; & cambiato il loro essere rel Simbolismo, questo, molto simile a qucllo ammesso da Calvino per VEucarestia, Qualehedano ha proposto una di queste innovazioni senza ren- dersi conto di quelle proposte da altri. Ora che I’Encieliea le ha rac- eolte come in un unico panorama, si vede meglio il prin da cui procedono, ciod il relatirismo accentuato da uno storicismo ehe vede soltanto il divenire, da un’esistensialismo che non vede Vessenza delle cose, ma soltanto Ia loro esistenza, ¢ da un « irenismo » voluto, che sembra eredere alla conciliazione delle cose contradditorie fra loro. IL- Che cosa ¢i dice U Enciclica intorno a questi diversi problemi? Fsca non eolo ci mette in guardia contro pericolose tendenze, ma condanna anche molti errori, pur riconoscendo la legittima libertat delle scienze nel loro proprio campo. ‘Anzitutto che cosa ei dice riguardo al relat‘nismo nel campo filo- sofico ¢ poi in quello del dogma? Ci dice che « la ragione pud arrivare a eonoscere con certezaa Vesistenza di Dio ¢ i segni certi della d Rivelazione (IIE, 1). « Ma essa non ginngeri ad applicarsi con giusta 35 - Le Sintest Tomisica q IGLICA. © HUMANT GENER » non veri formats come si deve, cio? se non sar’ stata penetiata da quella sana filosofia che abbiamo rieevuto dai preeedemti ccoli eristiani come un patrimonio; patrimonio costituito da lungo tempo © urrivato preeisamente a questo grado superiore di autorita ero stesso della Chiesa ha sottomesso alle norme della velazione i suoi principi ¢ Je sue pitt importanti ase indi menti avevano poco a poco scoperto ¢ definito, Que- sta Filosofia rieevata © am esa difende Fautentico ed esatto valore della umana ragione, i principi saldi del- la metafisica, quali il principio di ragione sufficiente, di causalita, di finalita - ¢ finalmente la capacita di arrivare ad una verita eerta e immutabile », ni che aleune ssa comunemente nella C! Fra j primi prineipi della ragione §, Tommaso con Aristotele (Me- Aafis., liber. IIL, €. 4 sug.) mette in luce Vevidenza necessitante del prin- cipio di contraddizione fondato sulla opposizione fra l'essere intelli- gibile ¢ il non-essere. Dice continuamente $, Tommaso che l’essere in- telligibile @ il primo oggetto conosciuto dalla intelligenza, come il co- lorato & Voggetto proprio della vista ¢ il sonoro & Voggetto proprio dell’udito, Quando si presenta Foggetto sensibile, mentre la vista af- ferra Pessere colorato inquanto colorato, Vintelligenza Vafferra come essere, cid che @, © che si oppone al niente *. Cosi pure eiaseuno di noi percepisce di esistere, di vivere, di pensare (1, q. 87, a. T}e di esser distinto da ogni altro uomo. Anche Protagora non pud nello stesso tempo essere © non essere Prot Nota Aristotele che dire che una medesima realti pud nello stesso tempo esistere enon esistere, vuol dire distruggere ogni guaggio, ogni realta, ogni veritt, ogni probabilita, ogni vero hene stinto da! male, ogni desiderio, ogni azione ed anch perc punto © ogni movimento ® il punto di partenza non si opporrebbe contradditoriamente al rive e si sarebbe gia arrivati prima di partire. Inoltre contro Fevoluzionismo assoluto & del tutto evidente e certo che i pid perfetto non pud esser prodotto dal meno perfetto. Non si phd immaginare una assurditi: maggiore di quella di dire che la intel. igenza dei massimi genie la honti dei maggiori santi provengono Lens De Anima, 1 Uy 6.6, lea, 18 = Contr. Gente 1, Te. 8%, Quando tratta di quecti problemi S. To rione del Do Veritae, q-1, a. 1: «lllad quod primo intellecus cognosel ot nme concepons rat eo ence posto nd na en tm he «Bas est proprium objactum intelicetas et sic est primum intellgiile,siout sonus ext ri= ‘uc cide ” a da una fatalita m sciente, la Di principi dizionali della esi fondate. L’Encielica « oggi che a torto | fisica assolutamen Junque filosofia, x possa accordarsi © Qualche volta moderni_ co sofie Ma per far quest avere il enio di sofici moderni fo zato bisogna avere un falso principio Tale giudizio importante osserv: volitive © al sentir Fuomo impotente vero che deve abb fra le opinioni che bitamente conoscen che « la teodicea n ud soltanto dimos necessita della vite ranza della salveas In tal modo no veriti: come confor ma soltanto come dell’azione, Cosi parla En ‘Ma non é mene legge (II, 2): « E? tivi non solo condu gia di fatto, I disp ____ silane STRUTTURA sit ei oo da una fatalita materiale © cieca, oppure da un’idea confusa e inco- vuto dai precedenti sciente, la quale sarebbe 'infimo grado della vita intellettiva, costituite da lungo Il principio di causalita 2 il fondamento certissimo delle prove tra- iperiore di autorita Gizionali della esistenza di Dio, ¢ le prove sono cosi oggettivamente 0 alle norme della fondate. nportanti asserzioni L’Enciclica « Humani generis » aggiunge (III): « Aleuni ripetono into e definite, Que- ‘oggi che a torto la nostra filosofia sostiene la possibilita d’una meta- ella Chiesa difende fisica assolutamente vera... Essi pare che vogliano insinuare che qua- i principi saldi del- lunque filosofia, mediante correzioni e complementi, se 2 necessario, ente, di causalita, possa accordarsi col dogma eattolico, Ma cid & assolutamente faleo ». eee Qualche volta si dice anche che bisogna battezzare i sistemi filo- sofici moderni come mmaso ha fatto col sistema aristotelico. con Aristotele (Me- Ma per far questo sono necessarie due cose, Bisognerebbe anzitutto ecessitante del prin: avere il genio di S. Tommaso e poi bisognerebbe che i sistemi filo- fra essere intelli sofiei moderni fossero capaci di esser battezzati. Per esser batter aso che V'essere in- zato bisogna avere un’anima, Un sistema che si fonda interamente su Rigenza, come il co. un falso principio non pud esser hattezzato, & Voggetto proprio Tale gindizio sul relativismo in filosofia ¢ completato da questa mentre a vista af- importante osservazione (II): «Non si pud attribuire alle facolta Vafterra come volitive e al seatimento una certa potenza intuitiva ¢ pretendere che Yuomo impotente a scoprire con certezza per mezzo della ragione il di winere, di pensare ‘ero che deve abbracciare, debba volgersi alla volonta per scegliere mo. fra le opinioni che tra loro si oppongono, perch’ si mescolerchbe inde- bitamente conoseenza e atto volitivo ». Si arriverebbe cosi a dire (ibid.) che «la teodicea non pud stabilire con certesza Uesistenza di Dio, ma pud soltanto dimostrare che questa verita 2 in perfetto accordo con le necesita della vita » per evitare la disperazione ¢ conservare la spe- ranza della salvezza, In tal modo non si conserverebbe la definizione tradizionale della come conformita del nostro gindizio con Ja realta estramentale, ma soltanto come conformiti con le esigenze soggettive della vita ¢ delPazione. Cosi parla VEnciclica riguardo al relativismo in filosofia essere © non essere nello ima realta pi struggere ogni Tin- hone di _ ogni ver hie on ntradditoriamente al povimento veri partire. itto evidente ¢ certo eno perfetto. Non si di die che la intel- ri santi provengono — wi ht UB a 88 Bee Ma non & meno esplicita riguardo al relativismo dogmatico. Vi st cosnnsett quail tis. Jegge (II, 2): « E? chiaro da quanto abbiamo detto che questi tenta- Tem 1 4.5, 3.2 sion! wont eat tivi non solo conducono al relativismo dogmatico, ma lo contengono gia di fatto, Il disprezzo per la dottrina comunemente insegnata e dei «HUMANI GENERIS » sa LeENCK termini in citi questa viene espressa lo provano abbondantemente... Le espressioni che nel corso di molti secoli furono stabilite dal comune consenso dei Dottori eattolici per arrivare a conoscere ¢ comprendere il dogma, senza dubbio non poggiano su un fondamento tanto fragile. Si hasano invece su principi e nozioni dedotte da una vera cono- seonza del ereato, ¢ nel dedurre qneste conoscenze a verita tivelata ha illuminato come una stella a mente umana per mezzo della Chiesa. é da meravigliarsi se qualcuna di queste nozioni non solo sia stata adoperata nei Concili Ecumenici, ma vi abbia ricevuto tale sanzione per cui non @ lecito allontanarsene. Per tali ragioni & mas sima imprudenza il trascurare 0 respingere 0 privare del loro valore i concetti c le espressioni che da persone di non comune ingegno ¢ santita, sotto la vigilanza del saero Magistero ¢ non senza illumina- zione e guida dello Spirito Santo, sono state pit volte con lavoro du- raturo dei secoli trovate e perfezionate per esprimere sempre pitt ac- curatamente le verita della fede, ¢ sostituirvi delle nozioni ipotetiche « delle espressioni fluttuanti ¢ vaghe della nuova fil somiglianza dell’erba dei campi, oggi ei sono ¢ domani seccano; a que- sto modo si rende lo stesso dogma simile ad una canna agitata dal vento. 11 disprezzo delle parole e delle nozioni usate dai teologi scolastici, di per s8, conduce all’indcholimento della teologia speculativa, che essi ritengono priva di vera eertezza i ni teo- logi Pereié non ¢ sofia, le quali a quanto si fonda sulle raj ‘Tutto cid dimostra chiaramente quello che la Chiesa pensa del relativismo tanto in filosofia che in teologia relativamente al dogma stesso, Che cosa ci dice delle applicazioni del relativismo alle pit discuss questioni di questi ultimi tempi? L) Che cosa dice riguardo alla creazione del primo womo? - Si pud ammettere che Adamo non sia un nome individuale, ma un nome col- lettivo che non indica semplicemente il primo uomo, ma migliaia di primi uomini, ovanque dei primi csseri sufficientemente evoluti han Prodotto con un certo concorso di Dio un embrione umano? In altre parole, si pud sost L*Eneiclica risponde (IV): I fedeli non possono abbraeciare quella opinione i cui assertori insegnano che dopo Adamo sono esistiti qui i poligenismo al monogenismo? sulla terra dei ver razione naturale, d mini. Ora non apy possano accordare ¢ Magistero della Chi viene da un peccat © personalmente, ¢ in ciascun uomo cor cuni, dice di sopra essenzialmente dive L’Encicliea (IV Genesi, henché pr todo storieo usato d del nostro tempo, t vero senso, ma che minato dagli esegeti forico, adatto alla 1 le principali verita anche una narrazio popolo eletto », 2) - Si deve con: © della gratuita dell @ il germe della vita precisione: « Altri soprannaturale, qual intelligenti senza or qual easo la grazia stesso ne indichi la quindi soprannatural 3) - Che cosa si d ne di peceato origina (ibid.): Messe da pa distrutto il vero cone cato in genere, in Sfazione data per no 1 8. Paolo nella Episto che « per il peceato d'un 2 ndantemente... Le bilite dal comune ere comprendere ento tanto fragile. @ una vera cono- la verita rivelata nezzo della Chiesa. e nozioni non solo bbia ricevuto tale ali ragioni @ mas re del loro valore comune ingegno ¢ mm senza illumina- te con lavoro due re sempre pill a nozioni ipotetiche sofia, le qualia mi seceano; a que- tagitata dal vento. ologi scolastici, di eculativa, che essi ni teo- sulle ragi c pensa del vamente al dogma 10 alle piit discusse my womo? - Si pur , ma un nome col- mente evoluti han e umano? In altre ismo? abbracciare quella 0 sono esistiti qui LA SUA STRUTTURA 50 sulla terra dei yeri uomini che non hanno avuto origine, per gene- razione naturale, dal medesimo come da progenitore di tutti gli wo- mini, Ora non appare in nessun modo come queste affermasioni si possano accordare con quanto le fonti della Rivelazione ¢ gli Atti del Magistero della Chiesa ci insegnano circa il peccato originale, che pro- viene da un peccato veramente commesso da Adamo individualmente e personalmente, e che, trasmesso a tutti per generazione, @ inerente in ciascun uomo come suo proprio » *. Riguardo a questo errore, « eunj, dice di sopra I’Eneiclicz essenzialmente diversa dallo L’Enciclica (IV, fine) sostiene che « gli undici primi capitoli del Genesi, benché propriamente parlando non concordino con il me- todo storico usato dai migliori autori greci e latini o dai competenti del nostro tempo, tuttavia essi appartengono al genere storico in un vero senso, ma che perd deve essere maggiormente studiato € deter- minato dagli esegeti. I medesimi capitoli con parlare semplice ¢ meta- forico, adatto alla mentalita d’un popolo poco civile, riferiscono le principali verita che sono fondamentali per la nostra salvezza, sia anche una narrazione popolare dell’origine del genere umano ¢ del popolo eletto ». 2) - Si deve conservare la nozione tradizionale del soprannaturale © della gratuita della elevazione dell’uomo alla vita della grazia, che 2 il germe della vita eterna? L’Enciclica (II, fine) risponde con grande precisione: « Altri deformano it concetto della gratuita dell’ordine soprannaturale, quando sostengono che Dio non pud ereare esseri intelligenti senza ordinarli e chiamarli alla visione beatifiea ». Nel qual caso la grazia non & propriamente gratuita, quantunque il nome stesso ne indichi la gratuita, Non c'é pitt natura in senso vero, nb quindi soprannaturale propriamente detto. 3) - Che cosa si deve pensare delle innovazioni relative alla nozio- ne di peccato originale e al mistero della Redenzione? L’Enciclica dice (ibid.): Messe da parte le definizioni del Concilio di Trento, viene distrutto il vero concetto di peccato originale ¢ insieme quello di pec- cato in genere, in quanto offesa di Dio, come pure quello di sodd Sfazione data per noi da Cristo ». 18, Paolo nella Epistola ai Romani, V, 1219, insegna per sete volte, in nome di Dio, che « per il peceato d'un sol wome il peocaio ¢ Ia morte sono entralt nel mondo 3 00 VENCICLICA @ HUMAN CENERIS » 4) - Che cosa si deve finalmente pensare delle innovazioni di aleuni esponenti della nuova teologia intorno alla Eucarestia? Il Santo Padre risponde (ibid.): « Non mancano coloro che sostengono che la dottrine della transustanziazione, in quanto ® fondata sopra un concetto anti- quato di sostanza, deve esser corretta in modo da ridurre la presenza reale di Cristo nella Eucarestia ad un simbolismo, per cui le speci eonsacrate non sarcbbero altro che segni efficact della presenza spiri: tuale di Cristo e della sua intima unione nel Corpo mistico con i mem- i fedeli ». Il Concilio di ‘Trento che ha definito infallibilmente Ja transustan- jone parla in modo affatto diverso. Il Papa aggiunge (ibid.); « Aleuni riducono ad una vana formula la necessiti di appartenere alla vera Chiesa per ottenere V'eterna salute ». E’ noto che questi errori, conchiude 'Encieliea, ed altri del ge- nere serpeggiano in mezzo ad aleuni Nostri figli, tratti in uno zelo imprudente e da una scienza di falso conio, ¢ a questi fighi siamo costretti ne ed errori manifesti, indicando loro con ansieti i pericoli dell’errore ». Per porvi rimedio il S, Padre (IIl) ricorda che si deve ritornare alla dottrina di $, Tommaso: « Se ben si considera quello che sopra stato esposto, facilmente apparira chiaro il motivo per cui la Chiesa ano dat ripetere, con animo addolorato, verita noti che i futuri sacerdoti siano istruiti nelle seienze filosofiche secondo il metodo, la dottrina ¢ i principi del Dottore Angelico, giacehé, come ben sappiamo dall’esperienza di pareechi secoli, il metodo dell’ Aqui- nate si distingue per singolare superiorita tanto nell’ammaestrare ¢li alunni quanto nella ricerca della verita; la sua dottrina poi & monia con la divina Rivelazione ed & molto efi curo i fondamenti della fede come pure per cogliere con utilita ¢ sicu- rezza i frutti di un sano progresso ». ‘Tutto questo ci mostra che il Salvatore non ha soltanto affermato ‘il fatto che Dio ama gli uomini, ma che Egli ha insegnato una dot- trina, quando diceva: « Vos me vocatis magister, et bene dicitis, sum etenim » (Giov., XII, 13): « Caelum et terra transibunt, verba autem mea non praeteribunt » (Mare., XIIT, 31), La Rivelazione i @ stata data per modum magisterii, come parola Dio, come dottrina rivelata intorno a Dio, alla sua natura, alle sue infinite perfezioni, alla ereazione libera, alla nostra ordinazione gra- tuita al fine soprannaturale, alla visione beatifica, ¢ circa i mezzi per raggiungerla, Quest magistero della Chie Che cosa se ne d Anzitutto che I’ contro pericolose te mente il relativism che ne derivano, par della gratuita del so con Ia fede. La Chiesa amme genza del dogma me difende Ja immutabi esplicitamente, pur Riguardo al pol Chiesa non riconoses cessaria al suo progr Invece @ chiaro tima liberta alle sci ambito ai suoi pri basta leggere nell’E: che riguarda il polig del primo uomo, nor di conservare questo, tuale ed immortale d vento specialissimo d isse la superior ia. Un animale ¢ per sua propria virti dispos'zione superior: bbe dal meno e il p © ci sarebhe maggio contrariamente al pri tare la liberti delle studiare da vicino gli vi pud ancora restare yovazioni di aleuni ia? Il Santo Padre mo che la dottrina ‘un coneetto anti- idurre la presenza , per cui le speci Ha presenza spi mistico con i mem- ente Ja transustan- una vana formula ottencre Ueterna ed altri del ge- alli im inganno jo, ¢ a questi fighi verita notissime ed icoli dell’errore ». e si deve ritornare a quello che sopra 9 per eui la Chiesa filosofiche secondo lico, giacch’, come metodo dell’Aqui- cl'ammaestrare gli ttrina poi & im a per mettere al si- tae siew- soltanto affermato insegnato una dot- thene dicitis, sum shunt, verba autem sterii, come parola ua natura, alle sue ra ordinazione gra- e circa i mezzi per LA SUA STRUTTURS st raggiungerla. Questo magistero della Rivelazione & il fondamento del magistero della Chiesa la quale difende Vintegrita della fede. Che cosa se ne deve conchiudere? Anzitutto che I'Enciclica non si contenta di metterei in guardia contro pericolose tendenze, ma condanna anche degli errori, special- mente il relativiemo filosofico ¢ dogmatico e molte delle conseguenze che ne derivano, particolarmente lerrore che deforma la vera nozione della gratuita del soprannaturale ¢ l'ipotesi poligenista, che & incon- Ciliabile eon la fede. ‘La Chiesa ammette certamente che ’é un progresso nella intelli- genza del dogma mediante definizioni sempre pitt esplicite, ma essa difende la immutabilita del dogma, il quale & conosciuto sempre pitt esplicitamente, pur rimanendo sempre lo stesso. Riguardo al poligenismo alcuni hanno obbiettato: Pare che la Chiesa non riconosea alla scienza la sua liberti, la quale invece & ne- cessaria al suo progresso. Invece @ chiaro che l'Enc‘elica riconosce perfettamente la legit- tima liberté alle scienze, quando ciascuna rimane fedele nel proprio ambito ai suoi principi certi e al suo vero metodo, Per convincersene basta leggere nell’Eneiclica stessa il paragrafo precedente a quello che riguarda il poligenismo, Quel paragrafo, circa Vorigine del compo del primo uomo, non respinge I'ipotesi dell’evoluzione, « condizione di conservare questo, che civé Dio solo ba potuto creare Manima spiri- tuale ed immortale del primo uomo, e che @ stato necessario un inter- vento specialissimo della Provy' apparisse a superiore disposizione richiesta dalla ercazione dell’anima umana, Un per sua propria virtii, dare all’embrione che da quello procede una dispos'zione superiore a quella della sua specie, Altrimenti il pit ver- rebbe dal meno ¢ il pitt perfetto verrebbe prodotto dal meno perfetto, © ci sarebbe maggiore perfezione nell’effetio che non nella causa, contrariamente al principio di causaliti, L’Enciclica invece di limi- tare Ia liberta delle scienze, ne incorag studiare da vicino gli errori per vedere la piccola parte di veritd che vi pud ancora restare e per vedere dove si trova precisamente Ia devia- lenza perché in un embrione animale male d’una specie inferiore all’ uomo non puo, infatti, a ill progresso ed invita a VENCICLICA « HUMANE GENERIS » zione, Qualehe volta in certi errori molto manifesti c'@ anche una prova per assurdo delle verita che essi reepingono, Cosi levoluzionismo hege- iano, il quale ammette un divenire universale senza una superiore causu ¢ un Dio che si fa e che non sar& mai, @ una prova per assurdo dell’esistenza del vero Dio, perche Hegel non pud negare il vero Dio are anche il valore reale dei prineipi di contraddizione ¢ di . Parimenti oggi la disperazione ¢ la nausea universale a cui conduce l'esistenzialismo ateo sono una prova per assurdo del valore della speranza cristiana. Tali prove per assurdo son preziose a modo loro. Son come delle confessioni formulate dalla coscienza dei mag- giori avversari, come quando Proudon ¢ Clemenceau parlavano della grandezza della Chiesa da loro combattuta, Si & anche obbiettato; Ma I’Encicliea ci ricorda, quasi che l'ayes- simo dimenticata, limportanza dei principi logici di contraddizione di ragione sufficiente che quasi nessuno nega, La risposta alla obbiezione & anche facile, L’Enciclica ricorda Ia tali principi non solo come Loggi logiche della nostra mente, ma anche come leggi immutabili della realta estramentale, Ri- corda che il loro valore reale, ontologico ¢ trascendente, @ assoluta- mente certo, mentre invece il fenomenismo & specialmente il sogget- tivismo lo negano. Per la intelligenza naturale un eircolo quadrat un‘elisse triangolare non sono soltanto inimmaginabili ed inconeepibili, ‘ma anche inattuabili fuori della mente, importanza Per capire il senso © Vimportanza dell’Eneictica bisognerebhe riflettere una buona volta seriamente e profondamente a quello che + Poggetto proprio della intelligenza naturale, il quale oggetto & molto superiore, & immensamente superiore a quello dei sensi esterni ed in- terni come l'immaginazione. Mentre i sensi percepiscono soltanto i fenomeni sensibili esterni ed interni, Vintelligenza naturale pereepisee Vessere intelligibile delle cose sensibili c le leggi immutabili dell’ essere ¢ della realté estramentale, Ie quali Jeggi vengono ancor pitt appro- fondite dalla ontologia ossia dalla metafisica generale, Ora Vontologia, le ha per oggetto l'essere estramentale, differisce essenzialmente dalla Logica, perché la logica ha per oggetto essere di ragione, che & concepibile, ma @ inattuabile fuori della mente, come per esempio le leggi del sillogismo. L’ontologia dif ¢ sperimentali che Color che nor confondono pitt 01 maso non é altro ¢ vedono, come acca sitive di eni I'Enc V'Encicliea ricorda imtelligenza natural ‘questi principi sco: « Nessun essere anche, come si leg non & ». E° Ja lege che dubita del valoy «Ma forse Kant pu E’ stato anche « ma che non va con Al che @ facile non & un vero ben negare cid che non L’Enciclica « H delle veritas ben co ‘oggi disconoseiuta, | ignorare, ciod le ve mente la strada e § di illuminarli, Si tr la vita delanima 1 Si dimentica el causalita © come il vitali, le pitt profor ditarle spesso e met 2 Abbiemo sviluppat le Petre ot tes formes « Ls nosione dis Un stanza vn essere f"transitor. Corl per im eaccana parte. E (Quindi Is norione c’é anche una prova ‘evoluzionismo hege- re a prova per assurdo 5 negare il yero Di contraddizione e di wsea universale a cui r assurdo del valore on preziose a modo | coscienza dei mag- eau parlavano della da, quasi che Vaves- li contraddizione e Enciclica ricorda la logiche della nostra Ita estramentale. Ri- endente, @ assoluta- ccialmente il soxget- n circolo quadrato 0 bili ed inconcepibili, celica hisognerehbe amente a quello che muale oggetto 8 molto i sensi esterni ed in- cepiscono soltanto i a naturale percepisee mmutabili dell essere no ancor piit appri rile, Ora Vontologia erisce essenzialmente cre di ragione, che & come per esempi Lontologia differisce ‘essenzialmente anche dalle scienze positive ¢ sperimentali che studiano i fenomeni ¢ le loro leggi fenomeniche. Coloro che non comprendono V'importanza di questa Eneiclica, confondono piii o meno la metafisica con la logica: per loro S. Tom- maso non & altro che un grande logico, ¢ fuori della logica essi non vedono, come aceade ai nominalisti e ai positivisti, che le scienze po- sitive di eui I’Encicliea, essi dicono, ritarda il progresso, In realta, VEneiclica ricorda il valore reale e assoluto dei primi prineipi della intelligenza naturale, che poi la metafisiea approfondisce. Ora senza questi principi scomparirebbe ogni certezza *. ‘« Nessun essere pud nello stesso tempo esistere e non esistere » od anche, come si legge nel Vangelo: « Cid che @, @ cid che non 2% non @ », E? la legge fondamentale del reale. Percid i teologi a Kant ‘che dubita del valore reale del principio di contraddizione rispondono « Ma forse Kant pus nello stesso tempo essere Kant ¢ non esserlo? » *. E’ stato anche detto che IEnciclica suppone la filosofia dell’essere, ma che non va contro coloro che ammettono Ia filosofia del bene. ‘Al che facile rispondere che il bene suppone il vero, altrimenti non @ un vero bene, ¢ il vero consiste nell'affermare cid che & ¢ nel negare cid che non 8, eee L’Eneiclica « Humani generis » ci ricorda quindi, come essa dice, delle veritas ben conosciute, Vimportanza fondamentale delle quali & ogi disconoseiuta, In altre parole, essa ricorda quello che non si pud ignorare, cio? le veriti fondamentali senza di eui si sbaglia complet mente Ia strada e si portano fuori della verita gli altri con la pretesa aj illuminarli, Si tratta dell’'unum necessarium che & indispensabile al- la vita dell’anima nel tempo ¢ nella eternita Si dimentica che le pitt elementari verita, come il principi causalita ¢ come il Pater nell’ordine della Fede, sono le verita pi vitali, le pitt profonde ¢ le piit alte, Ma per aecorgersene bisogna me- ditarle spesso © metterle in pratica, Sua Eminenza il Cardinale Ar spera Le Sens commun, to phils in 1998 (canst Abbiamo svituppato la difess del realismo te Pétre et les formtes dogmotiques, Pargi, Deslée de Brouwer, Sa Sra ausione it sostanea, pel none una nosione.veeckia © ormai priva di effiacia {ina stn eer ch ite no ame etic sat wal enya ete e"fealtors Goll" per scempio. Ta sastanea del pane b rutte in un perseto di pane © futta in ciazcyna pure Ela causality effiiente & Pattuatione di quello che viene alla esi i (ranustaneiarione conserva il s¥0 valore ontologico Hones, Quindi leo ss LENEICLICA HUMANE GENES » vescovo di Firenze riferisce in una pastorale, riguardo alla ignoranza religiosa, il fatto di un conte italiano il quale, vicino a morire, udi che sua moglic recitava vicino a lui con profondo raccoglimento il Pater noster, ele disse: « L’avete composta voi, Contessa, questa pre- ghiera? », L’aveva recitata spesso macchinalmente, e non ne aveva ‘eompreso ancora il senso profondo, L’Enciclica ei ricorda quindi delle verita di cui dimentichiamo la profondita. Prima di eriticare queste grandi dottrine tradizionali, come han fatto Kant, Hegel ¢ i loro suecessori, bisognerebbe essere ben si- curi d’averle capite, Se si cerea davvero sinceramente di ben capirle, saremo largamente ricompensati ¢ rimarremo meravigliati della bonta con la quale il su- premo Pastore ei parla in questa Enciclica, In color che cercano la verita e che pregano per essere illu- minati, si attua la ben nota parla: « Non mi cercheresti, se non mi avessi gid trovato ». Oltze le opere gia I gravi e solenni avvertimenti del Magistero della Chiesa ei son ranno delle indicazio dati in nome di Cristo nella verita ¢ nella carita, Questa veriti non presente lavoro. solo ci libera dagli errori e dal dubbio, ma unisee anche a Dio le menti, i cuori ¢ le volonta nella pace di Cristo, di eui abbiamo tanto bisogno I CARATTERI 61 nel conflitto mondiale che non finisee ancora. Si degn il Signore di DOTTRINA eoncedercelo per mezzo di Maria Immacolata, per la gloria del suo nome e per il hene di tutti. Si consultano anco Giovanni di 8, To: nuovo recentemente ne dettini di Solesme stan M, De Rubeis (Ro Dissertationes criticae edizione lconina, vol. K, Werner - Der hi Ratisbona, 1859. Die Scholastik des G. G. Berthier - J zera, 1893 (Parigi, 190 E, Dehove - Exsai Hisme kantien, Lilla, 1 ‘M. Grabmann - E v. A., Friburgo di B ‘Mons, St. M. Gille , Lavaud - 8, 7h

Potrebbero piacerti anche