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REPUBBLICAITALlANA

N 419/08 RG. Trib.


In nome del popolo italiano
N 914/08 R.G.N.R
D.D.A. Palermo IL TRIBUNALE DI TRAPANI
SEZIONE PENALE
N 957/09 Reg. Sento
del 19.12.2009 composto dai signori magistrati
Data di deposito
1 OMAG. 2010 1. dotto Alessandra CAMASSA presidente
2. dotto Michele CALVISI giudice
Estensore 3. dotto Emanuele CERSOSIMO giudice
Dott.ssa Alessandra
CAMASSA
con l'intervento del Pubblico Ministero rappresentato dal
sostituto procuratore della repubblica dotto Andrea
Comunicata al P.G.-PA TARONDO e con l'assistenza del cancelliere dotto Maurizio
il - - - - - - LA CARA
(ex artt.548-585 c.p.p.)
alla pubblica udienza del 19 dicembre 2009 ha pronunciato e
Data notifica estratto al
contumace
pubblicato mediante lettura del dispositivo la seguente

Impugnazione SENTENZA

nei confronti di:

1) PACE FRANCESCO,
nato a Paceco (TP) l'l ottobre 1941, in atto detenuto per questa
Data irrevocabilit
causa nella Casa Circondariale di Cuneo

Data trasmissione PRESENTE in videoconferenza


estratto per
l'esecuzione ,difeso di fiducia dall'avvocato Ferruccio MARINO del Foro di
Trapani

Data redazione scheda 2) PELLEGRINO BARTOLOMEO


per il casellario nato a Trapani il 26 ottobre 1934 e residente a Trapani, frazione
Fontanasalsa nella Strada Regia Trazzera Erice-Mazzara n. 1
LIBERO, ASSENTE

r
N Reg.3/SG

difeso di fiducia dagli avvocati Vito GALLUFFO del Foro di


N- - Mod. 2/A/SG

Trapani e MORMINO del Foro di Palermo


3) BARBARA LEONARDO, nato a Trapani il 18 giugno 1955, ivi residente
nella Via Clio n. lO ed elettivamente domiciliato a Trapani in Piazza S.
Agostino n. 12 presso il difensore di fiducia

LIBERO, FRESENTE

difeso di fiducia dall'avvocato Michele CAVARRETT A del Foro di Trapani

IMPUTATI

A) OMISSIS
B) OMISSIS
C) OMISSIS
D) OMISSIS

PELLEGRINO BARTOLOMEO:

E) del reato previsto e punito dall'art. 11 O, 81, cpv, 319, 319 bis del codice
penale ed art. 7 D.L. 152/91 perch, in concorso con PACE Francesco,
BIRRITTELLA Antonino e AUGUGLIARO Vito (questi ultimi due
separatamente giudicati), in qualit di Assessore della regione siciliana al
Territorio ed ambiente per il periodo da agosto 2001 a marzo 2003, accettava
da P ACE Francesco e dagli stessi BIRRITTELLA Antonino, BARBARA
Leonardo e AUGUGLIARO Vito, la promessa di denaro nella misura di 500
euro per ciascuno degli appartamenti realizzati nell'ambito di un ampio
programma edilizio da realizzarsi nel quartiere Villa Rosina di Trapani che
prevedeva la costruzione di 600 appartamenti di edilizia residenziale, per una
somma complessiva di 300.000 euro. A fronte di tale promessa il
PELLEGRINO Bartolomeo si impegnava ad adoperarsi, nella qualit indicata,
affinch il predetto programma edilizio andasse a buon fine.
Con l'aggravante di avere commesso il fatto avvalendosi delle condizioni di cui
all'art. 416 bis del codice penale e, comunque, al fine di agevolare l'attivit
dell'associazione di tipo mafioso denominata Cosa Nostra.

In Trapani dall'agosto 2001 sino al marzo del 2003

PELLEGRINO BARTOLOMEO:

F) del reato di cui agli artt. 110, 416 bis commi IV, VI del codice penale per
avere posto in essere, stabilmente e continuativamente, condotte, fra cui quelle
descritte nel capo che precede, che hanno consentito il rafforzamento
dell'associazione mafiosa "Cosa Nostra" operante in Trapani, attraverso i suoi
continui e reiterati rapporti con esponenti di vertice della predetta
organizzazione, quali il capo-mandamento PACE Francesco ed i suoi uomini di
fiducia BIRRITTELLA Antonino e COPPOLA Tommaso (questi ultimi due
separatamente giudicati), permettendo in questo modo a loro di assicurasi il
controllo di rilevanti attivit imprenditoriali nel settore edilizio ed urbanistico,
pro grammando la realizzazione di lucrose specializzazioni mediante il
mutamento della destinazione d'uso da verde agricolo a zona edificabile di
ampie aree nel quartiere Villa Rosina di Trapani. Per avere inoltre rafforzato la
medesima associazione mafiosa attraverso continue e reiterate interlocuzioni
con COPPOLA Tommaso, esponente di vertice della medesima
organizzazione, e con CANINO Francesco (separatamente giudicato),
sorvegliato speciale in quanto indiziato di appartenere alla stessa
organizzazione mafiosa trapanese e sottoposto a procedimento penale per il
delitto di cui all'art. 416 bis del codice penale, finalizzate alla scelta del
candidato dello schieramento politico di centro-destra per l'elezione a sindaco
del comune di Valderice ed effettivamente individuato in SUGAMELI Mario,
persona gradita all'organizzazione mafiosa.
Con le aggravanti di cui ai commi IV e VI essendo "Cosa Nostra"
un'associazione armata ed essendo le sue attivita' economiche finanziate in
tutto ed in parte con il prezzo, il prodotto ed il profitto di delitti.

In Trapani e provincia ed in altre localit del territorio nazionale, dal 200 l e


sino alla data della presente richiesta.

Con la recidiva semplice contestata in sede di udienza preliminare.

PACE FRANCESCO, BARBARA LEONARDO,

G) del reato previsto e punito dall'art. 110,319,319 bis e 321 codice penale ed
art. 7 D.L. 152/91, per avere concorso nel reato indicato di cui al capo E).
Condotta consistita per il PACE nell' avere, in qualit di capo del mandamento
mafioso di Trapani, promesso a PELLEGRINO Bartolomeo, in accordo con
BIRRITTELLA Antonino (separatamente giudicato), la dazione di somme di
denaro nella misura di 500 euro per ciascuno degli appartamenti realizzati
nell'ambito di un ampio programma edilizio da realizzarsi nel quartiere Villa
Rosina di Trapani che prevedeva la costruzione di 600 appartamenti di edilizia
residenziale, per una somma complessiva di 300.000 euro, a fronte della
promessa del PELLEGRINO, nella qualit di assessore della regione siciliana
al Territorio ed ambiente per il periodo da agosto 2001 a marzo 2003, di
adoperarsi affinch il predetto programma edilizio andasse a buon fine.
Condotta consistita per il BARBARA nell'avere promesso a PELLEGRINO
Bartolomeo, unitamente a BIRRlTTELLA Antonino, la dazio ne di somme di
denaro nella misura di 500 Euro per ciascuno degli appartamenti realizzati
nell'ambito di un ampio programma edilizio da realizzarsi nel quartiere Villa
Rosina di Trapani che prevedeva la costruzione di 600 appartamenti di edilizia
residenziale, per una somma complessiva di 300.000 euro, a fronte della
promessa del PELLEGRINO, nella qualit di assessore della regione siciliana
al Territorio ed ambiente per il periodo da agosto 2001 a marzo 2003, di
adoperarsi affinch il predetto programma edilizio andasse a buon fine.
Con l'aggravante di avere commesso il fatto avvalendosi delle condizioni di cui
all'art. 416 bis del codice penale e comunque al fine di agevolare l'attivit
dell'associazione di tipo mafioso denominata "Cosa Nostra".

In Trapani dall'agosto 2001 sino al marzo 2003.

Nel presente procedimento si sono costituiti PARTE CIVILE:

COMUNE di ERICE, in persona del Sindaco pro tempore Giacomo


Tranchida, domiciliato per la carica presso la Casa Comunale sita in
Erice, Piazza Umberto I, rappresentato e difeso dall'avvocato
Giuseppe RANDO del Foro di Roma con studio in Trapani.
PROVINCIA REGIONALE di TRAPANI, in persona del
Commissario Straordinario, Dott. Salvatore Rocca, nato a Balestrate
(PA) il 12.05.1938, rappresentato e difeso dall'avvocato Diego
MAGGIO dell' Avvocatura Provinciale.
COMUNE di PACECO, in persona del Commissario Straordinario
pro tempore Dott. Vincenzo Aiello, nato ad Alcamo il 26.0 1.195 5,
domiciliato presso la Casa Municipale di Paceco, rappresentato e
difeso dall'avvocato Giuseppe GIAMBRONE del Foro di Palermo.
COMUNE di VALDERICE, in persona del Sindaco Dott.ssa
Blunda Lucia, domiciliato presso la Casa Comunale sita in Piazza
Municipio n. l, rappresentato e difeso dall' avvocato Maria Giovanna
MASSIMO D'AZEGLIO del Foro di Trapani
COMUNE di TRAPANI, in persona del Sindaco pro-tempore Avv.
Girolamo Fazio, domiciliato per la carico presso il Palazzo di Citt in
Piazza Vittorio Veneto n. 1, rappresentato e difeso dall'avvocato
Carmela SANTANGELO dell' Avvocatura Comunale.
CONFINDUSTRIA - TRAPANI, in persona del Presidente e
Legale Rappresentante, Avv. Davide Durante, nato ad Erice il
24.11.1962, domiciliato presso la sede dell' Associazione predetta sita
in Via Principessa Mafalda di Savoia n. 28, rappresentata e difesa
dall'avvocato Giuseppe NOVARA del Foro di Trapani.

CONCLUSIONI DELLE PARTI

Il Pubblico Ministero ha chiesto affermarsi la penale responsabilit di tutti gli


imputati per tutti i reati loro rispettivamente ascritti e condannarsi
PELLEGRINO Bartolomeo, previa riunione dei reati contestatigli sotto il
vincolo della continuazione - considerato pi grave il reato di cui al capo F)
alla pena di anni 8 di reclusione, PACE Francesco alla pena di anni 6 di

reclusione, BARBARA Leonardo alla pena di anni 4 e mesi 6 di reclusione,

oltre alle pene accessorie, come per legge, per tutti i suddetti imputati.

Le parti civili hanno chiesto affermarsi la penale responsabilit degli imputati

in ordine ai reati loro rispettivamente ascritti e condannarli al risarcimento dei

danni, al pagamento di una provvisionale e alla rifusione delle spese di

costituzione e giudizio come da comparsa conclusionale e nota depositate.

L'avvocato Marino ha chiesto l'assoluzione di PACE Francesco perch il fatto

non sussiste o, comunque, per non aver commesso il fatto.

L'avvocato Cavarretta ha chiesto l'assoluzione di BARBARA Leonardo perch

il fatto non sussiste.

L'avvocato Galluffo e l'avvocato Mormino hanno chiesto l'assoluzione di

PELLEGRINO Bartolomeo perch il fatto non sussiste.

- MOTIVAZIONE

SVOLGIMENTO DEL PROCESSO

In data 14.02.08 il Pubblico Ministero Distrettuale avanzava richiesta di :nnVlO a


giudizio a carico degli imputati per i reati oggetto del presente dibattimento.
Con decreto che dispone il giudizio del 12.03.08 il G.U.P. presso il Tribunale di
Palermo disponeva la citazione innanzi a questo Giudice degli imputati PACE
Francesco, VIRGA Francesco, lvfARTINES :Michele, NASCA Francesco,
PELLEGRINO Bartolomeo e BARBARA Leonardo per rispondere dei reati
rispettivamente contestati.
All'udienza del 04.06.08, dichiarata la contumacia dell'imputato Virga Francesco, non
comparso seppure ritualmente avvisato, stata accertata la mancata notifica del decreto
di citazione all'imputato Barbara Leonardo stante che il decreto che dispone il giudizio
risultava notificato presso il legale dell'imputato solo nella sua qualit di difensore di
fiducia e non anche nella sua qualit di domiciliatario ai sensi dell'art. 161 c.p.p.; il
procedimento veniva quindi rinviato per la rinnovazione della notifica del decreto
all'imputato Barbara.
All'udienza del 7 luglio 2008, i difensori degli imputati si opponevano alla costituzione
di parte civile del Comune di Paceco, ammessa invece dal Tribunale eclusivamente nei
confronti degli imputati Pace, Virga e Pellegrino; ex adverso dichiarava inammissibile la
costituzione nei confronti degli imputati Nasca, Martines e Barbara in quanto la
procura speciale risultava conferita esclusivamente in relazione agli imputati Pace
Francesco, Virga Francesco e Pellegrino Bartolomeo.
Alla medesima udienza il difensore dell'imputato Nasca eccepiva la nullit del decreto
che dispone il giudizio, all'uopo sottolineando si la mancata effettuazione dell'esame del
predetto imputato da parte del Giudice dell'udienza preliminare nonostante il Nasca ne
avesse fatta espressa richiesta, con conseguente compressione dei diritti di difesa e
violazione degli artt. 178 lettera C) e 180 c.p.p.; detta eccezione veniva respinta dal
Collegio giudicante stante la sua tardivit: in considerazione del disposto dell'art. 421,
comma secondo, e 422, ultimo comma, in relazione all'articolo 180 c.p.p. il mancato
espletamento dell'interrogatorio richiesto dall'imputato Nasca ha perfezionato, infatti,

} l
una nullit a regime intermedio, ormai sanata ai sensi dell'art. 182 c.p.p., in quanto la
parte interessata, seppur presente all'atto, non ha eccepito la nullit immediatamente
dopo il provvedimento di rigetto del Giudice.
Terminata la fase degli atti preliminari veniva aperto il dibattimento e data lettura
dell'imputazione. Quindi le parti avanzavano le rispettive richieste di prova nei termini
dettagliatamente indicati nel verbale di udienza e l'imputato :Martines insisteva nella
richiesta di giudizio abbreviato condizionato all'esame della persona offesa Scuderi
Vincenzo.
All' esito di camera di consiglio il Presidente dava lettura dell' ordinanza (che si intende
qui integralmente riportata) con la quale veniva rigettata la richiesta di giudizio
abbreviato condizionato richiesto dall'imputato Martines in quanto l'integrazione
probatoria richiesta non risultava essere, rebus sic stantibus, necessaria ai fini della
decisione.
Veniva, infine, data lettura dell'ordinanza di amnusslone della prova con la quale
venivano ammesse tutte le prove richieste dalle parti in quanto non vietate dalla legge
n manifestamente superflue o irrilevanti ad eccezione dell'esame di Birrittella
Antonino, Buscaino Mario, Augugliaro Vito, FiguccioAntonino e Todaro Giuseppe, la
cui nuova escussione, trattandosi di soggetti gi sentiti in sede di incidente probatorio,
non era ammessa non risultando dalle circostanze dedotte dalla difesa ragioni
sopravvenute o esigenze particolari tali da renderla necessaria. Peraltro, sulla richiesta di
esame di tali fonti, proveniente dall'imputato Barbara, nel prosieguo intervenuta
. .
espressa nnunCla
All'udienza del 23.07.08 veniva escusso il teste LINARES Giuseppe, dirigente della
locale Squadra Mobile, e conferito al perito RlNZNILLO Giuseppe l'incarico di
effettuare la trascrizione delle intercettazioni ambientali, svolte nella fase delle indagini
preliminari del presente procedimento ed indicate nell' elenco prodotto dal
rappresentante della Pubblica Accusa che, in sede di richieste di prova, ha dato ampia
contezza del rilievo probatorio di tali conversazioni, relative sia ai fatti specifici oggetto
delle imputazioni mosse agli odierni imputati che al contesto criminale mafioso in cui

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tali fatti si erano svolti. All'esito di tale attivit l'imputato Nasca rendeva spontanee
dichiarazioni.
All'udienza del 30.07.08 veniva esaminato il teste P ALMERI Nicol Lucio.
All'udienza del 26.09.08, revocata la declaratoria di contumacia dell'imputato Virga
stante la sua presenza in aula, veniva escusso il teste lVfISERENDINO Luigi ed
ascoltate le dichiarazioni spontanee dell'imputato Nasca. Alla medesima udienza il
Pubblico Ministero chiedeva l'esame, ai sensi dell'art. 195 c.p.p., dei testi "de relato"
Castelli, Lanna e Santoro. Il Collegio disponeva l'esame del primo teste, riservandosi di
decidere sull'ammissione dei residui.
All'udienza dell' 1.10.08 veniva effettuato l'esame del teste CASTELLI da parte del
rappresentante della Pubblica Accusa, quindi veniva esaminato il perito RINZIVILLO
ed acquisita la relazione di perizia redatta dallo stesso con riferimento alle
conversazioni fino a quel momento trascritte. Terminata l'attivit istruttoria, il
Tribunale, a scioglimento della riserva sopraindicata, disponeva, ai sensi dell'art. 195
c.p.p., l'esame del teste "de relato", Santoro, e rigettava la richiesta di escussione della
dott.ssa Lanna non sussistendone i presupposti.
Il 10.10.08 si procedeva all'esame dei testi GL'\CALONE Fabrizio, DE MARTINO
Leonardo, ~10NCADA DI MONFORTE Guglielmo e MARINO Rosario.
All'udienza del 22.10.08 si procedeva all'esame del teste SCCDERI Vincenzo, nel
corso della cui deposizione il P.M. segnalava alla Corte la necessit di interrompere
l'esame del teste ai sensi dell'art. 63 comma primo c.p.p. Il Collegio disponeva in
conformit, riservandosi di decidere sul prosieguo all'esito dell'esame delle trascrizioni
della fonoregistrazione della deposizione del predetto. Ultimato quindi l'esame del teste
MONCADA DI MONFORTE ed acquisita documentazione prodotta dal P.:M., in
assenza di opposizione delle altre parti, prima della conclusione dell'udienza l'imputato
N asca rendeva ulteriori dichiarazioni spontanee.
All'udienza del 29.10.08 si escutevano i testi PLACENZA Giuseppe, CASTELLI
Carmelo, GERVASI Giacomo, INGOGLIA Antonio e venlva acquisita
documentazione prodotta dal P.M. - in particolare, relativa alla deposizione del teste
PIacenza in assenza di opposizione delle altre parti. Terminata l'attivit istruttoria, il

3
Tribunale, a scioglimento della riserva assunta alla precedente udienza, disponeva la
prosecuzione dell'esame di SCUDERI Vincenzo con le forme e le garanzie di cui
all'art. 210 c.p.p. in considerazione del fatto che nel corso del controesame della difesa
dell'imputato Martines erano emersi indizi di reit a carico dello Scuderi per la
violazione dell'art. 21 legge n. 646 del 1982. Al termine dell'udienza l'imputato Nasca
rendeva altre dichiarazioni spontanee.
All'udienza del 05.11.08 venivano escussi i consulenti del P.l\tL, CASTRONOVO
Carmelo e LOMBARDO Paolo, ed acquisita la relazione di consulenza ed i relativi
allegati cui i medesimi avevano fatto riferimento nel corso dell'esame. Veruva inoltre
esaminato il teste RUGGIRELLO Paolo.
All'udienza del 19.11.08 veniva disposto l'accompagnamento coattivo del teste Di
Natale, non comparso senza addurre legittimo impedimento seppur ritualmente
avvisato, ed effettuato l'esame del teste SANTORO Giusto, nel corso del quale il
Tribunale, su concorde richiesta delle parti, acquisiva documentazione cui il teste aveva
fatto riferimento (relazione di stima redatta dal Santoro e n. 18 schede tecniche
allegate).
All'udienza del 24.11.08 veniva escusso il teste DI NATALE Giuseppe e completato
l'esame di SCUDERI Vincenzo nelle forme di cui all'art. 210 c.p.p .. Alla medesima
udienza gli imputati di reato connesso SPEZIA Antonino e COPPOLA Tommaso si
avvalevano della facolt di non rispondere.
All'udienza del 05.12.08 veniva esaminato l'imputato in reato connesso GIACALONE
Vito ed alla successiva del 10.12.08 il teste VALLEFUOCO Margherita.
Il 17.12.08 non si svolgeva attivit istruttoria stante l'assenza giustificata dei testi citati.
Il Tribunale disponeva, su richiesta dell'Accusa, la sospensione dei termini di durata
della custodia cautelare di cui all'art. 303, comma 1, lettera B), nn. 2 e 3, c.p.p. come da
apposita ordinanza di cui veniva data lettura e che si intende qui integralmente
riportata.
All'udienza del 9.01.09, accertata l'assoluta impossibilit del teste Sodano Fulvio a
comparire all'udienza per gravi motivi di salute, il Pubblico Ministero dichiarava di
rinunciare all'esame dello stesso e chiedeva l'acquisizione del verbale di s.i.t. rese dal

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predetto nel corso delle indagini preliminari; il difensore dell'imputato Nasca non si
opponeva alla revoca dell'atto istruttorio e prestava il proprio consenso alla richiesta
acquisizione. Gli altri difensori si riservavano di interloquire alla successiva udienza.
All'udienza del 14.01.09 il rappresentante della Pubblica Accusa rinunciava, in assenza
di opposizione dei difensori, all'esame dei residui testi indicati nella sua lista; il
Tribunale procedeva, pertanto, alla revoca dell'ordinanza ammissiva della prova
limitatamente a detti testi. Si procedeva, quindi, all'esame del perito RlNZIVIL,LO che
veniva esaminato sull'ulteriore attivit di trascrizione svolta con riferimento alle
conversazioni oggetto di perizia.
All'udienza del 21.01.2009 il Tribunale, sull'accordo di tutte le parti, acquisiva il verbale
di s.i.t. rese da SODANO Fulvio in data 22.07.2004 e gli appunti riservati a sua firma
datati 14.11.2001, 15.10.2002 e 17.01.2003. Si procedeva, quindi, all'esame
dell'imputato NASCA.
Il 30.01.09 la difesa dell'imputato Pellegrino chiedeva di produrre documentazione
come da indice allegato in particolare verbali di dichiarazioni rese nell'ambito del
procedimento di prevenzione svoltosi nei riguardi del Pellegrino ed altre conversazioni
ambientali, sempre relative al presente procedimento, trascritte a cura di un consulente
di parte della difesa - ed il P.l'vL si riservava di interloquire sul punto; riserva che verr
poi sciolta all'udienza del 15 aprile 2009 con il consenso alla produzione da parte del
P.l'vL L'imputato PELLEGRlNO rendeva dichiarazioni spontanee e, quindi, veniva
esaminato dal P.M. L'udienza veniva rinviata per il completamento dell'esame
dell'imputato Pellegrino.
All'udienza del 4.02.09 si concludeva l'esame dell'imputato PELLEGRlNO. Nel corso
del quale veniva disposta l'acquisizione del verbale dell'interrogatorio reso dal predetto
imputato nella fase preliminare con riguardo alle parti utilizzate dal P.M. per le
contestazioni.
All'udienza del 18.02.09 l'imputato Nasca rendeva, ancora una volta, dichiarazioni
spontanee, quindi, si effettuava l'esame dell'imputato BARBARA.

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All'udienza del 25.02.09 iniziava l'esame dei testi della Difesa con l'escussione di
MARRONE Leonardo, MISTRETTA Angelo, MA2ZARESE Nicol,
SAMMARTANO Michele, tutti indicati nell'interesse dell'imputato Pellegrino.
Il 4.03.09 il P.M. rinunciava all'esame dell'imputato Martines e veniva acquisito,
sull'accordo di tutte parti eccetto la difesa degli imputati Pace e Virga, il verbale di
interrogatorio reso dal medesimo nel corso delle indagini preliminari.
All'udienza del 18.03.09 venivano esaminati i testi della difesa dell'imputato Pellegrino,
FIORE Domenico, PERGOLIZZI Domenico, CASTIGLIONE Salvatore
All'udienza del 20.03.09 venivano escussi i testi LANNA Clementina, RUGGIERI
Domenico, LA GATTUTA Carmelo, dedotti dalla difesa del Nasca, ed effettuato
l'esame del consulente tecnico ALBANESE Maurizio, sempre nell'interesse
dell'imputato da ultimo citato. Veniva, altres, acquisita la relazione di consulenza
redatta dall'Albanese, in assenza di opposizione delle parti e tenuto conto dei
riferimenti operati dal consulente al contenuto della stessa. All'esito dell'istruttoria il
difensore del Nasca rinunciava, in assenza di opposizione delle altre parti, all'esame dei
testi Cerenzia e Licari; il Collegio procedeva, pertanto, alla revoca dell'ordinanza
ammissiva della prova limitatamente ai predetti testi.
All'udienza del 22.03.09 si procedeva al controesame del consulente Albanese ed
all'esame dei testi LEONARDI Salvatore, NL'\ZZA~fUTO Salvatore, CHIRCO Lorella
e PELLEGRINO Antonio, testi addotti dalla difesa del Pellegrino. Alla medesima
udienza l'imputato Nasca rendeva ulteriori spontanee dichiarazioni ed il Tribunale, ai
sensi dell'art. 195 c.p.p., disponeva l'esame dei testi "de relalo" NASTASI Michele e
VATTIATA Vincenzo, riguardanti l'imputazione mossa al Nasca.
All'udienza dell' 1.04.09, all'esito dell'escussione dei testi GAROFALO Gianfranco e
NASTASI Michele, l'imputato Nasca rendeva ancora spontanee dichiarazioni, il suo
difensore rinunciava, in assenza di opposizione delle altre parti, all' esame del teste
C aro figlio e il Collegio procedeva alla conseguente revoca dell'ordinanza ammissiva
della prova limitatamente al predetto.
All'udienza dell'8.04.09, l'imputato VIRGA Francesco rendeva spontanee dichiarazioni,
e venivano esaminati i testi DI SALVO Francesco, :\,fARINO Sergio, CHIOFALO

~
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Vincenzo, DI PIETRO Cianchino e GIACALONE Giacoma, dedotti dalla difesa del
Pellegrino; all'esito il P.M. produceva, in assenza di opposizione delle altre parti, il
verbale di interrogatorio utilizzato per la contestazioni effettuate nel corso dell'esame
dell'imputato Pellegrino - di cui era stata gi disposta l'acquisizione all'udienza del
4/2/2009 ma che non era materialmente transitato al fascicolo del dibattimento il
verbale di interrogatorio reso dall'imputato Martines ed i documenti acquisiti nel corso
dell'esame del teste Lanna; documenti tutti di cui il Tribunale disponeva l'acquisizione.
All'udienza del 15.04.09 si procedeva all'esame dei testi MARINESE Ignazio,
SCAFFIDI Abate Pietro Alfredo e l\1ESSINA Donatello, testi indicati dalla difesa del
Pellegrino ed all'acquisizione di documentazione prodotta dalla medesima difesa, pi
esattamente quella indicata all'udienza del 30/1/2009, in assenza di opposizione delle
altre parti.
All'udienza del 22.04.09 deponevano i testi AJ\1ICO Nino Italico, CARA.MBIA Vito
Giuseppe e CANGEMI Giuseppe, ancora una volta dedotti dalla difesa del Pellegrino.
All'udienza del 29.04.09 venivano escussi i testi POLIZZI Biagio, indicato dalla difesa
del Nasca, e GIORDANO Alfonso, dedotto dalla difesa del Pellegrino, ed ascoltate le
dichiarazioni spontanee dell'imputato Pellegrino. Alla medesima udienza il difensore
dell'imputato Barbara rinunciava, in assenza di opposizione delle altre parti, all'esame
dei residui testi indicati in lista e il Tribunale procedeva in conformit alla relativa
revoca. All'esito dell'attivit istruttoria il difensore dell'imputato Virga, stante la
mancata produzione dei verbali di prova di altro procedimento indicati nella lista testi
depositata dal Pubblico Ministero, eccepiva l'intervenuta decadenza della prova
ammessa dal Collegio; la Pubblica Accusa chiedeva di potere interloquire su tale
eccezione ad una successiva udienza.
All'udienza del 13.05.09, dopo aver posto materialmente a disposizione del Tribunale i
verbali di altro procedimento contenenti le dichiarazioni rese dagli imputati di reato
connesso SINACORI Vincenzo e MILAZZO Francesco, il rappresentante dell'Accusa
avvisava i difensori dell'avvenuto deposito presso la propria segreteria di attivit
integrativa di indagine (verbale di s.i.t. rese da Bucaria Anna). Terminata l'istruttoria
dibattimentale, le parti avanzavano specifiche richieste ex art. 507 c.p.p.: in particolare il

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P.M. chiedeva l'esame del teste BUCARlA Anna, la difesa dell'imputato Nasca l'esame
del teste SCARCELLA Francesco, la difesa dell'imputato Pace chiedeva l'acquisizione
di certificazione attestante i periodi di detenzione del Pace dal 1997 ad oggi Nessuna
delle parti si opponeva alle richieste rispettivamente avanzate ad eccezione della difesa
dell'imputato Pellegrino che si riservava di interloquire sulla richiesta avanzata dalla
Pubblica Accusa.
Alla medesima udienza il Tribunale rigettava l'eccezione avanzata alla precedente
udienza dalla difesa dell'imputato Virga in considerazione dell'insussistenza
dell'ipotizzata decadenza. Quindi il Collegio, ritenendolo assolutamente necessario ai
fini della decisione, disponeva, ai sensi dell'art. 507 c.p.p., l'esame del teste Scarcella e
l'acquisizione del certificato richiesto dalla difesa del Pace, riservandosi di decidere sulla
richiesta avanzata dal P.M. a seguito delle valutazioni della difesa del Pellegrino.
All'udienza del 20.05.09, effettuato l'esame del teste SCARCELLA Francesco, il
difensore dell'imputato Pellegrino si opponeva all'esame del teste Bucaria richiesto dal
P.M. ai sensi dell'art. 507 c.p.p .. Il Tribunale, dopo aver esaminato in camera di
consiglio il verbale di s.i.t. della Bucaria, al solo fine di valutarne la rilevanza, disponeva,
ai sensi dell'art. 507 c.p.p., l'esame del teste NIiserendino Luigi in ordine ai criteri
adoperati per la valutazione dei beni aziendali della Calcestruzzi Ericina in sede di
redazione dei bilanci, l'esame del teste Santoro Giusto in ordine ai criteri adottati per la
valutazione della Calcestruzzi Ericina, l'esame dei testi Fazio Girolamo, Mannina Vito,
Bucaria Anna e Di Bono Francesco in ordine alla vicenda dell'adozione dei piani
costruttivi di Villa Rosina e, con riferimento alla Bucaria, pi in generale, anche ai fatti
riferiti al P.M. nel citato verbale; l'acquisizione presso l'Agenzia del Demanio del
fascicolo personale relativo all'imputato Nasca Francesco; l'acquisizione presso il
Comune di Trapani e l'Assessorato Regionale Territorio ed Ambiente dell'integrale
documentazione amministrativa relativa ai tre programmi costruttivi di Villa Rosina e
l'acquisizione dei bilanci della Calcestruzzi Ericina relativi agli anni 2001, 2002 e 2003,
ritenendo l'assunzione di tali prove assolutamente necessaria ai fini della decisione.
Alla medesima udienza il Tribunale, sussistendo i presupposti di cui all' art. 18 comma
primo, lettera E), c.p.p., procedeva, con apposita ordinanza che si intende qru

Jr 8
integralmente riportata, alla separazione degli atti del procedimento in relazione agli
imputati Virga e Martines in considerazione dell'immediata definibilit di tali posizioni
processuali e disponeva procedersi oltre con riferimento ai rimanenti imputati.
Il successivo 27 maggio veniva esaminata la teste BUCARlA Anna. All'esito di tale
esame il P.M. chiedeva di sentire, sempre ai sensi dell'art. 507 c.p.p., Ruggirello Paolo
mentre la difesa chiedeva l'esame della teste Carlino Assunta. Su tali ulteriori richieste il
Tribunale riservava la propria decisione.
Il 10 giugno il Tribunale dava atto che erano pervenuu 1n Cancelleria parte degli
accertamenti disposti ex art. 507 c.p.p. ed, in particolare, parte della documentazione
acquisita presso il Comune di Trapani e relativa ai piani costruttivi, il fascicolo
personale dell'imputato Nasca ed i bilanci della Calcestruzzi Ericina.
Quindi procedeva all'esame dei testi FAZIO Girolamo, :MANNINA Vito e DI BONO
Francesco ed infine, sciogliendo la riserva assunta alla precedente udienza, disponeva
l'esame ex art. 507 c.p.p. del teste Ruggirello Paolo mentre rigettava la richiesta della
difesa in ordine all' assunzione della teste Carlino Assunta, le cui dichiarazioni non
apparivano decisive in quanto relative a circostanze gi note al Tribunale.
Il dibattimento proseguiva all'udienza dell'8 luglio 2009 con l'esame dei testi
RUGGIRELLO Paolo, MISERENDINO Luigi e SANTORO Giusto.
Il Tribunale dava inoltre atto che l'ulteriore documentazione di cui si era disposta
l'acquisizione con l'ordinanza ex art. 507 c.p.p. del 20 maggio 2009 era frattanto
pervenuta.
Alla medesima udienza, con particolare riferimento all'esito dell'esame dei testi
riguardanti la posizione dell'imputato Nasca, il Tribunale valutava la necessit di
procedere altres all'esame dei testi .Marmo, Santacroce, Boschetti, Giannone ed
Alastra, tutti soggetti che si occuparono nel tempo e a diverso titolo di beni confiscati
ed ebbero perci rapporti con il suddetto imputato, nonch di svolgere apposita perizia
estimativa dei beni mobili ed immobili costituenti il patrimonio della Calcestruzzi
Ericina nonch dell'intera azienda.
Il successivo 15 luglio il Tribunale nominava il Collegio peritale e conferiva il relativo
lncanco.

9
All'udienza di rtnV10 fissata per il 20 luglio si procedeva all'esame dei testi
GL'\NNONE Orazio ed ALASTRA Antonio mentre non comparivano, giustificando
adeguatamente la loro assenza, i testi Santacroce, Marmo e Boschetti. Nella stessa
udienza il Tribunale disponeva di acquisire presso l'Agenzia del Demanio eventuali
provvedimenti di destinazione del Giannone all'ufficio beni confiscati e rinviava per
l'esame dei testi Marmo, Santacroce e Boschetti all'udienza del 30 settembre.
Il 30 settembre venivano infatti esaminati i testi BOSCHETTI, SANTACROCE E
MARMO e pervenivano i documenti di cui era stata disposta l'acquisizione all'udienza
del 20 luglio 2009 nonch i certificati relativi ai periodi di detenzione subiti
dall'imputato Pace Francesco di cui era stata in precedenza richiesta l'acquisizione da
parte della difesa.
Inoltre, sempre alla medesima udienza, su richiesta del P.M., il Tribunale disponeva
l'acquisizione della relazione svolta dal Commissario Straordinario per i beni confiscati
all'esito dell'attivit svolta in Sicilia nei primi anni del 2000.
All'udienza del 21 ottobre, nel corso della quale si dava atto che era pervenuta la
relazione del Commissario Straordinario, venivano esaminati i periti nominati dal
Tribunale, e, a seguito di alcuni rilievi mossi dal P.M., il Tribunale disponeva
un'integrazione della perizia sulla quale i medesimi riferivano all'udienza del 30 ottobre
2009.
In tale ultima data i periti rispondevano sull'integrazione, anche alla presenza dei
consulenti delle parti ed, all'esito, il P.1VL avanzava richiesta di nuova perizia, rigettata
dal Tribunale che invece disponeva una nuova integrazione sulla quale i periti
rispondevano nel corso della stessa udienza.
Sempre alla medesima udienza la difesa dell'imputato Pellegrino chiedeva l'acquisizione
di alcuni documenti meglio specificati in apposito indice e dei certificati penali e carichi
pendenti dei testi Ruggirello Paolo cL '70 e Giacalone Vito cl. '54 ai fini della
valutazione della credibilit delle loro testimonianze. La medesima difesa sollecitava
inoltre il P.M. ad acquisire, evidentemente al suo fascicolo, il verbale dell'interrogatorio
cui aveva fatto riferimento l'imputato di reato connesso, Giacalone Vito, nel corso del
suo esame dibattimentale - interrogatorio succeSS1VO a quelli indicati nella lista

lO
tempestivamente depositata dal P.M. e ci, secondo l'impostazione difensiva, per
consentire appunto alla difesa un'eventuale ulteriore richiesta di prova ai sensi dell'art.
507 c.p.p.
Il Tribunale rinviava all'udienza del 4 novembre per le determinazioni su tali richieste.
Il 4 novembre il Collegio autorizzava la difesa ad acquisire certificati penali e carichi
pendenti di Ruggirello Paolo e Giacalone Vito ex art. 22 Decreto Presidenziale n.
313/2002 e, su richiesta della difesa dell'imputato Pace, disponeva l'acquisizione del
decreto applicativo della misura di prevenzione nei riguardi del medesimo mentre,
come da richiesta formulata dalla difesa dell'imputato Pellegrino all'udienza del 30
ottobre 2009, disponeva l'acquisizione, in quanto prove documentali, di quelle
specificate nell'indice di cui si detto prima.
In quella stessa data il P.M. dava atto di avere depositato, quale attivit integrativa
d'indagine, un verbale di dichiarazioni reso dal Giacalone il 29 ottobre del 2007 e la
difesa, assumendo che in tale verbale non si parlava affatto del Pellegrino, chiedeva
l'acquisizione dello stesso, con il consenso del P. Ivi. , ovvero nuovo esame del
Giacalone.
Il Tribunale respingeva le richieste della difesa, sottolineando ne l'irrilevanza poich dal
verbale delle dichiarazioni rese dal Giacalone a dibattimento emergeva che il medesimo
aveva riferito di aver gi parlato del Pellegrino nel corso di un interrogatorio reso, non
il 29 ottobre del 2007, bens il 23 ottobre del medesimo anno.
Il successivo 11 novembre 2009 il P.M. dava atto di avere rinvenuto, evidentemente in
altro fascicolo di indagini, un verbale effettivamente reso dal Giacalone in data 23
ottobre 2007 e ne chiedeva l'acquisizione con il consenso della difesa. Il difensore
dell'imputato non prestava il consenso alla produzione dando comunque atto che quel
verbale conteneva effettivamente quanto riferito dal Giacalone nel corso del
dibattimento in ordine all'imputato Pellegrino.
Inoltre, con il consenso del P.M., la difesa produceva certificato penale di Alestra
Salvatore Giuseppe e Ruggirello Paolo.

11
Il procedimento veniva cos rinviato all'udienza del 17 novembre 2009 nel corso della
quale veniva acquisito il verbale di sottoposizione del Pace alla misura di prevenzione,
datato 21 novembre 2001.
Indi, dichiarata l'utilizzabilit degli atti contenuti nel fascicolo del dibattimento, il P.NI.
formulava le proprie conclusioni alla medesima udienza ed in quelle successive del 18 e
del 20 novembre 2009; udienza quest'ultima in cui concludevano pure le difese delle
parti civili.
Il4 dicembre concludevano i difensori dell'imputato Nasca Francesco.
Al termine di tale intervento il Tribunale disponeva l'interruzione della discussione ex
artt. 507 e 523 c.p.p. ritenendo assolutamente indispensabile ai fini della decisione
assumere la testimonianza di personale della Squadra Mobile di Trapani che aveva
curato l'ascolto delle intercettazioni ambientali eseguite nell'ambito del presente
procedimento al fine di fornire le opportune indicazioni circa l'identit degli
interlocutori delle conversazioni meglio specificate nel verbale d'udienza.
In data 9 dicembre 2009 veniva quindi esaminato il teste Ispettore di P.S. P ALUNfBO
Angelo che aveva appunto svolto tale attivit investigativa.
All'esito, il Tribunale reiterava la declaratoria di utilizzabilit degli atti contenuti nel
fascicolo del dibattimento e le parti gi intervenute ribadivano le rispettive conclusioni.
La discussione dunque proseguiva con l'intervento, nella stessa data, dei difensori degli
imputati Pace Francesco e Barbara Leonardo.
Alle udienze dell'lO, 11 e 14 dicembre discutevano i difensori dell'imputato Pellegrino
Bartolomeo.
Il P ..M. chiedeva di replicare ed a tal fine veniva disposto il rinvio all'udienza del 16
dicembre 2009 nel corso della quale, dopo l'intervento del P ..i\I., replicavano i difensori
degli imputati Pellegrino e Barbara.
All'udienza del 19 dicembre 2009 il Tribunale, all'esito della Camera di Consiglio, si
pronunciava con apposita ordinanza ex artt. 507 e 523 c.p.p. nei riguardi di Nasca
Francesco, provvedendo come da separato dispositivo in ordine ai restanti imputati.

12
1. LE PRINCIPALI FONTI DI PROVA

l.a Le sentenze irrevocabili


l.b I criteri di valutazione del contenuto delle intercettazioni
l.c L'incidente probatorio
Il presente procedimento si inserisce nel filone investigativo c.d. "mafia ed appalti",
ossia nell' ambito di una complessa indagine, seguita da personale della locale Squadra
Mobile, di cui hanno dato specifico conto i testi Linares, Giacalone, Palmeri e De
Martino, organi di P.G. appunto inseriti in tale struttura investigativa; attivit
d'indagine, che ha gi portato a diverse condanne sia pure non tutte definitive (sono
stati condannati in primo grado Pace Francesco e .Mannina Vincenzo per il delitto di
partecipazione all'associazione mafiosa "Cosa Nostra", il primo in posizione apicale,
Coppola Tommaso risulta condannato, anche in grado d'appello, per concorso esterno
nella medesima associazione ed Aleo Antonino, come si ricava dalla sentenza prodotta
dal P.M., ha patteggiato la pena sia per il delitto associativo che per l'episodio estorsivo
contestatogli unitamente a Pace Francesco e Birrittella Antonino).
In particolare, il teste Linares ha ricostruito la fase iniziale delle indagini individuando la
nel ritrovamento di alcuni "pizzini" (n.d.r. appunti) all'interno della casa ove Virga
Vincenzo trascorreva la sua latitanza.
Tale documentazione, unitamente alle risultanze gi emerse in altri procedimenti penali
di cui sono state prodotte le sentenze definitive, portava gli inquirenti, con notevole
acume investigativo, a svolgere apposite intercettazioni all'interno dell'autovettura del
Birrittella, negli uffici della ditta SEO, societ sempre allo stesso riconducibile, negli
uffici di Coppola Tommaso e nella sala colloqui della Casa Circodariale di S. Giuliano
ove si trovava all'epoca ristretto Coppola Filippo cl. 49, gi condannato con sentenza
definitiva per il delitto di cui all'art. 416 bis c.p., fratello di Coppola Girolamo
Antonino, soggetto di rilievo nell'ambito del nostro procedimento per i rapporti, che
nel prosieguo saranno ampiamente esaminati, con l'imputato Pellegrino Bartolomeo.
A seguito delle risultanze di tali intercettazioni emergevano elementi di sicuro rilievo
probatorio che portavano all'emissione dal parte del GUP distrettuale di Palermo, in
data 24 novembre del 2005, dell' ordinanza di custodia cautelare in carcere nei riguardi

13
di Birrittella Antonino e di altri soggetti, tra i quali l'odierno imputato Pace Francesco,
Tommaso Coppola, Spezia Antonino ed Aleo Antonino per vari delitti ed in particolare
per la fattispecie associativa.
In data 1 dicembre 2005, l'imputato Birritella, in stato di detenzione carceraria, iniziava
a rendere dichiarazioni auto ed etero accusatorie al P.M. distrettuale. Quindi veniva
rimesso in libert il 12 giugno 2006.
Tali puntualizzazioni appaiono di rilievo poich il Birrittella la principale fonte
d'accusa del presente procedimento e le sue dichirazioni sono state poi raccolte dal Gip
distrettuale nel corso di un lungo incidente probatorio, svoltosi nella date del 27 e 28
novembre 2007, transitato nel fascicolo del dibattimento.
Peraltro, il 28 novembre 2007, nel medesimo contesto processuale, sono state raccolte
anche le dichiarazioni di altri indagati di reato connesso, Buscaino Mario, Augugliaro
Vito, Figuccio Antonino e Todaro Giuseppe, che vanno fin d'ora segnalate di
fondamentale importanza in particolare con riguardo alla ricostruzione del delitto di
corruzione aggravata contestato agli odierni imputati.
Nel corso del dibattimento stata poi eseguita la perizia trascrittiva delle intercettazioni
ambientali di cui si detto, sono state prodotte numerose sentenze irrevocabili che
hanno consentito di ricostruire i diversi momenti della vita dell'associazione mafiosa
nella provincia trapanese ed stata svolta una corposa istruttoria nel corso della quale
sono stati sentiti sia organi di P.G., che hanno riferito delle attivit di riscontro svolte
nel corso delle indagini, che numerosi altri testi, dedotti dall'accusa e dalla difesa, che
hanno permesso di ricostruire lo scenario in cui si sono svolti i fatti oggetto
dell'odierno procedimento.
Di particolare rilievo, tra le fonti d'accusa, la deposizione dell'imputato di reato
connesso, Giacalone Vito, dipendente della Provincia, che ha confessato della sua
stabile partecipazione ad un sistema illecito di turbativa di diversi appalti pubblici,
descrivendo il ruolo rivestito in tale settore innanzitutto da Coppola Tommaso ma
anche dal dichiarante Birrittella Antonino.

14
Vi sono state poi diverse acquisizioni documentali ed in particolare stata acquisita la
documentazione riguardante l'iter amministrativo di approvazione dei c.d. "programmi
costruttivi" di cui tratta l'imputazione di corruzione.
Inoltre, sono transitati al fascicolo del dibattimento, su richiesta della difesa e con il
consenso del P.M., diversi verbali di dichiarazioni di soggetti a conoscenza dei fatti
processuali rese innanzi al Tribunale per le Misure di Prevenzione nel corso del
procedimento intentato nei riguardi dell'imputato Pellegrino per l'applicazione della
misura di prevenzione della sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno, in quanto
indiziato di appartenenza alla consorteria "Cosa Nostra".
Sempre nell'ambito di tale produzione e con il consenso del P.M. sono state acquisite
alcune trascrizioni, svolte dal consulente della difesa del Pellegrino, di intercettazioni
ambientali non trascritte nel corso della perizia dibattimentale in quanto non oggetto di
richiesta delle parti.
Di seguito, sulla base di tutte le fonti di prova sinteticamente citate, si tratter dunque
dell'operativit di "Cosa Nostra", quale si trae dalle numerose pronunce irrevocabili
acquisite in atti, ed in particolare della sua vitalit nella provincia trapanese, utilizzando
all'uopo il contenuto delle suddette sentenze ed anche l'apporto delle risultanze delle
intercettazioni ambientali, si argomenter poi dei criteri di valutazione delle
dichiarazioni rese dagli imputati/indagati di reato connesso, stante l'importanza
dell'apporto dichiarativo sia del Birrittella che degli altri soggetti esaminati nel corso
dell'incidente probatorio, che rivestono appunto tale qualit.
Quindi si proceder alla specifica valutazione, in apposito capitolo, dell'attendibilit
generale del dichiarante Birrittella Antonino, per la sua valenza di fonte primaria,
mentre la valutazione di attendibilit delle altre fonti dichiarative verr trattata
essenzialmente nel capitolo relativo al delitto di corruzione aggravata, che seguir
quello dell'attendibilit del Birrittella, ove le stesse risultano di specifico rilievo.
Indi, verr trattata la posizione dell'imputato Pellegrino con riguardo al delitto di
concorso esterno in associazione mafiosa.
Infine, in apposito paragrafo, si individuer il trattamento sanzionatorio e le statuizioni
civili conseguenti alla domanda risarcitoria avanzata dalle parti civili costituite.

15
l.a Le sentenze irrevocabili
In punto di diritto va ricordato che l'utilizzabilit ai fini probatori delle decisioni
definitive assunte in altri processi trova espresso riferimento normativo nell'art. 238 bis
c.p.p., che ne consente l'acquisizione "ai fini della prova difatto in esse accertato" e ne ancora
la valutazione al disposto degli artt. 187 e 192, comma 3 c.p.p.
L'art. 238 bis c.p.p. , pertanto, disposizione finalizzata a "non disperdere elementi conoscitivi
acquisiti in provvedimenti che hanno comunque acquistato autorit di cosa giudicata, flnno restando il
principio de/libero convincimento del giudict!' (Cass., 19 maggio 1994, Rapan), e facilita la
prova dei reati associativi, che, dando vita a numerosi procedimenti penali, impongono
sempre di ricostruire l'esistenza del sodalizio.
Secondo l'univoco orientamento della Suprema Corte il rilievo probatorio della
sentenza irrevocabile acquisita ex art. 238 bis c.p.p. si estende ad "ogni elemento fattuale in
essa ritenuto per avvenuto ovvero negato nella sua flnomenica esistenza, che abbia concorso con il suo
accertamento giudiifale a fondare ii convincimento de/ giudice e la pronuncia conciusiva" (Cass. 16
novembre 1998, Hass ed altro). Appare evidente, in punto di logica, che non sarebbe
stato necessario introdurre una previsione distinta da quella di cui all'art. 234 c.p.p. se
l'acquisizione della sentenza irrevocabile potesse essere esclusivamente finalizzata a
provare la mera esistenza del provvedimento giurisdizionale.
I giudici di legittimit hanno, peraltro, ribadito che il richiamo agli artt. 187 e 192,
comma 3, c.p.p., esclude la possibilit di un'anomala forma di giudicato parziale erga
omnes sui fatti anzich sugli effetti giuridici, in considerazione del fatto che la sentenza
irrevocabile acquisita non integra una prova legale che imbriglia il libero
convincimento, ma va liberamente apprezzata dal giudice unitamente ad altri elementi
che ne confermino l'attendibilit. Ci consente anche il rispetto del principio del
contraddittorio mediante la valorizzazione dei contributi delle parti, dovendo l'accusa
individuare i riscontri che valgano a corroborare la valenza dimostrativa della
statuizione irrevocabile e potendo la difesa addurre prove contrarie (cfr. sul punto
Cass., 8 maggio 2003, Rosmin).
La necessit di riscontro in ordine agli accertamenti contenuti nei provvedimenti
conclusivi di altro processo con altra regiudicanda rappresenta il momento di raccordo

16
con il diverso contesto processuale; in particolare il richiamo al criterio di valutazione
probatoria enunciato nel citato terzo comma dell'art. 192 c.p.p. si risolve nell'esigenza
di reperire elementi estrinseci, che a loro volta possono avere la natura pi varia dalla
prova testimoniale ad altra sentenza irrevocabile (cfr. Cass., 26 maggio 1995, Ronch,
cit.).
Nel caso di specie le affermazioni sull'esistenza e la struttura organizzativa di "Cosa
Nostra" contenute nelle sentenze acquisite, affermazioni che si intendono qui
integralmente riportate, sono corroborate dalle dichiarazioni dell'imputato di reato
connesso Birrittella Antonino, ulteriormente supportate, con forza probatoria
autonoma con riguardo alla esistenza e permanenza della struttura associativa in
particolare nel territorio trapanese, dalle conversazioni intercettate nel corso delle
indagini preliminari del presente procedimento in un periodo ricompreso tra gli inizi
del 2001 e l'anno 2003.

l.h I criteri di valutazione del contenuto delle intercettazioni


Quanto al contenuto delle intercettazioni ambientali appare opportuno richiamare i
criteri utilizzati da questo Collegio per valutarne il rilievo probatorio.
Invero, pacifico che le intercettazioni ambientali e telefoniche costituiscono piena
prova del fatto storico dell'intervenuta conversazione tra i soggetti dialoganti, ma la
questione principale consiste nell'accertamento della veridicit del contenuto della
dichiarazione medesima.
Potrebbe, infatti, accadere che uno degli interlocutori riferisca un episodio di cui abbia
conoscenza solo indiretta, inesatta o limitata. Oppure potrebbe verificarsi l'ipotesi in
cui l'interlocutore intenzionalmente racconti all'altro un episodio non veritiero.
Si anticipa sin d'ora che tale ultima evenienza non risulta verificatasi nel corso del
presente procedimento poich i dialoghi tra i vari soggetti sono stati - almeno quelli che
costituiscono prova principale dei fatti contestati - sostanzialmente confermati e
comunque non smentiti dai soggetti coinvolti, n le difese hanno svolto specifici rilievi
in tal senso.

17
Appare comunque necessario per :il Giudice valutare sempre con estrema prudenza :il
contenuto delle conversazioni rilevanti ai fini probatori, individuando di volta in volta
innanzitutto la seriet del racconto, la fonte da cui l'interlocutore trae la propria
conoscenza dei fatti, i rapporti intercorrenti tra coloro che vengono intercettati e tra
questi ed i terzi sui quali si incentri eventualmente la conversazione, anche ricercando
elementi di riscontro alla narrazione.
Questo Collegio ha proceduto ad individuare dei criteri di valutazione delle
conversazioni intercettate che appare opportuno esporre sinteticamente in questa sede
ovvero prima della concreta utilizzazione di tale materiale per la ricostruzione dei fatti
oggetto del presente procedimento.
Innanzitutto, saranno considerate pienamente rilevanti ai [mi probatori solo quelle
conversazioni nelle quali sia chiaro ed univoco :il significato obiettivo delle parole e
delle espressioni utilizzate dagli interlocutori in relazione agli eventi oggetto delle
imputazioni.
Pertanto, non potr essere attribuita valenza probatoria a quelle conversazioni nelle
quali si individuano delle frasi ambigue o suscettibili di molteplici interpretazioni o nelle
quali gli interlocutori facciano allusioni o utilizzino sottintesi.
Inoltre, sar determinante anche la individuazione della identit degli interlocutori ed i
rapporti tra gli stessi intercorrenti, al fine di valutare la veridicit del contenuto delle
conversaZlOlli.
Nel presente procedimento l'identificazione degli interlocutori stata effettuata dalla
Polizia Giudiziaria sia mediante servizi di controllo degli spostamenti degli interlocutori
realizzati attraverso un sistema GPS collocato sulla vettura del Birrittella, cui in talune
occasioni si aggiungeva un'attivit di controllo diretto, sia attraverso l'identificazione
delle voci in conseguenza dei lunghi periodi di captazione delle stesse, sia, infine, grazie
a specifici riferimenti a fatti oggettivi che consentivano di ricondurre un determinato
discorso ad uno specifico soggetto (si vedano su tali identificazioni le circostanziate
indicazioni del teste Palmeri e del teste Palumbo, esaminati alle udienze del 30/7/2008
e del 9/12/2009).

18
Cos, sono stati accertati, ad esemplO, due viaggi a Catania, presso la ditta lRA
costruzioni, aggiudicataria di un appalto dell'importo di circa sedici miliardi delle
vecchie lire per il ripristino delle banchine del porto di Trapani, cui parteciparono Pace
Francesco, ~1annina Vincenzo e Birrittella Antonino nelle date del 29 ottobre 2001 e
del 13 marzo 2002. In entrambi i casi gli inquirenti riescono a seguire tutti gli
spostamenti dei tre, all'andata ed al ritorno, dalla casa del Birrittella al luogo ove
vengono prelevati Pace e Mannina e fino all'arrivo a Catania in prossimit della sede
della suddetta ditta.
Ancora le intercettazioni svolte presso la Casa Circondariale di Trapani, ove vennero
monitorati i colloqui d Coppola Filippo con i familari, sono supportate da riprese
video.
Analogamente le nprese video SI aggmngono alla captazione delle conversazl0ru
intercettate presso la ditta SEO di Birrittella Antonino e presso gli uffici di Coppola
Tommaso.
Procedendo nella esposizione dei criteri di valutazione delle intercettazioni, si rileva
che particolare pregnanza dovr essere attribuita a quelle conversazioni nelle quali gli
imputati, direttamente intercettati, riferiscono circostanze che li coinvolgono
personalmente in episodi rilevanti per il processo, essendo indubbio che proprio il
coinvolgimento diretto dell'interlocutore nel fatto narrato garanzia di particolare
attendibilit delle circostanze riferite.
In buona sostanza, se un soggetto, discutendo con un terzo, si attribuisce la
commissione di un fatto reato che poi risulta essere stato effettivamente commesso,
non possono sussistere dubbi sulla forte ed integrale efficacia probatoria della
conversazione medesima in ordine all'attribuzione della responsabilit dell'interlocutore
per quel determinato fatto (Cass. Pen, sez. V, 3 maggio 2001, ric. Corso).
Allo stesso modo, piena efficacia probatoria deve essere attribuita a quelle
conversazioni nelle quali uno degli interlocutori attribuisca un fatto di reato all'altro
senza essere da questi smentito o ancora quando entrambi abbiano un dialogo avente
ad oggetto un episodio delittuoso cui entrambi abbiano assistito, dandosene reciproca
conferma.

19
Il fatto che gli interlocutori siano direttamente coinvolti nelle vicende narrate avvalora
infatti il contenuto delle loro dichiarazioni, non richiedendosi particolari riscontri in
relazione a quanto gi risultante dalla conversazione cui pu pertanto attribuirsi piena
efficacia probatoria.
Altra ipotesi in cui il contenuto delle conversazioni costituisce di per s piena prova dei
fatti narrati senza la necessit di ulteriori riscontri esterni quella in cui un medesimo
fatto venga narrato da diversi interlocutori in distinti contesti, atteso che la pluralit
delle conversazioni sullo stesso fatto, unitamente alla mancanza di contatti tra gli
interlocutori delle diverse conversazioni, non pu che costituire un indice elevato di
veridicit dei fatti narrati.
Laddove, invece, le conversazioni abbiano ad oggetto episodi relativi a terze persone
che sono caduti sotto la diretta percezione solo di uno degli interlocutori, senza che vi
siano conferme dell'altro conversante, si render necessaria maggiore cautela nella
valutazione.
Qualora, poi, il contenuto di una intercettazione si risolva in una precisa accusa In

danno di terza persona, indicata quale concorrente nel reato alla cui consumazione
anche uno degli interlocutori dichiari di avere partecipato, tale accusa non
equiparabile ad una chiamata in correit e, pertanto, non deve essere soggetta ai canoni
di cui all'art. 192 comma 3 c.p.p., seppure vada correttamente interpretata sul piano
logico e valutata su quello probatorio (v. Casso Pen., sez. V, 19/1/2001, ric.
Primerano) .
Sar inoltre necessario individuare i rapporti di maggiore o minore confidenza e stima
tra gli interlocutori nonch i rapporti tra il narratore ed il terzo su cui verte la
conversazione onde verificare che le affermazioni di tale soggetto non siano frutto di
astio nei confronti del terzo e, quindi, dell'intento di sminuire la sua figura agli occhi
dell'in terlocu tore.
Qualora, invece, vi sia una chiara stima manifestata dall'interlocutore nei confomti del
terzo su cui vette la conversazione, potr attribuirsi maggiore pregnanza ai fatti riferiti
come compiuti o comunque riferibili al terzo soggetto.

20
Si render, invece, necessano, affidarsi a riscontri esterni significativi per attribuire
rilievo probatorio a quelle conversazioni intercettate nelle quali gli interlocutori si
riferiscano ad episodi di cui siano venuti a conoscenza da terzi.
Infine, non potr essere attribuita alcuna rilevanza probatoria a quelle conversazioni
nelle quali i dialoganti narrino fatti senza tuttavia indicare la fonte della conoscenza
oppure quando esprimano valutazioni o deduzioni, non essendo consentito in tal caso
al Giudice di valutare fatti di prova rimettendo il proprio compito a terzi.

1.c L'incidente probatorio


Come si detto, gli elementi essenziali delle imputazioni mosse nel presente
procedimento provengono dalle dichirazioni rese dall'imputato di reato connesso,
Birrittella Antonino, e da altre fonti sentite sempre nella veste di indagate per reato
connesso, ossia Buscaino l\lario, Augugliaro Vito, Figuccio Antonino e Todaro
Giuseppe, tutte assunte nel corso dell'incidente probatorio in atti.
Preliminarmente, occorre sgomberare il campo da ipotetiche inutilizzabilitj nullit
adombrate dalla difesa dell'imputato Pace Francesco in corso di arringa conclusionale.
Ha sostenuto il difensore che le dichiarazioni di Birrittella, cos come assunte, siano
affette dal vizio radicale dell'inutilizzabilit, motivato, in tesi difensiva, sul fatto che il
giudice dell'incidente probatorio avrebbe condotto l'atto con esclusione delle forme
tipiche dell'esame e controesame, bens ponendo egli stesso le domande come se si
trattasse di un interrogatorio e non invece di un atto da assumere con modalit
dibattimentali. A corollario di ci la stessa difesa ha sostenuto essersi consumata
un'ulteriore compromissione dei diritti della parte laddove, a specifica domanda tesa a
scandagliare le conoscenze della fonte sui soggetti che, oltre al Pace ed al Birrittella,
avrebbero partecipato ad una riunione strategica per la gestione futura della "famiglia"
trapanese, il Giudice, condiscendente all'opposizione del P.M. circa l'attualit di
ulteriori indagini, avrebbe impedito il protrarsi dell'esame sul punto.
Il rilievo, riconducibile al duplice profo patologico, privo di consistenza e va
pertanto decisamente respinto.

21
Premesso che nessuna inutilizzabilit ipotizzabile nella specie, dal momento che lo
schema legale da cui promana l'anzidetto vizio (art. 191 c.p.p.) presuppone la
sussistenza di un espresso divieto la cui violazione cagionerebbe il vulnus radicale
dell'atto, ci che nel caso in esame potrebbe tutt'al pi profilarsi la violazione di una
regola procedimentale, pi precisamente quella riconducibile al combinato disposto
degli artt. 401, comma S, c.p.p. in tema di incidente probatorio ( "le prove sono assunte con
le forme stabilite per il dibattimento') e 498 c.p.p. che impone il sistema della "cross
examination".
L'avere il giudice condotto direttamente l'esame senza che le parti abbiano nulla
eccepito in proposito determina, a giudizio del Collegio, un'accondiscendenza al
metodo seguito. Peraltro, a ben vedere, non neppure vero che il contraddittorio delle
parti sia stato omesso; infatti, il giudice, dopo aver terminato le proprie domande, ha
proceduto con la regola dell'esame incrociato, realizzando in tal modo soltanto una
posticipazione del contraddittorio rispetto ad un intervento suo diretto che, di regola, si
sarebbe potuto e dovuto svolgere in un momento successivo.
Ma ancor di pi, al di l della suddetta mera irregolarit e pur volendo in tesi ipotizzare
la violazione di una disciplina determinativa di una nullit, quest'ultima andrebbe a
collocarsi nell'area delle cc.dd. nullit relative ex art. 181 c.p.p. con la conseguenza
espressamente prescritta dall'art. 182, comma 2, c.p.p., che avendovi la parte assistito,
tale nullit avrebbe dovuto essere eccepita, se non prima, immediatamente dopo il
compimento dell'atto. Situazione nella specie non verificatasi.
A conclusioni analoghe conduce altres l'analisi del secondo rilievo opposto dalla
difesa.
Al di l di una blanda e generica rimostranza, nulla di pi ha opposto il difensore in
corso d'esame allorquando la domanda relativa agli ulteriori partecipi della indicata
riunione non ebbe ingresso sul pronto rilievo del P.M. circa la parallela e segreta
ricorrenza di indagini sul punto. Una recentissima decisione della Suprema Corte (sez.
III, n. 12991/2009) ha peraltro escluso qualsivoglia nullit per violazione del
contraddittorio nell'ipotesi in cui, in verit pi grave di quella in oggetto, il giudice
dell'incidente probatorio abbia formulato inviti pressanti ad accelerare i tempi

22
dell'esame fino a concluderlo senza tener conto della possibilit di un rinvio ad altra
udienza per consentire alle parti di dare ulteriore sfogo alle proprie domande.
L'ipotetico vizio di nullit, che la Cassazione non ha trascurato di considerare, avrebbe
dovuto eccepirsi a norma del ricordato art. 182, comma 2, c.p.p., trattandosi, come nel
caso che qui ricorre, di vizio determinatosi al cospetto delle parti interessate e dunque
in una condizione tale da consentire a queste ultime di insorgere prontamente.

23
2. L'ORGANIZZAZIONE MAFIOSA "COSA NOSTRA"

Gli imputati Barbara Leonardo, Pace Francesco e Pellegrino Bartolomeo rispondono in


concorso tra loro del delitto di corruzione propria aggravata, ai sensi dell'art. 7 D.L. n.
152/91, per avere commesso il fatto avvalendosi delle condizioni di cui all'art. 416 bis
del codice penale e, comunque, al ftne di agevolare l'attivit dell'associazione di tipo
maftoso denominata "Cosa Nostra" nonch il solo Pellegrino anche del delitto di
concorso esterno nella medesima associazione criminale.
Preliminare all' esame del merito dell'accusa pertanto l'indagine volta ad accertare la
sussistenza e l'operativit di tale organizzazione che gli imputati - vedremo poi le singole
posizioni - avrebbero in qualche modo agevolato.
In tal senso possono menzionarsi numerose pronunzie giudiziali irrevocabili acquisite in
copia al fascicolo del dibattimento.
Da tali decisioni, gran parte delle quali hanno come oggetto principale la operativit della
consorteria "Cosa Nostra" nel territorio della provincia di Trapani - che a loro volta
richiamano ulteriori pronunce irrevocabili ove erano emersi i contributi provenienti da
collaboranti "storici" quali Buscetta Tommaso, Contorno Salvatore, Calderone
Antonino, !\1arino rvIannoia Francesco o comunque da "pentiti" dotati di un elevato
patrimonio di conoscenze quali Patti Antonio e Sinacori Vincenzo - emerge anzitutto
che la mafta, e pi esattamente "Cosa Nostra" che la mafta stessa incarna e rappresenta,
lungi dall' essere un costume o peggio mera ricostruzione letteraria, invece una realt
immanente e soffocante nel panorama della vita non solo siciliana; un vero e proprio
fenomeno criminale tra i pi aggressivi ed infestanti che lo Stato abbia mai sofferto,
capace di condizionare, con in@trazioni e connivenze ad ogni livello, la vita economica e
sociale del Paese.
Proprio da tali fonti documentali consentito trarre con assoluta chiarezza che
l'organizzazione "Cosa Nostra" si articola in una molteplicit di raggruppamenti di
persone, ciascuno dei quali dotato di una certa autonomia operativa e decisionale ma
tutti indissolubilmente legati, per comunanza di interessi e di scopi, in una struttura di
tipo federativo e verticistico; organizzazione dunque sostanzialmente unitaria ma

24
l
formalmente costituita da pi aggregati singoli, distribuiti capillarmente pressocch
sull'intero territorio isolano e su altre zone del continente.
Ed ai fini che qui interessano, alla luce di tali fonti, possono considerarsi principi ormai
assolutamente certi, sia pure in riferimento ad un periodo storico ormai precedente alle
pi recenti evoluzioni frutto delle nuove dinamiche evolutive della consorteria, le
seguenti regole non scritte che possono cos riassumersi:
la cellula primaria dell'associazione data dalla "famiglia", struttura rigidamente
ancorata al territorio che direttamente controlla e dal quale ripete la
denominazione (ad es. "famiglia" di Corleone, di Castelvetrano, di l\farsala, di
Trapani dall'omonimo paese; oppure di Passo di Rigano, di Santa .Maria di Ges,
nel caso di "famiglia" strutturata su quartiere come avviene nelle grandi citt quale
Palermo);
la "famiglia" governata da un soggetto scelto su base elettiva, chiamato
"rappresentante" il quale a sua volta nomina il "sotto-capo" o "vice
rappresentante", uno o pi "consiglieri" nonch i "capi-decina" i quali ultimi
svolgono attivit di coordinamento dei meri affiliati (c.d. "soldati");
si diventa "uomini d'onore" a pieno titolo solo dopo un adeguato periodo di
osservazione da parte di esponenti del sodalizio, semprech si sia data inequivoca
prova di coraggio, di prontezza ad attivarsi per il perseguimento dei fini della
stessa organizzazione e d'incondizionata disponibilit a commettere in tale
prospettiva azioni criminose, oltrech prova di fedelt, obbedienza e di assoluta
omert;
al reclutato imposto, da lunga tradizione, un rito d'affiliazione che, pur variando
in ragione degli usi consolidatisi nei diversi territori, coincide in linea di massima
con la puntura di un dito (c.d. "punciuta") e con l'imbrattamento, con il sangue
fuoriuscito, di un'immaginetta sacra che, in preda alle fiamme, il soggetto deve
sorreggere tra le mani fino al suo spegnimento, pronunciando nel contempo la
formula del giuramento consistente in un formale impegno di fedelt e di cieca
obbedienza all'associazione, a pena della propria stessa vita;

25
l'affiliazione comporta l'assunzione della qualit di "uomo d'onore" che non pu
cessare se non con la morte;
la violazione delle regole comportamentali di "Cosa Nostra" determina la c.d.
"posata" la cui irrogazione, a seconda dell'intensit della trasgressione, compete al
"rappresentante" della "famiglia" di appartenenza oppure ad un organismo
superiore; la "posata" pu tuttavia non essere definitiva, cosicch l' "uomo
d'onore" "posato" che abbia dato in prosieguo prova di assoluta fedelt ai principi
ed alla disciplina dell'organizzazione pu aspirare ad una riammissione in "Cosa
Nostra";
le conoscenze del singolo "uomo d'onore" sui fatti di "Cosa Nostra" sono
direttamente proporzionali al grado che egli riveste in seno all'organizzazione nel
senso che pi elevata la carica rivestita maggiori sono le occasioni di apprendere
vicende di rilievo o di entrare in contatto con "uomini d'onore" di altre
"famiglie";
una delle regole rigorosamente imposte all' "uomo d'onore" quella della
segretezza; costui infatti inderogabilmente tenuto a non trasmettere ad estranei
conoscenze relative a vicende inerenti la consorteria ed a tenere celata la propria
appartenenza ad essa; il disvelamento della propria qualit di "uomo d'onore" ad
altro soggetto avente la medesima qualit non pu avvenire direttamente ma
ciascuno va presentato all'altro da un terzo affiliato che, conoscendo entrambi,
possa procedere alla rituale presentazione garantendo sulla comune affiliazione;
i riferimenti a fatti e persone correnti tra "uomini d'onore" sono assisititi dalla
certezza della verit; infatti specifico obbligo per tutti i componenti di "Cosa
Nostra" di dire il vero; chi infrange tale regola sanzionabile con la morte;
onde assicurare il massimo di segretezza ed affrancarsi dal rischio di incontrollate
pubblicit anche all'interno stesso dell'organizzazione, ogni "uomo d'onore"
conosce soprattutto i membri della "famiglia" di appartenenza; se poi un "uomo
d'onore" ha necessit d entrare in contatto con membri di altra "famiglia" che
non conosce, egli deve rivolgersi al proprio diretto superiore il quale, se del caso

26
percorrendo la via gerarchica, realizza il contatto per mezzo di un tramite che
conosca entrambe le parti;
le "famiglie" territorialmente contigue, in numero di tre o pi, si aggregano nel
c.d. "mandamento", presieduto quest'ultimo da un "capo-mandamento" che
solitamente anche a capo di una "famiglia";
al di sopra e con funzioni di coordinamento delle attivit delle "famiglie", di
dirimere eventuali contrasti, di stabilire i criteri di ripartizione dei proventi e di
assicurare nell'ambito provinciale l'osservanza delle regole di "Cosa Nostra",
esiste un organismo collegiale denominato "Commissione" cui partecipano i
"capi- mandamento" della circoscrizione territoriale;
al di sopra delle commissioni provinciali vi infine la "Commissione"
denominata, secondo Buscetta, "interprovinciale" e, secondo altre fonti,
"regionale"; trattasi della massima istanza nella scala gerarchica dell'associazione
creata per ispirazione e volere di Calderone Giuseppe "Pippo", fratello di
Calderone Antonino, che ne fu anche il primo rappresentante; detto organismo
avrebbe (o avrebbe avuto, stante le sporadiche notizie del suo successivo
funzionamento) funzioni di coordinamento su base appunto regionale, e cio il
compito di regolare gli affari coinvolgenti gli interessi di pi provincie.
La ricostruzione che precede circa la struttura operativa e le regole comportamentali di
"Cosa Nostra" - frutto, come si detto, di una sintesi delle acquisizioni provenienti da
diversi collaboratori e come tale recepita nelle irrevocabili pronunce giudiziali in atti per
il delitto di cui all'art. 416 bis c.p. - espressione della unitariet e monoliticit del
sodalizio, sicch, proprio alla luce di suddette emergenze, non pu minimamente
dubitarsi che l'inserimento di un soggetto in uno dei nuclei organizzati sulle singole basi
territoriali, e cio in una "famiglia", equivalga, o pi esattamente, altro non sia che vera e
propria partecipazione a "Cosa Nostra".
E d'altronde la stessa comunanza di disciplina all'interno dei vari gruppi, l'intimo legame
operativo esistente tra le varie "famiglie", l'identit del programma criminale, comuni
essendo a tutte le cellule dell'aggregato le finalit di arricchimento e di controllo del
territorio, la presenza infIne di organi centrali di raccordo nei quali tutti gli associati,

~
27
attraverso i relativi rappresentanti, concorrono alla formazione di una volont comune,
costituiscono tutti indicatori eloquenti di un preciso "status" delinquenziale
l'appartenenza a "Cosa Nostra" che l' "uomo d'onore", in qualunque "famiglia" egli
sia inserito, acquista e mantiene nel tempo al pari di ogni altro adepto del sodalizio
criminale.
Che, in particolare, "Cosa Nostra" abbia di mira finalit di illecito arricchimento che essa
persegue attraverso svariati traffici illegali, ed ancora attraverso il controllo dei pubblici
appalti e l'acquisizione di attivit economiche di vario genere e che per il raggiungimento
di tali scopi essa operi con metodi di sopraffazione e prevaricazione, disponendo di un
apparato armato di tipo militare pronto ad ogni intervento, sia nei riguardi dei traditori
interni che, all'esterno, verso l'Autorit costituita nelle persone dei suoi rappresentanti
pi "ostili" ed antagonisti (politici, magistrati, forze dell'ordine, giornalisti, etc.),
affermazione che appartiene ormai al comune patrimonio giudiziario del Paese; tali
caratteristiche, che devono ritenersi a pieno titolo entrate a far parte dell'area del notorio,
rendono pertanto del tutto superflua in questa sede un'analitica illustrazione circa la
presenza dei requisiti dell'art. 416 bis c.p. in "Cosa Nostra", non soltanto perch in tale
organizzazione quei caratteri risultano grandemente esaltati ed esasperati, ma soprattutto
perch proprio gli stili operativi e le fmalit criminali di "Cosa Nostra" hanno costituito
materia d'ispirazione per il legislatore del 1982 nella formulazione normativa dell'art. 416
bis nel corpo del codice penale.
Tanto premesso, ci che occorre tuttavia segnalare - per i riflessi che tale elemento
riproporr di volta in volta nella valutazione delle dichiarazioni rese in particolare dal
Birrittella, principale fonte orale del presente procedimento - che il complesso delle
regole di "Cosa Nostra", la loro portata vincolante per ciascun adepto e le sanzioni
previste per la loro violazione appartengono ad una fase di operativit della consorteria
sostanzialmente precedente il c.d. periodo delle stragi, culminato con l'uccisione dei
magistrati Falcone e Borsellino e con i clamorosi attentati del '93 a Firenze, .Milano e
Roma.
In epoca succeSSIva, come facilmente ricavabile dal contenuto delle sentenze

r
irrevocabili in atti, seppure quelle regole siano rimaste formalmente ed astrattamente in

28
vigore, si sono avute sostanziali evoluzioni e modificazioni in parte rese necessarie dalla
pervaslva azione di contrasto dello Stato che ha certamente indebolito la struttura
operativa della consorteria rendendo concreta l'esigenza della stessa associazione
criminale di adottare delle contromisure idonee a garantirne la permanenza in vita ed in
altra parte dovute al fisiologico modificarsi di tutti i fenomeni sociali compresi quelli
illeciti. N pu sottacersi, come appare analogamente fisiologico, che molte delle regole
sopra evidenziate in pi occasioni siano state violate dagli stessi associati.
Dai riferimenti in particolare derivanti da collaboranti ormai storici quali Sinacori
Vincenzo, Patti Antonino e l\1ilazzo Francesco Paolo si trae infatti una realt, interna a
"Cosa Nostra", in cui ci che conta il rispetto formale delle regole, la loro osservanza
ufficiale; la trasgressione occulta, all'insaputa cio dei capi e rappresentanti del sodalizio
, non solo tollerata, bens diffusamente praticata.
Si coglie peraltro la sensazione che pi alta sia la carica rivestita, quanto maggiore il peso
personale di chi infrange una regola, tanto pi indifferente sar in pratica la reazione
dell'organizzazione, pi preoccupata invero di un equilibrio formale dei valori e delle
regole che di un'effettiva loro osservanza.
Sforzarsi nel considerare "Cosa Nostra" un aggregato in cui l'obbedienza alle regole
sicuramente osservata senza eccezione alcuna una valutazione che non pu restare
esente da rilievi; il vero che, al pari di qualsiasi gruppo sociale, anche in "Cosa Nostra"
la disciplina che in essa vige finisce per essere violata e non sempre rispettata.
Il fenomeno del pentitismo costituisce d'altronde manifestazione palpabile ed autentica
di un'ormai vasta area di trasgressione all'interno del sodalizio; la stessa evoluzione
storica dell'organizzazione, nell'avvicendamento tra le nuove leve e gli antichi "capf' dei
singoli insediamenti e nelle operazioni di vera e propria usurpazione di potere tra gruppi
egemonicamente crescenti Ci c.d. corleonesi) ed altri di stampo tradizionale, altro non
rappresenta se non l'ulteriore riprova di una costante violazione delle regole che ha
caratterizzato e continua a caratterizzare "Cosa Nostra",
Conseguentemente, del tutto ininfluenti devono considerarsi quelle critiche, spesso
avanzate dai difensori, secondo cui, ogni qualvolta la narrazione dei "pentiti" di mafia

29
contrasti con le regole proprie di "Cosa Nostra", per ci solo essa dovr ritenersi
inattendibile.
Invertendo l'ordine logico di tali rilievi, pu anzi affermarsi che la credibilit dei
collaboranti una volta adeguatamente riscontrata "ab extefflo" - promani anche da
quegli aspetti del racconto non propriamente in linea con i canoni comportamentali
dell' organizzazione; l'assenza di intenti volti ad una necessaria omologazione delle
proprie dichiarazioni ai principi ed alle regole classiche del gruppo criminale garantisce
infatti sulla genuinit del propalante.
Cos la vita delle "famiglie" nel racconto dei collaboranti appare spesso attraversata da
ripetute violazioni dei doveri di riservatezza: le vicinanze personali dovute a rapporti di
amicizia o di parentela comportano spesso la circolazione di notizie che, secondo regola,
dovrebbero rimanere riservate.
Oppure ben possibile che "Cosa Nostra" si avvalga di soggetti non formalmente
aggregati per la commissione anche di gravi delitti, con ci esponendosi al rischio di una
diffusione all' esterno di notizie riservate.
Ma occorre anche tenere conto che questa consorteria, come ogni gruppo organizzato,
tende a piegare le regole in relazione alle esigenze contingenti.
E cos, come si gi evidenziato, allorch l'azione di contrasto dello Stato si fatta
pressante, in mancanza di "uomini d'onore", in quanto raggiunti nella stragrande
maggioranza da provvedimenti restrittivi, l'utilizzo di soggetti non interni al gruppo per
la realizzazione di efferati crimini divenuta fenomeno particolarmente diffuso in "Cosa
Nostra".
Da ultimo poi, come emerge dalle indicazioni di numerosi collaboranti, alcuni dei quali
gi passati al vaglio critico di diverse pronunce irrevocabili (si pensi, a titolo meramente
esemplificativo, alle indicazioni in tal senso fornite dal collaboratore Concetto Mariano,
che ha specificamente operato nel contesto criminale della "famiglia" marsalese, di cui
tratta dettagliatamente la sentenza del GUP di Palermo del 22 febbraio 2006 emessa
nell'ambito del proc. peno n. 1319/05 RGNR e n. 800136/05 RGGIP, acquisita agli atti
in quanto divenuta irrevocabile almeno per talune posizioni), lo stesso ingresso in "Cosa
N ostra" attraverso rituali formali sostanzialmente caduto in disuso sicch dato di

r 30
comune espenenza quello secondo cui taluni soggetti operano all'interno della
consorteria, anche in posizioni di assoluto rilievo, senza avere acquisito la qualifica
formale di "uomini d'onore" attraverso il classico cerimoniale.
La mancanza di un rituale di affiliazione e soprattutto il venir meno del rilievo di tale
momento ha ovviamente determinato lo scadere di alcune regole strettamente connesse
alla qualifica di "uomo d'onore" come quella, sempre a titolo esemplificativo,
dell'impossibilit di comunicare fatti inerenti la vita della consorteria a soggetti non
ritualmente inseriti.
In tale contesto, ormai modificatosi, , ovviamente, divenuto sempre pi rilevante, sotto
il profilo probatorio, il dato concreto della attribuzione di specifiche condotte indicative
dell' appartenenza alla consorteria piuttosto che quello della formale qualit di "uomo
d'onore".
Ancora di rilievo ai nostri fini, sempre nell'ambito della medesima argomentazione e per
fugare immediatamente talune valutazioni di inattendibilit dell'imputato di reato
connesso Birrittella Antonino, la progressiva irrilevanza della regola dell'impossibilit
che appartenga alla consorteria un soggetto con parentele nelle Forze dell'Ordine solo se
si pensi che Concetto l\1ariano, personaggio pienamente inserito nella consorteria
mafiosa marsalese con un ruolo di primo piano e con contatti diretti, ripetuti e
approfonditi con i principali esponenti di quella "famiglia" come i noti fratelli Amato,
l\1angiaracina Andrea e Bonafede Natale, fosse un vigile urbano.
In tal senso le obiezioni della difesa sul ruolo di appartenente alla consorteria trapanese
con funzioni dirigenziali all'interno della stessa, riconosciuto dal dichiarante Birrittella
all' odierno imputato Pace Francesco - per il quale quest'ultimo ha riportato condanna
sia pure soltanto in primo grado - in relazione a talune parentele dello stesso con
appartenenti a Forze dell'Ordine, appare fuorviante.
D'altronde, come si avr modo di rilevare, a prescindere dalle qualificazioni formali del
ruolo svolto dal Pace a partire dai primi mesi del 2001, lo stesso ha in concreto esercitato
mansioni direttive della consorteria inequivocabilmente emerse dalle intercettazioni
svolte nell'ambito delle indagini preliminari del presente procedimento.

31
Ed ancora, quella regola di riservatezza che spesso era stata violata ritornata in alcuni
casi in auge per cercare di adottare contromisure al fenomeno del pentitismo; si cos
creata la prassi dell' "uomo d'onore riservato" ossia colui del cui inserimento
nell'organizzazione sono informate pochissime persone e tra queste il "capo famiglia"
(sul tema v. sentenza di I grado del processo c.d. "Petrov" pagg. 465/473 le cui
indicazioni appaiono particolarmente interessanti e condivisibili in quanto supportate da
dati di fatto).
In buona sostanza, "Cosa Nostra" come tutte le organizzazioni umane, specie quelle che
appaiono assumere una strutturazione tale da renderle, nonostante l'incessante ruolo di
contrasto svolto dalle Forze dell'Ordine, perduranti, tende sempre a modificarsi con
particolare duttilit sicch ci che deve privilegiarsi l'accertamento della effettivit e
concretezza delle condotte in tale loro dimensione riconducibili alla fattispecie astratta
del delitto associativo piuttosto che le denominazioni o le qualificazioni delle stesse
anche se provenienti da soggetti pienamente inseriti nella consorteria.

32
3. L'ORGANIZZAZIONE "COSA NOSTRA" A TRAPANI

3.a La struttura organizzativa di "Cosa Nostra" a Trapani fino all'arresto di Virga


Vincenzo
3.b L'organizzazione "Cosa Nostra" nel periodo successivo alla cattura del Virga.
La posizione di Pace Francesco

3.a La struttura organizzativa di "Cosa Nostra" a Trapani fino all'arresto di Virga


Vincenzo
L'esistenza di "Cosa Nostra" nel capoluogo trapanese un dato che pu ritenersi
acquisito e che nel nostro procedimento trova fondamento in numerose sentenze
irrevocabili, legittimamente introdotte nel fascicolo processuale, che attestano la
presenza di tale agguerrita consorteria sin da epoca risalente, danno conto dei mutamenti
soggettivi intervenuti al vertice della stessa e ne descrivono l'ambito di operativit.
In particolare, rilevano le sentenze irrevocabili emesse nell'ambito del c.d. procedimento
"PetroP" dal Tribunale e poi dalla Corte d'Appello di Palermo (procedimento penale a
carico di Accardi Gaetano ed altri) ove si sottolinea l'esistenza di "Cosa Nostra" nel
territorio di Trapani da epoca remota attraverso il richiamo di altre precedenti pronunce
irrevocabili.
In tale procedimento emerge in particolare, per quanto di rilievo in questa sede, il solido
legame tra le "famiglie" di Paceco e Trapani, appartenenti, unitamente alla "famiglia" di
Valderice, ad un unico "mandamento" che, fino all'avvento ai vertici della consorteria
del noto Vincenzo Virga, verr diretto dal capo della "famiglia" di Paceco, Vito
Sugamiele. Nel medesimo ambito procedimentale si segnala inoltre la posizione di
vertice nella "famiglia" di Trapani di Salvatore Minore, detto Tot, che perder
definitivamente tale molo proprio con l'avvento dei c.d. "corleonesi" e la attribuzione al
Virga della qualifica di capo della "famiglia" di Trapani e del relativo "mandamento" con
conseguente spostamento del vertice direttivo dal piccolo centro pacecoto al capoluogo.
In tale contesto processuale vengono in rilievo taluni eventi significativi per la
consorteria trapanese ed infatti, non soltanto in esito a tale procedimento Vincenzo
Virga verr condannato per il delitto di associazione mafiosa con l'aggravante di avere

33
ricoperto un ruolo direttivo quale capo del "mandamento" trapanese a decorrere dai
primi anni ottanta, ma si comprender appieno la sua figura di "uomo d'onore" che,
oltre ad operare nel settore pi specificamente militare della consorteria, svolge un
. fondamentale ruolo di gestione e direzione occulta degli appalti pubblici su incarico dei
vertici palermitani di "Cosa Nostra".
Altra autorevole conferma della presenza di "Cosa Nostra" a Trapani si trae ancora dalle
pronunce irrevocabili intervenute a seguito del procedimento c.d. "Rino 2"(proc. pen a
carico di Agate Vito ed altri); decisioni di particolare rilevanza nel procedimento che ci
occupa poich, oltre a ribadire il ruolo di Vincenzo Virga ai vertici della locale
consorteria ed il suo coinvolgimento in numerose attivit imprenditoriali gestite anche
attraverso diversi prestanome, delineano la figura criminale del figlio Francesco Virga e il
ruolo di gestione delle attivit imprenditoriali, gi facenti capo al genitore, assunto dallo
stesso a seguito della latitanza del congiunto che ebbe inizio nell'aprile del 1994.
Vedremo che il dichiarante Birrittella inizier la sua lunga attivit criminale, quale
imprenditore intraneo alla mafia, proprio collaborando Francesco Virga nella tentata
estorsione ai danni di tale Micone, reo di avere iniziato un'attivit imprenditoriale nel
territorio trapanese senza l'obbligatoria "messa a posto" con gli esponenti locali della
consorteria.
Analogamente significative si rivelano poi le pronunce emesse nel procedimento
denominato "Prometeo" (proc. peno a carico di Pietro Virga ed altri) ove si delinea in
maniera netta la pervasiva attivit estorsiva di "Cosa Nostra" trapanese e la sua gestione,
con modalit violente ed incalzanti, ad opera di Pietro Virga, figlio minore di Vincenzo,
fino all'arresto dello stesso avvenuto nel 1999.
I due procedimenti da ultimo segnalati, ossia "Rino 2" e "Prometeo", permettono in
sostanza di ricostruire la gestione della "famiglia" trapanese di "Cosa Nostra" durante la
latitanza di Vincenzo Virga, prima tramite il figlio maggiore Francesco Virga e, dopo
l'arresto di questi a seguito delle imputazioni scaturite dall'indagine denominata "Rino
2", attraverso il figlio minore, Pietro.
In altre decisioni i procedimenti cc.dd. "Halloween"(proc. peno a canco di Alcamo
Michele ed altri) ed "Arcd' (proc. peno a carico di Adamo Salvatore ed altri), pure

34
presenti in atti - viene poi ricostruita l'attivit propriamente militare di "Cosa Nostra",
svolta attraverso una serie impressionante di omicidi per lo pi diretti a riassestare gli
equilibri interni della consorteria con l'eliminazione di "uomini d'onore" ritenuti non pi
in linea con le direttive dell'organizzazione ovvero ad imporre una sorta di malinteso
"ordine pubblico" attraverso la soppressione di quei soggetti, estranei alI'associazione,
che operavano senza il preventivo assenso della stessa.
Anche in tali pronunce emerge il ruolo di primo piano di Vincenzo Virga a partire dai
primi anni '80 e la conseguente riconducibilit allo stesso degli omicidi avvenuti nel
territorio di sua competenza.
Importanti indicazioni in ordine alla struttura, alla compagine ed alle principali attivit di
"Cosa Nostra" trapanese, anche successive alla cattura del Virga dopo un lungo periodo
di latitanza, provengono poi dalla testimonianza del dirigente della Squadra Mobile di
Trapani, dott. Giuseppe Linares, che, sia attraverso la sintesi del contenuto di diverse
pronunce divenute irrevocabili, molte delle quali acquisite agli atti del presente
procedimento, che con l'apporto delle sue personali conoscenze investigative di
funzionario di Polizia da lungo tempo impegnato nel contrastare il fenomeno criminale
mafioso in provincia di Trapani, ha ricostruito in modo logico e collocandoli
storicamente una serie di passaggi nodali della vita della locale consorteria.
In particolare il predetto, sentito all'udienza del 23 luglio 2008, ha ricostruito le indagini
sfociate nei procedimenti penali conclusisi con le sentenze irrevocabili gi citate,
evidenziando ulteriormente la particolare vocazione imprenditoriale della "famiglia"
trapanese durante la gestione Virga quale analogamente emersa dalle risultanze di altro
procedimento penale, denominato "Rino 3", pure conclusosi con numerose pronunzie
di condanna divenute irrevocabili, fondato sulle dichiarazioni degli "uomini d'onore"
Vincenzo Sinacori e Francesco Milazzo, divenuti collaboratori di giustizia, oltre che di
vari imprenditori e liberi professionisti collegati a vario titolo alla struttura
imprenditoriale facente capo a Vincenzo Virga.
Il funzionario ha spiegato che il materiale probatorio raccolto nelle indagini scaturite nei

una famiglia mafiosa con una forte VF


procedimenti penali cc.dd. "Rino 1", "Rino 2" e "Rino 3" fornisce un quadro di insieme di
imprenditoriale, particolarmente

35
manifestatasi nel settore del riciclaggio dei rifiuti nonch attraverso il controllo della
societ "Calcestruzzi Ericina", mediante la quale veniva condizionato il mercato del
calcestruzzo con l'imposizione di determinati prezzi e con l'obbligo per gli imprenditori
del territorio di fornirsi di tale materiale proprio presso detta societ, creando un
sostanziale regime di monopolio nella vendita di tale prodotto.
Quanto alla struttura di vertice della consorteria, le indagini disvelarono, sempre a detta
del funzionario le cui dichiarazioni trovano conferma nelle sentenze emesse nel
procedimento "Rino 2" e "Prometeo", come, a fianco dei figli del Virga che si succedettero
alla guida della famiglia - Francesco Virga svolse un ruolo sostanzialmente direttivo fino
al suo arresto nel 1996 ed analogamente oper il fratello Pietro dall'arresto di Francesco
fino al 1999 allorch venne pure ristretto - con un ruolo di fatto conseguente al loro
legame di sangue con il "capo mandamento" ed ai rapporti che riuscirono a mantenere
con il congiunto nonostante la sua latitanza, operassero anche altri soggetti che
rivestivano invece il ruolo rappresentativo ufficiale di "vice-rappresentanti" della
"famiglia" trapanese, ossia Francesco Genna ed Antonino Buzzitta, entrambi arrestati e
poi condannati con sentenze definitive per il delitto di associazione mafiosa (quanto al
ruolo del Genna si vedano le sentenze di primo grado e di appello a carico di Alcamo
.Michele ed altri, cd. proc. "Halloween", mentre per il Buzzitta le sentenze del
procedimento "Petrov' che ne attestano il ruolo direttivo in "Cosa Nostra" e la sentenza
irrevocabile della Corte d'Appello di Palermo del 7/2/2005 che conferma la continuit
dell' appartenenza del Buzzitta alla consorteria nel medesimo ruolo, c.d. procedimento
"Arpd').
Altro procedimento di particolare interesse ai fini di una esatta rappresentazione della
realt criminale trapanese poi quello che ha visto imputati I~onardo Coppola cl. 60,
Antonino Capuccio e Salvatore Di Girolamo ( in atti sono state acquisite le sentenze
irrevocabili emesse a carico dei predetti). In tale procedimento emerge il coinvolgimento
di "Cosa Nostra" in un sistema di illecito governo degli appalti pubblici in particolare nel
settore della gestione dei rifiuti - il procedimento venne per questo denominato "Nettezza
Urband'- e la prassi di imporre delle tangenti oscillanti tra il 2 % ed il 3 % del valore
dell'appalto agli imprenditori che ottenevano l'aggiudicazione dei lavori.

;{y 36
La lettura della sentenza in atti di particolare significato probatorio poich descrive il
meccanismo delle estorsioni praticate agli imprenditori da "Cosa ~ostra", rendendo
evidente che molti di loro operavano su una sottile linea di confine in quanto, se da una
parte erano costretti a versare la tangente alla consorteria, consapevoli delle conseguenze
che avrebbero corso sottraendovisi, dall'altra, agendo a stretto contatto con
l'organizzazione mafiosa, riuscivano, sia pur saltuariamente, ad inserirsi nel sistema di
spartizione illecita degli appalti o nel meccanismo di illecita assegnazione dei subappalti.
Le figure degli imprenditori Pietro Augugliaro e Salvatore Bertolino, vittime di attivit
estorsive gestite da "Cosa ~ostra" attraverso Leonardo Coppola e Antonino Capuccio
ma al contempo, in alcuni casi, agevolati nel meccanismo di ripartizione degli appalti e
dei subappalti, costituiscono un modello di riferimento per la vicenda processuale
descritta dal Birrittella con riferimento all'imprenditore Vincenzo Scuderi, vittima
dell'attivit estorsiva condotta nell'interesse della consorteria da Michele Martines,
dimostrando come "Cosa ~ostra" operi nel settore del condizionamento degli appalti e
delle estorsioni agli imprenditori secondo un meccanismo sostanzialmente e
formalmente ripetitivo.
Tale procedimento ha poi rilievo poich dallo stesso emergono le figure degli
imprenditori Tommaso Coppola e Antonino Spezia quali soggetti coinvolti nel
meccanismo di illecita spartizione degli appalti gestito da "Cosa ~ostra"; circostanza di
sicuro rilievo in relazione all'attendibilit delle dichiarazioni rese dall'imprenditore
Antonino Birrittella nell'ambito dell'odierno procedimento (cfr. pagg. 180 e ss. sentenza
emessa dal GUP di Palermo il 30/11/2002 nel proc. peno n. 14682/2000 RGNR,
divenuta irrevocabile).
Altri dati confermativi della presenza e della incessante attivit di condizionamento degli
appalti svolta da "Cosa Nostra" nel territorio di Trapani si ricava poi dalla sentenza del
22/2/2006 del GCP di Palermo (c.d. proc. "Peronospera2"), ove emerge la figura di un
altro imprenditore, lvlatteo Bucaria, costretto a subire l'intervento incessante delle
"famiglie" ed in particolare di Vincenzo Virga e del figlio Pietro. Anche con riferimento
al Bucaria pu operarsi un parallelo con la figura dello Scuderi, anche se quest'ultimo
certamente un imprenditore di minor rilievo che non gode dei rapporti e dei legami del

37
primo, poich ancora una volta siamo in presenza di un imprenditore estorto dai mafiosi
che in virt della c.d. "messa a posto" O'atto di piegarsi ai voleri estorsivi di "Cosa
N ostra") ottiene anche dei favori dalla consorteria.
Come dettagliatamente riferito dal teste Linares, nelle indagini che diedero luogo al c.d.
procedimento penale "Peronospera 2", gi richiamato, emerse anche il progressivo
isolamento di Virga Vincenzo e la conseguente assunzione di un potere particolarmente
invasivo degli esponenti della "famiglia" marsalese, quali, tra gli altri, Pizzo Gaspare e
Adamo Luigi - soggetti gi definitivamente condannati per tali attivit - tanto che gli
imprenditori trapanesi - esempio specifico quello dell'imprenditore ~Iatteo Bucaria
erano costretti a soggiacere alla richieste estorsive dei mafiosi marsalesi ed in alcuni casi
mazzaresi (si vedano in proposito i capitoli della sentenza del 22/2/2006 del GUP di
Palermo relativi alle estorsioni patite da Bucaria .1Yfatteo).
Nella stessa indagine, come ancora evidenziato dal Linares, emergeva anche la figura di
Birrittella Antonino quale imprenditore di riferimento degli operatori trapanesi per
dirimere le controversie tra marsalesi e trapanesi, nel senso che il soggetto estorto si
recava alternativamente da Sugameli Mario, imprenditore legato da antichi rapporti con
Virga Vincenzo, poi arrestato e condannato per associazione di stampo mafioso, o dal
Birritella, quale imprenditore di riferimento della famiglia mafiosa di Trapani.

3.b L'organizzazione "Cosa Nostra" nel periodo successivo alla cattura del Virga.
La posizione di Pace Francesco
Come si gi anticipato, il dirigente della locale Squadra Mobile ha anche relazionato
sugli esiti delle indagini scaturite a seguito della cattura di Vincenzo Virga, spiegando che
nell'abitazione ove lo stesso venne arrestato, nell'anno 2001 (precisamente il 21 febbraio
2001, come si ricava dall'intestazione della sentenza a carico di ~Alcamo Michele + 29,
c.d. processo "Halfoween"), si rinvennero diversi bigliettini che offrirono la possibilit di
intraprendere un nuovo ftlone investigativo che diede poi luogo e sviluppo al
procedimento c.d. "mafia ed appalti" di cui, come si detto, il nostro contesto
processuale costituisce una parte consistente.

38
Tra i diversi documenti cartacei rinvenuti nel luogo ove il Virga trascorreva la latitanza
venne in particolare attenzionato un bigliettino con scritto "tutte le imprese con Pace".
Emergeva cos la figura di Francesco Pace; anzi pi corretto dire che a seguito delle
indagini intraprese in esito al rinvenimento di quel "pizzino" si aveva modo di verificare
che l'imprenditore in questione, in realt gi noto alle Forze dell'Ordine poich in pi
occasioni imputato per fatti inerenti l'attivit di "Cosa Nostra" anche se successivamente
assolto (si vedano in proposito le sentenze emesse nei procedimenti cc.dd. "Petrrif' ed
"Halloween" che nonostante l'esito finale danno comunque conto dei rapporti costanti e
datati tra il Pace ed i vari soggetti che nel tempo assunsero la direzione della consorteria,
dapprima i i\finore e poi Virga ma anche gli esponenti della "famiglia" di Mazara del
Vallo), aveva assunto negli ultimi tempi una veste ben diversa da quella di imprenditore
con un ruolo funzionale alla consortena ed in contatti ripetuti e costanti con esponenti di
primo piano della stessa, rivestendo invece una funzione apicale, evidentemente
supportata e legittimata da quella sorta di delega rilasciatagli dal Virga.
Da tali ulteriori investigazioni, svolte anche con l'ausilio di attivit di intercettazione
ambientale, peraltro versate agli atti del presente procedimento, emergevano infatti
rapporti illeciti con riferimento alla gestione degli appalti pubblici e dei subappalti tra lo
stesso Pace, il Birrittella ossia la principale fonte orale del presente procedimento - e
i\1annina Vincenzo, imprenditore titolare di un'importante impianto di produzione del
calcestruzzo, tra il primo ed un altro imprenditore, Tommaso Coppola, nonch tra il
Pace, Birrittella ed Antonino Aleo, soggetto quest'ultimo gi condannato per il delitto di
partecipazione a "Cosa Nostra" nell'ambito del proc. peno n. 203/99 le cui sentenze di
merito, divenute irrevocabili, sono state anch'esse acquisite agli atti del procedimento
che ci occupa. Dalle pertinenti attivit di intercettazione ambientale emergeva in
particolare la figura di Antonino Birrittella, imprenditore originario di Paceco che, in
base al racconto del teste Linares ed alle sentenze irrevocabili in atti, era stato gi
evidenziato in sede investigativa per i suoi pregressi rapporti personali con Pietro Virga
all' epoca in cui quest'ultimo gestiva di fatto l'organizzazione, e che, dalle nuove
risultanze, si configurava quale punto fondamentale di snodo all'interno della
consorteria, gestendo, questa volta in ossequio alle direttive di Francesco Pace

39
quest'ultimo quale soggetto esponenziale dopo la cattura del Virga - le attivit estorsive
e operando altres quale mediatore in controversie relative all'aggiudicazione degli appalti
ovvero condizionando la gestione dei subappalti.
In buona sostanza, attraverso le pronunce giudiziali sinteticamente riportate, che
riscontrando si vicendevolmente consentono di pervenire ad una ricostruzione lineare del
fenomeno mafioso a Trapani, e con il supporto delle intercettazioni ambientali in atti,
specie quelle eseguite sulla autovettura e negli uffici del Birrittella nonch negli uffici di
Tommaso Coppola, emerge con evidenza la presenza e l'operativit di "Cosa Nostra" in
questo centro fino ad epoca recentissima e la sua capacit costante di rigenerarsi
nonostante i continui sommoVffienti dovuti all'incessante azione di contrasto dello
Stato.
In relazione all'importanza che riveste nella presente disamina il Pace Francesco, non
solo per il suo ruolo specifico di imputato ma anche per la sua posizione apicale posta al
centro di tutte le pi importanti vicende emerse nell'ambito del procedimento che ci
occupa, appare necessario delinearne la figura criminale quale si ricava sia dalle sentenze
irrevocabili in atti che dalle risultanze delle intercettazioni ambientali ritualmente
acquisite in dibattimento.
E cos, appare di sicuro rilievo sottolineare come, nonostante le ripetute assoluzioni
ottenute dal prevenuto in esito alle sentenze pi volte richiamate, l'esame del contenuto
complessivo di tali pronunce rivela l'esistenza di stabili rapporti con la consorteria.
Invero, dalle sentenze "Hal/oween" e "Petrq/" si ricava che il Pace stato indicato da
Sinacori Vincenzo, reggente del "mandamento" di Mazara del Vallo negli anni '90, come
"uomo vicino prima a Tot Minore e poi a Vincenzo Virgd' ed il collaborante ha aggiunto
peraltro che i rapporti con quest'ultimo si erano nel tempo deteriorati tanto che il Virga
lo voleva uccidere.
La difficolt di relazione con il "capo-mandamento", spiegava ancora il collaborante,
aveva peraltro determinato l'instaurarsi di un rapporto privilegiato tra lo stesso Pace e
due "uomini d'onore" della "famiglia" di Paceco, Milazzo Francesco e Parisi Vito,
entrambi condannati per associazione mafiosa e per specifici delitti di sangue ed il primo

40
divenuto successivamente collaboratore di giustizia, i quali avevano pure un rapporto
spesso conflittuale con il Virga e preferivano appoggiarsi ai mafiosi mazaresi.
Spiegava infatti il Sinacori che tale rapporto privilegiato con i suddetti "uomini d'onore"
pacecoti determinava altres la vicinanza del Pace con altro "uomo d'onore" di primo
piano del mandamento di 1-fazara del Vallo, ossia il noto Messina Francesco, detto
"1-fastro Ciccio", soggetto impegnato in particolare nel compito di spartizione degli
appalti nella provincia di Trapani.
Tale elementi risultano pienamente riscontrati dalle indicazioni del Milazzo che ha
appunto descritto i suoi rapporti conflittuali con il Virga ed il canale privilegiato invece
instaurato con la mafia mazarese (si esamini in proposito il capitolo sull'attendibilit del
:\filazzo nella sentenza del procedimento penale c.d. "Haffoween"); conflittualit che
comunque non gli impediva di eseguire puntualmente gli ordini del "capo-mandamento"
di cui non poteva, all'epoca, disconoscere il ruolo dirigenziale.
In tal senso l'indicazione fornita dal Milazzo nell'ambito del procedimento penale a
carico di Alcamo Michele ed altri ("Hafloween") di un traffico di armi che il Pace avrebbe
svolto su incarico di "Mastro Ciccio", seppure all'epoca non trov i dovuti riscontri,
appare pienamente coerente con l'indicazione, fornita sia dal Sinacori che dal Milazzo,
della vicinanza del Pace ai mafiosi mazaresi.
Peraltro, dalle sentenze in atti si ricava che il settore privilegiato dal Pace era proprio
quello della gestione illecita degli appalti; indicazione che se in quei momenti di giudizio
non ebbe riscontri convalidanti oggi appare del tutto comprovata attraverso le
conversazioni che l'imputato intrattiene, da una parte con il Birrittella, gestore occulto,
secondo le direttive del Pace, dei subappalti di forniture e delle estorsioni agli
imprenditori locali e, dall'altra, con Coppola Tommaso, altro imprenditore locale che si
presta a svolger il ruolo di esattore delle estorsioni per conto del medesimo Pace anche
se, come molti altri imprenditori, deve contestualmente sottostare all'imposizione delle
tangenti.
Ma, ancora, nelle medesime pronunce si fa riferimento ad altra fonte orale, Margherita
Petralia, moglie di Sugamiele Gaspare, "uomo d'onore" della "famiglia" di Paceco,
condannato all'ergastolo per un omicidio commesso in tale contesto e genero di

41
Sugamiele Vito, capo del "mandamento" di Trapani, Paceco e Valderice poma
dell'avvento del Virga, che pure ha raccontato della vicinanza del Pace ru. noti Minore,
esponenti di primo piano della "famiglia" trapanese fino ai primi anni ottanta.
Altro dato di rilievo che emerge da quelle sentenze poi il coinvolgimento dell' odierno
imputato in un " inquietante processo relativo ad un cospicuo ed articolato meccanismo di fraudolente
opera::joni fiscali ii cui centro d'interesse era il ben noto gruppo finan::jario catanese dei Rendo" (v.
sentenza di primo grado del processo "Petrof" pago 714). E, come si ricava dalle
intercettazioni ambientali versate in atti, proprio tale rapporto condurr il Pace ad avere
una relazione privilegiata con la ditta IRA di Catania, societ che si aggiudic, nei primi
anni del 2000, l'appalto per i lavori di rifacimento del porto di Trapani e che, sempre
secondo il contenuto delle intercettazioni ambientali, utilizz le imprese facenti capo al
Pace, a Nlannina Vincenzo ed allo stesso Birrittella per diverse forniture di materiali.
T ale lunga vicinanza del Pace alla consorteria, per la cui pi approfondita ricostruzione si
rimanda alle motivazioni delle sentenze di cui si detto, e la specifica esperienza
maturata dal predetto nel settore imprenditoriale, conferiscono uno straordinario
supporto logico al ruolo dirigenziale dal medesimo assunto a partire dalla prima met del
2001, ossia in un'epoca in cui i figli di Virga Vincenzo si trovavano ristretti, quest'ultimo
era stato arrestato dopo una lunga latitanza e i reggenti formali Buzzitta e Genna
risultavano entrambi condannati per il delitto associativo e dunque in posizione pi
esposta e pertanto inidonea ad una gestione duttile della struttura operativa di "Cosa
N ostra", diversamente dal Pace, assolto da tutte le accuse mossegli fino a quel momento.
Peraltro, occorre non sottovalutare un ulteriore elemento logico, desumibile da una
complessiva conoscenza delle dinamiche operative interne a "Cosa Nostra", che
giustifica l'attribuzione al Pace di un ruolo di gestione, ossia la circostanza che la
conduzione del Virga era stata sempre molto criticata perch lo si accusava di seguire pi
il suo interesse personale e quello delle sue aziende o di quelle degli imprenditori a lui
collegati che gli interessi complessivi della "famiglia" di Trapani.
Di tale critica vi traccia anche nelle intercettazioni del presente procedimento ove
appunto si fa riferimento all'epoca della gestione del Virga ed agli imprenditori che lo
stesso favoriva (Tarantolo Vito e Gentile Giovanni), in quanto a lui vicini o addirittura

~
42
suoi prestanome, escludendo molti altri pure operanti nel medesimo territorio (cfr.
trascrizione intercettazione ambientale di conversazione svoltasi il 13/3/2002 decreto
637/1 traccia 952 - all'interno dell'autovettura del Birrittella durante un viaggio a Catania
tra lo stesso Birrittella, Mannina Vincenzo e Francesco "Ciccia" Pace):
"CICCIO "Quannu, quannu, Vito Tarantola Iu misiru ... e ci misiru
ppi ghillu a fari 'ngrussari cca, Enzo?" (Quando, quando, VitoTarantola
lo hanno messo ... e gli hanno messo per farlo ingrossare qua, Enzo?)
UOMO Ah?
CICCIO "Quannu a Ta ... parola tronca Tarantola e Gentile lu ficiru
'ngrussari un pochettino, no? Quannu Cl ficiru ...
'ngrossari un poco ... in effetti non che ... no ricu ... n'
chi u putia viriri. Per un ghiamo molto d'accordo e iddu
na vota si lamintau cu mia dice: Ciccio! Picch io na vota
purtai travaghiu e io appoggiava sempre i catanisi.
Minchia, iddu mI rissi: Ciccio ma tu picch appoggi
sempre i catanisi. Ci rissi: incomprensibile io chi catanisi ci
campo, tu ... tu un fai campari a nuddu. U risultatu chissu
. L'imprese locali incomprensibile i catanisi ve ... parola tronca

vennu cca ... venianu tannu ... vinianu cca e un purtavanu


mancu na pala e un pico. facianu campari a chiddi, a
chiddi locali. E putivi incomprensibile dda cu iddi, erano
grannI pure e l facianu campari i cristiani. E tu lo sai,
infatti ci stamo lavorannu." (Quando a Ta ... parola tronca

Tarantola e Gentile l 'hanno fatto ingrossare un pachino,


no? Quando gli hanno fatto ... .ingrossare un poco... in
effetti non che ... no dico ... non che lo poteva vedere.
Per non andiamo molto d'accordo e lui una volta si
lamentato con me dice: Ciccia! Perch io una volta ho
portato lavoro e io appoggiavo sempre i catanesi.
Minchia, lui mi ha detto: Ciccia ma tu perch appoggi
43
sempre i catanesi. Gli ho detto: incomprensibile io con l

catanesi ci campo, tu ... tu non fai campare a nessuno. Il


risultato questo . Le imprese locali incomprensibile i
catanesi ve ... parola tronca vengono qua ... venivano allora ...
venivano qua e non portavano nemmeno una pala e un
piccone. E facevano campare a quelli, a quelli locali. E
potevi incomprensibile l con loro, erano grandi pure e li
facevano campare le persone. E tu lo sai, infatti ci stiamo
lavorando.)
UOMO "Ni abbuscarnu u pane niatri." (Ci guadagnavamo da
vivere noialtri.)
CICCIO "E abbuscavarno u pane e ni facianu carnpari. Invece cca
chissu cca un fici carnpari a nuddu. Incomprensibile nenti a
nuddu no periodo chi travaghiaro. Si accattaru tutti i
rnachini iddi,ificinu iddi, chi carnia cose. ,"
Ed infatti, come riferisce illVIilazzo ma anche lo stesso Sinacori, spesso si era parlato di
una soppressione del Virga, specie sul versante mazarese della consorteria, mentre il Pace
godeva appunto di ottimi rapporti con la "famiglia" mazarese - da sempre dotata di un
particolare rilievo nel panorama di "Cosa N ostra" trapanese - ed aveva pure avuto
difficolt con il Virga s da apparire particolarmente affidabile nel contesto pi ampio
della "provincia" mafiosa.
N ci deve apparire in contrasto con la delega rilasciata dallo stesso Virga al Pace
poich la condizione di latitante del "capo mandamento", lo stato di detenzione dei figli
Franco e Pietro e la difficolt in cui certamente operavano i suoi pi fedeli collaboratori,
continuamente controllati e monitorati (si veda in proposito per il Buzzitta la sentenza
della Corte d'Appello di Palermo del 7/2/2005) rendeva quanto mai opportuno
l'incarico all'odierno imputato.
Peraltro la difficolt di rapporti Virga/Pace, che determin la particolare vicinanza di
quest'ultimo agli "uomini d'onore" pacecoti e consequenzialmente alla consorteria
mazarese, riguarda certamente un periodo precedente alla delega posto che il Pace fino

44
all'ottobre del 2000 rimase detenuto nell'ambito del proc. peno Alcamo Michele ed altri
(c.d. procedimento "Halloween").
Come si gi detto, durante la fase finale della latitanza di Vincenzo Virga si era creato
un vuoto di potere e il Pace, per i suoi rapporti risalenti con la consorteria, per la
competenza nel settore di maggior interesse per "Cosa Nostra"(quello degli appalti, delle
forniture e delle estorsioni) per la fedelt alla potentissima "famiglia" di 1\1azara del
Vallo, appariva soggetto particolarmente titolato.
D'altronde, come vedremo di seguito, appare evidente che il Pace non opera in questa
gestione con modalit particolarmente aggressive ma anzi tende a sovvertire il
precedente modulo operativo, proponendo il modello di una consorteria che si impegna
non tanto sul versante militare bens, soprattutto, su quello imprenditoriale-affaristico e
che agisce con modalit molto caute e dunque tali da recare dispiacere ad alcuno
ancorch legato alla gestione precedente.
Tale ricostruzione, lungi dall'essere il mero frutto di una rappresentazione sociologica del
fenomeno criminale nella citt di Trapani, trova la sua piena conferma nelle
intercettazioni versate in atti.
La conversazione che appare di maggior rilievo sul punto, sia in ordine al ruolo assunto
dal Pace sia sul rapporto Pace/Birrittella sia ancora con riguardo alla descrizione del
"metodo Pace" nella gestione della "famiglia" quale "reggente" del "mandamento"
trapanese, senz'altro quella del 4 giugno 2001 ore 19,32 sull'autovettura di Birrittella
Antonino (decreto n. 637/1 n. 132 depositata nel novembre 2008).
Gli interlocutori (per la cui identificazione si rimanda alla deposizione del teste di P.G.
Palmeri Nicol all'udienza del 30/7/2008) sono l'odierno imputato, Pace Francesco, ed
il Birrittella, proprietario e conducente del veicolo sottoposto ad intercettazione.
La certa identit del Pace, mai contestata dalla difesa, rivelata, oltre che dall'ascolto
eseguito dagli operanti, dal contenuto stesso dell'intercettazione ove si fa riferimento alla
confisca dei beni subita dal prevenuto di cui ampia traccia documentale nella misura di
prevenzione in atti e nella relazione del Commissario Straordinario per i beni confiscati,
acquisita tra le produzioni documentali, ove si riportano una serie di beni immobili
confiscati alla moglie del Pace (palazzo Rosetta) e tutta una serie di societ confiscate al

45
medesimo imputato ed infine dalla circostanza che, come verificato attraverso il sistema
GPS collocato sull'autovettura del Birrittella, tale mezzo ad un certo punto si ferm
proprio in prossimit dell'ingresso di una delle ditte del Pace.
TRASCRIZIONE INTEGRALE DELLA CONVERSAZIONE FRA PRESENTI INTERCETTATA IL 04

GIUGNO 2001, ALLE ORE 19:32:47

SULL' AUTOVETTURA MERCEDES TARGAT A BL842PP

IN USO A BIRRITTELLA ANTONINO - DECRETO N. 637/1 DEL 03/04/2001 BOBINA DAT

N. 1- TRACCIA 132

(NINO BIRRITTELLA! CICCIO PACE ESTORSIONI E CONFISCA PACE)

PERSONE CHE HANNO PRESO PARTE AL COLLOQUIO A QUALSIASI TITOLO

NINO COS SI PRESENTA NEL CORSO DEL COLLOQUIO

UOMO ( PACE FRANCESCO)

DURATA DELLA REGISTRAZIONE AUDIO MINUTI: 30:40:13

NINO "Aspettu ancora risposta, parla cu chiddu, parla cu


l'autru. (Aspetto ancora la risposta, parla con quello,
parla con l'a ltro) ...
UOMO "Na cosa vacanti ! Ora iddu mi rissi chi mi voli parlari
incomprensibile voli parlari cu mia." (Una cosa vuota !
Ora lui mi ha detto che mi vuole parlare incomprensibile
vuole parlare con me.)
NINO "Dicu, stasira ti dissi" (Dico, questa sera ti ha detto) ...
UOMO "Si no, per, u mannu a fanculu." (Altrimenti, per, lo
mando a fare in culo.)
NINO "Anchi tardu" (Anche tardi) ...
UOMO "No, na cosa di niente, na cosa ... ca ma poi iddu appiru

46
cu Mancareddu fonico e cose, tipo" (No, una cosa di
niente, una cosa ... che ma poi lui ha avuto con
Mancadeddu fonico e cose, tipo) ...
NINO "Stasira anchi tardu avi, avi a passare picch m'a vi a
dare" (Questa sera anche tardi deve, deve passare perch
mi deve dare) ...
UOMO "Mancu, mancu ci ricu" (Nemmeno, nemmeno gli dico) ...
NINO "M'a va dari i picciuli du palluni e in pi m'a va dari la
risposta di ddu sirvizu comu finiu, chi chiddu parla, parla
cu chiddu, per capisciu chi un fa nenti." (Mi deve dare i
soldi del pallone e in pi mi deve dare la risposta per
quell 'affare come finito, che quello parla, parla con
quello, per capisco che non fa niente.)
UOMO "No, un fa nenti." (No, non fa niente.)
NINO "Chi na cosa inutile. Va be', per, u sapemu,
eventualmente ... iddu Spezia, va dicennu chi s' accurdau
cu iddu, chi parlau cu n'amico e c'iu a dire: iddu ciu
all 'ultimu jornu e ci rugnu centu miliuna. Ca poi iddu ci
u cuntau." (Che una cosa inutile. Va bene, per, lo
sappiamo, eventualmente ... lui, Spezia, va dicendo che si
accordato con lui, che ha parlato con un amico e c'
andato a dire: lui c' andato l'ultimo giorno e ci do
cento milioni. Che poi lui glielo ha raccontato.)
UOMO "U riscursu di" (Il discorso di) ...
NINO "Chiddu cu palermitano, ci ricia a Spezia o a Masinu
Coppola, farcitici" (Quello con il palermitano, gli diceva
a Spezia o a Masino Coppola, fategli) ...
UOMO "Rici, ricichi ci rettiru... ci offriu centu miliuna,
centu cin quanta miliuna" (Dice che gli hanno dato ..

47
gli ha offerto cento milioni, cento cinquanta milioni) ...
NINO
Si ...
UOMO
"Ma chissu, chissu Matteo dda." (Ma Questo, questo

Matteo l.)

NINO
"Chissu, esatto chissu!" (Questo, esatto, questo!)

UOMO
"Masino Coppola u travagghiu u f a quanto pare."

(Masino Coppola il lavoro lo fa a quanto pare.)


NINO
"E appunto, ci u fa fari a Ninu Spezia rici." (E
appunto, glielo fa fare a Nino Spezia dice.)

UOMO
"No, unnu fa, mancu u fa." (No, non lo fa, neanche lo

fa.)

NINO
"E chiddu ci rissi: no, si p allargari." (E quello gli ha

detto: no, si pu allargare.)

UOMO
Ah?

NINO
"Comunuque chistu Coppola nu n' ca tantu .. "

(Comunque questo Coppola non che tanto) ...

UOMO
"A mia nun mi piace." (A me non mi piace.)

NINO
"Anchi picch nu n' ca incomprensibile ca rispetta

l'amici, sempri. .. scantatu, sempri cu l'occhi 'nterra,

sempre cca, sempre dda" (Anche perch non che

incomprensibile che rispetta gli amici, sempre ...

spaventato, sempre con gli occhi a terra, sempre qua,

sempre l) ...

UOMO
"Chiddu chi talia cu l'occhi 'nterra tinti sunnu."
(Quello che guarda con gli occhi a terra cattivi sono.)
NINO "Comunque damucilla na stringiuta, picch chissu sa
comportato male." (Comunque diamogliela una stretta,
perch questo si comportato male.)
UOMO Ma tu ....

48
NINO ~~Iu ci vulia cafuddari qualchi colpo ddocu." (lo gli
volevo schiaffare qualche colpo l) incomprensibile
UOMO incomprensibile "cafuddari nenti" (schaffare niente)
(n.d.r. in siciliano cafuddari si intende fare del male,
dare ceffoni)
NINO "Mi pare un pocu... un poco, Slccomu chiacchieri, va
facennu in giro e mi da fastiddiu." (Mi pare un poco .. un
poco, siccome chiacchiere, va facendo in giro e mi d
fastidio.)
UOMO "Chissu?" (Questo?)
NINO "Chissu Coppola ddocu, comunque" (Questo Coppola l,
comunque) ...
UOMO "Seee? Viri un pocu ... puozzu fari visuluogu" (SUi? Vedi
un poco ... posso fare sopraluogo) ...
NINO "Comunque viru ca si stimau ddocu, picchi" (Comunque
vedo che sei stimato l, perch) ...
UOMO "Un nu sacciu, ora io viu" (Non lo so, ora io vedo)..
NINO "E informamuni, picch ma si no" (E informiamoci,
perch altrimenti) ...
UOMO "Ppi na manu non chi putemu fari nenti dduocu?"
(Per una mano non che possiamo fare niente l?)
NINO "Eh, e un facemu nenti!" (Eh, e non facciamo niente!)
UOMO "E turnamu narrer... ma ddu riscursu di dda lattera a
chiddu chi tostu comu finiu?" (l torniamo indietro '" ma
quel discorso di quella lettera a quello, piuttosto come
finita?)
NINO "Ci a dettiru!" (Gliel'ho data!)
UOMO "Ci u mannau chiddu a Siracusa?" (Gliela ha mandato
questo a Siracusa?) .

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NINO "Si, ieri ci telefonammu." (Si, ieri abbiamo telefonato.)
UOMO "E unn ' chiamatu chi ppi dda cosa?" (E non ha
chiamato pi per quella cosa?)
NINO "No, nun ma chiamato, io ci la mannai, ddu jornu
stesso ci u rissi. .. ormai ci u resi a chiddu cinquanta
milioni." (No, non mi ha chiamato, io gliela ho mandata,
quel giorno stesso gliel 'h o detto ... ormai gliel 'h a dato a
quello cinquanta milioni.)
UOMO "Ma ddocu, chi ama fari? Ddocu cimentu assai ci voli na
sta strada?" (Ma l che dobbiamo fare? L cemento assai
ci vuole in questa strada?)
NINO "Se! Ci haiu u computo metrico ddocu." (Si! Ci ho il
computo metrico l.)
UOMO "E dda poi ca fattu si era cca?" (E l poi che ha fatto
se era qua?)
NINO "Ddocu ora a chissu Matteo ora appena viu chi sta
cosa negativa gliela allarganu, pigghia ci presento
ddu riscursu. giusto o no? A scuola." (L ora a
questo Malteo ora appena vedo che questa cosa
negativa e gliel'allargano, prendo e ci presento quel
discorso. giusto o no? La scuola.)
UOMO "Eh, chissa si. .. chista s'ava presentari subito." (Eh,
questa si... questa si deve presentare subito.)
NINO "Aspettava chi iddu vinia cu sta cosa, picch mi pare
brutto riccillu subito, rice allura chi fu, pirch chidda
fu negativa, giusto? Appena eh... pighia eh ... e mi ci
presento ddocu." (Aspettavo che lui veniva con questa
cosa, perch mi sembra brutto dirglielo subito, dice
allora che stato perch quella stata negativa,

50
giusto? Appena eh .. prendo eh ... e mi ci presento l.)
UOMO "Ma iddu rissi picch unn'avia siggiuto e unn'avia
passatu." (Ma lui ha detto perch non aveva incassato e
non era passato.)
NINO "Nu n'ava siggiuto ancora iddu, gi parlai cu"
(Non aveva incassato ancora lui, gi ho parlato
con) ...
UOMO " pOI, iddu ni currispunni di sta cosa o (E poi, lui ne
corrisponde di questa cosa o) ...
NINO "U geometra iddu" (Il geometra lui) ...
UI Ah?
NI "Chi ci l'avi, perci" (Che ce l'ha, perci) ...
UOMO Eh... Eh ...
NINO "U sirvizzu iddu l'avi perci, tutti cosi iddu gestisce."
(Il lavoro lui ce l'h a perci, tutte cose lui gestisce.)
UOMO "Rico o l'impresa chidda dda? I ricevuti un ci fici e
tuppuliaru ppi" (Dico o l'impresa quella l? Le ricevute
non le ha fatte e hanno bussato per) ...
NINO "Sii, e u saccio soccu ci dire io." (S, e lo so cosa gli
devo dire io.)
UOMO "Putissi per unn'" (Potrebbe per non ) ...
NINO "Va bene incomprensibile dico mi aspittava che questa cosa
ppi un ci la riri ora, se no rice chi collegata? E'
giusto?" (Va bene incomprensibile dico mi aspettavo che
questa cosa per non dirgliela ora, altrimenti dice che
collegata? giusto?)
UOMO "E accudd facemu" (E in quel modo facciamo) ...
NINO "Accudd io, appena iddu eeeh ... pigghia ... dopu due o
tri jorna ci vaiu e ci ricu cca musica in tutti i sensi, si

51
no incomprensibile a mia ... ma stu Masino Coppola un
poco s'ava inquadrare, picch va firriannu sempri,
cose, poi manna u picciutteddu geometra, ferro, un
ferro, poi va e poi veni. A mia tutto stu annacamento
non che mi piace tanto assai." (In quella maniera io,
appena lui eeeh ... prendo ... dopo due o tre giorni ci
vado e ci dico qua musica in tutti i sensi, altrimenti
incomprensibile a me... ma questo Masino Coppola un
poco si deve inquadrare, perch va girando sempre,
cose, poi manda il ragazzino geometra, ferro, no ferro,
poi va e poi viene. A me tutto questo atteggiarsi non
che mi piace tanto assai.)
UOMO "U ferru unni lu pigghia?" (Il ferro dove lo prende?)
NINO "A Marsala, non che na cosa un poco... tanto
simpatica. Ma comunque 'nformamusi, eventualmente,
siccomu c' uno chi ci sta 'ncapu i cugghiuna e perci"
(A Marsala, non che una cosa un poco... tanto
simpatica. Ma comunque informiamoci, eventualmente,
siccome c' uno che gli sta sopra i coglioni e perci) ...
UOMO incomprensibile "cafuddari nenti" NINO "Ma cu c'avi
a cummattiri, ma chissi non chi portanu pani, chissi
portanu 'mpirugghi e a mia non ... giusto?" (Ma chi ci
deve badare, ma questi non che portano pane, questi
portano impicci e a me non .. giusto?)
UOMO "Ma non chi putemu fare cosi accuss puru?" (Ma
non che possiamo fare cose cosi pure?)
NINO "Anticchia srvzzu chi c'" (Un poco di lavoro che
c ,e') ...
UOMO "A testa di cazzo" (La testa di cazzo) ...

52
NINO "Va fecennu ... un sunnu cosi tanto ppi parlare, perci
anticchia di sirvizzu chi c' si va allargannu" (Va
facendo ... non sono cose tanto per parlare, perci un
poco di lavoro che c' si va allargando) ...
UOMO "Alcune cosi si hanna fare chi cose giuste." (Alcune
cose si devono fare con le cose giuste.)
NINO "Ma io staiu parlannu, viremu comu semu cumminati,
picch. .. si chiustu ... lo l'atra eri ivi a Catania" (Ma
io sto parlando, vediamo come siamo combinati, perch ...
se questo ... io l'a ltro ieri sono andato a Catania) ...
UOMO Eh ...
NINO "M'incuntrai, poi chiddi viri... fino a stamattina vinni
u geometra, dumani u geometra arr cca. lo ci staiu
facennu l'offerta du ferro" (Mi sono incontrato, poi
quelli vedi ... fino a questa mattina venuto il geometra,
domani il geometra di nuovo qua. lo gli sto facendo
l'offerta del ferro) ... ,
UOMO Eh ...
NIMO "U geometra chi mu purtau mi rissi: iddi cca vonnu
essere un pochettino, ci rissi viremu. Chistu geometra,
chiddu chi mu porta dei Lavori Pubblici, un c'entra
nenti cu iddi. Allora u geometra riddi parlannu, cose,
mi ricia: chi u cimentu id di ti chiederanno a
Calcestruzzi S.p.A. per hannu avutu abboccamenti
chi ci rissinu a Calcestruzzi Ericina. Comu semu
cuminati ddocu niatri?" (Il geometra che mi ha portato
mi ha detto: loro qua vogliono essere un pochino ... gli ho
detto: vediamo. Questo geometra, quello che me lo porta
dei Lavori Pubblici, non c'entra niente con loro. Allora

53
il geometra loro parlando, cose, mi diceva: che il

cemento loro ti chiederanno la Calcestruzzi S.p.A. per

hanno avuto contatti che gli hanno detto la Calcestruzzi

Ericina come siamo combinati l noi?)

UOMO incomprensibile "iu Trapani." (io Trapani) ...

NINO Ah?

UOMO ''l'Ericina n Stato ddocn." (L 'Ericina lo Stato l.)

NINO "Ma a Rino ci I 'ha diri, ci ricu" (Ma Rino glielo devo

dire, gli dico) ...

UOMO "Ma unn ' u MuI n geometra chiddu cosa ?" (Ma non

il Mul il geometra, quello cosa ?)


NINO "Unn 'u saccio si Iu canusci vossia" (Non lo so se lo
conosce vossia) ...
UOMO "Chiddu longu?" (Quello alto?)
NINO "Catanisi !" (Catanese !)
UOMO "Chiddu longu?" (Quello alto?)
NINO "Sento si chiama." (Scuto si chiama.)
UOMO "Ah, Scuto." (Ah, Scuto.)
NINO "C' l'ingegnere Polizzi e chissn geometra Sento
ddocn." (C' l'ingegnere Polizzi e questo geometra
Scuto l.)
UOMO "E chiddu picciotto, chiddu longu, un c' chi I'autru?"
( quel ragazzo, quello alto, non c' pi l'a ltro?)

NINO "Sapiddu si c' chi, un saccio nenti." (Non lo so se c'

pi, non so niente.)

UOMO "Niatri semu accastabbanna, giusto?" (Noi siamo da

questa parte, giusto?)

NINO "Tutto cca all 'ufficio... chistu capannoni chistu di


l'ufficu ! Dda tutto marratu, dda a fini misi niatri

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incomprensibile dduocu, chi ci dire a chissu?" (Tutto

qua al! 'ufficio ... questo capannone questo del! 'ufficio


! L tutto ostruito, l a fine mise noialtri incomprensibile
l, che gli debbo dire a questo?)
UOMO "Semplicemente n'incuntru." (Semplicemente un
incontro.)
NINO
Ah?
UOMO
"U picciotto ama fari venifi! (Il ragazzo dobbiamo fare
venire!)
NINO
Occhipinti?
UOMO
Eh ...
NINO
"Un facemu chi poi magari qualcuno parla e m'avissi
sbuttanare ppi cosi chi a mia un m'interessano, giusto?
Picch io l'acchiappu e ci ficu com'? Intanto si ci ficu
comu situatu o comu unn' si tuatu iddu dda" (Non
facciamo che poi magari qualcuno parla e dovrebbe
parlare di me per cose che a me non mi interessano,
giusto? Perch io l'a cchiappo e gli dico com '? Intanto
se gli dico come situato o come non situato lui l) ...
UOMO "Non lo so, se si ci po dire, picch ddocu avi a stari
attento si. .. si c' genti puru ... avi a stare attento."
(Non lo so se gli si pu dire, perch l deve stare attento

se ... se ci sono persone pure ... deve stare attento.)

NINO
"Ma, insomma" (Ma, insomma) ...

UOMO
"Ci ama ghiri cu i" (Ci dobbiamo andare con i)

incomprensibile ...

NINO "Siccomu dumani n'ama 'ncuntrari arr, ricu vossia


giramusi e viremu... picch chiddu... pu cimentu mi
rissi: io onestamente cio chiediamo sempre un

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preventivo alla S.p.A, dice poi io cca m'hannu rittu,
m'hanno fatto pressione ppi sta Calcestruzzi Ericina",
magari" (Siccome domani ci dobbiamo incontrare di
nuovo, dico vossia giriamoci e vediamo ... perch quello ...
per il cemento mi ha detto: io onestamente cio
chiediamo sempre un preventivo alla S.P.A., dice poi io
qua mi hanno detto, mi hanno fatto pressione per questa
Calcestruzzi Ericina, magari) ...
UOMO "Ma cu, ma cu ci avvicinau?" (Ma chi, ma chi l'ha
avvicinato?)
NINO "Un mi lu rissi, ma a mIa puru u geometra chiddu mi lu
confermao, rici questo stato avvicinato, magari include
il passato picch stu sirvizzu avi chiossai di" (Non me lo
ha detto, ma a me pure il geometra quello me lo ha
confermato, dice questo stato avvicinato, magari
include il passato perch questo lavoro ha pi di) ...
UOMO "Va b, ancora ddocu ci sunnu genti, genti ancora
discursi" (Va bene, ancora l ci sono persone, persone
ancora discorsi) ...
NINO "Discursi vecchi. Per giusto che domani quannu veni
ci fazzu riri facemu fari un'offerta a 'Ncioda per
dire." (Discorsi vecchi. Per giusto che domani quando
viene gli faccio dire, facciamo fare un 'offerta a (Ncioda
per dire.)
UOMO Eh.
NINO "Dico chissu ci lu pozzu dire, giusto?" (Dico questo
glielo posso dire, giusto?)
.,
UOMO S l, SI.
NINO "Ppi a trivella ni parlai cu Matteo Tamburello io."

56
(Per la trivella h o parlato con Matteo Tamburello io.)
UOMO "S, va bene!" (Si, va bene!)
NINO "Va bene, puru chissu?" (Va bene, pure questo?)
UOMO Si, va bene!
NINO "Dumani baiu n'appuntamento cu Matteo Tamburello
e a portu puru ni 'Ncioda, ci fazzu fare ... cca cimentu
assai si parla, cimentu nostro." (Domani ho un
appuntamento con Matteo Tamburello e la porto pure da
(N cioda, gli faccio fare ... qua cemento assai si parla,
cemento nostro.)
UOMO "Va b, cu Matteo un ci n' problemi." (Va bene, con
Matteo non ce ne sono problemi.)
NINO "No, ricu io ... ricu cu incomprensibile u cimentu mi lu
portu di dda, giusto?" (No, dico io ... dico con
incomprensibile il cemento me lo porto da l, giusto?)

UOMO "Cu cbiddu cu Conv comu finiu?" (Con quello, con il


Conv come finita?)
NINO "Cu chiddu du Conv finiu chi... ficiru l'atto iddi, mI
pare gioved l' autru, ora ci hanna dari a concessione. U
Conv lu sapi unn' u lotto vossia? Ddocu !" (Con
quello del Conv finita che ... hanno fatto l'a tto loro, mi
pare gioved l'altro, ora devono dare la concessione. Il
Conv lo sa dov' il lotto Vossia? L !)
UOMO "Picch ddocu unn'hanna fare la palificazione,
cimento, cose?" (Perch l non devono fare la
palificazione, cemento, cose?)
NINO "Se!" (Si!).
UOMO "Chissi un sunnu" (Questi non sono) incomprensibile ...
NINO "Ammenu" (Almeno) ...

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UOMO "E dda quannu attacca a costruiri?" (E la quando inizia a
costruire?)
NINO "Ma gi u geometra ddocu , gi ci lu rissi chi ci haiu
'mpegni pu materiale, pa incomprensibile gi cu cu lu fa fa
gi... io mi sarvai u corpu, ci rissi a Tot viri chi gi
pigghiai un impegno." (Ma gi il geometra l , gi
glielo ho detto che ho impegni per il materiale, per la
incomprensibile gi, con chi lo fa fa gi ... io mi sono

preservato il colpo, gli ho detto a Tot vedi che gi ho


preso un impegno.)
UOMO "Petru mu rissi a mia." (Pietro me l 'h a detto a me.)
NINO "Ah, ni parlaru?" (Ah, ne hanno parlato?)
UOMO "No, mu rissi, mu mannau ... m'u rissi Jacu a mIa, tutto
quanto" (No, me lo ha detto, me lo ha mandato ... me lo ha
detto Jaco a me, tutto quanto) ...
NINO "Eh, niatri ni parlamu cu Tot incomprensibile Cl nSSI:
J aco picch poi incomprensibile cu sti cazzu di maruna
magan niatri stu jorno semu in boni rapporti e domani
magan c' freddezza picch a mIa ... io nesciu piccioli e
di iddi un si fa viriri nuddu e allura mannu a tutti a fari
'nto culo. Ora magari po' capitare chi c' ... per gi Tot
u sapi. .. iddu tutti cosi iddu dirige ddocu." (Eh, noi ne
abbiamo parlato con Tot incomprensibile gli ho detto:
Jaco perch poi incomprensibile con questi cazzo di
mattoni magari noi oggi siamo in buoni rapporti e
domani magari c' freddezza perch a me ... io esco soldi
e di loro non si fa vedere nessuno e allora mando tutti a
fare in culo. Ora magari pu capitare che c' ... per gi
Tot lo sa .. 0 lui, tutte cose lui dirige l.)

58
UOMO "U cimentu, i cosi" (Il cemento, le cose) ...

NINO "I pali" (I pali) ...

UOMO "I pali, i pali ci li facemu fare a Matteo." (I pali, i pali

glieli facciamo f are a Matteo.)


NINO "Matteo gi... lO ora incomprensibile Matteo, gi parlai

puru a Matteo, gi parlai cu Matteo, u cimento ci misi,


tutti parlati sunnu." (Matteo gi ... io ora incomprensibile
Matteo, gi ho parlato pure a Matteo, gi ho parlato con
Matteo, il cemento ci ho messo, tutti parlati sono.)
UOMO Eh.
NINO "Rico SI u SlfVIZZU u fazzu io, pOI un c' problema di
parlari cu nuddu, ma si unnu fazzu io c' Tot chi gi
sapi chi chissu u lotto ... io ci haiu pigghiatu terra puru
ddocu e ci haiu scaricato, ddocu, chissu di ddocu,
sirvizzu grossu ! Rico, ma a prescindere si un fazzu lO
unnu fazzu io gi Tot avvisato." (Dico se il lavoro lo
faccio io, poi non c' problema di parlare con nessuno,
ma se non lo faccio io c' Tot che gi da che questo il
lotto ... io ci ho preso terra pure l e ci ho scaricato, l,
questo di qua, lavoro grosso ! Dico, ma a prescindere se
lo faccio io o non lo faccio io gi Tot avvisato.)
UOMO "Ma un nu ponnu proporre dda cosa? incomprensibile
picch un ci va Turi Figuccio 'nzemmula?" (Ma non lo
possono proporre quella cosa? incomprensibile perch non
ci va Turi Figuccio insieme?)
NINO "Ora viremu." (Ora vediamo.)
UOMO "Ma chi c' problemi?" (Ma che ci sono problemi?)
NINO "No, avemu problemi cu chiussu Carlo Mul, chi va
rumpennu 1 cugghiuna." (No, abbiamo problemi con

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questo, Carlo Mul, che va rompendo i coglioni.)
UOMO "E stu Carlo Mul? Carlo Mul?" (E questo Carlo Mul?
Carlo Mul?)
NINO "Ci n' di fare tri lotti e ci va rumpennu i cugghiuna, un
pochettino in giro. lo infatti aspetto a chissi di Menfi
chi hanna veniri, chi ci a parlare, chi hanna fare"
(Ce n' di fare tre lotti e ci va rompendo i coglioni
un pochino in giro. /0 infatti aspetto a questi di Menfi
che devono venire, che ci devo parlare, che devono
fare) ...
UOMO "Ma u problema, il problema di na strata dduocu" (Ma
il problema, il problema di una strada l) ...
NINO No, ma...
UOMO "Ca puoi hannu cu chiddu incomprensibile dda cu
riscursu" (Che poi hanno con quello incomprensibile l
con il discorso) ..
NINO "Chistu mi sta rumpennu i cugghiuna puru a mIa, lO .. SI

mi leva si sirvizza... sulu tri cca s'hanna fare, grossi, e


sunnu cosi giusti. Travagghiannu io cca sicuro chi
travagghiamu e un ci n' problemi di nudda cosa, di
l'autri avemu problemi chi mancu sapemu SI
travagghiamu e chi paganu puru, chissu importante."
(Questo mi sta rompendo i coglioni pure a me, io ... se mi
toglie questi lavori ... solo tre qua si devono fare, grossi,
e sono cose giuste. Lavorando io qua sicuro che
lavoriamo e non ce ne sono problemi di nessuna cosa,
dagli altri abbiamo problemi che neanche sappiamo se
lavoriamo e che pagano pure, questo importante.)
UOMO "Si ci ava dare ducentu cinquanta milioni chiddu di

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tappiti, cose, dda, avi problemi." (Ci si deve dare
duecento cinquanta milioni a quello dei tappeti, cose, l,
ha problemi.)
NINO "Ma futtitinni, iddu va rumpennu i cigghiuna, chistu
n'autru chi ci fici i preventivo, stasera, infatti ivi a
Marsala, si chiama chistu Massimo Via. C' st'angolo di
cca" (Ma fregatene lui va rompendo i coglioni, questo
un altro che gli ho fatto il preventivo questa sera, infatti
sono andato a Marsala, questo si chiama Massimo Via.
C' questo angolo di qua) ...
UOMO "Ppi fare l'ossatura di capannuna?" (Per fare l'ossatura
dei capannoni?)
NINO "Si, haiu u progetto puru, Cl purtai u preventivo, c' di
fare pali, ni parlai puru cu Matteo. C' cimento, cose, cca
tutto stu ... c' un capannoni chi quaranti ppi quaranta e
allargabile quaranta per settanta e c' da fare tutto ... SI

n'accurdamu, chiss, SI n'accurdamu chistu, ma SI

l'affidamu u saccio cu chi fa u sirvizzu, picch u


capannuni u confermau iddu dda a Campobello di Mazara,
perci problemi unn'haiu mancu. Cca l'unico chi rumpi i
cugghiuna chissu Mul e comunque" (Si. ho il progetto
pure, ci ho portato il preventivo, c' di fare i pali, ne ho
parlato pure con Matteo. C' cemento, cose, qua tutto
questo .. c' un capannone che quaranta per quaranta e
allargabile quaranta per settanta e c' da fare tutto .. se
ci accordiamo, chiss, se ci accordiamo questo, ma se
l'affidiamo lo so chi che fa il lavoro, perch il
capannone lo ha confermato lui l a Campobello di
Mazara, perci problemi no ne ho neanche. Qua l'unico

61
che rompe i coglioni questo Mul e comunque) ...
UOMO "Ddocu no Conv ci rumpi i cugghiuna?" (L nel Conv ci
rompe i coglioni?)
NINO "No, u Conv no, ma l'atri tri capannuna incomprensibile
per disturbi di linea puru chissu a tuccari u meo,
Porracchio, e n'a utri due sunnu cca, uno addabbanna, u
lato addabbanna e n'autru chi sutta. E l'hanna fare
chissi di Ribera ddocu, io cu chissi m'ancuntrari.
Infatti chiss parlava, purtamu scavatura, purtamu
cose. Ora ci mannai a dire, un purtati nenti,
aspittamu, viremu comu semu cuminati. E parlavi
puru cu chissu Mul puru, ppi stu sirvizzu. Ora ci
mannai a dire cu Tot cus iddi n'assittavamu e
chiacchiariavamu, per viri chi hannu u prenventivo
di chiddu cca e io fazzu ribassi incomprensibile per le
cose giuste, niatri campamu tutti e sunnu ... e chissi in
settimana verranno e su tri capannuna, sunnu tutti tri
sirvizza nostri. Chissu di Conv c', e chissu ddocu
all'angolo, chi ama viriri.
E in pi c' chissu du porto, chissu du porto gi avi
tri voti chi ni vittimu a Catania, cca n'amu vistu due
voti, amu parlatu, u progetto... io u progetto u
canuscio picch u stesso di chiddu chi fici tannu a
Favignana." (No, nel Conv no, ma gli altri tre
capannoni incomprensibile per disturbi di linea pure
questo a toccare il mio, Porracchio, e altri due sono
qua, uno da quella parte, il lato da quella parte e un
altro pi sotto. E lo devono fare questi di Ribera l, io
con questi mi devo incontrare. Infatti questo parlava,

62
portiamo l'escavatore, portiamo cose. Ora gli ho
mandato a dire non portate niente, aspettiamo, vediamo
come siamo combinati. E ho parlato pure con questo
Mul pure, per questo lavoro. Ora gli ho mandato a dire
con Tot chiss loro ci sedevamo e chiacchieravamo,
per vedi che hanno il preventivo di quello qua e io
faccio ribassi incomprensibile per le cose giuste, noi
campiamo tutti e sono ... e questi in settimana verranno
e sono tre capannoni, sono tutti tre lavori nostri. Questo
di Conv c', e questo l all'angolo, che dobbiamo
vedere. E in pi c' questo del porto, questo del porto
gi ha tre volte che ci siamo visti a Catania, qua ci
siamo visti due volte, abbiamo parlato, il progetto... io il
progetto lo conosco perch lo stesso di quello che ho
fatto allora a Favignana.)
UOMO "Tu tannu u 27 % di ribasso" (Tu allora il 27 % di
ribasso) incomprensibile
NINO
No, trentaquattro e mezzo.

UOMO
Ah, incomprensibile addirittura?

NINO
"Si, ma ddocu arrubbanu un mare di picciuli... va b,

siccome iddu mi parlau di rari u cimentu, cose... picch

dimmi tu incomprensibile io domani ci haiu l'incontro

cu Matteo, dumani matino scinni Matteo" (Si, ma l

rubano un mare di soldi... va bene, siccome lui mi ha

parlato di dare il cemento, cose ... perch dimmi tu

incomprensibile io domani ho l'incontro con Matteo,

domani mattina scende Matteo) ...

UOMO "Dico incomprensibile cu cemento niatri un ci putemu


rari atri cose? ;renSibile a foroitora grossa? :~
sono problemi per dare fornitura incomprensibile a stu
punto niatri cu Mannina e quindi pighia e ci facemu
fari a fornitura incomprensibile du ferru?" (Dico
incomprensibile con il cemento noi non ci possiamo dare
altre cose? incomprensibile la fornitura grossa? Ci sono
problemi per dare fornitura incomprensibile a questo
punto noi con Mannina e quindi prende e ci facciamo
fare la fornitura incomprensibile del ferro?)
NINO "S'I , ma si ci facemu fari du preventivi li facemu
scannare." (Si, ma se ci facciamo fare due preventivi li
facciamo scannare.)
UOMO "No, no s'hanna scannare i preventivi, i preventivi ci li
facemu concordari, cio si c' bisogno, si c' bisogno ci
dico: un ci n' problemi pu cimento a stu punto si iddi
vonnu" (No, non si devono scannare i preventivi, i
preventivi ce li facciamo concordare, cio se c'
bisogno, se c' bisogno ci dico: non ce n' problemi per
il cemento a questo punto se loro vogliono)
incomprensibile .
NINO "A sa si 'nforma ppi sta cosa picch chissu ora Iu manna a
S.P.A. si Iu manna a S.P.A. poi chi fannu si mettinu in
concorrenza a mIa, secondo me" (Vossia si informa per
questa cosa perch questo ora lo manda alla S.P.A. se lo
manda alla S.P.A. poi che fanno si mettono In

concorrenza a me, secondo me) ...


UOMO "No, ci l 'hanna fari fari incomprensibile vossia, ci po diri
gi ci la fannu fari iddi... ah ... facemuci fari l'offerta
e si ni parla, cos ci p ghiri" (No, gliela devono fare,
fare inc vossia, gli pu dire gi gliela fanno fare loro ...

64
ah ... facciamoci fare l'offerta e se ne parla, cos ci pu
andare) incomprensibile.
NINO "No, io ci vaio e ci ricu u cimentu cca l'ama a
pighiari, bono." (No, io ci vado e gli dico il cemento
qua lo dobbiamo prendere, bene.)
UOMO "Chiuso u riscurso." (Chiuso il discorso.)
NINO "Dico, ma macari dico qualche parola di ... di forzatura
un facemu chi poi magari chissi parlano a Catania cose
dda u sirvizu l'hannu chiuso, un l'hannu chiuso"
(Dico, ma magari dico qualche parola di.. di forzatura
non facciamo che poi magari questi parlano a Catania
cose l il lavoro l'hanno chiuso, non l'hanno chiuso) ...
UOMO "lo siccome ddocu io ci avia un discorsu incomprensibile
chi io un ci haiu iutu, giustamente un ci haiu iutu."
(lo siccome l io ci avevo un discorso incomprensibile che
io non ci sono andato, giustamente non ci sono andato.)
NINO "Ma tannu ci u rissi a vossia di iri a Catania? .. Si
ricorda ci u rissi puru u fattu" (Ma quella volta
gliel 'avevo detto a vossia di andare a Catania ?.. Si
ricorda gli ho detto pure il fatto) incomprensibile
UOMO Vero!
NINO incomprensibile "amu a pallari picch" (dobbiamo
parlare perch) incomprensibile .
UOMO No, io incomprensibile.
NINO "Ora chistu ha vinuto du voti io l'haiu annacato,
niatri unn'amu vistu. Ora chissu dumani matino ni
'ncontramo niatri cu stu geometra ppi stu sirvizu, io ci
a fari l'offerta gi mia du ferro." (Ora questo venuto
due volte io ho temporeggiato, noi non ci siamo visti.

65
Ora questo domani mattina ci incontriamo noi con
questo geometra per questo lavoro, io gli devo fare
l'offerta gi mia del ferro.)
UOMO incomprensibile "facemula bella grossa chi ci rici i
condizioni chi. .. iddj picch parlavano chi volevano
iddi parlavano chi vuliano, niatri volemu tutte cose
sistemate chiddu chi aggiustamo" (facciamola bella
grossa che gli dici le condizioni che... loro perch
parlavano che volevano loro parlavano che volevano,
noi vogliamo tutte cose sistemate quello che
aggiustiamo). ..
NINO Uh.
UOMO "Perci curala, niatri si ci ama fari un regalu a
qualcuno a qualcuno ppi un fari pallari cristiani, ppi
attuppari a ucca questo si deve fare." (Perci curala,
noi se ci dobbiamo fare un regalo a qualcuno a
qualcuno per non fare parlare le persone, per chiudere
la bocca questo si deve fare.)
NINO "Viremu comu lu pighiamu picch chiddu mi pallava
di ricevuta, cus facemu u sivvizzu, faciti viatri
carpenteria cio chiddi tutti cosi vonno... un vonnu
scinniri, vonnu fattu u sivvizzu. Per giustamente io
non che, chi posso iri picch si sapissi rice cca a cosa
l'hanno sistemata oppure vai avanti, allura ci rico
putemu iri avanti chi a cosa sistemata giusto? Ma
chi saccio chi poi a ghiri a cumma ttiri cca cu
qualchidunu, cu iddi, mi a ghiri a mettiri in mezzu i
riscursa chi un mi interessano giusto o no?"
(Vediamo come lo prendiamo perch quello mi parlava

66
di ricevuta, casomai facciamo il lavoro, fate voi la
carpenteria cio quelli tutte cose vogliono.. non
vogliono scendere, vogliono fatto il lavoro. Per
giustamente io non che, che posso andare perch se
sapessi dice qua la cosa l 'hanno sistemata oppure vai
avanti, allora gli dico possiamo andare avanti che la
cosa sistemata, giusto? Ma che ne so se poi devo
andare ad avere a che fare qua con qualcheduno con
loro, mi devo andare a mettere in mezzo a discorsi che
non mi interessano, giusto o no?)
UOMO "Ma cosi di foddi." (Ma cose da pazzi.)

NINO "Eh... l'atru jorno vinni iddu, tutti e dui 'nzemmula"

(Eh .. l'a ltro giorno venuto lui, tutti e due insieme) ...
UOMO "Vinni?" ( venuto?)
NINO Eh ...
UOMO "Ppi attaccari incomprensibile O ppi" (Per comprare
incomprensibile o per) ...

NINO "Se, ci purtai quattru pala, quattru minchi" (Si, gli ho


portato quattro pali, quattro minchie) ...
UOMO Ma ...
NINO "Chi fazzu cu chissu di Catania? Dumani matina intanto
u porto da Matteo incomprensibile io ci ricu l'offerta mia
intanto." (Che faccio con questo di Catania? Domani
mattina intanto lo porto da Matteo incomprensibile io gli
dico l'offerta mia intanto.)
UOMO "Matteo veni cca dumani?" (Matteo viene qua domani?)
NINO "Se, se! La fari 'ncuntrari picch giustamente chiddu mi
addumannau a roccia, c' chiddu, c' l' autro picch
chiddu mi rissi a machina la... la va pighia ddocu, si

67
mlSlfu, SI mlSlfU, cca u cimentu si parla di miliardi
cca, cimentu e ferro e trivella e pu cimentu lu portu ni
'Ncioda, va bene?" (Si, si! Li devi fare incontrare
perch giustamente quello mi ha chiesto la roccia, c'
quello, c' l'altro perch quello mi ha detto la macchina
la ... la va a prendere l, si sono messi, si sono messi, qua
il cemento si parla di miliardi qua, cemento e ferro e
trivella e per il cemento lo porto da 'Nciodda, va bene?)
UOMO "Ni chiddu" (Da quello) incomprensibile ...
NINO "Intanto ci rico chi un si etta di l'astracu iddu uh ...
tinemusi qualchi carta di milli liri chi poi" (Intanto gli
dico che non esagera lui uh ... teniamoci qualche carta di
mille lire che poi) ...
UOMO "No, un si etta di l'astraco iddu un ... un fa scuntu assai."
(No, non esagera lui non ... non fa sconti assai.)
NINO "Unc chi dico? Un ci fa troppo, troppo scunto?" (Allora
che dico? Non gli fa troppo, troppo sconto?)
UOMO "Picch chiddu mi rissinu chi fa u scimunito ddocu."
(Perch quello m i hanno detto che fa lo scimunito l.)
NINO "Chi poi ci emu a livari milli liri, viremu di fari girare
qualchi atra banna, giusto?" (Che poi gliele dobbiamo
levare mille lire, vediamo di fare girare qualche altra
parte, giusto?)
UOMO "Se!" (Si!).
NINO "Accussine... lO quannu pOI nlscemu, Cl fICU lei
eventualmente sapi chiddu da S.p.A., prima di pighiari
l'ultima parola, sintemuni sempri niatri." (Cos ... io
quando poi usciamo, gli dico lei eventualmente sa quello
della S.p.A., pnma di prendere l 'u ltima parola,

68
sentiamoci sempre noi.)
UOMO Perfetto!
NINO "E vediamo giusto? E chissu ! Picch SI na pocu
sirvizza ci la fari io, tipo i fornituri diii. .. comu fici tannu
a Favignana, di piastre gi belle e pronte, u cimentu
l'accattu io, non chi l' accattanu iddi, poi anche chi l u
accattu io pozzu accattari chiddu di piastri ma ddocu
cimentu un man ci ni voli ppi fari. .. giusto? Tutto
chiddu ca poi u portu dda ... preferisciu chi ci fazzu u
prezzu normali, anzich farici ottu mila di scontu ci u fai
a du mila di sconto, tre mila e tanto ppi dirici ci si ci fa
u sconto, picch chiddi, chiddi da S.p.A. mittemu ci u
fannu puru e poi c' problema." (E vediamo, giusto? E
questo ! Perch se un poco di lavori glieli devo fare io,
tipo le forniture dei ... come allora ho fatto a Favignana,
delle piastre gi belle e pronte, il cemento lo compro io,
non che lo comprano loro, poi anche se lo compro io
posso comprare quello delle piastre ma l cemento un
mare ce ne vuole per fare .. giusto? Tutto quello che
0

poi lo porto l preferisco che gli faccio il prezzo


normale, anzich fargli otto mila di sconto glielo fai a
due mila di sconto, tre mila e tanto per dirgli ci si fa lo
sconto, perch quelli, perch quelli, quelli della S.P.A.
mettiamo glielo fanno pure e poi c' problema.)
UOMO Giusto!
NINO "Per si io gi haiu la certezza, ci rugnu a forzatura,
ci ricu incomprensibile cca tutti cosi ammanighiate si
hai bisognu eventualmente siamo... siamo coperti,
giusto? Posso?" (Per se io gi ho la certezza, gli do la

~ 69
forzatura, gli dico incomprensibile qua tutte cose
agganciate se hai bisogno eventualmente siamo ... siamo
coperti, giusto? Posso?)
UOMO "S, questo s, per" (Si, questo si, per) ...
NINO "Va b! (Va bene!)
UOMO "Sempri che, dico comu ... io dico ... dico, ma si iddu
ni rassi tutto u travaghiu comu si dici... na vota a
niatri, tutto" (Sempre che, dico come ... io dico ... dico,
ma se lui ci desse tutto il lavoro come si dice ... una volta
a noi, tutto) ...
NINO '"Chistu coperto, sistemato ? E comu minchia Cl pozzu
riri lassami tuttu u sirvizu cca a niatri? E si poi chistu avi
problemi e impirughi ppi i cazzi riddu? lo, io" (Questo
coperto, sistemato ? E come minchia gli posso dire
lasciami tutto il lavoro qua a noi? E se poi questo ha
problemi e impicci per i cazzi suoi? lo, io) ...
UOMO "Ma cui, cui?" (Ma chi, chi?)
NINO "Chi saccio chi magari cca, eh... eh... ma a comu
capiscio abbassa il tono della voce a sardella l'ava nesciri
chistu." (Che ne so se magari qua, eh ... eh ... ma a come
capisco abbassa il tono della voce la sardella 1 la deve
uscire questo.)
UOMO Eh .. .
NINO Eh ... eh ...
UOMO "E chissu , tipo chissu ci ama diri nitri." (E questo ,
tipo questo glielo dobbiamo dire noi.)
NINO "Eh... io ti ricu ci Iu pozzu riri? Per un facemu chi
poi dici incomprensibile noi a Catania pallamu, cu tizio e

I Riferita all'esborso di denaro;

70
cu caio, e io" (Eh ... io ti dico glielo posso dire? Per
non facciamo che poi dice incomprensibile noi a Catania
parliamo, con t izio e con caio, e io) ...
UOMO "No, un n'hannu parlato nenti" (No, non hanno detto
niente!)
NINO "E poi magari sentu riri ma cu chistu di cca? E fazzu
sta fiura di nuddu e unca picch" (E poi magari sento
dire ma chi questo di qua? E faccio questa figura di
nessuno e allora perch) ...
UOMO "No, un ni 'nformamo, un ni fa vossia" (No, non ci
siamo informati, no ne fa vossia) incomprensibile
NINO "Si ricorda chi ci rissi mercoled ivi a Catania accuss. ..
accuss" (Si ricorda che gli ho detto mercoled sono
andato a Catania cos ... cos) ...
UOMO "Accuss incomprensibile SClnnemmu a Catania insieme Cl
rissi l'atru aeri." (Cos incomprensibile ce ne siamo andati
a Catania insieme gli ho detto l'a ltro ieri.)
NINO "Poi c'ivi, ma vossia un c'era, poi partio, lO ... lO vossla
partio sabato, ni vittimu sabato, venniri e io poi mercuri
c'i vi incomprensibile chiddu parlava di" (Poi ci sono
andato, ma vossia non c'era, poi partito, io ... io vossza
partito sabato, ci siamo visti sabato, venerd e io poi
mercoled ci sono andato incomprensibile quello parlava
di) incomprensibile ...
UOMO "lo a vossia ci rissi tannu na cosa" (lo a vossia gli ho
detto quella volta una cosa) ...
NINO "E iddi hannu vinutu du voti cca." (E loro sono venuti
due volte qua.)
UOMO "lo a vossia ci rissi un discursu, Nino incomprensibile stu

71
travaghiu ppi ghiri avanti l'importante chi noi facemu stu
regalo a qualcuno, giusto?" (lo a vossia le ho detto un
discorso, Nino incomprensibile questo lavoro per andare
avanti l'importante che noi facciamo questo regalo a
qualcuno, giusto?)
NINO "Se!" (Sii).

UOMO "Chissu u riscursu, Peppe p ghiri avanti." (Questo il

discorso, Peppe pu andare avanti.)


NINO Allora, minchia incomprensibile ...
UOMO E io ... io questo ne ho parlato picch ho dovuto" (E io ...
io questo ne ho parlato perch ho dovuto) ...
NINO La mia, la mia preoccupazione ...

UOMO "Vossia, vossia " (Vossia, vossia ) ...

NINO "lo non mi sono sbilanciato picch si chissu cca veni ora

e dice tanto a Catania incomprensibile niatri un' amu visto"


(lo non mi sono sbilanciato perch se questo qua viene
ora e dice tanto a Catania incomprensibile noi non ci
siamo visti) ...
UOMO Ma a Catania .....
NINO "A Catania pallamu natri gi sistemamu cosi, non
chi pozzu iri a fare fiura cca di nuddu, a mia sti cosi
mi dunanu fastidio, enormemente, io giusto? Non
vorrei chi io dumani ci va palio, ci ricu tu cca un ti
proccupari incomprensibile doppu penzu tutti cosi io,
sistemu tutti cosi io. Oppuro" (A Catania abbiamo
parlato noi gi abbiamo sistemato cose, non che posso
andare a fare figura qua di nessuno, a me queste cose
mi danno fastidio, enormemente, io giusto? non vorrei
che domani ci vado a parlare, gli dico tu qua non ti

r 72
preoccupare incomprensibile dopo penso a tutte cose io,
sistemo tutte cose io. Oppure) ...
UOMO "Dice lei u stessu di quantu dice lei e quannu u viri: lei
u prezzu un mi l'avi spostari, picch qua io gli d tutta
la tranquillit." (Dice lei lo stesso di quanto dice lei e
quando lo vedi: lei il prezzo non me lo deve spostare,
perch qua io gli do tutta la tranquillit.)
NINO La massima garanzia, giusto?
UOMO " giusto? Eh... e vossia avissi aviri" ( giusto? Eh ... e
vossia dovrebbe avere) ...
NINO Perfetto!
UOMO "Vossia u sapi incomprensibile meghio di mia comu l'ava
fari." (Vo$sia lo sa incomprensibile meglio di me come lo
deve fare.)
NINO "U sacciu ma io ddocu, ho aspettato" (Lo so ma io l,
ho aspettato) ...
UOMO Perch ....
NINO "Ho aspettato di parlare prima di iriei. lo puru sti
jornu ci putia riri, ma niatri unn'amu visto? Dico,
picch la mia preoccupazione qual'? Picch ma
successo a mia na... na natra partita dda, cu
Coccodrillu chi vinninu genti di Palermo cca chi ficinu
a Sip e iddu vinia ogni iornu ma chissi, ma chissu, ma
chissi" (Ho aspettato di parlare prima di andarci. lo
pure oggi gli potevo dire, ma noi non ci siamo visti?
Dico, perch la mia preoccupazione quale ? Perch mi
successo a me una... con altra gente l, con il
Coccodrillo che sono venute persone di Palermo qua
che hanno fatto la Sip e lui veniva ogni giorno ma

73
questi, ma questo, ma questi) ...
UOMO "Anchi chi" (Anche che) ...
NINO "Dopo chi va palla cu chiddu, chiddu pighia e mi
purtau un esempio, eh... eh" (Dopo che va a parlare
con quello, quello piglia e mi ha portato un esempio,
eh ... eh) ...
UOMO "Anchi... anchi ddru scimunito di P... ddu scimunito
di Peppe ci rissi, Peppe si io ti u fazzu pighiari a
prezzo giusto per tu poi" (Anche... anche quello
scemo di Peppe ... quello scemo di Peppe gli ho detto:
Peppe, se io te lo faccio prendere a prezzo giusto, per
tu poi)...
NINO "Sapemu chi ci ama dari mille lire, due mila lire bonu,
chissu" (Sappiamo che gli dobbiamo dare mille lire,
duemila lire basta questo) ...
UOMO "E chissu poi" (E questo poi) ...
NINO "lo un ni l'haiu strinciutu mai a chissu manu a chissu
di Catania." (lo no ne ho stretto mai a questo mano, a
questo di Catania.)
UOMO Certo!
NINO "Ci rico cca giusto? Va b, fazzu chi chiddu di
Catania, chiddu di Catania parla cu chiddu" (Gli dico
qua giusto? Va bene, facciamo che quello di Catania,
quello di Catania parla con quello) ...
UOMO "No, un palla" (No, non parla) ...
NINO "Poi arrivano cca, poi si 'nfuormano dice ma a chissu
cu l'autorizzao a ghiri a fari sti riscursa?" (Poi
arrivano qua, poi si informano dice ma a questo chi l'ha
autorizzato ad andare a fare questi discorsi?)

74
UOMO "Va b, e ora ni parlo." (Va bene, e ora ne parlo.)
NINO "E fazzu sti fiure io?" (E faccio queste figure io?)
UOMO "No, un ni fai mala fiura!" (No, no ne fai cattiva
figura!)
NINO " giusto? lo non" ( giusto? lo non) ...
UOMO "Un ni fai, un ni fai mala fiura!" (No ne fai, no ne fai
cattiva figura!)
NINO Basta...
UOMO "Minchia, si ci lu rissi tannu, ci rissi na vota, ci rissi:
zu Nino, sta cosa a p purtari avanti vossia, veni adiri
che io gi nel discorso" (Minchia, se glielo ho detto
quella volta, gli ho detto una volta, gli ho detto: zio
Nino, questa cosa la pu portare avanti vossia, vuoI dire
che io gi nel discorso) ...
NINO Va bene!
UOMO "lo avia ghiri sulu dda dunni Cl aVIa rittu a vossia." (lo
dovevo andare solo l dove gli avevo detto a vossia.)
NINO "Va bene, buono, mezza parola!" (Va bene, buono,
mezza parola!)
UOMO "lo avia ghiri dda, ppi dda, picch mI nSSlnu a mIa chi
c'era un discursu cu Totuccio." (lo dovevo andare l. Per
l, perch mi hanno detto a me che c'era un discorso con
Totuccio.)
NINO "Dda" (L) ...
UOMO "Poi vossia a stu puntu dumani, per dico u sapi cumu va,
vossia sapi comu avi arrispunniri, viri l'elemento comu
si" (Poi vossia a questo punto domani, per dico lo sa
come va, vossia sa come deve rispondere, vedi l'elemento
come si) ...

75
NINO "Ma io gi parlai pu cimentu, gi parlai cu... ppl a
trivella, dico gi, mI sono mosso in maniera che ...
domani appena chi vio, appena saputo, pighia e ci rugnu
u colpo finali." (Ma io gi ho parlato per il cemento, gi
ho parlato con ... per la trivella, dico gi, mi sono mosso
in maniera che ... domani appena vedo, appena saputo,
piglia e gli do il colpo finale.)
UOMO "Ma di ddocu u rscursu, vossia a stu puntu ha
nascosto secondo me chi incomprensibile quannu iddu
voli fari u riscursu di stringiri, ci rici, lei unn' a vi a
stringiri nenti a mia cca, picch cca io ... lei ha...
inutili chi lei mi stringi, parliamo chiaro, picch poi ci
affaccianu atri problemi, io sti problemi incomprensibile
cu mia va tranquillo." (Ma da l il discorso, vossia a
questo punto ha nascosto secondo me che incomprensibile
quando lui vuole fare il discorso di stringere, gli dice,
lei non deve stringere niente a me qua, perch qua io ...
lei ha.. inutile che lei mi stinge, parliamo chiaro,
perch poi affacciano altri problemi, io questi problemi
incomprensibile con me va tranquillo.)
NINO "Va bene. E chissa dumani la risolvo. C' n'impresa di
Caltanissetta che verr a settimana prossima, chi avi a
fari vinti appartamenti e case popolari" (Va bene. E
questa domani la risolvo. C' una Impresa di
Caltanissetta che verr la settimana prossima, che deve
fare venti appartamenti alle case popolari) ...
UOMO Eh... chidda dda, chidda dda?" (Eh ... quella l, quella
l?)
NINO "Se, chidda" (S, quella) incomprensibile

76
UOMO "U eimentu c'iama a purtari ddocu!" (Il cemento ci

dobbiamo portare l!)

NINO "Tutto cuosi" (Tutte cose) ...

UOMO "lo... io ei nei i scavi a chissu!" (lo ... io gli ho fatto gli

scavi a questo!)

NINO "A chissu di Caltanissetta ?" (A questo di

Caltanissetta?)

UOMO "Se!" (SiI).


NINO Vero?
UOMO ,
Sl.
NINO "Eh... eh ... iddu puru avi a veniri cca mi pari gioved,
n'ama assittari picch iddi vonnu un riferimento, cose"
(Eh ... eh ... lui pure deve venire qua mi pare gioved, ci
dobbiamo sedere perch loro vogliono un riferimento,
cose) ...
UOMO "Siccome l' autro c' ... ce n' dui aCClancu, l' autro Cl u
fici Enzo a quanto pare gi." (Siccome l'a ltro c' .. ce ne
sono due affianco, l'a ltro glielo ha fatto Enzo a quanto
pare gi.)
NINO "Un nu sacciu." (Non lo so.)
UOMO "Quindi, i scavi i fici tutti io, i fici di ca sta banna e dda
banna incomprensibile cu mia ci purtai natru amico, mi

purtai" (Quindi, gli scavi li ho fatti tutti io. Li ho fatti di


qua da questa parte e da quella parte incomprensibile con
me ci ho portato un altro amico, mi sono portato) ...
NINO incomprensibile

UOMO "E io fiei u scavu a chiddi e scavi all'autri. Iddi hannu


a farL .. quantu rissi? Vinti appartamenti?" (lo gli ho
fatto lo scavo a quelli e scavi agli altri. Loro devono

77
fare ... quanto ha detto? Venti appartamenti?)
NINO "Se!" (Si!).
UOMO E sono di due tipi.
NINO "Va bene, appena vene" (Va bene, appena viene) ...
UOMO "Uno gi ci lu f Enzo, chissu di Caltanissetta, lO

siccomu, cu mu purtau ci rissi, io unn 'haiu pututu parlari


cu incomprensibile picch vinni fu a mentri io partivi, dici.
Rici si c'ama fari gli scavi glieli ama fari tutti e due,
facitici i scavi. Per un potti pallari cu la persona" (Uno
gi glielo fa Enzo, questo di Caltanissetta, io siccome,
chi me lo ha portato gli ho detto, io non ho potuto
parlare con incomprensibile perch venuto quando io
sono partito, dice. Dice se gli dobbiamo fare gli scavi
glieli dobbiamo fare tutti e due, fategli gli scavi. Per
non ho potuto parlare con la persona) ...
NINO "Va b!" (Va bene!)
UOMO "Iddu dumani avi a scinniri, vossia gi si p ghiri avanti
ppi chiddu dda mettici u cemento" (Lui domani deve
scendere, vossia gi pu andare avanti per quello l
metterci il cemento) ...
NINO Va bene!
UOMO "Ni chissu di Caltanissetta." (In questo di Caltanissetta.)
NINO "Ma iddu forse a quantu pari vulia vulia puru
l'appoggio pu fatti di sirvizza, cose, va b. Dico me la
gestisco io sta cosa." (Ma lui forse a quanto pare
voleva, voleva pure l'appoggio pure fatti dei lavori,
cose, va bene, dico me la gestisco io questa cosa.)
UOMO "Oltre puru chi ci rici" (Oltre pure che gli dice) ...

NINO "Oltri ... certo chi facemu, ci su impegni chi s'hanna

78
rispettare. Va bene." (Oltre ... certo che facciamo, ci sono
impegni che si devono rispettare. Va bene.)
UOMO "Ddocu vossia, si p ghiri avanti puru." (L vossia, pu
andare avanti pure.)
NINO Va bene, va bene!
UOMO "E chissu ci lu ricu sutta la mia resconsabilit." (E
questo glielo dico sotto la mia responsabilit.)
NINO Va bene, va bene!
UOMO incomprensibile "per eventualmente Cl nce io" (per
eventualmente gli dice io) ...
NINO Va bene!
UOMO "lo quannu, c'emu nu n'ava benL .. parola tronca nun
veni nuddu. Ma se veni qualchi scimunito picch p
veniri qualchi scimunito, ci rici, veda che io questo
discorso lo porto gi avanti, tu avvisa a mia e ci vaiu
e ci ricu cu ci vinni ni vossia? Vossia giustamente mi
rici chi vinni ni vossia e io ci ricu ma tu chi cazzu
voi?" (lo quando, ci andiamo non deve beni... parola
tronca non viene nessuno. Ma se viene qualche scimunito

perch pu venire qualche scimunito, gli dice, veda che


io questo discorso lo porto gi avanti, tu avvisa a me e ci
vado e gli dico chi venuto da vossia? Vossia
giustamente mi dice che venuto da vossia e io gli dico
ma tu che cazzo vuoi?)
NINO Va bene!
UOMO "Fatti i cazzi toi, picch a Nino Birrittella ci lu rissi
io!" (Fatti i cazzi tuoi, perch a Nino Birrittella glielo
ho detto io!)
NINO "E chissu la porto puru avanti. Chissa di Matteo

79
eeeh... ora per ama, ama 'ncuntrari a chissi dui
ddocu di l'impresa." (E questo la porto pure avanti.
Questa di Matteo eeeh ... ora per dobbiamo. Dobbiamo
incontrare a questi due l dell 'impresa.)
UOMO "Ddocu c' Agrig ... parola tronca uno di Agrigento e uno
di Caltanissetta." (Li c' Agrig ... parola tronca uno di
Agrigento e uno di Caltanissetta.)
NINO E uno di Caltanissetta... ..
UOMO "E io fici u scavu a chiddu di Agrigento e a chiddu di
Caltanissetta." (E io ho fatto lo scavo a quello di
Agrigento e a quello di Caltanissetta.)
NINO "Chiddi chi pallaru cu mia sunnu chiddi di Caltanissetta,
avianu a veniri ora." (Quelli che hanno parlato con me
sono quello di Caltanissetta, dovevano venire ora.)
UOMO "Chissi dui aCClancu. Ora c' di fari chiddi di
Caltanissetta." (Questi due a fianco. Ora c' di fare
quello di Caltanissetta.)
NINO "Va b, va bene! (Va bene, va bene!)
UOMO "A chiddi di... a quanto pari chiddu di Agrigento u
cimento ci u porta Enzo e a mia mi passi malu, siccomu,
siccomu l'amico mio, ci u mannau adiri chiddu
mischinu cu, cu ... lu mannau adiri cu Enzo e Enzo
agguantau u cimentu, picch Enzo si viri, si viri i caZZI
giustamente riddu. Per ora chiddi di Caltanissetta avi
ddocu u cimentu." (A quelli di ... a quanto sembra quello
di Agrigento il cemento glielo porta Enzo e a me mi
sembrato brutto, siccome, siccome l'amico mio, glielo
ha mandato a dire quello poverino con, con... l 'ha
mandato a dire con Enzo e Enzo ha preso il cemento,

80
perch Enzo si vede, si vede i cazzi suoi giustamente.
Per ora quelli di Caltanissetta ha l il cemento.)
NINO "Va b, dumani mi chiuru puru sta cosa." (Va bene,
domani mi chiudo pure questa cosa.)
UOMO "U cimento e tuttu l'atru riscursu, chissa si p
sistemare puru sta cosa." (Il cemento e tutto l'altro
discorso, questa si pu sistemare pure questa cosa.)
NINO "I sirvizza di chiddu Spe... parola tronca si li signau
vossia quali sunnu?" (I lavori di quello Spe ... parola
tronca se li segnati vossia quali sono?)
UOMO "No, mi l'ava dari a mia." (No, me lo deve dare a me.)
NINO "Cca 'nzacchetta l'ahiu u bigliettino!" (Qua in tasca ce
l'ho il bigliettino!)
UOMO "Picch chistu mi cunta u cuntu." (Perch questo mi
racconta il racconto.)
NINO "Cca 'nzacchetta l'haiu'!'' (Qua in tasca ce l'ho!)
UOMO
. . . .
"Chissu unn 'avi nenti ... ppl na manu, Cl nSSI ma tu
com' chi ci pighiasti incomprensibile cimentu, di grannl
travaghi, rici: no, unn'haiu nenti io." (Questo non ha
niente ... per una mano, gli ho detto: ma tu com ' che gli
hai preso incomprensibile cemento, di grandi lavori, dice:
no, non ho niente io.)
NINO "Cca, tutti 'nzacchetta l 'haiu tutti i saCClU i travaghi
incomprensibile U cimentu, va b. Si veni chissu di Ribera

vaiu puru avanti ddocu, cus parla Mul o un Mul"


(Qua, tutti in tasca ce li ho tutti li so i lavori
incomprensibile il cemento, va bene. Se viene questo di
Ribera vado pure avanti l, casomai parla Mul o non
Mul) . ..

81
UOMO "Tu ricci" (Tu digli) incomprensibile
NINO "Ci ricu cca sirvizza un ni fa nuddu cca 'n Trapani!"
(Gli dico qua lavori no ne fa nessuno qua a Trapani!)
UOMO "Ci u p diri, ci u p diri!" (Glielo pu dire, glielo pu
dire!)
NINO giusto?
UOMO "Ci u p diri!" (Glielo pu dire!)
NINO Va bene!
UOMO "E stu Mul lu mannamu a fari 'nto culo. Ci rici chi un ci
rumpl 1 cughiuna, chissu Mul! Ci nCl chi lei
incomprensibile appoggi autri avi? incomprensibile Mul i

purtau?" (E questo Mul lo mandiamo a fare in culo. Gli


dici che non ci rompe i coglioni, questo Mul! Gli dici
che lei incomprensibile appoggi altri ha? inco.mprensibile
Mul li ha portati?)
NINO "No, SI un quaghiamu tutti sti COSI cio quantu
incomprensibile pighia" (No, se non concludiamo tutte
queste cose cio quanto incomprensibile prende) ...
UOMO "E ddocu, io si ci ricu assa v avanti zu Nino" (E l,
io se gli dico vada avanti zio Nino) ...
NINO "Ah ... parlai puru cu chidda a chi ghivi a Catania parlai
cu chiddi di" (Ah ... ho parlato pure con quella, una volta
che sono andato a Catania ho parlato con quelli di) ...
UOMO Un macello !
NINO "Cu chiddi di. .. di ddu carcere." (Con quelli di. .. di quel
carcere.)
UOMO Uh...

NINO "Parlai cu chisti" (Ho parlato con questi) ...

UOMO incomprensibile

82
NINO "Se, mI flSSInu chi a quantu pari a vonnu fari fari a una
impresa di Marsala." (Si, mi hanno detto che a quanto
pare la vogliono far fare ad un 'impresa di Marsala.)
UOMO "E cu chistu cca?" (E chi questo qua?)
NINO "Per poi mi vinni a truvari a mia Enzo Ferrara, lu
canusci a chissu tu Ferrara? E mi vinni adiri sappi. ..
per a sapia a notizia iddu, perci veni a diri chi
qualcunu ci Pappa diri. Siccome ddocu sappi chi stu
sirvizzu la fare io, dice ti risulta sta cosa? Eh, p
essere? Chissu Ferrara sta sempre cu chissu Martinez
ddocu." (Per poi mi venuto a trovare Enzo Ferrara, lo
conosci a questo tu, Ferrara? E mi venuto a dire ho
saputo ... per la sapeva la notizia lui, perci vuoi dire
che qualcuno gliela ha dovuta dire. Siccome l ho saputo
che questo lavoro lo devo fare io, dice ti risulta questa
cosa? Eh, pu essere? Questo Ferrara sta sempre con
questo Martinez l.)
UOMO "Martinez ddocu" (Martinez l) incomprensibile ...
NINO Eh ...
UOMO "Tu mancu na pallari, tu mancu na pallari chi di sti cosi,
chisti su foddi di catina, state attentu." (Tu neanche ne
devi parlare, tu manco ne devi parlare pi di queste cose,
questi sono pazzi da catena, state attenti.)
NINO "Ddocu siccomu girai mi rissinu a mia genti di Catania
ddocu ... eh" (L siccome ho girato mi hanno detto a me
gente di Catania l ... eh) ...
UOMO "Ma quannu mai incomprensibile ama ghiri a VIflfl, di
questa cosa un ghiri avanti." (Ma quando mai
incomprensibile dobbiamo andare a vedere, di questa cosa

83
non andare avanti.)
NINO Posso incomprensibile ...
UOMO ,
S l.
NINO "Picch chissi puru vonnu fattu pure VICIno al
incomprensibile ci rissi appena valu a Catania n'emu a

'ncuntrari cu chissu. Iddi eru 'm Palermo e i sordi Cl


sbloccaro finalmente picch niatri ora dopo un anno nl
sbloccaru l picciuli. Dice: ni vulissimu appoggiari a
qualcuno di Marsala ppi farici fare stu sirvizu dice."
(Perch questi pure vogliono fatto pure vicino al
incomprensibile gli ho detto appena vado a Catania ci

dobbiamo incontrare con questo. Loro sono andati a


Palermo e i soldi finalmente glieli hanno sbloccati
perch noi ora dopo un anno ci hanno sbloccato i soldi.
Dice: ci vorremo appoggiare a qualcuno di Marsala per
fargli fare questo lavoro dice.)
UOMO "Ddocu un p ghiri avanti incomprensibile di quantu
incomprensibile u comunI si sistemau a partita." (L non

pu andare avanti incomprensibile. da quanto


incomprensibile il comune si sistemata la partita.)

NINO "Chissu u carcere di Marsala?" (Questo il carcere di


Marsala?)
UOMO "Si, poi ddocu u cimentu ci u portanu autri cosi" (Si,
poi l il cemento glielo portano altre cose) ...
NINO "No, ma viremu, viremu chi fa." (No, ma vediamo,
vediamo che fa.)
UOMO "L'amu aggiustari." (La dobbiamo aggiustare.)
NINO "Si parla di cimento, che fa ppi mia, non" (Si parla di
cemento, che fa per me, non) ...

84
UOMO "Purtau u ferro cosi" (Ha portato il ferro ... cose) ...
NINO "Si, anchi si truvau l'impresa di iri a fari u sirvizu,
acchiappavamu l'impresa e ci riciamu cca accuss
semu incomprensibile giusto?" (Si, anche se ha trovato
l'impresa per andare a fare il lavoro, prendevamo
l'impresa e le dicevamo qua cos siamo incomprensibile
giusto?)
UOMO "E ti fermi ddocu!" (E ti fermi IU)
NINO Certo!
UOMO incomprensibile "semu fori casa davutri" (siamo fuori
casa d'altri) incomprensibile
NINO "Va b, viremu." (Va bene, vediamo.)
UOMO "Dda un putemu. Niatri cca.. stu puntu avemu, uno Cl
rissi a vossia incomprensibile chi io un ci potti essiri." (L
non possiamo. Noi qua ... questo punto abbiamo, uno gli
ha detto a vossia incomprensibile che io non ho potuto
esserci.)
NINO "Va b, a sistemamu." (Va bene, la sistemiamo.)
UOMO Ppi pretese cose, gente cose, senza fare cose, rumore
forte zu Ninu ah!. Ama fari cosi in condizioni chi li
cristiani un ni l'ama fari lamentari." (Per pretese
cose, gente cose ... senza fare cose, rumore forte zio Nino
ah! Dobbiamo fare cose in condizioni che le persone non
le dobbiamo fare lamentare.)
NINO "Stu Masino va rumpennu i cughiuna, non ... non" (Questo
Masino va rompendo i coglioni, non ... non) ...
UOMO "Ma, li lassali araciau, araciu, vossia araciu araClU,
giusto? Troppo prescia unn' possibile." (Ma, lasciali
piano, piano, vossia piano piano, giusto? Troppo fretta

85
non possibile.)
NINO "Eh ... araciu araciu" (Eh ... piano piano). ..
UOMO "Un si p, e dico unni amu statu niatri? 'Ngalera."
(Non si pu, e dico dove siamo stati noi? In galera.)
NINO "E allura" (E allora) ...
UOMO "E appuntu ppi chissu incomprensibile non siamo
tranquilli." (E appunto per questo incomprensibile non
siamo tranquilli.)
NINO "Va b, dico, sintemuni ora, giusto? Non chi pighia e
partemu arr eh" (Va bene, dico, sentiamoci ora,
giusto? Non che prendi e partiamo di nuovo eh) ...
UOMO "lo stamattina vinni apposta ppi chissu." (lo questa
mattina sono venuto apposta per questo.)
NINO Eh ...
UOMO "Unn'haiu unni iri io! Cca sugnu a meno che un si n'emu
dda cuss" (Non ho dove andare io! Qua sono a meno che
non ce ne andiamo l cosi) ride ...
NINO "E iu viremma cca sugnu, perI, peri." (E io pure qua
sono, in giro.)
UOMO "Dico, cca sta cosa sapiddu comu cumminata vero o
no?" (Dico, qua questa cosa chiss come combinata,
vero o no?)
NINO "Natra musica c' cca." (Un 'altra musica c' qua.)
UOMO "Si, va b, non si sapi" (Si, va bene, non si sa) ...
NINO "Aeri pallai perci incomprensibile U picciriddu... anZI
Dino mi avia rittu di iri" (Ieri ho parlato perci
incomprensibile il ragazzino ... anzi Dino mi aveva detto di

andare) incomprensibile ...


UOMO "C' chiddu acciancu di Agrigento, vossia un nu

86
canusci st'impresa di Agrigento cu ?" (e ' quello a
fianco di Agrigento, vossia non la conosce questa
impresa di Agrigento chi ?)
NINO
IacomenIi ...
UOMO
"No, l'autra ancora, ddocu sono due, due sono, oltre a
la ... parola tronca ce n' un'altra di Agrigento arr
oltre Iacomenli." (No, l'a ltra ancora, l sono due, due
sono, oltre a la ... parola tronca ce n' un 'altra di
Agrigento di nuovo oltre lacomenli.)
NINO
incomprensibile "chista" (questa) ...

UOMO
"Ma chista si fanno pure, ed chi grosso puru
incomprensibile l'escavatore, ci Iu fazzu viriri, chissu u

ficimu tuttu niatri. Ddocu ... chi Roberto un c', ma si


n ci ricia u nomi dill 'impresa, picch ci appimu a passari
l'operai ppi fare stu travaghiu incomprensibile no?" (Ma
questa si fanno pure, ed pi grosso pure incomprensibile
l'escavatore, glielo faccio vedere, questo lo abbiamo
fatto tutto noi. L .. , che Roberto non c', altrimenti
gli dicevo il nome dell 'impresa, perch gli abbiamo
dovuto passare gli operai per fare questo lavoro
incomprensibile no?)

NINO "Ma un n 'hannu vinutu chissi, vinni Iacopelli e vosi


fatta a basi di a gru di ferro, ma poi si lu pighiaru a
incomprensibile direttamente" (Ma non sono venuti
questi, venuto Iacomenli e ha voluto fatta la base della
gru di ferro, ma poi se lo sono preso a incomprensibile
direttamente) ...
UOMO
Ah si?
NINO
Eh...

87
UOMO "E chissu Iacomenli un pocu strummintusu ?" (E
questo lacomenli un poco difficile ?)
NINO "Ma viri, quannu si palla girari non chi ppi forza
uno, giusto?" (Ma vedi, quando si parla di girare non
che per forza uno, giusto?)
UOMO "U cimentu su pighiau a Calcestruzu S.p.A. iddu." (Il
cemento' se lo preso alla Calcestruzzi S.p.A. lui.)
NINO Eh!.
UOMO Iacopelli?
NINO "Va b, chissu Masino Coppola incomprensibile quannu
appi a fari na panoramica vinni tuttu confusu ferro, pagau
i cose. Per quannu c'era d'a bbuscari qualchi cosa ...
stop! (Va bene, questo Masino Coppola incomprensibile
quando ha dovuto fare una panoramica venuto tutto
confuso ferro, ha pagato le cose. Per quando c'era da
guadagnare qualche cosa ... stop!)
PAUSA
NINO "L'atri cosi, tutto a postu" (Le altre cose, tutto a
posto) ...
UOMO "Pallai cu l'avvocato ppi viriri" (Ho parlato con
l'avvocato per vedere) ...
NINO "S'ava smontari dda cosa?" (Si deve smontare quella
cosa?)
UOMO "Ancora incomprensibile u processo... ancora... na
brutta cosa" (Ancora incomprensibile il processo
incomprensibile ancora ... una brutta cosa.)
NINO "Ma iddi gi a fidru a confisca, tutte cosi ficiru?" (Ma
loro gi l 'hanno fatta la confisca, tutte cose hanno
fatto?)

88
UOMO "Se, picch definitiva minchia chiddu puru" (Si,
perch definitiva, minchia quello pure) .. .
NINO "Ma vossia mi rissi u fattu da societ ... chi chiddu si
la vulia" (Ma vossia mi ha detto il della societ ... che
quello se la voleva) ...
UOMO "Comu? Se, stamo travaghiannu cu n'autru riscursu,
ama attruvari un avvocato puru bonu ppi dda,
l'avvocato incomprensibile viremu cumu si sta
comportannu, capisti? A chissu cca chi si un pighiu
sbaglio curaturi, ora vegnu un jorno cca, ma dumani
haiu, domani haiu un bordello di cose, ora un jorno
vegnu cca e poi spirughiamu tutti sti camurr e sti cosi
picch io un ci sennu cca, non chi li viu" (Come? Se,
stiamo lavorando con un altro discorso, dobbiamo
trovare un avvocato pure bravo per l, l'avvocato
incomprensibile vediamo come si sta comportando, hai
capito? A questo qua che se non mi sbaglio curatore,
ora vengo un giorno qua, ma domani ho, domani ho un
bordello di cose, ora un giorno vengo qua e poi
sbrighiamo tutte questi problemi e queste cose perch io
non essendoci qua, non che li vedo) incomprensibile ...
NINO Eh...
UOMO "Cu ? Da sta banna ci ficimu fari niatri a fattura a
chiddu di Caltanissetta e 'nautru di Agrigento. Chi
nautro di Agrigento va, per esempIO, no, oltre Iacopelli
c' un altro di Agrigento che deve fare quei ventisei
appartamenti, sono due, ci avemu u scavaturi" (Chi ?
Da questa parte ci abbiamo fatto fare noi la fattura a
quello di Caltanissetta e ad un altro di Agrigento. Che

89
un altro di Agrigento va, per esempio, no, oltre Iacopelli
c' un altro di Agrigento che deve fare quei ventisei
appartamenti, sono due, ci abbiamo l'escavatore) o

NINO "Chissu Ferrara ddocu sta travaghiannu na sta


cooperativa , na sta cooperativa." (Questo Ferrara l sta
,
lavorando zn questa cooperativa e, in questa
cooperativa.)
PAUSA
NINO "U foghiu a chiddu ci u resinu tannu subito, ci u rettinu,
autentico a firma e ci Iu retti all 'avvocato meo ...
l'avvocato mIO Cl lu reSI a chidda a Buscaino
incomprensibile ddocu un si sappi chi nenti, ora mI
chiamano dda. lo si vossia avi sutta manu mi SlfVla un
. .
picciutteddu giuriziosu chi sapi purtari tutti I meZZI,
picch haiu un bob carter, miniscavaturi, u minipala, a
benna, haiu quattru cosi vaiu murritiannu, haiu un
scavaturi chiddu telescopico, a gru chidda telescopica
chidda grossa, e circassi a unu. Haiu a Rosario, ma si
Rosario sta 'ncapo l'articolato un p scaricari chi
nenti." (Il foglio a quello glielo hanno dato allora subito,
glielo hanno dato, autentico la firma e glielo ho dato
all'avvocato mio.. l'avvocato mio glielo ha dato a quella
a Buscaino incomprensibile l non si sa pi niente, ora mi
chiamano l. lo se vossia ha sotto mano mi serviva un
ragazzino giudizioso che sa portare tutti i mezzi, perch
ho un bob carter, miniscavatore, la minipala, la benna,
ho quattro cose, vado facendo piccoli lavori, ho un
escavatore quello telescopico, a gru quella telescopica
quella grossa e cercherei ad uno. Ho Rosario, ma se

90
Rosario sta sopra l'articolato non pu scaricare pi

niente.)

UOMO "C'era un picciotto bono." (C'era un ragazzo bravo.)

NINO "Avia pighiatu a unu, ddocu a Rondello chistu cca ma

ciociu, ciociu." (Avevo preso ad uno, l a Rondello

questo qua ma confusionario, confusionario.)

UOMO Enzo, Enzo Rondello?

NINO "U fighiu!" (Il figlio!)

UOMO "Unnu canusciu!" (Non lo conosco!)

NINO "U figlio di incomprensibile CIOClO di 'mpazziri,

minchia, haiu u camio ca gru, stu mezzu custa centinaia

di miluna non chi putemu, cca sanna curari sistemari,

non chi pozzu ... si c' qualchi picciutteddu arucato,

gi urizziusu, bravo e chi sapi purtari tutti i mezzi, chi sapi

fari tutti cosi... ava ghiri c vossia?" (Il figlio di

incomprensibile confusionario da impazzire, minchia ho

un camion con la gru, questo mezzo costa centinaia di

milioni non che possiamo, qua si devono curare

sistemare, non che posso ... se c' qualche ragazzino

educato, giudizioso, bravo e che sappia portare tutti i

mezzi, che sappia fare tutte cose... deve andare qua

vossia?)

UOMO "Uh!. .. incomprensibile a mIa incomprensibile Vlfemu SI c'

un picciutteddu a posto." (Uh!... incomprensibile a me

incomprensibile vediamo se c' un ragazzino a posto.)

NINO "E u terreno cca rarr comu finiu?" (E il terreno qua

dietro come finito?)

UOMO "Puru sequestrato!" (Pure sequestrato!)

NINO "Puru? Chissu puru?" (Pure? Questo pure?)

91
UOMO "Puru chiddu dunni c' la incomprensibile 'nfacci u
rifornimento, tutti cosi" (Pure quello dove c' la
incomprensibile di fronte al rifornimento, tutte cose)
in comprensibile .
NINO "Chiddu infacci O rifornimento?" (Quello di fronte il
rifornimento?)
UOMO incomprensibile "Unnici mila metri incomprensibile
appartamenti cosi" (Undici mila metri incomprensibile
appartamenti cose)
NINO "Appena veni uno di Alcamo tutti cosi" (Appena viene
uno di Alcamo tutte cose) incomprensibile
UOMO
"Cu ?" (Chi ?)
NINO
incomprensibile "i casi tutti cosi, minchia, 'ncapu o
giornale c'era l'articolo l'altro jorno incomprensibile
sequestrare" (le case tutte cose, minchia, sul giornale
c'era l'articolo l'altro giorno incomprensibile hanno
sequestrato) incomprensibile
UOMO
"E di quannu? Ma!" (E di quando? Ma!)
NINO
"Minchia, sta terra arristau ddocu, ah?" (Minchia,
questa terra rimasta l, ah?)
SQUILLA UN TELEFONO

UOMO
"Chi bonnu? ... Nino mi abbisognava incomprensibile ppi
'nterra io incomprensibile Enzo sempri incomprensibile
io ci haiu juto." (Che vogliono? .. Nino mi bisognava
incomprensibile per la terra io incomprensibile Enzo
sempre incomprensibile io ci sono andato.)
NINO
Eh ...
UOMO
"Per avanteri appimu a fari u piazzali 'nterra pighia e ci
misimu chissu." (Per avantieri abbiamo dovuto fare il

92
piazzale a terra e ci abbiamo messo questo.)
NINO "Va bene ora navanti" (Va bene ora in avanti) ...
UOMO "Ni sitemu, stu cosa ddocu, stu incomprensibile tanto pPl
viriri, io o chi c' stu curnuto chi mi pighia ppi fissa a
mia, io per non ci voghio aviri da fari cu chissu. (Ci
sentiamo, questo cosa l, questo incomprensibile tanto per
vederci, io al pi c' questo cornuto che mi prende per
cretino a me, io per non ci voglio avere da fare con
questo.)
SQUILLA UN TELEFONO

UOMO Cu chissu?" (Chi questo?)


NINO incomprensibile
UOMO "Minchia puru cca chissu c'?" (Minchia pure qua
questo c'?)
PAUSA

NINO '''N zu!" (No!)


UOMO "Ah, incomprensibile ci isti a pallari?" (Ah, incomprensibile
ci sei andato a parlare?)
NINO "Ci pallai, ci pallai." (Gli ho parlato, gli ho parlato.)
UOMO "E comu finiu?" (E come finita?)
NINO "Perora un ci n' sirviza, no, diciamo gi u sapi chi iddu
appena" (Per ora non ce ne sono lavori, no, diciamo gi
lo sa che lui appena) incomprensibile ...
UOMO Eh ...
NINO "Cio ppi ora semu un pocu chi strittuliddi
comunque, non... a chissu di Caltanissetta ci u rissi. A
incomprensibile perch la voce appena percepibile chi veni

Matteo (n.d.L si parla di Matteo Bucaria, come vedremo


dopo) due e otto u sirvizu, per io aspetto dui, tri

93
jorna, appena eh... ci ricu, comu semu cumminati?
Incuminciamu a tuppuliari incomprensibile poi mi rice
unn'ha siggiuto, unn' ha siggiuto, eh... parlai cu
chiddu parlai cu l'autru'' (Cio per ora siamo un poco
pi stretti comunque, non ... a questo di Caltanissetta
glielo ho detto. A incomprensibile che viene Matteo due
e otto il lavoro, per io aspetto due, tre giorni, appena
eh ... gli dico, come siamo combinati? Incominciamo a
bussare incomprensibile poi mi dice non ha incassato, non
ha incassato, eh ... ho parlato con quello, ho parlato con
l'altro) ...
UOMO "I travaghi assai su!" (I lavori molti sono!)
NINO "Ma, viremu soccu fici, io domando" (Ma, vediamo
quello che ha fatto, io domando) ...
UOMO "St'amu cu l'occhi aperti, va bene?" (Stiamo con gli
occhi aperti, va bene?)
NINO Appunto domando ...
UOMO "A sto punto no, vulia io" (A questo punto no, volevo
io) ...
NINO "Dumani incomprensibile facciamoci u contu, rici hanno
sirvizzu incomprensibile l'alcamese chi chiddu, strada
provinciale Alcamo, Alcamo Marina." (Domani
incomprensibile facciamoci il conto, dice hanno lavoro
incomprensibile l'alcamese che quello, strada provinciale
Alcamo, Alcamo Marina.)
UOMO "Di cu ?" (Di chi ?)
NINO "Vito ciu dda a pighiari i cartelle incomprensibile unn'
tre miliardi e mezzo circa? incomprensibile Peppe
Bucaria, Alcamo, Alcamo Marina. Si interessa

k
94
chissu, si un interessa, ma io ci ricu incomprensibile ora
vossia su scrivi va trova u mezzo" (Vito c' andato l a
prendere le cartelle incomprensibile non tre miliardi e
mezzo circa? incomprensibile Peppe Bucaria, Alcamo
Alcamo Marina. Se interessa questo, se non interessa,
ma io dico incomprensibile ora vossia se lo scrive e va a
trovare il mezzo) ...
UOMO "Un ci rumpiri incomprensibile ponnu firriari, un Cl
rumplnu e facemu" (Non ci rompere incomprensibile
possono girare, non ci rompono e facciamo)
incomprensibile ...

NINO "Chistu" (Questo) ...

UOMO lo ...

NINO "Chistu . lo e ci u scrissi ppi idda, viari vi dititi spesso"

(Questo . lo e glielo ho scritto per lei, voialtri vi vedete


spesso) ...
UOMO Uhf
NINO "Nesci Edil Tecnica di Carrara, due miliardi e due"
(e esce Edil Tecnica di Carrara, due miliardi e due) ...
UOMO "Chissu per quanto riguarda" (Questo per quanto
riguarda) incomprensibile ...
NINO "Bravissimo! Bona ... parola tronca Bonagia Valderice.
Va bene?" (Bravissimo! Bona... parola tronca Bonagia
Valderice. Va bene?)
UOMO Si, poi ...
NINO "Poi setticientu milioni provinciale Vita Domingo"
(Poi settecento milioni provinciale Vita Domingo) ...
UOMO "Pure iddu l'avi?" (Pure lui ce l'ha?)
NINO incomprensibile "S'1, sempn chisti tutti e tri di" ( Si,

95
sempre questi tutti e tre di) ...

UOMO "Chi l'ava fari?" (Chi li deve fare?)

NINO incomprensibile Di ... Di Fede.

UOMO Di Fede incomprensibile ...

NINO "Tri miliardi e mezzo chista non ho idea dell'impresa,

strada Passofondo Alcamo." (Tre miliardi e mezzo

questa non ho idea de Il 'impresa, strada Passofondo

Alcamo.)

UOMO "Ddocu bona , si mangia" (L buona , si mangia)

incomprensibile ...

NINO Uh ...
UOMO incomprensibile

NINO "Poi si voli ci u SCrIVO quali voli" (Poi se vuole gliela


scrivo quale vuole) incomprensibile ...
UOMO "Lo poi puru scriviri accud, giustu?" (Lo puoi pure
scrivere in quella maniera, giusto?)
NINO "U voli scrittu sempri?" (Lo vuole scritto sempre?)
UOMO Si incomprensibile ...
NINO "Chissu di Caltanissetta u ettu, ni pallamu, no ma ora
chistu ora l 'haiu 'nzacchetta io." (Questo di Caltanissetta
lo butto, ne parliamo, no ma ora questo ora ce l 'h o in
tasca io.)
UOMO "Chissi su, tutti sti cosi chi amu pallatu po fari tutti
cosi vossia." (Questi sono, tutte queste cose di cui
abbiamo parlato pu fare tutte cose vossia.)
NINO Va bene!

UOMO "Senza nessun, senza nuddu problema." (Senza nessun,

senza nessuno problema.)

NINO Va bene!

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UOMO "Ddocu vossia, si p ghiri avanti puru." (L vossia, pu
andare avanti pure.)
NINO Va bene, va bene!

UOMO "E chissu ci lu ricu sutta la mia resconsabilit." (E

questo glielo dico sotto la mia responsabilit.)


NINO Va bene, va bene!

NINO "Si, ma un pallamu cca! (S, ma non parla imo qua!)

UOMO " giusto? A mia un mi interessa. Ppi mia ponnu iri tutti

a ddu paisi puru." ( giusto? A me non mi interessa. Per


me possono andare tutti a quel paese pure.)
NINO "In ogni casu putemu campari, non chi haiu bisognu di
sti cosi." (In ogni caso possiamo campare, non che ho
bisogno di queste cose.)
UOMO "Ora io... io a mia, questo per me sulu un fastiddio,
per 'nmezzo e fastiddi uno" (Ora io ... io a me, questo
per me solo un fastidio, per in mezzo ai fastidi
uno) ...
NINO Cerca di. ..
UOMO " giusto? Cerca di tirari incomprensibile ah... tutto
tranquillo tutto, ci manca pure na 'nquadrata chi
non, chi non" ( giusto? Cerca di tirare incomprensibile
ah ... tutto tranquillo tutto, Cl manca pure una
inquadrata che non, che non) ...
NINO "Certo, unn' avi u spazio picch unu cca avi" (Certo, non
ha lo spazio perch uno qua ha) incomprensibile ...
UOMO "Ma chissu ddocu se u iurici, incomprensibile u iurici fici i
nomu specificu" (Ma questo qua se il giudice
incomprensibile il giudice ha fatto il nome specifico)
incomprensibile ...

97
NINO "Chistu cu ?" (Questo chi ?)
UOMO incomprensibile "mi pari." (Mi sembra.)
NINO "Comu?" (Come?)
UOMO "Asp ca scinnu." (Aspetta che scendo.)
A MINUTI 29:48:07 VIENE APERTO E CHIUSO UNO SPORTELLO
DEL L 'AUTOVETTURA. NESSUN COLLOQUIO SINO AL TERMINE DELLA
REGISTRAZIONE, MINUTI 30:40:13
La conversazione di cui sopra, che stata volutamente riportata nella sua integralit,
descrive con evidenza una scena tipica del contesto mafioso.
Si tratta appunto di quelle condotte classiche dell'agire mafioso che rilevano in quanto
tali e consentono di affermare l'appartenenza degli interlocutori alla consorteria a
prescindere da qualunque qualificazione astratta.
In tal caso non necessario fare riferimento alle nozioni a volte elaborate dagli stessi
collaboratori di giustizia che hanno utilizzato il termine "vicini" per riferirsi a quei
soggetti che partecipano attivamente e costantemente alla consorteria senza essere
ritualmente inseriti, ovvero richiamare la qualifica formale di "uomini d'onore", poich i
fatti, quali emergono da quella conversazione, costituiscono condotte tipiche della
appartenenza a "Cosa Nostra" riconducibili nella fattispecie di cui all'art. 416 bis c.p ..
Sono stati peraltro evidenziati in neretto i passaggi pi significativi che danno conto di
varie situazioni:
la posizione di supremazia del Pace rispetto al Birrittella che cerca nel primo il
conforto e la legittimazione delle sue azioni, sottolineando pure come in
precedenza, ai tempi della gestione del "coccodrillo" (il dirigente della Squadra
~1obile, Linares, ha spiegato che questo era il soprannome che i mafiosi avevano
attribuito a Virga Pietro per segnalarne la ferocia), gli fosse accaduto pi volte di
essere smentito nel suo ruolo di rappresentante degli interessi della "famiglia"
rispetto alle aziende che si erano rivolte a lui o presso le quali si era presentato,
evidentemente per la nota "messa a posto", poich il Virga non curava con
attenzione le relazioni esterne, magari non informando le aziende del suo ruolo di
intermediario;

98
- la puntuale e dettagliata descrizione da parte del Birrittella al Pace di vari appalti
vinti da ditte di ogni tipo e provenienza - si parla di Siracusa, .Menfi, Campobello,
Ribera, Caltanissetta, Alcamo :Marina, Bonagia - prevalentemente nel territorio
della citt di Trapani, al fine di ricevere le opportune istruzioni circa il contegno
da assumere con le stesse;
le ripetute puntualizzazioni del Pace al Birritella sulla necessit di operare con
cautela per non creare conflitti: "ccifuddari nenti ", "A/.cune cosi si hanno afare chi cose
giuste", dice Pace al Birrittella ;
l'invito rivolto al Birrittella a limitarsi allorch un appalto riguardava lavori da
eseguirsi su territorio altrui;
- il riferimento al fatto che talune imprese dovevano avere chiaro che per
determinate forniture in ordine ad appalti vinti sul territorio di Trapani, dovevano
rivolgersi esclusivamente al Birrittella che li avrebbe indirizzati presso le ditte di
fiducia della consorteria.
In particolare, per l'approvvigionamento di materiali, V1ene appunto 111 rilievo
l'argomento della fornitura del cemento alla ditta IRA s.r.L di Catania (il teste di P.G.,
PaImeri, ha precisato sul punto che tale ditta, in associazione con la Tecnis s.p.a.,
aveva vinto l'appalto per la costruzione delle banchine settentrionali del porto di
Trapani per l'importo netto di circa sedici miliardi di lire sicch si prevedeva una
fornitura di calcestruzzo per circa due miliardi di lire. Nella conversazione si parla
appunto di tale importantissima fornitura, di fissare un incontro con un
rappresentante della ditta aggiudicataria che cercava dei riferimenti su Trapani, della
necessit di convincere tale soggetto che il cemento doveva essere acquistato proprio
presso le ditte indicate dal Birrittella, del fatto che tale ditta aveva richiesto un
preventivo alla Calcestruzzi s.p.a altra societ che produceva calcestruzzo ma
aveva anche avuto delle pressioni perch il suddetto materiale venisse acquistato
presso la Calcestruzzi ericina, azienda gi di propriet di Virga Vincenzo, all'epoca
passata allo Stato a seguito di confisca di prevenzione. Vengono infatti nominati il
geometra Scuto e l'ingegnere Polizzi, entrambi dipendenti della ditta IRA, come
precisato dal teste Palmeri.

99
Proprio in tale conversazione emergono i primi elementi di quello che sar un vero e
proprio braccio di ferro tra la "famiglia" trapanese e lo Stato, divenuto proprietario
della Calcestruzzi Ericina, per ottenere la fornitura del calcestruzzo per i lavori
portuali. Sempre in tale contesto si fa riferimento a tali "N'cioda", identificati negli
Occhipinti di Paceco, titolari insieme al figlio di Pace, della Sicilcalcestruzzi s.r.l.,
azienda di produzione del calcestruzzo operante nella frazione di Pietretagliate ed
all'esigenza che tale ditta, evidentemente riferibile al Pace, facesse un'offerta per la
fornitura del cemento all'IRA; si afferma pure che si dovevano preparare due
preventivi per la fornitura del cemento e proprio in tale momento della
conversazione emerge il nome di Mannina, identificabile in 1VIannina Vincenzo,
titolare di altra azienda, sita in Valderice, proprietaria all' epoca di un impianto per la
produzione del calcestruzzo, in stretti rapporti con il Pace ed il Birrittella, come si
avr modo d approfondire nel prosieguo);
la sollecitazione da parte del Pace alla riscossione di talune tangenti da
imprenditori che ritardavano i pagamenti (si parla di l\1atteo e di una scuola;
vedremo poi che specifici solleciti verranno indirizzati in tal senso all'imprenditore
Matteo Bucaria, vittima di estorsioni ripetute e continuative, propno con
riferimento all'appalto per la realizzazione di una scuola);
le reiterate rassicurazioni rivolte dal Pace al Birrittella CIrca la possibilit di
intraprendere determinate iniziative ovvero di continuare un'attivit gi iniziata;
- il ripetuto riferimento ad altro Matteo, identificato anche attraverso il cognome
Tamburello, soggetto sul quale il teste di P.G., Palmeri, ha fornito specifiche
indicazioni: "P.M.: Si menif,ona nel corso delle conversaif,oni anche tale Matteo Tamburello.
L'avete accertato chi Matteo Tamburello? DICH. PALlvIERI: S, il Tamburello Matteo
stato identijicato per l'omonimo nato a Mazara del Vallo il 18/ 11/1962, '" jiglio di
Salvatore, nato a Mazara del Vallo il 26gennaio 1932 inteso (u puzzaru"...ilpadre era, gi
accertato, capo del mandamento mqjioso di Jv!azara del Vallo dopo l'arresto di Agate Mariano,
in atto detenuto per le condanne riportate.P.M.: Senta, che cosa fa Tamburello Matteo ofaceva.
DICH. P.Al...JWERI: Aveva un'impresa di trivellaif,one.....di terreni, di terreni, per la

100
coJJoca:;rjone dipali.. jonda:;rjoni, eccetera, s, in questo senso." Il dato confenna i legami del
Pace con la consorteria mazarese.
In tal senso appare evidente che tale conversazione addirittua pi rilevante di quella tra
il medesimo Pace e l'altro imprenditore funzionale al sistema di spartizione degli appalti
e di riscossione delle tangenti, Coppola Tommaso (gi condannato in appello per il
delitto di concorso esterno in associazione mafiosa sempre a seguito delle indagini
denominate "mafia e appalti") registrata il 10/12/2001 presso il residence "La Zagara"
di Coppola Tommaso (decreto n. 2041/01 in trascrizioni peritali depositate nel gennaio
2009).
In tale conversaZlOne, i cui interlocutori sono appunto Pace Francesco e Coppola
Tommaso (per l'identificazione si rimanda alle indicazioni fornite dal teste Palumbo
all'udienza del 9 dicembre 2009 e comunque al contenuto della stessa conversazione ove
si fa riferimento all'intenzione del Pace, assolto nel maggio del 2001 nell'ambito del
processo "Halloween", di chiedere, proprio a seguito di tale assoluzione, la revoca della
confisca definitiva disposta su diversi beni immobili intestati alla moglie e su alcune
societ al medesimo riconducibili), il Pace spiega al Coppola che pu tranquillamente
riferire al soggetto con il quale l'imprenditore valdericino aveva avuto dei problemi in
ordine ad un appalto - tale Guercia - che lui era "a posto" con il suo "capo
mandamento", riferendo a se stesso tale qualifica.
Si riporta di seguito testualmente il contenuto della conversazione nella parte di rilievo:
CICCIO "lo sugnu cca come portavoce di qualche amico." (lo
sono qua come portavoce di qualche amico.)
MASINO lo siccome a sento male ...
CICCIO "lo sugnu cca come portavoce di qualche amICO...
giusto?" (lo sono qua come portavoce di qualche amico ...
giusto?)
MASINO ,
S1.
CICCIO "Di riscursu di Guercia" (Del discorso di Guercia) ...
MASINO ,
S l.

101
CICCIO "Ma comu siti cumminati? No, no, ppi sapiri i fatti vostri,

ma purtroppo" (Ma come siete combinati? No, no, per

sapere i fatti vostri, ma purtroppo) ...

MASINO "Eeeh... sospira dunque, siamo combinati" (Eeeh ... sospira

dunque, siamo combinati) ...

CICCIO
Che Nino mi ha accennato qualche cosa, a me.
MASINO
"Siamo combinati, che questo di qua, nel momento ... che
si partecipato eccetra, eccetra, okay a disposizione, un
c' problema, fai i lavori, anche perch noi avevamo un
certo rapporto, dice, non c' problema, ho fiducia. Dopo
chi sta cosa vinni, avia a essiri aggiudicata eccetra
eccetra e quindi diciamo, che si sono accettati tutti 1

vincoli eccetra, eccetra, ma cc a, chi ama fari? Dda... e


tutti sti ... e ghia prissannu genti. Ma io putia truvari a
natru amicu ppi cuntu meo, chiuso. lo siccomu un
plnzava a nuddu incomprensibile ci rissi, fai tu, va bene, e
qua tuttu a posto. Nenti un ti proccupari tantu a tia
incomprensibile mettinu incomprensibile tuttora ancora, non
trovo una linea molto esplicita, proprio che va in porto,
chi fa sempri problemi. Ad esempio avi na simana chi
l'aspetto pPl aVVlClnan a Calcestruzzi eh... una
settimana. Stamatina era qui e un si presentau mancu ...
ci rissi, inutili chi tu veni cca cu l'operai, niatri ama
cooperare, eccetra, eh... mI scantu pPl qualcuno,
preoccupazioni ... io avia priorit e porto cca ... bene chi
lu sai puru tu. S'a va fari stu riscursu di sta incomprensibile

viri chi cca ci su picciotti, in condizioni di farlo eccetra,


eh ... eh... s, ma io ... io un p proprio ppi fari lavorari i
mezzi... picch SI proccupa di subbappalto fittizio ...

102
sutta, supra.. Comunque un ti proccupan, tantu si tu a
decidere. Per a parole!" (Siamo combinati, che questo di
qua, nel momento.. che si partecipato eccetera,
eccetera, okay a disposizione, un c' problema, fai i
lavori, anche perch noi avevamo un certo rapporto,
dice, non c' problema, ho fiducia. Dopo che questa cosa
venuta, doveva essere aggiudicata eccetera eccetera e
quindi diciamo, che si sono accettati tutti i vincoli
eccetera, eccetera, ma qua che dobbiamo fare? L ... e
tutte queste ... e andava pressando gente. Ma io potevo
trovare ad un altro amico per conto mio,chiuso. lo
siccome non ho pensato a nessuno incomprensibile gli ho
detto, fai tu, va bene, e qua tutto a posto. Niente, non ti
preoccupare, tanto a te incomprensibile mettono incomprensibile

tuttora ancora, non trovo una linea molto esplicita,


proprio che va in porto, chi fa sempre problemi. Ad
esempio ha una settimana che l'aspetto per avvicinare
alla Calcestruzzi eh .., una settimana. Stamattina era qui
e non si presentato manco ... gli ho detto, inutile che
tu vieni qua con gli operai, noi dobbiamo cooperare,
eccetera, eh ... mi spavento per qualcuno,
preoccupazioni.. io avevo priorit e porto qua .. bene
che lo sai pure tu. Si deve fare questo discorso di questa
incomprensibile vedi che qua ci sono ragazzi, in condizione
di farlo eccetera, eh... eh ... si, ma io. o' io non pu
proprio per fare lavorare i mezzi ... perch si preoccupa
di subappalto fittizio o., sotto, sopra ... Comunque non ti
preoccupare, tanto sei tu a decidere. Per a parole!)
CICCIO
Capito.

103
MASINO "Risolve u problema, a parole." (Risolve il problema, a
parole.)
CICCIO "Stu fattu chiuremulu." (Questo fatto chiudiamolo.)
MASINO "Fatti can un sunu" (Fatti che non sono) incomprensibile per

disturbi di linea ...

DA MINUTI 03:45:10 A MINUTI 03:51:01 INCOMPRENSIBILE PER DISTURBI


DI LINEA

CICCIO "Tu riscursu incomprensibile per disturbi di linea picch iddu, a


mia circa incomprensibile du misi n'arr, chistu va truvannu
sempri cristiani 'n Palermo, amici, caspiti, va Clfcannu
sempri cristiani. Per venuto uno di ... uno ... per chi ci
u nSSInu i palermitani ... di dirgli: Masino Coppola il
lavoro lo deve lasciare e lo deve fare Guercia. Senti stu
nscursu: siccome Nino mi aveva anticipato qualche
discorso a me, per fortuna, allura io ivi dda a truvallu,
senza preoccupaZIOnI, nCI no. Ci rissi: viri chi il lavoro
invece lo deve fare Masino Coppola, perch Masino
Coppola ha preso impegni, ppi fatticeddi riddu." (Questo
discorso incomprensibile per disturbi di linea perch lui, a me
circa incomprensibile due mesi addietro, questo va trovando
sempre persone a Palermo, amici, caspita, va cercando
sempre persone. Per venuto uno di... uno ... per che
glielo hanno detto i Palermitani.. di dirgli: Masino
Coppola il lavoro lo deve lasciare e lo deve fare Guercia.
Senti questo discorso: siccome Nino mi aveva anticipato
qualche discorso a me, per fortuna, allora io sono andato
l a trovarlo, senza preoccupazioni, dice no. Gli ho
detto: vedi che il lavoro invece lo deve fare Masino
Coppola, perch Masino Coppola ha preso impegni, per i
fatti suoi.)
lO4
MASINO "Ma chi incomprensibile ma mi spieghi perch" (ma chi
incomprensibile ma mi spieghi perch) ...
CICCIO incomprensibile "perci non chi pozzo perdiri la facci"
(perci non che posso perdere la faccia) incomprensibile per

sovrapposizione di voci ...

MASINO incomprensibile per sovrapposizione di voci lO ...

CICCIO "Picch io chi ci rissi: chi si pighiao 'm pegni. Poi SI


portano incomprensibile com ' u nscursu, per Masino
Coppola i travaghi... l'autorizziamo. Noi abbiamo detto
s e lo fa Masino Coppola e ... poi sti rapporti tra iddi
incomprensibile nautru discorso, cio non ... non interessa a
nessuno. Ci sono gi 'mpegni pighiati di Masino Coppola
e chissu fu prima di iniziare l'elezioni, stu riscursu, ora
torna incomprensibile se ci sono altre novit, mi immaginavo
qualche altra novit, no?" (Perch io che gli ho detto:
che si preso impegni. Poi si portano incomprensibile com '
il discorso, per Masino Coppola i lavori...
l'autorizziamo. Noi abbiamo detto s e lo fa Masino
Coppola e ... poi questi rapporti tra loro incomprensibile un
altro discorso, cio non... non interessa a nessuno. Ci
sono gi impegni presi di Masino Coppola e questo fu
prima di iniziare le elezioni, questo discorso, ora torna
incomprensibile se ci sono altre novit, mi immaginavo
qualche altra novit, no?)
MASINO No!
CICCIO "Ti nco a maggIor parte, sempn parti e v cercannu
cristiani... picch ci ricianu chi ti livamu cinquanta
miliuna dda. A metri mu rissi a mIa, voleva l cinquanta
milioni il lavoro di Palermo. Ma ci rissi chi c'entra

105
questo, mI fISSI, Masino Coppola pighia l'impegni ppl
fatticeddi riddu e tutti cosi, e ci sono 'm pegni pighiati da
parti puru di autri cristiani, chiusu u riscursu. Cio
anche se riviene questo discorso cu s approvato e va
rumpennu i scatole a tutti, va a rumpiri i scatole, picch
eventualmente a lui, tu gli devi dire a lui: si tu eeeh ...
inutili chi mi veni a dici a mia riscursa cca. Faccillu ririri
di chi competente ... a Gino e ci fai palI ari l'amici toi.
giusto? Ci rici: io incomprensibile cu i paesani mei sono a
posto. Ma SI lO Vinni cca ppl parlari di Masino
incomprensibile ti assicuru io, se tu vedi il discorso mio,
mio, tutto stu riscursu io lo condivido, picch uno chi
travaghia avi a continuari a travaghiari, giustu? lo tuttu
stu riscursu un nu potti incomprensibile purtroppo, qualche
cosa attraverso incomprensibile comunque mi rissi, vacci. E
io incomprensibile e sugnu libero per incomprensibile perch io
non... non... io ho criticato sempre questo operato
purtroppo, siamo, mi rissi: ni Masino ci poi 1f1 ma
incomprensibile va parli... questo il discorso, cio se
eventualmente lui te ne parler di nuovo di questo
discorso, Cl rici: viri tu di... dicci e paesanI toi chi il
discorso lo fanno arrivare a chi di dovere e chi di
competenza" (Ti dico la maggior parte, sempre parti e v
cercando persone ... perch gli dicevano che ti leviamo
cinquanta milioni l. E mentre me I 'ha detto a me, voleva
i cinquanta milioni il lavoro di Palermo. Ma gli ho detto
che c'entra questo, mi ha detto, Masino Coppola piglia
gl 'impegni per i fatti di lui e tutti cose, e ci sono
impegni pigliati da parte pure di altre persone, chiuso

106
il discorso. Cio anche se riviene questo discorso chiss
approvato e va rompendo le scatole a tutti, va a rompere
le scatole, perch eventualmente a lui, tu gli devi dire a
lui: se tu eeeh... inutili chi mi vieni a dire a me
discorsi qua. Faglielo dire di chi competente ... a Gino
e gli fai parlare gli amici tuoi. giusto? Gli dici: io
incomprensibile con i paesani miei sono a posto. Ma si lO

sono venuto qua per parlare di Masino incomprensibile ti


assicuro lO, se tu vedi il discorso mio, mio, tutto questo
discorso io lo condivido, perch uno chi lavora deve
continuare a lavorare, giusto? lo tutto questo discorso
non l 'ho potuto incomprensibile purtroppo, qualche cosa
attraverso incomprensibile comunque mi ha detto, vacci. E io
incomprensibile e sono libero per incomprensibile perch io
non '" non... io ho criticato sempre questo operato
purtroppo, siamo, mi ha detto: da Masino ci poi andare
ma incomprensibile vai a parlare ... questo il discorso, cio
se eventualmente lui te ne parler di nuovo di questo
discorso, gli dici: vedi tu di ... digli ai paesani tuoi che il
discorso lo fanno arrivare a chi di dovere e chi di
competenza) ...
MASINO "Preciso Cl l 'hannu" (Preciso glielo devono)
incomprensibile ...

CICCIO " giusto? Quello che giusto ppi cristiani. quello chi
giusto. Per io sono a posto cu capu mandamento. Ci
rici: tu a mia un ma tinciri chi! Se puoi tu vu vari u
adduzzu, tu mu fai sapiri, eventualmente viremu si ci
putemu iri... c' di curriri... iri circannu cristiani,

107
qualcuno si trova e armamo un burdello, ppi dirici chi
a finisci, giusto?
Dal contenuto della conversazione si comprende che il Coppola, che emerge come
imprenditore ben protetto dalla consorteria (peraltro del ruolo del Coppola in tale
appalto riferisce anche Vito Giacalone, dipendente della Provincia, sentito a
dibattimento nella qualit di imputato di reato connesso, come avremo modo di
approfondire nel capitolo relativo all'attedibilit generale del Birrittella), aveva ottenuto,
sulla base di precedenti impegni assunti evidentemente sempre all'interno della
associazione, di svolgere i lavori di un appalto che era stato formalmente vinto da tale
Guercia; quest'ultimo per, al momento di concretizzare gli impegni, aveva opposto il
pericolo della violazione della normativa sui sub-appalti non autorizzati, facendo inoltre
riferimento ad altri accordi presi a Palermo - dal tenore della conversazione si
comprende che tali accordi riguardavano pur sempre un contesto mafioso - circa una
diversa modalit di spartizione dell' appalto; il Pace interveniva proprio per rassicurare il
Coppola in ordine al fatto che quest'ultimo aveva l'appoggio della consorteria locale e
dunque il Guercia si sarebbe dovuto ritirare per evitare conseguenze nefaste:
"armamu bordello", dice il Pace ad un certo punto della conversazione, se il Guercia
non si dovesse comportare come prestabilito. Da considerare al riguardo che il Coppola
ha dalla sua parte il "capo-mandamento", ossia lo stesso Pace che nel corso del dialogo
sembra attribuirsi proprio tale ruolo. Ovviamente, siffatta qualifica deve essere
contestualizzata nel momento storico in cui le attribuzioni formali, come gi detto, sono
in crisi, sicch anche possibile che il Pace intendesse riferirsi al semplice ruolo di
"reggente" del "mandamento" trapanese, d'altronde in piena coerenza con il "pizzino"
rinvenuto nel covo di Virga Vincenzo.
La difesa sul punto ha obiettato che in altra parte della conversazione il Pace sembra
attribuire ad un terzo la qualifica di "capo mandamento". Il riferimento al brano che
segue, riconducibile al medesimo dialogo Pace-Coppola:
CICCIO "Ma iddu, iddu, u capo mandamento ... u sai chi ci rissi
io, a chiddu a Occhipinti? Rici, un si l'avi a pighiari
cu mia ... chi paesani suoi si l'ava pighiari e ordina

108
senza" (Ma lui, lui il capo mandamento... lo sai che gli
ho detto io, a quello a Occhipinti? Dice, non se la deve
prendere con me... con i paesani suoi se la deve
prendere e ordina senza) incomprensibile..

Orbene, l'ambiguit della frase e il suo andamento assai confuso e ben poco rispondente
a regole sintattiche idonee a permetterne una lettura sicuramente univoca non
tranquillizza affatto l'interprete sulla riferibilit soggettiva del termine "capo
mandamento" che la difesa vorrebbe risolvere in senso opposto a quanto
precedentemente emerso. L'incertezza peraltro confermata anche dal rilievo secondo il
quale resterebbe ampiamente consentito attribuire detta qualifica anche ad altro "capo
mandamento", ossia a soggetto di rango analogo a quello rivestito dal Pace, ma
appartenente ad altra zona trritoriale-mafiosa. Il vero che la frase , e resta, del tutto
ambigua e di essa non pu farsi affidamento in alcun senso. In realt, per, il punto in
discussione ha scarso rilievo dirimente poich nei fatti, cos come emersi in processo,
che il Pace si comporta da gestore operativo della "famiglia", rispettandone i metodi e le
regole; in sostanza dirige in concreto tutto il settore delle estorsioni ai privati ed agli
aggiudicatari degli appalti pubblici e della ripartizione delle forniture attraverso Birrittella
e Coppola e con la costante partecipazione del :Mannina. Peraltro - circostanza di
portata probatoria idonea a sconfessare il rilievo difensivo il Birrittella, nel corso delle
sue propalazioni acquisite in incidente probatorio, sollecitato a riferire sugli interessi del
Pace in ordine all'operazione speculativa concernente i terreni di Villa Rosina, ha
espressamente attribuito al Pace, sia pure con una locuzione non del tutto rispondente ai
canoni classici di "Cosa Nostra", il ruolo di "capo della famiglia del mandamento di
Trapani" (f. 205 inc. prob.).
La conversazione prosegue poi su altri argomenti e consente di comprendere, con
ancora maggiore chiarezza, la natura del rapporto Pace/Coppola ossia il ruolo di
quest'ultimo quale imprenditore a disposizione della "famiglia" in quanto il Pace gli
chiede se ha provveduto a riscuotere diverse tangenti, ricevendo dall'interlocutore
professione di un impegno assai attivo .
... CICCIO U riscursu San Vito ... Lo Capo!"

109
MASINO San Vito?

CICCIO "San Vito Lo Capo c' un travaghiu." (San Vito Lo Capo


c' un lavoro.)
MASINO Eh!
CICCIO "E ce l 'hai tu sta cosa competente, ci a cummattiri tu?"
MASINO "Chistu amico di" (Questo amico di) ...
CICCIO "Chiddu di incomprensibile chiddu, chiddu di bocce" (Quello
di incomprensibile quello, quello di bocce) incomprensibile...

MASINO "Idd u venI." (L Ul. viene


. ) incomprensibile ...

CICCIO "Un ni purtau, un mi ni purtau" (No ne ha portato, non


me ne ha portato) incomprensibile...

MASINO "Iddu veni na sti j orna." (Lui viene in questi giorni.)


CICCIO "Li purtau? A mia mi purtau sulu cincu miliuna." (Li ha
portati? A me m i ha portato solo cinque milioni.)
MASINO Questo, noi l'abbiamo conosciuto sulla via Manzon.
CICCIO "Siccomu a mia, chiddi paesani incomprensibile chissu
n'autru riscursu, picch tannu Nino per la verit, mi
rissi: ora avemu ... a fine giugno a primi di luglio tippiti
e tappiti." (Siccome a me, quei paesani incomprensibile

questo un altro discorso, perch quella volta Nino per


la verit, mi ha detto: ora vediamo ... a fine giugno, ai
primi di luglio tippiti e tappiti.)
MASINO "Se!" (SiI)

CICCIO "Capisti?" (Hai capito?)

MASINO "lo sono convinto ca iddu na persona per bene, con te

incomprensibile si puoi fari sta cortesia picch incomprensibile

puoi fari sta cortesia incomprensibile si... si p fari il


subappalto perizia di varianti ci l'approvaru ora. Quindi
ci hannu il lavoro fatto ... vanno a pagare in contanti ...

110
anche se apparentemente, esternamente pan chi un
travaghia, rintra c'iavi un mare di edilizia ancora di fari.
Mi rissi: ho fatto incomprensibile e non mi hanno dato
neanche una lira ... tanto il mandato che ... io u sacciu chi
sugnu a perizia di varianti ddocu a Provincia, chi
significa ad esempio: aspettari un misi pPl passan o
Tribunali, natru misi pirch a commi ssioni incomprensibile

poi incomprensibile Tribunali, per iddu mi ha assicurato,


che entro queste feste qua veniva, eh ... eh picch io un
voghio fari, io a mia interessa chi io un voghio fari mala
fiura, ci rissi io possu chiamarlo" (lo sono convinto che
lui una persona per bene, con te incomprensibile se puoi
fare questa cortesia incomprensibile si poi fare questa
cortesia perch incomprensibile si ... si pu fare il subappalto
perizia di varianti gliel 'hanno approvato ora. Quindi gli
hanno il lavoro fatto ... vanno a pagare in contanti ...
anche se apparentemente, esternamente sembra che il
lavoro, dentro ci ha un mare di edilizia ancora da fare.
Mi ha detto: ho fatto incomprensibile e non mi hanno dato
neanche una lira ... tanto il mandato che ... io lo so che
sono a perizia di varianti l la Provincia, che significa
ad esempio: aspettare un mese pi passare al Tribunali,
altro mese perch la commissioni incomprensibile poi
incomprensibile Tribunali, per lui mi ha aSJicurato, che entro queste
feste qua veniva, eh ... eh perch io non voglio fare, io a
me interessa che io non voglio fare cattiva figura, gli ho
detto io posso chiamarlo) ...
CICCIO
Va bene, a parte che ...

111
Ed ancora, sempre con riferimento alla posizione subordinata del Coppola rispetto al
Pace nell'attivit di riscossione delle tangenti, altrettanto interessante risulta il brano che
segue ove il Coppola chiede al Pace a chi debba consegnare una tangente che gli sarebbe
stata versata di l a poco ed il Pace lamenta che quel soggetto cui si riferiva l'interlocutore
fino a quel momento non aveva ancora pagato .
MASINO "E si incomprensibile a chistu di cca, SI pnma di feste
runa qualchi cosa, eh ... a cu ci l'ha dari?" (E si incomprensibile a questo di
qua, se prima delle feste da qualche cosa, eh ... a chi glieli devo dare?)
CICCIO "Raccilli a Nino!" (Darglieli a Nino!)
MASINO "Lui venuto incomprensibile Masino nCl c'" (Lui
venuto incomprensibile Masino dici c') incomprensibile ...

CICCIO