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VOLGARI
DI
GIOVANNI BOCCACCIO
CORRETTE SU I TESTI A PENNA
EDIZIONE PRIMj
VOL. XII.
^.
'^
FIRENZE
PER I G, M OU T I E R
MDCCCXXXII.
del d Giu-
Col heni<rno Sovrano rescritto 9
Moutier
gno 1 826,/u conceduta ad Ignazio
laiJnv'atis^aperanni otto della
stampa deU
Boccaccio
Opere volgari di Giovanni
.
le
ij 2 (a h
DI
GIOVANNI BOCCACCIO
KUOVAMENTE CORRETTO SOPRA tJH TESTO
PENNA
TOMO m.
1832
,
(BUIPISDILD DlSdSItllII)
eretici
SOPRA DANTE 3
SOPRA DANTE 5
portato adoperala , che non che il pane , ma le radici
SOPRA DANTE 9
seguita poi , che per la citt del foco , cio per la
natio.
Alla qual forse fui troppo molesto .
^
Temendo un poco piii al duca mio .
,
SOPRA DANTE ii
cio la mia virt visiva , nel suo , viso cio negli oc-
guardano altrui
Paradiso ,
SOPRA DANTE i5
quith vendicare; e cos molti ne furono in aiuto e in
sussidio di Ghibellino^ e tanto procedette la cosa
SOPRA DANTE 17
piccola masnada avuta da Manfredi con la sua insegna,
in parte che tutti erano stali tagliati a pezzi , e la in-
segna ec. La qual novella come fu in Firenze , sen-
tendo i guelfi che i ghibellini con le masnade del
re Manfredi ne venieno verso Firenze , senza aspet-
tire alcuna forza , con tutte le famiglie loro, a di i3
di settembre 1 260 , se ne uscirono: e poi avendo il
cio volont
SOPRA DANTE 19
tra gli altri epicurii , M' avevan di costui , che mi
parlava, gi detto il nome, cio m* avevan fatto co-
sposta udita ,
SOPRA DANTE a
quel che s fece j vogliendo per questo intendere , che
il comune di Firenze , il quale il teneva fuori di casa
sua ,
gli dava giusta cagione d' adoperare ci che
per lui si poteva ,
per dover toruare in casa sua : poi
segue
Ma fu io sol col dove sofferto
cio acconsentito , Fu per ciascun > Fiorentino , che
a quello ragionamento si trov , di torre via Fioren*
za , cio di disfarla ,
SOPRA DANTE 27
essi non conoscono le cose presenti : e messer Fari*
nata gli risponde ,
vea i
SOPRA DANTE 29
Perch* io pregai lo spirito , di messer Farinata, pi
ay accio , pi tosto ,
in queir arca
Dissemi : qui con pi di mille giaccio ,
divenne ,
gli diede la possessione del reame di Sici-
lia^ e non pass guari di tempo, che fattolo eleggere,
fj altri eretici
epicurii essere in questo luogo dan-
ripensando ,
SOPRA DANTE 33
dicendogli quello che A mio dovere esser cacciato
di Firenze aveva udito da raesser Farinata .
z V dito y
quasi disegnando, come fanno coloro che
pi vogliono le lor parole imprimere nell' intelletto
dell'uditore,
Quando sarai dinanzi al dolce raggio
cio alla chiara luce , Di quella , cio di Beatrice
il cui helV occhio , cio il santo e divino intelletto,
tutto vede , cio il preterito , il presente e il fu-
turo ,
cio riesce ,
SOPRA DANTE 35
prima , dice cbe pervennero , andando come nella
vati hai ,
quei che lassi , di sopra da noi . Tutti ,
Ingiuria il fine ,
perciocch quante volte i nstri
il distingua dicendo :
SOPRA DANTE 43
s' Intenda , questi colali peccatori esser pi e men
tormentati , secondoch hanno pi e meno offeso
SOPRA DANTE 45
quale abitava in quella , ed era buono e onesto e san-
to uomo j e per loro gli comand che di quella con
la sua famiglia si dovesse partire , manifestandogli
quello che Dio fare intendeva . Erano i due angeli
quando alla casa di Lot pervennero , in forma di due
speziosissimi giovanetti , i quali da* Soddomiti vedu-
ti , incontanente corsono alla casa di Lot, addomari-
dando d' aver questi giovani : Lot il quale siccome
messi del suo Signore ricevuti gli avea , non gli volle
SOPRA DANTE 47
il secondo de' tre predetti , sien puniti que' fraudo-
lenti i quali ingannano chi di lor non si fida e
nell' inferiore , il quale il pi profondo dell' infer-
n pi in gi scendere ;
perciocch il pi in gi non
v' : adunque secondoch l'autor vuole in questo
cerchio ultimo , (Qualunque trade y cio fraudolen-
temente adopera contro a colui che di lui si fida , in
eterno consunto , cio tormentato. E cos ha otti-
che burli ?
familiaris-
per darne a vedere che questo libro fosse
Simo air autore , e ottimamente da lui inteso ; e trat-
ta Aristotile in pi luoghi di queste tre
disposizioni, e
J
, ,
SOPRA DANTE 53
dre , il quale turbato avea la notturna tenebre : poi
co' suoi raggi esso ogni vapore e ogni nebbia risol-
SOPRA DANTE 55
cio riguardi e tieni a mente : e dice , la tua fisica ,
SOPRA DANTE 09
prossima elevazion del sole , e cosi essere in su il far-
gione ,
perch il segno de' pesci potrebbe essere sta-
nomi ,
quante sono le regioni dalle quali si conosce
esser mosso , e quinci molti per molti nomi il no-
minarono: ma ultimamente pare per l'autorit de'na-
e sono queste sette stelle poste nella figura d' uno ani-
male , il quale gli antichi tra pi altri figurarono,
CAPITOLO DODICESIMO
era tale ,
SOPRA DANTE 65
Mlnos che esso non V uccise , ma guardollo per aver-
ne allievi tra gli arineutl suoi : di che segu che Ve-
nere , la quale odiava tutta la schiatta del Sole ,
per-
ciocch da ^ui era stato manifestato a Vulcano suo
marito e ?gli altri iddii 1' adulterio nel quale ella
slava con Marte; fece che Pasife , moglie di Minos e
figliuola del Sole, s' innamor di questo toro cosi bel-
SOPRA DANTE 67
alutato. Seguila adunque quel che Virgilio incoDtrt
alla rabbia , la quale questa fiera bestia mordendosi
a reprimere quella dicesse , acciocch spazio desse di
passare all' autore , e per dice : Lo savio mio^ Vir-
gilio , in ver lui grid , cio parl forte verso il Mi-
notauro rybr^e
Tu credi , che qui sia 'l duca d' Atene ,
cio Teseo
Che su nel mondo la morte ti porse ?
come nella fine della favola detta di sopra si contie-
ne : Partiti, bestia y del luogo dove tu se' per im-
pedire il passo a costui che mi segue , che questi , il
spesso moviensi
Sotto i mie' piedi per lo nuovo carco y
cio per me , il quale andando le caricava e preme-
va , perciocch era uomo , il che far non soglio^
SOPRA DANTE 69
nel quale tu non estimi dover potere esser quelle al-
gliar P inferno ,
quanto fu tra l'ora nona del ve-
valle feda ,
puzzolente d' inferno , Trem s , cio
SOPRA DANTE 71
tei nel rnnto quarto essere stata d Democrito , il
dice ,
per lo quale , amore, chi creda, cio De*
mocrlto e i suoi seguaci
dice ,
SOPRA DANTE 7
gllono , o da alcuna parola loro non grata commosii
vengono ali' uccisione, e cosi fanno violenza nelle co5e
di que' tre ,
grid da lungi : a qual martire
p^enite voi ^ che scendete la costa ?
Ditel costinci , ove voi siete , se non, supple il di-
SOPRA DANTE 7$
Lo mio maestro disse : la risposta
Farem noi a Chiron cio , a quel Centauro il qua-
le preposto di voi : e poi in detestazion della sua
troppa domanda , con alcune parole il contrista
SOPRA DANTE 79
|>oijono nel sangue , iranno a mille a mille , Saet'
tando quale anima , de' miseri dannati , si svelle
fate .
sne parole
Quando s' ebbe scoperta la gran bocca
Disse a' compagni : siete v^oz accorti
Che quel di dietro, che era 1' autore, muove, co'pie-
SOPRA DANTE 81
matn fue: e poich egli gli ha disco verta la lor con-
dizione , ed egli il prega gli dia alcuno pedoto al
SOPRA DANTE 83
donia. Essendo giovane di grande e di ardente animo,
primieramente i Greci ril)ellantisi si sottomise , e di-
agli amici suoi i quali con lui erano: vedete voi come
buon navicare sia conceduto dagl' iddi a' sacrilegi ?
^OPRA DANTE 91
cittadini la gente di Dionisio , e perci esso temendo
di non essere nella rocca assediato , se ne fugg con
ogni suo reale arnese in Italia : e siccome sbandito
ricevuto da'Locresi come compagno, siccome se giu-
nella quale ,
pi la violenza , che la ragione usando ,
SOPRA DANTE 9
Roma era allora nel 1270, e attendessero a ripo-
SOPRA DANTE 97
cio tutta quella parte del corpo che di sopra al luo-
di ,
gran parte della marittima di Roma tenendo con
le sue perverse operazioni e ruberie in tremore : a
Jlinier Pazzo . Questi fu messer Rlnieri de' Pazzi
di Valdarno , uomo similmente pessimo e iniquo ,
nato ,
lesto dimostrato ,
questi cotali violenti sono in un
'1
fiume di sangue boglientissimo , e secondo il pi e
SOPRA DANTE 1 1
ci ,
perciocch queste violenze far non si possono
senza la forza di certi ministri , siccome sono ma-
snadieri e soldati , e i seguaci de^ potenti uomini , gli
il quale lucido ,
pare che aggiunga a' reami ter-
SOPRA DANTE i3
nosa al viso sensibile , e non si pu prendere con
mano n , ancora da alcuna radice fermata , e per
uomo ogni sua forza dispone per essere d' alcuno re-
gno signore : ma che avviene a questo cotale ? ap-
CAPITOLO TREDICESIMO
rittamente ,
perciocch in esso sieno stecchi e pru-
ni , conciosiacosach tra' luoghi spinosi sieno , e non
paia quegli potere essere senza stecchi e spine
cio si spessi ,
Quelle fiere selvagge, le quali stanno
tra ,
quella descrivendo dalla qualit degli uccelli
che in esso fanno i lor nidi , e dice ,
Quivi , cio in
quelle
Che cacciar delle Strofade i Troiani
Con tristo annunzio di futuro danno
,
chiamai pruno ,
perciocch era , come di sopra ha
mostrato ,
pieno di stecchi ; E 'l tronco suo , Qui
comincia la quinta parte della parte seconda di que-
sto canto , nella quale lo spirito schiantato si ramma-
rica, e per dice, E 'l tronco suo , cio quel pruno ,
^UPRADANTE laS
quella d' onde fu schiantata , comech appresso pala
pure aver parlato e parlare il pruno ,
dore ,
quasi a modo d' un sufolare
E cigola per vento che va via ;
egli vero che ogni animale vegetativo in nudrimento
di s attrae con le sue radici quella parte d'ogni elemen-
adunque ,
fece
Indurlo ad ovra , di* a me stesso pesa ,
(1) Il resJdio.
cendo ,
L* animo mio ,
per disdegnoso gusto ,
di sapere.
faccia
Liberamente ci che 'l tuo dir prega ,
Romana etc*
11 quale imitando l'autore, come in assai altre cose fa,
la quale ,
poich P autore n' ha dimostrato che pena
abbian coloro i quali nella propria persona usano
dice cosi
JVoieravamo ancora al tronco attesi ,
Credendo eh' altro ne volesse dire ,
avendo egli finito di dire quello che di sopra
scritto ,
cendo,
Similemente a colui , che venire
Sente il porco , salvatico , e la caccia , cio quegli
1 44 COMENTO DEL BOCCACCI
e cani e uomini che di dietro il cacciano, alla
sua posta , usano i cacciatori partirsi in diverse par-
li , e cos divisi porsi in quelle parti della selva, don-
de stimano dover potere fuggendo passare quelle be-
stie le quali voglion pigliare 3 e questi cotali parli
fiati dice ,
perciocch di sopra detto, quel bosco
sser pieno di stecchi con tosco , e chi corre tra cosi
del dilacerato ,
/^
, ,
geva ,
questa statua esser fatta sotto costellazione, che
qualora in meno che onorevole luogo tenuta fosse
o fattale alcuna violenza ,
gran danno ne seguirebbe
alla citt ; e in su quella torre dimor insino al tem-
*
, , ,
CAPITOLO QUATTORDICESIMO
(i) Mediterauo.
t64 COMENTO DEL BOCCACCI
ro f ed un promontorio , il quale dalla parte op-
posila chiamato Abila nel Morrocco , vicino ad una
citth chiamata Setta) , si rompesse, e per quella rot-
tura si desse la via al mare Oceano ad entrare infra
la terra , come entrato il veggiamo , e avere occupato
grandissima quantit del mondo occidentale: alla qual
cosa fare non da credere che acqua si creasse di
nuovo , ma essere convenuto, che di quella del mare
Oceano questo mare Mediterraneo si sia riempiuto!
convenne adunque che da alcuna altra parte del
guita ,
te , andava continuamente .
quella ,
rirmi ,
fosse dicendo
^llor lo duca mo parl di /orza
Tanto , eh' io non V avea s forte udito :
parlare infino a questo punto ;
SOPRA DANTE 17 5
Or me con miglior labbia, cio aspetto | erasi per
avventura commosso , udendo Capaneo cosi superba-
mente parlare , e perci cambiato nel viso
Dicendo quel fu l' un de* sette regi
Ch* assiser Tebe , ed ebbe e par eh' egli abbia ,
cio veduta ,
cio quelle che dette sono, Cosa non fin ec* Perch'io
^l pregai che mi largisse , cio donasse , il pasto ,
,
per rispetto a quello che anticamente esser solca ,
di questa statua j
facciamo 5
perciocch i membri del corpo nostro , i
come tu mi dimostri
dimostrato 3
frica dal detto corso del Nilo per terra , e dal mare
SOPRA DANTE 189
Oceano etiopico , infino al mare Oceano atalanlico ,
re de' Romani ,
per compiacere a s medesimo di
quelle le quali in esso furon fatte , siccome quelle
che tra V altre cose periture fatte in qualunque parte
del mondo furono di pi eccellenza , e pi commen-
dabili e di maggior fama : e oltre a ci si pu dir
descrive ,
per i quali 1' abbondanza delle miserie
delle pene infernali , e de' ricevitori di quelle , sono
non solamente perseverate , ma aumentate , e conti-
CAPITOLO QUINDICESIMO
dov' era ,
scuna y di quelle
Ed io , quando "*/
suo braccio a me distese ,
prendendomi , Gli occhi ficcai , cio fiso mirai , per
lo cotto aspetto , cio abbruciato dall' incendio il
,
e ritornasse in quella
Pur iermattina le volsi le spalle ,
SOPRA DANTE 21
dice
Da' lor costumi fa' che tu tijbrhi ,
. 5,,
SOPRA DANTE 21
cio ti servi iramaculato . La tua fortuna^ cio il
sofa ,
gli ammaestramenti della quale , siccome santi
e buoni , insegnano altrui divenire eterno , e per fa-
ma e per gloria : E quanto io V ahbo in grado ,
predetto ;
stati
SOPRA DANTE a 19
to del papa ,
per levar dinanzi dagli occhi suoi e
de' suoi cittadini tanta abominazione , fu permutato
za ', il che 1' autore per due fiumi descrive , cio per
SOPRA DANTE 2 23
cordazion vivono ,
per non dire del divin poeta Vir-
gilio , il cui ingegno fu di tanta eccellenza , che es-
SOPRA DANTE 27
sue opere vi\e : e questa quella vita nella quale
ser Brunetto Latino dice che ancora vive , cio nel-
la coaiposizioae del suo Tesoro , avendo per morte
quella vita nella quale vive lo spirito suo : poi se-
gue , e pi non cheggo : quasi dica , questo mi sar
assai , Poi si rivolse , detto questo , e parve di co*
loro ,
manendo addietro
L' allegoria del presente canto, cio come la pena,
scritta per 1' autore , che a questi che peccarono con*
tra natura data, si conformi con la colpa commessa,
si dimostrer nel XYil canto , dote si dir di tutta
questa spezie de' violenti .
2i8 COMEJNTO DEL BOCCACCI
CAPITOLO SEDICESIMO
SOPRA DANTE a9
pervenuti ; e comincia la seconda quivi: Quando tre
e dice cosi :
nosciutigli ,
so di te
Ricominciar , come noi ristemmo , ei ,
Carlo vecchio ,
quando combatt col re Manfredi
e che con ottimi consigli , e poi con la spada in
menti preziosi ,
1' oro, le gemme, le serve e gli arnesi
COW. DI DANTE T. Il F. i (j
, , ,
SOPRA DANTE 4^
pre s ragionava di cortesa , e d' opere leggiadre e
ma nda ,
schiera ,
SOPRA DANTE a 4;
abitazione
. , ,
cio scinta ,
cio deono
Presso a color che non veggion pur V opra ,
rnanifesta ,
'/
a quesl' acqua , Ci eli io attendo -y e , ci , che
tuo pensier sogna , cio non certo vede
Tosto convien eli al viso tuo si scuopra ,
dice adunque
Sempre a quel ver e' ha faccia di menzogna ,
spinga in terra ,
gittare in mare nella parte opposila
diremo
CAPITOLO DICIASETTESIMO
cavaliere ;
fiume ,
le ditella
4i quest" opera ,
^Jy
PQ^ Boccaccio, Giovanni
4-26 Opere volgari 1. ed.
Al
1827
V.12
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