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ISSN 0039-2987

STUDIITALIANI DIFILOLOGIACLASSICA
STUDIITALIANI DIFILOLOGIACLASSICA
Quartaseriedirettada
ALESSANDRO BARCHIESIeGIULIO GUIDORIZZI

2/2016 DI
SOMMARIO

Luglio-Dicembre 2016 - Poste Italiane s.p.a. Spedizione in A.P. - D.L. 353/03 (conv. in L. 27/02/04 n. 46) art. 1, comma 1- DCB Firenze
passato e presente

Alessandro Mongatti, La I Ecloga di Calpurnio Siculo modello di Dimmi,


Damon, perch s dolcemente di Antonfrancesco Grazzini detto il Lasca. 149
CIXANNATA
note QUARTASERIE

Alessandro Boschi, La Commedia delle lettere e lEdipo re: VolumeXIV,FascicoloII


un confronto grammaticale tra il re e lindovino..................................... 169
Alberto Canobbio, Per il testo di Ennio, epigr. IV (= var. 21-24) Vahlen:
lautoelogio tetrastico di Scipione Africano............................................... 180
Attilio Mastrocinque, Il muro di legno. Dallesilio dei Focei
allepodo XVI di Orazio........................................................................... 200
Christopher Londa Eva Maria Mateo Decabo Nina Mindt
Friderike Senkbeil, Maius opus moveo. The Program of the Internal
Proem in the Cento Probae (333-345)..................................................... 211
Gianmario Cattaneo, Or. Chald. 88 des Places, il carteggio tra il cardinal
Bessarione e Giorgio Gemisto Pletone e la philosophia perennis............. 241

CIX-4a S.Vol.XIV2016Fasc. II
Abstracts ................................................................................................... 252

Indice dellannata ..................................................................................... 255

LEMONNIER
2016
Prezzodelpresentefascicolo
Euro 34,50

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STUDI ITALIANI DI FILOLOGIA CLASSICA
Gi diretti da
GIROLAMO VITELLIeGIORGIO PASQUALI
UMBERTO ALBINIeMARCELLO GIGANTE

Quartaseriedirettada
ALESSANDRO BARCHIESIeGIULIO GUIDORIZZI

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Feeney (Princeton University), Philip Hardie (University of Cambridge), Stephen NORME PER I COLLABORATORI
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Franois Lissarrague (EHESS, Paris), Dirk Obbink (Christ Church, Oxford), 1. Tutti i contributi dovranno essere inviati, dattiloscritti e redatti in forma
Wolfgang Roesler (Humboldt, Berlin), Suzanne Said (Columbia University, definitiva, alla Redazione, c/o Periodici Le Monnier, Viale Manfredo
New York), Alessandro Schiesaro (La Sapienza, Roma), Susan Stephens Fanti 51-53 50137 Firenze. Gli autori sono pregati di segnalare
(Stanford University) chiaramente in coda ad ogni contributo il proprio indirizzo
postale, indirizzo email e numero telefonico. Oltre alla versione
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e moderne, Universit di Siena), Francesco Carpanelli (Dipartimento di Arte, menti si pu contattare la Redazione (055-5083223).
Musica e Spettacolo, Universit di Torino), Michele Curnis (Instituto de Estudios 2. Sar cura degli autori corredare sempre il proprio contributo di un
Clsicos Lucio Anneo Sneca, Universidad Carlos III, Madrid), Silvia Romani abstract in lingua inglese e di un riassunto in italiano.
(Dipartimento di Filologia, Linguistica e Tradizione classica, Universit di Torino)
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lizzata.
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vo; i nomi degli autori moderni in maiuscoletto. Non saranno in maiusco-
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Febbraio 2017

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La Commedia delle lettere e lEdipo re:
un confronto grammaticale tra il re e lindovino

La Commedia delle lettere di Callia di Atene, che Ateneo di Naucrati


ricorda nei suoi Sofisti a banchetto dandole il nome di
e , continua a suscitare la curiosit degli studiosi, metten-
doli a dura prova nei loro incerti tentativi di dare una soluzione al vero e
proprio enigma filologico da essa proposto 1.
A partire dal contributo di Welcker del 1832 fino a quello di Gagn del
2013, e soprattutto attraverso la pi attenta analisi filologica dei passi in
questione condotta da Ruijgh nel 2001, si tentato di far luce sui numerosi
problemi dinterpretazione posti dal testo di Ateneo 2.
Un primo interrogativo riguarda la paternit della Commedia delle let-
tere, e conseguentemente la sua datazione: contro lattribuzione del dramma
al Callia pi noto, il poeta della commedia archaia, vincitore alle Dionisie del
446 a.C., sostenuta per ultimo da Ruijgh, sono favorevole allipotesi, avan-
zata per primo da Phlmann nel 1971, secondo cui lautore sarebbe un poeta
chiamato anchegli Callia, che avrebbe composto la nostra commedia intor-
no al 403/402 a.C., anno del decreto di Archino, che sanc ladozione uffi-
ciale in Atene della variante alfabetica ionica orientale, rappresentata appun-
to, nel suo numero totale di 24 lettere, nel coro della Commedia delle lettere 3.

1
Cf. Ateneo, VII 276a, X 448b, 453c-454a. Lautore mostra di derivare la sua trattazione
della nostra commedia direttamente dal trattato (Sugli indovinelli) del peripatetico
Clearco di Soli (IV-III sec. a.C.).
2
Cf. Welcker 1832; Gagn 2013; Ruijgh 2001.
3
Cf. Phlmann 1971. Il decreto, proposto da Archino, sanc in ambito epigrafico ladozione in
Atene, tra altre innovazioni grafiche, delle lettere H (con valore vocalico, e non pi di aspirazio-
ne come nella scrittura attica tradizionale), , e . Per quanto riguarda la paternit della nostra
commedia, la Suda e gli altri testimonia (cf. Kassel, Austin 1983: 38-39) non lannoverano tra
quelle attribuite al Callia figlio di Lisimaco. Inoltre, il riferimento cronologico di Ateneo a un
tempo poco anteriore a Strattide (X 453c), e luso della specificazione (VII 276a, X
448b, 453c) soltanto in riferimento allautore della Commedia delle lettere, sembrano rivelare lin-
tento di distinguere il nostro commediografo dal Callia pi celebre (cf. Smith 2003: 327, n. 45); a
questo proposito Storey 2011 distingue esplicitamente tra Callias I e Callias II (the Athenian).

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170 Alessandro Boschi

Una tale datazione corrisponde alloccasione storico-culturale ideale per la


composizione, e rappresentazione, del dramma in questione, ed proprio
in riferimento al contesto della riforma grafica di fine V sec. a.C. che i fram-
menti tramandatici da Ateneo sembrano assumere significato: infatti in
quello tratto dal prologo (X 453c-d) si trova lelenco delle 24 lettere dellal-
fabeto ionico, con la specificazione dellei quale lettera del dio 4 (cf.
), distinta cos dalla corrispondente vocale lunga eta, e con enfasi
sul piano sintattico delle due ultime lettere dellalfabeto ionico tramite il
dativo e il complemento ; i successivi frammenti (X 453d-e),
tratti dalla parodo della nostra commedia, danno testimonianza delle possi-
bili combinazioni sillabiche (del tipo consonante + vocale) previste da un
alfabeto greco composto da 24 lettere (ovvero da 17 consonanti e 7 vocali).
Segue il frammento (X 453f-454a) tratto presumibilmente dal primo episo-
dio della Commedia delle lettere, nel quale, secondo linterpretazione avan-
zata per primo da Meineke, e accolta nelle edizioni di Gulick e di Olson, un
personaggio non meglio identificato insegna le 7 vocali dialogando col coro
composto dalle 24 lettere 5. Indipendentemente dalla proposta di divisione
delle battute accolta, in mancanza di paragraphai nella tradizione manoscrit-
ta, il dialogo sembra svolgersi proprio intorno ai riferimenti alle nuove vo-
cali eta e omega, le quali sembrano trovarsi in posizione enfatica. Infine
Ateneo, dopo aver affermato che Callia per primo avrebbe descritto in me-
tri giambici una lettera in maniera alquanto volgare 6 nel significato, fa seguire

4
Si fa cos palese riferimento al dio Apollo, presso il cui tempio delfico si trovava incisa
la lettera E. Di opinione diversa si mostra Ruijgh 2001: 290, il quale nega lautenticit della
lezione testimoniata dal Marciano greco 447 (A): la premire attestation de lE de Delphes
est le trait que Plutarque lui a consacr. Il est donc impossibile de croire quun pote comi-
que du Ve sicle av. J.-C. y ait fait allusion. Lo studioso olandese dimostra cos di trascurare
il carattere antiquario della notizia plutarchea.
5
Cf. Meineke 1858-67; Gulick 1927-41; Olson 2006-12. Phlmann 1971 ritiene che il dialogo
avvenga tra una maestra e una scolara; invece Svenbro 1988 immagina uno scambio di battu-
te tra un maestro di scuola e due donne. La figura di maestro/a la personificazione della
Grammatica stessa.
6
Cf. X 454a:
, . Se diamo ad un significa-
to avverbiale in riferimento al verbo reggente , rispettando la posizione predicativa
del comparativo assoluto, la volgarit cui fa riferimento Ateneo, per bocca del simposiasta
Larenzio, va ricercata non necessariamente nel nome del bambino (sembra che con il termine
si intenda alludere non a un nome completo, ma alle unit linguistiche discrete che
ne fanno parte), di cui si vergogna la donna gravida, n nel potenziale evocativo, dal punto
di vista figurativo, dei segni e (potenziale facilmente suscettibile di interpretazioni sog-
gettive), ma nella modalit con cui Callia fa descrivere in scena una delle due lettere (si noti
il singolare tradito dal codice A). Effettivamente la descrizione della figura della lette-
ra () si differenzia da quella di , in quanto caratterizzata da
un lessico che pu essere frainteso, dal momento che testimoniato non solo (come gi

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La Commedia delle lettere e l Edipo re 171

immediatamente un frammento (X 454a) in cui una donna incinta per ver-


gogna non rivela direttamente il nome del bambino, ma descrive le lettere
che lo compongono, descrizione che, nella citazione di Ateneo, riguarda le
sole lettere e , le ultime dellalfabeto ionico.
Ma linterrogativo che ha suscitato grande perplessit negli studiosi
deriva dalle affermazioni dellautore di Naucrati, secondo cui Callia con
la sua Commedia delle lettere avrebbe influenzato non solo lintera strut-
tura della Medea di Euripide, ma anche il suo melos, e che sarebbe stato
inoltre preso a modello da Sofocle per una non meglio specificata ardita
divisione secondo il metro del v. 332 dellEdipo re (VII 276a e X 453e).
Una tale notizia di derivazione della Medea (431 a.C.) e dellEdipo re
(datato poco dopo il 430 a.C.) dalla nostra commedia appare essere la
principale motivazione che ha spinto una parte degli studiosi ad attribuire
la commedia al Callia dellarchaia, cos che possa essere datata come ante-
riore alle due tragedie in oggetto.
Di fronte a un testo tanto problematico dal punto di vista interpretativo,
mi propongo con il presente articolo di illustrare una possibile ricostruzione
della modalit di rielaborazione paratragica di cui sembra essere stato og-
getto lEdipo re di Sofocle per opera del nostro Callia. Se infatti le afferma-
zioni di Ateneo relative ai rapporti tra la Commedia delle lettere e la Medea
di Euripide appaiono troppo generiche per poter giungere a una spiegazio-
ne pienamente esaustiva, e se ancora nel libro VII lautore si mostra vago nel
riferirsi allEdipo 7, in X 453e egli cita i vv. 332-33 del dramma sofocleo,
apparentemente avulsi dal contesto in cui si trovano inseriti:



.
;
Quanto a Sofocle, dicono che, dopo aver sentito questopera, abbia osato 8 dividere il
verso secondo il metro e comporre cos nellEdipo:

notato da Slater 2002: 126, n. 26) luso di con riferimento al fallo (cf. Aristofane, Lisistra-
ta, v. 416, e forse Euripide, Medea, v. 697; cf. anche Henderson 1991: 129-30), ma anche di
con allusione allorgano genitale femminile (cf. Aristofane, Acarnesi, v. 998, e Lisistrata,
v. 267; cf. anche Henderson 1991: 139).
7
Cf. VII 276a: ,
(cf. Olson
2006-12).
8
Cf. Ruijgh 2001: 315-16: exprime quil sagit dune licence fort hardie. []
Ce passage montre que dans lcole dAristote, on a dj signal lemploi fort exceptionnel
de llision dun mot non monosyllabique la fin du vers de ldipe de Sophocle. Dans son
commentaire sur le trait mtrique dHphestion, Choeroboscos [] mentionne lemploi de

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172 Alessandro Boschi

Io n a me stesso n a te procurer dolore. Perch queste cose


invano indaghi?

Da parte mia, concordo con Gulick (e con Canfora 2001) nello stampa-
re questa forma testuale per la citazione dallEdipo, in accordo con la tradi-
zione manoscritta del dramma sofocleo, a differenza di Olson, il quale
stampa <> / <...> 9 con parti-
cipio aoristo passivo in conclusione, seguendo la lezione del codice Marciano
A ( 10), e traducendo I will cause
pain neither to myself nor to you if convicted of these crimes, come se si
trattasse dunque di un unico periodo.
Nel tentativo di scoprire la funzione di tale passo, che sarebbe a ben
vedere lunico indizio che permette di chiarire le modalit della presunta
derivazione dellopera di Sofocle da quella di Callia, seguo il metodo, appli-
cato precedentemente da Smith 11, di isolare nel testo delle lettere nascoste,
secondo uno schema enigmatico evidentemente gi riconosciuto e apprez-
zato da Clearco di Soli (vd. nota 1), allorch, tra i vari testi consultati per la
stesura del suo trattato sugli indovinelli, gli capit tra le mani un esemplare
del dramma di Callia, presumibilmente scritto, sul piano prettamente grafi-
co, con indicazione dei nomi delle lettere non per esteso, in forma piena, ma
col semplice segno alfabetico corrispondente corredato da un tratto orizzon-
tale sovrastante (cio, ad esempio, non A, ma ) 12; luso di un tale segno
grafico, testimoniato ancora nel codice Marciano, si sarebbe rivelato utile,
soprattutto nelloriginale aspetto in scriptio continua, per la corretta inter-
pretazione di una tale forma testuale, segnalando al lettore di intendere il
in questione non come parte di una parola, ma come una lettera in
quanto lettera, da pronunciare dunque col suo nome completo, non secon-
do il suo valore fonetico. Il sagace esperto di indovinelli della scuola di
Aristotele avrebbe interpretato in chiave enigmatica questo scarto tra forma
scritta e realizzazione orale del testo di Callia, che decise dunque di citare
nel suo trattato. Sofocle stesso, nel gioco di finzione comica, si sarebbe reso
conto di questa peculiarit del testo della Commedia delle lettere, e ne avreb-


en fin de vers chez Homre, celui de dans une pigramme de Callimaque, celui dun
mot (disparu pendant la transmission du texte) dans un trimtre de Mnandre, et enfin celui
de dans le vers de Sophocle. Le vers de Sophocle tait lexemple type du phnomne
en question: , .
9
Cf. Olson 2006-12.
10
Cf. Ruijgh 2001: 316: On constate quun copiste a omis les mots et et quun
copiste postrieur a chang , verbe fini, en , participe, en supposant que
lexpression cite constitue une seule phrase. Voil la mutilation dune citation qui tait sans
aucun doute correcte dans loriginal dAthne.
11
Cf. Smith 2003.
12
Cf. Ruijgh 2001.

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La Commedia delle lettere e l Edipo re 173

be tratto spunto decidendo di celare nomi di lettere nel v. 332 della sua pi
celebre tragedia. Individuo cos in conclusione del suddetto verso dellEdipo
re la lettera tau, indicata col nome per esteso seguito dal segno alfabetico
corrispondente 13 (e le parole stesse di Ateneo, dividere il verso secondo il
metro, sembrano finalizzate a dirigere lattenzione del lettore proprio sul
finale: certamente infatti lelisione del pronome contribuisce a
mettere in evidenza la presenza di tali lettere). Ma nel medesimo verso c anche
unaltra elisione che, come quella che abbiamo appena visto, consente di isolare con
facilit una lettera: lelisione del pronome personale di seconda persona rende in-
fatti evidente un sigma (). Credo che la prova del fatto che Callia (e, dopo
di lui, Ateneo) intenda indirizzare lattenzione del lettore sia verso il doppio tau di
fine v. 332 sia verso il sigma del pronome eliso venga fornita dal fatto che,
come ho potuto personalmente verificare attraverso lanalisi autoptica del
testo del codice Marciano, il copista pratica sistematicamente lelisione nel
trascrivere il testo dei Sofisti a banchetto a eccezione proprio del e del
della citazione sofoclea (mentre, allinterno di questa stessa citazione, si ha comun-
que lelisione di prima di ). Ritengo dunque che gi Ateneo stesso
(come Clearco di Soli prima di lui) abbia potuto citare il verso sofocleo mantenendo
la forma piena di e (lezione fedelmente testimoniata dal codice A), perch
intenzionato a fornire una forma testuale, su cui il lettore avrebbe potuto personal-
mente operare (come Sofocle) una divisione nel rispetto del metro (cio le due
elisioni mancate), cos da rendersi conto dellevidente presenza di tre
nascosti, ovvero un sigma e due tau. Qualora questo sia stato lintento origi-
nale dellautore (e non quello successivo di un copista), si potrebbe a buon
diritto stampare nelle edizioni moderne la citazione dallEdipo re, senza
operare le due elisioni in questione, cio proponendo al lettore il testo di un
vero e proprio indovinello da risolvere. Visivamente, apparirebbe cos pi
facile comprendere che cosa il tragediografo abbia osato dividere (o elidere)
nel rispetto del metro, ovvero proprio quel che appare stranamente in forma
piena nel codice A.
Riconoscendo che una tale interpretazione ha senso soltanto se inserita
in un contesto di fruizione scritta del testo, e dunque in una fase letteraria
pi matura (pi facilmente ascrivibile agli ultimi anni del V sec. a. C. che ai
tempi di Callia figlio di Lisimaco), si pu quindi attribuire al passo sofocleo
un significato enigmatico che ha tutta laria di un indovinello:
Io non procurer dolore n a me n al sigma. Perch indaghi (contesti?) invano il tau
tau?

13
Il fatto che nei manoscritti della tradizione del testo dellEdipo re si trovi scritto /
(cf. Campbell 1969: 169, nota 332) non deve essere certo interpretato come un espedien-
te per rendere pi palesemente visibile la presenza dei due , dal momento che si
tratta di una modalit di scrittura usualmente adottata in casi simili.

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174 Alessandro Boschi

Personalmente, ritengo che lautore della Commedia delle lettere, il trattatista


Clearco di Soli e infine Ateneo si siano riferiti proprio a questo passo dellEdipo in
quanto vi avrebbero riconosciuto ironicamente, Callia in primis, unallusione allop-
posizione linguistica --/-- distintiva dei dialetti ellenici. Il fatto che questo gioco
enigmistico acquisti verosimilmente significato soltanto attraverso la visualizzazio-
ne del testo scritto delle parole sofoclee, e che lopera drammatica di Callia debba
essere considerata necessariamente come performance destinata a una fruizione
aurale del testo, non esclude invero la possibilit che nella nostra commedia potes-
se essere sfruttato un tale espediente, considerata la peculiare e innovativa natura
del dramma in questione, il quale rendeva concretamente visibile nello spazio tea-
trale le lettere dellalfabeto. Grazie alle varie combinazioni tra questultime (testi-
moniateci dalla parodo della commedia), il poeta comico poteva offrire ai suoi
spettatori un sostegno visivo per decifrare i giochi linguistici proposti. Riguardo
alla visibilit del testo con la commedia di Callia, Jennifer Wise afferma:

Sometimes translated as the ABC Show, and sometimes as the ABC Tragedy, the Gram-
matike Theoria of Kallias is provocative even in its title: a theory for the Greeks was
literally a looking at (theoria), and what is seen (theasthai) by the spectators (theatai)
of this show is a play about letters, about language made visible in the alphabet. A
theoria of letters thus finds its natural platform on the stage of the theatre (theatron),
the place for viewing. [] The ABC Show, in thus showing writing to its audiences,
confirms theatres theoretical connections, and provides a most bracing opportunity
for analyzing the special kinship between an alphabetical and a theatrical manner of
making things visible 14.

Ma torniamo a parlare del gruppo --: com noto, si tratta di un gruppo pe-
culiare e tradizionale dellattico e, per motivi di vicinanza geografica, dello ionico di
Eubea e del beotico, che era stato successivamente eliminato dalla , dove, pur
nella sua base attico-ionica, aveva finito per prevalere il gruppo -- 15. Come pro-
va del grande rilievo che una tale opposizione dialettale deteneva presso gli antichi
ricordo il Giudizio delle vocali 16, uno scritto attribuito dalla tradizione a Luciano di
Samosata, in cui il Sigma chiama in giudizio il Tau di fronte al tribunale delle sette
vocali, accusandolo di rubargli il posto in molte parole che dovrebbero avere il
doppio sigma, e non il doppio tau. Nel dialogo, composto nel II sec. d.C., lautore
ironizzava contro gli atticisti pi radicali del suo tempo, che facevano uso di un
-- ormai desueto. Questo curioso scritto si riferisce anche alla parlata beotica: il
Sigma si reso conto dei soprusi subiti a causa del Tau sentendo parlare un com-
mediografo beota, che era solito spacciarsi per un abitante del cuore dellAttica. In
conclusione, viene maledetto Cadmo per aver introdotto il Tau, lettera la cui forma

14
Cf. Wise 1998: 15.
15
Cf. Longo 1987: 96.
16
Cf. Longo 1976-1993: 127-137.

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La Commedia delle lettere e l Edipo re 175

ha ispirato linvenzione della croce (), strumento amato dai tiranni. Ritengo
che questo esempio tratto dal corpus di Luciano sia significativo, in quanto, pur
appartenendo a unepoca molto pi tarda rispetto ai tempi di Callia, sinserisce nel
contesto del revival atticistico, che ripropone, come testimoniato dal Giudizio,
moduli ormai passati.
Poich per una simile interpretazione della citazione pu essere accettata
soltanto se viene connessa allopera di Sofocle, necessario cercare di individuare
il motivo preciso per cui Callia ha scelto proprio il passo sofocleo in questione e non
un altro, per applicare il suo enigma sullopposizione --/--.
Se consideriamo che le parole in questione nellEdipo re vengono pronunciate
da Tiresia mentre sta rispondendo a una domanda di Edipo, potremmo pensare a
una seconda lettura del passo, nella quale lindovino beota sembra delineare unop-
posizione tra s e il re di Tebe, dicendo di non voler nuocere al sigma e allo stesso
tempo prendendo le difese del tau tau, evidentemente contestato da Edipo. Mi
sembra quindi che il beota Tiresia si presenti nella rilettura paratragica di Callia
come il difensore in Tebe del tau tau tradizionale in quella citt, contestato invece
dal re che propone nellagone il sigma, lettera che comunque Tiresia non vuole ol-
traggiare. Effettivamente Edipo nella tragedia sofoclea si presenta come re straniero
a Tebe, perch le sue origini erano corinzie (o quanto meno tali erano credute da
tutti, Edipo compreso, ma non da Tiresia che, in quanto indovino, conosceva bene
la genealogia dello sventurato re). Callia sembra aver tratteggiato limmagine del pi
celebre eroe tragico quale portavoce della lingua esterna alla Beozia e fonte di cor-
ruzione linguistica (e certamente non solo linguistica 17) a Tebe.
Perch dunque lautore della Commedia delle lettere avrebbe deciso di trattare
il conflitto linguistico suddetto ricorrendo alle figure di un Tiresia conservatore e
un Edipo innovatore? Per quale motivo Callia avrebbe scelto proprio lambiente
tebano, e non attico, in relazione alla lettera tau, oltre alluso linguistico beotico di
tau tau al posto di sigma sigma? A questultimo quesito possiamo rispondere appro-
fondendo le radici culturali della figura del mitico fondatore di Tebe, Cadmo.
Questeroe infatti ha origini fenicie ed dunque connesso secondo il mito alla tra-
dizionale terra dorigine dellalfabeto, dove veniva venerato un dio-serpente, inven-
tore della scrittura, chiamato Taaut 18 (al cui nome sembra quasi che si faccia unal-

17
Cf. Sofocle, Edipo re, v. 353: Tiresia afferma rivolgendosi a Edipo
, poich sei lo scellerato contaminatore di questa terra.
18
Cf. Filone di Biblo,FGrH790 F 1. Cf. anche Degli Hittm o Hethei e delle loro migrazioni,
in La Civilt cattolica: Anno quarantesimoprimo, vol. VI della serie decimaquarta, Roma, 1890,
p. 672: Cadmo, dopo essere stato nellisola di Rodi, di Creta e in Beozia, si riduce finalmente
nellIllirico e quivi si trasforma in serpente, o, come vogliono altri, in leone. Anche in ci il
Lenormant, dietro la scorta del Maury, riconosce in Cadmo lo stesso mito egizio-fenicio di
Thot o Taaut, essere ofioforme. In questa ultima fase leroe fenicio della Beozia ritrova un
riscontro in Taaut, serpente, e come lindic il Movers, il vecchio dragone, , adora-
to in Fenicia.

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lusione fonica alla fine del v. 332 dellEdipo), identificato col Thoth egizio di
platonica memoria (Platone, Fedro, 274b-275c) 19. Oltre allassonanza del nome
della divinit fenicio-egiziana con la lettera tau, singolare il fatto che, oltre ad altre
divinit egiziane, Thoth venga spesso rappresentato nelliconografia con lankh,
simbolo di vita composto da un tau 20. Ritengo che Tiresia difendesse proprio questa
linea culturale, e soprattutto alfabetica, nella rielaborazione comica di Callia.
Per quanto riguarda invece la scelta della figura di Edipo, si pu trovare una
spiegazione, a mio avviso, facendo riferimento al mitico fondatore della citt di Co-
rinto da cui proviene leroe tragico, ovvero Sisifo. Oltre alle significative iniziali in
sigma del suo nome, che sembrano gi provare la connessione tra lambiente corinzio
e il nesso sigma-sigma, esiste una versione mitica, attestata da Igino (Fabulae, CCI),
secondo cui Sisifo, uomo estremamente ingegnoso (come tutte le figure alle quali
stata attribuita linvenzione dei segni alfabetici, vedi Palamede 21), temendo che il
ladro Autolico rubi i suoi buoi, decide di marchiarli sotto gli zoccoli, presumibilmen-
te col monogramma sigma o doppio sigma dal suo nome, non solo per poterli rico-
noscere una volta rubati, ma anche per seguirne le orme fino al luogo in cui il ladro
li custodisce. Ritengo dunque che nel testo di Callia Edipo potesse essere il sosteni-
tore della linea grafica corinzia che faceva capo a Sisifo, anchegli mitico scrittore
delle sue iniziali sugli zoccoli dei buoi e, indirettamente, sul terreno. Edipo rappre-
senta quindi lo straniero portavoce di un uso grafico esterno a Tebe, ed significati-
vo il fatto che non solo lEdipo re di Sofocle ma anche la Medea di Euripide (laltra
tragedia menzionata da Ateneo) mettano in scena la tematica dello straniero, come
sono straniere le lettere ufficialmente introdotte in Atene nel 403/402 a.C.
Proprio sulla base di tali considerazioni si pu spiegare linversione cronolo-
gica operata da Callia, secondo cui Sofocle avrebbe tratto ispirazione dalla Com-
media delle lettere, e pi in particolare dal gioco enigmistico di individuazione dei
nomi delle lettere nascosti nel testo, e avrebbe cos diviso il verso in questione
ponendo in evidenza il finale. Il tragediografo sarebbe stato paradossalmente
influenzato proprio dalla rielaborazione paratragica presente nellopera di Callia,

19
La linea culturale Egitto-Fenicia-Ellade viene ripresa in et tarda da Nonno di Panopo-
li (poeta greco nato in Egitto proprio come Ateneo) nelle sue Dionisiache, IV, 259-269: [Cad-
mo] arricch tutta lEllade con doni spirituali e sonori, / approntando strumenti corrisponden-
ti ai suoni del linguaggio, / mescolando vocali e consonanti in una successione armonica e
coerente, / forgi il segno della scrittura, silenzioso oratore. / Aveva appreso in patria i mi-
steri di una scienza divina / risultato della sapienza egiziana, quando Agenore, abitante di
Menfi, / nel suo esilio aveva fondato Tebe dalle cento porte. / E dopo aver succhiato il latte
indicibile dei testi sacri, / tracci linee tondeggianti e curve, scrivendo con la mano / a ritroso
caratteri obliqui, cf. Gigli Piccardi 2003.
20
evidente del resto limportanza simbolica della lettera tau, lultima dellalfabeto fenicio
come di quello ebraico, nella cultura semitica.
21
Cf. Gagn 2013: 298: The figure of Palamedes, the inventor of grammata, was a popu-
lar presence onstage. Oltre al celebre Palamede di Euripide (415 a.C.), si ricorda un Palame-
de, andato perduto, di Eschilo.

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secondo lo schema per cui chi, come Callia, effettivamente rielabora del materiale
precedente, creando per un prodotto innovativo in concomitanza con lufficializ-
zazione di quella stessa innovazione, come accaduto alla fine del V sec. a.C., di-
venta modello e fonte dispirazione per chi lha cronologicamente preceduto. Il
fatto che Callia abbia sfruttato nei termini che ho sopra descritto lopposizione
--/--, ipotesi che appare confermata proprio dal contesto culturale cui fanno
riferimento le figure di Edipo e Tiresia, dimostra linteresse da parte del dramma-
turgo non solo per questioni di carattere prettamente grafico, relative al confronto
tra scrittura attica e scrittura ionica, ma anche di carattere dialettale, attraverso il
confronto tra dialetto attico e dialetto ionico, sfruttando cos pienamente le poten-
zialit argomentative del patrimonio tragico cronologicamente a lui precedente,
campo dincontro/scontro dellelemento attico e di quello ionico 22, dellautoctono
e del forestiero, su cui instaurare una rielaborazione paratragica a partire da uni-
spirazione grammaticale a tutto tondo.
Dunque la difficolt cronologica, per cui un poeta comico intorno al
403/402 a.C. avrebbe influenzato la Medea e lEdipo re, pu essere risolta
interpretando la notizia come il frutto di un espediente, sfruttato presumi-
bilmente da Callia stesso: il commediografo avrebbe potuto anacronistica-
mente rivendicare, a posteriori, un tale statuto di modello, proprio perch il
suo dramma avrebbe celebrato ufficialmente sulla scena ateniese lalfabeto
ionico contemporaneamente alla formalizzazione della sua adozione, ovvero
quella stessa scrittura ionico-attica evidentemente connessa nel gioco comi-
co di Callia alla precedente produzione tragica attica. La Commedia delle
lettere appare quale una rielaborazione paratragica 23, punto di riferimento
imprescindibile, nella finzione comica, per ogni tragediografo, esattamente
come lo un abbecedario per un qualsiasi poeta moderno. Dunque Callia
avrebbe dato riconoscimento letterario a quelle stesse lettere dellalfabeto,
la cui combinazione aveva dato vita nei decenni precedenti al grande patri-

22
daltra parte evidente che il teatro tragico attico, sul piano linguistico, si esprimeva
non nel puro dialetto attico, ma nellattico arricchito da forme ioniche (spesso poetismi di
ascendenza epica) senza notevoli differenze sullasse diacronico tra un autore e laltro, tanto
che pure la caratteristica linguistica forse pi distintiva dellattico, ovvero la preferenza dellu-
so di -- al posto di --, gruppo questultimo usato negli altri dialetti, veniva evitata dai
tragici, che ritenevano -- un elemento di coloritura linguistica eccessivamente locale e non
letteraria (cf. Hoffmann, Debrunner, Scherer 1969: 110). Differentemente i poeti comici attici
prediligevano il doppio tau invece che il doppio sigma (cf. Clayman 1987: 72, n. 16), per cui
Callia, poeta comico autore di una paratragedia, avrebbe potuto verosimilmente sfruttare
questopposizione linguistica mettendo in scena un confronto, in chiave grammaticale, tra i
generi tragico e comico.
23
Phlmann 1971 stato preceduto da Webster 1936 nellavanzare lidea che lautore del-
la Commedia delle lettere abbia parodiato il genere tragico. Cf. anche Rosen 1999: 157-158: It
is not insignificant, in any event, that the plays title, Letter Tragedy, strongly suggests that the
entire play was modeled on and poked fun at the tragic form.

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monio tragico attico 24, fornendo, per cos dire, la materia prima per un
qualsivoglia componimento poetico.

Alessandro Boschi
boschiale89@gmail.com

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Longo 1987:
O. Longo, Elementi di grammatica storica e dialettologia greca, Padova.
Longo 1976-1993:

24
Lalfabeto ionico era conosciuto ad Atene, e probabilmente anche insegnato a scuola,
gi negli anni successivi al 450 a.C. (cf. Phlmann 1971: 234), dunque decenni prima della sua
adozione ufficiale in campo epigrafico: si spiega cos il fatto che Euripide nel Teseo (poco
prima del 422 a.C.) faccia descrivere a un pastore analfabeta il segno delleta vocalica, facen-
te parte del nome (cf. Ateneo, X 454c). Sembra inoltre che il motivo del coro com-
posto dalle 24 lettere dellalfabeto abbia avuto un precedente, in ambito comico, nei Babilo-
nesi di Aristofane (426 a.C.) (cf. Suidas, s. v. ).

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