Universit
Dipartimento di Costruzioni e Trasporti
Docente: Prof.
Prof. Ing.
Ing. Vitaliani Renato
Collaboratore: Ing.
Ing. Roberto Scotta
Padova 18/05/2009
Circolare 02/02/2009 n.617- Istruzioni per l'applicazione delle Nuove norme tecniche
per le costruzioni (GU 26/02/2009 n. 47)
Lezione 4b
1
ASPETTI GENERALI : risposta sismica
Maschi murari N N
M
M
Q Q
Nsup
Q M
N
Distribuzione delle forze e delle tensioni nei maschi murari
tra le finestre (Tomazevic, 1999)
Ninf
2
POR
rottura delle
fascie di piano
SCHEMI A
TELAIO
3
ASPETTI GENERALI: comportamento della muratura fuori del piano
0.85 fd
SLU
da Magenes, 2003
4
Propriet
Propriet dei materiali
Devono essere rispettate le prescrizioni dal 4.5.2 ed inoltre:
Elementi
tali da evitare rotture eccessivamente fragili. A tal fine devono rispettare i seguenti requisiti:
omissis(% foratura <45% ,limitazioni per i fori per l'eventuale alloggiamento delle
armature,specifiche per la continuit dei setti )
Malta
Resistenza media fm 5 MPa (malte M5 o sup.)
L'utilizzo di materiali o tipologie murarie diverse rispetto a quanto sopra deve essere supportato da
adeguate prove sperimentali che ne giustifichino limpiego.
Sono ammesse murature realizzate con elementi artificiali o elementi in pietra squadrata.
esclusa la possibilit di utilizzare la muratura listata nelle zone 1, 2 e 3.
5
CRITERI E REQUISITI GEOMETRICI
l>0.3-0.5hp
Dove:
t spessore parete; hf
h0 altezza di libera inflessione della parete; hp
h altezza massima delle aperture adiacenti alla parete;
l larghezza della parete.
l >0.3-0.5hf l >0.3-0.5hp
PARTICOLARI COSTRUTTIVI
Dimensioni
cordolo
Lc ( t - 6cm)
hc hs
Along 8 cm 2
416
Lc
6
PARTICOLARI COSTRUTTIVI
FONDAZIONI
7
EDIFICI SEMPLICI
Le normative nel caso di edifici che rispettano alcuni particolari caratteristiche di regolarit e alcune
regole costruttive, consentono di omettere lanalisi e le verifiche di sicurezza e di applicare
regole di verifica semplificate (regole per edifici semplici)
EDIFICI REGOLARI
EDIFICI SEMPLICI
EDIFICI REGOLARI
e) tutti i sistemi resistenti verticali delledificio (quali telai e pareti) si estendono per tutta laltezza
delledificio;
f) massa e rigidezza rimangono costanti o variano gradualmente, senza bruschi cambiamenti,
dalla base alla cima delledificio (le variazioni di massa da un piano allaltro non superano il 25
%, la rigidezza non si abbassa da un piano al sovrastante pi del 30% e non aumenta pi del
10%); ai fini della rigidezza si possono considerare regolari in altezza strutture dotate di pareti
o nuclei in c.a. di sezione costante sullaltezza o di telai controventati in acciaio, ai quali sia
IN ALTEZZA
8
EDIFICI SEMPLICI
Le pareti strutturali delledificio siano continue dalle fondazioni alla sommit delledificio.
Almeno il 75% dei carichi verticali sia portato da pareti che facciano
parte del sistema resistente alle azioni orizzontali.
N f
Per ogni piano deve risultare: 0.25 k
A m
N il carico verticale totale (caratteristico = comb. rara) alla base del piano considerato
A l'area totale dei muri portanti (ai fini dei carichi verticali) allo stesso piano
fk la resistenza caratteristica a compressione in direzione verticale della muratura.
Per ciascun piano il rapporto tra area della sezione resistente delle pareti e superficie del
piano non sia inferiore ai valori indicati nella tabella seguente in funzione del numero di piani
delledificio e della zona sismica, per ciascuna delle due direzioni ortogonali:
9
EDIFICI SEMPLICI - Esempio
Edificio a tre piani in muratura ordinaria (zona 3) - classe duso II
fk =5.3 MPa
17 0 1 80 14 0 2 15
1320 11 7 1 17
170 155 1 80 80 140 80 21 5 300
X1 1 X 12 X1 3 X14
140
155
35
X1 5 X 16
Y4
Y9
110
120
140
520
B AG NO BA G NO Y6
110
155
CA M ER A
120
Y3
210
Y8
165
S O G G IO R N O - P R A N Z O
210
165
1125
23 0 11 5 1 85 1 30 2 90
1125
30
120
80
30
R IP O S T IG LIO X 6 X7 X8 X9 X 10
210
210
Y2
530
Y7
530
CU CIN A IN G R E S S O CA M ER A CA M ER A
155
Y5
450
135
35 Y1
135
4 10 1 20 1 90 100 200 155 145
X 1 X2 X3 X5
41 0 19 0 2 00 1 45
0,25
0,20
Risposta al terremoto di El-Centro
(laccelerazione a cui soggetta la struttura 0,15
0,10
di diversi edifici (varia T0 a parit di )
FATTORE DI STRUTTURA q
10
METODI DI ANALISI
Analisi complesse
ANALISI STATICA NON LINEARE (ad es. nellA. Din. Non Lineare si utilizzano
(8.1.5.4) accelerogrammi)
11
MODELLAZIONE STRUTTURALE
Ad elementi finiti
Consiste nellapplicare alla struttura un sistema di forze statiche orizzontali distribuite lungo laltezza
delledificio e nel calcolo delle sollecitazioni indotte da tali forze su un sistema elastico lineare
Fbd= m a = W Sd (T)
Ordinata spettro
di progetto
Massa
Massa: Kgm
Accelerazione
(accelerazione al suolo: ag
Propriet della struttura:T, )
12
Analisi statica lineare
2. Ripartizione delle forze di piano sulle pareti
Assumiamo :
13
CONFRONTO FRA DIVERSE MODELLAZIONI
10 11 ... 17
Pianta edificio di studio
Filo A
5 piani fuori terra
14
CONFRONTO FRA DIVERSE MODELLAZIONI
Totali su filo A
4130 kN
4721 (+14.3%)
4060 (-1.7%)
15
CONFRONTO FRA DIVERSE MODELLAZIONI - taglio sismico V
Totali su filo A
1865 kN
1537 (-17.3%)
1806 (-3.2%)
16
VERIFICHE DI RESISTENZA PER MURATURA ORDINARIA
P
m
K= 0.85 lt
l
Lunghezza
parte compressa l
f vk f 0.4 n l/3 > (l/2 e) Se e > l/6
f vd vk0
m m
Pressoflessione
l 2 t 0 0
M u 1
2 0 . 85 f d
lunghezza
17
VERIFICHE A TAGLIO PER MURATURA ORDINARIA
1.5 0d 0
Taglio diagonale: Vt L t 1
(solo per edifici esistenti OPCM 3431) b 1. 5 0d
Taglio diagonale:
(solo per edifici esistenti OPCM 3431)
0 = P/(l t) tensione normale
media riferita allarea totale
nota dal calcolo delle sollecitazioni
1. 5 0d 0
Vt L t 1
b 1. 5 0d 1.5 0d f td
L = lunghezza complessiva della parete
t = spessore della parete
0d resistenza a taglio = 0 analisi non lineare
= 0/ m analisi lineare
18
TRAVI DI COLLEGAMENTO
h
Hp
TRAVI DI COLLEGAMENTO
h
Hp
h Hp
Mu H p 1
2 0.85 f hd h t
con
H p min A s f yd ; 0.4 f hd h t
f hd f hk m
2 Mu
Vp
l
Vt h t f vd0 con f vd 0 f vk0 m
VR min Vt ; Vp
19
Esempio: Analisi statica lineare (condotto secondo OPCM 3431)
collegamento a
VERIFICA SISMICA DI UN EDIFICIO IN MURATURA ORDINARIA
39900 39900
Mt
Mt
R
F
F
17801 17801
40483
40483
F = 458.37 kN Mt = 30 kNm
Meccanismi locali
(sintesi) - (x edifici esistenti)
20
Edifici Esistenti in Muratura
Meccanismi locali
MECCANISMI LOCALI
Nonostante le costruzioni in muratura presentino una grande variet per tipologie, dimensioni
e materiali, losservazione dei danni a seguito di eventi sismici ha mostrato meccanismi
locali ricorrenti, a cui fare riferimento per le verifiche.
Alcuni meccanismi
locali ricorrenti
21
ANALISI LIMITE DELL
DELLEQUILIBRIO (APPROCCIO CINEMATICO)
1. Trasformazione di una parte della costruzione in un sistema labile (catena cinematica),
attraverso lindividuazione di corpi rigidi, definiti da piani di frattura, in grado di ruotare o scorrere tra loro
s Momento stabilizzante
W P d Th'
0 = 2
h
W P h Momento ribaltante
2
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