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Nietzsche, Friedrich - Il pensiero filosofico

Nacque a Rocken il 15 ottobre 1844 e modific linterpretazione aristotelica e


classica della tragedia. Ricoeur ha posto Nietzsche (con Marx e Freud) tra i filosofi
del sospetto, poich ha messo in dubbio le certezze condivise della maggior parte
degli uomini. Per quanto tale aspetto negativo e critico sia uno dei tratti pi evidenti
del pensiero nietzschiano, tuttavia esso la premessa di un messaggio dal
contenuto nuovo e positivo, consistente nellannuncio delloltre - uomo, vale a dire
un uomo nuovo, restituito alla terra e alla vita, alla propria libert e individualit.
Caratteristiche del pensiero e della scrittura di Nietzsche
Il pensiero di Nietzsche si traduce in una distruzione programmatica delle certezze
del passato, che mette capo alla delineazione di un nuovo tipo di umanit: il
superuomo. Da ci deriva il carattere positive della filosofia nietzschiana.
Si possono riscontrare diversi tipi di stile per ogni periodo dei suoi scritti: negli scritti
giovanili ancora legato alla forma del saggio e del trattato; a partire da Umano,
troppo umano, opta per laforisma (illuminazione istantanea finalizzata a cogliere le
cose al volo, che, per essere capita, esige unarte dellinterpretazione); con Cos
parl Zarathustra segue il modello della poesia in prosa, ricca di simboli e allegorie;
negli ultimi scritti prevalgono lesposizione auto-biografica e linvettiva polemica. Il
pensiero di Nietzsche programmaticamente asistematico in quanto egli, dietro il
sistema, scorge un il desiderio di impadronirsi della totalit del reale. Desiderio che
egli denuncia come illusorio e votato allinsuccesso. Per capire la sua scrittura non
esiste un monopolio interpretativo, ma solo tracce o ipotesi di lettura.

IL PERIODO GIOVANILE:
Tragedia e filosofia
La nascita della tragedia dallo spirito della musica un'opera nella quale coesistono
filologia, filosofia, estetica e teoria della cultura, il cui motivo centrale la
distinzione fra apollineo e dionisiaco. Il primo scaturisce da un atteggiamento di fuga
di fronte al divenire e si esprime nelle forme limpide e armoniche della scultura e
della poesia epica. Il secondo Scaturisce dalla partecipazione al divenire e si esprime
nellesaltazione creatrice della musica. Nietzsche insiste sul carattere
originariamente dionisiaco della sensibilit greca, portata a scorgere ovunque il
dramma della vita e della morte: tant vero che lapollineo nasce solo sul terreno di
una visione dionisiaca dellesistenza. In un primo tempo, nella Grecia presocratica,
impulso apollineo e impulso dionisiaco convivono separati e opposti. Nell'et della
tragedia Attica di Sofocle e di Eschilo, apollineo e dionisiaco si armonizzano fra di
loro, dando origine a capolavori sublimi. La grande tragedia manifesta un perfetto
accoppiamento fra apollineo e dionisiaco. Nell'arte successiva, la sintesi fra
dionisiaco e apollineo, viene messa in forse dal prevalere dell'apollineo. Questo
processo di decadenza si concretizza nella tragedia di Euripide. La decadenza della
tragedia funge quindi da spia rivelatrice della decadenza della civilt occidentale e
trova il suo simbolo nellopposizione tra spirito dionisiaco e spirito socratico, ossia
tra uomo tragico (dionisiaco) e uomo teoretico (socratico).

Spirito tragico e accettazione della vita


La celebrazione nietzschiana dello spirito tragico e dionisiaco coincide con una
forma di celebrazione della vita che non pu venir definita n pessimista n
ottimista, in quanto tende a porsi al di l del pessimismo e dellottimismo.
Da Schopenhauer Nietzsche deriva la tesi del carattere doloroso dell'essere, ma
respinge la tematica dell'ascesi. Infatti, alla noluntas egli contrappone un
atteggiamento di entusiastica accettazione dell'essere nella globalit dei suoi
aspetti. La vita dolore, lotta, non ha ordine n scopo, il caso la domina e I valori
umani non trovano garanzie in essa. Di fronte ad essa sono allora possibili due
atteggiamenti: il primo quello della rinuncia e della fuga; il secondo quello
dell'accettazione della vita cos com' ed l'atteggiamento che mette capo
all'esaltazione della vita e al superamento dell'uomo. Nietzsche vuole essere un
discepolo di Dioniso, il quale lincarnazione di tutte le passioni che dicono si alla
vita e al mondo. Ma se il mondo una sorta di gioco estetico e tragico, ne segue che
solo l'arte riesce a comprenderlo veramente: da ci larte viene vista come organo
della filosofia. Questa esaltazione della tragedia, che si accompagna a una
concezione della civilt come processo di decadenza dovuto al progressivo imporsi
dello spirito antitragico, sfocia nell'ideale di una rinascita della cultura tragica,
incentrata sulla musica, di cui Nietzsche scorge un'incarnazione emblematica in
Wagner.
La morte di Dio e la fine delle illusioni metafisiche
Per Nietzsche Dio la personificazione delle certezze ultime ed il simbolo di ogni
prospettiva oltremondana. Il primo punto connesso alla convinzione nietzschiana
secondo cui Dio e loltremodo abbiano storicamente rappresentato una fuga dalla
vita. Il secondo punto invece giustificato dal fatto che, secondo il filosofo,
limmagine di un cosmo ordinato e benefico soltanto una costruzione della nostra
mente, ai fini di sopportare la durezza dellesistenza.

Di fronte ad una realt contraddittoria, gli uomini, per sopravvivere, hanno dovuto
convincere se stessi e i loro figli che il mondo qualcosa di benefico e
provvidenziale. Per Nietzsche le metafisiche e le religioni sono decorazioni della
realt e bugie di sopravvivenza. Dio si configura come la quintessenza di tutte le
credenze escogitate attraverso i tempi per poter fronteggiare lesistenza. Il filosofo
sostiene linutilit della dimostrazione della non esistenza di Dio, poich, per
Nietzsche, la realt stessa, lessenza caotica e malefica del mondo, a confutare
lidea di Dio.
Morte di Dio e avvento del superuomo
La morte di Dio costituisce un trauma solo in relazione ad un uomo non ancora
superuomo. La morte di Dio coincide infatti con la nascita del superuomo. Solo chi
ha il coraggio di guardare in faccia la realt ormai maturo per varcare labisso che
divide luomo dal superuomo. Si pu quindi dedurre che la morte di Dio,
lavvenimento pi terribile agli occhi degli uomini, per Zarathustra il pi felice e
pieno di speranza. Per Nietzsche luomo pu diventare superuomo soltanto dopo
essere passato sul cadaver di tutte le divinit. Il suo ateismo infatti, vuol essere cos
radicale che egli non contesta soltanto Dio, ma anche ogni suo ipotetico surrogato,
ben conscio che gli uomini, abbattute le antiche divinit, tendono inevitabilmente a
crearne altre. Quando si sostiene che Dio, in Nietzsche, definitivamente morto, per
Dio si intende ci che storicamente, da parte dei filosofi, si concepito come tale,
ossia lessere metafisico e il valore dei valori.

IL PERIODO DI ZARATHUSTRA:
La filosofia del meriggio
Cos parl Zarathustra apre la terza fase del filosofare nietzschiano, che comincia
con la consapevolezza che, con leliminazione del mondo vero, tolto di mezzo
anche il mondo apparente, cio ogni scissione dualistica della realt. Dopo la morte
di Dio si presentano due possibilit: lultimo uomo e il superuomo. Zarathustra non
il superuomo, bens il suo profeta. Si pensi anche Nietzsche abbia scelto la figura
arcaica di Zarathustra (profeta iranico fondatore dello zoroatrismo) in quanto viene
interpretato secondo il modello dellauto soppressione della morale, ossia come
colui che sarebbe stato il primo ad essersi accorto dellerrore della morale.
Cos parl Zarathustra presenta una vera rivoluzione stilistica, poich non pi un
saggio o una raccolta di aforismi, bens un poema in prosa. Dal punto di vista
concettuale, I temi di base dello Zarathustra sono: il superuomo, la volont di
potenza e leterno ritorno.

Il superuomo
Il superuomo leccezione superiore che si contrappone al gregge degli inferiori.
un concetto filosofico di cui si serve Nietzsche qualificato da una serie di
caratteristiche che coincidono con i temi di fondo del suo pensiero. inoltre colui
che in grado di accettare la dimensione tragica e dionisiaca dellesistenza, di dire
si alla vita, di reggere la morte di Dio, di far propria la prospettiva delleterno
ritorno e di procedure oltre il nichilismo. Egli un tipo nuovo, non ravvisabile in
nessun personaggio del passato, si pu infatti tradurre anche con il termine
oltreuomo: il prefisso uber di ubermensch sta ad indicare un uomo oltre luomo. Il
superuomo nietzscheano non luomo al superlativo, ma un uomo diverso da quello
che conosciamo: un uomo oltre luomo, capace di creare nuovi valori e di
rapportarsi in modo inedito alla realt. Luomo terra ed nato per vivere sulla
terra. Lanima, che dovrebbe essere il soggetto di unipotetica esistenza
ultraterrena, inesistente: luomo corpo. Questa rivendicazione della natura
terrestre del superuomo fa tuttuno con laccettazione totale della vita che propria
dello spirito dionisiaco.
Attraverso le tre metamorfosi dello spirito/cammello, leone/fanciullo, Nietzsche
descrive la genesi e il senso del superuomo.
1. Il cammello rappresenta luomo che porta i pesi della tradizione e che si piega
di fronte a Dio e alla morale;
2. Il leone rappresenta luomo che si libera dai fardelli metafisici ed etici;
3. Il fanciullo rappresenta loltreuomo.

Leterno ritorno
La teoria delleterno ritorno consiste nella ripetizione eterna di tutte le vicende del
mondo. Il pensiero delleterno ritorno funge da linea di separazione tra luomo e il
superuomo. Infatti, il terrore e il senso di peso di fronte alla prospettiva delleterno
ripetersi del tutto, sono propri delluomo, mentre la gioia tipica del superuomo e
della sua accettazione totale della vita. La scena centrale del brano Il pastore e il
serpente, del pastore che morde la testa al serpente, trasformandosi in creatura
luminosa e ridente, allude al fatto che luomo (il pastore) pu trasformarsi in
creatura superiore (il superuomo), solo a patto di vincere la ripugnanza del pensiero
delleterno ritorno (il serpente), mediante una decisione coraggiosa nei suoi
confronti (il morso del serpente). Nietzsche recupera dunque la concezione
precristiana del mondo, presente nella Grecia presocratica, della visione ciclica del
tempo, in opposizione a quella rettilinea di tipo Cristiano.
Ma cos realmente la teoria delleterno ritorno?
1. Forse una certezza cosmologica;
2. Forse unipotesi sullessere che funge da nuovo imperative categorico, che
prescrive di amare la vita e di agire come se tutto dovesse ritornare;
3. O forse lenunciazione metaforica di un modo di essere.
Questa teoria ha una doppia portata, polemica da un lato e positiva dallaltro. La
prima si colloca nellottica delleterno ritorno, ci vuol dire rifiutare una concezione
lineare del tempo come catena di momenti, in cui ognuno ha senso solo in funzione
degli altri. La seconda ritiene che il senso dellessere non stia fuori dallessere, in un
oltre irraggiungibile e frustrante, ma nellessere stesso, ossia in ci che Nietzsche
chiama il divenire innocente e dionisiaco delle cose; significa disporsi a vivere la vita
in ogni attimo di essa. Il tipo di uomo capace di accogliere positivamente la teoria
delleterno ritorno, e quindi di vivere come se tutto dovesse ritornare, il
superuomo.

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