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Questa lista tratta da Vickens, Storia della retorica, Il Mulino 1994, pp. 599-612.
Gli esempi letterari tra parentesi quadra sono tutti tratti da Shakespeare.
Anadiptosi (o reduplicatio)
in cui lultima parola (o le ultime parole) di un periodo o di una frase diventa (o
diventano) la prima di quella successiva
Anafora (o repetitio)
in cui la medesima parola viene ripetuta allinizio di una serie di periodi o di frasi
[Alcuni menano vanto dei loro natali, altri del loro ingegno, / altri delle
loro ricchezze, altri del vigore dei loro muscoli (Sonetto 91 )
Antanaclasi, allorch una parola viene usata due (o pi) volte secondo due (o pi) dei
suoi sensi
[E che cosa c in quella parola onore? Che cos quellonore? Aria. Un gran
bellaffare! Chi ce lha? Questo che morto mercoled. Se lo sente? No. Lo
ascolta? No] (Enrico IV, parte prima, V, 1, 131)
Antimetabole (o commutatio)
quando due o pi parole vengono ripetute invertendone lordine
[Perch, tu che sei musica a chi tode, ascolti la musica con tristezza?]
(Sonetto 5)
Antitesi (o comparatio)
in cui vengono fra loro contrapposti e distinti due contrari
Antonomasia (o pronominatio)
la sostituzione di un nome (1) mediante una frase descrittiva al posto di un nome
proprio, o
(2) mediante un nome proprio in luogo di una qualit ad esso associata
[lo su entrambe far le mie vendette / tali che il mondo intero... far cose...
/ quale siano ancora non lo so, ma spargeranno / terrore sulla terra.] (Re
Lear, II, 4, 281)
[Un mese appena ... / e si spos. O nefandissima fretta! ... / correre con
passo cosi franco verso lenzuola incestuose] (Amleto, 1, 2, 153)
Chiasmo
la ripetizione di alcuni concetti (non necessariamente con le stesse parole, in
contrasto con lantimetabole) in ordine invertito:
[Ma che vita dannata quella di chi ama / e cova fi dubbio, d chi
sospetta e spasimo damore!] (Otello, III, 3, 169)
Climax (o gradatio)
quando lultima parola di un periodo o di una frase diventa la prima di quella
successiva, come nellanadiplosi, ma secondo un processo protratto per tre o pi fasi,
simili ai gradini di una scala
[La mia coscienza parla con mille lingue, / e ogni lingua racconta la storia, / e ogni
storia mi bolla di infamia... ] (Riccardo Iff, V, 3, 193)
Epanalessi (o resumptio), in cui una medesima parola viene ripetuta allinizio e alla
fine di un periodo, di un verso, di una frase
Epanodos (o regressio),
quando nel corso di un ragionamento se ne ripetono i termini principali
[Il mio occhio e fil mio cuore si fanno guerra feroce / disputandosi la
conquista della tua vista: / il mio occhio vorrebbe cancellare la tua
immagine dal suo cuore; / il mio cuore vorrebbe negare al mio occhio
lesercizio di tal diritto.] (Sonetto 46)
Epanorthosis (o correctio)
quando una parola o un concetto viene corretto e sostituito con uno pi adatto
Epistrofe (o conversio)
la ripetizione di una medesima parola alla fine di una serie di periodi o di frasi
Epizeusi (o subjunctio)
quando una parola viene ripetuta due o pi volte senza che nessuna altra le sia
frapposta
Eufemismo
la sostituzione di un termine peggiorativo con uno pi favorevole
Ipallage (o submutato)
il cambiamento della costruzione autentica e dellapplicazione delle parole con cui
se ne perverte e se ne rende del tutto assurdo il significato (Puttenham)
[Non c occhio duomo che abbia mai sentito, non c orecchio duomo che
abbia mai visto, non c mano duomo che abbia mai assaggiato, non c
lingua che abbia mai toccato, e tanto meno cuore che abbia mai
raccontato un sogno come il mio.] (Sogno di una notte di mezza estate, IV,
1, 21 1)
Iperbato (o transgressio)
lalterazione dellordine delle parole al fine di conferirvi maggiore rilievo
Iperbole (o superlatio)
quando si esagerano le dimensioni per descrivere qualit eccezionali
[Le sue gambe scavalcavano loceano e il suo braccio / alzato era il cimiero
del mondo. La sua voce, / quando parlava ago amici, era musicale / e in
armonia al tono delle sfere celesti... ] (Antonio e Cleopatra, V, 2, 82)
Isocolon (o compar)
quando una serie di periodi o di frasi possiede pari lunghezza (e spesso anche pari
struttura (vedi parison)
Meiosi (o extenuatio)
una forma con cui si rimpicciolisce un argomento sminuendolo
Metalessi
lattribuzione di un effetto presente a una causa remota
[Qui ha parlato mio fratello; qui la tomba di mio padre / ha dato voce]
(Misura per misura, 111, 1, 86)
Metafora (o translatio)
allorch una parola viene trasposta da un oggetto allaltro, per unesemplificazione e
per una sottolineatura emotiva
[O mio bel fanciullo, tu che reggi nelle tue mani / lorologio mutevole del
Tempo, e la sua falce, lora... ](Sonetto 126)
[Mia madre piange, mio padre geme, mia sorella versa calde lacrime, / la
serva si dispera, la gatta si torce le mani... ] (I due gentiluomini di Verona,
II, 3, 6)
Onomatopea (o nominatio)
quando si usa il linguaggio per imitare il suono dellanimale o della cosa descritta
Parison (o compar)
ovvero la struttura corrispondente o simmetrica di una serie di periodi o di frasi
Paronomasia (agnominatio od allusio), quando vengono poste vicine fra loro due o
pi parole dal suono simile ma dal significato diverso
Perifrasi (o circumlocutio)
luso di pi parole per descrivere con pi spazio ed enfasi ci che poteva essere
enunciato con molta maggiore brevit
[Perch tu che sei musica a chi tode, ascolti la musica con tristezza? /
Eppure le dolcezze non sono nemiche alle dolcezze; la gioia si compiace
nella gioia.] (Sonetto 8)
Polisindeto (o acervatio)
labbondanza di congiunzioni tra i periodi
[Allora, dalle lodi chesse fanno del supremo tipo di bellezza, /della mano, del piede,
delle labbra, dellorecchio, del volto, / io maccorgo che quelle antiche penne si
sforzavano di rappresentare / per lappunto tale tipo di bellezza quale voi
impersonate adesso. ](Sonetto 106)
Prosopopea (o confirmatio)
quando una persona immaginaria o assente viene rappresentata come se fosse lei a
parlare o ad agire; e quando a cose mute o inanimate vengono conferite la vita, la
parola o altre qualit umane
[Mi sembra di sentire / Antonio che mi chiama. Lo vedo alzarsi / per lodare
il mio nobile gesto. Sento che si burla / della fortuna di Cesare... Ecco,
vengo da te, mio sposo.] (Antonio e Cleopatra, V, 2, 283)
Sillessi (o conceptio)
allorch una parola viene usata una volta sola, ma in un contesto e in un tono che
suggeriscono due diversi significati
[Perci io mento (o giaccio) (lie) con lei, ed essa con me... ] (Sonetto 138)
Sineddoche (o subintellectio)
quando si sostituisce una cosa con unaltra, la parte per il tutto, il genere per la
specie, e viceversa
[Sono gli araldi di Marzio: davanti a lui il frastuono del trionfo, dietro di lui
le lacrime... ] (Coriolano, II, 1, 158)