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KATIA, MASCAGNI E LEOPARDI PERSONE


RECANATI - Nell' ambito delle celebrazioni per il 150esimo anniversario della
morte di Giacomo Leopardi, stato riproposto al pubblico ed alla critica il ENTI E SOCIET
poema musicale per soprano ed orchestra "A Giacomo Leopardi" di Pietro
Mascagni. Il poema - rappresentato una sola volta a Recanati il 29 giugno LUOGHI
1898 in occasione del primo centenario della nascita del grande poeta
marchigiano - un omaggio che il compositore livornese - di cui il 2 agosto
ricorreva il quarantaduesimo anniversario della morte - volle rendere ad un
poeta che ha mostrato un notevole interesse per il "fascino dei suoni", specie
per il canto, tanto da scrivere, all' et di ventidue anni, che "la musica se non
la mia prima, certo una mia grande passione, e deve esserlo di tutte le
anime capaci di entusiasmo". Ma ad entusiasmarsi per la riscoperta di questo
quasi inedito musicale di Mascagni non sono stati, per la verit, in molti. Del
resto, l' impresa di illustrare con la musica i versi leopardiani certamente
cosa difficile per chiunque: anche per il geniale compositore della "Cavalleria
rusticana" il quale, dubitando fortemente che si potesse "memorare con
poveri suoni un' anima cos grande", giunse a chiedere perdono agli "animi
buoni". I brani scelti da Mascagni sono quelli classici della poetica
leopardiana: dal "Canto notturno" al "Sabato del villaggio", da "Le ricordanze"
fino a "Amore e morte". E proprio dolore e amore sono i sentimenti che egli
vuole musicalmente risvegliare. A cantarli stata la soprano Katia Ricciarelli,
reduce dal trionfo della "Manon", a Macerata. L' ha accompagnata l'
orchestra internazionale d' Italia diretta dal maestro Donato Renzetti. Lo
scenario stato quello, suggestivo, della piazza centrale di Recanati, di
fronte al museo dedicato al tenore Beniamino Gigli. Il programma della
serata comprendeva anche la Sinfonia numero 3 in la minore ("Scozzese") di
Mendelssohn, la sinfonia "Le maschere" di Mascagni, "E ben ne andr
lontana" dalla Wally di Catalani ed il "Sogno" (intermezzo, atto secondo) dal
Guglielmo Radcliffes di Mascagni. La quarantunenne soprano veneta ha
confermato di attraversare uno splendido periodo di forma, anche se i
problemi acustici ed il brusio della folla hanno in qualche momento
accentuato la sua non eccezionale estensione vocale. Pregevole anche la
direzione del maestro Renato Renzetti. Alla fine del concerto, l' applauso
delle migliaia di persone che gremivano la piazza - erano presenti anche i
discendenti di Mascagni e di Leopardi - stato forte e caloroso.
sandro premici

05 agosto 1987 sez.

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