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Osservatorio di giurisprudenza
Alberto Tampieri
Queste brevi note sono dedicate ad un primo esame delle tipologie di re-
sponsabilità del dirigente della pubblica amministrazione nel mutato quadro nor-
mativo risultante dalle recenti riforme del settore, e cioè la legge delega 4 marzo
2009, n. 15 ed il decreto delegato 27 ottobre 2009, n. 150.
Particolare attenzione merita, in questo contesto, la responsabilità “gestio-
nale”, tipica ed esclusiva della posizione dirigenziale nella pubblica amministra-
zione (non a caso denominata anche “dirigenziale” tout court, o “manageriale”):
essa infatti, fin dall’epoca della prima disciplina della dirigenza statale (art. 19
d.p.r. 30 giugno 1972, n. 748) ha manifestato sensibili differenze rispetto alle altre
tipologie di responsabilità (penale, civile, amministrativa, contabile e disciplina-
re) che il dirigente condivide con gli altri pubblici dipendenti.
Un accenno preliminare merita tuttavia la responsabilità civile del dirigen-
te. Com’è noto, tradizionalmente ed in linea generale la responsabilità dei pub-
blici dipendenti (e quindi anche dei dirigenti) si estende allo stato e agli altri enti
ex art. 28 cost., allorché venga “accertato che tra l’espletamento delle mansioni
inerenti il servizio e il fatto produttivo del danno vi sia un nesso di occasionali-
tà necessaria, idoneo quanto meno ad averne agevolato in modo decisivo la rea-
lizzazione”.
In tal senso cass., 17 dicembre 2007, n. 26527, in Foro amm., n. 1/2007, p. 74.