IL MODELLO TRAVE:
TEORIA TECNICA
2.1 Cinematica
La cinematica della trave definita dalla deformazione dellasse e dalle rotazioni delle
sezioni. Nella trave si possono distinguere due comportamenti cinematici: assiale e
flessionale, come schematicamente illustrato in figura 2.2. Nel seguito viene trattato
esclusivamente il problema piano della trave; infatti, posto il sistema di riferimento
cartesiano illustrato in figura 2.2, si considera il caso in cui la trave si infletta nel
piano yz.
La cinematica alla base della teoria tecnica della trave fu sviluppata da Eulero
e da Bernoulli. In figura 2.3 evidenziata la deformazione della tipica sezione della
trave: la sezione allascissa generica z ha uno spostamento w0 lungo lasse z, uno
spostamento v lungo lasse y ed inoltre presenta una rotazione intorno allasse x,
15
16 CAPITOLO 2. IL MODELLO TRAVE: TEORIA TECNICA
ve
a tra
ell
ed
ass
Figura 2.1: Schema della trave T : dimensione caratteristica della sezione, lunghezza
iniziale ed asse della trave.
y
0
=
Deformazione assiale
+
Deformazione flessionale
w0
v
=v
Figura 2.3: Parametri cinematici della trave per la generica sezione retta.
lo spostamento lungo lasse z nel generico punto della sezione retta si ottiene come
somma delleetto di w0 , spostamento lungo z in corrispondenza dellasse della trave,
e di , rotazione della sezione:
w = w0 + y = w0 y v0 (2.2)
In figura 2.4 riportato un tratto di lunghezza finita z di trave. Per la generica
sezione z i parametri cinematici valgono: w0 = w0 (z), v = v(z), = (z); mentre,
per la sezione z + z i parametri cinematici valgono: w0 (z + z) = w0 + w0 ,
v(z + z) = v + v, (z + z) = + .
La variazione di spostamento lungo lasse z vale w0 (z + z) w0 (z) = w0 +
w0 w0 = w0 . Si definisce deformazione assiale 0 il limite z 0 del rapporto
tra la variazione di spostamento e lincremento di ascissa z:
w0 dw0
0 = lim = = w00 (2.3)
z0 z dz
dove lapice 0 indica la derivazione rispetto a z; tale notazione non pu indurre
confusione in quanto, come evidenziato precedentemente, tutti i parametri cine-
matici introdotti dipendono esclusivamente dalla variabile z. Inoltre, si definisce la
deformazione in corrispondenza del generico punto della trave come:
w dw
= lim = = w0 (2.4)
z0 z dz
che, tenendo conto della formula (2.2), diventa:
0 0 0 00
= w0 + y = w0 y v (2.5)
Assumendo che il tratto di trave di lunghezza z rappresentato in figura 2.4
nella configurazione deformata si atteggi secondo un arco di cerchio, si intende de-
terminare il raggio di curvatura R di tale arco di cerchio, ovvero il valore della
2.2. EQUAZIONI DI EQUILIBRIO 19
curvatura c = 1/R della inflessione della trave. Sulla base della ipotesi di sposta-
menti infinitesimi, la lunghezza dellarco di cerchio di raggio R risulta pari a z; ne
consegue che vale la relazione R = z. La curvatura vale quindi:
1 d
c= = lim = = 0 (2.6)
R z0 z dz
In definitiva, le equazioni che governano la deformazione della trave sono le
seguenti:
0 = w00 (2.7)
= v0
c = v00
c = 0
Inoltre, tenendo conto delle (2.3) e (2.6), la deformazione (2.5) si determina come:
= 0 + y c (2.8)
z z+z
w0 w 0+w0
v
v+v
O
z
S
1 2
0
y
1
M
O
z
S R
z z+z
z
n1
T
M M
z N
n2 T
S2 S1
Figura 2.6: Caratteristiche della sollecitazione positive per il generico tratto di trave
di lunghezza z.
z z+z
z
n1
T
M M
z N
n2 T
S2 S1
Figura 2.7: Caratteristiche della sollecitazione positive per il generico tratto di trave
di lunghezza z.
M momento flettente;
Si consideri ora un tratto di trave, delimitato dalle sezioni rette S1 ed S2 , nel
quale le caratteristiche della sollecitazione siano costanti, come illustrato in figura
2.6. Si definisce quindi normale ad una sezione retta il versore uscente dal tratto di
trave. Si distinguono nella figura 2.6 due versori uscenti, i.e. n1 ed n2 ; in particolare,
n1 avendo lo stesso verso dellasse z assegnato detto positivo e, di conseguenza, S1
la sezione retta di normale positiva; al contrario n2 avendo verso opposto allasse
z assegnato detto negativo e, di conseguenza, S2 la sezione retta di normale
negativa.
In figura 2.6 sono riportate le caratteristiche della sollecitazione positive. In
particolare, sulla sezione retta di normale positiva lo sforzo normale positivo ha il
verso dellasse z, il taglio positivo ha il verso dellasse y, ed il momento positivo
antiorario. Al contrario, sulla sezione retta di normale negativa lo sforzo normale
2.2. EQUAZIONI DI EQUILIBRIO 23
z z+z
z
T
M q N+ M+
f z
T+T
S2 S1
sezione S2 allascissa z:
Taglio T , Sforzo Normale N, Momento Flettente M,
sezione S1 allascissa z + z:
Taglio T + T , Sforzo Normale N + N, Momento Flettente M + M.
N + N N + f z = 0 (2.9)
ovvero
N
= f (2.10)
z
facendo il limite per z 0:
N 0 = f (2.11)
24 CAPITOLO 2. IL MODELLO TRAVE: TEORIA TECNICA
T + T T + q z = 0 (2.12)
ovvero
T
= q (2.13)
z
facendo il limite per z 0:
T 0 = q (2.14)
z 2
M + M M + q T z T z = 0 (2.15)
2
ovvero
M z
T +q T = 0 (2.16)
z 2
facendo il limite per z 0:
M0 = T (2.17)
Derivando lequazione (2.17) e tenendo conto della (2.14), si ottiene:
M 00 = q (2.18)
f z
z
e = (2.19)
z
dove il pedice e evidenzia che la fibra si deformata grazie alla elasticit del materiale
che la compone. Di conseguenza, la quantit e la deformazione elastica della fibra.
2.3. LEGAME COSTITUTIVO 25
Al variare del valore della tensione normale si ha una variazione della defor-
mazione e . Il rapporto tra la tensione normale e la deformazione rappresenta una
propriet caratteristica del materiale di cui costituito la fibra considerata. In par-
ticolare, tale rapporto generalmente indicato con E e rappresenta il modulo di
Young del materiale:
E= (2.21)
e
Lequazione (2.21) pu essere riscritta nella forma:
= Ee (2.22)
congruenza
0 = w00 (2.32)
c = v00 (2.33)
0 = 0e + 0t (2.34)
c = ce + ct (2.35)
equilibrio
N 0 = f (2.36)
M 00 = q (2.37)
legame costitutivo
N = EA 0e (2.38)
M = EI ce (2.39)
q
V0
HL
m0 mL
H0
f VL
Figura 2.9: Trave libera nel piano soggetta a carichi distribuiti nel campo e
concentrati alle estremit.
Si consideri una generica trave, per ipotesi libera nel piano, soggetta a carichi dis-
tribuiti assiali f e trasversali q ed ad azioni sulle sezioni terminali H0 , V0 , m0 per
z = 0 e HL , VL , mL per z = L, come illustrato in figura 2.9.
Sulla trave si considerano:
plicate, ovvero
N 0 = f
T 0 = q z ]0, L[ (2.42)
M0 = T
N(0) = H0
T (0) = V0 z=0 (2.43)
M(0) = m0
N(L) = HL
T (L) = VL z=L (2.44)
M(L) = mL
w00 = 0
v0 = z ]0, L[ (2.45)
0 = c
Si evidenzia che non sussiste alcune legame di tipo causa eetto tra le caratteris-
tiche della sollecitazione equilibrate con i carichi esterni ed il campo di spostamenti
congruenti con le deformazioni.
E possibile calcolare ora il lavoro virtuale che le forze esterne applicate alla trave
svolgono per gli spostamenti considerati. Si ottiene allora:
ZL
Lve = f w dz + HL w(L) H0 w(0)+ (2.46)
0
ZL
q v dz + VL v(L) V0 v(0) + mL (L) m0 (0)
0
Tenendo conto delle prime due equazioni di equilibrio delle (2.42), lequazione (2.46)
fornisce:
ZL
Lve = N 0 w dz + HL w(L) H0 w(0)+ (2.47)
0
ZL
T 0 v dz + VL v(L) V0 v(0) + mL (L) m0 (0)
0
30 CAPITOLO 2. IL MODELLO TRAVE: TEORIA TECNICA
che per la terza delle (2.42), integrando per parti e tenendo conto delle (2.43) e
(2.44), fornisce:
ZL ZL
0
Lve = N w dz + M 0 v 0 dz + mL (L) m0 (0) (2.49)
0 0
ZL ZL
= N w0 dz M v 00 dz + [M(L)v 0 (L) M(0)v 0 (0)] + mL (L) m0 (0)
0 0
ZL ZL
= N w0 dz M v 00 dz
0 0
Lequazione (2.51) indica che il lavoro virtuale esterno di un sistema di forze equi-
librato con le caratteristiche della sollecitazione per un campo di spostamenti con-
gruenti con gli enti di deformazione uguale al lavoro virtuale interno compito dalle
sollecitazioni per le deformazioni.
2.6. ESERCIZI 31
A B
2.6 Esercizi
2.6.1 Esercizio 1
Si consideri la trave isostatica riportata in figura 2.10. In particolare, si aronta
esclusivamente il problema flessionale, trascurando laspetto assiale. Vista lisosta-
ticit, la struttura pu essere risolta seguendo due possibili procedure.
1a procedura
Si risolve lequazione di equilibrio (2.37):
M = Az + B
Nodo A: non sono noti enti statici, ovvero non si conoscono i valori n del
taglio n del momento flettente,
M(l) = 0 A l+B =0
T (l) = M 0 (l) = F A=F
A=F B = F l
e quindi
M = F (z l)
Tramite lequazione di legame (2.39) si valuta la curvatura:
M F
c = ce = = (z l)
EI EI
32 CAPITOLO 2. IL MODELLO TRAVE: TEORIA TECNICA
Risolvendo si ottiene:
F F
C1 = C2 = l C3 = 0 C4 = 0
6EI 2EI
e quindi
F 1 3
v= z l z2
2EI 3
2.6.2 Esercizio 2
Si determini la soluzione della struttura in figura 2.11 utilizzando lequazione della
linea elastica.
La struttura si compone di 3 tratti, per ognuno di questi tratti si applica le-
quazione dierenziale della linea elastica (2.41), assumendo EI costante e con-
siderando una deformazione termica costante solo nel secondo tratto con ct =
2T /h, essendo il coeciente di dilatazione termica del materiale ed h laltezza
della trave:
EI v10000 = 0
34 CAPITOLO 2. IL MODELLO TRAVE: TEORIA TECNICA
EI v20000 = 0
EI v30000 = q
v1 = A1 z13 + B1 z12 + C1 z1 + D1
v2 = A2 z23 + B2 z22 + C2 z2 + D2
z34
v3 = A3 z33 + B3 z32 + C3 z3 + D3 + q
24EI
da cui si ricava:
1 = v10 = 3A1 z12 + 2B1 z1 + C1
2 = v20 = 3A2 z22 + 2B2 z2 + C2
0 2 z33
3 = v3 = 3A3 z3 + 2B3 z3 + C3 + q
6EI
T1 = EIv1000 = EI (6A1 )
T2 = EIv2000 = EI (6A2 )
z3
T3 = EIv3000 = EI 6A3 + q
EI
Le costanti di integrazione A1 , B1 , C1 , D1 , A2 , B2 , C2 , D2 , A3 , B3 , C3 , D3 si
determinano imponendo le opportune condizioni al contorno.
v1 (0) = 0
1 (0) = 0
2.6. ESERCIZI 35
v1 (l) = v2 (0)
1 (l) = 2 (0)
M1 (l) = M2 (0)
T1 (l) + kv1 (l) = T2 (0)
v2 (l) = 0
v3 (0) = 0
2 (l) = 3 (0)
M2 (l) = M3 (0)
M3 (l) = 0
T3 (l) = 0
D1 = 0
C1 = 0
3 2
A1 l + B1 l + C1 l + D1 = D2
3A1 l2 + 2B1 l + C1 = C2
6A1 l + 2B1 = 2B2 + ct
k
6A1 (A1 l3 + B1 l2 + C1 l + D1 ) = 6A2
EI
A2 l3 + B2 l2 + C2 l + D2 = 0
D3 = 0
2
3A2 l + 2B2 l + C2 = C3
6A2 l + 2B2 + ct = 2B3
l2
6A3 l + 2B3 + q = 0
2EI
l
6A3 + q = 0
EI
36 CAPITOLO 2. IL MODELLO TRAVE: TEORIA TECNICA
3 2
6 + l l l 6 0 0 0 0 0 0 0
B 2 0
=
0 0 0 0 l3 l2 l 1 0 0 0 0
C2
0
0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 1 D 2
0
0 0 0 0 3l 2
2l 1 0 0 0 1 0
A
3
0
0 0 0 0 6l 2 0 0 0 2 0 0
B 3
ct
l
0 0 0 0 0 0 0 0 6l 2 0 0 C3
2
0 0 0 0 0 0 0 0 6 0 0 0 D3
2.6.3 Esercizio 3
Si determini la soluzione della struttura in figura 2.12 utlizzando lequazione della
linea elastica.
La struttura si compone di 4 tratti, per ognuno di questi tratti si applica le-
quazione dierenziale della linea elastica (2.41), assumendo EI costante e con-
siderando una deformazione termica costante solo nel secondo tratto con ct =
2T /h, essendo il coeciente di dilatazione termica del materiale ed h laltezza
della trave:
2.6. ESERCIZI 37
T1 = EIv1000 = EI (6A1 )
T2 = EIv2000 = EI (6A2 )
T3 = EIv3000 = EI (6A3 )
T4 = EIv4000 = EI (6A4 )
Le costanti di integrazione A1 , B1 , C1 , D1 , A2 , B2 , C2 , D2 , A3 , B3 , C3 , D3 ,
A4 ,B4 , C4 , D4 si determinano imponendo le opportune condizioni al contorno.
38 CAPITOLO 2. IL MODELLO TRAVE: TEORIA TECNICA
Nodo A:
v1 (0) = 0
1 (0) = 0
Nodo B:
v1 (l) = 0
v2 (0) = 0
1 (l) = 2 (0)
M1 (l) = M2 (0)
Nodo C:
v2 (l) = v3 (0)
2 (l) = 3 (0)
M2 (l) = M3 (0)
T2 (l) + kv2 (l) = T3 (0)
Nodo D:
v3 (l) = v4 (0)
3 (l) = 4 (0)
M3 (l) = M4 (0)
T3 (l) = T4 (0) + F
Nodo E:
M4 (l) = 0
T4 (l) = 0
2.6.4 Esercizio 4
Si determini la soluzione della struttura in figura 2.13 utilizzando lequazione della
linea elastica.
La struttura si compone di 3 tratti, per ognuno di questi tratti si applica le-
quazione dierenziale della linea elastica (2.41), assumendo EI costante:
EI v10000 = q
EI v20000 = 0
EI v30000 = 0
da cui si ricava:
z13
1 = v10 2
= 3A1 z1 + 2B1 z1 + C1 + q
6EI
2 = v20 = 3A2 z22 + 2B2 z2 + C2
3 = v30 = 3A3 z32 + 2B3 z3 + C3
40 CAPITOLO 2. IL MODELLO TRAVE: TEORIA TECNICA
z12
M1 = EIv100
= EI 6A1 z1 + 2B1 + q
2EI
00
M2 = EIv2 = EI (6A2 z2 + 2B2 )
M3 = EIv300 = EI (6A3 z3 + 2B3 )
z1
T1 = EIv1000 = EI 6A1 + q
EI
000
T2 = EIv2 = EI (6A2 )
T3 = EIv3000 = EI (6A3 )
Le costanti di integrazione A1 , B1 , C1 , D1 , A2 , B2 , C2 , D2 , A3 , B3 , C3 , D3 si
determinano imponendo le opportune condizioni al contorno.
Nodo A:
v1 (0) = 0
M1 (0) = 0
Nodo B:
v1 (l) = v2 (0)
1 (l) = 2 (0)
M1 (l) = M2 (0)
T1 (l) + kv1 (l) = T2 (0)
dove k la rigidezza del vincolo elastico in B.
Nodo C:
v2 (l) =
v3 (0) =
2 (l) = 3 (0)
M2 (l) = M3 (0)
Nodo D:
v3 (l) = 0
3 (l) = 0
2.6.5 Esercizio 5
Si determini la soluzione della struttura in figura 2.14 utlizzando lequazione della
linea elastica.
La struttura si compone di 4 tratti, per ognuno di questi tratti si applica le-
quazione dierenziale della linea elastica (2.41), assumendo EI costante e con-
siderando una deformazione termica costante solo nel secondo tratto con ct =
2T /h, essendo il coeciente di dilatazione termica del materiale ed h laltezza
della trave:
EI v10000 = 0
EI v20000 = 0
EI v30000 = 0
EI v40000 = 0
42 CAPITOLO 2. IL MODELLO TRAVE: TEORIA TECNICA
v1 = A1 z13 + B1 z12 + C1 z1 + D1
v2 = A2 z23 + B2 z22 + C2 z2 + D2
v3 = A3 z33 + B3 z32 + C3 z3 + D3
v4 = A4 z43 + B4 z42 + C4 z4 + D4
da cui si ricava:
1 = v10 = 3A1 z12 + 2B1 z1 + C1
2 = v20 = 3A2 z22 + 2B2 z2 + C2
3 = v30 = 3A3 z32 + 2B3 z3 + C3
4 = v40 = 3A4 z42 + 2B4 z4 + C4
T1 = EIv1000 = EI (6A1 )
T2 = EIv2000 = EI (6A2 )
T3 = EIv3000 = EI (6A3 )
T4 = EIv4000 = EI (6A4 )
Le costanti di integrazione A1 , B1 , C1 , D1 , A2 , B2 , C2 , D2 , A3 , B3 , C3 , D3 ,
A4 ,B4 , C4 , D4 si determinano imponendo le opportune condizioni al contorno.
Nodo A:
v1 (0) = 0
1 (0) = 0
Nodo B:
v1 (l) = v2 (0)
M1 (l) = 0
M2 (0) = 0
T1 (l) = T2 (0)
2.6. ESERCIZI 43
Nodo C:
v2 (l) = v3 (0)
2 (l) = 3 (0)
M2 (l) = M3 (0)
T2 (l) + kv2 (l) = T3 (0)
Nodo D:
v3 (l) = v4 (0)
3 (l) = 4 (0)
M3 (l) = M4 (0)
T3 (l) = T4 (0) + F
Nodo E:
4 (l) = 0
T4 (l) = 0