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U.O.

di Neonatologia e Terapia Intensiva Neonatale Azienda Ospedaliera Universitaria


Policlinico Bari

REGIONE PUGLIA UNIVERSITA DEGLI STUDI DI BARI


AZIENDA OSPEDALIERO- UNIVERSITARIA DIPARTIMENTO GINECOLOGIA OSTETRICIA
CONSORZIALE POLICLINICO E NEONATOLOGIA

UNA NASCITADUE NUOVE VITE


Opuscolo informativo per i genitori

U.O. NEONATOLOGIA E TERAPIA INTENSIVA NEONATALE


Azienda Ospedaliera Universitaria Policlinico Bari

DIRETTORE
PROF. NICOLA LAFORGIA
U.O. di Neonatologia e Terapia Intensiva Neonatale Azienda Ospedaliera Universitaria
Policlinico Bari

Cari genitori, AUGURI!


Una nascita due nuove vite perch la nascita di un figlio implica anche la
nascita di due genitori, della famiglia.

Poche pagine perch possiate conoscere


lorganizzazione del reparto e trovare qualche
risposta alle domande che generalmente ogni
genitore naturalmente e giustamente si pone
alla nascita del proprio figlio.

Dopo
la
nascita
il/la

bambino/a viene portato/a nellU.O. di


Neonatologia e T.I.N. al 1 piano delledificio, dove
viene lavato/a, pesato/a, misurato/a e posto/a in
incubatore per la stabilizzazione e lesame
clinico.

Se il neonato non ha motivi clinici che rendano necessario il prolungamento


dellosservazione o il ricovero in reparto, appena la mamma verr trasferita dalla sala
parto/sala operatoria alla sua stanza il neonato verr accompagnato dal nostro personale
nella stanza della mamma, dove rester fino alla dimissione.

Al momento dellaffidamento del neonato verr completata, da parte del personale medico
dellU.O., la cartella clinica neonatologica con tutte le informazioni necessarie.

Il neonato sar visitato quotidianamente dai neonatologi nella stanza della mamma e
quindi da l dimesso, con tutte le prescrizioni utili per le prime settimane di vita.

A tutti i neonati, tra la 2 a e la 3a giornata di vita verr effettuato, sempre nella stanza della
mamma, dal personale infermieristico della nostra U.O., un prelievo dal tallone di poche
gocce di sangue per il controllo della bilirubina (ittero) e per gli screening obbligatori per
legge di due malattie congenite: lipotiroidismo e la fenilchetonuria.

Per qualsiasi problema riguardante il neonato potete chiamare o far chiamare dal
personale dellU.O. in cui ricoverata la mamma linterno 2220 e un medico, un
infermiera o una puericultrice verranno nella vostra stanza.
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INDICE
ORARIO DI VISITA DEI GENITORI

PERMESSO AUTO

ATTO DI NASCITA DEL NEONATO

RICOVERO DELLA MAMMA

LALLATTAMENTO AL SENO

POSIZIONI DELLALLATTAMENTO AL SENO

IGIENE DEL SENO

PULIZIA DEL TIRALATTE

RACCOLTA DEL LATTE MATERNO

CONSERVAZIONE DEL LATTE MATERNO

TRASPORTO DEL LATTE MATERNO

COMPLICANZE MATERNE

RAGADI

CAPEZZOLO PIATTO O INTROFLESSO

CANDIDIASI

INGORGO MAMMARIO

DOTTO BLOCCATO

MASTITE

ASCESSO MAMMARIO

ALIMENTAZIONE CON LATTE ARTIFICIALE

CRESCITA NEONATO

ALIMENTAZIONE MATERNA

BEVANDE ALCOOLICHE

CONTROINDICAZIONI

LE COLICHETTA

CAMBIO DEL PANNOLINO

MEDICAZIONE DEL CORDONE OMBELICALE


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Policlinico Bari
BAGNETTO

NANNA

MARSUPIOTERAPIA

SHAKEN BABY SYNDROME CULLATELONON SCUOTETELO

ORARIO DI VISITA DEI GENITORI


Per motivi organizzativi e soprattutto per preservare il pi possibile la salute dei
piccolissimi ricoverati nella stanza di Terapia Intensiva, possono avere accesso al reparto
solo i genitori nei seguenti orari:

h.12-13 e h.18-19.

In tali orari sar possibile inoltre colloquiare con il Direttore e/o con i medici del reparto.
Oltre gli orari di visita, solo le mamme dei neonati che si alimentano al seno e/o al biberon
possono entrare anche a tutti gli orari delle poppate:

h.5,30 - 8,30 11,30 14,30 17,30 20,30 23,30.

In merito a quanto letto sopra si prega di non chiedere accessi in altri


orari e per altri familiari, grazie per la collaborazione.

PERMESSO AUTO
Ai genitori verr consegnato un foglio che autorizza lingresso al Policlinico
con la propria vettura, una volta compilato e firmato da uninfermiera del
reparto deve essere presentato al personale addetto alla vigilanza ad ogni
ingresso. Ha durata di una settimana.

ATTO DI NASCITA DEL NEONATO


Per poter registrare la nascita del proprio figlio al Comune di appartenenza
sufficiente richiedere allU.O. di Ginecologia ed Ostetricia in cui ricoverata la
mamma il Certificato di Assistenza al Parto e presentarsi con lo stesso al
Comune di residenza dei genitori.

RICOVERO DELLA MAMMA


Nella nostra U.O. non possibile il ricovero della mamma, se per valide problematiche
dovesse presentarsi tale esigenza il personale medico richieder leventuale disponibilit
di un posto letto per la mamma nel reparto di Ginecologia ed Ostetricia suddiviso in due
cliniche site al primo e al terzo piano dello stesso padiglione della nostra U.O.

Recapiti utili:
Reparto Tel: 080/5592220 - Fax: 080/5593329
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E-mail: n.laforgia@neonatologia.uniba.it

Ambulatorio (Follow-up e Generale) Tel: 080/5478937

Ambulatorio (Ecografia e Cardiologia) Tel:080/5592991

Sito web: www.neonatologiabari.it

L'ALLATTAMENTO AL SENO

La mammella allinizio produce il colostro, un liquido giallastro ricco di anticorpi; verso il


terzo giorno arriver la montata lattea, i seni saranno tesi, turgidi, pi caldi rispetto al resto
del corpo ed possibile che si avvertano anche fastidio o dolore.

Il latte materno contiene carboidrati, proteine, grassi, calcio, vitamine, minerali e acqua
nelle proporzioni ottimali oltre ad anticorpi che proteggeranno il neonato dalle infezioni.

Il latte materno un alimento completo fino a 6 mesi; nell'allattamento al seno in modo


esclusivo, non si deve aggiungere nulla, non somministrare ai neonati alimenti o liquidi
diversi dal latte materno, tranne che su precisa prescrizione medica, neanche l'acqua, in
quanto il latte rappresenta gi un alimento completo e sufficiente per le esigenze
alimentari del neonato e per evitare inoltre che lo stesso possa preferire altri sapori pi
gradevoli al palato (come le bevande zuccherate) ma sicuramente molto meno nutrienti.
Per favorire lallattamento al seno in modo esclusivo, la mamma deve essere informata,
motivata e paziente ( ma sar ripagata ).

Lideale attaccare il neonato al seno subito dopo la nascita, questo pu influire per
migliorare la relazione madre-figlio; limpossibilit ad attaccarlo comunque non influisce
sugli esiti dellallattamento.

La prima poppata deve avvenire in un momento tranquillo per mamma e neonato, con la
presenza del pap e del personale qualificato che spieghi la corretta posizione. Attaccarlo
correttamente da subito importante anche per essere pronto allarrivo della montata
lattea e facilitare cos il drenaggio del seno E consigliabile, per tutto il periodo di degenza
della mamma, tenere con s il neonato per favorire lallattamento a richiesta.

Anche a casa, non si devono imporre orari, il neonato generalmente richieder di


alimentarsi ogni 3-4 ore, ogni neonato mangia e dorme con ritmi diversi, frequenza e
durata delle poppate sono variabili, la maggior quantit di latte viene assunta durante i
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primi minuti,. importante comunque che faccia almeno 6 poppate al giorno, se il bambino
non si sveglia svegliatelo!
Nei primi giorni normale che vi siano piccoli problemi legati all'attaccamento al seno, il
neonato deve capire e imparare a succhiare, non scoraggiatevi care mamme, ma insistete
con pazienza, fate attaccare il piccolo ogni volta lo desideri considerando che, soprattutto i
primi tempi, lattaccamento al seno per il bambino non significa soltanto alimentazione, ma
anche consolazione, contatto e pertanto non preoccupatevi eccessivamente delleventuale
pianto ricorrente, non dimenticate che per il neonato il pianto lunico mezzo di
comunicazione, deve abituarsi alla vita extrauterina, alle luci, ai suoni
forti; il latte inizialmente sar poco ma sufficiente in quanto lo stomaco
dovr abituarsi lentamente e pertanto la distensione gastrica dovr
essere graduale.

Allattare il neonato al seno, la scelta migliore per la sua


alimentazione e la sua salute.

I vantaggi principali per il neonato sono:

il latte materno lalimento ideale ed inimitabile per la sua facile tollerabilit e


digeribilit
naturale difesa immunitaria grazie alla presenza di anticorpi e quindi prevenzione
delle infezioni e delle allergie
crescita corporea pi regolare (meno tendenza ad ingrassare)
i neonati sono pi tranquilli e dormono di pi oltre a far dormire di pi
le mamme per la produzione di prolattina
alcuni studi dimostrano che i bambini allattati al seno hanno meno
probabilit di ammalarsi per alcune malattie anche in et adulta
nanna pi serena e sicura

I vantaggi principali per la mamma sono:

migliore relazione col neonato


subito dopo il parto, per il riflesso mammillo-ipotalamico, contrazione ed involuzione
pi rapida dellutero, con conseguente riduzione della perdita di sangue
dopo alcuni mesi, ritorno al peso pregravidico per il maggior consumo di calorie
riduzione di rischio per il cancro alla mammella e per altri organi della sfera genitale
risparmio economico
comodit e praticit: il latte sempre disponibile ed in ogni luogo, non occorre
preparare nulla

Durante la fase della montata lattea, il seno pu diventare congestionato e dolente, pu


essere di sollievo far precedere l'attacco al seno dall'esecuzione di impacchi con acqua
tiepida per facilitare l'eiezione del latte; si potr attaccare il neonato ad entrambi i seni,
privilegiando inizialmente il seno pi "pieno".

Superata la fase della montata lattea, quando vi accorgerete che l'allattamento procede in
modo pi tranquillo si pu attaccare il neonato al seno in questo modo: drenare
completamente un seno e poi passare allaltro, la poppata successiva comincer con
lultimo seno della poppata precedente.
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La prima parte del latte pi acquosa, ipocalorica, la parte finale pi grassa,
ipercalorica, ecco perch importante drenare completamente il seno prima di passare
all'altro.

Il neonato attaccato correttamente quando:

la sua bocca ben aperta ed il labbro inferiore incurvato in fuori;


pi visibile lareola al di sopra del labbro superiore rispetto al labbro inferiore (i
dotti galattofori sono spremuti dal movimento della lingua);
il mento del neonato tocca il seno;
vi sono lente e profonde suzioni;
si pu sentire il neonato deglutire e non vi sono schiocchi, segnali di una suzione a
vuoto.

POSIZIONI
DELLALLATTAMENTO AL SENO
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Non c una posizione ideale per allattare, importante scegliere la posizione pi


confortevole per la mamma e il neonato.

E' giusto che la mamma sia comoda nellallattare, ma anche il piccolo deve avere voglia di
succhiare perch la poppata sia proficua. Non bisogna preoccuparsi se, specialmente
allinizio della poppata, si prova un piccolo fastidio ai capezzoli: questo normale e il
fastidio passa dopo pochi minuti. Non bisogna scoraggiarsi se il capezzolo piatto o
rientrato e il piccolo ha difficolt ad attaccarsi. Il bambino succhia dal seno e non dal
capezzolo.

Tutto migliorer con le successive poppate del bambino.

Se serve far protrudere di pi il capezzolo ( es. in caso di seno grande ) esercitare una
piccola pressione sulla mammella con pollice sopra l'areola e indice sotto l'areola; per
liberare il nasino del neonato solo una piccola pressione sulla parte superiore.

Terminata la poppata, tenere il neonato in posizione verticale per facilitare il "ruttino" (non
detto che lo faccia sempre), piccoli rigurgiti sono normali.

Posizione classica:
la posizione in cui la mamma seduta

mettetevi comode, appoggiate allo schienale;

tenete il bambino stretto a voi, di fronte alla mammella,


pancia contro pancia;
sostenetelo con sicurezza, in modo che il suo corpo sia orizzontale e ben
appoggiato al vostro braccio o a un cuscino che potete tenere sulle ginocchia;
stuzzicate la bocca del vostro bimbo con il capezzolo e quando, per un riflesso
spontaneo, lavr ben aperta, introduceteglielo con delicatezza in bocca insieme
allareola circostante.
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Posizione sdraiata:
la posizione ideale nei primi giorni dopo il
parto(particolarmente in caso di parto cesareo) e
successivamente quando siete stanche:

tenete il bambino molto vicino al vostro corpo e sul


fianco, pancia contro pancia;
tenete sollevato il braccio dalla parte del seno che offrite al bambino.

Potete trovare altre posizioni valide, purch entrambi siate comodi e il bambino si attacchi
bene, senza esercitare trazioni esagerate sul capezzolo.

Posizione rugby:
la mamma tiene il suo bambino con il braccio corrispondente al
seno che offre. E' utile quando il seno molto pieno e il bambino
si attacca con difficolt:

mettete un cuscino al vostro fianco e appoggiatevi sopra il


bimbo, con il corpo sotto il vostro braccio;
con la mano sostenete la testa del piccolo di fronte e rivolta verso la mammella.

E' ideale nel caso di allattamento di gemelli: uno da un seno, uno dallaltro,
contemporaneamente, risparmierete cos un sacco di tempo!

Il latte materno rappresenta lalimento ideale anche per il neonato prematuro ed quindi
importante stimolare e mantenere la montata lattea, consigliabile quindi che la mamma
che non pu subito allattare inizi a stimolare il seno con un tiralatte, il pi presto possibile
dopo il parto, almeno 4-6 volte al giorno.

IGIENE DEL SENO


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Poich il latte materno rappresenta un terreno di coltura per i germi, devono essere
scrupolosamente osservate alcune norme igieniche:

Prima di ogni raccolta, lavare accuratamente le mani con acqua e sapone;

Il seno e in particolare il capezzolo, deve essere deterso con acqua corrente e


asciugato con un telo pulito, non necessario luso di detergenti o disinfettanti.

I reggiseni devono essere ampi e vanno tolti se creano ostacolo al momento


dellallattamento; luso frequente di saponi pu rendere la pelle secca e predisposta alle
screpolature.

Le coppette assorbenti ( preferibilmente in cotone ) sono utili quando il latte fuoriesce in


abbondanza dal capezzolo. Se si lascia il capezzolo umido si pu facilitare la comparsa di
ragadi con possibile insorgenza di infezioni.

Per lo svuotamento completo dei seni consigliabile utilizzare un tiralatte elettrico o


manuale: nei primi giorni dopo il parto la durata consigliata della spremitura di circa 10-
15 min. per seno; in seguito si consiglia di prolungarla fino alla fuoriuscita delle ultime
gocce di latte.

PULIZIA DEL TIRALATTE


I tiralatte possono rappresentare una possibile fonte di contaminazione del latte materno,
per cui tutto il materiale utilizzato, dopo luso, deve essere lavato con acqua calda e
comuni detergenti, poi risciacquato e disinfettato.

La disinfezione pu avvenire mediante:

Sterilizzatori oppure bollitura, per almeno 10 min;

Amuchina diluita, per immersione completa della durata di almeno 1h, seguita da
risciacquo.

RACCOLTA DEL LATTE MATERNO


Come procedere:
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procurarsi il tiralatte che deve essere pulito in tutte le sue parti e sterilizzato prima
dell'uso
procurarsi i contenitori sterili di plastica o di vetro (in farmacia)
se necessario (es. difficolt di eiezione del latte) fare degli impacchi caldi al seno
lavarsi le mani
posizione comoda e rilassata
iniziare il drenaggio del seno gradatamente
non riempire completamente i contenitori, il latte congelandosi aumenta di volume
al raggiungimento di 100 ml. di latte circa, meglio riempire un altro contenitore
chiudere ermeticamente il contenitore e apporre un'etichetta con la data e lora
della raccolta.

CONSERVAZIONE DEL LATTE MATERNO


Il latte raccolto pu essere mantenuto a temperatura ambiente per un massimo di 4h.,
altrimenti deve essere conservato in frigorifero, in basso e in fondo, a 4C, per un periodo
massimo di 48h.

Se la somministrazione al neonato non prevista entro le successive 48h. il latte fresco


deve essere posto in congelatore a -20C, dove potr essere conservato per 3 mesi.

Lo scongelamento del latte pu avvenire lentamente, in frigorifero, non superando le 24h.


o rapidamente, a bagnomaria, sotto acqua corrente tiepida a 37. E controindicato il
riscaldamento a microonde, perch pu distruggere gli anticorpi presenti nel latte. Il latte
scongelato deve essere utilizzato entro 24h, non va mai ricongelato.

TRASPORTO DEL LATTE MATERNO


Il trasporto del latte deve avvenire utilizzando borse termiche, anche con pacchetti
refrigeranti.

N.B.: Se il latte materno deve essere conservato in reparto per il proprio


bambino ogni qualvolta viene tirato apporre sul contenitore unetichetta
indicando il cognome del bambino, la data e lora in cui stato tirato.
Utilizzare un contenitore diverso per ogni spremitura.

COMPLICANZE MATERNE
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RAGADI
Sono piccole lesioni del capezzolo di varie dimensioni e forme, causate da un attacco al
seno non corretto.

Cura
Vista la causa del problema, per la sua risoluzione, si cerca di migliorare lattaccamento al
seno

Consigli
si inizia lallattamento col seno non affetto da problemi, attaccandolo poi comunque
al seno con ragade per evitare il rischio di ingorgo
lavare il seno solo con acqua e mantenerlo asciutto
delluso di creme di vario tipo, non ne stata dimostrata lefficacia
al termine della poppata, stendere sopra la parte lesa semplicemente un p del
proprio latte e possibilmente esporre i seni allaria ed al sole

CAPEZZOLO PIATTO O INTROFLESSO


Losservazione del proprio capezzolo, pu far sorgere il dubbio a qualche mamma di
averlo corto per allattare; nella maggior parte dei casi il problema non esiste, ricordando
che il neonato si attacca al seno e non al capezzolo. Con un normale attacco al seno, il
neonato, aprendo bene la bocca e prendendo parte dellareola, determina la protrusione
del capezzolo durante la suzione.
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Se il capezzolo rimane piatto o se introflesso, si possono fare queste semplici cose:

1. stirare manualmente il capezzolo (esercizi di Hoffman)

2. estroflettere il capezzolo con una siringa.

1. Esercizi di Hoffman: consistono nello stiramento manuale del capezzolo, ossia:

si mettono i pollici contrapposti ai limiti dellareola e si stirano verso la periferia


si afferra il capezzolo fra il pollice e l'indice e lo si ruota in senso orario ed
antiorario, in questo modo si permette al capezzolo di sporgere meglio.

2. Metodo della siringa: estroflessione del capezzolo creando una pressione negativa,
servendosi di una siringa da 10 ml capovolta.

Alla siringa:

1. viene tolto lo stantuffo;

2. viene tagliato il collo (estremit A);

3. si inserisce lo stantuffo nellestremit A della siringa;

Lestremit B viene appoggiata sullareola, posizionando il capezzolo allinterno del lume;


si applica il vuoto con una manovra delicata, il capezzolo si estroflette.

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CANDIDIASI
Candidiasi (Candida Albicans)

Sintomi
Il capezzolo e lareola mammaria si presentano infiammati ed assumono un colore
caratteristico rosa salmone. La mamma prova dolore pungente durante lallattamento e
anche fra una poppata e laltra e possono passare parecchi giorni prima che il dolore al
capezzolo scompaia.

Il neonato pu mostrare segni di candidiasi orale o anale (mughetto).

Bisogna pensare alla Candidiasi se:


la madre stata precedentemente trattata con antibiotici (per Taglio Cesareo etc.
mastite);
in caso di ragadi pregresse;
uso di paracapezzoli, succhiotto, tettarelle artificiali;
vaginiti da Candida pregresse;
diabete;

Trattamento
Sia la madre che il bambino dovrebbero ricevere un trattamento fungicida consigliato dal
pediatra almeno per due settimane (anche dopo la scomparsa dei sintomi).

Consigli
Non congelare o conservare eventuale latte spremuto.
E necessario sterilizzare tutte le tettarelle, succhiotti, ecc.
E preferibile non usare le coppette assorbilatte.

INGORGO MAMMARIO
Condizione in cui viene prodotto pi latte rispetto a quello drenato dal neonato e sono
presenti questi sintomi e segni:

dolore
seni tesi
seni pi o meno arrossati
non esce latte
assenza di sintomi generali
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Lallattamento al seno esclusivo e a richiesta del neonato, regolano la produzione di latte
in relazione alla suzione del neonato, pertanto sono la prevenzione primaria verso
lingorgo.

Trattamento:
1. far precedere lattacco al seno da esecuzione di spugnature con acqua tiepida
2. attaccare il neonato al seno eseguendo dei massaggi delicati durante la suzione
verso il capezzolo, se dopo aver attaccato il neonato, il seno dovesse rimanere
ancora turgido, lo si pu drenare un po con la spremitura manuale:
3. eseguire la spremitura manuale del seno

Mettere una mano sotto il seno sorreggendolo, l'altra sopra preme col palmo e le
dita verso il capezzolo.
Se necessario ruotare parallelamente le mani eseguendo sempre lo stesso
movimento per drenare lateralmente tutti i segmenti
Ripetere pi volte tali movimenti

I passi 2 e 3 si possono invertire in relazione all'entit del problema, pu essere


necessario a volte drenare parzialmente il seno prima dell'attacco.

Per drenare la zona vicina all'areola:

Porre indice e pollice ai lati dellareola e premere verso la parete toracica


Premere da dietro il capezzolo e lareola tra indice e pollice
Premere ai lati per drenare tutti i segmenti

Se il seno dovesse rimanere ancora teso e congestionato, dopo gli impacchi di acqua
calda, la suzione e la spremitura manuale

4. usare il tiralatte manuale o elettrico non drenando completamente il seno ma


riducendone solamente la tensione.

DOTTO BLOCCATO
E un quadro clinico simile a quello dellingorgo mammario; si differenzia da questultimo in
quanto:

interessa un solo seno;


il dolore localizzato;
il seno duro a livello del dotto bloccato e molle per la restante parte in quanto si
drenano facilmente gli altri dotti
Trattamento:
vedi INGORGO MAMMARIO
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MASTITE
La mastite un processo infettivo a carico di una zona del seno.

Cause:
ingorgo mammario o blocco di un dotto non risolti
ragade al capezzolo, la lesione pu essere la porta di accesso di germi patogeni

Segni e sintomi (solitamente, interessano un solo seno):


tumefazione e calore localizzati
dolore forte, localizzato
febbre elevata > di 38
malessere generale (tipo sindrome influenzale)

Trattamento:
terapia antibiotica
analgesici e antipiretici al bisogno
riposo della mamma, ma non del seno non sospendere lallattamento, occorre
risolvere la stasi del latte
drenaggio del seno

ASCESSO MAMMARIO
Lascesso consiste nel rigonfiamento di unarea precedentemente infiammata,
caratterizzato dalla presenza di una raccolta di pus.

Il pus pu defluire dal capezzolo oppure pu essere trattato con lago-aspirazione guidata;
nei casi pi gravi, invece, pu essere indicata unincisione e successivo drenaggio
dellascesso.
Non attaccare il bambino al seno con l'ascesso
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ALIMENTAZIONE
CON LATTE ARTIFICIALE

Il latte materno certamente il latte pi sicuro. Il latte artificiale liquido pronto per luso
sterile fino a quando non viene aperto e rappresenta la scelta pi sicura se si utilizza un
latte artificiale. Il latte in polvere invece non sterile, perci deve essere preparato ad una
temperatura di 70 gradi (questa temperatura uccide i batteri presenti nella polvere).
Se per qualsiasi motivo il vostro neonato sar alimentato con latte artificiale, ecco alcuni
consigli per la preparazione del latte:

1. Versare lacqua in un contenitore ben pulito


2. Lavarsi le mani con acqua e sapone e poi asciugarle
3. Fare bollire lacqua, dopo lebollizione coprire il contenitore con un coperchio e
attendere non pi di 30 minuti( il metodo per raggiungere una temperatura di 70
gradi)
4. Mettere in un biberon sterilizzato la quantit di acqua necessaria per sciogliere il
latte in polvere
5. Aggiungere lesatta quantit di polvere indicata nella confezione; non bisogna mai
aggiungere una quantit diversa (in pi o in meno) da quella indicata.
6. Chiudere il biberon
7. Agitare bene il contenuto
8. Raffreddare rapidamente il latte mettendo il biberon in un recipiente con acqua
molto fredda
9. Controllare la temperatura facendo cadere qualche goccia di latte sul dorso della
mano e sentire che tiepida

Il latte artificiale pu essere conservato in frigorifero per un massimo di 24 ore; una volta
preparato il latte in polvere se non consumato va eliminato entro 2 ore dalla preparazione.
Se siete fuori casa e non potete bollire lacqua basta riempire un thermos con acqua
bollita. Se pieno e ben chiuso, lacqua manterr una temperatura superiore ai 70 gradi
per diverse ore.
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Non necessario sterilizzare il thermos, sufficiente lavarlo accuratamente e
risciacquarlo con acqua bollita prima di riempirlo.

Il numero dei pasti nelle ventiquattro ore va adeguato alle esigenze del bimbo su
prescrizione del pediatra, generalmente la quantit di latte da assumere nelle 24 ore si
ricava utilizzando questa formula:

peso del neonato in Kg. x 150


esempio di neonato che pesa 3 kg
3 x 150 = 450 m

CRESCITA NEONATO

Il calo fisiologico di peso si ha prevalentemente per lo scarso apporto di calorie dei primi
giorni di vita (la montata lattea arriva dopo circa 3 giorni dal parto) e per la perdita di
meconio. e pip.

E normale un calo di peso fino al 10 % del peso iniziale.

Con lallattamento al seno precoce, esclusivo e a richiesta il peso tender ad aumentare


gradatamente fino a riconquistare verso il decimo giorno il peso iniziale.
Successivamente aumenter di circa 150 grammi a settimana (120 gr. secondo l'ultima
revisione O.M.S.)

Genericamente il neonato raddoppier il peso alla nascita verso il 5 mese e lo triplicher


intorno al 1 anno di vita.
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ALIMENTAZIONE
MATERNA
La mamma che allatta al seno esclusivamente,
ha delle esigenze nutritive superiori rispetto al
precedente periodo della gravidanza.

Il valore energetico aggiuntivo dellallattamento


di circa 500 calorie al giorno.

Aumentano i fabbisogni di:

calcio
acqua: aggiungere 600-700 ml ai 1500 ml del fabbisogno normale
proteine
iodio, zinco, rame
vitamine del gruppo B, vitamina C, vitamina A

Lalimentazione della mamma che allatta deve quindi :

Essere variata e ricca


Comprendere notevoli quantit di liquidi ( acqua, spremute, latte)
Contenere olio di oliva come grasso da condimento
Prevedere un pi frequente consumo di pesce (per arricchire il latte materno di
acidi grassi omega-3)
Essere ricca di frutta fresca e vegetali, di latte e latticini , di legumi.

BEVANDE ALCOLICHE
da evitare assolutamente il consumo di superalcolici. Il vino tollerato in piccola
quantit.
La birra NON aumenta la produzione di latte, anzi pu dargli un sapore amaro.
Caff, t, cacao, bevande a base di cola in genere vanno limitati: gli alcaloidi in essi
contenuti sono escreti con il latte materno in quantit non trascurabile. Preferire i prodotti
decaffeinati o deteinati.

Alimenti che possono conferire al latte un sapore sgradevole:


asparagi, aglio, cipolle, cavoli e alcune spezie.

CONTROINDICAZIONI
Malattie materne:
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Epatite B in atto;
infezione da HIV (AIDS) (il virus dellimmunodeficienza umana pu essere
trasmesso attraverso il latte materno, per cui, in caso di positivit, si sconsiglia
lallattamento);
stato di severa debilitazione di qualsiasi origine ;
psicosi puerperale (patologia rara da non confondersi con la depressione post-
partum);
consumo di pi di 30 sigarette al giorno;
alcolismo;
tossicodipendenza in atto;
herpes simplex al capezzolo bilateralmente;
cancro mammario (se la madre ha il tumore, la terapia a cui sottoposta render
impossibile lallattamento, se ha avuto una mastectomia, cos come una
nodulectomia, pu allattare in maniera efficace utilizzando laltro seno);

Uso di farmaci o altre sostanze


Farmaci, come gli antiblastici o alcuni ormoni, rappresentano una controindicazione
assoluta allallattamento al seno.

Altri farmaci o sostanze controindicati durante lallattamento al seno sono:

amiodarone;
indometacina;
ergotamina;
litio;
anti-epilettici;
eroina;
morfina;
cocaina;
anfetamine;
farmaci anoressizzanti;
bromocriptina;
metimazolo;
difenidramina;
ciproeptamina.

LE COLICHETTE
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Policlinico Bari

Non bisogna pensare alle coliche ogni volta che il neonato piange poich nei neonati un
pianto che si prolunga anche per due ore al giorno, da considerare fisiologico e fa parte
del normale sviluppo.

Si pu invece ipotizzare che il bambino soffra di coliche se rispetta la cosiddetta regola


del 3, coniata negli anni 50 dal dottor Wessel e valida ancor oggi: si tratta di coliche se ci
troviamo davanti a un lattante sano, ben nutrito, che piange pi di 3 ore al giorno, per
pi di 3 giorni alla settimana, e per pi di 3 settimane di seguito.

Sintomi: il bambino, senza alcuna causa scatenante, comincia a essere irrequieto e a


strillare, diventa pallido o addirittura cianotico (scuro in viso), stringe i pungi, flette le
gambe sulladdome. Neanche il seno della mamma o il succhiotto spesso riescono a dargli
consolazione. Tra una crisi e laltra pu calmarsi, addormentarsi, emettere un flato, che gli
procura sollievo momentaneo.

Di solito (ma non una regola assoluta) le crisi sono pi frequenti nelle ore serali se il
bambino allattato al biberon, mentre nei piccoli allattati al seno possono manifestarsi in
qualunque momento della giornata.

Le coliche cominciano a manifestarsi in genere verso la 4-5 settimana di vita,prima


fisiologicamente impossibile e si riducono spontaneamente dopo i 3 mesi, fino a cessare
del tutto.

La prognosi delle coliche gassose buona per quanto riguarda il sintomo in s stesso,
anche se alcuni studi hanno dimostrato che il lattante con coliche abbia un rischio
aumentato di presentare nel primo anno di vita dei disturbi del sonno, dellattenzione e
dellumore per cui pu essere definito di temperamento difficile.

CAMBIO DEL PANNOLINO


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E consigliabile cambiare sempre il piccolo prima di mangiare, potrebbe essere sporco e
infastidito, lavate il sederino con acqua tiepida e del sapone neutro (quello che usate per il
bagnetto), non usate la spugna.

Non usate il borotalco, se il sederino un po arrossato potete usate una crema a base di
ossido di zinco.

Se il vostro bimbo allattato al seno, pu evacuare a tutti i pasti.

MEDICAZIONE CORDONE OMBELICALE

Materiale occorrente:
Alcool denaturato
Garzine
Rete elastica

Pulire bene il cordone ombelicale con un batuffolo di cotone imbevuto di alcool, cercando
di arrivare sino alla radice, bagnate poi una garzina in un angolo con alcool e avvolgetela
intorno al moncone, fissate il tutto con la garza elastica.

Continuate cosi sino a quando il cordone si stacca da solo. Una volta caduto, se non
notate niente di strano pulite ancora per qualche giorno con un semplice disinfettante, e
coprite con una garzina asciutta.Il cordone ombelicale va medicato due volte al giorno ed
ogni qualvolta risulti sporco.
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BAGNETTO
Fare il bagnetto al neonato un momento molto bello della giornata
che permette al neonato di rilassarsi.

E' consigliabile fare il bagno verso sera, in questo modo il neonato


si rilassa molto e forse dormir pi a lungo durante la notte,
comunque la mamma che sceglie il momento pi adatto (sempre
prima del pasto).

Usare un sapone adatto alla pelle del neonato.

La temperatura dellacqua deve essere intorno ai 37, quella dellambiente 20-22.


Sino a quando il cordone non cade bene non fare o comunque non prolungare
eccessivamente la durata del bagno in immersione.

Il neonato si deve sostenere con una mano sotto l'ascella e la testa appoggiata
sull'avambraccio di chi fa il bagnetto. E' bene ricordare che la testa va sostenuta sempre
durante le varie manovre fino al terzo mese.

Asciugare il piccolo con un asciugamano morbido, cercando di tamponare e non di


strofinare la pelle del neonato.

Le unghie del neonato nelle prime settimane sono ancora molto fragili e si spezzano da
sole, quando sono ben definite si possono tagliare con forbicine a punte arrotondate.

NANNA
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Il sonno importante quanto lalimentazione per il regolare sviluppo psicofisico del


neonato;
pi sicuro seguendo questi consigli:

far assumere la posizione distesa sulla schiena o sul fianco(mai a pancia in giu!),
su un materasso rigido e senza cuscino
non fumare nellambiente dove vive il neonato

mantenere la temperatura ambientale a circa 20


non coprire troppo il neonato e non avvolgerlo stretto nelle coperte, in caso di
febbre deve essere coperto di meno.
dopo il primo mese di vita, con l'allattamento al seno gi avviato, dare il ciuccio con
maschera rigida e tettarella morbida con marchio di sicurezza europea EN 1400
fino al primo anno, dopo evitarne l'uso per prevenire problemi odontoiatrici.

MARSUPIOTERAPIA

Si tratta di un metodo assistenziale nato in Colombia che viene adottato con i neonati di
peso molto basso ed ancora in incubatrice e che consiste nel metterlo nudo sul seno
materno, a diretto contatto con la cute calda della madre, per un tempo prestabilito e sotto
costante controllo. In quei momenti la madre rappresenta per il neonato tutto il suo
universo: il calore, la tenerezza, una grande sensazione di benessere. E' un metodo che,
oltre a permettere un precoce contatto tra madre e neonato, influenza positivamente lo
sviluppo neurologico e psicologico del piccolo. Quando si avviciner il momento della
dimissione la madre potr accudire direttamente ed in modo continuativo il proprio
bambino. Questo avviene nella stanza di degenza del piccolo, i genitori saranno supportati
comunque dal personale infermieristico.
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Cos la Shaken Baby Syndrome?

SHAKEN BABY
SYNDROME

CULLATELO
NON
SCUOTETELO

La Shaken Baby Syndrome (Sindrome del Bambino Scosso) un trauma da scuotimento,


che si verifica quando il bambino afferrato dal torace o preso per le braccia e viene
scosso in avanti e indietro. Tale pratica, che pu essere usata al fine di far smettere di
piangere il bambino, rappresenta una forma di maltrattamento.

Perch si scuotono i bambini?


Solitamente si arriva a scuotere un bambino come risposta ad un pianto ininterrotto, con
lobiettivo di bloccare un comportamento che non si riesce a gestire. Quindi si agita il
bambino per far smettere il pianto, che in realt nasceva per comunicare un bisogno. Ma
si pu scuotere il bambino anche per gioco senza considerare la fragilit della sua
muscolatura.

Quali sono i sintomi e le conseguenze?


I sintomi possono variare da lievi forme di irritabilit, scarso appetito, vomito e sonno
prolungato, ai pi gravi: difficolt respiratorie, emorragie retiniche, convulsioni e coma. I
bambini che hanno questi ultimi sintomi dovrebbero ricevere immediatamente cure
mediche.

Generalmente la prognosi negativa, pi di due terzi dei bambini che sopravvivono


subiscono danni neurologici gravi quali: disturbo dello sviluppo, gravi anni alludito, alla
vista, alla capacit di articolazione del linguaggio fino a invalidit permanenti.

In Italia non sono ancora disponibili stime del fenomeno, ma negli Stati Uniti il National
Center of Shaken Baby Syndrome ( http://dontshake.org/ ) ha calcolato che negli USA ogni
anno 1200-1400 bambini sono vittime di questi episodi. E stato stimato che, sul totale
delle vittime, un terzo non presenta esiti a distanza, un altro terzo ha serie conseguenze
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neurologiche persistenti e il rimanente terzo non sopravvive. Tali dati sono riportati anche
nel rapporto dell OMS (2002), in particolare viene evidenziato che i bambini che
sopravvivono a questa forma di maltrattamento presenta conseguenze a lungo termine,
quali ritardo mentale, paralisi cerebrale infantile o cecit.

Cosa fare quando il bambino piange?


1. Verificate che i bisogni del bambino (cibo, sonno, pannolino, abbigliamento
adeguato, etc.) sono soddisfatti

2. Fate una passeggiata in auto o con il passeggino

3. Chiamate un amico, un parente o un vicino di casa, chiedete a qualcuno di aiutarvi.

4. Fate un paio di respiri lenti e profondi

5. Se il pianto del bambino diventa intollerabile, mettete il bambino in un luogo sicuro,


ad es.nella culla, e prendetevi una pausa di pochi minuti (sedetevi, chiudete gli
occhi e contate fino a 20).

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