Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
DIRETTORE
PROF. NICOLA LAFORGIA
U.O. di Neonatologia e Terapia Intensiva Neonatale Azienda Ospedaliera Universitaria
Policlinico Bari
Dopo
la
nascita
il/la
Al momento dellaffidamento del neonato verr completata, da parte del personale medico
dellU.O., la cartella clinica neonatologica con tutte le informazioni necessarie.
Il neonato sar visitato quotidianamente dai neonatologi nella stanza della mamma e
quindi da l dimesso, con tutte le prescrizioni utili per le prime settimane di vita.
A tutti i neonati, tra la 2 a e la 3a giornata di vita verr effettuato, sempre nella stanza della
mamma, dal personale infermieristico della nostra U.O., un prelievo dal tallone di poche
gocce di sangue per il controllo della bilirubina (ittero) e per gli screening obbligatori per
legge di due malattie congenite: lipotiroidismo e la fenilchetonuria.
Per qualsiasi problema riguardante il neonato potete chiamare o far chiamare dal
personale dellU.O. in cui ricoverata la mamma linterno 2220 e un medico, un
infermiera o una puericultrice verranno nella vostra stanza.
U.O. di Neonatologia e Terapia Intensiva Neonatale Azienda Ospedaliera Universitaria
Policlinico Bari
INDICE
ORARIO DI VISITA DEI GENITORI
PERMESSO AUTO
LALLATTAMENTO AL SENO
COMPLICANZE MATERNE
RAGADI
CANDIDIASI
INGORGO MAMMARIO
DOTTO BLOCCATO
MASTITE
ASCESSO MAMMARIO
CRESCITA NEONATO
ALIMENTAZIONE MATERNA
BEVANDE ALCOOLICHE
CONTROINDICAZIONI
LE COLICHETTA
NANNA
MARSUPIOTERAPIA
h.12-13 e h.18-19.
In tali orari sar possibile inoltre colloquiare con il Direttore e/o con i medici del reparto.
Oltre gli orari di visita, solo le mamme dei neonati che si alimentano al seno e/o al biberon
possono entrare anche a tutti gli orari delle poppate:
PERMESSO AUTO
Ai genitori verr consegnato un foglio che autorizza lingresso al Policlinico
con la propria vettura, una volta compilato e firmato da uninfermiera del
reparto deve essere presentato al personale addetto alla vigilanza ad ogni
ingresso. Ha durata di una settimana.
Recapiti utili:
Reparto Tel: 080/5592220 - Fax: 080/5593329
U.O. di Neonatologia e Terapia Intensiva Neonatale Azienda Ospedaliera Universitaria
Policlinico Bari
E-mail: n.laforgia@neonatologia.uniba.it
L'ALLATTAMENTO AL SENO
Il latte materno contiene carboidrati, proteine, grassi, calcio, vitamine, minerali e acqua
nelle proporzioni ottimali oltre ad anticorpi che proteggeranno il neonato dalle infezioni.
Lideale attaccare il neonato al seno subito dopo la nascita, questo pu influire per
migliorare la relazione madre-figlio; limpossibilit ad attaccarlo comunque non influisce
sugli esiti dellallattamento.
La prima poppata deve avvenire in un momento tranquillo per mamma e neonato, con la
presenza del pap e del personale qualificato che spieghi la corretta posizione. Attaccarlo
correttamente da subito importante anche per essere pronto allarrivo della montata
lattea e facilitare cos il drenaggio del seno E consigliabile, per tutto il periodo di degenza
della mamma, tenere con s il neonato per favorire lallattamento a richiesta.
Superata la fase della montata lattea, quando vi accorgerete che l'allattamento procede in
modo pi tranquillo si pu attaccare il neonato al seno in questo modo: drenare
completamente un seno e poi passare allaltro, la poppata successiva comincer con
lultimo seno della poppata precedente.
U.O. di Neonatologia e Terapia Intensiva Neonatale Azienda Ospedaliera Universitaria
Policlinico Bari
La prima parte del latte pi acquosa, ipocalorica, la parte finale pi grassa,
ipercalorica, ecco perch importante drenare completamente il seno prima di passare
all'altro.
POSIZIONI
DELLALLATTAMENTO AL SENO
U.O. di Neonatologia e Terapia Intensiva Neonatale Azienda Ospedaliera Universitaria
Policlinico Bari
E' giusto che la mamma sia comoda nellallattare, ma anche il piccolo deve avere voglia di
succhiare perch la poppata sia proficua. Non bisogna preoccuparsi se, specialmente
allinizio della poppata, si prova un piccolo fastidio ai capezzoli: questo normale e il
fastidio passa dopo pochi minuti. Non bisogna scoraggiarsi se il capezzolo piatto o
rientrato e il piccolo ha difficolt ad attaccarsi. Il bambino succhia dal seno e non dal
capezzolo.
Se serve far protrudere di pi il capezzolo ( es. in caso di seno grande ) esercitare una
piccola pressione sulla mammella con pollice sopra l'areola e indice sotto l'areola; per
liberare il nasino del neonato solo una piccola pressione sulla parte superiore.
Terminata la poppata, tenere il neonato in posizione verticale per facilitare il "ruttino" (non
detto che lo faccia sempre), piccoli rigurgiti sono normali.
Posizione classica:
la posizione in cui la mamma seduta
Posizione sdraiata:
la posizione ideale nei primi giorni dopo il
parto(particolarmente in caso di parto cesareo) e
successivamente quando siete stanche:
Potete trovare altre posizioni valide, purch entrambi siate comodi e il bambino si attacchi
bene, senza esercitare trazioni esagerate sul capezzolo.
Posizione rugby:
la mamma tiene il suo bambino con il braccio corrispondente al
seno che offre. E' utile quando il seno molto pieno e il bambino
si attacca con difficolt:
E' ideale nel caso di allattamento di gemelli: uno da un seno, uno dallaltro,
contemporaneamente, risparmierete cos un sacco di tempo!
Il latte materno rappresenta lalimento ideale anche per il neonato prematuro ed quindi
importante stimolare e mantenere la montata lattea, consigliabile quindi che la mamma
che non pu subito allattare inizi a stimolare il seno con un tiralatte, il pi presto possibile
dopo il parto, almeno 4-6 volte al giorno.
Amuchina diluita, per immersione completa della durata di almeno 1h, seguita da
risciacquo.
COMPLICANZE MATERNE
U.O. di Neonatologia e Terapia Intensiva Neonatale Azienda Ospedaliera Universitaria
Policlinico Bari
RAGADI
Sono piccole lesioni del capezzolo di varie dimensioni e forme, causate da un attacco al
seno non corretto.
Cura
Vista la causa del problema, per la sua risoluzione, si cerca di migliorare lattaccamento al
seno
Consigli
si inizia lallattamento col seno non affetto da problemi, attaccandolo poi comunque
al seno con ragade per evitare il rischio di ingorgo
lavare il seno solo con acqua e mantenerlo asciutto
delluso di creme di vario tipo, non ne stata dimostrata lefficacia
al termine della poppata, stendere sopra la parte lesa semplicemente un p del
proprio latte e possibilmente esporre i seni allaria ed al sole
2. Metodo della siringa: estroflessione del capezzolo creando una pressione negativa,
servendosi di una siringa da 10 ml capovolta.
Alla siringa:
1 2 3
U.O. di Neonatologia e Terapia Intensiva Neonatale Azienda Ospedaliera Universitaria
Policlinico Bari
CANDIDIASI
Candidiasi (Candida Albicans)
Sintomi
Il capezzolo e lareola mammaria si presentano infiammati ed assumono un colore
caratteristico rosa salmone. La mamma prova dolore pungente durante lallattamento e
anche fra una poppata e laltra e possono passare parecchi giorni prima che il dolore al
capezzolo scompaia.
Trattamento
Sia la madre che il bambino dovrebbero ricevere un trattamento fungicida consigliato dal
pediatra almeno per due settimane (anche dopo la scomparsa dei sintomi).
Consigli
Non congelare o conservare eventuale latte spremuto.
E necessario sterilizzare tutte le tettarelle, succhiotti, ecc.
E preferibile non usare le coppette assorbilatte.
INGORGO MAMMARIO
Condizione in cui viene prodotto pi latte rispetto a quello drenato dal neonato e sono
presenti questi sintomi e segni:
dolore
seni tesi
seni pi o meno arrossati
non esce latte
assenza di sintomi generali
U.O. di Neonatologia e Terapia Intensiva Neonatale Azienda Ospedaliera Universitaria
Policlinico Bari
Lallattamento al seno esclusivo e a richiesta del neonato, regolano la produzione di latte
in relazione alla suzione del neonato, pertanto sono la prevenzione primaria verso
lingorgo.
Trattamento:
1. far precedere lattacco al seno da esecuzione di spugnature con acqua tiepida
2. attaccare il neonato al seno eseguendo dei massaggi delicati durante la suzione
verso il capezzolo, se dopo aver attaccato il neonato, il seno dovesse rimanere
ancora turgido, lo si pu drenare un po con la spremitura manuale:
3. eseguire la spremitura manuale del seno
Mettere una mano sotto il seno sorreggendolo, l'altra sopra preme col palmo e le
dita verso il capezzolo.
Se necessario ruotare parallelamente le mani eseguendo sempre lo stesso
movimento per drenare lateralmente tutti i segmenti
Ripetere pi volte tali movimenti
Se il seno dovesse rimanere ancora teso e congestionato, dopo gli impacchi di acqua
calda, la suzione e la spremitura manuale
DOTTO BLOCCATO
E un quadro clinico simile a quello dellingorgo mammario; si differenzia da questultimo in
quanto:
MASTITE
La mastite un processo infettivo a carico di una zona del seno.
Cause:
ingorgo mammario o blocco di un dotto non risolti
ragade al capezzolo, la lesione pu essere la porta di accesso di germi patogeni
Trattamento:
terapia antibiotica
analgesici e antipiretici al bisogno
riposo della mamma, ma non del seno non sospendere lallattamento, occorre
risolvere la stasi del latte
drenaggio del seno
ASCESSO MAMMARIO
Lascesso consiste nel rigonfiamento di unarea precedentemente infiammata,
caratterizzato dalla presenza di una raccolta di pus.
Il pus pu defluire dal capezzolo oppure pu essere trattato con lago-aspirazione guidata;
nei casi pi gravi, invece, pu essere indicata unincisione e successivo drenaggio
dellascesso.
Non attaccare il bambino al seno con l'ascesso
U.O. di Neonatologia e Terapia Intensiva Neonatale Azienda Ospedaliera Universitaria
Policlinico Bari
ALIMENTAZIONE
CON LATTE ARTIFICIALE
Il latte materno certamente il latte pi sicuro. Il latte artificiale liquido pronto per luso
sterile fino a quando non viene aperto e rappresenta la scelta pi sicura se si utilizza un
latte artificiale. Il latte in polvere invece non sterile, perci deve essere preparato ad una
temperatura di 70 gradi (questa temperatura uccide i batteri presenti nella polvere).
Se per qualsiasi motivo il vostro neonato sar alimentato con latte artificiale, ecco alcuni
consigli per la preparazione del latte:
Il latte artificiale pu essere conservato in frigorifero per un massimo di 24 ore; una volta
preparato il latte in polvere se non consumato va eliminato entro 2 ore dalla preparazione.
Se siete fuori casa e non potete bollire lacqua basta riempire un thermos con acqua
bollita. Se pieno e ben chiuso, lacqua manterr una temperatura superiore ai 70 gradi
per diverse ore.
U.O. di Neonatologia e Terapia Intensiva Neonatale Azienda Ospedaliera Universitaria
Policlinico Bari
Non necessario sterilizzare il thermos, sufficiente lavarlo accuratamente e
risciacquarlo con acqua bollita prima di riempirlo.
Il numero dei pasti nelle ventiquattro ore va adeguato alle esigenze del bimbo su
prescrizione del pediatra, generalmente la quantit di latte da assumere nelle 24 ore si
ricava utilizzando questa formula:
CRESCITA NEONATO
Il calo fisiologico di peso si ha prevalentemente per lo scarso apporto di calorie dei primi
giorni di vita (la montata lattea arriva dopo circa 3 giorni dal parto) e per la perdita di
meconio. e pip.
ALIMENTAZIONE
MATERNA
La mamma che allatta al seno esclusivamente,
ha delle esigenze nutritive superiori rispetto al
precedente periodo della gravidanza.
calcio
acqua: aggiungere 600-700 ml ai 1500 ml del fabbisogno normale
proteine
iodio, zinco, rame
vitamine del gruppo B, vitamina C, vitamina A
BEVANDE ALCOLICHE
da evitare assolutamente il consumo di superalcolici. Il vino tollerato in piccola
quantit.
La birra NON aumenta la produzione di latte, anzi pu dargli un sapore amaro.
Caff, t, cacao, bevande a base di cola in genere vanno limitati: gli alcaloidi in essi
contenuti sono escreti con il latte materno in quantit non trascurabile. Preferire i prodotti
decaffeinati o deteinati.
CONTROINDICAZIONI
Malattie materne:
U.O. di Neonatologia e Terapia Intensiva Neonatale Azienda Ospedaliera Universitaria
Policlinico Bari
Epatite B in atto;
infezione da HIV (AIDS) (il virus dellimmunodeficienza umana pu essere
trasmesso attraverso il latte materno, per cui, in caso di positivit, si sconsiglia
lallattamento);
stato di severa debilitazione di qualsiasi origine ;
psicosi puerperale (patologia rara da non confondersi con la depressione post-
partum);
consumo di pi di 30 sigarette al giorno;
alcolismo;
tossicodipendenza in atto;
herpes simplex al capezzolo bilateralmente;
cancro mammario (se la madre ha il tumore, la terapia a cui sottoposta render
impossibile lallattamento, se ha avuto una mastectomia, cos come una
nodulectomia, pu allattare in maniera efficace utilizzando laltro seno);
amiodarone;
indometacina;
ergotamina;
litio;
anti-epilettici;
eroina;
morfina;
cocaina;
anfetamine;
farmaci anoressizzanti;
bromocriptina;
metimazolo;
difenidramina;
ciproeptamina.
LE COLICHETTE
U.O. di Neonatologia e Terapia Intensiva Neonatale Azienda Ospedaliera Universitaria
Policlinico Bari
Non bisogna pensare alle coliche ogni volta che il neonato piange poich nei neonati un
pianto che si prolunga anche per due ore al giorno, da considerare fisiologico e fa parte
del normale sviluppo.
Di solito (ma non una regola assoluta) le crisi sono pi frequenti nelle ore serali se il
bambino allattato al biberon, mentre nei piccoli allattati al seno possono manifestarsi in
qualunque momento della giornata.
La prognosi delle coliche gassose buona per quanto riguarda il sintomo in s stesso,
anche se alcuni studi hanno dimostrato che il lattante con coliche abbia un rischio
aumentato di presentare nel primo anno di vita dei disturbi del sonno, dellattenzione e
dellumore per cui pu essere definito di temperamento difficile.
Non usate il borotalco, se il sederino un po arrossato potete usate una crema a base di
ossido di zinco.
Materiale occorrente:
Alcool denaturato
Garzine
Rete elastica
Pulire bene il cordone ombelicale con un batuffolo di cotone imbevuto di alcool, cercando
di arrivare sino alla radice, bagnate poi una garzina in un angolo con alcool e avvolgetela
intorno al moncone, fissate il tutto con la garza elastica.
Continuate cosi sino a quando il cordone si stacca da solo. Una volta caduto, se non
notate niente di strano pulite ancora per qualche giorno con un semplice disinfettante, e
coprite con una garzina asciutta.Il cordone ombelicale va medicato due volte al giorno ed
ogni qualvolta risulti sporco.
U.O. di Neonatologia e Terapia Intensiva Neonatale Azienda Ospedaliera Universitaria
Policlinico Bari
BAGNETTO
Fare il bagnetto al neonato un momento molto bello della giornata
che permette al neonato di rilassarsi.
Il neonato si deve sostenere con una mano sotto l'ascella e la testa appoggiata
sull'avambraccio di chi fa il bagnetto. E' bene ricordare che la testa va sostenuta sempre
durante le varie manovre fino al terzo mese.
Le unghie del neonato nelle prime settimane sono ancora molto fragili e si spezzano da
sole, quando sono ben definite si possono tagliare con forbicine a punte arrotondate.
NANNA
U.O. di Neonatologia e Terapia Intensiva Neonatale Azienda Ospedaliera Universitaria
Policlinico Bari
far assumere la posizione distesa sulla schiena o sul fianco(mai a pancia in giu!),
su un materasso rigido e senza cuscino
non fumare nellambiente dove vive il neonato
MARSUPIOTERAPIA
Si tratta di un metodo assistenziale nato in Colombia che viene adottato con i neonati di
peso molto basso ed ancora in incubatrice e che consiste nel metterlo nudo sul seno
materno, a diretto contatto con la cute calda della madre, per un tempo prestabilito e sotto
costante controllo. In quei momenti la madre rappresenta per il neonato tutto il suo
universo: il calore, la tenerezza, una grande sensazione di benessere. E' un metodo che,
oltre a permettere un precoce contatto tra madre e neonato, influenza positivamente lo
sviluppo neurologico e psicologico del piccolo. Quando si avviciner il momento della
dimissione la madre potr accudire direttamente ed in modo continuativo il proprio
bambino. Questo avviene nella stanza di degenza del piccolo, i genitori saranno supportati
comunque dal personale infermieristico.
U.O. di Neonatologia e Terapia Intensiva Neonatale Azienda Ospedaliera Universitaria
Policlinico Bari
SHAKEN BABY
SYNDROME
CULLATELO
NON
SCUOTETELO
In Italia non sono ancora disponibili stime del fenomeno, ma negli Stati Uniti il National
Center of Shaken Baby Syndrome ( http://dontshake.org/ ) ha calcolato che negli USA ogni
anno 1200-1400 bambini sono vittime di questi episodi. E stato stimato che, sul totale
delle vittime, un terzo non presenta esiti a distanza, un altro terzo ha serie conseguenze
U.O. di Neonatologia e Terapia Intensiva Neonatale Azienda Ospedaliera Universitaria
Policlinico Bari
neurologiche persistenti e il rimanente terzo non sopravvive. Tali dati sono riportati anche
nel rapporto dell OMS (2002), in particolare viene evidenziato che i bambini che
sopravvivono a questa forma di maltrattamento presenta conseguenze a lungo termine,
quali ritardo mentale, paralisi cerebrale infantile o cecit.