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SOGNO GUELFO E CATTOLICI LIBERALI

Dopo il fallimento dei moti insurrezionali, si apre la stagione che porta agli
eventi dell1848.
Prende piede il sogno guelfo per il quale luniversalit del cattolicesimo
costituisce la garanzia di ununit federale con un Papa che abbraccia tutti i
popoli.
Il sogno guelfo teorizzato da Vincenzo Gioberti, Antonio Rosmini e Cesare
Balbo.
Del 1842 lopera di Vincenzo Gioberti Del primato morale e civile degli
italiani che riguarda il legame organico tra Italia e cattolicesimo; critica inoltre
con severit lopinione di Macchiavelli secondo cui il papato di ostacolo
allunit dItalia. Per Gioberti quindi deve aversi una confederazione di vari stati
sotto la presidenza del pontefice.
Egli, in una nuova opera del 1851 lascia il progetto guelfo ed aderisce al
disegno sabaudo.
Cesare Balbo nel 1844 pubblica Le speranze dItalia, aderendo al filone di chi
vuole uno stato unitario; per costui lItalia soggiogata dallAustria in senso
politico e territoriale ed anche il Papa subisce linfluenza dello stato asburgico.
Antonio Rosmini affronta invece i temi della riforma della chiesa e della
giustizia politica.
Un suo lavoro del 1848 parla delle 5 piaghe della santa chiesa e prospetta
riforme che riguardano il clero ed anche i vescovi, le cui nomine vanno
sottratte al potere dello Stato.
Per Rosmini lo Stato deve riconoscere i diritti naturali che sono inviolabili per
ogni uomo; lelettorato dipende dal censo e le due camere devono essere
nominate dai proprietari terrieri.
Alcuni cattolici contestano le posizioni di queste tre personalit.
Per Carlo Curci, Gioberti utilizza la religione per fare rivoluzioni che in altri
tempi erano armate; come Gioberti, dopo il 1870, anche lui cambia idea e
sostiene che lUnificazione avvenuta va riconosciuta dai cattolici e dalla Chiesa,
la quale deve pensare a riconquistare la societ che ormai scristianizzata.
Prima ancora di Gioberti, Niccol Tommaseo sostiene la piena armonia tra fede
cattolica e libert di giudizio; con la sua opera del 1835 chiede libert religiosa
per tutti e critica larretratezza dello Stato pontificio.
IL MITO DI PIO IX. LA GUERRA DELL1848
Nel 1848 lunico obiettivo chiaro quello di lottare contro lAustria.
Si diffonde la convinzione che per lindipendenza possano essere impegnati
tutti gli italiani, e che PIO IX possa svolgere un ruolo fondamentale.
Giovanni Ferretti eletto Papa il 16 giugno del 1846 imposta un programma di
riforme: nomina una commissione per la realizzazione delle ferrovie poi gruppi
di studio per la riforma del sistema giudiziario.
Nel 1847 autorizzata la pubblicazione di alcuni giornali come La Bilancia e
lAlba.
Pio IX istituisce il 19 aprile una consulta di stato per finanze ed
amministrazione, ed il 30 aprile la guardia civica.
Il 17 luglio un corpo di soldati austriaci entra nella citt di Ferrara provocando
proteste antiaustriache; lepisodio fa ingigantire la popolarit di Pio IX, il quale,
insieme a Carlo Alberto e al gran duca di Toscana firmano un atto preliminare
per la formazione di una lega doganale.

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Nel 1848 durante le rivolte in tutta Europa, il mito del Papa liberale raggiunge
lapice: pubblica un motu proprio e vara la costituzione per lo stato della
chiesa.
Mentre in Italia i popoli combattono contro i dominatori austriaci, Pio IX
conferma la sua vicinanza alle aspirazioni unitarie.
LE DELUSIONI DI PIO IX
In pochi giorni il clima unitario si offusca e Pio IX indotto a modificare la sua
posizione: il Papa si spaventa per le reazioni che la partecipazione ai
combattimenti contro lAustria provocherebbe contro le Chiese di Europa;
riceve lettere di vescovi e cardinali che lo mettono in guardia contro il rischio di
scismi.
Al riguardo Pio IX parla con rispetto dei movimenti antiaustriaci italiani, ma
elimina ogni equivoco sul fatto di poter fare la guerra, o presiedere uno Stato
unitario italiano.
Il 3 maggio invita limperatore dAustria a deporre le armi e intentare una
trattativa diplomatica.
Il Papa comprende la causa italiana ma non pu fare guerra dovendo restare
sopra le parti.
Iniziano a Roma in questo periodo quei disordini che nel giro di poco tempo
portano alla fuga del Papa che nella notte del 24 novembre del 1848 si
trasferisce a Gaeta.
Da questo momento la figura di Pio IX si separa dagli eventi nazionali.
In seguito alla sconfitta di Custoza del luglio 1848 Carlo Alberto vive un periodo
difficile che lo porta nel marzo dellanno dopo a dimettersi a favore di Vittorio
Emanuele II.
LA REPUBBLICA ROMANA DELL1849
Terenzio Mamiani forma un governo composto quasi tutto da laici ma
costretto a dimettersi prima ancora di presentarsi in Parlamento.
Pio IX cerca quindi una soluzione: Gioberti suggerisce al Papa di andare a
Milano per incoronare Carlo Alberto, facendo rivivere il sogno guelfo di una
monarchia che nasce per volont del Papa; Rosmini incontra il Papa a Gaeta
cercando di farlo schierare dalla parte degli italiani.
Nel frattempo Pio IX nomina Pellegrino Rossi, il quale per, ancor prima di
presentarsi alle camere viene ucciso.
Sono poi organizzate manifestazioni sotto il quirinale, si creano tumulti e viene
assaltato il palazzo dove si trova il Papa.
Pio IX sente di essere ostaggio della piazza e la notte del 24 novembre fugge
verso Gaeta.
Il papa nomina da Gaeta una Commissione Governativa con lincarico di
dirigere temporaneamente gli Affari Pubblici, ma il governo esistente a Roma
dichiara nulla la commissione di Pio IX perch nominata fuori sede, mentre il
Parlamento propone un governo provvisorio in base al principio della sovranit
popolare.
Il Papa preannuncia cos la scomunica per tutti coloro che parteciperanno alle
elezioni; nonostante ci il 9 febbraio 1849 nasce la Repubblica Romana che
vive fino al 4 luglio 1849.
Essa si caratterizza per la forte contrapposizione al potere spirituale tanto che
nel suo atto istitutivo dispone che il Papa decaduto di fatto e di diritto.
La Repubblica costituita da un triumvirato composto da Giuseppe Mazzini,
Aurelio Saffi ed Armellini; Giuseppe Garibaldi ne detiene la guida militare.

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Ispirata da Mazzini, la Repubblica romana manifesta di essere contro la Chiesa-
istituzione e di volere allo stesso tempo la sua benedizione.
Il tricolore viene integrato nelle cerimonie religiose; il venerd santo in san
Pietro viene posta una croce illuminata con i colori bianco, rosso e verde; alla
messa della domenica Mazzini assiste in posizione speciale con sciarpa
tricolore. Alla Chiesa si chiede di celebrare riti e cantare inni, per la repubblica;
si puniscono vescovi e preti che si rifiutano di obbedire.
La Repubblica realizza, con un decreto del 9 febbraio, unopera di spoliazione
integrale della Chiesa, nazionalizzando tutti i beni ecclesiastici.
Il 14 marzo lassemblea costituente dichiara incapaci di acquistare per qualsiasi
titolo, sia per atti tra vivi che a causa di morte, le chiese e le corporazioni
religiose.
Infine con il decreto del 27 aprile lo stato accoglier tra le file delle sue milizie
quei religiosi che vorranno con le armi difendere la patria.
La breve vita della repubblica romana non contrassegnata da particolari
violenze nei confronti delle personalit ecclesiastiche ma piuttosto dallo
sconvolgimento che provoca nella chiesa come istituzione.
Il 12 aprile 1850 Pio IX ritorna a Roma, ma molto cambiato: egli ristabilisce la
gerarchia cattolica in Inghilterra che per si ribella; fonda listituto delle
missioni estere e sono rette quasi centocinquanta nuove diocesi.
Nel frattempo anche finita la guerra a nord con la disfatta dei patrioti italiani
e la penisola sembra tornata agli equilibri precedenti.
GUIDA SABAUDA E MODERNIZZAZIONE DEL PIEMONTE
Dopo il biennio 48/49 lipotesi federale non trova pi udienza; nessun sovrano
italiano pi assertore dellUnit.
Per il regno dei Savoia le cose sono diverse; allorigine un regno chiuso,
custode dellassolutismo, vi si parla poco litaliano. In seguito esso ha
combattuto contro lAustria, diventato la patria comune di esuli e ricercati.
La maggioranza dei moderati dove sono stati introdotti i primi diritti di libert.
In Piemonte gli uomini che vogliono realizzare la grande impresa sono: il re
Vittorio Emanuele II, Cavour e Garibaldi.
Vittorio Emanuele II, cattolico convinto interlocutore intimo e continuo di
Pio IX, in ogni fase del risorgimento, specialmente nei momenti di maggior
conflitto con la Chiesa, e alle giuste ambizioni di casa Savoia unisce la capacit
di scegliere gli uomini migliori per il governo. E superstizioso, sopporta con
fastidio le reprimende di Don Giovanni Bosco, il quale talvolta annuncia funesti
presagi in caso il re non rispetti ed accolga le indicazioni della Chiesa. Riceve
minor gloria di quanto meriterebbe per le scelte dei suoi successori, di cui per
non porta alcuna colpa.
Cavour personifica la pi grande capacit politica, con cui realizzare le riforme;
intesse legami politici multilaterali di appoggio alla causa nazionale con
lInghilterra, la Francia di Napoleone III ed altri Stati, concedendo e rifiutando,
dicendo la verit o tacendo il vero, sempre con intelligenza e capacit di
mediazione.
Per abituato a decidere cosa fare senza mai intavolare una vera trattativa,
tanto meno con il papa al quale detta le proprie condizioni. Il papa lo ricambia
con giudizi negativi ma ne riconosce la levatura.
Giuseppe Garibaldi ha unidea fissa, combattere per lunit dItalia; non un
intellettuale ma ci non gli impedisce di vedere pi lontano di Mazzini e lo
dimostra, quando a Londra nel 1854, respinge la sua idea di preparare una
spedizione in Sicilia.
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Se da Mazzini lo dividono ideologia e politica, da Cavour lo separa una grande
distanza di carattere, di ingratitudine da parte di Cavour che lo usa e poi lo
dismette, di amarezza da parte di Garibaldi che capisce il gioco e vi deve
sottostare; salvo scontrarsi duramente con lui in Parlamento nel 1861 per come
sono trattati i volontari che hanno combattuto nel sud lanno precedente.
Particolare infine il suo rapporto con la religione essendo amante della
religione popolare.
GUIDA SABAUDA E MODERNIZZAZIONE DEL PIEMONTE
Il disegno dellUnit di Italia non si delinea subito agli occhi degli statisti
piemontesi, ma si sviluppa poco per volta. Allinizio lobiettivo quello di
costituire un regno nel nord dItalia, firmando trattati internazionali adatti allo
scopo. Soltanto dopo si pensa di estenderlo alle regioni centrali e si finisce con
lannettere il Regno delle due Sicilie, quando Garibaldi lo conquista e lo
consegna a Vittorio Emanuele II.
Le prime riforme che danno lavvio alla svolta separatista piemontese sono
ispirate ai principi di libert religiosa e allabolizione dei privilegi ecclesiastici, a
cominciare dallabolizione del privilegio del foro.
Lo statuto albertino con lart. 1 si colloca nellorizzonte di un moderato
riformismo per il quale: la religione cattolica romana la sola religione dello
Stato. Gi prima della promulgazione dello Statuto, Carlo Alberto, ammette
con la lettera patente del 18 febbraio 1848, i valdesi a godere dei diritti civili e
politici; analoga riforma viene adottata nei confronti degli israeliti.
La legge Sineo del 19 giugno del 1848, decreta la svolta generale della libert
religiosa e dichiara che: la differenza di culto non forma eccezione al
godimento dei diritti civili e politici ed alla ammissibilit delle cariche civili e
militari.
Altra svolta storica determinata dalla legge Siccardi del 1850, che introduce
lunicit della giurisdizione e luguaglianza dei cittadini in materia giudiziaria e
di immunit. E abolita ogni competenza civile e penale dei tribunali
ecclesiastici. Tale legge prevede allart. 1 che le cause civili tra ecclesiastici e
laici, o anche tra soli ecclesiastici spettano alla legislazione civile, per le azioni
di qualunque sorta. Per lart. 2 gli ecclesiastici sono soggetti come gli altri
cittadini a tutte le leggi penali dello Stato.
Infine per la normativa dellottobre 1848, sulla scuola, avvia lemancipazione
dellistruzione pubblica dal controllo episcopale. Nellagosto del 1848
soppressa la compagnia di Ges e il collegato ordine delle dame del sacro
cuore nel solco di una convinzione europea che vede nei Gesuiti un gruppo
compatto e nemico dello Stato. Non sono pochi i cattolici favorevoli alla linea
dura contro i Gesuiti, e il disegno di legge passa alla Camera con 129 voti
contro 24. La soppressione dunque non comporta solo la perdita della
personalit giuridica, ma la dispersione delle persone, lesilio per i Gesuiti e
soprattutto il diniego per la libert di riunione.
Non si pu immaginare legge pi liberale di questa. Cominciano da qui i
conflitti tra Stato e Chiesa, che in un crescendo continuo caratterizzano il
risorgimento. I fatti pi clamorosi sono quelli dellarcivescovo di Torino, Mons.
Luigi Fransoni, il quale impone ai chierici chiamati in giudizio di procurarsi il
permesso dei superiori prima di comparire dinanzi ai giudici ed eccepire
lincompetenza dei tribunali dello Stato nelle singole controversie; larcivescovo
viene condannato ad un mese di carcere.

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I temi che renderanno definitivo il contrasto con lo Stato sono quelli
dellistruzione, del matrimonio civile, dei beni ecclesiastici, che si pone di li a
breve nel 1853.
La questione del matrimonio introdotta dalla legge Siccardi del 1850: il
governo del re incaricato di presentare al parlamento un progetto di legge
inteso a regolare il contratto di matrimonio nelle sue relazioni con la legge
civile, Per la verit i progetti cui si lavora sono diversi: ce n uno che
riconosce il matrimonio civile con divieto della celebrazione religiosa; il
secondo si ispira alle leggi austriache e prevede il riconoscimento del
matrimonio celebrato in forma religiosa, ma regolato interamente dalla legge
civile; il terzo, che prevarr nella legge del 1865, istituisce il matrimonio civile
lasciando nellirrilevanza quello religioso.
Pio IX condanna ogni eventuale legge che intacchi i fondamenti canonici del
matrimonio. Di speciale importanza infine la lettera che Vittorio Emanuele II
invia a Pio IX il 9 febbraio del 1855; limportanza della lettera sta nel biglietto
accluso, nel quale il re confida: sappiate che sono io che non lascio votare la
legge sul matrimonio dal senato ecc guarder che la legge non passi, ma poi
mi aiuti santo padre, bruci questo pezzo di carta per farmi piacere. Qui il
cattolicesimo condiziona lesercizio dei doveri istituzionali del sovrano; il caso
di segnalare che quella inviata al papa non lunica lettera imbarazzante del
re, almeno unaltra fatta recapitare nel 1860 a Garibaldi che dopo aver
liberato la Sicilia, vuole liberare il resto del regno dei Borboni. Il re lo invita a
fermarsi, anche se sotto intende di aspettarsi un rifiuto da parte di Garibaldi.
LINSASPRIMENTO DELLA LEGISLAZIONE ECCLESIASTICA
Il progetto Cavour/Rattazzi del 1853 prevede labolizione di ordini religiosi
non impegnati nella predicazione, istruzione, assistenza degli infermi , nonch
lincameramento dei loro beni che vengono devoluti alla casta ecclesiastica.
Viene anche introdotta una quota di concorso a carico degli enti ecclesiastici
che superano una certa soglia di reddito.
Il fondamento di tale fattispecie deriva dal fatto che i beni ecclesiastici diretti a
soddisfare finalit pubbliche(istruzione ed assistenza) sono da considerarsi beni
pubblici e lo stato pu disporne.
Avviene anche labolizione degli ordini religiosi in quanto questi sono troppi e lo
status privilegiato che da questi consegue, spinge a vocazioni non sincere.
Dal punto di vista cattolico, Antonio Rosmini pone lesigenza di una riforma
della vita religiosa, una nuova concezione dei beni ecclesiastici da distribuire
secondo giustizia e non applicando il vecchio sistema della mano morta.
Due leggi portano a compimento labolizione degli ordini e delle corporazioni
religiose in Italia e la spoliazione della propriet ecclesiastica.
La legge del 29 marzo 1855 decreta che: cessano di esistere, quali enti
morali riconosciuti dalla legge civile gli ordini religiosi che non attendono
alleducazione ed allassistenza degli infermi.
Labolizione di questi ordini religiosi non da confondere con la soppressione
della compagnia di Ges prima richiamata, dato che questultima motivata
da ragioni politiche e di pubblica sicurezza.
Il re per in quanto cattolico amico del Papa, si sente trascinato da correnti
politiche che non corrispondono al suo volere e il Piemonte conosce una crisi.
Il Papa nellallocuzione cum saepe condanna la legge del 1855, e dichiara
delle censure nei confronti di chi lha approvata e di chi la rispetti.
GUERRA DELL1859 E PRIMI PLEBISCITI

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Nel 1854 Cavour coglie loccasione per far acquisire al Piemonte un ruolo molto
superiore rispetto alle sue dimensioni, aderendo alliniziativa anglo-francese
contro la Russia nella controversia con limpero ottomano.
Grazie a ci il Piemonte nel 1856 siede nel congresso di Parigi nel quale si
cambia della situazione italiana e si critica la presenza di truppe austriache.
Dopo il Congresso Cavour stringe una sorte di alleanza con Napoleone III.
Lattentato di Felice Orsini contro Napoleone III, il 14 gennaio 1858 potrebbe
mettere in risi il rapporto tra Torino e Parigi, ma viene concordato un incontro a
Ploumbieres per risolvere la questione.
Si decide che nel caso in cui il Regno di Sardegna venga aggredito, Napoleone
III interverr in aiuto, purch la guerra sia intrapresa per una causa non
rivoluzionaria , in compenso il Piemonte ceder Savoia e Nizza alla Francia.
Lobiettivo di Cavour di avviare un processo che porti allUnit dItalia
preparando e propiziando il matrimonio tra il cugino di Napoleone, Girolamo e
la figlia di Vittorio Emanuele II, Clotilde che si svolge a Torino nel 1859.
Iniziata la guerra, Garibaldi sconfigge gli austriaci a San Fermo e a Como; un
importante vittoria a Magenta consente a Vittorio Emanuele ed a Napoleone di
entrare a Milano; il 24 giugno lesercito franco/piemontese impegnato nella
battaglia di Solferino e San martino , forse la pi cruenta di tutta la guerra, alla
quale prese parte anche Dunant, che trae ispirazione dalle sofferenze per
proporre la fondazione della Croce Rossa.
L11 luglio Napoleone III a sorpresa interrompe la guerra per firmare
larmistizio di Villafranca provocando la delusione del popolo italiano.
La ragione dellarmistizio di Villafranca va annoverata nel timore di Napoleone
III che la Prussia possa attaccare i confini francesi. Gli Stati italiani nel
frattempo si sollevano contro i propri sovrani assoluti instaurando governi
provvisori in vista dellUnione con il regno di Sardegna.
Nello spazio di pochi mesi si realizza lannessione formale della Lombardia al
Piemonte e si indicono i plebisciti per lUnione alla monarchia costituzionale del
re Vittorio Emanuele in Emilia ed in Toscana.
Tali plebisciti erano per molto criticati perch riservati a poche persone e
perch fortemente influenzati.
Uno scambio epistolare tra il Papa e Vittorio Emanuele verte essenzialmente su
due punti: il re vuole ottenere lassoluzione dalle scomuniche precedenti ed il
Papa risponde che per ottenerla dovr pentirsi di ci che ha fatto e dovr
interrompere la sua relazione con Rosa Vercellana.
Il re promette di rispettare entrambe le richieste.
SPEDIZIONE DEI MILLE
Si verificano dei moti insurrezionali in Sicilia che permettono a Garibaldi di
realizzare la spedizione dei Mille.
Questa si avvale di tanti fattori: dellafflusso di volontari che giungono da ogni
parte, di un entusiasmo sempre maggiore e per la persona di Garibaldi che
conferma di essere il braccio armato della rivoluzione liberale.
Il 27 maggio egli assieda Palermo, due mesi dopo Messina e poco dopo passa lo
stretto per avviarsi a Napoli.
Il 6 settembre Francesco II abbandona Napoli e il giorno dopo Garibaldi pu
entrarvi da vincitore.
Il miscuglio di fattori che contribuisce alla spedizione dei Mille anche la
religione svolge un ruolo importante; Garibaldi si circonda di sacerdoti e
religiosi che spesso fanno da cappellani ai combattenti.

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Egli partecipa inoltre a manifestazioni religiose che gli portano consensi e
stabilisce un rapporto ambiguo con il clero siciliano(partecipa alla festa di
Santa Rosalia a Palermo).
Garibaldi anche prudente poich tassa gli enti religiosi ma scioglie anche la
congregazione dei gesuiti odiata dalla Chiesa.
Garibaldi effettua altri gesti che provocano una crisi con gli ambienti
ecclesiastici; basti pensare che da vita ad un battaglione ecclesiastico
composto da preti e frati per trasformare la rivoluzione in una crociata.
Garibaldi infine intrattiene dei rapporti anche personali con alcuni membri del
clero.
Ricordiamo Ugo Bassi, fucilato dagli austriaci a Bologna, Alessandro Gavazzi
che segue Garibaldi nella conquista siciliana ed infine Fra Pantaleo che canta
te deum a Napoli.
LUNITA DITALIA DEL 1861
Garibaldi si trova di fronte a situazioni che sfuggono alla logica della sua
spedizione che ha valore politico, ma interpretata da alcuni in senso sociale.
In alcuni casi si sollevano i contadini ritenendo giunto il momento della
rivoluzione contro i proprietari terrieri;
Garibaldi reagisce duramente e invia Nino Bixio a Bronte che reprime
duramente la rivolta con giudizi sommari ed esecuzioni immediate. Ma i
problemi veri di Garibaldi sono politici: deve decidere se proseguire per Roma e
come realizzare lannessione delle terre liberate al regno dItalia.
Cavour conta di far trovare lEuropa di fronte al fatto compiuto di occupare altre
parti dello Stato pontificio, salvaguardando per Roma e un piccolo territorio
attorno per evitare che Napoleone III da alleato divenga avversario. Cavour
risolve la situazione invadendo le residue terre dello Stato della Chiesa e
facendo congiungere lesercito del regno alle armate garibaldine, sempre
salvaguardando Roma.
Nellindifferenza generale, lo Stato pontificio smembrato, ridotto ad alcune
provincie attorno a Roma; il papa protesta con il corpo diplomatico, Napoleone
III dispiaciuto e lunit dItalia sembra ad un passo dalla realizzazione.
Garibaldi viene fermato il 1 ottobre sul Volturno da ci che resta dellesercito
borbonico, ma il contrattacco di Francesco I di Borbone non riesce, e Garibaldi
reputa opportuno indie plebisciti che si svolgono il 21 ottobre con la formula: il
popolo vuole lItalia una e indivisibile, con Vittorio Emanuele, re costituzionale,
e suoi legittimi discendenti. I plebisciti danno vittoria allunit.
Il celebre incontro a Teano importante perch segna la nuova divisione tra
lesercito e le armate garibaldine; il 26 ottobre presso Caserta, Garibaldi e
Vittorio Emanuele II si stringono la mano davanti ai rispettivi reparti, restano a
parlare brevemente e si dividono infine nei pressi di Teano. La divisione non
soltanto formale perch a Napoli, dove il re entra il 7 novembre, Garibaldi
chiede di essere nominato luogotenente del regno per un anno e propone che il
suo esercito non sia disperso; le risposte sono per entrambe negative.
Il 9 novembre Garibaldi si ritira a Caprera. Il 17 marzo 1861, lItalia diviene
una e indipendente e il papa commina altre scomuniche per chi abbia sottratto
la maggioranza dello Stato della chiesa alla sovranit pontificia. Lenciclica
respicientes del novembre del 1870 dichiara ingiusta, violenta e invalida
loccupazione e la presa di Roma.
IL VOLTO ASPRO DEL SEPARATISMO
Insieme al 1848, la guerra dindipendenza del 1859 registra la pi ampia
partecipazione dei cattolici al Risorgimento.
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Nel 1860 lanno in cui tutti i consensi cattolici iniziano ad incrinarsi sia per la
caduta dello stato pontificio ma soprattutto per latteggiamento del nuovo
regno nei confronti della Chiesa e del cattolicesimo.
Il nuovo regno si insuperbisce presto e si eccede in arresti di sacerdoti e
vescovi, la legislazione del Piemonte viene subito estesa alle regioni annesse e
inasprita con labolizione degli ordini religiosi.
La morte di Cavour favorisce una linea laicista che lui non avrebbe apprezzato.
Appartengono alla tendenza riformatrice la Legge Casati del 1859 che
laicizza la scuola italiana mantenendo linsegnamento religioso nelle scuole
elementari, ed il codice del 1865 che introduce il matrimonio civile come
unico matrimonio valido per lo Stato. Appartengono al filone giurisdizionalista
le due leggi fondamentali: quella del 7 luglio 1866 che sopprime gli ordini
religiosi del Regno e del 15 agosto 1867 che abolisce la gran parte di enti
ecclesiastici che non abbiano cura danime con conseguente liquidazione
dellasse ecclesiastico.
Una legge a se stante, la Legge delle Guarentigie dell11 maggio 1871
che detta la norme per la condizione giuridica del pontefice e degli organi di
governo della Chiesa in Roma.
Entro certi limiti si pu dire che accade in Italia ci che la Riforma protestante
realizza nel secolo XVI, quando labolizione dei voti religiosi e del celibato da
parte di Lutero fa svuotare i conventi , svende beni ecclesiastici alla nobilt ed
alla borghesia pi intraprendente.
C per una grande differenza tra le riforme del 600 e quelle dell800, perch
le prime sono germinate nella nuova chiesa con il suo consenso, mentre nelle
seconde lo Stato ad imporre alla Chiesa il drastico ridimensionamento nelle
sue strutture. Ad essere colpiti sono tutti gli ordini religiosi senza alcuna
distinzione.
Un aspetto davvero deprimente riguarda le biblioteche e gli archivi dei
maggiori ordini religiosi: alcune divengono biblioteche comunali, altre sono
vendute.
La vendita dei beni ecclesiastici e dei patrimoni come le biblioteche provoca
larricchimento della borghesia, nasce cos in Italia il distacco dei cattolici non
dallidea di unit ma dallo Stato italiano per come agisce nei confronti della
chiesa e della religione cattolica.
LE AZIONI DELLA CHIESA
Latteggiamento della Chiesa in questo periodo pu essere distinto secondo il
profilo dottrinale che riguarda le ideologie dellepoca e secondo quello pratico
dei singoli eventi storici e politici.
Sul primo punto lopposizione della Chiesa totale, essa elabora scomuniche e
condanne generalizzate nei confronti dei principi liberali e trova il suo
manifesto nel Sillabo elenco degli errori dellepoca contenuto nellenciclica
quanta cura del 1864.
Tale enciclica riassume i mali pi evidenti che maturano in una societ che
vuole emanciparsi dalla Chiesa.
Alcune condanne hanno un significato profetico; una profezia riguarda il
comunismo ed il socialismo che vengono individuati come la deriva dello Stato
che distoglie le famiglie e la giovent dalla religione e dalla Chiesa.
Questa condanna estesa a coloro che vogliono ridurre la Chiesa alle
dipendenze dello Stato.
Il vero messaggio dellenciclica quello secondo il quale la Chiesa continuer a
predicare la verit della fede.
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Tuttavia in essa vi sono anche altri messaggi secondari:
1)lidea che la religione cattolica la sola religione
2)il diritto dei chierici allesenzione dal servizio militare
3)il diritto della chiesa a vigilare sulle scuole pubbliche
Pio IX difende inoltre la necessit dellesistenza dello Stato Pontificio per
garantire leffettiva indipedenza del capo della Chiesa.
In questo periodo lEuropa si divide in Stati che teorizzano ciascuno la propria
egemonia, si scontrano luno con laltro; tutto ci lontanissimo da una
concezione religiosa che si nutre della solidariet per uomini e popoli.
Lo Stato separatista emargina il cattolicesimo dalla sfera pubblica che la
riconduce alleguaglianza con altre religioni; ma questa nuova situazione ha un
effetto inaspettato in quanto porta le diverse personalit ecclesiastiche a
ritrovare nel Papa lunico punto di riferimento attuale.
Siamo di fronte al paradosso di un papato che mentre crolla, il mondo
tradizionale reagisce in contro tendenza ed afferma la sua centralit
evidenziando il suo carattere universale.
Pio IX si esprime comunque pi volte a favore delle aspirazioni dindipendenza
dellAustria, vi sono molti vescovi che si distinguono per il loro attaccamento
alla questione: Giovanni Ferrato vescovo di Potenza, Niccola Caputo, vescovo di
Lecce e Bartolomeo Romilli, vescovo di Milano.
Tra il 1860 ed il 1870 si riscontrano notevoli divisioni politiche tra i religiosi.
I fedeli al Papa sono largamente maggioritari ma vi sono anche degli ordini
opposti ad esso (Barnabiti e Scolopi).
Uniniziativa che provoca un certo clamore, quella di padre Passaglia il quale
nel 1861 raccoglie 9000 firme di religiosi affinch il Papa rinunci alla sua carica.
Le manifestazioni di dissenso restano per sempre limitate.
La politica del papa ribadisce che il nuovo regno dItalia ha usurpato i poteri
della Chiesa e proibisce ai sovrani cattolici di far visita al re dItalia per non
avallare lusurpazione nei confronti della santa sede.
Dopo il 1870 nonostante il forte dissenso della Chiesa nei confronti delloperato
del nuovo regno, essa protesta ma alla fine obbedisce alle leggi. I cattolici si
sposano secondo le leggi canoniche perch il matrimonio un sacramento, ma
la chiesa consiglia di regolarizzare lunione in municipio in prossimit della
cerimonia religiosa.
Con maggiori difficolt i membri della chiesa riconoscono che Vittorio Emanuele
II re dItalia a causa delle numerose ingiustizie che ritengono di aver subito.
Con il tempo i rapporti tra Stato e chiesa germogliano in una cortesia e rispetto
reciproco, finch con lo scambio di lettere tra il pontefice e il re, i due
interlocutori comprendono gli errori compiuti e cercano di porvi rimedio.
Si pone cos fine alle ostilit e si spera che a queste segua unamicizia vera e
convinta.
LUNGIMERANZA DELLA DESTRA STORICA
Come visto prende piede in questo periodo qualche progetto che punta alla
reformatio ecclesie, cio ad una riforma delle strutture della Chiesa ad opera
dello Stato.
Lintento della riforma della Chiesa un punto focale della rivoluzione francese
del 1789, ed quello di separare la Chiesa da Roma e di imporre con la forza
alcuni punti della riforma protestante che non erano riusciti a penetrare nei
paesi cattolici. LItalia sente il bisogno della riforma della chiesa, ma in modo
diverso rispetto alla Francia in modo da rafforzare e fortificare principalmente la
dimensione universale di questa.
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In molti liberali italiani affiora un rimpianto contradditorio e generico per il fatto
che lItalia non ha conosciuto la riforma protestante e non ha beneficiato degli
effetti modernizzanti che si ritiene ne siano derivati.
E un rimpianto contradditorio perch la riforma, dovunque si affermata, ha
provocato la piena subordinazione della Chiesa allo Stato; un rimpianto
generico perch formulato in modo astratto.
La contesa religiosa tra cattolici e laici risolta principalmente da Cavour il
quale elabora e propone alla Francia ed al Papa nel 1861 una soluzione che
introduce il tema della reformatio ecclesia.
Esso afferma che nelle scuole e nelle universit dello Stato sarebbero rimaste
cattedre di religione e di teologia, sottratte ad ogni ingerenza dei vescovi , e
che la loro nomina fatta con un sistema elettivo.
Lesponente cattolico liberale pi affascinato dalla riforma della chiesa
Bettino Ricasoli, il quale per ritiene che lo Stato non debba imporre la riforma
alla Chiesa, ma offrirle solo lopportunit di realizzarla. In attesa che la riforma
si compia, lo Stato deve impegnarsi nel restituire ai cittadini le loro libert
religiose.
Marco Minghetti riconosce che lo Stato n sa n pu regolare lordinamento
interno della Chiesa; quindi inutile che lo Stato possa riformare la Chiesa, i
fedeli non lo vogliono, non lo vuole il Papa.
Non che a Minghetti dispiaccia la prospettiva di una riforma della Chiesa, ma
questa deve avvenire dallinterno e lo Stato non deve promuoverla n imporla.
Carlo Buoncompagni auspica il ritorno della Chiesa al sistema elettivo delle
cariche ecclesiastiche; ma rifiuta un intervento da parte dello Stato.
Egli ritiene inoltre che dobbiamo tenerci lontano dalle massime del vecchio
diritto canonico e da quelle della rivoluzione francese.
Infine Pasquale Mancini ritiene che spetta allo Stato nominare i vescovi, agire
allinterno delle strutture della Chiesa, e porre limitazioni al Papa.
Insomma lunico problema effettivo che esiste sembra essere quello delle
nomine dei vescovi e dei parroci che sono sottoposte ad exequatur o placet
regio e per ci prevedono la presentazione della nomina e la domanda degli
interessati; ma la domanda implica il riconoscimento della legittimit del nuovo
regno che la santa sede rifiuta. Con fatica si raggiunge un compromesso in
base al quale la domanda che viene presentata diretta a prendere possesso
dei beni dellente, scindendo cos il profilo istituzionale dellufficio da quello
temporale.
Con il temporale lintervento dello Stato diviene puramente formale.
INSEGNAMENTO RELIGIOSO NELLA SCUOLA PUBBLICA
Un opzione normativa tutta italiana consente che permanga linsegnamento
religioso nella scuola elementare senza soluzione di continuit dal periodo
liberale sino ai nostri giorni.
Linsegnamento religioso previsto dalla Legge Casati del 1959 tra le
materie obbligatorie e diviene facoltativo con la Legge Coppino del 15 luglio
1877.
Ancora il Regolamento del 6 febbraio 1908 n. 150 allart. 3 prevede sia
impartito nelle scuole ove la maggioranza del Consiglio comunale favorevole;
se la maggioranza avversa linsegnamento dato a cura dei padri di famiglia
nei locali idonei.
Pi volte la sinistra parlamentare chiede la sua abolizione, ma non ottiene mai i
consensi necessari, e quando nel 1908 Leonida Bissolati presenta una mozione

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che invita: il governo ad assicurare il carattere laico della scuola elementare ,
questa proposta viene respinta con 407 voti contrari e 60 favorevoli.
Un po tutti ritengono che la religione costituisca valido mezzo di formazione
della personalit individuale, e delle virt civili di cui pure lo Stato laico ha
bisogno.
Sulla scia delle opinioni di personalit diverse come Raffaele Lambruschini, le
correnti pedagogiche affermano lesigenza di educare cittadini che
congiungeranno alla coltura della mente la fermezza dellanimo e la
sottomissione al dovere, gente operosa intraprendente, valida appunto perch
convinta ed onesta.
E quindi dovere dello Stato operarsi perch il sentimento religioso non si perda
nellindifferenza.
Linsegnamento religioso non lo si da nellinteresse della Chiesa ma in servizio
del popolo nellinteresse dello Stato.
LItalia coltiva un separatismo atipico, in quanto saldo rimane il legame delle
famiglie al cattolicesimo; la tipicit del nostro separatismo confermata
quando si pone il problema delle facolt di teologia che in Italia sono sempre
sotto il controllo della Chiesa.
Una corrente liberale vuole che tali facolt siano sottratte al controllo della
Chiesa ed affidate a docenti statali; unaltra vuole semplicemente eliminarle.
Questa seconda posizione prevale il Parlamento nel 1873 emana una legge che
abolisce le facolt di teologia, le quali esistono, da allora, solo in ambito
cattolico.
Il ministro Correnti illustra la differenza in Parlamento tra teologia e filosofia:
La filosofia cerca una verit che sente di non possedere; la sua forma logica
lintroduzione che tenta di salire dal poco noto a certo al moltissimo ignoto ed
incerto. La teologia possiede delle verit indiscutibili; la forma logica della
teologia la deduzione in cui la premessa maggiore sempre una verit
rivelata.
Correnti conclude dicendo che: levoluzione della religione compito della
Chiesa e non certo con lingerenza dello Stato che si potr ottenere tale
trasformazione.
SACRO E PROFANO SI CERCANO, SI RESPINGONO
NellItalia unita, innumerevoli sono le polemiche pubbliche, gli scontri tra laici e
cattolici, tra Stato e chiesa.
Lo Stato cerca la chiesa, vuole che benedica le sue scelte politiche, anche se
antiecclesiastiche, punisce i sacerdoti e i vescovi quando negano la
benedizione richiesta.
La Chiesa, avverte che seppur strambe, le richieste dello stato rivelano in
realt la sua debolezza. Per questo gli va contro, ma poi alla fine cede e lo
benedice.
Un altro conflitto nasce quando le autorit impongono ai vescovi e al clero di
partecipare ai festeggiamenti del maggio 1860, nella ricorrenza dello statuto
del regno. Tutti sono in festa e ci si dimentica di ogni principio separatista,
viene chiesto di far suonare le campana e di cantare il Te deum nelle chiese.
Parecchi ecclesiastici rifiutano di adempiere alle richieste dello Stato, e tra loro
vi il cardinale Cosimo Corsi, il quale svuota il duomo di Pisa dai sacri arredi e
dalla figura del santissimo per evitare la celebrazione. Alla fine viene arrestato,
ma dopo un po lasciato libero.
Nei mesi che realizzano lunit dItalia, vengono arrestati molti preti perch
rifiutano di cantare il Te deum, o perch non aderiscono agli eventi che
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portano allUnit dItalia. Tra questi ricordiamo: Filippo de Angelis, arcivescovo
di Fermo, il cardinale di Napoli Sisto Sforza e Carlo Morichini, vescovo di Jesi,
per aver negato il sacramento della confessione a chi aveva fatto giuramento
di fedelt al re dItalia.
Statisti e protagonisti primari del risorgimento, cercano la chiesa anche perch
vogliono i conforti religiosi in punto di morte.
Ad essi possono essere amministrati sacramenti di questo tipo, solo dietro
pentimento e ritrattazione. Cavour che era tra questi, riesce ad ottenere il
sacramento, facendo un patto con il suo amico, padre Giacomo da Poirino.
Il caso pi emblematico dellItalia separatista, riguarda la persona del re. Si
narra che quando riteneva di essere in punto di morte, dichiar al cappellano
Renai, di essersi pentito delle azioni violente che ha scagliato contro la chiesa,
ritenendo che esse non fossero diretta espressione della sua volont.
Lo scenario si ripete, quando nel 1878 il re si ammala gravemente e chiama
padre Anzino per ricevere lestrema unzione. Questultimo accetta di
impartirgliela, nonostante lopposizione di altri sacerdoti, dinanzi al figlio
Umberto. L11 gennaio il re ha ricevuto lestrema unzione, ed ha chiesto
perdono al papa per i torti di cui si era reso responsabile. Ma il ministro degli
interni chiese ufficialmente a padre Anzino di stilare un rapporto dettagliato
sullaccaduto; la richiesta venne esaudita.
DOPO IL 1870. GIURISDIZIONALISMO LAICISTA
Con la legge delle Guarentigie si compie il disegno riformatore dei rapporti con
la Chiesa. Poco prima di questa legge, Minghetti di dichiara che: non abbiamo
mai parlato di costituzione civile del clero, noi abbiamo detto che allo Stato non
compete organizzare lassociazione di fedeli.
Con lavvento della sinistra, e con il tramonto della destra storica, prevalgono
atteggiamenti anticlericali. Proprio quando lo stato non corre pi pericoli, il
governo decide di offuscare il Vaticano ed esaltare la propria sovranit; i
cattolici sono liberi, ma visti con ostilit.
LItalia unita ha adesso due volti: 1)quello del pluralismo religioso che porta a
Roma la libert per tutti i culti, fa erigere la grande Sinagoga ebraica(1901-
1904); 2)quello anticlericale, che non ha alcun rispetto per i valori religiosi:
viene traslata la salma di Pio IX e poi buttata nel fiume, nascono circoli
anticlericali, si aprono riviste come lanticristo, satana.
Ma i fatti e le leggi non tradiscono la tradizione moderata della destra storica;
Crispi, presidente del consiglio, ritiene che ci si deve ispirare al sistema
americano, nel quale tutte le religione sono nellorbita dello Stato, da lui
tutelato ma anche controllate. In realt non avviene ci nello stato americano.
I tempi sono comunque diversi, e con il tempo la sinistra inizia a mostrare il suo
carattere esplicitamente anticattolico. Si pensi che se con la destra, il governo
chiedeva ai vescovi di cantare il Te deum, adesso la sinistra arresta i Sindaci
delle citt se mandano gli auguri di natale al papa.
Dal punto di vista legislativo, viene elaborata una legge, che impedisce di
celebrare il matrimonio religioso prima di quello civile. E spesso richiesto di
eliminare linsegnamento religioso dalle scuola, ma senza successo.
Insomma numerose iniziative anticattoliche, ma spesso non portate a termine,
fanno s che lesperienza di sinistra sia, alla fine dei conti, moderata e non
eccessivamente repressiva.
Di fatto gli unici interventi legislativi che sono stati portati a termine sono tre:
a)linserimento nel codice Zanardelli delle norme che puniscono gli abusi dei
ministri dei culti; b)la legge che sopprime le decime sacramentali; c)la legge
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Crispi del 1892 sulle opere pie. Questultima legge incide sulle strutture
assistenziali ecclesiastiche dellepoca. E in realt meno drastica di quanto
possa sembrare, e viene mantenuta un autonomia delle opere pie, basata
sula volont dei fondatori.
LIBERTA E PLURALISMO RELIGIOSO
LUnit dItalia porta con se la libert religiosa per tutti, a cominciare dalle
famiglie protestanti e dalle comunit israelitiche. Gli ebrei assaporano la gioia
delle emancipazioni nel periodo delle invasioni napoleoniche, che porteranno
allapertura dei ghetti, al riconoscimento della libert di eguaglianza civile e
religiosa, alla caduta dei vecchi divieti come quello di possedere beni immobili;
viene poi abolito la tradizionale tassa discriminatori del carnevale e vengono
permesse le lapidi funerarie.
La partecipazione degli ebrei al risorgimento intensa; essi partecipano ai moti
insurrezionali e alcuni di essi entrano pure in contatto con Mazzini, tramite la
Giovane Italia.
Col tempo sembra che la convivenza tra ebrei e cattolici sia possibile; si pensi
che in questo periodo alcuni personaggi di spicco della politica italiana erano
ebrei; tra questi ricordiamo: Luzzanti, presidente del consiglio nel 1910;
Nathan, sindaco di Roma, DAncona, sindaco di Pisa.
La libert religiosa apre le porte anche ai protestanti italiani, alla nobiliare e
tradizionale famiglia valdese piemontese, e ad altri gruppi minori protestanti.
Per i protestanti, per la libert religiosa comporta anche la frantumazione in
diversi gruppi, appunto.
Nel 1854 si determina una scissura tra valdesi ed evangelici italiani, per un
episodio particolare(i valdesi acquistano una chiesa cattolica sconsacrata, ma
la rivendono perch Cavour contrario al suo uso protestante).
I valdesi sono legati ad una strutturazione ecclesiale, mentre gli evangelici
privilegiano lelemento carismatico, rimproverano i valdesi perch non aspirano
a crescere e svilupparsi nei territori italiani.
LA PARABOLA DELLENIGMA PROTESTANTE
Un altro sogno che ha attraversato il risorgimento, riguarda il tentativo di
protestantizzare lItalia. LInghilterra, sostiene coloro i quali vogliono tentare
questa impresa, perch ritiene che cos possa essere finalmente sradicato il
cattolicesimo dal Paese. Gli inglesi cercano cos di attirare gli italiani immigrati
e protestanti per realizzare il progetto di unItalia protestante; ma sono molti gli
italiani cattolici che si oppongono.
LInghilterra, che vuole lindipendenza per lItalia, anche se per motivi religiosi
egoistici, la nega agli irlandesi, anzi li perseguita in quanto cattolici.
Da registrare al riguardo lattivit di alcuni ex-preti italiani, tra i quali Gavazzi
e Achilli, i quali vengono chiamati per testimoniare le nefandezze della religione
cattolica, e per fare propaganda negativa, da veri traditori quali sono.
Entrambi ricevono onori in Inghilterra, diventano rappresentati allestero del
protestantesimo e continuano a parlare contro il papa e la chiesa di Roma,
senza mai spendere una parola a favore degli irlandesi cattolici.
Come i cattolici sono malvisti in Inghilterra, in Italia i protestanti non si sentono
alla pari con i cattolici.
I protestanti sono comunque tutelati dal principio della libert religiosa che
concede loro, uno status di cittadinanza uguale a quello dei cattolici, ed inoltre
prevede lerezione del templio anglicano a Roma e in altre citt italiane. Ma i
protestanti trovano un ostacolo enorme nel popolo, poich gli italiani,

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nonostante tutti i dissidi che sono avvenuti in questi anni, o sono ancora
cattolici, o sono ormai diventati laici a tutti gli effetti.
Coloro quindi che speravano in una protestantizzazione dellItalia, non avevano
fatto i conti con il popolo italiano, fortemente legato alle tradizioni cattoliche, o
fortemente stanco di soffrire a causa della religione.
IL TENTATIVO DI UNA RELIGIONE CIVILE
NellItalia governata dalla sinistra si avvia un processo laico e nazionalista, che
mira ad elaborare simboli e valori di un paese che ha appena raggiunto lunit.
Si parla di religione civile, quando in Italia si cerca di seguire il modello
statunitense, che si basava sulla figura di George Washington e girava intorno
ad altri personaggi storici, miticamente trasfigurati in virtuosi eroi. E un po
quello che avviene in Italia, dove le personalit del risorgimento vengono
erette dopo lunit, ad eroi mitici da cui trarre esempio: questa la religione
civile.
Ma mentre vengono esaltate le personalit pi importanti, le celebrazioni
nazionali sono limitate. Non viene istituita una festa nuova per lunit, ed
mantenuta di fatto la festa dello Statuto spostata dalla prima domenica di
maggio alla prima di giugno. Per il resto lItalia continua a vivere secondo i ritmi
delle festivit religiose, quelle centrali della Pasqua e del Natale.
La religione civile ha avuto come conseguenza anche lesaltazione topografica
dei protagonisti del risorgimento: Vittorio Emanuele, Garibaldi e Mazzini, si
sono visti intitolate numerose strade e piazze; la figura di Garibaldi divenne
addirittura oggetto di culto. Si sviluppa anche lidea di dar vita ad un prototipo
da far seguire agli studenti e quindi con il quale educare i giovani. La riforma
del 1877 prevede lobbligo scolastico fino ai nove anni, e si ritiene che lo
scopo dellistruzione elementare deve essere quello di formare una
popolazione, onesta, unita e devota alla patria e al re.
Prendono piede in questo periodo, anche racconti che narrano le avventure di
questo periodo o che si ispirano al raggiungimento degli obietti suddetti.
Ricordiamo il libro Cuore di De Amicis, il quale esalta le virt degli eroi di
questo periodo, laicizzandole in modo evidente; si pensi che i personaggi del
libro non vanno mai in chiesa, a un funerale, non incontrano mai un crocifisso.
Se il libro Cuore spinge i ragazzi e ragazze alla virt e alleroismo, il
Pinocchio di Collodi, mette in guardia dai vizi, dai difetti. Pinocchio entra nel
cuore degli italiani, perch esalta il binomio ingenuit/responsabilit, e
individua nellozio uno dei peggiori vizi.
RIORGANIZZAZIONE DELLA CHIESA NELLITALIA LAICISTA
In Italia il processo di laicizzazione dello Stato non avviene in modo violento
come negli altri Paesi; tutto avviene nel rispetto ma nel frattempo nella
contestazione della legge che si ritiene ingiusta. Per quanto riguarda
labolizione degli ordini religiosi, il commissario regio si reca nei conventi,
riunisce i religiosi e chiede loro di procedere allinventario dei beni; il superiore
del convento, legge una dichiarazione di opposizione a tale volont regia, ma
dopo questa, si procede allinventario cos come ordinato dal rappresentante
statale.
La legge non proibisce di per s lesistenza degli ordini religiosi, ma proibisce
che questi abbiano personalit giuridica e possano accumulare beni.
A volte gli immobili ex-conventuali, sono acquistate allasta da un singolo
religioso o da un prestanome che poi li rende disponibili come sedi per vecchie
o nuove comunit.

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E inoltre ancora utilizzato il sistema di costruire una societ anonima per azioni
alla quale intestare la titolarit degli immobili di un Ordine, come avviene per il
Pontificio Istituto Missioni Estere (PIME) a Milano nel 1866.
In questo contesto di ostilit contro gli ordini religiosi, si salvano i salesiani di
Don Bosco, poich essi osservano le leggi civili per ci che riguarda la
successione ereditaria e eventuali liti giudiziarie. Inoltre Don Bosco si avvale
delle leggi civili per non apparire come un ordine religioso, ad esempio stipula
convenzioni con i Comuni per ottenere in uso gli immobili necessari per i
collegi.
Dalle leggi eversive derivano anche benefici per la chiesa e la riforma delle sue
strutture. Si esaurisce il fenomeno delle vocazioni indotte e crescono le
attivit nei campi dellassistenza e delleducazione.
I vescovi sono nominati esclusivamente dalla Santa sede, e Pio IX cambia la
struttura episcopale italiana, svincolandola dalle realt politiche degli Stati
preunitari, dando vita a un episcopato nazionale.
Nonostante la questione degli ordini religiosi, il cattolicesimo si rinnova e
consolida nella societ.

SPARTIZIONE 8xMILLE
L'otto per mille una quota pari all'8% dell'IRPEF di ogni famiglia italiana che viene destinata
obbligatoriamente ad una confessione religiosa sulla basa della scelta espressa dal contribuente e che non
necessariamente corrisponde al suo orientamento religioso. Ad es un cittadino ebraico pu, se vuole,
devolvere il suo 8per mille ad una confessione che non la sua in virt della libert religiosa che gli
concessa.
L'8xmille nato con la legge 222 del 1985 in attuazione del Concordato dell'84! Recentemente l'UAAR ha
chiesto di partecipare alla spartizione dell'8per mille ma gli stato negato sulla base dell'art8 che non sembra
riconoscere come confessioni religiose le credenze o convinzioni non religiose.
La quota non destinata a nessuno (nel caso in cui il contribuente non abbia espresso la sua preferenza) viene
ridistribuita tra le confessioni in base alle percentuali di preferenze ottenute tra chi ha espresso il voto

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