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INT]EGRALE DEFINITO

o Prohlema della misura di regioni piane


Consideriamo una funzione f , nannecessariamente continua, deftnita in un compatto
(intervallo reale chiuso e limitato) b,tl, f ,lo,el+ m
Ci proponiamo di calcolare l'area della
regione di piano (trapezoide)
I y = -f(*) delimitata dal segmento , dal
segmenti jGF edi@p, e"b
dalla
funzione ./.

A tale scopo sar necessario costruire due particolari successioni: una monotona crescente
che converge al suo estrento superiore (geometricamente, essa rappresentata dal pluri-rettangolo
inscritto nel trapezoide), ed un'altra che sia monotona decrescente e convergente al suo estremc)
inferiore (geometricamente, rappresenta il pluri-rettangolo circoscritto al trapezoide). Notiamo
facilmente che questo procedimento ricalca quelio anticamente usato per calcolare l'area di una
circonferenza. Si intuisce, dunque, che le due successioni monotone convergono ad uno stesso
I valore: esso proprio 1'area della porzione di piano cercata.
Per poter attuare questo procedimento, costruiamo una partizione dell'intervallo la,bl ,

ciouninsieme p taleche: P={x,, = {t<x.,<.r, <....r,,=b}.

o-xo .trl x" lr:4 -h

L'interwallostessorisultaallorasuddivisoinn-intervalliparziali: x,-x,,=4, x:-rr=d.,in


generale: : x, -f,., =dr fino a ""xn-x,", =6n conivalori d, nonnecessariamenteuguali.
Una secondapartizione P' delf intervallo [a, b] . I''=ft,,, = a{}'r</:<...<),,,=b} si
dice p1u_faffrnala della partizione P, se la partizione P' contiene tutti i punti della partizione P
con l'aggiunta di altri punti. Se la partizione P' contiene solo alcuni punti di P, piu degli altri, le
due partizioni si dicono non confrontabili . Si definisce norma o ampiezza della partizione, il max
delf insieme formato dai d, . cioe: rf = rnax{d,, d, ,...,6,}.
Operata la partizione P, torniamo alla nostra funzione .f .fo,A]-+!t definita su di un
compatto, da cui pretendiamo inoltre:
1) che sia limitata'. 1a >0 : Vx e [a.6]= | l(..] <o
2) che sia . .f (*)> o
v,r e [a, a]
(la seconda ipotesi esclusivamente di comodo, infatti in seguito la escluderemo).
Siano l, ed L, rispettivamente I'estremo inferiore e l'estrerno superiore (e non il minimo e
.- massimo, poich abbiamo ossenato che la f non deve essere necessariamente continua)
:elf immagine secondo ./ dei senerico interv'alio d, , cio:
.' ed Z, di d,
estrerni inf. e sup.
ed, L. estremi inf. e sup. di d. e via di seguito.

Definiamo somma inleriore della funzione rispetto alla partizione P _ il numero:

,r.f . p:)= 116, + 1"6" + ...+ 1,,6,, =ft16u =frr(r, - ro,)


k-t t--1
e. in modo analogo, definiamo somma superiore :

.\(./,p) = L,6, + L.tl,+...+ Ln6n =ftrl, =ftr(r. * rr,)


l;-1 l;-l
Se come partizione P' consideriamo tutto l'interv.allo fa,6l si ha:

'\f . P)= tnr 1$\tt - a) ed S(f p)= sup./'(rx


"
- ct) .

osservazione . E' evidente che fissata P si ha sempre questa disuguaglianza :

, t(J'"p) < S("f, P) , cioe rispetto ad una stessa partizione, la somma inferiore
e sempre < della somma superiore.
Inoltre,esempreveroaffermareche. {**u)"-tr /(r)< t(-f ,?)<S'(.f, p)<(!,-c)sup./(x)
Diamo il seguente:

o TEOREMA
Siano P e P' *rc partizioni dellafiutzione .tr ln.el-+ $l tlefiruita stt tli un compatto, e sicr
P': P u | f"nnr*lmente co, i e la,hl ), cio P' pir raffinatct di I, , dimostriamo che
sl ha semtrtre: t("f .P)< ,(./. P') ed s(.f .p)> ,s(./', p';) , cio al raffinanrenn della pcrtizione
le sttmme irf'eriori aumentann, merutre quelle .;uperiori diminuiscono.

Ossetyazigns : L'ipotesi che sia P': P -


F) e di comodo poiche il teorema vale anche pe. ,,i
(con r e N ) : basta infatti considerarli uno alla volta per arrivare alle medesime
conclusioni.

Dimostraziottc
Si haperlapartizione P: t(.f ,P)-_ 1,6, +116" + +lr5r +...+ !n6n . (l)
Per la partizione P' supponiamo: xr ,. ( r. r, e vediamo cosa accada nelf intervallo d, :

=
E, 6t,

a=xo _Yi,

:
Con: 6n=6r+6r-
/n:i.f t/b,
4 =inrt 6)i

2
l: P' le somme inferiori saranno
tU, p')*- 116, + 116, + ...+Iudo + IoEo +... + I nso (2)

Sottraendo memtrro a membro la (r) e la (Z) sostituendo si ottiene :

"
{J.P')- r(.f .r)= t-.5. - t^a,)-,,u, -8, - trF, *F, -,rflr

Si ha che (r, *rr)= o poiche l, l'estremo inferiore di un intervallo contenuto nell'intervallo


Ji cui lu I'estremo inferiore . analogam"nt.
p", (/* ,r)t O

Concludendo avremo .

s("f , P')- ,(./, P)> o ,t(.f , P')> t( /', p) cio la nostra tesi.

In maniera del tutto analoga si dimostra che .

.s(.1,r')< s(/,r)
o TEQREMA
Sicno P, e P, tlue partizioni dell'intentatto fa.bl in cui de.finita lafunzione .f , si ha
sempre per P, e P, qualsictsi : s{f ,r, ) < S(.f, f, )

Osservazione. Praticamente si vuole dimostrare che Srrp(,s) < Inf (S). e quindi una qualsiasi
somma inferiore sempre minore o al massimo uguale ad una qualsiasi somma
superiore.

Dintostrlzione
Consideriamo la partizione P, v P. , la quale evidentemente un raffinamento sia di P, che di {
.

per il teorema precedente si ha .

t(.f , P,) < ,(/, P, w Pr) e anche s(/, 4 u P,)< s(,r, p, )


poich si ha pure s(.f . P,,., P= ) < S(f . t', w P.) ne segue che
.t(.f ,
p,)= ,(,r, I u p.). s("r, p, p,). s(1, r, ) :) ,-,t .r{.{, P,). s(/, r, )
cio quello che volevamo dimostrare.

Chiarniamo Integrule Inferiore l'estremo superiore delle somme inferiori, cio :

srp{s|/, p).tp = [",b]]= f"f $\x= I : lim['(f,r;1


Chiamiamo invece Integrale Superiorel'estremo *r-.r"r" delle somme superiori, cio .

*,f tA
i.f p tp hlj = {ar= 7= llm ts(f r)}
).
= la. f; .f ,

Eridentemente si ha la sequente disuguaglianza'.

{n - a} < r$,r} = f" fi,W " f fl.W< s(,r, p) < \a - a)


. CRITERIO DI INTEGRAZIOIiE SECONDO REIMAIVN
Ccttlizione Neces.sario e Sryficiente ffinch un* ;funzione sia integrabile secondo
Reimxln', "' !-:7 o Ve>0 IP".[*,4] ,S(-f"p)-s(y,f)<e
Dimosirazione
C-N. Ricordiamo brevemente le propriet dell'estremo superiore di un insieme reale
=) .

{YaeA=a<L
L = SuoA= I
' Lv">0.3aeA.L-e<s<L
Fissiamouns>0reale:

{-e L:I 7 +a

Essendo 1
un estremo superiore, esister almeno un elemento dell'intervallo compreso tra 1 - e
ed 1_ possiamo concludere che . L- t *r(/, p, ). I
In modo analogo, tenendo presente che 7 un estremo infleriore, esister certamente un elemento
tonpresotra t ed,7 +e.Quindi ar,remo . 7.S(./.P.).7-e
I-e L=7 7 +e

.,U,r) s(1, r, )
Consideriarno una nuova partizione, P , piu raffinata di quelle considerate'. P = Ir, w P.

L-e !-: t 7 +e

'("f
,P,) t(1., P) stl., P) s{,f . r.)
In conclusione abbiamo offenuto : S(/',f) *t(J,f')"7 +E -I_*e :2-E e cioe proprio la
nrqtrq fci

C S e) Per ipotesi abbiamo :

"{'f 'P)
s{t. r)
Poich' Teuninf = SU,p')>7
1unsup =
"$,r)<I
Scegliendo un a > 0 arbitrario possiamo costruire la seguente disuguaglianza

0<7-r_<,s(/,p)-t{1f,r)<"
e quindi la tesi.
= o<7-4<a = 7_ 1

4
. TEOREMA
Sia.f una.frtnzione ile.finita in un compato fa, hl e sia J'continua : segpre che f integr abile
secondo Reimunn .

I t .la i+ fi
1" L' ' -> I =l
l.f 'o cotttttttto
Diruosfi'azione
E' necessario dimostrare che [_=7 , o meglio che la funzione soddisfa la condizione di
integrabilit secondo Reimann, cio :

Ve >0 I X suddivisione dila.b)t.c. S(./,x)*"(./', X).,


Per dimostrare questo andiamo a considerare le somme superiori e inferiori, in generale. Nel caso
Ceiie funzioni continue, essendo Ia ./' definita in un compatto (intervallo chiuso e limitato) ed
essendo gli intervallini, dopo la suddivisione di
[",f] , dei compatti , per il teorema di Weierstrass
ia funzione dotata in ciascun intervallino di massimo M, e di minimo mk ; per cui, quando
scriviamo la somma superiore e inferiore, invece di usare gli estremi superiore ed inferiore,
useremo massimi e minimi .

S(/,x)- M,6r+Mrd, r ...+Mn6,,


t("f , X)= fi1r6, + m16. + ...+ m,6,,

da cui :

s(,r,x) - tU', x)=(M, - *,)6, +(M, - *rbr+ + (M,, - m,)6, .

E'da sottolineare che M, ed mr sono r.alori della funzione non come estremi superinre ed
inferiore, i quali non detto che siano valori della funzione. Applichiamo il teorema di Heine-
Cantor : la funzione continua, limitata e definita in un compatto quindi possiamo concludere che
e uniformemente continua, cioe:

Ya'>0 i rI'(a')>0 t.c. Y x',r"=[r,] et.c. lr,-r',1<rf'=if(r') *.f(*,')1.r,

Poniamo 5':-s-. per il teorema di Heine- Cantor esiste il d'(a') . Adesso costruiamo una
b-a
suddi.iisione qualsiasi arbitraria, matale che le atnptezze dei singoli intervallini, e quindi anche la
::.iassima ampiezza d risultino tutte rninori di d' : 6 < d'
tI ed I??r sono valori, de1la funzione nel primo intervallo 6, , ma le distanze dei punti in cui la
:unzione assume questi valori sono minori di 6 (la massim a ampiezza) e quindi di d' . Essendo
It = _f (x') ed
m, = -f {x") p., il teorema di Heine- Cantor segue che :
W, - *rl. r,
Sostituendo avremo

-i( /.r) -t(-f ,x)." d -e'd. +... +.^'6n:e'{6r+d, +...*6,,)=u,(tr-o):r9-(o- a):t


b-a'
Abbiamo dimostrato che esistono inlnite suddivisioni delf intervallo
[a, &] , purch pero
s--ddisfino la condizione che la massima ampiezza d della suddivisione risulti minore di d' , dove
'- e la distanza determinata anplicando il teorema di Heine- Cantor alla funzione, una volta {ssato

5
,o

' = ' Abbiamo dimostrato quindi che la funzioni continue sono integrabili. ll viceversa
h- n
r]on sempre vero, cio se una funzione e integrabile
non detto che sia continua.

. TEOREMA
Sia f una.funzione definitct irt un compatto
fa,hl e sia (strettamer*e) crescerfie (a anche
'sfi'eltamente decrescente), segue che Iaftmzione integrabile secondct
Retmsrtn.

I f ,[n.]-+ :n
1,.
l-J .e. s|rcil .cres.c(ntc = L:7
Dintct.strazione
\nche per questo teorema dobbiamo far vedere che :

Vs > 0 I X suddivisione di fa,bl t c. S(/, X)_ r(.f ,X).,


Quando non consideriamo
usrr.lrIu rl,intenalli
lnten/alltno ggnenco, essendo Ia funzione crescente, I'estremo
.nriore e l'estremo superiore deila funzione
son( i valori che la funzione ha agli estremi
10ne ono
Jeli'intervallino
Sia P una partizione generica dell,intervallo, si ha
:

x. x"

ff,f)= 4r, + 6J,


+ . .+ 6nt,
S(/,p)= 6rL, + 6rL, +...+ 6oLn

Ila qri deriva, ricordando che : 6n <6(e)< ._ t_ V keN


L,-1,
s(/,p)-sf,r')=E, - t,)+6r{L,_tr)*...* 6,{L,_/,)< 6W,_t,)+(t,_t,)*...+(L,_/,)J.
'TAb, - lr7= , Come volevasi dimosrrare.
Una seconda categoria di funzioni integrabili sono,
quincli, le funzioni monotone crescenti
scenti' Esse forniscono subito esempi difunzioni
non continue che sono integrabili :
E' possibiie calcolare l'area di questa regione
piano. In particolare, essa sar.

A=Ar+A,
La discontinuit considerata di l' specie;
prende anche il nome di "discontinuit
eliminabile"

Sottolineiamo che stiarno parlando di funzioni limitate, cio di funzioni che non possono
ar erediscontinuit di 2' specie rna solo di 1o specie.
\on tutte le funzioni che non sono continue per saranno integrabili, ma solo quelle le cui
jiscontinuit non sono troppo numerose.
Un esempio di funzione non integrabile secondo Reimann e la funzione di Dirichlet , cos
:atta f .la.bl-+ {o,t}
.re'-r" 'irrazionalc
f GJ -{O
[ .rc,.x..razictnale
Questa funzione ha infinite discontinuit di 1o specie, salta continuamente tra 0 ed I e non
e. quindi, rappresentabile. Vediamo perche la funzione di Dirichlet non e integrabile secondo
Reimann. Consideriamo f interv'allo [O,t] , dividiamcilo in inten;allini e costruiamo la somme
rnferiori e la somme superiori.
Prendiamo l'estremo inferiore del l'inten.allino : la funzione assume solo duevalori, 0 ed 1. per
quanto piccolo si possa scegliere l'intervallo parziale, vi sono sempre infiniti valori razionali ed
.rrazionali, quindi per qualsiasi intervallino la funzione assume sia il valore I che il valore 0 :

,'estremo inferiore 0, per cui la somma inferiore sar .

t(.f , X)= odr + or!" + ... * od, = Q

L'estremo superiore di ciascun intervallino , invece. t ; quindi come somma superiore avremo

S(f ,X)=14 +1d. +... +t6,,=(n*a)+o


i: conclusione si verifica che : I: t(-f , x) * s(1' , X):7
In conclusione. osserviamo che l'integrabilit di una funzione non continua dipende dal
:-mero di discontinuit di 1o specie che presenta. Anticipiamo un teorema che afferma'. "tlna
':tir:iotte dotqta di urt numero.finito di discontinuit di l" specie integrabile secctndo lleimann "

Diamo ora un'altra definizione di integraie Integrale secontlo Mengoli- Cauchy .

S -:poniarno di avere una funzion e


.f [a, r]-+ n e supponiamo che _f sia continua :

="-:diridiamo l'intervallo fa,A] in intervalli parziali. Invece di prendere l'estremo superiore e


=nore. o il massimo e il minimo (avendo supposto che la funzione sia continua), andiamo a
!;-'qliere in ciascun intervallino un punto a piacere e calcoliamone il relativo valore che assume la
---ione In pratica, invece di moltiplicare rlu (.ampiezza dell'intervallo parziale) per l'estremo
:-erore e superiore, la moltiplichiamo per il valore che la funzione assume nel punto scelto a
s(.f ,x,a)=.f (,\s, * f(,p, + *.f (r)4 * *.f (,,b,,
Definiamo la scrittura sopra riportata :
somma integrale della funz ione
suddivisione Xe alta scelta O dei punti
.
frelativa alla
Quando' fissati gli intervallini, venivano usati gli estremi
automaticamente fissati anche gli superiori ed inferiori, venivano
esiremi superiori ei inferiori e quindi a
superiore' In questo caso, invece, fissati somma inferiore
gti inte.w[i pLruri" di somme integrali ne possiamoe
;ostruire una infinit, per la precisione
saranno rc,, , basta cambiare la scelta dei punti.
Ardiamo a calcolare il limite di queste ro.rnr"
ln,egrali per - -+ 0 , cio al tendere a 0
C ei1 e ampie zze d,egli
interval li ni considerati.
\TTENZIONIE- : e e*ato dire che si fa
tendere ad infinito il numero degli interv
alli parziay.
Iim,s(r, x.t>)= z
_r0

Questo concetto di. lirnite, tuttavia, non e stato


studiato poiche l,argomento del limite
:unzione che dipende da divers.
ruriulrti. Diamo q;ili;r" iluova detnizione una
luesto caso' dopo di che diremo che di limite valida in
se esiste il limite a.tt. ,o.n.e integrali,
cioe se esiste :

Iim
--)B
I rZ)d,
k=1
= [ "f(,'\t': '
lo chiameremo in t,
^
(6lrt
l.{at serqnoo rvtengoli_ C+uchy . paremo
, edere poi che,
almeno n.l .*ffi funzioni continue, l'integrale secondo n"imu*
.'integrale secondo Mengoli_ Cauchv concide con
. viceversa

ve >0 f d'>0 t.c. vx (sudd.) dr[a,b]con lxf <d, e vr] =+


lrU,*,"1_jt|Wl."
in e.ri abbiamo indicato la norma (massima
arupiezza degli intervaliini) con
o TEOEEMA irl
s'o 'f :1"'nl-+ffi unafunzione contimts, sllora
l'integrale secondo Reimann coirccide can
{'integrale seca*do fu{engoli* Cauclry .

{-f ,lo,al-+ n
1 - -confinua allora
IJ
.f rfiegrubile > ./' integ.abite
secondo Reimrum se contlct A,{engo Ii _ Ca uc hv.

8
Dimostraziute
C.N. Supponiamo di avere una funzione qualsiasi f .lu,A]-+91 , continua e dividiamo
=)
f intervallo [a, b] in inten'allini. Scegliamo in essi un punto f, qualsiasi e facciamo le seguenti
ossen'azioni :

*, <.f (,)=tt,
n,, < .f (,).*r,

o,,, < -f ({,,)< M ,,

rroltiplico perle quantitpositive 6, , 6. , ..., 6n :

mr6,s f(f,F, .M16,


m.6. <.f(,)A,.M16.

nt n6,, I J"([,)a. s M,,6,


sommando membro a membro si ottiene ,(/, X)< S("f , X,e) < S(./, X)
'
Passando a limite per rr -+ 0 . lim , x)< lim s(y, x,o)< lim s(l , x)
d+0 '(f 6+o d-+0

Poiche per ipotesi/ integrabiie secondo Reimann, segue anche , lims(/ "
X,e)= J
it--r0

C S. e) Dimostriamo ora il viceversa, cio se la funzione integrabile secondo Mengoii-


Cauchy pure integrabile secondo Reimann. Tale dimostraziane immediata : le somme infriori
e ie somme superiori non sono altro che particolari somme integrali poiche quando scelgo il punto
i . scelgo il punto in cui c'e il minimo (o rnassirno). Le somme superiori ed inferiori sono quindi
Celle sottosrtccessioni delle somme integrali. ed hanno quindi lo stesso limite.

D'ora in poi useremo gli integrali secondo Mengoli- Cauchy.

PROPRIETA' DEGLI INTEGRALI


bbb
1 Jt/G) + g(,)P*: [ .rQP, * !sGV*
\OTA : sottointeso che le due funzioni siano entrambe integrabili e definite i, [",4] (anche in
seguito) .

-adimostrazionemolto semplice , ZU(tr)*s(6r)).t, =ZlGr)a- * I s(),bk


}fPORTANTE : l'integrale del prodotto non uguale al prodotto degli integrali, n f integrale di
un rapporto uguale al rapporlo degli integrali .

2 se /(r)> o = Jf(rF, =
o

9
Dimostrazione .

tl

liml
j +(,) f=l
f \{^)6r >o per il teorema della permanenza del segno

bb

Dimostrazione :
.blrbh

4
iirr,u,l"ir(,),'
Dimostrazione :

-l/Gl< I(,).ir(,)
:tlAlh

- ft rt"y4.< J r(,)a,= i rt,y, = lirt,1 =!lt$\t4


5
i .f 6),1, = a per convenzione

6. Sia f [",n\-]T , sia/integrabilein fa,bf esia o< ,<b ,con ce fr . Siha:


bcb

IvGlt :I t?\t** J;(,M"


b

7 [ r(*\t, = -i rb\t, per convenzione


b

TEORET,IA DELLA MEDA INTEGR4LE


Supponiamo di a,ere una f .[a,b]-+Il integrahile in fu,bl ; per definizione di metlio
b

Ir(,hx
inlegrcle "lr"silta: p="b*o .Sihacaruetesi: I<p1L,,ottecon,,l,.ed.,L'. .si

indicano, rispettivamente, I'estremo inJriore e superiore dellafunzione.

osservato che: t(b-")< r<L(b*a)* Dividendo i membri per (r-a) otteniamo


',= L e quindi la tesi.

e continua posso scrivere . m < 1t < l,{


: :ossibile applicare,_quindi, un corollario del Teorema degli zeri e dire che .
- almeno .fo,blt.c. -t(e)= p

10
bb
t'(t)=[rb, "= [tGV.=.rtil.(n-,)
rn conclusione, ottengo la quadratura riconducendo il
, calcolo dell'area di un trapezoide al calcolo
Jell'area di un rettangolo :

r()

Sia / k', h7-+ 1B integrabile in fct,blsecondo Reimann. Costruiamo una nuova funzione ..

r(,): i tQM,

taxb
il punto x anche rlil nsultato
Ldrlulanoo ll
Cambiando risultato cambia. si
r costruita una nuova funzione, chiamata
funzione integrale. In particolare si hanno come valori
x=ct =) I(x)=6
E' importante sottolineare che essa derivabile, ed in particolare
si ha :
r'(ro)=./(r,)
. TEOREtuL4
Lc.funziane integyale (come sopra definita) una.funzione
tli Lipschith, cio.sodtlisfa lcr

v ,.y =[",] r a >o rr.c.


lF(x)-r(y)<oir*yi .

r'('): i .fQM, . Sostituendo questa relazione nella formula che definisce una funzione di

tr(,)- r(r) = ,n>r -i,tv,l=li rntn -! rav,l=li ,ov,l='l r(,v,


li

1l
Poiche la funzione/ e integrabile. ne segue che essa anche limitata, cio :

1 a >o t.c v .r
= [,2. ] = l.f
(*\<
"
quindi possiamo concludere afrermando che :

lr(,) - r(/I <


I rtY, . [(*fi' = slx - vl
t;

essendo d, unacostante
Affermare che la funzione integrale una funzione di Lipschith ci fa concludere che essa
anche uniformemente cortinua-

o TEOREMA FOI'tOAXgnrltg, DEL CALCOLO INTEGRALE

Data Ia firuiore f .b,b!-+n , il teorema afferma che se indichiarna can F(x) ta

funzione integrale, aft)if{rF, , "i hsnno le conseguenze :


t. f'(r) a urufinuione di Lipschith {gi dimostrato)
2..se ]ip.f{ r-)=.{ lx.) = I 4'(*,)=1.(*,,)
= ,.'-.
conttttcr ctdestrc del purtto
Qltcst. si?zriuct c.he la.ftmzione che si sta integy'ando
,y ,/i',;r,,i-.i ,'tt ,h.1t:tot?e integy'ale derivahile tt destrae la tlerivata destt'tt itt x,
Coltcitii ;ttt t vtlore che cssume la "-f " in x,,. Analogamente antremo :

Dimoslraziotte
Per ipotesi sappiamo che
va >0 - .ii:>ir t c ;.y=[a,a] , 0<r-x,, (a = l/(r)- J'.(r.).t
Cio che dobbiamo drmo-strare e invece :

(r). lim trt.xl-F(v)


.r.-,.
?t \
=ltxc)

Usando la definizione ct limite. 1a nostra tesi assume la seguente forma

Calcoliamo ii rapporto incrementale :

rrb r0

r(x)-r(i i_ ilo*- lr$Y" I r$Y.* [ r(.V. JrG)a,


x-.r r- lo x-xo x-ro
Si ha anche la segude uguagliatrza :

J,r
(')a'
I
.f Go):r-r,, -f- ('o )' (' - 'o ) r-xo
12
Sostituendo nel valore assoluto della nostra tesi si ottiene
:

rlrl i:-
I r(.\t J i (r. k*l L/(,) - f t. )Wl
lJ
I

itrt,; - .r. (',1


.l

I"x
Jo roI _tr. I_ r0 a(r-ro)
I -'ro x-x', i
x-xu x*rt, x-xo x-xo
I

Abbiamo dimostrato che la derivata della funzione integrale


nel punto generico ro coincide col
valore a destra che assume ia funzione " " t\el medesimo punto
1f .

ossERVAzIoNE . " continua in x,, e [c, &] allora la sua funzione


Se la funzione " .f
integrale r(*) .derivabileerappresentalaprimitivadellafunzione
.f0, F.,(ru)=.f(r,)
Se la funzione" " i1 .rr,, presenta una discontinuit (naturalmente di
f 1o specie, essendo
limitata), allora la funzione integrale in x,, presenta un punto angoloso.

o TEOREMA DI TORRICELLI - BARROW

Sappiamo che data una funzione integrabile, le sue primitive


sono infinite. Data .. .f, ,, e
trovata la sua primitiva " F\ '\ per avere le ait primitive
sommiamo una costante .. c ,. . Indicando
con G(.r) una primitiva qualsiasi, essa data da : G(r)= r(.")_
,:i ./-frV, n *
la famiglia di primitive si indica senza limiti di integrazione.
Vediamo di stabilire quanto vale la costante ". c ..

Poiche c(")= f|b,


[ *, = f;(g)=c e quindi :

{l T'eorema cti Torricetli - Ilawow afibrmu che l'integrale


tlefinito clella nostra Jirnzione
esteso da "a" Qcl "x"coincide cut la clffirenza dei
valori Llro ur* qual.si,si primitit,a
GSSume agli estrenti tlell,inter,-alJo .

IMPORTANTE : L'integrale definito e sempre un numero;


l'integrale indefinito e al contrario una
tmiglia di primitive, e quindi ancora una funzione.

13
TABELLA DEGLI INTEGRALI FONDAMENTALI
nt1
.Y

J t1+-7.edre11
tt +7

-1 I

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