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Roma , La regina delle citta

La civilta antica nel suo complesso, sia greca che romana, si basa su una societa urbana.
Nell Atene del V secolo, i cittadini riuniti attorno all Acropoli avevano un peso maggiore dei
contadini disseminati nei demi e se, a Roma i proprietari della campagna ottennero per un
certo periodo la supremezia, dopo la rivoluzione del 509. a.C., quell aristocrazia terriera
venne ben presto assorbita dalla citta. Ai tempi delle guerre puniche, tutti i Romani che
avevano un qualsiasi ruolo nella vita politica e nell amministrazione dello Stato, risiedevano a
Roma. Si trattava di una necessita imposta dall organizzazione cittadina, dove il diritto di
cittadinanza veniva esercitato direttamente e senza possibilita di ricorso a deleghe. In tal
modo la citta (urbs per eccelenza) si identificava con lo Stato: si potevano aggiungere o
togliere territori all Impero (imperium romanum) senza comprometterne la stabilita, ma il suo
stesso della citta era intoccabile e sacro. Una tradizione piu volte riaffermata sosteneva che
nessun invasore fosse mai riuscito a occupare la totalita del suolo urbano.

Con oggni probabilita, la vecchia teoria che fa nascere Roma sul Palatino e la fa sviluppare
progressivamente attorno a quell unico nucleo urbano in modo da raggiungere per gradi la
sua estensione massima, non corrisponde a realta. Non sembra che sia mai esistita, sul
Palatino, una citta vera e propria, ma solo uno o due villagi di capanne, sorti verso la meta
dell VIII secolo a.C. Tale insediamento fu sicuramente piuttosto prospero e altri villaggi
sorsero nei dintorni, sulle pendici del Celio, delljEsquilino, del Quirinale e persino nelle
immediate vicinanze dell futuro Foro.

Sono i resti di questi agglomerati, riportati alla luce dagli scavi eseguiti dopo l inizio del
XX secole e tuttora in corso. Ma la citta vera e propria non apparve che un po piu tardi, nel
VII secolo a.C., e e nel Foro che se ne rilevano le prime vestigia. Per un Romano,non esiste
citta se non la dove gli uomini si riuniscono per deliberare, amministrare la giustizia e pregare
gli dei. Ora, la memoria dei Romani non ha conservato il ricordo di funzioni analoghe
esercitate sul Palatino. Al contrario, il Foro fu sempre il luogo per eccelenza della vita
politica e religiosa e delle attivita giudiziarie e tale resto sino alla fine dell Impero. Si puo
immaginare che la nascita della citta, che consistette nell eleggere la valle del Foro a centro
della vita sociale, fosse il risultato di un intervento esterno, a esempio l insediamento sul
Campidoglio di una guarnigione etrusca. Il luogo era sembrato adatto per stabilirvi un
mercato, tappa sulla strada che, seguendo la valle del Trevere, permetteva alle carovane , che
transportavano il sale delle saline di Ostia, di ragiungere l Italia centrale e le pianure dell
Etruria. Si intravede questa prima Roma, con la sua cittadella (il Campidoglio) e la sua
piazza publica (Foro) che si affiancano gia a alcuni luoghi di culto. Tutt intorno premevano le
capanne degli indigeni, sempre piu numerose man mano che si espendeva l attivita
commerciale, fonte di ricchezza per tutti gli abitanti.Questo schema della fondazione non
significa che la citta del Foro sia stata il piu antico insediamento umano nel sito della futura
Roma. Sulle colline esistevano dei villaggi, certamente anteriori all organizzazione urbana.
La citta, propriamente detta, probabilmente sostitui una confederazione di quei villaggi che
raggruppavano le popolazioni di origini diverse. Ma non e affatto possibile parlare di una
citta di Roma prima dell intervento etrusco, che fisso sul Campidoglio il centro della vita
religiosa della citta che era venuta in tal modo creandosi.

Su questa Roma capitolina regnava un re, e la tradizione ha infati conservato il ricordo di


una presenza di Romolo al Campidoglio, dove essa insedia anche il suo correggente, il sabino
Tazio. A distanza di due o tre generazioni, il mercato di Roma aveva attratto un numero di
immigrati che fu necessario edificare un bastione ininterrotto. Tale fu la funzione delle mura
serviane che fissarono per secoli il contorno della Roma repubblicana. Le colline che esse
recingono non erano interamente occupate dagli abitanti. Sembra anzi che vi si trovassero
ancora solo villaggi separati, vestigia degli insediamenti (preurbani) che avevano il compito
di difendere un determinato settore delle mura. Due nozioni distinte, che tenderanno piu tardi
a confondersi, erano ancora nettamente separate: tutto cio che era effettivamente difeso dalle
mura constituisce l oppidum, ma l estensione della citta (urbs) era determinata da una cinta
fittizia, non coincidente con la cinta militare e fisicamente indicata, soltanto da cippi,
denominata il pomerium. Sappiamo, a esempio, con certezza che il pomerium non includeva
l' Aventino benche, sin dalle prime mura serviane, quel colle fosse stato racchiuso nella cinta
muraria.

La natura del pomerium derivava dal rito stesso della fondazione: l' aratro del fondatore,
sollevando le zolle di terra e scavando un solco che liberava dalle profondita del suolo le
potenze ctonie, aveva tracciato attorno all' urbs un cerchio magico che la separava dal resto
del mondo. I presagi inviati dagli dei, gli uccelli che volavano al di sopra di questo templum
urbano, non erano validi che per gli atti compiuti nella citta, una distinzione questa che ebbe
ripercussioni molto importanti sul diritto costituzionale e permise in particolare di stabilire
una demarcazione netta tra il potere civile e il potere militare.
Non abbiamo notizie molto precise sul tracciato originario del pomerium. Comprendeva
certamente il Foro e il Campidoglio, forse anche il Palatino (ma non sapiamo da quale data) e
almeno una parte degli altri colli (a eccezione dell' Aventino, incluso solo a partire dal 49.
d.C.). Il Campo Marzio resto invece fuori dal pomerium sino all' epoca dell' Impero. Vasta
pianura riservata all' assembramento delle truppe, non poteva essere incluso negli "auspici
urbani" . La crescita di Roma non puo, dunque, essere concepita come un fenomeno lineare,
bensi come contrapposizione di tre ordini fenomeni distinti. La citta militare raggiunse subito
il proprio massimo sviluppo con la costruzione delle mura serviane, nel VI secolo. Tale cinta
muraria, ricostruita a piu riprese, e ancora una volta al tempo delle guerre civili, sotto la
dittatura di Silla, fini per perdere la propria funzione definitivamente all' inizio dell' Impero,
allorche i quartieri abitati debordarono da ogni parte, formando sobborghi che si estendevano
per miglia lungo le strade principali. Fu solo con Aureliano che una seconda cinta muraria
venne eretta a effettiva protezione dell' agglomerato urbano reale.

L'espansione di quest' ultimo fu graduale: la popolazione, inizialmente distribuita


comodamente all' interno della cinta serviana, comincio a avvertire problemi si spazio all'
inizio del I secolo a.C. Fu allora che le abitazioni private invasero il Campo Marzio e
occuparono tutta l'ansa del Tevere dove sino a quel momento non sorgevano che alcuni
santuari e degli edifici destinati alle grandi assemblee popolari o all' assembramento degli
eserciti.

La vera citta, l' urbs, si accrebe invece in modo molto piu graduale. In linea di massima, non
si era autorizzati a estendere il pomerium che nella misura in cui lo Stato romano, nelsuo
complesso, si accresceva di nuove conquiste, come se esistesse una sorta di corrispondenza
religiosa tra il corpo dell' urbs e quello dell' Impero. Era all' interno dell' urbs che i magistrati
urbani esercitavano la propria autorita (in contrapposizione rispetto a quelli che ricevevano
una provincia, vale a dire una missione esterna ai confini della citta). La si trovano gli organi
essenziali della citta: i luoghi di riunione e in primo luogo la Curia, dove si convocava
solitamente il Senato, oltre ai santuari maggiori della religione nazionale. Schematicamente,
una citta era definita da un Campidoglio, in Foro e un Comitium (il luogo dove si riunivano i
comizi). Tutto il resto era solo secondario. La fondazione di una colonia comportava
inizialmente l' insediamento di questi tre organi essenziali: gli altri monumenti, le stesse
difese militari, si aggiungevano in seguito, in base all' evolversi delle esigenze. Se e vero che
tutte le citta romane erano realizzate a immagine di Roma, non bisogna pero giungere alla
conclusione che fossero delle riproduzioni materiali della metropoli. Cio che si imitava, non
era la pianta della citta ma il suo schema astratto. Ma, com' era inevitabile, le citta provinciali
si ispirarono spesso ai monumenti e, per questo motivo, era indispensabile rievocare l'
immagine di quella che fu, nella realta concreta, la prima e la "regina" delle citta.

Il centro politico di Roma si trovano ai piedi del Campidoglio. Uno dei monumenti piu
venerabili era la Curia , dove si riuniva solitamente il Senato. Secondo la tradizione, fu
costituita dal re Tullo Ostilio e per tale motivo fu chiamata Curia Hostilia. Fu utilizata a lungo
e sui gradini si tennero tutte le sedute storiche della Repubblica. Apliata da Silla, incendiata
nel 52. a.C., fu definitivamente sostituita dopo le idi di marzo da una nuova sala, di cui
Cesare inizio la costruzione ma che venne completata solo dai triumviri, e a lui dedicata da
Ottaviano nel 29. La Curia Julia attraverso tutto l' Impero, ma, distrutta in un incendio
durante il regno di Carino, venne ricostruita da Diocleziano ed e questa ricostruzione che
vediamo ancora erigersi nell' area settentrionale del Foro, nel suo aspetto originario in segiuto
a evidenti interventi di restauro. Con la sua facciata austera e le sue porte di bronzo (le porte
originali vennero trasportate al Laterano nella meta del XVII secolo), forma una massa
imponente che, nell' antichita, era ravvivata da un rivestimento in marmo e stucco colorato.
Lunga 62 metri e larga quasi 18, e certamente piu vasta di quanto non lo fossero la Curia Julia
e soprattutto la Curia Hostilia, ma non si puo fare a meno di paragonare l' immensita dell'
Impero alla relativa angustia del luogo dove un pugno di uomini decideva del destino delle
province.

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