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collana ebookecm
Ebook per leducazione continua in medicina 2017
indice
Capitolo 1
NON TECHNICAL SKILLS:
ESPERIENZA AERONAUTICA, APPROCCIO
ALLERRORE E APPLICAZIONE NEL SETTORE SANITARIO
Gianluigi Zanovello, Giovanni Favero
Il contesto aeronautico 8
Linizio del cambiamento 10
1,8 milioni di ore di volFactor 12
La svolta 13
Il CRM e i suoi strumenti 13
Il processo di formazione 15
Il processo di mutuazione dei concetti aeronautici 16
La checklist della sala operatoria 18
The other side of the checklist 19
Oltre la checklist 22
Conclusioni 23
Capitolo 2
NON TECHNICAL SKILLS:
STRESS, BURN OUT E BENESSERE ORGANIZZATIVO
Maria Elena Campus, Carla Forresu
Lo stress 24
Il burnout 31
Benessere organizzativo in sanit 35
Capitolo 3
NON TECHNICAL SKILLS:
COMUNICAZIONE INTERPERSONALE E STRATEGICA
Enrico Maria Secci, Carlo Du
La comunicazione strategica 40
Il principio di flessibilit 43
Il principio di parsimonia 44
Il principio di utilizzazione 45
Il principio di ristrutturazione 46
La neuro-linguistica 46
I presupposti della PNL 48
Capitolo 4
NON TECHNICAL SKILLS:
IL LAVORO DI GRUPPO E IL GRUPPO DI LAVORO
Giacomo Prati, Matteo Zocca
La comunicazione come mezzo di integrazione 55
Definizione di comunicazione 56
Gli elementi della comunicazione 57
Il feedback 59
La comunicazione nei gruppi di lavoro 59
Lascolto attivo 61
La negoziazione e la gestione dei conflitti 63
Gli strumenti per comunicare in quipe 65
Capitolo 5
NON TECHNICAL SKILLS:
GOVERNANCE, FORMAZIONE, SIMULAZIONE
E COMPLESSIT NEI SISTEMI SANITARI
Gabriele Romano
I modelli organizzativi aziendali, da una rete distribuita ad una
decentrata: la rete della Formazione dellAOUI Verona 67
Capitolo 6
NON TECHNICAL SKILLS:
MAPPE COGNITIVE E MODELLI COMPORTAMENTALI
NELLE ORGANIZZAZIONI 74
Viviana Olivieri
Il fenomeno culturale nelle organizzazioni 75
Il fuoco amico 77
I modelli culturali di comportamento 80
Caratteristiche delle mappe concettuali 81
Caratteristiche delle mappe mentali 82
Non esiste esperienza oggettiva 85
BIBLIOGRAFIA 89
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Carlo Du
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capitolo 1
non technical skills: esperienza aeronautica,
approccio allerrore
e applicazione nel settore sanitario1
Il contesto aeronautico
1200
Passenger Fatalities
1000
800
600
400
200
0
1990 1993 1996 1999 2002 2005 2008 2011 2014
1
Capitolo tratto da: Dirigere lefficacia e pilotare il benessere organizzativo, di G. Zanovello e G. Fave-
ro, a cura di V. Olivieri, AOUI Verona, 2016.
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indice
In effetti esiste una dicotomia tra realt e percezione del rischio: a fronte di
dati che provano in maniera incontrovertibile la sicurezza del volare, resta una
percezione di rischio irrazionale2.
A fronte di una percezione irrazionale cos alta dei rischi inerenti il volo,
dunque, occorre opporre reale, affidabile sicurezza. Alcuni decenni fa il volo era
ancora qualcosa di pionieristico, con molti uomini e poche donne che, avvolti
nella loro sciarpa rigorosamente di seta, sfidavano temerariamente le leggi fisiche
della gravit. E molto spesso era la natura a vincere il confronto. Anche con
il passare degli anni, liniziale risposta messa in campo per ridurre tutti questi
incidenti non aveva dato i risultati che tutti speravano. La tecnologia infatti,
seppure molto spinta e avanzata in questo settore, aveva ridotto il numero di
queste perdite, ma non in maniera tale da indurre il cittadino medio ad affidare
con tranquillit la propria vita a queste macchine volanti.
2
Susanna Hertrich su formula di calcolo del rischio del Dr. Peter M. Sandman.
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Il primo vero segnale di un cambiamento, che sar poi storico, avvenne tra
il 34 ed il 35, in concomitanza con un bando di concorso militare USA per un
bombardiere moderno. LUSAAC3 competition chiedeva alle aziende aeronauti-
che statunitensi un progetto per quello che doveva divenire il bombardiere del
futuro. Varie aziende parteciparono ma fra tutte spicc, per il potenziale espres-
so, la ditta Boeing, che con il suo modello 299 superava ampiamente tutte le
aspettative e i requisiti dei militari. La scelta quindi appariva scontata. Mancava
solamente la decretazione ufficiale di fronte alla Commissione Difesa, come la
prassi americana richiedeva. Fu cos che venne organizzato un volo che doveva
solamente confermare quella scelta. Il prototipo del mod. 299, con a bordo il
capo collaudatore della Boeing, un pilota espertissimo, rull verso la pista. Si
alline, increment la potenza ed inizi la corsa di decollo. Linvolo apparve
normale, il velivolo si stacc dal suolo ma quasi immediatamente cominci ad
inclinarsi, con drammatica continuit, fino ad impattare sul terreno senza una
apparente motivazione. Venne immediatamente organizzata una commissione
di inchiesta e dato avvio ad una fase di analisi dei dati e delle risultanze. Ci
che venne stabilito, dopo qualche mese di indagini, fu che lincidente non era
accaduto a seguito di un problema tecnico della cellula o dei motori, ma sola-
mente a causa di una tragica dimenticanza del pilota che, prima dellinvolo, si
era scordato di sganciare il blocco meccanico che collegava i comandi di volo
alle superfici aerodinamiche4. La dimenticanza era stata quindi fatale e ci era
da imputare, secondo la commissione di inchiesta, alla eccessiva complessit di
questo aeroplano, troppo avanti, tecnologicamente, per essere gestito dallessere
umano. Luomo, secondo loro, era ancora troppo limitato nel suo potenziale per
gestire macchine cos avanzate. Il giudizio della commissione fu quindi molto
chiaro e non poteva essere disatteso. Da parte sua la Boeing, che aveva investito
moltissimo in quel progetto, si trovava in una situazione apparentemente senza
3
United States Army Air Corps, che il 18 settembre 1947 sarebbe poi diventata lattuale USAF
United States Air Force.
4
Le superfici mobili di controllo del velivolo, come alettoni, timone ed elevatori di profondit, po-
tevano essere sottoposte a movimenti senza controllo quando investite a terra dai venti o dai vortici
generati dai grandi motori; a causa delle grandi dimensioni di queste superfici, i movimenti potevano
causare danni alla struttura stessa del velivolo. Per questo motivo era stato dotato di un sistema di
blocco meccanico che inibiva il movimento delle superficie aerodinamiche sino al decollo.
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uscita, con la non remota prospettiva di chiudere i battenti e lasciare a casa tutto
il suo personale. Questo fallimento, dunque, si presentava come un vero e proprio
disastro. Fortunatamente, per, un manipolo di pochi visionari non si arrese e
cominci per proprio conto a cercare di capire non solo cosa era veramente ac-
caduto, ma anche e soprattutto a individuare le cause pi profonde che avevano
portato a quel disastro. Il risultato che scatur da questa analisi fu che era pur vero
che cera stata una dimenticanza del pilota nel non sbloccare i comandi di volo
prima del decollo, ma che ci non aveva nulla a che fare con la complessit della
macchina, ma solo con la fallibilit umana, la stessa che molti secoli prima era
stata cos efficacemente descritta con lespressione errare humanum est.
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set and cross checked con i quali piloti e tecnici si accertano che tutti i controlli
di sicurezza vengano effettuati, che tutto sia a posto ed in ordine e che nulla sia
dimenticato. Dalle ceneri del mod.299 sarebbe poi nato il B17, un bombardiere
che riscopr un ruolo fondamentale per la vittoria sul nazismo. Ne furono costru-
iti 13.000 esemplari, per un totale di 1,8 milioni di ore di volo.
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Le autorit conclusero che il disastro fu causato da una sfortunata sequenza di eventi che, presi
singolarmente, sembravano relativamente insignificanti, e che lassenza di uno solo di questi avrebbe
probabilmente evitato lincidente. Stabilirono tuttavia che in maniera determinante contribu il
fatto che il B747 Pan Am aveva disobbedito agli ordini della torre di controllo, non lasciando la pista
alluscita richiesta, e che ci fu una scarsa comprensibilit delle comunicazioni radio, che al momento
dellincidente erano molto disturbate ed infine che il B747 KLM era decollato senza che fosse stato
specificatamente autorizzato.
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