Oggigiorno, quasi quotidianamente, sentiamo parlare di
nanoparticelle. A volte in accezioni negative, come quando si
parla di inquinamento da polveri sottili, a volte in termini positivi, come quando si descrivono nuovi materiali o nuovi trattamenti medici. Ma da cosa e come sono fatte le nano-entit? Quali potenzialit offrono? E perch la ricerca cos attiva in questo campo? Occorre premettere che esistono tantissimi tipi di nanoparticelle, per cui una classificazione organica risulta alquanto difficile, tuttavia, possono essere schematicamente raggruppate in tre grandi macro-famiglie: inorganiche, costituite da metalli e semiconduttori, ibride (inorganiche/organiche) e totalmente organiche. Le nanoparticelle sono particelle avente dimensioni microscopiche inferiori a 100 nm utilizzate nellambito delle nanotecnologie e costituiscono il raccordo tra i materiali e la struttura atomica e molecolare. Ciascun gruppo raccoglie una vastissima gamma di nanostrutture con differenti propriet e differenti campi di applicazione. Si va, ad esempio, dal settore bio-medicale, al fotovoltaico, alloptoelettronico, fino al cosmetico Per ottenere le nanoparticelle si ricorre a tre metodologie: 1) Metodi meccanici come la tecnica del ball-milling che consiste nel macinare le polveri di un materiale sino a raggiungere le dimensioni nanometriche 2) Metodi chimici che si basano sulla precipitazione di un solido da una soluzione o la conversione di una dispersione colloidale in un corpo gelatinoso tramite la tecnica sol-gel che permette lottenimento di materiali a partire da precursori in fase liquida. I precursori partecipano a reazioni di idrolisi e condensazione per ottenere una soluzione colloidale di particelle solide in fase liquida ovvero un sol. Questultimo evolve fino alla formazione di un reticolo inorganico continuo che contiene una fase liquida interconnessa definita gel. Per eliminare la fase liquida dal gel e stabilizzare il sistema si procede successivamente a un trattamento termico. 3) Metodi di sintesi ad alta temperatura che comprendono tecniche di evaporazione-condensazione, tecniche di aerosol e sintesi in fiamma.
Le nanoparticelle sono spesso utilizzate dalle cause farmaceutiche, si
per i medicinali che per i vaccini, senza che i compratori e i pazienti ne siano a conosciuenza. Va comunque sottolineato che nonostante ci siano stati molti progressi nelle ricerche, essi non hanno trovato uno sbocco se non in sperimentazioni. Perci i fattori di rischio delle nanoparticelle non sono stati ancora ben valutati e regolamentati.