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11 dicembre 2016
Indice
Programma 2
1 Testi 2
2 Programma 2
2.1 Dinamica dei continui . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2
2.2 Caratteristiche dei uidi incomprimibili non viscosi . . . . . . . . . . . . . . 3
2.3 Onde d'acqua . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3
2.4 La vorticit . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3
2.5 Esistenza ed unicit delle soluzioni in dimensione due . . . . . . . . . . . . . 4
2.6 Flussi laminari, ussi turbolenti. Evoluzione di singolarit . . . . . . . . . . 4
2.7 L'equazione di Eulero in dimensione 3 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 4
3
2.8 Esistenza e unicit locale per Eulero su T . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 4
3
2.9 L'equazione di NavierStokes in T . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 5
1
Corso di 6 CFU attivato per il corso di laurea magistrale in Matematica per le Applicazioni,
primo semestre AA 20162017; docente Dario Benedetto
1 Testi
E: Esposito Appunti delle lezioni di Meccanica Razionale, Aracne 1999.
LL: L.D. Landau, E.M. Lifshitz Teoria dell'elasticit (Fisica teorica 7), Editori
Riuniti
2 Programma
2.1 Dinamica dei continui
Questa parte presa dall'Esposito, a parte qualche dettaglio, e si trova anche su IP.
Densit di massa, velocit, usso. Lo Jacobiano del usso. La sua derivata temporale: il
teorema di Liouville. Teorema del trasporto. Equazione di continuit.
Tensore degli sforzi. Teorema di Cauchy per il tensore degli sforzi. Bilancio dell'impuso.
Simmetria del tensore degli sforzi e conservazione del momento della quantit di moto.
Energia cinetica e densit di energia interna. Flusso di calore, densit di irraggiamento.
Bilancio dell'energia.
Leggi di conservazione, correnti.
Caratterizzazione dei uidi in termini di tensore degli sforzi all'equilibrio. Pressione.
Fluidi ideali, uidi perfetti. Equazione per l'entropia. Equazione per i gas isoentropici.
Condizione di incomprimibilit.
2
Modellizzazione degli attriti interni: decomposizione dello jacobiano del campo di velocit
nella parte rotazionale (vorticit) e nella parte di velocit di deformazione. L'equazione di
Navier-Stokes (vedi paragrafo 3).
Il principio variazionale per i uidi incomprimibili non viscosi (rispetto a MP, ho provato
a rendere pi chiaro come costruire i moti incomprimibili variati attraverso un campo a
divergenza nulla che generi la variazione).
Quantit conservate: energia, vorticit, impulso medio, momento della quantit di moto.
Flussi potenziali e ussi stazionari.
I teoremi di Bernuolli e il teorema di Kelvin per i uidi incomprimibili Il teorema di Stevino
e la legge di Archimede.
2.4 La vorticit
Per questo argomento ho usato il MP, ma trovate tutto su IP.
Equazione per la vorticit in dimensione due. La funzione di corrente. Richiami sulle solu-
zioni dei problemi ellittici con condizioni di Dirichlet o di Neumann. Richiami sulla funzione
di Green nel piano e nei domini.
Ricostruzione del campo di velocit a partire dalla vorticit. Caso dell'intero piano, caso dei
domini limitati semplicemente connessi, caso dei domini limitati non semplicemente connessi,
caso del dominio esterno.
3
2.5 Esistenza ed unicit delle soluzioni in dimensione due
Per questo argomento ho usato il MP, ma trovate tutto su IP. Per la precisione, MP pp.
6674, appendice 2.1 pp. 8687, appendice 2.3 p. 89. La teoria sul libro in L1 , io ho svolto
la teoria in L . L'unico ingrediente in pi necessario la prova di
Z
|(y)| |KD (x (y)) KD (x (y))| c(r),
D
con
r = sup |(x) (x)|.
xD
4
Teoremi di immersione di Hm (T3 ). Propriet di algebra di Hm (T3 ) per m sucientemente
grande.
Il metodo dell'energia per le stime a priori per tempi piccoli.
Costruzione di soluzioni approssimate mediante troncamenti.
Convergenza delle soluzioni approssimanti. Passaggio al limite per il termine non lineare
dell'equazione.
Unicit delle soluzioni regolari.
N (U t DU ) = U t N (D)U.
Voglio mostare come da questa ipotesi segue che N (D) ha un'espressione semplice:
N (D) = aD + b tr(D) I,
Ricordo che sia D che N sono matrici simmetriche. Comincio determinando N (I). Per ogni
U unitario
N (I) = N (U t IU ) = U t N (I)U,
ma l'unica matrice invariante per qualunque rotazione necessariamente proporzionale all'i-
dentit, dunque
N (I) = I
(in particolare la matrice invariante per la rotazione che la diagonalizza, dunque diagonale;
l'invarianza per scambi di assi porta alla tesi)). Non ho veramente bisogno di questo fatto,
per la dimostrazione istruttiva per quello che segue.
5
Sia Mi la matrice che 0 tranne che nell'elemento ii. Sia U una rotazione che lascia invariato
l'asse i:
N (Mi ) = N (U t Mi U ) = U t N (Mi )U,
cio N (Mi ) invariante per tutte le rotazioni che lasciano invariato l'asse i. Procedendo con
lo stesso ragionamento precedente, ottengo che N (Mi ) una matrice diagonale, con i due
valori j 6= i uguali. Posso quindi rappresentarla come segue:
4 NavierStokes in 3 dimensioni
In questa sezione discuto l'equazione di NavierStokes nel toro tridimensionale, provando
l'esistenza di soluzioni deboli globali. Discuto inoltre la regolarit delle soluzioni deboli e
mostro come in dimensione due si ottiene con le stesse tecniche l'esistenza, unicit e regolarit
delle soluzioni. Per approfondimenti e per la teoria di Leray vedi il Gallavotti tra le letture
consigliate.
u = 0;
(4.1)
t u + u u = 4u p.
6
Poich l'impulso medio una quantit conservata, posso assumere che
Z
dx u(x, t) = 0
T3
Questa assunzione non restrittiva, infatti la sica invariante per cambiamenti di sistema di
referimento inerziali. Per esercizio scrivi l'equazione di NavierStokes per il campo v = u+w,
dove w in vettore costante. Scoprirai che v soddisfa l'equazione e dunque le soluzioni per
v e peru si ottengono l'una dall'altra aggiungendo w. La condizione di impulso medio nullo
in termini di Fourier u
0 = 0.
Per i coecienti di Fourier l'equazione di NavierStokes
ku k = 0,
d X (4.2)
k = i
u ( h |k|2 u
ukh h) u k ik pk .
dt h
Indico con
k il versore k/|k|. Il proiettore nella direzione di k e nel piano ortogonale a k
sono dati da:
k
k = k
k = Ikk
Proietto l'equazione sul piano ortogonale a k, semplicemente applicando l'operatore k .
Tenendo presente che k u k = u kh h uno scalare, e che kpk ovviamente
k , che u
parallelo a k, ottengo:
d X
k = i
u ukh h)
( ku h |k|2 u
k . (4.3)
dt h
Indicher la parte non lineare dell'equazione con un simbolo
X
u ) = i
k ( ukh h)
( kuh . (4.4)
h
kh h = u
u kh (h k + k) = u
kh k,
quindi
X
u ) = i
k ( ukh k)
( kuh . (4.5)
h
Questo passaggio la versione in Fourier dell'identit
(u )u = (u u),
7
che vale proprio perch u = 0.
La dierenza tra NavierStrokes ed Eulero per domini senza bordo nella sola presenza
2
del termine viscoso 4u, che in Fourier |k| u k . Per trarre vantaggio dal segno ne-
gativo (cio dal fatto che il laplaciano un operatore negativo), e per eliminare parte dei
termini dell'equazione (4.3), la riscriviamo in forma integrale perturbando rispetto al usso
d 2
dell'equazione lineare a(t) = |k|2 a, che ha soluzione e|k| t a(0):
dt
Z t
|k|2 t 2 (ts)
u
k (t) = e u
k (0) + ds e|k| k (
u (s)) (4.6)
0
2
fk (t) = e|k| t fk (0),
e dunque nel limitet + tutti i coecienti di Fourier vanno a 0, tranne quello Rper k = 0,
1 1
che costante. Dunque f tende esponenzialmente all'equilibrio, che f = |T| f , che
|T| 0 T
proprio la media di f .
Oltre alla convergenza rapidissima all'equilibrio, il laplaciano regolarizza la soluzione. Ri-
cordo che in Fourier sul toro l'appartenenza allo spazio di Sobolev Hm (cio lo spazio delle
funzioni con derivate mesime in L2 ) coincide con la limitatezza di
X
|f0 |2 + |k|2m |fk |2 .
k
Ora
2 1
a ( t|k|)
2 Ca
|k|a e|k| t = a/2
| tk| e ,
(t) (t)a/2
dunque f (t) Hm per ogni m non appena t > 0. L'appartenenza a qualunque Sobolev
implica f (t) C .
Inoltre, se i coecienti di Fourier di una funzione decadono a 0 come ea|k| , allora la funzione
analitica. Per esercizio, provate che se f (x) una funzione periodica di periodo 2 , con
a|k|
P
i coecienti di Fourier che vericano ke |fk | < +. allora f prolungabile ad una
2
funzione analitica per z = x + iy , con |y| < a. Se decadono come ea|k| , allora la funzione
si prolunga analiticamente a tutto il piano complesso.
Dunque, la soluzione dell'equazione del calore f (t) analitica per t > 0.
Parlando rozzamente, questa propriet di regolarizzazione dovuta al fatto che et4 deprime
il k-esimo coeciente di Fourier in modo tanto pi ecace quanto pi |k| grande. Inoltre,
a grandi valori di k corrispondono piccole scale in x (infatti il corrisponendete contributo
i(kx)
del tipo e , che oscilla su scala 1/|k|). Dunque la presenza del laplaciano regolarizza pi
velocemente le scale pi piccole, cio proprio quelle che minacciano la regolarit.
8
4.3 Stime a priori per NavierStokes
Le stime a priori che servono per provare l'esistenza debole globale delle soluzioni sono
particolarmente semplici.
La prima disuguaglianza ha a che fare con l'energia. Mentre per Eulero l'energia conservata,
1
R
per NavierStoker dissipata. Indicher l'energia al tempo t con E(t) =
2 T
|u(t)|2 .
d
E(t) = (u, t u) = (u, (u ) u) + (u, 4u) (u, p)
dt
XZ XZ (4.7)
= (u, 4u) = ui 4ui = |ui |2
i T3 i T3
d d 1X X 2
E(t) = uk |2
| uk |2 .
|k| | (4.8)
dt dt 2 k (2)3 k
Conseguenze:
X
uk |2 cE0 ,
| (4.9)
k
p
|
u k | c E0 , (4.10)
Z tX
2 2 (2)3 c
|k| |
uk (t)| = (E0 E(t)) E0 (4.11)
0 k
(sto indicando con c qualunque costante numerica indipendente dal dato iniziale e dalla
viscosit). L'ultima stima stata ottenuta integrando nel tempo l'uguaglianza 4.8.
La stima dell'energia permette di stimare il termine non lineare (4.5) dell'equazione:
X
|k (
u )| |k| |
ukh | |
uk | c|k| E0 , (4.12)
h
d N
k = PN k (
u uN 2 N
k ) |k| u
k . (4.13)
dt
con N
u k = 0 per |k| > N , PN
proiettore sul sottospazio dei modi |k| N . Il dato iniziale del
problema troncato la proiezione del dato iniziale: uN N
k (0) = P u k (0).
Per esercizio provate che le stime (4.9), (4.10), (4.11), (4.12) valgono anche per le soluzioni
del problema troncato.
9
Per k ssato, la sequenza N
u k (t) limitata in t, uniformemente (dalla (4.10)). Usando le
stima (4.12) e (4.10), l'equazione (4.13) d:
d N p
u k (t) c|k| E0 + c|k|2 E0 (4.14)
dt
Dunque la sequenza ha anche la derivata temporale uniformemente limitata. Posso invo-
care il teorema di AscoliArzel ed estrarre una sottosequenza uniformemente convergente
su ogni compatto di t [0, +). Usando il consueto argomento triangolare, esiste una
sottosequenza, che continuo ad indicare con N, per cui, per ogni k e per ogni t
N
u k (t) u
k (t),
dove le u
k (t) sono continue in t e la convergenza uniforme sui compatti di [0, +).
Devo dimostrare che le funzioni u
k risolvono l'equazione di NavierStokes, in una qualche
forma. Per ora provo che risolvono l'equazione (4.6). Si tratta di provare che
Z t Z t
|k|2 (ts) 2 (ts)
ds e k (N
u (s)) ds e|k| k (
u (s))
0 0
X
1 X
(
u kh h) k u
h
M |k| |h k| |
ukh | |h| |
uh |
|h|M |h|M
1 X
|k| |h|2 |
uh |2 ,
M
|h|
Z t
(ts)|k| 2
X
c|k|E0
i e ukh h) k u
( h
0 M
|h|M
Osservazioni.
10
(1) La stessa costruzione di u
funziona anche per Eulero tranne l'ultimo passaggio, quello che
prova che posso passare al limite nell'equazione. Per Eulero non si riesce a provare l'esistenza
di soluzioni deboli globali.
(2) L'eetto regolarizzante del laplaciano stato utilizzato in realt solo per la stima (4.11).
Potevamo passare al limite nello stesso modo anche nell'equazione integrale che si ottiene
dall'equazione dierenziale (4.3), integrando in t.
(3) La stima chiave (4.11) parla di vorticit. Infatti
k = ik u
k
|
k | = |k| |
uk |, perch ku
k = 0.
Dunque
Z tX Z tZ
2 2
|k| |
uk (t)| = c 2.
0 k 0 T3
Ricordo che solo nel caso bidimensionale si conservano le norme Lp della vorticit. Infatti
l'equazione di NavierStokes per la vorticit in dimensione tre :
t + (u ) = ( ) u + 4,
R
e l'unica legge di conservazione valida quella per la vorticit totale .
t (, u) = (j j , ui uj ) + (4, u).
Osservazione: un punto fondamentale che mentre u
k (t) sono continue in t, la continuit
non nota per u(t) in L2 . Inoltre, anche dato iniziale va inteso in senso debole: per ogni
regolare
lim(, u(t)) = (, u(0)).
t0
Inne, non essendo garantita la continuit L2 , l'energia pu non essere una funzione continua
del tempo.
4.6 Autoregolarizzazione
Mi aspetto che la presenza del laplaciano nell'equazione dia regolarit alle soluzioni, come
avviene per l'equazione del calore. Non veramente cos. L'appartenenza allo spazio Hm
(derivate mesime in L2 ) equivalente alla limitatezza, insieme a |
u0 |, di
X
|k|2m |
uk |2 .
11
Come abbiamo visto nella sezione 4.2 l'applicazione del semigruppo del calore regolarizza la
soluzione. Per il termine non lineare in Fourier una convoluzione, dunque ogni u
h non nullo
2
d contributi a tutte le derivate u
k . In altri parole, anche assumendo che inizialmente |u|m =
2m 2
P
P |k| 2 |
uk | < +, l'unica informazione che sempre valida la limitazione dell'energia
|
uk | < +, e il termine non linearePpotrebbe spostare energia dai moti per k piccolo ai
2m 2
moti per k grande, facendo divergere |k| |uk | .
In quello che segue useremo un'altra caratterizzazione per la regolarit:
u ) = sup |k|m |
Dm ( uk |.
k
u (t)) C < +.
sup D ( (4.15)
t[0,T ]
La tesi che D (
u) limitata per ogni per t > 0, e quindi u una funzione C .
La prova passa attraverso una migliore stima di k , possibile per l'ipotesi fatta. Ripartendo
dalla denizione (4.5) e dando un'occhiata alla (4.12):
X X 1
|k | |k| | uh | |k| C2
ukh | | (4.16)
h h6=0, k
|k h| |h|
1
|k y| |y| |k| > |y|. (4.18)
2
Dunque, a meno di costanti
Z Z
1 c
c = ,
Bc |y|2|k| |y|2 |x|2d
se > d/2 (notate che se < d/2 l'integrale complessivo divergente per ogni k).
Il contributo per B lo stimo cos:
|k|
Z Z
dy 1
= dy
B (1 + |k y| ) (1 + |y| ) |k| B (1 + |k y| ) (1 + |y| )
|k y| + |y|
Z Z Z
1 1 dy dy
c dy c + .
|k| B (1 + |k y| ) (1 + |y| ) |k| B 1 + |k y|
B 1 + |k|
12
Notando che in B vale |k y| 3|k| ottengo
3|k|
rd1
Z Z Z
c dy c
= dr .
B |k| 1|y|3|k| |y| |k| 1 r
1
c|k|
se >d
|k | c|k|1 log |k| se =d
c|k|12+d se d/2 < < d
Rt 2
Posso ora stimare
0
ds e(ts)|k| |k |, semplicemente sostituendo |k | con la stima appena
Rt (ts)|k|2 2
trovata e integrando esplicitamente ds e 0
1/(|k| ):
c 1
Z t |k|
se >d
(ts)|k| 2
c
|k | |k| 1
ds e log |k| se =d
0
c 12+d
|k| se d/2 < < d
Sia ora =d1+ (e dunque anche di > d/2, essendo d 2). Dall'equazione (4.6):
2 Z t
t|k|et|k|
|
uk (t)| |
uk (0)|
+ ....
t|k|
0
c|k|12(d1)2+d = c|k|(d1+2) .
Osservazioni.
(1) Ho ottenuto regolarit per t > 0;
se il dato iniziale regolare posso evitare di stimare
|k|2 t
la parte del dato iniziale ricorrendo a e , e usare la regolarit del dato iniziale stesso,
ottenendo che u regolare quanto il dato iniziale per t [0, T ].
(2) Se il dato iniziale non regolare, devo essere leggermente pi cauto: nella stima della parte
et4 u0 la costante diverge in t = 0, dunque potrebbe sembrare che non posso davvero iterare
il procedimento per ottenere regolarit superiori. D'altra parte basta far iniziare la procedura
13
dall'istante t0 > 0. In tal caso posso far partire il bootstrap con |k|(d1+2) |
uk (t)| c/ t0 +c
per t t0 . Dall'arbitrariet di t0 ottengo la regolarit per ogni t > 0.
(3) L'autoregolarizzazione aerma che se la soluzione abbastanza regolare nell'intervallo di
tempo [0, T ], allora C , non aerma che se in dato iniziale abbastanza regolare allora lo
anche la soluzione.
(4) Se il dato iniziale in Hm per m 3, posso usare le stime a priori in Hm valide
per tempi piccoli e concludere che la soluzione esiste regolare per tempi piccoli; il teorema
di autoregolarizzazione garantisce che la soluzione trovata C , ma nulla dice della sua
prolungabilit.
(5) Per NavierStokes in tre dimensioni nulla garantisce in generale la regolarit suciente
ad innescare questo bootstrap di regolarit. In dimensione due, invece, la conservazione
delle norme Lp della vorticit per Eulero si trasforma in stime a priori che permettono di
applicare il teorema.
X Z Z
2 2 2
|k| |
uk | = c c 02 (4.20)
k T2 T2
Z t
2 1
ds e(ts)|k| |k | ck0 k22 .
0 |k|2
Da questa disuguaglianza, procedendo come nel teorema di autoregolarizzazione, ottengo che
|k|2 |
uk | c < +. (4.22)
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se |k| |
uk | < + allora lo per tutti i tempi (usando l'autoregolarizzazione a partire
da (4.22))
|k| |
uk | permette di stimare supx |u|
la norma L2 della dierenza di due soluzioni si stima in termini della dierenza stessa
e di supt,x |u|
Osservazioni.
(1) In dimensione due, tutte le soluzioni deboli con dato iniziale L2 sono C non appena
Rt 2
t > 0. Infatti dalla stima a priori (4.11), segue che 0 k(s)k2 < +: questo non implica
2
che k(t)k2 limitato, ma per lo meno implica che limitato quasi ovunque in t. Ma allora
lo per una sequenza tk 0. Ripetendo l'argomento di regolarit scegliendo tk come dato
iniziale, si ottiene che la soluzione e C per ogni t > tk , e dunque, in denitiva, per t > 0.
(2) L'argomento che prova che u C assumendo L2
non funziona in tre dimensioni,
k decade come |k|2 ,
infatti valgono solo i primi passaggi che portano ad aermare che u
mentre per l'autoregolarizzazione in dimensione tre servirebbe > d 1 = 2.
3
Ci nonostante, il risultato vale anche in T . Infatti
X ukh | |h|2 |
X |k h| | uh |
|k | |
ukh | |h| |
uh | =
h h
|k h| |h|
!1/2 !1/2 (4.23)
X X 1
c |k h|2 |
ukh |2 |h|4 |
uh |2 ;
h h
|k h|2 |h|2
1/2
c c
= .
|k|223 |k|1/2
15
2. Poich k(t)k22 < c per ogni t allora u continua in t rispetto alla norma L2 in x.
Come nella sezione precedente stimo |k | c; inserendo questa stima nell'equazione
(4.3), ottengo
t|k|2
c
u k (t) e k (0)
u .
|k|2
In questo modo provo che la dierenza in L2 tra u e et4 u0 assolutamente sommabile
in L2 . Usando la convergenza dominata provo che
X 2
t|k|2
u k (0) e u
k (0)
k
tende a 0 per t che tende a 0. Unendo quest'ultimo fatto al precedente ottengo esatta-
mente la continuit per t = 0 nella norma L2 (per t > 0 tutto pi semplice: ho stime
di decadimento con esponente comunque grande, che mi danno l'assoluta sommabilit
uk |2 e dunque la continuit).
di |
c
|k|2 |
uk (t)| + c.
t
Infatti, procedendo come per il teorema di autoregolarizzazione, ma esplicitando la
dipendenza delle costanti dal tempo:
|k|2 t c 1 c
|
uk (t)| e uk (0)| + 2
| +c ,
|k| |k|2 t
infatti
2 1 1 |k|2 t c
e|k| t |
uk (0)| = 2
|k| te uk (0)|)
(|k|| .
t |k| 2
|k| t
4. Stimo di nuovo ...
Riferimenti bibliograci
[1] Alexandre J. Chorin, Jerrold E. Marsden: A mathematical introduction to uid
mechanics, Springer 1993.
[2] Raaele Esposito: Appunti delle lezioni di Meccanica Razionale, Aracne 1999.
Foundations of Fluid Dynamics, Springer 2005; vedi anche
[3] Giovanni Gallavotti:
Ipotesi per una introduzione alla meccanica dei uidi, Quaderni del Consiglio
Nazionale delle Ricerche, GNFM 1996.
[6] L.D. Landau, E.M. Lifshitz: Teoria dell'elasticit (Fisica teorica 7), Editori Riuniti
16
[7] Carlo Marchioro, Mario Pulvirenti: Vortex methods in two-dimensional uid
dynamics, Lecture notes in physics 203, Springer 1984.
[8] Carlo Marchioro, Mario Pulvirenti: Mathematical theory of incompressible
nonviscous uids, Springer 1994.
[9] R.S. Johnson A modern introduction to the mathematical theory of water
waves Cambridge text in applied mathematics 1997.
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