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Alla cortese attenzione

del Rettore
dellUniversit degli Studi di Firenze
prof. Alberto Tesi

e p.c. ai componenti
del Senato Accademico
dellUniversit degli Studi di Firenze

OGGETTO: inserimento punto allOrdine del Giorno

In previsione della prossima riunione del Senato Accademico fissata in data 15/10/2014, con la
presente chiediamo congiuntamente, in qualit di senatori, linserimento di un punto allOrdine del
Giorno recante questa formulazione:

Rimozione simboli religiosi

Per simboli religiosi si intendono le suppellettili a carattere religioso e gli oggetti costituenti
larredamento di un ambiente la cui valenza religiosa riconosciuta e predominante.

Per consentire un'adeguata discussione, consideriamo utile fornire un profilo sintetico della
questione.

- La Costituzione Repubblicana del 1948 riconosce e garantisce i diritti inviolabili delluomo, sia
come singolo, sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalit (art. 2); garantisce la pari
dignit sociale dei cittadini senza distinzioni di religione (art.3); stabilisce che tutte le confessioni
siano egualmente libere davanti alla legge (art.8).
- Per questi ed altri articoli (artt. 7, 19, 20) la religione di Stato implicitamente abolita di diritto
conseguente al mutamento di Costituzione gi nel 1948 e lAccordo di Villa Madama del 1984
conferma esplicitamente questo mutamento, per cui si considera non pi in vigore il principio,
originariamente richiamato dai Patti Lateranensi, della religione cattolica come sola religione dello
Stato italiano (Protocollo addizionale, art.1).
- La Corte Costituzionale eleva nel 1989 (sentenza CC n. 203 12/04/1989) a supremo principio
dellordinamento costituzionale la laicit dello Stato, che uno dei profili della forma di Stato
delineata nella Costituzione e strutturato nei valori richiamati dagli articoli suddetti della Carta.
- Il principio di laicit implica non indifferenza n ostilit dello Stato dinanzi alle religioni, ma
garanzia per la salvaguardia della libert di religione, in regime di pluralismo confessionale e
culturale, nei limiti che la stessa Corte discerne negli artt. 3 e 19 della Costituzione: la duplice
specificazione di divieto che i cittadini siano discriminati per motivi di religione e che il pluralismo
religioso limiti la libert negativa di non professare alcuna religione (cfr. sentenza citata).
- fatto divieto allo Stato di utilizzare strumentalmente la religione e, quindi, si potrebbe
sostenere, pure i simboli religiosi per il principio della distinzione degli ordini (sentenza CC n.
336/1996).
- LUniversit degli Studi di Firenze afferma il proprio carattere pluralistico, indipendente da ogni
condizionamento religioso (Statuto art.1 comma 2); stabilisce che i membri della comunit
universitaria realizzino i valori fondamentali [...] del rifiuto di ogni discriminazione; che
garantiscano il rispetto e lapplicazione dei princpi generali indicati dallo Statuto e, in particolare,
dei princpi di correttezza, imparzialit, tutela della libert e dignit della persona (Codice Etico
art.1).

Nel discutere della presenza di simboli religiosi nel nostro Ateneo esistono differenti alternative.
1 Lesposizione di uno o pi simboli religiosi una pratica che lo Stato e le sue istituzioni non
possono perseguire proprio in virt della laicit dello Stato, configurando una discriminazione nei
confronti dei cittadini che non professano quella religione o non ne professano alcuna: si
accetterebbe di principio che I valori che veicola quel particolare simbolo siano preferiti, pi
uguali degli altri, al di sopra della Costituzione.
2 Riteniamo che leventuale rimozione di simboli religiosi su richiesta (cd. soluzione bavarese)
risulti comunque in contrasto con la laicit dello Stato e leda leguaglianza dei cittadini,
costringendoli ad esporsi pubblicamente in una materia cos delicata (l'appartenenza religiosa un
dato sensibile ai sensi della normativa sulla privacy per cui nessuno pu essere obbligato, nemmeno
indirettamente, a esporsi in data materia).
3 La presenza di tutti i simboli religiosi (mezzelune, menorah, pentacoli, etc.), nonch di simboli
areligiosi o irreligiosi non risulta fattibile n riteniamo che lUniversit sia il luogo idoneo per una
proposta in tal senso.
4 Lassenza di simboli religiosi a nostro avviso pare la strada pi giusta e praticabile perch
rispetti compiutamente la laicit dello Stato.

La Corte di Cassazione incidentalmente affronta la questione: nella sentenza delle Sezioni Unite n. 5924/2011
dapprima dice che "sul piano teorico il principio di laicit compatibile sia con un modello di equiparazione verso
l'alto (laicit per addizione) che consenta ad ogni soggetto di vedere rappresentati nei luoghi pubblici i simboli della
propria religione, sia con un modello di equiparazione verso il basso (laicit per sottrazione)" e, poi, ragionando di
problemi pratici, rimarca che la presenza di pi simboli "presuppone che siano valutati una pluralit di profili, primi
tra tutti la praticabilit concreta ed il bilanciamento tra l'esercizio della libert religiosa da parte degli utenti di un
luogo pubblico con l'analogo esercizio della libert negativa da parte dell'ateo o del non credente, nonch il
bilanciamento tra garanzia del pluralismo e possibili conflitti tra una pluralit di identit religiose tra loro
incompatibili". Inoltre nella sentenza n. 439/2000 (Corte di Cassazione IV sez. penale) si declina il principio di laicit
come "condizione e limite del pluralismo, nel senso di garantire che il luogo pubblico deputato al conflitto tra i sistemi
indicati sia neutrale e tale permanga nel tempo".

Riteniamo che il muro bianco spoglio di simboli religiosi incarni proprio quegli aspetti di morale
dellequidistanza e di rispetto reciproco, di pluralismo non discriminante che lascia il confronto dei
cittadini tra pari. In alternativa potremmo pensare come, ad esempio, nell'androne del D5 del
Plesso Didattico di Novoli una Costituzione repubblicana appesa come simbolo di unit dei valori
del nostro ordinamento.
Ci posto, siamo a chiedere che il Senato Accademico analizzi la questione sopra illustrata
proponendo praticabili e reali modifiche dindirizzo per lAteneo.

Le modifiche formali dovranno consistere nellindividuazione, nella rimozione e nella dismissione


di suppellettili a carattere religioso dai luoghi universitari, accogliendo segnalazioni e disponendo
il personale e i mezzi necessari per rendere operative tali modifiche.

LUniversit e le istituzioni non possono dare preferenze proprio affinch non si creino differenze.
Riteniamo che i luoghi consoni allesposizione di simboli religiosi siano i luoghi di culto o le
proprie abitazioni private, non le aule, le sale e gli ambienti delle Universit pubbliche, e che non
possano essere concordati spazi privilegiati, nemmeno in minima parte, indipendentemente dalla
numerosit, rilevanza politica, storica, economica, sociale o culturale dei gruppi religiosi a cui il
simbolo fa riferimento o appartiene a meno di non configurare una violazione dei princpi
costituzionali.

Rimanendo a disposizione per ogni ulteriore chiarimento in merito, inviamo cordiali saluti,

A. B.
F. F.

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