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Lucarelli, ordinario di Diritto Costituzionale allUniversit Federico II di Napoli, figura fra gli
estensori del Referendum del 2011 sui servizi idrici e gli altri SPL, i servizi pubblici locali,
difensore della Regione Puglia dinanzi alla Corte costituzionale dellesito referendario nella
celebre sentenza della Corte costituzionale n. 199 del 2012, nonch unico in Italia nella
sua qualit di Assessore al Comune di Napoli con delega ai Beni Comuni ad aver
operato la trasformazione di una societ per azioni di gestione del servizio idrico un
soggetto di diritto pubblico (ARIN SpA in ABC azienda speciale).
Fra societ per azioni e azienda speciale esistono differenze pratiche sostanziali: i lettori di
Popoff ricorderanno come il precedente governatore pugliese, Vendola, era stato eletto
per due volte sullo slancio, anche, della promessa di ripubblicizzare lacqua. Per dieci anni
non s mossa foglia, a quelle latitudini, nemmeno dopo il referendum del 2011 che lo
stesso Vendola aveva giudicato come il giorno pi bello della sua vita. Il suo
machiavellismo per sostenere che lacqua pugliese era pubblica consisteva nel dire che
era una Spa a totale capitale pubblica. Ora, il comitato pugliese, attivo senza soluzione di
continuit anche dopo il giugno di sei anni fa, spiega che la SpA (anche a intero capitale
pubblico) pu fallire mentre lazienda speciale no, con conseguenze diverse non solo sul
piano economico ma anche sociale e sanitario; che anche quel tipo di SpA ha scopo di
lucro mentre lazienda speciale ha lorizzonte del pareggio di bilancio, da cui discendono
politiche aziendali diverse e, ancora una volta, conseguenze diverse sul piano socio-
economico.
E una questione che tira in ballo la volont politica. Di Emiliano, sedicente rinnovatore del
Pd, antagonista di Renzi alle recenti primarie. Una inchiesta di Popoff e Left ha rivelato
che il risultato referendario disatteso in tutta Italia con pochissime eccezioni, e in
particolare intorno ad Aqp si sta giocando la partita inquietante di una grande multiutility
del Sud. A una domanda diretta, lo stesso Emiliano ha detto di non vedere altra forma che
quella di una spa, con buona pace del referendum e delle sue promesse elettorali (le
stesse disattese per un decennio da Vendola). Il piano del governatore in carica quello
di cedere le azioni di Aqp ai Comuni, ma non solo non cambierebbe nulla dal punto di
vista della forma giuridica, che rimarrebbe privatistica ma, anzi, faciliterebbe una
potenziale accelerazione di un processo di privatizzazione definitiva, dal momento che
sarebbe pi facile la compravendita di azioni di Aqp dai Comuni-azionisti, che magari,
strozzati dal Patto di Stabilit e impossibilitati a fornire i servizi pi basilari ai propri
cittadini, sarebbero costretti a venderle per un po di ossigeno sul piano economico.
Checchino Antonini