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Bo mat men
for esti
a cura di
Centro di Studi Russi - CEMAS
ALESSANDRO VAGNINI
Lo scontro imperiale: Russia e Giappone nel Pacifico .......................... 39
ALBERTO BECHERELLI
Serbia, Russia e crisi bosniaca del 1908 ............................................. 51
GIULIA RISPOLI
I russi a Capri nel contesto di sviluppo dellEmpiriocriticismo russo ..... 71
-
.................................................................... 81
.................................................................. 95
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6 Indice
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TEFANO ELAGGI
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x 2 in Russia
Lemigrazione italiana
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a 5 m b.........................................................................................
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z mXX
z to A nto C
113
o
B ma meLa sicurezza nei Balcani: il ruolo della Russia tra lUE e la
NDREA ARTENY
for esti intervengono in chiusura due saggi che, nella prospettiva del-
z za o m toI RAPPORTI
b
o
B m me a t n DIPLOMATICI RUSSO-ITALIANI
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Tatyana Zonova
LIstituto Statale dei rapporti internazionali di Mosca (MGIMO)
XVIII .
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(1816-1821),
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LITALIA E LA GUERRA RUSSO-GIAPPONESE
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vari paesi,
b r
sia europei che di altri continenti Stati Uniti, Cana-
b / at
0conflitto, e s le mire espansionistiche
0
Allorigine di quel
f r
2 che siacontendeva
cerano
x
dellImpero russo
ciuria e la 0 r
con il Giappone la Man-
a 5 almGiapponeb r
z z o mpotenzat o internazionale mentre quello a sua volta intende
1
largomento,
5 mando s
o di Stato Maggiore, testimoniano proprio il
a m del rCorpo
b
z z o mgrande t o interesse per un avvenimento che aveva suscitato
for esti 1905, a New York, gli articoli del corrispondente militare del
a l l Times vengono raccolti nel volume The War in the Far East,
1904-1905; a Londra F. Mckenzie d alle stampe una raccolta di
lettere, From Tokyo to Tiflis: Uncensored Letters from the War 4. Par-
1 La guerra colpisce lopinione pubblica internazionale (e italiana) tanto
che nascono una serie di studi coevi. Cfr. L. Barzini, Guerra russo-giapponese
degli anni 1904-1905. Diario di un giornalista italiano al campo giapponese, Milano
1907, voll. 2; vol. I, Il Giappone in armi, vol. II, La battaglia di Mukden; F. Cam-
perio, Al campo russo in Manciuria. Note di un marinaio, Milano 1907; L. Gianni-
trapani, La guerra russo-giapponese, Roma 1906, voll. 4; L. Dal Verme, La guerra
nellEstremo Oriente, 1904-1906, Milano 1906; V. Carpi, La guerra russo-giappo-
nese, Torino 1907; C. Benelli, La II e III squadra russa del Baltico a Tsuscima, in
Memorie Storiche Militari, Ufficio Storico del Corpo di Stato Maggiore,
VII, 1913, I, pp. 199-228; V. Degli Uberti, Nei mari dellEstremo Oriente. La
guerra navale russo-giapponese 1904-1905, Milano 1942; G. Ducci, Lazione della
marina giapponese nella guerra russo-giapponese, Roma 1938.
2 A.N. Kuropatkin, Memorie del generale Kuropatkin, (trad. it. del tenente
1905), Ufficio storico del Corpo di Stato Maggiore, Roma 1908, voll. 2.
4 Sempre su questo punto, oltre alle relazioni ufficiali, cfr. A. Cheradame,
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LItalia e la guerra russo-giapponese 21
b / at
0 sono e lesnote di Barzini che nei primi
0
ticolarmente significative
di gennaio del 2
r
f a San Pietroburgo ma, temendo
x r a
1904 si trovava
0 russa,unotevolmente
4
che la censura
1 paralizzare s il suo lavoro di giornalista, rientra prima
simbarcatosi
rigorosa gi in tempo di pa-
o
ce potesse
a 5 inm
b r
Italia e da l, a Genova, si dirige a Tokyo dove
z z o marriva t o
quando la guerra gi iniziata. Daccordo con la direzio-
Bo mat mete ndei giapponesi e infatti, con la 2 Armata comandata dal ge-
ne del suo giornale, Barzini decide di seguire la guerra dalla par-
Le monde et la guerre russo-japonaise, Paris 1906; R. Spear, Report on the Russian
Medical and Sanitary Features of the Russo-Japanese War to the Surgeon Generai V.S.
Navy, Washington 1906; J. Hamilton, Impressioni sulla guerra russo-giapponese dal
taccuino di un addetto militare, trad. it., Roma 1906.
5 Barzini ricorda: solo, acquartierato in una casupola cinese, vestito di
2
x lorganizzazione
dizio dellufficiale
a
per quanto0riguarda
4 u r logistica e la disciplina. Da
tali osservazioni
s s la sua ammirazione per limpianto strut-
1della macchina
nasce
a 5 m r o
b
turale da guerra giapponese, pervasa da uno stile
6 Stato Maggiore Esercito, Archivio Ufficio Storico, Studi particolari, buste
190-196.
7 A. Malozemoff, Russian Far Eastern. Policy, 1881-1905, with Special Em-
phasis on the Causes of the Russo-Japanese War, Berkeley 1958; H. Conroy, The
Japanese Seisure ot Korea: 1868-1910, Philadelphia 1960; S. Andolenko, Storia
dellesercito russo, trad. it., Firenze 1969; S. Okamoto, The Japanese Oligarchy and
the Russo-Japanese War, New York-London 1970.
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LItalia e la guerra russo-giapponese 23
b / at
0 socialista e sitaliano del 1921, aveva rico-
0
la scissione del Partito
2 dibattito r
f sorto in seno allarea sociali-
x
struito le fasi del
0 i uprimi a interno
r contatti politici e commerciali tra la
4
sta, considerando
s e lItalia. Qualche autore si era con-
Russia1post-rivoluzionaria
s
a 5 m r o
b
centrato in particolare sullopinione pubblica italiana e sugli or-
for esti tilit di quel conflitto, in realt voluto pi per motivi interni che
z z o mincatoEstremo
t o Oriente allinizio del XIX secolo, quando aveva cer-
o a t n di ottenere dalla Cina la libera navigazione sul fiume Amur
B m me(1805). Il rifiuto cinese e il tentativo di ottenere con forza ci che
for esti non aveva raggiunto attraverso i negoziati, la porta fatalmente a
b / at
duto a rafforzare le 0 e s militari sulle coste del Pa-
0 f r
proprie posizioni
2 aulteriormente
x
cifico, sia fortificando Vladivostok sia creando
basi militari0sulla costarmancese, ammassando armi, munizioni e
4 il sfiume
soldati1lungo su Amur. Inoltre, poich Vladivostok un
a 5 porto
m r o utilit nei lunghi mesi invernali mentre i porti
b
di scarsa
a l l thur che era gi una fortezza nelle intenzioni dei russi, sa-
rebbe dovuta divenire la base inespugnabile della flotta nel Paci-
fico, mentre Ta-lien-van diventa immediatamente un porto
commerciale grazie allinvestimento di 16 milioni di rubli-oro
con cui il ministro Witte riesce a fare espandere lindustria russa.
In tal modo la Russia comincia a interessarsi sempre di pi al-
la Corea, sulla quale aveva gi uninfluenza che condivideva sin
dal 1895 con il Giappone e dove aveva ottenuto una conces-
sione forestale nella valle dello Yalu. E di fatto proprio la Corea
diventa la causa immediata della guerra. Il suo vassallaggio nei
confronti della Cina aveva origini lontanissime, poi alla conclu-
sione del XVI secolo, con la fine delle lotte intestine e il raffor-
zamento dellautorit centrale (1592) in Giappone, era stata inva-
sa dal generale Hideyoshi. Dopo sei anni di lotte, nel corso dei
quali i coreani coinvolgono la Cina chiedendo il suo aiuto, il
Giappone giunge a un accordo secondo il quale la Corea avrebbe
pagato un tributo annuo a Pechino e a Tokyo. Nel tempo, in
realt lintesa si riduce a una mera formalit, ma comunque costi-
tuisce un precedente storico in base al quale nel XIX secolo il
Giappone, nella sua fase di crescita economico-commerciale e
industriale torna a far valere i propri diritti e impone alla Corea
lapertura dei porti di Fusan, di Gensan e di Chemulpo.
Tra il 1876 e il 1882 i giapponesi si assicurano cos il mono-
o l
+ tac
n
26 Antonello Folco Biagini
/
b simpiantando a
polio del commercio
0 0 f r
coreano, e stabilimenti, ma-
x 2 laffermazione
gazzini e basi militari
a
e suscitando la reazione dei cinesi che ve-
devano con
4 0 timore
u r sempre pi consistente della
1nel nipponica
presenza
s s sul continente. Linevitabile guerra, scop-
a 5 m r o
b
piata 1894, si conclude negativamente per la Cina, la cui
r
tato di pace dellaprile 1895, concluso tra la Cina e il Giappone,
all
cede al Giappone la provincia di Liaodong (comprendente Port
Arthur e Ta-lien-van) e lisola di Formosa nonch la libert di
navigazione, di commercio e di esercizio di industria ai sudditi
giapponesi in Cina. Il trattato, bench ratificato dai due impera-
tori, viene per vanificato dallintervento di Russia, Germania e
Francia che costringono il Giappone a restituire alla Cina la pe-
nisola di Liaodong (trattato di Pechino del novembre 1895).
Con tutta evidenza tali avvenimenti aggravano la preesistente
rivalit russo-giapponese per il predominio in Asia.
Le autorit giapponesi, dopo la guerra, mettono a punto un
programma di sviluppo inteso a incoraggiare lindustria, il
commercio e lagricoltura attraverso il potenziamento della rete
ferroviaria interna (pi in generale delle comunicazioni) e del
sistema scolastico, prevedendo, anche nellambito della finanza
pubblica, un considerevole aumento delle spese destinate a po-
tenziare la flotta e lesercito. Gli effetti positivi di questo pro-
gramma, che fa del Giappone una nazione industriale, unita-
mente allincremento demografico (500 mila unit annue nel
periodo 1894-1903) motivano ancor pi le spinte espansionisti-
che verso la Corea8. La Russia e il Giappone avevano preceden-
8 Da 41.81.3.000 abitanti nel 1894 il Giappone pass a 46.732.000 nel
1903 con una densit media di 115 abitanti per chilometro quadrato (nelle
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LItalia e la guerra russo-giapponese 27
b / at
0 convenzione e s (Tokio 1898) che ricono-
temente concluso una
2 0 f r
0 x
sceva definitivamente
r a
lindipendenza della Corea, obbligandosi
terni 1 4
reciprocamente ad
uastenersi da ogni ingerenza negli affari in-
s La Russia, per, approfittando della
5 m o s
di quella regione.
a b
concessione r forestale di far legna nella valle dello Yalu che ave-
pianure di 300). Lesercito fu portato a 145.000 uomini che potevano salire a
520.000 in caso di guerra. La flotta fu portata a 67 navi di linea, Il cacciator-
pediniere e 115 torpediniere.
o l
+ tac
n
28 Antonello Folco Biagini
/
b sasulla Corea. In tal modo la
scimento formale del 0 f re e lungo il 39 parallelo si sa-
0 smilitarizzata
protettorato
regione sarebbe2stata
0 xuna zonaraneutrale. Ma il Giappone risponde pre-
1
sentando
u
4alcunessmodificazioni,
rebbe creata
intanto rifiutando la richiesta
a 5 m r o
b
sulla Manciuria e proponendo invece di stabilire la zona neutra
z z o mperLeunestensione
t o di 50 chilometri lungo il confine coreano.
o a t n rispettive posizioni, gi estremamente divergenti, diven-
B m megono a questo punto inconciliabili, a causa della proposta del
for esti governo zarista di escludere la Manciuria dalle trattative e di
b / at
incursioni (come nel0medioevo e isNormanni sulle coste dellEu-
0 f
2 simpadronisconor
venendo a0 x
ropa continentale),
r a poco alla volta del paese
for esti nese innanzi tutto per leggere i libri sacri, poi passano alle opere
0 xquesta prima
r a fase il Giappone deve lottare per la
gne. Durante
1 u
4indipendenza,
s minacciata dallimperatore mongolo Ku-
5
propria
m o s
a blai Khan
b r
che pensa di conquistarlo su pressione del re di Co-
a l l una
Lo spirito guerriero, malgrado il lungo isolamento,
costante che torna utile ma che immerge il paese in uno
stato d anarchia che ha fine soltanto nel XVI secolo. In quel
momento, grazie allazione di tre capi militari (Nobunaga,
Yeyasu, Hideyoshi) la feudalit viene repressa e si afferma il po-
tere centrale, in tal modo, dieci secoli dopo linfluenza della Ci-
na, il Giappone d il via a unaltra trasformazione, di carattere
specialmente religioso, soffocata per dal governo.
Verso la met del Cinquecento, quando i portoghesi sulla
scia della loro politica coloniale entrano in contatto con il
Giappone, vengono ben accolti, i giapponesi amano le novit e
dunque favoriscono gli scambi e acquistano merci occidentali
specialmente le armi da fuoco con le quali armano le loro
truppe accolgono anche la religione cristiana che fa numerosi
proseliti. Introducono nuove colture, come quella del tabacco,
costruiscono navi secondo luso europeo, concedono agli stra-
nieri di viaggiare nel paese. Sono tutti elementi che permettono
la completa trasformazione del Giappone in senso occidentale,
ma con il passaggio dallanarchia feudale alla dittatura militare
le cose cambiano.
I capi militari Hideyoshi e Yeyasu, intenzionati a fondare un
sistema di governo durevole, considerano la propaganda dei
o l
+ c
n a
LItalia e la guerra russo-giapponese 31
b / at
missionari come un0 e s di scatenare torbidi inter-
0 pericolo in
2 acredono r
f che anche i mercanti, come i
grado
x
ni e guerre di religione;
r di flotte e di eserciti con cui lOc-
missionari,0siano precursori
4
1prepara u
lasconquista del Giappone, prima morale e poi
5
cidente
m o s
a militare.
b r
Danno inizio cos a dure persecuzioni contro il cristia-
for esti nevistaallora per due secoli rimane isolato e immobile dal punto di
a
B m meche non basta imitare gli Stati europei ma che bisogna introdur-
vello degli altri paesi. Ministri e alti funzionari comprendono
a l l passa
il feudalesimo e i privilegi dei nobili e dei guerrieri, si
alla costituzione di un governo sotto lautorit assoluta
del mikado, si introducono le arti, le scienze e le industrie euro-
pee. Il prestigio dellimperatore copre il loro operato e fa accet-
tare le riforme senza gravi reazioni malgrado esse tocchino gli
interessi dei feudatari e dei militari. In breve tempo le istituzioni
militari, amministrative, finanziarie, politiche e il modo di pro-
durre si modellano alluso europeo e infine, nel 1889, sedate le
insurrezioni che erano state la naturale conseguenza di cos
repentini mutamenti, viene adottato il regime parlamentare e
promulgata la costituzione su modello europeo e specialmen-
te tedesco . Contemporaneamente, per facilitare la diffusione
del pensiero occidentale, il governo del mikado trasforma il si-
stema dellistruzione limitato alla morale pratica del confucia-
nesimo e a qualche studio storico o letterario e istituisce delle
nuove scuole con programmi e insegnamenti che ricalcano le
modalit europee. Cerca anche di stimolare lo sviluppo di indu-
strie e del commercio dando lavvio a una rete strutturale, con
ferrovie e linee marittime, poste e telegrafi9. In tale ambito rien-
9 Il paese, che prima del 1872 era del tutto privo di ferrovie, nel 1893
aveva gi in esercizio oltre 3000 km. di strade ferrate; la rete telegrafica aveva
raggiunto uno sviluppo di circa 15.000 km. e gli abitanti ne apprezzano subi-
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+ c
n a
LItalia e la guerra russo-giapponese 33
b / at
0 il settore e smilitare, che viene modellato
0 r
sugli eserciti e2sulle flottefeuropee e arricchito con istruttori
tra naturalmente anche
0 xarmi e navi
r a fornite dallindustria occidentale. In
breve1 4 sisformano
stranieri, con
tempo
u
s truppe numerose e bene addestrate,
a 5 m r o
b
tanto che nel 1893, cio alla vigilia della guerra contro la Cina,
z z o mlesercito
t o giapponese, reclutato secondo i metodi degli eserciti
o a t n
B m mepotevano arrivare a 270.000.
continentali, contava circa 70.000 uomini che in caso di guerra
for esti sia Via via molti giovani appartenenti alla nobilt e alla borghe-
a l l e
cominciano a studiare in Europa e, al ritorno, riportano libri
giornali europei che opportunamente tradotti riescono a di-
vulgare a un pubblico pi ampio le conoscenze acquisite. Ven-
gono anche impiantati osservatori, musei e gabinetti scientifici.
Il commercio con lestero si avvia verso uno straordinario svi-
luppo, vengono messe a coltura nuove terre e aumenta il loro
rendimento medio, come pure la produzione del t e quella del-
la seta. Analoghi progressi si registrano nel campo dellindustria
estrattiva: carbone, oro, stagno e rame moltiplicano di tre volte
il loro rendimento dopo il 1882, lo zolfo di sei, il petrolio di
dieci. Le produzioni locali, bench ancora di bassa qualit ri-
spetto ai prodotti stranieri, bastano comunque per luso interno
e cominciano ad alimentare il commercio con lestero, special-
mente con la Corea. Dal 1883 al 1893 lincremento demografi-
co significativo, come importante linfluenza europea, in
particolare inglese, i giapponesi impararono a conoscere lEu-
ropa attraverso le idee e i sentimenti degli inglesi dei quali im-
to lutilit, tanto che nellanno 1893-1894 vengono spediti oltre seimila tele-
grammi. Il servizio postale, organizzato alleuropea, funzionava in modo a
soddisfare pienamente perfino gli occidentali. Un centinaio di scialuppe a va-
pore e pi di un migliaio di velieri di forma giapponese erano stati messi in
circolazione sui fiumi, sui canali e sui laghi.
o l
+ tac
n
34 Antonello Folco Biagini
/
0 e sa nota comune nellavver-
b unulteriore
0Insomma,frin breve tempo il Giappone realiz-
parano la lingua e trovano
2
x di riforme
sione per i Russi.
0 r a che lo porta alla modernizzazione
za un programma
1
delle sue
u
4strutturessavvicinandolo ai paesi europei.
a 5 mIl Giappone r o cos rafforzato, rivolge la propria attenzione ai
z o mterritori o b
o z t n t
vicini, in particolare la Corea Stato indipendente ma
a
B m meportano alla guerra cino-giapponese (1894-1895) dalla quale il
tributario della Cina. Le mire espansionistiche del Giappone
a l l potenze occidentali.
La Corea in realt, come si visto, il campo della lotta tra
Giappone Russia.
La guerra. Nella notte tra l8 e il 9 febbraio, torpediniere
nipponiche attaccano senza alcun preavviso la squadra navale
russa dellammiraglio Stark ancorata a Port Arthur. Lazione
coglie di sorpresa la Russia, la cui forza in Manciuria, allepoca,
costituita solo da centomila uomini, del tutto insufficienti ri-
spetto ai trecentomila che sarebbero stati necessari secondo la
valutazione del generale Kuropatkin: la flotta, seppure pi for-
te, dispersa nei numerosi porti, nessuna preparazione era sta-
ta approntata; tre navi russe vengono affondate e le altre resta-
no bloccate a Port Arthur. Tra febbraio e aprile le armate
giapponesi occupano la Corea e si spingono verso la Manciu-
ria, mentre in aprile il nuovo comandante della Squadra,
lammiraglio Makarov, nel tentativo di forzare il blocco, affon-
da con la propria nave. In maggio, le forze russe si oppongono
inutilmente allavanzata giapponese verso la Manciuria, mentre
nella parte meridionale della stessa regione le truppe nipponi-
che effettuano numerosi sbarchi, occupando la linea ferroviaria
tra Port Arthur e la Russia e impossessandosi di Dalnij che di-
venta una efficace e preziosa base per lassedio di Port Arthur.
o l
+ c
n a
LItalia e la guerra russo-giapponese 35
b / at
0i giapponesi e s sono decisamente superiori,
0
Sul piano qualitativo
anche perch la2Russia impiega r
f riservisti, del tutto imprepa-
x a
r nuove armi in dotazione. Attestatosi a
rati persino0alluso delle
4 u
s Kuropatkin fa approntare un campo for-
1doveil generale
5
Liaoyang,
m o s
a tificato
b r viene attaccato per due giorni consecutivi, senza
for esti verso nord e si attesta a Mukden, capitale della Manciuria, la-
10 P. Ruggeri Laderchi (Bergamo 1862-Sanremo 1940). Al ritorno da Pie-
b / at
0la forma e disdiario quotidiano, corredato
scritte. Redatto sotto
2 0 r
f e schemi delle operazioni e dei
da numerose carte,
x a
fotografie
r
documenti0ricevuti direttamente
4
1riceve lordine u dagli ufficiali russi. Camperio,
s italiano a Shanhai-kuan, nel febbraio del
5
comandante
m o s
del forte
a
1904
b r di seguire le operazioni in Manciuria come
z z o mosservatore
t o militare dellammiraglio Grenet al comando della
o
B m me a t n
divisione oceanica italiana . Presentatosi alla Legazione italiana
11
r
a Pechino il 12 aprile 1904, entra in Manciuria con lordine
all
nella mia qualit di ufficiale di marina, non ho potuto disimpe-
gnare convenientemente la missione che mi fu affidata, mi van-
to per di essermi procurato questo documento e di metterlo
alla disposizione di chi pu trarne gli insegnamenti della guerra
terrestre moderna) e su di lui i giudizi sono largamente positi-
vi, tanto che lo stesso Ruggeri Laderchi in una lettera al co-
mandante del Corpo di Stato Maggiore nellaprile 1905 scrive:
11 Camperio giunge nellagosto del 1903 a bordo della nave Piemonte per
presiedere il forte (che era stato occupato dagli italiani durante la rivolta dei
boxer) e si trova dunque in Cina quando scoppia la guerra per la conquista
della Manciuria. lunico osservatore italiano del conflitto e compila un diario
dettagliato delle operazioni militari per incarico del Ministero della Marina.
12 Id., Al comandante del Corpo di Stato Maggiore, Tenente di vascello signor Cam-
perio, Pietroburgo 6 aprile-27 marzo 1905, prot. n. 30, AUS-SME, Addetti Mi-
litari, busta 44.
o l
c
+ ta
n
38 Antonello Folco Biagini
/ a truppe russe, sono anche
bal seguitosdelle
0 e
0 ufficialifrstranieri, cinque per lInghilterra,
Sul teatro di guerra,
2
x Franciarae la Germania, nove per gli Stati Uniti
presenti numerosi
quattro per0la
1
dAmerica,4 tre spersula Spagna, la Svizzera e la Danimarca, due
a 5 permla Romania, r o lArgentina e la Svezia, uno per lItalia, la Bul-
z o mgaria, o b
o z t n t
il Cile e la Norvegia. Lattenzione davvero grande! Ma
a
B m mesi svolge il conflitto che avrebbe portato alla (inaspettata) vitto-
non tutti sono daccordo sullintervento militare, infatti mentre
a l l un testo
presto cancellati dalla storia, Tolstoj scrive Ricredetevi,
dai toni fortemente critici nei confronti della guerra:
o a t n :
B m me
for esti
a l l Alessandro Vagnini
Universit di Roma La Sapienza
- , 1904 1905
,
.
,
. .
, -
.
stamente in alcuni 0
b sa di una nuova fase storica.
a b r
e giornalisti seguono vicino il conflitto. A partire dagli ul-
a l l non solo
dedicata alla guerra in Manciuria dimostra limportanza
militare ma anche e soprattutto politica che il conflitto
ricopre per il complesso degli equilibri mondiali e per il ruolo
che una ormai decaduta Cina, sul cui territorio i due contendenti
si affrontano, riveste per i contrapposti imperialismi. LImpero
russo, con la sua immensa estensione territoriale e le numerose e
variegate popolazioni in essa racchiuse, viene considerato come
una delle principali potenze mondiali e costituisce ancora
allinizio del secolo una concreta minaccia per gli interessi bri-
tannici in Asia centrale e Medio Oriente. LImpero costituito
da una vasta massa territoriale estesa tra lEuropa e lAsia, con-
seguenza di una progressiva dilatazione dei suoi confini, che lo
accomuna alle altre grandi potenze dellepoca, impegnate
anchesse in una intensa fase di espansione coloniale.
Ovviamente la grande differenza tra la Russia e la Gran Bre-
tagna o la Francia risiede nella caratteristica prettamente terre-
stre dei domini russi. LImpero comprende anche diversi terri-
tori formalmente parte della Cina, tra cui importanti concessio-
1 Cfr. L. De Courten-G. Sargeri, Le Regie truppe in Estremo Oriente, 1900-
a l l zione e che sembra affermare con forza che nella modernit del
nuovo secolo non esistono pi spazi per inutili formalit, soprat-
tutto se esiste una notevole differenza di forze tra i nemici in
campo2. La politica e la guerra si riappropriano cos di un prag-
matismo che lOttocento sembrava aver dimenticato e non a ca-
so lesperienza di quel conflitto viene immediatamente ripresa
nei suoi aspetti legali allinterno di pubblicazioni specialistiche3.
Il conflitto si sviluppa intorno a Port Arthur, nella penisola
di Liaodong e nella Manciuria meridionale. Proprio la neutra-
lizzazione della flotta russa di stanza a Port Arthur rappresenta
lobiettivo prioritario dei giapponesi, che dopo un primo attac-
co a sorpresa impongono il blocco alla base navale. La strate-
gia russa prevede invece delle operazioni intese a ostacolare
lavanzata giapponese, in modo da guadagnare il tempo neces-
sario a concentrare i rinforzi che nel frattempo sarebbero arri-
vati via terra attraverso la Transiberiana. La battaglia del fiume
2 Ad onor del vero un precedente potremmo trovarlo nellattacco bri-
b smettono
Yalu e le successive0schermaglie
a i giapponesi in con-
r e
0 in profondit
f
x 2
dizione di avanzare
a allinterno del territorio,
4
mentre altri0 u r
contingenti effettuano sbarchi in vari punti della
costa 1
s
e iniziano ad s avvicinarsi a Port Arthur. Nonostante le
a 5 m r o
b
gravi perdite del nemico, i russi non riescono a prendere lini-
4 G. Ducci, Lazione della marina giapponese nella guerra russo-giapponese, Isti-
tuto per lAfrica e lOriente, Roma 1938; J. Corbett, Maritime Operations In The
Russo-Japanese War 1904-1905, Naval Institute Press, Greenwich 1994; R.M.
Connaughton, Rising Sun and Tumbling Bear, Orion Publishing, London 2003;
R. Kowner, Historical Dictionary of the Russo-Japanese War, Scarecrow, Lanham
2006. Si pensi ad esempio anche allesperienza dei britannici nella campagna
di Gallipoli e nel Mare del Nord durante la Grande Guerra. Cfr. D. Van der
Vat, The Dardanelles Disaster. Winston Churchills Greatest Failure, Duckworth
Overlook, London 2009.
o l
c
+ ta
n
Lo scontro imperiale: Russia e Giappone nel Pacifico
/
43
5 Il presidente statunitense avrebbe in seguito ottenuto un Nobel per la
sua mediazione nel conflitto. Cfr. T. Dennett, Roosevelt and the Russo-Japanese
War: A critical study of American policy in Eastern Asia in 1902-1905, Garden
City, New York 1925.
o l
c
+ ta
n
Alessandro Vagnini
/
44
0
0del Giappone
nale dellisola di Sakhalin.
f e
r sulla Corea, che cinque anni
2
x alla rvera
esclusivi interessi
a e propria annessione. Questi impor-
0 u
4 nonsscorrispondono comunque alle aspettative di
dopo porteranno
5 buona 1
tanti risultati
o dirigenza nipponica che ritiene di aver guada-
a m parterdella
b
z z o mgnato t o
sul campo il diritto a ben pi ampi compensi territoriali.
o a t La
nquestione non secondaria, specialmente se si considerano
B m mealcune recenti interpretazioni della storiografia giapponese, che
for esti attribuisce molta importanza alla frustrazione per la pace im-
r
positati i documenti relativi. Le relazioni degli addetti militari
all
partire dagli ultimi anni dellOttocento e diventano particolar-
mente significative nellapprofondimento di alcuni momenti
centrali della storia contemporanea, come nel caso della guerra
russo-giapponese, in cui sono presenti il tenente di vascello Fi-
lippo Camperio e il maggiore Enrico Caviglia che seguono ri-
spettivamente lesercito russo e quello giapponese.
Quando linizio delle ostilit coglie tutto sommato di sorpresa
le cancellerie europee, gli osservatori militari e civili delle maggio-
ri potenze affluiscono rapidamente in Estremo Oriente per se-
guire gli sviluppi del conflitto. Offrono resoconti di prima mano
dei combattimenti e delle pi generali condizioni dei contenden-
ti, senza trascurare approfondimenti e dettagli che illustrano lo
svolgimento dellazione e lo sviluppo della tattica militare, che si
avvale ormai dei pi recenti progressi per esempio nella tecnica
di trincea, gi adottata nella guerra civile americana che vengo-
no ampliati e perfezionati. Mitragliatrici e artiglieria a tiro rapido
divengono quindi ben presto strumenti di importanza vitale,
condizionando levoluzione tattica dei combattimenti, bench le
dure lezioni della guerra moderna sembrino non essere recepite
a pieno dai vertici militari europei, come sar tragicamente di-
mostrato dal successivo conflitto mondiale.
Un aspetto di sicuro interesse riguarda la memoria del con-
flitto e il modo in cui questo stato recepito nella storiografia
o l
c
+ ta
n
Alessandro Vagnini
/
46
0 f r e la memoria-
x 2 italiana,
listica, anche quella
a infatti particolarmente nutrita. In
4 0
una fase caratterizzata
u r da una notevole evoluzione tecnica, il
conflitto
s s Oriente viene immediatamente percepito
1significativo.
in Estremo
a 5 m r o
b
come I luoghi delle principali battaglie divengono
for esti Nellintroduzione alla presente edizione del volume sono state
all
messe in evidenza le corrispondenze giornalistiche di Barzini, le
memorie di Camperio, i saggi di Giannitrapani, Dal Verme,
Carpi e altri, cos come le memorie dei generali Kuropatkin e
Martinov, nonch lanalisi del colonnello Ruggeri Laderchi.
Questultimo, come addetto militare italiano a Pietroburgo, ha
lasciato un prezioso carteggio attraverso il quale descrive la si-
tuazione interna russa, analizzando lazione della leadership poli-
tica e militare zarista in occasione del conflitto in Asia e ponen-
do in luce linadeguatezza delle forze armate zariste e la fragilit
del sistema economico-sociale russo.
Linteresse degli osservatori coevi non pu non coinvolgere
anche la storiografia specializzata. Il saggio del 1904, The Russo-
Japanese Conflict, di Kinichi Asakawa forse il primo contributo
dedicato al conflitto tra Russia e Giappone apre la lunga serie
di pubblicazioni sullargomento, edite per lo pi negli Stati Uni-
ti e in Giappone, dove peraltro linteresse per gli eventi del
1904-1905 non mai venuto meno. Va ricordato come non
manchino critiche mosse in Russia al conflitto da parte di per-
sonaggi eccellenti quali Tolstoj, i cui scritti contro la guerra rus-
so-giapponese vengono tradotti e pubblicati anche in italiano
tra il 1904 e il 19056. Memorie e analisi della guerra sono state
6 Molte sono le opere di Tolstoj sullargomento. Cfr. Contro la guerra russo
o l
c
+ ta
n
Lo scontro imperiale: Russia e Giappone nel Pacifico
/
47
all
partire dagli anni Sessanta numerosi storici iniziano a occuparsi
della politica militare della Russia, concentrandosi con atten-
zione critica sugli aspetti moderni della guerra, sia nelle opera-
zioni terrestri sia in quelle navali.
La recente storiografia russa ha in un certo senso riscoperto
le vicende del conflitto con il Giappone. A tal proposito mi pare
degna di nota lopera di Ilya Derevyanko, Macchie bianche della
Guerra Russo-Giapponese (2005), che si concentra sulle attivit degli
organi centrali della Russia zarista, quali il Ministero della Guerra
e lo Stato Maggiore, cos come sul ruolo dei servizi segreti nel
teatro delle operazioni. Il lavoro contiene anche documenti ine-
diti relativi alle attivit dei servizi segreti.
Il 2004, data del centenario della guerra russo-giapponese, ha
offerto loccasione per riprendere le vicende di quellormai lon-
tano conflitto e proporlo al grande pubblico. Il tema stato
quindi al centro di diverse pubblicazioni. Il lavoro di Shatsillo
Vyaceslav, La Guerra Russo-Giapponese 1904-1905, basato su do-
cumenti darchivio, offre lopportunit di approfondire gli eventi
da un punto di vista politico-economico. Zolotarev Vladimir si
giapponese: ricredetevi, Roma 1904; La guerra russo-giapponese, Napoli 1905; Lorro-
re, o La guerra russo-giapponese, Napoli 1905; Agli uomini politici. La guerra russo-
giapponese, Milano 1911.
o l
c
+ ta
n
Alessandro Vagnini
/
48
concentrato invece 0
b sdella a Marina imperiale, cui in
e
0un volumefr edito sempre nel 2004, intitolato
sulle vicende
2
xLa tragediaradellEstremo Oriente. La Guerra Russo-
parte dedicato
0
4 Il lavoro suillustra in modo efficace anche le cause pro-
non a caso
1
Giapponese.
5 fonde s
o russa attraverso unanalisi approfondita dei
a m della rsconfitta
b
z z o mdiversi t oaspetti militari, politici ed economici del conflitto. Ne
o a t n
B m meblicato a Mosca nel 2004, A.V. Shishov, noto storico e scrittore
Le pagine sconosciute della Guerra Russo-Giapponese 1904-1905, pub-
for esti russo, offre una diversa interpretazione del conflitto che tende
for esti comeLattenzione di tanti valenti autori mostra con ogni evidenza
7 Si tratta di un passaggio decisivo per la storia giapponese. Cfr. W.G.
0 ancora e
r di dissuasione sono per or-
0e la sua capacit
risorse materiali, venga
f
2
x rcompromesse
suo peso politico
a
4 0
mai irrimediabilmente
u e questo spiega bene lec-
cessiva1fiducia deisvertici tedeschi e austro-ungarici in occasione
5 m o scrisi dellestate del 1914. La sottovalutazione del-
r
za o mleminante b militari russe avrebbe avuto infatti un peso deter-
della successiva
o z t o
t nella decisione di scendere in guerra contro lIntesa.
potenzialit
n
a
B m me Le conseguenze del conflitto in Asia sono di lungo periodo
for esti edelasciano il Giappone, soprattutto dopo lo scoppio della Gran-
z za o m t o b, 1908
o
B m me a t n
r
fo est i
Alberto Becherelli
Universit di Roma La Sapienza
a l l
- 1908
. ,
,
-
, .
for esti esistendo confini ben delineati tra le diverse nazionalit diventa
1 Per il contesto storico dellarea balcanica nel periodo in questione si ri-
0 e sa
b aggiungersene
0
il potere sotto gli Obrenovi,
2 (Narodna f r di nuovi, anche se
0 u x
sar il partito radicale
r a radikalna stranka, NRS) a man-
4
tenere la leadership
Prima1guerra mondiale.
s
indiscussa della scena politica serba fino alla
s Due fazioni si oppongono, luna rap-
a 5 m r o
b
presentata dai sostenitori del Karaorevi, laltra da coloro ri-
z z o mmasti t o
fedeli agli Obrenovi. I due schieramenti dividono anche
o a t n
B m megnarsi al nuovo regime, rappresentando un continuo pericolo
gli ufficiali dellesercito, tra i quali in molti non sanno rasse-
2 Cfr. S. Clissold (a cura di), Storia della Jugoslavia. Gli slavi del sud dalle origini
b ssentimento
zione volta a creare0un comune
a
0 f r e nazionale ottomano,
a l l contraddittori.
Il nuovo regime provoca inoltre come conseguenze lannes-
sione della Bosnia-Erzegovina da parte dellAustria-Ungheria e
la dichiarazione dindipendenza bulgara. Lavvenimento offre
infatti allAustria il pretesto per attuare le proprie ambizioni a
danno della Serbia: il pericolo principale per Vienna leven-
tualit di ununione della Bosnia-Erzegovina al regno serbo,
che rappresenterebbe un serio polo di attrazione per i senti-
menti panslavisti diffusi tra gli slavi del sud dellImpero, grande
minaccia per una sua eventuale disgregazione. necessario,
dunque, isolare la Serbia, aiutare la Bulgaria nella propria
emancipazione ed annettere allAustria le province bosniache,
sottraendole cos alle ambizioni serbe. Il 5 ottobre 1908 Ferdi-
nando di Bulgaria proclama la fine della sovranit turca e sin-
corona zar, due giorni dopo la Bosnia-Erzegovina, fino a quel
momento amministrata dallAustria in virt del mandato otte-
nuto al Congresso di Berlino, annessa definitivamente allIm-
pero austro-ungarico.
La crisi dellannessione e le vane proteste della Serbia pos-
sono essere considerate tra i principali prodromi delle guerre
balcaniche e del pi vasto conflitto mondiale. Il regime dei
Giovani Turchi, proprio nel suo nascere, subisce un terribile
c ol
Serbia, Russia e+
/ n t a
crisi bosniaca del 1908 55
1 4appartenenza
della Serbia, che
u
s per diritto di nazionalit. Esiste il serio
5
propria
m o s
a pericolo
b r
che Belgrado possa ricorre alle armi, in alleanza con il
z z o mMontenegro:
t o convinzione diffusa che alleventuale arrivo
o a t n
B m mein Bosnia-Erzegovina, gi preparata dai gruppi di volontari che
dellesercito serbo sulla Drina, seguirebbe una rivolta generale
a l l no
diversi arresti, come ad esempio quello di un capita-
dellesercito serbo presso il quale viene rinvenuto un gran
numero di manifestini per sobillare la popolazione serba e mu-
sulmana. I giornali di Belgrado danno notizia che anche tre uf-
ficiali dellesercito austro-ungarico di nazionalit serba hanno
disertato per combattere con lesercito di re Petar. Le masse
popolari nella capitale chiedono categoricamente al governo la
dichiarazione di guerra allAustria-Ungheria, malgrado il voto
contrario della Skuptina: anche il principe ore Karaorevi,
nei discorsi ai dimostranti, si mostra apertamente animato da
spirito bellico, mentre il governo austro-ungarico, invece, non
3 AUSSME, G-29, Carteggio Addetti Militari, b. 96, fasc. 2, Rapporti tra-
bre 1908) la Narodna Odbrana, comitato di difesa nazionale con il fine di rac-
cogliere volontari in vista della guerra. In breve tempo vengono organizzati
in tutto il Paese duecentoventi comitati locali, mentre altri se ne formano
allestero e nei territori slavi del sud asburgici, come in quelli sottoposti ai
turchi. Dopo il riconoscimento dellannessione bosniaca (31 marzo 1909) la
Narodna Odbrana limiter la propria attivit al campo culturale e di propagan-
da nazionale, nonostante, dal 1911, avr un vigoroso impulso nella copertura
dellorganizzazione rivoluzionaria segreta degli ufficiali serbi Unione o morte.
o l
c
+ ta
n
Alberto Becherelli
/
56
5 AUSSME, G-29, b. 96, fasc. 2, Ufficio Informazioni, Promemoria n. 598,
oggetto: Circa gli avvenimenti nella penisola balcanica, Roma 17 ottobre 1908.
6 Ibidem.
c ol
Serbia, Russia e+
/ n t a
crisi bosniaca del 1908 57
5 m o s
anche strada
a sione
b
della r Skuptina contro la dichiarazione di guerra al-
z z o mlAustria-Ungheria
t o sia in realt una mossa per guadagnare tem-
o a t po
n
B m mesarebbe confermata dal fatto che nel giorno stesso in cui las-
e poter prendere le disposizioni necessarie. La sensazione
7 Ibidem, Comando del Corpo di Stato Maggiore, Riparto Operazioni,
Promemoria n. 590 e n. 597 dellUfficio I. relativi alla situazione nella penisola balcani-
ca, in comunicazione al comando, Roma 16 ottobre 1908; id., Ufficio Infor-
mazioni, Promemoria n. 598, riservatissimo, oggetto: Circa gli avvenimenti nella
penisola balcanica, Roma 17 ottobre 1908; id., Comando del Corpo di Stato
Maggiore, Riparto Operazioni, Ufficio Coloniale, Promemoria circa la odierna
situazione Balcanica, 29 ottobre 1908; id., n. 960, Promemoria circa la odierna situa-
zione politica-militare Balcanica, il T. Colonnello Capo Ufficio Marafini, Roma,
5-6 novembre 1908.
8 Ibidem.
o l
c
+ ta
n
Alberto Becherelli
/
58
z z o mso LAustria-Ungheria
t o da parte sua non ammette venga discus-
o a t n
B m meriservisti bosniaci ritenuti pericolosi, sorvegliando severamente
il fatto compiuto dellannessione e allontana dalla Bosnia i
a l l be
di armi e munizioni. Per contrastare incursioni di bande ser-
o montenegrine nelle localit annesse, vengono formate di-
verse pattuglie di volontari, anche tra i gendarmi bosniaci affi-
dabili. Sulla Sava vengono concentrate la 7 Divisione di Slavo-
nia e l8 Brigata di Cavalleria di Croazia, entrambe pronte ad
attraversare il fiume e riversarsi in Bosnia. Il governo serbo ten-
ta, inutilmente, di ottenere compensi territoriali inviando, in-
sieme al Montenegro, personaggi politici nelle capitali europee
per perorare la propria causa, ma Vienna si dimostra al pi di-
sposta a riconoscere la necessit di compensi alla sola Turchia,
peraltro gi soddisfatti, secondo gli austriaci, con la rinunzia alle
mire sul Sangiaccato da cui iniziato linevitabile sgombero
delle truppe austro-ungariche e Salonicco. Inghilterra e Ger-
mania sono daccordo nel sostenere che Novi Pazar debba ri-
manere ai turchi, ma la prima in particolare non dissimula il suo
malcontento per la condotta dellAustria-Ungheria, dando spe-
ranze di sostegno morale a Serbia e Montenegro nelle proprie
rivendicazioni, mentre la Germania sosterr incondizionata-
mente le posizioni austriache; la Russia ed il movimento pansla-
vista, invece, vanno assumendo un atteggiamento sempre pi
9 Ibidem.
c ol
Serbia, Russia e+
/ n t a
crisi bosniaca del 1908 59
0 bMonarchia.
e saLa Russia sembra infatti in-
0 vivamente
ostile verso la Duplice
2 f r contro lannessione e chiede-
xterritorialiraper i due Stati slavi suoi alleati, che vor-
tenzionata a protestare
0
su di territori nella Bosnia-Erzegovina del
4una cessione
re compensi
1
rebbero
5 sud, s
ovveroraonord del Sangiaccato . Il sostegno russo alle ri-
a m b serbe sembra confermato anche dallennesimo
10
z z o mvendicazioni
o
t discorso tenuto dal principe ore di Serbia il 7 no-
o a t n
B m mevembre a Belgrado, di ritorno da una missione presso lo zar .
violento
10 Ibidem.
11 Il discorso del principe Dorde: Ritorno dalla Russia e porto il cordiale saluto
del fratello al fratello. Posso assicurarvi che tanto lo Zar quanto il popolo russo nutrono
grande simpatia per la Serbia e che ho motivo di credere che noi troveremo appoggio presso i
fratelli russi nella lotta per la nostra esistenza, per il nostro tranquillo sviluppo, per la
nostra giusta causa. Ad ogni modo, se la voce della potente Russia e degli altri Stati amici
non verr ad aiutarci nella nostra giusta lotta, noi faremo da soli ci che il dovere cimpone,
poich in tal caso la pace sarebbe peggiore e la guerra la parte pi dolce della vita. Tenia-
moci dunque pronti, poich se i nostri diritti non potranno essere difesi dalle Potenze, spet-
ter a noi il difenderli col ferro e col piombo []. Ibidem, Promemoria n. 2, Situazione
politica e militare balcanica, il Colonnello Capo Ufficio Zupelli, Roma 24 no-
vembre 1908.
12 Ibidem, fasc. 3, Rapporti trasmessi nel 1909 (da gennaio a maggio),
0
0 di Medua,
Danubio, sotto Kladovo
f e
r cointeressando nellimpresa
2
x austro-ungarici,
vari e San Giovanni
a e ampliando e coordinando la
0 u r
4 sbosno-erzegovese
banche e capitali
1
rete ferroviaria s raccordandola alle reti della Ser-
a 5 m r o
b
bia, per modo che questa venga a disporre di un altro sbocco
z z o moppure t oa Metkovi .
allAdriatico che, da Uice, metta capo a Ragusa (Dubrovnik)
o t n
B ma me Lobiettivo di Serbia e Montenegro, invece, ottenere una
13
for esti zona di territorio che congiungendo fra loro i due Stati, serva da
13 Ibidem.
14 Ibidem, fasc. 2, Promemoria n. 2, Situazione politica e militare balcanica, il
0 e sa serbo-austriaca. In que-
b la frontiera
na medesima, costeggiando
2 r per s le citt di Bijelijna,
0la Serbia frichiede
x e rViegrad.
sto primo tratto
0 a Dalle foci del Lim nella Drina,
4 sdelle
Zvornik, Srebrenica
poi, la1continuit
u
s comunicazioni territoriali serbe dalla Sava
a 5 m r o
b
allAdriatico rappresentata dalle rivendicazioni del Montenegro,
a l l costretto
alle rimostranze delle Potenze il regno serbo tuttavia
a far rientrare molte delle truppe dislocate nei pressi di
Belgrado e spinte sulla Sava e sul Danubio, ma prosegue in gran
segreto larruolamento di volontari istruiti dagli ufficiali delleser-
cito regolare e lorganizzazione lungo la Drina di bande provviste
di armi e munizioni, con la proibizione, per il momento, di scon-
finare in territorio bosniaco.
Si affermano le ipotesi pi disparate e proprio laffacciarsi del-
leventualit di una convenzione militare fra Turchia, Serbia e
Montenegro in funzione anti-austriaca, alla quale aderirebbero
forse anche Bulgaria e Romania, presumibilmente la pi preoc-
cupante per lAustria-Ungheria. Qualora tale blocco balcanico,
del quale si parla con insistenza nei giornali, si realizzasse, le trat-
tative dirette austro-turche per eventuali compensi dovuti allan-
nessione, avrebbero sempre minore probabilit di riuscita e la
posizione austro-ungarica diverrebbe pi difficile. Sembra ven-
gano veramente lanciate proposte da parte serba per unintesa
formale con la Turchia contro lAustria, a cui dovrebbe parteci-
pare anche il Montenegro: lobiettivo della Serbia intralciare
15 Ibidem, fasc. 3, Comando del Corpo di Stato Maggiore, Riparto Ope-
z z o mdaqualsiasi
t o speranza di poter tornare in possesso di territori sui
parte dellAustria-Ungheria, non tanto perch vi sia una
o t n
B ma mequali da ormai trenta anni non esercita pi alcuna autorit,
for esti quanto per impedire che possibili compensi alla Serbia, al Mon-
16 Ibidem, fasc. 2, Comando del Corpo di Stato Maggiore, Ufficio Colo-
b consilacompenso da corrispondere
63
0
0della seconda
infine avviarsi alla risoluzione
f re a titolo di indennit pecuniaria
2
x della rBosnia-Erzegovina
alla prima da parte
a
4 0
per lannessione
u (si prende in conside-
1anche unassoluzione attraverso accordi commerciali). La
5
razione
m o s quella di avviare un processo di pacificazione
r
za o mgenerale b porti ad un accordo simile anche Turchia e Bulga-
speranza diffusa
o z t n o
t Serbia invece continua a distribuire armi alla popolazione
che
a
B m meserba del Kosovo per opera di emissari, artiglierie per via di Sa-
ria. La
17 Ibidem, fasc. 3, Situazione politica, il Colonnello Capo Ufficio, Roma 20
gennaio 1909; id., Comando del Corpo di Stato Maggiore, Riparto Opera-
zioni, Ufficio Coloniale, Promemoria n. 6, il T. Colonnello Capo Ufficio Mara-
fini, Roma 17 febbraio 1909.
o l
c
+ ta
n
Alberto Becherelli
/
64
lAustria-Ungheria, 0
b di amediazione di Potenze sue
alcun tipoes
2 0 fr
pari . 18
0 xfondamentale
r a nella linea politica serba sembra a
4 esser
Una svolta
questo1punto
u
s rappresentata anche dalla soluzione della
5 m o s
a crisi
b r
ministeriale e la costituzione del nuovo gabinetto di coali-
z z o mzione t o
di Novakovi: temperando infatti il nazionalismo di Pai
o a t n
B m medel generale ipkovi, entrambi rispettivamente riconfermati
(ai Lavori Pubblici) con il conservatorismo del Milovanovi e
for esti agli Esteri e alla Guerra, il nuovo governo sembra bene auspi-
18 Ibidem, Comando del Corpo di Stato Maggiore, Riparto Operazioni,
gno della dirigenza magiara, laltra entit preminente della Duplice Monar-
chia, alla politica di Vienna nei confronti del regno balcanico, riassumibile
nelle parole proclamate alla Camera dei Magnati dallex presidente del Consi-
glio Tisza: Lattitudine della Serbia costituisce una flagrante violazione degli elementari
doveri di correttezza e di decenza nei rapporti internazionali. Vi quanto basta perch la
Monarchia austro-ungarica abbia ragione di costringere la Serbia a mutare contegno, e se
ci non avverr la Monarchia non far che un atto difensivo esercitando un diritto per il
quale non le occorre alcun mandato e permesso dellEuropa. soltanto compito del gover-
c ol
Serbia, Russia e+
/ n t a
crisi bosniaca del 1908
o z t n t o tali
a
B m meterritorio del XV corpo e del Comando militare di Zara, vanno
armamenti dellAustria-Ungheria. Ai rinforzi gi inviati nel
a l l veri. A
anche linvio di cannoni, mitragliatrici, munizioni e vi-
Pola vengono prese disposizioni per imbarcare in pochi
giorni venticinquemila uomini, mentre sulla frontiera Sava-
Danubio, oltre le guarnigioni normali, vengono inviati circa ot-
to battaglioni con qualche reparto di cavalleria e qualche batte-
ria. Continua infine il lavoro anche negli arsenali di Trieste.
Circa le truppe della Dalmazia, viene comunicato che gi
pronto un progetto di mobilitazione in seguito al quale le trup-
pe della Landwehr di guarnigione sul territorio del comando mi-
litare di Zara, insieme al 22 fanteria Zara, si dovranno concen-
trare verso la fine di marzo o i primi di aprile a Ragusa e Catta-
ro, in prossimit della frontiera del Montenegro. Tali truppe sa-
rebbero rinforzate dai riservisti e dal Landsturm delle guarnigio-
ni locali. Continua pure bench con limitati mezzi il rifor-
nimento dei magazzini di mobilitazione delle brigate e quello
del piccolo arsenale di Fiume (Rijeka).
I preparativi militari proseguono anche in Serbia: a febbraio
oltre ai dodicimila riservisti di I bando dellesercito gi ricordati,
che si alternano a frazioni successivamente nelle diverse unit
per un periodo di istruzione di quindici giorni, si presentano
no decidere quanto tale azione sar necessaria. Ibidem.
20 Ibidem.
o l
c
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Alberto Becherelli
/
66
z z o mforza t o
dellesercito serbo presente alle armi sarebbe ora oscillan-
o a t te
n
intorno ad una media di trentaquattromila uomini, quindi in
B m mecalo se paragonato alle stime precedenti, nonostante il prose-
for esti guimento dei preparativi.
a l l gono
In conseguenza della tensione dei rapporti austro-serbi ven-
intensificate le misure di sorveglianza e di sicurezza serbe
alla frontiera della Sava, del Danubio e del Drin. Quanto ai cre-
diti votati dalla Skuptina quello gi richiesto ad ottobre dal-
lallora ministro della Guerra Stepanovi approvato a maggio-
ranza, ma vengono stralciati dal relativo progetto di legge gli al-
tri crediti successivamente richiesti. Nondimeno la Skuptina si
riserva ancora di deliberare circa la domanda di sovvenzioni
avanzata dal ministro ipkovi, con buon probabilit di accorda-
re il finanziamento. Ormai tutte le artiglierie a tiro rapido com-
missionate alla casa Schneider sono arrivate a destinazione per la
via di Salonicco-Ristovac sicch lartiglieria serba di prima linea
conta quarantacinque batterie da campagna, nove batterie da
montagna e due a cavallo, tutte di materiale modernissimo. Ri-
sulta pure che nellesercito serbo sia stata adottata ed introdotta
una buona granata a mano del tipo The Cotton Powder di Londra.
Lo spirito dellesercito serbo si conserva alto, per quanto rasse-
gnato circa lesito definitivo della probabile guerra alla potente
monarchia limitrofa, conscio che una guerra del genere sarebbe
decisiva dellavvenire politico ed economico del regno serbo21.
21 Ibidem.
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Serbia, Russia e+
/ n t a
crisi bosniaca del 1908 67
b infine,sasilenziosamente ma metodi-
0 e a Sutorman e Dobravo-
0le propriefrposizioni
Anche il Montenegro,
camente, rafforza 2
xMartinovi, a ministro della Guerra, sembra dispo-
0
4 nel
da. Il generale
u r
sto ad1attuare
s spi breve tempo possibile il nuovo ordina-
a 5 m r o
b
mento dellesercito, secondo la legge che estende lobbligo del
22 Ibidem.
23 Nota gabinetto Novakovi del 4 marzo 1909 corrente dal Milovanovi
for esti certo qual senso di moderazione e sincerit tra le parti, tra leccessivit
Novakovi tende ad evitare la stretta di entrambi ed a guadagnare tempo ri-
mettendo la decisione al concerto politico europeo. Ibidem.
24 Ibidem.
c ol
Serbia, Russia e+
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crisi bosniaca del 1908
z z o mnoserbesempre
t o pi dirigendosi le speranze serbe dove le aspirazioni
o a t n
B m mesentano un limite ad una salda unione tra Belgrado e Sofia .
e bulgare si trovano continuamente in conflitto e rappre-
a l l dei
rappresenta non solo un duro colpo per la rivoluzione
Giovani Turchi, ma anche il fallimento dellAustria sia nella
sua politica ferroviaria che riceve sempre maggiori resistenze da
Serbia e Montenegro, sostenuti dallItalia, sia nella guerra dei suini
con la Serbia, che finisce per uscire rafforzata economicamente
dalla lunga controversia doganale. Lannessione del territorio
bosniaco, pur accrescendo il numero degli slavi del sud dellIm-
pero asburgico, erroneamente considerata da Vienna un mez-
zo per consolidare le proprie posizioni nei Balcani verso
lAdriatico e spezzare il movimento di unificazione slavo-meri-
dionale guidato da Belgrado. La Serbia considera sostanzial-
mente la Bosnia-Erzegovina un territorio che le spetta per dirit-
to di nazionalit e si sente quindi direttamente colpita, reagisce
violentemente, con il sostegno dellintera opinione pubblica na-
zionale che chiede a gran voce la guerra allAustria in concomi-
tanza con uninsurrezione nella regione bosniaca. Il governo
serbo tenter di ottenere compensi territoriali: una breve fascia
fra la Serbia ed il Montenegro che, oltre a collegare i due Paesi,
25 Ibidem, G-33, b. 24, fasc. 240, Addetto Militare in Romania e Serbia, al
e
r ma soprattutto alla Serbia
0 irremovibile,
f
Serbia uno
2
x delleraGrandi Potenze alle proprie rivendica-
tuttavia si dimostra
0
4 perch suBelgrado, insieme al Montenegro, sembra
manca il sostegno
zioni, 1
5 veramente
m
proprio
s
o alla guerra (pericolo da tutti scongiurato e
a b r
pronta
a l l un
asburgiche vedranno invece nellannessione bosniaca
ulteriore rafforzamento delle posizioni jugoslave allinterno
della compagine imperiale: i croati chiedono lunione della re-
gione alla Croazia, mentre Belgrado vi continua a far giungere
aiuti al movimento nazionale serbo. Lannessione della Bosnia-
Erzegovina finisce quindi per rappresentare per gli Asburgo un
duro contraccolpo: da questo momento in poi, infatti, sino alla
guerra mondiale del 1914, la politica austriaca interna ed inter-
nazionale rimarr sostanzialmente inerte, mentre la Russia, ab-
bandonata ogni illusione circa uneventuale cooperazione con
lAustria nella regione balcanica, sosterr decisamente e con
ogni influenza la costituzione di quella Lega balcanica che nel
1912 sar destinata a condurre la guerra, rappresentando il pi
grande baluardo fino ad allora creato contro la presenza impe-
riale in quel caso ottomana, ma in generale anche austriaca
nella penisola balcanica.
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5 I RUSSIoA CAPRI NEL CONTESTO DI SVILUPPO
a m m b rDELLEMPIRIOCRITICISMO RUSSO
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Universit di Roma La Sapienza
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1908 ,
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1 Giulia Rispoli, Dipartimento di Filosofia, Sapienza Universit di Roma.
MISiS, National University of Science and Technology, Moscow.
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Giulia Rispoli
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72
a 5 m r o
b
A Bogdanov la frequentazione degli ambienti populisti gli
for esti dal 1903 con Gorkij aveva intrattenuto un rapporto epistolare
a 5 m r o
b
dittoria, in esso si tendeva a demistificare il concetto di
for esti tenzionata a non farsi sottrare energia allattivit scientifica dagli
0
a essenziali, evidentemente,
bnei suoi stratti
e
0idealista farsufficienza da entrare in contrasto
Avenarius, cos snellita
non si presentava 2
x di materialismo
a ma, sul piano politico, i machi-
0 u
4si proponevano
con ogni forma r
1
sti russi
s s di enunciare un programma in consi-
a 5 m r o
b
derevole distacco dalla linea ufficiale, sebbene sin dal principio
for esti tuto minare alle fondamenta lintero edificio teorico su cui si
0 b filosofiche
e sa e la propensione per un
0 (Bagarolo,
curiosit per le questioni
punto di vista 2 f r 2010) che oltre a divenire la
0 x del suorpensiero,
monistico
a gli avrebbe suggerito il metodo
u
4 nellinsegnamento
chiave di volta
5 dim
1
da adottare
partito, erin o ss universitario come nelle scuole
za o mletkult. b
seguito, la visione complessiva alla base del Pro-
o z t n o
t 1906 dopo il fallimento della rivoluzione gli affari allin-
a
B m meterno del partito cominciarono a necessitare di soluzioni alter-
Nel
o z t o
sionet cos sentita che cinque anni pi tardi si trasform in una
posizioni
n bruciante che culmin nella vera e propria espulsione
a
B m mepolemica
for esti di Bogdanov dal comitato centrale della fazione bolscevica.
0 e sa nascondeva in modo
bdeliberatamente
0 i fatti
lismo ed empiriocriticismo
2 f r scientifici e liquidava le critiche
x come
saccente, distorcendoli,
0 r a filosofie reazionarie (Popkov, 2008).
dei suoi oppositori
1 u
4 per Lunaarskij
s e Gorkij, Lenin non aveva capito il
5
Insomma,
m o s
a bolscevismo
b r ed era stato vittima di un errore comune a tutti i
z z o mletterati
t o contemporanei: quello di non vedere il suo lettore
Bo mat menLa vicenda della costituzione di una scuola per operai russi
(Strada 1982).
for esti inse Italia (1906-1913) da parte di esuli politici dissidenti, alla pre-
0 in unoe
0 e perci
le, poteva trasformarsi
f r era necessario che il proletariato
2
x di unarapropria cultura scientifica, dei suoi me-
una classe su unaltra
0
su in modo tale che ognuno poteva esse-
4suoi linguaggi,
si impossessasse
todi e1dei
s
5 remin gradobrdioproseguire lo studio autonomamente (Bogdanov,
a
z o m1974). o
o z t n t
In questi laboratori di cultura, a Capri, come successi-
a
B m meinsegn anche Trotskij, Bogdanov si riproponeva di realizzare
vamente a Bologna nella scuola diretta da Lunaarskij e dove
for esti unsta programma didattico coerente con la sua visione empiriomoni-
a 5 m b r
comportamentale in una cornice di lavoro collettiva (Bogda-
z z o mnov,Tendendo
t o verso un processo di democratizzazione del sape-
2010).
o t n
B ma mere, Bogdanov insegnava i metodi e le possibilit di utilizzazione
for esti della scienza. La scuola di partito infatti era nata per dare alla
Bibliografia
Bagarolo T., Alexander Bogdanov, Bolscevico eretico, in Let del comuni-
smo sovietico: (Europa: 1900-1945), Jaka Book, Milano 2010.
Biggart J., Dudley P., King F., Alexander Bogdanov and the Origin
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Bogdanov A.A., La scienza e la classe operaia, Bompiani Milano
1974.
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Giulia Rispoli
/
80
0 e
0Gorkij e flar scuola di Capri, in Toronto Slavic
Bogdanov A.A., Filosofija
Cioni P., Maksim2
xN. 17, http://www.utoronto.ca/tsq/17/cioni17.
a
0
42006.ss
Quarterly
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1
shtml,
5 Giorello o a Bogdanov A.A., La scienza e la classe ope-
a m G.,rPrefazione
b
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Popkov V.V., Tvoreskoe nasledie A.A. Bogdanova I sozdanie Medu-
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fo esti UNA I RAPPORTI DEGLI ADDETTI MILITARI RUSSI A ROMA:
Yulia Luneva
LIstituto delle ricerche strategiche della Federazione russa
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B ma meLA RUSSIA NELLE MEMORIE DEI SOLDATI ITALIANI E I
for esti CONTATTI CON LA POPOLAZIONE CIVILE DEI TERRITORI
Diana Shendrikova
Universit di Roma La Sapienza
Nulla evidenzia meglio il vero carattere delle relazioni tra i paesi come
lo stato di guerra. Nonostante il carattere aggressivo della presenza del
Corpo di spedizione italiano in Russia, sia il governo sia la popolazione
russa impararono a distinguere lesercito occupante secondo le nazionalit,
riconoscendo il gradi diverso di responsabilit per tutto ci che compieva
lesercito nazista sul territorio russo.
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1 Cfr. Messe G., La guerra al fronte russo, Roma 1947, p. 99.
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2 AUSSME, H-3, b.186, fasc. 3, diario del reduce della guerra
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3 Tolloy G., Con larmata italiana in Russia, Ugo Mursia Editore, Milano
1968, a. 17.
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4 AUSSME, H-3, b.186, fasc. 3, diario del reduce della guerra.
5 Cfr. Messe G., La guerra al fronte russo, Roma 1947, pp. 90-100.
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6 Tolloy G., Con larmata italiana in Russia, Ugo Mursia Editore, Milano
1968, p. 143.
7 Ibidem, p. 212.
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8 Popolo dItalia, 23 giugno 1941.
9 Popolo dItalia, 1 settembre 1941.
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10 Tolloy G., Con larmata italiana in Russia, Ugo Mursia Editore, Milano,
1968, p. 58.
11 Tolloy G., Con larmata italiana in Russia, Ugo Mursia Editore, Milano,
1968, p. 58.
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12 Corriere della Sera, 10 gennaio 1943.
13 Ibidem, 16 gennaio 1943.
14 Ibidem, 20 gennaio 1943.
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2. Gli italiani in Crimea
2
0 x del grano
r adel 1860 e la supremazia commerciale
u
Con la crisi
1 4 ss
delle imbarcazioni a vapore britanniche su quelle a vele, le di-
5 m
mensioni della
r ocomunit italiana nellodierna Ucraina si ridusse-
a mCrimeao ilbfiorenteAlcun
z ro notevolmente.
z to termina.
t
anni dopo il termine della Guerra di
o n
periodo della comunit italiana in Russia
B ma mestarono da Odessa versotornarono
Molti emigranti in Italia mentre altri si spo-
a 5 cessivi
m r o le occupazioni degli italiani in Crimea si limite-
b
decenni
z z o mranno t o
a piccole attivit commerciali, il lavoro nei campi e il ca-
o a t n
B m meliana si ridusse di numero e le opportunit economiche per gli
botaggio nella acque di Kerch. La florida e attiva comunit ita-
gruppi riuscirono a 0
b sa in maniera autonoma. Nei
tornare ineItalia
2 f r
0inizia la sovietizzazione
0 ux
primi anni Venti
r a della Crimea e delle
pena 1 4
comunit straniere residenti, viene aperto un colcos italiano ap-
fuori Kerch,s chiamato Sacco e Vanzetti in onore degli
s negli Stati Uniti. La collettivizzazione delle
5 m r o
za o mterre conble relative requisizioni ed epurazioni spinsero molti
anarchici giustiziati
o z t n o
t a lasciare la Crimea. Ma solo i pi abbienti furono in
a
B m megrado di partire e molti membri della comunit erano stati du-
italiani
for esti ramente colpiti dalla crisi economica dopo la rivoluzione sovie-
z z o mliberazione
t o nel maggio del 1944 da parte dellArmata Rossa del-
o a t n
B m metruppe tedesche, tutte le minoranze nazionali presenti sul terri-
la penisola di Crimea e del Caucaso, occupato nel 1941 dalle
b 1951
tadinanza italiana tra0il 1919 eeils
a sono stimate intorno alle
2 0 infr Lemigrazione italiana in U ,
2004). Ad 0 x la comunit
1000 unit (Dundovich
r a italiana di Kerch conta poco pi di RSS
1 4 masmolti
300 persone,
oggi
u
s discendenti sono ancora in Kazakistan o
a 5 inm r o
b
Uzbekistan. Mentre i Tartari, i Tedeschi, i Greci, i Bulgari e
z z o mglinoranze
t o deportate ad oggi gli Italiani non hanno ancora ricevu-
Armeni sono stati riconosciuti dallo stato ucraino come mi-
o t n
B ma meto la qualifica di popolazione deportata.
for esti
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DELLIMMIGRAZIONE RUSSA IN ITALIA
IL XX SECOLO
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DURANTE
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Alexandra Shlyahtina
Universit Statale di Mosca Lomonosov
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1980-
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1 35 anni di immigrazione in Italia. Anticipazione del dossier Caritas, 2005.
: http://www.stranieriinitalia.it/briguglio/immigrazione-e-asilo/2005/
maggio/com-caritas-antic-dossier.html.
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XX .
2 M. De Marco, F. Pittau, La evoluzione storica della normative sullimmigrazione,
: http://85.14.198.88/caritaslatina.it/images/stories/ evoluzio-
ne_normativa_immigrazione.pdf.
3 .. , : //
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// .2005 1 . 184.
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4 A. Venturi, Lemigrazione rivoluzionaria russa in Italia (1906-1921), I russi e
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5 Op. cit.
6 Op. cit.
7 C. Scandura, Lemigrazione russa in Italia: 1917-1940, Europa Orientalis
14(1995):2, p. 344.
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2.1. (1930-1970-)
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8 Op. cit., p. 346.
9 Op. cit., p. 350.
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6447, 1993 1179611.
, ,
.
.
.
3. : ?
,
, 1990
10 I russi e lItalia, a cura di V. Strada, Milano 1995, p. 85.
11 F. Cinti, Lemigrazione dalla comunit degli stati indipendenti negli anni recenti.
Nuova mobilit interna e politiche migratorie dei principali paesi di accoglienza, W.P.
05/95, p. 42.
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12 Op. cit., p. 43.
13 Op. cit., p.45.
14 : //
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10. ., 2002.
15 Op. cit., p. 47.
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,
. ,
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XX ,
.
35 anni di immigrazione in Italia. Anticipazione del dossier Caritas,
2005. : http://www.stranieriinitalia.it/ brigu-
glio/immigrazione-e-asilo/2005/maggio/com-caritas-antic-
dossier.html.
16 Op. cit., p. 49.
17 Op. cit., p. 50.
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0 x W.P.r05/95.a
si di accoglienza,
1
De Marco
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4 M., sF.sPittau, La evoluzione storica della normative sul-
a 5 mlimmigrazione. r o : http://85.14.198.88/caritas-
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z o m latina.it/images/stories/evoluzione_normativa_immigrazione
o
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B ma meScandura C., Lemigrazione russa in Italia: 1917-1940, Europa
.pdf.
a l l Venturi
V. (a cura di), I russi e lItalia, Milano 1995.
A., Lemigrazione rivoluzionaria russa in Italia (1906-1921),
I russi e lItalia, a cura di V. Strada, Milano 1995.
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// .2005 1.
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., 2002.
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LA SICUREZZA NEI BALCANI: IL RUOLO DELLA RUSSIA
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z z o mdizioneesseri
t o umani. I Balcani costituiscono infatti per la loro posi-
o a t n
B m medellUE, che da parte loro costituiscono la destinazione finale di
geografica una delle migliori rotte per raggiungere i paesi
for esti gran parte dei traffici che attraversano i Balcani . Oltre alla loro 1
1 Basti pensare che secondo alcune stime le organizzazioni criminali del
Nel1campo
5 m o s militare la cooperazione regionale
a ancora
b r
scarsa . Progressi
4 significativi sono stati fatti con
z z o mlallargamento
t o della NATO alla Croazia e allAlbania, ma ulte-
o a t n
B m mestanti. Per quanto riguarda la Macedonia, il suo ingresso conti-
riori allargamenti dellAlleanza Atlantica sembrano tuttavia di-
for esti nua ad essere ostacolato dalla disputa con la Grecia. Nella re-
3 Cfr. M. Savina, R. Visser, La grande Europa nasce dai trasporti, Limes,
2/2007; C. Jean, T. Favaretto (a cura di), Reti infrastrutturali nei Balcani. Supe-
ramento del dilemma fra integrazione regionale ed europea, Franco Angeli, Milano
2002; T. Favaretto, S. Gobet, LItalia, lEuropa centro-orientale e i Balcani: corridoi
pan-europei di trasporto e prospettive di cooperazione, Laterza, Roma-Bari 2001.
4 Cfr. M. Delevic, Regional cooperation in the Western Balkans, Chaillot Paper,
b sa ha largamente favorito
era il pilastro della0politica balcanica,
2 0 nellareaf re di Ankara, pur sempre forte-
x alla NATO
lemergere dellinfluenza
0 r a e ufficialmente in corsa per la piena
4 nellUE.
mente ancorata
1 u
s Il prolungarsi dei negoziati di adesione
5
membership
m o s
a della
b r
Turchia allEuropa, per, non ha mancato di suscitare
6 Cfr. E. Alessandri, A Question of Interest and Vision. Southern European Per-
spectives on Turkeys Relations with the European Union, The Brookings Institution,
Washington. 30 June 2010, pp. 16-17, http://www.brookings.edu/~/media/
Files/rc/papers/2010/0630_turkey_eu_alessandri/0630_turkey_eu_alessandri.
pdf.
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La sicurezza nei Balcani: il ruolo della Russia tra lUE e la NATO
/
129
rare la zona balcanica tra le priorit della sua poltica estera, ra-
gion per cui la maggiore assertivit del Cremlino non avuto un
impatto determinante nella regione. Nellottica della politica
balcanica della Russia il paese pi importante senza dubbio la
Serbia9. Il sostegno dato da Mosca allintegrit territoriale della
Serbia e alla sovranit di Belgrado sul territorio conteso del Ko-
sovo fanno s che la Russia goda di grande simpatia presso
lopinione pubblica serba. Da un punto di vista diplomatico la
Russia stato probabilmente il pi grande sostenitore della
Serbia in seno alle organizzazioni internazionali, anche grazie al
diritto di veto di cui gode nel Consiglio di Sicurezza dellOnu.
Per quanto riguarda la situazione sul territorio kosovaro, tutta-
via, la Russia non riuscita a dare al corso degli eventi un indi-
7 Occorre comunque ricordare che anche la Cina, che come membro
permanente del Consiglio di Sicurezza gode del diritto di veto, era contraria
allintervento della NATO.
8 Cfr. J. Headley, Russia and the Balkans: Foreign Policy from Yeltsin to Putin,
b sserbi.
rizzo pi favorevole0agli interessi
a Nel 1999, dopo la con-
0 di Kumanovo
f e
r tra la NATO e il governo
2
xil controlloradel territorio kosovaro stato assunto
clusione degli accordi
0
4 sdispace
di Belgrado,
u internazionale guidata dallAlleanza At-
da una1missione
5 lantica.
m Allaro
a
z o mmilitare o b
missione partecipava inizialmente un contingente
o z t n t
russo, tuttavia Mosca non riuscita a valersi della sua
a
B m megoziale e gi nel 2003 i soldati russi sono stati ritirati.
presenza sul territorio per accrescere il suo ruolo politico e ne-
for esti riveste Grande importanza nelle relazioni tra la Russia e la Serbia
10 Cfr. A. Bonzanni, La sfida Nabucco-South Stream tra geopolitica e dinamiche di
19/08/2009, http://www.affarinternazionali.it/articolo.asp?ID=1224.
o l
+ tac
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La sicurezza nei Balcani: il ruolo della Russia tra lUE e la NATO
/
131
a l l ba per
la quota di maggioranza (51%) della compagnia ser-
lenergia elettrica (NIS). La Gazprom sta inoltre realiz-
zando, insieme alla compagnia statale serba SrbijaGas, uno stu-
dio di fattibilit per la costruzione del gasdotto che dovrebbe
attraversare il territorio serbo dal confine con la Bulgaria a
quello con lUngheria. Sempre nel 2008 Russia e Serbia hanno
siglato un accordo per la creazione di una compagnia mista, in-
caricata della realizzazione e della gestione di un centro di rac-
colta e stoccaggio del gas; si prevede che questa istallazione
venga costruita in prossimit della frontiera serbo-ungherese.
La realizzazione di questo progetto aumenterebbe notevol-
mente linfluenza della Russia sullo scacchiere balcanico12, ma
esso gioverebbe anche alla Serbia, che guadagnerebbe in tal
modo un ruolo preminente nel mercato energetico balcanico.
Dalla Serbia infatti dovrebbero partire rami minori del gasdot-
to, in grado di raggiungere gli altri paesi della regione. In parti-
colare la compagnia SrbijaGas ha gi mostrato interesse per la
costruzione di un gasdotto destinato a raggiungere la Bosnia.
Data la complessa struttura politico-istituzionale della Bosnia,
12 Cfr. A. Gaston, La crisi del gas e la cortina di freddo dei Balcani, Affari Inter-
0 e sa
b croato-musulmana
0
divisa tra una Federazione
f r
2 la realizzazione
e unentit serba
0 x
(Republika Srpska)
r a di questo gasdotto potrebbe
4
avere ricadute
frendo1uno strumento
u
anche sullequilibrio interno della Bosnia, of-
s di pressione alla componente serba. Il
5 m o s
a
gasdotto
b r
passerebbe infatti da Banja Luka, capitale della Repu-
z z o mblika t o
Srpska e solo successivamente raggiungerebbe Sarajevo.
o a t n
Inoltre la realizzazione del progetto viene negoziata dalle singo-
B m mele entit, non dal governo centrale della Bosnia. Prevedibilmen-
for esti tementre
i negoziati tra la Serbia e la Republika Srpska saranno rapidi,
a l l potrebbero
quelli tra la Serbia e la Federazione croato-musulmana
essere complicati dalle dispute a base etnico-politica
che oppongono la Federazione e la Republika Srpska.
Le relazioni tra Belgrado e Mosca hanno assunto recente-
mente una dimensione rilevante anche nel settore della sicurez-
za e della difesa. In ottobre stato infatti inaugurato un centro
umanitario congiunto russo-serbo sul territorio della Serbia,
nella citt meridionale di Nis. Il centro destinato ad offrire
una base per operazioni di assistenza umanitaria in caso di ca-
lamit naturali in Serbia e, eventualmente, negli altri paesi della
regione balcanica. Tuttavia alcuni hanno ipotizzato che il centro
umanitario possa servire anche a scopi militari; secondo queste
voci il centro potrebbe servire per monitorare lattivit delle ba-
si militari degli Usa in Romania, dove il governo di Washington
ha progettato la creazione di un sistema di difesa anti-missi-
listico visto con sospetto dalla Russia. Unaltra ipotesi che
linstallazione sia in qualche modo legata alla questione del Ko-
sovo, che dista circa 100 kilometri da Nis13. Il governo di Bel-
grado e quello russo hanno seccamente smentito queste ipotesi,
affermando che linstallazione di Nis non diretta contro nes-
13 Cfr. Euractiv, Russia opens humanitarian base in Serbia, http://www.eura-
ctiv.com/enlargement/russia-opens-humanitarian-base-serbia-news-508382.
o l
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La sicurezza nei Balcani: il ruolo della Russia tra lUE e la NATO
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133
0
4 sasnon
Nonostante
u sopravalutare la portata dellinfluenza
5 russa 1
fare attenzione
o La Russia il primo paese per il valore di
a m b r
sulla Serbia.
14 Cfr. B92, FM: Russo-Serbian center not military base; http://www.b92.net/
eng/news/politics-article.php?yyyy=2011&mm=10&dd=17&nav_id=76901.
Serbia Investment and Export Promotion Agency, Foreign Trade by Countries;
http://www.siepa.gov.rs/site/en/home/1/importing_from_serbia/foreign_tr
ade_data/foreign_trade_by_countries.
15 Cfr. Serbia Investment and Export Promotion Agency, Strong FDI Fig-
ures; http://www.siepa.gov.rs/site/en/home/1/investing_in_serbia/strong_
fdi_figures. Cfr. anche European Commission, Western Balkans Trade 2010;
Statistics; http://trade.ec.europa.eu/doclib/docs/2006/september/tradoc_
113477.pdf.
16 Sul ruolo dellUE nei Balcani cfr. J. Rupnik (Edited by), The Western Bal-
kans and the EU: the hour of Europe. Chaillot Paper No126 06 June 2011;
http://www.iss.europa.eu/uploads/media/cp126-
The_Western_Balkans_and_the_EU.pdf.
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Andrea Carteny
/
134
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cipale
b r
mercato per i prodotti montenegrini (56% delle esporta-
z z o mzioni) t o
e dai paesi dellUE proviene il 36% delle importazioni del
o a t n
Montenegro . Inoltre, a differenza di quanto avviene per la
B m meSerbia, le relazioni russo-montenegrine non hanno acquisito
17
a l l Balcani
complesso la Russia esercita un ruolo significativo nei
e con ogni probabilit la sua influenza nella regione
destinata ad aumentare, soprattutto se dovessero realizzarsi i
suoi progetti in ambito energetico. In ogni caso, se Mosca si
pone talvolta in competizione con lUE e con la NATO, la
Russia non persegue una politica di aperto contrasto nei con-
fronti delle strutture transatlantiche18. Il governo russo non si
oppone allingresso dei paesi balcanici nellUnione Europea n
nellAlleanza Atlantica. Del resto, pur volendo, la Russia non
avrebbe i mezzi per opporsi, anche perch lintegrazione nelle
strutture euroatlantiche generalmente vista con favore dai cit-
tadini dei paesi balcanici19. La sola eccezione riguarda la Serbia.
In questo caso la Russia non ha espresso obiezioni allinte-
17 Cfr. Monstat, External Trade of Montenegro, January-August 2011,
http://www.monstat.org/userfiles/file/spoljna%20trgovina/2011/aug%2011
%20spoljna%20eng.pdf.
18 Per una rassegna dei rapporti tra NATO e Russia cfr. V. Pouliot, Pacifi-
cation without Collective Identification: Russia and the Transatlantic Security Community
in the Post-Cold War Era. Journal of Peace Research, Vol. 44, No. 5 (Sep.,
2007), pp. 605-622.
19 Cfr. R. Manchin, Balkan public opinion and Eu accession, in J. Rupnik (ed.),
The Western Balkans and the EU: the hour of Europe. Chaillot Paper, No. 126,
06 June 2011, http://www.iss.europa.eu/uploads/media/cp126-The_Western
_Balkans_and_the_EU.pdf.
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La sicurezza nei Balcani: il ruolo della Russia tra lUE e la NATO
/
135
a b r
z z o mdei t o che mentre ladesione allUE raccoglie il consenso di
bombardamenti della NATO nel 1999. Occorre peraltro
o t n
B ma meuna parte consistente della classe politica serba e la Commis-
ricordare
20 Cfr. Balkan Insight, Poll: Serbia Support for Joining EU, NATO Declines,
http://www.balkaninsight.com/en/article/poll-serbia-support-for-joining-
eu-nato-declines.
21 Cfr. http://www.b92.net/eng/news/politics-article.php?yyyy=2011&
mm=09&dd=15&nav_id=76413.
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m r ITALIA TRA UNIPOLARISMO E TENDENZE
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BILANCIAMENTO NEL SISTEMA INTERNAZIONALE
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0 b smodello
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a di relazioni tra le uni-
0 fr dipendenza e insicurezza. La po-
condivise e legittimate,
t connotato da2disuguaglianza,
0 x quindi, r a costituirebbe il risultato di una mi-
1
scela di anarchia
u
4 sessociet, che pu essere definita politica in as-
litica internazionale,
a 5 senza
m r o Nel decennio compreso tra il 1989 e il 1999,
b
di governo.
z z o mmolti t o
analisti di scuola liberale delle relazioni internazionali ha
o a t n
B m mespontanea di un ordine egemonico di cui gli Stati Uniti avrebbe-
prospettato un mondo che andava incontro allimposizione
a l l giunta
almeno per come era stata conosciuta in passato, sarebbe
al suo termine. Il biennio 1999-2001, tuttavia, ha costituito
la prova evidente che questa previsione non era che lennesimo
prodotto di una visione utopistica dei rapporti umani e, di con-
seguenza, anche dei rapporti politici.
Lo scenario internazionale del XXI secolo appare di pi dif-
ficile comprensione rispetto a quello che lo aveva preceduto. I
rapporti internazionali nella fase della Guerra fredda risultava-
no, infatti, interpretabili attraverso il paradigma dello scontro
tra Unione Sovietica e Stati Uniti e, quindi, tra Est ed Ovest.
Questo schema interpretativo nonostante le sue numerose im-
precisioni, serviva lobiettivo di rendere maggiormente decifra-
bile una realt politica complessa attraverso il ricorso ad una
dialettica, ad una vicenda narrativa e a degli schemi politici
condivisi e, quindi, comprensibili a tutti. Non pi possibile
ricorrere, tuttavia, ad un esercizio di semplificazione simile, in
quanto attualmente non esiste alcuna forma di accordo sul si-
stema internazionale contemporaneo, n un linguaggio politico
comune. Non esiste, anzitutto, per quanto riguarda lidentifi-
cazione dei suoi attori principali, con la sola eccezione degli
Stati Uniti la cui capacit di proiettare potenza investe tutti i
quadranti geopolitici. Se durante la Guerra fredda nessuno
c ol
/ n + e tendenze
Russia e Italia tra unipolarismo
t a al bilanciamento 139
ex a
svolto
americana 0 da quellarsovietica,
4 u attualmente alle asserzioni in
s unipolare rispondono quelle che,
1una delprofezia
5
sostegno
m o s
momento
a come
b r che vorrebbe auto-avverarsi, annunciano il
z z o mvranit t o nei campi dove era stata perduta a causa delle dimen-
o a t n
B m memercati finanziari nazionali. Al contrario, per gli Stati Uniti
sioni troppo limitate della popolazione, delleconomia e dei
for esti lepoca post bipolare gi stata superata con gli attacchi dell11
ro le coste russe a 0
b saIl risultato sar quello di un
2 rein quanto sul suo trasporto non
0costi del fgas,
quelle italiane.
abbassamento dei
graveranno0pi x le royalties
r a riscosse attualmente dai numerosi
1 u
4cui territorio
s passano le condutture, e una messa in si-
5
Stati sul
m o s
a curezza
b
del rgas stesso, che non sar pi soggetto al controllo
0 a impostazione ha per-
bnel 2002.sQuesta
to alle porte di Roma e
0recenti, difrrivedere alcune scelte strategico-
messo, in tempi 2
xNato, cherarischiavano di comportare un irrigidi-
0
4 relazioni sucon Mosca. Sulla stessa lunghezza donda,
militari della
mento1delle
s
5 inmtempi bpirorecenti, la Nato ha ribadito che una forte e coo-
a
z o mperativa o
o z t n t
partnership con la Russia, basata sul rispetto dei prin-
a
B m me2002, serve al meglio la sicurezza dellarea Euro-Atlantica. Noi
cipi dellaccordo del 1997 e della Dichiarazione di Roma del
for esti siamo pronti a lavorare con la Russia per rispondere alle sfide
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