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Sillogi Onani

tre poesie

anonime
Sopra un testo didattico di fisica atomica

In parti,
celle

Atomi ipocriti
materiali
mani legate
dai nodi del solito

macchie da fumatori
occhiali calati sul naso
occhi grigi
stuprati
evirati
e foderati
dell'ideale liberale

in fila
ed in file
infinite
ognuno
si guarda le spalle
si guarda dal prossimo
suo

ambisce e teme
chi pensa
a non pensare:

guardami dentro.
la mia voce s'alzerebbe
e sbraiterebbe in pubblica piazza
contro la pubblica piazza:

eccomi
ritrovarmi appeso
con gli occhi spalancati
alla luce immobile

con un nodo
stretto
alla gola
incappio
nello stesso errore.

Anime prave e rivoluzioni


Il soffocare
mi caro

esser voi
purgami
d'esser

sublime
il subitaneo morire
all'animo inquieto
della polvere
innocente
soffiata via
dall'altra luna

a consumar l'aria
condividiamo
il solco
tombale

NOI! NOI! NOI!

anime prave
e rivoluzioni
coi polmoni bucati.

Fenhedor
Sempre amai le parole nascoste
tra le polveri dei templi
o le scale attorte serpentine
dalle menti antiche riposte
non portate dal soffio de' venti

nascoste dai demiurghi


come aborti in segrete
cucite in laterizi repentine
eterne cieche alla luce, di fuori
uguali invise d'inedia e sete

Mani strette su gole riarse


contratti volti dispersi
afflati dalle aure divine
di proli, padri, scomparse
come relitti sommersi

Fuggiti alla colpa nella fama-


La sete dei figli
beve delle lacrime ferine

Uomo nato all'atto


Strangola l'aria del verbo.

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