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Manuale teorico
ver. 111018.01
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GRUPPO SISMICA S.R.L. Manuale teorico 3DMgeo
Indice
1 INTRODUZIONE .................................................................................................................................. 4
Pag 2
GRUPPO SISMICA S.R.L. Manuale teorico 3DMgeo
9 BIBLIOGRAFIA ................................................................................................................................. 50
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GRUPPO SISMICA S.R.L. Manuale teorico 3DMgeo
1 Introduzione
Nel presente manuale si illustrano i principi teorici che stanno alla base del modulo
3DMgeo, preposto alle verifiche geotecniche, in conformit alle norme tecniche di cui al
D.M. 14.01.2008 e s.m.i.. Lattuale versione del modulo 3DMgeo permette la verifica agli
stati limite di fondazioni superficiali nastriformi.
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GRUPPO SISMICA S.R.L. Manuale teorico 3DMgeo
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La velocit di applicazione del carico che distingue le condizioni drenate da quelle non
drenate varia al variare del tipo di terreno. Infatti la velocita di filtrazione dellacqua in un
terreno governata dal coefficiente di permeabilita k che varia al variare del tipo di terreno
(a differenza del moto dellacqua in una condotta, quello nel terreno affetto da una
resistenza maggiore dovuta alla presenza dei grani solidi).
Si definisce gradiente idraulico (o cadente piezometrica) la variazione delle pressione
nellunit di spazio:
La legge che governa il moto di filtrazione dellacqua in un mezzo poroso (come il terreno)
la legge di DARCY:
V= k i
La velocit V del fluido proporzionale al gradiente idraulico e la costante di
proporzionalit il coefficiente di permeabilit k (ha le dimensioni di una velocit). Tale
coefficiente dipende essenzialmente dalle dimensioni degli spazi intergranulari e, pertanto,
dalle dimensioni dei granuli. In tabella sono riportati valori tipici di tale coefficiente.
I terreni a grana grossa (GHIAIA-SABBIA) hanno una elevata permeabilit (k>10-6 m/s):
leventuale sovrappressione interstiziale si dissipa in tempi brevissimi. Il comportamento di
tali materiali pu, in generale, analizzarsi in condizioni drenate, trascurando il moto di
filtrazione transitorio necessario alla dissipazione delle sovrappressioni dellacqua
interstiziale.
I terreni a grana fine (LIMI ARGILLE), invece, hanno permeabilit ridotte (k<10-6 m/s),
e si comportano inizialmente come un sistema chiuso senza moti di filtrazione (condizioni
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Quanto detto pu essere assunto come corretto quando la velocit di applicazione dei carichi
non si avvicina troppo agli estremi dei valori riportati nella tabella sottostante.
dove
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g laccelerazione di gravit.
essendo w il peso specifico dellacqua. Il peso specifico efficace del terreno risulta pari a
' sat w
2.5 Caratteristiche meccaniche del terreno per il calcolo dei cedimenti in fondazione
Per un mezzo elastico ed isotropo il modulo di elasticit tangenziale G risulta legato al
modulo di elasticit normale E ed al coefficiente di Poisson :
E
G (2.1)
2 1
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0.5 Vp / Vs 1
2
(2.2)
V / Vs 1
2
p
taglio (o secundae).
in cui
0 langolo di attrito interno
OCR il grado di consolidazione, cio il rapporto tra la massima tensione effettiva
verticale cui il terreno stato assoggettato nel corso della sua storia precedente, e la
presente tensione effettiva verticale in sito.
Stima di OCR da Vp
Dalle (2.2) possibile ricavare il coefficiente di Poisson e dalle (2.3) e (2.4) possibile
stimare il grado di sovraconsolidazione OCR per un fissato valore della velocit delle onde
primae Vp e di angolo di attrito interno . Infatti dalla (2.3) possibile ricavare il
coefficiente di spinta a riposo
k0 (2.5)
1
Sostituendo il valore di k0 ottenuto dalla (2.5) nella (2.4) si ottiene una stima del grado di
sovraconsolidazione
1/sin
k0
OCR (2.6)
1 sin
In tal caso le velocit delle onde primae Vp dovranno essere maggiori di:
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Vp Vs 2
Infatti se il coefficiente di Poisson assume il valore limite 0 accade che dalla (2.2)
2
Vp 1
r 2 (2.7)
Vs 0.5
e quindi
Vp Vs r Vs 2
2
r ( ) 0
2 1
2
600
500
400
300
r
200
100
20
0 0.1 0.2 0.3 0.4 0.5
Stima di Vp da OCR
Viceversa possibile ricavare dalle (2.3) e (2.4) il coefficiente di Poisson e stimare la
velocit delle onde primae Vp per un fissato valore di OCR e di angolo di attrito interno .
Infatti calcolando il coefficiente di spinta a riposo dalla (2.4) possibile ricavare il
coefficiente di Poisson dalle (2.3). Sostituendo questultimo valore nella (2.2) possibile
calcolare il rapporto r Vp / Vs
2
0.5r 1 1
r (2.8)
r 1 0.5
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valore limite 0.5 accade dalla (2.5) che k0 1 e quindi dalla (2.6) si ottiene
1/sin
1
OCR
1 sin
bene precisare che le relazioni analitiche sopra riportate devono essere sempre
confermate da prove sperimentali eseguite in situ.
Per un mezzo elastico poroso in condizioni non drenate ed in termini di tensioni totali
accade che 0 e u 0.5 , e quindi dalla (2.1) risulta
Eu
G
3
in cui con Eu si indicato il modulo di deformazione non drenato. Questultimo parametro
viene utilizzato nellambito del calcolo dei cedimenti dei terreni coesivi a grana fine.
possibile stimare il valore del modulo di deformazione non drenato Eu dai risultati delle
indagini geofisiche attraverso la seguente formula
Eu 3G 3 Vs2
In alternativa esistono in letteratura delle correlazioni empiriche tra la coesione non drenata
cu ed il modulo di deformazione non drenato Eu in funzione dellindice di plasticit Ip
Il modulo edometrico Eed , parametro richiesto per il calcolo dei cedimenti in fondazione, si
pu misurare in laboratorio su campioni indisturbati attraverso la prova edometrica oppure
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da indagini in situ attraverso la misura delle velocit delle onde sismiche nel terreno
(MASW, down-hole, cross-hole, etc).
Con riferimento alle indagini in situ la teoria della propagazione delle onde elastiche in un
mezzo elastico indica che:
Eed Vp2
dove
Vp la velocit delle onde primae
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eseguite direttamente dal modulo principale del software 3DMacro durante le analisi non
lineari.
Le verifiche allo SLE sono eseguite utilizzando le teorie classiche per il calcolo dei
cedimenti in fondazione. Per ciascuna fondazione possibile definire una stratigrafia
rispetto a cui effettuare il calcolo dei cedimenti. Ciascuno strato caratterizzato da un
particolare tipo di terreno.
Con riferimento ai terreni a grana fine (argille) il calcolo dei cedimenti pu essere
effettuato secondo il metodo edometrico, il metodo di Skempton e Bjerrum (1957) ovvero
secondo il metodo di Padfield e Sharrock (1983). Con riferimento ai terreni a grana grossa
(limi-sabbie-ghiaie) il calcolo dei cedimenti pu essere effettuato secondo il metodo di
Schmertmann (1970-1978) che utilizza i risultati di prove penetrometriche CPT, e il metodo
di Burland e Burbridge (1985) che utilizza i risultati di prove penetrometriche SPT.
Con riferimento alle verifiche agli stati limite ultimi in condizioni sismiche si devono
considerare le seguenti combinazioni di carico (cfr. 2.5.3, DM 14.01.2008):
+ Gk,1 + Gk,2 + S(2i Qk,i )
essendo:
Gk,1 il valore caratteristico dei carichi permanenti strutturali
Gk,2 il valore caratteristico dei carichi permanenti non strutturali
Qk,i il valore caratteristico dei carichi variabili
qi i coefficienti parziali per le azioni nelle verifiche SLU definiti nella tabella 2.6.I
ovvero nella tabella 6.2.I del D.M.14.01.08, in funzione del gruppo A1 o A2
oi i coefficienti di combinazione definiti nella tabella 2.5.I del D.M.14.01.08.
2i i coefficienti di combinazione definiti nella tabella 2.5.I del D.M.14.01.08.
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Nella valutazione delle azioni da computare ai fini della verifica della capacit portante di
un terreno si deve comunque intendere che il terreno e lacqua costituiscono dei carichi
permanenti (strutturali) quando, nella modellazione utilizzata, contribuiscono al
comportamento dellopera con le loro caratteristiche di peso, resistenza e rigidezza.
conto del coefficiente parziale R sulle resistenze di calcolo specificato nella Tab. 6.4.I
(coefficiente parziale sulle resistenze R1, R2 e R3).
La normativa indica due approcci di verifica distinti ed alternativi (cfr. 6.2.3.1 del
D.M.14.01.2008).
Nel primo approccio di verifica (Approccio 1) sono previsti due diversi gruppi di
combinazioni di carico, associati rispettivamente a due gruppi di coefficienti parziali relativi
alle azioni (A), F, ai parametri geotecnici (M), M, e alle resistenze di calcolo (R), R: il
primo gruppo di combinazioni generalmente pi severo nei confronti del
dimensionamento strutturale delle opere a contatto con il terreno (A1+M1+R1), mentre il
secondo gruppo di combinazioni generalmente pi severo nei riguardi del
dimensionamento geotecnico (A2+M2+R2). In definitiva si hanno i seguenti gruppi di
combinazioni:
- Combinazione 1: (A1+M1+R1) da considerare per le verifiche di resistenza degli
elementi strutturali
- Combinazione 2: (A2+M2+R2) da considerare per le verifiche di capacit
portante (SLU.GEO.A) e di scorrimento (SLU.GEO.B) del terreno di fondazione
Nel secondo approccio di verifica (Approccio 2) previsto un unico gruppo di
combinazioni di carichi e di coefficienti, da adottare sia nelle verifiche strutturali sia nelle
verifiche geotecniche (A1+M1+R3). Nelle verifiche effettuate con lapproccio 2 che siano
finalizzate al dimensionamento strutturale, il coefficiente R non deve essere portato in
conto.
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In cui:
N , Nc , N q sono i fattori di capacit portante proposti da Vesic (1975) e da Prandtl (1921)
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K p tan 2 45 '/ 2
Nc 2
, ,
c q sono i fattori correttivi pari al prodotto dei fattori correttivi dovuti
i s d b g z p
c ic sc dc bc g c zc pc
q iq sq d q bq g q zq pq
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1 iq
ic iq 0
N c tan '
m
V
iq 1 0
N B ' L ' c 'tan '
in cui
m mL cos2 0 mB sin 2 0
2 B '/ L '
mB
1 B '/ L '
2 L '/ B '
mL
1 L '/ B '
V 2 VL 2 VB 2
VB
0 arctan
VL
B'
sq 1 tan '
L'
In condizioni non drenate (Vesic, 1970)
B'
s 1 0.4
L'
B'
sc 1 0.2
L'
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In condizioni drenate
d 1
1 dq
dc dq
N c tan '
2 D
1 2 tan ' 1 sin ' se D B
B
dq
1 2 tan ' 1 sin ' 2 arctan D se D B
B
In condizioni non drenate (Brinch-Hansen, 1970)
D
dc 1 0.4
B
1 bq
bc bq
N c tan '
bq 1 tan '
2
1 gq
gc g q
N c tan '
gq 1 tan cos
2
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1 B
I r ,crit exp 3.3 0.45 cot
2 L 4 2
(dove I r ,crit lindice di rigidezza critico della fondazione), la rottura sar di tipo generale
1 pq
pc pq
N q tan
B 3.07sin log I r
pq exp 0.6 4.4 tan
L 1 sin
In condizioni non drenate
p 1
B
pc 0.32 0.12 0.6log I r
L
pq 1
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sismico khk ; il fattore N viene quindi moltiplicato sia per il coefficiente correttivo
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delleffetto inerziale, sia per il coefficiente correttivo per leffetto cinematico. Tale
disposizione suggerisce di utilizzare il metodo proposto da Cascone et al (2004).
Il coefficiente sismico Kh, di Paolucci e Pecker, viene identificato con il coefficiente Khk
definito nelle NTC '08:
amax
kh khk s
g
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Forza orizzontale:
V
h 1
0.85 N
Eccentricit del carico:
e
e 1
0.50 B
Inerzia del terreno:
k
i 1 h
tan
Ricordando che:
1
qlim, s 2 BN cNc qN q
2
1
qlim,e 2 BN z cNc zc qN q zq
2
La (5.1) equivale a porre:
zq z zc h e i
N E N e k e i
in cui
N il fattore di capacit portante in condizioni non sismiche,
inerziale
e k 1 khk / tan
0.45
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e i 1 0.7 khi
5
essendo
langolo di attrito interno
khi il coefficienti sismico associato alleffetto inerziale
5.1.1.8.5 Osservazioni
E importante notare che i metodi di Paolucci e Pecker, e il metodo di Cascone et al.
sono validi fino a che viene rispettata la disuguaglianza
khk tan
dopodich il coefficiente legato alla inerzia del terreno perde significato. Pertanto tali
metodi, alla luce delle NTC 2008 non risultano applicabili in certe zone sismiche per valori
di relativamente bassi; ad esempio per un valore di calcolo =10 il metodo non
applicabile se ag 0.4 g e ST =1.0, sia per S s =1,8 sia per S s =1,6; analogamente i metodi
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dove VRd la resistenza allo scorrimento ridotta del coefficiente parziale R riportato nella
Tab. 6.4.I del DM 14.01.2008 (da scegliere in funzione dellapproccio di verifica adottato,
cfr. 4.1).
La Circolare 02.02.2009 indica al C7.11.5.3.1 per le verifiche allo scorrimento sul piano
di fondazione, lApproccio 2 conduce a risultati molto meno conservativi di quelli
conseguibili con lApproccio 1. Per questo Stato limite , pertanto, preferibile limpiego
dellApproccio 1.
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N M M
VRd c B y L x tan dA
A A JB JL
N M M
VRd c A tan B y L x dA
A
A JB J L
M M
VRd c A tan N B ydA L xdA
JB A JL A
Daltraparte S L ydA 0; S B xdA 0
A A
poich il sistema di riferimento adottato principale di inerzia. La resistenza allo
scorrimento VRd risulta in definitiva:
1 2N
max 3uB L N max (6.5)
2 3uB L
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x'
( x ', y) max
3uB
x'
VRd c max tan dA
A
3uB
tan
3uB A
VRd c A max x ' dA
tan
3uB A
VRd c A max x ' dA
dove
A 3ub L
9 LuB 2 (6.6)
x ' dA
A
2
facile osservare che lespressione (6.8) formalmente identica alla (6.3) a meno dellarea
A di contatto che in questo caso risulta fornita dalla (6.6):
A 3ub L BL (6.9)
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Il modulo 3DMgeo esegue le verifiche agli stati limite di esercizio geotecnici (SLE.GEO)
secondo i pi comuni approcci, presenti nella letteratura tecnica. Coerentemente a quanto
disposto dal D.M. 14.01.2008 la verifica degli stati limite di esercizio avviene (cfr.
6.2.3.3) valutando il massimo cedimento indotto dalle azioni sollecitanti (w), e
confrontandolo con il valore limite (wamm), stabilito in funzione del comportamento della
struttura in elevazione. La verifica soddisfatta se
w wamm
ossia se
FS = wamm / w 1
Il calcolo dei cedimenti w in terreni a grana grossa pu essere eseguito secondo i seguenti
metodi:
Metodo di Schmertmann
Metodo di Burland & Burbidge
Per i terreni a grana fine possibile valutare sia i cedimenti iniziale e che quelli di
consolidazione attraverso i seguenti metodi:
Metodo edometrico
Metodo di Padfield & Sharrock
Metodo di Skempton & Bjerrum
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dove:
Il coefficiente Iz,i relativo allo strato i-esimo fornito dalla seguente relazione
in cui:
inoltre si ha
infine
zmin = 2B se L/B=1
zmin = (2 + 2 / 9 * (L / B - 1)) * B se 1 L/B 10
zmin = 4B se L/B 10
Il coefficiente correttivo C1 tiene conto della profondit del piano di posa e risulta:
Il coefficiente correttivo C2 tiene conto delle deformazioni differite nel tempo per effetto
secondario e vale:
C2 = 1+ 0.2 lg ( t /0.1)
nella quale t rappresenta il tempo, espresso in anni dopo il termine della costruzione, in
corrispondenza del quale si calcola il cedimento.
Il metodo valido per sabbie normalmente consolidate e tende ad essere alquanto
cautelativo, nel senso che in genere i cedimenti vengono sovrastimati. Schmertmann ha
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suggerito una riduzione del 50% se si ha motivo di ritenere che i terreni siano
sovraconsolidati.
Burland & Burbidge (1985) hanno sviluppato un metodo su base sperimentale per la
previsione dei cedimenti di strutture fondate su terreni a grana grossa. La formula proposta
stata ottenuta dall'osservazione del cedimento di oltre 200 opere in vera grandezza (edifici,
serbatoi, rilevati), ed assume la seguente forma:
Il metodo resta valido se risulta q > 'v0 . Il valore dell'indice di compressibilit legato ai
risultati dello SPT dalla relazione:
Ic = 1.706 / Nav1.4
nella quale Nav il valore medio di N nell'ambito della profondit Z di influenza della
fondazione. Tale profondit si ottiene dalla tabella 9.1 se i valori di N sono all'incirca
costanti o crescenti con la profondit; si pone invece Z = 2B se i valori di N decrescono con
la profondit.
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B (m) Z (m)
2 1.63
3 2.19
5 3.24
10 5.56
30 13.00
50 19.86
100 34.00
Per sabbie fini e/o limose al di sotto della falda si applica la correzione di Terzaghi e Peck:
N' = 15 + 0.5 ( N - 15 )
Se il terreno costituito da ghiaia o sabbia e ghiaia al di sotto della falda i valori misurati di
N vengono incrementati del 25%
Il coefficiente correttivo C1 che tiene conto della forma della fondazione si esprime:
Il coefficiente correttivo C2 che tiene conto dello spessore H dello strato deformabile si
esprime:
C2 = H/Z ( 2 - H / Z)
C3 = 1+ R3 + Rt lg ( t / 3 )
dove:
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wf = w0 + wc
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dove c2 L2 B2 z 2 m2 L2 z 2 n2 B 2 z 2
sostituendo la (7.6) nella (7.5) si ottiene
n
q Ii
wed
2
E
i 1
(7.7)
ed ,i
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zi 1 LB LBz 1 1
Ii arctan cz c m2 n 2 dz
zi
Risolvendo si ottiene
ci B ci 1 B B B zi 1 ci L ci 1 L
2 2 3
BL BL
I i zi arctan zi 1 arctan L ln ln
zi ci zi 1ci 1 ci B ci 1 B 2 B 2 zi2 ci L ci 1 L
3
(7.8)
Il cedimento della fondazione in corrispondenza di un vertice dellarea di carico fornito
dalla (7.7). Sotto lipotesi dei piccoli spostamenti possibile applicare il principio di
sovrapposizione degli effetti per calcolare il cedimento in un qualunque altro punto
attraverso la soluzione (7.7): lincremento di tensione '(z) lungo una verticale qualsiasi si
ottiene scomponendo l'impronta della fondazione in quattro areole elementari. Per ciascuna
areola si valuta l'incremento delle tensioni indotte passante per il vertice M comune a tutte
le areole. Si distinguono due casi:
Caso a) il punto M interno all'area di carico ABCD: le tensioni risultano dalla somma delle
tensioni indotte in M dalle quattro areole (1), (2), (3), (4), ciascuna con vertice M:
'zM (ABCD) = 'zM (1) +'zM (2) +'zM (3) +'zM (4)
Caso b) il punto M esterno all'area di carico ABCD: le tensioni risultano dalla somma
algebrica delle tensioni indotte da rettangoli opportunamente scelti, sempre con vertice in
M;
'zM (ABCD) = 'zM (AB'D'M) -'zM (BB'C''M) -'zM (DC'D'M) +'zM (CC'C''M)
A B
A B B
(1) (2)
M
(4) (3) D C C
D C
D C M
Caso a) Caso b)
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GRUPPO SISMICA S.R.L. Manuale teorico 3DMgeo
Con riferimento alle combinazioni di carico non sismiche le verifiche agli stati limite di
esercizio sono eseguite in corrispondenza del punto baricentrico O 0, 0 e dei punti di
dimensioni delle areole elementari in funzione dei punti di verifica indicati superiormente:
xM yM L1 B1 L2 B2 L3 B3 L4 B4
Punto di verifica
0 = punto baricentrico 0 0 L/2 B/2 L/2 B/2 L/2 B/2 L/2 B/2
1 = punto di estremit I 0 -L/2 0 0 L B/2 L B/2 0 0
2 = punto di estremit J 0 L/2 L B/2 0 0 0 0 L B/2
I O y J
B
x
Figura 3 Sistema di riferimento della fondazione
dove Ii,j il fattore di deformazione dello strato relativo alla j-esima areola di carico
zi1 Lj Bj Lj Bj z 1 1
zi arctan 2 2 dz Lj Bj 0
Ii, j cz c m n (7.10)
0 Lj Bj 0
Padfield & Sharrock (1983), dopo un ampio esame di tests sperimentali, suggeriscono di
valutare il cedimento immediato w0 ed il cedimento di consolidazione wc come aliquote del
cedimento edometrico wed, fornendo le seguenti indicazioni:
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w0 = 0.1 wed
wc = wed
wf = 1.1 wed
r rc ,i
q Ii
w f w0 wc (7.16)
2
0,i
i 1 Eed ,i
Cedimento istantaneo
Skempton e Bjerrum suggeriscono di calcolare il cedimento istantaneo (o non drenato)
ricorrendo alla teoria dellelasticit ed operando in termini di tensioni totali. Il terreno viene
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z z
dove e i i
B B
Christian e Carrier (1978), propongono di calcolare il coefficiente di influenza I w come
prodotto di due coefficienti I w I1 I 2 separando cos linfluenza dellaltezza dello strato
deformabile H dallaffondamento della fondazione, D.
I w I1 ( D / B) I 2 ( Hi / B)
I1
D/B
Figura 4 Coefficiente di influenza I1 per il calcolo del cedimento istantaneo (Christian e Carrier, 1978)
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I2
H/B
Figura 5 Coefficiente di influenza I2 per il calcolo del cedimento istantaneo (Christian e Carrier, 1978)
Nel caso di terreno stratificato, con un estensione dellipotesi di Steinbrenner, potr porsi:
n
I w zi 1 I w zi
w0 qB
i 1 Eu ,i
Cedimento di consolidamento
Skempton e Bjerrum propongono di calcolare il cedimento di consolidazione con il metodo
edometrico, ipotizzando che il campo di deformazioni sia unidirezionale (solo deformazioni
verticali) e che la sovrappressione neutra sia valutata con lespressione di Skempton (1954):
u0 3 A 1 3
si ha allora:
H u0 H A
wc dz 3 1 3
dz
0 Eed 0 Eed
A (1 A)
0
3dz
H
0
1dz
I valori del coefficiente correttivo sono riportati nella Figura 6 seguente in funzione dei
valori del coefficiente di Skempton A, della forma e rigidezza della fondazione.
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GRUPPO SISMICA S.R.L. Manuale teorico 3DMgeo
Figura 6 Coefficiente
Nel caso di terreno stratificato, con un estensione dellipotesi di Steinbrenner, potr porsi:
,i i wed
inf sup sup
(7.17)
i 1 i 1
dove
sup inf
wed ,i , wed ,i sono i cedimenti edometrici dello strato i-esimo valutati rispettivamente alla
profondit zi e zi+1
zi ( z ) zi1 ( z )
,i ,i
sup inf
wed dz, wed dz (7.18)
0 Eed ,i 0 Eed ,i
isup , iinf sono i coefficienti correttivi di Skempton-Bjerrum relativi allo strato i-esimo
isup zi / B, Ai , fondazione rigida / deformabile
dove c2 L2 B2 z 2 m2 L2 z 2 n2 B 2 z 2
Sostituendo la (7.19) nelle (7.18) si ottiene
q I isup q Iiinf
,i ,i
sup inf
wed , wed (7.20)
2 Eed ,i 2 Eed ,i
in cui Iisup , Iiinf sono i fattori di deformazione dello strato i-esimo valutati rispettivamente alla
profondit zi e zi+1
Iisup I ( zi ) Iiinf I ( zi 1 )
e
zi LB LBz 1 1
I ( zi ) arctan 2 dz
0
cz c m n
2
I O y J
B
z
x
Figura 7 Sistema di riferimento della fondazione e punti di verifica
Volendo calcolare il cedimento in corrispondenza di un punto M interno all'area di carico, di
coordinate (xM, yM), in maniera analoga a quanto gi descritto per il metodo edometrico (cfr.
7.3.1), si suddivide l'area di impronta della fondazione in quattro areole rettangolari in
modo che ciascuna areola abbia un vertice coincidente con il punto M.
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A B
(1) (2)
M
(4) (3)
D C
dove Ii,j il fattore di deformazione dello strato relativo alla j-esima areola di carico
zi Lj Bj Lj Bj z 1 1
0 arctan 2 2 dz Lj Bj 0
Ii, j cz c m n (7.23)
0 Lj Bj 0
L'intergale presente nelle (7.23), ammette la seguente soluzione:
zi Lj Bj Lj Bj z 1 1
0
arctan
cz
2 2 dz
c m n
c0 j B j cij B j B B 2j zi2 c0 j L j cij L j
3
Lj Bj
zi arctan L j ln ln
zi cij c0 j B j cij B j 2 B 2 c0 j L j cij L j
3
Con riferimento alle combinazioni di carico non sismiche le verifiche agli stati limite di
esercizio sono eseguite in corrispondenza del punto baricentrico O 0, 0 e dei punti di
estremit della fondazione I 0, L / 2 , J 0, L / 2 (cfr. Figura 7) .
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8 Simboli utilizzati
B la larghezza della fondazione;
L la lunghezza della fondazione;
N lazione verticale sul terreno di fondazione;
VL lazione orizzontale sul terreno agente rispetto allasse longitudinale della fondazione;
VB lazione orizzontale sul terreno agente rispetto allasse trasversale della fondazione;
M L lazione flessionale sul terreno agente rispetto allasse longitudinale della fondazione;
M B lazione flessionale sul terreno agente rispetto allasse trasversale della fondazione;
' langolo di attrito interno in condizioni drenate del terreno sotto il piano di fondazione;
V
arctan langolo di inclinazione dell'azione verticale N per effetto del taglio V;
N
VB
0 arctan langolo di inclinazione del taglio rispetto allasse della fondazione;
VL
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i z y j ML
B
VL
x
VB
MB
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9 Bibliografia
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