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parlando?
Se si assiste alla pratica dei movimenti, si pu vedere che essi sono qualcosa di
pi di semplici esercizi ritmici accompagnati dalla musica appropriata. Ci che si
osserva sar una sequenza di posizioni, spesso di genuina bellezza, che si
susseguono nel rispetto di leggi precise. Siano essi lenti, contemplativi, oppure
vigorosi, si ha la sensazione che essi richiedono da chi li esegue una
concentrazione molto intensa. Di fatto, ci che richiesto un coordinamento
istantaneo di varie posizioni complesse, in modelli in continuo cambiamento.
Queste posizioni devono essere assunte in modo molto esatto, con molta
flessuosit ed agilit. Ci che richiesto mobilita tutta l'attenzione dello studente,
poich, allo stesso tempo, deve sempre porre in relazione ci che sta facendo con
la necessit di un'attenzione interiore, la necessit di uno stato di presenza che
l'insegnamento ha incominciato a risvegliare in lui. Egli sente il valore di questo
stato e comprende quanto distante egli sia dal comprenderlo e quanto vi sia da
imparare in proposito. Ci quanto gli fornisce una dimensione completamente
nuova di quanto egli stia cercando di fare.
Come mai vi sono persone che hanno una profonda conoscenza delle idee di
Ricordo che un giorno qualcuno fece al Sig. Gurdjeff domande sul sonno ed egli
gli disse di rilassarsi che la sera, prima di andare a dormire. "In primo luogo"
disse, "dormirete meglio" e poi ci sorprese dicendo "ed incomincerete a stabilire
una relazione tra il corpo e la coscienza".
l'esperienza?
Intende dire che la maggior parte di noi non comprende lo scopo della
grande arte?
Dir di pi. Dir che nessuno di noi pu comprendere direttamente queste cose.
Si deve comprendere che le opere d'arte di questa qualit non sono creazioni
isolate. Sono parte di un tutto, di una conoscenza che ha a che fare con lo
sviluppo dell'uomo, con la sua evoluzione. Ci parlano di realt di un livello pi
elevato. Sebbene la mente non le comprenda. Esse toccano e risvegliano alcune
parti del nostro inconscio. Le forme che assumono costituiscono un linguaggio.
Avvertiamo un momento di vita che passa attraverso di loro, simile a quello che
avvertiamo di fronte alla natura. E ci evoca in noi un senso di meraviglia.
gotiche?
Per fare esperienza di questa sofferenza occorre intelligenza reale di che cosa deve
essere servito. La visione di che cosa manca e di che cosa siamo incapaci di fare
non ancora stata sviluppata. Quando scopro di no9n essere un buono
strumento per questa ricerca interiore, quando sento la mia inutilit, posso
conoscere quel tipo di sofferenza. Ci per presuppone una sensibilit che non si
sviluppa da un giorno all'altro. Per poter realmente incominciare a lavorare,
abbiamo bisogno di una relazione cosciente con il corpo, attraverso cui possiamo
percepire da dove, in noi stessi, viene il movimento: dal nostro modo abituale di
muoverci o, realmente, da questa qualit pi sottile di energia di cui abbiamo
appena parlato.
Lei ha parlato della bellezza che pu apparire in questi movimenti. Che cosa
intendeva esattamente?
Quanto Lei dice pone senz'altro i Movimenti in una vasta scala cosmica ed
conosciuto come anziano negli ultimi anni della sua vita e lo hanno visto
condurre le sue classi erano colpiti dallo straordinario senso del ritmo, dalla
precisione del movimento, dalla sua agilit e inventiva. Era sorprendente scoprire
una cos grande conoscenza di quest'arte in qualcuno il cui insegnamento era gi
cos vasto. Tutti avevano la sensazione di trovarsi alla presenza di qualcosa di
unico che veniva da molto lontano e da molto in alto: un'antica conoscenza delle
leggi dell'universo, delle leggi che governano i movimenti e le posture, e delle leggi
relative all'armonia del corpo ed alle emozioni di un ordine pi elevato. Ogni gesto,
ogni ritmo, doveva essere eseguito con grande precisione. Gurdjeff impiegava
spesso l'espressione "fare esattamente". Quando c'era questo "fare esattamente",
ogni postura risuonava in noi come la precisa eco di qualcosa di molto pi
elevato. Emergevano forze interiori da lungo tempo dimenticate.
addirittura scientifica.
Un giorno Gurdjeff diede una definizione inattesa della parola "arte". Disse che
significava "artificiale", ovvero il richiamo a condizioni che sono fuori
dell'ordinario, condizioni create intenzionalmente in cui si pu ricevere un'energia
pi elevata. Naturalmente, di per se stessi questi momenti eccezionali non
avrebbero un significato vero e proprio. Dobbiamo rispondere per il modo in cui
viviamo per tutto il corso della nostra vita. E anche qui il corpo gioca un ruolo
importante.
La sua influenza continua. Quando il corpo rimane in uno stato di tensione,
limita la possibilit di apertura, mantenendoci in uno stato di pesantezza,
dispersione e distrazione. Quando per la tensione incomincia a recedere, il corpo
consente ad energie pi sottili di apparire. Il corpo allora pronto a servire questo
stato di presenza pi elevato. Ecco come uno studio dei Movimenti ci pu aiutare.
Essi sviluppano una sensibilit particolare appena al di sotto di tutte le
circostanze della nostra vita. Si crea perci un legame fra i Movimenti e gli altri
aspetti dell'insegnamento. Lo studio di questi movimenti ci indica come il corpo
gioca sempre un ruolo nel servire il nostro bisogno intrinseco di armonia.
Danze Sacre
Marthe de Gaigneron
Qual la fonte di questa misteriosa energia, che anima noi e tutte le nostre
manifestazioni, dalla nascita alla morte, ed anche oltre?
Le nostre posture, i nostri gesti, i nostri atteggiamenti fisici sono sempre gli stessi
all'infinito.
Essi ci definiscono; sono, in fin dei conti, ci che noi siamo, nonostante
un'identit immaginaria dipinta dallo specchio distorto della nostra mente.
Vista questa situazione, noi non abbiamo alcun potere reale sui nostri movimenti:
Nonostante tutte le realizzazioni che possiamo ottenere ad ogni livello, fisico ed
intellettuale, rimaniamo sensibili ed influenzati da un solo lato della nostra
natura a discapito dell'altro lato, pi essenziale. Rimaniamo inconsapevoli della
nostra energia primaria, sebbene talvolta la nostra intuizione ci avvicini ad essa.
Siamo intrappolati dalla camicia di forza del nostro automatismo, incapaci di
sfuggire dai suoi confini, dall'inestricabile relazione fra i movimenti abituali della
nostra mente ed il funzionamento automatico della nostra personalit.
Questa macchina per crea illusioni e non ci possibile, nel corso ordinario della
nostra esistenza, comprendere il quale misura noi siamo prigionieri del nostro
automatismo. Per riconoscere questo sono necessarie condizioni molto speciali, di
modo che possa apparire un'altra qualit di attenzione e di consapevolezza di noi
stessi.
Questa disciplina offerta solo alla fine di un lavoro preliminare, quando si siano
chiariti i principi generali dell'insegnamento e le dimensioni reali della
conoscenza di se stessi. In queste condizioni, i Movimenti possono essere
autenticamente apprezzati, per la loro precisione come per il loro effetto.
Siano essi esercizi o danze, questi Movimenti hanno lo scopo di riscoprire una
Per seguire questa via, ci si deve sottomettere interamente al lavoro della "scuola",
divenire un allievo fra gli altri, un semplice numero in una fila, ma con lo
straordinario sostegno di una ricerca comune.
Si scopre una nuova vita in un corpo che stato fino ad allora limitato dalla sua
educazione, dalle sue abitudini acquisite fisiche, mentali o altre e che, quando
libero, ci apre ad un mondo di impressioni ed esperienze sconosciute. Si richiede
costantemente di portare attenzione al corpo. Un confrontarsi spietato con questi
esercizi e danze, e soprattutto con la propria incapacit di "conformarsi al
modello", procura spesso un autentico shock.
Ci rendiamo conto che ci che viene esercitato oggi fino ad ora non era mai stato
toccato in quel modo.
Attraverso stadi successivi, vediamo in quale grado noi siamo schiavi dei nostri
meccanismi ed ove il pensiero associativo prenda sempre l'iniziativa a spese
dell'essere completo, a spese della sua essenza.
Forse che il corpo sia potenzialmente lo strumento di tutte le energie nel mondo
creato? Se si facesse esperienza di questo, ci non darebbe forse una dimensione
totalmente differente alla ricerca del sacro?
Potrebbe il corpo veramente essere il tempio di Dio, colui che riceve e trasforma
tutte le energie che passano attraverso di esso?
E' proprio nei termini di un'apertura al sacro che si devono comprendere le danze
che G.I. Gurdjeff ci ha portato. Quest'apertura pu liberarci dalla nostra
meccanicit, rivelando nel contempo l'aspetto "essenziale" della nostra natura.
Nelle "danze del Tempio delle Donne", che si dice siano state eseguite nel passato
in remoti monasteri dell'Asia Centrale, la femminilit si unisce al sacro nell'auto-
cancellazione dell'intero essere nel servizio di un principio che va molto oltre ad
esso.
"Danzate per i pi antichi dei grandi Profeti": ci fu detto una volta per dare un
nuovo significato ed una nuova vita a quanto cercavamo di esprimere
I Movimenti noti come "Moltiplicazioni" si basano sulla legge del tre e sulla legge
del 7 che, conformemente agli insegnamenti, governano il mondo creato. In questi
Movimenti, i danzatori si muovono lungo traiettorie matematiche, in cui il
significato del loro posto, e di conseguenza del loro ruolo, determinato dalla
legge che si esprime. Questi Movimenti richiedono il livello pi elevato di
attenzione e di rigore in ogni cambiamento di posizione.
Questi sono solo pochi esempi in un'infinita variet di movimenti che, soprattutto,
rivelano l'esistenza di una scienza sacra, una scienza esatta capace di aprirci
all'esperienza di un'altra dimensione e di un'altra "Fonte di Vita". Tutte queste
danze acquisiscono il loro significato reale solo quando l'apparire di un'energia
pi elevata rivela un altro livello di essere.
Per avvicinarci a questa fonte di vita necessario, come stato detto, attraversare
un lungo processo, vedere attraverso lo stato di "dipendenza mentale" che ci
divide, che limita il nostro campo di coscienza, e che ci fa addirittura dubitare
della capacit che il nostro potere di attenzione ha di liberarci.
E' solo dopo aver sofferto, ovvero dopo essersi posti di fronte a questa limitazione,
che pu apparire una profonda accettazione ed apertura. L'essere nel suo
insieme, nella sua unit riacquistata, diviene allora permeabile ad un'azione di
un ordine del tutto differente, di natura autenticamente spirituale. In questo
modo, l'esperienza di s si trasforma.
In ricezione di tutte le influenza, posti fra "il cielo e la terra", diveniamo il punto di
incontro, il mediatore fra due mondi, il mondo umano ed un altro da cui proviene
l'energia pi elevata che possiamo conoscere. Solo questa energia in grado di
trasformarci, liberarci e di cambiare il nostro "stato".
Vi sono danze che richiamano, nel loro disvelarsi, le leggi che regolano i
movimenti segreti dei corpi celesti e della specie umana, ed in questo modo ne
sono i simboli viventi. Se possiamo sottomettere ad essi il nostro intero essere
attraverso la pi grande flessibilit del corpo, possiamo anche, con questa
partecipazione, essere rinnovati e nutriti da questa fonte di vita. La danza, allora,
un'energia universale trattenuta per un istante nel corpo per tutta un0'altra
gloria.
"Ci che non potete trovare nel corpoii, non potrete trovarlo da alcun'altra parte".
Questo detto dell'Oriente riassume esattamente ci che si detto sulla pratica dei
Movimenti e sul significato essenziale di questa ricerca.
Nel riconoscere il corpo come colui che riceve e trasforma tutte le energie che
passano attraverso di esso, e nel ricercare l'equilibrio, la misura, ed il
perfezionamento della sua stessa sostanza, G.I. Gurdjeff ha fatto della scienza dei
movimenti una delle basi del suo insegnamento.
Le Danze sacre sono fra le testimonianze pi vitali del lavoro di colui che si
definiva "semplicemente", come diceva lui stesso:
Un maestro di danze
i
Vi una musica creata specificamente per i Movimenti. Inizialmente era composta da G.I. Gurdjeff e
Thomas de Hartmann. Successivamente altri compositori, in particolare Edward Michael e Alain Kremski
hanno ingrandito il repertorio
ii
Ci evidentemente si riferisce ad un'entit funzionale non semplicemente limitata a ci che chiamiamo il
corpo fisico.