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1 Contatti

Dott. Luigi Antonio Fusco


INFN e Dipartimento di Fisica e Astronomia, Viale Berti-Pichat 6/2, Bologna.
2 piano, stanza D049.
Contatto preferenziale: email lfusco@bo.infn.it
Eventualmente Tel. 051-2095230

2 Esercizi sulla dinamica


2.1 Esercizio 1
Un corpo di massa M = 5 kg scende su un piano inclinato scabro (d = 0.12)
che forma un angolo con lorizzontale pari a 30 . Il corpo parte da unaltezza
di 1.5 m. Successivamente si muove su piano orizzontale scabro con medesimo
coefficiente di attrito. Supponendo che la veloci`a iniziale del corpo sia pari a
0.4 m/s, calcolare la distanza percorsa nel piano orizzontale.

2.1.1 Soluzione
Lungo il piano inclinato, la forza di attrito dinamico vale P cos d = 5.10 N.
La componente parallela al piano della forza peso vale invece P sin = 24.5 N.
La forza totale agente sul corpo `e quindi pari a 19.4 N, da cui deriva unac-
celerazione pari a 3.89 m/s2 . Il corpo percorre un percorso pari a 3 m lungo
il piano inclinato in cui `e soggetto ad un moto uniformemente accelerato. Il
tempo necessario a percorrere tale spazio si ottiene dallequazione del moto uni-
formemente accelerato che nel nostro caso possiamo scrivere s(t) = 21 at2 + v0 t;
sostituendo otteniamo che per percorrere i 3 m del piano inclinato il corpo im-
piega 1.14 s. In questo tempo la sua velocit`a passa da 0.4 m/s a 0.4 + 1.14 s
3.89 m/s2 = 4.83 m/s.
Giunto sul piano orizzontale il corpo subir`a esclusivamente lazione decele-
ratrice della forza di attrito, che varr`a 5.89 N, cui corrisponde una decelerazione
pari a 1.18 m/s2 . In questa condizione la sua velocit`a diminuir`a fino a diventare
nulla dopo 4.10 s. In questo tempo percorrer`a uno spazio pari a 9.88 m.
[questo esercizio pu`o essere risolto anche sfruttando discorsi energetici]

2.2 Esercizio 2
Un corpo di massa m = 1.5 kg scende lungo un piano inclinato liscio, partendo
da fermo. Si supponga che il corpo superi un dislivello pari a 1 m. Si calcoli
la sua velocit`
a in fondo alla discesa. Da quale altezza invece deve partire se si
vuole che abbia velocit`
a finale pari a 4 m/s.

2.2.1 Soluzione
Possiamo risolvere questo problema sfruttando la conservazione dellenergia,
non essendoci attriti in gioco. Quando il corpo `e in cima al piano inclinato
possiede solo energia potenziale dovuta alla sua quota h = 1 m rispetto al piano
orizzontale preso come quota di riferimento. Alla fine della discesa invece il corpo
`e stato accelerato dalla forza peso, che ha compiuto un lavoro pari allenergia

1
potenziale del punto iniziale, dotandolo di unenergia cinetica dipendente dalla
velocit`
a finale vf . Lenergia iniziale E1 `e pari allenergia potenziale mgh che
vale 14.7 J. Lenergia finale, valendo il principio di conservazione deve essere
anche essa pari a 14.7 J, ma sar`a dovuta esclusivamente allenergia cinetica del
corpo, pari a 12 mvf2 . Ne risulta che la velocit`a finale del corpo sar`a pari a 4.43
m/s.
Se vogliamo invece che vf sia pari a 4 m dobbiamo imporre, sempre per la
conservazione dellenergia meccanica, che:
1
mv 2 = mgh
2 f
da cui otteniamo
1 vf2
h= = 0.81m
2 g

2.3 Esercizio 3
Un blocco di massa 300 g poggia su una molla di costante elastica k = 20 N/m,
compressa di 40 cm rispetto alla posizione di riposo e posta al fondo di un piano
scabro, inclinato di 30 . Lasciando espandere la molla fino alla sua lunghezza
naturale, determinare:
1. la velocit`
a del blocco alluscita dalla molla;
2. quanto spazio percorre il blocco dopo essersi staccato dalla molla.
Sia il coefficiente di attrito dinamico tra piano e blocco pari a 0.2.

2.3.1 Soluzione
Allenergia propria della molla (Em = 12 kl2 ) occorre sottrarre il lavoro perso a
causa della resistenza opposta da parte della componente parallela della forza
peso (PT l), sommata alla forza di attrito (PN d l). Essendo PT = mgsin e PN
= mg cos vale che:
1
E 0 = kl2 (mg sin + d mg cos )l = 0.808J
2
Alluscita dalla molla
q il blocco possiede questa energia cinetica, e la sua velocit`a
0
vale quindi v = 2E m = 2.3 m/s.
Lo spazio percorso dal blocco pu`o essere calcolato considerando che questo
rallenta per effetto della componente parallela al piano della forza peso e per la
forza di attrito. Quando si arresta, il lavoro compiuto da queste due forze sar`a
pari ad E0 :
E0
E 0 = mg(sin + d cos )d d = = 0.408m
mg(sin + d cos )

2.4 Esercizio 4
Una biglia di massa m1 = 32 g viene lasciata da ferma su un piano inclinato
di altezza h = 1.8 m; percorso tutto il piano inclinato giunge su una superficie
piana dove urta unaltra biglia di massa m2 = 43 g, rimanendo attaccata ad
essa. Le due biglie unite proseguono nel loro moto risalendo un piano inclinato.
Quale `e laltezza massima raggiunta dalle due biglie? Si trascurino gli attriti.

2
2.4.1 Soluzione
Innanizitutto studiamo il moto della prima biglia che scende dal piano inclinato.
Siamo in assenza di attriti perci`o possiamo sfruttare la conservazione dellenergia
meccanica. Vale che, detta v1 la velocit`a della biglia al termine della sua discesa:
1 p
m1 gh = m1 v12 v1 = 2gh = 5.94m/s
2
Lurto avviene quindi tra una biglia che si muove con velocit`a v1 ed una
biglia ferma. Si deve conservare nellurto anelastico la quantit`a di moto, per cui
deve valere che, detta V la velocit`a del sistema formato dalle due biglie dopo
lurto:
m1
m1 v1 = (m1 + m2 )V V = v1 = 2.53m/s
m1 + m2
Dopo lurto abbiamo un unico corpo di massa pari a 75 g che si muove ad
una velocit` a iniziale V = 2.53 m/s. Nel salire il secondo piano inclinato la
sua energia cinetica diminuisce, a favore di un aumento di energia potenziale
gravitazionale. Mentre allinizio tutta la sua energia era cinetica, allapice della
risalita tutta la sua energia sar`a potenziale (gravitazionale). Vale quindi che,
detta H laltezza di massima risalita:
1 V2
(m1 + m2 )V 2 = (m1 + m2 )gH H = = 0.33m
2 2g

2.5 Esercizio 5
Un corpo di massa m2 = 0.5 kg `e appeso ad un filo inestensibile di lunghezza
l = 1 m. Un proiettile di massa m1 = 0.1 kg, con una velocit`a v = 10 m/s
colpisce il corpo 2 orizzontalmente, rimandendovi incastrato. Calcolare langolo
formato dal filo del pendolo dopo la collisione. [pendolo balistico]

2.5.1 Soluzione
Il processo di collisione `e un urto perfettamente anelastico. Per la conservazione
della quantit`a di moto del sistema formato dal proiettile e dal corpo 2 possiamo
scrivere la relazione
m1 v = (m1 + m2 )V
da cui ricaviamo la velocit`a V = m1m+m
1
2
v.
Dopo la collisione il sistema costituito dai due corpi sale muovendosi su un
arco di cerchio. Possiamo applicare la conservazione dellenergia meccanica,
considerando che il corpo risale di unaltezza h:
1
(m1 + m2 )V 2 = (m1 + m2 )gh
2
Indicando con langolo del filo rispetto alla verticale, la relazione con lo spo-
stamento h risulta pari ad l(1-cos ). Sostituendo i valori di h e V nellequazione
precedente si ottiene:

1 m21
(m1 + m2 ) v 2 = (m1 + m2 )gl(1 cos )
2 (m1 + m2 )2

3
da cui si deriva
m21
1 cos = v2
2gl(m1 + m2 )2
da cui si ottiene per un valore pari a 30.9 .

2.6 Esercizio 6
Due auto di massa uguale viaggiano rispettivamente verso est e verso nord. La
prima delle due procede ad una velocit`a di 13 m/s. I veicoli si urtano, rimanendo
incastrati, e lasciando segni sullasfalto ad un angolo di 55 verso nord-est. Il
conducente della seconda automobile sostiene che stava rispettando il limite di
velocit`
a di 50 km/h. Dice la verit`a?

2.6.1 Soluzione
Lurto tra le due auto `e completamente anelastico (rimangono unite dopo lurto)
per cui si conserva la quantit`a di moto. Essendo le due auto di uguale massa,
vale che:
m v


i1 + mvi2 = 2mvf
Suddividiamo il problema per componenti x (E) e y (N), ottenendo:
mvi1 = 2mvf cos
mvi2 = 2mvf sin
Ne risulta che, dividendo membro a membro le due equazioni:
vi2
= tan vi2 = vi1 tan = 18.6m/s
vi1
equivalenti a circa 67 km/h.

2.7 Esercizio 7
Un corpo di massa m = 2.5 kg e dimensioni trascurabili `e appeso ad un filo
ideale di lunghezza l = 0.6 m soggetto alla forza peso. Inizialmente il corpo e
fermo con il filo teso inclinato di un angolo = 35 rispetto alla verticale. Ad
un certo istante il corpo `e lasciato libero e quando si trova sulla verticale urta un
corpo di dimensioni trascurabili e massa M = 3 kg, fermo su un piano orizzontale
liscio. Subito dopo lurto il corpo di massa m prosegue il suo moto con velocit`a
v0 = 0.2 m/s e il corpo di massa M inizia a muoversi sul piano orizzontale. Ad
un certo punto il piano termina e con continuit`a il corpo di massa M si trova
a scorrere su un carrello orizzontale di massa MC = 5 kg; tra corpo e carrello
`e esercitata una forza di attrito dinamico di coefficiente d = 0.12, mentre il
carrello pu`o scorrere senza attrito su un piano orizzontale sottostante. Alla fine
si trova che il corpo si ferma relativamente al carrello. Determinare:
1. il modulo V della velocit`a del corpo di massa M subito dopo lurto;
2. il modulo a0 dellaccelerazione del corpo di massa M relativamente al
carrello;
3. il modulo VC,f in della velocit`a finale del carrello;
4. il lavoro totale Wnc delle forze di attrito da quando il corpo sale sul carrello
a quando si ferma.

4
2.7.1 Soluzione
Applicando la conservazione dellenergia meccanica studiamo il moto del corpo
di massa m prima di urtare quello di massa M. Allinizio si ha solo energia po-
tenziale gravitazionale, pari a mgh = mgl(1-cos ), mentre subito prima dellurto
a solo energia cinetica 12 mv2 ; eguagliando otteniamo:
avr`

1 p
mgl(1 cos ) = mv 2 v = 2gl(1 cos ) = 1.46m/s
2
Nota la velocit`
a del corpo di massa m subito prima dellurto, studiamo questo
processo richiedendo la conservazione della quantit`a di moto:
m
mv = mv 0 + M V V = (v v 0 ) = 1.05m/s
M
Sul corpo di massa M, una volta giunto sul carrello, agisce una forza di
attrito dinamico fad , mentre per il principio di azione e reazione sul carrello `e
esercitata una forza opposta -fad . Vale che:

M a = d M g
M
MC aC = (d M g) aC = d g
MC
Laccelerazione del corpo relativa al carrello `e data dalla formula di addizione
delle accelerazioni di Galileo:
M
a0 = a aC = d g(1 + ) = 1.88m/s2
MC
Sul sistema corpo-carrello agiscono solo forze interne, quindi si conserva la
quantit`a di moto. Alla fine del moto del corpo sul carrello, il corpo avr`a velocit`a
(rispetto al carrello, siamo in questo sistema di riferimento ora) V0 = 0 e quindi
VC,f in = VCM . Abbiamo quindi:

M
M V = (M + MC )VCM VC,f in = VCM = V = 0.39m/s
M + MC
Il lavoro delle forze di attrito, non conservative, `e dato dalla differenza di
energia meccanica tra lo stato finale e quello iniziale, che in questo caso equivale
alla variazione di energia cinetica (lenergia potenziale non varia):

1 2 1 1 M MC
Wnc = EM = EK = (M +MC )VCM MV 2 = V 2 = 1.03J
2 2 2 M + MC

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