La critica (dal greco krnein) espressione della capacit dell'uomo di saper scegliere. Essa concepita come un tribunale della ragione, per la ragione che dunque si ritrova ad essere giudicante e giudicato. l'attivit della ragione che, prendendo coscienza di s, s'impone dei limiti. quel ponte fra l'ordine soprasensibile della libert e l'ordine sensibile della natura, quella facolt che si pone tra l'intelletto e la ragione. Il giudizio
Teleologico (che presume che
Estetico (riflettente) la natura obbedisca ad un sistema di fini) Il giudizio estetico pu essere
Giudizio sul bello Giudizio sul sublime
Nel giudizio estetico
Il bello non pi un carattere dell'oggetto stesso
ma risiede nel giudizio di un soggetto.
Esso non pu darsi tramite concetti poich
l'esperienza del bello non conoscitiva
Esso per deve essere comunicabile attraverso
un senso comune perch tende all'universalit Analitica del bello Qualit: il bello un giudizio di gusto disinteressato
Quantit: "bello ci che piace universalmente senza concetto".
Ognuno ha i suoi gusti per ci che riguarda l'esperienza estetica ma non si pu dire la stessa cosa per quel che compete al giudizio estetico in generale e artistico in particolare
Relazione: il bello suppone una finalit senza fine, bello ci che
autotelico. Di qui la distinzione fra bellezza libera e bellezza aderente, una autotelica e l'altra rispondente a dei criteri.
Modalit: il bello deve procurare piacere
Analitica del sublime Il sublime: quel sentimento che si si prova di fronte a tutto ci che eccede ogni forma presentando la natura sia come forza che come immensit. Ma, " la sublimit non contenuta in nessuna cosa della natura, ma solo nel nostro animo".
Genio: " Genio quell'attitudine innata dell'animo
(ingenium) mediante la quale la natura d la regola all'arte". La natura del genio di essere originale, esemplare, indescrivibile e paradigmatico.