E IL GOVERNO
DEL COMUNE
Note per lAmministrazione locale
realizzato in
collaborazione
con Ifel
liarit e i diritti dei territori in merito allautonomia istituzionale e alla pos-
sibilit di disporre di adeguate risorse per pianificare i servizi e lo sviluppo.
In questa logica abbiamo proposto riforme, innovazioni, cambiamenti ges-
tionali e organizzativi al fine di rendere meno burocratico e diseconomico
il rapporto tra la pubblica amministrazione locale e i cittadini.
Molti risultati sono stati raggiunti, altri solo in parte, per alcuni sono an-
Prefazione cora in corso trattative e iniziative e, proprio per questo, anche in futuro
sar necessaria lunit di tutti gli Amministratori comunali per tendere al
Attilio Fontana, comune obiettivo di lavorare per lo sviluppo del sistema delle autonomie
Presidente ANCI Lombardia locali.
Sindaco di Varese Invitandovi quindi a partecipare attivamente e con spirito propositivo alla vita
dellAssociazione, da sempre la casa dei Comuni, vi auguro buona lettura.
Realizzato in
collaborazione con
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Il nuovo sistema delle Autonomie locali, la Legge Delrio Angelo Mattioni
punto di vista dellevoluzione istituzionale. e sono chiamate ad esercitare funzioni particolarmente ravvicinate ad una certa
Non inutile chiedersi come devono essere considerate le leggi dello Stato e della Comunit e ad un certo territorio.
Regione che continuano, senza una adeguata motivazione, a trattenere agli enti Sin qui nei suoi profili pi significativi il quadro istituzionale. Ma siamo in unepoca
superiori ci che la Costituzione vuole che appartenga al Comune. di riforme istituzionali. Due i provvedimenti: uno una legge, laltro un disegno di
Si pu immaginare che leggi di questo tipo possano considerarsi viziate da illegittimit legge costituzionale.
costituzionale e quindi passibili di censura da parte dellorgano competente; se si vuole Il primo: la L. 2014/56 (Disposizioni sulla citt metropolitana, sulle Province,
dare un significato concreto al primato che il Comune assume nel sistema bisogna sulle unioni e fusioni di Comuni).
inventare nellordinamento ogni tipo di azione istituzionale capace di dare contenuto A questa introduzione il compito ancora una volta di mettere in evidenza il pro-
effettivo al principio del suo primato. tagonismo del Comune.
Una questione centrale rappresentata dalla disponibilit delle risorse utili a soste- Si incomincia con lo stabilire che il territorio della citt metropolitana coincide con
nere la titolarit universale delle funzioni amministrative; ci si limita qui alle pre- quello delle Province ma si prevede anche una possibile iniziativa dei Comuni per
scrizioni costituzionali. derogare a questa identificazione. E Sindaco di diritto della citt metropolitana il
I Comuni, come gli altri enti territoriali, hanno risorse autonome in quanto Sindaco del Comune capoluogo della Regione; daltra parte quando diversamente
-art.119- dispongono di tributi ed entrate proprie e partecipano al gettito fiscale si voglia che il Sindaco sia eletto a suffragio universale diretto lo statuto della citt
erariale. Le risorse derivate da queste fonti devono consentire di svolgere le funzioni metropolitana che deve esprimersi in questo senso; ma questo diverso modo di
pubbliche di cui sono istituzionalmente titolari. formazione dellorgano condizionato dalla necessaria articolazione del Comune
In questo quadro di ordinariet si inseriscono gli interventi dello Stato, luno che capoluogo in pi Comuni o in articolazioni dotate di autonomia; sono sempre i
istituisce un fondo perequativo senza vincoli di destinazione per i territori con una Comuni che sono chiamati a comporre gli altri organi, il Consiglio metropolitano
minore capacit fiscale; laltro, invece pi puntuale, a favore di certi Comuni e di e la conferenza metropolitana; luno eletto dai Sindaci e dai Consiglieri comunali
altri enti territoriali quando si tratta di mettere questi enti in grado di soddisfare i dei Comuni della citt metropolitana; laltro composto dal Sindaco metropoli-
diritti costituzionalmente tutelati della persona. tano e dai Sindaci dei Comuni appartenenti alla stessa.
Le disposizioni costituzionali disegnano quindi un regime che dovrebbe consentire Pi in generale ancora: la disciplina che il Testo Unico prevede per i Comuni
ad ogni ente locale di disporre di risorse utili a sostenere i compiti istituzionali e ad che in quanto compatibile chiamata a valere anche per le citt metropolitane.
assicurare la necessaria solidariet sociale perch in tutti i territori, qualunque sia la Ma ancora pi rilevante: allelencazione delle competenze proprie della citt metro-
loro condizione, sia consentito agli enti che ne governano la Comunit di rimuovere politana segue una disposizione che tra laltro stabilisce che sia fatto salvo quanto
le cause degli squilibri socioeconomici. previsto dallart.118, riferimento nel quale non pu non leggersi la salvaguardia
Il disegno costituzionale chiede di essere attuato dal legislatore statale e regionale; del principio di sussidiariet istituzionale.
riflettere su questi principi costituzionali particolarmente utile nel momento in Nella citt metropolitana il Comune dunque campeggia quanto alla loro genesi,
cui si apre dopo la competizione elettorale una nuova vita per molti Comuni. ne condiziona il Sindaco, dominus dei diversi organi , ne forma lordinamento
Nel sistema costituzionale deve ancora essere ricordato un dato: alla sussidiariet di base, sempre presente come titolare principe delle funzioni amministrative.
istituzionale che vede nel Comune il titolare della universalit delle funzioni am- Davvero non a torto si pu parlare del Comune come protagonista del sistema
ministrative si accompagna la solidariet sociale di cui portatrice l iniziativa di delle autonomie.
cittadini singoli o associati chiamati allesercizio di attivit di interesse generale; Ma veniamo alle Province: qui il protagonismo del Comune si impone senza che
ne esce un quadro che coerentemente affida alle espressioni fondamentali della sia necessario ricercarlo; le Province diventano unespressione diretta ed esclusiva
Comunit, siano esse istituzionali o sociali, il compito di provvedere al governo dei Comuni; nella formazione degli organi dipendono dai Comuni o sono i Co-
di queste stesse Comunit di cui sono la diretta espressione; ne risulta affermata la muni; il presidente eletto dai Sindaci e dai Consiglieri dei Comuni della Provin-
stretta relazione tra istituzioni e formazioni sociali quando la Costituzione impegna ca; analoga la genesi dei Consigli Provincali; quanto allassemblea dei Sindaci, essa
le prime a promuovere le seconde; le due forme si ascrivono alla medesima natura i Comuni.
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Il nuovo sistema delle Autonomie locali, la Legge Delrio Angelo Mattioni
Gratuiti sono gli incarichi in ciascuno di questi organi. ratifica dei trattati che riguardano lappartenenza dellItalia allUnione Europea.
Quanto alle funzioni, quando si abbia attenzione ai Comuni, utile segnalare che La disparit tra le due Camere torna in campo quando si tratta della legislazione or-
alcune delicate funzioni predisposizione dei documenti di gara, di stazione ap- dinaria rispetto alla quale il Senato semplicemente dotato di proposte modificative
paltante, di monitoraggio dei contratti di servizio e di organizzazione di concorsi dei progetti approvati dalla Camera dei deputati che comunque potr decidere in
e procedure selettive - devono essere esercitate dintesa con i Comuni; anche a via definitiva anche se, per alcune materie, tra queste quelle di interesse regionale,
questo proposito viene espressamente ribadito il principio di sussidiariet istituz- la decisione dovr essere assunta a maggioranza assoluta. In tal modo anche sulla
ionale che continua a fare del Comune il re delle attribuzioni amministrative. legislazione ordinaria attinente a queste materie il ruolo del Senato tuttaltro che
La necessit di fare dei Comuni i protagonisti della formazione degli organi della irrilevante.
Provinca sfida persino la loro natura di enti autonomi territoriali, di cui continuano Ma alla formazione e alla composizione del Senato della Repubblica delle autonomie
necessariamente a godere fino a quando siano vigenti le disposizioni di cui allart. che ai fini del primato del Comune deve essere rivolta lattenzione.
114 Cost. Il Senato composto da 100 senatori; 74 eletti dai Consigli regionali tra i loro
E anche evidente che questo nuovo regime da mettersi in stretta relazione con appartenenti e 21 scelti ancora una volta dai Consigli regionali tra i Sindaci della
un disegno di legge costituzionale approvato dal governo che prevede sic et sim- Regione; 5 sono i senatori nominati dal Presidente della Repubblica.
pliciter la loro soppressione . Questa prevista composizione del Senato mette decisamente in crisi, almeno con
Quanto alle unioni di Comuni la legge che stiamo esaminando introduce modifiche riferimento a questo istituto, il primato del Comune. Due sono le considerazioni
a norme contenute in altri provvedimenti, segnatamente nel testo unico degli enti che sorgono spontanee. La prima: di tutta evidenza la marcata sproporzione tra
locali. rappresentanti della Regione e rappresentanti dei Comuni. La seconda: quanto
Tra queste modifiche significative per gli effetti che qui interessano la riferibilit meno discutibile che a scegliere i rappresentanti dei Comuni non siano i Comuni
allunione dei principi previsti per lordinamento dei Comuni (sempre i Comu- stessi ma i Consigli regionali. Non ancora chiaro secondo quale sistema elettorale
ni), e il principio secondo il quale tutte le cariche dellunione sono esercitate a i Consiglieri regionali e comunali saranno eletti. In tutti i casi un Senato che
titolo gratuito. esalta il ruolo delle Regioni.
Siamo ad un ultimo problema: la eliminazione del bicameralismo paritario e la Il Senato peraltro non si modella neanche sullanalogo istituto degli ordinamenti
revisione del Titolo V; nella vigente Costituzione le due Camere parimenti rap- federali in cui i senatori sono indicati dai rispettivi governi degli stati membri e
presentative perch elette a suffragio universale e diretto sono in termini necessitati nei quali i voti loro spettanti sono espressi in modo unitario; la sua peculiarit in
dotate paritariamente delle medesime funzioni. Se molte di queste devono essere omaggio ai principi costituzionali che abbiamo messo in evidenza poteva proprio
riservate alla Camera dei deputati che continua ad essere rappresentativa perch essere opportunamente affidata alla determinante rappresentanza dei Comuni che
investita del suffragio universale e diretto e al Senato deve essere affidato un ruolo da questo progetto risulta invece alquanto mortificata.
diverso ne consegue ancora una volta in termini necessitati che diversa deve essere Composizione, modalit di formazione e funzioni sono per ora da considerarsi an-
la sua genesi e la sua composizione. E cos che nasce il Senato della Repubblica cora provvisori; occorrer attendere il voto di un ramo del Parlamento per disporre
delle autonomie; e mentre alla Camera dei deputati riservata la titolarit dei di un testo sufficientemente definito.
rapporti di fiducia con il Governo , lesercizio della funzione di indirizzo politico, Esce dalla competenza di questa introduzione lesame della diversa distribuzione
della funzione legislativa, oltre che della funzione di controllo sullattivit del delle competenze legislative tra Stato e Regione; se si pu concordare sullidea
governo - insomma una Camera politicamente attiva per eccellenza il Senato che qualche funzione oggi dal Titolo V attribuita alla Regione sia da riportare alla
delle autonomie che rappresenta le istituzioni territoriali non chiamato a con- competenza dello Stato, non bisogna per dimenticare che lart. 5 della Costituzione,
correre allesercizio di queste funzioni, anche se non manca di esercitare un ruolo tra i principi indefettibili del sistema, fonda la Repubblica sullautonomia e che
con riferimento allattivit legislativa; il bicameralismo continua infatti ad essere quindi non sarebbe legittima una indebita ricentralizzazione di competenze leg-
paritario per ci che riguarda le leggi costituzionali e le leggi di revisione costi- islative. Esemplificativamente ma significativamente ai nostri fini si prevede nel
tuzionale, oltre a quelle relative ai referendum popolari e allautorizzazione alla progetto che lo Stato sia pienamente competente a disciplinare lordinamento dei
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Il nuovo sistema delle Autonomie locali, la Legge Delrio
Comuni e delle loro forme associative. La riduzione del loro ruolo nel Senato e
la ricentralizzazione del loro ordinamento consentono di continuare a ritenere
invariato il primato del Comune? Sar bene vigilare per fare in modo che tale pri-
mato rimanga sostanzialmente attivo. Soltanto cos si potr continuare a ritenere
che sulla nostra Comunit nazionale continui ad aleggiare lo spirito della libert.
Il Governo Comunale
Alberto Fossati
Avvocato, Professore di Diritto Pubblico e Legislazione Sociale,
Universit Cattolica del Sacro Cuore
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Il Governo Comunale Alberto Fossati
LA FORMA DI GOVERNO COMUNALE chi separatezza, non solo perch vige il principio della fiducia consiliare verso il
Sindaco e la Giunta, ma anche perch dallelezione del Sindaco dipende la com-
Il principio di distinzione: posizione del Consiglio comunale stesso. Infatti, il sessanta per cento dei seggi
- dei ruoli e delle competenze degli organi di governo. attribuito alla lista od alle liste collegate al Sindaco eletto, proporzionalmente ai
- tra politica e amministrazione. voti ottenuti da ciascuna lista e secondo il metodo DHondt 1, mentre il restante
-dei rapporti tra politica e societ. quaranta distribuito, sempre in proporzione(1) ai voti ottenuti, tra le liste colle-
gate agli altri candidati Sindaco.
La forma di Governo Comunale Nei Comuni con popolazione inferiore ai 15.000 abitanti, il voto al candidato
La forma di governo lespressione che indica in quale modo distribuito il potere Sindaco, che anche capolista, automaticamente attribuito alla lista dei candida-
tra gli organi di governo di un ente al fine di determinarne lindirizzo politico. ti al Consiglio comunale. In tal caso la lista vincente ottiene anche la maggioranza
Si parla di forma di governo dello Stato, della Regione, della Citt metropolitana, dei due terzi dei seggi; il restante terzo attribuito in misura proporzionale(1) alle
della Provinca, dei Comuni, vale a dire di tutti quegli enti territoriali dotati ai au- altre liste. Ne consegue che, anche per le ridotte dimensioni del Comune, il rap-
tonomia politica che per lart. 114 della Costituzione costituiscono la Repubblica porto che viene a crearsi tra Sindaco e Consiglio di immedesimazione. Anche
italiana. i ruoli tendono a sovrapporsi, come testimoniato dalla possibilit di nominare
La forma di governo comunale non riconducibile ad un unico modello, perch Assessori che sono anche Consiglieri comunali, mentre nei Comuni maggiori vige
contiene elementi di presidenzialismo (elezione popolare diretta del Sindaco) e lincompatibilit tra queste due cariche.
di parlamentarismo (mozione di sfiducia verso il Sindaco da parte del Consiglio
comunale) che ne determinano una forma mista. (1) Il Metodo DHondt, per la ripartizione proporzionale dei seggi, prevede che i voti validi di ciascuna lista ven-
Come detto, prevista lelezione popolare del Sindaco: nei Comuni con popolazione gono divisi con divisori crescenti (per 1, 2, 3, ) e vengano progressivamente assegnati i Consiglieri da eleggere
alla lista con il quoziente pi alto, fino ad esaurimento dei Consiglieri da assegnare.
con pi di 15.000 abitanti richiesta la maggioranza assoluta dei voti per essere
eletto, con eventuale ricorso al ballottaggio tra i due candidati arrivati primo e sec-
Il principio di distinzione dei ruoli e delle competenze degli organi di governo
ondo nel caso in cui nessun candidato al primo turno abbia raggiunto il quorum
Lordinamento degli enti locali ha stabilito il principio della distinzione dei ruoli e
richiesto (art. 72 d.lgs. n. 267/00, di seguito anche solo TU); nei Comuni con
delle funzioni degli organi di governo, ed ha introdotto il principio della distinzione
popolazione inferiore ai 15.000 abitanti richiesta la maggioranza semplice, per
dei ruoli e delle funzioni tra gli organi di governo e i dirigenti e i funzionari con
cui non vi ricorso al ballottaggio.
responsabilit apicali negli enti privi dei dirigenti.
Lelezione popolare del Sindaco mira a rafforzare il legame tra eletto ed elettore
Relativamente agli organi di governo occorre dire che lelezione popolare del Sin-
nella scelta dellorgano di vertice dellEnte ed a rafforzare i meccanismi di stabilit
daco non ha comportato una sostanziale modificazione del ruolo e delle compe-
politica, oltre che di efficacia dellazione amministrativa. L elezione popolare del
tenze dal punto di vista formale, salvo un accrescimento di poteri di ordinanza
Consiglio, come detto organo di tipo collegiale, tutela linteresse della rappre-
specie in materia di sicurezza e ordine pubblico.
sentanza politica, che si manifesta attraverso i poteri di indirizzo e di controllo
Diversamente dal punto di vista sostanziale non c dubbio che la legittimazione di-
sullazione del Sindaco e dellorgano esecutivo, la Giunta.
retta dal corpo elettorale ne ha rafforzato di fatto il potere interno alla struttura, ma
Sulla natura dei rapporti tra Sindaco e Consiglio influisce grandemente anche il
anche nei confronti del Consiglio comunale. Se vero, infatti, che lapprovazione
sistema elettorale che, come si diceva pocanzi, diverso a seconda della dimensione
della mozione di sfiducia nei suoi confronti determina la decadenza dalla carica di
dei Comuni.
Sindaco e lo scioglimento automatico del Consiglio, altrettanto vero che le dimis-
Nei Comuni con oltre 15.000 abitanti la possibilit di attribuire il voto disgiunto
sioni del Sindaco determinano lautomatica decadenza dellorgano assembleare.
al candidato Sindaco e ad una lista non ad esso collegata, unita anche alle maggiori
Il rafforzamento del ruolo del Sindaco dunque avvenuto nei fatti e sul piano
dimensioni del Comune, stabilisce un rapporto tra Sindaco e Consiglio che si
dei comportamenti e degli effetti politici piuttosto che su quello dei poteri giu-
presenta in termini di distinzione pi marcata dei ruoli, sebbene ci non signifi-
ridici formali.
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Il Governo Comunale Alberto Fossati
Il Sindaco il capo dellente con poteri di rappresentanza e di guida politica (art. In base a questo principio la potest di indirizzo politico e di controllo sullattua-
50 TU), la Giunta lorgano collegiale che collabora con il Sindaco nellattuazione zione dellindirizzo tipicamente di pertinenza degli organi di governo, mentre la
del programma attraverso lassunzione di atti di proposta al Consiglio o di esecu- potest dellattuazione dellindirizzo politico e della scelta degli strumenti tecnici,
zione degli atti di questultimo (artt. 47 - 48 TU). finanziari e giuridici esclusiva dei dirigenti, che la esercitano mediante autonomi
Il Consiglio comunale per eccellenza lorgano della rappresentanza politica che poteri di spesa, di organizzazione delle risorse umane, strumentali e di controllo.
si esprime, attraverso atti di indirizzo di natura generale e normativa, oltre che Ai dirigenti spetta lattuazione di tutti i compiti di cui agli artt. da 107 a 111
di controllo, attraverso gli istituti di sindacato dellattivit dellAmministrazione TU, compresa ladozione degli atti e dei provvedimenti di rilevanza esterna allam-
tipici dellesperienza parlamentare (art. 42 TU). ministrazione, quali ad esempio: lapprovazione e la stipula dei contratti, il rilascio
Con riguardo al numero dei Consiglieri comunali ed ai componenti della Giunta di autorizzazioni, lapprovazione di progetti di lavori pubblici, lemanazione di
comunale, oggetto nel recente passato di disposizioni legislative, che ne avevano ordinanze o di provvedimenti sanzionatori (Cass. Civ., Sez. II, 6.8.2007 n. 6362
drasticamente ridotto il numero in omaggio ad una distorta concezione delleffi- e 6.10.2006 n. 21631).
cienza del governo delle autonomie locali a scapito della rappresentanza politica, Sempre i dirigenti sono direttamente responsabili, in via esclusiva, in relazione agli
va registrato un cambiamento di direzione con la legge 7 aprile 2014, n. 56, in obiettivi dellente, della correttezza amministrativa, della efficienza e dei risultati
base alla quale, per i Comuni con popolazione sino a 3.000 abitanti, il Consiglio della gestione.
comunale composto, oltre che dal Sindaco, da dieci Consiglieri e il numero mas- Il principio della separazione delle responsabilit pu essere derogato solo per
simo degli Assessori stabilito in due per i Comuni con popolazione tra i 3.000 e espressa previsione di legge, come quella che consente nei Comuni sino a 5.000
i 10.000 abitanti, il Consiglio comunale di dodici Consiglieri, oltre al Sindaco, abitanti, privi di qualificato personale, di affidare ai componenti dellorgano esecutivo
mentre il numero massimo degli Assessori stabilito in quattro. (Giunta comunale) la responsabilit degli uffici e dei servizi ed il potere di adottare atti
Quanto alla composizione della Giunta il comma 136 dellart. 1, stabilisce che anche di natura tecnicogestionale (art. 53, comma 23, legge 388/00, modificato dal
nessuno dei due sessi pu essere rappresentato in misura inferiore al 40 per cento, comma 4 dellart. 29, L. 28 dicembre 2001, n. 448.).
con arrotondamento aritmetico.
Lallargamento della rappresentanza deve tuttavia avvenire senza oneri finanziari Il principio di distinzione dei rapporti tra politica e societ
aggiuntivi. Infatti il comma 136 dellart. 1 della legge n. 56/2014, subordina la sua Il governo locale, sebbene non riconducibile ad una forma definita, si presenta
applicazione alla rideterminazione degli oneri connessi con le attivit in materia di per come un modello aperto per gli ampi spazi consentiti a Comuni e Prov-
status degli amministratori locali da parte dei Comuni interessati. ince in tema di partecipazione popolare dei singoli cittadini e delle libere forme
In tema di numero massimo di mandati del Sindaco, che non possono essere su- associative. Lart. 8 del TU dispone che i Comuni con norme disciplinate dai
periori a due consecutivi, il comma 138, art.1, legge n. 56/2014, li ha aumentati propri statuti valorizzino le libere forme associative i soggetti portatori di interessi
a tre per i soli Comuni con popolazione fino a 3.000 abitanti. diffusi nella Comunit locale e ne promuovano le attivit. Luso dei verbi valo-
rizzare e promuovere evoca il riconosce e promuove le autonome locali da
Il principio di distinzione tra politica e amministrazione parte dello Stato richiamato dallart. 5 Cost., a sua volta collegato al riconosce e
Nel testo unico sullordinamento degli enti locali, in ottemperanza al principio di dis- garantisce i diritti inviolabili delluomo dellart. 2 Cost.. La norma in commento
tinzione tra poteri e funzioni, viene sancita anche la distinzione tra la responsabilit parrebbe voler dire che lente locale deve astenersi dal creare direttamente ed in
politica degli organi di governo dellente e quella pi propriamente detta tecnico - prima persona forme associative che agiscono nellambito della societ, ma deve
gestionale dei dirigenti o dei funzionari apicali, laddove lente non abbia dirigenti (art. tuttavia promuovere la creazione di nuovi soggetti associativi e valorizzare lattivit
109, TU). di quelli esistenti. In questottica va dunque letto ed applicato il terzo comma
Il TU allart. 107 ribadisce il principio della distinzione tra funzione politica e funzione dellart. 8 TU, che riconosce allautonomia statutaria un ampio margine di inter-
amministrativa, distinzione implicita e gi enunciata nel principio di imparzialit di cui vento nella scelta delle forme di consultazione della popolazione, che comunque
allart. 97 della Costituzione, concetto gi in precedenza affermato con la legge 142/90. obbligatoriamente devono essere previste, allo scopo di assicurare la migliore tu-
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Il Governo Comunale Alberto Fossati
tela degli interessi collettivi. Nella stessa ottica si pone anche il secondo comma approvata per appello nominale dalla maggioranza assoluta dei componenti il
dellart. 8 TU, che afferma, o meglio ribadisce, il principio fondamentale della Consiglio. La mozione deve essere motivata e sottoscritta da almeno due quinti
partecipazione al procedimento amministrativo. La partecipazione popolare rap- dei Consiglieri e viene messa in discussione non prima di dieci giorni e non oltre
presenta perci lelemento costitutivo del processo decisionale degli enti locali. La trenta giorni dalla sua presentazione. Lapprovazione della mozione comporta lau-
traduzione in norma di diritto positivo di questo principio comporta una profon- tomatico scioglimento del Consiglio (art. 52, TU).
da incidenza sul modo dessere della decisione politica, che si democratizza ulte- Analogamente a quel che prevede la Costituzione per il Governo nazionale, la cui
riormente, e sulla stessa forma di governo, caratterizzata dalla compresenza degli forma parlamentare, il voto negativo del Consiglio comunale su di una proposta
organi tipici (Sindaco, Giunta, Consiglio) e degli istituti di partecipazione popolare del Sindaco o della Giunta non ne determina le dimissioni (art. 52, comma 1,
e di democrazia diretta. La scelta amministrativa, come prodotto dellindirizzo po- TU). Il legame diretto che accomuna tra loro le sorti del Sindaco, della Giunta
litico, diviene quindi il risultato di un confronto costante tra organi istituzionali e e del Consiglio ribadito dallart. 53, TU, per il quale in caso di impedimento
istituti di democrazia diretta che, in misura pi o meno penetrante, incidono sulle permanente, rimozione, decadenza o decesso del Sindaco, la Giunta decade e si
scelte e sui loro contenuti. La responsabilit formale della decisione pur sempre procede allo scioglimento del Consiglio. Nella fattispecie di tali evenienze, tutta-
imputata allorgano di governo competente, ma sostanzialmente - o pu essere - il via, entrambi gli organi collegiali rimangono in carica sino a nuove elezioni del
risultato di quellincontro di volont. Consiglio e del Sindaco. Nel periodo intercorrente, le funzioni di Sindaco sono
Pertanto, si pu affermare che la natura ormai procedimentale dellattivit am- svolte dal ViceSindaco che, peraltro, gi in periodo di normalit amministrativa,
ministrativa - intesa come tecnica di distribuzione e diluizione del potere in con- sostituisce il Sindaco anche nei casi di assenza o di impedimento temporaneo. In-
formit al principio democratico - diventa il modo dessere della forma di governo vece, se il Sindaco si dimette (lirrevocabilit delle dimissioni si produce trascorsi
dellautonomia locale. venti giorni dalla loro presentazione al Consiglio, art. 53, comma 3, TU), anche
il Consiglio viene sciolto e le rispettive funzioni sono assolte da un Commissario
RUOLO E FUNZIONI DEGLI ORGANI DI GOVERNO nominato dal Prefetto. Specularmente a quanto accade per il Consiglio con il
venir meno del Sindaco, anche questultimo subisce la sanzione della decadenza
- Il Sindaco nel caso di scioglimento del Consiglio, lo stesso vale anche per la Giunta (art. 53,
- La Giunta Municipale comma 3, TU).
- Il Consiglio Comunale
Il Sindaco come capo dellente
IL SINDACO In qualit di capo dellente (art. 50, TU) il Sindaco ne responsabile, rappresenta
lente, convoca e presiede la Giunta e per il Consiglio Comunale, quando non
Il Sindaco eletto direttamente dal corpo elettorale e dura in carica, unitamente al prevista la figura del Presidente del Consiglio, sovrintende al funzionamento dei
Consiglio comunale, per cinque anni. servizi e degli uffici e allesecuzione degli atti. Esercita ulteriori funzioni attribuite
Se il Sindaco ha ricoperto due mandati consecutivamente non pu essere immedi- dalla legge o dallo statuto e dai regolamenti non di natura gestionale che apparten-
atamente rieletto, salvo che uno dei due mandati precedenti abbia avuto durata in- gono per legge ai dirigenti. Inoltre sovrintende allespletamento delle funzioni
feriore a due anni, sei mesi e un giorno, per causa diversa dalle dimissioni volontarie statali e regionali attribuite o delegate al Comune.
(art. 51, commi 2 e 3, TU). Il Sindaco infatti ha una duplice figura di capo dellAmministrazione comunale
La forma di governo che contraddistingue i Comuni e che abbiamo visto essere e di Ufficiale di Governo: esso giura davanti al Consiglio comunale di osservare
caratterizzata da un intreccio di prerogative tra i due Organi fondamentali, Sin- lealmente la Costituzione italiana (art. 50, comma 11, TU).
daco e Consiglio Comunale, entrambi eletti a suffragio universale, trova confer- Sulla base degli indirizzi del Consiglio comunale e di eventuali criteri regionali il
ma nella facolt per il Consiglio comunale di approvare una mozione di sfiducia Sindaco coordina e riorganizza gli orari del commercio e dei servizi pubblici.
verso il Sindaco, il quale, insieme alla Giunta, cessa dalla carica se la mozione Sempre sulla base degli indirizzi consiliari, il Sindaco nomina, designa e revoca i
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Il Governo Comunale Alberto Fossati
rappresentanti comunali presso enti, aziende e istituzioni. Inoltre, nel rispetto dei prevenire ed eliminare gravi pericoli che minacciano l incolumit pubblica e la
criteri di legge, dello statuto e dei regolamenti comunali nomina i responsabili degli sicurezza urbana.
uffici e dei servizi, attribuisce e designa gli incarichi dirigenziali e di collaborazione L articolo 54 citato prevede inoltre una serie di strumenti di raccordo fra i territori
esterna. comunali e lAutorit centrale: il Sindaco, nellesercizio delle funzioni anzidette,
Nellesercizio di questo potere il Sindaco gode di un ampio margine di discrezionalit, concorre ad assicurare anche la cooperazione tra la Polizia Locale e le forze di Poli-
in considerazione della natura fiduciaria del rapporto, che alla base dellincarico zia Statali (comma 2); collabora con il Prefetto in unapposita conferenza di servizi
(Cons. St., IV, 5163/03; TAR Campania, Na, V, 9988/04; TAR Basilicata 44/98). qualora i provvedimenti adottati comportino conseguenze sullordinata conviven-
Il Sindaco, inoltre pu promuovere o pu partecipare a conferenze di servizio al za delle popolazioni (comma 5).
fine di raggiungere la conclusione di un accordo di programma per la definizione Di indubbia rilevanza poi lavvenuta eliminazione dellintermediazione del com-
e lattuazione di opere, o di interventi che richiedano, per la loro realizzazione, missario ad acta per ladozione degli atti in via sostitutiva qualora il Sindaco non
lazione integrata e coordinata di altri soggetti pubblici quali lo Stato la Regione, vi proceda: secondo il comma 11 dellart. 54 TU, infatti, in caso di inerzia del
le Province, altri Comuni Sindaco o del suo delegato, nellesercizio delle funzioni previste dal comma 10, il
Laccordo, qualora adottato con decreto del presidente della Regione, determina Prefetto pu intervenire con un proprio provvedimento. Da unanalisi compara-
le eventuali e conseguenti variazioni degli strumenti urbanistici e la sostituzione tiva con il testo previgente comunque possibile poter osservare che il legislatore
delle concessioni edilizie. ha ampliato sensibilmente gli ambiti di intervento in cui legittima ladozione di
Tuttavia, se laccordo comporta variazione degli strumenti urbanistici, ladesione ordinanze in materia di sicurezza. Ci ha sicuramente reso possibile ai Sindaci di
del Sindaco allo stesso deve essere ratificata dal Consiglio comunale entro trenta intervenire in spazi prima preclusi o che venivano interessati dalladozione di prov-
giorni a pena di decadenza. (art. 34 TU). vedimenti amministrativi che non sfuggivano a pesanti censure di illegittimit per
Infine, in caso di emergenze sanitarie o di igiene pubblica a carattere esclusiva- eccesso di potere per sviamento della causa.
mente locale, il Sindaco, quale rappresentante della Comunit, pu adottare ordi-
nanze contingibili ed urgenti. Il Sindaco ed il potere di ordinanza
La garanzia del valore della sicurezza a livello locale avviene con lesercizio di or-
Il Sindaco come ufficiale di governo dinanze sindacali.
Le attribuzioni del Sindaco quale Ufficiale del Governo sono disciplinate dallart. La necessit di provvedere con immediatezza in ordine a situazioni di natura ec-
54 TU, recentemente modificato dallart. 6 D.L. 23 maggio 2008 n. 92, come cezionale ed imprevedibile, cui non si potrebbe far fronte mediante strumenti
modificato dalla relativa legge di conversione. ordinari, il presupposto necessario ma non sufficiente per lesercizio del potere di
Il nuovo testo normativo presenta senza dubbio maggior organicit rispetto al ordinanza. Deve infatti sussistere anche una ragionevole probabilit che, rispetto
testo previgente nonch una pi ampia gamma di strumenti a disposizione del alla situazione di pericolo, accada un evento dannoso nel caso lamministrazione
Sindaco per garantire il bene della sicurezza nella sua duplice veste dellincolu- non intervenga prontamente.
mit pubblica e della sicurezza urbana definite nella loro estensione dallart. 1 Questo potere si fonda, dunque, sulla necessit di dare risposte immediate a specifici
del D.M. 5.8.2008. e fondati motivi di pericolo immediato per lincolumit delle persone. Esso perci
In quanto Ufficiale di Governo il Sindaco sovrintende ad una serie di funzioni, esercitato illegittimamente se alla base dellordinanza sono poste generiche esigen-
quali: lemanazione degli atti attribuitigli da leggi e regolamenti in materia di or- ze di sicurezza o di igiene o di tutela della salute pubblica per esempio.
dine e di sicurezza pubblica; lo svolgimento delle funzioni di legge in materia Ma anche quando esiste il presupposto del pericolo grave ed imminente, il potere
di pubblica sicurezza e di polizia giudiziaria e la vigilanza su tutto quanto possa va esercitato tenendo conto, ove esistano soggetti terzi coinvolti, siano essi pubblici
interessare la sicurezza e lordine pubblico. o privati, delleventuale sacrificio imposto e va quindi adottato un provvedimento
Quale Ufficiale del Governo, il Sindaco adotta con atto motivato provvedimenti che tenga conto di un equo contemperamento tra il pubblico interesse che si in-
contingibili ed urgenti nel rispetto dei principi generali dellordinamento e per tende tutelare e quello privato o pubblico che ne viene sacrificato.
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Il Governo Comunale Alberto Fossati
Secondo giurisprudenza ormai costante i presupposti per ladozione delle ordi- dellart. 46, d.lg. n. 267 del 2000 (TAR Lombardia, Mi, I, 3045/2008).
nanze contingibili ed urgenti sono da rinvenire, da un lato, nella necessit, intesa Per questa opinione latto motivato se vengono spiegate le ragioni di dissenso
come situazione di fatto, che rende indispensabile derogare agli ordinari mezzi politicoamministrativo che determinano il venire meno del legame fiduciario
offerti dalla legislazione, tenuto conto delle presumibili serie probabilit di peri- con il Sindaco e da cui inevitabilmente consegue lincompatibilit dellAssessore
colo nei confronti dello specifico interesse pubblico da salvaguardare e, dallaltro, a rimanere nella Giunta (TAR Puglia, Le, II, 4740/03; TAR Umbria, 820/03).
nellurgenza, consistente nella materiale impossibilit di differire lintervento ad C per anche un orientamento minoritario che sostiene come la norma di legge
altra data, in relazione alla ragionevole previsione di danno a breve distanza di sia chiara e non preveda alcun obbligo di motivazione per latto di revoca, obbligo
tempo (ex plurimis Cons. St., V, 4568/2008, tra le pi recenti si veda Tar Lazio, che invece sussiste per la Comunicazione al Consiglio, che deve essere per lappun-
Rm, II, 1352/2007). to motivata (TAR Abruzzo, LAq, 805/04).
Sempre con riguardo ai suoi presupposti lordinanza emanata non solo per rimed- Unico vincolo di legge al potere discrezionale di nomina da parte del Sindaco
iare ai danni che si sono gi prodotti, ma anche per evitare, in base ad un calcolo di quello posto dallart. 64 comma 4 TU, che sancisce lincompatibilit a far parte
probabilit caratterizzato da un certo grado di consistenza e fondato su cognizioni della Giunta del coniuge, degli ascendenti, dei discendenti, dei parenti ed affini
tecnicoscientifiche attendibili, che determinati danni si verifichino, e sempre che entro il terzo grado del Sindaco. Tale vincolo sussiste anche nel caso di nomina dei
lordinamento giuridico non preveda mezzi alternativi per fronteggiare la situazione. rappresentanti del Comune in altri enti.
Inoltre, anche se, in via di massima, le ordinanze sindacali contingibili ed urgenti Il potere di designazione ed anche di revoca dei rappresentanti del Comune in
hanno efficacia temporanea, nulla esclude che la specificit della situazione richieda enti, aziende ed istituzioni, da parte del Sindaco, oltre al vincolo di legge citato,
ladozione di misure di carattere definitivo, atteso che quello che rileva lidoneit sottoposto anche ad un atto di indirizzo da parte del Consiglio comunale. La
della misura in relazione alla situazione da fronteggiare (Cons. St., V, 828/2009). nomina o la revoca, devono pertanto essere conformi agli indirizzi stabiliti dal
Consiglio Comunale con atto deliberativo ad hoc o ancor meglio con ladozione
Il Sindaco e il potere di nomina e di revoca degli Assessori e dei rappresentanti di un regolamento che fissi principi e criteri permanenti (art. 50, comma 8, TU).
comunali negli enti Il potere di revoca stato riconosciuto non solo quando tra lente, lazienda, listi-
Tra i poteri del Sindaco vi la nomina e la revoca degli Assessori (art. 46, TU). tuzione ed il Comune esista un rapporto di strumentalit o di subordinazione, ma
La nomina e la revoca consistono in atti di cosiddetta alta amministrazione, per- anche nei confronti degli enti sovvenzionati o sottoposti a vigilanza da parte comu-
ch sono relativi al potere specifico di un organo di governo di scegliere il proprio nale (Cons. St. V, 5552/04).
collaboratore politico nella Giunta, oppure di non pi avvalersi di lui, laddove La revoca va tuttavia motivata con riguardo al fatto che il rapporto fiduciario ve-
venga meno il rapporto fiduciario in relazione al perseguimento degli indirizzi nuto meno per linosservanza degli indirizzi consiliari da parte del rappresentante
stabiliti nel programma di governo dellente. (Cons. St. V, 4785/04).
Latto di revoca stato oggetto di impugnative giurisprudenziali da parte degli Va tuttavia precisato che (art. 42, lett. m), nei casi in cui per legge sia espressamente prevista
Assessori revocati, che non hanno gradito e condiviso la decisione del Sindaco. In la nomina di rappresentanti presso enti, aziende ed istituzioni, da parte del Consiglio Co-
modo particolare stata frequentemente contestata la carenza di motivazione e la munale, e non del Comune in quanto tale, la nomina di competenza del Consiglio stesso.
violazione delle norme sul procedimento amministrativo. Cos come del resto compito del Consiglio provvedere alla nomina dei propri rappresen-
Lorientamento dei giudici non univoco, anche se la parte maggioritaria pro- tanti negli organismi, nelle commissioni ove per legge o per statuto sia prevista la rappresen-
pende per la necessit della motivazione dellatto di revoca e per losservanza tanza diretta del Consiglio Comunale.
dellobbligo di Comunicare allinteressato lavvio del procedimento. Per completezza, nellesame dei poteri attribuiti al Sindaco dalle leggi e dallo statuto
Secondo, per esempio, il Tar Lombardia lobbligo di motivazione sussiste: lat- comunale, segnaliamo che spesso in questi ultimi o nei regolamenti dei Consigli co-
to del Sindaco di revoca di un Assessore comunale, sebbene sia caratterizzato da munali, viene prevista la facolt per il Sindaco di delegare compiti specifici a singoli
ampia discrezionalit, deve essere fornito di sufficiente motivazione, che richiami Consiglieri. Tale scelta pu essere condivisa a condizione che non si attribuiscano
i presupposti assunti a sua giustificazione, nel rispetto sia dei principi generali sia loro anche poteri di gestione assimilabili a quelli degli Assessori e dei dirigenti.
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Il Governo Comunale Alberto Fossati
LA GIUNTA MUNICIPALE In altri casi il Consiglio pu, o meglio, deve approvare atti singoli nelle materie
allo stesso attribuite dalla legge (art. 42, TU) ogni qualvolta si tratta di assumere
Lorgano esecutivo del Comune la Giunta; essa opera in modo collegiale, ha una decisione o di effettuare una scelta non contemplata in atti di natura program-
funzione di collaborazione con il Sindaco ed ha competenze residuali rispetto a matoria e generale.
quelle attribuite dalle Leggi e dallo Statuto agli altri Organi di Governo (Sindaco, A sua volta la Giunta assume un atto tipicamente consiliare qual la variazione di
Consiglio Comunale) o agli Organi Amministrativi (Segretario, Dirigenza). bilancio nel caso in cui via sia urgente necessit di provvedervi. La delibera della
La Giunta nominata dal Sindaco, che la presiede, ed composta da un numero Giunta deve per essere sottoposta a ratifica del Consiglio nei sessanta giorni suc-
variabile di Assessori, a seconda delle dimensioni demografiche del Comune e cessivi, a pena di decadenza (art. 42, comma 4, TU).
delle norme statutarie. Il sistema di riparto delle competenze si presenta dunque ben definito in ordine alla
Gli Assessori nei Comuni con oltre 15.000 abitanti non possono essere anche natura degli atti: generali e di indirizzo per il Consiglio, puntuali e di esecuzione
Consiglieri comunali in coerenza con il principio della distinzione dei ruoli tra gli degli atti consiliari per la Giunta. Ma la distinzione non delinea un rapporto imper-
organi di governo. Nei Comuni minori tuttavia il principio subisce una deroga, meabile tra i due organi, in quanto ammette interferenze reciproche finalizzate
perch gli Assessori possono essere anche Consiglieri comunali, e quindi sommare a consentire allente di esprimere unitariet di indirizzo e di atti.
la figura del controllore e del controllato. Il meccanismo del riparto delle competenze agisce il base allo schema atto
La Giunta lorgano che collabora con il Sindaco nellattuazione degli indirizzi del generale provvedimento puntuale. In altri termini, attraverso gli atti generali
suo programma e nellesecuzione degli atti generali e normativi approvati dal Con- di programmazione e di pianificazione, il Consiglio trasferisce alla competenza della
siglio comunale mediante ladozione di deliberazioni collegiali (art. 48, c. 1, TU). Giunta il contenuto degli atti programmatori e pianificatori e con esso anche la loro
Lorganizzazione dei lavori della Giunta di norma affidata ad un regolamento attuazione con la delibera e lassunzione di provvedimenti puntuali.
interno, ovvero a disposizioni direttamente previste nello statuto comunale. Lart. 42, TU, alle lett. h) e l), in tal senso esplicito, come gi ricordato: sono di
La competenza della Giunta residuale e generale, perch essa compie tutti gli atti competenza della Giunta tutti i provvedimenti puntuali di amministrazione attiva
che non siano attribuiti dalla legge o dallo statuto al Consiglio, al Sindaco, agli che non siano previsti espressamente in atti fondamentali del Consiglio o che non
organi del decentramento, ai Dirigenti, al Segretario comunale. Quindi le sono ne costituiscano mera esecuzione.
sottratte le competenze strettamente gestionali e di amministrazione attiva, che Il principio trova la sua applicazione anche in materia urbanistica, dove gli stru-
non siano attuazione di provvedimenti generali o di regolamenti approvati dal menti generali (piano di governo del territorio) e loro varianti sono di competenza
Consiglio. La legge (art. 48, comma 3, TU) attribuisce inoltre alla Giunta il potere consiliare e lo sono anche i piani attuativi (art. 42, lett. b, TU), ma in questo caso
di adottare il regolamento sullordinamento degli uffici e dei servizi, ma sempre solo per i Comuni con popolazione non superiore a 15.000 abitanti, altrimenti la
nel rispetto dei criteri generali stabiliti dal Consiglio. competenza per lapprovazione dei piani attuativi nei Comuni con popolazione
La Giunta svolge un ruolo centrale di primaria importanza nellattivit dellente, superiore a 15.000 abitanti della Giunta (art. 14, comma 1, lr 12/2005).
che esercita attraverso la sua capacit di proposta e di impulso nei confronti del Questo schema nel rapporto Consiglio Giunta coerentemente declinato anche
Consiglio comunale. nelle regole sui lavori pubblici.
Perci, se vero che la Giunta provvede allattuazione degli indirizzi consiliari, La normativa in materia di appalti pubblici D.lgs. 163/2006 prevede che la realiz-
lo altrettanto il fatto che essa conserva il non irrilevante potere di proposta e di zazione dei singoli interventi sia preceduta da una complessa fase di programmazione
impulso, quindi essenzialmente un potere politico di grande rilevanza e che fa di triennale ed annuale, la cui approvazione spetta allorgano consiliare (art. 42, lett. b,
questorgano il vero motore del Comune. TU).
La distinzione dei ruoli e delle competenze non tuttavia rigida. Talvolta leggi Tuttavia, la predisposizione dei programmi subordinata alla previa elaborazione
speciali attribuiscono alla Giunta atti di amministrazione attiva di natura generale di uno studio per individuare il quadro dei bisogni e delle esigenze, al fine di iden-
(ad esempio, la delimitazione del perimetro del centro abitato necessaria per la tificare gli interventi necessari al loro soddisfacimento, la cui approvazione non
classificazione delle strade e per la determinazione delle relative fasce di rispetto). pu che essere competenza della Giunta nellambito del suo ruolo di proposta ed
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Il Governo Comunale Alberto Fossati
impulso dellattivit verso il Consiglio e di attuazione del programma amminis- IL CONSIGLIO COMUNALE
trativo del Sindaco.
Questo studio la base sulla quale le amministrazioni aggiudicatrici debbono re- La natura elettiva e rappresentativa della Comunit locale ha indotto il legislatore
digere per ciascun lavoro gli studi di fattibilit necessari per lelaborazione del a definire il ruolo e le competenze del Consiglio in termini di organo per eccel-
programma triennale. lenza politico, titolare perci sia della potest di indirizzo che di controllo politico
Lart. 128, comma 2 d.lgs. 163/2006 stabilisce infatti che il programma triennale amministrativo dellente.
costituisca il momento attuativo di studi di fattibilit e di identificazione e quan- La competenza si esplica attraverso atti fondamentali di natura normativa: statuto
tificazione dei propri bisogni da parte della Amministrazione aggiudicatrice. e regolamenti, convenzioni, e pi in generale: piani, programmi e bilanci. Si tratta di
Quindi lo schema procedimentale il seguente: predisposizione di uno studio atti intrinsecamente politici che danno concretezza allindirizzo di governo.
quadro e di una serie di singoli studi di fattibilit; trasposizione degli interventi e Tale natura politica della competenza sappalesa anche da una schematica osser-
dei relativi studi nel programma triennale, che li ordina secondo priorit (art. 128, vazione del carattere degli strumenti e dei contenuti degli atti fondamentali, i
comma 3); aggiornamento annuale del programma triennale il quale composto quali vengono attribuiti dalla legge, con particolare riferimento allart. 42 TU, al
dai soli interventi per i quali stato approvato il progetto preliminare (art. 128, Consiglio Comunale:
comma 8). - con lo statuto si tratteggia lidea di Comunit, si enunciano i principi ed i valo-
In ordine alla competenza per lapprovazione degli atti, scontata quella consiliare ri fondanti che debbono ispirare lazione dellamministrazione, si dispongono le
per i programmi triennale ed annuale, la predisposizione e lapprovazione dello regole dei rapporti tra lautorit comunale ed i diritti dei singoli e della societ ci-
studio quadro e dei singoli studi rientra nelle attribuzioni della Giunta, che ha vile, mediante istituti e procedimenti partecipativi si definiscono le modalit di in-
una competenza residuale rispetto al Consiglio, oltre che un generale potere di tervento e di concorso alle scelte politico-amministrative delle associazioni e delle
iniziativa e di proposta verso questultimo. organizzazioni democratiche liberamente costituite ed operanti nella Comunit;
Naturalmente in questo schema, volutamente semplificato, dei rapporti fra organi - con i criteri generali in materia di ordinamento degli uffici e dei servizi si disegnano
elettivi in materia di programmazione dei lavori e delle opere pubbliche, inter- i tratti portanti dellorganizzazione burocratica comunale;
viene anche il ruolo degli organi amministrativi con la dirigenza o, in mancanza - con il bilancio si decide lindirizzo e lo sviluppo dellintervento comunale; ad
di questa, con i responsabili del servizio. Ad essi la legge attribuisce il compito esempio, ponendo attenzione alle risorse sulla sua parte corrente, possibile com-
dellapprovazione dei progetti preliminari, nel rispetto dei criteri predeterminati piere scelte attente ad una politica di sostegno sociale, economico, assistenziale,
dagli organi di governo nel programma triennale ed annuale, sia in ordine ai lavori educativo, culturale, sportivo sia con servizi a domanda individuale, sia rivolti
da realizzare ed alla loro priorit esecutiva sia in ordine ai contenuti progettuali, allintera Comunit o a fasce deboli di essa; inoltre, con riguardo alle risorse pro-
attraverso lo strumento dello studio di fattibilit, che contiene le caratteristiche prie o derivanti dal ricorso al credito, possibile operare a favore di determinati
funzionali, tecniche e gestionali dei singoli interventi (art. 128, comma 2). interventi sulla realizzazione di nuove opere pubbliche e sulla manutenzione delle
Dunque, il momento della scelta politica e dellindirizzo, propria degli organi di esistenti; oppure ancora ricercando un equilibrio tra le due tendenze;
governo dellente, si esaurisce tutto nei programmi triennale ed annuale e nello - con il piano di governo del territorio (P.G.T.) si decide della vocazione edificato-
studio di fattibilit, mentre i consequenziali atti di mera attuazione gestione ria o meno del territorio, della sua destinazione duso, ed ha, quindi, la funzione
appartengono alla sfera della competenza funzionariale, ivi compresi quelli per la precipua di assicurare la migliore composizione urbanistica dei singoli insedia-
scelta dei procedimenti di selezione dei progettisti nonch lapprovazione degli atti menti e di indicare la futura configurazione del territorio comunale; pertanto, at-
gara e le aggiudicazioni (Cons. St., V, 64/99). traverso il PGT si delinea il rapporto ed il grado di vivibilit di una Comunit con
il proprio territorio e con lambiente;
- con la determinazione degli indirizzi per la nomina dei rappresentanti comunali negli
enti e nelle societ strumentali e negli organismi sovraccomunali si qualifica la presenza
del Comune, privilegiando una rappresentanza politica piuttosto che tecnica;
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Il Governo Comunale Alberto Fossati
- con la stipula di accordi e di convenzioni con altri enti comunali o Provincali si zativa ed il regolamento deve fissare le modalit per fornire ai Consigli servizi,
partecipa in forma associata alla realizzazione e gestione di funzioni e servizi, quindi attrezzature e risorse finanziarie. Nei Comuni maggiori sopra i 15.000 abitanti
si incide direttamente sullorganizzazione dellente ed, inoltre, si interviene per con- possono essere previste strutture per il funzionamento del Consiglio, che decide
sentire la creazione di un servizio che, se fosse assunto dal singolo Comune, potrebbe autonomamente attraverso disposizioni regolamentari sulla propria attivit non-
risultare inoperante per mancanza di strutture o di competenze interne, ovvero per po- ch sulla gestione di tutte le risorse attribuite per il proprio funzionamento e per
tenziarlo o migliorarlo (tipico il caso del servizio di polizia locale svolto in associazione quello dei gruppi consiliari regolarmente costituiti (art. 38, comma 3, TU).
tra pi Comuni o quello dello sportello unico per limpresa ecc.);
- con la decisione di creare aziende speciali o societ di capitali si indirizza la Le Commissioni Consiliari
politica comunale verso unorganizzazione pi esterna, propria di un ente che fa Il lavoro del Consiglio pu essere articolato in commissioni permanenti, costituite
fare, riservando a s il ruolo di indirizzo e di controllo sullattivit esternalizzata, allinterno con criterio proporzionale, competenti per singole materie o gruppi di
piuttosto che di un ente che intenda mantenere unattivit svolta in modo diretto. materie in base alle previsioni dello statuto, mentre il regolamento sul funziona-
mento del Consiglio ne stabilisce i poteri, lorganizzazione e le forme di pubblicit
La funzione di controllo politico amministrativo da parte del Consiglio dei lavori (art. 38, comma 6, TU); il regolamento stabilisce altres i casi per i quali
comunale le sedute del Consiglio e delle commissioni non possono essere pubbliche (art. 38,
Lo statuto comunale, in base alle disposizioni di legge, (art. 42, comma 3, TU), comma 7, TU).
stabilisce le modalit attraverso le quali il Consiglio partecipa alla definizione, Come gi ricordato a proposito delle funzioni di controllo da parte del Consiglio
alladeguamento e alla verifica periodica dellattuazione delle linee programma- comunale, in aggiunta alle commissioni permanenti il Consiglio pu istituire, se
tiche da parte del Sindaco e degli Assessori; una modalit in tale direzione offerta lo statuto lo consente, anche commissioni di garanzia e di controllo, la cui presi-
dallesame della relazione annuale che la Giunta redige sulla propria attivit e sot- denza obbligatoriamente affidata alle opposizioni (art. 44, comma 1, TU).
topone allesame del Consiglio comunale (art. 48, comma 2, TU). Inoltre, il Consiglio comunale, a maggioranza assoluta dei suoi componenti, pu
Oltre allistituto ed allo strumento delle interrogazioni, delle interpellanze e delle istituire al proprio interno anche commissioni di indagine sullattivit dellam-
mozioni, di cui si tratter pi avanti, lo statuto comunale, se prevede la costi- ministrazione (art. 44, comma 2).
tuzione di commissioni consiliari, deve altres prevedere forme di garanzia e di Il lavoro del Consiglio pu dunque assumere le caratteristiche parlamentari di unas-
partecipazione delle minoranze, attribuendo loro la presidenza delle commissioni semblea la quale delibera e organizza i suoi lavori anche per il mezzo di organismi
consiliari aventi funzioni di controllo (art. 44, comma 1, TU); infine, penetran- propri specializzati, come ad esempio le commissioni, nelle quali sono istruite le
ti forme di controllo sono costituite dalle commissioni di indagine sullattivit questioni da sottoporre allesame ed al voto dellassemblea.
dellamministrazione che il Consiglio pu istituire sulla base delle previsioni statu-
tarie (art. 44, comma 2, TU). Il Presidente del Consiglio comunale
Il Presidente del Consiglio comunale, eletto tra i Consiglieri, un organo necessa-
Il regolamento sul funzionamento del Consiglio comunale rio per i Comuni sopra i 15.000 abitanti, da prevedere e disciplinare nello statuto
Il funzionamento del Consiglio disciplinato da uno specifico regolamento, ap- e nel regolamento del Consiglio comunale. , invece, un organo la cui istituzione
provato a maggioranza assoluta, il cui contenuto obbligatorio, nel quadro dei facoltativa nei Comuni di minore dimensione demografica (art. 39, comma 1,
principi stabiliti dallo statuto, direttamente dettato dalla legge (art. 38, TU). TU); ove non sia previsto dallo statuto, la convocazione e la presidenza del Consi-
In particolare, il regolamento deve prevedere le modalit per la convocazione e glio comunale, sono di competenza del Sindaco (art. 39, comma 2).
per la presentazione e la discussione delle proposte, deve indicare il numero dei La figura del Presidente del Consiglio, quanto meno nei Comuni con popolazione
Consiglieri necessario per la validit delle sedute con un minimo irriducibile della superiore ai 15.000 abitanti, funzionale ad un sistema di ripartizione delle com-
presenza di almeno un terzo dei Consiglieri assegnati per legge, escluso il Sindaco. petenze tra gli organi di governo, fondato sulla distinzione e sulla separazione dei
La legge prevede che i Consigli siano dotati di autonomia funzionale e organiz- ruoli. Nei Comuni con popolazione inferiore ai 15.000 abitanti, il sistema, come
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pi volte ricordato, privilegia invece un rapporto di immedesimazione tra esecutivo operato del Presidente (TAR Campania, Sa, II, 114/2004); pertanto, la revoca
e assemblea con la possibilit di nominare Assessori che sono anche Consiglieri e con pu essere causata che da un cattivo esercizio della funzione, che finisca per viziare
il Sindaco che presiede, salvo diversa previsione statutaria, il Consiglio comunale. la neutralit ed esclusivamente con riguardo a questo parametro che si deve far
Spettano al Presidente del Consiglio comunale i poteri di convocazione e di di- riferimento e non al rapporto di fiducia politica (S. Molica, La revoca del Presi-
rezione dei lavori e lobbligo di assicurare unadeguata e preventiva informazione dente del Consiglio comunale, Nuova Rassegna, 2003, n. 5, p. 508).
ai gruppi consiliari ed ai singoli Consiglieri sulle questioni sottoposte al Consiglio Non esiste perci un rapporto fiduciario di natura politica del Presidente con
(art. 39, cc. 2 e 4). Se lo statuto non dispone diversamente, le funzioni vicarie del la maggioranza che lo ha eletto o, comunque, con la maggioranza espressa dal
Presidente sono esercitate dal Consigliere anziano individuato secondo le modalit Consiglio ed dunque illegittima la revoca del Presidente motivata unicamente
stabilite dallart. 40 del TU ( Consigliere anziano colui che ha ottenuto la mag- dallapodittica affermazione del venir meno di tale rapporto (TAR Campania, Sa,
gior cifra individuale di elezione(2)). III, 234/01). La revoca giustificata soltanto dal venir meno della fiducia, sorretta
Lo statuto pu tuttavia prevedere la costituzione di un ufficio di presidenza al fine da fatti e comportamenti, nei confronti della capacit ed imparzialit della persona
di coadiuvare il Presidente e per lesercizio delle funzioni vicarie. che incarna lorgano (TAR Puglia, Le, II, 437/00).
Al pari degli altri Consiglieri anche il Presidente del Consiglio pu essere delegato Nel valutare la neutralit del Presidente il Consiglio gode di unampia discrezionalit
dal Sindaco per la cura di affari particolari, purch non gli si attribuiscano anche di giudizio, che pu essere sottoposto al vaglio di legittimit solo sotto il profilo della
poteri di gestione assimilabili a quelli degli Assessori e dei dirigenti (Guida agli enti manifesta illogicit ed ingiustizia e levidente travisamento del fatto (Cons. St, V,
locali, 13 settembre 2003, n. 35, Viminale Risponde). 3187/02, cit.).
Il ruolo del Presidente essenzialmente di garanzia per assicurare il corretto svol-
gimento dei lavori consiliari e delle prerogative dei Consiglieri. Se viene meno ai (2) La cifra individuale di elezione di ciascun Consigliere data dalla somma dei voti di preferenza ottenuti per-
suoi doveri di garanzia pu essere surrogato dal Prefetto nel caso abbia omesso di sonalmente e dei voti ottenuti dalla lista di appartenenza.
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consulenza e di rappresentanza (TAR Toscana, I, 1248/04). dal Comune tutte le notizie e le informazioni in loro possesso. I Consiglieri sono
Dunque, come ricordato, anche in precedenza, tale scelta appare condivisibile a condizione tuttavia tenuti al segreto nei casi specificatamente determinati dalla legge (art. 43,
che non si attribuiscano ai Consiglieri ed ancor meno al Presidente del Consiglio, anche comma 2, TU).
poteri di gestione assimilabili a quelli degli Assessori e dei Dirigenti. Il diritto di accesso si completa con il dovere alla piena assistenza da parte degli uf-
fici, in quanto connesso allespletamento del mandato elettivo; il diritto di accesso
Le prerogative dei Consiglieri dei Consiglieri trova la sua fonte nellart. 43 del TU degli enti locali e non gi nella
Il TU degli Enti Locali allart. 43 riconosce ai Consiglieri il diritto di iniziativa su disciplina della legge 241/90, che vale per laccesso ai documenti amministrativi
ogni questione sottoposta alla deliberazione del Consiglio. Detto potere si manifes- da parte di tutti i cittadini.
ta attraverso la previsione e lutilizzo di strumenti di indirizzo e di controllo mutuati In particolare, il diritto di accesso del Consigliere comunale non riguarda soltanto
dallesperienza parlamentare. le competenze attribuite al Consiglio ma, poich riferito allespletamento del
Relativamente agli strumenti di indirizzo il Consiglio esercita la sua attivit di di- mandato, investe lesercizio del munus in tutte le sue potenziali implicazioni al
rezione politica con la mozione, presentata da un Consigliere o da un gruppo con- fine di consentire la valutazione della correttezza ed efficacia delloperato dellam-
siliare, con il fine di promuovere una deliberazione da sottoporre alla votazione da ministrazione comunale. stato, inoltre, precisato che nel caso una richiesta di
parte dellassemblea; altro strumento, in genere previsto dallo statuto comunale, accesso sia avanzata per lesercizio del munus insita nella stessa lutilit degli atti
la risoluzione, mediante la quale un Consigliere od un gruppo consiliare domanda al richiesti al fine dellespletamento del mandato (Cons. St., V, 5264/2007).
Consiglio di manifestare orientamenti o di definire indirizzi su specifici argomenti. Lambito di applicazione della norma del TU degli enti locali , pertanto, ben pi
Un ulteriore strumento di controllo e di informazione linterrogazione, che con- ampio di quello disciplinato dalla legge 241/90. Lampiezza deriva proprio dalla
siste nella semplice domanda scritta rivolta da un Consigliere o da un gruppo necessit di garantire al Consigliere notizie utili allespletamento del suo mandato
consiliare al Sindaco o alla Giunta per conoscere se un fatto sia vero, se al Sindaco (art. 43, comma 2, TU). Il riferimento alle notizie ed alle informazioni utili non
o alla Giunta siano pervenute delle informazioni, o se queste siano esatte, se il costituisce affatto una limitazione. Il diritto di accesso stato, infatti, attribuito ai
Sindaco o la Giunta intendano Comunicare al Consiglio documenti o notizie o Consiglieri comunali per tutte le notizie e le informazioni utili allespletamento
abbiano preso o stiano per prendere provvedimenti su un oggetto determinato. del proprio mandato, ci vuol dire che esteso a qualsiasi atto ravvisato come utile
A scelta dellinterrogante la risposta in genere resa verbalmente nella seduta del per lespletamento del mandato (Cons. St., 5264/07 cit.).
Consiglio, oppure per iscritto direttamente allinterrogante. Per tale ragione nella domanda il Consigliere non deve specificare le finalit della
Infine un mezzo di controllo generalmente previsto dagli ordinamenti locali richiesta di accesso, purch listanza sia legata alle funzioni esplicate; inoltre il Co-
linterpellanza, rivolta per iscritto al Sindaco o alla Giunta circa i motivi o gli in- mune o lazienda o la societ a partecipazione pubblica non possono sindacare i
tendimenti della condotta del Sindaco o della Giunta in questioni che riguardino motivi della richiesta di accesso, perch altrimenti resterebbero arbitri di stabilire
determinati aspetti della sua politica. essi stessi lestensione del controllo sul proprio operato (Cons. St., V, 5109/00).
A garanzia del fatto che questo potere non sia eluso, il comma 3 dellart. 43, TU, N consentito al regolamento comunale di introdurre limitazioni al diritto di
stabilisce che il Sindaco o lAssessore delegato risponda, entro 30 giorni, alle inter- accesso dei Consiglieri, in virt della particolare natura dellinteresse protetto - il
rogazioni e ad ogni altra istanza di sindacato ispettivo presentata dai Consiglieri. pieno espletamento del mandato - (TAR Lombardia, Bs, 580/03).
Le modalit della presentazione di tali atti e delle relative risposte sono disciplinate La richiesta di accesso deve essere determinata e non generica e deve precisare, a
dallo statuto e dal regolamento consiliare. pena di inammissibilit, gli atti nei confronti dei quali viene esercitato il diritto.
Sebbene in sede di accesso agli atti sul Consigliere comunale non gravi uno
Il diritto di accesso specifico onere di motivare le proprie richieste dinformazione, tale diritto sog-
Al fine di rendere effettivo il potere di iniziativa e di controllo e di poter dunque getto al rispetto di alcune forme e modalit: lallegazione della qualit di Con-
svolgere al meglio il proprio mandato, il Consigliere comunale gode del diritto di sigliere e la formulazione dellistanza in maniera specifica e dettagliata, recando
ottenere dagli uffici comunali e dagli enti e dalle aziende dipendenti o controllate lesatta indicazione degli estremi identificativi degli atti e dei documenti o, qualora
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siano ignoti tali estremi, almeno degli elementi che consentano lindividuazione in relazione a specifici rapporti di consulenza con lamministrazione; tale tipo di
delloggetto dellaccesso (TAR Sardegna Ca, I, 32/2008). segreto gode di una tutela qualificata, dimostrata dalla specifica previsione degli
Da tali principi deriva che, in linea generale, al Consigliere comunale non pu articoli 622 del codice penale e 200 del codice di procedura penale.
essere opposto alcun diniego di accesso, determinandosi altrimenti un illegittimo Non sussiste quindi il diritto di accesso agli scritti defensionali degli avvocati, sia-
ostacolo al concreto esercizio della sua funzione, che quella di verificare che il no essi del libero foro o appartenenti ad uffici legali di enti pubblici, perch sono
Sindaco e la giunta municipale esercitino correttamente la loro funzione (Cons. coperti dal segreto professionale specificamente tutelato dallordinamento.
St., IV, 4855/2006). Pi precisamente, debbono ritenersi accessibili i soli pareri resi, anche da profes-
I casi di diniego sono pochi, eccezionali e contingenti e devono essere puntual- sionisti esterni allAmministrazione, che si inseriscono nellambito di unapposi-
mente e adeguatamente motivati, salvo comunque il caso dimostrato - che il ta istruttoria procedimentale, in quanto il parere oggettivamente correlato ad
Consigliere agisca per interesse personale (Cons. St., 4855/06 cit.). un procedimento amministrativo, mentre debbono ritenersi coperti da segreto i
stato, pertanto, ritenuto legittimo il diniego di accesso opposto ad alcuni Con- pareri resi dopo lavvio di un procedimento contenzioso (giudiziario, arbitrale, od
siglieri di minoranza che avevano chiesto di accedere a tutti gli atti adottati suc- anche meramente amministrativo), oppure dopo linizio di tipiche attivit precon-
cessivamente ad una determinata data ed a quelli ancora da adottare, distinti solo tenziose, quali la richiesta di conciliazione obbligatoria che precede il giudizio in
per tipologia. La richiesta di accesso era stata giudicata inammissibile, in quanto materia di rapporto di lavoro. E stato perci escluso il diritto di accesso da parte
priva della individuazione specifica delloggetto su cui avrebbe dovuto esercitarsi il di un Consigliere nei riguardi di un parere emesso dallAvvocatura comunale in
diritto di accesso (Cons. St., V, 6293/02). pendenza di una lite, proprio perch il parere era in questa ipotesi rivolto a delineare
stato invece giudicato del tutto legittimo subordinare lesercizio del diritto di la condotta processuale pi conveniente per lAmministrazione, anche nella prospet-
accesso a prescrizioni di ordine formale quale lindividuazione del destinatario tiva di uneventuale transazione (Cons. St, V, 1893/01).
e sostanziale quale la sommaria indicazione delle ragioni che sorreggono la Latto non accessibile neppure sullimpegno del Consigliere di mantenere il segre-
richiesta (TAR Liguria Ge, I, 474/2006). to, questo perch la disposizione che impone il segreto nei casi specificatamente pre-
In ordine agli atti sui quali possibile esercitare il diritto, sono sorti dubbi sul visti dalla legge non pu essere interpretata sino al punto di consentire al Consigliere
registro del protocollo generale, che invece pienamente accessibile al Consigliere, stesso daccedere a tutti i documenti, anche segreti, dellente, in caso contrario si per-
nei confronti del quale non si pu opporre nessuna esigenza di tutela di riservatez- verrebbe al risultato che al Consigliere sarebbe consentito un diritto daccesso di por-
za, tranne che per i casi specificatamente previsti dalla legge e questo non vi rientra tata oggettiva pi ampia di quella riconosciuta ai cittadini ed ai titolari di posizioni
(TAR Lombardia, Mi, I, 1762/04). giuridiche differenziate, mentre il mandato rappresentativo affidato al Consigliere,
Tale diritto stato, inoltre, esteso anche alle registrazioni sonore delle sedute consiliari, pur esprimendo il principio democratico dellautonomia locale e della rappresentan-
messe a disposizione dei Consiglieri comunali al fine di poter verificare la correttezza za esponenziale della collettivit, non autorizza un privilegio cos marcato (Cons. St.
della verbalizzazione ufficiale, prima di approvarla (TAR Umbria Pg, I, 21/2009). V, 1893/01, cit.).
Ai Consiglieri comunali altres consentito accedere anche ad atti per i quali
generalmente precluso ai terzi lesercizio del diritto di accesso per ragioni di riser- La legittimazione processuale
vatezza, quali, ad esempio, le relazioni riservate del direttore dei lavori e del col- La legittimazione dei Consiglieri comunali ad agire contro lamministrazione
laudatore ex art. 13, comma 5 lett. d), D.Lgs. 163/2006, in quanto, al diritto di dei cui organi fanno parte, per consolidata giurisprudenza, stata riconosciuta
accesso dei Consiglieri comunali a tutti gli atti e documenti in possesso della P.A. esclusivamente quando vengano in rilievo atti incidenti in via diretta sul diritto
non possono essere opposte esigenze di riservatezza dei terzi, dato che queste sono allufficio, che ha per oggetto le prerogative dei Consiglieri (TAR Puglia, Le, II,
tutelate attraverso limposizione in capo ai Consiglieri dellobbligo di mantenere il 3785/2002; TAR Toscana, I, 526/2004). Pertanto, i Consiglieri comunali non
segreto nei casi determinati dalla legge (TAR Abruzzo, Aq, I, 492/2007). sono legittimati, in quanto tali, ad agire contro lamministrazione di appartenen-
A proposito degli atti coperti da segreto, nei cui confronti non possibile eser- za, in quanto il processo amministrativo non di regola aperto alle controversie
citare laccesso ai documenti, rientrano gli atti redatti dai legali e dai professionisti tra organi o componenti di organi di uno stesso ente, ma diretto a risolvere
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Il Governo Comunale Alberto Fossati
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legge, quali lautenticazione della firma, ove non presentate personalmente. stata - i Sindaci, anche metropolitani;
giudicata comunque irrilevante lassenza di autenticazione della sottoscrizione o - i Presidenti delle Province;
il successivo disconoscimento dellattualit della volont espressa (Cons. St., V, - i Consiglieri comunali anche metropolitani e Provincali;
5157/04). - i componenti delle Giunte comunali, metropolitane e Provincali;
Sono, pertanto, irrilevanti allo scopo dello scioglimento, quelle presentate in gior- - i Presidenti dei Consigli comunali, metropolitani e Provincali;
ni diversi, che pur raggiungendo il numero di oltre la met di membri, sono state - i Presidenti, i Consiglieri e gli Assessori delle Comunit montane;
presentate in giorni diversi o recano numero di protocollo non consecutivi. - i componenti degli organismi di governo delle unioni di Comuni e dei consorzi fra
Devono, al contrario, ritenersi valide e quindi idonee a determinare leffetto dis- enti locali, nonch i componenti degli organi di decentramento.
solutorio, le dimissioni presentate al Consiglio dalla maggioranza dei Consiglieri Accanto allindividuazione degli istituti finalizzati a rendere concreta la funzione,
che presentino il requisito della contestualit, attestata dalla unicit (o dalla stretta vi lenunciazione di una serie di doveri e di divieti cui debbono attenersi gli am-
sequenza numerica) della protocollazione. ministratori locali, il cui comportamento, nellesercizio del mandato, deve essere
Conseguentemente stato giudicato legittimo il provvedimento con cui il Prefetto improntato allimparzialit e al principio della buona amministrazione nel pieno
non ha disposto lo scioglimento, nonostante le dimissioni riguardassero oltre la rispetto della distinzione tra le funzioni, competenze e responsabilit degli organi di
met dei Consiglieri, rassegnate nello stesso giorno, ma presentate al protocollo governo e del principio della distinzione tra dirigenti ed organi politici (art. 78, TU).
del Comune non insieme, bens in orari differenti e con atti diversi e separati Il principio contenuto nellart. 77, TU, e la sua relativa operativit comportano la
(Cons. St., V, 6 2382/03). conseguenza che, sebbene la norma abbia quali destinatari solo gli amministratori
E invece legittimo lo scioglimento, se le dimissioni sono state presentate da un locali, lobbligo di astensione, in quanto espressione dei principi di legalit, impar-
solo dei Consiglieri dimissionari mediante un unico foglio, sottoscritto da tutti i zialit e buon andamento dellazione amministrativa derivanti dallart. 97 Cost.,
Consiglieri dimissionari le cui firme, tuttavia, non risultino autenticate, nel caso emblema di una regola generale ed inderogabile di ordine pubblico, applicabile
in cui sussistano vari elementi che inducano a ritenere con assoluta certezza che quindi anche al di fuori delle ipotesi espressamente contemplate dalla legge, che
gli autori del documento in questione siano proprio i Consiglieri che lo hanno scatta automaticamente allorquando sussista un diretto e specifico collegamento
sottoscritto (TAR Puglia, Le, I, 1574/03). tra la deliberazione ed un interesse proprio di colui che vota o dei suoi congiunti
(TAR Liguria, I, 1650/2003).
(3) la giurisprudenza ha chiarito che latto di dimissioni, una volta protocollato, indisponibile (Cons. St., V, A presidio di questi principi posto:
3137/2007). a) lobbligo di astensione dal prendere parte alla discussione ed alla votazione
di delibere riguardanti interessi propri o di parenti o affini sino al quarto grado.
LO STATUS DI AMMINISTRATORE LOCALE Lobbligo non si applica ai provvedimenti normativi o di carattere generale, come
i piani urbanistici, se non nel caso in cui sussista una correlazione immediata e
Gli articoli 77 e 87 contenuti nel Capo IV del TU disciplinano lo status degli diretta fra il contenuto della deliberazione e specifici interessi dellamministratore
amministratori locali. o dei parenti o degli affini sino al quarto grado;
In particolare, lart 77 al comma 1 attribuisce direttamente alla Repubblica il com- b) lobbligo di astensione per i componenti delle giunte dallesercitare attivit pro-
pito di tutelare e di rendere effettivo il diritto di ogni cittadino chiamato a rico- fessionale in materia edilizia privata e pubblica nel territorio da essi amministrato;
prire cariche pubbliche nelle amministrazioni degli enti locali nellespletamento c) il divieto per il Sindaco, gli Assessori e i Consiglieri di ricoprire incarichi e as-
del proprio mandato, attraverso la messa a disposizione di mezzi, servizi e risorse, sumere consulenze presso enti ed istituzioni dipendenti o comunque sottoposti al
indennit e rimborsi spese. controllo ed alla vigilanza del Comune (art. 78, commi 2, 3, 4, 5, TU).
Limitatamente alla disciplina delle aspettative, dei permessi e delle indennit, il stato ritenuto che tale obbligo di astensione, fondato sui principi di legalit,
secondo comma dellart. 77 TU, individua le figure degli amministratori locali imparzialit e trasparenza, non ammette deroghe, neppure con riferimento alle
che hanno accesso a tali diritti: realt di piccoli Comuni, nei quali al pi, nel caso di approvazione dello stru-
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mento urbanistico generale, si ammette la possibilit di fare luogo a votazioni delle Comunit montane, nonch degli organi esecutivi dei Consigli circoscrizion-
frazionate su singole componenti del piano, di volta in volta senza la presenza di ali, dei municipi, delle unioni di Comuni e dei consorzi fra enti locali, ovvero
quei Consiglieri che possano astrattamente ritenersi interessati, in modo da con- facenti parte delle commissioni consiliari o circoscrizionali formalmente istituite
ciliare lobbligo di astensione con lesigenza - improntata al rispetto del principio nonch delle commissioni comunali previste per legge, ovvero membri delle con-
di democraticit di evitare il ricorso sistematico al commissario ad acta (TAR ferenze dei capogruppo e degli organismi di pari opportunit, previsti dagli statuti e
Sardegna, Ca, II, 1815/2008). dai regolamenti consiliari, hanno diritto di assentarsi dal servizio per partecipare alle
Ne deriva, pertanto, che la regola generale sia quella che lamministratore debba riunioni degli organi di cui fanno parte per la loro effettiva durata.
astenersi al minimo sentore di conflitto di interessi, reale o potenziale che sia. Deve Si specifica inoltre che il diritto di assentarsi comprende anche il tempo per raggiun-
trovare applicazione in tutti i casi in cui il Consigliere, per ragioni obiettive, non si gere il luogo della riunione e rientrare al posto di lavoro.
trovi in posizione di assoluta serenit rispetto alle decisioni di natura discrezionale Oltre a ci, i componenti degli organi esecutivi dei Comuni, delle Province, delle
da adottare; in tal senso il concetto di interesse del Consigliere alla deliberazione citt metropolitane, delle unioni di Comuni, delle Comunit montane e dei con-
comprende ogni situazione di conflitto o di contrasto di situazioni personali, com- sorzi fra enti locali, e i presidenti dei Consigli comunali, Provincali e circoscrizion-
portante una tensione della volont, verso una qualsiasi utilit che si possa ricavare ali, nonch i presidenti dei gruppi consiliari delle Province e dei Comuni con
dal contribuire alladozione di una delibera (Cons. St., V, 2970/2008). popolazione superiore a 15.000 abitanti, hanno diritto di assentarsi dai rispettivi
Relativamente agli istituti che rendono possibile lesercizio del mandato, sono posti di lavoro per un massimo di 24 ore lavorative al mese.
previsti (artt. da 79 a 87) licenze e permessi collegati alle sedute del Consiglio, Il diritto di astenersi viene elevato a 48 ore per i Sindaci, presidenti delle Prov-
delle Commissioni e degli altri organismi comunali, nonch aspettative per tutto il ince, Sindaci metropolitani, presidenti delle Comunit montane, presidenti dei
periodo di espletamento del mandato. Sono previste anche forme retributive come Consigli Provincali e dei Comuni con popolazione superiore a 30.000 abitanti
le indennit di carica e gettoni di presenza, oltre ai rimborsi spese, alle indennit (comma 3).
di missione e di partecipazione alle attivit delle associazioni rappresentative degli Deve aggiungersi, come stabilito dal comma 5 dellart. 79 T.U, che i lavoratori
enti locali; altres previsto il pagamento degli oneri previdenziali ed assicurativi dipendenti che rivestono le cariche indicate nel comma 1 dellarticolo stesso han-
da parte degli enti di appartenenza in favore di Sindaci e Assessori di Comuni con no anche ulteriori permessi non retribuiti sino ad un massimo di 24 ore lavorative
popolazione superiore a 10.000 abitanti. mensili qualora risultino necessari per lespletamento del mandato.
LEnte, ai lavoratori che chiedono ed ottengono permessi, o che comunque hanno
Permessi e Licenze diritto ai permessi, rilascia un attestato di presenza ai Consigli o alle commissioni il
Le disposizioni che si occupano dei permessi e delle licenze sono tutte contenute quale dovr essere consegnato al datore di lavoro (comma 6).
nellart. 79 T.U.
Il comma 1 dellart. citato stabilisce che i lavoratori dipendenti, pubblici e priva- Laspettativa
ti, componenti dei Consigli comunali, Provincali, metropolitani, delle Comunit Tutti gli amministratori locali elencati nellarticolo 77 del T.U. (i Sindaci, an-
montane e delle unioni di Comuni, nonch dei Consigli circoscrizionali dei Co- che metropolitani, i presidenti delle Province, i Consiglieri dei Comuni anche
muni con popolazione superiore a 500.000 abitanti, hanno diritto di assentarsi dal metropolitani e delle Province, i componenti delle giunte comunali, metropoli-
servizio per lintera giornata in cui sono convocati i rispettivi Consigli. tane e Provincali, i presidenti dei Consigli comunali, metropolitani e Provincali,
Se i Consigli si svolgono in orario serale, i predetti lavoratori hanno diritto di non i presidenti, i Consiglieri e gli Assessori delle Comunit montane, i componenti
riprendere il lavoro prima delle ore 8 del giorno successivo; nel caso in cui i lavori degli organi delle unioni di Comuni e dei consorzi fra enti locali, nonch i com-
dei Consigli si protraggano oltre la mezzanotte, hanno diritto di assentarsi dal ponenti degli organi di decentramento), che siano lavoratori dipendenti possono
servizio per lintera giornata successiva. essere collocati a richiesta in aspettativa non retribuita per tutto il periodo del
Importante appare la disposizione contenuta nel comma 3 ove si afferma che i mandato ai sensi dellart. 81 T.U.
lavoratori dipendenti facenti parte delle giunte comunali, Provincali, metropolitane, Il periodo di aspettativa considerato come servizio effettivamente prestato, non-
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Il Governo Comunale Alberto Fossati
ch come legittimo impedimento per il compimento del periodo di prova. ha diritto ad un rimborso per le spese di viaggio sostenute (art. 84, comma 1 T.U.).
In caso di aspettativa a carico dellente locale il versamento degli oneri assisten- Per ottenere il rimborso, liquidato ai sensi dellart. 84 comma 2 T.U. dal Dirigente
ziali, previdenziali e assicurativi per i Sindaci, i presidenti di Provinca, i presidenti competente, necessario presentare il giustificativo delle spese sostenute.
di Comunit montane, di unioni di Comuni e di consorzi fra enti locali, per gli Tutte le disposizioni relative alla posizione, al trattamento e ai permessi dei lavora-
Assessori Provincali e per gli Assessori dei Comuni con popolazione superiore a tori pubblici e privati chiamati a funzioni elettive si applicano anche per la parteci-
10.000 abitanti, per i presidenti dei Consigli dei Comuni con popolazione supe- pazione dei rappresentanti degli Enti Locali alle associazioni internazionali, naziona-
riore a 50.000 abitanti e per i presidenti dei Consigli Provincali. li e regionali tra Enti Locali di guisa che si applicano, ad esempio, ai rappresentanti
Ai sensi dellart. 86 comma 3 T.U., lente provvede anche a rimborsare al datore allANCI o allUPI chiamati ad incontri, riunioni o convegni di qualsiasi tipo.
di lavoro la quota annuale di accantonamento per lindennit di fine rapporto Detto diritto disciplinato dallarticolo 85 T.U.
(c.d. TFR) entro i limiti di un dodicesimo dellindennit di carica annua da parte
dellente e per leventuale residuo da parte dellamministratore. GLI ATTI DEL GOVERNO COMUNALE
Sulla scorta di tutto quanto sin dora detto, si pu osservare che tutti gli am-
ministratori di cui allarticolo 77 citato possono essere collocati in aspettativa non Lo statuto, i regolamenti, gli atti generali,
retribuita, ma non tutti possono godere del versamento degli oneri assistenziali, i provvedimenti amministrativi,
previdenziali e assicurativi. gli atti di cosiddetta autoamministrazione
Questi privilegi non sono per esempio concessi ai presidenti dei Consigli Comu-
nali con popolazione inferiore a 50.000 abitanti o agli Assessori dei Comuni con Il comma 2 dellart. 114 della Costituzione afferma che i Comuni sono enti autonomi
popolazione inferiore a 10.000 abitanti. con propri statuti, poteri e funzioni secondo i principi fissati dalla Costituzione.
Lautonomia cui fa riferimento la Costituzione sia politica, in quanto il Comune
Indennit e rimborsi spese la forma politica che governa la Comunit locale in conformit al principio dellart.
Lart. 82 comma 8 T.U. delega ad un Decreto interministeriale, da approvare ai sensi 5 della Costituzione stessa: La Repubblica, una ed indivisibile, riconosce e promu-
dellart. 17 comma 3 della L. 400/1988, il compito di determinare unindennit di ove le autonomie locali ..., sia normativa ed ha per atto centrale lo statuto.
funzione per il Sindaco, il presidente della Provinca, il Sindaco metropolitano, Il Comune perci un ente pubblico dotato di autonomia politica che esercita me-
il presidente della Comunit montana, i presidenti dei Consigli circoscrizionali dei diante emanazione di atti amministrativi e regolamentari (artt. 6 e 7, TU), nellam-
soli Comuni capoluogo di Provinca, i presidenti dei Consigli comunali e Provincali, bito delle proprie competenze finalizzate alla cura degli interessi e dello sviluppo
nonch i componenti degli organi esecutivi dei Comuni e ove previste delle loro ar- della sua Comunit (art. 3, comma 2, TU). In proposito il TU (art. 3, comma 4)
ticolazioni, delle Province, delle citt metropolitane, delle Comunit montane, delle afferma che il Comune ha autonomia statutaria, normativa, organizzativa e am-
unioni di Comuni e dei consorzi fra enti locali (art. 82 comma 1 T.U.). ministrativa, nonch autonomia impositiva e finanziaria nellambito del proprio
Lindennit dimezzata per tutti i lavoratori dipendenti che non richiedono statuto, dei regolamenti e delle leggi di coordinamento della finanza pubblica.
laspettativa.
I Consiglieri Provincali, comunali, circoscrizionali, per i soli capoluoghi di Provin- Lo statuto
ca, e delle Comunit montane percepiscono, invece, un gettone di presenza per la Nellordinamento degli enti locali lautonomia normativa si esplicita in primo luogo
partecipazione ai Consigli e alle commissioni. con lo statuto, che nellambito dei principi fissati dalla legge(art. 6, comma 2,
Le indennit di funzione non sono cumulabili tra loro, pertanto un Assessore TU) stabilisce le norme fondamentali per lorganizzazione dellente(4), determina le
comunale che ricopre anche la carica di Consigliere Provincale dovr optare per attribuzioni degli organi, lordinamento degli uffici e dei servizi pubblici, le forme
una sola indennit oppure percepirne il 50% di ciascuna (art. 82 comma 5 T.U.). della collaborazione fra Comuni e Province, le forme della partecipazione popolare,
Nel caso in cui un amministratore, ovviamente in ragione dellesercizio del proprio del decentramento, dellaccesso dei cittadini alle informazioni ed ai procedimenti
mandato, previa autorizzazione rilasciata dal Sindaco o dal Presidente della Provinca, amministrativi. In tutte queste materie la competenza dello statuto a porre norme
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Il Governo Comunale Alberto Fossati
piena, salvo il limite dei principi fissati dalla legge (ad esempio, la distinzione tra le lavori pubblici, piano regolatore, piano dei servizi sociali).
competenze degli organi di governo e dei dirigenti). Il potere regolamentare degli enti locali, prima che nellart. 7 del TU, trova fon-
Dal punto di vista giuridico lo statuto un atto normativo recante essenzialmente damento nellart. 117 Cost.; pertanto, anche al di l delle materie contemplate
norme di principio da attuare con successivi regolamenti e singoli provvedimenti. espressamente, la potest regolamentare degli enti locali (sia pur nei limiti dettati
Nella gerarchia delle fonti perci esso ha natura secondaria rispetto alle norme pri- dallordinamento) pu spaziare oltre le materie contemplate espressamente, in con-
marie della legge e degli atti aventi forza di legge. Tuttavia esso per Costituzione siderazione della caratterizzazione degli enti locali come enti a fini generali (Cons.
atto necessario (art. 114) collocabile rispetto ai regolamenti in una posizione dif- St., V, 6317/2004).
ferenziata sia in ragione dei suoi contenuti sia per la particolare procedura richiesta Il provvedimento amministrativo qualsiasi manifestazione di volont avente rile-
per la sua approvazione, che lo rende resistente alle modifiche che si volessero vanza esterna posta in essere da unautorit amministrativa nellesercizio di una fun-
apportare con semplici regolamenti. zione amministrativa, cio di un potere di natura pubblicistica, per un caso concreto
Infatti, lart. 6, comma 4, TU, stabilisce che gli statuti sono deliberati dai rispettivi e per destinatari determinati e determinabili (P. Virga, Atti e ricorsi, Milano, 1992,
Consigli con voto favorevole dei due terzi dei Consiglieri assegnati. Nel caso questa p. 3). Non sono atti amministrativi quelli emanati da autorit non amministrative
maggioranza non fosse raggiunta, la votazione ripetuta in successive sedute da (ad esempio, autorit giurisdizionali), gli atti di diritto privato di unautorit am-
tenersi entro trenta giorni e lo statuto approvato se ottiene per due volte il voto ministrativa (ad esempio un contratto di locazione) e i regolamenti. Sono invece
favorevole della maggioranza assoluta dei Consiglieri assegnati. La stessa procedura atti amministrativi gli atti generali cui s accennato pocanzi e i provvedimenti
richiesta per le modifiche statutarie. amministrativi finalizzati ad incidere su singole situazioni soggettive concrete e pun-
La ragione del procedimento aggravato risiede nella particolare natura dello statuto tuali con forza innovativa.
che latto con il quale sia la Costituzione che la legge hanno voluto valorizzare il
principio autonomistico. Lo statuto dunque espressivo delle caratteristiche di una La cosiddetta autoamministrazione
Comunit locale. Da oltre un decennio sono entrati a far parte del nostro ordinamento istituti,
finalizzati a semplificare lattivit dellAmministrazione, anche attraverso forme di
(4) Fra le norme fondamentali dellorganizzazione dellente vi rientrano, ad esempio, anche le competenze dei liberalizzazione, ed atti di natura privata che sostituiscono latto amministrativo. Si
vari organi, ivi comprese quelle da riservare agli organi di indirizzo politico e ai dirigenti, con losservanza solo parla perci di autoamministrazione per sintetizzare lattivit del privato che com-
dei principi derivanti dal TU (TAR Friuli Venezia Giulia, Ts, 141./ 2002).
pie atti non amministrativi diretti ad esercitare facolt che di norma sono soggette al
preventivo rilascio di unautorizzazione, di un permesso o di una concessione. Tale
Regolamenti, atti generali e provvedimenti amministrativi
atto sostitutivo stato principalmente individuato dallart. 19 della legge 241/90
In posizione subordinata alla legge e allo statuto sono i regolamenti, il TU allart. 7
nella denuncia di inizio di attivit, che dunque atto di portata generale, presentata
afferma che: Nel rispetto dei principi fissati dalla legge e dello statuto il Comune
dallinteressato in tutti i casi in cui lesercizio di unattivit privata sia subordinato ad
adotta regolamenti nelle materie di propria competenza ed in particolare per lor-
un provvedimento autorizzatorio o ad un atto di assenso comunque denominato, il
ganizzazione e il funzionamento delle istituzioni e degli organismi di partecipazione,
cui rilascio dipenda esclusivamente dallaccertamento dei presupposti e dei requisiti
per il funzionamento degli organi e degli uffici e per lesercizio delle funzioni.
di legge, senza alcuna valutazione di ordine discrezionale.
I regolamenti sono approvati dal Consiglio comunale e sono atti che pongono norme
Nellattivit comunale la denuncia di inizio di attivit ormai consolidata, special-
generali e astratte, vale a dire atti che non sono destinati a provvedere per un caso
mente dopo che la legislazione successiva alla legge 241/90 ne ha esteso lapplica-
concreto e per destinatari determinati o determinabili (ad esempio, il regolamento
zione anche agli interventi edilizi che, ricorrendo particolari condizioni, possono
edilizio pu disporre norme sulledificazione che si applicano indistintamente a tutti
essere eseguiti a seguito della sua presentazione invece che in seguito al rilascio del
fabbricati di un Comune), le sue norme sono destinate a valere a tempo indetermi-
provvedimento autorizzatorio (permesso di costruire).
nato fino a quando non vengono abrogate. Al contrario gli atti generali si rivolgono
a destinatari non determinabili a priori, ma determinabili a posteriori, in sede di sua
attuazione (ad esempio, bando di gara per un concorso, un appalto, programma di
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Massimo Pollini, Pier Attilio Superti
Per la formazione del bilancio del Comune la norma fondamentale il T.U. Enti
Locali n. 267/2000 (di seguito T.U.), ma lapprovazione del bilancio e la gestione
sono regolate da molte altre leggi, comprese ovviamente le leggi di stabilit annuali.
IL BILANCIO PREVENTIVO
49
Il Bilancio Comunale Massimo Pollini, Pier Attilio Superti
correnti dagli investimenti poich solo per questi ultimi possibile far ricorso al debito. Le entrate
Una apposita legge (la n. 350/03) elenca le spese che possono qualificarsi di investimento. La parte entrata ordinata in titoli, categorie e risorse.
Va osservato che la mancata approvazione del bilancio preventivo entro i termini di Il titolo un grande aggregato di entrate in riferimento alla sua natura, la cate-
legge porta allo scioglimento del Consiglio comunale. goria suddivide il titolo in base ad una analisi pi dettagliata; la risorsa lunit
La Giunta, una volta approvato il bilancio da parte del Consiglio, assegna ai dirigen- elementare della entrata.
ti, o ai responsabili dei servizi se mancano i dirigenti, le risorse finanziarie, umane e I titoli dellentrata per Province, Comuni, citt metropolitane ed unioni di Comuni sono:
strumentali, mediante il Piano esecutivo di gestione, che ora deve contenere anche il Titolo I - Entrate tributarie (ICI, addizionale IRPEF, Imposta sulla pubblicit,
piano dettagliato degli obiettivi ed il piano della performance del personale ex art. 3 Tassa raccolta rifiuti solidi urbani, tassa sulla occupazione di suolo pubblico, tribu-
legge 213/2012. Per i Comuni con popolazione inferiore ai 15.000 abitanti il Piano ti speciali, ecc);
esecutivo di gestione non obbligatorio, ma i Comuni medesimi sono comunque Titolo II -;
obbligati ad assegnare ai responsabili dei servizi le sole risorse finanziarie attraverso un Titolo III - Entrate extratributarie (gestione dei servizi e dei beni; utili di aziende
piano di risorse semplificato. partecipate; interessi attivi; entrate diverse);
Il bilancio di previsione pu essere adeguato con le variazioni di bilancio, lo storno di Titolo IV - Entrate derivanti da alienazioni, da trasferimenti di capitali (contribu-
fondi ed i prelievi dal Fondo di riserva. ti e trasferimenti dallo Stato o dalla Regione o da imprese per investimenti) e da
Nel caso di squilibrio di bilancio (per debiti fuori bilancio, o per disavanzo di am- riscossione di crediti;
ministrazione del precedente esercizio, o per minori entrate o per maggiori spese) ac- Titolo V - Entrate derivanti da accensioni di prestiti (anticipazioni di tesoreria;
certato nel corso dellesercizio si provvede al suo riequilibrio con le modalit previste accensioni di mutui; entrate da prestiti obbligazionari (BOC);
dallart. 193 T.U., il quale consente di utilizzare, per lanno in corso e per i due succes- Titolo VI - Entrate da servizi per conto di terzi (sono speculari col Titolo IV delle uscite).
sivi, tutte le entrate e le disponibilit, ad eccezione di quelle provenienti dallassunzione
di prestiti e di quelle aventi specifica destinazione per legge. Qualora tale riequilibrio La spesa
risultasse insufficiente si dovrebbe ricorrere, prima di dichiarare il dissesto ex artt. 244 La parte spesa ordinata in titoli, funzioni, servizi ed interventi.
e seguenti T.U., al riequilibrio finanziario pluriennale previsto dalla legge 213/2012. La parte spesa leggibile anche per programmi dei quali fatta analitica illus-
Ai sensi dellart. 239, comma 1, lett. b), del T.U. lorgano di revisione esprime il parere trazione in apposito quadro di sintesi del bilancio e nella relazione previsionale e
obbligatorio sulla proposta di bilancio di previsione e documenti allegati. Nel parere programmatica.
contenuto un motivato giudizio di congruit, di coerenza e di attendibilit contabile I titoli aggregano le spese in base alla loro natura e destinazione economica, le
delle previsioni di bilancio e dei connessi programmi e progetti. funzioni suddividono i titoli in base alle funzioni tipiche degli enti locali; i servizi
Nel parere sono altres suggerite allOrgano consiliare tutte le misure atte ad assicurare sono il collegamento del bilancio con la struttura organizzativa dellente. Gli inter-
lattendibilit delle impostazioni. Il Consiglio tenuto ad adottare i provvedimenti con- venti sono lunit elementare della spesa.
seguenti o a motivare adeguatamente la mancata adozione delle misure proposte dallor- I titoli della spesa del bilancio di Province, Comuni, citt metropolitane, unioni
gano di revisione. Il parere dellorgano di revisione obbligatorio anche sulle variazioni di Comuni sono:
di bilancio, le quali, unico caso consentito dalla normativa, possono essere adottate dalla Titolo I - Spese correnti (gestione dellente con voci ricorrenti in ogni esercizio: per-
Giunta con i poteri del Consiglio in caso di urgenza, salvo ratifica da parte del Consiglio. sonale, acquisto di beni e servizi, trasferimenti, interessi passivi, tasse passive, ecc.);
Titolo II - Spese in conto capitale (riferite allacquisto, costruzione, manutenzione
STRUTTURA DEL BILANCIO PREVENTIVO straordinaria e rifacimento di beni durevoli);
Titolo III - Spese per rimborso di prestiti;
I documenti di bilancio devono essere redatti in modo da consentirne la lettura per pro- Titolo IV - Spese per servizi per conto di terzi (corrispondente al Titolo VI dellentrata).
grammi, servizi ed interventi. Il bilancio annuale di previsione, la cui struttura stabilita Il programma costituisce il complesso coordinato di attivit, anche normative,
dallart. 165 del T.U. e dal D.P.R. 194/1996, composto da due parti: entrata e spesa. relative alle opere da realizzare e di interventi diretti ed indiretti, non necessaria-
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Il Bilancio Comunale Massimo Pollini, Pier Attilio Superti
mente solo finanziari, per il raggiungimento di un fine prestabilito nel pi vasto IL RENDICONTO
piano generale di sviluppo dellente.
Occorre sin dora aver presente, al fine della tempestiva adozione dei necessari atti, Il rendiconto, comprendente il conto del bilancio, il conto economico ed il conto
che a decorrere dallesercizio 2015 entrer in vigore larmonizzazione dei sistemi del patrimonio, deve essere approvato dal Consiglio entro il 30 aprile dellanno
contabili di cui al d.lgs. 118/2011 e successive integrazioni. Per i Comuni tale successivo. Il Tesoriere e gli altri agenti contabili (economo, riscuotitori speciali,
riforma contabile prevede, in estrema sintesi: ecc.) devono presentare il conto nei due mesi successivi alla chiusura dellesercizio.
t la redazione di un bilancio triennale che riunisce il bilancio annuale e quello La mancata approvazione del rendiconto nel termine di legge comporta lapplica-
pluriennale; zione dellart. 141 T.U. (scioglimento del Consiglio). Inoltre lanzidetta omissione
t la redazione di un bilancio consolidato (obbligatorio per i Comuni sopra i implica:
5.000 abitanti) comprendente i dati finanziari del Comune e quelli degli or- 1. una grave irregolarit contabile e finanziaria (art. 1, comma 168, legge
ganismi partecipati; 266/2005);
t lapplicazione della competenza finanziaria rafforzata, che contabilizza solo gli 2. limpossibilit di utilizzare lavanzo di amministrazione per investimenti (art.
accertamenti delle entrate e gli impegni delle spese che scadono entro la fine 187 T.U.);
dellesercizio; 3. la sospensione dellerogazione dellultima rata dei trasferimenti erariali (art.
t listituzione del Fondo crediti di dubbia esigibilit. 161 T.U.);
E previsto il divieto di ricorso allindebitamento in caso di mancata approvazione
LESERCIZIO PROVVISORIO E LA GESTIONE PROVVISORIA del rendiconto del penultimo esercizio precedente (art. 203 T.U.).
I principali dati del rendiconto sono certificati dal segretario, dal responsabile fi-
Come gi detto, il bilancio di previsione dovrebbe essere approvato entro il 31 dicem- nanziario e dallorgano di revisione.
bre dellanno precedente quello di riferimento. Ma sistematicamente tale termine viene
prorogato a causa della incertezza delle normative finanziarie in vigore o in corso di ap- I CONTROLLI INTERNI
provazione.
Per il bilancio preventivo dellesercizio 2013 il termine di approvazione stato fissato al Lart. 3 del D.L. 174/12, convertito dalla legge 213/12, sostituisce lart. 147 T.U.
30 novembre 2013! e delinea i nuovi controlli interni. I nuovi successivi articoli del T.U. definiscono
Negli ultimi anni, in conseguenza, hanno assunto grande rilievo lesercizio provvisorio e le seguente tipologie di controlli interni:
la gestione provvisoria. Le regole sono le seguenti. Nel caso di spostamento del termine t art. 147-bis. Controllo di regolarit amministrativa e contabile;
con norma statale (comma 3, art. 163, T.U.) lesercizio provvisorio opera automatica- t art. 147-ter. Controllo strategico;
mente sino al giorno di deliberazione del bilancio da parte del Consiglio. Lart. 163, t art. 147-quater. Controlli sulle societ partecipate non quotate;
comma 1, T.U. stabilisce che, nel caso dellesercizio provvisorio, possono essere effettuate t art. 147-quinquies. Controllo sugli equilibri finanziari.
spese, per ciascun intervento, non superiori mensilmente ad un dodicesimo delle somme Gli strumenti e le modalit dei controlli interni sono definiti con Regolamento
previste nel bilancio assestato dellanno precedente, con esclusione delle spese tassativa- adottato dal Consiglio.
mente regolate dalla legge, o non suscettibili di pagamenti frazionati in dodicesimi. Il I CONTROLLI ESTERNI
comma 3 del citato articolo dichiara che lesercizio provvisorio opera automaticamente.
La delibera 23/SEZ AUT/13/INPR della Sezione Autonomie della Corte dei conti ha Lart. 148 T.U., come sostituito dallart. 3 del D.L. 174/12, convertito dalla legge
illustrato le regole di gestione nel corso dellesercizio provvisorio. 213/12, stabilisce che le sezioni regionali della Corte dei conti verificano, con
Nel caso in cui il bilancio non venga approvato nemmeno entro i termini come sopra cadenza semestrale, la legittimit e la regolarit delle gestioni, nonch il funziona-
prorogati, si opera in gestione provvisoria, la quale limita la gestione in modo ancora pi mento dei controlli interni ai fini del rispetto delle regole contabili e dellequilibrio
stringente rispetto allesercizio provvisorio (comma 2, art. 163, T.U.). di bilancio di ciascun ente locale.
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Il Bilancio Comunale Massimo Pollini, Pier Attilio Superti
A tal fine il Sindaco, relativamente ai Comuni con popolazione superiore ai 15.000 gazionari o altre passivit in valuta estera;
abitanti, trasmette semestralmente alla predetta Corte un referto sulla regolarit t le cartolarizzazioni di flussi futuri di entrata;
della gestione e sullefficacia e sulladeguatezza del sistema dei controlli interni. Il t le cartolarizzazioni con corrispettivo iniziale inferiore all85 per cento del prez-
referto altres inviato al presidente del Consiglio comunale. zo di mercato dellattivit oggetto di cartolarizzazione valutato da ununit
Il Ministero delleconomia e delle finanze (MEF), Dipartimento RGS, pu attivare indipendente e specializzata;
verifiche sulla regolarit della gestione amministrativo-contabile, ai sensi dellart. t le operazioni di cartolarizzazione accompagnate da garanzie fornite da am-
14, comma 1, lettera d), della legge 196/09, qualora lente evidenzi situazioni di ministrazioni pubbliche;
squilibrio di bilancio rispetto agli indicatori ivi riportati. t le cartolarizzazioni e le cessioni di crediti vantati verso altre amministrazioni
Le sezioni regionali di controllo della Corte dei conti possono, a loro volta, atti- pubbliche;
vare i controlli di cui sopra. t le operazioni di cessione o cartolarizzazione di crediti per le quali lente as-
In caso di rilevata assenza o inadeguatezza dei sistemi di controlli interni, le sezioni sume nuove obbligazioni;
giurisdizionali della Corte dei conti irrogano agli Amministratori responsabili la con- t le aperture di credito;
danna ad una sanzione pecuniaria da un minimo di 5 fino ad un massimo di 20 volte t anche le operazioni di leasing, essendo considerate indebitamento, possono
la retribuzione mensile lorda dovuta al momento di commissione della violazione. essere attivate solo per il finanziamento di investimenti;
Lart. 148-bis. T.U., come introdotto dal citato D.L. 174/12, detta norme di ul- t anche il rilascio di fideiussioni e le anticipazioni di tesoreria sono considerate
teriore rafforzamento del controllo della Corte dei conti sulla gestione finanziaria indebitamento.
degli enti locali. Lart. 44 del D.L. 1/12, convertito dalla legge 27/12, introduce lart. 160-ter al
Il comma 2, lettera a), dellart. 239 T.U., come sostituita dal ripetuto D.L. d.lgs. 163/06 che disciplina il contratto di disponibilit, mediante il quale sono
174/12, stabilisce che sono trasmessi allorgano di revisione, da parte della Corte affidate, a rischio e a spesa dellaffidatario, la costruzione e la messa a disposizione
dei conti, i rilievi e le decisioni assunti, dalla medesima Corte, a tutela della sana a favore dellamministrazione aggiudicatrice di unopera di propriet privata desti-
gestione finanziaria dellente. nata allesercizio di un pubblico servizio, a fronte di un corrispettivo.
Il comma 166 della legge 266/2005 prevede che gli organi di revisione degli enti Anche questa operazione, in determinate condizioni, viene considerata indebitamento.
locali trasmettano alle sezioni regionali della Corte dei conti una relazione sul Le operazioni di indebitamento, in particolare i mutui, non possono avere durata
bilancio preventivo e sul rendiconto. Ci al fine dei successivi controlli da parte superiore ai 30 anni n inferiore ai 5 anni. Le operazioni in derivati sono ora
della Corte dei conti medesima. sospese in attesa di nuova regolamentazione ministeriale.
Al fine di garantire il coordinamento della finanza pubblica stato introdotto il Sono soggetti al Patto di stabilit i Comuni con popolazione superiore ai 1.000
limite allindebitamento rapportato ad una percentuale degli interessi passivi pagati abitanti rilevati alla fine del penultimo anno precedente.
rispetto alle entrate correnti accertate con il rendiconto del penultimo anno Non sono invece soggette al Patto di stabilit le Unioni di Comuni.
precedente quello in cui viene prevista lassunzione del prestito. Tale limite Il Patto di stabilit linsieme di regole con cui i Comuni, le Province e le Regioni
indicato nell8% dall art. 204 del T.U. e successive modificazioni. vengono chiamati a concorrere al risanamento dei conti pubblici. Annualmente, con la
Sono da classificare come indebitamento: legge finanziaria (ora legge di stabilit), il Parlamento definisce lobiettivo di risparmio
t lassunzione di mutui; per il comparto dei Comuni, che viene successivamente tradotto, a cura del MEF, in
t lemissione di prestiti obbligazionari ex art. 35 legge 724/94 e successive un obiettivo per ciascun Ente. In sostanza si pu affermare che il Comune deve pro-
modificazioni. E prevista lemissione di obbligazione di scopo garantite dai durre ogni anno un surplus di entrate rispetto alle uscite. Purtroppo le norme cambia-
beni immobili patrimoniali. Viene invece vietata lemissione di prestiti obbli- no in continuazione ed hanno via via reso sempre pi difficile per i Comuni effettuare
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Il Bilancio Comunale Massimo Pollini, Pier Attilio Superti
investimenti ed onorare gli impegni di spesa pur avendo le risorse a disposizione. bilit le Regioni ricevono un contributo dallo Stato e cedono agli enti locali spazi
La normativa sul Patto di stabilit costituisce principi fondamentali di coordina- finanziari di importo maggiore. Per lanno 2014 le Regioni hanno ricevuto dallo
mento della finanza pubblica (art. 31 legge 183/2011). Inoltre, in base allart. 18 Stato un contributo di 1.272 milioni di euro e devono cedere agli enti locali spazi
della medesima legge, il bilancio preventivo deve essere in linea con gli obiettivi finanziari per 1.526 milioni di euro. Almeno il 50% degli spazi finanziari
del Patto di stabilit. distribuito ai Comuni con popolazione compresa tra i 1.000 ed i 5.000 abitanti
Lobiettivo di competenza mista da raggiungere da ciascun Comune cosi definito: fino al conseguimento del saldo obiettivo pari a zero. Gli spazi finanziari ottenuti
per gli esercizi dal 2014 al 2015 compresi, non inferiore al 15,07% della media dai Comuni devono essere utilizzati per pagamenti in conto capitale.
della spesa corrente 2009 2011; * Il Patto regionale integrato. E prevista la formulazione di un Patto di stabilit
per gli esercizi dal 2016 al 2017 compresi, non inferiore al 15,62% della suddetta media. nel quali gli obiettivi di finanza pubblica, una volta concordati dalla singole Re-
Per gli anni 2015 2017 lobiettivo provvisorio per i Comuni che risultasse- gioni con lo Stato nei loro valori complessivi, vengono poi direttamente gestiti da
ro nella classe virtuosa a seguito dellapplicazione dei parametri di virtuosit. Per ciascuna Regione con i rispettivi enti locali. Questa tipologia di Patto di stabilit,
lanno 2014 la virtuosit assegnata agli enti sperimentatori del nuovo sistema che avrebbe dovuto decorrere dal 2012 ai sensi dellart. 20 del D.L. 98/2011,
contabile di cui al d.lgs. 118/2011. convertito dalla legge 111/2011, stata rinviata al 2015.
Per il solo anno 2014 prevista anche una clausola di salvaguardia secondo la * Il Patto orizzontale nazionale. In aggiunta al Patto regionale orizzontale, e con
quale nessun Comune pu subire un peggioramento superiore al 15% rispetto gli stessi meccanismi, gli enti locali possono rapportarsi direttamente al MEF.
allobiettivo del medesimo anno 2014 calcolato secondo la pregressa normativa. In Regione Lombardia lapplicazione del patto territoriale avviene sulla base di
Il comma 534 della legge 147/2013 ha previsto che i Comuni che gestiscono fun- criteri stabiliti annualmente attraverso unintesa con ANCI Lombardia e UPL. Per
zioni e servizi in convenzione quali enti capofila possono ridurre le quote di spesa, i Comuni si introdotto lassegnazione del 12,5% degli spazi finanziari del patto
iscritte nei loro bilanci ma a carico degli altri Comuni aderenti alla convenzione. verticale attraverso lIndice Sintetico di Virtuosit, elaborato sulla base di parame-
La normativa, pur rigida, consente, ai fini del calcolo dellobiettivo, la esclusione tri relativi ai conti consuntivi dellultimo triennio disponibili. Inoltre sono state
di entrate e di spese specificamente determinate dalla legge, come illustrate dalla introdotte riserve per i Comuni colpiti dal sisma del 2012 e per quelli coinvolti
circolare del MEF n. 6/2014 (calamit naturali, finanziamenti UE, ecc.). da opere relative ad EXPO 2015.
La normativa prevede la possibilit, una volta definito nazionalmente lobiettivo
del comparto dei Comuni, di declinare il Patto di stabilit a livello regionale. ASSEGNAZIONE SPAZI PST 2014 Lombardi
A tal fine sono previsti:
* Il Patto regionale verticale. In base al medesimo le Regioni possono autorizzare Complessivo 1.036 Comuni
gli enti locali del proprio territorio a peggiorare il loro saldo finanziario per un % su % su
obiettivo psi residui richieste spazi pst % su psi
aumento di pagamenti in conto capitale. Limporto del peggioramento (obiet- residui richieste
tivo contabilmente meno elevato) del saldo degli enti locali viene compensato 618.633.829 3.539.465.688 1.038.318.000 161.978.532 26,18% 4,58% 15,60%
dal corrispondente miglioramento (obiettivo contabilmente pi elevato) del saldo
finanziario della Regione; Comuni superiori a 5.000 abitanti (433)
* Il Patto regionale orizzontale. Attraverso questo strumento, fermo restando il % su % su
obiettivo psi residui richieste spazi pst % su psi
residui richieste
saldo complessivo, gli enti locali di ciascuna Regione posso scambiarsi spazi finan-
447.228.396 3.068.734.798 673.980.000 82.239.266 18,39% 2,68% 12,20%
ziari a secondo delle rispettive necessit. Gli enti che hanno ceduto spazi finanziari
in un anno, vengono compensati nel successivo biennio, nella misura del 50% di
Comuni inferiori a 5.000 abitanti (603)
ciascun anno; gli enti che hanno acquisito spazi in un anno, nel biennio succes-
% su % su
sivo, sempre nella misura del 50% di ciascun anno, vengono penalizzati; obiettivo psi residui richieste spazi pst % su psi
residui richieste
* Il Patto regionale verticale incentivato. Con questa versione del Patto di sta- 171.405.433 470.730.891 364.338.000 79.739.266 46,52% 16,94% 21,89%
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Il Bilancio Comunale Massimo Pollini, Pier Attilio Superti
Le sanzioni per il mancato rispetto del Patto di stabilit sono molto pesanti. IL PERSONALE
Le stesse comportano nellanno successivo allinadempienza:
t riduzione, per un ammontare pari alla differenza tra il risultato registrato e lobi- E fatto obbligo alla Giunta, pena limpossibilit di nuove assunzioni di personale, di ap-
ettivo programmatico, del Fondo di solidariet e/o del Fondo perequativo; provare la programmazione triennale del fabbisogno di personale e dei suoi aggiornamenti.
t limite allimpegno delle spese correnti in misura non superiore allimporto Viene sostanzialmente bloccata la spesa complessiva del personale e molto limitato
annuale degli impegni effettuati nellultimo triennio; il turn over.
t divieto di ricorrere allindebitamento; Per i Comuni sotto i 5.000 (dal 2013 = 1.000) abitanti il riferimento alla spesa
t divieto di assunzione di personale a qualsiasi titolo, tipologia di contratto dellanno 2008; per gli altri Comuni allanno precedente. Non sono consentite
anche in riferimento ai processi di stabilizzazione; nuove assunzione se la spesa di personale non inferiore al 50% della spesa cor-
t riduzione del 30% delle indennit di funzione e dei gettoni di presenza agli rente. Sono previste alcune deroghe per i Comuni che hanno rispettato il Patto
Amministratori negli importi in essere alla data del 30 giugno 2010; di stabilit nellanno precedente (solo per quelli soggetti al Patto), in materia di
t divieto di incremento delle risorse decentrate per il personale. polizia locale, pubblica istruzione e servizi sociali.
Qualora la Corte dei conti accerti che il rispetto del Patto di stabilit stato arti- Molto rilevanti nella gestione del personale sono la legge n. 15/2009 ed il d.lgs.
ficiosamente conseguito mediante una non corretta imputazione a bilancio delle 150/2009 in materia di ottimizzazione della produttivit del lavoro pubblico e
entrate e delle spese o attraverso altre forme elusive, la stessa irroga agli Am- di efficienza e trasparenza delle pubbliche amministrazioni (norme Brunetta).
ministratori una sanzione pecuniaria fino al massimo di dieci volte lindennit di Al riguardo si segnala il Protocollo dintesa tra il Ministero per la pubblica
carica percepita al momento della commissione dellelusione. Per il responsabile amministrazione e linnovazione e lANCI nazionale per la valorizzazione del
finanziario la sanzione pu arrivare fino a tre mensilit del trattamento retributivo. merito e della produttivit del lavoro pubblico locale recentemente sottoscritto.
Le ultime leggi finanziarie e di stabilit, e norme specifiche, hanno dettato regole Sono previsti Piani triennali per la riduzione della spesa per lutilizzo di strumenti,
per la riduzione del costo della politica a livello locale. anche informatici, automezzi, telefoni cellulari e beni immobili.
Si ricordano le limitazioni alle aspettative, la diminuzione delle Circoscrizioni, Ultimamente alcune leggi, note come spending review, hanno previsto consistenti
la riduzione delle indennit e dei gettoni di presenza a Sindaci, Assessori e Con- tagli al Fondo di solidariet dei Comuni; tagli collegati allobbligo di riduzione
siglieri comunali, nonch la soppressione di ogni indennit agli Amministratori di delle spese di funzionamento (legge 135/2012, legge 228/2012 e legge 56/2014).
Unioni, Consorzi e Comunit montane. Circa lacquisto di beni e servizi previsto lobbligo di utilizzare il canale della
Anche i compensi agli Amministratori di societ partecipate dagli enti locali sono CONSIP, o delle corrispondenti centrale di committenza regionali.
stati ridotti. Sulla riduzione delle spese di cui sopra sono previste Comunicazioni allorgano di
Sono state adottate le seguenti ulteriori misure: riduzione del numero dei Con- revisione, alla Corte dei conti ed al MEF.
siglieri e degli Assessori comunali; soppressione del Difensore civico; soppressione
del direttore generale per i Comuni con popolazione inferiore ai 100.000 abitanti; LE NORME PARTICOLARI PER I PICCOLI COMUNI
soppressione dei Consorzi di funzioni; possibilit di delega da parte del Sindaco
a non pi di due Consiglieri, in alternativa alla nomina degli Assessori, nei Co- I Comuni con popolazione generalmente fino a 5.000 abitanti, ma anche con
muni con popolazione non superiore a 3.000 abitanti; riduzione del numero dei popolazione diversa purch limitata, (con riferimento alla popolazione accertata
componenti degli organi delle societ partecipate, nonch divieto di istituire enti, dallISTAT alla fine del penultimo anno precedente) sono, su varie materie, disci-
agenzie e organismi che esercitano una o pi funzioni fondamentali. plinati da specifiche regole, quali principalmente:
t non sono soggetti al Patto di Stabilit se di popolazione non superiore ai 1.000 abitanti;
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Il Bilancio Comunale Massimo Pollini, Pier Attilio Superti
t possono avvalersi di forme contrattuali di lavoro flessibile se hanno una t i Sindaci dei Comuni con popolazione inferiore ai 3.000 abitanti possono
dotazione organica non superiore a 15 unit; svolgere tre mandati amministrativi consecutivi;
t le spese di personale, con esclusione degli oneri relativi ai rinnovi contrattuali, t nei Comuni fino a 15.000 abitanti non vi incompatibilit tra carica locale e
non devono superare il corrispondente ammontare dellanno 2008. Per i Co- cariche parlamentari e di governo;
muni con un numero massimo di dipendenti a tempo pieno non superiore a t circa la composizione e la spesa per Consiglieri ed Assessori in Comuni con
10 sono previste deroghe allobbligo di contenere le spese di personale; popolazione inferiore ai 10.000 abitanti si vedano i commi 135 e 136 della
t sono esclusi dalla normativa CONSIP se hanno una popolazione inferiore ai legge 56/2014.
1.000 abitanti, oppure ai 5.000 abitanti se montani. Tuttavia lart. 4 del D.L.
66/2014 ha stabilito che tutti i Comuni non capoluogo di Provinca devono LE UNIONI E LE FUSIONI DI COMUNI
provvedere allacquisizione di lavori, beni e servizi nellambito delle Unioni di
Comuni, ove esistenti, ovvero costituendo apposito accordo consortile, op- La legge 56/2014, legge Delrio, ha modificato sostanzialmente la normativa
pure utilizzando le Province, oppure ancora facendo ricorso agli strumenti riguardante le Unioni e le Fusioni di Comuni.
elettronici di acquisto di CONSIP o altro soggetto aggregatore; Si richiamano di seguito le pi rilevanti novit contenute nellarticolo unico della
t non sono soggetti alla disciplina sul conto economico se hanno una popolazione predetta legge.
inferiore a 3.000 abitanti; Il comma 105 introduce il comma 5-ter allart. 32 del T.U. disponendo che il
t possono avvalersi di dipendenti a tempo pieno di altri enti locali purch au- Presidente dellUnione di Comuni si avvale del segretario di un Comune facente
torizzati dallAmministrazione di provenienza; parte dellUnione, senza che ci comporti lerogazione di ulteriori indennit e,
t possono procedere ad assunzioni di lavoratori socialmente utili entro deter- comunque, senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica.
minati limiti; Il comma 108 stabilisce che tutte le cariche nellUnione sono esercitate a titolo
t possono affidare a ditte individuali i lavori di recupero del patrimonio edilizio; gratuito.
t se di popolazione inferiore ai 3.000 abitanti, in materia di lavori pubblici, il Il comma 110 detta modalit semplificatrice per lo svolgimento congiunto per
responsabile del procedimento coincide con il capo dellufficio tecnico; lUnione e per i Comuni alla stessa aderenti delle attivit di responsabile anticor-
t se di popolazione non superiore a 5.000 abitanti possono utilizzare un com- ruzione e di responsabile per la trasparenza, che sono svolte, ciascuna di esse, da
ponente della Giunta quale responsabile di servizi; un funzionario nominato dal Presidente dellUnione tra i funzionari dellUnione
t se di popolazione inferiore a 3.000 abitanti possono utilizzare il Fondo ordi- e dei Comuni che la compongono.
nario investimenti per il rimborso delle rate di prestiti in linea capitale; A riguardo delle funzioni dellorgano di revisione, viene stabilito che le Unioni
t se di popolazione inferiore ai 15.000 abitanti non sono obbligati alla for- formate da Comuni che complessivamente non superano i 10.000 abitanti sono
mazione del Piano esecutivo di gestione e possono limitarsi alla assegnazione svolte da un unico revisore e, per le Unioni che superano tale limite, da un collegio
ai responsabili dei servizi delle sole risorse finanziarie; di revisori. Questa disposizione in contrasto con lart. 234 del T.U., che, al com-
t se di popolazione inferiore ai 5.000 abitanti, ovvero 3.000 abitanti se ap- ma 3, stabilisce che nelle Unioni di Comuni la revisione economico-finanziaria
partengono o sono appartenuti a Comunit montane, sono obbligati a ge- affidata ad un solo revisore.
stire in forma associata le funzioni fondamentali; Il comma 110 dispone infine che le funzioni di competenza dellorgano di valutazi-
t se di popolazione non superiore ai 3.000 abitanti il Sindaco pu delegare one e di controllo di gestione sono attribuite dal Presidente dellUnione, sulla base
funzioni a non pi di due Consiglieri in alternativa alla nomina della Giunta; di apposito Regolamento approvato dallUnione stessa.
t se di popolazione compresa tra i 5.000 e i 15.000 abitanti possono partecipare Il comma 114 stabilisce che in caso di trasferimento di personale dal Comune
al Fondo di 500 milioni di euro per valorizzazione EXPO 2015; allUnione di Comuni, le risorse gi quantificate sulla base degli accordi de-
t se di popolazione fino a 5.000 abitanti devono svolgere in forma associata le centrati e destinate nel precedente anno dal Comune stesso a finanziare istituti
funzioni dellinformazione e della Comunicazione; contrattuali collettivi ulteriori rispetto al trattamento economico fondamentale,
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Il Bilancio Comunale Massimo Pollini, Pier Attilio Superti
confluiscono nelle corrispondenti risorse dellUnione. Il comma 128 stabilisce che listituzione del nuovo Comune non priva i territori
Il comma 118 prevede che le norme di maggior favore previste per i Comuni con dei Comuni estinti dei benefici che ad essi si riferiscono, stabiliti in loro favore
popolazione inferiore ai 5.000 abitanti e per le Unioni di Comuni, continuano dallUnione europea e dalle leggi statali. Il trasferimento della propriet dei
ad applicarsi anche al nuovo Comune sorto dalla fusione di Comuni con meno beni mobili e immobili dai Comuni estinti al nuovo Comune esente da oneri fiscali.
di 5.000 abitanti. Il comma 131 prevede che le Regioni, nella determinazione del Patto di stabilit
Il comma 119 stabilisce che i Comuni istituiti a seguito di fusione possono utiliz- verticale, possono individuare idonee misure volte a incentivare le Unioni e le
zare i margini di indebitamento consentiti dalle norme vincolistiche in materia Fusioni dei Comuni, fermo restando lobiettivo di finanza pubblica attribuito alla
a uno o pi dei Comuni originari e nei limiti degli stessi, anche nel caso in cui medesima Regione.
dallunificazione dei bilanci non risultino ulteriori possibili spazi di indebita- Va sul punto notato che, sulla base della vigente normativa (art. 19, comma 2, del
mento per il nuovo ente. D.L. 95/2012, convertito dalla legge 135/2012) le Unioni di Comuni non sono
Il comma 123 reca che le risorse destinate, nellanno di estinzione del Comune, soggette al Patto di stabilit (vi erano soggette solo le soppresse Unioni speciali
alle politiche di sviluppo delle risorse umane e alla produttivit del personale dei di cui allart. 16 del D.L. 138/2011, convertito dalla legge 148/2011). Non si
Comuni oggetto di fusione confluiscono, per lintero importo, a decorrere dallan- vede pertanto come le Unioni stesse possano essere incentivate nelle procedure di
no di istituzione del nuovo Comune, in un unico Fondo del nuovo Comune definizione del Patto di stabilit verticale.
avente la medesima destinazione. Il comma 132 reca che i Comuni risultanti dalla fusione, ove istituiscano municipi,
Il comma 124 stabilisce che, salvo diversa disposizione della legge regionale: possono mantenere tributi e tariffe differenziati per ciascuno dei territori degli enti
a) tutti gli atti normativi, i piani, i regolamenti, gli strumenti urbanistici e i bilanci preesistenti alla fusione, non oltre lultimo esercizio finanziario del primo manda-
dei Comuni oggetto della fusione vigenti alla data di estinzione dei Comuni resta- to amministrativo del nuovo Comune.
no in vigore, con riferimento agli ambiti territoriali ed alla relativa popolazione Il comma 134 stabilisce che per lanno 2014 data priorit nellaccesso alle risorse
dei Comuni che li hanno approvati, fino alla data di entrata in vigore dei del primo programma denominato 6.000 campanili ai progetti presenti dalla
corrispondenti atti del commissario o degli Organi del nuovo Comune; Fusioni e dalla Unioni.
b) alla data di istituzione del nuovo Comune, gli organi di revisione contabile dei Il comma 136 dispone che laumento del numero degli Amministratori dei Co-
Comuni estinti decadono. Fino alla nomina dellorgano di revisione contabile del muni inferiori ai 10.000 abitanti rispetto alla previgente normativa non deve com-
nuovo Comune le funzioni sono svolte provvisoriamente dallorgano di revisione portare maggiore spesa.
contabile in carica, alla data dellestinzione, nel Comune di maggiore dimen- I nuovi importi vanno rapportati alle indennit tabellari previste dal D.M. 4 aprile 2000, n. 119.
sione demografica.
Il comma 125 dispone che il Comune risultante da fusione: IL FEDERALISMO FISCALE
a) approva il bilancio di previsione, in deroga a quanto previsto dallarticolo 151,
comma 1, del T.U. entro novanta giorni dallistituzione o dal diverso termine di La legge delega 42/2009 che impegnava il Governo ad emanare uno o pi decreti
proroga eventualmente previsto per lapprovazione dei bilanci e fissato con decreto legislativi per lattuazione del Federalismo fiscale stata attuata mediante lema-
del Ministro dellinterno; nazione del decreto legislativo 14 marzo 2011, n. 23 Disposizioni in materia di
b) ai fini dellapplicazione dellarticolo 163 del T.U. (riguardante lesercizio provvisorio Federalismo Fiscale Municipale.
e la gestione provvisoria), per lindividuazione degli stanziamenti dellanno precedente La predetta normativa ha trovato fino ad ora modesta applicazione.
assume come riferimento la sommatoria delle risorse stanziate nei bilanci definitiva- La parte pi rilevante riguarda il regime dellImposta Unica Comunale.
mente approvati (dati assestati) dai Comuni estinti;
c) approva il rendiconto di bilancio dei Comuni estinti, se questi non hanno gi
provveduto, e subentra negli adempimenti relativi alle certificazioni del Patto di
stabilit e delle dichiarazioni fiscali.
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Il Bilancio Comunale Massimo Pollini, Pier Attilio Superti
IMPOSTA UNICA COMUNALE (IUC) di raccolta e smaltimento dei rifiuti la TARI va pagata al 20%. Il Comune pu
introdurre ulteriori agevolazioni al massimo per il 7% del costo del servizio. Il
Il comma 639 della legge 147/13, modificato dal D.L. 16/2014, convertito dalla mancato gettito sar a carico degli altri contribuenti. Entro 6 mesi dallentrata
legge 68/2014, istituisce limposta unica comunale (IUC). in vigore della legge sar varato un Regolamento per definire i criteri per una
La stessa si basa su due presupposti: tariffa che sia il corrispettivo calcolato sulla effettiva produzione. I Comuni
- il possesso di immobili collegato alla loro natura che hanno una misurazione puntuale dei rifiuti prodotti possono sostituire la
- e lerogazione e la fruizione dei servizi comunali. TARI con una tariffa corrispettiva.
LIUC composta: Da ricordare che i trasferimenti dello Stato ai Comuni sono stati sostituiti con il
t dallIMU, di natura patrimoniale, dovuta dal possessore di immobili, con gettito dei tributi immobiliari. Purtroppo, come gi ricordato, il gettito degli im-
alcune esclusioni ed agevolazioni. E esclusa labitazione principale. Laliquota mobili D resta allo Stato contraddicendo la logica federalista del tributo e creando
base dello 7,6 per mille e i Comuni possono diminuirla o aumentarla del 3 gravi disequilibri alla finanza locale.
per mille. I Comuni col proprio regolamento possono disporre assimilazioni I Comuni contribuiscono con una parte del proprio gettito IMU al Fondo di
alla abitazione principale per gli immobili dati in comodato gratuito ai paren- Solidariet Comunale istituito per effettuare compensazioni delle situazioni strut-
ti in linea diretta fino a una rendita catastale di 500 o per le abitazione delle turalmente di disequilibrio fra Comuni. In realt i criteri della sua costituzione e
persone ricoverate in case di riposo o dei residenti allestero. Inoltre i Comuni distribuzione sollevano molte critiche. E su questo Fondo che operano i tagli che
possono introdurre altre agevolazioni a carico della finanza locale. Da notare lo Stato continua ad imporre ai Comuni.
come il gettito degli immobili D, gli immobili produttivi, sia riservato allo
Stato in contraddizione ad ogni logica secondo cui il tributo immobiliare deve
essere di natura federalista legato al territorio.
t dalla TASI, riferita ai servizi indivisibili, a carico del possessore e dallutiliz-
zatore dellimmobile. La TASI si applica sia alla abitazione principale che agli
altri immobili. Laliquota base l1 per mille e laliquota massima il 2,5 per
mille del valore catastale dellimmobile. Non sono previste detrazioni base.
Il Comune per il 2014 pu innalzare dello 0,8 per mille laliquota massima
a condizione che garantisca, in tutto o in parte, le detrazioni per labitazione
principale previste per lIMU. Il Comune con proprio Regolamento stabilisce
la percentuale della TASI a carico dellinquilino dal 10% al 30%. Per gli al-
tri immobili limporto determinato dalla somma tra TASI e IMU non pu
superare limporto corrispondente al 10,6 per mille dellIMU. Nel 2014 i
terreni agricoli sono sottoposti alla TASI con esclusione di quelli dei Comuni
di montagna come definiti da un Decreto ministeriale apposito.
t dalla TARI, destinata a finanziare il 100% dei costi del servizio di raccolta e
smaltimento dei rifiuti, a carico dellutilizzatore. La TARI sostituisce TAR-
SU e TIA. Il calcolo della tassa viene effettuato in base alla superficie e alla
produzione dei rifiuti e possono essere previste agevolazioni ed esenzioni per
i soggetti che provvedono ad un autonomo smaltimento. Il Comune pu pre-
vedere agevolazioni per persone sole, non autosufficienti, abitazioni stagiona-
li, fabbricati rurali ad uso abitativo. Nel caso di non effettuazione del servizio
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Alessandro Beltrami
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La contabilit e larmonizzazione dei bilanci Alessandro Beltrami
t raccordabilit dei sistemi contabili e degli schemi di bilancio degli enti territoriali contabilit economico patrimoniale per le autonomie territoriali, pur non avendo
con quelli adottati in ambito europeo ai fini della procedura per i disavanzi ecces- perso la timidezza gi appalesatasi con la riforma dellordinamento finanziario e
sivi; contabile del 1995 (e oggi rappresentato quasi integralmente nel decreto legislati-
t definizione di una tassonomia per la riclassificazione dei dati contabili e di bilan- vo n. 267/2000 Testo Unico degli enti locali). Lo schema di decreto legislativo
cio per le amministrazioni pubbliche di cui alla presente legge tenute al regime sullarmonizzazione dei bilanci recepisce tale indicazione e prevede che, accanto
di contabilit civilistica, ai fini del raccordo con le regole contabili uniformi; alla tenuta della contabilit finanziaria, sia affiancato un sistema di contabilit
t definizione di un sistema di indicatori di risultato semplici, misurabili e riferiti economico patrimoniale in grado di garantire la rilevazione unitaria dei fatti gestionali
ai programmi del bilancio, costruiti secondo criteri e metodologie Comuni ai non solo dal punto di vista finanziario.
diversi enti territoriali; Non previsto, nel decreto legislativo n. 118/2011, lobbligo di un sistema in-
t individuazione del termine entro il quale Regioni ed enti locali devono Comuni- tegrato di contabilizzazione in grado di rilevare i fatti gestionali sotto il triplice
care al Governo i propri bilanci preventivi e consuntivi, come approvati, e previsi- profilo finanziario economico e patrimoniale, n tanto meno unapprovazione ex
one di sanzioni in caso di mancato rispetto di tale termine. ante dei budget economici o patrimoniali. Nella sostanza traspare lidea che un
Tale disposizione del tutto analoga allart. 2, comma 2 della legge 196/2009 che ulteriore affinamento della rilevazione finanziaria aiuta, con qualche rilevazione
prevede gli stessi adempimenti per tutto il comparto della pubblica amministra- extra contabile, alla definizione di valori economici e patrimoniali in grado di
zione preoccupandosi, nel contempo, di garantire il necessario coordinamento essere comunque veritieri e attendibili.
con la legge delega sul federalismo fiscale che, ovviamente, detta disposizioni di Tale affermazione, come vedremo, corroborata dai principi allegati al decreto
principio solo per gli enti locali e le Regioni. Lo stesso comma 5 dellart. 2 citato, stesso. In particolare, il principio dellintegrit del bilancio prevede che tutte le
infatti, prevede listituzione del comitato per i principi contabili delle amministrazioni transazioni siano registrate in contabilit finanziaria, ancorch non comportino
pubbliche che, avendo tra i suoi compiti la predisposizione dei decreti legislativi variazioni monetarie effettive, quali le permute.
per larmonizzazione dei sistemi contabili e degli schemi di bilancio delle am- Permanendo la contabilit finanziaria il fulcro delle rilevazioni contabili degli enti
ministrazioni pubbliche, ha lobbligo (successivo comma 7) di agire in reciproco locali, appare opportuno meglio approfondire il nuovo principio contabile riferito
raccordo con la Copaff. alla competenza finanziaria che, insieme agli altri 17 principi contabili, sono parte
Dalla relazione tra i due organismi tecnici scaturir, a regime, un complesso di integrante e sostanziale dellarticolato del decreto.
norme che avranno larduo compito di disciplinare per tutto il comparto della Pur essendo (come gli altri) mutuato dai principi contabili emanati dallOsserva-
pubblica amministrazione criteri e principi in grado di consentire il consolida- torio per la finanza e la contabilit degli enti locali, il principio della competenza
mento dei dati pubblici e la loro piena interrelazione. finanziaria ha subto alcune modifiche tali da stravolgere il modo di contabilizzazione
Per quanto riguarda gli enti territoriali, dopo due anni di sperimentazione, il degli enti locali fino ad oggi conosciuto.
Governo ha approvato lo schema di decreto legislativo integrativo e correttivo Accanto alla definizione secondo la quale la competenza finanziaria costituisce il
del decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118 e del decreto legislativo 18 agosto criterio di imputazione agli esercizi finanziari delle obbligazioni giuridicamente
2000, n. 267 (Testo Unico degli enti locali). perfezionate attive e passive (accertamenti e impegni) e al carattere autorizzatorio
degli stanziamenti del bilancio di previsione, previsto che tutte le obbligazioni
Contabilit finanziaria e contabilit economico-patrimoniale. giuridicamente perfezionate siano registrate nelle scritture contabili imputandole
Le principali novit allesercizio in cui lobbligazione viene a scadenza. Per quanto riguarda lentrata,
Il legislatore, pur optando per la contabilit finanziaria quale metodo di contabi- non pi possibile accertare somme che scadono in esercizi futuri. Parallelamente,
lizzazione preminente per le autonomie locali, ha introdotto, ai fini conoscitivi, un non possono essere riferite ad un determinato esercizio finanziario le spese per le
sistema e schemi di contabilit economico-patrimoniale ispirati a Comuni criteri quali non sia venuta a scadere nello stesso esercizio finanziario la relativa obbli-
di contabilizzazione. gazione giuridica.
Lidea che ha ispirato la legge delega, quindi, non un abbandono definitivo della Di fatto, la contabilizzazione dei fatti gestionali , con questa nuova impostazione,
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La contabilit e larmonizzazione dei bilanci Alessandro Beltrami
imputata negli esercizi finanziari a valle del processo di acquisizione delle entrate mutuato dal Testo Unico degli enti locali e dallOsservatorio della finanza e con-
e di effettuazione delle spese. La contabilit finanziaria non anticipa pi la registra- tabilit degli enti locali): il principio dellequilibrio di bilancio. La previsione del
zione dei fatti gestionali, ma contabilizza i fatti gestionali stessi in un periodo mol- pareggio complessivo come vincolo del bilancio di previsione (e, ovviamente, in
to pi prossimo alla fase finale del processo, ossia alla movimentazione di cassa. fase gestionale) pone un necessario raccordo con la modalit di contabilizzazione
Gli effetti di tale mutamento nella contabilizzazione presentano alcune criticit (e previsione) che sar compito dei principi gestionali, previsti dallart. 36 del
potenziali, ma anche molte opportunit, soprattutto in riferimento alla trasparen- decreto, sciogliere.
za dei bilanci e al governo della finanza pubblica. In particolare, dovr essere rivisto lavanzo di amministrazione, nella concezione
Le principali criticit derivano dalla corretta contabilizzazione delle spese di in- fino ad oggi attribuita allo stesso. Nei fatti, quando sar operativo il nuovo sistema
vestimento e dalla gestione della transazione tra un sistema contabile e un altro. contabile, lavanzo di amministrazione non rappresenter pi linsieme delle econo-
Gli investimenti degli enti locali rappresentano, per il sistema paese, lunico vero mie registrate in sede di rendicontazione da poter applicare al bilancio di previsione.
volano per lattivazione delle opere infrastrutturali, rappresentando pi di un terzo Al contrario, sar lindicatore degli impegni assunti negli anni precedenti e la sua
delle opere pubbliche complessivamente realizzate in Italia. Gli enti territoriali, e applicazione al bilancio di competenza, leffetto in termini di indebitamento, negli
i Comuni in particolare, riescono a destinare ingenti risorse alla spesa in conto anni successivi.
capitale anche per la loro modalit di finanziamento. Al contrario dello Stato, per Non sembrano poterci essere dubbi, tra le opportunit offerte da questo nuovo
realizzare unopera pubblica gli enti territoriali devono procurarsi interamente la sistema di contabilizzazione, di potere annoverare la migliore trasparenza dei bi-
provvista finanziaria necessaria e, contestualmente, provvedere allimpegno di spe- lanci locali. La contabilit finanziaria declinata come proposto dal legislatore dele-
sa nellanno in cui sono state reperite le necessarie risorse. Con il nuovo principio gato, infatti, consente gi in sede di previsione di conoscere lo stato di avanzamen-
della competenza finanziaria, tale modalit di contabilizzazione dei lavori pubblici to delle opere e dei lavori pubblici programmati, riducendo al contempo in modo
cambia radicalmente: limpegno dellopera che si programmato di realizzare non drastico la formazione dei residui passivi. Tale fenomeno, pi volte emerso nel di-
registrato nellanno in cui sono stati reperiti i necessari mezzi finanziari ma, al battito politico allorch si entra nel merito dei vincoli di finanza pubblica, , molto
contrario, in base alla maturazione degli stati di avanzamento lavori negli anni spesso a ragione, considerato come una sorta di patologia della contabilit pubblica:
successivi. una volta programmata e finanziata, lopera pubblica data come realizzata, senza
La nuova modalit di registrazione non va a scapito dellimprescindibile esigenza preoccuparsi del giusto peso (anche sotto il profilo economico e patrimoniale che ne
di garantire la piena copertura finanziaria dellopera da realizzare. Gli enti che consegue) che, al contrario, riveste la sua realizzazione.
aderiranno alla fase sperimentale, in ogni caso, devono prevedere, al momento Dal 2015, anno in cui termina il periodo sperimentale (di cui si dir in seguito)
della progettazione dellopera, il fabbisogno finanziario per tutto linvestimento e diviene obbligatorio per tutti lattuazione del decreto, prima di programmare
programmato, pur senza registrare nello stesso anno il relativo impegno di spesa. nuove opere e lavori pubblici, dovr essere data evidenza dellavanzamento degli
Acquista, cos, molta valenza la pluriennalit dei documenti di programmazione interventi finanziati e approvati negli esercizi precedenti, costringendo annual-
che oggi, forse sottovalutando lo strumento contabile rappresentato dal bilancio mente ad una verifica sulla compatibilit degli interventi previsti con i vincoli,
pluriennale, non pare al centro del processo decisionale (politico) e gestionale ormai sempre pi stringenti, imposti dal patto di stabilit interno. La piena at-
(tecnico). tuazione della riforma metter in palese evidenza gli impatti delle manovre sulla
Limputazione nellesercizio in cui lobbligazione giuridica scade, ponendo problemi reale possibilit di programmare gli investimenti per le autonomie locali. Verr,
in relazione alla temporalit di realizzazione delle opere pubbliche e alla conseguente nella sostanza, a realizzarsi in modo diretto la relazione esistente tra gli strumenti
programmazione dei flussi finanziari in entrata, comporta una maggiore atten- di bilancio dellente e i vincoli di finanza pubblica oggi mediati da un principio
zione in sede di programmazione pluriennale in termini di rappresentazione della contabilit finanziaria che anticipa i movimenti monetari (oggetto di conten-
negli stanziamenti di competenza. Apparentemente, avere a disposizione lintera imento nellattuale meccanismo della competenza mista in riferimento alla parte
provvista finanziaria e, per contro, impegnare la relativa spesa per la sola quota che in conto capitale) in modo sensibile.
scade, pone non poche conseguenze con un altro principio contabile (anchesso Il percorso delineato dalla legge delega, in una prima fase, ha portato allapprovazione
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La contabilit e larmonizzazione dei bilanci Alessandro Beltrami
del decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118. La disciplina riveduta e corretta prevista nel decreto legislativo n. 118 prevede
Il decreto composto di tre titoli. Il primo reca disposizioni in tema di principi che tale operazione debba essere terminata entro lapprovazione del rendiconto
contabili generali e applicati per le Regioni, le Province autonome e gli enti locali, dellesercizio 2014, con i residui risultanti alla data del primo gennaio 2015.
il secondo disciplina i principi per il settore sanitario e il terzo, dedicato alle dispo- Nella sostanza, larticolato prevede che il rendiconto dellesercizio 2014 sia appro-
sizioni finali e transitorie, si preoccupa di avviare una fase di sperimentazione del vato con le regole adesso dettate dal decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267 e
nuovo assetto contabile. s.m.i. e, subito dopo, impone la revisione dei residui attivi e passivi alla luce del
La definizione della sperimentazione, ad opera del Dpcm 21 dicembre 2011, nuovo principio. La corretta applicazione del nuovo principio, quindi, ha tanto
applicata, per il triennio 2012/2014, da Regioni, Province e Comuni individuati, successo quanto maggiore lo scrupolo adottato nella chiusura delle operazioni
con apposito Dpcm. in sede di approvazione dellultimo rendiconto adottato con i principi dettati dal
Per quanto vedremo in seguito, il decreto applicato dagli enti in sperimentazione decreto legislativo n. 267.
assume un notevole rilievo. Tale provvedimento, infatti, detta la cronologia degli Prima di iniziare le fasi propedeutiche necessarie alla stesura del rendiconto,
adempimenti per lapplicazione del nuovo sistema contabile e approva il principio fondamentale avere chiaro le operazioni che dovranno essere operate sui residui
generale della competenza finanziaria e i principi applicati della contabilit finan- attivi e passivi al primo gennaio 2015 e apprendere sino in fondo la definizione di
ziaria, della contabilit economico-patrimoniale e del bilancio consolidato. fondo pluriennale vincolato, vero pilastro del nuovo sistema contabile in grado
Tutti i principi contabili approvati sono stati poi rivisti alla luce dellattivit di di rendere possibile lapplicazione del nuovo principio generale della competenza
sperimentazione contribuendo in modo rilevante alla definizione corretta degli finanziaria.
adempimenti connessi al passaggio dallattuale sistema contabile a quello delinea- Tale istituto definito al principio applicato alla contabilit finanziaria (punto
to dalla riforma. 5.4) come un saldo finanziario, costituito da risorse gi accertate destinate al finan-
ziamento di obbligazioni passive dellente gi impegnate, ma esigibili in esercizi
Le attivit propedeutiche allapplicazione dei nuovi principi: il rendiconto successivi a quello in cui accertata lentrata. Si tratta, in sostanza, di un saldo
dellesercizio 2014 finanziario (che non pu che essere positivo) destinato a garantire la copertura di
I mesi che separano gli enti dallapplicazione del nuovo sistema contabile sono spese imputate agli esercizi successivi a quello in corso, che nasce dallesigenza di
fondamentali per individuare tutte le azioni propedeutiche e necessarie al fine di applicare il principio della competenza finanziaria, che prevede che ogni obbli-
non trovarsi impreparati alla fase di avvio. gazione giuridica (sia essa attiva che passiva) deve essere registrata al momento in
Le attivit da predisporre, che saranno analiticamente evidenziate nei capitoli suc- cui lobbligazione stessa sorge, imputandola nellesercizio in cui scade. Il fondo
cessivi, sono numerose e impegnative. Tra le principali bene da subito evidenziare pluriennale, di fatto, rende evidente la distanza temporale intercorrente tra lac-
le azioni necessarie affinch loperazione di riaccertamento straordinario dei residui quisizione dei finanziamenti e leffettivo impiego di tali risorse.
attivi e passivi sia svolta nel modo pi rigoroso possibile. La definizione sopra esposta evidenzia almeno due punti fermi sui quali lattuale
Soffermando lattenzione alle modifiche apportate al principio generale della com- sistema contabile, al contrario, ammette delle eccezioni. Con il nuovo sistema
petenza finanziaria, loperazione di riaccertamento dei residui senza dubbio la contabile il residuo non pu essere altro che unobbligazione giuridicamente per-
pi rilevante e impegnativa. Rilevante poich i risultati che scaturiscono da tale fezionata e la copertura della spesa non si ha pi solo con laccertamento della
operazione possono incidere sulle politiche fiscali e di bilancio per i successivi relativa entrata, ma anche con lesigibilit della stessa.
anni; impegnativa perch, alla luce dellesperienza maturata dagli enti che hanno Questi due punti fermi, ricorrenti in tutta la riforma e ripetuti in ogni punto dei
sperimentato i nuovi principi, il riaccertamento di tutti i residui attivi e passivi alla principi connessi alla contabilit finanziaria, devono essere letti in correlazione
luce del nuovo principio di competenza finanziaria impone una revisione complessiva con ladempimento riguardante il riaccertamento straordinario dei residui, da
di tutto il sistema bilancio non solo riguardo al passato ma, soprattutto, in relazione effettuare, come gi anticipato, entro il termine stabilito per lapprovazione del
alla costruzione dei documenti previsionali futuri, con uno sforzo operativo (senza rendiconto di gestione dellesercizio 2014 (ad oggi, il 30 aprile).
considerare, in questa sede, quello politico) notevole. La nuova formulazione dellarticolo 3 del decreto legislativo n. 118 prevede, infat-
72 73
La contabilit e larmonizzazione dei bilanci Alessandro Beltrami
ti, che loperazione di riaccertamento dei residui, utile e indispensabile con con- sono essere di varia natura. La principale senza dubbio il mantenimento in bilan-
sentire lapplicazione del nuovo principio generale della competenza finanziaria, cio di crediti, legittimamente iscritti, riferiti a partite di dubbia e difficile esazione.
alcune fasi fondamentali, tra le quali: Il loro mantenimento nel conto del bilancio anche dopo il primo gennaio 2014,
t la cancellazione dei propri residui attivi e passivi, non sorrette da obbligazioni rischia di obbligare il finanziamento del fondo per crediti di dubbia esigibilit per
perfezionate; importi molto elevati, tanto da minare gli equilibri di bilancio degli anni succes-
t la cancellazione e contestuale indicazione, per i residui per i quali esiste unob- sivi. Lente deve, quindi, valutare lopportunit di sfruttare sino in fondo la facolt
bligazione giuridica, degli esercizi nei quali lobbligazione diviene esigibile, oggi concessa di stralciare tali crediti dal conto del bilancio, per rappresentarli nel
secondo i criteri stabiliti dal nuovo principio applicato della contabilit fi- conto del patrimonio. Il livello di pulizia di tali partite dipende, ovviamente,
nanziaria; da quanti residui passivi possono concorrere positivamente al risultato di am-
t la conseguente determinazione del fondo pluriennale vincolato da iscrivere in ministrazione, in modo tale da mantenere un sostanziale equilibrio tra entrate
entrata del bilancio dellesercizio 2015, distintamente per la parte corrente e e spese.
per il conto capitale, per un importo pari alla differenza tra i residui passivi ed Fattispecie connesse ai residui attivi, poi, possono riguardare lesigibilit degli
i residui attivi eliminati e da reiscrivere coerentemente con quanto indicato stessi. Pu accadere, infatti, che alcuni accertamenti registrati negli anni passati
nel punto precedente. abbiano unesigibilit diversa e maggiore nel tempo, il rispetto alla maturazione
A tali fasi seguono poi le necessarie variazioni di bilancio, necessarie ad adeguare della correlata spesa. Si pensi, ad esempio, a trasferimenti in conto capitale per il
gli stanziamenti in entrata e in spesa indispensabili per la reimputazione dei resi- finanziamento di opere o lavori pubblici o allalienazione di beni patrimoniali, la
dui cancellati e liscrizione del fondo pluriennale vincolato in entrata. cui riscossione dilazionata nel tempo. In presenza di tali casi, il fondo pluriennale
Della complessa operazione di riaccertamento straordinario ci si occuper in se- vincolato che scaturisce dal riaccertamento da iscrivere in entrata del primo bilan-
guito. Per il momento importante sottolineare il fatto che i residui oggetto di cio redatto secondo i nuovi principi ha un valore inferiore rispetto agli impegni da
analisi al primo gennaio siano il pi possibile in linea con i dettami dei nuovi prin- riassumere, con conseguente rilevazione di un disavanzo (che, vedremo in seguito,
cipi. Il rendiconto dellesercizio 2014 deve essere, quindi, redatto mantenendo tra deve essere opportunamente evidenziato).
le partite debitorie e creditorie solo quelle che assolutamente doveroso mante- Per evitare tale situazione, ed essendo nella condizione di potervi fare fronte, ri-
nere e, al contrario, eliminare tutti i residui che, pur correttamente mantenuti in sulta del tutto opportuno mantenere solo gli accertamenti effettivamente esigibili
passato, si ha la facolt di stralciare dal conto del bilancio. gi in sede di riaccertamento utile ai fini dellapprovazione del rendiconto e non
Nella fattispecie, ci si riferisce agli impegni mantenuti ai sensi dellart. 183 dellat- successivamente.
tuale Testo Unico, laddove consentito il mantenimento di impegni per la spesa Lultima fattispecie che si pu presentare deriva dal mantenimento in conto residui
in conto capitale in relazione alla fonte di finanziamento degli interventi previsti di accertamenti non sostenuti da unobbligazione perfezionata. A titolo esemplifi-
in sede di bilancio (comma 5) o gli impegni di parte corrente correlati ad entrate cativo potrebbe trattarsi di accertamenti connessi alla vendita di aree non ancora
vincolate per legge o a procedure di gara bandite prima della fine dellesercizio perfezionata registrati per finanziare i piani per ledilizia economico popolare o
(comma 3). per gli insediamenti produttivi, oppure ancora accertamenti riferiti a concessioni
Per gli impegni registrati come sopra, il rendiconto dellesercizio 2013 deve rap- cimiteriali (anche in questo caso che ancora non costituiscono un diritto di credito
presentare loccasione per far confluire tali somme tra le economie di spesa, facen- acquisito) per il finanziamento di opere cimiteriali.
do in modo che il riaccertamento straordinario riguardi esclusivamente obbligazi- In tali casi necessario stralciare gli eventuali crediti, riducendo il risultato di am-
oni perfezionate. Cos operando si rende pi agevole unoperazione iniziale molto ministrazione dellesercizio 2014.
complessa (quale il riaccertamento straordinario) e in grado di influenzare nel
futuro tutta la gestione economica e contabile dellente.
Le valutazioni sin qui espresse relativamente alla spesa devono, specularmente,
riferirsi anche ai residui attivi. In questo caso, le fattispecie pi problematiche pos-
74 75
Vannia Sandretti
I SERVIZI SOCIALI
DEFINIZIONE E PRINCIPI COSTITUZIONALI
La disciplina degli interventi e dei servizi sociali riguarda tutte le attivit rela-
tive alla predisposizione ed erogazione di servizi, gratuiti ed a pagamento, o di
prestazioni economiche destinate a rimuovere e superare le situazioni di bisogno
e di difficolt che la persona umana incontra nel corso della sua vita, escluse soltan-
to quelle assicurate dal sistema previdenziale e da quello sanitario, nonch quelle
assicurate in sede di amministrazione della giustizia (art. 128, D.lgs. 112/98).
Finalit del servizio sociale perci assicurare la tutela alla persona umana che
versi, temporaneamente o permanentemente, in una condizione di bisogno tale
per cui essa sia impedita in concreto di godere dei suoi diritti fondamentali costi-
tuzionalmente garantiti (art. 2, Cost.)
Il diritto dei servizi sociali dunque esplicitazione del principio di eguaglianza
sostanziale previsto dal secondo comma dellart. 3, che richiede un impegno dei
pubblici poteri a rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale che impe-
discono il pieno sviluppo della persona umana e leffettiva partecipazione di tutti i
lavoratori allorganizzazione politica, economica e sociale del Paese.
Tramite il sistema degli interventi e servizi sociali la Repubblica persegue in concreto
il diritto costituzionale allassistenza, di cui allart.38, unitamente ai diritti cosiddetti
sociali - istruzione, tutela della salute, lavoro - che richiedono per il loro godimento
Servizi sociali: denizione lintervento attivo dello Stato sociale, inteso come complesso delle istituzioni e
delle formazioni sociali dirette a realizzare forme di eguaglianza sostanziale(1).
In questottica il diritto allassistenza nellart. 38 della Costituzione impone poli-
e principi costituzionali tiche attive a favore e a sostegno delle persone in stato di bisogno, il riferimento al
cittadino nel comma 1 sovente utilizzato in modo atecnico e fonda un diritto
assoluto per tutti coloro che sono sprovvisti di mezzi necessari di vita, a prescinde-
Vannia Sandretti
re dal fatto che siano cittadini o stranieri(2).
Assistente alla Cattedra di Diritto Pubblico e Legislazione Sociale, Universit
Sul piano dellorganizzazione dei servizi lart.38 presuppone un sistema misto
Cattolica del Sacro Cuore, Responsabile del Piano di Zona distretto di
partecipato sia da organismi pubblici che da organismi privati, garantendo la
Abbiategrasso
libert dellassistenza privata (ult. comma) e disponendo che ai compiti previsti
in questo articolo provvedono organi ed istituti predisposti o integrati dallo Stato
(art. 38, c. 3).
Si parla di sistema pubblico oggettivo perch formato dalla duplice natura dei
soggetti che lo costituiscono. In tale sistema non essenziale che lerogazione di un
servizio pubblico, ovvero un servizio che i pubblici poteri ritengono necessario per
la collettivit, sia effettuato dalla struttura pubblica, bens che il servizio sia effet-
tuato secondo certi standard predefiniti dai pubblici poteri che regolano il servizio
77
Servizi sociali: definizione e principi costituzionali Vannia Sandretti
in modo tale da garantire il pubblico interesse, qualunque sia il soggetto erogatore. disciplina una materia esclusiva delle Regioni, ha perso questa sua natura giuridica,
Il sistema dei servizi sociali in senso pluralistico trova fondamento costituzionale ciononostante taluni suoi istituti sono direttamente o indirettamente imposti dalla
nellarticolo 2 che correla il pluralismo delle formazioni sociali alla tutela e pro- Costituzione e agiscono come una sorta di linea guida per la legislazione regionale.
mozione della persona umana e nel principio di sussidiariet orizzontale (art.118, Svolgono questa funzione di limite e di indirizzo per le Regioni le norme statali
ult. c., Cost.) che delinea una forte valorizzazione delle iniziative della societ civi- che affermano il principio delluniversalit dei servizi alla persona; della program-
le, di cui le strutture private che erogano servizi sociali sono espressione. Lesistenza mazione degli interventi e delle prestazioni; della presenza e del coinvolgimento
del servizio pubblico oggettivo rende possibile la libert di scelta dellutente, che delle formazioni sociali in ordine alla programmazione e gestione dei servizi; della
pu selezionare i soggetti cui rivolgersi sia dal punto di vista della migliore qualit riconduzione alla competenza statale della determinazione dei livelli essenziali di
dei servizi offerti sia da quello di una caratterizzazione dei soggetti stessi. assistenza. La potest legislativa regionale sarebbe soggetta altres al rispetto dei
La dimensione pluralistica del sistema coinvolge anche i diversi livelli istituzionali vincoli derivanti dallordinamento Comunitario e dagli obblighi internazionali
di cui costituita la Repubblica (art. 114 Cost.), attraverso il principio di sus- (art. 117, c. 1, Cost.) anche quando la materia dei servizi sociali fosse destinata ad
sidiariet verticale: Le funzioni amministrative sono attribuite ai Comuni salvo internazionalizzarsi, o Comunitarizzarsi(3).
che, per assicurarne lesercizio unitario, siano conferite a Province, Citt metro- La Regione Lombardia ha esercitato questa competenza esclusiva con la lr 12 mar-
politane, Regioni e Stato, sulla base dei principi di sussidiariet, differenziazione zo 2008, n. 3, e dettato le regole per il: Governo della rete degli interventi e dei
ed adeguatezza (art. 118, c. 1, Cost.). servizi alla persona in ambito sociosanitario.
Linsieme dei principi e delle prescrizioni costituzionali concorrono a delineare La legge si muove (art. 1, c. 1) con la finalit di promuovere condizioni di benessere
la natura globale del servizio sociale, improntato ad unorganizzazione a rete e inclusione sociale delle persone, delle famiglie e della comunit: quindi diretta
dei diversi servizi e interventi, integrati e tra loro interrelati in un sistema neces- non solo a prevenire, rimuovere o ridurre situazioni di disagio dovute a condizioni
sariamente unitario, che esige, proprio per questa sua natura e finalit, di essere economiche, psico - fisiche o sociali, ma anche a creare le condizioni per migliorare
raccordato mediante atti di programmazione e di pianificazione, adottati dai di- la qualit di vita in generale dei soggetti singoli e associati non in stato di bisogno.
versi livelli di governo nazionale e locale, il cui scopo di comporre gli interessi, di Viene introdotta una prospettiva nuova: la tutela opera oltre che per la rimozione
individuare gli strumenti di azione e stabilire i risultati da raggiungere. delle situazioni di bisogno anche in termini di prevenzione delle cause di disagio, con
lobiettivo di porre le condizioni per il miglioramento complessivo della Comunit.
(1) A. Mattioni, Personalizzazione del diritto sociale, Politiche sociali e servizi, n. 1/08, p. 10. La rete dei servizi e degli interventi sociali agisce in funzione, piuttosto che del
(2) E. Codini, Manuale di diritto dei servizi sociali, Torino, 2011, p. 220. diritto allassistenza a chi ne abbia bisogno, della promozione e della tutela del
benessere psico fisico della persona, delineando una sorta di diritto al benessere
STATO E REGIONI NELLA DISCIPLINA della Comunit e delle persone singole, che sembra essere una proiezione del
DEI SERVIZI SOCIALI diritto allassistenza oltre i limiti della soddisfazione del bisogno.
La legge quadro 328/00 ha da parte sua anticipato questa prospettiva del diritto
Lassetto dei poteri designato dal Titolo V della Costituzione, dopo la Riforma del allassistenza, come diritto al benessere, oltre lo stato di bisogno, quando afferma
2001, attribuisce la materia dei servizi sociali in via esclusiva alle Regioni: Spetta alle che: La Repubblica promuove interventi per garantire la qualit della vita,
Regioni la potest legislativa in riferimento ad ogni altra materia non espressamente pari opportunit, non discriminazione e diritti di cittadinanza (art. 1, c. 1),
riservata alla legislazione dello Stato (art. 117, c. 4, Cost.) mentre allo Stato compete che la lr 3/08 ha ripreso e sviluppa: nel rispetto dei principi e dei valori della Cos-
di stabilire i livelli essenziali delle prestazioni concernenti i diritti civili e sociali che tituzione, della Carta dei diritti fondamentali dellUnione europea, dello Statuto
devono essere garantiti su tutto il territorio nazionale (art. 117, c. 2, lett. m, Cost.). regionale, nonch nel rispetto dei livelli essenziali delle prestazioni concernenti i
La Legge quadro per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi diritti civili e sociali, in armonia con i principi enunciati dalla legge 8 novembre
sociali, 8 novembre 2000, n. 328, che introduce una disciplina organica della 2000, n. 328 .. e con le leggi regionali di settore (art.1, c. 1).
materia, antecedente alla nuova formulazione dellart. 117 e, proprio perch Questi principi declinano una concezione dellassistenza sociale non limitata al
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Servizi sociali: definizione e principi costituzionali Vannia Sandretti
solo aspetto dellintervento sul bisogno, ma estesa a realizzare misure volte a preve- Lintegrazione degli interventi e dei servizi, attraverso la costruzione di una rete di
nire il bisogno stesso, secondo la logica della sicurezza sociale, intesa come insieme istituzioni che cooperano tra di loro in condizione di interdipendenza, costituisce
di interventi e azioni di prevenzione e di cura a tutela della persona. la base dellorganizzazione del servizio sociale.
Lo Statuto regionale afferma che: La Regione riconosce la persona umana come Lintegrazione perci principio di riferimento per la tutela dei singoli e delle fa-
fondamento della Comunit regionale e ispira ogni azione al riconoscimento e al miglie che, in aderenza al principio costituzionale posto dallart. 2, rappresentano
rispetto della sua dignit mediante la tutela e la promozione dei diritti fondamen- i soggetti di riferimento della politica sociale.
tali e inalienabili delluomo (art. 2, c. 1, St.); in funzione di tali diritti la Regione Lart. 1 al comma 4 fissa il principio del riconoscimento del ruolo del terzo settore
attua tutte le azioni positive a favore del diritto alla vita in ogni sua fase, tutela nella programmazione, nellorganizzazione e nella gestione del sistema integrato.
la famiglia, come riconosciuta dalla Costituzione, con adeguate politiche sociali Lart.1 comma 5 afferma che alla gestione ed allofferta dei servizi provvedono
economiche e fiscali, avendo particolare riguardo ai figli, alla funzione educativa e soggetti pubblici nonch, in qualit di soggetti attivi nella progettazione e nella
alla cura delle persone anziane; promuove, nel rispetto delle diverse culture, etnie realizzazione concertata degli interventi, organismi non lucrativi di utilit sociale,
e religioni, politiche di piena integrazione nella societ lombarda degli stranieri organismi della cooperazione, organizzazioni di volontariato, associazioni ed enti
residenti; promuove le iniziative necessarie per rendere effettivi i diritti delle di promozione sociale, fondazioni, enti di patronato e altri soggetti privati. Il siste-
persone in condizioni di disabilit (art. 2, c. 4, lett. a), b), h), o), St.). ma integrato di interventi e servizi sociali ha tra gli scopi anche la promozione del-
Il principio di sussidiariet verticale, tra istituzioni, e orizzontale tra istituzione e la solidariet sociale, con la valorizzazione delle iniziative delle persone, dei nuclei
societ, viene posto come criterio ispiratore dellazione legislativa e amministrativa familiari, delle forme di auto-aiuto e di reciprocit e della solidariet organizzata.
della Regione (art. 3, c. 1) e, soprattutto con riguardo alle formazioni e autonomie Il servizio sociale si sostanzia pertanto in una serie di interventi per e con i soggetti
sociali, la Regione garantisce il loro apporto nella programmazione e nella realiz- destinatari, attraverso la promozione della solidariet sociale.
zazione dei diversi interventi e servizi pubblici (art. 2, c. 2, St.) e assicura la loro Il sistema dei servizi costituito e partecipato da soggetti istituzionali pubblici e
partecipazione alla formazione degli indirizzi generali della politica regionale (art. da organismi del cosiddetto Terzo Settore, caratterizzati dalla finalit di solidariet
5, c. 2, St.). e dellattivit in assenza di scopo di lucro. In questo senso si parla di servizio pub-
La lr 3/08 disciplina la rete dei servizi alla persona nel rispetto dei principi e dei blico oggettivo per indicare la natura mista, pubblica e privata, dei soggetti che
valori della Costituzione, della Carta dei diritti fondamentali dellUnione europea, costituiscono il servizio e che vi partecipano sia per la definizione dei suoi obiettivi
dello Statuto regionale e in armonia con i principi della legge quadro 328/00. e contenuti sia per la loro attuazione.
Sono quindi assunti a fondamento e cornice della legge regionale non solo i prin- Lunitariet del sistema dei servizi sociali perseguita e garantita dalla program-
cipi e i valori delle fonti sovraordinate e le norme della legge 328/00 che sono mazione che il principio cardine del sistema (art. 3, c. 1), articolato nel livello
esplicitazione dei principi costituzionali sopra descritti, ma anche i principi che nazionale con il piano nazionale, nel livello regionale con i piani regionali (art. 18)
hanno ispirato i contenuti della legge quadro, che diventano riferimento per lin- e nel livello locale con il piano di zona(art. 19).
terpretazione e lattuazione della lr 3/08. Il piano di zona lo strumento mediante il quale, in aderenza al principio costituzionale
della sussidiariet verticale posto dal comma 1 dellart. 118, riconosciuto uno spazio
(3) A. Mattioni, La legge quadro 328/2000: legge di attuazione di principi costituzionali, a cura di E.Balboni, di governo del sistema al Comune; ed nella programmazione che trova applica-
B.Baroni, A. Mattioni, G. Pastori, Il sistema integrato dei servizi sociali, Milano, 2003, p. 3 e ss. zione altres il principio costituzionale della sussidiariet orizzontale dellultimo
comma dellart. 118 (art.3, c.1) con la previsione della partecipazione dei soggetti
I principi della legge quadro 328/00 sociali alla sua definizione.
La legge quadro persegue la realizzazione di un sistema integrato di interventi e Nel piano di zona trovano il punto di sintesi sussidiariet verticale, con il rico-
servizi nellottica del miglioramento complessivo della qualit del vivere delle per- noscimento del ruolo centrale del Comune, e sussidiariet orizzontale, con il
sone, attraverso azioni che eliminano e prevengono la condizione di bisogno e di riconoscimento del ruolo dei soggetti sociali; a tale strumento programmatorio
disagio individuale e familiare (art. 1, c. 1). compete di definire tra le altre cose: le modalit per la collaborazione dei servizi
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Servizi sociali: definizione e principi costituzionali Vannia Sandretti
territoriali con i soggetti operanti nellambito della solidariet sociale (art. 19, c. 1, della libert di scelta esercitata nel rispetto dellappropriatezza delle prestazioni
lett. f), la formazione di sistemi locali di intervento fondati su servizi complemen- stesse e della loro personalizzazione, con lobiettivo di perseguire una effettiva e
tari e flessibili, stimolando in particolare le risorse locali di solidariet e di auto globale presa in carico della persona, la promozione dellautonomia della persona
aiuto, nonch a responsabilizzare i cittadini nella programmazione e nella verifica e il sostegno delle esperienze tese a favorire la vita indipendente, leffettivit ed
dei servizi(art. 19, c. 2, lett. a), la partecipazione allaccordo di programma dei efficacia delle prestazioni erogate (art. 2, c. 1, lett. a, d, e, j).
soggetti del terzo settore che concorrono, anche con proprie risorse, alla realizzazi- Al fine di garantire il perseguimento dei principi relativi al sistema della rete di unit
one del sistema integrato di servizi sociali (art. 19, c. 5). di offerta, la Regione deve operare, quanto alla rete, per assicurarne lomogeneit e
Ulteriore principio quello delluniversalit del servizio, che rivolto potenzial- ladeguatezza ai bisogni sociali e sociosanitari, lintegrazione delle politiche sociali e
mente ad ogni persona in stato di bisogno (art. 2, c. 2), secondo un criterio di sociosanitarie con le politiche sanitarie e di settore (istruzione, formazione, lavoro
gradualit che privilegi lerogazione e laccesso alle prestazioni in favore di chi versa e casa), efficienza e ottimale utilizzo delle risorse finanziarie disponibili (art. 2, c. 2,
nelle condizioni di maggiore difficolt, in particolare nei confronti dei soggetti lett. a, c, d); quanto alle prestazioni, per assicurarne la flessibilit, anche attraverso la
in condizione di povert o con limitato reddito o con incapacit totale o parziale predisposizione di piani individualizzati di intervento (art. 2, c. 2, lett. b).
di provvedere alle proprie esigenze per inabilit di origine fisica e psichica, con
difficolt di inserimento nella vita sociale attiva e nel mercato del lavoro, nonch i
soggetti sottoposti a provvedimenti dellautorit giudiziaria che rendono necessari I SOGGETTI ISTITUZIONALI, DEL TERZO SETTORE
interventi assistenziali (art. 2, c. 3). E I SOGGETTI INFORMALI
Laccesso pu essere gratuito o con oneri a carico del beneficiario che concorre alla
copertura dei costi del servizio o della prestazione, secondo le proprie possibilit Il sistema pubblico dei servizi sociali ha natura oggettiva per la necessaria presenza e parte-
economiche valutate attraverso lo strumento dellISEE. cipazione di soggetti pubblici e privati.
Accanto al principio di universalit selettiva, o meglio in attuazione del medesi- La presenza pubblica e quella privata sono ricomposte, in attuazione del principio di
mo, la legge ha introdotto il criterio dellaccesso prioritario e della partecipazione sussidiariet, in un quadro di regole presupposte dallassoluta parit tra i soggetti che,
diversificata ai costi. tramite gli strumenti di programmazione e pianificazione, concorrono a definire sul ter-
Resta fermo che il sistema dei servizi integrato deve garantire i livelli essenziali delle ritorio le politiche dei servizi sociali. In particolare il Terzo Settore partecipa allerogazione
prestazioni (art. 117, c. 2, lett. m), cos come definito dallart. 22 della legge quadro. di prestazioni in quanto portatore di una sua autonoma e peculiare idealit. Ci che lo
caratterizza la sua propria capacit di completare la prestazione tecnica con lapporto
I principi e gli obiettivi della lr 3/08 della Lombardia di un particolare intendimento ideale o religioso, per questa caratteristica la formazione
La lr 3/08 della Regione Lombardia allart. 2 declina, in aderenza ai principi sopra sociale del Terzo Settore espressione di un diritto di libert della persona e, come tale,
enunciati, un quadro di riferimento per il governo della rete delle unit di offerta irriducibile a qualunque subordinazione al potere pubblico.(4)
sociali e sociosanitarie, che si basa su una serie di principi e obiettivi. La legge quadro 328/00 individua ruoli specifici per lo Stato, le Regioni, le Province e
Alcuni hanno natura organizzatoria e tali sono quelli che richiedono che la rete i Comuni, oltre che per i soggetti del cosiddetto Terzo Settore e di altri soggetti privati
si fondi sul rispetto della sussidiariet verticale e orizzontale, sullaccesso universale e diversi da questultimi (art. 1, c.c. 4 e 5). La lr 3/08 definisce il contenuto dei poteri delle
sulluguaglianza di trattamento, sulla libert di scelta delle prestazioni, sul riconosci- Province, delle Comunit montane dei Comuni, delle Aziende Sanitarie Locali (ASL) e delle
mento, valorizzazione e sostegno del ruolo della famiglia, sulla promozione degli Aziende di Servizi alla Persona (ASP) e degli altri soggetti di diritto pubblico, e disciplina la pre-
interventi a favore dei soggetti in difficolt, anche al fine di favorire la permanenza senza e il ruolo del Terzo Settore, del Sindacato, dei gruppi informali di reciproco aiuto e solida-
e il reinserimento nel proprio ambiente familiare e sociale, sulla solidariet sociale riet, degli altri enti di diritto privato che operano in ambito sociale e sociosanitario, degli enti
ai sensi degli artt. 2, 3 e 38 della Costituzione (art. 2, c. 1, lett. f, b, c, g, h, i). riconosciuti delle confessioni religiose, che abbiano stipulato intese con lo Stato (art. 3, c. 1).
Altri principi riguardano i caratteri della prestazione che deve essere effettuata
(4) A. Fossati, Sussidiariet e servizi sociali, in Lezioni di legislazione sociale, di A.Fossati con la collaborazione di
nel rispetto della dignit della persona e della tutela del diritto alla riservatezza, Vannia Sandretti, Milano, 2010, p. 94
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Servizi sociali: definizione e principi costituzionali Vannia Sandretti
I soggetti istituzionali contenuti che attengono essenzialmente alla raccolta di informazioni ed allanalisi
La legislazione nazionale riconosce allo Stato, alla Regione e alla Provinca, nellam- dellofferta assistenziale, alla promozione, dintesa con i Comuni, di iniziative di
bito dei servizi sociali, un ruolo di governo che si esercita mediante atti di pro- formazione, con particolare riguardo alla formazione professionale di base ed allag-
grammazione, mentre al Comune sono riconosciuti sia compiti di pianificazione giornamento, alla partecipazione alla definizione e allattuazione dei piani di zona.
con il piano di zona che di gestione con lorganizzazione sul territorio dei servizi La lr 3/08 (art. 12) attribuisce alle Province anche compiti di natura gestionale e
e degli interventi, sia direttamente con le proprie strutture sia indirettamente av- organizzativa quali la formazione e laggiornamento professionale del personale,
valendosi di soggetti esterni privati sia commerciali che del Terzo Settore. la tenuta del registro Provincale del Terzo Settore, la realizzazione di interventi a
sostegno delle persone con disabilit sensoriale finalizzati allintegrazione sco-
Stato lastica e con il sostegno di programmi di formazione professionale e di inseri-
Lo Stato (artt. 9, 18, legge 328/00) interviene con il piano nazionale triennale degli mento al lavoro delle fasce a rischio di esclusione sociale, con il sostegno finan-
interventi e dei servizi sociali, che, in primo luogo, indica le caratteristiche ed i req- ziario, nellambito della programmazione regionale, di interventi innovativi per
uisiti delle prestazioni sociali comprese nei livelli essenziali, la cui determinazione le unit di offerta sociali e sociosanitarie, di intesa con i Comuni interessati. Sul
affidata alla sua competenza esclusiva dallart. 117, c. 2, lett. m) della Costituzione. piano istruttorio le Province istituiscono osservatori territoriali per la conoscenza
dei fenomeni sociali e promuovono studi e analisi dei bisogni assistenziali e dei
Regione diversi processi di inclusione sociale; svolgono inoltre attivit propositiva e consul-
La Regione esercita le sue funzioni essenzialmente con una legislazione specifica e tiva nei confronti della Regione e di supporto verso i Comuni. La riorganizzazione
con il piano regionale (artt. 8, 18, c. 6, legge 328/00). istituzionale prevista dalla legge 56 del 7 aprile 2014, che detta disposizioni in
La lr 3/08 prevede per la Regione (art. 11) compiti di governo del sistema in- materia di citt metropolitane, Province, unioni e fusioni di Comuni, comport-
tegrato dei servizi sociali con il piano sociosanitario mediante il quale persegue er variazioni delle competenze sopra descritte attualmente in capo alla Province.
lintegrazione delle unit dofferta sociali, sociosanitarie e sanitarie e lintegrazione
delle politiche sociali con le politiche della sanit, del lavoro, della casa, della for- Comune
mazione professionale, dellistruzione, delleducazione, anche con la collaborazi- Il Comune (art. 6, legge 328/00) titolare di una peculiare funzione di pianifica-
one delle Province e dei Comuni. zione locale, cui si aggiunge anche quella del concorso alla programmazione regio-
Compiti di controllo spettano alla Regione con laccreditamento delle unit di nale, con la gestione dei servizi e degli interventi, con funzioni di autorizzazione,
offerta sociosanitarie, con la tenuta dei registri delle unit accreditate e del registro accreditamento e controllo delle strutture pubbliche e private (art. 6, c. 2., lett. b,
delle associazioni del Terzo Settore, con la verifica della permanenza dei requisiti c, legge 328/00).
per liscrizione al registro del Terzo Settore, con la costituzione di osservatori, con Per la lr 3/08 i Comuni, singoli o associati, e le Comunit montane, se delegate
lorganizzazione e il coordinamento del sistema informativo regionale sulla rete dai Comuni, sono titolari di funzioni amministrative relative agli interventi so-
delle unit dofferta, con la promozione dellutilizzo di strumenti di controllo di ciali svolti a livello locale, sia sotto il profilo della pianificazione degli interventi
gestione. che della gestione (art. 13, c. 1), ed infatti, sul piano del governo del sistema, nel
Compiti di gestione della Regione sono previsti in materia di attuazione del rispetto degli indirizzi regionali e in conformit agli obiettivi stabiliti dalla Regi-
servizio civile nazionale e regionale e di tenuta dei relativi albi con la verifica del one, i Comuni:
possesso dei requisiti di iscrizione, nonch in materia di disciplina del dipartimen- - programmano, progettano e realizzano la rete locale delle unit di offerta sociali,
to per le attivit sociosanitarie integrate delle Asl. anche con la partecipazione dei soggetti pubblici e privati che operano nei servizi
sociali e sociosanitari;
Provinca - riconoscono e promuovono la sperimentazione di unit dofferta e di nuovi
La Provinca (art. 7, legge 328/00) possiede soltanto la titolarit del concorso alla metodi gestionali nellambito della rete sociale;
programmazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali in ordine a -definiscono i requisiti di accreditamento delle unit di offerta sociali;
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Servizi sociali: definizione e principi costituzionali Vannia Sandretti
-definiscono eventuali livelli di assistenza ulteriori rispetto a quelli regionali; Aziende Servizi alla Persona
- determinano i parametri per laccesso prioritario alle prestazioni a favore di sog- Lart. 7, c. 1, della lr 13 febbraio 2003, n. 1: Riordino della disciplina delle
getti particolarmente deboli ai sensi dellart. 6, c. 32 della lr 3/08. Istituzioni pubbliche di Assistenza e Beneficenza in Lombardia, definisce le ASP
Sul piano della gestione i Comuni erogano, nei limiti delle risorse disponibili, come enti di diritto pubblico per il perseguimento di finalit di rilevanza sociale e
servizi e prestazioni di natura economica e assumono gli oneri connessi alleven- socio sanitaria, ivi compresa listruzione e la formazione.
tuale integrazione economica delle rette, accreditano le unit dofferta sociali e
stipulano i relativi contratti, gestiscono il sistema informativo della rete delle unit I soggetti del Terzo settore
di offerta sociali. I soggetti del cosiddetto Terzo Settore sono chiamati a svolgere nel sistema dei
servizi sociali un ruolo essenziale in attuazione del principio costituzionale di sus-
Aziende Sanitarie Locali sidiariet orizzontale, per la legge quadro 328/00 le Istituzioni locali, le Regioni e
Le Aziende Sanitarie Locali (ASL) sono enti strumentali della Regione, istituite lo Stato riconoscono e agevolano il ruolo degli organismi del Terzo Settore nellor-
allo scopo di organizzare sul territorio la tutela della salute dei cittadini (art. 2, c.c. ganizzazione e nella gestione del sistema integrato di interventi e dei servizi sociali
1, 4 lr 31/97), ad esse sono altres assegnate per il tramite del dipartimento per le (art. 1, c. 4); tali organismi sono soggetti attivi nella progettazione e nella realiz-
attivit socio sanitarie integrate (A.S.S.I.) ulteriori funzioni programmatorie in zazione concertata degli interventi (art, 1, c. 5).
materia socio assistenziale e socio assistenziale di rilievo sanitario afferenti larea La legge 328 non stabilisce che cosa sia il Terzo Settore, si limita ad individuare
materno infantile e dellet evolutiva, la tossicodipendenza e lalcolismo, lassisten- come appartenenti a questo genere una serie di soggetti nei commi 3 e 4 dellart. 1,
za ai disabili, lassistenza agli anziani non autosufficienti (art. 2, c. 6, lr 31/97). Le cos anche lart. 2 del DPCM 30 marzo 2001: Atto di indirizzo e coordinamento
ASL, inoltre (art. 14, lr 3/08): sui sistemi di affidamento dei servizi alla persona previsti dallart. 5 della legge 8
- programmano, a livello locale, la realizzazione della rete delle unit dofferta novembre 2000, n. 328, il quale in via residuale identifica nel Terzo Settore tutti
sociosanitarie, nel rispetto della programmazione regionale e in armonia con gli i soggetti privati senza scopo di lucro.
indirizzi dei Comuni, manifestati dalla Conferenza dei Sindaci del territorio di Secondo la dottrina(5) sono elementi caratterizzanti dei soggetti del Terzo Settore la
competenza di ciascuna ASL; natura privata, lassenza di finalit lucrative e la natura sociale della loro attivit.
- esercitano la vigilanza e il controllo sulle unit dofferta pubbliche e private, Si pu definire il Terzo Settore come: la pluralit di soggetti, espressione della so-
sociali e sociosanitarie; ciet civile, che perseguono, senza scopo di lucro, finalit socialmente rilevanti
- forniscono supporto tecnico alle Province per la verifica dei registri del Terzo Cos definito, esso sembra trovare una puntuale copertura costituzionale nelle for-
Settore; mazioni sociali di cui allart. 2, Cost. del resto, le stesse finalit sociali perseguite
- erogano le risorse dei fondi regionali; rappresentano un adempimento di quei doveri inderogabili di solidariet eco-
-acquistano le prestazioni sociosanitarie rese dalle unit dofferta accreditate; nomica e sociale cui si riferisce lart. 2. Inoltre, le attivit svolte dal privato sociale
- gestiscono i flussi informativi a supporto dellattivit di programmazione co- sono orientate verso la valorizzazione della dignit umana, non solo perch uomini
munale e regionale, collaborano con i Comuni nella programmazione della rete sono i destinatari delle medesime attivit, ma anche perch esso nasce su iniziativa
locale delle unit dofferta sociali e collaborano con la Regione nel coordinamento, di uomini, che non cercano il loro profitto, bens la loro realizzazione (6).
integrazione e monitoraggio della rete delle unit dofferta sociosanitarie; I soggetti del Terzo Settore sono disciplinati con specifiche leggi statali e regionali.
-dispongono la concessione di trattamenti economici a favore degli invalidi civili
(5) S. La Porta, commento allart.5 della legge 328/00 a cura di E.Balboni, B.Baroni, A Mattioni, G.Pastori, Il
e autorizzano lassegnazione ad altra destinazione dei beni immobili trasferiti ai
sistema integrato dei servizi sociali, Milano, 2003, pp. 32 e 133;
Comuni a seguito dello scioglimento delle IPAB. (6) S. la Porta, op. cit., p. 134.
Le ASL esercitano, pertanto, sia funzioni programmatorie che gestionali, queste
ultime in particolare se delegate dai Comuni o dalle Province per i compiti loro
attribuiti dalla legge (art. 2, c. 6, lett. c, d, lr 31/97).
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Servizi sociali: definizione e principi costituzionali Vannia Sandretti
t Imprese sociali gionale lombardo con la lr n. 1 del 14 febbraio 2008: Testo Unico delle leggi re-
Tra gli organismi del Terzo Settore occorre distinguere gli enti che non producono gionali in materia di volontariato, cooperazione sociale, associazionismo e societ
utili dagli enti che, tramite unorganizzazione aziendale, producono utili i quali di mutuo soccorso.
non vengono distribuiti ma reinvestiti in attivit istituzionale di natura sociale. Le organizzazioni di volontariato iscritte al registro regionale del volontariato da almeno
Le imprese sociali esercitano in via stabile e principale unattivit economica or- sei mesi possono stipulare con le Istituzioni pubbliche convenzioni per lo svolgimento di
ganizzata al fine della produzione o dello scambio di beni o servizi di utilit so- attivit proprie o integrative o di supporto a servizi pubblici (art. 9, c. 1, lr 1/08).
ciale, diretta a realizzare finalit di interesse generale (art. 1, c. 1. Dl.gs 155/06 Liscrizione al registro altres la condizione richiesta per partecipare alla program-
Disciplina dellimpresa sociale, a norma della legge 13 giugno 2005, n.118). mazione dei servizi a livello comunale, sovraccomunale e regionale e a tal fine
Questattivit consiste nella produzione o nello scambio di beni e servizi di utilit so- devono essere informate e consultate per i programmi regionali e locali nei settori
ciale senza scopo di lucro nei settori: dellassistenza sociale, sanitaria e socio-sanitaria, di specifica attivit; possono proporre al riguardo programmi ed iniziative (art.
delleducazione, istruzione e formazione professionale, della tutela dellambiente e 6, lr 1/08), in attuazione del principio sancito dallart. 1, c. 4 della legge 328/00.
dellecosistema, della valorizzazione del patrimonio culturale, del turismo sociale, Le organizzazioni di volontariato svolgono le loro attivit mediante strutture pro-
della formazione universitaria e post universitaria, della ricerca ed erogazione prie o, nelle forme e nei modi previsti dalla legge, nellambito di strutture pubbli-
di servizi culturali, della formazione extra-scolastica, finalizzata alla prevenzione che o con queste convenzionate (art. 3, c. 5, legge 266/91).
della dispersione scolastica e al successo scolastico e formativo, (art. 2, c. 1, D.lgs La legge impone che lattivit di volontariato sia resa nellambito di unorganiz-
155/06), o che, pur non operando nei settori elencati, perseguono linserimento zazione; ci al fine di evitare che il singolo volontario sia strumentalizzato e utiliz-
lavorativo di soggetti svantaggiati (art. 2, c. 2, D.lgs. 155/06). zato dal soggetto privato cui presta la sua attivit e, sotto un diverso profilo, per
Possono acquisire la qualifica di imprese sociali tutte le organizzazioni private di garantire lutente circa la qualit e la continuit della prestazione. Non escluso
qualsiasi tipo societario: associazioni riconosciute e non, fondazioni, comitati, so- che lassociazione possa assumere dipendenti per compiti strumentali allattivit
ciet di persone e di capitali purch lo Statuto escluda il fine di lucro, le coopera- dellassociazione e nei limiti del suo regolare funzionamento.
tive, i consorzi (art. 1, c. 1, D.lgs. 155/06);
(7) A. Fossati, Oltre lo Stato Sociale: La legge- quadro sul volontariato, in Aggiornamenti Sociali, 1991, n. 12,
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Servizi sociali: definizione e principi costituzionali Vannia Sandretti
Particolare della cooperativa sociale la natura dei soci, che possono essere anche propri associati (art. 18, legge 383/00). Presso ogni Provinca lombarda istituito il
volontari, che prestano gratuitamente la loro attivit (art. 2, c. 1), purch il loro registro Provincale delle associazioni che operano nel territorio Provincale e presso la
numero non superi la met del numero complessivo dei soci. Regione il registro per le associazioni che operano sul territorio regionale (art. 16, lr
Se lobiettivo della cooperativa sociale la promozione umana e lintegrazione 1/08). Scopo del registro di certificare sia la natura di associazione di promozione
delle persone svantaggiate, va comunque rammentato che lelemento distintivo sociale allatto della sua costituzione sia il mantenimento nel tempo dei requisiti che
rappresentato dalla cooperazione e, pertanto, da una forma lavorativa rivolta a la definiscono come tale (art. 17, lr 1/08).
determinare un vantaggio economico a coloro che fanno parte della struttura. Liscrizione al registro condizione per la stipula di convenzioni con le am-
Tale aspetto permane anche in presenza di soci volontari ed sempre in questo ministrazioni pubbliche per lo svolgimento delle attivit previste dallo statu-
contesto economico che si colloca linserimento di persone svantaggiate (8). to verso terzi (art. 30, c. 1, legge 383/00).
Lo scopo mutualistico che connota la cooperativa consiste nel fornire beni o Bench lart. 1, c. 1 della legge 383/00 affermi solennemente che la Repubblica ricono-
servizi e occasioni di lavoro direttamente ai suoi membri e a condizioni pi van- sce il valore sociale dellassociazionismo liberamente costituito nelle sue molteplici attivit
taggiose di quelle che otterrebbero dal mercato (9). Liscrizione allalbo regio- come espressione di partecipazione, solidariet, e pluralismo , la prestazione di volontar-
nale delle cooperative sociali e dei loro consorzi (art. 27, c. 1, lr 1/08) condizione iato, che ha come fine un atto spontaneo di donazione di se stessi verso gli altri, e lattivit
per la stipula delle convenzioni in deroga alle norme sulla stipulazione dei contrat- nellambito dellassociazione di promozione sociale, si connotano in maniera differente.
ti con le amministrazioni pubbliche (art. 27, c. 4, lr 1/08). Lattivit del volontario rivolta verso un terzo esterno allorganizzazione, la sec-
onda pu esaurirsi allinterno per la soddisfazione di finalit istituzionali dellasso-
(8) G. Rivetti, ONLUS Autonomia e controlli, Milano 2004, p. 218. ciazione, senza minimamente essere rivolta verso terzi esterni allassociazione: un
(9) G.Rivetti, op.cit. p.220. centro culturale persegue le sue finalit solo rivolgendosi ai suoi soci, unassociazi-
one sportiva pu svolgere attivit resa anche in favore della collettivit, quindi al
t Associazioni di promozione sociale di fuori dei suoi aderenti.
Sono le associazioni riconosciute e non, i movimenti, i gruppi e i loro coordina- In secondo luogo, per il volontario assolutamente esclusa la possibilit di ricevere
menti o federazioni costituiti al fine di svolgere attivit di utilit sociale a favore di una retribuzione per lattivit svolta, salvo il rimborso per le spese effettivamente
associati o di terzi, senza finalit di lucro e nel pieno rispetto della libert e dignit sostenute: Lattivit del volontario non pu essere retribuita in alcun modo nem-
degli associati (art. 2, c. 1, legge 7 dicembre 2000, n. 383: Disciplina delle asso- meno dal beneficiario. Al volontario possono essere soltanto rimborsate dallorganiz-
ciazioni di promozione sociale). zazione di appartenenza le spese effettivamente sostenute per lattivit prestata, entro
La legge 383/00 esclude la natura di associazioni di promozione sociale per i par- limiti preventivamente stabiliti dalle organizzazioni stesse (art. 2, c. 2, legge 266/91).
titi, le organizzazioni sindacali, le associazioni dei datori di lavoro, le associazioni Il divieto conseguenza della particolare natura della qualit del volontario che,
professionali e di categoria e tutte le associazioni che hanno come finalit la tutela proprio perch estrinsecazione di un atto di donazione di se stesso: incom-
esclusiva di interessi economici degli associati, i circoli privati e le associazioni co- patibile con qualsiasi forma di rapporto di lavoro subordinato o autonomo e con
munque denominate che dispongano limitazioni con riferimento alle condizioni ogni altro rapporto di contenuto patrimoniale con lorganizzazione di cui fa parte
economiche e discriminazioni di qualsiasi natura in relazione allammissione degli (art. 2, c.3, legge 266/91).
associati o prevedano il diritto di trasferimento, a qualsiasi titolo, della quota asso- Il socio dellassociazione di promozione sociale pu invece svolgere attivit anche retribui-
ciativa o che colleghino, in qualsiasi forma, la partecipazione sociale alla titolarit ta (art. 18, c. 1, legge 383/00), proprio perch la sua prestazione, pur finalizzata a scopi di
di azioni o quote di natura patrimoniale (art. 2, c. 2 e 3, legge 383/00). utilit sociale, non connotata dal carattere solidaristico tipico del volontariato.
Le associazioni si avvalgono prevalentemente delle attivit prestate in forma vo-
lontaria, libera e gratuita dai propri associati per il perseguimento dei fini isti- t Societ di mutuo soccorso
tuzionali; possono, inoltre, in caso di particolare necessit, assumere lavoratori Le societ operaie di mutuo soccorso sono forme associative che acquistano per-
dipendenti o avvalersi delle prestazioni di lavoro autonomo, anche ricorrendo ai sonalit giuridica e, ai sensi della legge 15 aprile 1886, n. 3818, sono finalizzate
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Servizi sociali: definizione e principi costituzionali Vannia Sandretti
a conseguire tutti o alcuni degli obiettivi stabiliti dalla legge: assicurare ai soci un Lassociazione consiste in una pluralit di individui stabilmente organizzata per
sussidio nei casi di malattia, impotenza al lavoro o di vecchiaia, venire in aiuto alle la gestione di un interesse Comune e trascendente agli interessi meramente in-
famiglie dei defunti (art. 1). dividuali dei partecipanti.
Le societ possono cooperare alleducazione dei soci e delle loro famiglie; dare Lassociazione nasce attraverso un atto costituivo, col quale si manifesta la volont
aiuto ai soci per lacquisto degli attrezzi del loro mestiere ed esercitare altri uffici di dar vita per atto pubblico (art. 14, c.c.) ad una persona giuridica.
propri delle istituzioni di previdenza economica (art. 2). Latto costituivo un negozio bi plurilaterale avente la natura di un contratto di
La Regione Lombardia valorizza e sostiene le societ che hanno finalit sociali, associazione consensuale, al quale possono aderire successivamente altri soggetti.
anche mediante contributi finanziari (artt. 30 e 31, lr 1/08). Allatto costituivo si accompagna normalmente uno statuto, con cui si trova in
rapporto di complementarit. Gli elementi essenziali del contratto (scopo, patri-
t Enti di patronato monio, condizioni per lammissione dei nuovi associati, le regole sullordinamento
Gli istituti di patronato e di assistenza sociale sono persone giuridiche di diritto priva- interno e sullamministrazione, la disciplina dei diritti e degli obblighi degli asso-
to che svolgono un servizio di pubblica utilit (art. 1, legge 30 marzo 2001, n. 152: ciati) possono essere contenuti sia nellatto costitutivo che nello statuto.
Nuova disciplina per gli istituti di patronato e di assistenza sociale). La fondazione nasce anchessa per atto pubblico o per testamento (art. 14, c. 2,
Questi enti possono essere costituiti e gestiti da confederazioni o associazioni nazionali c.c.), mediante il quale una persona separa alcuni beni del proprio patrimonio e
di lavoratori in possesso dei requisiti stabiliti dalla legge, allo scopo di prestare attivit li destina ad uno scopo determinato. Questo atto, denominato negozio di fon-
di informazione, assistenza e tutela, anche con poteri di rappresentanza, a favore dei dazione (i cui elementi essenziali sono: lo scopo, i mezzi patrimoniali per prov-
lavoratori dipendenti e autonomi, dei pensionati, dei singoli cittadini italiani, stranieri vedervi, le norme sullordinamento e lamministrazione, i criteri e le modalit di
e apolidi presenti sul territorio dello Stato e dei loro superstiti e aventi causa, per il erogazione delle rendite, art. 16, c.c.), unilaterale. Come lassociazione anche la
conseguimento in Italia e allestero delle prestazioni di qualsiasi genere in materia di fondazione ha uno statuto che ne regola la vita e le attivit (art. 16, c.c.).
sicurezza sociale, di immigrazione e emigrazione (art. 7, legge 152/01); possono altres Le differenze tra fondazione e associazione attengono essenzialmente alla diversa
svolgere attivit di consulenza, di assistenza e di tutela, tra le altre, per il conseguimento struttura dellorganizzazione, al diverso ambito dei poteri riconosciuti in ordine
di prestazioni di carattere socio assistenziale (art. 8, c. 1, legge 152/01). allo scopo ed alla stessa esistenza dellente: nella fondazione gli organi non possono
Gli istituti di patronato e di assistenza sociale possono avvalersi esclusivamente di modificare lo scopo n possono deliberare lestinzione dellente; nellassociazione
lavoratori subordinati dipendenti degli istituti stessi o dipendenti dalle organiz- gli associati possono invece in qualsiasi momento modificare la causa del contrat-
zazioni promotrici per lo svolgimento delle proprie attivit operative. E ammessa la to e scioglierlo In definitiva, la distinzione riposa proprio sulla diversa natura e
possibilit di avvalersi, occasionalmente, di collaboratori che operino in modo vo- sostanza dello scopo e sul suo diverso atteggiarsi: nella fondazione lo scopo si
lontario e gratuito esclusivamente per lo svolgimento dei compiti di informazione, oggettivato, si distaccato dal fondatore, ed perci divenuto esterno sia al fonda-
di istruzione delle pratiche, nonch di raccolta e consegna delle stesse agli assistiti e tore che agli organi della fondazione; nellassociazione, al contrario, lo scopo resta
agli operatori, eccezionalmente e per periodi limitati possono stipulare contratti di sempre nella disponibilit delle sue parti(10).
collaborazione coordinata e continuativa (art. 6, c. 1, 2, 3, legge 152/01).
Le prestazioni sono rese a chiunque indipendentemente dalladesione dellinteres- (10) C. De Martini, Le associazioni e le fondazioni, Milano, 1990, pp. 193, 194; A. Fossati, Le trasformazioni
sato allorganizzazione promotrice (art. 8, c. 2, legge 152/01). delle IPAB, in, a cura di E. Codini. A. Fossati, S. Frego Luppi, Roma 2007, La disciplina degli interventi e dei
servizi sociali, pp. 148 e 149.
con il modello costituzionale di stato incentrato su principi solidaristici (art 2 e 3). Gli enti locali sono incentivati a stipulare accordi con queste banche per lo scam-
La legge 328/00 promuove inoltre: la partecipazione attiva dei cittadini, il con- bio di tempo da destinare a prestazioni di mutuo aiuto a favore di singoli cittadini
tributo delle organizzazioni sindacali, delle associazioni sociali e di tutela degli o della Comunit locale: Tali prestazioni devono esser compatibili con gli scopi
utenti per il raggiungimento dei fini istituzionali di cui al comma 1 (art. 1, c. 6). statutari delle banche dei tempi e non devono costituire modalit di esercizio delle
I soggetti cosiddetti informali, persone fisiche, famiglie e i gruppi informali di attivit istituzionali degli enti locali(art. 27. c. 2, legge 53/00).
reciproco aiuto e solidariet, per la lr 3/08 secondo il principio di sussidiariet,
concorrono alla programmazione, progettazione e realizzazione della rete delle (11) F. Crestani, La famiglia, in, a cura di E. Codini. A. Fossati, S. Frego Luppi, Torino 2011, Manuale di diritto
unit di offerta sociali e sociosanitarie, secondo gli indirizzi definiti dalla Regione dei servizi sociali, pp. 128 e 129.
(12) S. Frego Luppi, Servizi sociali e diritti alla persona, op. cit. p. 227.
(art. 3, c.1 lett. b).
Nellambito dei soggetti informali un ruolo di primo piano assegnato alla fa-
miglia, intesa come Comunit naturale in senso sociologico e non solo quella Le confessioni religiose
fondata sul matrimonio (art. 29, Cost.), ma anche quella anagrafica costituita da Altra categoria di soggetti che partecipa alla programmazione e alla gestione del sistema
un insieme di persone legate da vincoli di matrimonio, parentela, affinit, adoz- integrato di interventi e servizi sociali quella degli enti riconosciuti delle confessioni reli-
ione, tutela o da vincoli affettivi, coabitanti ed aventi dimora abituale nello stesso giose con le quali lo Stato, a norma dellart. 8 della Costituzione, ha stipulati patti, accordi
Comune (DPR 30 maggio 1989, n. 223). o intese (art. 1, c. 4, legge 328/00), che operano in ambito sociale e sociosanitario (art. 3,
La famiglia non solo destinataria di interventi di aiuto ma riconosciuta come c. 1, lett. d, lr 3/08). La limitazione agli enti riconosciuti delle confessioni religiose con le
risorsa e compartecipe nella costruzione del sistema di welfare(11), il sistema inte- quali vi sia stata intesa sembra porre problemi di costituzionalit della norma.
grato di servizi sociali chiamato a valorizzare il ruolo attivo delle famiglie nella In altra occasione la Corte Costituzionale ha dichiarato lincostituzionalit di
formazione di proposte e di progetti per lofferta dei servizi e nella valutazione dei norme simili, in quanto Detta limitazione viola il principio di eguale libert di
medesimi. Al fine di migliorare la qualit e lefficienza degli interventi, gli opera- tutte le confessioni religiose (art. 8, c. 1, Cost.), la cui natura pu risultare, in man-
tori coinvolgono e responsabilizzano le persone e le famiglie nellambito dellorga- canza di intesa con lo Stato, anche da precedenti riconoscimenti pubblici, dallo
nizzazione dei servizi(art.16 c.1 legge 328/00). statuto che ne esprima chiaramente i caratteri, o comunque dalla Comune con-
Anche la lr 3/08 attribuisce un ruolo rilevante allassociazionismo familiare so- siderazione(sent. n. 195/93), e Ci dovr essere fatto alla stregua della reale na-
prattutto in quanto finalizzato a favorire il mutuo aiuto nel lavoro domestico e tura dellente e dellattivit in concreto esercitata(Corte Cost., sent. n. 467/92);
di cura familiare, anche mediante lorganizzazione delle banche del tempo(art. perci la legge per la Corte: non pu introdurre come elemento di discriminazione
23, c. 1, lett. a). fra le confessioni religiose . Avendone altri requisiti, lesistenza di unintesa per
Ma queste iniziative di auto - aiuto possono essere organizzate anche al di l della la regolazione dei rapporti della confessione con lo Stato Vale dunque in prop-
presenza delle famiglie o delle loro associazioni: Si tratta di iniziative poste in osito il divieto di discriminazione, sancito in generale dallart. 3 della Costituzione
essere da soggetti che si organizzano per affrontare problemi simili(12). e ribadito, per quanto qui interessa, dallart. 8, primo comma. Ne risulterebbe, in
Significativa in questo ambito la previsione della legge quadro in materia di alcol caso contrario, violata anche leguaglianza dei singoli nel godimento effettivo della
e di problemi alcolcorrelati del 30 marzo 2001, n. 125, che tra le sue finalit ha libert di culto, di cui leguale libert delle confessioni di organizzarsi e di operare
quelle di favorire le associazioni di auto mutuo aiuto per prevenire o ridurre i rappresenta la proiezione sul piano Comunitario (Corte Cost. sent. 346/02).(13)
problemi alcolcorrelati (art. 1, lett. e).
(13) A.Fossati, Manuale di diritto dei servizi sociali, op.cit., capitolo Terzo Settore e altri soggetti senza scopo di
Di sicuro rilievo anche le banche dei tempi, realt associative che favoriscono il
lucro, pp. 99 e 100.
reciproco scambio di prestazioni fra gli aderenti, sotto forma di tempo ai fini di
solidariet, previste dalla legge 8 marzo 2000, n. 53 Disposizioni per il sostegno Altri soggetti privati
della maternit e della paternit, per il diritto alla cura e alla formazione e per il Lart.1, c. 5 della legge 328/00 annovera, oltre ai soggetti sopra elencati, anche con
coordinamento dei tempi delle citt . formula generica di chiusura indeterminati altri soggetti, chiamati a partecipare
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Servizi sociali: definizione e principi costituzionali Vannia Sandretti
attivamente nella progettazione e realizzazione degli interventi. comunque coloro che beneficiano di una forma di protezione personale, riconos-
Lart. 3, c. 1, lett. c) della lr 3/08 individua accanto ai soggetti del Terzo Settore, ciuta a livello internazionale (art. 6, c. 1, lett. b, lr 3/08).(15)
alle organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative gli altri soggetti di La posizione giuridica degli immigrati cittadini di un paese dellUnione europea
diritto privato che operano in ambito sociale e sociosanitario. sostanzialmente analoga a quella degli italiani una volta che abbiano provveduto
La legislazione statale e regionale manifestano un chiaro favore per i soggetti non alla prescritta registrazione anagrafica. Per gli extraComunitari vige un regime ad
lucrativi, tuttavia non escludono che, accanto al Terzo Settore per definizione no hoc posto dal Testo unico delle disposizioni concernenti la disciplina dellimmi-
profit, vi possano essere soggetti privati for profit che partecipano anchessi alla grazione e norme sulla condizione dello straniero (d.lgs 25 luglio 1998, n.286).
realizzazione e gestione del sistema oggettivo dei servizi sociali. Le categorie di soggetti sopra citati sono in sostanza presenti regolarmente sul ter-
Il favore espresso e la posizione di preminenza dei soggetti non lucrativi discende ritorio o in via di regolarizzazione, ovvero nel rispetto delle regole che legittimano
direttamente dal principio personalista dellart. 2 della Costituzione e trova ul- la presenza degli stessi sul territorio.(16)
teriore conferma nella disposizione costituzionale sulla sussidiariet cosiddetta Gli stranieri irregolari godono di un grado di protezione inferiore ai cosiddetti rego-
orizzontale, dove laccento posto sullautonoma iniziativa dei cittadini, singoli e lari, i primi che si trovino in situazioni tali da esigere interventi non differibili e non
associati (art. 118, ult. c.) pare delimitare il campo di applicazione della sussidia- sia possibile indirizzarli ai corrispondenti servizi della Regione o dello Stato di appartenenza
riet a quei soggetti che operano per fini solidaristici.(14) hanno diritto agli interventi e ai servizi se corrispondono alla tutela di diritti fonda-
Nellottica della solidariet, che un fine cui tende il sistema integrato degli inter- mentali, comunque garantita la tutela della maternit consapevole e della gravidanza
venti e dei servizi sociali (art. 1, c. 5, legge 328/00), si colloca la previsione dellart. e la tutela delle condizioni sociali del minore (art. 6, c. 1, lett. c, lr 3/08).
18 c. 4 della lr 3/08 che prevede la partecipazione alla formazione del piano di Un secondo grado di selezione deriva dalla natura del bisogno che stabilisce la
zona soltanto degli organismi del Terzo Settore. priorit di accesso agli interventi e ai servizi: In base agli indirizzi dettati dalla
Regione e ai parametri successivamente definiti dai Comuni, accedono prioritari-
(14) A Mattioni, Solidariet giuridicizzazione della fraternit, a cura di A Marzanati e A Mattioni, La fraternit amente alla rete delle unit di offerta sociali le persone in condizione di povert o
come principio di diritto pubblico, Roma, 2007, p. 32. F. Pizzolato, Dal personalismo alla fraternit, in a cura di con reddito insufficiente, nonch le persone totalmente o parzialmente incapaci
A. Marzanati e A. Mattioni, op. cit. p. 60. F. Pizzolato, La sussidiariet nei servizi alla persona, in Politiche Sociali
e Servizi, n. 1/05, p. 19. F. Villa, Lezioni di politica sociale, Milano, 2003, pp. 156, 157, 158. di provvedere a se stesse o esposte a rischio di emarginazione, nonch quelle sot-
toposte a provvedimenti dellautorit giudiziaria che rendono necessari interventi
I SOGGETTI DESTINATARI DEL SISTEMA INTEGRATO assistenziali (art. 6, c. 2, lr 3/08).
DI INTERVENTI E DEI SERVZI SOCIALI La condizione del rischio di emarginazione assai ampia e su questa dovranno
esprimersi gli indirizzi regionali e i parametri comunali.
Il carattere di universalit cosiddetta selettiva del sistema integrato degli interventi Analitico lelenco dei soggetti che accedono prioritariamente alle unit di offerta
e servizi sociali affermato nelle previsioni dellart. 2 della legge 328/00 e dellart. sociosanitarie, cui fa riferimento lart. 6 comma 3 della lr 3/08 in considerazione
6 della lr 3/08, che, in ragione della cittadinanza e dello stato giuridico di presenza delle risorse disponibili e relativamente alle prestazioni non incluse nellallegato C
sul territorio nazionale e regionale e della natura del bisogno, individuano po- del DPCM 29 novembre 2001 (Definizione dei livelli essenziali di assistenza), le
sizioni differenziate per laccesso alle prestazioni e ai servizi. persone e le famiglie che si trovano in uno stato di bisogno determinato da:
La legge quadro statale stabilisce che hanno diritto di usufruire delle prestazioni e a) non autosufficienza dovuta allet o a malattia;
dei servizi del sistema i cittadini italiani (art. 2, c. 1) residenti nel territorio della b) inabilit o disabilit;
Regione e gli altri cittadini italiani e di Stati appartenenti allUnione Europea c) patologia psichiatrica stabilizzata;
(UE), ovvero temporaneamente presenti (art. 6, c. 1, lett. a, lr 3/08), nonch i cit- d) patologie terminali e croniche invalidanti;
tadini di Stati diversi da quelli appartenenti alla UE, in regola con le disposizioni e) infezioni da HIV e patologie correlate;
che disciplinano il soggiorno e residenti in Lombardia, i profughi, i rifugiati, i f )dipendenza;
richiedenti asilo, gli stranieri con permesso umanitario, gli apolidi, i rimpatriati e g) condizioni di salute o sociali, nellambito della tutela della gravidanza, della
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Servizi sociali: definizione e principi costituzionali Vannia Sandretti
maternit, dellinfanzia, della minore et; complesse e che necessitano di un pronto intervento sociale e di una continuit
h) condizioni personali e familiari che necessitano di prestazioni psico terapeu- assistenziale, segnalare le situazioni complesse ai competenti uffici del Comune e
tiche e psico diagnostiche. (art. 6, c. 3, lr 3/08). dellASL e alle altre unit dofferta affinch sia assicurata la presa in carico della
Fatto salvo il diritto soggettivo a beneficiare delle prestazioni economiche relative alle persona secondo criteri di integrazione e di continuit assistenziale.
condizioni di invalidit civile, cecit, e sordomutismo, nonch delle pensioni sociali, Per raggiungere compiutamente tale obiettivo devono essere presidiati, secondo gli
lerogazione degli interventi e delle prestazioni condizionata anche dalla dis- indirizzi regionali lombardi (Delibera Giunta regionale, VIII/8551 del 3 dicembre
ponibilit delle risorse economiche. Devono essere comunque garantiti i livelli es- 2008) tre livelli da tale funzione:
senziali delle prestazioni che assicurano diritti fondamentali (art. 2, c. 2, legge 328/00). - il livello del cittadino al fine di garantire il giusto orientamento al servizio di
competenza e un accesso rapido ai servizi;
(15) Differentemente dalla lr 3/08 la legge 328/00 limitava lassistenza ai profughi e agli apolidi solo per le misure - il livello del servizio che si occuper della presa in carico della persona per lat-
di prima assistenza per il tempo necessario alle operazioni di identificazione e eventualmente fino alla concessione tivazione della rete e del trasferimento di dati e informazioni senza dispersioni;
del permesso di soggiorno.
(16) E. Codini, Manuale di diritto dei servizi sociali, op.cit., capitolo Gli stranieri, p. 217 ; per un approfondi- -il livello programmatorio per una lettura sempre aggiornata dei bisogni del territorio.
mento del tema stranieri si veda anche E. Codini, La disciplina degli interventi e dei servizi sociali, op. cit.,
capitolo Gli stranieri. (17) S.A.Frego Luppi, Manuale di diritto dei servizi sociali, op.cit., capitolo Il rapporto pubblico-privato e la
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Servizi sociali: definizione e principi costituzionali Vannia Sandretti
Nella stessa direzione si pongono sia la previsione di progetti individuali per le per- principio della libert di scelta, nel rispetto dellappropriatezza delle prestazioni
sone disabili (art. 14, legge 328/00), il cui scopo quello di definire un program- (art. 2, c. 1, lett. c), corrispondentemente le persone e le famiglie hanno diritto di
ma di interventi ad hoc per ciascuna persona (un simile obiettivo non pu che scegliere liberamente le unit di offerta, compatibilmente con il requisito dellap-
basarsi su di un coinvolgimento diretto, nei limiti in cui ci sia possibile per le sue propriatezza delle prestazioni(art. 7, c. 1, lett. a).
condizioni, della persona disabile interessata), sia la valorizzazione ed il sostegno La libert di scelta presuppone perci con la pluralit di offerta anche la possibilit
delle responsabilit familiari (artt. 15 e 16, legge 328/00). La natura personalizzata di essere informati e la capacit di esercitare la scelta in piena responsabilit e
della prestazione riaffermata dal DPCM 14 febbraio 2001: Atto di indirizzo e conoscenza. Il requisito dellappropriatezza della prestazione costituisce il limite
coordinamento in materia di prestazioni socio sanitarie, dove allart. 1 previsto esterno della libert, nel senso che fa sorgere il dovere delle Istituzioni pubbliche di
che lassistenza prestata sulla base di progetti personalizzati redatti sulla scorta orientare la scelta, non condizionandola, bens rendendo la persona o la famiglia
di valutazioni multidimensionali. Le Regioni disciplinano le modalit ed i criteri interessata in grado di valutare quale prestazione o intervento sia il pi adeguato
di definizione dei progetti assistenziali personalizzati. alle proprie esigenze. LIstituzione pubblica non pu orientare verso una struttura
La finalit della partecipazione responsabile dellinteressato trova unulteriore e pubblica o verso una struttura di offerta privata, bens deve limitarsi a individuare,
significativa conferma nella previsione dei titoli per lacquisto dei servizi sociali dai anche in collaborazione con linteressato (nellambito della prestazione personaliz-
soggetti accreditati del sistema integrato di interventi e servizi sociali ovvero come zata di cui sopra), la prestazione pi adeguata; spetta a questultimo decidere poi a
sostitutivi delle prestazioni economiche diverse da quella correlate al minimo vi- quale struttura rivolgersi.
tale (art. 17, legge 328/00, art. 10, lr 3/08). Nellottica della libert di scelta il sistema integrato degli interventi e dei servizi
La personalizzazione ribadita dalla lr 3/08, che allart. 7 afferma il principio che sociali offre sia la possibilit di scegliere tra unit di offerta sia forme alternative,
le persone hanno diritto a essere informate sulle prestazioni di cui possibile usu- anche attraverso il ricorso ai titoli sociali.
fruire, sulle condizioni e sui requisiti per accedere alle prestazioni stesse, nonch sulle Lart. 17, c. 1 della legge 328/00 dispone che i Comuni possano prevedere la
relative modalit di erogazione, ed esprimere il consenso sulle proposte dintervento concessione, su richiesta dellinteressato, di titoli validi per lacquisto di servizi
che le riguardano; rimanere, ove possibile, nel proprio ambiente familiare e sociale o sociali dai soggetti accreditati del sistema, ovvero come sostitutivi delle prestazioni
comunque mantenere nella misura massima possibile le relazioni familiari e sociali; economiche diverse da alcune tassativamente indicate dal legislatore in quanto
essere prese in carico in maniera personalizzata e continuativa ed essere coinvolte considerate infungibili (prestazioni correlate al minimo vitale, le pensioni sociali
nella formalizzazione dei relativi progetti (art. 7, c. 1, lett. c, e, f, lr 3/08). e gli assegni sociali).
Da unanalisi del comma 1 dellart.17 si rileva che lintroduzione del buono nel
sistema integrato dei servizi subordinata a due condizioni: ad una scelta dellente
IL PRINCIPIO DELLA LIBERTA DI SCELTA E I TITOLI SOCIALI locale e allattivazione dellinteressato. Ne derivano due ordini di considerazioni:
i titoli paiono destinati a servizi su domanda aggiuntivi rispetto a quelli previsti
Il sistema integrato degli interventi e dei servizi sociali cosiddetto oggettivo per dal legislatore in via generale, per situazioni di bisogno che i Comuni possono, se
la necessaria presenza di una pluralit di soggetti pubblici e privati, sia nella fase lo ritengono, prendere in considerazione (esempio, assistenza domiciliare serale e
della predisposizione e programmazione degli interventi e servizi sia nella fase di notturna) e possono essere erogati anche come sostitutivi di prestazioni economi-
attuazione e gestione, comporta, in base ai principi costituzionali, che hanno per che salvo le esclusioni previste.
centro del sistema la persona umana e, quindi, il suo diritto di autodeterminarsi, Il titolo sociale quindi un titolo dacquisto di una prestazione fornito dallisti-
la libert di scegliere di quali interventi e servizi usufruire. tuzione pubblica oppure uno strumento sostitutivo di una prestazione econom-
Di tale principio attuazione lart. 3, c. 4 della legge 328/00, che fa carico alle ica: il vantaggio del buono rispetto allerogazione di una somma di danaro
Istituzioni pubbliche di promuovere, da un lato, azioni per favorire la pluralit di equivalente allutente la garanzia del suo utilizzo a quei fini per cui stato pre-
offerta dei servizi, dallaltro, di garantire il diritto di scelta fra gli stessi servizi. visto e allinterno di un progetto individualizzato. La differenza rispetto al modello
Nellordinamento regionale lombardo il governo della rete di servizi si informa al del mero rimborso delle prestazioni erogate che lutente ha un limite di spesa
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Servizi sociali: definizione e principi costituzionali Vannia Sandretti
poich il buono ha un valore dato. mento di governo del sistema e finalizza luso dei titoli a favore del soddisfacimen-
Il sistema dei vouchers in forma idealtipica pare inoltre garantire libert (di scelta to di taluni bisogni.
fra i servizi accreditati dal sistema) e uguaglianza sostanziale degli utenti (che tutti, La disponibilit dei titoli dipende dalle risorse programmate, tenuto conto che
o alcuni che si trovino in situazione di bisogno, dispongano del buono), massimo la legge attribuisce ai titoli una funzione integrativa dei servizi resi dalla rete, in
potere contrattuale degli stessi nei confronti dei gestori, competitivit e concor- questo senso si spiega il favore verso forme di intervento presso soggetti informali
renzialit tra questi ultimi, con esiti potenzialmente felici sul piano della qualit, familiari e della solidariet sociale.
dellefficacia e dellefficienza del sistema.(18)
Alla programmazione regionale compete di disciplinare criteri e modalit di con- (18) S.A. Frego Luppi, Servizi Sociali e diritti alla persona, Milano, 2004, pp.196 e 197.
cessione dei titoli (art. 17, c. 2) nellambito di un percorso assistenziale attivo per (19) V.Sandretti, Manuale di diritto dei servizi sociali, op.cit., capitolo I titoli sociali, p.291.
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Servizi sociali: definizione e principi costituzionali Vannia Sandretti
traverso criteri unificati, della situazione economica di coloro che richiedono Rispetto allapplicazione standard dellISEE viene definita una diversa compo-
prestazioni sociali agevolate nonch della definizione del livello di compartecipazi- sizione del nucleo familiare in caso di particolari tipologie di prestazioni: per le
one al costo delle medesime, viene richiamata la nozione di ISEE gi presente nel prestazioni agevolate di natura sociosanitaria, ovvero per le prestazioni assicurate
decreto legislativo 109/1998, ma viene per la prima volta esplicitato in modo chia- nellambito di percorsi assistenziali integrati di natura sociosanitaria rivolte a per-
ro che lindicatore costituisce livello essenziale delle prestazioni, ai sensi dellart. sone di maggiore et con disabilit e limitazioni dellautonomia, secondo lart.6 il
117, secondo comma, lettera m) della Costituzione, fatte salve le competenze nucleo familiare del beneficiario composto dal coniuge, dai figli minori di anni
regionali in materia di normazione, programmazione e gestione delle politiche 18 nonch dai figli maggiorenni, mentre per le prestazioni agevolate rivolte a mi-
sociali e sociosanitarie e ferme restando le prerogative dei Comuni; pertanto gli norenni, in presenza di genitori non conviventi il decreto precisa che il genitore
enti erogatori di prestazioni sociali e sociosanitarie sono tenuti ad utilizzare lISEE non convivente nel nucleo familiare, non coniugato con laltro genitore, che abbia
quale criterio di valutazione della condizione economica dei cittadini, pur poten- riconosciuto il figlio, fa parte del nucleo familiare del figlio fatti salvi alcuni casi
do prevedere accanto allISEE criteri ulteriori di selezione volti ad indentificare particolari definiti dalla norma (art.7 DPCM 159/2013).
speciali categorie di beneficiari. Viene inoltre introdotta la possibilit di calcolare un ISEE corrente, riferito ad
Rispetto alla disciplina precedente non viene modificato il metodo di calcolo dellISEE: un periodo di tempo pi ravvicinato al momento della richiesta della prestazi-
gli elementi che concorrono nella definizione dellIndicatore della situazione eco- one, qualora vi sia una rilevante variazione dellindicatore, e si sia verificata una
nomica equivalente sono il nucleo familiare del richiedente e la situazione economi- consistente variazione della situazione lavorativa di uno dei componenti il nucleo
ca del nucleo stesso; lindicatore costruito a partire dalla situazione economica dei familiare (art. 9 DPCM 159/2013), con lobiettivo di valutare la reale condizione
componenti del nucleo familiare del richiedente la prestazione sociale agevolata e economica del richiedente la prestazione sociale agevolata al momento della richies-
tiene in considerazione, mediante lutilizzo di una scala di equivalenza, del numero ta della stessa, superando gli scostamenti che in tali situazioni si verificherebbero
dei componenti il nucleo familiare o di particolari situazioni di disagio presenti. facendo riferimento ad una situazione economica basata sul reddito complessivo
In considerazione del fatto che lapplicazione degli indici della scala di equiva- dichiarato ai fini IRPEF.
lenza permette di distinguere lISE, ovvero lindicatore della situazione economi-
ca, costituita da situazione reddituale e situazione patrimoniale, dallISEE, che (20) G. Mazzoni Accertamento della condizione economica del richiedente in Il sistema integrato degli interventi
rappresenta il suo valore equivalente e riporta la situazione familiare a quella e servizi sociali, op.cit., p. 416 ss.
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Servizi sociali: definizione e principi costituzionali Vannia Sandretti
standard di tutela non pu essere infatti disgiunta dalla individuazione di idonee A sua volta il piano di zona (art. 19, legge 328/00) individua: a) gli obiettivi stra-
risorse e di appropriati strumenti, che vanno organizzati in un quadro program- tegici e le priorit di intervento nonch gli strumenti e i mezzi per la relativa realiz-
matorio capace di ordinare interessi e risorse. zazione; b) le modalit organizzative dei servizi, le risorse finanziarie, strutturali e
La Costituzione sembra perci fondare per lo Stato una competenza program- professionali; c) i requisiti di qualit in relazione alle disposizioni regionali per la
matoria che deriva dalla necessit di definire i livelli essenziali di assistenza e di gestione dei servizi e per lerogazione delle prestazioni; d) le modalit per garantire
assicurare loro tutela effettiva. lintegrazione tra servizi e prestazioni e per realizzare il coordinamento con gli
Nei termini anzidetti si pu concludere che il metodo della programmazione gover- organi periferici delle amministrazioni statali con particolare riferimento allam-
na il sistema dei servizi sociali e condiziona la competenza esclusiva regionale.(21) ministrazione penitenziaria e della giustizia; e) le modalit per la collaborazione
dei servizi territoriali con i soggetti operanti nellambito della solidariet sociale a
(21) A.Fossati, Manuale di diritto dei servizi sociali, op.cit., capitolo Programmazione e pianificazione, p.76. livello locale e con le altre risorse della Comunit; f) le forme di concertazione con
lazienda sanitaria locale e con i soggetti del Terzo Settore.
Gli strumenti di pianificazione: in particolare il Piano di Zona Il piano di zona svolge la funzione di un vero e proprio piano regolatore dei servizi
Nellottica di una programmazione partecipata e condivisa tra i livelli istituzionali sociali, il cui scopo quello di favorire la formazione di sistemi locali di intervento
di governo, la legge quadro individua una serie di strumenti: il piano nazionale, fondati su servizi e prestazioni complementari e flessibili, capaci di stimolare le
regionale, di zona, ciascuno dei quali disciplina interessi e individua strumenti di risorse locali di solidariet ed auto aiuto, nonch di responsabilizzare i cittadini
azione differenziati. nella programmazione e nella verifica dei servizi.
I soggetti istituzionali, chiamati a concorrere al governo programmato del sistema inte- Il piano di zona uno strumento tramite il quale riconosciuto uno spazio di
grato, partecipano con diversa responsabilit e intensit. governo al Comune, che assume un ruolo centrale nella programmazione a livello
Il criterio del riparto per interessi serve per delimitare la competenza dei diversi livel- locale, in attuazione del principio costituzionale di sussidiariet verticale di cui
li istituzionali e consente di delineare un sistema di programmazione pianificazione allart.18 comma 1; inoltre nella previsione della partecipazione dei soggetti sociali
non gerarchico, costituito da piani e programmi che tra loro devono necessariamente alla sua definizione trova applicazione altres il principio costituzionale di sussidia-
interagire in un rapporto di complementariet, al fine di rendere tra di loro compatibili i riet orizzontale (art.118 c.4).
diversi interessi attribuiti alla competenza dei livelli istituzionali.
Lesame delle specifiche norme della legge quadro conferma questa impostazione. Il Piano di Zona-Finalit
Il piano nazionale (art. 18, legge 328/00), che si caratterizza per la definizione di indi- La lr 3/08 (art 18 c.c. 1, 2) definisce il piano di zona come lo strumento di pro-
rizzi che orientano lazione programmatoria degli enti, cui affidata la competenza della grammazione in ambito locale della rete dofferta sociale e in cui si attua lin-
gestione dei servizi e delle prestazioni, si pone come base di riferimento per la determi- tegrazione tra la programmazione sociale e la programmazione sociosanitaria in
nazione di uno standard di servizi e prestazioni omogeneo su tutto il territorio nazionale ambito distrettuale, anche in rapporto al sistema della sanit, dellistruzione e della
a garanzia della tutela dei diritti fondamentali della persona. formazione, della casa e del lavoro.
La fissazione dello standard agisce da base ineludibile di riferimento per lintervento re- La pianificazione o programmazione un metodo attraverso il quale si formulano
gionale con il suo piano (art. 18, ultimo comma, legge 328/00), che si sviluppa in coeren- degli obiettivi da raggiungere entro un certo periodo di tempo, indicando le pre-
za con gli indirizzi statali, promuove lintegrazione socio sanitaria dei servizi e coordina scrizioni generali e le risorse umane e finanziarie necessarie allo scopo. Il prodotto
sul territorio le politiche dellistruzione della formazione professionale e del lavoro. del processo programmatorio costituito da un documento definito piano o pro-
Le Regioni pertanto, in relazione alle indicazioni del piano nazionale, attraverso gramma. Il piano o programma in genere elenca obiettivi strategici di medio lun-
forme di intesa con i Comuni interessati e, nellambito delle risorse disponibili, go periodo e si differenzia dal progetto che ha caratteristiche pi operative e si pu
adottano il piano regionale degli interventi e dei servizi sociali, provvedendo in collocare allinterno di un piano o programma. Il piano di zona lo strumento
particolare allintegrazione socio sanitaria in coerenza con gli obiettivi del piano fondamentale attraverso il quale i Comuni, con il concorso di tutti i soggetti attivi
sanitario regionale. (art. 18, c. 6, legge 328/00). nella programmazione, disegnano il sistema integrato di interventi e servizi sociali.
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Le politiche sociali sono considerate politiche universalistiche, volte a realizzare grammatore locale a identificare aree trasversali di analisi dei bisogni e delle
obiettivi di benessere sociale attraverso il sistema integrato di interventi e servizi risorse che consentano di tenere al centro della programmazione degli interventi
sociali che ha come finalit la promozione dello sviluppo della persona umana, la persona e il sistema famiglia nei suoi diversi cicli di vita e permettano di svi-
non la mera erogazione di servizi e prestazioni. La realizzazione di tali obiettivi luppare modelli a rete di intervento maggiormente adeguati ai bisogni territoriali.
strategici avviene grazie al concorso di soggetti diversi che condividono re- La famiglia si configura nella legislazione regionale quale risorsa non solo da soste-
sponsabilit, in una logica di sistema allargato di governo, nel quale al Comune, nere, ma anche da valorizzare nellambito del sistema dei servizi a rete, la famiglia
lente pubblico pi vicino ai cittadini, attribuita una funzione di regia. Il piano di diventa infatti non solo interlocutore rilevante nella formulazione di proposte per
zona uno strumento che evidenzia in concreto il passaggio da una prospettiva di lofferta dei servizi ma un attore fondamentale del sistema. Tale impostazione, che
government, che prevede una funzione di governo esclusivamente in capo al sog- conferma i principi introdotti dalla legge 328/00 e dal piano nazionale degli inter-
getto pubblico, ad una prospettiva di governance, che prevede unattivit di gover- venti e dei servizi sociali 2001-2003 non rappresenta una novit per il legislatore
no realizzata attraverso la mobilitazione di una serie di soggetti, siano essi pubblici, lombardo che gi nel 1999 con la legge 23 Politiche regionali per la famiglia ha
del privato sociale, della societ civile. Nel favorire la formazione di sistemi locali delineato unorganica politica di sostegno al nucleo familiare sia quale oggetto di
di intervento fondati su servizi e prestazioni complementari e flessibili, stimolando servizi pubblici sia quale soggetto attivo a livello sociale, promuovendo e sostenen-
in particolare le risorse locali di solidariet e di auto-aiuto, nonch nel responsabi- do ladozione di forme di organizzazione e aiuto solidaristico tra le famiglie.(22)
lizzare i cittadini nella programmazione e nella verifica dei servizi (art.19 comma
2, lett. a) legge 328/00) il piano di zona rappresenta unimportante opportunit (22) Sul tema si veda S. Frego Luppi, Servizi sociali e diritti alla Persona, op. cit., p. 213 ss.
non solo per realizzare lintegrazione tra le diverse Comunit locali, che diventa-
no titolari del processo programmatorio e si uniscono in un ambito territoriale Finanziamento del sistema locale
cercando di superare il frazionamento comunale e lintegrazione tra attivit isti- Al finanziamento della rete locale dofferta concorrono diverse fonti di finanzia-
tuzionali e attivit espressione della collettivit, ma anche per realizzare unin- mento (lr 3/08 Capo VI) di derivazione statale (es., Fondo Nazionale Politiche
tegrazione tra politiche e servizi differenti. Sociali), regionale (es., Fondo Sociale Regionale), comunale e anche eventuali altre
risorse (es., fondi Comunitari, concorso alla spesa da parte degli utenti, finanzia-
Contenuti menti privati ).
Nel documento di piano devono essere definiti (art. 18 c.1) gli obiettivi e le Le linee di indirizzo regionali per la programmazione del piano di zona evidenziano come
priorit di intervento, le modalit di accesso alla rete e individuati gli strumenti il programmatore locale, al quale riconosciuta autonomia nella gestione delle risorse,
e le risorse necessarie per la relativa realizzazione, a conclusione di un processo di debba perseguire la finalit dellintegrazione, dellottimizzazione e della pianificazione
analisi socio demografica del territorio che dia un quadro completo dei bisogni unitaria, e tendere a costruire un sistema di budget sociale di ambito, composto dalla
sociali prioritari ed emergenti. somma e dallintegrazione delle risorse individuate. Nel realizzare la programmazione
E importante che siano individuate anche le strategie di prevenzione e di contrasto finanziaria devono comunque essere rispettate alcune finalizzazioni nella destinazione
di fattori di rischio, i soggetti istituzionali e privati maggiormente coinvolti e le dei fondi previste a livello nazionale e regionale e deve essere considerato il principio
relative modalit di coordinamento e integrazione, i risultati attesi, gli standard secondo cui i finanziamenti nazionali e regionali costituiscono risorse aggiuntive rispetto
di funzionamento ed efficacia delle unit dofferta, nonch criteri e strumenti di alle risorse comunali, che rappresentano leffettivo impegno dei Comuni nella program-
verifica e valutazione. mazione associata e nellattuazione della rete locale delle unit dofferta sociali.
Oggetto della programmazione risulta essere la rete dofferta sociale, ovvero i
servizi sociali come previsti dallart. 128 del D.lgs 112/98, lanalisi e lindividuazione Il processo di costruzione del Piano di Zona
di obiettivi e priorit deve riguardare le aree di intervento individuate dalla leg- Il piano di zona si configura come uno strumento che persegue processi di pro-
islazione nazionale ovvero anziani, minori, disabili, immigrazione, povert ed grammazione condivisa. Il piano deve essere uno strumento dinamico e flessibile
emarginazione, dipendenze e salute mentale con unattenzione da parte del pro- capace di cogliere i bisogni della collettivit e di assicurare ad essi le risposte pi
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coerenti ed adeguate. rio dellambito distrettuale: approva il documento di piano e i suoi aggiornamenti,
In tale ottica il piano si caratterizza per essere incrementale in quanto le attivit che definisce le priorit del piano di zona con riferimento alle politiche sociali locali e
i soggetti coinvolti sono chiamati a realizzare si costruiscono nel corso dellazione, alle risorse disponibili, verifica lo stato di raggiungimento degli obiettivi, approva i
non sono date, ma si trasformano e ridefiniscono in rapporto alle esperienze. Da piani economico finanziari svolgendo cos una funzione di amministrazione attiva
un punto di vista metodologico risulta importante il processo di piano, inteso in materia di programmazione locale delle unit dofferta sociali, esprime inoltre
come strategia di governo delle relazioni dei differenti soggetti coinvolti nellelabora- pareri in materia sanitaria.
zione dello stesso e dei diversi ruoli che essi assumono.(23) Lufficio di piano lorganismo di supporto tecnico ed esecutivo alla programmazione,
lavora in staff con lorganismo politico. E responsabile delle funzioni tecniche, am-
(23) A.Battistella, U.De Ambrogio, E.Ranci Ortigosa, Il piano di zona, Roma, 2004, p.53 ministrative e della valutazione degli interventi per il raggiungimento degli obiettivi,
ha funzione prevalentemente di studio, elaborazione ed istruttoria degli atti.
Avvio del processo di pianificazione Il tavolo dei dirigenti e/o responsabili dei servizi sociali dei Comuni del territorio:
La lr 3/08 prevede la consultazione dei soggetti che concorrono alla program- lavora in staff con lufficio di piano, elabora proposte da sottoporre al tavolo politico
mazione, progettazione e realizzazione delle unit dofferta sociali e sociosanitarie, per la scelta degli obiettivi, delle priorit e lallocazione delle risorse.
siano essi soggetti istituzionali, soggetti del Terzo Settore e soggetti informali. I tavoli di rappresentanza del Terzo Settore: rappresentano il luogo di confronto
La prima fase consiste nella costruzione della rete dei soggetti che partecipano tra soggetti istituzionali e soggetti Comunitari locali, garantiscono la partecipazione
alla progettazione partecipata del piano di zona: nella definizione dei ruoli, delle al processo di programmazione ai diversi soggetti Comunitari locali, forniscono
relazioni e nellavvio dei gruppi di lavoro. E questa la fase in cui si attivano gli un importante contributo nella costruzione della base conoscitiva e nella for-
organismi politici (Assemblea dei Sindaci) e tecnici (ufficio di piano, tavoli tecnici mulazione di ipotesi e pareri per la scelta degli obiettivi del piano di zona.
e tavoli di rappresentanza del Terzo Settore) che governeranno lelaborazione e la La seconda fase, si realizza nella raccolta dei dati sulla domanda e offerta dei servizi
gestione del piano di zona e in cui sono coinvolti i soggetti che parteciperanno in che costituiranno la base conoscitiva su cui fondare le decisioni sullo sviluppo del-
forme diverse al piano di zona. la politica sociale integrata. Lanalisi del contesto, affinch sia utile alla successiva
Tale momento estremamente complesso. Nellattivare il sistema di governo del definizione degli obiettivi del piano di zona, deve realizzarsi su un doppio binario:
piano si coniugano responsabilit, funzioni e competenze diversificate: sia gli or- da un lato deve arrivare ad offrire un quadro conoscitivo delle specificit della
ganismi istituzionali nel duplice ruolo politico e tecnico, che gli enti Comunitari, i popolazione residente nel territorio e delle sue problematiche, dallaltro deve effet-
soggetti della solidariet organizzata, sono chiamati dalla legge a svolgere una fun- tuare una mappatura del sistema di offerta di servizi sul territorio, accompagnata
zione pubblica ossia di pubblico interesse, allinterno della quale fondamentale da una valutazione di ci che si sta realizzando, evidenziando punti di forza e
il ruolo dei Comuni. criticit e valutando la capacit del sistema di offerta di rispondere ai bisogni del
Nella definizione del sistema di governo del piano di zona, ossia dellorganizzazione territorio.
operativo - gestionale adeguata non solo per la predisposizione e lavvio del pro- In questa fase il coinvolgimento degli attori sociali ha una valenza di fondamentale
cesso di costruzione del piano, ma anche per il funzionamento della rete stessa importanza in quanto una mappatura completa del sistema dofferta del terri-
dei servizi e degli interventi che si andr a sviluppare a livello locale, importante torio deve necessariamente coinvolgere non solo gli operatori del pubblico, ma
definire a priori ruoli e livelli di responsabilit degli attori coinvolti. anche i soggetti del terzo settore e i soggetti informali. Per completare lanalisi
LAssemblea distrettuale dei Sindaci lorganismo politico del piano di zona - is- del contesto risulta fondamentale anche lanalisi della spesa sociale dei Comuni
tituita con lr n. 31 del 11.07.1997 ed costituita dai Sindaci di tutti i Comuni che permette di riflettere sulle diverse fonti di finanziamento della rete delle unit
dellambito distrettuale che costituisce lambito territoriale di riferimento per il dofferta, ai fini di una maggiore razionalizzazione della spesa sociale.
piano di zona e coincide con il distretto sociosanitario dellASL - e dai dirigenti ASL. Nella terza fase del processo di costruzione del piano di zona si definiscono gli indirizzi
Con le proprie decisioni garantisce lunitariet, lintegrazione e il coordinamento generali relativi al sistema di governo e gestione e alle diverse aree di intervento, si
delle politiche dei singoli Comuni e lesigibilit dei diritti dei cittadini del territo- effettuano scelte strategiche di obiettivi e priorit da perseguire. Premesso che lobiet-
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tivo di fondo la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali in di un programma o la realizzazione di unopera o di un intervento chiaramente
integrazione con le politiche sociosanitarie e con le altre politiche, la sfida che ci si attribuibili alla competenza di un solo ente.
deve porre cercare di programmare una rete dofferta che non sia la semplice som- Difatti, secondo quanto stabilito dallart. 34 del D.lgs. 267/00, laccordo deriva
matoria di interventi e di scelte fatte dai diversi Comuni singoli, ma che realizzi una dallesigenza di definire e attuare opere, interventi o programmi di intervento, che
dimensione zonale e integrata che abbracci il territorio nel suo insieme. per la loro completa realizzazione richiedono lazione integrata e coordinata di
Lindividuazione degli obiettivi in risposta ai bisogni risultanti dallanalisi del con- Comuni, Province e Regioni, di amministrazioni statali e di altri soggetti pubblici,
testo effettuata deve essere il pi possibile condivisa dai diversi attori coinvolti e o comunque di due o pi tra questi soggetti. A tale scopo il Sindaco, il presidente
prevedere azioni di gestione integrata di servizi. della Provinca, o della Regione, in relazione alla competenza primaria o prevalente
Partendo da questa impostazione, occorre delineare gli obiettivi strategici sia per sullopera o sugli interventi o sui programmi di intervento, promuove la conclu-
governare il sistema e lorganizzazione degli attori coinvolti che per migliorare i sione dellaccordo, anche su richiesta di uno o pi dei soggetti interessati, per
servizi esistenti. Mentre la definizione degli obiettivi strategici di competenza del assicurare il coordinamento delle azioni e per determinarne i tempi, le modalit, il
tavolo politico, saranno poi i tecnici, partendo da tali obiettivi, ad individuare i finanziamento ed ogni altro adempimento connesso.
contenuti specifici delle azioni che si realizzeranno. Occorre infine finanziare tali Per accertare la possibilit di concordare laccordo il rappresentante dellente
azioni di sistema definendo il bilancio del piano di zona. procedente convoca una conferenza tra i rappresentanti di tutte le amministrazioni
La quarta fase, della stesura del piano di zona, quella in cui si costruisce il piano interessate (art. 34, c. 3).
di zona essendo ormai in possesso di tutti gli elementi necessari. Un indice di Laccordo consiste infine nel consenso unanime dei rappresentanti degli enti aderenti
massima dovrebbe comprendere i seguenti elementi che riproducono sulla carta il ed approvato con atto formale dal responsabile dellente procedente (art. 34, c. 4).
processo programmatorio in fase di realizzazione: il contesto socioeconomico del Sullesecuzione dellaccordo vigila un collegio, presieduto dal rappresentante
territorio (analisi della domanda e dellofferta sociale), definizione degli obiettivi dellente procedente e da quelli degli altri enti (art. 34, c. 7).
strategici e delle priorit del piano di zona, individuazione delle azioni da realiz- Laccordo presuppone la titolarit definita di un ente specifico che se ne fa promotore,
zare per ogni singola area (minori e famiglia, anziani, disabilit, immigrazione), le il quale, ovviamente, utilizzer la sua struttura organizzativa per procedere allattuazione
risorse finanziarie del piano di zona, le modalit di gestione delle azioni e il sistema del programma.
di valutazione dellattuazione del piano. Al contrario, il piano di zona uno strumento che compete a tutti i Comuni facenti
Il documento piano di zona, una volta confezionato e approvato dai competenti parte di un territorio delimitato, che nella Regione Lombardia coincide con i distretti
organi, diventer oggetto dellaccordo di programma, lo strumento giuridico che sociosanitari che rappresentano le articolazioni organizzativo funzionali in cui si suddi-
costituisce il presupposto per lattuazione dello stesso. vidono le ASL, a norma dellart. 9 della lr 31/97 (lr 3/08 art.18 c.6).
Lesperienza sin qui maturata ha individuato in un Comune, cosiddetto capofila tra
Lapprovazione dei piani quelli appartenenti ad una determinata zona coincidente con il distretto sociosanitario, il
Il piano nazionale secondo il disposto dellart. 18 della legge 328/00 approva- compito: a) di promuovere laccordo di programma; b) di assumersi lonere di assicura-
to dal Governo secondo una procedura che vede preliminarmente coinvolti sulla re unorganizzazione specifica al servizio del piano; c) di accollarsi nel proprio bilancio
proposta i Ministri interessati, le autonomie locali e le associazioni del terzo settore i trasferimenti regionali e/o statali, o di altri enti, finalizzati a finanziare gli interventi e
di rilievo nazionale, le organizzazioni pi rappresentative a livello nazionale, oltre le prestazioni previsti dal piano.
che le commissioni parlamentari competenti per lespressione di un parere. Il piano di zona, come si visto, svolge la funzione di governo del sistema integrato
Il piano regionale approvato dallorgano di governo competente, che in genere dei servizi sociali, ma non uno strumento operativo di concreta organizzazione di un
il Consiglio regionale, attraverso forme di intesa con i Comuni interessati(art. intervento o di un servizio, mediante il quale si organizzano e gestiscono sul territorio
18, ultimo comma), a loro volta i Comuni provvedono allapprovazione del piano della zona i servizi (art. 19, c. 1, lett. b). Questi ultimi sono realizzati e gestiti da
di zona, avvalendosi di norma dellaccordo di programma. ciascun Comune singolarmente, ovvero in forma associata, ricorrendo ad una delle
Laccordo si risolve in una intesa negoziale tra gli enti coinvolti per la gestione forme individuate dallordinamento degli enti locali racchiuse nel Capo V del Titolo
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e nel sostegno della coesione sociale e nella prevenzione di fenomeni di esclusione. risultano per sufficienti per poter accedere allaccreditamento, che prevede quale
Le unit dofferta sociosanitarie erogano invece le prestazioni sanitarie a rilevanza condizione necessaria che lattivit sociale per cui si chiede laccreditamento rientri
sociale e le prestazioni sociali a rilevanza sanitaria i cui ambiti di competen- nella rete delle unit dofferta sociali.(27)
za sono il sostegno della persona e della famiglia con particolare riferimento alle Rispetto alle unit dofferta che costituiscono la rete, la Regione assume una fun-
problematiche relazionali, genitoriali e alleducazione e allo sviluppo di una ses- zione di programmazione, indirizzo, coordinamento, controllo e verifica, avvalen-
sualit responsabile e procreazione consapevole, il sostegno della permanenza al dosi della collaborazione di enti locali, aziende sanitarie locali e terzo settore. A
domicilio delle persone in situazione di grave fragilit, lassistenza di soggetti fragi- mezzo del piano sociosanitario triennale programma la rete delle unit dofferta
li che non possono essere assistiti nel loro ambiente di vita, la prevenzione di forme sociosanitarie, mentre svolge funzioni di indirizzo ai Comuni per la programmazi-
di dipendenza e lo sviluppo di azioni volte al reinserimento sociale di persone con one delle unit dofferta sociali. Obiettivo della Regione perseguire lintegrazione
problemi di dipendenza, lassistenza di persone in condizione di disagio psichico e tra le suddette unit dofferta, promovendo altres forme di integrazione con altre
di malati terminali (art 5 c.1 lr 3/08). materie di politica pubblica. Il governo della rete, affidato principalmente alla
Con deliberazione n. 7437 del 13 giugno 2008 la Giunta regionale, in sede di Regione e ai Comuni, da un lato persegue lobiettivo delladeguatezza del sistema
prima applicazione della legge, ha individuato alcune tipologie dunit dofferta delle risposte ai bisogni ponendo al centro del sistema stesso la persona che si tro-
sociali presenti sul territorio regionale. Tale provvedimento amministrativo ha una va in stato di bisogno, dallaltro assicura e valorizza liniziativa di soggetti pubblici,
valenza prevalentemente ricognitiva in quanto fa riferimento ad un elenco di unit privati e del terzo settore in attuazione del principio di sussidiariet orizzontale.
dofferta gi individuate e disciplinate con precedenti provvedimenti amministra-
tivi dalla Regione stessa, ai fini del rilascio dellautorizzazione al funzionamento (25) Lallegato A alla deliberazione di Giunta Regionale 7437 elenca le seguenti unit dofferta sociali: nellarea
delle unit dofferta stesse(25) ad eccezione di una nuova tipologia di unit dofferta minori le Comunit educative, le Comunit familiari, gli alloggi per lautonomia, gli asili nido, i micro nidi, i
centri prima infanzia, i nidi famiglia, i centri di aggregazione giovanile e i centri ricreativi diurni; nellarea disabili
per persone disabili (il Servizio di Formazione allAutonomia). le Comunit alloggio, i centri socio educativi e i servizi di formazione allautonomia (unit dofferta di nuova
Ai servizi e alle prestazioni preesistenti alla lr 3/08, nelle more delladozione dei istituzione), nellarea anziani i centri diurni.
Le unit dofferta sociosanitarie sono invece state individuate con successiva deliberazione 7438, anchessa avente
relativi provvedimenti amministrativi regionali, si applica la clausola di salvaguar-
funzione ricognitiva delle seguenti unit dofferta: nellarea anziani le Residenze sanitario assistenziali (RSA) e i
dia di cui allart. 30 comma 1 che prevede che nella fase transitoria mantengano Centri diurni integrati per anziani non autosufficienti (CDI), nellarea disabili le Residenze sanitario assistenziali
lefficacia i provvedimenti emanati per effetto delle norme delle precedenti leggi per disabili (RSD) e i Centri diurni per disabili (CDD), i voucher sociosanitari per la generalit della popolazione,
le strutture di riabilitazione extra ospedaliera, gli hospice, i servizi che operano nel settore delle dipendenze e i
regionali (lr 1/86 e lr 1/00). consultori familiari.
La previsione di un rete aperta e dinamica di unit dofferta trova applicazione in (26) Ovvero tutti i soggetti previsti dallarticolo 3 tranne i Comuni, le Province, le Comunit montane e gli altri
altre due previsioni: in primo luogo nella possibilit per i Comuni di riconoscere enti territoriali, le aziende sanitarie locali, le aziende di servizi alla persona e altri soggetti di diritto pubblico.
e promuovere la sperimentazione di unit dofferta (articolo 13 comma 1 lettera (27) Sullargomento v. anche la circolare della Regione Lombardia n.8 del 20 giugno 2008 Seconda circolare
b) e di nuovi modelli gestionali nellambito della rete sociale, nel rispetto della applicativa della l.r. n.3/2008 Governo della rete degli interventi e dei servizi alla persona in ambito sociale e
sociosanitario.
programmazione regionale, in secondo luogo nel principio affermato dallart.3
comma 2 E garantita la libert per i soggetti di cui al comma 1 lettere b) c) e
d)(26) di svolgere attivit sociali e assistenziali, nel rispetto dei principi della Le unit dofferta sociosanitarie e i livelli essenziali
presente legge e secondo la normativa vigente, indipendentemente dal loro inser- di assistenza sanitaria
imento nelle unit dofferta sociali: che delinea la possibilit per i soggetti cosid- Larticolo 1 c. 3 della l.r. 3/08 precisa che la rete delle unit dofferta garantisce il
detti informali, del Terzo Settore e non, per gli enti delle confessioni religiose, diritto allesigibilit della prestazioni sociali e sociosanitarie comprese nei livelli es-
di avviare attivit sociali, per le quali non debbano trovare applicazione le dispo- senziali di assistenza, nelle forme e secondo le modalit della legislazione vigente.
sizioni in materia di requisiti per il funzionamento, essendo sufficiente il rispetto dei La Legge di Riforma del Titolo V della Costituzione ha attribuito alla potest
requisiti previsti dalla normativa specifica in materia di rapporti di lavoro, igiene e legislativa esclusiva delle Regioni la materia dellassistenza sociale e delle prestazioni
sanit pubblica, sicurezza degli impianti e urbanistico - edilizia. Tali requisiti non sociali fatta salva la determinazione dei livelli essenziali delle prestazioni concer-
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nenti i diritti civili e sociali che devono essere garantiti su tutto il territorio nazionale identificato i criteri per definire le prestazioni sociosanitarie: natura del bisogno,
prevista dalla lettera m) dellart.117, determinando un nuovo assetto delle compe- complessit e intensit dellintervento assistenziale e sua durata. In merito poi alla
tenze legislative statali e regionali. nozione di prestazioni sociali a rilevanza sanitaria latto di indirizzo delinea le di-
Occorre dunque in primo luogo capire quali sono le prestazioni sociosanitarie e in sec- verse tipologie di soggetti destinatari e le varie categorie di attivit ovvero:
ondo luogo quali sono i livelli essenziali di assistenza nel panorama normativo vigente. 1) gli interventi di sostegno e promozione dellinfanzia, delladolescenza e delle
Lart. 3, c. 3, del decreto legislativo 229 del 1999 (la cosiddetta riforma ter del responsabilit familiari;
Servizio Sanitario Nazionale)(28) individua criteri per delineare le prestazioni ero- 2) gli interventi per contrastare la povert di cittadini che per limitazioni personali
gate nellarea di confine tra sanitario e sociale. Le prestazioni appartenenti a tale o sociali sono impossibilitati a produrre reddito;
area rispondono allobiettivo di dare una risposta integrata al duplice bisogno di 3) gli interventi finalizzati a favorire la permanenza al domicilio di persone non
un soggetto di tipo sanitario e fisiologico e di tipo economico e relazionale, me- autosufficienti;
diante lattivazione di un percorso unitario diagnostico - assistenziale del cittadino, 4) gli interventi di ospitalit alberghiera presso strutture residenziali e semiresi-
cercando di evitare i numerosi e frammentari passaggi dello stesso tra operatori, denziali di persone non assistibili al domicilio;
servizi ed enti diversi, che potrebbero incidere negativamente sulla condizione di 5) gli interventi finalizzati a favorire linserimento sociale di soggetti affetti da
fragilit della persona e creare un rischio in termini di tutela della salute. Il decreto disabilit o patologia psicofisica e dipendenza;
legislativo sopra citato definisce prestazioni sociosanitarie tutte le attivit atte a 6) ogni altro intervento qualificato come prestazione sociale a rilevanza sanitaria e
soddisfare, mediante percorsi assistenziali integrati, bisogni di salute della persona inserito nei livelli essenziali di assistenza.
che richiedono unitariamente prestazioni sanitarie e azioni di protezione sociale La tabella allegata al decreto individua precisamente, per i servizi e le prestazioni
in grado di garantire, anche nel lungo periodo, la continuit tra le azioni di cura e correlati al D.lgs 229/99 quali, con i relativi oneri, competono ai Comuni e quali
quelle di riabilitazione. con i relativi oneri alle aziende sanitarie locali.
Sono incluse tra le prestazioni sociosanitarie, secondo la disposizione citata, le Assunto che le prestazioni sociosanitarie incluse nei livelli essenziali di assistenza
prestazioni sanitarie a rilevanza sociale aventi ad oggetto le attivit finalizzate debbano essere garantite quali diritti esigibili, la l.r. 3/08, riprendendo quanto
alla promozione della salute, alla prevenzione, individuazione, rimozione e con- disposto dalle norme statali, prevede (articolo 6 comma 3) che laccesso alle
tenimento di esiti degenerativi o invalidanti di patologie congenite e acquisite e le prestazioni sociosanitarie che non costituiscono livelli essenziali sia garantito in
prestazioni sociali a rilevanza sanitaria ovvero tutte le attivit del sistema sociale via prioritaria, e tenendo in considerazione le risorse disponibili, alle famiglie che
che hanno lobiettivo di supportare la persona in stato di bisogno, con problemi si trovano in uno stato di bisogno determinato da non autosufficienza, disabilit
di disabilit o di emarginazione condizionanti lo stato di salute. Vi sono poi le e patologia psichiatrica, patologie croniche invalidanti, dipendenza, condizioni
prestazioni sociosanitarie a elevata integrazione sanitaria, caratterizzate da par- di salute o sociali nellambito della tutela della maternit e minore et, nonch
ticolare rilevanza terapeutica e intensit della componente sanitaria, che riguar- condizioni che richiedano lerogazione di prestazioni psico-terapeutiche e psi-
dano prevalentemente le aree materno - infantile, anziani, handicap, patologie co-diagnostiche. La definizione dei livelli delle prestazioni sociosanitarie mediante
psichiatriche e dipendenze da droga, alcool e farmaci, patologie per infezioni da lindividuazione di prestazioni o servizi ulteriori rispetto a quelli essenziali definiti
HIV e patologie in fase terminale, inabilit o disabilit conseguenti a patologie a livello nazionale e comportanti riduzioni o esenzioni della partecipazione alla
cronico - degenerative. Tali prestazioni, come le prestazioni sanitarie a rilevanza spesa da parte degli utenti demandata dal legislatore regionale al piano sociosan-
sociale, sono erogate dalle aziende sanitarie in regime ambulatoriale, domiciliare o itario (art 17).
nellambito di strutture residenziali e semiresidenziali, e comprese nei livelli essen- Un espresso richiamo agli atti di indirizzo statale in materia sociosanitaria sopra
ziali di assistenza sanitaria. Le prestazioni sociali a rilevanza sanitaria sono invece analizzati contenuto anche in atti amministrativi regionali di indirizzo per la pro-
di competenza dei Comuni e sono prestate con la possibilit di partecipazione grammazione dei piani di zona, che evidenziano come lintegrazione sociosanitaria
alla spesa da parte dei cittadini. In attuazione di questa disposizione il DPCM tra Comuni ed aziende sanitarie locali debba realizzarsi secondo quanto previsto
14 febbraio 2001 Atto di indirizzo in materia di prestazioni socio-sanitarie ha dagli stessi e riguardare sia le funzioni di cosiddetta presa in carico rispetto ai
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Servizi sociali: definizione e principi costituzionali Vannia Sandretti
bisogni espressi sia le funzioni di promozione e prevenzione della salute intesa prestazioni sociali nonch delineare le prestazioni medesime.
nella sua accezione pi ampia e globale. Gli strumenti per regolare le rispettive Alla Regione spetta quindi disciplinare il settore dellassistenza sociale a condizione
competenze e modalit di erogazione delle prestazioni da parte di ASL e Comuni che i livelli essenziali statuiti con legge statale, e le prestazioni che quei livelli inte-
nella aree di maggiore criticit sono: accordi di programma, protocolli dintesa grano, siano da essa debitamente rispettati.(30)
e operativi, che prevedono anche momenti valutativi interdisciplinari funzionali Nulla vieta al livello regionale, nellesercitare il suo ruolo fondamentale nella pro-
allindividuazione di percorsi che favoriscano lutilizzo integrato delle risorse e la grammazione, organizzazione e coordinamento nellerogazione delle prestazioni
presa in carico della persona nella sua unitariet. che rientrano nei livelli essenziali, nonch della rete dei servizi sociali, di individ-
uare autonomamente prestazioni integrative di quelle gi previste dal Governo
(28) Modificando lart.3 del D.lgs. 30-12-1992 n. 502 Riordino della disciplina in materia sanitaria, a norma quali prestazioni comprese nei livelli essenziali.
dellarticolo 1 della L. 23 ottobre 1992, n. 421. In tale prospettiva, pur nellincertezza del quadro normativo attuale in merito
alle nozione di livelli essenziali in materia sociale sui quali il dibattito continua ad
I livelli essenziali di assistenza sociale essere aperto - dovrebbe essere collocato lart. 17, c. 2, della lr 3/08, che demanda
A differenza della materia sociosanitaria, ad oggi a livello statale non esiste una al piano sociosanitario la definizione di livelli uniformi delle prestazioni sociali
norma che individui i livelli essenziali di assistenza nel settore sociale (cosiddetti secondo quanto disposto dalla legge 328/00.
LIVEAS) ovvero i livelli minimi che definiscono quali prestazioni e servizi devono
essere garantiti come diritti esigibili. (29) Art.22 comma 2: a) misure di contrasto della povert e di sostegno al reddito e servizi di accompagna-
La legge 328/00 allart. 22, c. 2, introduce il concetto di livello essenziale dei mento, con particolare riferimento alle persone senza fissa dimora; b) misure economiche per favorire la vita
prestazione sociale (LEP), ma non definisce una nozione di portata generale e si autonoma e la permanenza a domicilio di persone totalmente dipendenti o incapaci di compiere gli atti propri
della vita quotidiana; c) interventi di sostegno per i minori in situazioni di disagio tramite il sostegno al nucleo
limita ad enunciare un ventaglio di interventi da qualificare come livello essen- familiare di origine e linserimento presso famiglie, persone e strutture Comunitarie di accoglienza di tipo familiare
ziale di prestazione(29). Se, da un lato, tale enunciazione risponde alla volont del e per la promozione dei diritti dellinfanzia e delladolescenza; d) misure per il sostegno delle responsabilit familiari
per favorire larmonizzazione del tempo di lavoro e di cura familiare; e) misure di sostegno alle donne in
legislatore di dare uniformit alleterogeneit di interventi presenti, dallaltro la
difficolt ; f ) interventi per la piena integrazione delle persone disabili ; realizzazione, per i soggetti di cui
definizione molto ampia e coinvolge settori molteplici, assumendo un valore allarticolo 3, comma 3, della legge 5 febbraio 1992, n. 104, dei centri socio-riabilitativi e delle Comunit-allog-
prevalentemente programmatico. Stesso significato assumono anche le dispo- gio e dei servizi di Comunit e di accoglienza per quelli privi di sostegno familiare, nonch erogazione delle
prestazioni di sostituzione temporanea delle famiglie; g) interventi per le persone anziane e disabili per favorire la
sizioni del piano sociale nazionale, a cui la legge statale affidava la fissazione delle permanenza a domicilio, per linserimento presso famiglie, persone e strutture Comunitarie di accoglienza di tipo
caratteristiche e dei requisiti dei livelli essenziali. familiare, nonch per laccoglienza e la socializzazione presso strutture residenziali e semiresidenziali per coloro
Il c. 4 dellart. 22 demanda al legislatore regionale lerogazione di una serie ben che, in ragione della elevata fragilit personale o di limitazione dellautonomia, non siano assistibili a domicilio;
h) prestazioni integrate di tipo socio-educativo per contrastare dipendenze da droghe, alcol e farmaci, favorendo
identificata di prestazioni: il servizio sociale professionale e segretariato sociale, il interventi di natura preventiva, di recupero e reinserimento sociale; i) informazione e consulenza alle persone e
servizio di pronto intervento sociale, lassistenza domiciliare, le strutture residen- alle famiglie per favorire la fruizione dei servizi e per promuovere iniziative di auto-aiuto.
ziali e semiresidenziali per soggetti con fragilit sociali e i centri di accoglienza (30) V. Vincenzo Satta, Definzione del sistema integrato di interventi e servizi e sociali, in, a cura di E.Balboni,
residenziali o diurni a carattere Comunitario. B.Baroni, A. Mattioni, G. Pastori, Il sistema integrato dei servizi sociali, Milano, 2003, p. 3 e ss., pp..379 ss.
E importante sottolineare, a proposito di livelli essenziali, come la riforma costi-
tuzionale del 2001 faccia rientrare nella competenza esclusiva dello Stato tanto Esercizio, accreditamento e convenzionamento delle unit dofferta sociali e
la determinazione dei livelli essenziali, quanto la definizione delle prestazioni in- sociosanitarie
dividuate per completarli in modo tale che siano garantite in modo uniforme su Il sistema pubblico integrato di interventi e servizi sociali cosiddetto oggettivo per
tutto il territorio nazionale unit dofferta non solo in grado di erogare un minimo la partecipazione di soggetti pubblici e privati non esaurisce in s la potenzialit
di prestazione, ma di garantire un livello adeguato di risposta a quei bisogni che a dellofferta, che pu essere prestata anche al di fuori di esso.
monte si stabilisce debbano essere soddisfatti. Spetta quindi allo stato individuare Lart. 3, c. 2 della lr 3/08 afferma infatti che: E garantita la libert per i soggetti
le tipologie di intervento e le misure che costituiscono il livello essenziale delle di cui al comma 1, lettere b), c), d) vale a dire i cosiddetti soggetti informali, del
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Servizi sociali: definizione e principi costituzionali Vannia Sandretti
Terzo Settore e non, gli enti delle confessioni religiose di svolgere attivit sociali dalle ASL (art. 16, c. 3). Le modalit di richiesta, la concessione e leventuale
ed assistenziali, nel rispetto dei principi stabiliti dalla presente legge e secondo la revoca dellaccreditamento delle unit di offerta sociosanitarie e la verifica circa
normativa vigente, indipendentemente dal loro inserimento nella rete delle unit la permanenza dei requisiti richiesti per laccreditamento sono competenza della
di offerta sociali. Regione (art. 16, c. 2).
Tuttavia, quale che sia la collocazione del soggetto, sia esso pubblico o privato, Laccreditamento riguarda soggetti pubblici e privati cosicch tutti sono posti sul-
per esercitare la sua attivit occorre, secondo la normativa statale (art. 11, legge lo stesso piano ai fini dellinserimento nel servizio pubblico oggettivo e lutente
328/00), che sia previamente autorizzata, a seguito di verifica del possesso di requisiti libero di scegliere la struttura accreditata da cui ricevere la prestazione a carico del
tecnico organizzativi che garantiscano un adeguato esercizio dellattivit, che pu servizio pubblico(32), laddove tali soggetti siano in possesso dei requisiti (tecno-
essere svolta anche al di fuori del servizio pubblico.(31) logici, strutturali, organizzativi prescritti dalla legge, cosiddetti standard di quali-
In Lombardia, come in alcune altre Regioni, listituto dellautorizzazione stato ficazione a tutela della qualit e affidabilit del servizio e delle prestazioni). Per la
sostituito con una Comunicazione preventiva se si tratta di unit dofferta sociali Corte Costituzionale (sent. 416/95) laccreditamento consiste in una operazione con
e con la segnalazione certificata di inizio attivit se si tratta di unit dofferta so- la quale la pubblica amministrazione accerta senza discrezionalit amministrativa,
ciosanitarie (art.15 lr 3/08). attraverso un processo di valutazione sistematico e periodico il possesso da parte
Tale norma deve essere interpretata in combinato disposto con larticolo 4 comma di un organismo di requisiti predeterminati, secondo un sistema di finanziamento
2 che prevede ladozione da parte della Giunta Regionale dei provvedimenti di delle prestazioni rese a tariffe prestabilite (art. 11, c. 3, legge 328/00)(33).
individuazione delle unit dofferta sociale e, quindi, dei relativi requisiti di tipo Se laccreditamento lo strumento per potere partecipare al sistema pubblico
strutturale ed organizzativo che tali unit dofferta devono possedere. oggettivo, esso tuttavia incontra il doppio limite della scelta di programmazione
Nel caso in cui ununit dofferta sia stata avviata in mancanza dei requisiti pre- locale, che, nellindividuare la tipologia del bisogno, seleziona altres la tipologia
scritti, pu essere concesso dallASL o dal Comune per quanto di competenza un dei soggetti che lo possono soddisfare, e della disponibilit finanziaria definita dai
termine per sanare la carenza dei requisiti o possibile inibire lesercizio dellunit piani di zona.
dofferta stessa. Resta fermo il potere dellautorit competente di disporre lim- Questi limiti rappresentano veri e propri presupposti, che devono ricorrere anche
mediata chiusura delle strutture, accompagnata dalla prescrizione di misure da per la stipula della convenzioni tra ASL e Comuni e soggetti erogatori di prestazioni
adottare per la ripresa dellattivit In caso di accertato pericolo per la salute o per e servizi.
lincolumit delle persone (art. 15, c. 3). Listituto della convenzione richiamato dallart. 16, c. 6 della lr 3/08, secondo
La lr 3/08 prevede che il possesso di specifici requisiti strutturali, tecnici, organiz- cui i gestori delle unit di offerta accreditate o convenzionate sono responsabili
zativi, funzionali e di standard di qualit, ulteriori a quelli previsti per lesercizio del raggiungimento degli obiettivi assegnati e sono tenuti ad adottare sistemi di
dellunit di offerta, condizione per accedere allaccreditamento (art. 16, c. 4, lr contabilit analitica al fine di dimostrare il corretto rapporto tra risorse impiegate
3/08) e per linserimento della stessa nel sistema pubblico oggettivo . e prestazioni erogate e promuovere sistemi di controllo di gestione ed altri metodi
Difatti, lart. 16, c. 1 della lr 3/08 precisa che: Laccreditamento delle unit di di valutazione dei risultati.
offerta sociali condizione per sottoscrivere i conseguenti contratti con i Comuni, La convenzione lo strumento negoziale per la disciplina dei rapporti con gli
nel rispetto della programmazione locale e con riguardo ai criteri di sostenibilit organismi del Terzo Settore che partecipano allattuazione del sistema pubblico
finanziaria definiti nel piano di zona; tramite il contratto vengono definiti i rap- oggettivo.
porti e le reciproche obbligazioni tra ASL, ovvero tra il Comune e lunit di offerta Per le organizzazioni di volontariato lart. 9, c. 1 della lr 1/08 riconosce la possibilit
sociosanitaria o sociale accreditata (art. 16, c. 5) di stipulare convenzioni con la Regione e gli altri enti pubblici per lo svolgimento
Sempre il possesso dellaccreditamento: costituisce condizione indispensabile per di: a) attivit e servizi assunti integralmente in proprio; b) attivit innovative e
lassunzione a carico del fondo sanitario regionale degli oneri relativi alle prestazioni sperimentali; c) attivit integrative o di supporto a servizi pubblici.
di rilievo sanitario, erogate nel limiti di spesa riconosciuti alle singole unit di of- Per le cooperative sociali lart. 5 della legge 381/91 individua nella convenzione lo
ferta dai relativi atti di accreditamento e dai conseguenti rapporti posti in essere strumento per affidare loro la fornitura di beni e servizi; ove questi non abbiano
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Servizi sociali: definizione e principi costituzionali
(31) S. Frego Luppi, Le modalit di scelta dellutente e le modalit di raccordo pubblico privato, in, a cura di,
E. Codini. A. Fossati, S. Frego Luppi, Roma 2007, La disciplina degli interventi e dei servizi sociali, op. cit.p 52.
(32) S. Frego Luppi, Le modalit di scelta dellutente e le modalit di raccordo pubblico privato, in, a cura di,
E. Codini. A. Fossati, S. Frego Luppi, Roma 2007, La disciplina degli interventi e dei servizi sociali, op. cit., p 52.
(33) S. Frego Luppi, Le modalit di scelta dellutente e le modalit di raccordo pubblico privato, in, a cura di,
E. Codini. A. Fossati, S. Frego Luppi, Roma 2007, La disciplina degli interventi e dei servizi sociali, op. cit., p 52.
Le competenze
(34) Per un approfondimento del tema si veda A.Fossati, La disciplina degli interventi e dei servizi sociali, op.
cit., capitolo Laffidamento dei servizi sociali ai soggetti del Terzo Settore di materia in urbanistica
Alberto Fossati
Avvocato, Professore di Diritto Pubblico e Legislazione Sociale,
Universit Cattolica del Sacro Cuore
124
Le competenze di materia in urbanistica Alberto Fossati
IL GOVERNO DEL TERRITORIO ni compresi nel territorio metropolitano. Concorrono a formare il quadro della pia-
nificazione anche strumenti che, pur non essendo finalizzati al governo del territorio,
Introduzione(1) contengono previsioni che incidono sullo stesso, perch finalizzati a governare materie
La materia dellurbanistica, oggi Governo del territorio, a norma dellart. 117 settoriali, come i piani dei parchi, oppure per la tutela di aspetti specifici come i piani di
Cost., ha per scopo di rendere tra di loro compatibili i diversi usi del territorio, at- bacino e di assetto idrogeologico, o che incidono sul territorio con previsioni puntuali,
traverso gli strumenti di pianificazione e di controllo preventivo delle trasformazioni come, ad esempio, i piani per le cave. Il rapporto tra i piani territoriali per il governo
edilizie mediante i titoli abilitativi del permesso di costruire, della denuncia di inizio del territorio non gerarchico, bens ispirato al principio del riparto di competenza tra
di attivit, della segnalazione certificata di inizio di attivit, della Comunicazione di i diversi enti territoriali, basato sullindividuazione da parte di un interesse regionale,
inizio di attivit e del controllo successivo per gli interventi liberi. Provincale e comunale. Il criterio della competenza combina il rispetto del principio
La normativa fondamentale di riferimento la legge urbanistica n. 1150 del 1942, autonomistico con le esigenze di unitariet proprie del governo di un territorio.
ed il Testo Unico dellEdilizia (TUEdilizia), da cui si desumono i principi fonda- Lart. 2 della lr 12/2005 definisce il quadro dei rapporti tra i diversi strumenti di pianifi-
mentali della materia che le Regioni sono chiamate a declinare nei loro ordinamenti, cazione in coerenza con i principi di autonomia, di sussidiariet, sostenibilit ambientale.
con leggi e atti amministrativi di pianificazione. Rispetto allautonomia, si afferma che il sistema di governo del territorio assicurato
Nella Regione Lombardia la legge per il governo del territorio la lr 12 del 2005. attraverso la pluralit di piani tra di loro coordinati e differenziati (art. 2, comma 1)
Lintero sistema di governo del territorio si regge sul principio della pianificazione in ragione dellambito territoriale, del contenuto e della funzione (art. 2, comma 2).
attraverso una vasta gamma di piani: Rispetto alla sussidiariet stabilito che i piani territoriali della Regione e delle Province
- il Piano Territoriale Regionale (PTR), cui compete di delineare gli indirizzi com- hanno efficacia di orientamento, di indirizzo e coordinamento, salvo le ipotesi in cui
plessivi per il governo del territorio regionale con lindividuazione delle diverse sue la legge attribuisce efficacia prevalente e vincolante (art. 2, comma 4).
vocazioni, delle infrastrutture regionali, degli interessi regionali da tutelare e da Rispetto alla sostenibilit, prescritto che tutti i piani devono uniformarsi ad essa
perseguire con previsioni sia di carattere orientativo, sia prescrittivo soprattutto di intesa come la garanzia di uguale possibilit di crescita del benessere dei cittadini e
natura paesistico ambientale; di salvaguardia dei diritti delle future generazioni (art. 2, comma 3).
- il Piano Territoriale di Coordinamento Provincale (PTCP), che ha il compito di Questi principi sono declinati dalla lr 12/2005 nelle discipline dei distinti strumenti
trasferire nella dimensione Provincale gli obiettivi e gli indirizzi del PTR, assumen- di pianificazione(2).
done i suoi contenuti obbligatori e vincolanti. Esso, a sua volta, finalizzato ad La lr 12/2005 ha attributo a ciascun ente territoriale la competenza per ladozione
indicare gli obiettivi e gli interessi di scala Provincale, ivi compresi quelli relativi alle dei propri strumenti di pianificazione, in questo quadro il Comune competente
infrastrutture ed opere proprie di questa dimensione territoriale, anche il PTCP ha sia per lapprovazione definitiva del piano generale (Piano di Governo del Territorio,
contenuti di indirizzo e di orientamento non di natura precettiva e altri immediata- PGT), sia dei numerosi e diversificati piani di attuazione dello stesso.
mente vincolanti e prescrittivi anchessi finalizzati alla tutela paesistico ambientale.
La Provinca ha conservato la competenza nella materia della pianificazione territo- (1) Il presente capitolo riprende con aggiornamenti e ampliamenti il testo redatto dal compianto Avv. Giovanni
riale, ai sensi dellart. 1, comma 85, della legge 56/2014; la stessa legge ha attribuito Mariotti e pubblicato nella precedente edizione del presente vademecum.
(2) Per un approfondimento dei rapporti tra autonomia locale, societ e pianificazione territoriale, ci si per-
al nuovo ente della citt metropolitana gli stessi poteri della Provinca, ivi compreso
mette di rinviare a: A. Fossati, Manuale di diritto urbanistico e delledilizia e della Regione Lombardia, Torino,
quello della pianificazione territoriale (art. 1, comma 85), che esercita mediante la Giappichelli, 14 e ss.
pianificazione territoriale generale, ivi comprese le strutture di Comunicazione, le
reti di servizi e delle infrastrutture appartenenti alla competenza della Comunit 1. Gli strumenti comunali di pianificazione del territorio
metropolitana (art. 1, comma 44, lett. b). Il piano territoriale della citt metro- Per la disciplina del territorio si distinguono generalmente tre tipi di strumenti:
politana associa i contenuti propri della pianificazione Provincale a quelli previsti dal a) normativi cio generali o astratti;
comma 44 per la citt metropolitana, che producono effetti diretti e vincolanti per i b) concreti ma pur sempre generali;
Comuni, fissando vincoli e obiettivi allattivit e allesercizio delle funzioni dei Comu- c) provvedimenti concreti e speciali.
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Le competenze di materia in urbanistica Alberto Fossati
Il principale strumento di pianificazione comunale il Piano di Governo del Territorio (PGT). Entro novanta giorni dalladozione, gli atti di PGT sono depositati, a pena di inef-
Il PGT (art. 7 L.R. n. 12/05) ficacia degli stessi, nella segreteria comunale per un periodo continuativo di trenta
latto principale. Definisce lassetto dellintero territorio comunale e di solito artico- giorni, ai fini della presentazione di osservazioni nei successivi trenta giorni.
lato in tre atti: a) il documento di piano; b) il piano dei servizi; c) il piano delle regole. Il documento di piano, il piano dei servizi e il piano delle regole, contemporanea-
a) Il Documento di Piano (art. 8 L.R. n. 12/05) contiene tutti gli elementi co- mente al deposito, sono trasmessi alla Provinca se dotata di piano territoriale di
noscitivi del territorio e gli obiettivi complessivi del PGT; ha un valore di stru- coordinamento vigente, altrimenti alla Regione. Entro novanta giorni dalla scadenza
mento operativo e soprattutto strategico. Il documento di piano anche lunico del termine per la presentazione delle osservazioni, a pena di inefficacia, il Consiglio
documento ad avere una scadenza temporale avendo validit quinquennale, pur comunale a) decide sulle osservazioni stesse, apportando agli atti di PGT le modifi-
essendo sempre modificabile. Pi sar definito il documento di piano e meno cazioni conseguenti alleventuale accoglimento delle stesse; b) provvede alladegua-
spazio sar dato al piano attuativo per disciplinare la materia. mento del documento di piano adottato.
b) Il Piano dei servizi (art.9, commi 1 e 2, L.R. n. 12/05) non ha termini di Gli atti di PGT, definitivamente approvati, sono depositati presso la segreteria co-
validit ed sempre modificabile. Valuta la domanda dei vari tipi di servizio, munale ed inviati per conoscenza alla Provinca ed alla Giunta regionale. Acquistano
definisce quali servizi siano necessari e prevede le aree per attrezzature pubbliche efficacia con la pubblicazione dellavviso della loro approvazione definitiva sul Bol-
e di interesse pubblico e generale, per ledilizia residenziale pubblica e la lettino Ufficiale della Regione Lombardia.
dotazione a verde, i corridoi ecologici e il sistema del verde e ne quantifica i costi. Il Consiglio comunale pu anche, con deliberazione analiticamente motivata, pro-
Il piano dei servizi individua la dotazione di servizi che deve essere assicurata nei cedere alla correzione di errori materiali e a rettifiche degli atti di PGT non costituenti
piani attuativi ed i vincoli preordinati allespropriazione. Pu prevedere anche la variante agli stessi in modo semplificato.
realizzazione ovvero il mantenimento di campi di sosta o di transito dei nomadi Gli atti di correzione e rettifica sono depositati presso la segreteria comunale, inviati
previsti unicamente nelle aree a tal fine individuate dal documento di piano. per conoscenza alla Provinca e alla Giunta regionale ed acquistano efficacia a seguito
c) Il Piano delle regole (art. 10, commi 1 e 2, L.R. n. 12/05). Le sue indicazioni della pubblicazione sul Bollettino Ufficiale della Regione dellavviso di approvazione
hanno carattere vincolante e producono effetti diretti sul regime giuridico dei suoli e di deposito, da effettuarsi a cura del Comune.
che disciplina in modo specifico e dettagliato. In particolare: definisce il costruito
ed il non costruito; le aree destinate allagricoltura; quelle di valore paesaggistico - 1.2. I Piani Attuativi (PA)
ambientale ed ecologiche; le aree non soggette a trasformazione urbanistica e detta Lurbanistica prevede provvedimenti concreti e speciali, quali i piani attuativi, che
gli indici urbanistici ed edilizi sia di tipo quantitativo che di tipo qualitativo. Il sono strumenti attraverso i quali attuare le previsioni del PGT.
piano delle regole non ha termini di validit ed sempre modificabile. Si parla di 1) Piani attuativi di iniziativa pubblica, cio piani regolatori particolareg-
Per i Comuni con popolazione inferiore o pari a 2.000 abitanti prevista la possi- giati di esecuzione o assimilati quale il piano per ledilizia economica e popolare, i
bilit di redigere un unico atto, le cui previsioni hanno validit a tempo indetermi- piani per gli insediamenti produttivi e turistici ed i piani di recupero e di 2) Piani
nato e sono sempre modificabili che deve comunque essere verificato e aggiornato attuativi di iniziativa privata, quali i piani di lottizzazione ed i piani di recupero di
con periodicit almeno quinquennale, anche al fine delladeguamento della pro- iniziativa privata.
grammazione attuativa dal contenuto pi semplificato. Il Comune pu dichiarare di pubblico interesse lintero intervento, anche se propos-
to da privati o rendere il piano attuativo diniziativa pubblica, nel qual caso acqui-
1.1. Le procedure di formazione del PGT e di atti costituenti varianti al PGT sisce le propriet a valore di mercato e convenziona con i proponenti gli oneri com-
(art. 13 L.R. n. 12/05) plessivi di acquisizione e di attuazione.
Gli atti di PGT sono adottati ed approvati dal Consiglio comunale. I Comuni con Lapprovazione del piano implica la dichiarazione di indifferibilit ed urgenza delle opere.
popolazione superiore a 2.000 abitanti approvano il documento di piano, il piano I piani attuativi possono essere conformi al PGT o modificarlo, ed in tal caso
dei servizi ed il piano delle regole mediante un unico procedimento (comma cos costituiscono variante al PGT, pur dovendo essere coerenti agli obiettivi prefissati
modificato dalla L.R. n. 4/08). da questultimo.
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Le competenze di materia in urbanistica Alberto Fossati
Le previsioni contenute nei piani attuativi e loro varianti hanno carattere vincolante costruzioni di tipo popolare ed economico, in zone residenziali e di norma
e producono effetti diretti sul regime giuridico dei suoli. destinate a espansione.
In ogni caso i piani devono sempre essere economicamente fattibili ed avere at- Il piano deve contenere la rete stradale e la delimitazione degli spazi riservati ad
tuazione certa per questo ad es. il promotore privato deve fornire le necessarie opere ed impianti di interesse pubblico, nonch ad edifici pubblici o di culto; la
garanzie attraverso di solito una fideiussione. suddivisione in lotti delle aree, con lindicazione della tipologia edilizia e, ove del
caso, lubicazione e la volumetria dei singoli edifici.
1.3. Le principali tipologie di piani attuativi Lapprovazione del piano comporta la dichiarazione di pubblica utilit e con-
Il Piano Attuativo, oltre che un ambito spaziale da urbanizzare od un brano di tessu- sente quindi lespropriazione delle aree.
to edilizio da riqualificare, pu riguardare anche un ambiente urbano od un sistema Lassegnazione degli alloggi avviene mediante graduatoria, gestita dal Comune,
di ambienti, al fine di conferirgli le qualit che non possono essere garantite attra- sulla base di criteri stabiliti dallAmministrazione comunale.
verso la semplice definizione di parametri edificatori: 3. Ledilizia convenzionata una forma particolare di edilizia residenziale priva-
PL (piani di lottizzazione) per lurbanizzazione di nuove porzioni di territorio. ta attuata da operatori privati (cooperative, imprese di costruzione) sulla base di
In questi casi il proprietario deve formulare un progetto di massima di tutta la zona, normative specifiche e di una convenzione, stipulata con il Comune, nella quale
con gli edifici da realizzare e le opere pubbliche necessarie (strade, parcheggi, aree vengono fissati le caratteristiche urbanistiche degli interventi, il prezzo di cessione/
verdi, etc.). affitto degli alloggi, i requisiti soggettivi richiesti a chi acquista/affitta tali alloggi.
In questo caso una convenzione garantita da fideiussione disciplina con adeguate Lassegnazione o la vendita degli alloggi in regime di edilizia convenzionata viene
garanzie le condizioni per la realizzazione delle opere pubbliche. effettuata direttamentedalle cooperative od imprese.
I Piani particolareggiati sono redatti e compilati a cura del Comune. Servono per 4. I PA degli insediamenti produttivi (PIP) (art. 27 L. n. 865/71)
specificare e realizzare nel caso concreto le previsioni generali del PGT preveden- facoltativo e deve essere preventivamente autorizzato dalla Regione. Ha finalit
do appunto una disciplina di dettaglio; devono essere realizzati entro un termine di stimolo allattivit produttiva fornendo aree a basso prezzo in insediamenti
determinato. Lapprovazione del piano equivale a dichiarazione di pubblica utilit organizzati ed attrezzati da collocarsi secondo le previsioni dello strumento ur-
delle opere, potendo tra le sue funzioni contemplare anche quella di individuare gli banistico generale.
immobili da espropriare. 5. I Programmi Integrati di Intervento (PII) (art. 87 L.R. n. 12/05)
Lapprovazione determina lobbligo di rispettare le caratteristiche delle costruzioni I PII sono finalizzati a riqualificare il territorio e possono interessare ogni area, dai
che i privati vogliano compiere (es. piano che disciplina larredo del centro urbano). centri storici, alle aree periferiche, alle aree produttive dismesse, possono interes-
Essendo strumento di specificazione del PGT di solito pu prevedere al massimo sare anche aree non contigue tra loro.
modeste varianti e ne deve rispettar e le previsioni di massima. Il programma integrato di intervento caratterizzato dalla presenza di almeno
1. Il Piano di Recupero (introdotto dalla L. n. 457/85) previsto quando si tratta due dei seguenti elementi:
di interventi di demolizione con ricostruzione dellarea gi urbanizzata. Questo t a) Pluralit di destinazioni e di funzioni od obiettivi di infrastrutture, di
strumento nato a seguito della scarsa utilizzazione del piano particolareggiato, riqualificazione;
rispetto al quale rappresenta uno strumento pi flessibile e di rapida formazione, t b) Compresenza di diverse tipologie edilizie e modalit di intervento integrate;
adatto anche a disciplinare aree pi limitate. t c) Rilevanza territoriale.
2. I PA di zona per ledilizia economica e popolare (L. n. 167/62 poi modificata Devono garantire, a supporto delle nuovi funzioni insediate, una dotazione globale
dalla L. n. 865/71) sono dei piani di iniziativa pubblica attuativi del PGT. Pos- di aree o attrezzature pubbliche e di interesse pubblico o generale, che le nuove
sono anche essere resi obbligatori dalla Regione. Servono per realizzare a prezzi funzioni inducono sullinsieme delle attrezzature esistenti nel territorio comunale
calmierati rispetto al libero mercato ledilizia economica della quale deve preve- ed in caso di accertata insufficienza o inadeguatezza individuare le modalit di ade-
dere lo sviluppo nellarco dei dieci anni. guamento, potendo proporre la realizzazione di nuove attrezzature o la monetiz-
Furono inizialmente disciplinati dalla L. n. 167/62 per lattuazione di zazione dei costi. In questo caso la somma vincolata dal Comune allacquisizione
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Le competenze di materia in urbanistica Alberto Fossati
di fabbricati o aree specificamente individuati nel piano dei servizi e destinati alla Lattivit edilizia classificata in base alla diversa tipologia delle opere edilizie, distin-
realizzazione di attrezzature e servizi pubblici, ovvero per la realizzazione diretta di guibili in due categorie: opere su edifici esistenti (manutenzione ordinaria e straordi-
opere previste nel medesimo piano. Per quanto riguarda lattuazione si sottoscrive naria, restauro e risanamento conservativo, ristrutturazione edilizia) e nuove opere,
una convenzione che prevede i reciproci diritti ed obblighi dei diversi operatori pub- intendendosi per tali i manufatti edilizi fuori terra o interrati, ovvero lampliamento
blici e privati, nonch i tempi di realizzazione delle opere, comunque non superiori di quelli esistenti allesterno della sagoma esistente (art. 3, TUE, art. 27, lr 12/2005).
a dieci anni. I Comuni sono altres titolari del potere di controllo preventivo sullattivit edili-
I PII possono essere presentati da soggetti sia pubblici che privati (ma questi ultimi zia, che esercitano con lordinanza di sospensione dei lavori (art. 27, TUEdilizia),
devono possedere la maggioranza assoluta del valore di detti immobili), possono quando si debba verificare la sussistenza di un abuso e, dunque, in via cautelare
essere in variante agli strumenti urbanistici comunali vigenti o adottati, o avere rile- viene ordinata la sospensione dellattivit per un periodo non superiore a 45 giorni,
vanza regionale. trascorso il quale, se non stata riscontrata alcuna irregolarit, lattivit riprende; in
caso contrario, a seconda della natura e gravit dellabuso emanata lordinanza di
1.4. La Procedura di Approvazione dei piani attuativi e loro varianti (art. 14 demolizione (art. 31, TUEdilizia), oppure si applica la sola sanzione pecuniaria per
L.R. n. 12/05) gli abusi di minore entit, secondo quanto previsto dalle vigenti norme sanzionato-
I piani attuativi e loro varianti, conformi alle previsioni degli atti di PGT, sono ad- rie (artt. 30, 31, 32, 33, 34, TUEdilizia). In taluni casi la legge consente la sanatoria
ottati dal Consiglio comunale, salvo che si tratti di Comuni con oltre 15.000 abi- dellabuso (artt. 36, 37, comma 3, TUEdilizia).
tanti, in tal caso la competenza per ladozione e lapprovazione della Giunta comu-
nale (art. 14, comma 1, lr 12/2005); nel caso si tratti di piani di iniziativa privata,
ladozione interviene entro novanta giorni dalla presentazione al Comune del piano
attuativo o della variante, salvo integrazioni o modifiche. La conclusione in senso
negativo della fase istruttoria pone termine al procedimento di adozione dei piani
attuativi e loro varianti.
La deliberazione di adozione depositata per quindici giorni consecutivi nella segre-
teria comunale, unitamente a tutti gli elaborati; del deposito data Comunicazione
al pubblico mediante avviso affisso allalbo pretorio che ha facolt di prenderne visi-
one e pu presentare osservazioni.
Entro sessanta giorni dalla scadenza del termine di presentazione delle osservazioni,
a pena di inefficacia degli atti assunti, il Consiglio comunale/Giunta comunale ap-
prova il piano attuativo decidendo nel contempo sulle osservazioni.
Qualora il piano attuativo introduca varianti agli atti di PGT, dopo ladozione da
parte del Consiglio comunale, si applica anche in parte la disciplina prevista per
lapprovazione del PGT (art. 14, comma 5, lr 12/2005).
2. Gli strumenti del controllo edilizio
Lattivit edilizia, salvo i casi esplicitamente previsti dalla legge e relativi ad interventi
edilizi che sono liberi (art. 6, del Dpr 380/2001 TUEdilizia), soggetta al controllo
preventivo comunale esercitato mediante il permesso di costruire, o la dichiarazione
di inizio di attivit (DIA), a norma del TUEdilizia per gli interventi maggiori, la
segnalazione certificata di inizio di attivit (Scia, art. 19, legge 241/1990), per una
serie di interventi edilizi di minore impatto.
132 133
Fabio Romanenghi
Introduzione
La realizzazione di opere e lacquisizione di beni e di servizi da parte delle pubbli-
che amministrazioni sono assoggettate a peculiari disposizioni, che hanno subto
varie modificazioni e stratificazioni nel corso del tempo.
Il settore, per lungo tempo interessato soltanto da norme nazionali, poi stato
toccato, sempre pi di frequente, da interventi della Comunit Economica Eu-
ropea che ha introdotto norme finalizzate a sviluppare un mercato unico in cui le
imprese abbiano la libert di accedere alla contrattazione con gli enti pubblici dei
vari stati aderenti, senza ostacoli di natura protezionistica.
In questo senso, la tipologia di contratto che stata per prima disciplinata dalle
nuove norme europee quella relativa ai lavori pubblici, per i quali sono state
emanate apposite direttive CEE gi negli anni 70, poi recepite a livello nazionale.
Successivamente, anche i settori delle forniture e dei servizi sono stati oggetto di
disciplina da parte del legislatore Comunitario.
Questultimo sempre stato interessato a regolare gli affidamenti dei contratti al
di sopra di un certo valore, sul presupposto che gli stessi siano quelli destinati ad
attrarre anche imprese estere rispetto allo Stato in cui si trova lamministrazione
Testo Unico contraente.
Al di sotto di tale valore (attualmente di 5.186.000,00 per i lavori e di
207.000,00 per i servizi e le forniture) gli Stati sono rimasti liberi di disciplinare
dei contratti pubblici le regole per lassegnazione dei contratti (pur nei limiti dei principi generali del
Trattato Istitutivo della CEE).
Fabio Romanenghi Ci ha creato una sorta di un doppio mercato, vale a dire uno relativo ai contratti
Avvocato, Assistente alla Cattedra di Istituzioni di Diritto Pubblico e alla di valore superiore alla soglia Comunitaria e uno, invece, per quelli di importo
Cattedra di Diritto Amministrativo, Universit Cattolica del Sacro Cuore inferiore.
A tale partizione deve aggiungersi quella legata alloggetto del contratto, cio a
seconda che trattasi di lavori, servizi o forniture entrano in gioco norme differenti.
Fino al 2006, anno che rappresenta un momento di svolta nellambito del riordi-
no della materia, come tra breve vedremo, gli appalti di rilevanza Comunitaria
per le forniture, per i servizi e per i cosiddetti settori esclusi (appalti nel settore
dellenergia, dellacqua e dei trasporti) erano regolati da diverse fonti (rispetti-
vamente, dal D.lgs. 358/92, dal D.lgs. 157/95 e dal D.lgs. 158/95). Sotto soglia
Comunitaria, trovava applicazione la legge di contabilit dello stato e il suo regola-
mento attuativo e, per le sole forniture, il DPR 573/94.
135
Testo Unico dei contratti pubblici Fabio Romanenghi
Gli appalti di lavori pubblici avevano invece la loro completa disciplina, per tutte di servizi o forniture ovvero lesecuzione di opere o lavori (artt. 1 e 3, c. 3, D.lgs.
le soglie di valore, nella L. 109/94 (c.d. legge Merloni) e nel suo regolamento 163/2006).
attuativo, DPR 554/99. Quanto ai lavori, essi comprendono le attivit di costruzione, demolizione, recu-
pero, ristrutturazione, restauro e manutenzione di opere. Per opera si intende in-
Il codice dei contratti pubblici di cui al D.lgs. 12.4.2006 n. 163 e il regola- vece un insieme di lavori in grado, di per s, di esplicare una funzione economica
mento attuativo di cui al DPR 5.10.2010 n. 207 o tecnica (art. 3, c. 8, D.lgs. 163/2006). Lappalto di lavori pu ricomprendere
Con D.lgs. 12.4.2006 n. 163 stato approvato il Codice dei contratti pubblici di anche lattivit di progettazione dellopera che lappaltatore andr poi a realizzare.
servizi e forniture. Gli appalti di forniture riguardano, invece, lacquisto di beni, la locazione finan-
Con esso sono state recepite le direttive Comunitarie 2004/17/CEE e 2004/18/ ziaria (leasing), la locazione o lacquisto a riscatto di prodotti (art. 3, c. 9, D.lgs.
CEE. 163/2006).
In realt, come sopra accennato, il predetto decreto ha rappresentato loccasione Per gli appalti di servizi, il codice rinvia allelenco di cui allallegato II, non fornen-
per una sistemazione organica di tutta la materia concernente gli appalti pubblici. done una definizione, ma limitandosi ad evidenziare che trattasi di contratti diver-
Sono cio state inserite in un unico corpus normativo le disposizioni volte a rego- si da quelli di cui sopra (art. 3, c. 10, D.lgs. 163/2006).
lare tutte le tipologie di appalti (lavori, servizi e forniture e c.d. settori esclusi), di Per i servizi indicati nellallegato II A al Codice (tra i quali si trovano i servizi finan-
qualsivoglia importo, al fine di coordinare le varie norme esistenti da un punto di ziari, assicurativi, di contabilit, di consulenza gestionale, quelli attinenti allingegne-
vista logico, sistematico e lessicale (art. 1, D.lgs. 163/2006). ria e allarchitettura, alla paesaggistica e allurbanistica, i servizi di pulizia, di gestione
Ci non significa che i contratti pubblici, a prescindere dal loro oggetto e dal loro degli immobili e quelli pubblicitari), prevista unapplicazione integrale del T.U..
importo, siano assoggettati alla medesima disciplina, bens che tutti gli appalti Invece, per gli appalti di servizi indicati nellallegato II B (tra i quali si rinvengono,
trovano quasi tutte le loro norme di riferimento nellambito di un unico testo ad esempio, i servizi alberghieri e di ristorazione, i servizi legali, i servizi sociali, i
normativo (di seguito il D.lgs 163/2006 perci indicato anche come T.U.) servizi ricreativi e culturali), e comunque di altri eventuali non indicati nellallega-
La disciplina stata completata dal Regolamento attuativo di cui al DPR del to II A, stabilita unapplicazione parziale del Codice, cio limitata alle specifiche
5.10.2010 n. 207 che, tra laltro, per la prima volta, detta specifiche disposizioni tecniche e alla pubblicit delle aggiudicazioni intervenute (art. 20, c. 2).
per la fase dellesecuzione dei contratti di servizi e forniture. Il Codice regola anche la concessione di lavori pubblici (art. 3 c. 11, d.lgs. 163/06),
Deve evidenziarsi che il D.lgs. 163/2006 gi stato assoggettato a varie modifiche. vale a dire quel contratto avente ad oggetto lesecuzione, congiunta o meno alla
Dal combinato disposto dei c. 1, 25 e 33 dellart. 3, si desume chiaramente lap- progettazione (definitiva ed esecutiva o solo esecutiva), di lavori pubblici, in cui il
plicabilit del nuovo T.U. agli enti pubblici territoriali e, quindi, alle amministra- corrispettivo del concessionario consiste unicamente nel diritto di gestire lopera per
zioni comunali. un determinato periodo di tempo (o in tale diritto accompagnato da un prezzo).
I principi che informano le procedure di affidamento e lesecuzione dei contrat- Una particolare figura di concessione quella basata sul c.d. promotore finanziario o project
ti sono quelli delleconomicit, dellefficacia, della tempestivit, della correttezza. financing (art. 152 ss., D.lgs. 163/2006). In Comune con la concessione di costruzione e
Quelli di trasparenza, non discriminazione, libera concorrenza, devono governare, gestione vi il fatto che lopera finanziata, totalmente o parzialmente, dalloperatore priva-
in particolare, la fase dellaffidamento (art. 2; trattasi di quei principi discendenti to. Nel project financing la peculiarit che la valutazione sullautofinanziabilit dellopera
direttamente dal Trattato CEE). rimessa direttamente al privato che ha la possibilit di esaminare uno studio di fattibilit
Di seguito sono brevemente illustrati, senza nessuna pretesa di esaustivit, gli istituti e le predisposto dallente. E il privato che nella sua offerta presenta un progetto preliminare e
questioni che maggiormente interessano le amministrazioni comunali. una bozza di convenzione.
Nellambito del T.U., allart. 26 (alcuni riferimenti si rinvengono anche nel D.Lgs. 267/2000
Ambito oggettivo di applicazione del Codice e nella L. 449/97), trova una sua disciplina anche il contratto di sponsorizzazione.
Sotto il profilo dellambito oggettivo di applicazione, la normativa rivolta a Trattasi di contratto atipico, a prestazioni corrispettive e a titolo oneroso in cui un
regolare i contratti di appalto o di concessione aventi ad oggetto lacquisizione soggetto lo sponsor offre le proprie prestazioni ad altro soggetto - sponsee il
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Testo Unico dei contratti pubblici Fabio Romanenghi
quale si obbliga verso il primo a veicolarne limmagine o il marchio durante deter- Il responsabile delle procedure di affidamento
minate attivit o in certi luoghi. In aderenza ai principi stabiliti dalla L. 241/90 e sulla scorta dellesperienza matu-
Gi nel 2001, lAutorit per la Vigilanza sui contratti pubblici, aderendo allim- rata in vigenza della L. 109/94, lart. 10 del T.U. stabilisce che per ogni intervento
postazione di cui sopra, aveva chiarito che si tratta di un contratto complesso da realizzarsi, le amministrazioni aggiudicatrici nominano un unico responsabile
atipico che assoggettato alla disciplina pi idonea sulla base della prevalenza delle del procedimento per le fasi di progettazione, di aggiudicazione e di esecuzione.
prestazioni che lo sponsor si impegna ad eseguire (det. n. 24 del 5.12.2001). Il responsabile deve possedere titolo di studio e competenza adeguati in relazione
Tale contratto ha trovato una sua applicazione, ad esempio, per il restauro di deter- ai compiti per i quali nominato (art. 10, c. 5). Deve per essere necessariamente
minati immobili o per la realizzazione di zone a verde. In tali casi, al soggetto che un tecnico per i lavori ed i servizi attinenti allingegneria e allarchitettura.
realizzava lintervento, era consentito di pubblicizzare il suo nome con cartelli o Circa i requisiti di professionalit della figura in questione, lart. 10, c. 6 del T.U.,
manifesti ubicati nelle vicinanze dellintervento medesimo. rinvia al regolamento di cui al DPR 207/2010, il quale allart. 9, c. 4, stabilisce
Il citato art. 26 non prevede unapplicazione delle norme del Codice, ma solo dei che il responsabile del procedimento un tecnico abilitato allesercizio della pro-
generali principi del Trattato CEE. fessione o, qualora questa non sia prevista dalle norme vigenti, un funzionario
A seguito di alcune modifiche al T.U., sono stati introdotti gli istituti della loca- tecnico, anche di qualifica non dirigenziale, con anzianit di servizio non inferiore
zione finanziaria di opere pubbliche (art. 160 bis) e del contratto di disponibilit a cinque anni.
(art. 160 ter). Non paiono sussistere ostacoli alla possibilit che il responsabile del procedimento
Il primo istituto si riferisce al contratto del c.d. leasing in costruendo, contratto coincida con il funzionario apicale dellunit organizzativa competente per il con-
caratterizzato da un rapporto tra committente - utilizzatore (il Comune), societ tratto in questione.
di leasing e appaltatore. Il ricorso a questo contratto consente di evitare allente Il responsabile del procedimento investito di molteplici funzioni.
immediati esborsi di particolare entit. Possiamo dire che le sue attribuzioni hanno portata omnicomprensiva, con-
Il secondo istituto , invece, assolutamente nuovo. Il privato, in questo caso, progetta, siderato che il c. 2 del citato art. 10 stabilisce che ad esso sono affidati tutti i
realizza e cura le manutenzioni di unopera (posta in gara da unAmministrazione), che compiti relativi alle procedure di affidamento previste dal codice, ivi comprese
sar messa a disposizione dellente pubblico per il periodo di tempo contrattualmente le acquisizioni in economia, che non siano riservati al codice ad altri soggetti.
previsto. A fronte di tale disponibilit, lAmministrazione corrisponde al privato I compiti del responsabile del procedimento sono comunque indicati nellart. 10,
un canone. Nel contratto , poi, stabilito se e a quali condizioni lopera passa in D.lgs. 163/2006 e nellart. 10, DPR 207/2010. Essi vanno dalla formulazione
propriet dellAmministrazione al termine del rapporto. di proposte per la programmazione dei lavori pubblici, al controllo dellesistenza
Rimangono esclusi dallapplicazione del Codice: della copertura finanziaria, alla proposta della tipologia di gara, al controllo della
- i contratti indicati dallart. 19, tra i quali possiamo ricordare lacquisto o la locazione correttezza delle procedure, allaccertamento della disponibilit degli immobili ed
di terreni, fabbricati o altri immobili esistenti e i diritti su tali beni (il codice si applica allinsussistenza di ostacoli per lesecuzione del contratto, allindizione delle con-
invece ai contratti relativi ai servizi finanziari connessi ai contratti di cui sopra); ferenze di servizi per le acquisizioni dei necessari pareri ed assensi, alla verifica di
- i servizi di arbitrato e conciliazione, nonch i servizi finanziari per lemissione, compatibilit ambientale, paesistica e urbanistica, alla proposta di risoluzione dei
lacquisto e il trasferimento di titoli (art. 19); contratti di appalto di lavori in caso di inadempimento dellappaltatore (art. 136,
- gli appalti relativi alla prestazione di un servizio pubblico di autotrasporto D.lgs. 163/2006).
mediante autobus (art. 23); Il nominativo del responsabile del procedimento reso noto fin dal momento
- le concessioni di servizi (art. 30); della pubblicazione del bando di gara (art. 10, c. 8, D.lgs. 163/2006).
- altre peculiari tipologie di appalti individuate nella Parte I, Titolo II del Codice.
Lart. 27 stabilisce che, comunque, laffidamento dei contratti esclusi dallappli- La programmazione delle amministrazioni nel settore dei lavori pubblici
cazione del Codice avviene nel rispetto dei principi di economicit, trasparenza, Di particolare interesse anche la fase di programmazione nel settore dei lavori
imparzialit, parit di trattamento e proporzionalit. pubblici.
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Testo Unico dei contratti pubblici Fabio Romanenghi
La materia trattata dallart. 128 del T.U. e dallart. 13, DPR 207/2010. 38, D.lgs. 163/2006). Trattasi, cio di una procedura a due fasi, una dedicata agli
La lettura delle norme, in particolare della prima, consente di evidenziare il inviti e una riferita alla gara vera e propria. Sia chiaro che tutti i soggetti che hanno
carattere fondamentale di tale fase, incentrata sullindividuazione preventiva dei i requisiti per partecipare devono essere invitati alla gara.
bisogni della collettivit e sulla priorit dei lavori di manutenzione del patrimo- Le procedure negoziate sono, invece, quelle in cui le stazioni appaltanti consul-
nio esistente (art. 128, c. 3, D.lgs. 163/2006). tano gli operatori da loro scelti e negoziano con uno o pi di essi le condizioni
La programmazione costituisce un momento essenziale finalizzato ad unequilibrata dellappalto (art. 3, c. 39, D.lgs. 163/2006).
distribuzione delle risorse dellente e a consentire, a mezzo della pubblicit, non solo Ai sensi dellart. 54 del T.U., le procedure ordinarie di aggiudicazione sono quella
unadeguata trasparenza delle scelte, ma anche una partecipazione di operatori priva- aperta e quella ristretta, mentre la procedura negoziata pu essere adottata solo nei
ti gi in questa fase attraverso il project financing, di cui sopra si detto. casi previsti dalla legge.
La programmazione, obbligatoria per i lavori di importo superiore ad 100.000, A fianco delle predette tradizionali figure, stato introdotto listituto del dialogo
basata su un programma triennale, fondato su preventivi studi di fattibilit dei competitivo. Esso una peculiare procedura che pu essere adottata per gli appalti
vari interventi, e sui suoi aggiornamenti annuali. particolarmente complessi e nella quale la stazione appaltante avvia un dialogo con i
Linclusione dei lavori nellelenco annuale superiore ad 1.000.000 subordi- candidati ammessi al fine di elaborare una o pi soluzioni atte a soddisfare le proprie
nata allapprovazione anche del progetto preliminare (fanno eccezione i lavori di esigenze (artt. 3, c. 39, e 58, D.lgs. 163/2006).
manutenzione, per i quali non necessario questo incombente). Si sottolinea che Listituto, nella pratica, non ha per trovato frequente applicazione.
tutta la fase della progettazione (ripartita in tre livelli: preliminare, definitiva ed
esecutiva) puntualmente disciplinata sia dal D.lgs. 163/2006 (artt. 90 e ss.) sia La procedura negoziata
dal DPR 207/2010 (artt. e 17 ss.) Particolare attenzione merita la procedura negoziata, in quanto derogatoria al
I programmi devono essere prima adottati e pubblicati (per almeno 60 giorni), principio di massima concorrenza che informa i sistemi di aggiudicazione dei
poi approvati. pubblici appalti.
La programmazione assume un particolare interesse anche con riferimento alle compe- Il Codice, circa questo istituto, ha operato un puntuale recepimento delle direttive
tenze degli organi chiamati ad approvare i vari atti che la compongono. Comunitarie.
Si ritiene, quindi, di rinviare al relativo capitolo del Governo del Comune per una Rimane ovviamente inteso che lutilizzo della procedura negoziata una facolt
trattazione organica della materia. delle stazioni appaltanti e non un obbligo.
La normativa prevede una duplice forma di procedura negoziata, vale a dire
Le procedure di affidamento con o senza preventiva pubblicazione di un bando di gara (artt. 56 e 57, D.lgs.
I contratti delle pubbliche amministrazioni sono affidati attraverso le procedure 163/2006).
stabilite dalla legge, in modo che siano garantite la massima concorrenza e la parit Circa la prima tipologia essa consentita (art. 56, c. 1):
di trattamento tra imprese. t quando, in esito ad una procedura aperta o ristretta o ad un dialogo competitivo,
Il Codice, va subito detto, ha adottato la terminologia Comunitaria, sicch sono tutte le offerte sono risultate irregolari o inammissibili; le condizioni di contratto
scomparse le tradizionali espressioni di asta pubblica, licitazione privata, ap- non possono essere modificate allatto dellesperimento della nuova procedu-
palto concorso e trattativa privata. La prima trova un suo equivalente nella ra; pu essere per omessa la pubblicazione del bando se sono invitati tutti i
procedura aperta, la seconda e la terza lo trovano nella procedura ristretta, soggetti che erano in possesso dei requisiti di partecipazione; tale fattispecie
mentre la quarta nella procedura negoziata. applicabile agli appalti di servizi e di forniture senza limitazioni di importo,
Le procedure aperte sono quelle in cui ogni operatore interessato pu presentare mentre per i lavori si applica solo a quelli di valore inferiore ad un milione di .
unofferta (art. 3, c. 37, D.lgs. 163/2006). t per gli appalti di lavori realizzati unicamente a scopo di ricerca e sperimentazione.
Le procedure ristrette sono quelle in cui ogni operatore pu chiedere di parteci- In tali casi, ricevute le offerte, si apre una vera e propria negoziazione tra lente appal-
pare, ma lofferta potr essere presentata solo da chi invitato alla gara (art. 3, c. tante e le imprese, al fine di individuare lofferta migliore (art. 56, c. 2).
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Testo Unico dei contratti pubblici Fabio Romanenghi
La trattativa , per, procedimentalizzata, nel senso che sono dettate alcune pre- t per gli appalti di servizi che costituiscono la mera ripetizione di quelli gi affidati
scrizioni volte a indicare i criteri di selezione e a garantire la par condicio tra con- con procedura aperta o ristretta; necessario che la possibilit del ricorso alla
correnti (art. 56, c. 2, 3 e 4). procedura negoziata sia indicata nel bando dellappalto originario e che lim-
La procedura negoziata non preceduta da pubblicazione del bando (che rispecchia porto dei servizi da affidarsi concorra a formare limporto del primo contratto;
la tradizionale trattativa privata) invece consentita (art. 57, c. 2): laffidamento consentito solo nei tre anni successivi alla stipulazione del con-
t qualora la gara precedente sia andata deserta o non abbia visto alcuna offerta tratto originario (art. 57. c. 5, lett. b).
appropriata (potrebbe cio trattarsi di casi in cui tutte le offerte siano non Anche per questi casi di procedura negoziata, il legislatore ha previsto un minimo di
conformi a capitolato o anomale); anche in tal caso le condizioni di contratto garanzie procedurali, ponendo a base delle scelte i principi di trasparenza, concor-
non possono essere modificate; la norma si applica agli appalti di servizi e di renza e rotazione. Laddove possibile, devono essere acquisiti almeno tre preventivi,
forniture senza limitazioni, mentre per quelli di lavori applicabile al di sotto al fine di individuare la migliore offerta (art. 57, c. 6).
del milione di ; Trattandosi di procedura avente carattere eccezionale, esperibile solo nei casi tas-
t per ragioni di natura artistica, tecnica o attinenti alla tutela di diritti esclusivi, sativamente previsti, il legislatore pretende, allart. 57, c. 1, che il provvedimento
quando il contratto possa essere affidato unicamente ad un soggetto; con la quale viene indetta, dia adeguatamente conto dei motivi per la quale la
t quando situazioni imprevedibili determinino unurgenza incompatibile con stessa viene utilizzata.
la tempistica delle procedure caratterizzate dalla pubblicazione del bando; in Permane il divieto di rinnovo tacito (equiparabile ad una procedura negoziata) per
questo caso il contratto dovr limitare il proprio oggetto e/o la propria durata a qualsivoglia tipologia di contratto di appalto.
quanto strettamente necessario per superare la suddetta situazione; conferman- Per gli appalti di lavori, invece, sempre consentita la procedura negoziata qualora
do quello che, da sempre, aveva evidenziato la giurisprudenza, la norma precisa limporto dellappalto sia inferiore a 1.000.000 (art. 122, c. 7 e c. 7 bis). In ques-
ora che le circostanze invocate a giustificazione dellurgenza non devono essere to caso, se lappalto ha importo superiore a 500.000 devono essere invitati al-
imputabili allente appaltante; meno 10 operatori, se inferiore a detta soglia linvito pu essere ridotto a 5 ditte.
t limitatamente agli appalti di fornitura (art. 57, c. 3):
t quando il prodotto fabbricato a scopo di ricerca, sperimentazione e studio; Acquisizioni in economia
t per il rinnovo o il completamento di consegne gi effettuate qualora il cam- Lart. 125 del T.U, disciplina lacquisto di beni, servizi e forniture in economia.
biamento di fornitore obbligherebbe lente a modificare le caratteristiche Trattasi di un peculiare, ma non nuovo, istituto nato per soddisfare le esigenze
tecniche dei prodotti, il cui impiego o manutenzione comporterebbe diffi- connesse allacquisizione di beni o prestazioni di modesta entit.
colt sproporzionate; Esistono due tipologie di contratti in economia: lesecuzione in amministrazione
t per lacquisto di prodotti quotati e acquistati in una borsa di materie prime; diretta e il cottimo fiduciario.
t per lacquisto a condizioni particolarmente vantaggiose, nel caso in cui Nel primo caso, lente pubblico ottiene la prestazione con proprio personale, even-
il fornitore cessi lattivit o sia sottoposto a procedura concorsuale (falli- tualmente assunto per loccasione, e con propri mezzi e materiali (anche noleggiati).
mento, concordato preventivo ecc.); Nel secondo caso, lAmministrazione si rivolge invece ad unimpresa terza attraverso
t per gli appalti di lavori e servizi complementari, non compresi nellappalto un contratto stipulato direttamente dal responsabile del procedimento.
iniziale, divenuti necessari per lopera o il servizio di cui al contratto principale Rimane ormai difficile differenziare questa seconda figura da quella dellappalto
a seguito di circostanze impreviste, purch affidate alloperatore che esegue tradizionale, anche perch nulla dice la normativa in proposito (n il testo uni-
questultimo, a condizione che: 1) tali interventi non possano essere separati co, n la precedente di cui alla legge di contabilit dello Stato). Il processo di
sotto il profilo tecnico o economico da quelli originariamente previsti o, co- assimilazione del cottimo fiduciario al contratto di appalto ulteriormente pro-
munque, se separabili, siano strettamente necessari al suo perfezionamento, gredito tanto che lo stesso legislatore qualifica listituto come una peculiare forma
2) lintervento complementare non superi il 50% del contratto iniziale (art. di procedura negoziata (art. 125, c. 4) che una tipica modalit di affidamento
57, c. 5, lett. a); dellappalto.
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Testo Unico dei contratti pubblici Fabio Romanenghi
Il cottimo fiduciario si caratterizza, comunque, per la snellezza delle procedure di Trattasi di criteri esclusivi, nel senso che non possibile utilizzarne di diversi, ma
affidamento ed utilizzabile solo nelle ipotesi tassativamente previste dalla legge. lAmministrazione per libera di scegliere quale applicare per ogni appalto.
Lart. 125 prevede, peraltro, differenti possibilit a seconda che si tratti di lavori, Mentre il primo criterio basato esclusivamente sullofferta economica dei concor-
servizi o forniture. renti, il secondo basato, oltre che sul prezzo, anche su altri aspetti della proposta.
Quanto ai limiti di valore, per i lavori lutilizzo del cottimo consentito fino a In tal senso, lart. 83, D.lgs. 163/2006, a titolo esemplificativo, evidenzia che la
200.000, mentre per servizi e forniture consentito per i Comuni fino a 211.000. valutazione pu basarsi sulla qualit, sul pregio tecnico, sul servizio successivo alla
Relativamente ai lavori, la norma (art. 125, c. 6) ha maglie pi strette, nel senso vendita, sulle caratteristiche estetiche e funzionali, ecc..
che stabilisce esattamente i casi in cui, se fatti propri dallamministrazione con ap- Ovviamente, al fine di consentire alle imprese di formulare unofferta coerente con
posito atto di natura regolamentare (quindi di competenza consiliare nellambito le esigenze dellente e competitiva, detti elementi di valutazione devono essere in-
dei Comuni), listituto potr essere applicato. dicati nel bando di gara insieme al peso, cio al punteggio, che lamministrazione
Per servizi e forniture, invece, purch vi sia sempre un atto generale dellente a attribuisce a ciascuno di essi.
monte, consentito limpiego del cottimo senza particolari limitazioni da parte Nel bando devono altres essere evidenziati eventuali sub criteri di valutazione es-
del legislatore (art. 125, c. 10). E poi, comunque, sempre consentito, cio anche sendo ormai inibito alla commissione aggiudicatrice, la cui nomina obbligatoria,
senza preventiva adozione di atto regolamentare, nei casi previsti dalla legge: di fissarli in fase di gara (art. 83, c. 4, D.lgs. 163/2006).
t dopo la risoluzione di un precedente rapporto contrattuale, quando sia neces- Per laffidamento della concessione di lavori pubblici, attesa la peculiarit dellisti-
sario o conveniente per conseguire la prestazione nei termini stabiliti, tuto, vige lobbligo di aggiudicazione con il criterio dellofferta economicamente
t per completare prestazioni di un contratto in corso, pi vantaggiosa (art. 144, c. 1, D.lgs. 163/2006).
t per prestazioni periodiche di servizi o forniture, dopo la scadenza dei contratti Quando si utilizza il criterio dellofferta economicamente pi vantaggiosa, la valu-
e nelle more dello svolgimento della procedura per la nuova aggiudicazione, tazione delle offerte dei concorrenti avviene, come sopra accennato, obbligatori-
t urgenza, determinata da eventi imprevedibili, per scongiurare situazioni di pericolo. amente da parte di una commissione, di tre o cinque membri, esperti nel settore
Non pu non rammentarsi che, comunque, nellambito dei lavori pubblici a cui si riferisce lappalto, presieduta da un dirigente della stazione appaltante o,
pur sempre possibile, come detto sopra, utilizzare la procedura negoziata fino a in caso di mancanza, da un funzionario con funzioni apicali (art. 84, c. 1, 2 e 3,
1.000.000, senza che sussistano particolari presupposti. D.lgs. 163/2006).
Quanto al sistema di affidamento del contratto, per i lavori di importo inferiore Anche i membri diversi dal presidente dovrebbero essere scelti tra i funzionari
a 40.000 e i servizi e le forniture di importo inferiore a 20.000, vi pu pro- dellente appaltante ma, in caso di accertata carenza, possibile individuarli alles-
cedere direttamente il responsabile del procedimento, senza esperire nemmeno terno (art. 87, c. 8, D.lgs. 163/2006).
alcun confronto tra offerte. Il medesimo rimane ovviamente responsabile della E importante evidenziare che i commissari diversi dal presidente non possono
congruit economica dellofferta. Ci rende evidente lopportunit di acquisire aver svolto nessuna altra funzione o incarico in relazione al contratto da aggiudi-
pi di un preventivo. Al di sopra dei suddetti importi, fino ai limiti in cui il carsi (art. 87, c. 4, D.lgs. 163/2006.)
cottimo consentito, dovranno invece essere consultate almeno 5 ditte (art. Inoltre, non possono assumere le funzioni di commissari (nemmeno di presiden-
125, c. 8 e 11). te) coloro i quali nel biennio precedente alla pubblicazione del bando hanno rivestito
Rimane inteso che nessuna prestazione, ivi comprese le attivit di manutenzione, cariche di pubblico amministratore presso lente che bandisce la gara (art. 87, c.
pu essere artificiosamente suddivisa al fine di abbassarne il valore entro le soglie 5, D.lgs. 163/2006).
in cui consentita lacquisizione in economia (art. 125, c. 13). Al fine di evitare effetti distorsivi della concorrenza previsto un meccanismo di
verifica delle offerte c.d. anomale (art. 86 e ss., D.lgs 163/2006), cio di quelle
I criteri di aggiudicazione recanti un prezzo eccessivamente basso (o di quelle che hanno ottenuto un punt-
I criteri di selezione dellofferta rimangono quelli del prezzo pi basso e dellofferta eggio particolarmente alto sia per il profilo tecnico che per quello economico). Si
economicamente pi vantaggiosa (artt. 81 e 82 D.lgs. 163/2006). vuole, cio, evitare che il contratto sia aggiudicato ad un contraente la cui proposta
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Testo Unico dei contratti pubblici Fabio Romanenghi
non credibile e la cui entit economica potrebbe pregiudicare una buona riuscita La mancata stipulazione del contratto nei termini consente allaggiudicatario di
della prestazione. svincolarsi dallaggiudicazione.
Lofferta non ritenuta congrua esclusa dalla gara. Rimane ferma la possibilit per lente appaltante di anticipare linizio dei lavori,
dei servizi o delle forniture prima della stipulazione del contratto (c.d. consegna in
Le fasi delle procedure di affidamento. via durgenza o sotto le riserve di legge).
Con il T.U., probabilmente per la prima volta, sono state definite in modo or- Lultimo comma dellart. 10, D.lgs. 163/2006 sostituendo gli artt. 16 e 17 della
ganico le fasi della procedura di affidamento dei contratti pubblici. legge di contabilit dello Stato, stabilisce che il contratto stipulato mediante
Preliminarmente occorre evidenziare che, ai sensi dellart. 33, D.lgs. 163/2006, le atto pubblico notarile, o in forma pubblica amministrativa dallufficiale rogante
amministrazioni aggiudicatrici non possono affidare a soggetti pubblici o privati della stazione appaltante, oppure mediante scrittura privata, nonch in forma
lespletamento delle funzioni e delle attivit di stazione appaltante. Quindi, la elettronica secondo le norme vigenti per ciascuna stazione appaltante.
regola che le procedure di aggiudicazione siano esperite direttamente dallente. La sottoscrizione del contratto di competenza dei funzionari, ai sensi degli artt.
Tuttavia consentito questo trasferimento di funzioni per i lavori pubblici ai Siit 107 e 109 D.lgs. 267/2000.
(Servizi integrati infrastrutture e trasporti), alle amministrazioni Provincali o alle Rimane fermo, secondo uninterpretazione giurisprudenziale consolidata, che la man-
centrali di committenza. cata osservanza della forma scritta comporta la nullit del contratto.
Lart. 11, D.lgs. 163/2006, richiamato il rispetto degli atti di programmazione
dellente, evidenzia che il primo atto della procedura la determinazione a con- Accesso ai documenti di gara
trattare. In detto provvedimento sono individuati gli elementi essenziali del con- Listituto dellaccesso agli atti, di cui agli artt. 22 ss. L. 241/90, trova una sua
tratto e il sistema di aggiudicazione. Con esso, in genere, si approvano anche gli peculiare disciplina con riguardo alle gare di appalto, necessaria per bilanciare il
atti necessari alla gara (bando e lettera di invito). diritto dei concorrenti a verificare la legittimit della procedura, con la necessit
Esperita la gara, a parte i casi di mancanza di offerte idonee, dichiarata laggiudica- che la procedura stessa si svolga senza che il principio di segretezza delle offerte
zione provvisoria a favore dellofferta migliore (art. 11, c. 4, D.lgs. 163/2006). possa essere compromesso e che siano compromesse le esigenze di tutela di segreti
Il dirigente, effettuata la verifica dellaggiudicazione provvisoria, dispone laggiudi- commerciali e industriali dei concorrenti.
cazione definitiva (art. 11, c. 5, D.lgs. 163/2006). In base allart. 13 T.U., gli atti e i documenti di gara sono accessibili in via
Questultima non equivale ancora ad accettazione dellofferta, che interverr solo graduata, a seconda della loro natura e del particolare momento in cui si trova la
dopo la verifica dei requisiti dellaggiudicatario. Infatti, laggiudicazione definitiva procedura di selezione del concorrente.
diviene efficace solo dopo laccertamento della veridicit delle dichiarazioni rese in Risulta, cos, essere differito il momento per conoscere lelenco dei soggetti che
sede di gara dal concorrente (art. 10, c. 7 e 9, D.lgs. 163/2006).Divenuta efficace partecipano alla selezione alla data di scadenza del termine per la presentazione
laggiudicazione, ai sensi dellart. 11, c. 11, D.lgs. 163/2006 essa deve esse Co- delle offerte (art. 13, c. 2, D.lgs. 163/2006).
municata ai controinteressati (con ci intendendosi alle imprese in graduatoria). Le offerte diventano, invece, accessibili dopo che sia intervenuta laggiudicazione
Il contratto deve essere stipulato entro i 60 giorni successivi allaggiudicazione (circa il procedimento di verifica dellanomalia, gli atti sono accessibili dopo lag-
(salvo diverso termine stabilito nel bando o il caso di differimento per accordo giudicazione definitiva).
tra le parti, v. art. 11, c. 9, D.lgs. 163/2006), ma non prima che siano decorsi 30 Lart. 13, c. 4, D.lgs. 163/2006 prevede, per la violazione del termine di cui sopra,
giorni dalla Comunicazione di cui sopra (salvo che sussistano peculiari ragioni di il concretarsi della fattispecie di reato di cui allart. 326 c.p..
urgenza, v. art. 11, c. 10, D.lgs. 163/2006). E invece inibito laccesso (art. 13, c. 5, D.lgs 163/2006) agli atti che costituiscono seg-
Vi sono quindi 30 giorni in cui le imprese dovrebbero poter verificare la legittimit reti tecnici e commerciali (trattasi di situazioni che vengono in luce soprattutto laddove
degli atti di gara e, se ritengono, promuovere ricorso senza che i propri interessi sono presentate offerte tecniche), ai pareri legali acquisiti dalla stazione appaltante, alle
possano essere pregiudicati dallintervenuta stipulazione del contratto. Il termine relazioni riservate del direttore lavori e del collaudatore circa le riserve esposte dallap-
di impugnazione degli atti rimane comunque quello ordinario di 60 giorni. paltatore (questi ultimi atti concernono la fase di esecuzione del contratto).
146 147
Testo Unico dei contratti pubblici Fabio Romanenghi
La limitazione degli atti coperti da segreto industriale e commerciale, che peraltro 109/1994. In buona sostanza, lidoneit del soggetto ad eseguire i lavori di un
dovrebbe essere comprovato da motivata dichiarazione dellinteressato, viene meno determinato importo (classe) e di una determinata tipologia (categoria) verifi-
qualora laccesso sia chiesto per la tutela in giudizio (art. 13, c. 6, D.lgs. 163/2006). cata da soggetti esterni (SOA - societ organismi di attestazione), attraverso una
La procedura di accesso, soprattutto per quanto concerne i termini per lottenimento particolare procedura, al termine della quale, se positivamente conclusasi, viene
dei documenti, trova un suo completamento nellart. 79, c. 5 quater, D.lgs. 163/2006. rilasciato apposito certificato che ha durata di tre anni.
Tale certificato, che pu riguardare anche pi tipologie di lavori, consente alle
Soggetti ammessi a partecipare alle gare e requisiti partecipazione imprese di accedere alle gare bandite dalle P.A.
Lart. 34 , D.lgs. 163/2006, indica quali tipologie di soggetti possono essere affi- Per gli appalti di valore pari o inferiore a 150.000, non necessaria la certifica-
datari di contratti pubblici. zione SOA ma sono sufficienti alcuni requisiti (es. fatturato, attrezzatura tecnica
La disciplina in precedenza dettata per il settore dei lavori stata, in buona sostan- ecc.) che sono stabiliti dallart. 90 DPR 207/2010.
za, estesa ai settori delle forniture e dei servizi. Anche per gli appalti di forniture e servizi necessario il possesso di requisiti economi-
In questo senso, interessante notare come i consorzi stabili (art. 36, D.lgs. co finanziari e tecnici, cos come previsto dagli artt. 41, 42 e 43 T.U..
163/2006), nati in vigenza della L. 109/1994 e destinati ad operare solo nel set- La scelta di detti requisiti economici e tecnici effettuata dalla stazione appaltante,
tore dei lavori pubblici, con lentrata in vigore del nuovo T.U. possono invece nei limiti delle citate disposizioni, ed indicata nel bando di gara.
essere affidatari anche di contratti di servizi e di forniture. La mancanza dei requisiti comporta limpossibilit per il concorrente di accedere
Oltre a tali soggetti, possono essere contraenti della P.A. gli imprenditori individuali, alla fase di verifica delle offerte.
anche artigiani, le societ commerciali e cooperative, i consorzi fra societ coop- Un istituto che va assumendo sempre maggiore diffusione in tema di requisiti di
erative di produzione e lavoro, i consorzi tra imprese artigiane, i raggruppamenti partecipazione quello dell avvalimento (art. 49 ss. D.Lgs163/2006).
di imprese (costituiti tra i soggetti di cui si appena detto), i consorzi ordinari Attraverso di esso limpresa pu partecipare alla gara avvalendosi, appunto, dei
(costituiti anche in forma di societ consortile), i soggetti che abbiano stipulato il requisiti economici e tecnici (o della SOA) posseduti da altro soggetto (lausiliario),
contratto di gruppo europeo di interesse economico (Geie), nonch gli operatori non partecipante alla gara, che si impegna a metterli a disposizione della prima.
economici di altri paesi. Lintenzione del legislatore quella di ampliare il massimo la concorrenza, consen-
Laffidamento del contratto subordinato al possesso di particolari requisiti in tendo le pi ampie forme di collaborazione tra imprese.
capo alle imprese, i quali dovrebbero attestarne la loro capacit tecnico eco- Ovviamente, listituto caratterizzato da molteplici cautele, tra cui anche la re-
nomica per eseguire il contratto, nonch la loro affidabilit morale. sponsabilit solidale tra limpresa concorrente quella che presta i requisiti (art.
Il possesso di tali requisiti verificato (attraverso le autodichiarazioni dei concor- 49, c. 4, D.lgs. 163/2006).
renti ed alcuni accertamenti da parte della P.A.) durante la gara. Ulteriori prescrizioni per la sua applicazione sono stabilite dallart. 88 DPR
Quanto ai requisiti generali (o morali), essi sono Comuni a tutti i settori e sono 207/2010, il quale stabilisce quali devono essere i requisiti minimi del contratto di
disciplinati dallart. 38 T.U.. Gli indicatori della moralit sono molteplici, si va, avvalimento, che deve essere prodotto in sede di gara.
ad es., dallassenza di procedure concorsuali (fallimento, concordato preventivo, Lavvalimento non opera, invece, per i requisiti generali (morali) di cui si detto
liquidazione coatta ecc.), allassenza di reati riguardanti lattivit professionale o di sopra che devono essere posseduti dallimpresa concorrente (nonch dal soggetto
violazioni in materia di sicurezza sul lavoro, alla mancanza di grave negligenza o ausiliario).
malafede nellesecuzione della prestazione professionale, allassenza di violazioni
rispetto agli obblighi relativi al pagamento di imposte e tasse e contributi previ- Esecuzione del contratto
denziali, allassenza di false dichiarazioni rese nelle gare. Gli artt. 113 ss. D.lgs. 163/2006 dettano una serie di disposizioni in materia di
Circa i requisiti tecnici ed economici, per il settore dei lavori (art. 40, D.lgs. esecuzione del contratto valide per tutti i settori.
163/2006) continua a trovare applicazione il sistema di qualificazione SOA Interessa evidenziare che, in passato, levoluzione normativa sullesecuzione del
(disciplinato dagli artt. 76 ss. DPR 207/2010 ), introdotto dalla previgente L. rapporto ha interessato in particolare i lavori pubblici. Per i servizi e le forniture si
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Testo Unico dei contratti pubblici Fabio Romanenghi
sempre avuta una disciplina frammentaria e si dovuti spesso ricorrere allappli- Contenzioso
cazione in via analogica delle disposizioni per le opere pubbliche. Le contestazioni avverso le procedure di aggiudicazioni devono essere sollevate
Oggi, invece, il T.U. disciplina per tutti i settori il sistema di garanzie (art. 113), con ricorso avanti al Giudice Amministrativo (Tribunale Amministrativo Regio-
le varianti (art. 114), ladeguamento dei prezzi (art. 115), le vicende soggettive nale in primo grado e Consiglio di Stato in secondo grado). Stante la necessit di
interessanti lappaltatore (art. 116), la cessione dei crediti (art. 117), il subappalto non pregiudicare linteresse pubblico ad avere lopera, il servizio o la fornitura,
(art. 118), la direzione del contratto (art. 119) e il collaudo (art. 120). sono dettate delle peculiari disposizioni processuali per accelerare i tempi di chiusura
La disciplina dellesecuzione del contratto trova poi ulteriore puntualizzazione nel della causa.
DPR 207/2010. Relativamente al contenzioso sullesecuzione del contratto, lart. 241 del T.U., ha
Non pu peraltro non evidenziarsi che, comunque, una peculiare attenzione stabilito alcune norme per disciplinare gli arbitrati in materia di contratti pubblici.
stata dedicata ancora ai lavori pubblici, per i quali sono state individuate altre La tendenza quella di porre forti limitazioni allapplicazione dellistituto, con
norme particolari. favore per il Giudice Ordinario.
Cos ad es., sono state previste ulteriori forme di garanzia per la stazione appal- Rimane, altres, esperibile la procedura di accordo bonario per i (soli) lavori pub-
tante (art. 129, D.lgs. 163/2006). blici ai sensi dellart. 240, D.lgs. 163/2006 per la definizione delle riserve iscritte
Particolare attenzione poi riservata alle varianti in corso dopera dallart. 132, nei registri di contabilit.
D.lgs. 163/2006 e dagli artt. 161 ss., DPR 207/2010. Oltre a quanto stabilito nel precedente articolo, la possibilit di effettuare tran-
Le norme limitano fortemente lutilizzo delle varianti, consentendole solo per sazioni in caso di controversia nellesecuzione del rapporto comunque stata
esigenze derivanti da sopravvenute disposizioni di legge, per cause impreviste ormai estesa, in modo chiaro, a tutti i tipi di contratti (lavori, servizi e forniture)
ed imprevedibili, per particolari rinvenimenti, per limprevedibile variazione dei dallart. 239 T.U..
costi dei materiali (se comportante un aumento o una diminuzione superiore al
decimo del prezzo complessivo dellappalto), per il manifestarsi di errori o omis-
sioni nel progetto (che non eccedano per il quinto dellimporto contrattuale;
diversamente, deve procedersi alla risoluzione del contratto).
Altre importanti indicazioni concernono lapplicazione della penale da ritardo
(art. 133 D.lgs. 163/2006), il recesso dal contratto (art. 134, D.lgs. 163/2006) e
la risoluzione per grave inadempimento dellappaltatore o per grave ritardo (art.
136, D.lgs. 163/2006).
Quanto alla risoluzione del contratto, sono stabilite due diverse procedure a
seconda che linadempimento consista in un ritardo dellappaltatore oppure in
altre violazioni del contratto.
Il provvedimento di risoluzione del contratto di competenza del funzionario.
Diverso invece il discorso per il recesso dal contratto (art. 134, D.lgs. 163/2006).
In questo caso, la scelta di non proseguire nellesecuzione del rapporto, prescinde
spesso da questioni di natura strettamente tecnica. Tale valutazione, quindi, in
linea di massima, rimessa alla competenza dellorgano politico dellente.
Vi sono poi molteplici norme, che riprendono essenzialmente le disposizioni pre-
vigenti, che riguardano la contabilit dellappalto (art. 178 ss. DPR 207/2010).
150 151
Ivana Cavazzini
I PICCOLI COMUNI,
LE UNIONI DI COMUNI
E LE GESTIONI ASSOCIATE
I Piccoli Comuni italiani sono stati oggetto negli ultimi anni di grande attenzione da
parte del legislatore sia nazionale che regionale. Dal 2010 ad oggi sono molti i prov-
vedimenti che hanno sostanzialmente sancito un principio base del grande processo
di riforma di cui i Piccoli Comuni sono oggi protagonisti: a partire dal 2010 con
lart 14 c.25/31 del dl 78 viene stabilito che:
- i Comuni fino a 5.000 ab. 3.000 ab. se appartengono o sono appartenuti a Comunit
Montane, devono esercitare obbligatoriamente in forma associata, mediante Unione
di Comuni o Convenzione, le funzioni fondamentali. I Comuni non possono svolgere
singolarmente le funzioni fondamentali da svolgersi in forma associata e la medesima
funzione non pu essere svolta da pi di una forma associativa; inoltre lesercizio delle
funzioni fondamentali dei Comuni obbligatorio per lente titolare.
Si apre quindi uno scenario nuovo di grande respiro nel quale i Piccoli Comuni pos-
sono trovare loccasione di interpretare una riforma che li vede protagonisti e che com-
prende accanto alla conservazione delle Municipalit una radicale revisione dei modelli
gestionali comunali. Londa populista che ha tentato in diverse occasioni di spazzare
via i Piccoli Comuni considerati inutili perch inadeguati viene di fatto bloccata con
lavvento dellobbligatoriet della gestione associata. La finalit della norma duplice:
Piccoli Comuni da una parte vi sono chiari obiettivi di finanza pubblica, infatti nella fase di rgime
della gestione associata sono previste attestazioni comunali di riduzione della spesa;
dallaltra si vuole giungere ad ununiformit di esercizio di funzioni e di erogazione di
e Unioni di Comuni servizi con efficienza, efficacia ed economicit in ogni parte del Paese, indipendente-
mente dal livello demografico del Comune di appartenenza, nel rispetto del principio
Ivana Cavazzini di adeguatezza e nellesercizio dellAutonomia comunale prevista dalla Costituzione. Si
Presidente Dipartimento Piccoli Comuni, Unioni di Comuni e Gestioni vuole quindi migliorare la qualit dei servizi comunali, contenerne i costi e ridisegnare
Associate di Anci Lombardia, Sindaco di Piadena lassetto istituzionale degli Enti locali; la conseguenza concreta dellassociazionismo
infatti la suddivisione del territorio in ambiti di gestione associata che non possono
essere esclusi dal riordino che il legislatore sia nazionale che regionale hanno in atto. Il
percorso della Gestione Associata Obbligatoria, GAO, per complesso e necessita di
normativa applicativa cogente e coerente che tenga conto di:
-quali funzioni fondamentali gestire insieme
-quali i tempi della riforma della GAO
-quali strumenti associativi (Unioni e Convenzioni)
-quali livelli demografici minimi
-quale il ruolo delle Regioni
153
Piccoli Comuni e Unioni di Comuni Ivana Cavazzini
Quali funzioni fondamentali li la norma introduce una forma sanzionatoria: nel caso non vengano rispettate
Il legislatore individua 11 funzioni fondamentali;10 da gestire obbligatoriamente queste scadenze il Prefetto assegna agli enti inadempienti un temine perentorio
in forma associata (art.19 c.1 dl 95 2012): entro il quale provvedere; decorso inutilmente tale termine scatta il commissaria-
a) organizzazione generale dellamministrazione, gestione finanziaria e contabile mento (art.14 c.31 quater dl 78).
e controllo;
b) organizzazione dei servizi pubblici di interesse generale di ambito comunale, ivi Quali strumenti associativi
compresi i servizi di trasporto pubblico comunale; Gli strumenti per lattuazione dellobbligo associativo sono le Unioni e le Convenzioni
c) catasto, ad eccezione delle funzioni mantenute allo Stato dalla normativa vigente; e la recente legge Delrio ( lg 56 aprile 2014) ne integra la normativa.
d) la pianificazione urbanistica ed edilizia di ambito comunale nonch la parteci-
pazione alla pianificazione territoriale di livello sovraccomunale; Le unioni
e) attivit, in ambito comunale, di pianificazione di protezione civile e di coordi- Sono Enti Locali cui si applica lart.32 del TUEL (267/2000) come modificato
namento dei primi soccorsi; dalla legge Delrio. LUnione costituita da 2 o pi Comuni di norma contermini
f ) lorganizzazione e la gestione dei servizi di raccolta, avvio e smaltimento e recu- e ogni Comune pu far parte di una sola Unione. Le Unioni possono stipulare
pero dei rifiuti urbani e la riscossione dei relativi tributi; convenzioni con altri Comuni o con altre Unioni. Gli organi dellUnione sono il
g) progettazione e gestione del sistema locale dei servizi sociali ed erogazione delle Presidente, la Giunta e il Consiglio dellUnione. Il presidente eletto tra i Sinda-
relative prestazioni ai cittadini, secondo quanto previsto dallarticolo 118, quarto ci dei Comuni associati; novit importante: tutti i Comuni membri dellUnione
comma, della Costituzione; vedono garantita la propria rappresentanza sia di maggioranza che di minoranza
h) edilizia scolastica per la parte non attribuita alla competenza delle Province, nel Consiglio dellUnione. Lo statuto dellUnione stabilisce le modalit di funziona-
organizzazione e gestione dei servizi scolastici; mento degli organi e ne disciplina i rapporti. In fase di prima istituzione lo Statuto
i) polizia municipale e polizia amministrativa locale; dellUnione approvato dai Consigli dei Comuni partecipanti, le successive modi-
l) tenuta dei registri di stato civile e di popolazione e compiti in mate- fiche sono approvate dal Consiglio dellUnione.
ria di servizi anagrafici nonch in materia di servizi elettorali, nelleser- Il Presidente dellUnione si avvale del segretario di un Comune facente parte
cizio delle funzioni di competenza statale (esclusa dallobbligo associativo); dellUnione, senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica. Le funzioni di
l-bis) i servizi in materia statistica (art.1 c.305,lg.stabilit 2013). responsabile anticorruzione e le funzioni di responsabile per la trasparenza sono
Oltre alle funzioni fondamentali il legislatore individua altre funzioni che i Piccoli svolte da un funzionario nominato dal Presidente dellUnione tra i funzionari
Comuni debbono esercitare obbligatoriamente in gestione associata (GAO): la dellUnione e dei Comuni che la compongono.
Centrale Unica di Committenza (art. 23, c.5 d.l. 201/2011) la cui entrata in vigore Le funzioni dellorgano di revisione, per le Unioni che complessivamente non
prevista, dopo alcune proroghe, a decorrere dal 1 luglio 2014; le tecnologie superano 10.000 abitanti, sono svolte da un unico revisore e, per quelle che superano
dellinformazione e della Comunicazione (ICT) il cui uso diffuso e associato tale limite, da un collegio di revisori; le funzioni di competenza dellorgano di
diventa strumentale alla realizzazione delle GAO. valutazione e di controllo di gestione sono attribuite dal Presidente dellUnione,
sulla base di apposito regolamento approvato dallUnione stessa. Tutte le cariche
Quali scadenze di gestione associata dellUnione continuano ad essere a titolo onorifico.
I tempi di realizzazione della GAO (art. 14 DL 78/10) subiscono diverse modi- LUnione di Comuni esente dagli obblighi di patto di stabilit; ha autonomia
fiche; la normativa vigente prevede statutaria e potest regolamentare. Ad essa i Comuni aderenti conferiscono le
- entro 1 gennaio 2013: obbligo di esercizio associato di almeno 3 funzioni fondamentali. risorse umane e strumentali funzionali alla GAO; lUnione in fase di avvio non
- entro 30 giugno 2014: obbligo di esercizio associato di ulteriori 3 funzioni fondamentali. deve comportare maggiori oneri, a rgime deve determinare progressivi risparmi
- entro 31 dicembre 2014: obbligo di esercizio associato delle restanti funzioni fondamentali. di spesa.
Il processo associativo viene quindi scandito con tempi stringenti rispetto ai qua-
154 155
Piccoli Comuni e Unioni di Comuni Ivana Cavazzini
Le convenzioni dio territoriale, organizzazione del back-office per la specializzazione del personale;
Sono regolamentate dallart.30 del TUEL; hanno durata almeno triennale. Ove -coinvolgimento dei Comuni fuori dallobbligo associativo al fine di dare omoge-
alla scadenza del predetto periodo non sia comprovato, da parte dei Comuni aderenti, neit al territorio dei Comuni in gestione associata e maggiore forza strutturale allap-
il conseguimento di significativi livelli di efficacia ed efficienza nella gestione, secondo parato comunale associato. Il coinvolgimento pu avvenire attraverso lerogazione
modalit stabilite con decreto del Ministro dellInterno, i Comuni interessati sono di incentivi e premialit per esempio abbattendo i vincoli del patto di stabilit.
obbligati ad esercitare le funzioni fondamentali esclusivamente mediante Unione di Appare chiaro che i requisiti che la norma richiede e che in diverse occasioni sono
Comuni. Le Convenzioni sono sottoposte a Patto di Stabilit; la legge di stabilit stati ribaditi anche in pareri e sentenze della Corte dei Conti sono agevolmente
2014 (legge 147/13, c. 534) prevede la neutralizzazione ai fini del rispetto del riscontrabili nelle Unioni di Comuni invece che nelle Convenzioni che il legislatore
patto di stabilit delle spese sostenute dal Comune capofila per lo svolgimento dei tende a considerare come elementi di flessibilit del sistema; non a caso le Unioni,
servizi convenzionati. che hanno personalit giuridica risolvendo cos i problemi legati alla gestione del
In Regione Lombardia, contrariamente al livello nazionale che le ha abolite, un dis- personale dei Comuni membri, sono destinatarie di contributi sia dallo Stato che
corso a parte meritano le Comunit Montane. Le leggi regionali 22/11 e 19/13 le dalle Regioni. Il tema dei finanziamenti rimane per irrisolto in Regione Lom-
definiscono strumenti idonei di gestione associata con convenzioni stabili e sono bardia dove la normativa non prevede finanziamenti per le Unioni di nuova for-
destinatarie di contributi specifici proporzionati al grado di associazionismo realizzato. mazione.
Con lapprovazione della citata legge Delrio anche le prospettive dei Piccoli Co-
Quali livelli demografici di GAO muni che devono completare la GAO cambiano: la gestione dellarea vasta non
La norma pi recente (lg.56 Delrio) modifica i livelli demografici minimi per le potr prescindere dal peso politico e strutturale che i Comuni in aggregazione
GAO: 10.000 ab. sia per le Unioni che per le Convenzioni salvo modifica regionale. acquisiranno; tanto pi saranno ampie e strutturate tanto pi potranno essere des-
Regione Lombardia stabilisce 5.000 ab. (3000 ab. in caso di Comuni appartenenti tinatarie di eventuali funzioni ex Provincali. Il riordino istituzionale conseguente
o appartenuti a Comunit Montane) o il quadruplo del numero degli abitanti del allabolizione delle Province e la necessit di una riforma complessiva degli apparati
Comune demograficamente pi piccolo tra quelli associati sia in caso di Convenzioni della P.A. attribuiscono alla riorganizzazione gestionale che i Piccoli Comuni stanno
che di Unioni (LR 22/11). faticosamente realizzando il valore di una vera e propria occasione: loccasione di
superare le proprie fragilit mettendosi insieme e di reinterpretare un ruolo stra-
Ruolo delle Regioni tegico nel quadro politico/istituzionale complessivo.
Alla Regione viene attribuita lindividuazione, previa concertazione con i Comuni I Piccoli Comuni sono parte integrante del nostro Paese, indispensabile presidio
interessati, della dimensione territoriale ottimale e omogenea per area geografica per territoriale, culla di cultura e tradizioni: adeguatezza, modernit, autonomia sono
lo svolgimento in forma obbligatoriamente associata da parte dei Comuni delle principi da attuare con una gestione associata efficiente e sostenibile indispensa-
funzioni fondamentali, secondo i princpi di efficacia, efficienza ed economicit. bile per reggere le difficolt dei tempi odierni e saper rispondere con efficacia alle
Nellattuale contesto di riforme istituzionali assume grande peso, al di l del mero richieste sempre pi pressanti delle Comunit.
adempimento normativo, lo sviluppo che la riforma gestionale dei Piccoli Comu-
ni attuer. Fondamentale per il buon esito del processo la condivisione di alcuni
parametri:
-la gestione associata un processo virtuoso se determina vera aggregazione tra i
Comuni: una governance articolata in grado di gestire la complessit, che sia
stabile e duratura e riconduca al suo interno, anche con gradualit, la gestione di
tutte le funzioni fondamentali comunali (univocit del governo della GAO);
-lorganizzazione interna dellapparato deve poter rispondere a criteri di efficacia
ed economicit: uffici unici con responsabili unici, sportelli di front-office a presi-
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Massimo Simonetta
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La Fusione di Comuni Massimo Simonetta
amministrazioni che hanno promosso percorsi di fusione. Nel corso dellanno La possibilit di ottenere benefici e di evitare svantaggi risiede nella capacit dei
2013 e allinizio del 2014, infatti, altre undici aggregazioni hanno attuato un per- soggetti politici, istituzionali, sociali ed economici locali di sfruttare appieno le
corso strutturato di fusione che, per, non ha determinato la nascita di altrettanti opportunit di gestire i rischi derivanti dallavvio e svolgimento del cambiamento
nuovi Comuni. Il Consiglio regionale ha, infatti, valutato negativamente i risulta- istituzionale e organizzativo. In primo luogo, le opportunit derivano sostan-
ti dei refendum consultivi che devono necessariamente seguire la scelta di fusione zialmente dalla possibilit di configurare sistemi organizzativi strutturalmente pi
effettuata dai Consigli comunali. solidi, in grado di realizzare innovazioni di processo per consentire lerogazione di
nuovi servizi e il miglioramento di quelli esistenti mediante una:
t soppressione di attivit, quali la redazione di pi bilanci, non pi necessarie;
Figura. 2 - Le fusioni lombarde nel 2013
t integrazione in un unico processo organizzativo di attivit svolte attraverso
Fusioni Comuni pi processi distinti, consntendo economie di scala e scopo;
t pi razionale divisione del lavoro, assegnando al personale compiti maggior-
Maccagno con Pino Maccagno, Pino sulla sponda del Lago Maggiore
mente omogenei e specializzati, con conseguente diminuzione dei tempi di
e Veddasca (VA) e Veddasca
svolgimento delle attivit e di apprendimento per la risoluzione dei problemi.
Verderio (LC) Verderio inferiore e Verderio superiore
In secondo luogo, nei rapporti istituzionali, laccrescimento strutturale permette
Borgovirgilio (MN) Virgilio e Borgoforte
di rafforzare il ruolo del nuovo comune nella definizione di relazioni con fornitori,
Cornale e Bastida (PV) Cornale e Bastida de Dossi amministrazioni locali o istituzione di altro livello, come la Regione.
In terzo luogo, la fusione offre lopportunit di aggregare risorse, in particolare
Tremezzina (CO) Lenno, Ossuccio, Tremezzo e Mezzegra
economico finanziarie, in grado di essere utilizzate per progetti condivisi e frutto
Colverde (CO) Drezzo, Gironico e Par di una progettualit di ampio respiro, non concepibili dai singoli comuni.
In quarto luogo, per quanto riguarda le decisioni dindirizzo politico amministra-
Bellagio (CO) Bellagio e Civenna
tivo, la fusione impone di affrontare temi omogenei di territori limitrofi in modo
Val Brembilla (BG) Brembilla e Gerosa da evitare sprechi di risorse e disarmonie nella definizione delle strategie, coordi-
SantOmobono SantOmobono Terme e Valsecca nando necessariamente le fasi di analisi e intervento. La riduzione del numero di
Terme (BG) organi e degli eletti, determinando una semplificazione degli assetti istituzionali,
non coincide necessariamente con una riduzione del potenziale di partecipazione
politica, che si misura con la capacit di offrire nuovi e pi ampi luoghi di discus-
sione, elaborazione e orientamento della rappresentanza e.
La fusione, attraverso uninnovazione radicale del funzionamento dei sistemi din- Accanto alle opportunit citate, che hanno carattere strutturale, se ne affianca
dirizzo, gestioni e operativi delle amministrazioni comunali coinvolte intende ot- unaltra che riguarda la possibilit dusufruire dincentivazioni. Le incentivazioni
tenere benefici tangibili per le comunit locali contribuendo a: si distinguono in dirette e indirette. Quelle indirette derivano, in primo luogo,
t risolvere le situazioni critiche connesse alla difficolt di sostenere unequilibra- dalla possibilit di concorrere con posizione di privilegio allacquisizione di risorse
ta declinazione dei principi di sussidiariet e di adeguatezza nellesercizio delle nei casi in cui esse sono rese disponibili per una platea di amministrazioni nella
funzioni amministrative: quale sono presenti anche Comuni non costituiti mediante fusione. In secondo
t rilanciare gli assetti economico sociali di territori riducendo gli effetti negativi luogo, le regole riguardanti le incentivazioni indirette consentono di ottenere
della frammentazione amministrativa quando non consente lo sviluppo dini- forme di applicazione specifiche, quali esenzioni o estensioni, nellapplicazione
ziative integrate in territori omogenei per garantire forza competitiva rispetto di norme generali. In questo senso, lart. 31 Legge n. 183/2011, comma 23,
ad altri territori e sostenibilit delle scelte strategiche. permette che lapplicazione del patto di stabilit interno si attui dal terzo anno
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La Fusione di Comuni Massimo Simonetta
I principi fondamentali
Le amministrazioni comunali sono chiamate a svolgere attivit puntuali di tutela
dellambiente in ragione non solo dei riflessi sulla salute delluomo (cittadino) ma
soprattutto per la promozione dei livelli di qualit della vita umana, da realizzare
attraverso la salvaguardia ed il miglioramento delle condizioni dellambiente e
lutilizzazione accorta e razionale delle risorse naturali.
I principi fondamentali sono rinvenibili non solo nella costituzione repubblicana
agli artt. 2,3,9, 32, 41,42,44 e 117 ma anche nel TFUE agli artt. 11 e 191.
Il codice dellambiente, dlgs 152 del 2006, ripropone alcuni principi che re-
cepiscono quanto richiamato nelle disposizioni Comunitarie e costituzionali.
In particolare si segnala lart. 3 bis(1) che nel definire i principi sulla produzione del
diritto ambientale, richiama innanzitutto i principi costituzionali e Comunitari in
materia ambientale e quindi afferma che i principi previsti dalla presente Parte
Prima costituiscono regole generali della materia ambientale nelladozione degli
atti normativi, di indirizzo e di coordinamento e nellemanazione dei prov-
vedimenti di natura contingibile ed urgente.
Le amministrazioni locali sono, quindi, chiamate a recepire nei loro provvedimen-
ti puntuali e di programmazione generale le fonti normative ambientali andando
ad assolvere allobbligo di motivazione previsto dalla LPA.(2)
La tutela dellambiente Alla luce di quanto sopra detto, la tutela dellambiente e degli ecosistemi naturali
e del patrimonio culturale deve essere garantita da tutti gli enti pubblici e privati
e dalle persone fisiche e giuridiche pubbliche o private, mediante una adeguata
e gli Enti locali azione che sia informata ai principi della precauzione, dellazione preventiva,
della correzione, in via prioritaria alla fonte, dei danni causati allambiente,
Leonardo Salvemini nonch al principio chi inquina paga che, ai sensi dellarticolo 191, comma 2,
Professore di Diritto e Politica dellAmbiente, Universit degli Studi del TFUE regolano la politica della Comunit in materia ambientale.(3)
di Milano In altre parole le amministrazioni locali hanno lobbligo, nellesercizio delle loro
funzioni amministrative, di garantire la tutela dellambiente in senso lato e degli
eco sistemi particolari meritevoli di protezione.
Appare utile ricordare come il termine ambiente afferisca alla relazione tra le matrici
ambientali e tra queste e luomo, mentre leco sistema un sotto insieme particolare
meritevole di tutela che pu essere disciplinato in maniera diversa ovvero con misure
maggiormente protettive rispetto a quelle che disciplinano lambiente circostante.
evidente che quanto affermato trova condivisione necessaria nel principio dello
sviluppo sostenibile previsto dallart. 3-quater del codice dellambiente. Partendo
dalla convinzione che ogni attivit umana giuridicamente rilevante ai sensi del pre-
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La tutela dellambiente e gli Enti locali Leonardo Salvemini
sente codice deve conformarsi al principio dello sviluppo sostenibile, al fine di sente legge e dalle altre disposizioni che disciplinano singoli procedimenti, non-
garantire che il soddisfacimento dei bisogni delle generazioni attuali per non com- ch dai princpidellordinamento Comunitario. I procedimenti ambientali sono
promettere la qualit della vita e le possibilita delle generazioni future, si giunge al disciplinati dal Codice dellambiente in coerenza con i principi definiti nella L.
coinvolgimento dellattivit della pubblica amministrazione che deve essere finaliz- 241/90, in particolare con le norme contenute nel Capo IV denominato Sempli-
zata a consentire la migliore attuazione possibile del principio dello sviluppo ficazione dellazione amministrativa.
sostenibile, per cui nellambito della scelta comparativa di interessi pubblici e
privati connotata da discrezionalit gli interessi alla tutela dellambiente e del Il risarcimento del danno ambientale
patrimonio culturale devono essere oggetto di prioritaria considerazione. Le norme in materia di tutela risarcitoria contro i danni allambiente contenute
Non sfugge allinterprete la complessit delle relazioni e delle interferenze tra natura nel titolo I della parte VI del codice prevedono un ruolo importante delle am-
e attivit umane, allinterno delle quali il principio dello sviluppo sostenibile deve ministrazioni locali.
consentire di individuare un equilibrato rapporto, nellambito delle risorse eredi- Prima ancora di analizzare le norme del codice che disciplinano la legittimazione
tate, tra quelle da risparmiare e quelle da trasmettere, affinch nellambito delle ad agire in materia ambientale e soprattutto le azioni risarcitorie fondate sul prin-
dinamiche della produzione e del consumo si inserisca altres il principio di soli- cipio del chi inquina paga e di correzione alla fonte, doveroso richiamare una
dariet per salvaguardare e per migliorare la qualit dellambiente anche futuro. serie di definizione contenute allart. Art. 302.
La risoluzione delle questioni che involgono aspetti ambientali deve essere cercata Si tratta di definizioni dinamiche che mirano ad individuare punti fermi in mate-
e trovata nella prospettiva di garanzia dello sviluppo sostenibile, in modo da ria risarcitoria ben consapevoli che la scienza interviene continuamente a modifi-
salvaguardare il corretto funzionamento e levoluzione degli ecosistemi naturali care tali definizioni quali:
dalle modificazioni negative che possono essere prodotte dalle attivit umane. Lo stato di conservazione di una specie considerato favorevole quando:
Lart. 3-quinquies richiama al quarto comma il principio di sussidiariet e di leale a) i dati relativi alla sua popolazione mostrano che essa si sta mantenendo, a lungo
collaborazione tra Regioni e enti pubblici locali per una pi efficace e migliore pro- termine, come componente vitale dei suoi habitat naturali;
tezione dellambiente. Rilevante in materia ambientale appare la disciplina dellac- b) larea naturale della specie non si sta riducendo n si ridurr verosimilmente in
cesso alle informazioni ambientali e la partecipazione a scopo collaborativo. un futuro prevedibile;
c) esiste, e verosimilmente continuer ad esistere, un habitat sufficientemente am-
(1) ART. 3-bis (Principi sulla produzione del diritto ambientale) pio per mantenerne la popolazione a lungo termine.
(2) L. n. 241 del 1990 Lo stato di conservazione di un habitat naturale considerato favorevole quando:
(3) ART. 3-ter Principio dellazione ambientale a) la sua area naturale e le zone in essa racchiuse sono stabili o in aumento;
b) le strutture e le funzioni specifiche necessarie per il suo mantenimento a lungo
Accesso alle informazioni ambientali termine esistono e continueranno verosimilmente a esistere in un futuro prevedibile;
Lart. 3 sexies del codice ambiente deve essere letto di concerto con la legge n. 241 c) lo stato di conservazione delle sue specie tipiche favorevole, ai sensi del comma 1.
del 1990 (LPA), la convenzione di Aarhus e il dlgs n. 195 n. 2005 . Laspetto pi Per acque si intendono tutte le acque cui si applica la parte terza del presente decreto.
innovativo della norma, a differenza di quanto previsto dalla L. 241 del 1990, Per operatore sintende qualsiasi persona, fisica o giuridica, pubblica o privata, che
che chiunque, senza essere tenuto a dimostrare la sussistenza di un interesse esercita o controlla unattivit professionale avente rilevanza ambientale oppure chi
giuridicamente rilevante, pu accedere alle informazioni relative allo stato dellam- comunque eserciti potere decisionale sugli aspetti tecnici e finanziari di tale attivit,
biente e del paesaggio nel territorio nazionale. compresi il titolare del permesso o dellautorizzazione a svolgere detta attivit.
In un tale contesto opportuno richiamare i principi declinati dallart. 1 comma Per attivit professionale sintende qualsiasi azione, mediante la quale si persegua-
1 della L. 241 del 1990 laddove si legge che lattivit amministrativa persegue no o meno fini di lucro, svolta nel corso di unattivit economica, industriale,
i fini determinati dalla legge ed retta da criteri di economicit, di efficacia, di commerciale, artigianale, agricola e di prestazione di servizi, pubblica o privata.
imparzialit, di pubblicit e di trasparenza secondo le modalit previste dalla pre- Per emissione sintende il rilascio nellambiente, a seguito dellattivit umana, di
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La tutela dellambiente e gli Enti locali Leonardo Salvemini
sostanze, preparati, organismi o microrganismi. pubblica, elencati dallart. 114 cost, in ossequio a quanto dettato dallart. 9 cost.
Per minaccia imminente di danno si intende il rischio sufficientemente proba- Le difficolt emergono laddove necessario identificare il danno ambientale il
bile che stia per verificarsi uno specifico danno ambientale. relativo costo di ripristino e soprattutto il responsabile.
Per misure di prevenzione si intendono le misure prese per reagire a un evento, Lart. 300 soccorre a tal fine affermando che danno ambientale qualsiasi deteriora-
un atto o unomissione che ha creato una minaccia imminente di danno ambien- mento significativo e misurabile, diretto o indiretto, di una risorsa naturale o dellutilit
tale, al fine di impedire o minimizzare tale danno. assicurata da questultima.
Per ripristino, anche naturale, sintende: nel caso delle acque, delle specie e Ai sensi della direttiva 2004/35/CE costituisce danno ambientale il deterioramen-
degli habitat protetti, il ritorno delle risorse naturali o dei servizi danneggiati alle to, in confronto alle condizioni originarie, provocato:
condizioni originarie; nel caso di danno al terreno, leliminazione di qualsiasi a) alle specie e agli habitat naturali protetti dalla normativa nazionale e Comuni-
rischio di effetti nocivi per la salute umana e per la integrit ambientale. In ogni taria di cui alla legge 11 febbraio 1992, n. 157, recante norme per la protezione
caso il ripristino deve consistere nella riqualificazione del sito e del suo ecosiste- della fauna selvatica, che recepisce le direttive 79/409/CEE del Consiglio del 2
ma, mediante qualsiasi azione o combinazione di azioni, comprese le misure di aprile 1979; 85/411/CEE della Commissione del 25 luglio 1985 e 91/244/CEE
attenuazione o provvisorie, dirette a riparare, risanare o, qualora sia ritenuto della Commissione del marzo 1991 ed attua le convenzioni di Parigi del 18 otto-
ammissibile dallautorit competente, sostituire risorse naturali o servizi naturali bre 1950 e di Berna del 19 settembre 1979, e di cui al decreto del Presidente della
danneggiati. Repubblica 8 settembre 1997, n. 357, recante regolamento per lattuazione della
Per risorse naturali si intendono specie e habitat naturali protetti, acqua e terreno. direttiva 92/43/CEE relativa alla conservazione degli habitat naturali e seminatu-
Per servizi e servizi delle risorse naturali si intendono le funzioni svolte da una rali, nonch della flora e della fauna selvatiche, nonch alle aree naturali protette di
risorsa naturale a favore di altre risorse naturali e/o del pubblico. cui alla legge dicembre 1991, n. 394, e successive norme di attuazione;
Per condizioni originarie si intendono le condizioni, al momento del danno, b) alle acque interne, mediante azioni che incidano in modo significativamente
delle risorse naturali e dei servizi che sarebbero esistite se non si fosse verificato il negativo sullo stato ecologico, chimico e/o quantitativo oppure sul potenziale eco-
danno ambientale, stimate sulla base delle migliori informazioni disponibili. logico delle acque interessate, quali definiti nella direttiva 2000/60/CE, ad eccezione
Per costi sintendono gli oneri economici giustificati dalla necessit di assicurare degli effetti negativi cui si applica larticolo 4, paragrafo 7, di tale direttiva;
unattuazione corretta ed efficace delle disposizioni di cui alla parte sesta del presente c) alle acque costiere ed a quelle ricomprese nel mare territoriale mediante le azioni
decreto, compresi i costi per valutare il danno ambientale o una sua minaccia immi- suddette, anche se svolte in acque internazionali;
nente, per progettare gli interventi alternativi, per sostenere le spese amministrative, d) al terreno, mediante qualsiasi contaminazione che crei un rischio significativo
legali e di realizzazione delle opere, i costi di raccolta dei dati ed altri costi generali, di effetti nocivi, anche indiretti, sulla salute umana a seguito dellintroduzione nel
nonch i costi del controllo e della sorveglianza. suolo, sul suolo o nel sottosuolo di sostanze, preparati, organismi o microrganismi
nocivi per lambiente.
La legittimazione ad agire Il nesso di causalit risponde al criterio dellindividuazione del responsabile sia
In merito alla legittimazione ad agire i commi 2 e 3 dellart. 299 prevedono rispet- penale che civile.
tivamente che lazione ministeriale si svolge normalmente in collaborazione con
le Regioni, con gli enti locali e con qualsiasi soggetto di diritto pubblico ritenuto Il principio di precauzione
idoneo, nel rispetto della normativa Comunitaria vigente in materia di preven- Lart. 301 richiama nel nostro ordinamento uno dei principi fondamentali in ma-
zione e riparazione del danno ambientale, delle competenze delle Regioni, delle teria di tutela dellambiente e degli ecosistemi ovvero il principio di precauzione.
Province autonome di Trento e di Bolzano e degli enti locali con applicazione dei La norma afferma che in applicazione del principio di precauzione di cui allarti-
principi costituzionali di sussidiariet e di leale collaborazione. colo 191(4) del trattato sul funzionamento dellunione europea, in caso di pericoli,
In altre parole lo Stato nellintraprendere le azioni risarcitorie contro i danni anche solo potenziali, per la salute umana e per lambiente, deve essere assicurato
allambiente provvede, normalmente, con tutti gli altri soggetti costituenti la Re- un alto livello di protezione.
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La tutela dellambiente e gli Enti locali
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Servizi Pubblici Locali Paolo Sabbioni
SERVIZI PUBBLICI LOCALI al fine di renderla pi efficiente ed efficace, e poi con plurime riforme dirette a
favorire la concorrenza nel settore.
Origine e nozione dei servizi pubblici locali
A partire dalla rivoluzione industriale, tutti gli Stati hanno avvertito lesigenza di Servizi pubblici locali di rilevanza economica e servizi pubblici locali privi di
intraprendere attivit dirette a dare soluzione ai problemi posti dallurbanesimo rilevanza economica
e, nel contempo, a diffondere le importanti innovazioni tecnologiche del tempo. Nella prospettiva di rafforzare i modelli organizzativi di gestione dei servizi pub-
Cos si spiegano, a livello statale, la nazionalizzazione del servizio ferroviario e la blici locali, la legge 142/1990 ha introdotto, per la prima volta, la distinzione
diffusione dapprima del telegrafo e poi del telefono. A livello locale, la legge n. tra servizi pubblici locali di rilevanza economica e imprenditoriale e privi di tale
103 del 1903 ha consentito la municipalizzazione dei servizi pubblici locali, cio la rilevanza. Si tratta di una distinzione non sempre facile da operare nella pratica.
possibilit per i Comuni di assumere lesercizio di attivit a carattere imprenditori- In prima approssimazione, si pu dire che sono servizi di rilevanza economica
ale tra le proprie finalit: macelli, servizi funerari, mercati generali, nettezza urbana quelli che si procurano i fattori produttivi necessari alla gestione sul mercato, cio,
(per evidenti motivi di igiene), tramvie, illuminazione pubblica (per fare fronte normalmente, con corrispettivi a carico degli utenti: cos per la distribuzione
alle nuove esigenze delle moderne citt industriali) e molte altre. Tali attivit, pro- di energia elettrica e gas, per i trasporti, ma anche per la gestione dei rifiuti, per
prio perch di carattere imprenditoriale, sono ben diverse da quella burocratica quanto il corrispettivo in tal caso, per svariate e complesse ragioni, abbia natura di
propria delle amministrazioni pubbliche, che si sostanzia nellemanazione di prov- tassa. Invece per la gestione dei servizi privi di rilevanza economica intervengono
vedimenti amministrativi, in esito a procedimenti amministrativi. La differenza le risorse pubbliche o comunque reperite fuori mercato (ad es. nel volontariato): si
tra attivit burocratica e dimpresa la ragione per cui, fin dalla legge n. 103 del pensi alla gestione delle biblioteche, ma anche di molti servizi culturali, sociali ed
1903, il legislatore ha previsto che la gestione dei servizi pubblici locali debba avve- educativi. Sennonch, per effetto di diversi fattori di ordine demografico, sociale
nire solo eccezionalmente da parte dellapparato burocratico (gestione in economia), ed economico, molti servizi alla persona sono oggi svolti anche da imprese private
mentre, ordinariamente, la gestione deve essere affidata mediante concessione a terzi, con finalit lucrative: si pensi alla gestione delle residenze socio-assistenziali per
oppure gestita dai Comuni mediante unapposita organizzazione, chiamata azienda anziani. LUnione europea, che ha tra le proprie finalit quella di salvaguardare la
speciale o municipalizzata. Nel corso del XX secolo i Comuni italiani hanno concorrenza, ritiene che siano da qualificare come servizi dinteresse economico
conosciuto unimponente crescita dei servizi spesso gestiti da aziende comunali: il generale tutte le attivit che potenzialmente un imprenditore riterrebbe oppor-
servizio idrico, la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti, la distribuzione del gas, i tra- tuno e sarebbe in grado di gestire. Infatti la stessa attivit di intermediazione nel
sporti pubblici, la pubblica illuminazione, le farmacie comunali, i molteplici sevizi lavoro ha cessato di essere nel monopolio degli uffici di collocamento per effetto di
sociali. Lampiezza delle attivit riconducibili allambito dei servizi pubblici locali sentenze della Corte di Giustizia che ne ha sancito la natura di servizio dinteresse
confermata dalla nozione che ne fornisce lart. 112 del TUEL: Gli enti locali, economico generale. Anche la Corte costituzionale in unoccasione (sentenza n.
nellambito delle rispettive competenze, provvedono alla gestione dei servizi pub- 325/2010) ha ritenuto di seguire limpostazione della Corte di Giustizia europea,
blici che abbiano per oggetto produzione di beni ed attivit rivolte a realizzare fini affermando la sostanziale uguaglianza tra servizi pubblici locali di rilevanza eco-
sociali e a promuovere lo sviluppo economico e civile delle Comunit locali. E nomica e servizi dinteresse economico generale. Ma nel nostro ordinamento la
per molta parte del XX secolo la gestione dei servizi pubblici locali ha determinato distinzione tra servizi pubblici locali di rilevanza economica e privi di tale rilevanza
importanti risultati, dal punto di vista sia dellinnalzamento della qualit della vita ha un altro fondamento, in quanto, fermo restando che entrambi devono essere
delle Comunit locali, sia della capacit di generare nuove risorse necessarie per lo gestiti secondo economicit, i primi devono sapere stare sul mercato senza aiuti,
sviluppo di nuovi servizi. Tuttavia negli anni 80 si registrata uninvoluzione nella mentre i secondi necessariamente devono essere sostenuti con risorse pubbliche.
gestione dei servizi pubblici locali, alcuni dei quali hanno generato gravi indebita- Allora pi efficacemente il Consiglio di Stato ha sottolineato come la distinzione
menti (ad es., nel settore dei trasporti pubblici), al punto da imporre la riforma del sia affidata, di volta in volta, ad indici di riconoscimento quali linserimento del
settore. Ci che avvenuto, dapprima con la legge 142/1990 (artt. 22 ss.), che ha servizio nella programmazione pubblica, il sostegno alla gestione con risorse pub-
inteso rafforzare i modelli organizzativi per la gestione dei servizi pubblici locali, bliche, laccesso al servizio sulla base della situazione reddituale e patrimoniale
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Servizi Pubblici Locali Paolo Sabbioni
dellutente. Quindi nel nostro ordinamento continuano ad essere considerati nor- sempre pi rigorosa nel richiedere il rispetto della concorrenza nella scelta dei soci
malmente privi di rilevanza economica i servizi di titolarit comunale nei settori privati delle societ miste, mediante gare che devono attestare la capacit operativa
socio-assistenziale, educativo e culturale. La distinzione importante perch sono dei soci privati nella gestione dei servizi. Infine, una terza tendenza stata pi
diversi i modelli organizzativi per la gestione delle due diverse tipologie di servizi volte seguita dal legislatore ed consistita nel cancellare di fatto la possibilit di
pubblici, ma anche perch la Corte costituzionale, con la sentenza n. 272/2004, affidamenti diretti dai Comuni alle proprie societ di servizi pubblici locali di ri-
ha affermato che i servizi pubblici di rilevanza economica, per i profili di discipli- levanza economica. Contro questo indirizzo assunto dal legislatore, in particolare
na che attengono alla tutela della concorrenza, sono disciplinati con legge statale, con lart. 23-bis del d.l. 112/2008, si celebrato un referendum abrogativo; poi-
mentre i servizi privi di rilevanza economica sono rimessi alla potest legislativa ch per il legislatore, mediante lart. 4 del d.l. 138/2011, ha di fatto reintrodotto
delle Regioni. Diversi dai servizi pubblici locali sono poi i servizi strumentali, i la stessa disciplina abrogata dal referendum (salvo che per la gestione del servizio
quali rispondono a bisogni propri dellamministrazione pubblica e solo indiret- idrico integrato), la Corte costituzionale con la sentenza n. 199/2012 ha annullato
tamente degli utenti: la pulizia dei locali pubblici, la gestione calore degli edifici il citato art. 4, in quanto incurante della volont espressa con il voto referendario.
pubblici, ecc. La distinzione tra servizi pubblici e servizi strumentali quindi resa Il risultato di questa complessa vicenda che, in mancanza di una disciplina nazi-
evidente da chi obbligato al pagamento del corrispettivo per il servizio reso: se onale specifica, in materia si devono seguire le regole dellordinamento dellUni-
lutente, allora siamo di fronte a un servizio pubblico; se la pubblica amministra- one europea. Il quale, per i servizi dinteresse economico generale, consente, oltre
zione, allora si tratta di un servizio strumentale (con leccezione di gestione rifiuti e allaffidamento della gestione del servizio a terzi con gara, laffidamento diretto a
illuminazione pubblica, che sono qualificati come servizio pubblico, a prescindere societ miste, purch il socio privato sia scelto con gara che ne attesti anche le ca-
da chi tenuto al pagamento per il servizio reso). pacit operative, nonch laffidamento diretto a societ in house. Queste ultime
sono societ che devono assommare le seguenti caratteristiche: il capitale sociale
I modelli organizzativi per la gestione dei servizi pubblici locali deve essere interamente pubblico; i soci pubblici devono esercitare sulla societ
La legge 142/1990, nel distinguere tra servizi pubblici locali di rilevanza economica un controllo analogo a quello da essi esercitato sui propri servizi; la societ deve
e non, aveva anche provveduto a individuare i modelli organizzativi pi pertinenti svolgere la parte prevalente delle proprie attivit in favore dei propri soci. A queste
per gli uni e gli altri. Infatti, ferma restando in ogni caso la possibilit di affidare a condizioni la societ in house, anche se formalmente una persona giuridica
terzi, mediante concessione e con gara, la gestione di qualsiasi servizio pubblico distinta dai soci pubblici, sotto il profilo sostanziale considerata una loro arti-
locale, gli affidamenti diretti e senza gara erano ammessi in favore delle istituzioni, colazione organizzativa, ci che giustifica laffidamento diretto del servizio, senza
per i servizi privi di rilevanza economica, e in favore delle aziende speciali o delle gara. Per i servizi privi di rilevanza economica, continuano invece ad essere legit-
societ per azioni a prevalente capitale pubblico locale, per i servizi di rilevanza timati i legislatori regionali a dettare la disciplina dei correlativi modelli organiz-
economica. In realt questa rigida ripartizione non durata a lungo, perch giu- zativi, fermo restando che, in mancanza della legge regionale, i Comuni possono
dici e legislatore hanno ampliato le modalit mediante cui possono essere gestiti esercitare la propria autonomia organizzativa.
i servizi pubblici locali, ammettendo anche lutilizzo di societ a responsabilit
limitata, di societ a minoritaria partecipazione pubblica e, per i servizi privi di ri- Il controllo dei Comuni sulla gestione dei servizi pubblici locali
levanza economica, di aziende, consorzi, associazioni e fondazioni. Nel contempo I Comuni intervengono in materia di servizi pubblici locali con le delibere con-
si fatta sempre pi forte lesigenza di rafforzare la concorrenza anche nel settore siliari di istituzione del servizio, di individuazione del modello di gestione del
dei servizi pubblici. Si possono al riguardo distinguere tre tendenze. Una prima servizio e di affidamento dello stesso (art. 42, comma 2, lett. e) del TUEL). In
ha riguardato alcuni servizi pubblici per i quali lUnione Europea ha imposto una sede di deliberazione consiliare circa laffidamento del servizio anche approvato
maggiore apertura alla concorrenza. Si pensi al settore del gas naturale, nel quale il contratto di servizio, nel quale sono disciplinate le condizioni alle quali il ge-
stata imposta la separazione societaria per lattivit di vendita, mentre lattivit store (terzo scelto mediante gara, oppure societ in house, mista o azienda) deve
di distribuzione dovr essere affidata mediante gare da effettuarsi in definiti am- attenersi nella gestione del servizio. Il contratto di servizio costituisce il punto di
biti territoriali minimi. Una seconda tendenza ha caratterizzato la giurisprudenza, riferimento per il controllo da parte del Comune della correttezza nella gestione
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del servizio. Nella legislazione pi recente sono stati inoltre rafforzati i poteri di one del gas. Soltanto per il servizio idrico stata mantenuta ferma linscindibilit
controllo degli enti locali sui gestori di servizi; infatti lart. 3 del d.l. 174/2012, che della gestione, nel senso che lerogazione del servizio (il recapito nelle nostre case
ha introdotto lart. 147-quater del TUEL, impone: la definizione degli obiettivi dellacqua e la sua tariffazione) tuttuno con la gestione della rete (manutenzioni,
gestionali cui deve tendere la societ; la definizione di un idoneo sistema informa- sostituzioni, sviluppi della rete idrica). Vi un altro profilo di particolare rilevanza
tivo; il monitoraggio periodico; ladozione del bilancio consolidato; il pi stretto che occorre considerare parlando di servizi a rete. Si tratta infatti di servizi che,
e diretto controllo della Corte dei conti; la pi puntuale definizione dei contenuti in quanto vengono erogati con il supporto di una rete continua, possono essere
dei contratti di servizio. Anche la legge di stabilit per il 2014 (legge 147/2013) pi efficacemente gestiti a livello di area sufficientemente ampia. Gi nel 1994
impone controlli pi severi sulla gestione delle societ partecipate, delle aziende la legge n. 36 (nota come legge Galli) ha imposto la gestione del servizio idrico
e delle istituzioni, disponendo che nel caso in cui tali soggetti presentino un integrato (riguardante quindi non solo gli acquedotti e la rete dellacqua potabile,
risultato di esercizio o saldo finanziario negativo, le pubbliche amministrazioni ma anche gli scarichi e la depurazione) per ambiti territoriali ottimali. Successiva-
locali partecipanti accantonano nellanno successivo in apposito fondo vincolato mente anche il decreto 22 del 1997 (c.d. decreto Ronchi) ha dato impulso alla
un importo pari al risultato negativo non immediatamente ripianato, in misura gestione per ambiti territoriali ottimali del servizio di gestione dei rifiuti, anche
proporzionale alla quota di partecipazione (comma 551). se la Regione Lombardia non mai giunta a definire tali ambiti. Pi recente-
mente, il d.l. 159/2007 ha avviato le complesse procedure che condurranno in
Servizi pubblici di rilevanza economica a rete questi anni alle gare per la concessione del servizio di distribuzione del gas negli
Si fatto cenno, precedentemente, al fatto che lUnione Europea intervenuta ambiti territoriali minimi. Il dato Comune a questi servizi dunque costituito
ad imporre agli Stati membri di aprire alla concorrenza servizi che per molto dalla necessit che il servizio sia erogato in un ambito territoriale sufficientemente
tempo sono stati considerati monopoli naturali, in particolare il servizio idri- adeguato per ampiezza in vista della migliore efficienza gestionale. Anzi, lart. 3-bis
co, la distribuzione del gas naturale e lenergia elettrica. Come noto si tratta del d.l. 138/2011, nel testo oggi vigente, dispone che le Regioni e le Province
di servizi che possono essere erogati grazie a reti difficilmente duplicabili e che autonome di Trento e di Bolzano organizzano lo svolgimento dei servizi pubblici
quindi costituiscono barriera allingresso sul mercato per gli operatori economici locali a rete di rilevanza economica definendo il perimetro degli ambiti o bacini
che si vogliano cimentare nel settore. Proprio questa impossibilit di aprire questi territoriali ottimali e omogenei tali da consentire economie di scala e di differenzi-
settori alla concorrenza ha convinto il legislatore a preferire il monopolio pubblico azione idonee a massimizzare lefficienza del servizio e istituendo o designando gli
nella gestione di questi servizi. Emblematico il caso dellenergia elettrica, che enti di governo degli stessi (). La dimensione degli ambiti o bacini territoriali
stata nazionalizzata nel 1962 e posta sotto il monopolio dellENEL. In ambito ottimali di norma deve essere non inferiore almeno a quella del territorio Provin-
europeo, a partire dal settore della telefonia e grazie allinnovazione tecnologica, ciale. Laddove poi la Provinca stata sostituita con la Citt metropolitana, spetta
si sono individuati anche gli istituti giuridici pi appropriati per garantire laper- a questultima lorganizzazione dei servizi pubblici di interesse generale di ambito
tura alla concorrenza anche di questi servizi a rete. In particolare, attraverso la metropolitano, come oggi dispone la legge n. 56/2014.
separazione tra la gestione della rete e lerogazione del servizio, nonch lobbligo
per il gestore della rete di fare interconnettere ad essa tutti i gestori dei servizi,
abbiamo oggi pi concorrenza, oltre che nella telefonia, anche nel settore dellen-
ergia elettrica, dove libera lattivit di generazione e importazione dellenergia,
che viene immessa sulla rete di trasmissione data in concessione a un gestore e che
poi, a regime, sar distribuita su scala locale da gestori scelti mediante gara (cfr.
il d.lgs. n. 79 del 1999). Anche nel settore del gas avvenuto qualcosa di simi-
le, a partire dal d.lgs. n. 164 del 2000, che ha recepito in Italia la direttiva sulla
liberalizzazione del mercato del gas, che ha reso libera lattivit di vendita del gas
e ha imposto lobbligo di indire le gare per la gestione del servizio di distribuzi-
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