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Matricola: 308773
Langue Franaise
Traduzione- classe 104/S
1 anno
La casa era grande, ricoperta da un granaio alto. La ripida pendenza della strada obbligava le
cortile chiuso.
Appoggiata al muro del giardino, potevo grattare con il dito il tetto del pollaio. Il giardino
pi in alto dominava un altro giardino situato pi in basso, in cui si trovava un orto stretto e
caldo, consacrato alle melanzane e al peperoncino, e nel quale lodore delle foglie di pomodoro
si mescolava, a luglio, con il profumo dellalbicocca maturata su spalliera. Nel giardino in alto,
due abeti gemelli, un noce la cui ombra intollerante uccideva i fiori, delle rose, dei prati
trascurati, un chiosco mal concio...Una spessa recinzione, al fondo, ai margini di Rue des
Vignes, avrebbe dovuto difendere i due giardini; ma io, questa recinzione, lho sempre vista
storta, sradicata dal cemento del suo muro, portata via e sventolata in aria dalle braccia
La facciata principale, la quale dava su Rue de lHospice, era una facciata a doppia scalinata,
annerita, con grandi finestre e senza grazia; era una casa borghese da vecchio paesino, ma la
forte pendenza della strada stravolgeva un po la sua austerit, e la sua scalinata zoppicava,
Una casa grande e austera, arcigna con la sua porta con campanella da orfanotrofio, il suo
portone con grosso chiavistello da vecchia prigione, una casa che sorrideva soltanto da un lato.
Il suo dorso, invisibile a qualsiasi passante, dorato dal sole, indossava un mantello di glicine e
bignonia mischiati tra loro, pesanti per larmatura di ferro stanca, incava nel mezzo come
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unamaca, la quale faceva ombra ad una piccola terrazza lastricata e alla soglia del salone...E il
resto, vale la pena che io lo descriva utilizzando delle parole sterili? Non aiuter nessuno a
contemplare lo splendore che, nel mio ricordo, rimane legato ai cordoni rossi di una vite
dautunno rovinata dal suo stesso peso, aggrappato, nella caduta, a qualche ramo di pino. Quei
Lilla rigogliosi il cui fiore fitto, blu al buio, purpureo al sole, marciva in fretta, soffocato dalla
sua stessa esuberanza, quei lilla morti da tanto tempo non risaliranno grazie a me verso la luce,
dametiste affilate, zaffiri aguzzi e taglienti che dipendeva da alcuni vetri blu, nel chiosco in
fondo al giardino.
andato perduto il segreto che apriva - luce, odori, armonia dalberi e di uccelli, mormorio di
voci umane che la morte ha gi sospeso un mondo di cui ho smesso di essere degna?...
Accadeva che un libro, aperto sul pavimento lastricato della terrazza o sullerba, una corda
per saltare che serpeggiava in un vialetto, o un minuscolo giardino bordato di sassi, in cui erano
piantati dei calici di fiori, rivelassero un tempo, in quel tempo in cui quella casa e quel giardino
ospitavano una famiglia, la presenza di bambini e le loro et differenti. Ma quei segni non erano
quasi mai accompagnati dalle urla, dalle risa infantili, e la casa, accogliente e piena,
assomigliava bizzarramente a quelle case che la fine di una vacanza svuota, in un attimo, di
tutta la loro gioia. Il silenzio, il vento tenue del giardino chiuso, le pagine del libro arruffate
sotto il pollice invisibile di un silfo, tutto sembrava chiedere: Dove sono i bambini?
Era in quel momento che appariva, sotto larchetto di ferro antico che il glicine coricava a
sinistra, mia madre, piccolina e tonda comera in quellepoca in cui let non laveva ancora
Dove? Da nessuna parte. Il richiamo attraversava il giardino, urtava contro il grande muro
del fienile, e tornava indietro, in forma di eco debolissima e come sfinita: Dove...bambini...
Da nessuna parte. Mia madre alzava lo sguardo verso le nuvole, come aspettando che
piombasse uno stormo di bambini alati. Dopo qualche istante emetteva lo stesso grido, poi si
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stancava di interrogare il cielo, rompeva con lunghia il bubbolo secco di un papavero, grattava
un rosaio imperlato di pidocchi verdi, nascondeva in tasca le prime noci, scuoteva la testa
pensando ai bambini scomparsi, e rientrava. Tuttavia sopra di lei, tra le foglie del noce, brillava
il viso triangolare e inclinato di un bambino steso come un micio su un grosso ramo, in silenzio.
Una madre meno miope avrebbe intuito, in quegli inchini precipitosi che le cime gemelle dei
due pini si scambiavano, un impulso estraneo a quello delle brusche bufere dottobre...E
nellabbaino quadrato, sotto la carrucola per il foraggio, non avrebbe forse scorto, strizzando gli
occhi, quelle due macchie pallide nel fieno: il viso di un ragazzino e il suo libro? Ma lei aveva
rinunciato a scovarci e perso la speranza di raggiungerci. La nostra strana agitazione non era
accompagnata da alcun grido. Non credo che si siano mai visti bambini pi irrequieti e pi
silenziosi. Solo ora me ne meraviglio. Nessuno aveva preteso da noi quel mutismo allegro, n
quella limitata socievolezza. Tra i miei fratelli, quello che aveva diciannove anni e costruiva
apparecchi per idroterapia con rotoli di tela, fil di ferro e cannelli di vetro non impediva a quello
errori, una melodia, un brano sinfonico sentito nel capoluogo; e nemmeno di trarre un piacere
impenetrabile dallornare il giardino di piccole pietre tombali fatte di cartone, ognuna delle
defunto...Mia sorella, la quale aveva dei capelli troppo lunghi, poteva leggere ad oltranza, senza
stancarsi mai: i miei due fratelli, passando, sfioravano quella ragazzina seduta come senza
correndo, il passo spedito dei maschi, lanciati nei boschi allinseguimento della Limenite del
Pioppo, del Podalirio, della schiva farfalla Iride, o a caccia di bisce, o quando facevano mazzi
con lalta digitale di luglio in fondo ai boschi radi, arrossiti da chiazze derica...Ma io li seguivo
silenziosa, e raccoglievo more, ciliegie selvatiche o fiori, battevo i cedui e i prati inzuppati
Dove sono i bambini? Ecco che spuntava mia madre, sfiancata da quella costante ricerca
da mamma-cane molto premurosa, con la testa rivolta in alto a fiutare il vento. Le sue braccia,
avvolte in manicotti di tela bianca, svelavano che aveva appena preparato la pasta per la galette,
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o il pudding guarnito con una crema bollente di rhum e marmellata. La cingeva un grosso
grembiule blu, se aveva lavato la Bichon Havanese, e qualche volta agitava uno stendardo di
carta gialla scricchiolante, la carta da macellaio; in questo modo sperava di radunare, allo stesso
tempo, i suoi bambini dispersi e le sue gatte vagabonde, affamate di carne cruda...
dellora: Sono le quattro! Non sono venuti a fare merenda! Dove sono i bambini?... Sono le
sei e mezza? Torneranno per cena? Dove sono i bambini?... Che voce graziosa, quanto
piangerei di piacere se potessi risentirla...Il nostro unico peccato, la nostra unica malefatta era il
silenzio, e una sorta di magica scomparsa. Per propositi innocenti, per una libert che nessuno
ci negava, saltavamo la recinzione, lasciavamo le scarpe, utilizzando al ritorno una scala del
tutto inutile, il muretto di un vicino. Il fiuto sottile della madre inquieta individuava su di noi
laglio selvatico di un burrone lontano o la menta delle paludi mascherate derba. La tasca
bagnata di uno dei ragazzi nascondeva i calzoncini da bagno che aveva portato con s agli
tranquillamente sotto degli impiastri di ragnatele e pepe macinato, legati con erbe lunghe e
Domani...Lindomani il pi grande, scivolando sul tetto in tegole di ardesia sul quale stava
sistemando un serbatoio dacqua, si ruppe la clavicola e rimase muto, composto, quasi privo di
Lindomani il pi piccolo ricevette senza dire una parola, in piena fronte, una scala di sei
metri, riportando con modestia una sorta di uovo violaceo tra gli occhi...
Due riposano. Gli altri giorno dopo giorno invecchiano. Se esiste un luogo dove, dopo la
vita, si rimane in attesa, l colei che tanto ci attese trema ancora, a causa dei due rimasti in vita.
Per la nostra sorella pi grande, almeno, ha smesso di osservare il buio dalla finestra, la sera:
Ah! Sento che questa bambina non felice...Ah! Sento che soffre!
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Per il pi grande dei maschi non ascolta pi, ansiosa, il rumore del calesse del medico sulla
neve, di notte, n il passo della giumenta grigia. Ma io so che per i due che restano lei vaga e
cerca ancora, invisibile, tormentata dal pensiero di non essere abbastanza protettiva: Dove