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IL PERIODO DEI "COMUNI"

Quando la Contessa Matilda mor nel 1115, il popolo fiorentino aveva gi costituito, a tutti gli effetti un Comune.

I numerosi privilegi da lei concessi e gli eventi nei quali la Comunit fiorentina aveva svolto un ruolo principale nella lotta contro
l'imperatore, avevano indotto la gente ad organizzarsi autonomamente e intraprendere l'azione puntando ad indebolire il potere
imperiale.

Fu quindi inevitabile che nel 1125, alla morte dell'ultimo imperatore della dinastia franconiana, Enrico V, i Fiorentini decisero di
attaccare e distruggere Fiesole, la vicina citt rivale. Alla fine le due contee furono unite e rimaste entit separate soltanto a livello
ecclesiastico, con Fiesole che ha mantenuto la sua diocesi.

La prima menzione di un Comune ufficialmente costituito data , quando ad una riunione delle citt toscane fu deciso di costituire
una lega, per timore che Enrico il fiero, che li aveva precedentemente oppressi, fosse eletto Imperatore. A quel tempo la
Comunit aveva dei rappresentanti religiosi e secolari, con tre gruppi sociali dominanti: i nobili, raggruppati in consorterie, i
commercianti ed i soldati a cavallo, la base dell'esercito. Anche se i nobili detenevano la maggior parte del potere, nel dodicesimo
secolo, furono i commercianti i principali autori dello sviluppo della citt.

L'aumento dei commercianti nella seconda met del secolo, cos come il commercio con i paesi distanti si intensific e si
trasform in una nuova e molto pi ricca fonte di accumulazione di capitale.

L'esteso commercio ed l'inseparabile compagno, il credito, furono la base dell'espansione economica e demografica della citt.

Questo processo di espansione sub uno stop provvisorio quando Federico Barbarossa avanz verso il sud dell'Italia. Nel 1185
l'imperatore priv la citt del contado e ristabil il marchesato della Toscana, ma la misura ebbe vita breve. Nel 1197, approfittando
della morte del successore del Barbarossa, Enrico VI, riguadagn il controllo di Firenze.

La testimonianza dell'acquisizione di potere di Firenze, nel corso del dodicesimo secolo, si trova nell'espansione del territorio
urbano. Intorno al cerchio di Mura costruite da Matilda si erano formati, in corrispondenza delle Porte, sobborghi popolati.

Nel 1172 il Comune decise quindi di allargare le Mura della citt ed incorporare i nuovi distretti. Il perimetro delle nuove Mura della
citt, sollevato a mala pena due anni prima, nel 1173-1175 era due volte quello "del vecchio cerchio" ed incluse una zona che era
tre volte grande. I sobborghi "di l d'Arno" non furono compresi, se non in seguito, anche se una piccola parte dell'"Oltrarno"
furono incluse nelle Mura fin dal 1173-1175.

Per conseguenza l'Arno si trasform in un'infrastruttura all'interno della citt: itinerario di comunicazioni, fonte di energia e
rifornimento idrico per le industrie.

Nel dodicesimo secolo il tetto del cielo della citt fu costellato da numerose torrette: nel 1180, secondo i documenti, erano
trentacinque, ma ce n'erano certamente molte di pi. Successivamente le torrette sono state usate come case, ma nel
dodicesimo secolo ancora servivano per scopi militari. Sempre nel 12 secolo nacque "La societ della torretta", associazione che
riuniva i proprietari di varie torrette permettendo loro di controllare una parte della citt. Un numero considerevole di piccole e
grandi chiese inoltre furono edificate. In due secoli il numero di chiese a Firenze fu triplicato, di modo che all'inizio del tredicesimo
secolo la citt si aveva qualcosa come 48 chiese (12 priorati e 36 parrocchie).
IL TREDICESIMO SECOLO

La velocit con cui le nuove Mura furono costruite un segno della prosperit che regnava a Firenze. La citt si era transformata
nel centro principale della Toscana, con una popolazione di circa 30.000 abitanti, in continua crescita grazie all'arrivo di migranti
dalla campagna.

Il Comune inizi cos un periodo di pace, durante il quale la situazione economica della citt continu a crescere. I commercianti
avevano cominciato ad organizzarsi in associazioni corporative (dei Mercanti di Arte) dal 1182, sull'esempio della societ dei
cavalieri, che si moltiplicarono e si diffusero oltre i limiti della regione. Intorno alla fine del secolo Firenze era diventata un centro
economico internazionale, con operatori nelle fiere principali dell'occidente. Lo sviluppo dell'economia arriv ad un punto cos alto
in pochi anni che le associazioni si moltiplicarono fra le altre categorie di commercianti e di artigiani. La citt ancora conserva
alcune delle costruzioni che furono le sedi delle corporazioni. Generalmente sono costruzioni che risalgono al quattordicesimo
secolo, come la sede della corporazione della lana, costruita nel 1308, ristrutturando una torretta esistente.

L'aumento urbanistico e demografico della citt, quest'ultimo dovuto non ad un incremento naturale ma alla crescente migrazione
dalla campagna, furono alla base di questa espansione economica. I migranti, membri di una classe media rurale, formata in
conseguenza allo sviluppo economico generale, risiedevano nei distretti della citt vicini alla campagna da cui erano venuti.
Questo spiega perch l'Oltrarno, su cui gli abitanti delle campagne a sud di Firenze, convertirono, aument enormemente e fu
costruito un nuovo ponte in legno su pilastri di pietra nel 1128 e nel 1237 un terzo ponte fu costruito a monte. Questo ponte,
completamente in pietra, fu costruito sul punto pi largo dell'Arno e chiamato Ponte alle Grazie, dopo la costruzione della piccola
chiesa su uno dei pilastri, a met quattordicesimo secolo. I bisogni pressanti del commercio e dello scambio fra le citt e
l'espansione urbana vissuta, condussero alla costruzione nel 1952 di un altro ponte attraverso l'Arno: il Ponte Santa Trinita.

I quattro ponti risposero alle esigenze della citt fino al diciannovesimo secolo.

I nuovi ordini religiosi (francescano, domenicano, augustiniano, Carmelitano) svolsero un ruolo principale nell'ultima
riorganizzazione della citt medioevale. I Dominicani, che si erano stabiliti a Firenze nel 1221 nella piccola chiesa Santa Maria
delle Vigne, ingrandirono per la prima volta il loro monastero nel 1246 e poi nel 1278 cominciarono a costruirne la struttura
attuale. La prima chiesa dei Francescani, dedicata alla Santa Croce, da cui il nome della Chiesa, data il secondo quarto del
tredicesimo secolo e nel 1295 fu ricostruita come la vediamo oggi. E la stessa cosa accaduto con gli Agostiniani di Santo
Spirito, che si stabilirono nel cuore dell'Oltrarno nel 1259, e poi ingrandirono la Chiesa nel 1296. Oltre che la ristrutturazione delle
chiese precedenti, i nuovi organi religiosi crearono grandi conventi, pieni dei chiostri e stanze di studio e lavoro; organizzarono la
vita comunitaria della popolazione urbana, ebbero un ruolo politico e culturale, oltrech religioso.

Assieme alla nuova cattedrale di Santa Maria del Fiore, la cui costruzione cominci nel 1294, le grandi chiese erette dagli ordini
religiosi nelle ultime decadi del tredicesimo secolo hanno costituito gli esempi pi importanti di architettura religiosa gotica a
Firenze.

GUELFI E GHIBELLINI

Il periodo di pace che segu l'installazione del governo sotto un podest non dur a lungo. Il 1216 segna l'inizio degli scontri che
afflissero la societ fiorentina per l'intero secolo, dividendo i cittadini fra Guelfi e Ghibellini. Nel 1244 i nobili Ghibellini, che erano
al potere, decisero di estendere la base sociale del governo, in modo da ottenere il favore del Classe media mercantile. Fu il
preludio del periodo che doveva essere conosciuto come "Primo Popolo". Solo alcuni anni pi tardi, nel 1250, commercianti e
artigiani riuscirono a usurpare il potere dei nobili Ghibellini e ad iniziare una nuova Era politica.

Il militum Societas fu abolito, nelle speranze di calmare l'arroganza dei nobili ed impedire il loro ritorno al potere. Cos tutte le
torrette dovettero essere ridotte ad un'altezza di 29 metri. Era l'inizio di un altro periodo di pace e prosperit, dove si afferm il
potere economico e finanziario della citt. La prova di questa eccezionale espansione economica fu la coniatura, nel 1252, del
Fiorino d'oro, che si aggiunse al Fiorino d'argento, coniato fin dal 1235. Durante il periodo "del Primo Popolo" crebbe la
popolazione della citt e si svilupparono nuove costruzioni pubbliche. Nel 1255 inizi la costruzione di quello che doveva essere il
Palazzo del Popolo, oggi Bargello, eretto per alloggiare i Consigli del comune. Con la sua forma imponente e la merlatura di
torrette super tutte le altre torrette della citt. Era l'espressione dell'architettura della nuova Era politica.

Alla battaglia di Montaperti, per, nel 1260, i Fiorentini furono sconfitti dai Senesi, e questi iniziarono a cancellare tutto quello che
la Classe media mercantile aveva costruito politicamente. Quando i Ghibellini ripresero il potere e ristabilirono le vecchie
istituzioni, decretarono la distruzione dei palazzi e delle torrette e delle case di propriet degli esponenti principali del partito dei
Guelfi nella citt e nei dintorni. La citt fu coperta di pietriccio, e 103 palazzi, 580 case e 85 torrette furono completamente
demoliti, altrettanti edifici furono danneggiati. Per sei anni Firenze fu costretta a subire gli oltraggi dei Ghibellini e sarebbe stata
distrutta se non fosse stato per la difesa impavida di Farinata degli Uberti alla convenzione di Empoli. I Ghibellini, che temevano il
potere della gente furono costretti ad accettare che il Papa Clemente IV facesse da mediatore di pace fra le opposte fazioni. Il
Papa favor apertamente la fazione dei Guelfi, che riuscirono cos a riconquistare il potere e a reintrodurre le istituzioni politiche
abrogate dai Ghibellini.

Nel frattempo, due nuovi partiti cominciarono a ricevere consenso fra la gente: i "Magnati" o imprenditori (persone i cui gli obiettivi
furono ritenuti pericolosi per la popolazione nel suo insieme, in altre parole per i nobili Guelfi e i rimpatriati Ghibellini,
principalmente grandi proprietari di case e terre) e i "Popolani" o operai (commercianti ed artigiani organizzati nelle cooperative ed
alternativamente divisi nei "grassi" e nei "minuti", secondo l'ampiezza dei loro interessi economici). Nel 1293, il processo storico
cominciato nel dodicesimo secolo doveva raggiungere la relativa conclusione naturale - ai Magnati fu proibito di partecipare alla
vita politica della citt. Nell'ultima parte del tredicesimo secolo Firenze raggiunse lo zenith del suo sviluppo economico e
demografico. In questo periodo furono fatte grandi opere nei campi dell'architettura e dell'urbanistica, e questo fu reso possibile
dalla formidabile accumulazione di capitale derivata dall'espansione delle attivit commerciali e finanziarie. La popolazione
continuava ad aumentare, e nuove Mura erano necessarie. Cos, nel 1282, fu progettata una cinghia lunga 8.500 metri, che
includeva una superficie di 430 ettari, cinque volte quella dell'area urbana precedente. Questo sesto ed ultimo cerchio di Mura,
furono l'impegno finanziario pi grande mai intrapreso dal Comune fiorentino. Per questo motivo il lavoro procedette molto
lentamente, fu interrotto pi di una volta a causa della guerra e non finito fino al 1333. Gran parte delle Mura furono demolite nel
diciannovesimo secolo e soltanto alcuni tratti, Oltrarno e le Porte principali ancora esistono.

Alla fine del tredicesimo secolo Firenze poteva giustamente considerarsi la citt principale dell'Occidente. Gli imprenditori allora al
potere, decisero di costruire due edifici che simboleggiassero la ricchezza e il potere della citt: la nuova cattedrale ed il Palazzo
della Signoria. Arnolfo di Cambio fu l'eccezionale figura che progett entrambe le costruzioni, come pure tutti gli altri lavori
importanti promossi dal governo delle cooperative, compreso le nuove Mura. Nel 1296 cominci la ricostruzione della vecchia
cattedrale di Santa Reparata. La nuova costruzione, non pi dedicata al Santo palestinese, ma alla Madonna, sub diversi
cambiamenti nella grandezza e nella forma, nel corso della costruzione che dur quasi un secolo. Il progetto dell'Arnolfo fu
mantenuto basicamente. La costruzione della grande chiesa franciscana di Santa Croce , anch'essa, attribuita all'Arnolfo di
Cambio e rappresenta uno dei monumenti pi prestigiosi eretti alla fine del tredicesimo secolo.

Quando la citt e la campagna furono organizzate in distretti, nel 1292 e la costruzione di nuove Mura della citt cominciarono,
una nuova serie di misure urbane fu intrapresa. Le numerose torrette furono fiancheggiate da palazzi che i commercianti della
Classe Media dei Mercanti costruirono come simbolo e segno visibile della loro ricchezza e del loro potere.

Duomo : le colonne di porfido dei pisani 1171

Slorenzo

cappelle medicee

sjacopo campo corbolini

smn -trebbio
Nel cappellone degli spagnoli, adiacente al chiostro verde della chiesa domenicana di Santa Maria
Novella a Firenze, un affresco raffigura san Pietro da Verona che confuta le argomentazioni di una
folla di eretici.
Nella navata centrale della basilica fiorentina, il Cristo crocefisso di Giotto commuove per la sua
drammatica sofferenza.
Con queste due opere d'arte, l'ordine domenicano racconta la storia del suo impegno contro
l'eresia catara che dilag a Firenze intorno al 1173.
La predicazione di fra' Pietro, tra il 1244 e il 1245, a Firenze per opporsi agli eretici e la vittoria
della "Sacra milizia" domenicana che, a conclusione del suo impegno contro l'eresia, commission
a Giotto di dipingere un Cristo dall'umanissima fisicit: un ribadire che il Dio cristiano anche
uomo e il corpo, come la materia, non coincidono per loro natura con il male e il peccato.
Tutt'altro sentire avevano i seguaci del catarismo che, da manichei, consideravano Bene solo il
puro spirito e Male la materia. Da ci discendeva che il corpo umano fosse qualcosa da
disprezzarsi, come pure i suoi bisogni pi elementari: mangiare, lavorare e riprodursi, anche se
all'interno del matrimonio. Cause dell'arrivo dell'eresia a Firenze furono certo l'intensit dei
commerci dei mercanti fiorentini, facilitati dalla prossimit a Firenze della via Francigena, che
metteva in contatto diretto la citt col nord Italia e con le regioni francesi della Provenza e della
Linguadoca, dove i catari occupavano territori molto vasti. Il catarismo comunque a Firenze trov
subito terreno fertile, perch in citt aveva preso piede da molti anni un'altra eresia, quella dei
cosiddetti patarini, in dialetto lombardo "straccioni", accomunati ai catari dal convergente
obiettivo di combattere i lussi e i vizi del clero, cos a Firenze le due eresie si confondono e
finiscono per diventare nel gergo popolare la medesima eresia.
Fino al 1228, cio prima dell'arrivo di Pietro, vescovo cataro, a Firenze nel 1229, si ritiene che gli
eretici in citt seguissero la corrente moderata del catarismo: le due entit divine del Bene e del
Male non sono tra loro in contrapposizione assoluta e insanabile ab aeterno, perch la divinit
una sola. Con il vescovo Pietro che poi abiurer di fronte al tribunale dell'Inquisizione, arriva a
Firenze la corrente intransigente del catarismo, quella del dualismo assoluto, dove invece i princpi
divini sono intesi come due: Dio e Satana, in inestinguibile lotta tra di loro; e la possibilit offerta
all'uomo per salvarsi si trova solo in una vita totalmente ascetica e priva di bisogni materiali.
Le lotte interne a Firenze e i capovolgimenti della sua politica consentono di avere notizie sulla
presenza massiccia dell'eresia in citt. In altri centri, invece, gli eretici, conducono una vita
sotterranea per non finire inquisiti, e di fatto sono invisibili. L'intensificarsi delle lotte tra
l'imperatore e il papato allarg la cerchia dei seguaci dell'eresia catara a Firenze. Per smarcarsi
da qualsiasi sudditanza anche spirituale nei confronti del papato, molti ghibellini si fecero catari:
ne d prova una cronaca fiorentina del XIII secolo: " ghibellini s'appellarono parte dell'Imperio,
avegnadio che' ghibellini fossero pubblici paterini", appunto catari o paterini, come venivano detti
a Firenze. Veri scontri di piazza fra le due fazioni religiose e politiche contrapposte risultano dai
resoconti dell'epoca. Un esempio la storia riportata nella Cronica trecentesca di Donato Velluti -
pubblicata nel 1914 da Isidoro Del Lungo e Guglielmo Volpi - nella quale vengono narrate le
vicende del bisavolo dell'autore, Buonaccorso di Pietro: "Tutte le carni sue erano ricucite tante
ferite avea avute in battaglie e zuffe. Fu grande combattitore contra paterini e eretici, quando di
ci palesemente in Firenze si combatteva al tempo di Pietro martire".
A Firenze la prima scomunica degli eretici arriva nel 1194. Ne autore il vescovo di Worms, legato
di Enrico iv, ma le scomuniche imperiali vanno a intermittenza, soprattutto, quando non tornino a
vantaggio dell'Imperatore.
Infatti, ancora nel 1233, Papa Gregorio ix si lamentava che Firenze non avesse inserito negli
statuti cittadini norme contro gli eretici e nel 1235 lo stesso Papa a decidere di prendere in mano
la situazione, ordinando ai frati predicatori di inquisire i fiorentini.
Ma il tribunale dell'Inquisizione non avr vita facile a Firenze, per quanto l'eresia sia presente in
tutti gli strati della societ, il suo successo e il suo potere dipendono dall'elevato numero di adepti
che si concentra all'interno della classe dei mercanti e delle antiche casate, ovvero nella classe
dirigente.
Basti pensare che testimone importante dell'eresia a Firenze e, scomunicato dopo morto, fu lo
stesso Farinata degli Uberti, il condottiero ghibellino che Dante mette all'inferno, forse
conoscendo la sua richiesta, in punto di morte, di ricevere il sacramento dei catari, il
"Consolamentum".
Un altro esempio dell'enorme potere in citt degli eretici la storia ripresa dalle cronache di un
processo: l'episodio dei fratelli Barone.
Tra il 1244 il 1245, sotto il podest Pace Pesamignola di Bergamo, ghibellino, i catari fiorentini si
riuniscono liberamente sfuggendo all'inquisizione e godendo degli appoggi delle famiglie pi
influenti in citt. Nel 1245 due fratelli, Barone e Pace del fu Barone Giubelli, liberano a mano
armata un eretico e in seguito essi stessi saranno imprigionati. Ma i due si appellano al podest
che, contro l'esplicito divieto dell'autorit religiosa, annull la sentenza di condanna e li scarcer.
La storia si conclude con uno scontro armato e la vittoria dei catari sui cattolici. Quando il
vescovo e l'inquisitore, il frate Ruggero Calcagni, riconfermano le sentenze di condanna ai due
fratelli, gli eretici in citt assaltano il convento domenicano dove alloggiava l'inquisitore e lo
mettono sotto assedio.
La fine dell'eresia a Firenze e nella penisola segue il successo delle fazioni papali su quelle
dell'imperatore. Morto Federico ii e suo figlio Manfredi, la vittoria angioina sugli aragonesi chiude
il periodo delle lotte fra guelfi e ghibellini.
Non bisogna per dimenticare che oltre alle vicende storiche, oltre alla "Militia Christi" che misero
in campo i domenicani, la cattolicit non avrebbe vinto la sua battaglia contro le eresie, se, negli
stessi anni del loro dilagare, non fosse nato un nuovo ordine religioso che rivoluzion per sempre
la vita dei cristiani: i minori di san Francesco. I francescani combatterono l'eresia con le stesse
armi che gli eretici avevano usato contro l'autorit romana: lo stile di vita umilissimo, lontano da
ogni lusso, ma questa volta non nel disprezzo dell'esistenza umana e delle cose terrene che invece
san Francesco santific. La presenza massiccia di catari a Firenze spiega perch i frati di
Francesco arrivassero in citt tanto presto, quando non avevano ancora una tonaca che li
identificasse e tanto meno una regola.

Pza repubblica:
mercato vecchio, mercato degli alimentari
piazza dei tre re

orsanmichele : le arti

via del corso


vicolo scandalo :cerchi e donati

torre pagliazza
sergozzoni

duomo :
battistero
affresco del bigallo
formelle

s.remigio
zona portuale

Osteria del guanto:


clientela altolocata, che aveva abitudine di portare i guanti: prelati e aristocratici
si metteva il guanto attaccato fuori

via del fico: taverna del fico

fondaci: magazzini: entravi col carretto dentro

Saponai facevano parte dei medici speziali

signoria:
1068 s,piero scheraggio
torre degli uberti sotto palazzo vecchio

sotto rivoire : abside di s. cecilia


tombe dei longobardi in via vacchereccia

1333 alluvione arno

le torrette delle dogane

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