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(Memoria presentata dal s.e. Giulio F. Pagallo nelladunanza dell11 aprile 2014)
(2) Per dirlo con le parole dello scrittore venezuelano Manuel Briceo Guerrero, lAme-
rica latina si trasform in una seconda Europa lacerata dal processo di colonizzazione,
scossa dalle guerre dindipendenza e impegnata a raggiungere un astratto e mistificato
livello di modernizzazione (manuel briceo guerrero, El laberinto de los tres minotau-
ros, Caracas, Monte vila Editores Latinoamericana, 1994).
(3) Cfr. sullargomento alcune segnalazioni bibliografiche nel nostro articolo su Jos Car-
los Maritegui: la recuperacin de la comunidad, che fu parte dei Siete ensayos de interpre-
tacin de la realidad peruana, in Araucaria. Revista Iberoamericana de filosofa, poltica y
humanidades, 14, 2005, pp. 196-203.
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(4) Si usano queste parole nel senso che ha loro conferito Juan Germn Roscio (1763-
1821), uno dei principali ideologi dellindipendenza venezuelana. V. Id., El triunfo de la
libertad sobre el despotismo, Caracas, Biblioteca Ayacucho, 1996.
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illuminati, doveva invece essere interpretato alla luce delle forze sociali
che lo hanno promosso.6 Lerrore della storiografia venezuelana, quin-
di, discendeva dalle interpretazioni che, sul tema delle origini politi-
che e sociali del paese, avevano privilegiato lazione volontaria degli
uomini, oppure erano ricorse a interventi oltrenaturali.7 La volont
trasformata in strumento metafisico induceva a spiegare i mutamenti
storici a partire da astrazioni, come quella che induceva a immaginare
che la tradizione coloniale fosse scomparsa grazie alla proclamazione
dei diritti politici consacrati dallIndipendenza.
Cercando di cogliere la fisionomia autentica dei protagonisti di
quella storia, Vallenilla fa presente che gli intellettuali e i leader che
si richiamavano allEnciclopedia e alla filosofia razionalista, proprio
quando sbandieravano gli ideali della sovranit popolare unitamente
ai diritti delluomo e del cittadino, mostravano, in realt, un chiaro di-
sprezzo nei confronti del popolo. il caso dei legislatori rivoluzionari
del 1810 e 1811, che usciti, dice Vallenilla, dalla pi retriva aristocra-
zia coloniale, pretendevano paradossalmente di fondare la repubblica
democratica sulla difesa degli interessi della propria casta.8 In questo
modo, si tentava di mettere da parte una tradizione politica e sociale
fatta di disuguaglianze e di scontri razziali fra i bianchi criollos e il resto
della popolazione. Non si trattava soltanto di una questione ideolo-
gica, cio di aver nascostamente introdotto in America la concezione
astratta delluomo, che aveva guidato la Rivoluzione francese. Proprio
in America Latina la rivoluzione fu, secondo Vallenilla, un errore psi-
cologico, perch, alla maniera di Rousseau, coltiv la convinzione che
luomo fosse un essere essenzialmente razionale e buono, e immagin
che bastasse decretare i principi astratti dalla cultura politica europea,
perch uomini sottoposti dai tempi dellantico regime al dispotismo e
(6) Laureano Vallenilla Lanz, Cesarismo democrtico. Estudios sobre la base sociolgicas
de la constitucin efectiva de Venezuela, Caracas, Monte vila Editores, 1999 [Dellopera
esiste una trad. it.: Id., Cesarismo democratico. Tradotto e presentato da P. Nicolai, Roma,
Cremonese, 1934]. In questo caso, Vallenilla accoglie esplicitamente la visione storio-
grafica che Hippolite-Adolphe Taine (1828-1993) espone nellopera imponente, in 6
voll., su Le origini della Francia contemporanea (1876-1994).
(7) Laureano Vallenilla Lanz, Disgregacin e integracin. Ensayo sobre la formacin
de la nacionalidad venezolana, in Id., Obras completas, Caracas, Fondo editorial Lola de
Fuenmayor, 1984, T.II, p. 88. Si tratta di un fenomeno venezuelano e ispano-americano,
che lautore presenta come esempio di mentalidades encasilladas en las viejas teoras
teolgicas, metafsicas y racionalistas, le quali suppongono la posibilidad de reformar
la sociedad segn el mtodo especulativo y deductivo cuyo natural desenvolvimiento
conduce forzosamente a apartarse de la observacin de los hechos histricos (Ivi, p. 97).
(8) L. Vallenilla Lanz, Cesarismo democrtico, pp. 71-73.
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(9) Ivi, p. 117. Nel 1925, Vallenilla risponde a un articolo intitolato Cesarismo demo-
crtico en Amrica, pubblicato in Buenos Aires dallo scrittore uruguaiano Mario Falcao
Espalter, e osserva quanto segue: nada tiene que ver en mi concepto, el movimiento
emancipador encabezado, como casi todas las grandes transformaciones polticas, por la
minora audaz, con la incapacidad en que se hallaban nuestros pueblos para practicar
principios exticos (Ivi, pp. 275-276).
(10) Ivi, p. 195.
(11) Ivi, pp. 193-194.
(12) Ivi, pp. 194-195. A proposito della separazione del pensiero illuminista dalla realt
ispano-americana, Vallenilla cita Jos Mart, il quale afferma che el libro importado ha
sido vencido en Amrica por el hombre natural. Los hombres naturales han vencido a
los letrados artificiales. El mestizo autctono ha vencido al criollo extico. No hay bat-
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alla entre la civilizacin y la barbarie, sino entre la falsa erudicin y la naturaleza (Jos
Mart, Nuestra Amrica; v. la cit., Ivi, p. 198).
(13) Si tratta, afferma, di una dottrina che era stata completamente dimenticata, Per
riproporla, ricorre al pensiero di Bolivar, che hablar de la influencia [...] de la raza, el
clima, el medio fsico y telrico, la situacin geogrfica [...] la densidad de la poblacin,
el comercio, las costumbres y cuntos rasgos especiales obran en cierto modo automti-
camente en la existencia y en el destino de las naciones: ibidem.
(14) In effetti, nel 1819, Bolvar nel Discurso de Angostura, si domandava: No dice el
Espritu de las Leyes que stas deben ser proprias para el pueblo que se hacen? Que es una
gran causalidad que las de una nacin puedan convenir a otra? Que las leyes deben ser
relativas a lo fsico del pas, al clima, a la calidad del terreno, a su situacin, a su exten-
sin, al gnero de vida de los pueblos? Referirse al grado de libertad que la Constitucin
puede sufrit, a la religin de los habitantes, a sus inclinaciones, a sus riquezas, a su nme-
ro, a su comercio, a sus costumbres, a sus modales? He aqu el Cdigo que debamos
consultar, y no el de Washington!: Simn Bolvar, Discurso de Angostura, in Doctrina
del Libertador, Caracas, Fundacin Biblioteca Ayacucho, vol.I, 1985, p. 108.
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(33) Lespressione utilizzata con il significato coniato da Luis Castro Leiva, La Gran
Colombia. Una ilusin ilustrada, Caracas, Monte vila Editores, 1985.
(34) Vallenilla, Cesarismo democrtico, p. 277.
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locali nella stessa misura con cui d risalto agli impresari stranieri,
cui attribuisce una influenza storica che non dipesa solamente dal
capitale in quanto tale, ma da quello che esso presuppone e su cui si
fonda, vale a dire la tecnica, le procedure, la disciplina; in sostanza,
tutto ci che mancato ai proprietari locali, sui quali gravava ancora
leredit spagnola che ha loro impedito di avvertire e comprendere
quello che distingue il capitalismo dal feudalesimo.41 Accogliendo
esplicitamente le riflessioni di Max Weber,42 Maritegui va oltre il pia-
no della storia della strumentazione tecnica, quando afferma che il
capitalismo non solo una tecnica; anche uno spirito, nel quale
possibile cogliere il senso dellavventura, la forza della creazione, il
potere dellorganizzazione.43 Tale entusiasmo nei confronti del capi-
talismo si rafforza via negationis se si esaminano i limiti che lo studioso
addossa al capitalismo peruviano, il cui spirito ci dice limitato,
primordiale, rudimentale. In questo senso, segnala che mentre il ca-
pitalista anglosassone tiene fermo il concetto di produzione, quello
latinoamericano sinteressa piuttosto della rendita ed privo di quello
spirito davventura, dinventiva e di quella abilit organizzatrice, che
caratterizzano il primo. Con procedimento analogo, sottolinea laspi-
razione tipicamente feudale a concentrare la propriet, che muove il
capitalismo peruviano; e questo alla luce della seguente considerazio-
ne, e cio che il capitalismo un fenomeno urbano: ha lo spirito
della cittadella industriale, manifatturiera, mercantile. Per questo, una
delle sue prime iniziative fu la liberazione della terra, labbattimento
del feudo. Lo sviluppo della citt aveva bisogno di nutrirsi della libera
attivit del contadino.44
Maritegui descrive quindi la frattura che si venne progressiva-
mente aprendo tra la comunit e il capitalismo crolo, avendo cura di
mostrare come la comunit indigena and progressivamente corrom-
pendosi, nella misura in cui il capitalismo affondava le proprie radici
in Per. Viceversa, ha parole di elogio nei confronti del capitalismo
anglosassone, senza tuttavia presentarlo come la strada da seguire, ma
come un quadro storicamente realizzatosi di produttivit e prosperi-
t. In questo modo, lintellettuale peruviano, avendo sorvolato sulla
questione della distanza che separa la comunit indigena dal capitale,
presenta una serie di descrizioni e riflessioni che lo conducono a idea-
(45) V. su questo aspetto Jos Aric, Maritegui y los orgenes del marxismo latinoameri-
cano, Mxico, Pasado y Presente, 1978.
(46) J.C. Maritegui, Siete ensayos, p. 20 e ss.
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(47) Ivi, p. 20. Sullinflusso di Sorel, cfr. Lwy, Mstica revolucionaria: Jos Carlos Marite-
gui y la religin.
(48) Ibid.
(49) Jos Carlos Maritegui, Obra poltica, Mxico, Ediciones Era, 1979, pp. 270-271.
(50) El socialismo presupone la tcnica, la ciencia, la etapa capitalista, y no puede im-
portar el menor retroceso en la adquisicin de las conquistas de la civilzacin moderna,
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(53) Octavio Paz, El laberinto de la soledad, Mxico, FCE, 1981. Sia consentito rinviare
al nostro saggio: Omar Astorga, La mscara en el imaginario de Octavio Paz, in Octavio
Paz: la dimensin esttica del ensayo, H. James (coord.), Mxico, Siglo XXI, 2004, pp.
251-268.
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(54) Si veda specialmente Octavio Paz, El ogro filantrpico. Historia y poltica (1971-
1978), Barcelona, Seix Barral, 1990; e Id., Sueo en libertad: escritos polticos, Mxico,
Planeta, 2001.
(*) Denominazione del pi antico dei quattro vicereami nei quali era diviso limpero
spagnolo in America. Costituito nel 1529, con capitale Citt di Messico, comprendeva
tutti i domini di terraferma a N di Panam, suddivisi tra le Audienciasdi Nuova Galizia,
Messico e Guatemala (America Centrale), pi la regione caraibica e la costa venezuelana,
dipendenti dallAudienciadi Santo Domingo. Nel 18 sec. la costa venezuelana fu stacca-
ta dalla N.S. ed entr a far parte del vicereame di Nuova Granata. Il vicereame di Nuova
Spagna ebbe termine con lindipendenza del Messico (1821): Dizionario storico Treccani
(2010) [integrazione del traduttore].
(55) Id., El ogro filantrpico, p. 45.
(56) Ivi, p. 57.
(57) Ibid.
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(58) Ivi, p. 60. Come gi aveva fatto Maritegui, anche Paz, seguendo i modelli di Max
Weber, afferma che in America Latina predominava, in ultima analisi, lo stato patrimo-
niale, oscillante tra il Caudillo e la Demagogia (Ivi, p. 58). bene ricordare che anche
Vallenilla Lanz aveva sottolineato questo aspetto patrimoniale presente nella societ co-
loniale venezuelana.
(59) Cfr. a questo proposito, Paz, Sueo en libertad, p. 376.
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(68) Paz, El laberinto de la soledad; Id., La llama doble: amor y erotismo, Barcelona,
Seix Barral, 1994. Sulla critica alla modernit, che Paz sviluppa in questi testi, v. Omar
Astorga, La filosofa de Octavio Paz, Araucaria. Revista Iberoamericana de Filosofa,
Poltica y Humanidades, a. 6, n.o 11, 2004, pp. 121-145.
(69) Ivi, p. 9; v. anche Paz, Sueo en libertad, pp. 122-123.
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tutto sommato, Paz sullo stesso cammino che i due intellettuali vene-
zuelano e peruviano hanno affrontato in precedenza. Ad ogni modo,
nella critica che Paz dirige alla modernit, specie quando esamina le
lacerazioni provocate dai fenomeni dellalienazione delluomo moder-
no, sintravvede una certa rassegnazione, preso atto dellimpossibili-
t di trovare o inventare per la storia contemporanea del Messico un
cammino differente. Il ritorno allideale di comunit, e soprattutto alla
visione di una comunione dei beni, se supera di slancio le difficolt,
documenta anche nella maniera pi eloquente i limiti della saggistica
politica di Paz e delle perplessit che essa ha suscitato nei suoi lettori.
In conclusione, il filo rosso che si cercato di dipanare suggerisce
che tanto Laureano Vallenilla Lanz, come Jos Carlos Maritegui e
Octavio Paz, allesaminare il processo dindipendenza svoltosi in Ame-
rica Latina, hanno messo a fuoco le discrasie esistenti fra le idee liberali
e repubblicane dorigine europea o nordamericana, e le effettive condi-
zioni sociali dei popoli americani. Pur seguendo percorsi diversi, i tre
intellettuali convergono nel segnalare le molte prospettive aperte, ma
anche gli squilibri che lAmerica Latina import adottando modelli
formali e modi di operare della cultura politica moderna. Per que-
sta ragione, s dato particolare rilievo al significato che i tre seppero
concordemente assegnare agli incontri mancati e agli equivoci della
cultura politica del loro tempo, nonostante i tempi e luoghi diversis-
simi delle loro biografie; una distanza che si avverte nella diversit dei
modi dimpostare le questioni e nel variare delle cadenze tematiche e
dottrinali, fra loro a volte persino contrastanti.
Crediamo, insomma, che il contributo forse pi importante che
positivismo, marxismo e liberalismo, hanno potuto recare in beneficio
dellacume critico dei nostri tre autori, di averli aiutati a mettere a
nudo il nodo profondo di quelle contraddizioni che, tra Otto e Nove-
cento, assegnarono ai popoli dellAmerica Latina destini cos radical-
mente diversi.