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Che la crisi europea provenga da fuori e che solo ricollocandola allinterno delle giuste coordinate
storiche e geografiche la si possa cogliere nella sua reale portata, non v dubbio alcuno. Che
proprio nel presente dellUnione europea, per, la crisi pluridecennale del capitalismo globale
raggiunga vertici parossistici, sembra ancora pi evidente. Ergo: la crisi che sta dilaniando il
vecchio continente cristallizza in maniera emblematica le problematicit generali della fase odierna
del neocapitalismo.
2 La parte contraente che, sulla base della propria valutazione o della valutazione della Commissione
europea, ritenga che unaltra parte contraente non abbia preso i provvedimenti che lesecuzione della
sentenza della Corte di giustizia comporta pu adire la Corte di giustizia e chiedere limposizione di sanzioni
finanziarie, http://www.european-council.europa.eu/media/639226/10_-_tscg.it.12.pdf. Per una disamina del
TSCG, cfr. F. Lordon, La malfaon, Les liens qui librent, 2014, pp. 45-50.
3 Per una demistificazione delle presunte prodezze germaniche cfr. V. Giacch, Anschluss, Imprimatur, 2013.
concorrenza internazionale, privati di ogni arma monetaria di legittima difesa e oggetto di ripetute
ondate speculative, i paesi periferici sono costretti a svendere pubblic utilities e patrimoni collettivi
per provare a mantenere la testa a galla, procurando ai paesi dominanti una duplice posizione di
rendita, sia per quanto concerne i nuovi sbocchi commerciali che per quanto riguarda
laccaparramento di posizioni avanguardistiche in settori nevralgici.
Non potendo qui affrontare il discorso sulla necessit economica di ununica moneta per
economie costitutivamente differenti4, ci limiteremo a constatare come tale gioco al massacro metta
in scena uno scabroso teatrino. Posto che il neoliberalismo si caratterizza su scala mondiale come
una feroce lotta di classe condotta dallalto verso il basso via diktat e ricatti finanziari 5, appare
evidente come n le classi proprietarie mediterranee (le quali possono smantellare le acquisizioni
sociali dovute alla conflittualit novecentesca a suon di privatizzazioni, austerit e liberalizzazioni)
n, tantomeno, quelle nord-europee siano intenzionate a mollare la presa. Ci non significa, per,
che non siano disposte a concedere delle deroghe (sotto prescrizioni ampiamente post-
democratiche) allirremovibilit delle norme, pena il crollo di tale progetto di espropriazione su
scala continentale. Come insegnano le storie, per esempio, degli Stati Uniti dAmerica, dellItalia
monarchica e della riunificazione tedesca, le unioni monetarie non si fanno dalloggi allindomani.
infatti ovvio che, senza gli allentamenti continui a quanto stabilito dai dispositivi di governance
dei Trattati, lUnione monetaria europea sarebbe implosa da tempo. In questo senso, gli apparenti
miracoli come il programma Outright Monetary Transactions del banchiere centrale Mario Draghi
non risultano affatto tali, quanto, piuttosto, degli stratagemmi congegnati per impedire il collasso
definitivo della costruzione europea. Uguale discorso relativamente alle leggere crepe che stanno
pian piano intaccando (secondo gradazioni variabili) i dogmi tanto cari a Troika, Groe Koalition e
Bundes Bank: senza di esse la gabbia dacciaio dellEuropa austeritaria sarebbe gi saltata in aria.
Appare allora chiaro come le ridotte condizioni di possibilit allinterno delle quali possono
5 Per unaccurata analisi della recente svolta finanziaria del capitalismo a partire dagli anni 70 incentrata
sulla scontro di classe dallalto verso il basso, cfr. D. Harvey, Lenigma del capitale, Feltrinelli, 2011; G.
Dumnil, D. Lvy, The crisis of neoliberalism, Harvard University Press, 2011; L. Gallino, La lotta di classe
dopo la lotta di classe, Laterza, 2012.
spaziare le politiche economiche sovrane risultino orchestrate secondo parametri fittiziamente
neutrali, i quali trovano la loro giustificazione ultima nella razionalit a-democratica tipica del
neoliberalismo trionfante: il trascendentale, in breve, non altro che un costrutto tecnocratico di
parte, quella che sta saldamente ai vertici della scala sociale internazionale.
6 La Germania, essendo il pi grande creditore allinterno della zona euro, ha tutto linteresse materiale nel
promuovere politiche deflazionistiche. Per quanto riguarda i saldi della bilancia di Target2 cfr.
http://www.eurocrisismonitor.com/img/EuroCrisisMonitor.jpg; per un rapido commento cfr.
http://thewalkingdebt.wordpress.com/tag/eurostat-bilancia-dei-pagamenti/.
sussistente tra la rapidit degli attacchi speculativi e le tempistiche richieste per mettere in piedi una
modifica considerevole atta a diminuire il potere della finanza. infatti azzardato immaginare che i
mercati finanziari lascino tranquillamente elaborare un piano volto a contrastare i loro interessi
senza scatenare delle immediate ondate disciplinari di panico aventi per effetto o linsabbiamento di
ogni velleit riformista o il precipitarsi incontrollato della crisi con il conseguente sfascio
dellordine monetario vigente e il ripiego sulle valute nazionali. Lo scenario prospettabile non
certo dei pi rosei, n in un caso n nellaltro. Che fare, dunque, per non rimanere invischiati nello
stallo attuale?
7 Cfr. http://quaderni.sanprecario.info/category/effimera/comune-reddito-moneta/