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a.s.d VIET VO DAO LAZIO
Relatore: Candidato:
Ill.mo Dott. Maestro ALBERTO CASTI
NGUYEN VAN VIET
FEDERAZIONE VIET VO DAO ITALIA a.s.d
a.s.d VIET VO DAO LAZIO
Relatore:
Ill.mo Dott. Maestro Candidato:
NGUYEN VAN VIET ALBERTO CASTI
Un tempo il fuoco e la luce si contendevano lo spazio immenso.
Il fuoco era nero e la luce era fredda come l'inverno.
Quando il fuoco passava si sentiva una vampata di calore scuro
e quando la luce appariva tutti restavano congelati.
Non era possibile che i fiori sbocciassero e gli uccelli cinguettassero,
perch tutto rimaneva cupo e sterile.
La terra non era che un vasto caos al di sopra del quale si librava
l'eterno combattimento dei due irriducibili avversari.
Ma ecco che improvvisamente, mentre si disputavano
vanamente il dominio del mondo, i due nemici esclamarono:
Pace!!! lanciandosi l'uno contro l'altra,
non pi nell'odio ma in un abbraccio d'amore.
Appena il fuoco nero divenne ardente, la luce fu subito abbagliante.
La terra fu un sorriso nell'universo e sent la primavera percorrerle i fianchi,
perch su in alto, al centro del vecchio campo di battaglia,
divenuto il campo azzurro della pace e della riconciliazione,
era sorto un grande sole d'oro.
INTRODUZIONE
Piano dellopera
C
on questo studio si intende porre in relazione il sistema filosofico
alla tesi che qui si intende esporre infatti, entrambi si servono del medesi-
quanto il Viet Vo Dao, in quanto arte della vita, ne realizzi gli ideali ed
Il fine ultimo del Viet Vo Dao, come per il taoismo diviene dunque lin-
interiorit dal mondo esterno, ponendo una netta opposizione tra soggetto
realt e quindi, alla necessit del superamento della loro stessa opposizio-
ne.
smo, siano state le stesse e bench il taoismo, sia come corrente filosofica
V
CAPITOLO I
U
na delle distinzioni esemplari della difficolt di porre in relazione il
conoscenza e coscienza.
mente siamo portati a compiere e che serve a ricavare dalla realt quegli ele-
esempio che un uomo non abbia mai visto una mela, ne vede una, ne analiz-
viduando in questi frutti, dalla forma e dal sapore particolare, delle caratte-
6
CAPITOLO I
Esistono infatti la mela rossa e la mela verde, quella gialla, quella pic-
cola, quella pi grande, quella succosa e quella farinosa. Tutte le mele per,
nella loro differenza sono caratterizzate dal loro essere mela, dalla loro, per
1) percezione
2) astrazione
3) interpretazione
I tre momenti del processo gnoseologico: rilevo loggetto attraverso i sensi (percezio-
ne), ne individuo delle caratteristiche comuni ad altri oggetti analoghi (astrazione), lo
riconosco nominandolo secondo parametri che sono in parte condivisi, in parte per-
sonali (interpretazione).
mela per esempio tra tanti altri frutti, o tra i differenti prodotti esposti tra i
tato, perch il concetto di mela non esprime pienamente i rapporti tra log-
7
CAPITOLO I
getto della nostra percezione e il suo divenire, quelli che legano la mela alla
re, religioni e fisionomie diverse, e non ce n uno che sia esattamente ugua-
Astrazione e concetto
8
CAPITOLO I
che non sottost a quello scientifico, n lo rifiuta, ma che cerca di far con-
9
CAPITOLO I
L
Universo ci che sta a-priori di ogni astrazione, come insegna-
va il padre del taoismo Lao Tzu, nei suoi Tao Te Ching, il Dao
Se per esempio osservo un albero con tre rami e cinque foglie, il fatto
stesso che io riconosca che un albero, che ha tre rami e cinque foglie cosa
cambia alla sua essenza di albero? Nulla, anzi il processo astrattivo ha limita-
un albero con tre rami e cinque foglie, semplicemente il mio modo di ricono-
nella filosofia orientale visto nella sua duplice forma di essere che prima
librio di forze e uno stato di necessit che accomuna tutte le realt esistenti
11
CAPITOLO I
C
i che dunque crea dissidio tra reale e irreale, tra io e mondo, lar-
pari al reale oggettivo. Luomo interpreta la realt che gli sta di fronte, gli
pretazione viene presa come valore assoluto, si genera un prodotto che non
sta infatti lo scultore tende a dare risalto ad aspetti che egli reputa importan-
Come dare a questa opera uno stato di esistenza pari a quello della model-
necessario imparare a distinguere tra ci che rientra nel gioco degli equilibri
so di questi equilibri.
dro dellessenza delle cose. Tuttavia per luomo resta lunico mezzo per
giungere alla conoscenza, poich fornisce una visione della realt che com-
prende sia chi vede e interpreta, sia chi visto e interpretato; nella statua tro-
viamo infatti gli aspetti della modella che ha posato e il risalto che lo scul-
ta della realt quando il fine giungere a un valore assoluto delle cose; resta
13
CAPITOLO I
intuizione.
Lo scultore, intaglia il
blocco di pietra finch
limmagine che ne risulta
non a suo avviso suffi-
ciente a rappresentare il
soggetto in posa.
La scultura, in quanto
frutto dellintepretazione
dello scultore, non sosti-
tuisce per il modello,
ma n una rappresen-
tazione in cui viene dato
risalto ad alcuni aspetti
piuttosto che ad altri.
14
CAPITOLO I
L
equilibrio lo si riconosce nella natura. Osservando per esempio gli
distanze tra un corpo celeste e laltro. Magari, sconvolti gli equilibri gravi-
tazionali, la Terra verrebbe portata ai margini del sistema lontano dal Sole e
dellUniverso e questa armonia la si trova non solo nel moto degli astri, ma
A
llinterno della tradizione filosofica occi-
ta nei secoli, fornendo linfa vitale a quella che fu definita in seguito lepo-
netta tra natura e uomo, tra res cogitans (realt pensante) e res extensa
pose le basi per quellidea di dominio sulla natura da parte delluomo, che
fico contemporaneo.
te teorica, una concettualizzazione che non trova alcun riscontro sul piano
si, senza considerare che tra le parti non c reale opposizione, ma sempli-
esistono come pure entit. Esistono perch tra loro c una relazione che le
comune.
umani e cos dai rapporti, anche solo sensoriali, con tutte le altre realt che
lambiente esterno.
Dalla percezione al contatto col mondo si giunge al riconoscimento della propria individualit e a un primo
grado di autocoscienza. La successiva constatazione della necessit della relazione con laltro, conduce
quindi a unintuitiva coscienza universale, intesa come reciprocit e come appartenenza a un pi ampio
sistema di relazioni.
il frutto di unastrazione, che come tutte le idee pure, non d alcuna garan-
nare: chi governa lo corrompe, chi dirige lo svia, poich tra le creature talu-
rifugge dalleccesso, rifugge dallo sperpero, rifugge dal fasto. (Lao tzu,
Tao Te Ching).
20
CAPITOLO II
scientifico e di controllo.
am duong
Evidentemente stato quello che
tire dal III secolo a.C. e che riconosce nel Dao il principio unificatore di
21
CAPITOLO II
che il fine ultimo della loro distanza, lo stesso ricongiungimento nel Dao.
Am e Duong, non sono altro che degli emblemi: Niente - sottolinea Marcel
Granet ne Il Pensiero Cinese - invita a vedere nello Yin e nello Yang delle
sostanze, delle Forze, dei Principi: non sono che emblemi dotati di una
Nel taoismo regna la coscienza del limite della razionalit, rispetto alle
attraverso il dire. Come recita una delle pi celebri massime del taoismo, il
Dao ci che non pu essere detto: Il Tao che pu essere detto non le-
Vo dao, disciplina che serba nel suo stesso nome il principio del Dao, offre
porto che lo lega a lUniverso di cui egli stesso parte. Larte marziale
cos dallo stato di mera arte marziale, allarte che conduce alla Via, al Dao.
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CAPITOLO III
Cenni biografici
I
maestri del taoismo, Lao-tzu, Chuang-tzu
pochi dettagli mescolati tra storia e leggenda. Lao tzu, autore del Tao Te Ching e
padre fondatore del taoismo.
nacque nel villaggio Chu-jen e qui visse lavorando come archivista per le
stirpe imperiale dei Chou. Si narra che un giorno Lao-tzu ricevette visita da
ma quello che cammina pu incappare nella rete, quello che nuota nella
lenza, quello che vola nel dardo. Per quanto riguarda il drago, non so capi-
come un drago.
24
CAPITOLO III
Lao Tzu coltiv in segreto e in solitudine i suoi studi sul Dao finch,
ku kuan nel Honan, secondo altri quello di San-kuan nello Shensi) fu ferma-
to dal guardiano del passo Yin Hsi che gli disse: tu stai per scomparire,
Lieh Yukou autore del Libro della sublime virt del cavo e del Vuoto di cui
Si apprende dal suo stesso libro che si chiamava Lieh Yukou che era
Chuang Tzu, altro fondamentale Chuang tzu, maestro taoista per impor-
tanza il diretto successore di Lau Tzu.
degli studiosi, dovrebbe essere nela regione dellHonan. Chuang Tzu visse
rici e immaginari che non hanno alcun riscontro con la realt, volti a contro-
battere la via del confucianesimo e a imporre quella del taoismo. Cosa que-
sta, in cui pare fu molto abile, tanto che molti dei suoi contemporanei di
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CAPITOLO IV
I
l Taoismo un sistema che ebbe largo sviluppo in Oriente a partire dal
filosofica che si rif agli insegnamenti di Mo-ti, maestro vissuto nel sec.V
di Confucio, col quale, secondo note giunte sino a noi ebbe anche a
del Dao (Lao Tzu) e dalaltra la carit e la giustizia dei santi imperatori
(Confucio).
Molti dei concetti che troviamo alla base del taoismo e del confucia-
nesimo erano per in entrambi i casi preesistenti ai fondatori delle due scuo-
sore Huang Ti, il celeberrimo imperatore giallo, uno dei maggiori eroi cultu-
rali orientali (in Vietnam identificato con Hung Vuong) che sottomise varie
popolazioni barbare ricorrendo alluso magico delle arti marziali e che redas-
se il testo Classico della convergenza dello Yin di cui non rimasta traccia ma
29
CAPITOLO IV
che spesso citato come fonte di saggezza sia da Lao-Tzu che da Lieh-Tzu.
il Tao te Ching o il libro della via e della virt attribuito maestro Lao tzu
studiosi e appassionati.
I
l taoismo ebbe larga diffusione in Oriente dacch assunse un carattere
religioso.
allorigine delle antiche pratiche dao yi) finalizzate alla cura della salute e
nato dalla fusione dei nomi dei personaggi centrali: il leggendario impera-
Grande Pace (Taiping Dao), bisogna aspettare invece II secolo grazie allo-
pera del fondatore Zhang Jue. Ne segu la corrente denominata Taoismo dei
Cinque Sacchi di Riso (Wudoumi Dao), fondata da Zhang Daoling tra il 120
Il clero taoista era particolarmente dedito agli studi magici; nei loro
che, molto in voga sotto la dinastia Tang, costituirono le basi per la nascita
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CAPITOLO IV
specializzarono nellindividua-
meditative, ancora oggi parte delle pratiche ascetiche del clero taoista.
Liang Qichao (1873 - 1929), avvocato del rinnovo sociale della Cina, scris-
se di essere umiliato dalla presenza del taoismo nella storia cinese, poich
35
CAPITOLO IV
Oggi esistono monasteri in cui gli adepti vivono una vita semplice,
seminari e corsi non dissimili da quelli organizzati dalle Chiese delle altre
crescente rinascita che sta portando ad un fervente ritorno del taoismo nella
dere anche in
Occidente: un buon
numero di prati-
Australia.
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CAPITOLO V
N
ella filosofia taoista tutto ha origine dal Dao, il principio unico di
che non pu essere detto, un principio cosmologico che non pu essere spie-
fia taoista fonda la sua forza. In questo modo infatti si oppone di natura
senso che possa essere sintetizzato in una parola o in una formula. Non ci
sono scienze, studi parcellizzati: giungere al Dao seguire la via della spon-
cose, d la vita a tutto senza agire. lordine, la legge invariabile della natu-
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CAPITOLO V
ra: controlla tutto senza mantenere una forma, governa senza imporsi, pre-
sente in ogni cosa, ma non possiede nulla. la stessa struttura delle cose in
cui agisce senza esserne cosciente. come lacqua del fiume della vita che
tenere alcuna delle diverse forme che assume in ogni istante. una realt
insieme formano lUno. Non splendente in alto non oscuro in basso, nel
suo volversi incessante non gli puoi dar nome e di nuovo si riconduce
co Tao per guidare gli esseri di oggi e potrai conoscere il principio antico.
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CAPITOLO V
I
l dualismo che ritroviamo nei principi cosmici di Am e Duong pura
Marcel Granet nel suo Pensiero Cinese: Am e Duong non sono sostanze,
n forze, n generi. Per il pensiero comune orientale sono tutto questo indi-
Nella realt del Dao, delluniverso non esiste una natura doppia delle
ge la possibilit di movimento. Perci: lUomo reale non perde lio nel non
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CAPITOLO V
duro, vuoto e pieno, esistono solo a causa del limite della ragione umana
samente sarebbe
complesso indivi-
differiscono per
Am e Duong due opposti e finch rimangono tali nulla si muove. Solo quan-
esistono e si entra in armonia con lUniverso, con il Dao. Gli stessi concet-
le: fin che tale condensazione persiste viviamo; quando essa si discioglie e
41
CAPITOLO V
T
utte le cose sono ununica realt, ogni cosa parte dellenergia uni-
Per entrare in comunione con il principio unico del Dao i monaci taoi-
ra, lasciando cio che questa porti sempre a compimento i suoi cicli. Questo
rispettarla, avendo riguardo per prima cosa di s sesso, della propria interio-
rit e della propria fisicit e perseguendo quindi la ricerca della felicit, rea-
rato artificiale. Lartificio inteso come valore generato dalla societ umana
nella ricerca del Dao, quindi ostacola il tentativo di ricongiunzione con gli
elementi naturali.
processi conoscitivi umani, cos come i valori della societ, con i principi
Quando nel mondo vige il Tao i cavalli veloci sono mandati a conci-
mare i campi, quando nel mondo non vige il Tao i cavalli da battaglia
43
CAPITOLO V
N
el rigettare il superfluo, ossia ci che si pone tra la visione delluo-
lasciando che i significati restino ricchi e non vengano limitati dalla concet-
tualizzazione.
Il non agire sposa lidea del vuoto, non inteso come il vuoto teorico
C il vuoto nelle porte e nelle finestre che danno sulla strada, nei
recipienti, nelle case. la parte Yin, il fondo oscuro delle vallate, il sesso
duando nel loro vicendevole rapporto, una terza via di accesso al mondo
la necessit.
44
CAPITOLO V
distinzione che c tra io e mondo, tra soggetto e oggetto, tra la res cogitans
una formula molto simile a quella del io so di non sapere che fu del cele-
bre filosofo Socrate. Il saggio che si professa ignorante colui che pur
amando della conoscenza, cosciente che per esprimere la realt nella sua
gnorante. Solo chi si affligge di questa insania non insano. Il santo non
45
CAPITOLO VI
Conclusione
Viet vo dao, larte che conduce al Dao
A
rti marziali e taoismo sono legate da sempre, sin dagli albori di que-
Chuang-tzu e Lieh-tzu infatti, non esistono anima e corpo, non esiste una
che rientra naturalmente nei cicli della natura. La conservazione del corpo
materiale dunque uno degli elementi fondanti delle pratiche taoiste che
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CAPITOLO VI
Alla base della convinzione che la vita possa essere prolungata attraverso
significa aria).
origine alluomo e a tutte le altre creature, che restano cos legate tra loro
Gran Maestro Charles Phan Hoang, fondatore nel 1972 dell' International Viet Vo
Dao Federation e nel 1990 del movimento internazionale di Viet Tai Chi.
48
CAPITOLO VI
O
ltre alla cultura del corpo nello spirito di preservazione della vita,
testi dei grandi maestri taoisti sono raccolte di aneddoti, aforismi, allegorie
significato concettuale
tano di interpretazione
duce il lettore in un nuovo mondo di senso di cui egli stesso deve essere
World Federation e membro del Consiglio dei Maestri del Viet Vo Dao
Una volta esisteva un grande Samurai, un grande Kiem Si, colui che
usa la spada, uno spadaccino, che nella vita era stato imbattibile. Prima di
morire, non avendo mai insegnato nessuna delle sue conoscenze, decise di
Di fronte alla sua casa incavata nella roccia, riun tutti i pi famosi Maestri
di spada del Vietnam, gente istruita, poich solo i nobili conoscevano que-
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CAPITOLO VI
sta Arte. Il samurai sfil la sua spada dal suo fodero e disse: Questo il
laltro sulla parete rocciosa con la spada tagliente. I poemi erano scritti con
le parole di questo poema, ma dopo la morte del Samurai si scopr che nes-
suno era stato in grado di decifrare il significato delle stesse, poich non
51
CAPITOLO VI
cerc un significato nelle parole, ma nei gesti che eseguivano una forma
che, ma gli altri si erano fermati alle lettere, e cos non hanno trasceso la
scrittura (da Il Simbolismo del Viet Vo Dao, Maestro Bao Lan, pubblicato
Nessun maestro del resto sarebbe in grado di insegnare ai propri allievi quali
ziale favorisce una crescita sul piano morale, filosofico, culturale e non di
Elena Crivellaro (Elena Crivellaro, Mente e corpo alla ricerca del benessere psi-
motivazione personale.
come predicato dal taoismo, la Via, crea terreno fertile per lo sviluppo di una
Nella sua valenza di arte simbolica quindi larte marziale tende per sua
stessa natura allarmonia, allo stato di equilibrio tra le proprie forze e quel-
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CAPITOLO VI
I
l raggiungimento dellimmortalit, lo abbiamo visto, uno dei momenti fon-
allegorica. immortale colui che comprendere che luniverso non una realt
che regolano lUniverso e che non si concludono nel dualismo di vita e morte.
Dopo che non si fu curata pi della vita pot essere perspicace e pene-
trante, dopo che fu divenuta perspicace e penetrante pot vedere la sua indivi-
dualit; dopo che ebbe visto la sua individualit pot non avere passato e pre-
sente, dopo che non ebbe pi passato e presente pot comprendere che non c
n morte, n vita, che non muore chi perde vita e non vive che preserva la vita
(Chuang-tzu)
55
CAPITOLO VI
alleffimero, allartificiale:
essere perpetuo e la Terra perenne che non vivono per s stessi: perci
possono vivere a lungo. Per questo il santo pospone la sua persona e la sua
soggetto e oggetto, tra uomo e natura, tra corpo e spazio, tanto pi una
di una via che conduce luomo allarmonia coi processi naturali universali.
potere e ricchezza, ma pochi parlano di Dao (la via). Sappiamo tutti che il Dao
ci offre solo tre cose: una buona salute, una via per superare il disorientarnen-
re una fantastica unit tra il corpo, la mente e lo spirito (...). Noi stessi siamo
57
Fonti bibliografiche
Filosofia orientale
(il volume contiene tutti i testi antichi del taoismo di Lao-tzu, Chuang-Tzu e
Lieh-tzu)
- Larte della Guerra, Sun tzu a cura di Thomas Cleary, Ubaldini Editore
1990;
- Larte della Guerrra, Sun tzu e Sun Pin, a cura di Ralph D. Sawyer, Neri
58
- La Via dellarte marziale vietnamita, Federazione Viet Vo Dao Italia, a.s.d.
2006;
Editore, 2006
- Jeet Kune Do. Il libro segreto di Bruce Lee, Edizioni Mediterranee, 1983
- En route, Matre Phan Hoang, International Viet Vo Dao
Filosofia occidentale
Siti Internet
- Wikipedia, <www.wikipedia.org>
- Filosofico.net, <www.filosofico.net>
- Palestra Bao Lan, <www.palestrabaolan.it>
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INDICE
CAPITOLO I
Concetti chiave per lintroduzione alla filosofia orientale 6
1.1 - Conoscenza, coscienza e astrazione 6
1.2 - Universo come mondo di relazioni 10
1.3 - Artificio, frutto della concettualizzazione 12
1.4 - Larmonia come equilibrio naturale 15
CAPITOLO II
Il valore esistenziale del taismo
2.1 - I limiti del dualismo cartesiano 16
2.2 - Superamento del dualismo nella ricerca del Dao 21
CAPITOLO III
I Padri del taoismo
Cenni biografici 24
CAPITOLO IV
Taoismo elementi storici
4.1 - Dalla scuola di Lau-tzu ai giorni nostri 28
4.2 - Il taoismo come religione 32
CAPITOLO V
I principi fondamentali della filosofia taoista
5.1 - Dao come principio originario 37
5.2 - Lannullamento degli opposti 37
5.3 - Sposare il Dao, entrare in armonia con la natura 39
5.4 - Il non-agire come porsi allascolto 43
CAPITOLO VI
Conclusione: Il Viet Vo Dao, larte che conduce al Dao
Bibliografia 58
Indice 61
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