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LA TECNICA DELPHI.

A cura di Mario Bolzan (*)

PREMESSA E UN PO' DI STORIA.

Il metodo Delphi fu sviluppato nel corso degli anni dalla Rand Corporation a partire
dallinizio della Guerra Fredda per prevedere l impatto della tecnologia nel welfare().
Diversi eventi influenzarono lo sviluppo. Nel 1944, il Generale Arnold, ordin la
creazione di un rapporto per lo United States Air Force sulle capacit tecnologiche
future che avrebbero potuto essere usate dallesercito. Due anni dopo, la Duoglas
Aircroft Company ide il progetto RAND per studiare lampio argomento del conflitto
intercontinentale, diverso da quello apparente().
Differenti approci furono provati, ma i difetti dei metodi tradizionali, come un
approccio teoretico, presto divennero evidenti. Per contrastare questi difetti, fu
sviluppato il Metodo Delphi nella Rand Corporation durante il 1950-60 da Olaf
Helmar, Norman Dalkey e Nicholas Rescher(). Fu usato dagli esperti della Rand
quando essi furono interrogati sulla possibilit, frequenza e intensit di un possibile
attacco nemico. Questo processo fu ripetuto diverse volte fin quando non si ottenne un
consenso.
In questo ambiente il metodo Delphi rappresentava dunque una tecnica anomala, un
figlio irregolare ammesso solo per affrontare quei problemi di previsione di lungo
periodo sui quali le tecniche dimpostazione deterministica e quantitativa potevano dire
ben poco: sviluppo tecnologico, controllo demografico, automazione ricerca spaziale,
difesa armamenti e settori produttivi inerenti lalta tecnologia o comunque in
rapidissima crescita. Infatti, in questi casi, i fenomeni non si esprimono secondo leggi
prevedibili, ma seguono andamenti fortemente discontinui, sorprendenti ed
imprevedibili. Basta pensare alle frequenti rivoluzioni che hanno interessato campi
come quello dellinformatica, dei nuovi materiali ed altro.
Nellodierno non figura fra le strategie di ricerca pi popolari fra i ricercatori sociali
italiani: sebbene si trovino interessanti applicazioni in settori come quello del decision-
making e della previsione futurologia()(). Nel mondo anglosassone, nel quale esso
conosciuto da oltre quarantanni, si registrano numerosi esperimenti condotti durante
gli

(*) Materiale didattico da non diffondere senza l'autorizzazione del curatore


anni 60 e 70 che hanno dimostrato come la tecnica Delphi offra particolari vantaggi
rispetto a discussioni di gruppo tradizionali (conferenze, brainstorming, ed altri processi
interattivi di gruppo), in particolare per quelle problematiche in cui l'informazione pi
utile il giudizio di persone ben informate . La Tecnica Delphi si sviluppa luungo un
processo sistematico e organizzato di domande e di aggregazione delle risposte che si
configurano come giudizi di esperti (alcuni di questi esperimenti sono stati riesaminati
da Riggs, 1983, The Delphi technique: an experimental evaluation, technological
forecasting and social change e da Pill, 1971, The Delphi method: substance, contexts,
a critique and an annotated bibliography, Socio-Economic Planning Science).
Delphi nasceva quindi per colmare una lacuna nelle tecniche di previsione, per
sperimentare un approccio retrodeduttivo (prima laffermazione poi i dati e le
argomentazioni per avvalorarla) che desse una risposta a quei problemi che non
potevano essere affrontati n attraverso lapproccio deduttivo delle predizioni n
attraverso quello induttivo delle proiezioni, cercando di sottoporre il giudizio
soggettivo e lintuizione degli esperti (giudizio informato era lespressione impiegata
per indicare qualcosa che si trova a met strada tra conoscenza scientifica e
speculazione) a un trattamento pi rigoroso. Questo fu daltro canto lo stesso terreno su
cui nei primi tempi si misur la critica alla validit predittiva del metodo, imputato di
scarsa oggettivit scientifica, di postulare ununiforme flessibilit dei giudizi
individuali e di identificare il processo conoscitivo semplicemente con la riduzione
della variabilit delle posizioni dei partecipanti. Critiche da cui i promotori presero
subito le distanze, attribuendole alla illusione di oggettivit scientifica secondo cui
solo sistemi di conoscenza lockeani e leibniziani sono leggittimi mentre la probabilit
soggettiva o bayesiana apparterebbe alleresia. Nellodierno comprende una famiglia
di tecniche di rilevazione e comunicazione raffinate, usate in campi diversi, come le
politiche sociali, nasce da applicazioni a problemi di previsione strategico-militare e
tecnologica()().

CONTESTO CONOSCITIVO E APPLICATIVO DELLA TECNICA DELPHI.


GENERALITA'

Quando si decide di attivare il Delphi si riconosce implicitamente che, uno scambio


organizzato di comunicazione di gruppo appare la soluzione ottimale per esplorare
meglio un problema, o valutarne la natura e le possibili opzioni per affrontarlo.
Tuttavia, la decisione di ricorrere a questa o altre tecniche valutative di gruppo
sempre vincolata alla risposta della seguente domanda: E' possibile creare una sorta di
intelligenza umana collettiva attraverso un gruppo strutturato di comunicazione?()().
La risposta esprime il livello di affidabilit che si assegna ai risultati della Tecnica
rispetto a quanto verrebbe prodotto da un insieme di unit (soggetti vari, esperti,
elementi campionari, ecc) diversamente organizzati. Spesso la risposta non univoca
ne semplice. L'assunto teorico fondante il Delphi che i giudizi informati di gruppo -
raccolti attraverso l'insieme delle procedure metodologiche - siano pi attendibili di un
giudizio individuale.

La logica della Tecnica Delphi rappresenta uno sforzo sistematico per affrontare al
meglio una situazione palesemente insoddisfacente. Nelle politiche sociali frequente
la necessit di dover risolvere problemi connotati da incertezza, sia relativa alla natura
del problema stesso che alle misure da adottare. Ci rende non solo indispensabile, ma
praticamente illimitato, l'utilizzo di un giudizio informato nel processo decisionale.
Quando si affronta un problema in condizioni di incertezza - determinata o
dall'inadeguatezza dei dati sul problema investigato e/o da una teoria carente sia sulle
cause che sugli effetti - esistono due possibilit:

1- aspettare (un tempo indefinito) sino a che non sia stata elaborata una teoria
adeguata, basata su una conoscenza scientificamente testata, in grado di indirizzare il
problema investigato; se il problema urgente e richiede attenzione e azioni immediate,
non certamente possibile optare per questa scelta. Inoltre, molti problemi sociali, ma
anche aziendali, non si prestano a risoluzioni elaborate secondo metodi puramente
positivistici o scientifici;

2- cercare di ottenere dagli esperti un numero rilevante di previsioni basate


sull'intuizione, ed usare il loro giudizio informato nel modo pi sistematico possibile.

In termini di contenuto e livello conoscitivo: descritivo/esplorativo, relazionale,


inferenziale di causa /effetto le tipologie di problemi conoscitivi si possono
ulteriormente classificare, in termini esemplificativi:
1. il problema non si presta a precise tecniche analitiche, ma pu trarre vantaggio
dalla formulazione collettiva di giudizi soggettivi (ad esempio, il possibile impatto del
mercato unico Europeo sull'ambiente, sul fenomeno migratorio, sulla politica educativa,
ecc.);
2. il problema non stato storicamente monitorato e/o non vi sono informazioni
adeguate sul suo sviluppo attuale e futuro (ad esempio, gli effetti del disastro nucleare
di Chernobyl sull'ambiente e la salute pubblica, o l'effetto serra);
3. il problema va affrontato attraverso l'esplorazione e la valutazione di numerosi
sbocchi correlati ad opzioni tra loro diverse, laddove la necessit di formulare un
giudizio di gruppo facilitata da tecniche valutative (ad esempio, le possibili misure
comuni sulla sanit pubblica e sull'ambiente negli Stati membri della Comunit
Europea). Nelle politiche sociali frequente la necessit di dover risolvere problemi
connotati da incertezza, sia relativa alla natura del problema stesso che alle misure da
adottare. Ci rende non solo indispensabile, ma praticamente illimitato, l'utilizzo di un
giudizio informato nel processo decisionale.
Quando nella ricerca empirica si devono fare delle previsione vengono attualmente
distinti tre principali direzioni di ricerca:

1 le proiezioni induttive (tecniche di estrapolazione, curve di tendenza, analisi


probabilistiche basate su serie storiche);

2 le predizioni deduttive (tecniche di simulazione fondate su modelli esplicativi dei


sistemi analizzati, per esempio modelli econometrici);

3 le ipotesi sul futuro (costruzione di scenari basati su valutazioni soggettive


formulate da esperti, come nel metodo Delphi standard).

In questo quadro di riferimento la Tecnica Delphi pu essere applicata per


raggiungere uno o pi dei seguenti risultati:
1 assicurare che siano esplicitate e vengano prese in considerazione il maggior
numero possibile di opzioni riguardanti uno specifico argomento;
2 stimare l'impatto e le conseguenze di ogni specifica decisione (ad esempio in
termini di fattibilit tecnica ed economica);
3 esaminare l'accettabilit di ogni possibile opzione (ad esempio in termini di
desiderabilit etica o politica).
In queste azioni di ricerca l'applicazione della tecnica comporta un serrato confronto
fra le osservazioni dirette di un fenomeno e lo studio delle regolarit che lo
caratterizzano, con le osservazioni fatte sullo stesso fenomeno da un gruppo di esperti.
Una prima elementare sintesi descrittiva delle funzioni del Delphi indica tre macro
aree:
1 conoscenza: i suoi fini applicativi sono relativamente indifferenti allindagine; ci
che viene curato la giustificazione della attendibilit della conoscenza tramite
lexpertise e il consenso;
2 decisione: inizialmente nelle prime versioni del Delphi la posizione del revisore-
oracolo non coincideva con quella dellattore, cio con colui che avrebbe messo in atto
strategie di intervento, e questo sorta di distacco dellazione veniva sancito attraverso la
figura dellesperto;
3 comunicazione: il costruire un rapporto in cui ognuno possa sentire di dare
opinioni valorizzate e valorizzabili al lavoro comune, attraverso un veicolo strutturato e
interattivo come il Delphi, costituisce un chance per favorire comunicazioni sociali.
Ciascuna di queste funzioni garantisce rispettivamente i seguenti risultati:

a- assicurare che siano esplicitate e vengano prese in considerazione il maggior


numero possibile di opzioni riguardanti uno specifico argomento

b- stimare l'impatto e le conseguenze di ogni specifica decisione (ad esempio in


termini di fattibilit tecnica ed economica)

c- esaminare l'accettabilit di ogni possibile opzione (ad esempio in termini di


desiderabilit etica o politica).

Il processo Delphi, inoltre, pu essere utilizzato con successo per arricchire i


tradizionali incontri face-to-face, se applicato ad un gruppo di comunicazione
supplementare. Ancora, la tecnica Delphi pu sostituire frequenti incontri diretti, ed
ovviare a tempi limitati e a costi elevati, nell'eventualit di esperti geograficamente
dispersi. In altri casi, la Delphi consente di assicurare l'eterogeneit dei partecipanti, e
preservarne l'anonimato, per evitare il dominio di leadership (da parte di una specifica
professione, o di interessi di gruppo acquisiti, o di forti personalit) nel processo della
comunicazione. Il crescente impegno di autorit locali, nazionali ed internazionali, ma
anche di organizzazioni ambientali e sanitarie, ha dato vita ad un'ampia gamma di
funzioni, nuove istituzioni, comitati ad-hoc ed altri organismi decisionali, in cui sono
coinvolti funzionari statali, esperti, politici, amministratori ed esponenti della societ
civile. Le relazioni e gli scambi di esperienze e di informazioni tra questi partner spesso
non sono ideali. Sta diventando sempre pi una necessit ed una sfida trovare le
modalit e gli strumenti pratici in grado di migliorare la comunicazione, per sostenere
le organizzazioni ed i vari organismi decisionali ad ogni livello politico. E' frequente
che, a tutti i livelli, commissioni e gruppi di lavoro siano composti da venti e pi
persone, che devono affrontare argomenti complessi, con la pressione di dover esaurire
tutti i punti all'ordine del giorno rispettando le scadenze. In un simile contesto
realizzare un processo decisionale informato - basato fondamentalmente su un
completo, effettivo e libero scambio di opinioni -, non solo richiede troppo tempo, ma
spesso addirittura impossibile. L'informazione generata da un processo Delphi pu ben
essere, ad esempio, l'input per una commissione, che ne utilizza i risultati per chiarire
tutte le differenti posizioni esistenti su un determinato argomento e i principali pro e
contro. Anche nel caso in cui gli esperti coinvolti nel processo Delphi fossero i membri
stessi della commissione, la tecnica avrebbe il vantaggio di eliminare la strozzatura
insita nella maggior parte delle dinamiche di gruppo, in quanto consentirebbe una
chiara delineazione dei differenti punti di vista in un contesto non minaccioso.

La Tecnica Delphi usata come supporto valutativo od euristico ad un processo


decisionale innovatore, o informato, in situazioni in cui si riscontri "mancanza di
accordo o uno stato incompleto di conoscenze sulla natura del problema, o sulle
componenti di cui occorre tenere conto per una soluzione vincente. Come risultato, i
giudizi espressi dai membri di un gruppo eterogeneo devono fondersi, per inventare o
scoprire una linea di azione soddisfacente."
Si osservi comunque che la tecnica non solo uno strumento per prevedere, ma anche
per stimare fenomeni attualmente presenti difficilmente conoscibili per altra via,
fenomeni di cui sta crescendo una consapevolezza diffusa ma che sono lontani
dallessere conosciuti nelle loro cause e nelle loro circostanze da strumenti tipici come
la survey e perfino altri pi flessibili come losservazione. In questi casi loggetto
indagato pu essere particolarmente delicato (prostituzione, omosessualit) o implicare
risvolti illegali e nascosti (ad esempio la tossicodipendenza, luso di nuove sostanze
stupefacenti, limmigrazione clandestina, ecc.) e perci rendere difficili laccessibilit
di soggetti pertinenti o richiedere delle scorciatoie perch sarebbe molto costoso
impiantare ricerche di altro tipo. Una delle motivazioni alla base di questa tecnica
riguarda i limiti attribuiti al confronto di opinioni attraverso la comunicazione diretta,
ritenuta insufficiente per far emergere un punto di accordo gi con gruppi di piccola
dimensione (dieci partecipanti), a causa della sua scarsa sistematicit e degli effetti
psicologici dovuti ai pregiudizi reciproci dei soggetti coinvolti, alle differenze di status,
alla tendenza allautoaffermazione

LA TECNICA DELPHI. DEFINIZIONE E ALCUNI RIFERIMENTI


EPISTEMIOLOGICI.
Il Delphi standard una tecnica di comunicazione che consiste nel rilevare e mettere a
confronto pareri soggettivi e valutazioni espresse allinterno di un gruppo di
consultazione (panel) composto da un gruppo di persone che possono essere degli
esperti o attori sociali e decisionali ed il cui obiettivo l'esplorazione di idee creative ed
attendibili (suitable), o l'elaborazione di informazioni utili al processo decisionale.
Dalkey (Dalkey, 1967, Delphi, Santa Monica, The Rand Corporation) uno degli
ideatori della tecnica Delphi, la descrisse con le parole seguenti:

un procedimento di conoscenza che permette di strutturare la comunicazione di un


gruppo di testimoni privilegiati (o esperti), allo scopo di coagulare giudizi soggettivi
riguardanti stime sulla realt, previsione di eventi, formulazione di decisioni.

La tecnica quindi stata definita come un insieme di procedure e oggetti rituali


adatti a favorire limmaginazione del futuro. Essa infatti prende nome dal sito
delloracolo anche se ai fautori del metodo questo nome, attribuito allinizio con ironia,
non piacque mai particolarmente, in quanto evocare il santuario di Apollo a Delphi non
sembrava il modo pi adatto per descrivere unattivit consapevolmente prosaica, volta
solo a ottenere previsioni pi affidabili nei casi in cui era consentito disporre solo di
uninformazione incompleta o imprecisa. La tecnica Delphi una procedura di gruppo,
destinata ad ottenere e successivamente organizzare le opinioni di un gruppo di esperti.
E una variante delle procedure dinchiesta e si basa sul concetto che un gruppo
selezionato di esperti, richiesti di un parere, abbiano un potere su questionari futuri.
E un procedimento di conoscenza che permette di strutturare la comunicazione di un
gruppo di persone, allo scopo di coagulare giudizi soggettivi riguardanti stime sulla
realt, previsioni di eventi, formulazioni di decisioni.
L'obiettivo dominante della Tecnica Delphi l'esplorazione di idee creative ed
attendibili (suitable), o l'elaborazione di informazioni utili al processo decisionale.
L' applicazione della tecnica consente di sviluppare nuovi approfondimenti, creare
scenari futuri, valutare la desiderabilit e la fattibilit di possibili alternative,
contribuendo alla risoluzione di un problema e ad un processo decisionale informato.
La Tecnica Delphi si basa su un processo strutturato che raccoglie e distilla
informazioni dal patrimonio conoscitivo di un gruppo di esperti, attraverso una serie di
questionari intervallati da feedback di verifica sulle opinioni espresse.
La procedura metodologica della Tecnica Delphi tende a strutturare e a filtrare una
vasta massa di informazioni al cui riguardo c' una qualche prova (ma non ancora la
conoscenza), con l'obiettivo di migliorare il giudizio.
La tecnica lavora tramite una serie di rilevazioni attraverso questionari (round), che
sono intervallate da feedback (una retroazione delle valutazioni aggregate su quelle
individuali) di verifica sulle opinioni espresse in modo di chiarificare ed in alcuni casi
avvicinare le diverse posizioni ed in modo di rivedere i propri giudizi dopo aver
conosciuto, in forma aggregata e anonima, quelli espressi dagli altri.In questo modo il
processo di comunicazione tra i partecipanti viene strutturato in modo da raccogliere e
distillare informazioni dal patrimonio conoscitivo di un gruppo di esperti.
L'applicazione della tecnica consente di sviluppare nuovi approfondimenti, creare
scenari futuri, valutare la desiderabilit e la fattibilit di possibili alternative,
contribuendo alla risoluzione di un problema e ad un processo decisionale informato.
Insieme al primo questionario debbono essere inviate una lettera di presentazione con il
programma e gli obiettivi dello studio e una descrizione della metodologia utilizzata.
Poich viene chiesto agli esperti di fornire un giudizio di merito su di un problema,
questi necessariamente esprimeranno opinioni personali e soggettive, sia pur motivate,
e quindi in una prima fase non si raggiunger lunanimit.

Nel secondo questionario viene inviata ai partecipanti la lista delle risposte fornite.
Agli esperti si chiede di rivedere le proprie formulazioni espresse in precedenza,
analizzandole alla luce dei contributi emersi e di esplicitare il grado di accordo con le
opinioni degli altri, con le eventuali osservazioni a chiarimento dei nuovi pareri
espressi.
In questa fase possibile ottenere un significativo livello di concordanza, qualora
questo non si verificasse si dovr provvedere a inviare un ulteriore questionario nel
quale le opinioni di ciascuno, classificate con un idoneo score numerico, saranno
oggetto di una richiesta di accordo con una possibilit di risposta binaria (si/no).
Il Delphi uno strumento per riuscire a estrapolare previsioni sui probabili risultati
dovuti allimpiego di nuove tecnologie, partendo dai giudizi espressi da un gruppo di
esperti. Esso si basa su una interazione indiretta e strutturata fra gli esperti. La
comunicazione non libera ed basata sulla somministrazione di un insieme di
questionari sottoposti dal valutatore agli esperti coinvolti nel processo di analisi. Gli
esperti, non sono fisicamente presenti, non interagiscono mai direttamente e vengono in
contatto solo attraverso il ricercatore.
Dalkey (Dalkey, 1969, An experiment study of group opinions, Futures The Rand
Corporation) distingue il contenuto dell'informazione in tre parti, schematizzate da tre
componenti di un segmento. Un estremo del segmento definito conoscenza, cio quel
genere di informazione ampiamente provata da una solida evidenza empirica. Testata e
confermata dalla sperimentazione, la conoscenza solitamente tipica delle scienze
naturali e difficilmente applicabile alle politiche sociali (alla sanit pubblica, ad
esempio). All'altro estremo del segmento, la speculazione, basata su fondamenta labili o
inesistenti. Tra gli estremi del segmento, la conoscenza e la speculazione, un'area
grigia, definita saggezza, intuizione, o giudizio informato. Il giudizio informato il
cardine dell'assunto teorico della tecnica Delphi: il rifiuto di etichettare come mera
speculazione ogni cosa non definibile come conoscenza. La procedura metodologica
della tecnica Delphi tende a strutturare e a filtrare una vasta massa di informazioni al
cui riguardo c' una qualche prova (ma non ancora la conoscenza), con l'obiettivo di
migliorare il giudizio (rendendolo informato) e di conseguenza il processo decisionale.
La tecnica pu apparire semplice o estremamente "empirica" ai ricercatori meno
impegnati, viceversa risulta avere dei corposi fondamenti nella filosofia e metodologia
della ricerca. Mitroff e Turoff (Linstone, Harold, Turoff, Mitroff, 1975, The Delphi
Method: Techniques and Applications, Addison Wesley Publishing Co.) cercando di
assegnare basi filosofiche al Delphi individuano quattro filoni dai quali vengono
derivati altrettanti modelli di tipiche strategie di ricerca. I vari usi del Delphi vengono
poi passati in rassegna in modo da sottolinearne le parentele ora con luno ora con altro
di questi modelli che rispecchiano gli approcci gnoseologici di alcuni filosofi classici:
Locke, Leibnitz, Hegel e Singer. Queste diverse matrici filosofiche sono in effetti
legate a diverse interrogativi che si possono porre al metodo Delphi, ognuno dei quali
indica precise categorie di scopi applicativi e particolari opportunit che vengono a
crearsi nella struttura del processo comunicativo fra partecipanti.

1. La prima base filosofica viene identificata con la strategia di indagine Lockeiana,


vale a dire un modello di ricerca che assume in prevalenza i punti di vista
dellempirismo classico. Il contenuto di verit del modello empiristico si basa
sullesperienza e losservazione; lattendibilit della conoscenza empiristica data dalla
convergenza di pi osservazioni o di pi osservatori sullo stesso oggetto, cosa che nel
Delphi si realizza intorno al consenso.

2. La seconda matrice gnoseologica per certi versi molto diversa da quella


empiristica; in tutti i tipi di Delphi si ricorre ad una quantificazione dei giudizi
soggettivi che, a seconda del tipo di scala su cui sono formulate, permettono di
esprimere i risultati secondo medie, dispersioni, probabilit assolute, condizionali.
Tuttavia buona parte del lavoro dei metodologi del Delphi non si ferma qui, ma annette
al Delphi una serie di elaborazioni che sono alimentate dai giudizi soggettivi, ma che
successivamente vengono iterate allinterno di complessi modelli revisionali con
abbondante uso di sofisticate tecniche statistico-matematiche. Ed in questa
utilizzazione di modelli matematici, modelli revisionali e strategie di ricerca operative
con applicazioni computerizzate che emerge quella componente di carattere teorico
formale che Mitroff e Turoff chiamano Leibnitziana. Secondo i due studiosi, analisi di
tipo formale condotte a partire dal Delphi possono risultare appropriate solo a patto di
alcuni vincoli restrittivi, ovvero: la situazione deve essere ben compresa in modo
sufficiente e in modo abbastanza semplice cos da permettere una sua modellizzazione.
Cos lo stile di indagine Leibnitziano risulta pi congruo per elaborare problemi
definibili in modo chiaro (cio ben strutturati) per i quali esistano sia possibili
formulazioni analitiche, sia soluzioni ampiamente prevedibili. In sostanza, la garanzia
basilare di questa strategia risiede nellintelligenza del creatore del modello; in altre
parole, egli deve riporre abbastanza fiducia nel suo modo di comprendere una
situazione, da credere di averla rappresentata in modo accurato e credibile . Non esiste
una prova sicura per porre fiducia in questo metodo, ma qualora esso non venisse
ritenuto appropriato a situazioni o eventi particolari, vi sempre la possibilit di
ricorrere ad altri stili di indagine.

3. La terza base filosofica viene identificata in un ambiente di ricerca dove non si


andr a scegliere un punto di vista particolare, ma si cercher di produrre, sia per via
teorica, che per via empirica, il maggiore numero di alternative possibili. Inoltre in
questo ambiente il sistema di indagine ha obiettivi precisi, connessi in modo pi o
meno stretto con corso di azione da intraprendere. Specialmente nel campo delle
previsioni del futuro, non si ha a che fare con fatti concreti, ma con progetti, aspirazioni
e speranze, che sono diverse da persona a persona; la rappresentazione del futuro non
pu quindi che avere un aspetto plurimo e articolato. Questo ambiente di ricerca,
rilevato in molti studi degli anni 70, porta verso la capacit del Delphi di individuare
alternative fra pi modelli, attraverso lesplorazione ed il confronto di posizioni
possibili, anche attraverso luso di panels interdisciplinari. Le soluzioni quindi verranno
esaminate nella loro complessit e conterranno sintesi e deduzioni di punti di vista
multilaterali. Mitroff e Turoff non esitano a definire Hegeliano il clima di conflitto di
idee che occorre realizzare perch alternative opposte vengano sondate in profondit e
perch il parere strutturato degli esperti venga sottoposto ad un salutare vaglio critico.
4. La quarta matrice gnoseologica viene rilevata sempre da Mitroff e Turoff in un
campo di azione che presenta una marcata parentela con i presupposti della filosofia
pragmatistica di Singer. Infatti una strategia di indagine di modello Singeriano
implicherebbe una serie di caratteristiche nuove come ad esempio: una maggiore
continuit fra lesperienza di ricerca e lazione; la natura relativamente ipotetica di
qualsiasi asserto; lassenza di gerarchia nello stabilire limportanza delle varie parti di
un sistema; una fortissima connessione con il valore e con gli scopi da perseguire. In
uno scenario di questo tipo si ha uno stretto coinvolgimento dei partecipanti in quanto
artefici del funzionamento dei Delphi e in quanto agenti nello scenario continuo entro
il quale esso si svolge; vale a dire entro il quale gli stessi partecipanti divengono attori
di mutamento. Quindi i partecipanti non dovrebbero solamente partecipare al Delphi,
ma anche essere coinvolti nella sua progettazione.

LE FASI OPERATIVE

La Tecnica Delphi si realizza lungo le tre fasi seguenti.

La prima pu essere definita fase esplorativa e generalmente caratterizza il primo


questionario ed eventualmente il secondo se l'argomento in discussione deve essere
esplorato a fondo ed necessario acquisire ulteriori informazioni. La fase esplorativa
di cruciale importanza in quanto se gli interlocutori non comprendono lo scopo che
sottende l'applicazione della tecnica Delphi, possono rispondere in modo inappropriato,
esserne frustrati, o perdere interesse. Vale la pena, perci, di avviare una fase
preliminare per rassicurare gli esperti prescelti - qualora non abbiano familiarit con la
tecnica - che saranno in grado di portare a termine il compito richiesto. A tal fine,
spesso molto efficace un contatto individuale e fornire in anticipo materiale informativo
appropriato. I questionari utilizzati in questa fase sono principalmente di tipo aperto e
raccolgono informazioni di tipo qualitativo. Ad esempio si pu chiedere al panel di fare
un elenco di tipi di sostanze illegali attualmente circolanti, di indicare le possibili
iniziative per la soluzione di un determinato problema, ecc. Nel proprio questionario
ogni singolo partecipante potr quindi annotare le risposte che gli sembrano pi
pertinenti ed eventualmente aggiunge commenti a margine. Alla fine di ogni round, lo
staff, una volta raccolti i questionari, provvede a costruire una lista di tutte le idee
espresse dal panel; elimina quelle ridondanti ed eventualmente le raggruppa nel caso si
riferiscano a problemi diversi; le gerarchizza nel caso si riferiscano a livelli concettuali
diversi in quanto una volta completata la lista si potrebbero trovare idee ognuna delle
quali include concettualmente le altre. A questo punto si pu ricorrere ad un secondo
round per avere conferme e chiedere:

a) se la lista sia esauriente;

b) se la presa in considerazione delle alternative suggerite dagli altri partecipanti


possa richiamarne alla mente altre;

c) se il lavoro di riduzione del gruppo di ricerca sia risultato troppo drastico;

d) se sia il caso di aggiungere ulteriori idee oppure di apporre a margine propri


personali commenti.

La seconda fase ha uno scopo analitico. Viene chiamata metaforicamente fase di


distillazione. In essa si passano ad analizzare uno alla volta (o raggruppati) gli aspetti
emersi dalla fase precedente. In questa fase le domande vengono articolate
ulteriormente. Si possono richiedere delle sottodistinzioni allinterno delle singole
categorie emerse nella prima fase; oppure espandere il contenuto dellanalisi
chiedendo, ad esempio, le cause prevalenti dei fenomeni elencati nella prima fase; o
chiedendo le possibili alternative della loro evoluzione. Qui il lavoro del gruppo di
ricerca deve osservare particolari cure, perch da questo verr la formulazione delle
domande della terza fase, che saranno sostanzialmente domande chiuse, nelle quali si
chiederanno delle valutazioni prettamente qualitative. Non sempre questa fase viene
attuata e talvolta si preferisce passare direttamente alla terza fase.

La terza fase - fase valutativa - in genere pu iniziare dal secondo (nel caso non si
attui la seconda fase) o dal terzo questionario ed composta dal processo di valutazione
dei punti di vista (anche contrastanti) degli esperti sui vari modi di affrontare gli
argomenti che sono oggetto di indagine e di valutazione delle idee espresse in
precedenza. Tutto quel che emerso viene canalizzato verso la quantificazione di
previsioni o di stime. In questa fase i questionari sono a domande chiuse ed in essi si
presentano le idee espresse nelle fasi precedenti, chiedendo al panel di vagliarle
secondo determinati criteri, fornire delle stime, delle intensit, dei giudizi espressi in
modo quantitativo. Si tratta di una fase il cui meccanismo assomiglia maggiormente ad
unoperazione di voto e le cui valutazioni possono essere date in diversi modi e
assumono caratteristiche che dipendono dal tipo di scala di misura adottata: ordinale o
metrica. Si pu chiedere agli esperti di esprimere la priorit assegnando a ciascuna
attivit (ad esempio di un futuro programma) delle risposte tipo Lickert. Se le attivit
sono tutte molto importanti, in questi casi si pu rischiare che tutti assegnino a tutte le
attivit la medesima importanza e quindi per discriminare pu essere opportuno
chiedere di dare delle valutazioni ordinali, collocando in ordine la pi importante e via
via le meno importanti, costringendo gli esperti ad assegnare forzatamente valori
diversi alle varie attivit. Nel caso di previsioni, si pu chiedere ad esempio la
probabilit che una certa ipotesi o un certo scenario si avveri fornendo direttamente una
probabilit da 0 a 100. In questo caso occorre valutare se il tipo di cultura dei
rispondenti li possa mettere in grado di dare risposta di questo tipo; altrimenti conviene
ricorrere a misure ordinali. Nei Delphi per la presa decisione vi sono delle scale
plurime che possono essere applicate a ciascun quesito. Su una serie di azioni ad
esempio di un programma, si possono chiedere giudizi per quanto riguarda
limportanza relativa (rispetto agli altri provvedimenti), la desiderabilit, laffidabilit,
la fattibilit, fattibilit tecnica, fattibilit politica, la probabilit di messa in atto,
limpatto prevedibile della strategia di azione. Inoltre gli esperti possono argomentare a
favore o contro. Generalmente si chiede agli interlocutori di classificare gli item e
stabilirne priorit preliminari, seguendo le istruzioni fornite. Se il disaccordo
significativo, un'indagine attraverso unulteriore questionario porta alla luce le ragioni
che sottendono le divergenze di opinione tra gli esperti e, se possibile, le valuta.

In termini esecutivi i lavori previsti per l'applicazione della tecnica sono i seguenti:
1. delimitazione dellambito tematico;
2. delimitazione temporale: Non si dovranno chiedere previsioni per il prossimo
futuro, ma queste dovranno essere circoscritte ad un periodo ben preciso (es. entro il
2005) o riferirsi ad un arco temporale ben definito (es. nei prossimi cinque anni);
3. selezione degli esperti: prima di dare avvio alla rilevazione, gli esperti debbono
essere socializzati alla tecnica Delphi in modo preciso e dettagliato al fine che essi
modulino i loro punti di vista su ci che per loro nel futuro probabile che accada e
non su ci che , per loro auspicabile.
4. invio dei questionari: il primo questionario che viene inviato, fase esplorativa,
composto da domande aperte per le quali non ci sono vincoli di risposta. Le risposte al
primo questionario, elaborate, confezionate in modo rigorosamente anonimo e
completate dalla indicazione del livello di convergenza, costituiranno il materiale di
base per una seconda consultazione degli esperti, nella quale essi sono invitati ad
esprimersi sulle valutazioni iniziali del gruppo confermandole, correggendole o
respingendole. Le successive somministrazioni si articoleranno in modo da seguire
lobiettivo di una progressiva convergenza delle opinioni. La procedura pu essere
ripetuta pi volte fino a giungere alla costruzione di uno, o pi, scenari possibili.
Le indicazioni che fornisce il questionario sono dapprima le aree, definite da macro
variabili, di accordo (identificabili alla luce dei commenti e delle priorit votate dagli
esperti), disaccordo (gli items indicano le posizioni iniziali dei partecipanti, che
possono essere chiarite da ulteriori commenti e reazioni. Basata su questa
informazione, l'analisi del secondo questionario pu gi indicare, in qualche caso, le
cause di divergenza tra i membri del panel, e delle aree che richiedono chiarimenti
ulteriori) e che richiedono chiarimenti per cui saranno essere identificati gli items il
cui significato non apparso chiaro agli intervistati; ogni item sar ricostruito, si
proceder con successive rilevazioni utilizzando questionari con domande sempre pi
puntuali per evitare che la mancanza di chiarezza possa distorcere il voto finale
necessario. L'obiettivo quello di aiutare i partecipanti a comprendere le posizioni
reciproche ed esprimere un giudizio accurato sul relativo valore dei vari items.

La domanda deve essere posta in modo tale da poter essere prevista una semplice
codifica e quantificazione delle risposte: secondo alcuni autori pu essere daiuto luso
di notazione a margine, come daccordo, disaccordo, indifferente.
Nel momento di effettuare lindagine importante decidere se le informazioni sono
gi disponibili o vadano create.
A seconda che il ricercatore crei direttamente i dati che lo interessano o che usi quelli
raccolti da altri, si parla di analisi primarie o secondarie.
Lelaborazione avviene in modo diverso a seconda delle fasi.

Nelle prime due fasi si tratta di operare una cernita fra le diverse idee espresse in
modo da eliminare le ridondanze; spezzare le frasi che contengono
contemporaneamente due affermazioni, ordinarle per sottoargomenti se fosse il caso.
Le liste, ripulite ed ordinate, vanno poi presentate agli esperti in un foglio a parte,
assieme al questionario successivo. Le elaborazioni relative alla terza fase, dato che
sono di carattere ordinale o metrico, vengono effettuate tramite calcoli statistici di
sintesi. Si tratta in genere di medie dei punteggi che vengono assegnate a ciascuna
modalit che si sottoposta al voto; oppure di mediane se si tratta di valori ordinali. Ma
come sapere se vi o no consenso? Nel caso della fase valutativa, la cosa molto
semplice. Si applicano delle misure di dispersione (lo scarto quadratico medio e lo
scarto interquartile). Se gli scarti sono elevati conviene procedere ad un round
successivo per capire se essi siano soggetti a cambiare. Nelle fasi esplorativa e
analitica, non sempre pu risultare opportuno procedere a pi di una tornata di
questionari, ma nella fase valutativa prevedere almeno due round tassativo. I risultati
di un round possono essere presentati agli esperti in un foglio a parte, oppure essere
iscritti allinterno del questionario successivo. Nelle fasi esplorativa e analitica, per
decidere se procedere ad un ulteriore round, pi che utilizzare il criterio del consenso
conviene utilizzare quello di saturazione. Se i ricercatori hanno limpressione che vi
siano delle nuove idee che possono ancora affiorare, possono decidere di procedere ad
un secondo round. Se ad esempio ci si accorge che gli esperti forniscono idee che sono
molto distanti o diversificate fra di loro, conviene fare delle sintesi e chiedere agli
esperti se vi siano delle cose da aggiungere. Laffiorare di nuove idee pu spingere
alcuni ad essere pi produttivi. Uno spunto che viene da un esperto potrebbe essere
colto da un altro per arricchire ulteriormente lanalisi. Se in un round successivo non
appaiono nuove idee significa che la saturazione stata raggiunta e conviene passare
alla fasi successiva.

Il successo della tecnica dipende in larga misura dalla scelta della domanda da porre
agli esperti e dalla sua articolazione. La questione iniziale deve essere sufficientemente
ampia allinizio per non influenzare la risposta che gli esperti dovranno dare, ma chiara
e precisa per non ingenerare delle difficolt interpretative, che avrebbero delle pesanti
conseguenze su tutta loperazione.
Le analisi secondarie presuppongono che altri abbiano costruito i dati che noi
utilizziamo, mentre in quelle primarie siamo noi a crearli in prima persona.
Nell'analisi primarie esistono tre modi di ottenere i dati nelle scienze sociali:
1. facendo domande alla gente;
2. osservando direttamente i comportamenti;
3. utilizzando, trasformando informazioni disponibili da altre fonti.
Le analisi secondarie sono di gran lunga prevalenti nelle scienze sociali.
Loriginalit della tecnica sta nel fatto che gli esperti possono, con il sistema della
verifica-confronto delle opinioni espresse dagli altri partecipanti, rivedere criticamente
le proprie affermazioni ed eventualmente rielaborarle, ove necessario, senza che si
pongano in essere le interazioni personali che inevitabilmente caratterizzano e
condizionano la riunione di esperti.
Le prime applicazioni di questa tecnica (Delphi standard) hanno affrontato problemi
di lungo periodo, sperimentando la seguente procedura:

1 al panel, composto unicamente di esperti, viene sottoposto un questionario


contenente un elenco di possibili eventi futuri sui quali ciascuno viene invitato ad
esprimere valutazioni riguardanti il grado di probabilit di ciascun evento, la sua entit
oppure lanno di accadimento atteso;

2 quindi attraverso unaltra serie di questionari, personalizzati in modo che ciascuno


possa confrontare anonimamente la propria posizione con la risposta statica del panel, i
partecipanti vengono invitati a rivedere la propria valutazione iniziale;

3 questo schema viene ripetuto per un certo numero di volte, fino a quando le
valutazioni del panel non raggiungono un grado di conversione ritenuto soddisfacente.

GLI ESPERTI : CRITERI PER LA SCELTA E LORO COMPITI

1
La tecnica Delphi ricorre ad uno strumento determinante rappresentato dagli
esperti.Vengono individuati degli esperti, che forniscono le loro opinioni sul problema
oggetto di valutazione, quindi viene chiesto di rispondere a dei questionari in tempi
prefissati. Esperto :un professionista che, senza necessariamente essere uno
specialista, in grado di fornire una opinione informata che deriva:
1 dalla conoscenza dei problemi,
2 della esperienza diretta,
3 dalla profonda capacit di analisi tali da configurarsi in una competenza
riconosciuta nellambito in cui opera.
Lesperto un professionista che, in grado di offrire indicazioni su un argomento in
presenza dinformazioni scarse e che sono preferibili strumenti di rilevazione che
lasciano ampio margine di libert nella gestione delle risposte.
Il processo di individuazione, selezione e coinvolgimento degli esperti richiede di
rispondere alle seguenti domande :
 quali esperti coinvolgere?: un soggetto ritenuto esperto quando si dimostra in
possesso delle informazioni e della teoria necessaria per interpretare il fenomeno
considerato. La scelta va fatta includendo i soggetti che hanno le caratteristiche per
essere considerati tali e hanno osservato concretamente lo specifico fenomeno che si
intende analizzare.
 come scegliere gli esperti?: la strategia utilizzata il ricorso a un superesperto
che conosce bene il problema da affrontare ed ben inserito nella comunit tecnico-
scientifica che si occupa di studiare il fenomeno considerato. Al superesperto viene
chiesto di segnalare altri esperti che ritiene essere in possesso di informazioni utili
allanalisi. In poche parole gli si chiede di definire gli esperti della materia. Una delle
soluzioni, che per condurre un Delphi per una expertise, si abbia bisogno di una meta-
expertise, una expertise sugli esperti; di un esperto della materia che dica chi e dove
sono gli esperti. La prima strada pu essere accompagnata da altri due percorsi:
a) il procedimento si pu sviluppare a cascata fino a quando non escono pi nomi
nuovi rispetto a quelli considerati, o fino al raggiungimento di un numero massimo di
segnalazione;
b) oppure definire un numero massimo e scegliere gli esperti che hanno ricevuto
maggiori segnalazioni da parte dei colleghi. Si scelgono gli esperti che trovano
maggiore considerazione nella comunit scientifica di riferimento.
Altra domanda a cui rispondere: come motivare gli esperti a partecipare? la
motivazione dei giudici perseguita insistendo sullimportanza della loro
partecipazione e sul fatto che la scelta di coinvolgerli in un gruppo cos ristretto un
riconoscimento della loro expertise e dellimpossibilit di prescindere dal loro
contributo per arrivare al risultato atteso. Si suggeriscono di utilizzare altre due leve
motivazionali:
a) una buona strategia motivazionale riconducibile alla possibilit di confronto con
altri esperti su tematiche di loro interesse;
b) relativamente ad alcune situazioni caratterizzate dalla necessit di configurare il
parere come una prestazione professionale, possibile anche motivare i giudici
attraverso un compenso. Questa strategia poco usata perch aumenta i costi del
lavoro.
Per mantenere alto il livello di motivazione dei partecipanti servono delle norme, ad
esempio, essi:
1 vanno contattati personalmente prima dellinizio del Delphi, e vanno lasciati da
parte quelli che risultassero poco motivanti;
2 nel corso della selezione delle domande delle varie fasi, si deve cercare di fare
comparire idee che i singoli partecipanti possono riconoscere come frutto del proprio
personale contributo.
Un elemento importante della tecnica Delphi lassegnazione di un ruolo attivo ai
partecipanti, ai quali viene sempre fornito un feedback sui risultati che emergono dal
lavoro, in maniera tale che la tensione alla produzione di un risultato consenta di far
percepire ai partecipanti lutilit del lavoro svolto.
Il Delphi non pone mai gli esperti direttamente a confronto e lo scambio informativo
avviene solo attraverso il ricercatore. Bisogna coinvolgere un numero relativamente
alto di esperti, di solito si ritiene che 30 sia un numero ideale, che combina la necessit
di avere diversi punti di vista con la difficolt di gestione della ricerca in presenza di un
numero elevato di esperti.
Il criterio esemplare per costruire un gruppo di esperti Delphi non (e non pu essere)
soltanto statistico. L'ampiezza del panel di esperti variabile. Ci che deve guidare la
costruzione del panel un criterio di tipo ragionato, in cui la rappresentativit di un
testimone privilegiato sia di tipo sostanziale. Laderenza al reale delle idee e dei giudizi
che verranno espressi infatti funzione della quantit di informazione di cui ciascun
esperto dispone su un determinato tema.
Riguardo le istruzioni fornite agli esperti che partecipano a un processo Delphi, si
deve mirare alla loro chiarezza in quanto pu aiutare a garantire l'affidabilit delle loro
risposte e pu facilitare lacquisizione di informazioni affidabili che gli esperti hanno
nei confronti dei vari compiti che devono assolvere (per esempio la probabilit che uno
specifico evento si verifichi, la probabilit che venga risolta una particolare questione
politica, la rilevanza delle osservazioni fatte, ecc.). In questo modo, gli esperti
consentono una misurazione indiretta della percezione della propria affidabilit ed
accuratezza nell'esecuzione dei compiti richiesti dai questionari Delphi. Quando la
tecnica Delphi coinvolge esperti di diversi Paesi, sono possibili problemi di linguaggio.
Sebbene la grande maggioranza degli esperti internazionali parli un inglese molto
fluente, la scelta della lingua da usare cruciale. Se i ricercatori Delphi possono
avvalersi di traduzioni eccellenti e rapide, opportuno che gli esperti rispondano nella
loro lingua madre. Ma, a causa dei tempi ristretti o dei costi elevati, raro che si possa
offrire agli esperti tanta libert. Durante lo svolgimento del processo Delphi,
importante minimizzare possibili malintesi o "confusioni". L'efficacia degli scambi
delle informazioni e l'affidabilit dei giudizi richiesti agli esperti pu essere aumentata
fornendo loro parole chiave e istruzioni chiare per portare a termine i compiti indicati.
Spesso sono fornite istruzioni che permettono agli esperti di riflettere sulla sicurezza
con cui hanno assolto alcuni compiti specifici, richiesti nel processo Delphi, sia per
incrementare l'omogeneit del linguaggio usato. Le parole chiave e le istruzioni per
stimare gli item dei questionari Delphi rivestono particolare importanza per la Policy
Delphi, in cui spesso gli esperti vengono interrogati circa la facilitazione e la fattibilit
di risoluzione di una determinata questione politica. I membri del gruppo, infine, hanno
la facolt di partecipare ed interagire in modo asincrono. Questo aspetto, importante e
forse poco compreso del metodo Delphi, ha due caratteristiche principali:

I - gli esperti possono scegliere di partecipare al processo comunicativo di gruppo


quando vogliono;

II - possono scegliere di dare il proprio contributo all'area del problema in cui si


sentono pi qualificati.

La letteratura sostiene che, con un gruppo omogeneo di esperti, si possono


raggiungere sempre buoni risultati con piccoli panel composti da 10-15 persone.
L'ampiezza del campione deve essere aumentata in modo considerevole nel caso in cui
siano coinvolti vari gruppi di riferimento()().
L'effetto dell'ampiezza del gruppo sui risultati un punto certamente cruciale.
Esperimenti condotti negli anni 50 e 60 mostrano che, aumentando il numero dei
componenti, la possibilit di errore del gruppo si riduce (o, in altre parole, c' un
miglioramento nella qualit dei risultati()().
Occorre notare tuttavia che, oltre una certa soglia, aumentare sempre pi il numero dei
componenti migliora in modo molto marginale il processo di distillazione ottenuto.
Nella costruzione di un panel si incontrano dei problemi teorici-pratici.
Unaltra strada per la selezione degli esperti la scala di self rating-expertise nella
quale il Delphi Designer sottopone al candidato una lista di argomenti articolati, sul
quale verter lindagine, chiedendo di dire, tramite una scala, quale sia il suo grado di
conoscenza rispetto ai diversi problemi.
La selezione degli "esperti adatti" non deve, naturalmente, essere materia di una mera
preferenza personale. Occorre seguire, al contrario, una procedura governata da criteri
espliciti, che possono variare da un'applicazione all'altra, secondo gli scopi ed il
contesto in cui viene condotta la Delphi.
Nondimeno, l'expertise , di solito, il requisito chiave nella selezione dei membri del
gruppo Delphi. La prima componente dell'expertise , certamente, la "conoscenza" e
l'esperienza pratica sugli argomenti investigati. Altri criteri di selezione sono la capacit
e la propensione degli esperti a contribuire all'esplorazione di un problema specifico e,
ancora, la garanzia che gli esperti abbiano il tempo sufficiente per contribuire al
processo Delphi, e che siano abili sia nella comunicazione scritta che nell'esprimere
priorit nelle scale di misurazione. I ricercatori Delphi devono essere sicuri che gli
esperti scelti forniranno risposte molto pi significative rispetto a quelle che potrebbero
essere fornite da coloro che non saranno interpellati.
Agli esperti viene garantito lanonimato, che costituisce la chiave del particolare tipo
di interazione di questo metodo.
Occorre segnalare, infine, che la definizione di "esperto" varia secondo il contesto ed
il campo di interesse in cui la Delphi applicata. Essere esperti significa aver acquisito
esperienza, o una particolare conoscenza di uno specifico argomento. Non detto che
gli esperti debbano essere necessariamente in possesso di qualifiche speciali, di
onorificenze o di titoli accademici. Se, ad esempio, l'obiettivo Delphi identificare ed
assegnare delle priorit ai criteri per la valutazione della qualit dell'assistenza
ospedaliera, importante che venga espresso un giudizio da parte di chi fornisce
l'assistenza e di chi ne usufruisce. Pu essere perci selezionato un panel composto sia
da medici che da pazienti, che abbiano vissuto l'esperienza dell'ospedalizzazione. I
criteri definiti dai pazienti sulla qualit dell'assistenza possono essere completamente
diversi da quelli identificati dai medici, ma, per sviluppare indicatori della qualit
dell'assistenza che vadano al di l di ristretti criteri clinici, significativa l'expertise
complessiva dei cittadini e dei medici.
Con queste caratteristiche, lesperto potr essere considerato rappresentativo della
categoria medica impegnata nella ricerca (4) (v. tab. 1).

Tab. 1 LINEE GUIDA PER LA SCELTA DI ESPERTI IN


MEDICINA GENERALE (*)
1 Autori di articoli scientifici sul tema oggetto di studio.
2 Larga pratica professionale
3 In attivit, con numero di pazienti significativo.
4 Relatori a congressi scientifici.
5 Organizzatori di attivit culturali.
6 Leaders di gruppi di formazione riconosciuti.
7 Cultori di tecniche di comunicazione.
8 Conoscitori di metodologia epidemiologica.
9 Interessati direttamente ed attivamente alla ricerca in medicina
generale.
10 Con esperienza di insegnamento.
*Non necessariamente tutti i criteri esposti debbono essere rispettati, n
la tabella vuole essere esaustiva, bens rappresentare una guida
logica o una pista di dibattito, nellesempio specifico rapportata al
campo della Q.A. in Medicina Generale.

Gli esperti vengono contattati personalmente e non necessario che si conoscono con
altri.
Le istruzioni, i punteggi ed ogni altro sistema usato per raccogliere i giudizi degli
esperti dovrebbero essere pretestati in modo appropriato. Il team di ricerca Delphi
dovrebbe fare la stessa cosa sui diversi modi utilizzabili per fornire agli esperti i
feedback riguardanti le risposte ai precedenti questionari Delphi.
Durante lo svolgimento del processo Delphi, importante minimizzare possibili
malintesi o "confusioni". L'efficacia degli scambi delle informazioni e l'affidabilit dei
giudizi richiesti agli esperti pu essere aumentata fornendo loro parole chiave e
istruzioni chiare per portare a termine i compiti indicati.
Una serie di attenzione viene posta anche al clima della partecipazione degli esperti.
La cosa essenziale che essi abbiano un forte coinvolgimento nelliniziativa. Ci che
viene richiesto nel Delphi esprimere un certo grado di creativit nel rispondere.
La persona che coordina il metodo conosciuto coma facilitator e facilita appunto
le risposte del suo gruppo di esperti, che sono selezionati per le loro conoscenze che
essi forniscono attraverso opinioni e punti di vista. Il facilitator invia un questionario
al gruppo e se questo accetta, deve seguire delle istruzioni e presentare il proprio
parere. Le risposte sono raccolte e analizzate, poi vengono identificati punti di vista
comuni e divergenti. Se il consenso non viene raggiunto, il processo continua attraverso
un sistema di tesi e antitesi, in direzione di una graduale sintesi fino ad ottenere il
quorum.
ASPETTI APPLICATIVI

Un processo Delphi, per essere efficace, deve riuscire a facilitare un profondo


scambio di opinioni tra gli esperti. E' una necessit particolarmente rilevante per quelle
applicazioni Delphi che forniscono informazioni utili al processo decisionale e
all'esplorazione di opzioni politiche. Uno scambio profondo , tuttavia, una grande
sfida in ogni forma di comunicazione, processo Delphi incluso. In ogni scambio di
gruppo problematico far nascere una profonda comprensione reciproca a causa dei
diversi status, convinzioni, valori, background ed aree di esperienza dei membri del
gruppo. Per aumentare le possibilit di un interscambio creativo e di un pensiero
sinergico, i membri del gruppo dovrebbero sentirsi accomunati nello sforzo di portare a
termine l'incarico. Per promuovere un profondo scambio comunicativo nel processo
Delphi, pu essere utile sviluppare una simulazione, in cui si definiscono i criteri e si
mostra come il compito debba essere affrontato in prospettiva. Ancora, la Tecnica
Delphi pu sostituire frequenti incontri diretti, ed ovviare a tempi limitati e a costi
elevati, nell'eventualit di esperti geograficamente dispersi.
In altri casi, la Tecnica Delphi consente di assicurare l'eterogeneit dei partecipanti, e
preservarne lanonimato, per evitare il dominio di leadership (da parte di una specifica
professione, o di interessi di gruppo acquisiti, o di forti personalit) nel processo della
comunicazione.
Chi elabora una Tecnica Delphi, perci, deve lavorare in stretta collaborazione con i
decisori e con coloro che dovranno utilizzare le informazioni derivate dalla sua
applicazione. La collaborazioni indispensabile per assicurare che gli scopi e le reali
intenzioni applicative della Delphi siano compresi correttamente dalle parti interessate,
e siano visti come uno strumento imparziale per supportare il processo decisionale.
Un primo tipo di espediente che si pu adottare per semplificare il progetto del
Delphi, consiste nel semplificare alcune sue fasi, in particolare la prima fase, quella di
detecting creativo, nella quale i partecipanti stillano su un foglio bianco le prime
proposte, pu venire infatti superata attraverso un lavoro preliminare del gruppo di
ricerca. Questo pu verificarsi in diversi modi:

a) il gruppo di ricerca dedica una parte del proprio tempo a formulare le idee pi
ovvie e scontate. Il primo questionario si presenter cos semi-strutturato e ai
rispondenti verr richiesto di aggiungere cose che secondo loro mancano o di fare
commenti. Presentare agli esperti alcune idee scritte nel questionario di apertura
importante anche perch molti possono essere imbarazzati dal non sapere come
scriverle. Avere delle idee gi espresse per iscritto significa fornire loro degli esempi
che possono seguire e che render loro pi facile aggiungere nuove idee a quelle che
sono gi state espresse. Secondo Turoff (Mitroff, Turoff, 1975, The policy Delphi)
questa soluzione presenta anche vantaggi psicologici in quanto i rispondenti possono
maturare la convinzione che il gruppo di ricerca bene in grado di comprendere i loro
punti di vista e non avranno timor di esprimersi con commenti tecnici sintetici adatti
agli addetti ai lavori;
b) il gruppo di ricerca opera una vasta ricognizione preliminare in modo da disporre
allinizio di una vera e propria struttura teorica secondo la quale indirizzare il disegno
successivo del Delphi. In alcuni casi questo studio comprende la raccolta di giudizi da
un vasto set di persone (fra le quali vi possono essere gli stessi esperti che faranno parte
del panel, interpellate tramite interviste). Questo avvenne ad esempio in unindagine
del National Industry Conference Board del 1968 in cui il panel era costituito da 70
esperti ai quali fu chiesto di indicare le priorit di sviluppo delle politiche nazionali
USA. Il Delphi venne preceduto da una vasta raccolta di materiale selezionato ed
accorpato poi per dare vita al primo round di questionari. In altri casi, come per altri tipi
di ricerca, lo studio preliminare pu derivare da unanalisi intensiva della letteratura sul
fenomeno studiato; nella ricerca di Day presso la Bell Canada (riguardante
lapplicazione di nuove tecnologie) il lavoro preliminare permise di ridurre
notevolmente il numero di questionari, focalizzando a priori larea ed i punti nodali
dellindagine iniziando gi dal primo round con domande strutturate. Ecco come
lautore ne propone le scansioni in sede di disegno del Delphi:

3 analisi della letteratura;

4 costruzione di un panel di esperti ed uno di casalinghe;

5 disegno del primo schema di questionario;

6 pre-test del primo questionario;

7 stampa e distribuzione del questionario corretto;

8 preparazione dellanalisi statistica del primo questionario;

9 analisi dei commenti a supporto per ciascun gruppo;

10 disegno, pretest e distribuzione del secondo questionario mostrando:

 risultati statistici (primo round) per ciascun gruppo in prima pagina;

 commenti di ciascun gruppo nellaltra pagina;

 richieste di soluzione delle domande entro ciascun panel;

 messa in luce delle differenze fra i due panels e richiesta di possibili soluzioni;

 preparazione dellanalisi finale;

c) una terza soluzione che viene proposta da Ziglio (Erio Ziglio, 1996, La tecnica
Delphi. Applicazione alle politiche sociali) quella di far precedere il lavoro del Delphi
da unindagine attraverso tecniche apparentate con il Delphi ma pi agili. Lautore
suggerisce la NGT, in quanto tecniche di questo tipo possono essere usate
preliminarmente su un gruppo di esperti pi ristretto, che permetta di raccogliere in
tempo reale gli elementi per la strutturazione generale delle fasi del Delphi;

d) una quarta soluzione, che rappresenta un utile espediente tecnico costituito dallo
sposare i risultati di indagini su dati oggettivi, con la conduzione del Delphi. Ad
esempio, piuttosto comune luso di diagrammi nel quali si designa il trend di un
fenomeno fino al momento in cui viene effettuato il Delphi, chiedendo ai partecipanti di
indicarne i probabili sviluppi.

POTENZIALITA E LIMITI DELLA TECNICA DELPHI

La tecnica Delphi stata oggetto di numerose critiche (spesso eccessive) riguardo la


carenza di procedure scientifiche - sperimentazioni convenzionali di controllo - sul
campionamento e sulla verifica dei risultati. La critica pi rilevante stata mossa da
Sackman (Sackman, 1975, Delphi critique. Expert opinion, forecasting and group
processes, Lexington books):

Il futuro davvero troppo importante per la specie umana, per essere lasciato a
chiromanti che usano una nuova versione della vecchia sfera di cristallo. E' tempo che
l'oracolo esca di scena per far posto alla scienza.

Goldschmidt (Goldschmidt, 1975, Scientific Inquiry or Political critique? Remark on


Delphi assessment, expert opinion, forecasting, and group process by Sackman,
Technological forecasting and social change), attraverso ricerche meticolose, ha
felicemente dimostrato che la maggior parte delle critiche mosse da Sackman erano
ingiuste. Nel suo articolo Goldschmidt, pur convenendo sul fatto che molti progetti
Delphi siano stati mal condotti (i questionari, ad esempio, spesso ideati in modo
carente, non pre-testati, o formulati con domande ambigue), ammonisce, tuttavia, che
un errore macroscopico il voler equiparare la tecnica Delphi alle sue molteplici
applicazioni. Esiste, infatti, una importante distinzione concettuale tra il valutare una
tecnica e valutarne le applicazioni. Ancora, Linstone (Linstone, Harold, Turoff, Mitroff,
1975, The Delphi Method: Techniques and Applications, Addison Wesley Publishing
Co.) oppone alla critica di Sackman che la tecnica Delphi , per sua stessa natura, non
scientifica, sostenendo che:
Secondo Sackman, la scienza significa scienziati sociali addestrati
psicometricamente (...) Ci equivale all'illusione che la scienza sia "oggettiva", che solo
i sistemi di ricerca Lockiani o Leibniziani siano legittimati e che quelli soggettivi,
probabilistici, o Bayesiani, siano eretici. L'ortodossia, ammantata da nuovi paradigmi,
reagisce spesso con condanne assolute e distorsioni maldestre.

Anche se la tecnica Delphi pu essere accusata di ignorare il rigore scientifico


puramente sperimentale nella fase applicativa, essa, tuttavia secondo Turoff, risponde
ad una serie di interrogativi che rimarrebbero altrimenti senza risposta (Linstone,
Harold, Turoff, Mitroff, 1975, The Delphi Method: Techniques and Applications,
Addison Wesley Publishing Co.). Non chiaro il motivo per cui la Delphi dovrebbe
essere metodologicamente meno robusta di tecniche come l'intervista, l'analisi di casi di
studio o le simulazioni comportamentali, ormai ampiamente accettate come strumenti
di analisi politica, o per la formulazione di idee e di scenari. E' importante tuttavia
ribadire che bisogna evitare di considerare la tecnica Delphi come una panacea. Prima
di usare la tecnica occorre conoscerne i punti di forza e di debolezza, e approfondirne i
molti aspetti di carattere dubbio. Le fonti critiche che afferiscono allutilizzo della
tecnica Delphi sono:
1 la veridicit dei risultati: chi assicura che le previsioni degli esperti siano vere? Il
fatto che ci sia condivisione intersoggettiva di unasserzione, giustezza, non implica,
necessariamente, che questa sia vera. In realt questo limite paradigmatico di tutta
lepistemologia delle scienze sociali e sarebbe ingannevole ascriverlo alla sola tecnica
Delphi. La sociologia ha a che fare con soggetti e non con oggetti; pensare che si possa
prevedere il futuro con certezza ovvio che ci riporterebbe alla concezione di sviluppo
unilineare predicata dai primi positivisti: una visione ampiamente smentita da
successive teorie e accadimenti;
2 soggettivit dei ricercatori, nel trattamento e rielaborazione delle risposte lungo i
diversi stadi;
3 soggettivit degli esperti, che pu essere regolata dai criteri di scelta degli stessi;
4 le opinioni degli esperti non hanno lo stesso valore.
I vantaggi sono:
1 pu permettere lutilizzo un numero elevato di partecipanti;
2 il tempo a disposizione pu permettere risposte motivate, mediate, e di rivederle
alla luce degli altri contributi dati;
3 coinvolgibili anche esperti fisicamente lontani tra loro;
4 non ci sono effetti legati alle dinamiche di gruppo;
5 possibilit di confrontare la prima propria risposta con quelle fornite dagli altri;
6 i partecipanti, non incontrandosi mai di persona, non ricevono influenze
reciproche da parte di eventuali leaders, come avviene di solito nei gruppi di
discussione o in quelli nominali;
7 applicabile a questione aperte di difficile soluzione;
8 ampia libert di risposta;
9 assicurato lanonimato;
10 esprimibile il consenso in termini numerici/statistici;
11 relativamente poco costoso.
Gli svantaggi sono:
1 tempi di realizzazione medio-lungo;
2 fase creativa meno stimolante;
3 discreta instabilit del gruppo degli esperti;
4 difficolt di coinvolgimento degli esperti;
5 non viene considerata la correlazione fra sotto sistemi;
6 scarsa attenzione alle opinioni divergenti;
7 possibile fraintendimento di risposte non sufficientemente chiare;
8 non la sola tecnica valida;
9 il successo del metodo legato in gran parte al modo in cui viene posta la 1
domanda, se troppo precisa avremo risposte limitate, se troppo ampia avremo una
dispersione dei dati nelle risposte;
10 se la sintesi del responsabile viene mal eseguita, nei questionari successivi saranno
possibili dei fraintendimenti;
11 pu non valorizzare a sufficienza i pareri discordi;
12 selezione degli esperti.
13 la progettazione e gestione della raccolta e del trattamento delle informazioni: pu
essere scomposto in due fasi:
a) individuazione di tutte le idee dei singoli esperti: ogni esperto portatore di una
propria esperienza, di un proprio saper che tende a costruire la prospettiva dalla quale
affrontare lo scambio informativo con gli altri esperti. E fondamentale una base di
conoscenza di concetti e informazioni condivisa. Questo lavoro parte dalla
individuazione delle idee dei singoli esperti coinvolti con lobiettivo non di confrontare
le idee, ma di registrarle, rafforzando il principio che tutti i soggetti coinvolti sono da
considerare parimenti esperti del problema;
b) valutazione delle idee: bisogna porre le diverse affermazioni a confronto per
stimarle o valutarle; tale valutazione dipende dallobiettivo informativo che la ricerca
intende realizzare. Il ricercatore sar sempre orientato da due preoccupazioni
riconducibili a:
1 divisione del momento dellideazione da quello della valutazione;
2 distinzione dellidea dellideatore.
Queste due preoccupazioni derivano dalla necessit di contrastare le abituali modalit
di sviluppo del confronto fra gli esperti o fra decisori.
L'"attendibilit" e la definizione di "esperto" sono stati affrontati attraverso una
domanda chiave: se, cio, il processo Delphi produca una qualit migliore del giudizio
informato, rispetto, ad esempio, al tradizionale face-to-face dei gruppi interattivi.
Numerosi esperimenti condotti durante gli anni 60 e 70 hanno dimostrato che la
Tecnica Delphi offre particolari vantaggi rispetto a discussioni di gruppo tradizionali
(conferenze, brainstorming, ed altri processi interattivi di gruppo), per quelle
problematiche in cui l'informazione pi utile il giudizio di persone ben informate.
etodologico.

ATTENDIBILITA DEI RISULTATI

Malgrado il fatto che per la tecnica Delphi vi siano stati molti e significativi sviluppi
(nelle strategie di indagine, nei metodi di misurazione e di valutazione, e nelle
tecnologie informatiche) nell'ultimo decennio, in pratica, non vi sono state
pubblicazioni specialistiche sui nodi fondamentali a livello teorico, metodologico e
pratico dei processi Delphi. Le ragioni di questo apparente silenzio accademico sono
numerose. Una di esse probabilmente correlata al concomitante cambiamento, sia
negli USA che in Europa, nelle priorit della ricerca tout court e nel rigido
orientamento dato alle sovvenzioni. Poich la tecnica Delphi non appartiene ad alcuna
specifica branca scientifica, i ricercatori che lavoravano a tecniche e processi di gruppo
come la Delphi, hanno incontrato difficolt nell'assicurarsi finanziamenti. Dahl (Dahl,
1974, Delphi and interactive commite processes in a comprehensive health planning
advisory council: a comparative case study, phd Thesis, Baltimore, Maryland, School
of Hygiene and Public Health John Hopkins University) fa giustamente notare che, a
partire dagli anni 50, tutti gli anni 60 e parte degli anni 70, c' stato un maggior
interesse istituzionale per le tecniche e i processi di gruppo, in particolare per le
tecniche dei piccoli gruppi. Interesse riflesso nella disponibilit dei fondi per la ricerca,
nell'aumento di esperimenti, pubblicazioni di libri ed articoli, conferenze, workshop e
seminari di formazione. E' in questo periodo che stato sperimentato un piccolo
gruppo di tecniche per il processo decisionale come, ad esempio, il T-Group e l'Analisi
Transazionale (Strodtbeck, 1954, Special issue on small group research, American
sociological review e Borgatta, Meyer, 1960, Social control and the foundations of
sociology: pioneer contributions of Edward Alsworth Ross to the study of the society,
Beacon Hill, Boston). Nello stesso periodo, sono state sviluppate la Nominal Group
Technique (Delbecq, Van de Ven, Gustafson, 1975, Group techniques for program
planning: a guide to nominal group and Delphi process), la Delphi (Dalkey e Helmer,
1963, an experimental application of the Delphi Metod to the use of experts,
Management science), e le variazioni alla Delphi, come la Policy Delphi (Turoff, 1975,
The Policy Delphi) e la Committee Delphi (Dahl, 1974, Delphi and interactive commite
processes in a comprehensive health planning advisory council: a comparative case
study, phd Thesis, Baltimore, Maryland, School of Hygiene and Public Health John
Hopkins University). Un'altra ragione dell'assenza di lavori sperimentali riguardanti la
Delphi, che i processi Delphi riguardano, per definizione, le opinioni degli esperti. Gli
esperti sono raramente disponibili come soggetti sperimentali da laboratorio: le
applicazioni sono condotte, perci, quasi interamente senza controllo sperimentale.
Indubbiamente in quest'area c' spazio per numerose indagini e lavori sperimentali. Si
pu concordare con Helmer (Helmer, 1967, Analysis of the future: the Delphi method,
Santa Monica Rand corporation), quando conclude che:

"Sarebbe sicuramente desiderabile un maggior consolidamento della tecnica Delphi,


basato su accurati esperimenti, in vista di applicazioni di maggior portata (...). Tra
queste, va posta particolare attenzione alle seguenti due (...). La prima consiste nel far
ricorso alla tecnica di monitoraggio Delphi per procurarsi dati di input valutativi, da
usare in quegli studi delle scienze sociali in cui i dati tecnici non siano disponibili o
siano troppo costosi da ottenere. (...) L'altro rilevante campo di applicazione della
tecnica Delphi (...) il processo di raccolta di opinioni esperte all'interno di quella che
si pu definire "societ civile", che proprio l'ambito su cui frequentemente si basano
le decisioni governative. In questo tipo di applicazione la Delphi di notevole utilit,
sia perch sistematizza il processo, sia perch conferisce maggiore obiettivit agli
aspetti controversi.

Nuovi strumenti per la Tecnica Delphi


Dover fornire brevi commenti scritti, o lunghi ritardi tra una risposta e l'altra, possono
limitare le possibilit di esplorare in modo critico le idee dei partecipanti e di capire il
loro modo di ragionare.
Una sfida chiave per coloro che sono impegnati nell'applicazione della Tecnica
Delphi , quindi, la ricerca delle giuste modalit per promuovere tra gli esperti una
comunicazione in profondit, tale da creare un livello ottimale di comprensione ed
apportare al processo contributi di alta qualit.
Da quando stato usato per la prima volta, il processo Delphi stato arricchito da
molte innovazioni, che vanno da Delphi computerizzate all'uso del fax in sostituzione
del tradizionale questionario postale. Vi sono state, inoltre, molteplici applicazioni della
Tecnica Delphi con altri metodi di ricerca, come il monitoraggio sociale, l'NGT, la
Cross Impact Analysis e le simulazioni.
Bench la Delphi sia comunemente applicata utilizzando carta e penna anche nel
processo di comunicazione di quei gruppi i cui membri siano lontani nel tempo e nello
spazio, esiste ora un'ulteriore opportunit. I "Computer Mediated Communication
Systems" sono sistemi computerizzati che supportano le comunicazioni dei gruppi sia
in modo sincrono (Group Decision Support System), che asincrono (Computer
Conferencing). Molti dei sistemi computerizzati citati prevedono nella loro
programmazione procedure metodologiche sviluppate e raffinate nel corso
dell'evoluzione del metodo Delphi (l'anonimato o le votazioni, ad esempio).
Si possono infine distinguere nella tecnica Delphi due approcci diversi ma
formalmente simili:

1) il Delphi standard, tipico delle prime applicazioni previsionali, legato


allapproccio economico- razionale della policy analysis, strumento per ottenere il pi
affidabile consenso di opinioni allinterno di un gruppo di esperti;

2) alcune varianti successive come il Policy Delphi, procedure di comunicazione


strutturata tra attori sociali e decisionali diversi, finalizzate al confronto ed alla
discussione, inoltre possono rappresentare un efficace strumento di consultazione on-
line.

Naturalmente, deve essere chiaro che l'uso della tecnica Delphi non pu essere visto,
in alcun caso, come un tentativo di rimuovere le responsabilit della formulazione
politica e dell'atto decisionale da parte di coloro che devono esercitarli. Chi elabora una
tecnica Delphi, perci, deve lavorare in stretta collaborazione con i decisori e con
coloro che dovranno utilizzare le informazioni derivate dalla sua applicazione. La
collaborazione indispensabile per assicurare che gli scopi e le reali intenzioni
applicative della Delphi siano compresi correttamente dalle parti interessate, e siano
visti come uno strumento imparziale per supportare il processo decisionale
Quando non dovrebbe essere usata la Tecnica Delphi

La Delphi e le tecniche simili non sono state sviluppate per una loro applicazione ad
incontri di routine o, ad esempio, a riunioni di coordinamento, a negoziati, o a
trattative.
Prima di decidere se adottare od escludere la Tecnica Delphi, molto importante
analizzare a fondo il contesto in cui dovrebbe essere applicata, e rispondere ad alcune
domande:
a) Quale tipo di processo comunicativo di gruppo desiderabile per esplorare il
problema?
b) Chi sono gli esperti del problema e dove sono localizzati?
c) Quali sono le tecniche alternative disponibili e quali risultati ci si pu
ragionevolmente aspettare dalla loro applicazione?
Soltanto successivamente si potr decidere se la Delphi appropriata a quel contesto.
Se non si affrontano i punti indicati, il rischio conseguente un'applicazione
inappropriata della Delphi e la vanificazione di ogni sforzo creativo.
Occorre essere consapevoli inoltre che la decisione di adottare la Delphi non ne
garantisce, di per s, un buon funzionamento. La Tecnica Delphi solo in apparenza un
metodo semplice e diretto. E' tuttora molto frequente una visione errata del metodo
Delphi, generata da malintesi sia sui risultati raggiungibili, sia sulle implicazioni che il
processo comporta.
L'assenza di un esame accurato dei requisiti richiesti e di possibili approcci alternativi
comporta il rischio, quindi, di un uso indiscriminato della Delphi.

Alcune voci di bibliografia

Adler Michael, Ziglio Erio. Gazing into the Oracle: The applications Delphi Method
and its application to Social Policy and Public Health, London, Kingsley Publishers,
1996. Traduzione e adattamento di Bovina Lidia.

Adler Michael, Ziglio Erio. Gazing into the Oracle: The applications Delphi Method
and its application to Social Policy and Public Health, London, Kingsley Publishers,
1996.
Bertin Giovanni. Un modello di valutazione basato sul giudizio degli esperti, Milano,
Edizioni Etas libri, 1994.

Bezzi Claudio, Bovina Lidia, Jannotti Eva, Scettri Marta, La valutazione della
comunicazione pubblica, Irres, Regione Umbria, Perugia.

Bezzi Claudio, Il disegno della ricerca valutativa, Angeli, Milano, 2003.

Bolognini Maurizio. Democrazia elettronica. Metodo Delphi e politiche pubbliche,


Roma, Carocci editore.

Nievo Mauro. Paradigmi e metodi di ricerca sociale

Osservatorio Delphi sulle politiche infrastrutturale per Milano produttiva:


http://www.mi.camcom.it/Delphi/infra/dphinf0.htm

Da: M. Dunn, Hillison. ~The Delphi Technique adapted for the managemente ac-
countant. Cost & Management. 5432-36. May-June. 1980

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