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Carissimi,
iniziamo questa settimana la collaborazione con Sara Alberghini, una mamma-chimica, che fa
parte del primo gruppo di futuri abitanti dellEcovillaggio Solare.
Sara ha lavorato a lungo come ricercatrice e la chimica proprio la sua passione. La stessa
passione con cui te ne parla a pranzo intanto che il piccolo Emiliano le tira la gonna e Claudia
dorme placidamente come solo i neonati sanno fare.
E questa passione Sara la applica alla vita di tutti i giorni. Ecco che durante le nostre
chiacchierate nata lidea di iniziare una piccola rubrica per Cacao cos da condividere un po
di informazioni sui prodotti che generalmente usiamo per ligiene personale o la pulizia.
Impariamo a risparmiare e a inquinare meno.
Insomma, diventiamo tutti piccoli chimici! La prima puntata parla delle meraviglie dellacido
citrico.
Buona lettura e che la scienza sia con noi!
ACIDO CITRICO
ANTICALCARE
L'acido citrico ottimo per togliere il calcare da lavandini, pentole, superfici di acciaio, bicchieri
e brocche per l'acqua. Questo anticalcare naturale non ha odore, non lascia residui e non
brucia sulle mani (ho sperimentato! ma comunque buona norma utilizzare i guanti).
Le differenze sostanziali con i prodotti tradizionali sono la sua ecocompatibilit e il tempo di
contatto, che deve essere un po' pi lungo.
Ma ha l'enorme vantaggio che se anche ci dimenticassimo di pulire il lavello su cui ho
spruzzato acido citrico e un bimbo lo toccasse come se toccasse succo di limone!
Baster preparare una soluzione di acido citrico e acqua distillata, spruzzarla sulla superficie o
oggetto da trattare e aspettare che reagisca con il calcare, sciogliendolo.
Dove l'acqua molto dura, servir una soluzione al 20% (200 gr di acido citrico anidro in 800
g di acqua, per avere un totale di 1 litri=1 kg di soluzione). Ma con acque meno dure si
possono preparare anche soluzioni al 10 15%. Ovviamente non usare sul marmo, che
essendo calcare si rovinerebbe (come con gli altri anticalcare commerciali...).
Molti diranno che la stessa cosa si otterrebbe con l'aceto (che contiene acido acetico).
E' vero! Perch entrambe sono degli acidi e quindi possono sciogliere il carbonato di calcio (il
calcare appunto). Per, da studi di biodegradabilit(*), risulta che molto meglio usare il
citrico piuttosto che l'aceto: infatti l'acido acetico a parit di concentrazione 53 volte pi
inquinante del citrico.
Inoltre, in un litro di aceto c' solo il 6% di acido acetico, quindi avere la stessa efficacia
anticalcare comporterebbe anche un uso superiore di aceto e conseguente eccessivo
smaltimento di bottiglie di vetro!
L' aceto anche pi aggressivo verso le superfici metalliche, pu portare in soluzione il nikel
contenuto per esempio nell'acciaio del lavello e quindi potrebbe causare delle irritazioni o
dermatiti.
Infine l'aceto puzza... insomma sarebbe meglio lasciarlo per le insalate...
BRILLANTANTE
Il brillantante che acquistiamo per la lavastoviglie non un detergente ma un additivo. Ha lo
scopo di rendere pi brillanti le stoviglie, che altrimenti rimarrebbero pi opache durante
l'asciugatura. Per assolvere a questa funzione estetica ha lo svantaggio di resistere al
risciacquo e rimanere attaccato agli oggetti: ad ogni pasto quindi ne viene ingerita una piccola
quantit insieme al cibo. Per non correre rischi si pu tranquillamente evitare l'uso di questo
prodotto oppure sostituirlo con la soluzione commestibile di acido citrico al 20% (200 g di
acido citrico anidro in 800 g di acqua, per avere un totale di 1 litri=1 kg di soluzione).
Basta riempire la vaschetta del brillantante con la soluzione di acido citrico e girare la
manopolina del dosaggio al massimo.
L'utilizzo del brillantante non obbligatorio come ci vorrebbero far credere la pubblicit e i
produttori di lavastoviglie, perch l'azione anticalcare non viene effettuata dal brillantante ma
dall'addolcitore della lavastoviglie che necessita periodicamente il reintegro del sale (questo si
che OBBLIGATORIO soprattutto con acque dure!).
Nella lavastoviglie c' un filtro a scambio ionico che serve a ridurre la durezza dell'acqua e
favorire cos il lavaggio delle stoviglie. Con il passaggio dell'acqua, le resine saranno piene
zeppe di calcio e di magnesio. Occorre utilizzare il sale (cloruro di sodio), proprio per fare lo
scambio ionico tra calcio/magnesio e sodio e rigenerare l'addolcitore.
A questo proposito consigliato utilizzare sale iperpuro (come il salgemma, o quello ottenuto
per bollitura o quello apposito per lavastoviglie) per garantire una maggior vita
all'elettrodomestico, soprattutto in zone di acqua dura. Il sale marino (quello da cucina) pu
contenere, oltre che cloruro di sodio anche piccole impurezze di conchiglie, sabbia, terra ecc.
Se il filtro riceve sabbia e frammenti di conchiglie finisce per intasarsi e non svolgere pi la sua
funzione. Le stoviglie potrebbero uscire opache ed i bicchieri color latte.
AMMORBIDENTE
Si pu sostituire l'ammorbidente tradizionale profumato con una la soluzione di acido citrico al
20% inodore (200 g di acido citrico anidro in 800 g di acqua, per avere un totale di 1 litri=1 kg
di soluzione).
In realt l'acido citrico non ammorbidisce le fibre dei panni, ma neutralizza l'alcalinit del
lavaggio causata dal detersivo.
Il detersivo lascia i panni a pH alcalino, non il massimo per la nostra pelle...
Il detersivo in polvere lascia un pH 9 circa, quello liquido pressoch a pH neutro. Quindi,
l'aggiunta di acido citrico avvicina il pH a quello della pelle (pH 5,5 circa).
Un'altra funzione da non sottovalutare di questa pratica che allunga la vita della lavatrice
grazie alla funzione anticalcare dell'acido citrico.
Infine l'acidit fissa i colori, quindi ok anche per i lavaggio dei colorati.
Potrebbe essere anche di aiuto a chi ha problemi di dermatite, pelle sensibile o nel lavaggio
dei vestitini dei neonati. In questi casi si sconsiglia l'uso dell'ammorbidente tradizionale poich,
usandolo all'ultimo risciacquo, oltre al profumo lascer sugli indumenti anche le altre sostanze
chimiche che contiene....
Ecco altri usi della soluzione di acido citrico al 20% (200 g di acido citrico anidro in 800 g di
acqua, per avere un totale di 1 litri=1 kg di soluzione).
BALSAMO CAPELLI
Sembra incredibile vero? Non volevo crederci nemmeno io prima di provare! districa anche i
miei capelli lunghi....non lo uso sempre solo perch, a differenza del balsamo tradizionale non
lascia profumo.
Baster diluire 25 o 30 ml di soluzione di acido citrico al 20% un litro di acqua normale che
userete come ultimo risciacquo, dopo lo shampoo.
Funziona perch l'acidit "chiude" le scaglie di cheratina, il capello risulta liscio e anche
lucente perch riflette meglio la luce.
TONICO VISO
Diluire 50ml di soluzione di acido citrico al 20% in 50 ml di acqua e passarla sul viso (in pratica
portare la soluzione al 10% anzich 20%).
Il tonico consigliato nel caso ci si lavi con la saponetta classica (per sua natura a pH 9-10) e
serve a ripristinare il pH acido della pelle (circa 5.5).
DEODORANTE
Diluire 25 ml di soluzione di acido citrico al 20% in 75 ml di acqua distillata e metterla in uno
spruzzino (es. di un deodorante liquido esaurito).
Funziona come deodorante perch abbassando il pH della ascella si inibisce la crescita
batterica e quindi la produzione di odori sgradevoli.
Ovviamente lo farebbe anche l'aceto ma piuttosto inutile evitare di puzzare di sudore se poi
si puzza di aceto... Quindi la soluzione di usare acido citrico che funziona allo stesso modo
ma non ha nessun odore!
N.B. La diluizione della soluzione di citrico pu essere modificata a seconda delle esigenze
personali...
Infatti, come accade anche con i deodoranti commerciali, la loro efficacia molto soggettiva:
alcuni si trovano bene con gli antitraspiranti, altri con quelli a base di alcool, altri ancora con
l'economico ed ecologico bicarbonato puro.
DISGORGATORE LAVANDINI
Tutti conoscono la famosa bottiglia rossa per liberare gli scarichi, piuttosto pericolosetta dato
che contiene acido solforico...
Si pu usare un metodo molto pi ecologico e innocuo, anche se certamente meno potente.
Fare entrare nel buco del lavandino un po' di bicarbonato di sodio (mezzo bicchiere) e poi
aggiungerci la soluzione di acido citrico al 20% (1 bicchiere).
Le due sostanze reagiscono tra loro perch una acida e l'altra debolmente alcalina,
l'effervescenza che si ottiene (si vede e si sente fino nei tubi) comporta un'azione meccanica
che mobilizza lo sporco e libera lo scarico.
Se una cosa, anche naturale o a basso impatto ambientale, viene utilizzata ma non funziona,
allora inquina e basta... figuriamoci se anche poco biodegradabile! E comunque i rimedi
casalinghi che non funzionano allontanano dall'ecobio, perch poi non verranno considerati
nemmeno quelli efficaci...
1) CON IL BICARBONATO...
Il bicarbonato di sodio spesso usato a sproposito o viene consigliato erroneamente
attribuendogli propriet che chimicamente non ha. Il problema che molti rimedi fasulli sono
scritti anche nelle confezioni di bicarbonato dagli stessi produttori!
La cosa certa che aggiungendo bicarbonato di sodio all'acqua si ha un'idrolisi basica e la
soluzione che si ottiene debolmente alcalina.
Quindi:
Il bicarbonato NON IGIENIZZA: preserva dai batteri solo se in soluzione SATURA, per effetto
della sua salinit (infatti la salamoia un noto metodo di conservazione). Ma non ha questa
propriet se viene usato nel bucato o in lavatrice. Per igienizzare pu essere utilizzata
l'ACQUA OSSIGENATA o il PERCARBONATO.
SPRUZZINO SGRASSANTE:
- 100 g di Carbonato di Sodio (acquistabile nei supermercati come Soda Solvay , NON
bicarbonato di sodio.)
- 80/100 g di detersivo per i piatti concentrato (il tensioattivo appunto)
- portare a 500 g con acqua (sarebbe meglio aggiungere soda all'acqua e non viceversa per
non farla diventare un sasso!)
E' molto efficace mi ha liberato dai soliti sgrassatori la cui puzza mi prendeva alla gola e mi
dava il voltastomaco!
La dose del detersivo per i piatti potrebbe essere modificata a seconda dell'utilizzo del tipo di
prodotto concentrato o non, potrebbe fare troppa schiuma, potreste volere uno sgrassatore pi
o meno forte, insomma bisogna sperimentare...
Il bicarbonato NON ELIMINA IL CALCARE: questa cosa gira in continuazione e non la capir
mai! Il calcare (carbonato di calcio) viene sciolto in ambiente acido, mentre il bicarbonato
una base debole! E infatti serve proprio per neutralizzare l'acidit dello stomaco!(a)
Per togliere il calcare ci vuole l'ACIDO CITRICO.
Si sostiene che aggiungendo il bicarbonato all'acqua si formi meno calcare, questo vero ma
non una pratica utile per il lavaggio in lavatrice. Infatti, quando l'acqua nella lavatrice viene
riscaldata si forma carbonato di calcio (calcare) che, essendo insolubile, si deposita all'interno
della lavatrice stessa formando incrostazioni di calcare.
Aggiungendo bicarbonato vero che una parte del calcio e del magnesio si "sposta" verso
quest'ultimo, si forma bicarbonato di calcio, pi solubile del carbonato di calcio, ma il
carbonato rimane, quindi il problema non si risolve.
Le alte temperature sono il metodo per eliminare la durezza temporanea dell'acqua, dovuta ai
bicarbonati di calcio e magnesio: Ca(HCO3)2 CaCO3 + CO2 + H2O, quindi se laviamo
con acqua calda sempre calcare precipita appunto nella lavatrice (e se la temperatura
aumenta la reazione si sposta a dx)!
Inoltre, lavando con acqua calda, la temperatura degrada il bicarbonato trasformandolo in
carbonato di sodio (soda solvay) e quindi il problema viene accentuato invece che risolto: (2
NaHCO3 Na2CO3 + H2O + CO2). La soda solvay non ha una azione anticalcare diretta ma
indiretta e fa ancora peggio: scambia il sodio con il calcio e diventa calcare vero e proprio che
precipita sulla lavatrice e sugli indumenti!
(a) Gli antiacidi sono basi deboli che neutralizzano l'acidit dello stomaco e alleviano i dolori e
bruciori provocati dalla presenza di acido cloridrico. Sono preparati contenenti bicarbonato e
altri sali di Mg, Ca, Al. Sono eliminati dallo stomaco in meno di un'ora. La loro efficacia
maggiore se presi dopo il pasto: il cibo rallenta lo svuotamento dello stomaco e quindi restano
efficaci pi a lungo.
2) CON IL SAPONE...
Mi riferisco alla saponetta classica o quella di marsiglia. Spesso viene consigliata per alcuni
usi assolutamente non idonei o addirittura controproducenti.
A prescindere dai gusti di ognuno su come e con cosa lavarsi o lavare, ci sono delle propriet
oggettive del sapone da considerare.
Qualsiasi sapone, anche quello fatto in casa, bio o esotico, ha un pH basico intorno a 9, anche
10 a volte. Inoltre, sciolto in acqua, il sapone si lega al calcio e magnesio e forma dei sali
insolubili (la riga molliccia e grigia che si ritrova sul lavello o sulla vasca). Pi l'acqua dura e
maggiore sar questo fenomeno.
Per questi motivi:
Il sapone non va bene per lavare i capelli! si rovinano, diventano stopposi e fragili!
Bisognerebbe vederli al microscopio....
Se ci pensate il sapone si usa spesso per radersi, per far scivolare meglio la lama, ma questa
funzione si otterrebbe anche con un lavapiatti che di schiuma ne fa moltissima! In realt
l'alcalinit peculiare del sapone o della schiuma da barba che apre il pelo (gonfiandolo) e ne
riduce la consistenza, cos viene tagliato meglio e pi facilmente. La stessa cosa succeder ai
capelli!
Il sapone (o saponata liquida o lisciva) da solo lava poco e ingrigisce la biancheria: il sapone
di marsiglia certamente ottimo per pretrattare le macchie sui tessuti da mettere in lavatrice.
Per poi il detersivo, oltre al tensioattivo, contiene anche dei sequestranti, sostanze che
appunto sequestrano (tolgono) gli ioni calcio e magnesio riducendo la durezza dell'acqua e
facendo si che non precipitino sali insolubili sui vestiti.
Quindi lavare i panni con detersivi autoprodotti a base solo di sapone di marsiglia, o scaglie
sciolte in acqua oltre a lavare pochino, con il tempo li ingrigisce e li rende appesantiti ed
incrostati (perch appunto pieni di depositi insolubili che si fissano alle fibre).
Sicuramente tutti penseranno alla nonna che aveva splendide lenzuola bianche stese al
sole, allora dobbiamo tenere presente un po' di cosette:
Le nonne usavano sapone puro direttamente sui tessuti ed esercitavano un'azione meccanica
vigorosa chiamata olio di gomito. Non si possono avere risultati soddisfacenti unendo rimedi
antichi con le lavatrici moderne. il solo sapone diluito in tutta l'acqua della lavatrice, circa 15
litri, non pu fare miracoli...
Il bucato si lavava molto pi di rado, quindi era davvero sporco e cos si notava molto la
differenza dopo il lavaggio, non come noi che cambiamo i vestiti giornalmente e sono
pressoch puliti quando vanno in lavatrice, magari puzzolenti e sudati ma non impataccati e
infatti per le macchie pretrattiamo.
Il lavaggio con lisciva consisteva nel far bollire la biancheria per ore con cenere e sapone.
Quindi gi la sola acqua bollente dava una bella botta allo sporco. E poi l'alcalinit della
cenere aiutava il sapone. (Non saremo mica pazzi a fare lavatrici a temperature cosi!?!?)
Le nonne stendevano al sole che igienizza e sbianca. Per esempio. le macchie di pup o di
pomodoro che dopo lavaggio sono rimaste sui vestiti, stendendoli al sole vanno via o si
attenuano notevolmente perch le sostanze responsabili del colore sono fotolabili (invece
spesso in citt non abbiamo posti per far asciugare i panni all'aperto oppure lo smog sporca e
puzza tutto il bucato...)
In ogni caso il bucato lavato con sapone si ingrigiva a causa dei sali che si depositavano sui
tessuti, magari ci voleva pi tempo per accorgersene perch non lavavano cos spesso e non
avevano paragoni con altro detersivo! Adesso i formulatori di detergenti inseriscono i
tensioattivi, i sequestranti e gli sbiancanti....
3) CON L'ACETO...
L'aceto contiene acido acetico e quindi potrebbe essere utile in tutti quei casi in cui serve
acidit per ottenere dei risultati. Esempi: sciogliere il calcare, decalcificare la lavatrice, rendere
i capelli pi lucenti e morbidi, togliere l'alcalinit al bucato.
L'aceto lo abbiamo tutti a casa, naturale e commestibile...
Comunque, se il nostro interesse diminuire l'impatto ambientale delle nostre pratiche
quotidiane, eliminando prodotti tradizionali di sintesi, allora dobbiamo essere precisini e dire
come stanno le cose rigorosamente.
Gli studi di biodegradabilit(*) fanno emergere che molto meglio usare l'acido citrico piuttosto
che l'aceto: infatti l'acido acetico a parit di concentrazione 53 volte pi inquinante del citrico.
Inoltre in un litro aceto c' solo il 6% di acido acetico, quindi per avere la stessa efficacia
anticalcare del citrico c' bisogno di una quantit superiore di aceto e di conseguenza ci sar
un maggiore smaltimento di bottiglie di vetro (il cui trasporto e riciclaggio costoso).
L' aceto anche pi aggressivo verso le superfici metalliche, pu portare in soluzione il nikel
contenuto per esempio nell'acciaio del lavello e quindi potrebbe causare delle irritazioni o
dermatiti.
E' stato fatto il paragone tra i metalli ritrovati analizzando l'acqua di scarico di 2 lavatrici
identiche ma trattate una con aceto e l'altra con citrico. Nel caso del citrico i valori dei metalli
sono al disotto della soglia rilevabile, mentre con l'aceto si trovano decine di milligrammi!
Infine l'aceto puzza... insomma meglio lasciarlo per le insalate...
4) CON IL PERBORATO...
Questo si che lo usavano le nonne, ma sta fortunatamente scomparendo dal mercato a causa
della sua pericolosit.
Il borace ed in generale i sali di boro sono assolutamente da evitare, ma siccome ancora
circolano ricette su internet e, ancora pi inquietante, qualcuno ancora lo vende, mi sembra il
caso di parlarne.
Recentemente sono stati ampiamente studiati e oltre a essere classificati come tossici sono
anche pericolosi per la riproduzione degli organismi acquatici, cio provocano malformazioni
in alcune specie.
Ora, magari non ci importa del pescetto, ma dato che viviamo sullo stesso pianeta, non vorrei
che tra poco esca qualche studio pure sugli umani...
Quindi, per esempio illegale vendere il perborato con la sola croce di Sant'Andrea (simbolo
di irritante).
Il perborato era utilizzato come sbiancante/igienizzante nei detersivi perch sviluppa ossigeno
durante il lavaggio, ma stato sostituito dal PERCARBONATO e dall'ACQUA OSSIGENATA,
che svolgono efficacemente la stessa funzione ma sono di gran lunga meno impattanti per
l'ambiente (l'acqua ossigenata completamente eco-compatibile, non lascia alcun residuo,
infatti si decompone in acqua e ossigeno...)