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BEPPINO DISERTORI ¢ MARCELLA PIAZZA I CASI CLINICI ADOLF HITLER E JOSSIP DZHUGASHVILI STALIN A Virginio Porta ADOLF HITLER Et quelle immonde solitude doit dre la tienne! Ausert Camus, Caligula Nell’etiopatogenesi della psicosi collettiva razzistica, quale esplose nel- la Germania nazista, non va certo sottovalutato il fatto decisivo della mente patologica di Adolf Hitler: egli agi da motore di un fenomeno storico eriti- co, che attecchiva su antiche e recenti radici alle quali tanto il Fiihrer quanto il popolo tedesco attingevano alimento per il delitio. ‘Abbiamo definito nel nostro Trattato di Psichiatria e Sociopsichiatria Adolf Hitler un paranoico, affetto da autentico delitio di grandezza ¢ di mis- sione e da delirio di persecuzione nei confronti degli ebrei, ai quali attribuiva orrende macchie ¢ diaboliche macchinazioni. Ebbene fra il delirio paranoico personale di Hitler ¢ quello collettivo dei nazisti e seguaci intercorrono indissolubile interdipendenza ¢ osmosi, con reciproco potenziamento della follia. Il rapporto segreto del tempo di guerra, steso dallo psicoanalista Wal- ter C. Langer per incarico dell’ Office of Strategic Services, pubblicato nel °72 in America con il titolo The Mind of Adolf Hitler ¢ in traduzione italia- na nel "73 con il titolo Psicanalisi di Hitler, offre una messe d'informazioni che confortano la nostra diagnosi di paranoia, sebbene la diagnosi di Langer suoni diversa: «psicopatico nevrotico sull'orlo della schizofrenia 130 Atti Acc, Agiati, a. 224225 (1974-75), s. VI, v. 14-15 (B), 1976. Alla luce degli clementi forniti da Langer, anteriormente alla morte del diteatore, ¢ di quelli contenuti nell’appendice di Robert G. Waite, che dispo- ne anche di notizie apprese nel venticinquennio successivo, la nostra diagnosi va completata per cid che attiene agli aspetti nevrotici ¢ alla perversione ses- suale del personaggio, ma non va riformata per quanto riguarda lo sviluppo del delitio paranoicale, cio’ di una psicosi a risposta oniroide-agglutinante, sebbene Langer preferisca indicate il nucleo delizante con la frase «sull'orlo della schizofrenia» (!). Giova stendere un abbozzo di cartella clinica. Adolf Hitler, nato a Braunau 1889, morto suicida a Berlino 1945, di professione Fihrer del Reich. ANAMNESI FAMILIARE padre Alois, personaliti caratteropatica, difficile, aggressiva, impulsiva, usava pic- chiare la moglie, i fighic il cane. La madre Klara Poel, personalit3 ossessiva nei confronti del pulite, dura matrigna per i figliastri, era iperprotettiva verso il prediletto figlio Adolf. La sua unione con Alois fu caratterizzata da polimortalith infantile. Una sorella maggiore di ‘Adolf affetta da idiozia, una sorella minore debole mentale ANAMNESI PERSONALE REMOTA, Adolf assiste nell'infanzia alle scenate del padre, che egli odia per la sua brutalita, ¢ alle umiliazioni della madre, che ama teneramente: sviluppa un complesso edipico assai vi- ‘goroso c sentimenti d'insicurezza. A 5 anni @ frustrato dalla nascita di un fratellino, che gli toglic il monopolio affettivo sulla made. A 11 @ frustrato dalla sua morte, che gli provoca gl'inevitabili «sentimenti di colpa del sopravvissuto», in rapporto con il risentimento gid nu- trito nei suoi confronti. B presumibile che il monorchidismo congenito, che risultd dall'autopsia praticata dai russi sul cadavere del dittatore, abbia contribuito a creare nel ragazzo sensi d'inferiorit3 non appena si accorse del proprio difetto, (*) Le risposte psico-biologiche finalistche consistono in comportamenti preformati sitvo-meng artic Alense railgoan edits & fal zoologiche dell Glogenss, val 2 dire a stadi preumani dell'evoluzione della specie e altre all uomo primitivo. Possono emer- xgere in determinate accasioni fisiologiche o patologiche della sfera degli istinti e degli affet- ‘ti. Le principali risposte sono: d’j a aggressiva, di paleo-psicomotilita, mimetica, di paaico aoceuae, ch spaventorepusvo c horror del tbl, del ra propaiaoio e depreeatn Hio, di corto circuito, di all'erta, di trasfigurazione oniroide e agglutinante, di finzione ¢ mi- ropoiesi, rossicotropa, disforica, euforica, di autoingrossamento ¢ autodiminuzione (Trattato i Psichiatria e Sociopsichiatria). La risposta oniroide agglutinante 2 quella risposta psico- biologica che trasfigura inconsciamente la realtd; attua nella veglia procedimenti fantastici propri del sogno ¢ agglutina arbitrariamente event stabilendo un errato rapporto di causa ced efferco tra di ess. Il rapporto ¢ falsato dal sentimento o dal desiderio. Questa risposta sta alla base di allucinazioni ¢ di delii. B. DISERTORI e M, PIAZZA: I casi clinici di Hitler e Stalin, 131 ‘A 14 anni Hitler perde il padre, a 18 la madre ¢ ne rimane annichilito: si chiude in mutismo assoluto. Si trasferisce a Vienna ove ripete infruttuosamente gli esami d'ammissione all'accade- mia d’arte. Vive per cinque anni nella capitale austriaca, senza lavoro fisso, in nera miseria ¢ abulica tassegnazione. Trova rifugio in un ospizio pec poveri; alle volte patisce la fame. Va in giro sbrindellato, mostrando un aspetto da barbone. Frequenta ambienti d'invertti, ma ron risultano prove concrete d'una sua attivitt omosessuale. D'altronde nemmeno di nor- male attivita eterosessuale. Lascia Vienna per Monaco di Baviera, ma non modifica il tipo d’esistenza, contrasse- gnato da estrema passivita. Scoppiata la I* guerra mondiale il venticinquenne Hitler si arruola nellesercito tede- sco. Da un lato si dimostra coraggioso sul campo di battaglia, dal'altro assume un atteggia- mento non solo disciplinato, ma anche servile nei confronti dei superiori. Non oltrepassa il grado di caporale, (Hermann Rauschning asseri di aver appreso in via confidenziale che la mancata promozione sarebbe dipesa da un'incriminazione per omosessualita). Il servizio mi- litare determina un sorprendente mutamento dell'aspetto ¢ della condotta di Hitler: tiene pulita e in perfetto ordine 'uniforme e lustei gli stivali, in nevto contrasto con I'indifferenza passata riguardo al vestire e al sudicio. ANAMNESI PERSONALE PROSSIMA La totale trasformazione psicologica del personaggio, la quale segna linizio della psi- cosi paranoicale, avviene con la sconfitta della Germania. E preceduta da un lungo periodo di depressione e da un episodio isterico di ceciti ¢ di mutismo. Alla vecchia personalita vie- ne a sostituirsi una nuova, non senza future alternanze di saltuarie riemersioni della prece- dente, che cra caratterizzata dal ricorso alla risposta psico-biologica di autodiminuzione, La nuova lo & dalla risposta di autoingrossamento. Mentre Adolf era orientato verso la polatita ‘masochista del sado-masochismo, il Fikzer che sta nascendo sara un sadico nei confronti de- ali avversari, oltre che un megalomane, pur manifestandosi masochista in concrete attvita avanti sessuali, come si rifericd pi Componenti nevrotiche connesse con sentimenti d’insicurezza e di colpa ¢ con la pro- pensione alle risposte mimetiche, a corto cireuito, fobiche, coatte, di all'erta, d'iperdifesa ag- ‘gressiva, continueranno tuttavia a palesarsi in Hitler con esplosioni di furore isterico, con e- sigenze ritual riguardo al riassetto del giaciglio, con cancerofobia ¢ allarme intorno alle ma- lattic, con paure di essere avvelenato ¢ in genere di morire prematuramente, Sotto questo profilo Hitler, anche divenuto Fairer, rimane la personalita caratteropatica insicura e diff Gile, nevrastenicoide, fobicoide, anancasticoide, istericoide ¢ impulsiva che era gia in prece- denza. Altrettanto pud dissi per la sua condotta sessuale. Dalle rivelazioni della nipote- amante Geli, morta in tragiche citcostanze nel "30, risulta che la partner doveva accovac- Carglisi sopra e concedergli un panorama della zona genito-anale, A sua volta Rochm di- chiard, alla presenza dello stesso interessato, che costui «pensa alle raguzze di campagna guando sono nei catmpi ¢ stanno chine sul lavoro in modo da mettere bene in mostra il po- steriore. Questo & cid che gli piace, specialmente se hanno grosse natiche. Ecco la vita ses- suale di Hitler», Tl quale non batté ciglio, limitandosi a fissare Rochm e a stringere le lab- bra. Langer in base a svariate interviste non esita ad affermare che Hitler era probabilmente affetto da impotenza, sicuramente voycurista ¢ tormentato da una «forma estrema di maso- chismo, nella quale il soggetto tra il piacere sessuale inducendo una donna a orinare ¢ defe- 132 Atti Ace. Agiati, a. 224225 (1974.75), s. VI, v. 1415 (B), 1976. care sul suo corpon. Che Hitler fosse propenso al voyeurismo emerge anche dalla sua pas- sione per gli spettacoli di spogliarello e dalla sua collezione di fotografie pornografiche; ma che fosse non solo scotofilo ma anche scatofilo e urolagnico pud restar dubbio, Che perd il suo erotismo abnorme fosse orientato verso la polaritd masochista della perversione algola- _gnica, verso il godimento mediante la propria degradazione, emerge in modo dimostrativo da una confidenza di Renate Miller dopo una serata alla cancelleria: «si erano enteambi spogliati, quando Hitler si lascid cadere sul pavimento, ¢ la prega di prenderlo a calei. Re- nate tentd di schermirsi, ma Hitler a scongiurd di farlo, si dichiard un essere indegno, usd duramente umiliandosi in modo addiriewra angosciante, La scena divenne insostenibile per Renate che alla fine accondiscese ¢ lo prese a calci. Il dittatore si eccitd moltissimo e la supplicd di colpirlo sempre pit forte, mentre continuava a dire che era anche molto pit di quanto lui meritasse ¢ che non era degno di stare nella stessa stanza con lei, Pili Renate lo colpiva e pid Hitler si eccitavan (intervista Zeissler, 1943). ace La caisi che apre la paranoia megalomane di Hitler si verifica mentre & degente in o- spedale nell'immediato dopoguesra. Egli ha Timprovvisa visione di sé medesimo quale futu- ro liberatore dei tedeschi dalla loro schiaviti ¢ quale artefice di una grande Germania. Av- verte di essere stato prescelto dalla Provvidenza per compiere una gigantesca missione. D'o- ra in poi si sentir come guidato - sono parole sue - «con la precisione di un sonnambulo», Oseri dite: «eseguo gli ordini che la Provvidenza m'impones. Una forza demoniaca, o meglio cacodemoniaca, lo spingera fatalmente alla catastrofe propria della Germania, rafforzandolo sempre pitt nel suo deliio messianico di grandezza. E anche quando, con il succedersi delle sconfitte militari, vede’ sfuggirgli il traguardo di grande costruttore, non rinuncera all'idea di sopravvivere per un millennio nella memoria del suo popolo, sia pure come grande distruttore. Il delirio messianico di Hitler s'accorda ¢ s'accompagna sin dall'inizio con il delirio persecutorio nei confronti degli ebrei, le cui prime premesse risalgono a quando nel 1908 gli aderi a un'associazione antisemita. Ora «completamente dimentico di aver voluto assu- mere per anni 'aspetto di un ebreo di bassa estrazione e d'esser stato sporco fra i pit sporchi € del tutto simile a un proscritto sociale, Hitler vede negli ebrei lorigine di eutti i malin (Langer). La sua missione deve comportare pertanto 'assunto di perseguitare e sterminare i giudei, indicati come veleni che corrompono il corpo vivente della Germania Siffatte idee delicanti, impermeabili a qualsiasi critica, implicano V'assoluta tirannia della sfera istintivo-affettiva e dell'inconscio sulla sfera di causalitd, ciot intellettva, e sul conscio, ¢ in altri termini V'asservimento totale e definitivo della mente di Hitler alla rispo- sta psico-biologica arcaica di metamorfosi oniroide-agglutinante della realtd. Esse si tradu- ranno in quella politica megalomane ¢ sado-masochista che sari causa di un genocidio d'i- stacliti ¢ d'inaudite sciagure al mondo, oltre che alla Germania, trasformata sotto il regime nazista in Stato criminale. ‘Verso la fine della conflagrazione s'instaura nel paziente anche un'infermiti neurologi- a organica a livello cerebrale con alterazione del sistema motorio extrapiramidale: una for- ma parkinsoniana, contrassegnata da tremori agli arti di destra e da acinesia EXITUS Il suicidio, previsto da Langer gid nel "43 come la conclusione pil probabile della sconfitea, si verfica puntualmente nel Bunker della cancelleria a Berlino, dove Hider si av- velena insieme a Eva Braun. B, DISERTORI e M. PIAZZA: I casi clinici di Hitler ¢ Stalin, 133 DISCUSSIONE DIAGNOSTICA Tare genetiche, cio? cause fisiogene connesse con l'eredita da entrambi i genitori, e cause psicogene tisalenti all'infanzia concorseto a vulnerare la sfera psichica istintivo-affettiva, a disarmonizzarne lo sviluppo, a ingenera- re conflitti ¢ complessi patogeni inconsci, legati alla sessualiti ¢ al- Taffermazione-aggressivita. Il caso pud pertanto rientrare tanto negli sche- mi di Freud, con riferimento a Eros ¢ a Thinatos, quanto negli schemi di A- dler del complesso C'inferiorita e della rivalsa virile, per psicogena ripercus- sione della menomazione d’organo (monorchidismo) e per effetio della situa- zrione psicologica familiare gravemente squilibrata e squilibrante Alto rilievo spetta indubbiamente agli aspetti sado-masochistici della personaliti, diciamo pure, teratologica di Hitler, che affondano nelle suc e- sperienze infantili si riflettono nelle perversioni sessuali, nelle due fasi suc- cessive della sua vita e nelle alternanze di atteggiamenti nella seconda fase: con risposte di autodiminuzione ¢ di autoingrossamento. A loro volta gli a- spetti nevrotici della personalita trovano anch’essi le radici nell’infanzia del futuro demagogo e dittatore Ma @ sulla crisi di metamorfosi della personalita che dobbiamo rivol- gere il fuoco dell’attenzione psichiatrica. Langer asserisce che all'identifica- zione emotiva con la madre aggredita s'é sostituita 'identificazione con il padre aggressore, la quale comportd un compenso ai sensi d'inferiorita, d'in- sicurezza e di colpa, mentre le caratteristiche negative della propria antetiore personalitt venivano proiettate sugli ebrei. La stessa perversione sessuale masochista copro-urolagnica diventava ai suoi occhi il simbolo d’una degra- dazione che lo corrodeva, come l’odiata pestilenza israclitica minava la Ger- mania ariana. Ma quale che sia i valore da concedere a siffatte identificazioni ¢ proiezioni all’esterno dei problemi ¢ conflitti personali, con enormi ripercus- sioni socio-psichiattiche, il momento chiave nella storia clinica di Hider, ¢ conseguentemente nella storia del nazional-socialismo ¢ del TTT Reich, rima- ne quello del capovolgimento di carattere, con sostituzione dell’autoingros- samento all'autodiminuzione ¢ con abbandono della parte conscia della per- sonaliti alla tirannia della risposta oniroide-agglutinante deformatrice della realta. L’improvvisa intuizione di sé quale eroe nibelungico, destinato a rial- zare la Germania umiliata, a farla grande e a sterminare i nemici, possiede - a nostro avviso - il significato di un inside psicotico (per usare il termine tecni- co anglo-sassone entrato neluso), vale a dire di un'intuizione o illuminazio- ne delirante che da I'avvio all’autentico delitio. 134 Atti Acc. Agiati, a 224.225 (1974-75), s. VI, v. 1415 (B), 1976. Le idee sulla propria grandezza ¢ missione ¢ sulla colpa degli ebrei sfuggono al controllo delle causalita radice-ramo, sebbene di quest'ultima il dittatore si valga intelligentemente per tradurle in realta. E proprio per que- sto mancante controllo vanno definite deliranti, Ebbene delirio implica psi- cosi. Di conseguenza possiamo affermare che da questo momento in poi sia- mo in presenza di una psicosi, che si é sviluppata sulla personalita submorbo- sa e premorbosa di Hitler. Poich? la sua psicosi consta di un delirio lucido e sistematizzato, e poi- ché non appaiono segni di quel particolare tipo di dissociazione mentale e di disarmonia, che caratterizzano le forme schizofreniche, possiamo escludere una schizofrenia paranoide ¢ asserire che la psicosi di Hitler era una para- noia, Ecco perché rifturiamo la diagnosi langeriana di «ai margini della schi- zofrenia». E rifiutiamo pure quella di Robert G. Waite di borderline state, in quanto un delirio sistematizzato non rappresenta una condizione abnorme ai limiti della psicosi, bensi una psicosi vera e propria Rimane, s‘intende, del tutto impregiudicata la questione teotica gene- rale del collocamento nosografico della paranoia e dei suoi rapporti con le schizofrenie. Nel caso clinico di Hitler possiamo comunque asserire che la sua para- noia @ insorta ¢ si @ rafforzata in una personalita caratteropatica, o psicopati- ca che dir si voglia, fisiogena, ¢ che tutta una serie di eventi ad effetto psico- geno, legati alle esperienze di vita vissuta dall'infanzia ai trent'anni, conver- sero nel determinismo dell'esplosione psicotica, ivi compresi fatti collettivi come lo sfacelo della Germania guglielmina ¢ il clima psicologico di una de- composizione in cui serpeggiavano i germi contagiosi dell'antisemitismo ran- coroso ¢ del pangermanesimo vulnerato ma non domo. La nostra diagnosi di paranoia concorda con quella formulata da Gio- vanni Dalma in Referto psichiatrico su Hitler (Un pazzo al timone del mondo) nel lontano 1944, ¢ da lui sostenuta in cortese polemica con lo psicoanalista Gioachino Flescher della Clinica Neuropsichiatrica di Roma. E c’é da sotto- lineare come il Dalma fosse giunto sino da allora alla nostra medesima con- clusione, pur non potendo egli avvalersi delle fonti d’informazione ¢ dei molti clementi di giudizio di cui disponiamo oggi, Valeva la pena di soffermare lo sguardo clinico sul caso Hitler, perché esso & paradigmatico del fenomeno socio-psichiatrico della follia di un indi- viduo, che nata in un determinato ambiente socio-culturale e da questo nutri- ta, catalizza una follia collettiva ¢ si propaga con effetti a valanga a danno dell'umanita intera, B, DISERTORI ¢ M, PIAZZA: I casi clinici di Hitler e Stalin. 135 JOSSIP DZHUGASHVILI STALIN Je vis, je tue, j'exerce le pouvoir dii- rant du destractent, anpris quoi celui du eréateur parait une singerie... le sang, la haine autour de moi, ct isolement now pax teil... [a joie démesurée de Vassassin im- Fee es agp calle eae vies bumaines Auazer Camus, Caligula sf carpi ele anime di centinaia di milion di womini erano serrati sino al li- mite ndla morsa mostruosa dello stalini- smo, Si erano spenti i forni di Auschwite, ma migliaia di womini perivano ogni gior- no nelle gelide miniere di Koljma, No- ril’sk ¢ Vorkuta, negli innumerevoli can- nn tliat die mars. wemee dl vittime del Gulag a quel tempo raggiunse la difra toad venti milioni. Anprz} SACHAROV, Come salvare I'umanitd Sotto il profilo della psichiatria sociale il caso clinico di Stalin risulta alerettanto dimostrativo che quello di Hitler, circa gli effetti di enorme por- tata che possono derivare dall'alterazione psichica di un singolo individuo, quando viene a disporre del potere assoluto su centinaia e centinaia di milio- ni di esseri umani c sopra un'immensa distesa del pianeta. Anche nel caso di Stalin si sono verificate inevitabili interferenze fra la psicopatologia di costui ¢ la particolare psicologia tradizionale del paese a lui sottomesso, che ne subiva dolente la tirannia: fu osservato, a tale proposito, come la Russia di Stalin rivelasse notevoli punti di contatto ¢ un clima simi- lare con la Russia di Ivan il Terribile. Lo storico americano Richard Pipes (Rusvia and the Old Regime) si pone il quesito su cid che fa la Russia tanto diversa dagli altri paesi europei: ¢ risponde che & il suo carattere di Stato patrimoniale, cio’ concepito come patrimonio del sovrano, Sarebbe questo vecchio carattere dell’eterna Russia, trasmesso dalla zarista alla sovietica, a spiegarci la continuitd storica di un modo di pensare e sentire che la rivoluzione comunista non é riuscita a sradi- care, ma che sotto certi aspetti ha esasperato, come risulta dal paragone fra le cifre della repressione zarista (ad es. 1200 deportati politici in Siberia nel 1880, 4113 nel 1901) e il numero delle vittime del terrore staliniano, valu- tate sui venti milioni di russi da Robert Conquest, che @ il massimo studioso 136 _ Atti Acc, Agiati, a, 224-225 (197475), s. VI, v. 1415 (B), 1976. dell'argomento. La spiegazione storico-psicologica del regime staliniano vie- ne pertanto ricercata dal Pipes in una costante della mentalita russa, che ha reso possibile Vinstaurarsi di quel regime autocratico con i suoi sviluppi di terrorismo di Stato. Ma senza voler contestare l'importanza delle vetuste radici storico- psicologiche rimane i fatto che fu proprio Stalin a tener soggiogata la nazio- ne russa per tanti anni in nome d'una ideologia totalitaria, spacciando per dittatura del proletariato quella che era la dittatura della sua persona e traen- do profitto dalle premesse ¢ condizioni storico-psicologiche, di cui sopra; ¢ fu lui a perpetrare gl’immani crimini rivelati ufficialmente da Krusciov e de- nunciati da Solzenicyn nelle sue opere di narratore. Rimane cio’ il fatto di uno spietato, massiccio terrorismo di Stato che impervers6 nell’ Unione So- vietica, in rapporto etiologico diretto ¢ obbligatorio con la psicopatologia di un singolo uomo. A scrivere il presente profilo clinico di Stalin ai fini di una comparazio- ne con il caso Hitler ¢ di una valutazione socio-psichiatrica anche del feno- meno storico dello stalinismo, ci siamo accinti solo dopo la comparsa nel 1975, in America e contemporaneamente in Italia, dell’Anatomia della di- struttivita umana di Exich Fromm, in cui l’autore esamina da un angolo vi- suale psicoanalitico le personalita abnormi di Stalin, Hitler, Himmler, e di altri personaggi tristemente famosi, ¢ propone diagnosi tipologiche, nei loro confronti, basate sulla sua teoria dell’aggressivita maligna Hitler rappresenta per Fromm, un caso clinico di necrofilia radicata nel carattere ossia una personalita abnorme attratta da «quanto morto, pu- trido, marcio, malato» ¢ presa dalla passione di trasformare cid che é vivo in qualcosa di mort, di distruggere per il piacere di distruggere, di lacerare le strutture viventi. Stalin costituisce invece per Fromm l'esempio storico pit rilevante di sadismo fisico e mentale, non-sessuale, cosi come Himmler offre il paradigma di un sadismo non-sessuale connesso con una forma estrema di carattere «anale-accumulatore, burocratico, autoritarion. Il termine sadismo @ applicato da Fromm tanto a Stalin quanto a Himmler nell’accezione propria di quest’autore: inteso cioé come passione di esercitare un controllo assoluto su di un essere vivente trasformandolo in un oggetto di proprieta nei cui confronti il sadico avverte in sé il potere di un dio. Non ci sentiamo di concordare con Fromm nel ridurre a una sola dia- gnosi differenziale fra due diversi caratteri abnormi quella fra le personalita di Hitler e di Stalin, vale a dire a due tipi diversi di propensione all'aggressi- vita maligna. Di Hitler abbiamo gia affermato, in base alla sua storia clinica, che non eta solo una personalita abnorme caratteropatica, sia pur di grado teratologico ossia mostruoso, ma che era affetto da un’autentica paranoia B, DISERTORI ¢ M. PIAZZA: I casi clinici di Hitler ¢ Stalin, 137 sviluppatasi sulla personalita abnorme, in quanto colpito da un delitio di grandezza ¢ di persecuzione. Procediamo a compilare la cartella clinica di Stalin con il suo profilo psicobiografico, al fine di stabil se ci fu 0 no un florido delirio alla radice del suo comportamento ¢ curriculum criminale ¢ di approfondie il paragone diagnostico con Hitler (*). Jossip Vissarionovic Dzhugashvili (Stalin), nato a Gori in Georgia, 1879, deceduto a Mosca, 1953, per ictus (emorragia cerebrale). Professione: rivoluzionario, poi autocrate dell"Unione Sovietica. ANAMNESI FAMILIARE Paidre calzolaio, di origine contadina, il primo della famiglia ad essere affrancato dalla scrviti della gleba. La madre andava a lavare e cucire in case alteui, data I'estrema poverth della famiglia. ANAMNESI PERSONALE REMOTA Jossip & afferto da deformazione congenita del braccio sinistro, parzialmente atrofico, per cui verri esonerato dal servizio militare. E presumibile che tale difetto abbia contribuito a ingenerare sin dall'infanzia sentimenti d'inferiorita fisica, che si saranno combinati con sentimenti d'inferioritA sociale, connessi con le condizioni di poverti, se non proprio di mi- seria, in un ambiente socio-culturale come quello della cittadina di Gori, ove 'umiliazione comportava effetti fortemente mortiicanti, per causa della rigida divisione delle classi e per Valbagia e grettezza dei priviegiati Jossip, che abitava una casupola d'argila e che riveld tun precoce catattere orgoglioso, evitava di frequentare le case dei benestanti, Preziosa in proposito la testimonianza di un suo coetanco: «To andavo da lui parecchie volte al giomo, ‘ma egli veniva assai di rado da me, perché mio zio era riccom, Possiamo dunque ritenere che sino da allora egli stesse maturando un complesso adleriano d'inferiorita-superioritd ‘A L1 anni, rimasto orfano del padre che preconizzava per lui il mestiere di ciabattino, viene collocato nella scuola teologica di Gori dalla madre che aspira a farne un prete. Era unica via aperta per un ragazzo di umile estrazione che tendesse a clevarsi culturalmente € socialmente, Nel frattempo la madre si adatta a lavorare in qualita di lavandaia pubblica, per mantener. Nella scuola teologica di Gori Jossip affronta una vita dura in ambiente assai frustran- te ¢ si comporta come un allicvo modelo, dotato di memoria cecczionale: bada a non pale- save segni di ribellione alla presenza dei superiori e, quando & preso dall'ira, si limita ad agi- tare il pugno in aria, ma dietro la schiena dei monaci, mai davanti. Uvlizaa co? la risposta psico-biologica finalistica di simulazione ¢ dissimulazione cosciente ¢ volontaria, che forme- hum tratto caratteristico fondamentale della sua personalita, 2) Cie stato particolarmente utile ai fini della stesura dell'anamnesi il volume di Raf- face Uboldi su Stalin 138 Atti Acc, Agiati, a. 224.225 (197475), s. VI, v. 14-15 (B), 1976, A.15 anni, ottenuta una borsa di studio, passa al seminario di Tiflis, dove pure la vita & dura: ancora una volta reagisce assumendo la maschera dell obbedienza e della rispettabil- 18, vale a dire nuovamente con la risposta della simulazione-dissimulazione. Era una trappola di pietra quel seminario - dira un conterranco di Stalin, - Tutti crava- smo depressi- preciser’ un altro, In effetti imanevano ai seminaristi tre sole scelte: trovare conforto nella fede, inseguire la libercd con la fuga, corazzarsi con la simulazione. Stalin dotta la terza via. Quanto alla fede degli avila ripudia: si dichiara ateo ¢ aderisce al marxi- smo rivoluzionario. Scrivera in seguito nell’ Autobiografia: «divenni marxista a causa della mia posizione sociale: mio padre era operaio in una fabbrica di scarpe e mia madre una don- na lavoratrice. Ma divenni marxista anche a causa della disciplina gesuitica ¢ del!intollera za che, nel seminario, ci schiacciavano senza piet’. L’atmosfera in cui vissi cra satura di odio contro l'oppressione zarista». (Non c’é da stupire che in siffatti istivuti si seminassero preti, ‘ma ne wscissero rivoluzionari. Anche Mikoian ¢ un rampollo del seminatio.) A. 20 anni Jossip, chiamato Koba, viene espulso. I primi mesi di libertd non sono ‘meno frustranti: stenti ¢ vagabondaggio sulle strade di Tiflis. D'ora in poi il suo impegno sara rivolto esclusivamente a fini rivoluzionari, sino che egli divers padrone del partito ¢ poi dello Stato. Ambizione, invidia, spirto di vendetta lo agitano. Di lui Troteki ha scrtto che nel suo animo lodio per gli oppressori era incommensurabilmente pid intenso dell'amo- re per gli oppressi ¢ che impard presto «a stare fra gli entusiasti senza entusiasmarsi, a rima- nere freddo quando era fra gente infiammabile, a coltivare il coraggio della gelida tenac della circospezione e specialmente dell'asturia, la quale nel suo caso confinava con la perfi- dian. Sono giudizi del suo massimo nemico ¢ percid da accogliere con riserve, ma corrispon- dono ad aspetti della personalita quali si sono rivelatilungo I'intero arco di vita del cospira- tore © poi dittatore, Intrigo © menzogna, in cui 2 maestro, lo portano a farsi espellere dalla locale organiz- zarione socialista, ma gli & concesso di riprendere lattivitd a Batum, ove subisce il primo ar- resto ¢ un periodo dit carcere, prima di venir deportato in Siberia, donde riuscira a fuggire. In carcere dimostra disprezzo, freddezza e straordinaria reticenza nei confronti dei compa- {gni di detenzione, nonché eccezionale attitudine ad aizzare gli uni contco gli altri prigionic- 4, pur mantenendosi apparentemente estraneo alle lit. Preferisce la compagnia dei delin- quenti comuni, quasi attratto dal fascino del crimine. $i dimostra indifferente quando dei condannati alla pena capitale vengono prelevati per l'esecuzione. Corsero voci ch’egli fosse Tstigatore dell uccisione di un giovane menscevico, sospettato a torto come delatore, e che egli non sia stato estranco all'arresto di Sciaumian, con cui era in contrasto: ma di cd non sussistono prove. La sua freddezza, ossia incapacita di simpatizzare, s'aggrava con la morte della prima moglie, Ekaterina Svanidze; al cimitero dice a un ex compagno di studi: «Questa creatura addolciva il mio cuore di pietra. Con lei s'@ spento il mio ultimo sentimento pet un essere u- mano», L’anno della scomparsa di Ekaterina é quello della spettacolare espropriazione- rapina del carro della Banca di Stato di Tiflis, con bovtino di una somma favolosa di rubli: il cervello dellimpresa & Jossip. Nel 1912 egli, che nel frattempo ha assunto il nome di Stalin, aacciaio», viene coop- tato nel Comitato Centrale bolscevico. Serive sotto la guida di Lenin, che lo definisce «me- raviglioso georgianon, un'opera teorica su I! marxismo ¢ la quesione nazionale, ma nel marzo del '13 viene deportato nuovamente in Siberia, ove patisce la frustrazione dell'esilio sino alla rivoluzione del febbraio 1917. Anche in quegli anni Stalin maatiene le distanze con tut- ti, chiuso in se medesimo per la maggior parte del tempo. La Siberia gli indurisce ulterior- mente il carattere. ‘A Pietroburgo viene eletto nel Comitato Centrale. Dei tredici componenti dieci saran- B, DISERTORI e M. PIAZZA: I casi clinici di Hitler e Stalin. 139 no pid tardi mandati a morte proprio da lui. Gli altri tre sono Lenin, Sverlov e Stalin mede- simo. Sulla fine naturale di Lenin sono rimasti dubbi. La nemesi della storia vorra che dubbi rimangono pure su quella di Stalin Nei giomi fatidici dell ottobre "17 il ruolo di Stalin non é chiaro. Secondo I'ipotesi suggerita in forma dubitativa da Trotzki egli si sarebbe appiattito nell’ombra, perché prima di comprometiersi voleva vedere che piega prendesse l'insurrezione. Se sirisolveva in un fal- limento, poteva dire a Lenin ¢ a Trotzki: - tutta colpa vostra! Tn seguito sara obbediente istrumento di Lenin, sotto la sua speciale protezione, men- tre seminerd rancoti contro Trotaki e si impadronira delle leve del partito comunista sovieti- co, diventandone segretario nell'aprile 1922. Con Pattacco apoplettico che colpisce Lenin il 26 maggio s'apre la lotta per la succes- sione. Lenin infermo si rende conto del pericolo rappresentato da Stalin al vertice del parti- to, Detta un testamento consigliandone la sostituzione con un uomo «pitt leale, cortese, so- stanzialmente rispettoso verso i compagni c meno capriccioso». La diagnosi psicologica era cufemistica nella terminologia, ma il provvedimento consigliato era di condanna inequivo- cabile. Clinicamente precisa & invece la diagnosi formulata da Trotzki, il quale asseri che per Stalin «non csistono problemi di moralita, come non esistono per un giocatore di scacchi o per un contabiles. Ma la sconfitta di Trotzki & segnata e la via al totalitario potere personale aperta a Stalin: potere che comportera il manifestarsi di un aspetto latente, ma fondamentale della sua personalith: lo svincolo di una smisurata ferocia, caratterizzante lulteriore storia clinica del personaggio, sino alla sua fine. Percid faremo decorrete Panamnesi personale prossima, dal periodo della presa del potere autocratico, che svincoler’ le azioni di ferocia ‘Ma prima di parlame ci giova un giudizio di Bucharin, espresso nel °28, che delinea in modo sintctico il profilo carareerologico di Stalin: aun intrigante senza scrupoli che su- bordina tutto ai suoi appetiti di poteren. ANAMNESI PERSONALE PROSSIMA 1929: Stalin scatena nelle campagne un'autentica guerra: milioni di soldati, di poli- ziowt, di attivisti del partito contro milioni di contadini. Due o tre milioni di famiglie ven- {gono spostate dalla terra che coltivavano e deportati. In conseguenza di questa politica, al- cuni milioni di persone morranno di fame durante l'annata "32-33 nelle campagne spopo- late. Stalin perde nel °32 la seconda moglie, Nadia. Ella ha espresso critiche una sera in casa di Kaganovic sui tisultati negativi dell'operato del marito, il quale s'adird, reagendo ‘con una scenata violentissima ¢ con insulti volgari. Tornata alla propria abitazione s'érolta la vita. Egli esta sconvolto, ma solo per pochi giomi: poi riassume la consueta maschera 1934: uccisione di Kirov, capo del partito a Leningrado. Il mandante dell’ omicidio & Stalin, come rivelerd Krusciov al 20° Congresso. Lo scopo @ di togliersi di mezzo un peri- coloso rivale e di creare il pretesto per una repressione vendicatrice nel partito. I tre colpi di pistola del dicembre 1934, sparati dal giovane comunista Nicolaiev segnano l'inizio degli anni del terrore staliniano nella Russia. Processi sommari, Lager, fuclazioni. Le purghe si c- stendono dalle vittime pit dirette ai parenti, Siritiene che nessuna famiglia sovietica sia sta- ta risparmiata dalla repressione. I mort, i deportati non si possono contare: dai pit alti ge- rarchi del partito, fra i quali Kamenev, Zinoviev, e poi Bucharin e Rykov, dai generali come Tukacewsky, a tecnici, militari, membri del partito, alla gente pit! umile ¢ comune, 140 Aui Acc. Agiati, a, 224-225 (1974-75), s. VI, v. 1415 (B), 1976, sono milioni a venir sacrificati fra il "34 e il'38. La polizia segreta e la tortura diventano gt'istrumenti di governo preferiti da Stalin, B il regime del verrore che egli ha instaurato. Nessuna meraviglia che non esiti ad allearsi con Hitler, I'altro artefice di un regime del terrore, per spartire le spoglie sanguinanti della Polonia. A uno sterminio di russi, Stalin potri aggiungerne uno di polacchi Nel ‘40 riesce a far assassinare Trowki in Citta del Messico, dopo averne fatto ucci- dere i due fighi Nel "41 I'Unione Sovictica subisce 'aggressione della Germania nazista. Stalin non hha voluto credere sino allultimo minuto a quanti avevano cercato di metterlo in guardia, Desta seupore che quest'astutissimo spregiudicato, in cui la sfiducia negli uomini costiuiva, come scrive Solfenicyn nel Primo Cerchio, non solo un elemento determinante del carattere, ma addisiteura una sorta di concezione del mondo, si fosse fidaco ingenuamente di un sol uomo, e proprio di Adolf Hitler. La guerra, che alla Russia costerd 17 milioni di morti, si concludera con la vittoria de- gli Allcati. L’armata russa entrera a Varsavia, Vienna, Berlino. I meri Stalin, che ha fat- 0 appello allo spicito nazionale patriottico dell'eterna Russia e s'é rivolto al popolo con il vocativo «fratelli ¢ sorellen, sarebbero perd assai discusibili sul piano strategico, stando al rapporto di Krusciov. Anzi le sue direstive tattiche sarebbero inusili spargimenti di sangue. B inolere accreditato il sospetto che le armate rosse non si siano mosse per preciso or- dine di Stalin, quando Varsavia insorse: allo scopo di dar modo ai germanici di liquidare i capi polacchi, che si sarebbero opposti ai progerti staliniani di sovietizzazione della Polonia Tea i delitei perpetrati da Stalin, per i quali wrasse occasione dalla guerra, vanno anno- verate le deportazioni in massa dei tedeschi della Repubblica autonoma del Volga, dei tarta- ri di Crimea, dei calmucchi, ceceni, ingusci, belcari. ‘Ma per quanto giustficati siano i dubbi sui meriti strategici del maresciallo Stalin, & indiscutibile Pabilia astuta ¢ fedifraga con cui seppe devolvere a proprio vantaggio la pace, realizzando un impero sull'Europa orientale e rafforzando il suo potere personale, I culto della sua personalitd assurge a una sorta di deificazione, mentre egli prepara nuove purghe. Ma gid nel “46 un attacco di cuore ha dimostrato che anche Jossip Vissario- novic patisce, come tutti gli altri mortali, 'oltraggio delle fisiche infermita, Bra la prima av- visaglia di una vasculopatia arteriosclerotica che nel "53 sara causa di una mortale emorea- gia al cervelo, Questa sopravviene, mentre si sta scatenando la nuova purga e viene denunciato un inverosimile complotto di medici ebrei, che avrebbero avuto in programma luccisione di personaliti militari ¢ politiche con lo scopo d'indebolire I'URSS. B Stalin in persona che prescrive le rorture da impartire ai medici durante glinterrogatori. A chi osa sollevare un Gubbio sulla colpevolezza di costoro reagisce con impeto: «Siete ciechi come gatti appena nati, cosa succederebbe se non ci fossi io? Il paese perirebbe, perché non sapete riconoscere i nemicin. Egli dunque, 0 sembra, assolutamente convinto che la congiura sia vera. Ma se @ realmente convinto di tanta assurdita, cid vuol dire che s'é sviluppato in lui un autentico de- lirio persecutorio paranoide, favorito dalla vasculopatia cerebrale ‘Comungue nel frattempo egli si fatto sempre pit diffidente, al punto di sospestare che Voroscilov sia un agente inglese, ¢ anche sempre pit sicuro di essere un genio che non pud mai sbagliare E stata tuttavia proposta lipotesi che il nuovo terrore, interroxto dalla morte di Stalin, ¢ tutto il suo comportamento nell'estrema fase di vita, non fossero che un nuovo espediente politico per rovesciare sulle vittime la responsabilita dei propri fallimenti ¢ per superare nel ssangue una cris del regime autocratico, La quale ipovesi deporrebbe contro la diagnosi di delitio ¢ di implicito ricorso alla risposta psico-biologica di trasformazione oniroide- B, DISERTORI ¢ M, PIAZZA: I casi clinici di Hitler ¢ Stalin. 141 agglutinante della realta, mentre rappresenterebbe un'ulteriore testimonianza della propen- sione, tipica del personaggio, alle risposte di simulazione cosciente ¢ volontaria ESEMPI SPECIFICI DEL SADISMO NON SESSUALE DI STALIN Riportiamo dall'opera di R.A. Medvev su Lo salinismo alcuni esempi dimostrativi, che sono i medesimi utilizaati da Fromm per ilustrare il caso di Stalin, interpretato come ti- pico di «sadismo non sessualen. Ecco esempi di un comportamento caratterizzato dal far credere alle persone di essere al sicuro, per poi procedere all'arresto colpendoli a brevissima scadenza, in modo da pregu- stare il piacere della loro prossima rovina nel momento stesso in cui le gratifica con la sua falsa benevolenza, Nel quale comportamento é palese non solo il tratto sadico della persona- liti, ma anche © non meno la teratologica propensione alla risposta psico-biologica simulatorio-dissimulatoria sulla quale abbiamo dianzi posto Vaccento. ~ A.un ricevimento Stalin brinda alla salute delleroe della guerra civile Serdic, poi lo fa assassinare, Parla con simpatia di Bljucher in un comizio, poi lo fa fucilare. Chicde affet- tuosamente notizie del poeta Carents, assicurando che non lo tocchera, quindi lo fa impri- gionare e fucilate, Telefona premuroso alla moglic di Serebrowskji ¢ le mette a disposizione Ia propria automobile, due giorni dopo fa prelevare dalla polizia suo marito dall'ospedale ove & ricoverato, Rassicura in un colloquio lo storico Steklov ¢ gli esprime fiducia, ma lo fa attestare al rientro in casa. Chiama chirurghi stranieri di fama per salvare la vita ad Akulov, infortunatosi pattinando, ma non appena guarito ne dispone la fucilazione. Escmpi caratterizzati dallimprigionare moglio figli o congiuinti per infliggere soffe- renze e umiliazioni al marito o al padre, che non osano neppure chiederne il rilascio. - Tali i casi accaduti alla consorte di Kalinin, presidente dell’ Unione Sovietica, alla moglie di Molotov, ministro degli ester alla moglie e al figlio di Otto Kuusinen, alto fun- zionario del Komintern, al fratello di Kaganovie. Esempio di comportamento assolutamente imprevedibile, significativo dell'impulso a dimostrare che vita e morte dipendono dal suo capriccio, insindacabile ¢ inaccessibile come quello di un dio. - Serge| Ivanovit Kavearadze viene esiliato dopo l'assassinio di Kirov, serive a Stalin, che lo richiama immediatamente, Pubblica un articolo che rievoca un episodio di collabora- zione clandestina con Stalin, che rimane soddisfatto, Nel '36 viene arrestato insieme con la propria moglie, sotto accusa di aver congiurato con Buder Mdivani al fine di sopprimere Stalin, L’altro viene fucilato, egliresta nella cella della morte. Poi érilasciato e torna a go- dere della benevolenza di Stalin, che non solo invita i coniugi a cena, ma va anche di sorpre- sa a cenare in casa loro, (Nella citcostanza una vicina sviene per emozione, vedendo Stalin in persona nel vano della porta). Versa la minestra nel loro piatto, evoca ricordi, racconta a- neddoti e d'un tratto dice all’ospite: «E pensare che volevi uccidermi!» Medvev sostiene che Stalin sapeva benissimo che non era vero. B allora perché tali parole se non peril godi- ‘mento sadico di spaventare l'ospite? E comungue forse intervenne il ricorso alla risposta mi- stificatrice della realta mediante simulazione-dissimulazione, risposta che pud comportare 0- scillazione fra il oredere ¢ non eredere alle proprie menzogne ¢ invenzioni Riferiamo infine dal libro di Raffaele Uboldi su Stalin una notizia apparentemente in- significante: come ciod egl si dileteasse nella sua villa di campagna a irrorare con il petrolio i formicai e a dat loro fuoco. In effetti la notizia & significativa sul piano psicologico ¢ psico- patologico, perché rivela come la tendenza sadico-distruttrice esorbitasse dal mondo umano a quello animale, proprio perché legata radicalmente al carattere dell'individuo. 142 Atti Acc, Agiati, a. 224-225 (1974-75), s. VI, v. 14-15 (B), 1976. NOTAZIONI DI SOLZENICYN: 1 natravore ha colto con intuito poctico-parapsicologico dartista alcuni tratti caratte- rologici patognomonici di Stalin, evocando la figura di lui giunto al 70° compleanno. «Stalin era terrible peril fatto che un errore commesso con lui era lunico errore nella vita, un errore munito di un detonatore che non si pud correggere, Era terrbile peril fatto che non ascoltava giustficazioni, non accusava neanche: soltanto i suoi gilli occhi di tigre davano un bagliore cattivo, le palpebre inferiori si contraevano, ¢ la dentro veniva pronun- ciata una sentenza che il condannato non conosceva; egli se ne andava tranquillamente, poi durante la notte lo prendevano e lo fucilavano verso martina. La cosa peggiore di tutto era il silenzio ¢ quel contrarsi delle palpebre inferiori . ..» Quando invece egli esplodeva in una scenata, sia pur violentissima, la sua ira impulsi- -va era meno funesta: non era di solito mortifera. «Se Stalin ti scagliava addosso qualcosa di pesante o di tagliente, ti pestava con lo stivale la punta di un piede, ti sputava addosso 0 ti soffiava in faccia la cenere ardente della sua pipa, quest'ira non era definitiva, passaval «Di frome ai suoi subordinati, zelanti, pronti a tutto, piaggiator, il suo primo per ro era: quanto & possibile riporre fiducia in quest'uomo? E il secondo pensiero: non é git venuto il momento in cui quest'uomo si deve sacrificare?» «cLa qualita fondamentale che bisognava avere durante le udienze era la prontezza per- ché Stalin avrebbe interpretato qualsiasi turbamento come la conferma di cattive intenzio- nip, (Tendenza dunque in lui allinterpretazione, inteso il vocabolo nell'accezione psicopato- logica, ossia con riferimento alla sisposta psicobiologica di alterazione oniroide-agglutinante della realta). «Bisogna pensare alle condanne massime: venticingue anni ¢ non dieci. Dieci anni vanno bene per Ia scuola, non per la prigione... A giorni vi restituird la pena di morte, Sari una buona misura educativa . . . E tu (rivolgendosi all'interlocutore) non hai paura di essere il primo che fucileremo? - lo disse con una caduta di voce come una dolce desinenzan. DISCUSSIONE DIAGNOSTICA Di fronte a questa storia clinica, intessuta dalla potenza soverchiante di tendenze aggressive ipertrofiche, dallo svincolo omicida di Thénatos 0, per esprimerci con Fromm, dalla passione dell'aggressione maligna sadica che a- gogna al controllo assoluto sugli altri, il primo e fondamentale problema dia- gnostico che ci si pone é il seguente: era Stalin afferto da un vero e proprio delirio ed era percid un paranoico ¢ di conseguenza un pazzo lucido? 0 cra un caso eccezionale di personalit’ caratteropatica, per grado ¢ qualita terato- logica vale a dire mostruosa? La risposta @: egli non era affetto da delirio di persecuzione o di gran- dezza cio’ da idee in proposito impermeabili a qualsiasi critica, e neppure da idee deliranti sul piano ideologico politico-sociale. La tendenza a scorgere nemici e cospiratori in chiunque e dovungue & inevitabile, e quindi in un certo senso rientrante nella norma quotidiana du- B, DISERTORI ¢ M, PIAZZ: I casi clinici di Hitler e Stalin. 143 na reazione difensiva, presso un tiranno che determina accumulo di odio in- torno a sé: figuriamoci nel caso di tanto autocrate. I sentitsi il «Pid grande di tutti i Grandin, come egli si autodefinisce in una pagina di Solzenicyn, & pure una reazione di grado non ancor deliran- te allo sconfinato potere di cui dispone su tanta parte della terra ¢ dell/uma- niti; reazione che lo porta ad assurdi come quello di ritenersi un genio anche in campi scientifici, come nella linguistica, e sommo filosofo. Non era certo delirante ideologo, perché il comunismo non era da lui concepito tanto come unico mezzo di benessere ¢ giustizia per gli uomini, quanto come istrumento di potere petsonale ¢ di potenza nazionalistica, sebbene fanatico, sfiorante il delirio, fosse il suo odio contro la propriet’ privata. In sostanza il giudizio di Bucharin, da noi citato, citca l'intrigante senza scrupoli che tutto subordina al suo appetito di potere, esclude la paranoia ideologica. Cid non toglie che nell’estrema fase di vita, quella corrispondente alla falsa congiura dei medici, possa essersi verificato uno sviluppo in senso para- noicale della personalita caratteropatica tipologicamente orientata verso la risposta onitoide-agglutinante (cstrema sospettosita e diffidenza, originaria nel personaggio sin dalla giovinezza), la quale sta alla radice della paranoia € facilita i deliri in genere, La causa dello sviluppo paranoide pud venir indica- ta nell'arteriosclerosi cerebrale, che condusse all'ictus emorragico mortale. E- sclusa la paranoia, la diagnosi si concreta in quella di personalita carattero- patica (ossia psicopatica secondo il termine pit consueto, ma meno preciso), di grado ¢ modo teratologico. Ma non basta porre la diagnosi generica di personalita caratteropatica tetatologica. Occorte specificarne gli aspetti particolari. A tale scopo ci var- remo della nostra personale tipologia tetraparametrica. Secondo il parame- tro etio-patogenetico diremo che il carattere di Stalin provenne da un'inter- ferenza di cause fisiogene con cause psicogene, legate al patrimonio del DNA contenuto nei cromosomi le prime, a esperienze di vita vissuta aventi significato psicologico le seconde. Infatti per quanto peso si voglia attribuire ai fattori etiopatogenetici psicogeni, cio? al complesso d’inferiorita organica derivante dalla menomazione al braccio sinistro, al complesso d’inferiorit3 sociale in rapporto con ambiente della natale Gori, alle frustrazioni nella scuola teologica, nel seminario, in carcere, nell'esilio e al trauma della perdita della prima moglie, questi fattoti non possono bastare a spiegarci la teratolo- gia del personaggio se non ammettiamo che essi abbiano agito su di una psi- che predisposta in grado eccezionale dai fattori genetici verso una evoluzio- ne teratologica del carattere, in rapporto con il gioco dell’eredit’. Secondo il parametro delle risposte psico-biologiche finalistiche, il ca- rattere di Stalin eta qualificato dalla propensione alle risposte d'iperdifesa aggtessiva (tendenza esuberante a difendersi con l'aggressione), dalla rispo- 144 Ati Acc. Agiati, a. 224-225 (1974-75), s. VI, v. 14-15 (B), 1976. sta impulsiva a corto circuito (scatti ¢ scenate, ma anche immediate decisioni di arresto ¢ di morte), dalla risposta oniroide-agglutinante (diffidenza estre- ma ¢ spunti interpretativi), Sulle quali risposte emergeva egemone quella simulatorio-dissimulatoria adottata come norma di condotta fino dagli anni del collegio teologico. Secondo il parametro della componente istintiva teletica, Stalin era ca- ratterizzato da enorme ipertrofia dell’ormetere di aggressivita e del noorme- tere d’autoaffermazione, che comporta amor di vittoria (nicofilia). Questa duplice ipertrofia si espresse in una volonta e volutta di soggiogare, umiliare, torturare, uccidere, distruggere: vale a dire in una mostruosa prevaricazione di quella che Fromm chiama l'aggressivita maligna, intesa come passione- radicata-nel-carattere. Possiamo aggiungere a questi disturbi in eccesso dell’ormetere aggres- sivo ¢ del noormetere affermativo, connessi con listinto di conservazione in- dividuale, anche disturbi in difetto dell'ormetere ¢ noormetere sociale ¢ delle rendenze spirituali etiche. Pur avendo Stalin dedicato la vita e 'operosit’ alla causa del comunismo, ossia a una causa mirante in teoria alla giustizia sociale c al bene della classe proletaria, riveld nella prassi una totale mancan- za di simpatia ¢ una freddezza e insensibilita, nei confronti dei singoli esseri umani e dei gruppi ¢ comunita, con dispregio del loro benessere, della loro felicita, della loro stessa sopravvivenza, ¢ instaurd un sanguinario regime schiavistico basato sul terrore, dimostrando in effetti che il suo istinto socia- lc, inteso come capacita di simpatia umana ¢ come conato a giovare in con- creto alla comunit’, era sostanzialmente carente e malformato. Quanto alla facolta di recepire e sentire emotivamente il valore spirituale del Bene e a mi- rarvi come a ideale, ne era privo in assoluto. Aveva colto nel segno Trotzki nella frase che abbiamo citato, in cui asseriva che per Stalin non sussistevano problemi di moralit3. Sotto il profilo della socialitd e moralitd egli pud per- tanto venir classificato come perverso asociale-amorale, freddo ¢ crudele. «Cuore di pictra» egli si @ del resto autodefinito in un raro momento di sin- cetiti ¢ confidenza, quando perderte la prima moglie. Infine sotto il quarto ¢ ultimo parametro che @ quello della dannosit’ sociale, Stalin va annoverato fra gli antisociali propensi ai crimini fraudolen- ti, in quanto falso accusatore ¢ ingannatore delle proprie vittime (con le quali giocava come il gatto con il topo) ¢ soprattutto fra gli antisociali dediti ai delitti di violenza: ha esercitato la tortura fisica ¢ morale e praticato l'omici- dio su milioni d’esseri umani, dominato da forme non sessuali di sadismo ¢ necrofilia, Infatti riusciva a placare le profonde esigenze mortifere della sua psiche traendo soddisfazione sia dalle sofferenze inferte agli altri, le quali gli attestavano il suo dominio sugli esseri umani (sadismo), sia dalla riduzione dei viventi a cadaveri (necrofilia distruttiva). B, DISERTORI e M, PIAZZA: I casi clinici di Hitler Stalin. 145 Torniamo alla comparazione diagnostica differenziale con la psicopa- tologia di Hitler. Tenendo conto dei recenti contributi di Erich Fromm al problema, concludiamo: - il Pikhrer @ un caso clinico di paranoia sviluppatasi in personalita ca- ratteropatica teratologica sado-masochista (anche in accezione sessuale), alla quale potra venir aggiunta anche la qualifica, proposta da Fromm, di necro- fila (in accezione non sessuale); - Stalin @ un caso dlinico di personalita caratteropatica teratologica di simulatore-dissimulatore, affetto da sadismo e necrofilia non sessuali. Se c'é stato sviluppo in delitio, questo s't verificato solo nell’ultima fase, in rappor- to con l'arteriosclerosi cerebrale. Entrambi i personaggi furono autori di inauditi crimini di violenza tor- turatrice e omicida, di terrorismo di Stato, di stragi a livello dei popoli, ¢ at- tizzatoti di furori di massa. I loro crimini trassero un necessario alimento da condizioni di psiche alterata nel versante affettivo-istintivo per effetto di cause fisiogene (genetiche) ¢ psicogene interferenti. Particolari momenti sto- rici ¢ circostanze ambientali permisero a questi personaggi psichicamente al- terati d'impadronirsi delle leve del potere assoluto nei rispettivi stati e di e- sercitarlo senza freni ¢ controlli di sorta. Solo la sconfitta militare e il sui dio in un caso, la morte naturale (7) nellaltro, posero fine alle sequenze dei crimini. BIBLIOGRAFIA Diserroni B., Piazza M. - Trattato di Psicbiatria e Sociopsicbiatria, Liviana, Padova, 1970. Disertori B., Piazza M. - Psiquiatrta Social, Bl Atenco, Buenos Aires, 1975. Dasertom B., Piazza M. - La psychiatrie sociale, Les éditions ESP, Paris, 1975. Fromm E. - The Anatomy of Human Destruciveness, 1973. Tr. it. Anatomia della distrutti- vita umana, Mondadori, Milano, 1975. Lancer Water C. - The Mind of Adolf Hitler, 1972. Te. it. Psicanalisi di Hitler. Rappor- 10 segreto del tempo di guerra, Garzanti, Milano, 1973. Mupvev R.A. - Let History Judge, Knopf, New York, 1971. Tr. it. 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Nel caso di Stalin gli A.A. sostengono la seguente diagnosi: personalita caratteropatica te- ratologica di simulatore-dissimulatore, affeto, ¢ in grado massimo, da sadiomo ¢ necrofilia non sessuali. Anche in Stalin interferirono fattori genetici e psicogeni. Non c'é stata in lui wna vera psicosi delirante, salvo forse nella fase ultima dell’arteriosclerosi cerebrale. ZUSAMMENFASSUNG - Die klinischen Fille Hitler und Stalin. Die Verff.anter- suchen unter den poychiatrivchen Geschtspunkt die Falle Hitler und Stalin, durch die Rekon- struksionilrer Krankengeschicht. Im Falle Hitler diagnostizieren se eine Paranoia die sich auf tine polymorphe, charakteropathische, teratologische, sado-masochistsche (auch tm sexuellen Sinne) rnd nekropbile (nicht im sexaellen Sinne) Persénlichkeit, mit Interferonz goetscher und pychogener Faktoren, entwickelt hat. Erbeblich der kritische Ubergang von der psycbobiolog- Sin (othdeeoetesinegg tam

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