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1. Premessa Nella realt sociale in cui viviamo coesistono ormai diversi modelli familia-
ri: insieme a quello tradizionale sono presenti famiglie monoparentali, fami-
glie ricostituite, famiglie multiculturali, famiglie affidatarie e famiglie adottive.
Queste ultime rappresentano una realt ormai consolidata nella nostra cultu-
ra da diversi decenni e preesistente alle altre forme di essere famiglia. La com-
plessit di questi modelli familiari ci deve indurre da una parte a non assume-
re un atteggiamento semplicistico di assimilazione e dallaltra a riflettere sulle
conseguenze affettive e relazionali che queste trasformazioni comportano.
Assumendo come parametro di osservazione la prospettiva dei processi evo-
lutivi familiari necessario ridefinire il ciclo vitale di ciascun modello per ten-
tare di individuarne gli eventi critici prevedibili e imprevedibili. Conoscere que-
sta operativit familiare, gli stili di funzionamento, i tempi e le modalit con
cui si affrontano fasi di disorganizzazione e come si ricostruisce un equilibrio,
come si utilizzano risorse e limiti, interni ed esterni permetter ai vari compo-
nenti delle famiglie di conoscere le sfide evolutive che dovranno essere affron-
tate per stimolare quella consapevolezza e responsabilit necessaria per
effettuare scelte mature (Hajal, Rosenberg, 1991; Walsh, 1995). Parlando di
famiglie dobbiamo sempre tenere presente che le scelte degli adulti debbono
essere orientate alla tutela e alla cura dei bambini, in modo che queste tra-
sformazioni sociali non siano associate al disgregamento o alla perdita dei
valori affettivi fondamentali.
2. I tempi dellattesa Il tempo dellattesa rappresenta sicuramente uno degli eventi critici impre-
nella famiglia vedibili pi stressanti per la famiglia adottiva per almeno tre motivi:
adottiva
per lincertezza dellesito del tempo dellattesa;
per limprevedibilit della durata di questo tempo;
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UNIPOTESI DI LETTURA
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PARTE TERZA. LO SCENARIO DELLATTESA E IL PUNTO DI VISTA DELLE COPPIE
LE COPPIE ADOTTIVE E I TEMPI DELLATTESA
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UNIPOTESI DI LETTURA
Molti di questi argomenti sono presenti negli interventi presenti nei forum
web dedicati alladozione. In particolare una prima considerazione riguarda il
modo in cui le persone parlano del tempo dellattesa. Spesso il tempo di cui
parlano le persone quello futuro, quello della soluzione, quello in cui il bam-
bino arrivato. Sembra che il tempo presente, quello dellattesa, non assuma
un significato rilevante se non in funzione del raggiungimento dellobiettivo
preposto. Il rischio sottostante che questo tempo sia considerato inutile, un
tempo perso, dove tutto quello che si fa quasi senza importanza perch
quello che ridar senso alla vita sar levento che dovr realizzarsi. Tutto poi
potr essere rivisitato, riacquister un significato da quella nuova prospettiva.
Nel nostro vivere quotidiano c un modo di dire che recita: ingannare latte-
sa che la dice lunga sul difficile rapporto che abbiamo con lattendere e che,
culturalmente, associa lattesa a un tempo perso non vitale. Inoltre nei forum
viene scarsamente considerata la possibilit che lattesa non sia coronata da
un esito positivo. Quando, invece, si prospetta questa eventualit allora se ne
attribuisce la colpa alla burocrazia e allinsensibilit degli altri.
Indubbiamente le attese infinite o indefinite logorano e stressano ma credo
anche che linsofferenza e, a volte, anche lirritazione delle persone che scri-
vono siano lespressione di un disagio vissuto in una profonda solitudine che
bisognerebbe sostenere e accompagnare. Proprio perch non c una cultura
dellattesa il primo obiettivo che abbiamo come operatori quello di aiutare
le persone a entrare in questo tempo: un tempo da riappropriarsi come
tempo significativo e vitale per evitare che si viva in una dimensione sospesa
del tempo, in un limbo, in un non tempo.
Non possiamo dimenticare che, parallelamente alle emozioni evidenti
riconducibili a valenze reattivo-aggressive (che coinvolgono anche pi facil-
mente la solidariet e la reattivit degli altri), esistono emozioni in qualche
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PARTE TERZA. LO SCENARIO DELLATTESA E IL PUNTO DI VISTA DELLE COPPIE
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modo indicibili in un ambiente anonimo come quello del web e queste, spes-
so, sono associabili ai sensi di colpa e alla vergogna provati. Quella che gli
operatori sono chiamati ad attivare nei confronti delle coppie adottanti pre-
valentemente una relazione daiuto, altrimenti c il rischio di essere percepi-
ti soltanto come professionisti che debbono valutare le potenzialit genitoria-
li della coppia e selezionare quelle ritenute idonee.
3. Compiti evolutivi Ma, per non rimanere nel vago, quali sono i compiti evolutivi che una coppia
della coppia in attesa in attesa deve affrontare in questa fase? Credo che per ridare senso e vivere il
tempo dellattesa come un tempo vitale si debbano ricostruire quattro aree.
3.1 Larea individuale Come gi stato detto la sterilit biologica rappresenta una grave ferita
dellidentit psicologica, sociale e corporea, che, come ricorda Soul, impli-
ca una rinuncia definitiva alla realizzazione dellideale dellIo [] e che pu
sfociare nella depressione, nellimpoverimento narcisistico e nellannienta-
mento (Soul, 1968). Per questa ragione ogni persona deve essere aiutata a
riconoscere e circoscrivere larea del danno. Lesperienza della sterilit non
deve essere negata ma non pu diventare levento traumatico su cui si orga-
nizza la nostra vita, la prospettiva dalla quale si legge la nostra esistenza:
deve poter essere elaborata ma non deve ostacolare la ri-nascita e il re-inve-
stimento delle parti vitali della persona.
3.2 Larea coniugale Ricostruire lo spazio coniugale comporta risposarsi, stipulare un nuovo
patto. Il tempo dellattesa deve poter essere utilizzato da parte della coppia
per mettere le fondamenta per quella che sar una relazione accogliente.
Molto dipender da quanto i coniugi saranno stati capaci di ri-accogliersi in
seguito agli eventi frustranti vissuti.
Anzitutto occorre rivitalizzare larea della sessualit ferita dallinsuccesso
procreativo ma anche dalle interferenze tecniche patite nei centri di fecondazio-
ne assistita. Culturalmente nella nostra societ la sessualit da sempre asso-
ciata alla procreazione e fa fatica a essere riconosciuta come un valore indipen-
dente. Riscoprire una sessualit non finalizzata ad avere dei figli permetter ai
coniugi di ridare un senso al piacere, alla reciproca attrazione e alla passione: in-
gredienti necessari per rinsaldare il legame matrimoniale. Inoltre la coppia deve
superare eventuali sensi di colpa e riconciliarsi con scelte del passato finalizzate
a non avere figli in quella fase della loro vita (es. scelte contraccettive, aborti).
Un coppia che sa prendersi cura di s e dei propri bisogni, inoltre, non vivr
il futuro impegno genitoriale in competizione con quello coniugale ma entram-
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3.3 Larea La scelta adottiva non una questione privata che riguarda soltanto una
intergenerazionale coppia ma coinvolge lintero sistema familiare dei coniugi. Anche se il legisla-
tore ha introdotto la norma dellassenso dei futuri nonni alladozione di un
minore al fine di rendere paritario, da un punto di vista giuridico, il figlio adot-
tato e quello naturale, in realt dobbiamo estendere questo concetto.
Dobbiamo trovare il pi ampio consenso possibile intorno alla scelta della
coppia in modo che il bambino adottato si possa sentire dentro gli affetti
dellintera famiglia allargata.
Ho trovato interessante e degna di nota liniziativa trovata nei forum dellen-
te Amici Trentini che ha pensato di proporre uno spazio specifico Incontro atte-
sa nonni per stimolare e sensibilizzare i diversi membri della famiglia estesa e,
in particolare, i nonni sulla scelta adottiva in modo che il bambino adottato si
possa sentire da subito accolto e amato e non sentirsi discriminato rispetto ai
nipoti biologici. Credo che questi incontri da una parte servano anche a trova-
re nuove motivazioni ed energie utili per affiancare e sostenere la coppia adot-
tante e dallaltra, dopo tante frustrazioni, a non trasformare il tempo dellattesa
in una sorta di resa dei conti su conflitti familiari irrisolti, specialmente da
parte di chi si sentito danneggiato (Binda, Greco, Colombo, 1989).
3.4 Larea sociale Molte persone nei forum si lamentano della scarsa sensibilit manifestata
da conoscenti, vicini di casa sia rispetto alla lunghezza del tempo dellattesa
sia rispetto a tutta la problematica adottiva. Credo che molto dipenda dal fatto
che allinterno della societ civile in Italia ci sia ancora uninsufficiente cultu-
ra adottiva. Circolano molte informazioni sul come si fa: quanto tempo ci
vuole, quanto denaro necessario, quali documenti sono necessari, ecc. e si
parla poco del cosa si fa: come gi stato detto viene poco affrontato il pro-
blema della sterilit, quello dellabbandono, della condizione dei bambini in
Italia e nei Paesi da dove provengono i bambini. Non si parla quasi mai della
ricerca delle origini come tassello necessario alla costruzione dellidentit del-
ladottato oppure dellinterculturalit e dellintegrazione scolastica, ecc.
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PARTE TERZA. LO SCENARIO DELLATTESA E IL PUNTO DI VISTA DELLE COPPIE
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4. Il rapporto Anche lincontro con gli operatori pu essere inserito tra gli eventi critici
con gli operatori imprevedibili del ciclo vitale della famiglia adottiva e per certi aspetti presenta
degli elementi non immediatamente comprensibili e paradossali. Infatti sono
incontri necessari e non richiesti dalla coppia. Inoltre (maggiormente nel pas-
sato rispetto a oggi) sono colloqui vissuti come tendenti a valutare, giudicare
la coppia, che si pone, specialmente nelle fasi iniziali, in una condizione difen-
siva. Spesso i coniugi immaginano che debbono fare bella figura, che devono
mettere in evidenza le parti migliori di s. Oppure altri affermano che i genitori
naturali del bambino, quelli che poi lhanno abbandonato, non hanno dovuto
fare nessun colloquio di selezione per diventare genitori. O ancora alcune cop-
pie dichiarano che il solo fatto di essere venuti ai colloqui dovrebbe convince-
re gli operatori della bont delle loro motivazioni. Infine alcune coppie dai col-
loqui si convincono che per diventare genitori adottivi bisogna avere delle doti
eccezionali: essere genitori perfetti. sicuramente una materia complessa e la
banalit delle suddette osservazioni non deve indurci a liquidarle tout court,
anche perch dal modo in cui verranno affrontati questi eventi critici impreve-
dibili capiremo se stiamo stimolando la nascita di atteggiamenti costruttivi per
la riuscita del progetto adottivo (DAndrea, Gleijeses, 2000).
Questo uno dei temi caldi incontrato nei forum, dove le persone lamen-
tano una scarsa presenza da parte degli operatori e leccesso delle lungaggi-
ni burocratiche provocano un profondo sconforto, una sfiducia generalizzata e
langoscia che lattesa possa essere inutile e improduttiva.
Il rapporto con gli operatori rappresenta uno dei punti di protezione o di
rischio dellintero processo adottivo e dobbiamo poterla vedere come una
relazione daiuto. Questa, per promuovere atteggiamenti positivi e collabora-
tivi, dovrebbe essere accogliente, critica e motivante. Una relazione impronta-
ta allaccoglienza permette a una coppia di diventare collaborativa e abban-
donare quegli atteggiamenti tesi a dimostrare di essere perfetti ed estrema-
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5. Dal danno al dono Ci sono comunque delle criticit, presenti anche negli interventi presenti
nei forum che non possono essere sottovalutate.
Un tema ricorrente nel processo adottivo rappresentato dal vissuto del
danno: quando le persone si sentono danneggiate dagli eventi che debbono
affrontare. Questa idea, che pu trasformarsi in convinzione, ovviamente non
nasce n quando la coppia incontra gli operatori, n in questultima attesa, ma
si pu riattivare in tutte e due le circostanze. La coppia adottante, infatti,
potrebbe aver dovuto fare i conti con questo vissuto sia quando ha affrontato
il problema dellassenza di un figlio naturale che quando stata costretta a
rinunciare a questo progetto dopo lesito negativo delle cure effettuate pres-
so i centri di fecondazione assistita. Questi eventi potrebbero aver ingenerato
lidea di un danneggiamento prima biologico e poi tecnico e in quella fase la-
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PARTE TERZA. LO SCENARIO DELLATTESA E IL PUNTO DI VISTA DELLE COPPIE
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6. Il rapporto Un ultimo tema rilevante presente nei forum rappresentato dal confronto
con la famiglia con le famiglie che hanno figli naturali. Alcune persone vivono colpevolmente
di nascita
linvidia provata e altre, che hanno gi adottato un figlio, provano a rassicurar-
del bambino
le dicendo che abbastanza normale provare questi sentimenti. Colgo comun-
que loccasione per sottolineare che la coppia adottante vive due confronti: il
primo con le coppie che hanno figli naturali, che mettono la coppia di fronte alla
propria incapacit a procreare e il secondo, sicuramente pi complesso e cari-
co di emozioni, che quello con la famiglia di nascita del bambino.
questo un tema delicato ed un altro evento imprevedibile che si pre-
senta in almeno tre fasi del ciclo vitale della famiglia adottiva: durante il
tempo dellattesa, quando il figlio viene adottato e durante la fase delladole-
scenza. Sono momenti diversi e sollecitano emozioni e sentimenti diversi.
Come gi osservato in precedenza la coppia, durante il tempo dellattesa,
deve ri-costruire lo spazio dellimmaginazione e della fantasia: il momento
in cui ri-nascono sogni, aspettative. E queste spesso riguardano il bambino, la
sua storia e le sue esperienze precedenti ladozione oltre che le proprie capa-
cit genitoriali. comunque gi durante questo tempo che si costruiscono i
presupposti fantastici per adottare e accogliere non solo il figlio ma anche la
sua storia, le sue origini e la sua cultura.
Anche se in questi ultimi anni si adottano bambini pi grandicelli spesso
ricorrente durante lattesa il desiderio di adottare un figlio neonato con la
motivazione che si attaccher pi facilmente non avendo subito particolari
traumi e anche perch cos lesperienza adottiva assomiglier maggiormente
a quella naturale. In realt il desiderio del bambino destorificato, senza pas-
sato, spesso nasconde la paura della coppia a confrontarsi con la famiglia di
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PARTE TERZA. LO SCENARIO DELLATTESA E IL PUNTO DI VISTA DELLE COPPIE
LE COPPIE ADOTTIVE E I TEMPI DELLATTESA
Capisco ora che sono un prodotto della storia di ogni mia famiglia, di alcune pi
che di altre, alla fine comunque sono soltanto quattro fili attorcigliati che si sfrega-
no luno contro laltro, e che in questo gioco di unione e frizione mi rendono quello
che sono. E a dire il vero non soltanto il prodotto di queste quattro storie: sono in-
fluenzata anche da unaltra storia, la storia di che cosa significa essere quella adot-
tata, quella scelta, lestranea accolta in famiglia.
A.M. Homes
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UNIPOTESI DI LETTURA
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