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Possiamo

continuare a vedere le stelle morte bench esse non


esistano pi. Anzi proprio la loro disastrosa fine a rivelarcele.
Come la lunga corrispondenza che permette a una stella di
continuare a vivere grazie allo sguardo dellosservatore, lamore di
Ed e di Amy un legame che sconvolge le leggi del tempo e della
presenza.
Ed Phoerum un astrofisico di fama internazionale di et matura,
con una famiglia e due figli. Amy Ryan, una studentessa di fisica che
si mantiene con un riuscito lavoro di stuntwoman. Da controfigura,
lei imita la morte, e nel suo stesso passato c una tragica fine che non
riesce ad accettare e a raccontare per il senso di colpa lacerante. I
doveri pubblici e privati dello scienziato gli impediscono di vivere
alla luce del sole la relazione con la giovane amante. I loro incontri
sono rari e clandestini, vissuti soprattutto nellintima magia di una
casa su unisola. Invece, la quotidianit fortissima del loro amore
retta da una serie di rapporti virtuali. Questa rete a poco a poco li
invade, li prende del tutto e trascina il loro amore oltre le porte della
realt ordinaria.
Tra il mistero di una scomparsa inspiegabile che non rompe per i
segnali della comunicazione e la domanda su quale tipo di sentimento
sia quello che lega a una presenza solo virtuale, il primo romanzo di
Giuseppe Tornatore racconta della lotta di un amore contro la sua
fine nellet di internet.
Il libro esce contemporaneamente al film. Ma, scrive il regista nella
Nota al volume: Di solito il secondo a nascere dal primo. Non in
questo caso. Ci che vi accingete a leggere il romanzo La
corrispondenza, tratto dallomonimo film. Unoriginale e formidabile
opportunit per restituire alla parola scritta la supremazia usurpata
dallimmagine. Una ragionevole occasione per riscattare tutto ci che
lo schermo cinematografico deve o preferisce sottintendere.

Nato a Bagheria, Giuseppe Tornatore (1956) esordisce nel cinema


con Il camorrista del 1986. Il pieno riconoscimento internazionale
giunge con Nuovo Cinema Paradiso, del 1988, di cui anche
soggettista e sceneggiatore, premio Oscar 1990 per il miglior film
straniero. Sono seguiti altri film di successo, distribuiti a livello
mondiale. Con questa casa editrice ha pubblicato, oltre a questo
romanzo, le sceneggiature dei suoi film Nuovo Cinema Paradiso
(1990) e Baara (2009), e il soggetto di La migliore offerta (2012).
La memoria

1019
DELLO STESSO AUTORE

Nuovo Cinema Paradiso


Baara
La migliore offerta
Giuseppe Tornatore

La corrispondenza

Sellerio editore
Palermo
2016 Sellerio editore via Siracusa 50 Palermo


e-mail: info@sellerio.it
www.sellerio.it


Questopera protetta dalla Legge sul diritto dautore.
vietata ogni duplicazione, anche parziale, non autorizzata.


EAN 978-88-389-3511-4
La corrispondenza
Lopera del vento

La strada che unidea deve percorrere per diventare film molto lunga e irta di accidenti. Una
traiettoria cadenzata da innumerevoli trasfigurazioni. Dapprima lidea si frantuma in disordinati
appunti, visioni premonitrici, note sparse e considerazioni apparentemente slegati tra di essi. In seguito
tutto quel magma di parole e miraggi si organizza e distilla in un breve racconto di poche paginette che
finalmente assume una prima parvenza di narrazione. il soggetto del film. Da esso si dipanano diverse
altre metamorfosi, ciascuna delle quali consiste in unevoluzione della storia e, al tempo stesso, in un
incessante tradimento di essa. Dal soggetto si procede cos alla strutturazione drammaturgica del plot, alla
scaletta, al trattamento, e quindi alla prima stesura della sceneggiatura, poi alla seconda, e se necessario
ad altre ancora. Nel caso di storie scritte in una lingua diversa da quella in cui il film verr realizzato,
come ad esempio La corrispondenza che stato redatto in italiano ma nella prospettiva di girarlo in
lingua inglese, le cose si complicano ulteriormente. Sulla base della stesura definitiva del copione va
elaborato ladattamento in lingua straniera che pu comportare non trascurabili modifiche sia al profilo
dei personaggi e delle loro azioni che allo sviluppo della trama. Una volta giunti allapprodo di un
adattamento pressoch definitivo, ha inizio unaltra formulazione del racconto, la pi importante, quella
in cui il testo scritto via via soppiantato dalle immagini cinematografiche. lora delle riprese del film.
Sul set, vuoi per esigenze di scenografia, di organizzazione produttiva o meglio ancora per questioni di
recitazione, per rendere pi lieve il rapporto tra attori e personaggi, e grazie anche alle invenzioni di rega
dellultimo momento, il testo subisce un naturale ma profondo mutamento, quasi un cambio di pelle.
Terminata questa fase decisiva nella vita di unopera cinematografica, tutto sembra giungere a
conclusione, ma un puro inganno. La narrazione costretta allennesima rielaborazione, forse la pi
raffinata tra le riscritture cui il film viene implacabilmente sottomesso: il montaggio. Non si tratta solo di
assemblare le inquadrature e di dare ritmo al racconto. Il montaggio unestensione critica del lavoro di
sceneggiatura, ma anche una sconfessione del girato, un procedere contro la logica della macchina da
presa. In ogni caso dal montaggio che il film si rivela nella sua reale dimensione, anche se il processo di
alterazione della storia non si ancora esaurito.
Nellipotesi di film girato in altra lingua si tratta a questo punto di riformulare i dialoghi piegandoli
alla legge del doppiaggio, riportandoli al codice linguistico originario, cercando il pi possibile di ritrovare
aderenza con la scrittura iniziale della sceneggiatura. Unoperazione insidiosa che pu implicare rinunce
dolorose, ma anche ricca di sorprese inaspettate. E non ancora finita. Nel corso della post produzione si
aprono scenari fecondi per il consolidamento narrativo e stilistico del film. Lelaborazione del suono, ad
esempio, lequilibrio tra le sue componenti realistiche e quelle applicate quali la musica, inoltre il
controllo del colore e in certi casi la necessit figurativa o produttiva di ricorrere ad effetti visivi digitali,
rappresentano unaltra non irrilevante occasione per apportare al film significative variazioni.
Finalmente il percorso a ostacoli arriva al suo termine. Se sei riuscito ad attraversare indenne quel
lungo campo minato che si snoda tra lideazione del film e il suo completamento, proteggendo loriginario
senso da cui nato, hai fatto un buon lavoro. E se si escludono rare ma non impossibili circostanze che
possono importi di rimettere le mani al film persino a sfruttamento commerciale in corso, la tua opera si
conclude qui. La tua, per. Perch adesso, se ti va bene, inizia quella degli altri. La riscrittura del film
eseguita dalla moltitudine degli addetti ai lavori, dei distributori, uffici stampa, mercanti, critici, giurati,
esercenti, amici, avversari, il pubblico insomma, e ultima, ma non per questo meno importante, la rete. In
essa, oltre al tradizionale diritto di diffondere i propri giudizi e commenti, il popolo del web ha la
possibilit, incontrollata e a tuttoggi incontrollabile, di smembrare il film in ogni sua singola
componente, talvolta persino di amputarlo, imprimergli arbitrarie altre forme. Una perpetua riscrittura
interattiva che pu esaltare lintuizione narrativa di chi ha concepito il film, oppure umiliarla, ma anche
migliorarla, o stravolgerla addirittura, rovinarla, se non proprio cancellarla. Un processo inarrestabile da
cui sei tagliato fuori, perch il tuo compito si consumato. Sei uno scultore che ha finito di sbozzare la
pietra, e ora tocca alla democrazia del vento continuare a scartavetrarla. E tu non puoi farci niente. Ma, se
hai un po di buona sorte, pu accadere che editori accorti e intraprendenti come Antonio e Olivia Sellerio
vengano a chiederti di riscrivere in chiave letteraria la sceneggiatura del film che hai appena ultimato.
Percorrere cio il tragitto inverso a quello che in genere segna il rapporto tra libro e film. Di solito il
secondo a nascere dal primo. Non in questo caso. Ci che vi accingete a leggere il romanzo La
corrispondenza, tratto dallomonimo film. Unoriginale e formidabile opportunit per restituire alla
parola scritta la supremazia usurpata dallimmagine. Una ragionevole occasione per riscattare tutto ci
che lo schermo cinematografico deve o preferisce sottintendere. Per me, la fortuna di essere ammesso a
pieno titolo nellimmensa comunit dei riscrittori dellopera altrui. E il privilegio di sentirmi agile come
il vento.

GIUSEPPE TORNATORE

Roma, 6 dicembre 2015


I

Il tempo matematico entra nella stanza, sinsinua dalla finestra con le geometrie di luce dellalba, ha
gi ripreso il suo calcolo.
Prima che la luce invadesse il mondo, Ed si era gi rivestito.
Amy gli resta abbracciata. Lo bacia ancora, sulle labbra, poi sul mento. Ma adesso il suo amore in
lotta col tempo, non basta pi, non basta mai. Lui seduto sul letto, ha le braccia lungo i fianchi, coi
polpastrelli tasta la stoffa delle lenzuola. Lei lo guarda negli occhi, ma ora Ed sfocato. Cos vicino, coi
nasi che si accarezzano, i suoi tratti sono un fotogramma sfumato, quasi non si distinguono. Emette
per una voce che nitida, e che vuole apparire seria.
Pensi che ci siamo sempre detti tutto?
I pensieri di Amy erano altrove, usa un sorriso per rubare uno spicciolo di tempo, per poterci
almeno riflettere un po su. Lo spicciolo che le occorrer per organizzare una risposta, ma per capire
anche il senso di quel quesito, perch nato, perch adesso, qual il dubbio che lo nutre.
Che domandona, Ed. Alle sei del mattino...
Lui resta immobile, la osserva socchiudendo solo un po le palpebre. Prima di rispondere, Amy ha
voglia di sentirlo ancora, toccarlo. Gli infila la mano tra i capelli, li stringe nel pugno.
Ora che ci penso sorride forse vero, forse non ci siamo detti proprio tutto. Tu per esempio
non mi hai mai detto se preferisci il rosso o il blu.
Parlo di segreti veri, dico sul serio, segreti che non siamo mai stati capaci di svelarci. E comunque,
direi il blu.
A un tratto lei si convince di aver rintracciato una buona risposta, generica, ma efficace per coprire
almeno quellistante, una piccola arma con cui colpire la lieve paura che il ventre le sta trasmettendo.
Se io e te non fossimo un segreto, Ed, un enorme segreto, non saremmo mai stati insieme, e di
sicuro adesso non saremmo qui.
quel dialogo che non le piace, non le piace il tono e non le piace lenigma che trattiene dentro.
Sente che sta sostenendo da sola la lotta col tempo che li insegue, e che li ha quasi raggiunti. Reagisce
baciandolo ancora, sembra che voglia divorarlo, e lasciarsi divorare da lui. Ma la luce ha oramai
occupato interamente la stanza, e per loro la luce un segnale inesorabile, sabbia che precipita nella
clessidra.
Perch non vuoi rispondere, Amy?
tanto che non mi dai una tua canottiera.
Su! C qualcosa di te di cui non so nulla, qualcosa di cui non hai mai voluto parlarmi, e che
dovrei sapere? Non so, una questione che magari ti pareva difficile da confessare. Perfino a me. O
soprattutto a me.
Le altre ormai hanno perso il profumo del tuo corpo.
E va bene. La prossima volta ne indosser una, cos potrai tenerla.
La prossima volta. Unespressione bollente, difficile, scomoda da maneggiare. Non mai facile
incontrarsi, non per loro due. Ci riescono una volta al mese, un paio al massimo quando va bene. Ogni
volta devono chiudersi alle spalle la porta di una stanza dalbergo, prima che possano guardarsi come
desiderano, prima che ogni abbraccio conquisti la libert di realizzarsi.
Sono tanti quelli che comprimono lamore nel letto di un hotel, o nella fretta clandestina di un
messaggio sul cellulare. Tanti da formare lesercito enorme che vive nascondendo il lato illecito del
proprio desiderio, un esercito in marcia quotidiana, nel quale ognuno solo. Accanto, non c che la
compagnia sporadica di unillusione, lattesa del giorno in cui sar diverso, perch presto da quella
stanza si uscir, presto si pagher lultimo conto di quellalbergo, presto il mondo degli amici e degli
sconosciuti, tutto il mondo che l fuori potr vedere ognuno degli abbracci nascosti. E gli piaccia o
no, dovr accettarli.
A proposito... la prossima volta sar nel giorno del convegno alluniversit?
No, kamikaze, sicuramente ci vediamo prima.
Amy sa che Ed pu accarezzarla anche solo col tono della voce. A volte prende un accento che basta
a rassicurarla, a sgretolare ogni suo timore, piccolo o grande. Adesso serena. Tranquillizzata non
tanto dalle parole, ma da quellintonazione.
Tu fammi un fischio, stregone. Lo sai che ti raggiungo dove vuoi.
Lo raggiunge anche adesso, gli si avvicina ancora, dice con il corpo che vuol essere toccata ancora.
Ed trattiene le braccia lungo i fianchi, china la testa verso il collo di lei, lo sfiora con le labbra, poi
scende in basso, immerge il viso nel suo seno, bacia e inspira, intensamente, come per riempirsi la vita
di quellaroma. Si sposta, cerca un capezzolo, con la punta della lingua lo lambisce. Va oltre, ha le
labbra sul ventre di Amy, avverte tutto lodore dellamore, ora con le braccia la stringe a s, affonda il
viso nellimmenso dellintimit di lei.
Amy ha gli occhi chiusi e le mani sui capelli di lui. Poi le lascia scivolare, coi polpastrelli pu
sfiorargli la pelle inumidita del mento. Ed si tira su...
Mi dispiace che non riusciamo a vederci quanto vorremmo.
A me basta che tu ci sia. Il resto non ha importanza. Non c nemmeno bisogno che te lo ripeta. Io
ti aspetto, lo sai, ti aspetter sempre.
entrata ormai davvero tanta luce, in quella stanza. La luce definitiva, quella che trasforma lamore
totale di Amy in sostanza logica, sensibile al principio di responsabilit.
Forza, Ed, tirati su. Devi andare, gi tardi. Se non ti dai una mossa, rischi di perdere laereo.
Il saluto un ultimo abbraccio. E lultimo non ha nulla dei precedenti, pi asciutto, pi adulto. Ed
si solleva dal letto e raggiunge la porta. Un attimo prima di aprirla, si rivolge ancora a Amy.
Per alla domandona che tho fatto prima non hai risposto.
Si alza anche lei, scalza e con la camicetta sbottonata. Si dirige verso Ed, quella sosta le permette di
baciarlo di nuovo.
Anche a me mancano molte stelle della tua galassia. Ma questo non mi preoccupa. Osservarti non
mi stanca, vedrai che prima o poi le scoprir tutte.
Allora non posso che augurarti buon lavoro.
Perch no? Grazie.
Ci vediamo presto, Amy.
S, anima mia, ci vediamo presto.
Listante in cui la porta si richiude quello in cui il professor Ed Phoerum smette di essere il
clandestino nella stanza di una donna che non sua moglie. Una volta nel corridoio, percorre una
dozzina di passi, infila la mano destra nella tasca interna della giacca e tira fuori la chiave elettronica
della camera che la reception ha assegnato a lui.
Una volta dentro, sfila la camicia. Impugna il rasoio per potersi radere in fretta. Sistema un po i
capelli, indossa una nuova camicia, poi cravatta, giacca, soprabito. Raccoglie il bagaglio che lo
aspettava in camera, disfa il letto, nervosamente, a mettere in scena lombra di una notte insonne, poi
nuovamente nel corridoio.
Buongiorno, professor Phoerum.
Buongiorno a lei.
Sul percorso verso gli ascensori ci sono un carrello e la ragazza del room service a spingerlo. Ed tira
dietro il suo trolley, fino a un passo dalla porta di Amy, appena qualche metro prima dellascensore.
Qui si ferma, non sa bene perch. Forse potrebbe bussare, attendere che lei apra, darle un altro bacio.
Ma resta bloccato l col suo groviglio di pensieri, per un po. Ha unespressione serena sul viso,
unespressione che forse somiglia a un sorriso.
Amy ancora quella che era un attimo fa. Scalza e con la camicetta sbottonata. Non sa nulla di Ed
che si attarda fuori dalla sua porta, lei gi accanto alla finestra e aspetta che lui esca dallalbergo per
poterlo scorgere ancora un istante. E salutarlo, perch adesso anche di un saluto distante riuscir ad
accontentarsi. Mentre savvia verso il taxi che lo aspetta allesterno, il professor Phoerum solleva la
testa, mira dritto al punto in cui sa che trover lo sguardo di lei. A Amy basta chinare appena la testa
perch lui la noti, le sorrida e risponda con la mano. La stessa che in un attimo tira verso di s lo
sportello dellauto. Dentro il conducente sa gi che bisogna andare in aeroporto. E anche piuttosto in
fretta.
Uno scorcio dellauto che sallontana, tutto ci che a Amy resta di Ed, lo scorcio che la ragazza
insegue con gli occhi fino alla svolta dietro cui sparir, una scheggia di mondo alla quale il suo
sguardo avido si aggrappa. quasi nulla, lultimo filo che la lega a lui, per un soffio di tempo.
E questo cos?
Amy ha preso la maglietta un po sgualcita che riposa sul comodino, se lera sfilata la sera prima. E
sotto vi scopre una scatolina. La piccola sorpresa che contiene ha una forma di stella, liscia come la
porcellana, brilla di riflessi verdi. adularia. Amy sorride, con la voglia di ridere. Lui appena andato
via ma gi nuovamente accanto a lei. Il cellulare suona! Sul display, c il nome di Ed.
Una in meno da scoprire.
Sei meraviglioso! Ma mi dici come diavolo facevi a immaginare che avrei parlato di stelle?
Amore mio, dovresti conoscerla anche tu quella famosa legge dellastrofisica che si chiama culo.
Lei diffonde il suono del suo sorriso. Vuole che Ed lo senta, vuole dividerlo con lui. Passa tra le dita
la pietra levigata.
proprio bella! Confesso che non mi sono neanche accorta che lavevi lasciata l. Come hai fatto?
Destrezza, mia kamikaze. Destrezza.
II

Deve correre veloce, pi veloce. Amy deve correre, scappare, qualcuno la bracca. La inseguono
anche le mille ombre dei pilastroni di cemento dimenticati nella spelonca di quella vecchia fabbrica
abbandonata. Deve fuggire a qualsiasi costo, non pu fermarla nemmeno il vuoto che si presenta
improvviso sul percorso della sua fuga, proprio sotto di lei, tra un piano diroccato e la piattaforma che
sotto. Le tocca saltare, non pu evitarlo. E dopo il salto non importa che cada, c da rimettersi su e
correre, correre ancora, anche se non ha pi fiato. Non pu vedere cosa calpesta, ma la testa scossa
da un fragore spaventoso, poi da un calore intenso. Un boato, una specie di violentissima bomba daria
spazza via Amy, la sua figura agile vola in un inferno di fiamme e schegge. Il corpo della ragazza
disteso sullasfalto. Amy ferma, non si muove. Un istante di silenzio, che sopravvive fino a un urlo
che giunge da una dozzina di metri, il grido di una voce maschile.
Stooop!
La voce miracolosa, come il bacio di un principe a una bella addormentata. In un attimo lurlo
rianima Amy, lei riapre gli occhi e con la mano si spazzola un po i vestiti. Non pi sola, un ragazzo
molto atletico le corre accanto, laiuta a rialzarsi.
Tutto ok?
S, grazie. Un piccolo dolorino qui, ma solo unammaccatura.
Si tocca il polpaccio destro, poi si rimette in piedi e si riappoggia al suolo con grande cautela.
Ti sei tenuta troppo rigida in caduta. Hai fatto leva solo sulla gamba destra, per questo ti sei fatta
male. Devi riuscire a bilanciare meglio salto e atterraggio sulle due gambe.
Rick salta e si rialza da anni, lha fatto in centinaia di film. Tante volte pure lui rimasto acciaccato.
Vedi, Amy? Durante un salto come questo, il movimento va eseguito in modo pi rapido, ma
anche pi elastico, morbido.
Un solo dettaglio spiegato da Rick, a volte anche uno solo, pu essere prezioso. Lui sa insegnarti che
pure una caduta rovinosa puoi imparare ad assorbirla, puoi controllarla, trasformarla in un esercizio
abituale, un movimento di pura routine. Sa come fare di un salto nel vuoto un gesto che appare
drammatico e spettacolare, ma dal quale puoi rialzarti subito dopo, senza un graffio.
A un passo da Amy, compare una ragazza che ha la sua stessa figura, vestita esattamente come lei,
colore e taglio dei capelli identici ai suoi. Sorride.
Bravissima! Davvero, sei stata bravissima.
Amy la ringrazia con un sorriso che le rende praticamente uguali. sempre carino che lattrice a cui
fai da controfigura venga a complimentarsi. Amy tutta imbrattata dai residui del fuoco e
dellesplosione. Tenta di ripulirsi come pu, mentre Rick accovacciato e le tasta il polpaccio dolente,
ha bisogno di capire quanto sia serio linfortunio. Vorrebbe dirgli che non nulla, che il fastidio gi
quasi passato, ma c la suoneria del cellulare a interromperla. La riconosce immediatamente, il
suono inconfondibile di Ed. Continua a echeggiare dalla tasca del giubbotto poggiato su una sedia.
Amy pesca il telefono, fa scorrere il polpastrello sul display, lo porta allorecchio e la voce di lui la
illumina.
Pronto, parlo con laldiqu o con laldil?
Le piacerebbe tanto avere a disposizione la frase adeguata, qualcosa che regga il tono ironico della
domanda. Non le viene in mente granch, cos la butta sul formale.
Non saprei dirle. Spero la prima ipotesi.
Com andata? A me interessa solo sapere se sei ancora tutta intera.
Mi spiace tanto deluderla, professore, ma al momento pare proprio di s.
Dal vociare del set si innalza la voce spiegata dellaiuto regista.
Rifacciamo dalla caduta fino allesplosione!
Questurlo lha sentito anche Ed, nitido. E per lui tutto materiale buono per continuare a prendere
in giro Amy.
Mi sa che hai parlato troppo presto, kamikaze. Qualcosa mi dice che ti tocca sfracellarti di nuovo.
Deve andare, sa che deve andare, la troupe sta per rimettersi al lavoro, per riprendere le posizioni
previste, ma di quella voce Amy non sa liberarsi, non vuole. Con un gesto della mano chiede agli
assistenti solo un attimo. Fa qualche passo allontanandosi, giusto per ritagliarsi un angolo di silenzio e
intimit.
Sa che lei oggi non molto simpatico? Sappia che a pezzi o tutta intera, dovr sopportarmi ancora
molto ma molto a lungo.
Leternit pu bastare?
Ecco cos Ed. il fermento continuo dellintelligenza, la capacit incessante di tenere sotto
controllo luniverso e ognuna delle parole pi adatte a raccontarlo. La sua logica, ogni acrobazia della
sua mente, non sono mai il frutto di uno sforzo. Arte purissima che sembra uscita da una catena di
montaggio, per assemblaggio organizzato, senza alcuna fatica creativa. Proprio come i salti di Rick.
Sanno restare naturali, anche quando raggiungono il risultato di tenere il mondo col fiato sospeso.
Tutto ci sembra dargli la capacit di prevedere, o almeno di anticipare gli eventi. Per conoscenza
profonda dei modi e dei tempi con cui si combinano le variabili che reggono e che muovono il cosmo.
La formula di Ed elementare, lui sa che il caso esiste, e lo affronta, senza averne paura. I comuni
mortali fingono di non vederlo, si comportano come se ogni effetto avesse gi pronta la sua causa,
come se la realt si muovesse tutta su binari necessari, senza mai subire deviazioni. Nelluniverso di
Ed ogni circostanza ha una sua probabilit di avvenire, per piccola che sia, una probabilit assegnata
da forze che per noi restano ignote. Lui sa calcolarla. Tutto qui. questo che gli d il potere di trovarsi
dappertutto un attimo prima, quando tu ci stai arrivando lui invece gi l. Ci aveva gi pensato, gi
sapeva ci che era plausibile che accadesse, sa cosa dire perch sa cosa gli dirai tu un istante prima.
Un vero stregone scientifico. Un negromante logico che anticipa parole e gesti, vive di intuizioni che
invia nellatmosfera in una specie di avanscoperta. Per Ed Phoerum tutto ci complesso come il
calcolo di una tabellina, niente pi che un piccolo algoritmo mandato a memoria. Puoi solo inseguirlo,
affannare la mente tentando di stargli dietro. Oppure puoi ritrovarti con la fortuna di amarlo, e di
amare perdutamente anche la sua capacit di esserci un attimo prima, solo un attimo prima che in
quellistante, quello che lui gi vive, riesci a entrarci anche tu.
Leternit? Lei mi prende alla sprovvista, professore. Ma direi che una buona base. S, possiamo
trattare.
Da un megafono giunge la voce urlante di prima, quasi inanimata, gelida e del tutto incurante della
delicata trattativa in corso.
Pronti! Si gira...!
In un attimo Ed restituisce a Amy il suo tono pi tenero.
Vai, piccola mia. Ma non morire troppo...
Far del mio meglio. Ciao Ed, ti bacio fortissimo. Scappo. A pi tardi.
III

Un corridoio ampio conduce allaula dove da qualche minuto si tengono gli esami di Astrofisica. Per
la folla di studenti parcheggiati l fuori, nessun corridoio largo abbastanza. Amy in leggero ritardo
sullorario dellappello. Arriva mentre un compagno desami ha gi concluso la sua prova. Nellistante
in cui richiude la porta dellaula alle sue spalle, uno sciame di studenti lo circonda.
Allora, che ti hanno chiesto?
Tanta roba. Ma soprattutto la formazione delle galassie.
Non una notizia splendida per Amy. Il primo impulso un sms da spedire a Ed.
Formazione galassie kiesta ad altri. Fregata! Era mio . forte! .
Lo invia, ma le dita e gli occhi non mollano liPhone. Un messaggino ha voglia di comunicare, ma
soprattutto voglia di una risposta. Quella di Ed arriva, dopo uneternit lunga non pi di qualche
secondo.
Niente panico. Sei ferrata in tutto! .
Amy di nuovo sulla tastiera.
Nn ricordo nulla. Black out. Tu ke mi kiederesti?.
A un metro da lei, uno studente passeggia reggendo un libro identico a quello che Amy ha in borsa.
Parla da solo.
... nelle galassie pi imponenti la formazione stellare viene arrestata da iniezioni di energia
causate dai buchi neri supermassicci ospitati al centro delle galassie stesse...
Il cellulare si illumina ancora. Meno male, Ed con lei.
Il bosone di Higgs, oppure Integrazione numerica delle orbite!.
Linquietudine da esame la rende esuberante. Non concede nessun respiro alla risposta, gi pronta
a replicare ancora.
Magari! Ma tuo alter ego nn bello come te, vorr sapere xk la terra nn cubica .
La porta dellaula si apre. Lassistente si affaccia, d unocchiata allelenco e chiama il candidato
successivo. Tocca a lei, tocca proprio a Amy Ryan.
Il cellulare ha una luce. Pu non leggere?
Ahahahahahahah!.
Mentre Ed se la ride, Amy muove i passi verso il tavolone dov seduto il professore, ma riesce,
furtiva, a impartire un ultimo ordine alla tastiera del suo iPhone.
Il mostro mi kiama. A dopo!.
abile, fulminea, non sfuggita per allo sguardo del professore.
Signorina, ha finito dinfestare la volta celeste di parolette tronche e sincopate?
Era... solo... Era... Le chiedo scusa, professore. Davvero, mi dispiace.
Va bene, basta cos. Mi parli della cosiddetta particella di Dio.
Sapeva anche questo. Ed lo sapeva, lha appena scritto. La prossima volta che lo vedr gli si dovr
inchinare davanti, con gli stregoni autentici cos che bisogna fare.
La particella di Dio attacca non altro che il bosone di Higgs. Teorizzata nel 1964, e osservata
nel 2012, essa gioca un ruolo basilare in quanto portatrice di forza del campo di Higgs, che secondo la
teoria permea luniverso conferendo la massa alle particelle fondamentali.
IV

Quando ritrova il suo viso sullo schermo del pc, Amy ride, prima ancora di riuscire a salutarlo, ride
intensamente. Ripensa allesame, a quella domanda, e non le viene in mente altro che ridere.
Tesoro mio, giuro che questa volta non stata fortuna.
No, certo. Come vogliamo chiamarlo? Un caso di pura sincronia collettiva?
E quel segno sul viso? Che fai, il remake di Braveheart?
Lei ride, passa le dita sulla guancia sporca di blu. E intanto toglie lo sguardo dallo schermo, per un
attimo lo dedica allo specchio.
No. Ho cominciato a verniciare casa. Il colore lo hai scelto tu.
Bene. Comunque, sincronia o non sincronia, la cosa che conta che sia andata bene. Ne sono
felice... Adesso quando...?
Skype oggi capriccioso. Il segnale zoppica, ogni tanto il viso di Ed si raggela nella staticit di un
fotogramma fisso e le parole che sta pronunciando diventano incomprensibili.
Aspetta, prof. Non ti sento. Ripeti.
Ora?
Ora pare di s.
Dicevo. Quando hai il prossimo esame?
Lappello il 27 marzo. Evoluzione spettrale delle galassie.
Mmhh, un esame tosto. Devi fare qualche salto mortale in meno e trascorrere qualche giorno in
pi sui libri.
Amy aggrotta le ciglia, come per mostrare unespressione lievemente irritata.
Adesso che c, Amy? Dai, dimmi subito dove ho sbagliato. Dovevo tenere gi le mani dai salti
mortali?
No, lerrore sulluso del devi.
Troppo paternalistico?
In modo intollerabile dice lei riaprendo un sorriso ma posso ancora perdonarti se mi dici il
titolo del tuo intervento al convegno.
Ora Ed si finge serio, sono gli occhi a tradirlo. Sorridono mentre cedono alla richiesta di Amy. Il
professor Phoerum parler sul tema: La teoria delle stringhe: suggestione letteraria o teoria del tutto?
Wow, ma fantastico! Potrai esibirti sullarmonia cosmica, sugli universi paralleli...
Esatto. E sulle dimensioni dello spazio-tempo in base alle quali ciascuno di noi avrebbe dieci
doppi sparsi nellinfinito dei multiversi...
Allora siamo in undici?
Sembrerebbe di s. Undici Amy e undici Ed.
Amy alza gli occhi verso il cielo e finge di fare un po di conti aiutandosi con le dita.
Che stai calcolando?
Pensa, persino se anche tutti i tuoi dieci cloni fossero regolarmente sposati, sommando le loro
occasioni di tempo libero, potremmo vivere sempre insieme.
Sarebbe anche comodo. Uno di essi potrebbe sostituirmi.
Non vorrai che ti tradisca con un tuo doppio.
Per carit. Mi riferivo al convegno. Non potr andarci. Quella settimana devo tenere una lezione
in California.
Questa una piccola pugnalata indiretta. Ed sa di averla inferta, Amy la avverte tutta. Il convegno
molto pi che la teoria del tutto, un abbraccio, mille abbracci, una notte con lui, con la sua pelle.
Quel contatto le manca da quasi due mesi.
Che ne dici se ci vediamo a Borgoventoso? un sacco di tempo che non ci andiamo.
Magari! Per devo dirti una cosa brutta, prof, proprio brutta.
Un telefono squilla, dal lato di Ed. Amy chiuderebbe la conversazione, ma lui fa segno di aspettare,
ci vorr solo un attimo. A chi lha chiamato, il professor Phoerum dice solo di pazientare ancora pochi
minuti. Mette gi il telefono e al suo fianco appare un ragazzino. Gli si avvicina, cerca la sua guancia,
la bacia.
Ciao, pap, esco. Vado a fare i compiti da Emily. Ci vediamo dopo.
Ciao, Nicholas. Mi raccomando, non fare troppo il bravo ragazzo.
Torna con lo sguardo da lei. E torna su quellultima frase.
Allora, questa cosa molto brutta?
Temo di aver perso le chiavi. Le ho cercate dappertutto. Niente. Non ci ho dormito la notte.
E pensi che uno dei tuoi dieci doppi non sia capace di ritrovarle?
Campanello. Adesso dal lato di Amy. Ed sussurra qualcosa come per concederle di alzarsi, lui
aspetter in linea. La vede andare verso il corridoio. Alla porta c un giovane corriere che le porge un
pacchetto, lei firma e torna verso lo scrittoio. Comincia a scartarlo quando nuovamente seduta
davanti allo schermo.
Chiss chi il mittente dice trattenendo un sorriso anonimo.
Non guardare me. Anche se da quando ti conosco faccio sistematico uso di quella magnifica forma
di identit che lanonimia.
La piccola scatola contiene due chiavi e una cartolina con limmagine di un borgo, come sospeso su
un lago. Sulla faccia posteriore, una scritta:

Ci hanno detto che le avevi perdute. Non stato facile ma ce labbiamo fatta. Ti vogliamo bene ma sei
pregata di non esagerare. Le tue fedeli copie Amy, Amy, Amy, Amy, Amy, Amy, Amy, Amy, Amy e
Amy.

Ride, fragorosamente. E intanto lo ama. Infinitamente. Quasi come negli istanti in cui ne avverte il
contatto fisico.
Vedi che sei sempre uno stregone? Come diavolo hai fatto?
Delle chiavi perdute me lavevi gi detto. Un caso di tollerabile criptomnesia. Se non fosse per la
tua giovane et.
E va bene. Ma come sei riuscito a far arrivare il corriere proprio mentre ne parlavamo?
Qui lascio decidere a te. Sincronia collettiva, relazione gravitazionale... Oppure ancora culo.
Lui savvicina allobiettivo della camera e le d un bacio. Lei fa lo stesso, sa che quello il momento
del congedo.
Mi sa che devi andare, vero?
S, amore mio, devo proprio. Ma prima fatti guardare.
Amy si lascia ammirare, felice. Lui la fissa a lungo, abbassa le palpebre quasi fino a chiuderle.
Sei bellissima...
E interrompe la connessione.
V

La serata scorre via sulla poltrona di un teatro. Accanto a lei Rick e il suo amico Jason, un abile
videoassist. Ma Amy in compagnia soprattutto del suo iPhone, da quel rettangolo di vetro e metallo
aspetta segni di vita. Sul palco, uno spettacolo davanguardia impegna gli attori in acrobazie fisiche e
sonore. Il trionfo del corpo che diventa movimento, spinto dal ritmo dellinerzia universale. Eccolo,
lsms.
Studiato oggi?.
I suoi polpastrelli volano sul display come sulla tastiera di un piano.
S, uffa... Dove sei?.
Una cena noiosa e teatrale. E tu?.
Anko a teatro, ma nn si mangia!.
La replica di Ed una lunga risata digitale. Jason la osserva, un po gli spiace accorgersi che Amy
cos lontana da quel luogo, da lui e da Rick.
Ma non ti piace lo spettacolo?
Boh risponde lei lasciando gli occhi sul display e a te?
Adesso lei di Ed, con Ed. Gli sta scrivendo ancora qualcosa.
Laltro giorno ti ho visto pensieroso. Qualcosa nn va?.
Jason si gira dal lato di Rick.
Socievole la tua amica sussurra.
Molto!
LiPhone sfida la penombra della sala col piccolo bagliore di un nuovo messaggio.
Sono la mamma. Mi chiami?.

Lindomani c da lavorare duro. La scena prevede che un palazzone prenda fuoco e che un
personaggio del film da quel palazzone esca cadendo gi rovinosamente da una rampa di scale, col
corpo abbracciato dalle fiamme. Anche stavolta, lattrice lascia a Amy il gusto di ritrovarsi davvero nel
cuore dellincendio. Le macchine da presa continuano a girare, fino allistante in cui la sagoma di
fuoco a terra, ormai senza vita.
Stooop! Rapidi!
Il solito Rick e altri della troupe sono accanto a Amy. Con gli estintori spengono le fiamme che
ancora ardono sugli abiti di Amy.
Va tutto bene, Amy?
Prima di riuscire a parlare, la ragazza tranquillizza tutti muovendo la testa. Sta bene, ma si vede
chiaro che non stato facile.
Ok, ragazzi, ok. Va tutto bene.
Si scioglie una buona met della tensione collettiva che si era accumulata. Adesso Amy pu alzarsi,
Rick laiuta a liberarsi da quella parrucca bollente che fuma. Il regista intanto rivede la scena.
Bravissima, perfetta!
Dal set proviene un applauso. Laiuto regista la prende in giro offrendole altro lavoro.
Tra un mesetto ci sarebbe da girare uno squartamento. Ti pu interessare?
Lei sorride tradendo qualche dolorino.
Ma certo!
Quando si tratta di rimetterci la pelle ironizza Rick lei sempre pronta, e felice.
Diciamo che mi piace riaprire gli occhi dopo.
Lascia gli amici ridere alle sue spalle e corre a controllare il display del cellulare, per leggere i
messaggi di Ed, contare quante volte ha provato a chiamarla, ma curiosamente non trova n sms n
chiamate.
VI

Per conquistare la certezza di riaprire gli occhi dopo ogni fine, a Amy tocca allenarsi. Ferocemente.
Quotidianamente. Sul tatami della palestra di judo, stende un avversario dopo laltro, donne e uomini.
l che comincia la sua battaglia per esistere, e per uscire viva da auto che si ribaltano e appartamenti
in fiamme. Listinto non le ha mai concesso di risparmiarsi, deve proseguire, migliorarsi, ha bisogno di
sentire dentro che ogni giorno aggiunge qualcosa a ci che aveva ieri.
Non si vedono spesso allievi cos, il suo istruttore di judo incantato:
Per oggi direi che pu anche bastare. Sai che sei migliorata tantissimo, e in poco tempo?
Un complimento che forse nemmeno percepisce. Perch sta sfidando se stessa, non la
considerazione altrui. E poi perch gi nei paraggi del suo giubbotto. Fruga nella tasca, cerca
liPhone, cerca un messaggio di Ed che non trova.
Rick a un passo da lei.
E dai! Ma ci vai anche a letto col cellulare?
Perch no? Pur di non andarci con te...
Pi che la risposta, il tono che fulmina Rick. Saccorge in fretta di quanto astiosa volesse essere
quella frase.
Ehi, che ti prende? Non intendevo...
Sta alla larga dalla mia vita privata, ok? Altrimenti ti cerchi unaltra suicida e amici come prima.
Ha gi smesso di ascoltarlo, sguardi non gliene ha concesso uno. Osserva il cellulare, invece. Non ha
nuovi sms, ma una mail. di Ed, ma la mail le piace meno.
Ciao, kamikaze, perdonami se non ti ho chiamato ma sono in una zona senza campo. A dopo. Un
cosmo di baci.
VII

Quando corre tra i viali del parco, metri e chilometri diventano invisibili. Il verde che scorre al suo
fianco le fa dimenticare lo sforzo, lossigeno che si riduce, lacido lattico che incombe. Amy si ferma di
colpo, respira profondamente, accosta le labbra e soffia via il fiato accumulato, si piega sbilanciando il
busto in avanti e stringendo le caviglie tra le dita, poi coi dorsi delle mani tocca senza fatica lasfalto
che proprio davanti alla punta delle sue scarpe da jogging. Ha una panchina a pochi metri da lei, si
siede. Non stanca, ma spera che sulliPhone ci sia Ed. Non lo trova e decide di chiamare. Niente,
staccato. presa dal pensiero di lui, quando un cane le si avvicina, quasi sfiorandola. La guarda, la
fissa. Amy ne colpita. Gli prende delicatamente la testa tra le mani.
Ciao, come stai?
Lo accarezza con la sensazione che lanimale continui a osservarla, quasi volesse parlarle. Un fischio
rompe lincantesimo. Un uomo sopraggiunge passeggiando, ha le braccia dietro la schiena e regge un
guinzaglio. Il cane si dirige verso di lui, Amy si alza e riprende piano la sua corsa. Si gira per unultima
occhiata. Ormai accanto al suo padrone, il cane girato verso di lei, non ha smesso di fissarla.
VIII

Se licona di una nuova mail o di un nuovo messaggio appare sul tuo pc, qualcuno nel mondo l
fuori sta pensando a te. Magari per venderti libri o una polizza, e allora licona prende un aspetto
meno affascinante. Amy in casa da sola, seduta nella sua stanza alla sua scrivania, da venti minuti
studia. O meglio, sta tentando di farlo. Mezza dozzina di libri e un paio di bloc pieni di appunti sono
tutti l, esposti a un passo dalla sua scarsa voglia di cascarci dentro. Ma adesso c la mail che s
appena fatta viva. Un clic e la apre, la mail che voleva, la sola che sappia metterle un brivido sulla
pelle.
Lo so che sei arrabbiata perch sono sparito, ma stato solo un tentativo di smaterializzazione mal
riuscito. Anche tu dovrai sopportarmi ancora molto ma molto a lungo . A dopo. Tanti baci, anche dai
miei dieci doppi.
Avvia le mani verso la tastiera, ha voglia di rispondere, voglia di tenere vivo quel contatto. Intanto
sorride, poche righe di una mail possono divertirti, se vengono da Ed possono addirittura renderti
felice.
Caro stregone, vedo ke cominci a perdere colpi....
Vuole essere brillante, non allaltezza di Ed, per carit, ma quanto occorre per sostenere la sfida e
non apparire disarmata. Cerca unidea.
Il campanello. Si alza e va ad aprire. Tommy, il fattorino del fioraio che lei conosce da quando
venuta a vivere in quel quartiere.
Ciao, Amy. Questo per te. Ciao...
Ciao, Tommy. Grazie, arrivederci...
Le mette in braccio un fascio di rose che quasi fatica a entrare dalla porta. Una volta che Tommy
andato, prima ancora di richiudersi la porta alle spalle, Amy nota una busta sistemata tra i gambi
spinosi. Poggia i fiori su una sedia vuota della sua stanza e la apre. Dentro, un biglietto.
curiosissima, soprattutto invasa dalla gioia.

18 gennaio 2008. Ricordi? Tuo Ed.

D unocchiata alla mail che sullo schermo ad aspettarla. Scuote un po la testa e muove le labbra
come per dire:
No.
La frase scritta un attimo prima non ha pi alcun valore. Occorre unaltra risposta, un pensiero
diverso. Guarda la busta lasciata sulla scrivania, allinterno c ancora qualcosa. Un piccolo oggetto
rigido, un dvd. Per capirci di pi, a Amy tocca solo infilare il dischetto nel drive del pc che ha
davanti a s.
Lapplicazione che legge i filmati impiega per aprirsi un tempo intollerabile. Anche un pc che tarda
a partire somiglia tanto alleternit, e quel dischetto che fa aspettare sa essere un intervallo infinito,
un minuscolo nemico di silicio monocristallino pi forte della umana capacit di pazientare. Amy
colpisce con la mano il suo lento pc, un gesto che funziona sempre.
Finalmente il video parte. In primo piano sullo schermo, ci sono subito il volto di Ed e i suoi occhi
che la osservano.
Cara Amy dice con un leggero sorriso oggi il nostro sesto anniversario. Anche stavolta hai
commesso un grande errore a credere che me ne dimenticassi...
Il battito del cuore di Amy non ha la sua cadenza ordinaria. Non quando c Ed. Quel viso la agita,
sa riempirla di passione, di felicit, di inquietudine.
S, hai ragione, ho sempre la testa tra le nuvole. Ma pi mavvicino alliperuranio e pi mi riesce
naturale pensarti... E in effetti, di che parlavo quando ti ho visto la prima volta? Del concetto di
infinito nella storia dellastronomia.
Lei saccorge che ora il sorriso di lui si espande, cerca a tutti i costi un complice nel sorriso di Amy.
stato il solo simposio utile della mia carriera. Ricordo esattamente listante in cui nel mezzo
della folla annoiata mi sono accorto del tuo sguardo incantato. In quel momento ho capito cosa deve
provare unanima sperduta quando, tra tanti corpi, riconosce quello in cui sceglie di reincarnarsi...
Amy non fa un gesto, ha i muscoli bloccati da quel che vede e che ascolta. La sensazione che lui
non solo la stia guardando dallo schermo, ma che riesca a cogliere anche i sospiri di lei, che il ritmo
delle parole di Ed viaggi perfettamente sintonizzato sulla sua attenzione.
Poi continua le cose non sono andate come avremmo voluto, e so bene che la responsabilit
soltanto mia.
Ed ha bisogno di una piccola pausa. Una sosta retorica, forse, che diventa un sospiro tutto dedicato
alla colpa che sta attribuendo a se stesso.
Daltra parte dice con espressione pi seria abbiamo scardinato il concetto tradizionale della
metempsicosi, e abbiamo vissuto insieme anche quando la distanza ci teneva lontani... E cos sar
sempre, come in questi anni meravigliosi. I sei anni pi belli della mia vita.
Si ferma, il viso savvicina allobiettivo della camera. Perch? Perch cos tanto? Per darle un bacio.
Amy ha un sussulto entusiasta, si solleva dalla sedia e bacia lo schermo del pc.
Sono stati i pi belli anche per me dice.
Ed intanto sta allontanandosi dallobiettivo per rendersi nuovamente ben visibile. Con la mano
saluta, con le labbra lancia un sorriso aperto, vitale. Infine qualche parola ancora.
Grazie, anima mia. Ti saluto. A presto, amore...!
E sparisce. Amy immersa adesso in un oceano di gioia, il corpo vibra, le fa prendere il cellulare e
comporre il numero di lui. Deve sentirlo. Ora. Aspetta lo squillo, invece arriva la frustrazione
elettronica della vocina che comunica lassenza del chiamato.
Lasciate pure un messaggio aggiunge con un pizzico di comprensione.
Fuori il clima sta facendosi rigido, c un vento chiassoso e un cielo che sembra diventare malvagio.
Lei non riesce a star ferma, ha le spalle verso la parete che per met colorata di blu intenso.
Al bip, Amy sceglie di scherzare ancora con laccento formale dellultima volta.
Gentilissimo professor Phoerum, non so se si ricorda di me, sono Amy Ryan, la kamikaze fuori
corso. Volevo informarla daver appena ricevuto la sua preziosa lezione. La ringrazio molto per
essersene ricordato e spero di rivederla al pi presto per sottoporle altre domande sullinfinito e sulle
nuove frontiere della metempsicosi. Nellattesa, le auguro buon lavoro.
piuttosto soddisfatta, riesce a farsi sorridere da sola. Il vento allesterno continua ad agitarsi
scomposto, solleva girandole di foglie secche, ne dirige una fino allaltezza della finestra chiusa della
stanza, poi la spinge verso il vetro, e qui il soffio discontinuo la fa tremare in modo regolare. Le forze
di chiss quale materia oscura costringono quella foglia a battere sul vetro il ritmo cupo di una marcia.
Mentre sta chiudendo il messaggio vocale, Amy distingue la foglia poggiata sulla sua finestra.
Sembra una mano. Batte ancora, misteriosamente, come stesse bussando a una porta che nessuno
apre.
IX

Malgrado il professor Phoerum sia obbligato a disertarlo, il convegno annuale di astrofisica e


cosmologia affollato di studenti, docenti e invitati vari. Il preside della facolt ha laria istituzionale,
affaticata degli appuntamenti che contano. gi al tavolo dei relatori, colloca il microfono in
corrispondenza della bocca e attacca con i ringraziamenti, tutti doverosi, a chi presente e a chi ha
finanziato. Amy nel cuore della folla, si sente un po inviata anche per conto di Ed. Non stupita
quando il telefono le indica che c una sua mail.
Vorrei tanto che non fossi al convegno. Chiss chi parler al mio posto. Confesso che sono geloso .
Il preside fa intanto da sottofondo col suo lungo elenco di omaggi. Oak Ridge National University,
Columbia University....
Stregone skerzi vero? Sono gi qui, il convegno iniziato. Davvero 6 geloso? Vuoi ke vada via?.
... Centre for Quantum Computer Technology, Lawrence Berkeley National Laboratory...
Ecco la mail, Ed risponde gi.
Vorrei tanto che non fossi al convegno. Chiss chi parler al mio posto. Confesso che sono geloso .
Ha dato due volte linvio, o un errore del sistema. Capita. E anzi, capita ancora. Giunge una terza
mail che ha ancora il testo di prima.
Vorrei tanto che non fossi al convegno. Chiss chi parler al mio posto. Confesso che sono geloso .
Amy aggredisce la tastiera del suo iPhone.
Se me lo kiedete in undici giuro ke fuggo via. Sono gelosi anke i tuoi doppi? .
La voce regolare e monotona del preside attrae dimprovviso la sua attenzione. Perch?
Ma prima di dare inizio ai lavori permettetemi di rivolgere un pensiero al professor Ed Phoerum...
Perch in questo modo? Certo, il ringraziamento, ma questo fin troppo pomposo.
... che per molti anni ha arricchito la vita della nostra Universit con i suoi indimenticabili
seminari...
Gli occhi di Ed, grandi, stretti in un lieve sorriso, adesso la guardano. E guardano tutti quelli che
sono nellaula. Il mormorio si spegne, c un silenzio cosmico che interviene nelle pause tra le frasi del
preside, alle cui spalle apparsa una foto gigantesca di Ed Phoerum.
... e che pochi giorni fa, purtroppo, venuto a mancare.
Il mormorio si riaccende, ma diverso. Si fa compatto e denso. Amy ha un brivido, si guarda
intorno, per un attimo le pare di non comprendere nulla del mondo, n il senso n il codice. Ma si
vede che il preside non parla solo a lei, perci prosegue.
Esattamente una settimana fa mi aveva chiamato da Edimburgo per dirmi che oggi non avrebbe
potuto prendere parte al nostro appuntamento.
Luniverso di Amy fermo, bloccato da una manciata di secondi. ferma anche la mano che regge
il cellulare. Ora quel piccolo strano oggetto si illumina. Una mail. S, una mail di Ed. Ma allora, cosa
accade? Luniverso pu riprendere a muoversi?
Se vuoi ti mander il testo della lezione. Un bacio grande. A dopo. Ed.
La folla attorno a Amy compostamente si alza. Qualche sedia rimbomba, ma un minuto di silenzio
al professor Phoerum va tributato. Lei si alza per scappare da l, per raggiungere il corridoio e tentare
di risistemarsi il mondo. Per un impulso incontrollabile chiama Ed. Ma come temeva il suo telefono
irraggiungibile. Quando parte il bip della segreteria, sente che le arterie le pulsano, ma si sforza di
assumere un tono calmo.
Mi scusi, professore, sono Amy Ryan. Avrei necessit di parlarle con una certa urgenza.
Comunque riprover.
Chiude il messaggio vocale e apre la rubrica. Seleziona Casa Ed e, costringendosi a unazione che
ha compiuto solo in casi eccezionali, chiama. Aspetta due, tre, forse quattro squilli. Intanto cammina
verso lesterno, gi fuori sulla strada.
Pronto? la voce di una donna.
Mentre Amy si concentra, come per esaminarne il tono, la voce giunge di nuovo, stavolta pi
severa.
Pronto!
Non pu risponderle, non pu. Mette gi e richiama il cellulare di Ed, ancora staccato. Ferma i
passi a un paio di metri da una quercia, rid unocchiata alla mail arrivata l, mentre era in aula. Se
vuoi ti mander il testo della lezione. Un bacio grande. A dopo. Ed. Con le spalle si lascia scivolare
lungo la corteccia della quercia, un tremore vistoso la aggredisce. Il suo iPhone vibra. uno scatto
nervoso il movimento col quale risponde.
Pronto?
Amy, mi senti? Sono mamma. Finalmente! da giorni che ti cerco.
Lei sussulta, rispondere le pare una fatica pazzesca.
S... dimmi.
Amy, sono un po preoccupata. Sai che ho sognato? Passeggiavamo di notte io e te, guardavamo
le stelle...
S.
Poi a un tratto mi giravo verso di te e mi accorgevo che non avevi gli occhi. Solo orbite vuote...
Mamma, ti chiamo dopo.
Un momento, non mi...
Ha gi interrotto. Deve tenere insieme qualche energia per respirare, e il resto non basta pi. La
sola forza che avverte nel tremore che le scuote il corpo. Casca su un fianco, riversa sullasfalto. Una
chiazza umida si allarga proprio al di sotto delle sue gambe.
X

Il dolore e lenigma. Sono come impastati, forse luno disciolto nellaltro. E questo rende
accidentato il cammino della disperazione. Amy non pu restar ferma, catturata dal pensiero vuoto
della morte. C qualcosa che deve inseguire, quanto sia utile non lo sa e non sa chiederselo. Tra le
notizie sparate dalla rete nelle ultime ore c Ed, parlano di lui. Per i quotidiani on line e per tanti blog
il professor Phoerum appartiene agli individui la cui morte merita un trattamento standard piuttosto
lusinghiero, da semivip.
Le sue eccezionali doti di divulgatore... Dopo lunghi anni di insegnamento... Secondo Phoerum e
molti altri astrofisici... Conferenze e seminari in ogni parte del mondo... Il prof. Ed Phoerum si
spento il 15 gennaio scorso, ma solo oggi la famiglia ne ha diffuso la notizia...
La data che riportano tutti, quella data, 15 gennaio, un brivido. Le rose, le rose arrivate a casa.
stato tre giorni dopo, impossibile sbagliare. 18 gennaio 2008. Ricordi? Tuo Ed.... Ma allora che sta
succedendo?
Amy pesca nuovamente quel dischetto dalla busta e nuovamente lo infila nel drive del pc. Gli occhi
di Ed la guardano ancora, pronuncia le stesse parole.
Cara Amy, oggi il nostro sesto anniversario. Anche stavolta hai commesso un grande errore a
credere che me ne dimenticassi...
Quando i meccanismi logici del mondo sembrano inceppati, quando ogni soluzione incatenata nel
groviglio del nulla, una doccia pu servire. Non risolver molto, ma per un po lascer che i pensieri
scivolino come lacqua sulla pelle.
Mentre un asciugamano diventa un turbante e la spugna del telo le accarezza la schiena, pensa a
una partenza, ma nessun bagaglio ancora pronto. Recupera un trolley che riposava sotto il letto, e
quando sta per iniziare a imbottirlo di biancheria, saccorge della posta lasciata sotto la porta
dingresso. Una bolletta immancabile, un paio di foglietti pubblicitari: un negozio di abbigliamento di
tendenza annuncia la sua prossima apertura, unagenzia di viaggi invita a visitare il Per. E anche una
lettera, una lettera vera. La apre.

Amy dolcissima, improvvisamente sento il bisogno di scriverti. Quanto tempo che non lo facciamo? Ci
sentiamo e ci scambiamo messaggi quotidianamente, mi manca per la trepidazione di tenere tra le mani
il foglio che stato tra le tue mani mentre cercavi le parole. Mi manca sapere che stringerai la mia lettera
interrompendo unazione pi o meno importante della tua giornata. Ecco, mi chiedo cosa stai facendo.
Dove sei? In che luogo posso immaginarti? Che stai guardando? E sento che tutto il mondo intorno a te mi
manca, almeno quanto mi manchi tu. Abbi cura di te, amore mio. A presto. Tuo Ed.

In basso sul foglio, un luogo e una data sono scritti con penna blu. Edimburgo, 20 gennaio 2015.
Sulla poltrona classe turistica che sta volando proprio verso Edimburgo, Amy rilegge ancora la
lettera. Una volta atterrata, un taxi la porta in centro. Lindirizzo questo, il portoncino le si para
davanti come se volesse offrirsi. Amy tira dietro il suo trolley col cuore che martella dentro, assume
unaria disinvolta, non vuole che qualcuno la noti. Savvicina allingresso per sbirciare il nome sulla
targa del citofono. Non ci sono dubbi, quella la casa di Ed. Poi si allontana passeggiando per una
dozzina di metri, intanto estrae il cellulare dalla borsa e seleziona il numero di lui. Niente. Solita
segreteria, e solito irritante invito a lasciare un messaggio. Non pu arrendersi, non il momento.
Dalla rubrica fa partire il numero di casa di Ed. Squilla, una volta, due, tre, quel suono si protrae nel
nulla, nessuno dallaltra parte deve aver voglia di rispondere. Nellistante in cui rinuncia, il rumore di
un portone che si apre cattura la sua attenzione. Un gruppetto di quattro persone sta lasciando
proprio quella casa. Una ragazza, una donna sui cinquantacinque anni, un uomo piuttosto giovane e
un ragazzino. Nicholas, sicuramente Nicholas. Dallaltra parte della strada unauto parcheggiata li
aspetta. Unauto sulla quale salgono e nella quale spariscono.
Amy d nuovamente unocchiata al citofono, usarlo significa insinuarsi nella vita vera di Ed, un
passo dal quale non si torna indietro. Suona. La risposta il silenzio, anche qui.
XI

Edimburgo ha i colori bugiardi delle citt troppo a nord. La facolt di Fisica in un palazzone coi
soffitti alti e le pareti piuttosto spoglie. Amy finalmente nel Dipartimento di Astrofisica, la dimora
accademica di Ed Phoerum.
Ma qui da tanto che non abbiamo sue notizie le spiega unanziana segretaria che ha laria di
star l da sempre.
Scusi, mi sta dicendo che il professor Phoerum non insegna qui?
Proprio cos, non insegna l. Non pi, e non andato via da settimane, ma da mesi.
Alcuni mesi specifica la segretaria credo per motivi di salute. Ma lei perch lo cerca, scusi?
Prima che il cuore le diventi scuro, prima che le ipotesi e le angosce la travolgano, Amy torna nel
solo luogo che ancora pu concederle qualcosa di Ed. di nuovo sotto casa sua, impegnata a pedinare
il nulla. Dal portone, sbuca a un tratto la stessa ragazza che aveva visto uscire. Finge di essere l per
caso e attraversa la strada, raggiunge il marciapiede opposto e si avvia nella stessa direzione scelta
dalla ragazza. Ma lei si ferma, cerca nella borsa, sembra voler tornare verso il portone. Amy indugia
con lo stesso ritmo, la studia segretamente, ed quanto basta per farsi notare. La strada piuttosto
deserta, la ragazza guarda verso di lei, probabilmente guarda proprio lei. Un negozio diventa il rifugio
provvisorio di Amy. Ne fissa la vetrina, un riflesso le dice che la ragazza alle sue spalle ha ripreso il
cammino.
Il cuore scuro le lascia lo spiraglio della morte. Le ipotesi stanno via via frantumandosi, non sono
pi supposizioni, ora sono gusci freddi e disillusi. Ed devessere morto. Anzi, morto.
Fa in modo che la parola le si moltiplichi nella testa, per accettarla, per prenderla con s a bordo e
disinnescarla, per viaggiarci fianco a fianco, per accarezzarla come si fa con un cucciolo minaccioso,
per avvicinarsi alla paura.

Signorina, nel nostro elenco il nome che mi ha dato non c. Ha cercato negli altri cimiteri della
citt?
S, ma... Non lo trovo. Per favore, potrebbe controllare anche l?
Limpiegato salta dal video del computer alle pagine di alcuni registri che ha accanto.
Sicura che deceduto? chiede lasciando gli occhi incollati alle sue verifiche.
Amy si accorge di non avere alcuna risposta, e nulla che riesca a spiegare. Sceglie il silenzio, la resa.
Sta per andar via.
Un momento! Ecco, Edward Phoerum. lui, no? Non stato sepolto, perci non si trovava.
Questo signore stato cremato il 20 gennaio scorso.
Lascia la stanza delle certezze. Sente la ghiaia che crepita sotto le sue scarpe. Passeggia lentamente
tra i vialetti del cimitero di Edimburgo. Conta poco che la salma di Ed non sia l, un cimitero uno
spazio sospeso al quale ogni defunto appartiene un po. Il suono del telefono come uno schiaffo dato
a chi sviene. Il segnale della posta in arrivo risveglia Amy, lei guarda il display e ritrova il brivido che
le scuote le ossa.
Amore mio, se ti conosco bene, in questi giorni immagino che andrai dalle mie parti. Cercherai tra i
miei luoghi. Se cos, se non mi sto sbagliando, ti prego di raggiungere lo studio dellavvocato Glenn
Durrell, 342 Newington Street. Ti penso e ti avvolgo tra le mie braccia. Non ti abbandoner mai. Tuo Ed.
Legge e ingoia lacrime. fatto cos il dolore?
Lavvocato Durrell ha un aspetto e dei comportamenti gradevoli. Lascia la sua scrivania e le va
incontro tendendole la mano.
Buongiorno, signorina Ryan. Mi perdoner, ma devo chiederle un documento di riconoscimento.
Certo... sussurra lei timida ... eccolo.
Il domicilio? questo?
No... Dickens Street 45.
Pu firmare questo modulo, per favore?
Legge, china la testa, firma. Ora, solo ora, Ed morto. In modo diverso, non come era morto prima.
Questa la sua morte formale, una morte legale, giuridicamente indiscutibile. Non ci aveva badato,
ma le era restato dentro uno spiraglio. Il rifiuto illogico ritagliato nella speranza, quel piccolo spazio di
illusioni che sfida la realt e non sa arrendersi. Quel registro poteva sbagliare, quel nome poteva
appartenere anche a un altro. Adesso ufficialmente al cospetto del defunto Ed Phoerum, il suo Ed
Phoerum.
Signorina Ryan... sono costernato, comprendo il suo stato danimo. Tenga presente che il
professore, poco prima di lasciarci, mi ha affidato in deposito fiduciario qualcosa per lei.
un pacchetto, prelevato da una cassetta di sicurezza che alle spalle dellavvocato Durrell.
Ecco, per lei. E se crede di aver bisogno di me, non esiti a contattarmi.
La strada che affronta quando esce dallo studio legale una forma senza direzioni. Uno spazio fatto
di vuoto, gelido e infinito. Amy lo affronta in compagnia del suo trolley. Quel niente assoluto ha una
panchina, dove lei siede e dove sceglie di fare i conti col pacchetto appena ricevuto. Lo scarta.
Contiene una busta, un dvd e una scatolina di velluto un po logoro. Nella busta, un biglietto scritto a
mano.

Ciao, Amy. un ricordo di mio padre: lo ha portato sempre con s a ogni esame universitario senza
fallirne mai uno. E dopo di lui, io. Sono sicuro che continuer a funzionare anche per te. Ti amer
comunque, ovunque, sempre. Tuo Ed.

La scatolina conserva un anello segnato dal tempo, i suoi tanti anni li mostra tutti. Troppo largo per
le dita di Amy, solo il pollice riesce a tenerlo. Mentre uno scoiattolo le gioca accanto fino a sfiorarle il
collo, la ragazza si alza, sta per andar via. Lautista di un taxi in sosta a pochi metri le indica il trolley
dimenticato accanto alla panchina.

Il gate si svuota lentamente, i viaggiatori sfilano lungo il finger pronti a imbarcarsi. Amy non se ne
accorge neanche, resta seduta, guarda nel nulla, assente. Tra le mani ha il dvd che era nel pacchetto. I
passeggeri del suo volo sono ormai tutti dentro.
La signorina Ryan? chiede la hostess andando verso di lei.
S dice Amy come risvegliandosi.
La prego, manca solo lei.
XII

Gli occhi di Ed hanno il colore del passato. Forse erano su quello schermo ad aspettare da tempo,
gi prima che Amy inserisse quel dischetto. Diffondono un sorriso che lei conosce bene, la guardano
come per dire qualcosa prima che sia necessario usare dei suoni. Eccolo il silenzio delleternit, ecco il
silenzio che sa sovrastare le parole e il silenzio del niente. Il suono di ci che non .
Ciao, Amy. Sai una cosa? Adesso comincio a capirlo. S, intendo la ragione per cui quando vai
dallaltra parte la prima cosa che perdi il diritto di parlare. Lo capisco, ora lo capisco... Perch...
Si sforza. Trova parole che gli sembrano inadeguate, e non le pronuncia. Si sforza. E infine si
aggrappa al salvagente dellironia...
Perch non sai proprio da dove diavolo cominciare.
Amy ascolta, e intanto sente che i pensieri le si comprimono dentro, come nascessero morti,
schiacciati prima che possano sbocciare. Se lui ha smarrito il diritto di parlare, lei deve aver perso
quello di rispondergli. Ci che la sua mente genera, ci che vorrebbe replicare alle parole di lui, si
dissolve, tutto sfuma in un attimo. In pi, avverte che ora le si stringe anche la gola.
Lo so cosa ti stai chiedendo adesso. Lo so bene. Stai pensando: perch non me lha detto?
Sospira, condivide quellessenziale interrogativo. Lo rivolge a se stesso.
Perch non te lho detto? Perch... Mi sembrava una cosa banale. E soprattutto inopportuna.
Come posso definirla? Sarebbe stata una nota stonata, qualcosa che non volevo che facesse parte di
noi. Non doveva riguardarci, non doveva mai entrare tra te e me, non doveva. Una cosa che, in
definitiva, non nemmeno accaduta. E poi, semplicemente, Amy... non volevo vederti soffrire. Quella
roba l.
Lo sa che lei adesso piange, che le si vedono le lacrime cadere dalle guance, che le stanno scaldando
le labbra e che cominciano a far sentire un sapore un po salato in bocca. S, lui lo sa.
Ora dirai che per me tutto facile adesso. Facile non vedere le tue lacrime. Ma tu lo sai scherza
ancora sono sempre stato un uomo molto fortunato... Per non sai quanto mi secca non poter pi
ricevere i tuoi messaggi. Oddio, poi non detto. Magari succede che i nostri doppi non si rassegnino e
trovino un modo... Bah, vedremo. Io comunque, nel mio piccolo, in questi ultimi tempi mi sono dato
molto da fare. E ho scoperto che vero, s, meno tempo hai a disposizione pi diventi ingegnoso e
creativo. Perci, vedrai, il tuo stregone non ti abbandoner mica cos facilmente.
Nemmeno le emozioni a volte sanno scegliere una direzione certa. cos inutile illudersi che si
possa restare coerenti e univoci. Basta uno dei lampi di Ed e dalla tristezza dolorosa di Amy salta fuori
un sorriso, uno strano slancio di tenerezza. Di gioia, quasi.
Ma ascoltami bene, non mi va di passare per uno di quei fantasmi delle favole che rimangono
intrappolati nella via di mezzo e si trasformano in un tormento per chi resta nel mondo reale. A me
basta che tu mi prometta una cosa. Quando ti sarai stancata di questa mia ostinazione esistenziale,
appena ne avrai abbastanza, invia subito una mail al mio indirizzo. Nel testo, sar sufficiente ripetere
il tuo nome undici volte consecutive. Devi solo fare questo. Da quel momento, io ti lascer in pace.
XIII

Una sagoma di resina e gesso impastato che sembra un animale, o una mummia. In laboratorio, i
tecnici la osservano. Dovrebbe andar tutto bene, ma quando il capo dellquipe la sfiora con le dita per
valutare la consistenza della resina, dallescrescenza della parte superiore vengono fuori alcune gocce
dacqua. Non dovrebbe, non era progettata per trasudare. La sagoma adesso geme, e articola piccoli
movimenti. I tecnici smettono di osservarla e intervengono. La abbracciano per scoperchiarne
interamente la parte superiore. Amy l dentro, stretta solo in quel contorno di gesso impastato,
completamente nuda. Respira grazie ai piccoli tubicini che ancora le pendono dal naso e dalla bocca.
La aiutano a venir fuori dallanimale che la ospita. Saccorgono che piange e che non riesce a fermarsi.
Tra lartista che ha plasmato la sagoma e il capo tecnico degli effetti speciali c Rick. Mentre quei due
discutono sul calco e sui danni procurati dallumido delle lacrime, lui avvolge Amy in un accappatoio.
Qualcosa non va?
No, Rick, va tutto bene. Scusate. Scusatemi tutti.
dura l dentro, me ne rendo conto.
Mi sembrava di soffocare.
Il responsabile del laboratorio concentrato sul lavoro sperperato.
Una giornata buttata via... Qui tutto da rifare... Deve stare immobile, e non deve piangere.
Rick lascia due occhi amorevoli su Amy.
Non ascoltarli. Tu sta tranquilla, se non te la senti posso chiamare unaltra.
Non necessario, Rick. Lo rifaccio.

grottesco ridarsi una vita, ora che la morte le accanto, ora che gioca con lei, che le sorride e che
mostra la sua faccia pi leggera. Forse per questo Amy sfoglia a ritroso qualche pagina. Cerca in
biblioteca vecchi volumi di astrofisica, probabilmente letti con lui, probabilmente solo titoli di cui lui
le ha parlato. Non ha bisogno di leggerli, soltanto di stare in loro compagnia. Torna anche nei paraggi
dellhotel dove si erano ritrovati mille volte, e dove si sono incontrati lultima volta. Lultima. Crede di
volerlo solo osservare, ma una strana forza la spinge a passare la grande porta vetrata, poi a chiedere
se per quella notte disponibile la loro camera.
Il corridoio, la chiave elettronica nella fessura, la stanza. Tutto come sempre, tutto come quella
notte, tutto insensatamente uguale a comera. seduta sul letto, lo sguardo percorre pareti, poltrone,
pavimenti. Bussano. Non la sua immaginazione?
Chi ?
Room service!
Una donna resta sulla soglia, ha nella mano destra un plico.
Scusi, devo darle questo. arrivato alcuni giorni fa. Pensavamo di farglielo recapitare a casa, ma
visto che qui...
La cameriera va via e lei torna a sedere sul letto. Rigira la lettera tra le mani, per un po non la apre.
Nemmeno la certezza della morte di Ed ha saputo fermare tutto questo. La apre, contiene un biglietto
con due sole righe:
Scusami kamikaze, me nero dimenticato. Un bacio grande. Tuo Ed.

Dal plico estrae una canottiera maschile, perfettamente in piega. Riesce a sorridere, ad abbracciarla
e avvicinarla subito al naso, vuole respirarla, prima di spogliarsi e indossarla. Vestita di Ed, si accuccia
sul letto e si abbraccia con le sue stesse braccia.
XIV

La guancia sul finestrino dellautobus, Amy ha pensieri disordinati, sparsi in mille sensi. Il suono
delliPhone, il suono di una mail, glieli ricompone, stringendoli in uno solo. La posta arriva da Ed.
Se la mia memoria non mi tradisce oggi dovresti dare lesame di Evoluzione spettrale delle galassie.
Avrai studiato abbastanza? Nel dubbio, se fossi io a interrogarti, ti chiederei delle fluttuazioni statistiche
nel metodo di Tonry/Schneider perch so che ti piace, ma il tuo professore un osso duro, chiss che
diavolo ti domander. Comunque in gamba! Prover a chiamarti dopo. Un bacio. Tuo Ed.
Amy pu solo socchiudere le palpebre, come per trasformare in sogno la strana realt nella quale la
sua vita cascata. E continuare la breve corsa in autobus.
Seduta a un metro dal professore, Amy esibisce la sua faccia da esame. Compunta, cordiale, con
linquietudine nascosta a met. Losso duro che ha di fronte sta scrutando al computer la scheda
universitaria della candidata Ryan.
Il suo ultimo esame!
S, professore intanto accarezza lanello del padre di Ed al pollice sinistro.
E vedo scandisce mentre le rivolge lo sguardo che ha ottimi voti. C qualcosa che la turba,
signorina? Perch ha quella faccia?
Niente, professore. Forse ho solo dormito poco.
Bene. Mi parli allora di un argomento a suo piacere.
Direi... fluttuazioni statistiche nelle popolazioni stellari e metodo di Tonry/Schneider.
una scelta eccellente. La prego, allora, me ne parli.

La strada del ritorno ha il sapore della liberazione. Sembra la marcia verso una celebrazione, e
anche verso una fine. Si d un passo rapido, allesatto confine con la corsa. Unandatura che solo per
caso riesce a farle cogliere il suono del cellulare che ha in tasca. La mail in arrivo non la sorprende.
Stavolta quasi laspettava.
In fondo, dovrebbe pensare che non pu essere, eppure immagina che quello di Ed il solo nome
possibile che trover sul cellulare. in bilico tra la logica spicciola e una logica trascendente, tra ci
che sei costretto a prevedere e ci che in realt stai prevedendo, tra il terreno e il sublime.
lui, il professor Phoerum.
S, ma c di strano che la mail non ha titolo n testo, sembra vuota. Con un clic, Amy si accorge che
contiene un allegato. Si tratta di un video. Prosegue il suo cammino, ma il video deve vederlo subito,
adesso. Dal display del cellulare, Ed la scruta con uno sguardo protettivo, amorevole.
Caro Nicholas dice oggi il tuo diciottesimo compleanno...
Il cuore le arriva alla glottide, ne avverte ogni battito. Si ferma, travolta da sensazioni mai provate,
le pare che del suo stesso corpo non abbia pi il controllo. I muscoli si muovono da soli, i pensieri
sono un ammasso incapace di produrre comandi, nella testa c un brodo rovente che da un po
sembra bollire.
Non potevo mancare neanche stavolta. Sarai diventato un bel ragazzo ormai, ne sono certo. E se
avrai seguito con scrupolo limpulso di non rispettare mai i consigli che ti ho dato in tutti questi anni,
sono sicuro che anche la tua personalit si sar attrezzata di una forza altrettanto bella.
Ed sorride con un pizzico di sarcasmo, un sarcasmo del quale si compiace. Amy va avanti, continua
ad ascoltare il messaggio.
Ma un padre un padre, non pu sottrarsi al compito di rifilare saggi suggerimenti ai propri figli.
Non potevo farlo nemmeno io.
A pochi metri da lei, un furgone frena, si blocca proprio nel momento in cui la individua. Un
ragazzo spalanca lo sportello destro e scende. Le va incontro chiamandola.
Signorina Ryan!
Una chiamata non basta, Amy adesso su un pianeta distante.
Signorina Ryan!
Si volta verso il ragazzo che ormai le accanto. Lui regge un pacchetto, gi pronto a porgerlo.
Tenga. per lei.
La signorina Ryan ha lo sguardo smarrito, perlustra il ragazzo e lorizzonte intero sollevando solo
per un attimo il capo. Non risponde nulla. Prende il pacchetto, rimette gli occhi sul cellulare che tiene
come uno specchio in cui guardarsi, e sul video che intanto procede ininterrotto.
Mi consola per la speranza che tu faccia sempre di testa tua... Perch ho fiducia in te, ragazzo
mio, e nella tua intelligenza.
Il corriere non s allontanato. a un passo da lei, adesso regge un quadernetto e ha la faccia
confusa pi di quella di Amy.
Signorina Ryan, dovrebbe firmare qui, per favore.
Quel piccolo obbligo formale il primo contatto che la ragazza ristabilisce con lambiente. Tanto da
avvertire che sulla soglia del portone di casa. Prima di offrire la mano per la firma, usa lindice per
bloccare il video di Ed. Graffia con la punta della penna il quadernetto del ragazzo e si ritrova
nellandrone. Appena dentro, incrocia la vicina del piano terra che dialoga con lamministratore. Non
una novit. La sensazione che parlino del portone.
Si apre con un soffio, quante volte devo dirglielo...
E va bene, signora. Luned al massimo faremo cambiare la serratura. gi stato deliberato. Pi di
questo...
Deliberato, deliberato. Intanto i ladri sono entrati in casa unaltra volta...
Amy prosegue. Ora nel mezzo delle scale, dove linquietudine le fa aprire il pacchetto. Dentro
appare un plico. Le basta meno di unocchiata per accorgersi che confezionato con la carta di
sempre, la stessa che Ed utilizza negli ultimi tempi. Prima, ne tira fuori un biglietto. Ormai pu quasi
dire che non stupita, si tratta del solito biglietto, quello che adesso si aspettava di trovare. Anche
questo scritto a mano, come gli altri.

Amore mio, ti conosco troppo bene per credere che sia andata male, pertanto escludo questa ipotesi.
Quando si trattava dellultimo esame prima della laurea, in genere io lasciavo al candidato piena libert
di scelta. Chiss se si usa ancora. In tal caso ti sar andata alla grande.

soprattutto adesso, in questo preciso istante, paralizzata sul pianerottolo con quel foglietto tra le
mani, che Amy riflette sconvolta su Ed, sulla sua capacit di prevedere i fatti. Spaventosa,
semplicemente spaventosa. Stregone, stregone insopportabile. Ma forse c pi che una lucida abilit
nel calcolare le probabilit, forse senza rendersene conto lei stessa che ha facilitato il compito
dellinterpretazione e addirittura della preveggenza a questo signore, perch forse lei stessa che vive
per lui in una trasparenza assoluta.
Ad ogni modo continua il biglietto qualunque voto ti abbiano dato sono felice per te.
Congratulazioni. Meriti un regalo. Ma per averlo dovrai raggiungere Borgoventoso, il 9 aprile, come
sempre...

Quel luogo unantologia di ricordi, di vita vissuta insieme. Sbircia nel plico, saltano fuori delle
chiavi e una foto. Una foto in cui i loro volti sono uno accanto allaltro. Ridono verso lobiettivo.
Giorni di Borgoventoso, giorni di un passato che ora sembra di unaltra era. Amy ha un piccolo
brivido amaro, quel passato gi nostalgia che pesa.

Nella busta trovi lennesimo mazzo di chiavi. Non si sa mai. Un bacio grande. A presto. Tuo Ed.

Ormai giunta sul piano della porta di casa sua. Ma anche entrare sembra faticoso. Staziona sul
penultimo dei gradini appena affrontati, decide di restarci, si siede. Non sente pi alcuna energia. Non
sa bene perch. Il passato che appare, Ed che sparisce, le buste, i video, i pacchetti. Era gioia, tutto
questo, solo pochi giorni fa. Ora fatica, una opprimente fatica per lanima.
XV

Il pescatore dallaria svanita si offre di aiutarla porgendole il braccio dalla barca. Ma Amy agile, sa
come far da sola e saltare sulla chiatta. Il tragitto breve, sullo sfondo c il borgo sospeso nellacqua.
in quella direzione che Amy guarda, verso quelle poche case. Anche il suo cuore sospeso. La voce
del pescatore frantuma il silenzio.
Il professore? Mai una volta che non sia in ritardo. Mi fa sapere lei quando devo venire a
prenderlo?
Daccordo, Ottavio, ti avverto io.
Lultima volta non mi sembrava contento. Troppa gente veniva a trovarlo.
Che gente?
Non li avevo mai visti prima. Un uomo e una donna, poi un uomo pi giovane. Con dei
macchinari. Mah, non so dirle. Io ero sempre allapprodo, aspettavo lei, signorina. Invece non arrivava
mai... Forse per questo il professore lo vedevo cos nervoso.
Lisolotto vicino, si pu quasi toccare. Amy si sporge dalla barca e accarezza lacqua che lo
lambisce. Pochi minuti ed tra le sue stradine deserte. Stradine familiari, percorse tante volte. Una
quella di casa. La ragazza rallenta il passo che fin qui era stato sicuro. Con le chiavi che le ha mandato
Ed, apre un portone segnato dal tempo e dal vento che giunge dal lago, dopo aver attraversato un
breve tratto di giardino. Linterno della casa in ordine, sembra che non manchi nulla. Nel camino il
fuoco acceso, si fa sentire col calore e col crepitio.
C nessuno? dice Amy a voce piuttosto alta.
Non giunge risposta. Nella stanza da letto il silenzio ancora pi irrespirabile, i ricordi sono troppi.
Cos si siede dinanzi al camino, rapita dalla legna che sillumina e dal serpeggiare delle fiamme.
Casualmente si accorge di un pacco nel mezzo del tavolo che occupa il centro della stanza. Sopra
scritto il suo nome. Un pacco voluminoso, e dentro c un computer. nuovo, e sulla parte superiore
c una busta con un dvd. Amy avvia il computer, poi introduce il dischetto.
Benvenuta a Borgoventoso, Amy...
Il suo sorriso ampio, e caldo come il fuoco che le scoppietta alle spalle. E anche lui l, seduto in
quello stesso ambiente, a quello stesso tavolo, con quello stesso camino.
Grazie per essere qui oggi. Nel giorno del mio compleanno. Come sempre. Stavolta per il regalo
per te. Cos non dovrai pi fare a pugni col tuo pc. Come mi trovi? Ho un ottimo aspetto, vero? S,
sto benissimo. Sai, dopotutto qui come essere l. Davvero... solo che non posso toccarti. Un guaio
non da poco.
Sul viso di Amy, il sorriso si trasfigura, diventa disagio.
Questa potevo risparmiarmela, sono daccordo con te. Comunque ricordati il nostro patto.
Quando avr superato la soglia della sopportabilit sai cosa fare... Undici volte il tuo nome.
XVI

Lumidit fa fluttuare ogni immagine distante pi di qualche metro. La luce stranamente accesa che
viene dallosteria di Borgoventoso nebbiosa, si sfalda appena la guardi. Amy si avvicina, nel locale
c un solo tavolo occupato. loste a vedere lei, la accoglie, la aspettava.
Siete aperti! dice lei con un filo di voce.
Ma certo. il 9 aprile, ero certo che tu saresti venuta. Dai, entra!
La guida amichevolmente verso il tavolo che la aspetta.
Vedi? gi tutto pronto. Il professore si raccomandato. Tutto come sempre. La musica, il men,
la torta.
Lei continua a tacere, frastornata. Si accosta al tavolo e siede. Gli altoparlanti del locale lasciano
che un cavaquinho diffonda le armonie nostalgiche di un fado. Intanto loste le riempie uno dei
bicchieri che Amy ha davanti a s.
Qui al borgo siamo tutti molto dispiaciuti. Ma in qualche modo anche abituati. Non lo vedevamo
per mesi e mesi. Poi allimprovviso restava con noi tutta la stagione.
Reggendo la bottiglia, orienta il braccio verso una parete dov appesa una foto in cui Ed sul
terrazzino della casa di Borgoventoso, accanto a un telescopio.
Vuol dire che la prenderemo come una delle sue assenze pi lunghe.
Amy si apre in un sorriso tenue, beve, socchiude un po gli occhi, lascia che le note del fado le
entrino dentro. Loste arriva dopo un istante con alcuni piatti. Amy gli punta gli occhi addosso.
Tu lo sai cos stato?
Lultima volta risponde loste rimasto quasi due settimane. Cera anche un medico. Li
sentivo parlare. Una parola antipatica. Astrocitoma.
Amy resta come pietrificata. Loste fissa i suoi occhi tristi, cerca parole per scaldare quel silenzio.
Sai cosa mi disse Ed una volta? Se vivi con la testa tra le stelle, prima o poi una ti si ficcher nel
cervello.
Come le passava le giornate?
Scriveva, scriveva sempre. Lettere, biglietti, messaggi. Al computer, al cellulare, con la
videocamera. Non si fermava mai. Per aveva spesso disturbi agli occhi. Si lamentava. Amy, mangia,
se no si fredda tutto.
Luomo si allontana, mentre Amy svogliatamente ingoia qualcosa, torna con un volumone tra le
mani. pieno di foto che raccontano i compleanni trascorsi proprio a quel tavolo. Amy e Ed
sorridono. Un sorriso che si evolve, che cresce, anno dopo anno.
Io lo ricordo cos dice lui sorrideva veramente solo quando era con te.
XVII

Quando rientra a casa, Amy esplora ogni angolo, dappertutto. Cerca tra scaffali, torri di libri,
mucchi di carte. Sale in soffitta e si ferma accanto a un grosso oggetto coperto da un telone. Lo sfila,
sotto c un telescopio. Quello della foto. pesante, ma dotato di un carrello col quale lo si trasporta
piuttosto agevolmente. Amy lo spinge fino allangolo estremo del terrazzo. Seduta su una piccola
panca, accosta locchio alloculare e guarda il cielo, guarda le stelle. Il silenzio della notte, spezzato
dal suono delliPhone. Una mail:
Di recente al borgo ho scoperto un luogo da cui il riflesso della montagna sul lago sembra il tuo viso
quando sorridi. Curioso essermene accorto solo adesso. Tuo Ed.
Lindomani lungo una stradina Amy incrocia Angela. La donna sta riparando la tenda di casa. Ma le
va incontro e la abbraccia.
Ciao, Amy!
Ciao, Angela.
Hai visto? Il borgo ancora pi deserto di prima. Tu ti fermi molto?
Non so ancora... Non facile.
A lui farebbe piacere sapere che sei qui. Quando parlava di te diventava un altro, gli brillavano gli
occhi. Solo lultimo giorno lho visto strano. La mattina andato a sedersi sulla roccia scura.
Istintivamente, Angela indica il posto. in direzione della costa.
S appoggiato l. Ha guardato lorizzonte, ha giocato con le pietre, tutto il giorno. Fino al
tramonto. Chiss...
XVIII

La roccia scura si sporge sullacqua come la spalliera di una vecchia poltrona abbandonata. Amy
seduta, si lascia guardare dallorizzonte, lascia che il vento le agiti i capelli.
Gli occhi di Amy vanno allo specchio dacqua del lago. Un riflesso delle montagne di fronte a lei ha
laria di un volto umano. Incredibile, anche lei non se nera mai accorta. Ha bisogno di rispondere:
vero, sono nello stesso luogo, guardo lo stesso riflesso ke hai visto tu. Ma a me sembra ke assomigli a
te....
Rilegge. Osserva ci che ha scritto. Lo evidenzia. Cancella.
XIX

Quella notte Amy non tranquilla. Resta a letto, ma dorme poco, pochissimo. Solo quando la luce
dellalba si fa viva, il sonno la aggredisce. Ma un rumore che giunge dal basso la sveglia. Qualcuno ha
aperto la porta dingresso. entrato in casa.
Ed!
Rimane ferma, con lespressione tesa del viso che lentamente si scioglie. Listinto le ha fatto urlare
quel nome, la ragione glielo sta portando via.
Amy. Sono io.
In basso, qualcuno accanto al camino e sta aggiungendo della legna.
Scusa, ti ho svegliata.
Amy scende le scale, la raggiunge.
Ciao, Angela. No, figurati. che non riuscivo a dormire.
Colpa mia, mi sono fatta scoprire. Il professore sera raccomandato tanto: Se la signorina rimane
pi di due giorni, metta questo sul tavolo, di notte, senza farsi vedere.
Nella mano ha ancora una busta. Gliela porge.
Non sono stata brava, mi dispiace.
Niente di grave.
Pi tardi, quando vai a pranzo, passo a rimettere in ordine.
Appena sola, Amy apre il plico. Contiene un dvd. Lo inserisce nel computer nuovo trovato l.
Appare Ed che fissa il centro dellobiettivo, come la guardasse davvero.
Ciao, kamikaze. Sono felice che tu sia rimasta a Borgoventoso. il luogo della mia solitudine, lo
sai. Non ho mai permesso a nessuno di raggiungermi qui. Solo tu. Oggi non saprei distinguere
limmagine del borgo dalla tua. Chiss se una di quelle giornate in cui la luce dellacqua intorno ti fa
sentire in unaltra dimensione... O se una di quelle mattine in cui ogni colore diventa grigio, e ti pare
di essere allombra del mondo... Non lo so...
Tace. Ma continua a fissare Amy. Da l, dal suo luogo e dal suo tempo impossibili. davanti a una
videocamera a cui ha parlato chiss quando. dolce, sorride, morto.
Ma, sai, credo di aver intuito qualcosa di te di cui non mi hai mai voluto parlare.
La ragazza stringe un po gli occhi e avverte un salto nel respiro.
Non te la prendere se te ne parlo. Lo avrei fatto comunque, prima o poi. Il tuo vantaggio adesso
che se non vuoi sentire le mie prediche paternalistiche puoi stoppare quando vuoi. E farmi sparire
davvero.
Lui ora sorride, lei tesa, con le mani continua a toccarsi guance e capelli. Non sa distinguere, fatica
a capire se irritata o imbarazzata.
Mi riferisco ai tuoi genitori. Ho sempre notato il tuo disagio a parlarne. Io non ho mai voluto
forzarti, ma forse arrivato il momento di farlo, amore mio. Lo dico per te, per il tuo bene.
Amy spiazzata. Ed sembra rendersene conto, e centellina le parole.
Di recente tua madre ti ha chiamato pi frequentemente del solito. E come sempre, suppongo,
non le hai mai risposto.
Non pu sapere di che tipo sia, Amy sente per che un tenue sorriso vorrebbe disegnarsi sul suo
volto, come a porgere scuse in suo nome. E che ruba spazio ed energie al respiro. Ma lei riesce a
trattenerlo.
Tanto vale che te lo dica, Amy. Dopo lultima volta che ci siamo visti, io sono andato a trovarla.
stata gentile, non le ho detto nulla di noi, tranquilla... Anche se non posso escludere che abbia
compreso pi di quanto io cercavo di nasconderle. Forse perci mi ha raccontato molto di te. Di quel
terribile incidente. E... anche del tuo senso di colpa mai risolto.
Non pu odiarlo. Non ci riuscirebbe. Ma quelle parole sono pezzi di vetro in frantumi che vanno
subito spazzati via. Perch a maneggiarli, si rischia di ferirsi, e sanguinare.
Smettila, Ed!
E lui la guarda, pu vederla la sofferenza di lei. Eppure va avanti, mai stato cos crudele? Neppure
la ascolta.
... sei convinta che tua madre ti odi perch avrebbe preferito che fossi morta tu al posto di tuo
padre... Non cos?
Basta! Deve tacere, deve stare zitto! Amy fa cadere il busto verso la tastiera, il chiasso che ha nella
testa rende i pensieri una poltiglia schiumosa. Fa scattare la pausa. Ed si blocca, il suo viso adesso
una scultura semimorta, ferma in una specie di ghigno sconosciuto, unespressione che Amy non
aveva mai visto prima in quel volto. Deve alzarsi, ora, lasciare la sedia che la imprigiona, se continua a
star ferma le si squaglier il ventre. Cammina per la stanza, soffrire le impedisce di vedere dove va.
Forse verso il camino, lo intuisce perch il calore la aggredisce alle guance. Anche camminare non
serve, si risiede. E riavvia Ed. Come un robot che riprende vita, il professore abbandona la smorfia su
cui era fermo e riparte.
Lei invece soffre ancora troppo per questa tua fissazione. Le manchi, Amy. Lo so che in questo
momento non mi sopporti, ma dovevo farlo.
I suoi occhi diventano enormi. Ed vuol guardarla pi da vicino, a pochi centimetri dalla
videocamera.
Ora capisco pure perch ti piace sottometterti a tutte quelle atrocit nei film...
di nuovo insostenibile.
Smettila, Ed!
Ma lui fa finta di niente, le entra nel petto, le squarcia il pudore, frantuma ogni capacit che Amy ha
di reggere.
Perch vorresti sparire tu, invece sono gli altri intorno a te che se ne vanno... In ci, lo riconosco,
non sono stato particolarmente originale neanche io. Ma ti prometto che non lo far pi. Adesso per
ascoltami...
Bastaaa! Smettilaaa!!!
Non lei, la sua rabbia che tira fuori il dvd. Lo impugna come un frisbee e lo scaglia nel
caminetto. Vuole andar via, via di l. Mentre quel dischetto dargento sfida le fiamme, lei in camera
da letto a preparare il bagaglio per ripartire subito. Amy si ferma, torna sui suoi passi, va verso il
fuoco e con un alare gli strappa il dvd, ma il calore lha attaccato, una porzione gi fusa. Morto,
ormai morto, anche lui.
XX

Lacqua spumosa e quei giorni sullisola sfilano via ai lati del gozzo di Ottavio. Amy si alza il bavero
per tener fuori il fresco che prova a entrarle dentro. Infila la mano nella tasca, vuole liPhone.
sullindirizzo mail di Ed. Comincia a scrivere: amyamyamyamyamyamy.... Conta quante volte lha
scritto: undici. Esita un attimo, poi il pollice affronta il tasto. Inviato. Qualcosa inizia improvvisamente
a comprimerle il petto, qualcosa che le d prima una tosse aspra, poi il bisogno di piangere.

Adesso tra le pareti ruvide di un ambiente scuro. Sospesa su uno sgabello. A piedi nudi. Lo
sguardo perso nel vuoto. Con la mano avvicina a s un fascio di fili elettrici che penzolano dallalto. Li
mette intorno al collo. Stringe il cappio. Barcolla. Si dimena come se rivolesse un appoggio, cerca il
sostegno appena preso a calci, cerca la linea della terra che per lei non c pi. Solo quel cavo la tiene
attaccata al mondo, il cavo che le sta strangolando la gola. Il corpo quasi smette di agitarsi, riesce solo
a vibrare, sempre pi debolmente. Sembra finita, ma un sussulto nervoso di nuovo la scuote tutta.
Aiuto! Aiuto!
Il regista si solleva un po dalla sua sedia.
Ehi, ma che cazzo succede...? Stooop! E diteglielo che cos non va bene! Deve stare pi tempo,
maledizione! Quante cazzo di volte la dobbiamo rifare?
Rick accanto a Amy, che intanto si massaggia il collo.
Lhai fatta bene le dice col tono tranquillo ma alla fine devi restare ferma pi a lungo.
Rick, s spezzato il fermo... Li vedi i segni? Volete che soffochi sul serio?
Laiuto regista sopraggiunge, quando accanto a loro rivolge lo sguardo verso lintera troupe.
Dai che la rifacciamo! Amy, forza, siamo in ritardo.
E per guadagnare tempo vuoi che io crepi?
Su, niente polemiche. Rifacciamola bene e basta.
Amy lo osserva con uno sguardo che odia. Strappa il cavo che le avvolge il collo e savvia verso
luscita della cella.
Sapete che vi dico? Impiccatevi voi. Vaffanculo! Stronzi di merda!
XXI

morto, forse ora lo davvero. Non c pi, come un morto normale, un morto autentico. Non gli si
pu parlare, e nemmeno lui pu farlo, proprio come deve accadere a ogni morto. La strada in cui Amy
passeggia un infinito curvo, di quelli che piacciono a Einstein. Immenso e flesso su se stesso. Le
sembra di camminare da tanto e di esplorare il niente, come fosse su un gigantesco tapis roulant. Si
ferma vicino a una panchina, prende il cellulare forse perch ha bisogno di un testimone del tempo.
Cerca Ed, la sua casella di posta. Digita ededededed.... Non c un motivo, ma listinto le dice di
comporre quel nome undici volte, e di inviarlo.
Pi tardi, seduta alla sua scrivania, Amy ha i capelli che quasi gocciolano. appena venuta fuori
dalla doccia, controlla il telefono. Lha chiamata Rick, era chiaro che lo facesse. Poi la madre, un paio
di volte. Nessuna mail. Nessuna lettera dietro la porta dingresso.
Una la scrive lei. Anzi, la dice. Senza fissare le parole sulla carta o su un file.
Mio caro stregone, quando mi scrivevi le tue lettere e registravi i tuoi video, sapevi che in un
modo o nellaltro li avrei letti e visti. Io invece so che le mie risposte non le riceverai mai. Per ci
provo lo stesso. Serve a me...
Si ferma, parlare non le basta. Punta sul suo viso la piccola videocamera del pc. Poi fa partire la
registrazione. Fissa il computer...
Finch ci sei stato la galassia della mia vita stava in piedi da qualche parte. Adesso precipita nel
vuoto, senza fermarsi mai. E se ho interrotto la tua corrispondenza non perch non ho bisogno di te.
Al contrario... Infatti sono gi pentita.
XXII

Jason il mago del computer che qualcuno un giorno ha indicato a Amy. Non la prima volta che
interviene, quando in passato il pc s ammalato stato lui a guarirlo.
Il supporto troppo deteriorato. Ho provato a recuperarlo con un metodo speciale...
Sul monitor dellufficio di Jason appare un mosaico impossibile di segmenti e striature sostenuto da
suoni incomprensibili. In quella foresta di segni insensati sindovina la figura di Ed. Limmagine
quella dellultimo video, il video di Borgoventoso.
Ho potuto a stento trascrivere i dati, ma le informazioni sono danneggiate in modo definitivo.
Vedi? tutto cos... Anche il suono andato.
Jason estrae il dischetto e lo porge a Amy, in un involucro trasparente. C anche il dvd originale,
quello estratto dal fuoco troppo tardi, quello su cui Jason ha lavorato.
Non c nessuna possibilit? chiede lei.
Direi di no, mi dispiace. A meno che... Prova a portarmi la videocamera. Magari da l riusciamo a
prendere lintero video.

Perch lo cerca? E perch adesso? Proprio ora che lha eliminato, cestinato come un file superfluo.
In fondo Ed, il professore geniale, luomo speciale, ha seguito limpulso naturale di un uomo qualsiasi.
Non voleva morire, soprattutto per non essere dimenticato. Per questo ha messo in piedi una sua vita
da morto. Il suo non era un gioco, era la lotta di chi vuole esserci, nel bene e nel male, esserci ancora,
esserci sempre. Almeno dentro di lei. Forse gli bastava questo. Ma lo ha ucciso, e ora le manca. Le
manca quellimplacabile squillo delliPhone con la sua mail, le mancano i pacchetti che giungevano
proprio quando dovevano, proprio quando lei non li aspettava.
Se ha la ricevuta, signorina, riesco a cercarglielo. Altrimenti non posso aiutarla.
La ragazza dellagenzia di consegne ha laria tassativa. Non sa che mentre parla Amy vede alle sue
spalle la risorsa estrema.
Quel ragazzo, quello dietro di lei. lui che mi ha fatto le consegne. Possiamo chiedere a lui, no?
Limpiegata scuote il suo torpore professionale ruotando sulla sedia girevole di quasi centottanta
gradi.
Alejandro, vieni! Abbiamo bisogno di te un attimo.
Pochi passi e Alejandro tra le due donne.
Ditemi.
La risposta giunge da Amy.
Per favore, riguarda le consegne degli ultimi mesi al mio indirizzo. Mi interessa sapere in quali
date vi sono giunti i pacchetti. E il mittente...
Il ragazzo con gli occhi sul monitor e con la mano che tormenta il mouse.
Dunque bisbiglia mentre scorre larchivio Ryan... Ryan... Eccolo. In effetti arrivato tutto il 10
gennaio.
E voi interviene Amy come decidevate i giorni in cui recapitarmi...?
stato direttamente il mittente, il professor Phoerum. Ci ha dato un piano di consegne con date e
orari. Noi ci siamo attenuti al suo scadenziario. Perch...? C stato qualche disguido?
No, no, grazie. Anzi, tutto regolare.
La ragazza seduta smette di oscillare sulla sua girevole. Il dialogo tra Alejandro e la cliente le riporta
alla mente quello strano ordine.
Aspetta... avevamo in consegna altri tre pacchetti, e anche sei buste. Per vedo che la settimana
scorsa abbiamo ricevuto lordine di bloccare le consegne e restituire tutto al mittente.
Amy stupita.
Un ordine? Scusate, e da chi lavete ricevuto?
Da Ed Phoerum chiarisce la ragazza.
XXIII

La panchina di un parco sa essere un rifugio sicuro. Sempre quella, occupata sempre nello stesso
punto, sul margine di destra. Un signore passeggia da quelle parti, le mani dietro la schiena reggono
un guinzaglio. Il suo cane gli trotterella accanto, si avvicina a Amy, la riconosce, su quella panchina
lha gi vista, sembra che voglia farsi accarezzare e ci riesce, emette un guaito che suona come il
lamento di un uomo. accaduto gi laltra volta, comincia a pensare Amy. Lattenzione rapita per
dallo squillo del cellulare: Mamma.
Amy, finalmente!
Ciao, mamma. Fatto altri sogni?
Ne ho fatti, ma stavolta non te li racconto. Perch tu mi eviti...
Vogliamo invertire i ruoli? Sei tu che non mi sopporti e non mi hai mai perdonato. E adesso mi
stai alle calcagna per raccontarmi i tuoi deliri notturni.
Amy, c chi delira di notte e chi delira di giorno. Di che dovrei perdonarti? Non mi pare che tu
abbia delle colpe. Sarebbe accaduto lo stesso...
Amy respira a fatica, laria sembra diventata solida. Affrontare il dolore una battaglia cruenta.
Sai che non proprio cos, mamma. Ma la prima volta che te lo sento dire. Che successo?
successo che ho voglia di vederti, Amy. passato troppo tempo.
Adesso non posso perch sto partendo. Ti richiamo appena rientro. Promesso.
Quanto vale una tua promessa?

Sul volo per Edimburgo, col pc in bilico sulle gambe, le cuffiette alle orecchie e la testa appoggiata
al finestrino, Amy rivede se stessa. Ha i capelli bagnati dalla doccia appena fatta e parla a Ed.
Allassenza di Ed.
Mi manca la tua presenza. Mi manca il non volerti dire le cose di me che non sai, per la
consapevolezza di potertele dire in qualunque momento. Sicura che mi avresti ascoltata, capita e
aiutata, come sempre. Mi rendo conto di quanto sia assurdo, ma proprio perch non puoi pi
ascoltarmi, oggi posso sforzarmi di dire ci che non ho mai detto a nessuno...
XXIV

Lavvocato Durrell ha il tono cortese che Amy ricordava. Eppure stavolta lespressione del viso un
po meno naturale, sembra quasi che combatta con un certo disagio.
Sinceramente le sue domande mi sorprendono poco, signorina.
Allora cos che la imbarazza?
Vede, conosco Ed Phoerum dai tempi del liceo. Quando mi ha consegnato tutta quella roba da
smistare nelle date precise che lui aveva prefissato, non ho preteso...
Lei lo interrompe mi ha consegnato soltanto un pacchetto. Perch dice tutta quella roba?
Signorina Ryan, suppongo che negli ultimi tempi lei abbia... diciamo cos... ricevuto da Ed tanta
corrispondenza. Ebbene, ad esclusione di mail e altri tipi di messaggi che non posso conoscere, sappia
che tutto partito da qui. E ripeto, non ho mai preteso di venire a conoscenza del contenuto di ogni
plico, come avrebbe fatto qualunque altro legale al mio posto. Ed era Ed. Non gli avrei mai fatto
mancare il mio aiuto. Ma la prego, non posso dirle altro...
Amy si appropria di qualche istante di silenzio. Poi la curiosit la spinge a replicare.
Non pu dirmi neanche se ha spedito tutto?
In effetti ci sarebbe dellaltro.
E lei, avvocato, pensa di procedere con gli invii in base alle date...
No. Ho avuto disposizioni dinterrompere levasione della posta.
Da chi?
Da Ed. Da quanto lui stesso ha ordito per tenere in vita la sua volont. Ma evidentemente non
tutto andato come doveva andare.
Dalla frase di Durrell scintillano mille allusioni. Amy per ha un obiettivo, e sceglie la strada della
prudenza.
Quindi lei possiede materiale destinato a me.
S, ma non posso consegnarglielo. Potrei solo se me lo chiedesse Ed.
Pensa che glielo chieder?
Signorina, la prego di credermi, se lo sapessi glielo direi.
Ha laria della frase con cui si chiude, la frase con la quale si traccia un confine. Infatti Durrell lascia
la sua poltrona e si avvia verso la porta per accompagnare Amy. Prevale solo un sussulto finale di
cortesia, forse di affetto per Ed.
Una cosa per posso assicurargliela aggiunge in tutta la mia vita non ho mai visto un uomo
pi innamorato di lui.
La ragazza riesce a rivolgergli solo un lungo sguardo. Conserva il suo silenzio, abbassa gli occhi e
lascia lo studio legale Durrell.
La luce imbrunita di Edimburgo adesso volge al buio. Amy di nuovo sul marciapiede opposto alla
residenza di Ed. Difficile dire se l dentro, se in quella casa c qualcuno. Difficile anche spiegare a se
stessa cosa faccia l fuori, e cosa diavolo stia aspettando. A un tratto prende liPhone dalla tasca e
scrive una mail. A Ed, naturalmente. Alluomo che non potr riceverla.
Ededededededededededed.
Invia e fa un passo oltre lingresso dello store di computer che l sulla strada. Pochi altri vagano
tra gli scaffali. Un suono improvviso sinsinua nella pelle di Amy. lo squillo inconfondibile di Ed, il
suo. I muscoli tremano, lei cerca di capire. S, undici volte il nome di Ed. Ha funzionato. Il suo istinto
ha avuto ragione. Impugna liPhone, nello stesso istante un ragazzo a due metri da lei tira in fretta il
telefono dalla tasca e risponde.
Ehi dice a voce piuttosto alta finalmente riesco a parlarti. Che fine avevi fatto?
Amy resta come paralizzata. Non era il suo iPhone a squillare. E quel suono che ha sempre creduto
unico, non soltanto il suono di Ed. Forse un suo scherzo, ancora uno.
XXV

C un monitor che sputa pezzi di passato. Un frammento di tempo recente che immagine, un
buco di tempo remoto che ora solo racconto. Il suo dramma sepolto Amy se l registrato. E ora nel
chiuso della stanza in cui alloggia a Edimburgo, ascolta e rivede se stessa. Il monitor la mostra con i
capelli ancora bagnati, avvolta nellaccappatoio...
Non avevo ancora compiuto ventanni. Io e mio padre facevamo un viaggio in auto per
raggiungere i nonni. Guidavo io. Pap diceva che al volante ci sapevo fare. Gli piaceva la velocit. E
anche a me. A un certo punto, su un rettilineo che avevamo percorso mille volte, persi il controllo
dellauto. Forse perch lasfalto era bagnato, forse solo perch stavo esagerando con lacceleratore.
Guarda senza piangere la Amy che piange. Il dolore soffocante che ha addosso non genera lacrime,
quel giorno piangeva solo perch aveva trovato la forza di parlare, perch forse per la prima volta la
sua sofferenza era costretta a descriverla, non solo a viverla.
Andai fuori strada. Lauto si rovesci lungo una scarpata. Non so come, riuscii ad aprire lo
sportello e mi lanciai fuori. Fu un cespuglio ad attutire il colpo, restai illesa. Pap invece rimase
intrappolato dentro. E...
La Amy che in video si blocca, ora singhiozza. Laltra Amy, spettatrice di se stessa, ferma, zitta
come di fronte a un nemico che la imbavaglia. il suono del cellulare che la libera, quel solito jingle,
quel suono che per lei vuol dire Ed.
Pronto?
Le risponde il silenzio misterioso di un sospiro profondo. Un sospiro che sparisce con la
comunicazione che si blocca. Sul video, laltra Amy lotta con le lacrime e con se stessa. Con una mano
asciuga una guancia, con laltra stoppa la registrazione.
XXVI

Lindomani Nicholas ha uno zaino sulla schiena, non pu vederla. Eppure il figlio di Ed dallaltra
parte della strada. Tiene per mano la ragazza che Amy ha visto uscire da casa Phoerum. I due si
scambiano un bacio, poi Nicholas savvia verso la scuola. Appena la ragazza sola, Amy spinta dalla
tentazione. Prende liPhone e chiama il numero di Ed. Pochi secondi e sente lo squillo, osserva la
ragazza che cerca il telefono, scruta il display, resta sorpresa. Evidentemente riconosce il numero
apparso, e risponde. In silenzio, per. Resta muta anche Amy. Quegli istanti sono un vuoto daria, lo
smarrimento di uno stato di ebbrezza, il tempo che smette di andare diritto avanti a s, e sa solo
piegarsi.
Pronto! la ragazza che per prima reagisce alla pressione del silenzio.
Amy a quella pressione soccombe. Tace ancora un attimo, poi mette gi. Pu vederla, per, pu
vedere come al cinema, sapendo che il film non vedr lei. E mentre la guarda si accorge che adesso
suona il suo telefono. E il display dice Ed.
So benissimo chi sei dice ora dun fiato la ragazza e tu sai chi sono io. Mi dici che gioco
questo?
Mi scusi... solo che...
Cosa? ribatte severa la voce di l della strada. Cosa ?
Le loro traiettorie dovevano incrociarsi. Era ormai la necessit meccanica delle leggi universali a
disegnare la loro collisione inevitabile. Amy e Victoria, un tempo due facce della vita viva di Ed
Phoerum, ora due facce della sua vita morta.
Quando Amy entra nella sala da t, si guarda intorno con laria smarrita. Victoria gi seduta, la
aspetta. Amy la scorge, si avvicina timida.
Victoria, vero?
Lei la osserva fulminea, ostile.
S.
Buongiorno, sono Amy. Amy Ryan.
Lo so. Avevo visto delle tue foto. E poi ti avevo riconosciuta sotto casa nostra, a gennaio.
Il peso diplomatico dellincontro tutto a carico di Amy, che riavvolge un po il filo del dialogo e
porge cauta la mano.
Ah, piacere.
Victoria resta rigida, le stringe la mano e con un cenno distratto le indica di sedersi.
Grazie... sussurra Amy accomodandosi gennaio, s, ero molto confusa. In effetti aspettavo l.
Ma solo perch speravo che non fosse vero niente. Mi creda, non volevo importunarvi...
E allora che cerchi? Comprensione?
No... Io non...
O vuoi essere consolata?
I dialoganti sono un torturatore e un torturato. Amy sceglie di tacere, vuol capire cosa sta
provando, se ci sono varchi per proseguire. La cameriera di sala interviene inconsapevole in quel gelo.
Cosa prendete?
T verde spara decisa Victoria.
Io niente, grazie sibila Amy.
Linquietudine di Amy si comprime ora in un sospiro.
Forse vederci non stata una buona idea.
Victoria non replica subito, pare quasi indifferente alla frase di Amy. Continua a fissarla, si direbbe
che intanto raccolga le parole che le occorrono.
Non avrei mai pensato di incontrarti. Perch ti ho odiata a lungo, Amy, ti ho odiata tanto. Non
sapevo nemmeno chi eri, ti odiavo e basta. Di un odio profondo.
Lo capisco. un suo diritto.
Dammi del tu, abbiamo la stessa et.
Sta dettando le regole, ormai. Nellaria c solo la sua legge. Ha ancora un tono freddo, ma la sua
ostilit che sembra invece smarrirsi.
Per la verit chiarisce Amy con un sorriso prudente ci sono tre anni di differenza. Tu sei pi
grande.
Ora la figlia di Ed sommersa dai suoi pensieri.
Solo lesistenza di mio fratello dice guardando nel vuoto ha impedito a mio padre di
abbandonarci.
Fossi in te non ne sarei cos sicura obietta Amy con unallusione quasi affettuosa.
Mia madre e io? S, ci voleva bene, si vedeva che ci voleva bene. Ma chiaramente non eravamo noi
il suo vero equilibrio.
Adesso Amy sente di poter solo tacere. Non ci si insinua cos tanto nelle vite altrui, e meno ancora
nelle morti.
Non hai proprio nulla da dire?
Qualunque parola detta da me ora inutile. Posso solo giurarti che ho sempre rispettato la
volont di Ed. Non lho mai forzato a stravolgere la sua vita. Mi accontentavo di frammenti del suo
tempo. E credimi, non stato facile. Di una cosa per sono fiera, non ho mai odiato nessuno di voi.
Bene, allora sparisci e lasciaci in pace. Mio padre non c pi, capisci? Smettila di cercarlo e di
mandargli assurdi messaggi. Ed Phoerum morto, lo capisci?
Senza nessuna voglia di ammorbidire quelle frasi con un saluto, Amy si limita a sollevarsi dalla
sedia. E va via.
XXVII

Uno scintillio intenso, poi un diffondersi di schegge cosmiche.


Ecco come esplode una supernova. Lestensione della sua massa, poi la sua evaporazione, fino al
nulla.
George un assistente dellosservatorio astrofisico. Sta mostrando a Amy un filmato.
Il professor Phoerum si appassionava molto quando ne scopriva una. Lo eccitava inviare il G.C.N.
E cos?
In pratica, un semplice telegramma. Quando un astrofisico coi segnali satellitari scopre un evento
significativo che avviene nelluniverso, ha lobbligo di informare al pi presto tutti gli osservatori del
mondo.
Ah si accende Amy adesso capisco perch lui diceva sempre: Se scopri qualcosa di nuovo nel
cosmo, comunicalo subito agli altri. la sola possibilit che ti resta per sapere se per caso sei impazzito.
Sa cosa lo divertiva di pi? chiarisce George. Fissare lora dellinvio. Sfruttava i fusi orari per
sorprendere nel sonno gli avversari. Una tecnica per tenerli lontani dalla sua scoperta.
Qui in osservatorio ci veniva spesso?
Di continuo. Posso dire che stato qui ininterrottamente dal giorno in cui lo ha fondato. Era il 71,
pensi.
George, lei sa qual lultima cosa che ha studiato?
Lassistente disegna un sorriso sulle labbra. Poi sincammina.
Mi segua.
Si dirige verso un gigantesco telescopio, ne seleziona una delle posizioni programmate. Indica a
Amy di guardarci dentro.
Oggi non si usa pi guardare dal telescopio aggiunge ma al professore piaceva qualche volta.
Guardi, guardi bene.
Fantastico esclama Amy. La nebulosa del Granchio!
Esatto.
Unipernova esplosa decine e decine di miliardi di anni fa. Non esiste pi, eppure ancora oggi
visibile. Fu un astronomo cinese ad avvistarla per primo, nel 1054.
A quellepoca, a causa delle loro incostanti apparizioni, le supernove venivano chiamate stelle
visitatrici.
Amy eccitata, e continua a osservare quellimmensa nuvola di luce che si trasforma.
Stelle visitatrici!
Proprio cos. E ultimamente il professore era interessato soprattutto alla nebulosa del Granchio.
Perch proprio questa?
Si era convinto che avesse la stessa forma del suo astrocitoma.

Un quarto dora pi tardi, mentre Amy sta per andar via ed a pochi passi dal portone
dellosservatorio, il telefono suona.
S?
Sono Victoria. Scusa, sono stata uninsolente.
No. Forse sono io che non dovevo cercarti.
Se per questo, ti ho cercata anchio.
Allora abbiamo sbagliato in due.
Tra loro dopo poco c di nuovo una tazza di t. E un clima che pare quasi complice. Erano
avversarie rancorose, ora sono coetanee in sintonia.
Devo dire che non assomigli molto al ritratto che lui mi ha fatto di te. Parlava di una ragazza dura,
impulsiva, orgogliosa...
Quel ritratto non c pi dice Amy mentre stringe la mascella per non piangere lui se l
portato via.
Sai che negli ultimi giorni mi ha parlato molto di te?
Immagino quanto ne abbia gioito il tuo odio...
S, abbastanza ironizza Victoria ma ti sorprender... Man mano che i suoi racconti andavano
avanti, sempre pi frammentati, sempre pi straziati dal male, la mia antipatia nei tuoi confronti si
trasformava in invidia.
Invidia...
S, invidia. Pi lo sentivo parlare di te... anzi di voi, pi mi rendevo conto che nessun uomo mi
avrebbe mai amato allo stesso modo, cos intensamente. Amy, forse per questo che ho voluto
conoscerti. Volevo capire come si vive un amore cos assoluto.
La tazza che regge ora per le dita un peso insostenibile. Amy la poggia sul tavolino prima che le
caschi e che la sua emozione si traduca in un piccolo disastro.
Che posso dirti? lo stesso che domandare a una stella cadente il segreto del precipitare. La stella
non lo sa. Precipita e basta.
Victoria mostra improvvisamente uno sguardo sbigottito.
Non ci credo! Lidentica risposta che mi ha dato Ed quando lho chiesto a lui.
Non spaventarti, lavevamo letto insieme in una raccolta di aforismi.
Non vuole che il viso appaia umido, perci Amy passa disinvolta il dorso della mano sulla guancia.
Victoria stringe un po gli occhi.
S, la verit che ti invidio. E vorrei aiutarti, ma non so come.
Secondo te perch Ed non ha voluto dirmi niente di quello che gli stava accadendo?
Guarda che ci ha provato anche con noi, il gioco per non ha retto a lungo. Abbiamo scoperto
tutto. Con te c riuscito perch lha aiutato la distanza, la vostra frequentazione non era cos assidua.
Non so, credo volesse proteggerti. Ha trascorso almeno tre mesi cercando di prevedere ogni mossa
della tua vita. Voleva restarti accanto, Amy, voleva esserci. Ne ha studiate di tutti i colori. Voleva
mostrarsi immortale per te.
quasi riuscito a esserlo. Ma io ho rovinato tutto.
Lo so, so anche questo. Aveva paura che la sua trovata a un certo punto risultasse macabra. E ha
voluto riservarti lultima mossa.
Tu dici che ha previsto anche un modo per ripristinare la sua rete di comunicazione?
Questo non lo so. Ha fatto tutto da solo, credimi. Per ti auguro di riuscirci.
Victoria non l a mani vuote. Ha con s qualcosa che teneva in borsa.
Per intanto posso darti questa.
La sua videocamera!
Me lha data il dottor Sobieski. Ha seguito mio padre fino allultimo giorno. Non lho neanche
accesa.
XXVIII

Appena rientra nella camera del suo Bed and Breakfast, Amy attacca a una presa elettrica il cavo di
alimentazione della videocamera. Ha fretta di ripristinare ci a cui ha rinunciato. Ma il display
comunica subito la sua pessima notizia. La memoria vuota, l dentro non c nessun file ad
aspettarla. Amy con la testa tra le braccia, delusa, frustrata da ci che di nuovo irrimediabile.
No, Ed gli si rivolge come se lui stesse l ad ascoltarla non accetto lidea che tu non mi
conceda pi il diritto di godere delle parole che mi hai rivolto, e che io stupidamente ho rifiutato.
D unocchiata alla videocamera, silenziosa e crudele. Il pc l accanto, pure lui acceso e inutile.
Ti ho svelato tutti i segreti della mia vita. S, sono responsabile della fine di mio padre, ed una
cosa terribile. Laltro segreto sei tu, una cosa bellissima. Ma solo dopo che ho spento i contatti ho
capito che veramente non ci sei pi. E ora mi sento colpevole, Ed, unaltra volta. Sono ancora io la
responsabile.

Nel parcheggio esterno dellEdimburgh Medical College, Amy d un occhio al cellulare per rendersi
conto dellorario, poi si guarda intorno. Si accorge di un uomo elegante che sta dirigendosi a passo
svelto. Cos gli va incontro.
lei il dottor Sobieski?
S, ma deve scusarmi... ho un po di fretta. Se ha bisogno di un appuntamento, si rivolga in
segreteria.
Guarda altrove, e ha gi tra le dita le chiavi della sua auto. Amy per non vuole appuntamenti, l
per parlargli adesso.
Mi chiamo Amy Ryan.
Spera che possa bastare. E infatti basta a frenare Sobieski. Il medico ora la osserva e quasi si blocca.
Stringe le chiavi in un pugno, poi le rimette in tasca.
Un minuto dopo, passeggia al fianco della ragazza.
Qui lo vedevo tutti i giorni. A Borgoventoso solo nei weekend, per la terapia.
Perch starsene l, cos lontano da chi poteva curarlo?
Signorina, mi crede se le dico che ho provato a dissuaderlo in tutte le maniere? Non c stato
niente da fare. Devo organizzare la mia vita futura diceva non voglio nessuno tra i piedi. E rideva.
Dottore, le ha mai parlato di me?
Sobieski si ferma, riflette un istante. Forse mastica la risposta da usare.
Piuttosto raramente. Vaghi accenni. In quei casi aveva laria dello scienziato che fa di tutto per
nascondere la sua ultima grande scoperta.
Strano esclama Amy non era il suo stile...
Se parliamo di universo e buchi neri, forse non lo era. Ma in faccende di cuore, non credo che si
comportasse come nel suo osservatorio.
Al silenzio di Amy, Sobieski sente di dover rispondere ancora.
Ma mi creda, Amy, ha scritto montagne di lettere e di mail. Ha registrato e tagliato ore e ore di
filmati. Ha trasformato software di posta elettronica, e per farlo ha studiato come se avesse scovato
una galassia nuova sfuggita a tutti gli altri. Ma tutto questo non era destinato al mondo della scienza,
era destinato interamente a lei. Solo a lei.
Amy cammina piano al suo fianco, Sobieski vuol capire che effetto le ha fatto. Rallenta e la osserva.
Sul viso gli appare una smorfia che lo fa sembrare quasi contrariato.
Ha usato come pedine tutti quelli che gli sono stati vicino fino al suo ultimo giorno. Tutti hanno
avuto in consegna qualcosa da spedire a qualcuno in una data precisa. A loro volta dovevano spedirla
a qualcun altro che infine la spedisse a lei. Ma nessuno ha mai conosciuto il contenuto di quelle
missive. Anche le mail erano criptate. Capisce? Una trama perfetta.
E poi? Quando io ho spezzato la ragnatela che successo?
Ognuno ha ricevuto un telegramma di Ed. Un avviso con cui pregava di restituire tutto
allavvocato Durrell.
Lha ricevuto anche lei?
Sobieski rallenta ancora, e di nuovo la osserva. Quasi che scrutarla possa aiutarlo a capire chi ha
veramente accanto, e perch quella ragazza ha meritato tutto ci da una mente straordinaria come
quella di Ed Phoerum.
Se proprio vuole saperlo, io a quel gioco non mi sono prestato mai.
Amy sembra delusa, come se ora Sobieski fosse pi distante, non il complice che pareva essere.
Quando gli dissi che non ero disposto continua il medico Ed ci rimase male. Ma in fondo
sapeva bene che su di me non poteva contare. Io non ho mai condiviso il modo in cui si comportava
con la sua famiglia.
Per si vanta di essergli stato accanto. Fino alla fine.
Io sono un medico, guardo le cose da vicino. Quando non vanno le curo, o almeno ci provo, per
non far soffrire gli altri. Amici o estranei, non importa. Ed era un amico. Ma ci non mi impedisce di
giudicarlo. Era un egoista, ha saputo rendere infelici tutti. Sua moglie, i suoi figli... E in definitiva,
immagino, anche lei.
un colpo di sciabola. Aspetta una risposta adesso, Sobieski? Vorr una conferma? Se Amy
replicasse, la sua ferita sanguinerebbe.
Amy, lei ha fatto bene a dare un taglio netto. Diciamolo chiaramente, quello di Ed era un progetto
insano. Buono solo per la quarta di copertina di un romanzetto di fantascienza, niente di pi.
Comincia a farsi perfido. Amy non lo ascolta gi da alcuni attimi. Quel dialogo diventato una
gabbia, e lei vuole solo fuggirne.
Che succeder gli chiede a tutta quella posta?
Credo che rimarr in una cassaforte per qualche anno. Poi far la stessa fine che fanno i
testamenti di cui nessuno conosce lesistenza.
Ora la collisione di due monologhi. Sobieski viaggia sul percorso del suo gelo, Amy non ha mai
smarrito il suo obiettivo, il solo motivo per cui si trova qui, a contare passi al fianco di quelluomo.
Io devo avere quei messaggi. La prego, mi aiuti a convincere Durrell.
Guardi, lo conosco bene. Impossibile intenerirlo. Le consegnerebbe tutto solo se glielo chiedesse
Ed.
XXIX

La sola risorsa di nuovo Jason, il clinico dei computer. Ha la videocamera sul suo banco, lha
appena connessa a un rilevatore dati.
Forse spiega la memoria si era esaurita. E per creare spazio stato cancellato tutto.
Quindi devono esserci dei file. Se si crea spazio, per riempirlo con altro. Giusto?
In teoria s. Ma qui non c nessuna scheda. E il disco rigido sembra vuoto.
Visto che non laiuta la tecnica, e visto che non laiuta la logica, Amy prova col cuore.
So che con questi aggeggi fate miracoli. Aiutami Jason!
La mozione dei sentimenti scuote Jason, che rivolge gli occhi su Amy per leggerne il dolore. La
videocamera resta l, con aria pi indifferente.
Un tentativo posso ancora farlo. Per devi lasciarmi la videocamera e autorizzarmi a coinvolgere
altre persone...
Cio?
Servizi segreti. E non ridere. Ho un amico che lavora con loro. Tu per non puoi assistere. Se
qualcosa c, inevitabilmente la vedremo.
Poi d unocchiata alla videocamera, come se volesse spaventarla un po. La solleva e la rigira tra le
mani.
Tu di preciso cosa stai cercando qui dentro?

Appena pi tardi, la ragazza resta sola col suo pc. nella casella di posta, scava tra le migliaia di
mail scambiate con Ed. Intanto le labbra continuano a sussurrare qualcosa, soprattutto la sua
incredulit. Ed non pu averla abbandonata al suo istinto, allo slancio rabbioso di un istante, un
istante solo.
Riguarda anche ogni sms conservato sulliPhone.
frustrata dallidea che tutto sia finito. Ora, che sia colpa sua o no, conta poco. Eppure nel petto
uno spiraglio lo avverte. Ed le ha dato la chance della mail di addio, la mail con cui chiudere tutto.
Lha fatto perch la conosce, perch sapeva che prima o poi avrebbe fatto i conti con gli impulsi
dimpazienza di Amy. Allora doveva sapere anche dei suoi pentimenti fulminei, della sua attitudine ai
ripensamenti. La chiave per riaprire la loro porta devesserci, da qualche parte lui deve averla
nascosta.
Amy ha provato undici volte ed, poi undici volte amy, undici volte ed&amy, poi undici volte
amy&ed. Tutto maiuscolo, tutto minuscolo. Tutte le combinazioni provate sono state inutili.
Sta registrando sul pc tutto quel che fa. Fissa la telecamera e parla a Ed.
Non puoi lasciarmi in questo labirinto, amore mio. Cos vado fuori strada... Ancora una volta...
XXX

La strada un nastro scivoloso. Vista dallalto, lauto che la percorre disegna uno zigzag, poi perde
la carreggiata, aggredisce il fondo sbrecciato e travolge le piante di un vivaio, schiaccia steli e arbusti,
trova il vuoto di una scarpata e come un meteorite chiude la sua traiettoria sulla parete di una roccia.
Amy sta rivedendo con Rick e Jason lintera scena su un monitor.
Hai capito? le fa Rick. Dopo giriamo a parte lo schianto e lesplosione.
Metti la parrucca, Rick, prendi il mio posto. Non riuscir mai a fare questa scena.
Ma il regista vuole te. Mette tre Alexa sullauto. Sei in campo, raccordata con altre scene.
No, Rick, non insistere.
unoccasione, Amy, ti danno un pacco di soldi.
Lei replica con un me ne frego mentre gi si allontana. Appena smaltisce il trauma della sorpresa,
Rick affida a Jason la missione di parlarle, di provare a capire, magari anche di convincerla.
Non lo fare, se non ti va le dice invece quando la raggiunge non ti obbliga nessuno. Per non
devi prendertela, Rick insiste solo perch non sa niente. Io forse ho capito...
Amy diventa brusca, quella ora le pare unintrusione e la respinge.
Hai cambiato mestiere? Adesso fai il mago?
Jason risponde infilando la mano nella tasca del giubbotto. Tira fuori la videocamera e la offre a
Amy.
Ci sono diverse tracce di registrazioni fatte su memory card.
Ora la ragazza attenta, ha gli occhi sulle sue labbra.
Ma impossibile continua lui recuperarle senza la scheda. Per il resto, come temevo, il disco
rigido vuoto. Mi dispiace.
Grazie lo stesso, Jason.
Figurati. Per qualsiasi cosa, conta pure su di me. E sta tranquilla, con Rick ci parlo io. Tu per
cerca di stare bene.
Aspetta che lui si allontani. Vede una pila di pneumatici sistemati luno sullaltro e li usa per
sedersi. Ha con s la videocamera. La abbraccia, la stringe al petto come si fa con un cucciolo vivo.
XXXI

la barchetta di Ottavio, il pescatore matto, che la guida verso la banchina del porticciolo di
Borgoventoso. Il lago mosso, le onde sono schiaffi dati allo stomaco. Sente che l che deve cercare,
in quello che stato il loro piccolo universo. Lisola che li isolava dal mondo degli altri e delle
chiacchiere, dal mondo delle forme e delle paure.
Una volta a casa, apre scatole, mobili, cassetti e libri, fruga nelle tasche di ogni abito rimasto l. Sale
in soffitta e perlustra tutto ci che vede. Trascina sul terrazzino materiale sommerso dalla polvere e
qui ispeziona ancora pi rigorosamente. Ma non c niente. Da una scatola di legno salta fuori un
blocco di carta con la copertina blu. Tutti fogli di lettera, bianchi. Lo mette da parte. Ma la ricerca non
si ferma. In giardino c Angela, la scorge.
Ciao, Amy. Che stai cercando?
Non lo so. Cerco e basta.
Diventa frenetica, sfoglia libri uno dietro laltro, apre recipienti di ogni taglia, rovista in mille
sacche di stoffa che contengono oggetti che le sembrano senza significato e senza destino.
Angela dice a voce alta oltre a quella busta che mi hai dato lultima volta, il professore ti ha
lasciato altro?
Lespressione con cui Angela affronta la scala che sale per raggiungerla strana. Non ha il viso di
chi ignora tutto.
Una busta grande. Indirizzata a un avvocato straniero, di Edimburgo. Era gi affrancata, per era
aperta. Dentro cerano altre buste pi piccole.
Che buste?
Credo lettere per te. Numerate. Dovevo fartele trovare in casa una per volta, quando ti vedevo
arrivare qui al borgo.
Lo scatolone con le scarpe che Amy regge crolla a terra.
E dove sono ora queste buste?
Il professore mi disse: Spero di no, ma forse un giorno ti mander un telegramma con altre
istruzioni.... Eccolo qui, il telegramma.
Amy lo apre e legge.

Carissima Angela, ti prego di chiudere la busta grande che ti ho lasciato e di spedirla allindirizzo
segnato. Grazie di tutto. Per sempre. Ed Phoerum.

Questo conclude Angela mi arrivato il giorno dopo che te ne sei andata lultima volta.

Pi tardi con un libro, seduta sulla sua poltrona di roccia. Non legge, guarda tra le rughe del
tappeto dacqua che ha davanti. Ottavio le si avvicina.
Guardi com bello.
Tra le mani ha un grosso granchio vivo.
Tenga, suo. Lo prenda.
Amy con cautela lo accoglie tra le mani, poi lo scruta come per analizzarlo.
Sa che al professore piacevano? dice il pescatore. Lui li studiava, li studiava proprio.
Ti ha lasciato qualcosa, Ottavio?
No, niente. Per quando partito gli caduto questo in acqua.
Tira fuori un oggetto di pelle, lo porge a Amy.
Lho fatto asciugare al sole, un po rovinato. Comunque glielho messo da parte, cos quando
torna se lo pu riprendere.
Lei gli sorride, resiste allimpulso di sovvertire le geometrie che abitano la mente di Ottavio. Poi
abbassa lo sguardo su quello strano arnese. Fin l, non aveva capito di cosa si trattasse. Sembrava una
borsetta, forse un guanto. A un tratto Amy sillumina. il fodero della videocamera. Ha una tasca
interna, e dentro appaiono due memory card corrose dalla sabbia e dallacqua.

In un monitor scorre uno dei video miracolosamente salvati. Seduta in un angolo dello studio di
Jason, Amy lo visiona in preda allansia. Sono immagini sgranate, decomposte come un mosaico che si
sfalda. Ma quanto basta per riconoscere il filmato che le aveva inviato il giorno del loro anniversario.
Ed appare nello studio di casa sua, parla a Amy.
... e abbiamo vissuto insieme anche quando la distanza ci teneva lontani. E cos sar sempre, come
in questi anni meravigliosi. I sei anni pi belli della mia vita.
Accosta il viso allobiettivo per darle un bacio. Poi si vede la sua mano che saluta.
Grazie anima mia dice per congedarsi ciao amore, a presto...!
Forse crede di fermare la registrazione, che invece prosegue. E allora Ed si trasforma. Il sorriso in un
attimo diventa una smorfia gelida, disperata. Per sollevarsi si appoggia alla scrivania che davanti a
lui, stringe per alcuni secondi la testa tra le mani, come per liberarsi di una tortura, di quel dolore che
gli sta frantumando il cervello. Amy l, sola. Jason sceso in strada, per non interferire. lei lintero
pubblico di quella rappresentazione atroce e involontaria. Ora si intravede Ed che fatica per
avvicinarsi alla camera e spegnerla davvero.
Dopo qualche secondo, le immagini ripartono. Adesso Ed sta per sedersi, indossa abiti diversi. Non
lo stesso giorno della ripresa che si appena conclusa. Si vede che il male gli imprigiona i tratti del
viso, eppure improvvisamente lui sa aprirsi in un nuovo sorriso.
Ciao, Amy dice come stai?
Lei avverte che il pianto gi le abbraccia il petto, presto raggiunger la gola.
Come stai? continua limmagine. Come stai? Come stai?
Adesso limmagine sfrigola un po, ma chiara lemozione di Ed, che ripete ossessivamente la sua
domanda e che fatica ad articolare le parole. Tanto che si alza, gira un po per la stanza e blocca la
ripresa. I secondi che seguono sono lampi di luce in sequenza, come se Ed volesse ogni volta
cominciare una nuova registrazione senza riuscirci, e spegnesse continuamente la videocamera. Amy
assalita da una sofferenza opprimente, un tremito intenso le sale dalle gambe al petto. Jason adesso
fuori dalla stanza, si rende conto del malessere di Amy e spalanca la vetrata.
Ehi, Amy... se vuoi fermiamo tutto.
La ragazza lo rassicura con un cenno della testa. In quellistante, un Ed pi sereno appare sul
monitor che ha saputo leggere le due memory card ritrovate. Si direbbe che nella stanza della casa di
Borgoventoso.
Ciao, amore mio. Qui oggi il tempo non granch.
Jason si riallontana, Amy si accosta al monitor. Vuole esaminare da vicino, vuole i dettagli di ci
che sta osservando.
Spero che da te continua Ed sia invece bello. E che sia un buon momento della tua giornata
per ascoltarmi. Le visite a sorpresa possono essere disastrose, lo so bene. Il fatto che il visitatore
spera sempre il contrario... S...
Sottolinea tutto con un sorriso, che stavolta non ha proprio nulla di contagioso. Amy reclusa in
una drammatica inquietudine.
Chiss sussurra ancora Ed in questo momento che stai facendo... Chiss se... Chiss se...
Cerca parole che non sa trovare. Lequilibrio sottile del suo discorso cede, si spezza.
Chiss riprende se ho saputo renderti felice.
Guarda il cuore dellobiettivo come per non smarrirlo. Sembra che un fiume dangoscia fluisca dalla
sua stessa domanda, da quel dubbio che non avr mai una risposta. Amy lo guarda come per
rassicurarlo. Ma da Ed viene fuori unaria scoraggiata. Parla a se stesso...
Non posso dirle queste cose... No, non posso...
A quella frase segue un impulso di rabbia intensa. Ed sferra un calcio alla videocamera, che cade a
terra e nellattimo successivo inquadra un angolo vuoto della stanza. Lui non si vede pi, si sente per
il suo pianto, un pianto che sembra trattenersi, e che poi travolge tutto ci che lo frena. Lemozione di
Amy un mare aperto nel quale la ragazza si perde. Crolla singhiozzando sul tavolo dov il monitor e
si avvolge la testa tra le braccia. Jason entra come un lampo, si accosta a lei e con un gesto deciso
stacca il cavo di connessione. Limmagine del video muore in un istante.
XXXII

Quel viaggio va fatto in pullman. Una volta scesi alla stazione dei bus, si attraversa quasi
interamente il villaggio e si arriva fino a casa. Una donna sui sessanta nello spiazzo esterno, sta
spaccando legna. Nellattimo in cui solleva lascia, sul viottolo costeggiato dai campi coltivati, vede
una ragazza che cammina in direzione dello steccato di casa sua. La donna fa cadere lascia sullo
sterrato e guarda pi attentamente verso di lei. La ragazza ha un braccio sollevato, sta salutando. Ma
lei, s, lei.
Amy!!
Agita anche lei le mani, le corre incontro. Si abbracciano e ridono forte, forse per truccare la
tentazione del pianto. Mentre entrano in casa, i pensieri di Amy sono fermi su Ed: Come sempre hai
avuto ragione tu. Se non fosse stato per te, non sarei mai venuta qui a trovarla.

Ritornata a casa, Amy davanti al suo pc, ha avviato il dispositivo della registrazione.
Mia madre era felice. E lo ero anche io. Sono rimasta con lei tre giorni. Ci siamo raccontate
parecchie cose, stato giusto cos. Grazie per aver insistito... Sai che abbiamo parlato anche di te? S,
come tu sospettavi, dal momento di quella tua strana visita, mia madre aveva intuito molto. Non solo
di noi...
Concede una pausa alla sua stessa allusione. Poi riprende.
Poter parlare di te e di me, senza nessun limite, mi ha fatto proprio bene. Quando sono andata via
mi sentivo pi leggera. E cos vicina a te che potevi vedermi anche senza telescopio.
Ha bisogno che questa chiacchierata non abbia lombra del dolore. Perci sorride.
Buonanotte, amore mio. A presto.

Alcuni giorni dopo, su una fila di monitor sistemati luno accanto allaltro, appare Amy, ripresa alla
guida di unauto. Sta percorrendo la strada velocemente, e continua ad accelerare. Ha il volto irrigidito
dalla tensione. Di fianco a lei c Rick, col costume di scena. Sta guardandosi intorno, sta valutando
quanto ancora lontano il punto stabilito, quanto ancora distante quel momento.
Adessoooo!
listante in cui Amy diventa improvvisamente incerta al volante. Ora in balia dei capricci
dellauto che ha smesso di obbedire. Un paio di sbandate, poi limpatto col vivaio, coi suoi arbusti e le
foglie che impediscono di vedere e capire, poi la scarpata e la caduta nel vuoto, infine la parete
rocciosa che interrompe il volo. Non manca che unesplosione.
Stooop! urla il regista.
Stooooooop! ripete con pi enfasi laiuto.
Nellabitacolo dellauto distrutta, stropicciata come una lattina stretta in un pugno, Amy riprende
fiato. Guarda subito al suo fianco.
Ehi, Rick!
Non risponde, sembra svenuto. Un pensiero terribile sinsinua nella mente di Amy. Pi lontano,
Jason mostra al regista lazione sui monitor. Amy atterrita da quel silenzio.
Rick! Rick!
Dimprovviso gli occhi delluomo si spalancano.
Vuoi stare calma? Sono vivo.
Si tira su e ride. Una risata che scioglie la tensione, che fa ridere di gusto anche Amy.
Sai che sei stata grande, ragazza?
Il regista ora ha osservato tutto.
Bravi, bravissimi! venuta perfetta.
Si sente un applauso. Il set intero felice. Latmosfera quella dei giorni in cui luniverso, le sue
galassie, girano nel verso giusto.
XXXIII

Il rientro a casa, lungo le scale, interrotto dal vociare che esce da due porte semiaperte su un
pianerottolo.
Erano almeno in otto, forse anche di pi.
In pieno giorno? Sono dei pazzi...
Per la signora del terzo dice che era uno solo.
impossibile. Questa roba da professionisti. Si muovono in branco.
Quando giunge al suo piano, mentre pensa di estrarre le chiavi dalla borsa, si accorge che la porta di
casa sua solo accostata, e che la serratura stata forzata. Prima che abbia il tempo di disperarsi, una
voce che giunge dallalto si rivolge a lei. linquilino del piano superiore.
Sono entrati anche da lei, ha visto?
Chi?
I ladri. Non si sa quanti erano. Hanno ripulito sei appartamenti. Per nessuno li ha visti uscire...
Mah...
Amy entra nellappartamento e scopre cos il caos. Tutto buttato per aria. Vestiti, cassetti,
documenti, giornali, addirittura alimenti. Tutto dappertutto, tranne che al suo posto, e ogni cosa
riversa sul pavimento. Pi che il disagio del disordine, ci che adesso le sta a cuore capire cosa
manchi. Va verso lo scrittoio e con gli occhi cerca subito il computer nuovo. Sparito. Lhanno preso.
Non le importa quasi nulla di tutto il resto. Ma il computer nuovo con dentro tutte le sue confessioni
private, dura da accettare che qualcuno se lo sia portato via. Si siede frustrata e si accorge che la
vicina del pianerottolo accanto alla sua porta dingresso.
Dio mio, che inferno! Cosa le hanno portato via, Amy?
Niente... niente...
Beata lei! A me hanno rubato anche la pensione. Criminali...!
La donna si allontana, torna da altri condomini colpiti dal saccheggio che parlottano della loro
disavventura. Amy intanto guarda il pavimento invaso da indumenti e oggetti vari. C anche il blocco
blu che aveva preso nella casa di Ed a Borgoventoso, aperto sulla sua prima pagina. Lo raccoglie e
osserva che pieno di segni indecifrabili, i solchi delle lettere scritte a mano sulle pagine mancanti. Le
tracce delle lettere che Ed le aveva scritto. Prende una matita e la sfrega sul foglio. Uno dopo laltro,
segni e parole diventano leggibili, chiari. In basso a destra della pagina, si notano le tracce delle firme
di Ed, luna sovrapposta allaltra. Tanti Ed tutti insieme. Per Amy come un orizzonte dal quale
improvvisamente va via la nebbia. Adesso ricorda anche una frase di Ed.
... ciascuno di noi avrebbe dieci doppi sparsi nellinfinito dei multiversi... aveva detto.
Allora siamo in undici?
Undici Amy e undici Ed spieg.
Prende liPhone in preda a unincontenibile frenesia. Sente di aver trovato la chiave dellenigma
architettato dal professor Phoerum. Semplicissimo, la somma aritmetica dellesistenza di Ed non pi
undici. Cos apre lapplicazione mail.
Come ho fatto a non capirlo subito...?
Digita lindirizzo di Ed e scrive a ripetizione la parolina Ed.
Uno, due, tre, quattro, cinque, sei, sette, otto, nove e... dieci. Ecco.
Poi schiaccia il tasto di invio, stavolta con energia. Forse spinta anche da un pizzico di entusiasmo.
Sente di avere trovato la soluzione. Sente di poter nuovamente esercitare il diritto a ripensarci,
riappropriarsi della sacrosanta opportunit di cambiare idea.

Pi tardi in palestra. Sul tatami ci sono il maestro e un allievo. Mostrano proprio a Amy una
nuova mossa. Il maestro indica alla ragazza di farsi avanti, tocca a lei provarla. questione di pochi
secondi, Amy va al tappeto in un attimo.
Vedi che di nuovo non sei stata attenta?
Riprovano, Amy resiste come prima. Poi, in un lampo si ritrova distesa.
Maestro dice mentre si rialza e d una sistemata al kimono difficile.
No. solo che non sei qui, hai la testa in un altro luogo.
Un attimo solo...
come avergli dato ragione. Pensava ad altro, pensava alliPhone. Va a prenderlo dalla tasca del
giubbotto lasciato proprio allesterno dello spogliatoio. Controlla la mail, come da ore fa
continuamente. Non c nulla. Si siede un po delusa. Riprende qualche energia nervosa, quindi si
riavvia verso listruttore. Riprova lesercizio e finalmente riesce a restare in piedi. Appena si illude di
poter prevalere, il maestro la rimette al tappeto.
Dove sei andata, Amy? sorride. Per favore, torna tra noi mortali.
XXXIV

Lo spettacolo ha un suo fascino. E la sala del teatro non solo piena, ma coinvolta da quanto
avviene sul palcoscenico. Nel cuore della platea, Jason, Rick e Amy sono in silenzio nel buio. Un
silenzio che si frantuma quando liPhone di lei fa risuonare la melodia di Ed. Un suono che per la folla
solo una seccatura, ma per Amy tutto. Quelle note la risvegliano da una notte che sembrava non
avere alba. Adesso per deve cercare in gran fretta di far tacere quel jingle, la sta rendendo il bersaglio
degli sguardi indignati di decine di spettatori che le sono intorno. Riesce a zittirlo, intanto si alza e
esce dalla sala. Una volta nel foyer, con il cellulare tra le mani, indugia un po, ha qualche timore di
interrogarlo. Tra un attimo potrebbe restituirle ci che sta cercando, potrebbe anche deluderla. Forse
per sempre. Abbassa gli occhi cauta, e in effetti una mail. Il primo elemento nella direzione giusta.
Il tocco sullicona dellapplicazione per un passaggio molto pi delicato. Il mittente? Quasi non si
rende conto di stringere gli occhi e poi di riaprirli. Appare lui, sul telefono c di nuovo Ed. Apre il
messaggio.
un momento inopportuno della tua giornata?.
E c molto altro, c un video allegato. Pesca gli auricolari dalla borsa che ha con s e clicca sul
video. Ed l, con lei. Ha uno sguardo dolcissimo, lo sguardo delluomo che lha amata. E che continua
ad amarla. Amy non pu restare in piedi, si appoggia a una parete.
Ciao, kamikaze. un po che non ci vediamo. Sono felice che tu... insomma s... che abbiamo fatto
pace. Mettiamola cos. Giuro solennemente che non ti annoier pi con i miei sermoni. Ma spero
tanto che lultimo sia servito. Altrimenti fa niente...
Ha il fascino di sempre, il fascino del Phoerum a cui nessuno sapeva resistere. Lei ha gli occhi invasi
dallemozione.
Come predicatore del resto non sono mai stato un granch. Ma sappi che non rinuncer
facilmente alle mie funzioni di studioso e docente. L un po me la cavo. E temo che negli ultimi tempi
tu abbia perso la postazione.
Si concede un piccolo intervallo. Questa frase era progettata per chiudersi con le scuse. E segue il
copione previsto.
Daccordo, daccordo, non adesso. Ne riparleremo unaltra volta. Anzi, sarai tu a dirmi quand il
momento opportuno. Sai, non sono diventato del tutto sordo. Ti sento benissimo.
Sorride dolcemente. impossibile che quel viso non apra il cuore a Amy. Non se ne accorge, ma le
sue labbra sorridono anche pi di quelle di Ed.
Mi manchi, Amy.
XXXV

Limmensit della campagna la faccia illuminata e pulsante dello spazio interstellare. Quaggi c
linfa, e cuori, c limperfezione aspra del mondo, lass vegetano forme pure e traiettorie orientate
dalla matematica. Amy seduta nellerba un po inumidita dalla notte. Al suo cospetto c la
videocamera di Ed, sostenuta dal tronco di un albero abbattuto.
Mi manchi anche tu, Ed. Ma adesso un po meno. Soprattutto perch ho deciso di rispondere a
tutti i tuoi messaggi. Tranquillo, cercher di non essere logorroica. Poi, sai com, un po la finezza del
tuo udito, un po lefficacia dei bosoni vettoriali, linterconnessione tra le galassie, nel peggiore dei
casi la misericordia dei ladri che spesso vengono a ripulire il mio condominio. Insomma, in qualche
modo sono fiduciosa che tu riceva la mia corrispondenza...
Alle sue spalle, lurlo della madre la avverte che il pasto gi pronto sulla tavola.
Hai sentito? ora di pranzo. Devo andare. Ma ti anticipo che, primo, ho smesso di fare la
kamikaze. Sei contento? Secondo, s, hai ragione, con lo studio sono molto indietro. Questo vuol dire
che per te le cose si complicano, dovrai aiutarmi pi del solito. Un bacio. A dopo.
Raccoglie la videocamera e raggiunge la madre, la tavola apparecchiata fuori, nel patio. La madre
le si avvicina mentre Amy fa per sedersi.
Avevo promesso che prima del tuo terzo pranzo qui con me ti avrei dato questa.
una busta. Gliela porge con un gesto quasi furtivo, poi sparisce, con lo scopo evidente di lasciarla
sola con tutto ci che quella busta contiene.
Allinterno c una lettera, scritta da Ed.

Beh, per devi ammettere che anche come predicatore, tutto sommato, non sono proprio da buttare via.
Buon pranzo, amore mio. Salutami la mamma. Baci. Ed.
P.S. Ti ho mai parlato della biblioteca di Saint-Just? Fossi in te ci farei un salto. Ti ho fissato l un
appuntamento per lultimo luned di maggio. Non mancare.

Un sorriso le appare sulle labbra. La madre gi l, regge una zuppiera che fuma, pronta a servire.

Il mattino di due giorni dopo Amy nella sala lettura di una biblioteca enorme. Ha al suo fianco un
frate che le sta facendo da guida. Eccola la scrivania che le stata assegnata, quella su cui due
monaci poggiano alcuni grossi volumi. Proprio come una tavola gi apparecchiata, pare che debba
solo sedersi e mangiare.
Scusate fa notare non ho nemmeno consultato gli indici.
Questi sono i volumi richiesti dal professor Phoerum. Trover segnati i capitoli suggeriti dal
professore. Faccia attenzione, si tratta di volumi molto delicati.
Daccordo, far del mio meglio. Grazie.
Si accomoda e si guarda un po intorno. Poi si sofferma sulla scrivania, vede che dal margine
inferiore del volumone che le hanno sistemato davanti sporge un segnalibro. Ne segue la traccia, il
capitolo su cui si ritrova ha per titolo: Le stelle visitatrici. Ha con s un quaderno, servir per
appuntare ogni informazione utile. Ma liPhone vibra, emette quel suono inconfondibile, che
improvvisamente ruba la sua attenzione. Una mail di Ed. Puntualissima come un miracolo. Lei mette
gli auricolari e apre il video allegato.
Ciao, Amy. Lo so, mai chiamare una bella ragazza allora di cena. Non sai mai i pericoli che puoi
correre...
Non lEd radioso delle mail precedenti. Sul suo volto c una piega dolente, come una virgola che
ne sta segnando il destino. Sul dorso della sua mano destra, si vede un cerotto.
... ma devo raccontarti un sogno terribile che ho fatto stanotte. tutto il giorno che mi frulla in
testa. Nel sogno io non cero, e non era chiara la ragione della mia assenza. Tu venivi corteggiata da
alcuni giovani che allinizio rifiutavi. Poi, piano piano, ne sceglievi uno che non mi assomigliava per
niente. E allora io dicevo a me stesso: naturale, le cose andranno cos, se tu non ci sei...
Ha unombra profonda nello sguardo. Misteriosamente, riesce in un attimo a trasformarla in
unespressione dolce, tenerissima.
per questo che ti ho chiamata adesso, Amy. Per guastare la cena ai tuoi corteggiatori.
XXXVI

stata inevitabile la tentazione di credere che fosse unastrazione cosmica, il frutto di una formula
compiuta. LEd Phoerum visto da Amy Ryan non ha pieghe e deviazioni. un emblema, infinitamente
pi che un uomo. Ellittico come nel destino delle geometrie celesti, senza le miserie e la forma
ridicola che portano in giro i mammiferi. Ed forse respirava per compiacenza, non per restare vivo, lui
non ne aveva bisogno. Conserva un cuore, una voce, una volont, irradia la propria rappresentazione
anche ora, ora che conduce la sua esistenza morta.
stata inevitabile la tentazione di escluderlo dallimperfezione del mondo, dalla corruzione di un
pianeta riscaldato e stupidamente legato ai cicli del suo piccolo sole.
Ma ora Ed sembra improvvisamente un uomo, piccolo come un uomo. Non il male a corrodere la
sua dimensione, n il fatto che soffra, perch se ha saputo morire a modo suo, certamente cos che sa
anche soffrire.
Guardata dallocchio della sua videocamera, Amy sdraiata sul letto.
Una scenata di gelosia. Sai, Ed, che mi hai turbato?
Una insospettabile curva nellumore del professor Phoerum. E larmonia della sua figura si affloscia,
si sgretola. Ledema della gelosia lo ha scompaginato. Avevano un ritmo perfetto, le apparizioni di Ed,
ora anche quella sincronia smarrita.
Devo confessarti che per la prima volta, la prima in assoluto, mi sei sembrato inopportuno. E non
sai quanto mi senta stupida adesso, ti parlo e so che non mi ascolti, che non mi ascolterai mai.
Suonano alla porta. Sono sussulti di Ed Phoerum. Lei va ad aprire e il postino le consegna due
lettere con mittente Phoerum.
Torna a distendersi e mostra le lettere alla videocamera.
Sei incredibile... Mi chiedo se merito davvero tutto questo. Non era meglio dedicare i tuoi ultimi
tre mesi di pi a te stesso? E magari alla tua famiglia?
Vorrebbe spegnere, chiudere quello che adesso sente come un monologo. Prima si concede un
ultimo pensiero.
Dimenticavo di dirti che la tesi va avanti, ma non so, boh, penso che non ce la far mai. Rester
per sempre una studentessa fuori corso.

La serata in pizzeria, in compagnia di Rick e Jason. Prima che le pizze siano servite, gi
sorseggiano birra.
E adesso le chiede Jason a parte lo studio che fai?
Me la godo.
Non una risposta di cui resta soddisfatta. Anzi, avverte che qualcosa le pesa dentro.
Se leffetto questo interviene Rick allora era meglio continuare a fare casino tra di noi.
Almeno ti vedevamo ridere.
Lei ha quelle schegge dangoscia che le invadono il ventre.
cos importante che io rida?
Certo risponde Jason se ridi vuol dire che stai bene.
Amy non lo ha neanche ascoltato. Forse anche Rick ha avuto un commento, non ne sicura. Il
telefono. Suona. Il riflesso procurato da quella melodia la fa alzare. Apre la mail e guarda il video
allegato.
Buongiorno, kamikaze. Volevo avvertirti che troverai una montagna di titoli importantissimi.
Divertiti a fare le indagini che vuoi...
Sulla mano non c alcun cerotto e il tono energico, anche scanzonato, il viso ha una sua luce
rassicurante.
... intanto ti ho preparato dei volumi che vanno assolutamente consultati.
Il professore si blocca, guarda lorologio che ha sul polso.
In base ai miei calcoli dovresti essere gi arrivata a Saint-Just. I monaci te li faranno trovare con i
segnalibro messi a indicare tutti i capitoli pi importanti.
Una risata scoppia nel petto a Amy. Sonora, piena al punto che Jason e Rick possono sentirla dal
tavolo che allinterno della sala.
C uno che la fa ridere! esclama Rick. Beato lui.
E lei ride ancora. Ancora rumorosamente. Mentre Ed prosegue il suo assolo fuori tempo.
Si tratta di resoconti e riflessioni dei primi astronomi che hanno scoperto una supernova.
Allepoca, a causa delle loro apparizioni incostanti, le supernove venivano chiamate stelle visitatrici.
La pi antica risale al 1054. E pensa, dopo circa mille anni ancora visibile. Oggi la chiamano
nebulosa del Granchio. Se vai allosservatorio, dal mio assistente George, trovi una serie di documenti
che ho preparato per te.
Sulle guance le scivolano due tracce umide. Sta piangendo, ma normale. Ed morto. Adesso
morto.
XXXVII

Accovacciata sul pavimento di casa e sulle sue gambe incrociate, Amy ascolta Ed che le parla dal
monitor, e intanto fa volare le dita sulla tastiera del suo pc.
In altre parole, potremmo concludere che nella storia dellastrofisica la conoscenza dellUniverso
sia avvenuta fondamentalmente attraverso lo studio delle stelle morte...
La voce di Ed aggiunge formule e mappe stellari, lei intanto circondata da appunti, libri, quaderni.
E scrive rapidissima.
Levento catastrofico che segna la fine di una stella, sia esso lesplosione o il collasso di una
supernova, di unipernova o di una bynar driven supernova, consente alla scienza di comprendere ci
che, nellipotesi di immortalit degli astri, resterebbe per noi ancora pi inspiegabile di quanto non sia
gi. In virt del rapporto tra la velocit della luce e la distanza di miliardi di sistemi stellari rispetto
alla terra, possiamo continuare a vedere le stelle morte bench esse non esistano pi. Anzi proprio la
loro disastrosa fine a rivelarcele...
La verit nella fine. O nella fine scritta lapparenza. un punto sul quale Amy passa
velocemente come sulla tastiera. Le sembra invece che quanto ha buttato gi sia piuttosto compiuto.
Quanto basta per leggerlo a Ed.
Unepifania che pu durare secoli, mesi, o una manciata di secondi. In ciascun caso la
rivelazione di una morte avvenuta decine di miliardi di anni fa. Lo scienziato, pertanto, non fa altro
che dialogare con ci che non esiste pi.
Guarda Ed, fermo sul monitor.
Che te ne pare, prof?

I laureandi sono tutti nelle prime file della platea nellaula magna. Il preside li chiama secondo il
turno fissato per consegnare loro la laurea. Tocca a Amy.
La tesi della candidata Amy Ryan dal titolo Dalle stelle visitatrici alle ipernovae, dialogo con le stelle
morte stata apprezzata dal collegio docente che perci le conferisce la Laurea in Astrofisica e
Cosmologia con il massimo dei voti e la lode.
Si alza un applauso dei professori e del pubblico composto di studenti, con relativi genitori, amici e
consanguinei vari. Lei torna alla sua poltroncina di legno, non pu fare a meno di accarezzare lanello
che ha al pollice, quello che un giorno fu del padre di Ed. Nellistante in cui lultimo laureato ha
lasciato il palco tra gli applausi, Amy va verso la madre che qualche fila alle sue spalle. Sono tanti
che la circondano, le porgono complimenti, abbracci, sorrisi. Lei nota soprattutto Jason, e Tommy il
fattorino del fioraio che la raggiunge con un fascio di rose tra le braccia.
Per te, Amy. Anzi, per lei, dottoressa.
Lei prende i fiori e guarda il bigliettino: Congratulazioni! Ed. Poco distante da lei, c Victoria, che
si fa precedere da tutti gli altri, e che esita prima di avvicinarsi. Amy che si accosta a lei.
Grazie di essere qui.
Bravissima, auguri Amy.
Le loro mani si intrecciano strette, pi intense del bacio che si scambiano. Amy porge a Victoria
uno sguardo complice e il bigliettino che ha tra le dita. Miss Phoerum legge e ricambia con una frase.
Non poteva certo mancare.
Accanto a Victoria c un ragazzino.
Ti presento mio fratello Nicholas.
Amy aggredita dallemozione, Nicholas dallimpaccio. Sta per baciarlo, ma sintromette la melodia
delliPhone, e limmancabile e-mail di Ed.
Spero siano arrivati i fiori. In ogni caso il regalo di laurea dovrai ancora guadagnartelo. Va domani al
45 di Herrmann Street, primo piano. A presto, amore mio. Un bacio grande. Ed.

Lei l, in Herrmann Street. Cerca il civico 45. Un portoncino aperto. Amy sinfila. Nellufficio del
notaio, i saluti sono sbrigativi. Immediatamente si ritrova sotto il naso un documento da firmare del
quale le sfugge totalmente il senso.
Non cos complicato da capire, signorina. Con questo atto, il professor Phoerum trasferisce a lei
il cento per cento della sua propriet di Borgoventoso.
confusa, pi di quanto il notaio riesca a credere. Lui reagisce allora con un altro documento e la
richiesta di una seconda firma.
Ci sarebbe gentilmente da siglare laccettazione della donazione. Ecco, qui. Dopodich possiamo
procedere alla stipula...
Ma... ma... la famiglia Phoerum al corrente di tutto questo?
Naturalmente. Si tratta di un lascito che appartiene alle volont testamentarie del professore.
Prego, la penna...
Appena nome e cognome della ragazza nereggiano sul foglio, il notaio estrae da un cassetto una
busta chiusa. Ne strappa il sigillo, allinterno ci sono un foglio e un mazzo di chiavi. Lennesimo
mazzo di chiavi.
Sono dellimmobile in questione dice porgendole e adesso sono sue. Voglia accettare anche le
mie congratulazioni.
XXXVIII

I luoghi e le cose non sono mai gli stessi, cambiano incessantemente, cambiano con noi, con
lenergia che ci trasforma senza tregua. Anche Borgoventoso diverso. Quelle poche case sospese
sullo specchio del lago sono oggi limmagine di una serenit che sembrava perduta. Amy entra
nellappartamento di sua propriet. Passa il cancello del giardino, e una volta dentro appoggia a terra
la piccola valigia con cui ha viaggiato. Sa che trover un segno. Attorno tutto perfettamente
spolverato e in ordine. Il camino crepita, acceso e vivo. Eccola, la busta col dvd di Ed, sul tavolo.
Prepara tutto con cura. Vedr il video dalla sua poltrona preferita, la roccia scura sulla riva deserta
del lago. L siede, incrocia le gambe e ci sistema su il vecchio pc. Il tramonto al suo finale, nel cielo
sgomitano gi tantissime stelle. Nel video che s avviato, intanto appare Ed. di spalle.
Ciao, kamikaze. Non sai quanto sono felice che tu adesso sia qui. Chiss perch non timmagino
in casa, davanti al camino. Ti vedo fuori, invece, in riva al lago, o sul terrazzo.
La voce impastata, condita da una fatica dolorosa.
Scusa le spalle. Non per scortesia. Ma pi passa il tempo e pi mi scopro vanitoso. Cos oggi ho
deciso di mostrarti il mio lato migliore.
Sorride, e si sente che anche quel frammento di sorriso contiene uno sforzo.
Del resto, anche una supernova continua a ruotare nella sua orbita, anche se prima o poi, secoli o
secondi che siano, giunge listante che la riporta al vuoto da cui nata. E non voglio certo essere io
quello che infrange la regola. Amore mio, penso perci che non riuscir pi a inventarmi granch per
continuare a farti compagnia.
Sa benissimo di quella lacrima che cade sul viso di Amy. Lo sa, forse per questo concede a
quellistante una piccola pausa.
Ma uningiustizia prosegue attribuire tanta angoscia e tanta paura al senso del nulla. La
mente umana non fatta per capire linfinito, come non fatta per capire lamore. Quindi vorrei
davvero che tu non piangessi...
come un invito, invece. Amy cede, ora quasi singhiozza, e il ritmo delle onde che si adagiano sulla
riva le fanno quasi eco.
Del resto c una logica in tutto. Per quanto ne so, al momento della nascita ogni essere umano
possiede la virt dellimmortalit. Tu dirai: Ma poi muoiono. S, perch nel corso della loro
esistenza commettono un errore fatale, uno soltanto, che gli fa perdere la dote della vita eterna. Gi ti
sento chiedermelo: quale errore?
Amy ha gli occhi incollati a quelle spalle che ogni tanto si agitano, pi in un tremore che in un vero
slancio di energia.
Questo non lo sappiamo. Ma grazie a quellerrore che gli uomini diventano creature mortali.
Certo, potrai obiettare che nessuno abbia mai vissuto cos a lungo da confermare la fondatezza di
questa teoria. vero. Ma anche vero che nessun uomo vi ha mai fatto eccezione. La logica, Amy... La
logica... La logica...
Ha un fremito, un sussulto stanco che lo fa lievemente ruotare su se stesso, ma non abbastanza da
rendere visibile il suo profilo emaciato.
Io il mio errore lho capito. Nessuno ci riesce, io s. Il mio errore stato non averti incontrata
prima. Non aver potuto vivere a lungo accanto a te. Mi sembra unottima ragione per perdere il dono
delleternit...
Amy ha gli occhi gonfi di pianto, attraverso le lacrime la figura di Ed le appare nebulosa e
sfilacciata. Lui tace, forse non ha pi nulla da offrire, se non il silenzio. Tenta di agitare un braccio
come in una ordinaria chiacchierata, anche se sta avviandosi verso il suo nulla, ma prima seleziona
ancora poche parole.
Grazie a te, per, questi ultimi mesi sono stati bellissimi. Bellissimi...
Il suo respiro si fa pi lieve, e la sua voce per un momento ritorna quella di sempre, sabbiosa e
rassicurante.
Volevo trovare una chiusura originale, ma mi viene solo... Ti amo.
Forse nella mano che solleva c lintenzione di un bacio. Per tutto si fa immobile, e dopo un
attimo uno stacco netto porta il monitor sul nero.
XXXIX

Alla Galleria dArte Contemporanea c un numero insolito di visitatori. Alcuni sono intorno a una
scultura piena di attraente mistero. Si direbbe la sagoma nuda di una donna. Con un volto decomposto
da un dolore profondo, lacerante. il calco che Amy aveva realizzato per lartista dai capelli lunghi.
Lui stesso ne parla a un gruppo di giornalisti.
C una storia molto curiosa intorno a questa mia opera. In realt si tratta di uno scarto. Quando
labbiamo realizzata dice la modella non stava bene. Si era mossa.
Nessuno di coloro che ascoltano riconosce Amy, mescolata agli spettatori.
Poi continua lartista abbiamo ripetuto il calco ed venuto perfetto. Proprio da quel momento
per non ho pi smesso di chiedermi come mai quella perfezione non mi dicesse nulla. Al contrario
della deformit del primo modello, che continuava misteriosamente ad apparirmi cos espressiva.
Chiss a quella ragazza cosera successo veramente, di sicuro la materia ha fissato limpronta ignota
del suo dolore. Avrei voluto parlarle, e infatti lho cercata. Ma da allora sembra scomparsa nel nulla.
Anche Amy continua per un po a osservare ci che incuriosisce e affascina i presenti. Non perch
ne sia coinvolta, quel corpo anzi le pare di unaltra. E quel viso enigmatico in cui lespressione si
ripete in una moltiplicazione irrisolta le sembra la metamorfosi di un passato ormai distante. Dopo un
paio di minuti si allontana e raggiunge la strada. Appena sincammina, la voce di Jason la ferma.
Speravo di trovarti, Amy. tanto che non ti vedo. Hai cambiato tutti i tuoi contatti.
Beh, s, li ho cambiati.
Sei impegnata? Che dici, beviamo qualcosa insieme?
Non stasera, Jason replica lei dopo un istante di silenzio per al pi presto ti chiamo. Cos
puoi conservare il mio nuovo numero e... ci mettiamo daccordo.
Lui la bacia sulla guancia.
Promesso?
Promesso!
La lascia andare. Resta l a guardarla, inutilmente, come si guarda una stella nel cielo notturno. Fa di
tutto per non perderla, la trattiene con gli occhi finch pu. Teme di averla persa, di non essere stato
un buon corteggiatore, di non aver saputo gestire il calcolo del cuore, di non essere riuscito a
conquistare la ragazza che lo ha invaso. E nel concepire tutti quei dubbi, commette, forse, un fatale
errore.
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La corrispondenza

Lopera del vento

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