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Musei Della Scuola e Dell Educazione. Ip PDF
Musei Della Scuola e Dell Educazione. Ip PDF
489-501
ISSN 1971-1093 (print) / ISSN 1971-1131 (online)
2010 eum (Edizioni Universit di Macerata, Italy)
Juri Meda
1Si pensi qui soprattutto ai manufatti prodotti nellambito delle esercitazioni pratiche svolte
allinterno delle scuole professionali e degli istituti tecnici, delle scuole di magistero professionale
per la donna, degli istituti darte, etc.
2 Per questa denizione, nonostante non condivida a livello semantico la scelta di inserire i
beni didattici da considerarsi beni museali a tutti gli effetti allinterno di un archivio, si
vedano i due interessanti articoli di C. Laneve, Conservare la memoria dellinsegnare. Larchivio
dei beni didattici, Annali della Pubblica Istruzione, 1994, 1-2 (gennaio-aprile); Id., Larchivio
dei beni didattici. Per un ricupero della storia dellinsegnare, Il Monitore, 1998 (settembre).
3 Le collezioni scientiche sulle quali non ci si pu in questa sede troppo dilungare sono
state oggetto negli ultimi anni di rinnovato interesse, che si concretizzato nella realizzazione
di numerosi repertori. Si propone qui di seguito un sommario elenco delle pubblicazioni pi
signicative uscite su questo argomento: C. Gregolin (a cura di), I musei, le collezioni scientiche e
le sezioni antiche delle biblioteche, Padova, Universit degli Studi di Padova, 1996; R.G. Mazzolini
(a cura di), Le collezioni scientiche del Ginnasio liceo Giovanni Prati di Trento, Trento,
Ginnasio liceo Giovanni Prati, 1997; C. Loriga (a cura di), Verso un museo delle scienze: orto
botanico, musei e collezioni storico-scientiche dellUniversit di Ferrara, Ferrara, Universit degli
Studi di Ferrara, 2001; A. Rossi, L. Ruggiero (a cura di), Collezioni scientiche a Lecce: memorie
dimenticate di unintensa stagione culturale, Lecce, Edizioni del Grifo, 2002; F. Russo, Il recupero
e la valorizzazione delle collezioni museali scolastiche: unipotesi operativa, Bollettino Sezione
Campania A.N.I.S.N., 25, 2002; Censimento delle collezioni scientiche in Toscana, Firenze,
Regione Toscana Istituto e Museo di storia della scienza, 2003; E.R. Massa (a cura di), Atti dei
convegni Nuove tecnologie nella tutela e nel recupero delle raccolte naturalistiche, museali e
scientiche e Valorizzazione delle collezioni scientiche e museali: la fruizione scientica delle
collezioni museali e ricaduta in campo antropologico e discipline afni, Torino, Universit degli
Studi di Torino Dipartimento di Biologia Animale e dellUomo, 2003; M.L. Magnoni, A. Blasetti,
Censimento e precatalogazione delle collezioni scientiche di interesse storico nelle Marche, Atti
del Museo Civico di Storia Naturale di Trieste, vol. 51 (suppl.), 2005, pp. 85-88; Scienza e
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complesso degli attrezzi e dei sussidi utilizzati per la didattica della matematica
e della geometria (abachi, pallottolieri e altri strumenti di calcolo, regoli e aste
numeriche, modellini geometrici lignei, metallici, cartacei e/o plastici, etc.); i
beni geograci, ovvero il complesso degli attrezzi e dei sussidi utilizzati per
la didattica della geograa (mappamondi, planetar, carte geograche, etc.); i
beni ginnastici, ovvero gli attrezzi ginnici utilizzati nellambito delleducazione
sica (clave, cerchi, bastoni, funi, quadri svedesi, etc.); f) i beni pedagogici,
ovvero i materiali pedagogici di vario genere sviluppati nellambito di particolari
metodi didattici e utilizzati allinterno delle scuole (doni froebeliani, materiale di
sviluppo cognitivo montessoriano, alfabeti mobili e alfabetieri sensoriali, etc.)4
ed eventualmente i lavori prodotti e le attivit svolte dai destinatari stessi dei
processi dapprendimento indotti per mezzo di quegli stessi materiali (esercizi
di scrittura in rilievo col punteruolo, manufatti, etc.); g) i beni materiali
straticatisi nel tempo allinterno degli istituti stessi (arredi, suppellettili,
articoli di cancelleria, strumenti di scrittura, capi dabbigliamento, oggetti del
corredo dello scolaro, radio, proiettori, giradischi, etc.), anche in questo caso
organizzati o meno in musei e/o esposizioni permanenti, i quali siano in grado
di delimitare i contorni di quella che stata da pi parti denita la cultura
materiale della scuola.
Tralasciando per il momento le prime quattro categorie che compongono il
patrimonio culturale delle scuole, relativamente alle quali gi alcuni importanti
progetti seppur non improntati a criteri di sistematicit sono stati promossi
negli ultimi anni, in questo progetto si far riferimento alle altre categorie
proposte (beni didattici, pedagogici e materiali delle scuole), vale a dire
quelle relative a beni culturali musealizzabili allinterno dei musei della scuola
e delleducazione.
2. Un problema terminologico
Una volta denita la tipologia dei beni culturali delle scuole che rientrano
allinterno della nostra sfera di interesse, anche in ragione della loro
predisposizione ad essere musealizzati, occorre denire la tipologia degli
istituti museali allinterno dei quali raccoglierli, conservarli e renderli fruibili
al pubblico. Giunti a questo punto, per poter procedere, prima necessario
disambiguare una serie di termini spesso utilizzati come se fossero sinonimi,
pur non essendolo.
scienziati a Perugia: le collezioni scientiche dellUniversit degli Studi di Perugia, Milano, Skira,
2008 (catalogo della mostra).
4 Si pensi anche, pi in generale, allampia gamma dei sussidi tiodidattici (casellario
5Basti citare, a tal proposito, il museo didattico di Luigi Bombicci a Bologna, il museo scolastico
illustrato curato da Carlo Ajello per la Vallardi o ancora il museo realizzato dalla Paravia alla ne
dell800 in cassette con campioni naturali e tavole cromolitograche. Sul museo Bombicci, in
particolare, cfr.: M. dAscenzo, R. Vignoli, Scuola, didattica e musei tra Otto e Novecento. Il
Museo didattico Luigi Bombicci di Bologna, Bologna, CLUEB, 2008.
6 Sul concetto di museo didattico e/o scolastico, cfr.: P. Bauselli, La scuola pratica, ovvero
Cento e pi lezioni di cose per le scuole elementari dettate a metodo intuitivo e seguite da un
prospetto nominativo dei principali oggetti necessari alla formazione del museo scolastico, Torino,
Tip. Camilla e Bertolero, 1883; A. Villani, Il museo scolastico: norme pratiche per raccogliere e
preparare una collezione di oggetti rispondenti ai libri di lettura delle scuole elementari, Reggio
nellEmilia, Bassi, 1897; A. Ruberti, Il Museo scolastico di una scuola rurale: con prefazione
sul metodo sperimentale, S. Benedetto, Tip. Edit. E. Rozzi, 1899; G. Merendi, Guida pratica
per la formazione di un piccolo museo scolastico e per gli asili: raccolta doggetti per lezioni
intuitive, Milano, La Voce delle maestre dasilo, 1911; R. Agazzi, Come intendo il museo didattico
nelleducazione dellinfanzia e della fanciullezza, Brescia, Queriniana, 1923.
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Antonio Labriola, Memorie dellAccademia delle Scienze di Bologna Classe di scienze morali,
vol. IX, serie 5, 1961; S. Miccolis, Antonio Labriola e il Museo distruzione e di educazione,
Rendiconti dellIstituto Lombardo di Scienze e Lettere, n. 116, 1981, pp. 73-87; M. Laeng, Il
Museo Storico della Didattica, in Duilio Cambellotti e le Scuole per i contadini dellAgro Romano
e delle Paludi Pontine, Roma, Tipograa Eurosia, 1993; Id., Museo Storico della Didattica, in M.
Barbanera, I. Venafro (a cura di), I musei dellUniversit La Sapienza, Roma, Istituto Poligraco
e Zecca dello Stato, 1993.
9 Su questa istituzione, cfr.: M. Marino, Il Museo pedagogico di Palermo, in C. Xodo (a
cura di), Apprendere alluniversit: atti del Convegno (Padova, 23-25 ottobre 1996), vol. 1:
Luniversit ieri: dai puncta taxata al modulo didattico, Padova, CLEUP, 1997; Ead., Dal Museo
pedagogico alla Scuola di magistero: lesperienza della Facolt di Lettere di Palermo, Fieri:
Annali del Dipartimento di Filosoa, Storia e Critica dei Saperi, 2004, 1 (giugno), pp. 135-143.
10 I musei scientici sono vigilati dallAssociazione Nazionale dei Musei Scientici (ANMS),
che comprende i musei di storia naturale, gli orti botanici, i giardini zoologici, gli acquari, i musei
della scienza e della tecnica e i musei di storia della scienza e che non molto tempo addietro ha
siglato un protocollo dintesa col Ministero per i Beni e le Attivit Culturali (MiBAC) e lIstituto
Centrale per il Catalogo e la Documentazione (ICCD) per la catalogazione dei materiali ivi
conservati.
11 Degno di menzione, in quanto museo universitario di indubbio interesse storico-educativo,
il Museo europeo degli studenti (gi denominato anche Museo degli studenti e della goliardia) di
Bologna, diretto da Gian Paolo Brizzi e legato allilluminata esperienza del Centro interuniversitario
per la storia delle universit italiane (CISUI) dellUniversit degli Studi di Bologna.
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riconosciuto nei loro statuti o regolamenti generali il ruolo dei musei e delle
collezioni scientiche e in quale forma e nel 2006 in virt di un protocollo
dintesa siglato da CRUI, MiBAC ed ENEA ha aderito al progetto REDA,
rivolto al censimento sistematico e alla catalogazione analitica del patrimonio
culturale delle universit, degli enti di ricerca e degli istituti scolastici12. Questo
progetto, che non ancora stato in grado di raggiungere gli obiettivi che si era
pretto, costituisce insieme al progetto FISQED promosso a partire dal 2004
dallallora Istituto nazionale di documentazione per linnovazione e la ricerca
educativa di Firenze (ora Agenzia nazionale per lo sviluppo dellautonomia
scolastica) un sicuro punto di riferimento per coloro i quali siano interessati
alla catalogazione e alla conservazione del patrimonio culturale delle scuole.
I musei della scuola e i musei delleducazione, inne, in Italia sono
stati istituiti abbastanza recentemente (a partire dalla met degli anni Ottanta).
La differenza fondamentale tra questi due tipi di musei risiede nel fatto che
nel primo caso le raccolte sono relative unicamente alla realt scolastica e nel
secondo caso esse si riferiscono ai processi educativi pi in generale, anche se
promossi da altre agenzie educative (la famiglia, la Chiesa, etc.)13. possibile
inoltre distinguere due ulteriori tipologie di musei della scuola: da un lato, i
musei della scuola che considerano gli oggetti ivi conservati come fonti storiche
e nei quali di conseguenza allo spazio espositivo annesso un centro di ricerca,
allinterno del quale possibile consultare e studiare le raccolte; dallaltro, i musei
della scuola che considerano gli oggetti ivi conservati come meri reperti, i quali
sono allestiti allinterno dello spazio espositivo per essere fruiti unicamente da
visitatori a caccia di ricordi e/o da scolaresche interessate a vedere come si faceva
scuola al tempo dei loro nonni14. In Italia, attualmente, i principali esempi di
12Cfr. nota del 23 marzo 2006 della Commissione Musei della CRUI.
13Un ulteriore fattore di disorientamento potrebbe essere costituito dal fatto che allestero
si parla spesso di musei dellinfanzia, i quali costituiscono unaltra interessante tipologia
museograca. Questi musei si sono particolarmente sviluppati in Gran Bretagna (museums of
childhood), dove esiste una rete di istituzioni museali dedite alla raccolta di oggetti relativi alla
vita materiale dellinfanzia (giocattoli, giochi, oggetti e attrezzi per la cura e ligiene dellinfanzia,
arredi domestici, manufatti infantili, abiti e accessori, etc.). I musei maggiormente degni di nota
sono il Bethnal Green Museum of Childhood di Londra (sezione del Victoria & Albert Museum)
e il Museum of Childhood di Edimburgo e lHighland Museum of Childhood di Strathpeffer,
in Scozia. In Italia esistono alcuni musei di questo genere (come il Museo degli Innocenti di
Firenze, il Museo del giocattolo e del bambino della Fondazione Paolo Franzini Tibaldeo di
Milano, il Museo Martinitt e Stelline di Milano o il Museo dellabbigliamento infantile di Angera),
allinterno dei quali sono talvolta conservate collezione dinteresse storico-educativo, i quali in
questa fase preliminare non sono stati presi in esame, cos come tutti i musei specializzati,
dedicati ad un soggetto delimitato e specico, pi o meno propriamente di natura infantile, come
il museo del giocattolo, del soldatino, della bambola, della gurina, del fumetto, del precinema,
etc. Sui museums of childhood, in particolare, cfr. C. Frayling, S. Laurence, European visions of
childhood, European Business Review, vol. 98, 1998, 5, pp. 1-3; S. Roberts, Minor concerns:
representations of children and childhood in British museums, Museum and Society, IV, 2006,
3 (novembre), pp. 152-165.
14 Un discorso a parte meriterebbero le collezioni dinteresse storico-educativo conservate
MUSEI DELLA SCUOLA E DELL'EDUCAZIONE 495
museo della scuola (primo tipo) e museo delleducazione sono senza dubbio
costituiti dal Museo storico della didattica Mauro Laeng dellUniversit
degli Studi Roma 3 (1986), il Museo delleducazione dellUniversit degli Studi
di Padova (1993),il Museo della scuola-Schulmuseum di Bolzano (1995) e
il Museo della scuola e del libro per linfanzia della Fondazione Tancredi di
Barolo di Torino (2004); i principali esempi al momento ne sono stati censiti
circa 20 di museo della scuola (secondo tipo), invece, sono il Museo della
scuola triestina istituito allinterno del Civico Museo di guerra per la pace di
Trieste, il Museo della scuola Beckwith Odin-Bertot di Angrogna (Torino), il
Museo della scuola di montagna di Stroppo (Cuneo), il Museo della scuola di
Pergine Valsugana (Trento) e la vecchia scuola della Borgata Maison, a Noasca
(Torino)15.
3. Le iniziative pi recenti
Uno specico progetto di ricerca, coordinato dalla Dott.ssa Marta Brunelli, stato da poco
17
avviato in collaborazione con gli studenti della Facolt di Beni Culturali dellUniversit degli Studi
di Macerata.
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insegnanti delle scuole di ogni ordine e grado la conoscenza delle origini e degli
sviluppi del sistema formativo e delle istituzioni scolastiche dellItalia unita,
sia attraverso incontri e visite guidate delle scolaresche, sia, pi in particolare,
attraverso speciche attivit didattiche e formative.
Attendono ancora una piena attuazione i progetti del Museo delleducazione
dellUniversit degli Studi di Bologna (la cui versione virtuale tuttavia gi
accessibile in rete)18, presentato tra il vivo interesse del pubblico presente nel
corso del seminario di studio internazionale Idee per un modello di museo
delleducazione (Bologna, 19 febbraio 2010)19, e il Museo nazionale della scuola
di Firenze, promosso dallAgenzia nazionale per lo sviluppo dellautonomia
scolastica (la quale annovera tra i propri antecedenti istituzionali il Museo
didattico nazionale poi Museo nazionale della scuola20) in collaborazione con
il Comune di Firenze, per il quale gi stata reperita una prestigiosa sede nel
quartiere di San Frediano e si attende unicamente lo stanziamento dei fondi
necessari.
4. Lipotesi progettuale
Prodotti e servizi
scuola allINDIRE. Storia di un istituto al servizio della scuola italiana (1929-2009), Firenze,
Giunti, 2010.
21 Non si pu fare a meno di fare riferimento, a livello internazionale, al biennale Symposium
international des muses de lducation et des collections de patrimoine scolaire, la cui prossima
edizione la quattordicesima si terr a Bolzano. Si vedano in particolare, su questa iniziativa, i
resoconti dei lavori delle ultime tre edizioni pubblicati su questa stessa rivista: D. Joos, M. Zahl,
11th and 12th International Symposium for Museums of Schools Life and Childhood and School
History Collections, History of Education & Childrens Literature, II, 2007, 1, pp. 435 sgg.;
rassegna critica di F. Targhetta, I musei delleducazione come risorsa per la ricerca, History of
Education & Childrens Literature, V, 2010, 1, pp. 421 sgg.
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Il 29 luglio 2010 ICOM Italia ha istituito una Commissione tematica nazionale sui musei
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FISQED, realizzato nel 2007 dallAgenzia nazionale per lo sviluppo dellautonomia scolastica di
Firenze e destinato alla catalogazione analitica delle collezioni storico-educative.
MUSEI DELLA SCUOLA E DELL'EDUCAZIONE 499
Gli obiettivi
Le ricadute possibili
supporto magnetico e/o digitale. Su questo concetto, cfr.: C. Yanes Cabrera, El patrimonio
educativo intangible: un recurso emergente en la museologa educativa, Cadernos de histria
da educao, vol. 2, 2007, pp. 71-85; Ead., Etnograa ed elementi immateriali della cultura
scolastica: possibilit e proposte di ricerca, in A. Gramigna, A. Ravaglia (a cura di), Etnograa
della formazione, Roma, Anicia, 2008, pp. 155-174; Ead., El patrimonio educativo inmaterial:
propuestas para su recuperacion y salvaguardia, in J. Ruiz Berrio (a cura di), El patrimonio
histrico-educativo. Su conservacin y estudio, Madrid, Editorial Biblioteca Nueva, 2010, pp.
63-90.
MUSEI DELLA SCUOLA E DELL'EDUCAZIONE 501
Juri Meda
Dipartimento di Scienze dellEducazione e della Formazione
Universit degli Studi di Macerata (Italy)
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