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NERVI

Faciale
Settimo paio di nervi encefalici. Non utilizza solo un punto di uscita come la maggior parte dei
nervi encefalici, ad esempio il 9,10 e 11 escono tutti dal foro lacero posteriore, nella porzione
antero-mediale, lasciando al bulbo della giugulare la parte postero-laterale. Il faciale per uscire dal
cranio ha tre decorsi dentro l'osso temporale entrando dal meato acustico interno. Il meato acustico
interno costituito da 4 aree tra cui un'area antero-superiore che l'area del faciale, una antero
inferiore che l'area acustica con il tractus spiralis foraminosus (da cui emergono a livello del
modiolo i rami centrali del ganglio spirali del corti per raggiungere i nuclei cocleare ventrale e
dorsale), area vestibolare inferiore e superiore, a questo livello entra l'ottavo e il settimo paio
insieme all'arteria uditiva interna. Il settimo paio entra nella piramide del temporale utilizzando il
Meato Acustico Interno. Il faciale entra perpendicolare all'asse maggiore della rocca petrosa (rivolto
a 45 rispetto ai piani dello spazio), decorre tra la porzione vestibolare e la porzione cocleare, in
questo primo tratto parliamo di porzione labirintica del nervo faciale; perch avremo la coclea
davanti e il vestibolo e il canale semicircolare dietro (labirintica poich si trova tra le varie parti del
labirinto). Raggiunge a circa met spessore della piramide il ginocchio principale del faciale.
Questo ginocchio il punto di passaggio tra porzione labirintica e timpanica, raggiunge quindi la
cassa del timpano e decorre parallelo alla piramide del temporale. Piega di 45 gradi e decorre in
basso. Tratto timpatico, il nervo sovrasta la cassa del timpano dalla parete mediale, sovrasta la
finestra ovale e il promontorio, quindi epitimpanico. Il nervo sovrastato dal canale semicircolare
del labirinto. Questa porzione che da labirintica diventa timpanica, piega a 90 gradi e trova un
ingrossamento rossastro; questo rigonfiamento un ganglio, fatto cellule pseutounipolari, chiamato
Ganglio Genicolato. In corrispondenza del ginocchio tra parte labirintica e timpanica troviamo il
ganglio genicolato, un ganglio sensitivo somatico, viscerale e speciale del nervo faciale. Ci sono i
neuroni che raccolgo gli assoni che derivano dalle papille fungiformi. Il nervo faciale il nervo del
gusto delle papille fungiformi, il nervo del gusto delle papille circumvallate e delle foliate il nervo
principale del gusto, il glossofaringeo.
Siamo rimasti alla porzione timpanica. Il faciale ha fatto 90 gradi e arriva in fondo alla cassa del
timpano, nella regione dove la cassa del timpano passa nella parte posteriore dell'orecchio medio:
antro o regione mastoidea. A questo punto il faciale piega di nuovo a 90 gradi e scende ed la
porzione mastoidea del faciale che circonder posteriormente la parete mastoidea della cassa del
timpano. Il processo piramidale della cassa del timpano sulla parete posteriore e il nervo stapedio
viene infatti innervato dal ramo stapedio del nervo faciale. Subito sotto nasce, sempre nella
porzione mastoidea, la corda del timpano che si porta in avanti per raggiungere la membrana del
timpano dove si appogger sulle pliche timpano malleolari per uscire in corrispondenza della
fessura petrotimpanica per entrare nella fossa infratemporale e anastomizzarsi col linguale per
portarsi a livello della lingua dove porter i rami periferici del ganglio genicolato per le fungiformi.
Il nervo faciale un nervo misto: sensitivo somatico, sensitivo viscerale, sensitivo viscerale
speciale, efferente branchiale ed efferente parasimpatico. Questo nervo ha diversi nuclei di origine o
diversi nuclei sensitivi a cui questo nervo mette capo.
Nucleo del faciale, nucleo motore, situato in seconda posizione nel ponte a livello della collinetta
rotonda, determinata non dalla presenza del faciale ma dalla presenza del nervo abducente
circondato dalle fibre del faciale. Questo nucleo motore somatico d luogo alla colonna efferente
branchiale che innerva la muscolatura striata che deriva dall'arco ioideo o secondo arco branchiale.
Questo d origine alla muscolatura mimica faciale, cuoio capelluto, frontale e alla muscolatura
rudimentale dell'orecchio, il muscolo stapedio, muscolo stiloioideo e coopera con il trigemino
all'innervazione del digastrico, innervando il ventre posteriore. Accanto al nervo faciale esiste il
nervo intermedio; se anndiamo nella fossetta retrolivare troviamo il faciale l'intermedio e l'ottavo
attaccati l'uno all'altro. A livello del cilindro del faciale in nervo intermedio rappresenta una
struttura accidentata a cui si adatta il vestibolo-cocleare che forma una doccia che accoglie
l'intermedio. Il faciale cilindrico e l'intermedio vi si sovrappone.
Il nervo intermedio di Wrisberg trasporta tutte le fibre sensitive e parasimpatiche effettrici del
faciale. Le fibre parasimpatiche nascono in due nuclei: il nucleo salivatorio superiore (corda del
timpano per la sottolinguale e la sottomandibolare) e il nucleo naso-muco-lacrimale o nucleo
lacrimatorio dello Jagita, si occupa dell'innervazione della ghiandola lacrimale ed entra nella
costituzione del nervo intermedio di Wrisberg. Come arriva alla ghiandola lacrimale? Il faciale entra
nella rocca petrosa, raggiunge il ganglio genicolato, nel momento in cui si passa dalla porzione
labirintica alla timpanica, un nervo si stacca a 180 gradi rispetto al faciale e decorre nello hiato
principale del faciale: Grande Petroso Superficiale. Questo nervo sbocca medialmente allo hiato
accessorio sulla superficie antero laterale della rocca petrosa, hiato principale del Falloppia o del
nervo faciale. Dallo hiato accessorio passa un collaterale del glossofaringeo che deriva dal nervo
timpanico: piccolo petroso superficiale.
Il Grande Petroso si porta in avanti, scende in basso, fossa cranica media, forame lacero anteriore,
fossa infratemporale, a quel punto sta salendo la carotide e la carotide gli fornisce dei rami dal suo
plesso ortosimpatico periavventiziale. I rami pericarotidei nell'insieme formano il nervo petroso
profondo che unendosi al grande petroso superficiale, nella fossa infratemporale, formano il nervo
del canale pterigoideo, nervo para e ortosimpatico.
Dal canale pterigoideo entra nella volta della fossa pterigopalatina, in cima alla fossa troviamo il
ganglio sfenopalatino o pterigopalatino. Il nervo faciale (non pi faciale ma nervo del canale
pterigoideo) si arresta, d rami sfenopalatini che si uniscono a rami della seconda branca del
trigemino, quindi al nervo mascellare, a livello infra orbitario; d luogo nel suo decorso, dopo aver
ricevuto i rami post-gangliari dai rami sfenopalatini, al nervo zigomatico che risale in cavit
orbitaria con la branca zigomatico-temporale per andare ad anastomizzarsi con un collaterale della
prima branca del trigemino, nervo lacrimale, al quale giungono cos le fibre post gangliari orto e
parasimpatiche per eccitare la secrezione lacrimale. Una parte delle fibre che hanno transitato nel
ganglio ptriogopalatino, proseguono con i nervi palatini posteriori e anteriori e con il nervo naso
palatino dello scarpa, questi provvedono all'innervazione orto e para simpatica delle ghiandole
mucose nasali e ghiandole salivari minori del palato, con una componente vascolare, vaso motoria
parasimpatica che regola la dilatazione dei corpi cavernosi che si trovano in corrispondenza dei
turbinati. A questo livello aumentando la vasodilatazione si aumenta il riscaldamento dell'aria che
viene inspirata.
Il faciale ha dato il grande petroso, ha dato il nervo stapedio, la corda del timpano. Tutto quello che
ha dato lo ha dato nella rocca petrosa del temporale, esce dalla cavit cranica tramite il foro
stilomastoideo, uscito si porta anteriormente nella loggia parotidea. Nel contesto della parotide si
divide in due branche: una pi alta, la temporofaciale e una pi bassa la cervicofaciale. Queste
innervano tutta la muscolatura mimica incluso il platisma del collo. Nel suo decorso esocranico d il
ramo stiloioideo per l'omonimo e il ramo per il ventre posteriore del digastrico.
L'innervazione delle due branche non un fatto rilevante per la periferia, queste hanno origine da
due parti diverse del nucleo del faciale. Il nucleo del faciale come il corno anteriore della sostanza
grigia del midollo spinale, come le lamine XI mediali (hanno un'innervazione doppia). Il nucleo
faciale ha una parte meno evoluta, innerva porzione alta del distretto faciale (ammiccamento,
chiusura degli occhi). La parte pi evoluta quella laterale ed solo crociata, innerva la
muscolatura mimica pi bassa.
La componente principale del faciale data dal nucleo efferente branchiale che d luogo
all'innervazione della muscolatura branchiale, secondo arco branchiale.
La ccomponente sensitive e parasimpatica non viaggiano nel nervo faciale, viaggiano nel nervo
intermedio di Wrisberg (sensitivo e parasimpatico), le origini della porzione sensitiva a livello del
ganglio genicolato, la porzione parasimpaticha nel nucleo salivatorio superiore e nucleo naso-muco-
lacrimale.
La sensibilit appena esce, nella porzione mastoidea, si anastomizza con il nervo vago (nervo
auricolare posteriore) e con il trigemino (nervo auricolo temporale), in questo modo raggiunge il
padiglione auricolare (sensibilit somatica) e raggiunge la superficie cutanea esterna della
membrana del timpano.
La sensibilit somatica auricolare del faciale arriva nel nucleo del trigemino. La sensibilit gustativa
del faciale va a terminare nel nucleo sensitivo viscerale, nucleo del tratto solitario. Nucleo enorme
sensitivo viscerale con una componente raticolare che nella sua parte pi rostrale specializzato
nella sensibilit gusrtativa, nucleo gustatorio, corrisponde alla parte rostrale del nucleo del tratto
solitario. Il nucleo gustatorio non solo recipiente delle fibre dell'intermedio di Wrisberg, raccoglie
anche le fibre del glossofaringeo e le fibre del nervo vago che si occupa di calici gustativi sparsi che
non si trovano nelle vallecule glosso-epiglottiche, ma della porzione della faccia posteriore e
margine laterale dell'orofaringe, captati da rami faringei ed epiglottici del nervo vago. Da questi tre
nervi, che si riuniscono nella porzione rostrale del nucleo del tratto solitario, nasce il lemnisco
gustativo, si porta in corrispondenza del nucleo ventrale posteriore mediale del talamo e da qui
raggiunge l'area gustativa con una seconda rappresentazione mista (gustativa e olfattiva)
nell'opercolo parietale (43). Questo va a finire legandosi alla corteccia dell'insula, da qui abbiamo
un'area gustativa e olfattiva che integrano olfatto e gusto. Questo avviene in corrispondenza
dell'insula e del Nucleo Endopiriforme, nucleo interno alla corteccia dell'insula. Infatti la capsula
estrema era la sostanza bianca che separava la corteccia dell'insula dal nucleo endopiriforme.
Il nucleo del faciale si mette vicino al nucleo del tratto spinale del trigemino. Questo per un
fenomeno di neurobiotassi. Il trigemino raccoglie la maggior parte delle afferenze sensitive del
distretto facciale, esso la fonte prima di impulsi per il nucleo motore del faciale. In
corrispondenza della regione faciale e del nucleo principe della sensibilit ( il nucleo principale e la
sua radice discendente del trigemino) con la componente principe della motilit, il nucleo motore
del faciale. Grazie alla sensibilit del faciale abbiamo la trasformazione dello stimolo in
neurotrasmettitore che viene liberato intorno al nucleo della radice discendente e questo scatena un
processo di neurobiotassi, attira i progenitori del faciale che si mettono vicino e si mettono in
seconda posizione per mantenersi branchiali e connettersi spazialmente vicini per realizzare quella
serie di riflessi che realizzano questi nervi coordinatamente. Riflesso corneale, dovuto alle
terminazioni trigeminali nel contesto della cornea che vanno al centro del nucleo della radice
discendente e vanno ad attivare il faciale.

Glossofaringeo
Si tratta di un nervo misto, i nervi misti escono dal solco dei nervi misti che il solco che si trova ai
lati dell'oliva, termina nella fossetta olivare (11, 10, 9, 7). I nuclei a cui fa riferimento il
glossofaringeo sono nuclei comuni. Ci sono dei nuclei comuni, a differenza di quanto accade nei
nervi spinali; il nucleo del tratto solitario, il nucleo sensitivo viscerale, un nucleo che viene
utilizzato dal glossofaringeo, dal faciale e dal vago. Per la sensibilit somatica il nucleo della radice
discendente del trigemino il nucleo comune a tutti i nervi encefalici con la componente sensitiva.
Il nucleo del tratto solitario si occupa di un altro tipo di sensibilit somatica e viscerale. Abbiamo un
nucleo efferente di tipo parasimpatico, in continuazione con uno dei due nuclei parasimpatici: il
nervo faciale ha due nuclei, il Nucleo Salivatorio Superiore e il Naso-muco-lacrimale. Il nucleo di
cui stiamo parlando per il glossofaringeo la continuazione caudale del salivatorio superiore,
chiamato infatti Nucleo Salivatorio Inferiore. Dietro, sempre in continuazione con il salivatorio
inferiore, troviamo il nucleo parasimpatico del vago, il pi grande di tutti, il Nucleo Motore Dorsale
del Vago. Capiamo come tutti questi nuclei rappresentino in realt un'unica colonna che si protrae
dal bulbo caudale fino al ponte e addirittura si trova sulla via anche il nucleo di Hedinger Westfald
(corrisponde al nucleo parasimpatico nel mesencefalo annesso al terzo paio di nervi encefalici).
Tutte le colonne efferenti parasimpatiche sono in realt una, si chiama in modo diverso a seconda
del livello e a seconda del nervo a cui mandano i loro assoni. Naso-muco-lacrimale, salivare
superiore, salivare inferiore e nucleo motore dorsale del vago. Il nucleo del tratto solitario un
nucleo comune al vago, al glosso-faringeo, al faciale; raccoglie la sensibilit viscerale. Nucleo della
radice discendente del trigemino, trigeminale per raccoglie tutta la sensibilit somatica non
evoluta, non epicritica, da tutti gli altri nervi enefalici. Nella porzione rostrale del nucleo del tratto
solitario, noi abbiamo una cuffietta di neuroni che rappresenta la componente gustativa, la porzione
pi rostrale del nucleo del tratto solitario infatti chiamato Nucleo Gustativo;
a questo vanno tre nervi encefalici: vago, glossofaringeo, faciale. Ritroviamo quindi le componenti
specificamente destinate a recepire il senso del gusto. Il gusto veicolato da 3 nervi encefalici (il
principale il glossofaringeo) e ognuno lo identifichiamo per il tipo di papilla che innerva.
Nervo Faciale Papille Fungiformi
Nervo Glossofaringeo papille circumvallate, foliate, calici isolati vallecule glossoepiglottiche
Nervo Vago calici isolati sulla mucosa dorsale dell'epiglottide e parete posteriore dell'orofaringe.
Per quanto riguarda la motilit somatica questi nervi misti, hanno come riferimento striato, una
muscolatura striata che deriva da un mesenchima non metamerico, ma che segue la divisione
rostrale dell'embrione cio quella data dai solchi branchiali, dalle tasche e degli archi. Degli archi
branchiali, il primo il mandibolare di pertinenza del trigemino, il secondo l'arco ioideo a cui
fanno riferimento i muscoli innervati dal faciale (nucleo proprio del faciale), il terzo e il quarto sono
di pertinenza rispettivamente del glossofaringeo e il vago. Anche il glossofaringeo e il vago hanno
quindi una muscolatura striata di riferimento e un nucleo da cui le fibre motorio somatiche nascono.
Il nucleo nel caso del trigemino il masticatorio, nucleo proprio del faciale per il faciale, per il vago
e il glosso faringeo il nervo unico e duplice per i due nervi, ovvero il nucleo Ambiguo. Si chiama
ambiguo perch d origine a due componenti branchiali efferenti, anche, ma non solo, l'ambiguit
legata al fatto che la muscolatura a cui esso fa riferimento non si esaurisce nella muscolatura
scheletrica, e nel caso del glossofaringeo si esaurirebbe nello stilo faringeo, in realt il nucleo
ambiguo contiene anche neuroni parasimpatici,la muscolatura e le ghiandole del torace innervate
dal vago, non derivano dal nucleo motore dorsale del vago, ma sono di derivazione branchiale,
anche la muscolatura cardiaca, il tutto innervato dal nucleo ambiguo. Il nucleo ambiguo si occupa
dell'esofago della laringe della trachea. Quando entriamo in cavit addominale allora entra in gioco
il Nucleo Motore Dorsale del vago per il parasimpatico.
Il Glossofaringeo, nervo del gusto fondamentale, trasporta la sensibilit generale e viscerale da oro
e rino faringe. Trasporta la sensibilit non cosciente riguardo ai glomocettori del glomo carotideo e
dei barocettori del seno carotideo. Non solo il nervo del gusto, sia il vago che il glossofaringeo
entrano nel glomo carotideo. Innerva dal punto di vista motorio scheletrico, il muscolo stilofaringeo
e la ghiandola parotide. Nasce dal solco laterale posteriore del bulbo, passa dal foro lacero di cui
esso sfrutta la porzione pi anteriore e mediale. Abbiamo dietro la vena giugulare con il suo bulbo,
davanti abbiamo i 3 nervi misti (IX, X, XI). Questo il foro lacero anteriore.
Riflesso da Espulsione riflesso che si ha quando si abbassa la radice della lingua, si ha una
stimolazione sgradevole dovuta alla stimolazione del glossofaringeo localizzato a livello dell'istmo
delle fauci. A favorire il passaggio del bolo la muscolatura innervata dal nervo vago. Mette in
rapporto il nervo glossofaringeo e il vago. La componente sensitiva del glossofaringeo rende
possibile il verificarsi del riflesso. La componente espulsiva data dai muscoli innervati dal vago.

Il glossofaringeo ha 5 componenti:
Generale sensitiva nucleo spinale del trigemino, sensibilit generale della radice della lingua e
dell'orecchio esterno.
Viscerale sensitiva
Speciale sensitiva
Motoria Branchiale
Il nervo faciale, il vago e il glossofaringeo contraggono un'anastomosi che fa si che il nervo
auricolare del nervo vago, trasporti nell'orecchio esterno fibre sensitive dei tre nervi. La superficie
mucosa interna della membrana del timpano innervata dalla corda del timpano. Il faciale quando
attraversa la membrana del timpano, poggiandosi sui piedi timpano malleolari, d alcuni rametti
laterali per la superficie mucosa della membrana del timpano. Nella parte intermedia del tratto
solitario manda la sensibilit viscerale che viene dai chemocettori e barocettori del glomo e del seno
carotideo. Nella parte craniale del nucleo del tratto solitario trasporta la sensibilit gustativa che
deriva dalle papille foliate e circumvallate. La colonna efferente branchiale, nucleo ambiguo,
innerva solo lo stilofaringeo, ma in realt il nucleo importante per il parasimpatico del vago.
Il parasimpatico del glossofaringeo inesistente ma pu entrare entra nel parasimpatico vagale, il
glossofaringeo va alla ghiandola parotide e alle salivari minori geniene e labiali.
Quale componente origina dal nucleo ambiguo parasimpatico e non dal nucleo salivatorio inferiore?
Quella che si occupa della componente vaso dilatatoria e che si anastomizza con il faciale. Piccolo
petroso e grande petroso per i seni cavernosi che si trovano in corrispondenza dei turbinati della
cavit nasale.
Il nucleo salivatorio inferiore la colonna efferente parasimpatica in continuit con il nucleo
dorsale del vago. Le fibre del nucleo ambiguo, del nucleo salivare inferiore, del nucleo del tratto
solitario e del nucleo spinale del trigemino, entrano nella costituzione del glossofaringeo.

Gangli Sensitivi
Nel faciale avevamo solo un ganglio sensitivo, responsabile sia del contenere i neuroni gustativi che
sensitivi somatici del meato uditivo esterno, ed il Ganglio Genicolato, che si trova nel punto di
passaggio tra porzione labirintica e timpanica del nervo faciale.
Ganglio superiore e inferiore del glossofaringeo si trovano subito dopo l'uscita dal forame lacero
posteriore. La prima porzione a contatto con la vena giugulare. Infatti il ganglio superiore anche
detto ganglio giugulare del glossofaringeo. L'Inferiore detto ganglio petroso del glossofaringeo.
Le componenti sensitive sono distinte: il sensitivo somatico di pertinenza del superiore, il
sensitivo viscerale dell'inferiore, questo anche il pi voluminoso.
Il nucleo salivatorio inferiore spostato verso la prima posizione, si trova dorsalmente. Il nucleo
ambiguo si ritrova in posizione dorsale rispetto al polo mediale del nucleo olivare.
Il nucleo ambiguo essendo in comune tra glossofaringeo (pi rostrale del vago) e vago, avr la parte
rostrale dedicata al glossofaringeo, la rimanente parte dedicata al vago. Essendo la colonna efferente
branchiale che si occupa della motilit della muscolatura striata riceve un contingente cortico
nucleare. La via piramidale nella sua componente pi grossolana bilaterale che nel faciale
abbiamo distinto in una componente evoluta solamente crociata destinata alla muscolatura inferiore
(la parte superiore della faccia invece bilaterale). A livello del nucleo ambiguo non possiamo
avere una paralisi unilaterale di origine piramidale, essendo una muscolatura abbastanza
elementare, il nucleo ambiguo riceve un'innervazione bilaterale. Quando abbiamo un deficit
unilaterale significa che una periferica; nel caso del glossofaringeo possiamo avere un deficit
apprezzabile? No perch l'unico muscolo in questione lo stilofaringeo che vicariato da altri
muscoli. Se si produce una paralisi del nucleo ambiguo, abbiamo ripercussioni incredibili. Il nucleo
ambiguo il nucleo di origine del glosso faringeo e della muscolatura striata del vago. Tutta la
muscolatura laringea, faringea sotto l'impatto del nucleo ambiguo. Deve essere periferica.
Il glossofaringeo raggiunge velocemente il muscolo stilofaringeo che innerva, utilizza questo
muscolo per portare fibre nella rino e oro faringe (sensitive). Utilizza poi lo stiloglosso per portarsi
nel contesto della lingua alla quale d un notevole contingente sia per quanto riguarda la sensibilit
gustativa che tattile. Il piccolo petroso superficiale va al ganglio otico e raggiunge la ghiandola
parotide, lo fa anastomizzandosi con il nervo auricolo temporale (con questo va alla parotide).
A livello della lingua il glossofaringeo innerva la componente gustativa legata alle papille foliate e
circumvallate. Il nucleo gustativo del nervo glossofaringeo, vago e faciale corrisponde al tratto
rostrale del nucleo del tratto solitario. Vanno tutti in corrispondenza del nucleo gustativo tramite
gangli sensitivi: per il settimo il gangliogenicolato, per il nono il ganglio petroso, per il decimo il
ganglio nodoso. In questo modo si forma il lemnisco gustativo che raggiunge il nucleo ventrobasale
del talamo e proietta all'area della faccia dove rappresentata la lingua ma anche pi in basso a
livello dell'opercolo parietale in corrispondenza dell'area sensitiva secondaria (area 43), in parte
anche nella corteccia dell'insula per trasportare specificamente a questo livello la sensibilit
gustativa; questa la componente nuova, neogustativa. Abbiamo anche la componente
paleogustativa che far capo alla formazione reticolare dopo essere andata sul nucleo gustativo.
Il faciale si trova a livello del meato acustico interno, entra nella fossetta anterosuperiore, sopra alla
porzione cocleare uditiva, davanti al vestibolare superiore. A livello del forame lacero posteriore
ritroviamo indietro il bulbo della vena giugulare, ritroviamo qua un setto fibrocartilagineo che
separa la componente vascolare da quella nervosa; la componente nervosa data (dall'indietro in
avanti) dall'accessorio, vago, glossofaringeo (il pi anteriore e mediale). La carotide interna si trova
davanti e medialmente che si impegna nel foro carotideo. I due gangli del glossofaringeo si trovano
proprio nella zona di uscita. Il ganglio petroso a questo livello d il nervo timpanico che tramite
l'orifizio timpanico forma il plesso timpanico, sulla superficie mediale della cassa del timpano, da
cui nasce in alto il piccolo petroso superficiale. Quest'ultimo esce dalla piramide, si porta in fossa
cranica media, esce dal forame lacero anteriore, si porta nella porzione alta della fossa
infratemporale a livello del ganglio otico. I rami post gangliari si anastomizzano al nervo auricolo
temporale del trigemino. Il nervo auricolo temporale ricorre verso la parotide e porta le fibre del
piccolo petroso superficiale ad innervare la ghiandola parotide. Altre fibre del nervo mandibolare,
sostanzialmente il nervo buccinatore del mandibolare, porteranno fibre del piccolo petroso
superficiale a innervare le ghiandole salivari minori che si trovano nella guancia e nel labbro
superiore. Il glossofaringeo forma anastomosi ricchissime con il vago. Sono speculari i due nervi,
hanno entrambi un ganglio superiore e uno inferiore, questi sono molto pi grande nel vago. Il
superiore del glossofaringeo si chiama giugulare e giugulare si chiama anche quello del vago.
L'inferiore del glossofaringeo si chiama petroso, quello del vago si chiama Ganglio Nodoso
enorme, mezzo centimetro. Il superiore un sensitivo somatico, l'inferiore un ganglio sensitivo
viscerale, infatti molto grande quello del vago. Numerose anastomosi tra loro, tramite queste ad
esempio il glossofaringeo raccoglie fibre sensitive dal nervo timpanico del vago. Il glossofaringeo
partecipa all'innervazione dell'orecchio medio, tramite il nervo sensitivo auricolare timpanico del
vago. Manda poi esso stesso un nervo timpanico per il promontorio. Il ganglio superiore e inferiore
del glossofaringeo sono importanti anche per l'anastomosi con il ganglio cervicale superiore del
tronco del simpatico. Dalla ghiandola parotide e dalle ghiandole salivari minori ai glomi oltre a
fibre parasimpatiche arrivino anche fibre ortosimpatiche.
Il glossofaringeo d ad un anastomosi con il ganglio giugulare del vago che sensitivo somatico,
che porta a dare fibre sensitive somatiche al nervo auricolare del vago che si occupa del meato
acustico esterno, della superficie cutanea della membrana del timpano, del padiglione auricolare.
Ecco come arrivano le fibre del glossofaringeo e del vago a queste strutture. Esiste una fessura tra
processo mastoideo e il contorno posteriore dell'osso timpanico. Il nervo auricolare del vago si
inserisce a livello di questa fessura, cos pu raggiungere la parte pi profonda del meato acustico
esterno e la membrana del timpano. La fessura viene raggiunta anche dall'anastomosi che il vago ha
con il nervo faciale. Il faciale raggiunge la membrana del timpano tramite il suo decorso mastoideo;
qua d un ramuscolo che si anastomizza con l'auricolare del vago e insieme a esso raggiunge il
meato acustico esterno e la membrana del timpano.
Abbiamo poi un nervo proprio del glossofaringeo. Il Nervo timpanico nasce dal glossofaringeo a
livello del ganglio petroso, si porta tramite il foro del canalicolo timpanico a livello della superficie
inferiore della cassa del timpano, raggiunge il promontorio, forma il plesso timpanico, il plesso
timpanico innerva la mucosa della cassa del timpano, accompagnato dall'arteria timpanica
inferiore (anch'essa forma un plesso). Dal timpanico nasce il piccolo petroso superficiale che si
porta in alto ed esce dallo hiato accessorio. Nervo timpanico dello Jakosbson. Il nervo piccolo
petroso superficiale deriva dal nervo timpanico a livello, dal plesso timpanico si stacca il piccolo
petroso superficiale che va in fossa cranica media, esce dal forame lacero anteriore e va al ganglio
otico nella fossa infratemporale e da qui alla parotide tramite l'auricolo temporale del trigemino.
Abbiamo come ramo il Nervo di Hering che raggiunge il glomo carotideo.
Ramo muscolare per lo stilofaringeo. Rami Faringei sensitivi che tramite lo stilofaringeo
raggiungono la faringe, formano il plesso faringeo assieme al vago e all'ortosimpatico (viscero
effettore). Rami tubarici che derivano dal nervo timpanico che dar il plesso timpanico, da cui
derivno il piccolo petroso e in avanti i rami tubarici per la tuba uditiva. Quando il nervo glosso-
faringeo raggiunge la faringe tramite lo stilofaringeo, si sfiocca a livello dell'orofaringe dando rami
che si portano anteriormente fino a raggiungere la fossa tonsillare, d un Ramo tonsillare per la
tonsilla palatina. Abbiamo poi i rami linguali che raggiungono la lingua con lo stiloglosso e vanno
alle papille vallate e foliate, ma vanno anche alla radice della lingua, rappresentano il plesso
terminale del nervo. Il glossofaringeo anche il nervo dellanello linfatico del Waldeier. Infatti
abbiamo i rami tubarici che innervano le tonsille tubariche, uscendo dallostio tubarico si trova in
rinofaringe e in questo modo innerva anche la tonsilla faringea. Innerva la tonsilla palatina tramite i
rami tonsillari, innerva la tonsilla linguali a livello della radice della lingua con il plesso linguale.
Tutti gli organi dell'anello del waldeier sono innervati dal glossofaringeo. Nervodel gusto, nervo
della chemocezione e nervo dellanello linfatico del waldeier.
Il nervo glossofaringeo quando esce dal foro lacero posteriore si porta anteriormente, in avanti e un
pochino medialmente e descriva una concavit antero superiore come la maggior parte dei nervi di
questa regione (ipoglosso, accessorio, rami del vago). Il glossofaringeo si porta in regione latero-
faringea in posizione retrostiliana e raggiunge lo spazio compreso tra vena giugulare interna
esternamente e arteria carotide interna medialmente. Il nervo glossofaringeo penetra nello spazio
della V tra carotide interna e vena giugulare. Il nervo vago si porta pi in basso, non raggiunge
subito i vasi, il vago arriver dietro formando il fascio vascolonervoso del collo solo
successivamente; pi in basso rispetto al punto in cui il glossofaringeo passa nel mezzo. Il
glossofaringeo, che ha gi dato il timpanico, raggiunge il muscolo stilofaringeo, si porta sullo
stiloglosso, raggiunge la radice della lingua, raggiunge quindi la faringe tramite il muscolo
stilofaringeo e tramite il piccolo petroso superficiale. Il ramo tubarico va dalla cassa del timpano,
tramite la tuba uditiva, alla rinofaringe. I rami tubarici decorrono al di sotto del muscolo tensore del
timpano e muscoli del martello.
Quando il glossofaringeo attraversa lo spazio tra vena giugulare e carotide interna d un ramo
verticale che cade sulla biforcazione della carotide, questo il nervo di Hering per il glomo
carotideo.

Seno carotideo barocettore, recepisce la pressione arteriosa. un meccanocettore che ha delle


caratteristiche tali che viene eccitato quando si deforma la parete del vaso. Aumenta la pressione ed
esso viene stirato e per effetto piezoelettrico abbiamo una trasduzione del segnale ed entrano ioni
attraverso la membrana che viene stirata e i canali ionici pure.
Il seno carotideo, come il seno aortico, innervato dal vago, sono recettori sia statici che dinamici.
Abbiamo dei recettori con caratteristiche si facile estensibilit che sono dinamici, non rispondono
costantemente alla pressione, rispondono quando questa sale, questo avviene quando il cuore entra
in sistole. Questa onda sfigmica segnala in maniera dinamica laumento pressorio. I recettori
dinamici vanno a scaricare nel nucleo del tratto solitario, questo si trova allinterno del centro A2
della formazione reticolare che andava a stimolare il parasimpatico. Abbiamo quindi la possibilit di
recepire la variazione della pressione arteriosa e di trasferirla in segnali inibitori per l'ortosimpatico
ed eccitatori per il parasimpatico. Ci sono anche recettori che scaricano sempre, recettori che
staticamente mandano il loro segnale. Il seno carotideo distribuito sia nella carotide interna ed
esterna. La struttura del seno carotideo tale da deformare in maniera statica e dinamica i recettori.
Il glomo deve stimolare la respirazione e la pressione arteriosa, se non arriva abbastanza ossigeno
deve essere aumentata la pressione arteriosa. Il legame della componente chemocettiva all'interno
dell'SNC si inverte rispetto alla componente barocettiva. La componente barocettiva inibisce
lortosimpatico, la componente chemocettiva lo attiva. I chemocettori del glomo aortico proiettano
al nucleo del tratto solitario. Il nucleo del tratto solitario connesso al centro A1 e A2. Nel centro
A1 e A2, oltre ad essere rappresentati il centro vasomotore e vasodilatatore, abbiamo il centro
inspiratorio ed espiratorio. Pi rostralmente della formazione reticolare abbiamo il centro
pneumotassico che si localizza a livello del nucleo di Kolliker-fuser, quello che bilancia l'attivit del
centro inspiratorio ed espiratorio.
Nel midollo allungato abbiamo delle zone che sono chemosensibili, ma anche prescindendo da
queste abbiamo l'attivit dei glomi che afferiscono nel midollo allungato a un gruppo espiratorio e
uno inspiratorio. Il centro inspiratorio ed espiratorio vengono modulati dalla attivit dei
chemocettori e barocettori.
Il nervo glossofaringeo trasporta la sensibilit gustativa al polo rostrale del nucleo del tratto
solitario, si avvale di una via neogustativa che quella classica, il leminisco gustativo, il talamo
ventrobasale, larea 3,1,2 e 43 (anche linsula). Anche in questo caso abbiamo una via
paleogustativa: si avvale della formazione reticolare e va a sommare le afferenze olfattive alle
afferenze gustative, proietta al nucleo gustativo e va a finire nel nucleo parabrachiale, nucleo della
formazione reticolare (appartiene alla colonna esterna della formazione reticolare). Questo proietta
al talamo aspecifico, ipotalamo e la dove vanno le proiezioni olfattive (amigdala e alla corteccia
periamigdaloidea), al sistema limbico.

Vago
Nervo misto, condivide il nucleo ambiguo, il nucleo del tratto solitario, condivide la colonna
efferente e pi in basso non sar pi il nucleo salivatorio inferiore ma sar il nucleo motore dorsale
del vago componente parasimpatica, anchesso per con la componente sensitiva somatica proietta
nella radice discendente del trigemino. Anche il vago ha una componente gustativa, anche il vago
ha una componente chemorecettoriale(glomo aortico) e una componente barorecettoriale. Il nervo
vago molto lungo, gi studiato nell'orto e nel parasimpatico. Il nervo vago nasce dal foro dei nervi
misti, e per questo suo decorso enorme viene detto vago o pneumogastrico. lultimo nome deriva
dal fatto che il nervo vago perde la sua compattezza (da nastro di assoni si sfrangia) in due punti:
quando incontra i bronchi e si forma il plesso polmonare e segue i bronchi in modo filiforme. In
seguito il vago va verso l'esofago e si ricompatta diventando tronco anteriore e posteriore. Il
secondo sfrangiamento avviene a livello del plesso gastrico anteriore e posteriore. Si sfrangia in due
punti, polmoni e stomaco: pneumo-gastrico. Il nervo vago raggiunge comunque il colon sigmoideo.
Decorso molto complesso, nel collo esso ricalca il decorso del glossofaringeo. Il vago esce dal foro
lacero posteriore, sta subito dietro al glossofaringeo e al davanti dellaccessorio. Si trova tra
accessorio e glossofaringeo. Quando esce dal forame lacero posteriore, ha due grandi gangli uno
superiore e uno inferiore, rispettivamente il ganglio giugulare che trattiene la sensibilit somatica, il
secondo (enorme) sensitivo viscerale chiamato Nodoso. A livello di questi gangli abbiamo gi
importanti rami: nervo auricolare che si stacca dal ganglio giugulare, forma anastomosi con il
glossofaringeo, va ad innervare il meato acustico esterno, padiglione auricolare e superficie cutanea
della membrana del timpano. Il vago d rami meningei, dalla porzione del vago giugulare, nella
fossa, appena nato emette rami meningei. Sono anastomosi che il vago riceve dai primi nervi
cervicali che gli mandanodelle fibre sensitive per le meningi della fossa cranica posteriore, questi si
vanno ad anastomizzare con i rami del tentorio, con il lembo meningeo ricorrente dellarnold. Il
trigemino dava un nervo che ricorreva in fossa cranica posteriore, ovvero il ramo ricorrente
meningeo dell'arnold. Il vago d i suoi rami direttamente in fossa cranica posteriore, questi si
anastomizza con il nervo meningeo ricorrente dellarnold.
Il vago ha: una componente gustativa, una sensibilit generale (meato acustico, padiglione),
sensibilit viscerale, muscolatura branchiale, componente motrice parasimpatica (muscolatura e
ghiandole apparato digerente e respiratorio). Il nucleo ambiguo va al cuore.
Topografia il vago corrisponde al nervo misto che sta subito dopo il nervo glossofaringeo.
Appena esce trova i suoi gangli. Il vago esce e si trova in regionelaterofaringea retrostiliana edetrae
rapporti particolari con i nervi della regione del collo. Quando esce si trova a decorrere verso il
basso, qui abbiamo la vena giugulare interna e la carotide interna, il vago si fissa posteriormente ad
esse per formare il fascio vascolonervoso del collo. A questo punto il vago viene a portarsi dallalto
in basso e dallindietro in avanti verso i grandi vasi, mentre il vago sta arrivando, il nervo
glossofaringeo si porta tra i due vasi, quindi lo supera anteriormente e medialmente. Un altro
comportamento particolare quello dellipoglosso, questo gli gira intorno. Lipoglosso nasce pi in
basso del vago, gli si porta dietro e lateralmente e passa tra il nervo vago e la giugulare interna che
il nervo vago sta per raggiungere. A questo punto lipoglosso passa tra i due vasi ed entra nel
contesto della lingua, circondando il nervo vago. Il nervo accessorio ha un decorso posteriore e
laterale rispetto al vago, portandosi al trapezio e allo sternocleidomastoideo che rappresentano i suoi
muscoli di innervazione. Il vago a questo punto una volta allontanato da questi nervi, raggiunge il
fascio vascolonervoso del collo. Emette come terzo ramo collaterale, il nervo laringeo superiore,
destinato alla laringe, decorre per un lungo tratto addossato al nervo vago, diventa parte costitutiva
del fascio vascolo nervoso del collo. Il nervo laringeo superiore pu o non pu emettere il nervo
cardiaco superiore. Il nervo vago dopo aver emesso il laringeo superiore, emette i nervi cardiaci. Il
primo nervo cardiaco, il nervo cardiaco superiore, pu derivare dal laringeo superiore. Il laringeo
superiore a questo punto si porta in basso, raggiunge il grande corno dell'osso ioide, raggiunge la
laringe e si divide in un ramo interno ed esterno. Il ramo esterno va ad innervare l'unico muscolo dal
nervo laringeo superiore, ovvero il muscolo cricotiroideo innervato elettivamente dal ramo esterno
del laringeo superiore. Il ramo interno entra a livello della membrana cricotiroidea e si porta nella
sottomucosa del recesso piriforme, in parte innerva in maniera sensitiva questo recesso e in parte
perfora la membrana ari-epiglottica. A questo livello il ramo interno d rami sensitivi per la regione
sovra glottica della laringe e per ladito laringep. Il ramo esterno del laringeo superiore d un nervo
per l'unico muscolo innervato dal laringeo superiore, si porta a perforare il cono elastico e va ad
innervare in maniera sensitiva la muscosa laringea. Esiste unanastomosi tra nervo laringeo
superiore con il suo ramo interno con il ramo posteriore del nervo laringeo inferiore, formando
lansa anastomotica di galeno (non importante).
Il nervo cardiaco superiore si anastomizza con gli altri nervi cardiaci (superiore, medio, inferiore). Il
medio origina dal laringeo inferiore e l'inferiore origina direttamente dal vago. I tre nervi cardiaci
vanno ad unirsi tra loro e con i controlaterali formando il plesso cardiaco insieme ai nervi cardiaci
dellortosimpatico (C8-T4). Il plesso cardiaco veramente una cosa complessa, ed visibile e
ricchissimo nel miocardio specifico. Il nervo vago prosegue, dopo essere uscito dal foro lacero
posteriore, dando rami faringei che spesso derivano dal nervo laringeo superiore o inferiore.
Queste innervazioni sono motorie per i muscoli costrittori della faringe. La sensibilit delloro e
rinofaringe viene garantita dal nervo vago, ma anche dal glossofaringeo e dall'ortosimpatico.
Il nervo vago dopo aver dato i nervi cardiaci, laringei e faringei. D il nervo destinato al seno
aortico e al glomo aortico; il glomo carotideo innervato sia dal glossofaringeo che dal vago, sono
rami che si anastomizzano. Il vago d anche rami per il glomo e il seno aortico, barocettori e
chemocettori, di cui uno noto come nervo Depressore di Sion. Questo nervo depressore messo in
relazione all'aspetto barocettoriale che chemocettoriale. Depressore perch se stimolato deprime
lattivit cardiaca. Il nervo vago che ha dato luogo a tutti questi rami, d luogo al laringeo inferiore
in maniera differente a destra e a sinistra. A destra il laringeo inferiore viene emesso dopo che il
vago ha transitato nel fascio vascolonervoso del collo, raggiunge la parte inferiore della regione
cervicale e si porta posteriormente alla vena e anteriormente allarteria, qua emette il ramo che
abbraccia larteria succlavia e ricorre verso lalto, detto infatti anche nervo laringeo ricorrente. A
sinistra il laringeo inferiore non ricorre nel collo ma in cavit toracica. Dopo averdecorso
posteriormente alla vena succlavia si porta al davanti dellarco dellaorta e tra questo e la cupola
pleurica di sinistra, il vago a questo punto emette il laringeo ricorrente che abbraccia l'arco
dell'aorta e si porta in alto e ricorre. Il laringeo ricorrente si porta tra esofago e trache, i due visceri
non sono perfettamente allineati ritroveremo i due nervi in posizioni differenti, lesofago infatti si
trova pi spostato verso sinistra. Il rapporto comunque simile e li ritroviamo in posizione laterale
rispetto a questi visceri, i nervi prendono inoltre contatto a livello del collo con la ghiandola tiroide.
Questo nervo stacca rami faringei, esofagei, bronchiali, tracheali; staccati nel suo decorso verso
lalto prima che penetri nella laringe per innervare tutta la muscolatura laringea ad eccezione del
cricotiroideo. Il ramo posteriore del laringeo inferiore d luogo a un ramo ascendente che si
anastomizza con un ramo discendente del nervo laringeo superiore, formando cos lansa di galeno.
Il nervo vago a questo punto, dopo che ha emesso il nervo laringeo inferiore, si porta a dare due
grossi plessi, sia il nervo vago di destra che di sinistra in maniera diversa, si portano dietro al
bronco principale, si portano dietro al bronco corrispettivo, si portano cos a formare il plesso
bronchiale. Il plesso bronchiale viene dato insieme a rami bronchiali dell'ortosimpatico che hanno
stazionato in gangli ortosimpatici della catena vertebrale. A sinistra il fenomeno analogo, il nervo
laringeo ricorrente stato dato pi in basso, il contatto del nervo vago con la pleura maggiore e sia
il contatto col nervo vago che col ricorrente fanno si che, vista la posizione critica, tumori
polmonari, aneurismi, possano dare tosse stizzosa o alterazione della tonalit vocale. Anche il nervo
vago di sinistra d quindi il plesso polmonare del vago che si riunisce anche qui allortosimpatico. Il
vago col plesso polmonare rilascia acetil-colina, potente broncocostrittore. Per contro
lortosimpatico rilascia noradrenalina, potente broncodilatatore. I recettori della noradrenalina che
mediano la broncodilatazione sono Beta 2. Abbiamo delle forme di broncocostrizione come lasma
notturno date da uniperattivit del vago, attacchi asmatici sostenuti da un'iperattivit vagale che
rilascia acetil-colina che provoca broncocostrizione. Il vago a livello broncopolmonare importante
per la componente sensitiva che proietta alnucleo del tratto solitario. A livello degli alveoli
polmonari ci sono recettori sensibili all'acido lattico, se si aumenta lacido lattico o anidride
carbonica a livello polmonare, si stimola l'attivit vagale, sono chemocettori. Abbiamo anche
recettori che lavorano in maniera opposta, recettori sensibili alla tensione dellalveolo e che
deprimono lattivit respiratoria agendo a livello del centro frenico del diaframma.
Il vago dopo aver formato questi plessi, si porta medialmente a formare il plesso esofageo. Il vago
di sinistra va a formare il plesso esofageo anteriore, il vago di destra quello posteriore, c un
contributo parziale di entrambi. Abbiamo nella porzione inferiore la riunificazione nel tronco vagale
anteriore e il tronco vagale posteriore; la disposizione plessica si raccogliedi nuovo in una
disposizione nervosa precisa. Il vago entra tramite l'orifizio esofageo del diaframma in cavit
addominale, di nuovo il vago perde l'unit anatomica a formare il plesso gastrico anteriore e
posteriore. Dal plesso anteriore si staccano rami che si distribuiscono al piccolo epiploon e ai visceri
della regione sovramesocolica. Il plesso gastrico posteriore d un ramo che va pi in basso, il
Ramo Celiaco. Questo si porta allestremit mediale del ganglio celiaco alla cui estremit mediale si
porta anche il nervo grande splancnico (T6-T10 dellortosimpatico) formando l'ansa memorabile di
Wrisberg a destra. A sinistra esiste solo il nervo grande splancnico di sinistra. L'ansa memorabile
presente solamente a destra. I rami frenico addominali, rami soprattutto sensitivi del nervo frenico
del plesso cervicale, retroperitoneali si portano anchessi preferenzialmente al ganglio celiaco di
destra, molto pi ricco di fibre afferenti del ganglio celiaco di sinistra, avendo una componente
vagale, ortosimpatica, sensitiva. Il vago si distribuisce a tutti i gangli sottostanti, tutti i gangli
prevertebrali, accompagnando l'ortosimpatico nellinnervazione periferica dei visceri.
Diciamo qualcosa in pi sul vago cardiaco. Esistono fibre sensitive del vago toracico che
scompaiono nel vago addominale. Queste fibre sensitive sono responsabili di alcuni riflessi come il
Riflesso di Beimbridge. Quando gli atri vengono stirati eccessivamente per la troppa presenza di
sangue, si crea una stimolazione di queste fibre afferenti meccanocettori del vago, che vanno al
nucleo del tratto solitario e da qui al centro C1 A1, stimolando unattivit ortosimpatica, cardiaca in
maniera tale di aumentare la forza di contrazione per contrastare il ristagno sanguigno.

Ci sono delle terminazioni sensitive vagali e sensitivi che derivano dai nervi cardiaci
dell'ortosimpatico. Quelle sensitive vagali le abbiamo appena descritte con il riflesso di Beimbridge,
la loro importanza data anche dall'innervazione sensitiva della parete delle arterie coronarie.
Quando abbiamo uninsufficiente perfusione da parte delle coronarie, abbiamo sensibilit
dolorifiche, dolore di compressione, dolore riferito. Talvolta abbiamo un dolore gastrico, infatti
infarti in atto non vengono presi perch si pensa ad un mal di stomaco.

Come cambia, a seconda del livello della lesione, il respiro nel paziente. Molto importante il vago
in questo fenomeno. Esiste un pattern fisiologico regolato dal centro pneumotassico che alterna fasi
inspiratorie ed espiratorie. Normalmente il centro pneumotassico regola il centro apneustico che in
assenza del centro pneumotassico, d luogo ad episodi ritmici pi profondi. In questo caso il
processo inspiratorio viene interrotto per lo stiramento del meccanocettore a livello alveolare, sono
gli stretch receptor vagali che inibiscono linspirazione. Se lediamo il nervo vago perdiamo il ritmo
inspiratorio. Se lediamo il midollo a livello della giunzione bulbo midollare noi perdiamo il respiro,
abbiamo un arresto respiratorio. Non basta lattivit ritmica del diaframma. I centri inspiratori sono
fondamentali per promuovere il respiro. I due elementi che regolano la respirazione sono gli strech
parietale a livello polmonare e il livello di bicarbonato nel sangue.

Plesso gastrico anteriore si va ad infittire a livello della piccola curvatura, tramite i legamenti
raggiunge i vari visceri sovramesocolici. Si tratta dunque del nervo vago di sinistra.
Plesso gastrico posteriore importante perch da qui parte il nervo celiaco e forma insieme al
grande splancnico di destra l'ansa di brisberg. Il nervo celiaco presente solo a destra. I rami freno
addominali sono quasi tutti a destra. A sinistra abbiamo solo il nervo grande splancnico.
Le funzioni che avvengono a livello gastroenterico un fenomeno che non ha bisogno di
innervazione per realizzarsi.

Linnervazione vagale decisiva a livello del collo e a livello del torace. Se taglio i nervi cardiaci il
cuore batte pi forte, il vago ha un effetto superiore rispetto allortosimpatico. Deprime il ritmo.
Lortosimpatico lo accellera.

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