Lanalisi CRQ (Costi, Ricavi, Quantit) uno strumento molto utile e semplice per la
progettazione e la gestione di un generico impianto di produzione. Infatti la
conoscenza dellinterdipendenza fra costi, produzione e profitti di fondamentale
importanza in tutte le decisioni strategiche di unazienda.
Questo tipo di analisi, detta anche break even analysis, consente la determinazione
del punto di equilibrio (BEP, Break Even Point) tra costi totali e ricavi totali.
Lanalisi CRQ pu essere condotta sia sui dati storici sia sui dati previsionali, fornendo
cos la possibilit di valutare diverse situazioni economiche in cui lazienda pu
trovarsi. Questo tipo di analisi fornisce utili informazioni in sede di valutazione e di
scelta di soluzioni tecniche alternative, in fase sia di progettazione sia di esercizio di
un sistema produttivo.
Rappresentando le rette dei costi e dei ricavi in un piano cartesiano CRQ il punto Q*,
intersezione delle rette dei costi totali C e dei ricavi totali R, definito Break Even
Point (BEP) ovvero punto di pareggio. In esso i costi e i ricavi assumono lo stesso
valore.
C
Ricavi totali
Costi totali
p
* Q
Q
Si osservi che la pendenza della retta dei ricavi R rappresenta il prezzo unitario di
vendita. Esso fornito dalla seguente relazione:
=
U = R CT = p Q (CF + Q) = Q (p- ) - CF
In corrispondenza del punto di pareggio, i costi e i ricavi si eguagliano, ossia lutile
nullo. Pertanto:
Per U*= 0 ; Q* = Q
p <b: le due rette R e C divergono, pertanto luguaglianza tra costi e ricavi non pu
essere mai raggiunta. Lutile dellazienda negativo e aumenta al crescere della
produzione. Tale situazione ovviamente da evitare;
p = b: la retta dei costi parallela a quella dei ricavi. In questo caso lutile
dellazienda negativo e assume un valore costante pari a CF. Il punto di pareggio si
sposta allinfinito;
Qt Q *
k 100
Qt
dove
Il margine di sicurezza fornisce una misura della distanza del punto in cui opera
limpianto rispetto al punto di pareggio Q*. Indica, in altre parole, il grado di rischio di
mercato a cui si espone lazienda, ovvero la diminuzione delle vendite massime che
limpresa pu subire senza andare in perdita. Tale margine (a parit di livello di
vendite previste, prezzi e risultato economico) dipende dalla composizione della
struttura dei costi e dalla posizione del punto di pareggio.
Q* = 70-50% di Qt
Se, per esempio, risulta k = 50%, significa che limpianto pu funzionare con un
coefficiente di utilizzazione fino a 0,5 senza che si manifestino perdite. In altre parole
se per ragioni di mercato o per altre condizioni esterne, la produzione dovesse
risultare inferiore alla potenzialit, limpresa non avr perdite purch risulti Q 0,5 La
Figura 2.16 mostra il diagramma redditivit-margine di sicurezza.
Si considerino due aziende A e B i cui diagrammi di redditivit siano quelli riportati
nella Figura 2.17. E possibile desumere quale delle due lavora in condizioni di
maggiore stabilit?
Alla luce delle relazioni fin qui esaminate, possibile considerare il diagramma di
redditivit in termini di costo totale unitario e ricavo totale unitario. In particolare,
dividendo il costo totale Ct e il ricavo totale Rt per il volume di produzione Qt si ottiene:
RT p Q
Ru p
Q Q
CT CF CV CF Q CF
CTu
Q Q Q Q Q Q
Il diagramma della Figura 2.21, riporta landamento del costo totale unitario e del
ricavo unitario R in funzione del volume di produzione Q. Il costo totale unitario varia
secondo una legge iperbolica.
Figura 2.21. Andamento del costo unitario.
Pertanto il diagramma della Figura 2.21 va modificato e risolto uguale a quello visibile
nella Figura 2.22.
Figura 2.22. Andamento del costo unitario per Q> Qt.
Nella figura riportato landamento dei costi unitari (Cu), ricavi unitari (Ru) funzione
delle quantit di prodotto o volume di produzione (Q).
Per Q > Qt il costo unitario aumenta fino a intersecare nuovamente la retta del prezzo
p. Le ascisse dei due punti di intersezione della retta del prezzo p con la curva del
costo unitario Ctu, sono i punti Q*1 e Q*2.
(U<O).
La curva del costo unitario pu assumere andamenti diversi rispetto a quello visibile
nella figura.
MAC = R - Cv
= = ( )
( )
= = ( ) =
La differenza tra il prezzo unitario di vendita e il costo variabile unitario rap presenta
quindi il margine di contribuzione unitario.
Nella Figura 2.25 rappresentato landamento dei costi totali Ct, dei ricavi R e
dei costi variabili Cv. Larea tratteggiata contenuta fra la retta dei ricavi R e
Si vuole precisare che con il termine margine si indica in genere una differenza, in
questo caso la differenza tra i ricavi e i costi variabili relativi al singolo prodotto; il
termine contribuzione indica invece il contributo che il singolo prodotto d per la
copertura dei costi fissi aziendali; il termine unitario sta a significare che riferito
allunit di prodotto. Il margine unitario di contribuzione non rappresenta un utile per
lazienda. Esso diventa un utile unitario dopo che sono stati recuperati i costi variabili,
ovvero dopo il punto di pareggio Q*. Nella determinazione del MAC non si tiene conto
della natura dei costi (spese amministrative, costi di fabbricazione, spese commerciali
ecc.), ma solo della dipendenza (fissa o variabile) di questi dalla produzione realizzata.
Il MAC varia linearmente con i ricavi conseguiti.
Considerando gli utili U di unazienda, possibile rappresentare graficamente
landamento della retta degli utili in un piano (U,Q). Ricordando che lespressione
dellutile :
= =
esplicitando i ricavi e i costi variabili in funzione dei prezzi di vendita nonch dei costi
variabili unitari si ottiene:
= ( ) = ( ) = + ( )
= +
Tale espressione lequazione di una retta con coefficiente angolare pari a MACU, e il
cui valore interseca con lasse delle y pari a CF. La rappresentazione di tale retta
visibile nella Figura 2.26.
= 0 =
Il termine (p b) indica quindi la rapidit con cui cresce lutile U. Pertanto al crescere
del margine di contribuzione unitario aumenta la pendenza della retta.
Nel diagramma di redditivit, invece, lapertura della forbice, costituita dalla retta dei
ricavi R e dalla retta dei costi totali CT, aumenta allaumentare del margine di
contribuzione. Lo sviluppo dellanalisi CRQ pu essere effettuato grazie a una
riclassificazione delle singole voci del conto economico rispetto alla forma
convenzionale. Tale riclassificazione finalizzata a mettere maggiormente in evidenza
la differenza tra i costi fissi e quelli variabili. In questo caso si dice che i costi sono
suddivisi per andamento. Nella sua forma convenzionale, ovvero quella
comunemente riportata nel bilancio aziendale per tutti gli usi esterni, il conto
economico presenta i costi suddivisi per natura. In questo caso si definisce Margine
Lordo (MAL) la differenza tra i ricavi e i costi di fabbricazione del prodotto venduto.
Analiticamente, dato dalla seguente relazione:
I costi di fabbricazione sono tutti quei costi legati alla trasformazione della materia
prima in prodotto finito. Un esempio di prospetto sul MAL visibile nella Tabella 2.12.
= = +
1 1 + 2 2 = 1 1 + 2 2 +
quindi:
1 (1 1 ) + 2 (2 2 ) = 0
Tale espressione non altro che la somma dei margini di contribuzione di ogni
prodotto al netto dei costi fissi.
Pertanto:
CFtotali p 2
Q1 Q2 2
p1 1 p1 1
Tale espressione rappresenta lequazione di una retta da isoprofitto nullo. In
particolare (Fig. 2.27):
CFtotali
Q1 2 = 0
( p1 b1 )
CFtotali
Q2 1 = 0
( p2 b2 )
A parit di prezzi e costi variabili unitari, le rette con isoprofitto positivo avranno la
stessa pendenza ma si troveranno a destra della retta con isoprofitto nullo.
Analogamente, le rette con isoprofitto negativo si troveranno a sinistra.
Nel caso in cui lazienda realizza pi di due prodotti, risulta impossibile ripetere
lanalisi precedente. In tal caso sono valide le seguenti ipotesi:
b1,b2,b3,.bn
p1,p2,p3,pn
Volendo esprimere lutile in funzione del ricavo totale dellazienda, occorrer fare
altrettanto per i costi variabili. Pertanto, dividendo il valore del costovariabile totale
per il ricavo totale, si ottiene il valore del costo variabile totale per unit di ricavo
totale ovvero per euro di fatturato. Quindi:
b Q i i n n
btotale i 1
n b Q i i btotale pi Qi
p Q
i 1
i i i 1 i 1
n
U (1 btotale ) pi Qi CFtotale
i 1
Nel punto di pareggio lutile risulta essere pari a zero. Pertanto possibile scrivere:
n
U (1 btotale ) pi Qi CFtotale 0
i 1
n
R *
totale pi Qi
i 1
Si desume che:
CFtotale
*
Rtotale
(1 btotale )
Pertanto, nel caso di pi prodotti, il ricavo di pareggio R*totale pari al rapporto tra i
costi fissi totali e il margine di contribuzione per unit di fatturato (1 btotale)
= () = +
= (); = = ()
Pertanto:
( ) ()
= =0
Da cui si desume
()
=0