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Argomento 2

Progettazione di un Impianto
Industriale: Analisi Tecnico economica

Dispense disponibili
Principali fasi del progetto

Un progetto rappresenta secondo la definizione del PMI ( Project


Management Institute), Lo sforzo temporaneo intrapreso per sviluppare
un prodotto o un servizio unico

Le principali fasi di sviluppo di un impianto industriale sono:


-Individuazione o scelta dei bisogni da soddisfare
-Individuazione e scelta del grado di soddisfazione
-Scelta tra le varie soluzioni tecnicamente possibili di quella pi idonea
pe il conseguimento dellobiettivo prefissato
Studio di fattibilit di un impianto
industriale
Analisi di mercato

Studio del prodotto

Studio del processo


Analisi fattibilit

Studio dei servizi

Studio economico

Progettazione

Realizzazione progetto
IL PROGETTO DI IMPIANTO

Il progetto di un impianto industriale (plant design) si articola in


una serie di sottoprogetti riguardanti le seguenti attivit:

PROGETTO

Finanziario Prodotto Commerciale


tra le pi importanti

Produzione Architettonico
1. Progetto FINANZIARIO
dove trovo i soldi??
-investitori
-banche (ricordiamo i tassi di interesse)
-fondi messi a disposizione dello stato o dellUE( ma sono generalmente pochi)

La prima fase la ricerca del capitale occorrente ad una


impresa industriale. In particolare:
1. Capitale di investimento (creazione dellazienda)
2. Capitale per copertura costi di esercizio
3. Capitale per cambiamenti di struttura e piani di
espansione

credibilit: bisogna essere puntuali sui pagamenti, per essere bene visti dai fornitori
2. Progetto PRODOTTO
Il progetto del prodotto il fondamento su cui si
basa il progetto degli impianti. Esso si articola in:
1. Aspetto funzionale ed operativo in tale senso
deve essere in grado di svolgere la funzione per
cui stato acquistato;
2. Aspetto produttivo il prodotto deve essere
semplice da realizzare, prevedere parti
standardizzate;
3. Aspetto commerciale il prodotto deve essere di
aspetto gradevole e facile da utilizzare. circa il 70% del capitale
pubblicit target per il bersaglio che deve comprarlo:
-detersivo: pubblicit molto banale , con canzoni e slogan ripetitivi poich ritenute stupide e quindi si punta sulla semplicit
-(nulla fatto per caso)

avere un buon settore commerciale un punto a favore


3. Progetto COMMERCIALE
Un prodotto pu essere buono e facile
da costruire, ma se non trova
compratori inutile.

E pertanto necessario:
Studio del Mercato;
Determinazione volume di
produzione e prezzo di vendita;
Rete di distribuzione/logistica; costo importante

Pubblicit ed assistenza clienti.


4. Progetto PRODUZIONE

In tal senso necessario definire:


1.Studio e/o scelta del processo produttivo;
2.Studio e/o scelta dei mezzi di esercizio e del layout;
3.Processi ausiliari e secondari; servizi dello stabilimento

4.Lavorazioni da affidare a terzi;


5.Analisi dei costi di produzione.
personale, magazzino, calamit,
ammortamenti, costo materiali
5. Progetto ARCHITETTONICO

1.Suolo e sistemazioni generali;


2.Fabbricati per lavorazioni e magazzini;
3.Servizi generali e sociali;
4.Uffici;
5.Impianti ed arredamenti fissi.
Studio di Fattibilit

Gli Studi di Fattibilit individuano i lavori strumentali al


soddisfacimento dei bisogni delle amministrazioni pubbliche,
indicando le caratteristiche funzionali, tecniche, gestionali ed
economico-finanziarie e contengono lanalisi dello stato di fatto
di ogni intervento nelle sue eventuali componenti storico -
artistiche, architettoniche, paesaggistiche e nelle sue
componenti di sostenibilit ambientale, socio -economiche,
amministrative e tecniche.
Uno Studio di Fattibilit deve sviluppare allinterno le seguenti analisi:
- individuazione del fabbisogno da soddisfare (espresso in termini di
servizi finali )
- analisi dellofferta e della domanda di servizi
- individuazione dellintervento da realizzare
- valutazione della fattibilit economico-finanziaria e sociale
dellintervento
- scelta di realizzare lintervento o di mantenere lo status quo
- stima degli investimenti necessari per la realizzazione
dellintervento
- analisi delle opportunit di ricorrere a risorse private in funzione di
disponibilit di risorse pubbliche / tipologia del progetto / rischiosit
del progetto
Obiettivo studio di fattibilit

Trasformare liniziale idea -progetto in una specifica ipotesi di


intervento, attraverso lidentificazione, la specificazione e la
comparazione di due o pi alternative, atte a cogliere modalit
diverse di realizzazione dellidea originaria, e attraverso la
produzione di un insieme di informazioni, atte a consentire
allautorit politico-amministrativa competente una decisione
fondata e motivata .
Punti principali di uno studio di fattibilit:

1. Individuazione Delle Fonti Dellidea-Progetto;

2. Specificazione E Descrizione Delle Alternative Progettuali;

3. Analisi Di Fattibilit;

4. Analisi Di Convenienza.
Contabilit Generale e Contabilit industriale

Per il monitoraggio delle attivit produttive


precedentemente illustrate, risulta rilevante nonch
cogente identificare e classificare i diversi tipi di
contabilit, che identificheremo in:
Contabilit generale, CO.GE: classifica, registra e
interpreta i movimenti finanziari di gestione, essa
finalizzata a fornire informazioni economiche-finanziarie
sulle attivit dellazienda allesterno della stessa.

Contabilit industriale CO.IN: classifica e registra e


interpreta in modo significativo i costi dei materiali, del
lavoro e le spese generali relative alla fabbricazione e alla
vendita di ogni singolo prodotto pi specifica e giornaliera
ogni giorno so quanto ho speso e quanto ho guadagnato

posso porre rimedio in tempo reale ad eventuali squilibri


Classificazione dei costi industriali

Costi Ricavi

Costi di trasposto merci Ricavi per la vendita di merci

Costi per lacquisto di merci Ricavi per la prestazione di servizi

Costi per lavoro dipendente Proventi vari

Costi per il godimento di beni di terzi Ricavi finanziari

Costi per lacquisto di servizi Disinvestimenti di beni strumentali

Costi finanziari (sostenuti per ottenere


finanziamenti di capitale di debito)

Costi fiscali

costi di copyright
Costi diretti e indiretti
-Costo diretto : il costo per il quale esiste una
correlazione univoca (legame diretto) tra loggetto o
obiettivo di costo o il costo stesso
-Costo indiretto : il costo per il quale non esiste una
correlazione univoca tra loggetto o obiettivo di costo o
il costo stesso
Obiettivo di costo Costo diretto Costo indiretto
Unit di prodotto fabbricato Materie prime Manodopera diretta Retribuzione responsabile
di linea
Affitto immobili
Ammortamento impianti

Linea di produzione Materie prime Retribuzione Retribuzione amministrativi


responsabile di linea Pubblicit
Ammortamento impianti

Stabilimento Materie prime Oneri finanziari Compensi consiglieri


Ammortamento impianti
Costi fissi e Costi variabili

Costo variabile:
Il costo che varia al variare del volume di
produzione o di vendita (materie prime ,energia)

Costo fisso:
il costo che non varia al variare del volume di
produzione o di vendita (ammortamento,affitti,
manutenzione straordinaria)
Costi semifissi e semivariabili premio di produzione : di solito viene dato a
Giugno , un accordo extra sindacale, deve essere
giustificato dai rendimenti,
costi semivariabili, ovvero
quei costi caratterizzati da
alcune componenti fisse,
che ne rappresentano il
livello minimo, e altre
variabili al variare dei
volumi di produzione
straordinario (per brevi periodi, poich incide negativamente sui guadagni

costi semifissi: sono invece


quei costi che si
mantengono fissi entro
intervalli prestabiliti di
produzione

manodopera di stabilimento
manodopera di
COSTI DI PRODUZIONE
I Costi di produzione si classificano in:
Costi di
INSTALLAZIONE o
di IMPIANTO

Costi di
PRODUZIONE

Costi di ESERCIZIO
IL COSTO DI INSTALLAZIONE o di IMPIANTO

Costo di primo impianto o Costo di


Installazione: lammontare del capitale
necessario per dare inizio allattivit

Esso si compone di:


Capitale FISSO (beni immobili, impianti, brevetti, ecc.)
Capitale CIRCOLANTE (disponibilit iniziali di cassa, scorte,
crediti verso i clienti, ecc. legati allinizio della produzione)

Capitale: ogni valore in attivit reale o potenziale di produzione.


IL CAPITALE FISSO
Il Capitale fisso il valore corrispondente alle immobilizzazioni.
Esso dovr essere recuperato, con una opportuna politica di
ammortamento, durante gli esercizi futuri.

Immobilizzazioni: beni di uso durevole


utilizzati per la produzione (suolo, fabbricati,
mezzi di esercizio, brevetti, ricerche, concessioni,
licenze, ecc.)
IL CAPITALE CIRCOLANTE

E il valore monetario delle seguenti voci:

A) Materie prime ed accessorie presenti a magazzino come


scorte
B) Materie in lavorazione
C) Prodotti finiti non ancora venduti ed a magazzino
D) Crediti a clienti
E) Capitali in cassa per minute spese
IL CAPITALE CIRCOLANTE

E un costo necessario per consentire la normale


gestione dellimpianto.

Non immobilizzato, ed tutto teoricamente


recuperabile.

Viene consumato e ricostituito durante un ciclo


produttivo.
N
Cc Ci
i A
IL COSTO DI INSTALLAZIONE o di
IMPIANTO Ci

E dato dalla somma di tutti gli esborsi che limpresa deve sostenere per
potere disporre dellimpianto pronto a produrre.

Pu essere determinato in via preventiva secondo uno dei due


modi:

1. Valutazione per ANALOGIA


2. Valutazione DIRETTA
Costo di ammortamento

Ogni bene utilizzato come mezzo di produzione (fabbricati, macchine,


attrezzature ecc.) subisce durante il suo utilizzo una riduzione di valore per
vetust e/o logoramento, sicch dopo un certo periodo di tempo (durata o
vita fisica del bene), nonostante i normali interventi di manutenzione, esso
non pi idoneo alle sue funzioni e deve essere sostituito. La tecnica che
consente il recupero dei costi per deprezzamento quella
dellammortamento. Con il termine ammortamento si intende quindi il
procedimento con il quale si distribuiscono i costi dei beni a utilit
pluriennale acquisiti dallazienda su pi esercizi. Tali beni e servizi vengono
acquistati o prodotti in economia dallimpresa in un determinato esercizio,
ma sono usati in pi esercizi. Il costo di ammortamento un costo che va
computato tra i costi fissi di esercizio. Esso si distingue per dagli altri
costi in quanto non costituisce un esborso finanziario, ma solo una
scrittura contabile di bilancio. Il problema che si pone la determinazione
della quota di ammortamento, che deve essere valutata nel rispetto delle
norme civilistiche nonch dei principi economico-aziendali.
In particolare risulta fondamentale determinare:
il valore dellammortamento;
la durata dellammortamento;
1. Valutazione per ANALOGIA

Il procedimento per analogia prevede di confrontare il costo noto CA di


un impianto caratterizzato da una determinata capacit produttiva PA,
con quello incognito CB di un impianto di capacit produttiva PB nota.

CA noto CB ?
PA noto PB noto
Legge dei SEI DECIMI
Costo di Impianto
X
CA PA
CB PB

X opportuno
coefficiente di scala
pari a 0,6

Capacit produttiva
Economie di scala

Costo unitario
Costo unitario medio

di impianto
di fabbricazione

P1 =100
u/h
Q
P2 =200
u/h P3 =300
u/h

Livello di marcia
ottimale 1
Livello di marcia
ottimale 2
Livello di marcia
ottimale 3 Q
2. Valutazione DIRETTA

Il metodo di valutazione diretta del Costo di Installazione o di Impianto,


prevede di stimare tutti gli esborsi che limpresa deve sostenere per potere
disporre dellimpianto pronto a produrre. In particolare:

1. Costo dellINGEGNERIA
Studio di fattibilit, progetto esecutivo, direzione lavori, ecc.
2. Costo per acquisizione TERRENO
Spese notarili, acquisto del terreno, sistemazione del sedime di
impianto, ecc.
3. Costo per lEDILIZIA
Fabbricati industriali, fabbricati civili, strade, piazzali, recinzioni, zone
verdi. Opere infrastrutturali: allacciamenti a strade, reti elettriche,
telefoniche, fognatura, acquedotto, gasdotto, ecc.)
4. Costo dei MATERIALI, MACCHINE e ATTREZZATURE
Impianti, macchine, attrezzature di produzione, impiantistica
ausiliaria, impianti antinquinamento, mobili e macchine per uffici,
arredi, attrezzature e macchine per mensa, infermeria, spogliatoi,
ecc.
Include anche imballo, assicurazione, trasporto, IVA, ecc.

5. Costo del MONTAGGIO


Comprensivo della mano dopera e delle eventuali attrezzature
necessarie.

6. Costi IMMATERIALI
Consulenze tecniche, legali e notarili, permessi, concessioni, licenze,
brevetti, know-how.
7. Costi VARI
Costituzione della rete di vendita, Costi di addestramento del
personale, produzioni sperimentali, ecc.

8. Costi degli INTERESSI PASSIVI


COSTO DI ESERCIZIO

E la somma dei costi da affrontare in un periodo di tempo


(un anno) per fare funzionare correttamente e gestire
limpianto produttivo.

Esso dato dalla somma di: C (Q)


1. Costo di Produzione o del Servizio Reso
2. Costo della Inefficienza del Servizio
1. Costo di Produzione o del Servizio Reso

Corrisponde ad un effettivo esborso di denaro, ed pari alla


somma dei costi fissi CF e dei costi variabili CV.

Costi VARIABILI Costi FISSI

- Materie Prime -Oneri di Manutenzione


straordinaria
-Energia e Servizi
Tecnici -Manodopera (indiretta)

-Lubrificanti -Spese Generali


-Ammortamenti
-Interessi sul capitale
investito
2. Costo della Inefficienza del Servizio

Non corrisponde ad un effettivo esborso di denaro, ma al mancato


introito derivante dalla mancata o ridotta produzione conseguente al
non efficiente funzionamento dellimpianto.

R = Riduzione del fatturato per mancata produzione

CV = Risparmio dei costi variabili

U R C (R R) CF (CV CV )
R CF CV ( R CV ) R CF CV Cineff

NOTA: Non sempre in corrispondenza di una interruzione della attivit produttiva, c un


risparmio dei costi variabili

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